Articles de revues sur le sujet « Attività di vita quotidiana »

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Da Roit, Barbara, et Francesco E. Iannuzzi. « Trasformazioni del lavoro operaio tra mutamento tecnologico e contesto socioproduttivo. Una ricerca nella manifattura veneta ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 137–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158007.

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Résumé :
Partendo dal presupposto che i contesti sociali e produttivi influiscano sugli effetti della trasformazione tecnologica, l'articolo analizza le esperienze soggettive dei lavoratori della manifattura veneta a seguito delle trasformazioni introdotte nella transizione verso Industria 4.0. Attraverso casi studio, la ricerca mette a fuoco il rapporto tra lavoratori, processi, organizzazione produttiva e vita quotidiana, prestando attenzione alle aspettative, percezioni ed esperienze che i lavoratori associano alla qualità del lavoro. La trasformazione tecnologica contribuisce alla costruzione di nuove istanze di soggettività osservabili nell'aumentato interesse dei lavoratori per gli aspetti espressivi e relazionali del lavoro e nella ridefinizione del valore associato alle diverse attività quotidiane. Tuttavia, non sempre queste istanze trovano adeguate risposte sul terreno dell'innovazione organizzativa, creando tensioni e insofferenza tra i lavoratori.
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2

Avagnina, Irene, Chiara Paolin, Micaela Santini et Franca Benini. « Tosse e astenia : consigli pratici di gestione nei pazienti eleggibili alle cure palliative pediatriche ». QUADERNI ACP 28, no 3 (2021) : 125–30. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2021.125-130.

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Résumé :
Le cure palliative pediatriche (CPP) rappresentano un ambito multidisciplinare della pediatria che si prefigge l’obiettivo di garantire la qualità di vita a bambini affetti da malattie inguaribili ad alta complessità assistenziale e di rispondere ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie. A livello clinico, molteplici sono i sintomi disturbanti con ampia ricaduta sulla qualità della vita, che devono essere gestiti e trattati. Alcuni di questi, in modo particolare, rappresentano una sfida importante per i caregiver e i sanitari che si occupano dei bambini eleggibili alle CPP. Questo secondo lavoro si propone di presentare, con un taglio pratico e di immediata utilità per il pediatra, le strategie di gestione di tosse e astenia. Nell’ambito delle CPP questi due sintomi sono frequenti. La tosse e l’astenia, assieme agli atri sintomi respiratori, al dolore, alla difficoltà di alimentazione, rappresentano un’importante determinante della qualità di vita nei pazienti, impattando significativamente sulla capacità di svolgere le attività della vita quotidiana e sulla loro sfera psicologica e sociale. Per entrambi i sintomi ci sono ancora pochi studi in letteratura che guidino il clinico nella loro gestione, che a oggi si basa ancora troppo sull’esperienza individuale piuttosto che sull’evidenza scientifica.
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Borghi, Vando, et Marco Marrone. « Il potere infrastrutturale nel capitalismo di piattaforma. Lavoro, connettività ed ecologia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 164 (décembre 2022) : 51–69. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164003.

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Résumé :
Questo contributo vuole mettere in evidenza, accanto alla centralità assunta dalle piattaforme digitali nella nostra società, l'emergere di un "potere infrastrutturale" - categoria che prendiamo in prestito dal lavoro di Michael Mann - in grado di con-dizionare tanto le attività lavorative, quanto le stesse forme della vita quotidiana. L'oggetto della riflessione è l'origine di tale potere, le sue caratteristiche e le sue implicazioni nei confronti della capacità produttiva e riproduttiva della società. Dopo aver ripercorso le trasformazioni avvenute sul piano della connettività, verrà dunque analizzata l'ascesa delle piattaforme e le conseguenze tanto nell'ottica specifica del lavoro, quanto all'interno di una più ampia prospettiva ecologica. Nelle conclusioni, la lente infrastrutturale verrà presentata anche come pista pro-mettente attraverso cui ripensare un "inversione" delle componenti materiali e immateriali che determinano il "potere infrastrutturale" delle piattaforme.
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Pezzuti, Lina, Daniele Artistico, Paola Mallozzi, Monica Sellitto et Maria Vozella. « Validazione del punteggio scalare per la scala adl (attivitŕ di vita quotidiana) ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (mars 2009) : 143–58. http://dx.doi.org/10.3280/rip2008-003008.

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- In this study we analyzed the validity of a new scoring procedure for the ADL scale on a sample of 44 elderly people living in a nursing home. We administered the ADL scale using two alternative scoring procedures: 1) the traditional scoring procedure assessed on a nominal scale (dependent vs. independent), and 2) a new scoring procedure assessed on a three-step-likert scale. To gauge the validity of the two scoring procedures, we re-tested our sample after nine months. The results indicated that the new scoring procedure is more predictive than the traditional one of the psychosocial and functional status of the elderly living in a nursing home. We found similar results after a follow up of nine months.
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Romita, Tullio, et Antonella Perri. « L'impatto della mobilità territoriale delle persone sulle aree turistiche : il caso della mobilità turistico-residenziale ». ROTUR. Revista de Ocio y Turismo 10, no 1 (28 décembre 2015) : 23–42. http://dx.doi.org/10.17979/rotur.2015.10.1.1453.

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Résumé :
Le stime dell'UNWTO, fino ad ora sostanzialmente tutte rispettate, affermano che nel prossimo decennio la mobilità turistica e la portata globale supereranno la somma di un miliardo e mezzo di passeggeri. In questa prospettiva, spicca come priorità il tema dello sviluppo del turismo sostenibile, ovvero il controllo degli impatti della mobilità turistica sull'ambiente e sulla società e l'applicazione pratica dei principi della sostenibilità della vita vita quotidiana delle persone e gestione del territorio. L'impressione è di trovarsi di fronte ad una "sfida globale", alla quale si deve rispondere con modelli di reclutamento di uno sviluppo equilibrato e condiviso, non solo a livello locale ma a livello globale. Tuttavia, c'è un altro problema: le stime non includono completamente la mobilità turistica internazionale, dal momento che il fenomeno è poco noto alle statistiche ufficiali, turismo e mobilità residenziale, ovvero il movimento dei turisti che soggiornano in abitazioni private verso utilizzare in vacanza. Tuttavia, in Italia, come in molte altre parti del mondo, il turismo residenziale (o alloggio privato è un fenomeno sociale molto rilevante, che la massa del turismo organizzato convenzionale ha solo le radici in comune. Questo ruolo, utilizzando una parte del le innumerevoli attività di ricerca svolte negli ultimi dieci anni nella mobilità residenziale turistica del Centro di Ricerca e Studi sul Turismo dell'Università della Calabria, vuole sottolineare gli effetti positivi e negativi di questo tipo di mobilità turistica, in una situazione fenomeno su larga scala, e in un'area italiana tra le meno sviluppate del Paese.
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Caputo, Marina, Chiara Mele, Alice Ferrero, Ilaria Leone, Paolo Marzullo, Flavia Prodam et Gianluca Aimaretti. « Principali test di stimolo e di inibizione per la patologia antero-ipofisaria : avvertenze per l’uso nella popolazione di età superiore ai 65 anni ». L'Endocrinologo 21, no 6 (13 novembre 2020) : 424–31. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00794-0.

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SommarioLa fisiopatologia dell’invecchiamento non è ancora stata del tutto chiarita sebbene numerosi filoni di ricerca siano attivi in questo ambito in considerazione dell’aumento della vita media della popolazione generale. Il sistema endocrino riveste un ruolo critico in questo contesto in quanto, durante l’invecchiamento, avvengono importanti modifiche nel pattern secretorio dell’asse ipotalamo-ipofisi e nella sua sensibilità ai meccanismi di feedback. Risulta pertanto evidente come, nell’ambito della quotidiana pratica clinica, sia necessaria un’interpretazione critica dei principali test endocrinologi per lo studio delle patologie ipofisarie nella popolazione over 65, per la quale spesso non esistono cut-off età-specifici.
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Menditto, Maria. « Le Life Focus Community e l'arte del buon vivere : la proposta avanguardista di ErvingPolster ». QUADERNI DI GESTALT, no 1 (septembre 2012) : 63–72. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001007.

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Résumé :
Polster, partendo dal presupposto che la psicoterapia dovrebbe uscire dagli studi dei professionisti e dagli schemi classici della terapia individuale e offrire delle linee guida per il buon vivere, propone la diffusione delle Life Focus Communities (comunitŕ incentrate sulla vita) gruppi di persone seguite in modo permanente e guidate lungo i sentieri dell'esperienza quotidiana da principi e procedure tratte dalla pratica psicoterapeutica. Le Life Focus Communities si pongono come occasioni di condivisione, per trovare soluzioni e migliorare il proprio modo di vivere, rompendo l'isolamento e acquistando sempre maggiore sicurezza sulle proprie competenze relazionali. Partendo da una descrizione delle origini delle Life Focus Communities, si valuta l'attualitŕ e l'efficacia di questa metodologia, arrivando a descrivere le linee guida che orientano le possibili attivitŕ svolte in queste comunitŕ.
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Andň, Romana, et Francesca Comunello. « Vieni via con me. Consumo televisivo, social media e civic engagement ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 43 (septembre 2012) : 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043006.

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Résumé :
Obiettivo di questo articolo č ragionare sul rapporto tra consumo mediale, uso dei social media e definizione del senso di appartenenza sociale e partecipazione culturale dei soggetti alla vita quotidiana. In particolare, oggetto del nostro lavoro sono le pratiche partecipative messe in campo dagli utenti dei social media (e, in particolare, di Twitter) a ridosso di Vieni via con me, un programma televisivo andato in onda sulla Rai nel mese di novembre 2010, condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano. Il programma č stato recepito come un'occasione di riflessione politica, con forti connotazioni anti governative, al punto che la sua stessa fruizione č stata interpretata, da molti degli spettatori attivi sui social media, come un momento di civic engagement.
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Fortunato, S., F. Forli, V. Guglielmi, E. De Corso, G. Paludetti, S. Berrettini et A. R. FetonI. « Ipoacusia e declino cognitivo : revisione della letteratura ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 155–66. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-993.

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Résumé :
La perdita dell’udito legata all’età o presbiacusia è un deficit correlato al processo irreversibile di invecchiamento che riconosce una patogenesi multifattoriale. Crescenti osservazioni hanno collegato la presbiacusia a una rapida progressione del declino cognitivo e incidentalmente con la demenza. Molti aspetti della vita quotidiana degli anziani sono stati collegati alle loro capacità uditive, mostrando che la perdita uditiva incide sulla qualità della vita, i rapporti sociali, le capacità motorie, gli aspetti psicologici, la funzione e la morfologia di specifiche aree cerebrali. Studi epidemiologici e clinici confermano l’ipotesi di un legame tra queste condizioni e questo lavoro ha lo scopo di fare il punto sui meccanismi patogenetici che sostengono tale associazione. Lo sforzo di un lavoro congiunto tra otorinolaringoiatri, audiologi, neurologi e cognitivisti è quello di chiarire gli aspetti comuni, le possibilità di diagnosi e di intervento precoce al fine di ridurre gli effetti dell’uno sull’altro di questi processi degenerativi. Le osservazioni sperimentali e cliniche si concentrano su differenti aspetti: in primo luogo la deprivazione uditiva per lungo tempo può avere un impatto negativo sulle prestazioni cognitive diminuendo la qualità della comunicazione che porta all’isolamento sociale e la depressione e quindi facilitare la demenza. Al contrario, le capacità cognitive limitate possono ridurre le risorse cognitive disponibili per la percezione uditiva, aumentando così gli effetti della perdita dell’udito. Inoltre, questa associazione può rappresentare la conseguenza di una ‘causa comune’ nella patogenesi del deficit uditivo e del sistema nervoso centrale. Infatti, molti dei fattori eziopatogenetici sono comuni, quali le cause microvascolari della malattia (es. diabete, aterosclerosi, ipertensione). La sfida di questi anni è quella di aumentare le conoscenze sui rapporti tra invecchiamento cerebrale e cognitivo ed ipoacusia, grazie anche ai progressi del neuroimaging. Sorprendentemente pochi dati sono stati pubblicati sull’utilità delle protesi acustiche nel cambiare la storia naturale di declino cognitivo. La protesizzazione e gli impianti cocleari possono migliorare le attività sociali e la sfera emotiva, la comunicazione e quindi più in generale la funzione cognitiva, con un globale impatto positivo sulla qualità della vita. Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire le informazioni attualmente disponibili in letteratura su rapporto tra declino cognitivo e deficit uditivo nell’anziano, fornendo nuovi spunti di ricerca per il futuro.
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van der Hart, Onno. « Amnesia dissociativa e trauma : una prospettiva secondo la teoria della dissociazione strutturale ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (juillet 2012) : 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-002007.

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Résumé :
Nel DSM-IV l'amnesia dissociativa č considerata un'entitŕ clinica distinta che puň prendere le seguenti forme: amnesia localizzata, amnesia continua, amnesia sistematizzata, amnesia generalizzata e amnesia selettiva. In ambito clinico, tuttavia, essa č piů comunemente presente come espressione sintomatica di disturbi piů complessi ed estesi, soprattutto i disturbi dissociativi complessi (e spesso in pazienti che hanno subito traumi acuti e cronici). La dissociazione č il risultato di un'integrazione difettosa, che di solito si produce in occasione di esperienze traumatiche, di quei sistemi neuro-bio-psicologici dalla struttura estremamente complessa costituita dalla personalitŕ. Questo difetto comporta una dissociazione della personalitŕ in due o piů parti scisse - sottosistemi dinamici e attivi, ma rigidi e relativamente chiusi. In base a questo approccio concettuale, alcune di queste parti dissociate possono contenere ricordi traumatici che, se riattivati, riscatenano certi vissuti e certe messe in atto; nel contempo, il resto della personalitŕ rimane relativamente intatto, preso dalla vita quotidiana, in un atteggiamento fobico nei confronti delle parti implicate nei ricordi traumatici. Quindi, la dissociazione č mantenuta da una serie di fobie che nel corso del trattamento necessitano di una particolare attenzione. La cura prevista č un trattamento mirato alla fase, preceduto da un'indagine neurologica completa e dall'impiego di procedure diagnostiche standardizzate, nonché dalle scale per i disturbi dissociativi. Il difficile processo di esplorazione dei ricordi traumatici e della loro integrazione con gli altri aspetti della personalitŕ richiede una sufficiente capacitŕ integrativa nel paziente. Quindi, lo scopo iniziale non č la risoluzione rapida (e forzata) dell'amnesia, ma viceversa l'instaurarsi di una senso di sicurezza e di stabilitŕ nella vita quotidiana e nella terapia.
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Tesauro, Tiziana. « Invecchiamento attivo come capacitŕ e pratiche da sperimentare e imparare ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 125 (mars 2012) : 52–60. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-125003.

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L'obiettivo del saggio č contribuire a definire una categoria problematica come quella di invecchiamento attivo, senza eludere la molteplicitŕ degli aspetti in essa compresenti e proponendone una ri-concettualizzazione. Nell'articolo si espone pertanto la tesi che gli anziani attivi rappresentino un gruppo sociale in embrione, non ancora ben identificati e identificabili, non ancora classificati dalla statistica ufficiale e tanto meno destinatari di politiche. E ciň in ragione del fatto che si č arrivati a far coincidere l'invecchiamento attivo col prolungamento dell'attivitŕ lavorativa, ricomprendendo il concetto esclusivamente nell'approccio economicista. Come risultato, nelle esperienze soggettive di vita quotidiana l'anzianitŕ č dunque sempre piů spesso interpretata come autonoma, responsabile, attiva, creativa, sebbene i percorsi individuali raramente siano collettivamente pensati, praticati e tutelati dal sistema di welfare.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi et Francesco Memo. « Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 94 (avril 2011) : 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Planchat, Claire, et Annie Bernigot. « Le Paysage apprenant : une initiation participative des tout petits à leur espace de vie et à ses changements ». Contesti. Città, territori, progetti 1, no 1 (27 octobre 2022) : 102–15. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13470.

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Résumé Cet article présente une expérience menée au sein d’une école maternelle en France, dans une petite commune rurale. Il vise à mettre en avant la notion de paysage apprenant. Il s’agit d’une démarche éducative où nous nous interrogeons sur le paysage en tant que support et sujet et en quoi il peut devenir un outil pédagogique, mobilisé dans et hors les murs de l’école afin que les d’enfants, à partir de 2ans et demi, se familiarisent progressivement avec une manière d’apprendre spécifique. Pour cela, nous avons mise en œuvre une série d’activités et d’expériences à leur portée, combinant des approches réflexives et sensibles. Notre hypothèse est que mobiliser les apprentissages pluridisciplinaires autour de l’analyse de portions d’espaces, alternativement dans et au-dehors de la classe et comme support et médium, facilite la compréhension de la nature et du paysage du quotidien des enfants. Les principaux résultats de cette démarche pédagogique portent sur le développement des compétences des tout petits à appréhender leur territoire quotidien, mais aussi à agir autrement sur celui-ci. Mots clés : paysage apprenant, démarche pédagogique, école maternelle Riassunto Questo articolo presenta un esperimento condotto in una scuola materna in Francia, in un piccolo paese rurale. Si propone di evidenziare la nozione di paesaggio dell'apprendimento. Si tratta di un approccio educativo in cui ci si interroga sul paesaggio come supporto e soggetto e come possa diventare uno strumento educativo, mobilitato dentro e fuori le mura della scuola affinché i bambini, a partire dai 2 anni e mezzo, acquisiscano gradualmente familiarità con una modalità specifica di apprendimento. Per questo, abbiamo implementato una serie di attività ed esperienze alla loro portata, combinando approcci riflessivi e sensibili. La nostra ipotesi è che mobilitare l'apprendimento multidisciplinare attorno all'analisi di porzioni di spazi, alternativamente dentro e fuori l'aula e come supporto e medium, faciliti la comprensione della natura e del paesaggio della vita quotidiana dei bambini. I principali risultati di questo approccio pedagogico riguardano lo sviluppo delle capacità dei bambini molto piccoli di comprendere il proprio territorio quotidiano, ma anche di agire in modo diverso su di esso. Parole chiavi: paesaggio dell'apprendimento , approccio pedagogico , scuola materna Abstract This article presents an experiment conducted in a nursery school, in a small rural area of France. It aims to describe the idea of a learning landscape. This is an educational approach where we question the landscapes as a research subject, and how it can become an educational tool, inside and outside the school's premises, so that children, from two and a half onwards, can gradually familiarise themselves with a specific way of learning. To achieve this, we have set up a series of activities and experiments, combining reflexive and sensitive approaches. Our hypothesis is that combining multidisciplinary learning about spatial awareness, both inside and outside the classroom, facilitates the understanding of the nature and landscapes of a child's daily life. The main results of this pedagogical approach relate to the development of skills of toddlers to understand their day-to-day surroundings, as well as acting differently towards them. Keywords : learning landscape, educational method, nursery school
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Cinelli, Gianmario, et Francesco Longo. « Un Servizio Nazionale per gli Anziani Non Autosufficienti ». MECOSAN, no 118 (août 2021) : 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118008.

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Gli anziani non autosufficienti, ossia le persone di eta superiore o uguale a 65 anni che non sono in grado di compiere in autonomia e senza bisogno di assistenza le attivita di vita quotidiana, sono circa 2,9 milioni. Si tratta di un numero destinato a crescere fortemente nei prossimi anni. Nel PNRR il governo italiano si e impegnato ad adottare entro la primavera del 2023 "una riforma organica degli interventi destinati agli anziani non autosufficienti". Lo studio si pone l'obiettivo di contribuire al dibattito su come realizzare tale riforma, attraverso alcune stime originali e riflessioni sulle lezioni che possono essere apprese dall'esperienza di altri Paesi o dal Sistema Sanitario Nazionale. In particolare, lo studio mira a offrire quattro principali contributi: 1) stima originale della spesa pubblica e privata per gli interventi destinati agli anziani non autosufficienti, rispettivamente pari a 15,48 e 10,21 miliardi di euro; 2) stima originale del tasso di copertura del bisogno, ossia del numero degli anziani che ricevono servizi pubblici per tipologia di servizio, che e pari a circa il 52%; 3) gli elementi principali per la riforma organica degli interventi, che sarebbero: a) l'istituzione di un pilastro unico, integrato e distinto rispetto agli altri ambiti del welfare, dotato di un fondo nazionale unico, unita di accesso unificate e una politica nazionale di prevenzione; b) livelli di assistenza commisurati alle condizioni di salute; c) la promozione e la valorizzazione delle esperienze territoriali; d) orientare la spesa privata verso lo sviluppo di un settore professionale; 4) infine, e sviluppata una simulazione della spesa pubblica e del tasso di copertura del sistema proposto, mostrando come il sistema proposto possa avere un impatto positivo in termini di intensita e qualita dei livelli di assistenza.
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D’Ambrosio, Maria, et Giovanni Laino. « Educatori come designer degli spazi perFormativi. Asili nido come ‘fabbriche' di cittadinanza e innovazione sociale ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 39–57. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001005.

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Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).
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CHAGAS, Júnior Olair, Fabiana Aparecida LOBO et José Luiz GONÇALVES. « Avaliação de uma Nova Abordagem para o Ensino de Química ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 355. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249005.

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RESUMONeste trabalho é relatado o processo de elaboração e aplicação de um roteiro de atividade prática para professores do ensino médio como uma forma de estratégia didática para o ensino da teoria cinética dos gases na disciplina de química. Esta estratégia foi caracterizada por uma abordagem específica, aula expositiva do conteúdo seguida do vídeo experimental para a discussão do tópico. Optou-se por utilizar o Youtube por ser uma das plataformas mais acessadas por qualquer estudante. Escolheu-se um vídeo que continha um experimento claro e objetivo correlacionado com o conteúdo acima citado. Em seguida, elaborou-se o vídeo da aula prática que conteve com uma breve contextualização no cotidiano dos alunos, seguida do vídeo experimental do Youtube e por fim algumas perguntas discursivas. Os resultados indicam que a abordagem do vídeo experimental apresenta uma vantagem significativa sobre as aulas teóricas, reforçando a importância da utilização de práticas experimentais extras na sala.Ensino de Química. Aula prática. Teoria dos gases. Termodinâmica. Vídeo experimental.ABSTRACTIn this work, the process of elaborating and applying a script of practical activity for high school teachers is reported as a form of didactic strategy for teaching the kinetic theory of gases in the discipline of chemistry. This strategy was characterized by a specific approach, expository class of content followed by the experimental video for the discussion of the topic. We decided to use YouTube as it is one of the most online video-sharing platform accessed by any student. A video was chosen which contained a clear and objective experiment correlated with the above-mentioned content. Then, the video of practical class was elaborated, which contained a brief contextualization in the students' daily lives, followed by experimental YouTube video and finally some discursive questions. The results indicate that the experimental video approach has significant advantage over the analytical classes, reinforcing the importance of using extra experimental practices in classroom.Chemistry teaching. Practical class. Gas theory. Thermodynamics. Experimental vídeo.RESUMENEn este trabajo se reporta el proceso de elaboración y aplicación de un guión de actividad práctica para profesores de secundaria como una forma de estrategia didáctica para la enseñanza de la teoría cinética de los gases en la asignatura de la química. Esta estrategia se caracterizó por un enfoque específico, una clase expositiva del contenido seguida del video experimental para la discusión del tema. Optamos por utilizar Youtube ya que es una de las plataformas más visitadas por cualquier estudiante. Se eligió un video que contenía un experimento claro y objetivo correlacionado con el contenido mencionado anteriormente. Luego, se elaboró el video de la clase práctica, que contenía una breve contextualización en la vida cotidiana de los estudiantes, seguido del video experimental de YouTube y finalmente algunas preguntas discursivas. Los resultados indican que el enfoque de video experimental presenta una ventaja significativa sobre las clases teóricas, lo que refuerza la importancia de utilizar prácticas experimentales adicionales en el aula.Enseñanza de la Química. Clase práctica. Teoría de los gases. Termodinámica. Video experimental.SOMMARIOIn questo lavoro viene riportato il processo di elaborazione e applicazione di uno script di attività pratica per insegnanti di scuola secondaria come una forma di strategia didattica per l'insegnamento della teoria cinetica dei gas in materia di chimica. Questa strategia è stata caratterizzata da un approccio specifico, una classe espositiva del contenuto seguita da un video sperimentale per la discussione dell'argomento. Abbiamo scelto di utilizzare YouTube in quanto è una delle piattaforme più visitate da qualsiasi studente. È stato scelto un video che conteneva un esperimento chiaro e oggettivo correlato ai contenuti sopra menzionati. Quindi è stato prodotto il video della lezione pratica, che conteneva una breve contestualizzazione nella vita quotidiana degli studenti, seguito dal video sperimentale di YouTube e infine da alcune domande discorsive. I risultati indicano che l'approccio video sperimentale ha un vantaggio significativo rispetto alle lezioni, rafforzando l'importanza dell'utilizzo di pratiche sperimentali aggiuntive in classe.Insegnamento di chimica. Lezione pratica. Teoria dei gas. Termodinamica. Video sperimentale.
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Rucci, Paola, Alessandro Rossi, Mauro Mauri, Giuseppe Maina, Fulvio Pieraccini, Stefano Pallant, Valeria Camilleri, Maria Sole Montagnani et Jean Endicott. « Validity and reliability of the Quality of Life, Enjoyment and Satisfaction Questionnaire, Short Form ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 16, no 1 (mars 2007) : 82–87. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004656.

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Nell'ultimo decennio la qualita della vita ha acquisito una sempre maggiore rilevanza come misura di esito sociale e clinico (Katschnig, 1997) dei disturbi mentali. Vi e un ampio consenso sul fatto che il costrutto della qualita della vita è multidimensionale e comprende la percezione che il paziente ha delle relazioni sociali, della propria salute fisica, della capacità di svolgere le attivita quotidiane domestiche e lavorative e del proprio benessere in generale (Patrick & Erickson, 1988). Mentre le misure di funzionamento si propongono di quantificare la compromissione in modo oggettivo, le misure della qualita della vita valutano la capacita del soggetto di trarre soddisfazione e piacere da varie attivita e richiedono una valutazione soggettiva. La definizione di qualita della vita del Quality of Life Group dell'Organizzazione
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Bianco, Adele. « Responsabilitŕ sociali e capitalismo d'inizio secolo ». PARADIGMI, no 1 (avril 2010) : 101–13. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001008.

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L'articolo traccia la storia e avanza una definizione della Responsabilitŕ sociale delle imprese (RSI) nella presente congiuntura capitalistica. Analizza i diversi contesti tematici in cui essa opera, i diversi aspetti della produzione e della vita quotidiana sui quali influisce, ed illustra le diverse procedure empiriche e i metodi per misurarla e certificarla a livello internazionale. La conclusione evidenzia la necessitŕ di un sempre maggiore esercizio della responsabilitŕ sociale, sia a livello delle imprese sia nella vita quotidiana di cittadini e consumatori.
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Lettori, Laura. « Conflitti affettivi nelle relazioni primarie. Omosessualitŕ e coming-out in famiglia ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 18 (septembre 2012) : 80–93. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-018009.

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Il lavoro di ricerca che ho realizzato riguarda la tematica dell'omosessualitŕ e del coming out in famiglia, affrontata a partire da diversi aspetti psicosociali presenti nella vita di tutti giorni: la comunicazione, il conflitto, il potere, l'identitŕ di genere. Ampia parte del lavoro č costituita dall'analisi di alcuni racconti di vita e articoli della stampa quotidiana, nei quali si possono ritrovare dei fili conduttori tipici di coloro che affrontano la prima comunicazione di questo diverso orientamento sessuale. Le relazioni primarie sono al centro di questa ricerca la quale viene arricchita da articoli della stampa quotidiana che, suddivisi per temi, evidenziano nel tempo le costanti di come questa tematica č stata trattata socialmente
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Guicciardi, Marco, Daniela Loi, Andrea Manca, Monica Marini, Riccardo Pazzona et Luigi Raffo. « Pollice verde 2.0 : una nuova risorsa per un invecchiamento attivo ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (octobre 2022) : 28–39. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003005.

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L'orticoltura può influire positivamente sul benessere delle persone anziane, contrastando il declino fisico e cognitivo e migliorando la qualità della vita. Le moderne tecnologie fornisco-no un valido supporto per incoraggiare lo svolgimento di tali attività e promuovere uno stile di vita attivo. Il presente studio esplorativo si propone di valutare gli effetti di attività di orticultura comunitaria supportate da una piattaforma digitale in un campione misto di partecipanti over 60 durante il periodo della pandemia da COVID-19. I partecipanti di età superiore ai sessanta anni hanno preso parte ad un percorso della durata di sei mesi, diviso in due periodi. Durante i primi tre mesi i partecipanti si sono limitati a rispondere ai test che indagavano le seguenti va-riabili psicologiche: autostima, solitudine, depressione, qualità della vita, affetti, supporto sociale e funzionamento cognitivo. Nei successivi tre mesi i partecipanti sono stati coinvolti in attività di orticoltura, supportate da applicazioni digitali accessibili tramite smartphone, cui ha fatto seguito la rilevazione delle stesse variabili psicologiche. Gli effetti dell'orticultura sono stati valutati confrontando le due serie di rilevazioni. I risultati mostrano un incremento della qualità della vita degli anziani, delle funzioni cognitive e, in misura minore, del benessere soggettivo. Gli anziani che risultano spo-sati o conviventi manifestano in genere una migliore qualità della vita e a seguito dell'intervento sono meno propensi ad esprimere stati affettivi negativi. Non sono stati evidenziati segni di depressione. L'orticultura assistita digitalmente può migliorare la qualità della vita degli anziani durante la pandemia da COVID-19.
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Storato, Giulia, Giuliana Sanò et Francesco Della Puppa. « Fare casa nella città interstiziale, tra dinamiche attrattive e forze espulsive. Condizioni abitative e strategie della vita quotidiana di richiedenti asilo e rifugiati senza dimora a Trento ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 124 (mars 2021) : 138–55. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-124008.

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Il presente contributo, frutto di una ricerca etnografica condotta nella Provincia Autonoma di Trento, indaga le condizioni di vita di rifugiati e richiedenti asilo al di fuori del sistema di accoglienza. In particolare, approfondisce gli effetti prodotti dagli insediamenti informali in cui essi dimorano e dalle condizioni materiali che li caratterizzano sulla vita quotidiana di questi immigrati, nonché le forme di riappropriazione di tali spazi che gli stessi immigrati esercitano.
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Bianchi, Valentina, Elisabetta Cesana et Massimo Molteni. « Autismo e televisione. Linee guida per la creazione di cartoni animati inclusivi ». QUADERNI ACP 29, no 2 (2022) : 60. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2022.60-63.

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Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è caratterizzato da difficoltà sociocomunicative associate a comportamenti, attività e interessi ristretti e ripetitivi che conducono a un maggiore coinvolgimento in attività solitarie, come la visione della televisione. La letteratura scientifica sottolinea tanto i rischi connessi a un uso sistematico di questo strumento, quanto i suoi potenziali vantaggi se adeguatamente integrato nella pratica clinica e nell’esperienza quotidiana. In questo articolo descriviamo le difficoltà tipiche di fruizione dei cartoni animati da parte dei bambini con ASD e, a partire da queste, suggeriamo alcune linee guida per la realizzazione di programmi televisivi a loro destinati, affinché possano divenire oggetto di scambio e condivisione con i pari, facilitando i processi di socializzazione.
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Rinaldi, Niccolň. « Un tč afgano ». FUTURIBILI, no 1 (mars 2011) : 91–101. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001007.

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L'Autore mette in risalto come la conoscenza, la disponibilitŕ e il dialogo del conoscere sono le condizioni per capire veramente l'afgano e la sensibilitŕ afgana. E ciň č quello che manca in chi, straniero, si occupa dell'Afghanistan: diplomatico, militare, funzionario, volontario, tecnico medico, che arrivano, pensano di risolvere i problemi, per poi tornare presto in patria con un aumento di stipendio e di carriera. L'Autore richiama invece alcuni esempi di persone che entrano dentro all'animo afgano: Alberto Cairo č il piů citato per la sua opera e i suo libri che riproducono questo rapporto con la vita quotidiana e l'identitŕ afgana. Infine l'articolo riporta esperienze dirette dell'Autore, che si concentrano nell'incontro con Abdullah, il venditore di meloni, con il quale passa ore, sorbendo tč afgano, a parlare di vita quotidiana, di politica, a cominciare da Karzai.
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Sánchez-Andrés, María. « Vita Quotidiana e Tradizioni nei Conventi dell’Ordine di Sant’Agostino ». Mayéutica 45, no 99 (2019) : 219–20. http://dx.doi.org/10.5840/mayeutica2019459925.

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Pasetto, Roberto, Enrica Pizzi et Valentina Possenti. « Attività di ricerca sul possibile contributo del teatro sociale per la tutela e promozione della salute ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (février 2022) : 23–37. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002002.

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Il presente contributo ha la finalità di porre le basi per attività di ricerca volte allo sviluppo di laboratori di teatro sociale che abbiano come macro-obiettivo la tutela e promozione della salute. Inizialmente, si descrivono le caratteristiche dei laboratori di teatro sociale che li identificano come contesti privilegiati per condurre attività di ricerca; segue quindi una disamina epistemologica sul concetto di salute e della sua promozione, e sono poi rappresentate le dimensioni di salute associate all'ambiente di vita. Infine, si traduce quanto trattato nella traccia di sviluppo di un percorso di ricerca, i cui elementi qualificanti sono: a) l'obiettivo salute in termini di "abilità funzionale"; b) l'adozione dell'approccio life-course per fasi di vita; c) la considerazione delle relazioni con l'ambiente naturale tra i domini propri della tutela e promozione della salute, oltre che delle dimensioni del modello bio-psico-sociale.
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 . « La Voce dei Pazienti Scelte Alimentari e di Lavoro. Rene Policistico e Vita Quotidiana ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 3 (20 octobre 2014) : 310–12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.928.

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Essere affetti da una patologia come il rene policistico comporta riflessioni spesso anche drammatiche sulle grandi scelte della vita (prima fra tutte, quella di avere o non avere figli). Ma altrettanto importanti sono le decisioni - solo apparentemente meno importanti - relative alla vita quotidiana. Sulla pagina Facebook di AIRP, si è recentemente dibattuto sugli stili di alimentazione più adatti a chi soffre di rene policistico e sul tema dell'invalidità in relazione al mondo del lavoro. Entrambi gli argomenti hanno generato fitti scambi di esperienze e di opinioni, con un'intensa partecipazione di voci diverse…
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Farina, Marcello. « Alcune considerazioni sulla bellezza ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 16 (septembre 2011) : 164–67. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016012.

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Résumé :
Alcune indicazioni per un percorso di ricerca filosofico e fenomenologico permettono di considerare la bellezza e le sue implicazioni nella vita quotidiana, quale via di evoluzione dell'umano. Creativitŕ ed esercizio della libertŕ possono lenire le ferite dell'umano alla ricerca della conoscenza necessaria per vivere oggi secondo un'etica globale.
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Loner, Arnaldo. « Il lavoro del medico : La legge, la deontologia ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 4 (22 mars 2022) : 248–54. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-5.

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Gli esseri umani stanno insieme, vivono insieme. Sono milioni nelle grandi capitali, poche migliaia nei piccoli centri. Il loro stare vicini cagiona e promuove incontri, relazioni, rapporti. Anche contrasti. Sono necessarie delle regole, una disciplina. Questo per ogni settore delle molteplici attività umane. La sanità rappresenta un elemento essenziale nella vita delle comunità e sussiste una particolare necessità di regolamentare compiutamente lo svolgimento di questa indispensabile attività di protezione della vita e della salute dell’uomo. Lo stato, con il parlamento e le istituzioni locali provvedono a disciplinare in modo dettagliato con specifiche disposizioni legislative il funzionamento delle organizzazioni sanitarie e il lavoro degli operatori sanitari. Vi sono numerose leggi che obbligano tutti i cittadini, non soltanto gli addetti alla sanità, all’applicazione ed al rispetto delle disposizioni.
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Quarta, Serena. « Gli effetti delle misure di sicurezza urbana nella vita quotidiana ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 88 (octobre 2009) : 89–99. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-088004.

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Résumé :
- Today, fear and security have a more powerful effect on everyday life than in any other moment in history because the factors which should make daily life dependable are no longer reassuring. There is no single cause to provoke the feeling of insecurity, even when it seems to stem from a fear of crime. The causes are hard to recognize. Institutions respond to the demand for security but often concentrate on crime rates which are not always directly proportional to the level of perceived insecurity. Paradoxically, an increase of the perception of insecurity in everyday life can sometimes be the direct consequence of security measures. There is a risk that the citizen becomes used to being under surveillance and delegates responsibility for the urban environment to an external control.Key words: security, everyday life, urban space.
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Manganaro, Andrea. « Luigi Russo : l’unità di scienza e vita ». Italianistica Debreceniensis 25 (29 mars 2020) : 10–19. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5513.

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Résumé :
Nella sua attività di storico e critico Luigi Russo considerò la letteratura non nella prospettiva circoscritto sapere disciplinare, ma tese sempre a correlarla ad aspetti più ampi del reale, della storia, a “fare storia” più che a “saper leggere”, a connettere sempre “scienza” e “vita”, teoria e prassi, studio e valori etico-politici, secondo l’insegnamento di Francesco De Sanctis, enunciato nella straordinaria omonima prolusione napoletana del 1872, da Russo interpretata nella monografia Francesco De Sanctis e la cultura napoletana del 1928. L’opera di Luigi Russo, antiautoritaria, antidemagogica, antidittatoriale, può ancora essere punto di riferimento per coloro a cui stanno a cuore, insieme, i valori della cultura e della polis.
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Bardazzi, Adele. « «Occasioni» e «moments of being» : il modernismo di Montale ». Italianistica Debreceniensis 23 (1 décembre 2017) : 21–37. http://dx.doi.org/10.34102/italdeb/2017/4634.

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Résumé :
Questo saggio esamina la posizione di Montale rispetto alla categoria critica di «modernismo» non solo nel contesto italiano, ma anche europeo. A questo scopo, le pagine che seguono intendono tracciare quelle presenze a livello testuale che suggeriscono un’affinità tra le «occasioni» di Montale e i «moments of being» di Virginia Woolf: dei piccoli e rari «disguidi del possibile» che rendono possibile vedere oltre l’ovatta della vita quotidiana.
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Laino, Giovanni. « Giovanni Laino. Innovazione delle politiche per l'abitare : una strategia enzimatica per il programma di recupero dei bassi a Napoli ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 96 (septembre 2010) : 206–23. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096009.

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Résumé :
Nell'ambito del dibattito relativo a una rilettura critica dei processi partecipativi, il presente contributo vuole approfondire gli aspetti connessi ai saperi coinvolti in tali processi, anche al fine di rileggere criticamente alcuni approcci al tema e offrire prospettive innovative utili al planning, partendo dal punto di vista delle pratiche di vita quotidiana, delle culture urbane e delle dinamiche di interazione, e rimettendo in discussione alcuni concetti come quello di "progetto".
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Cellamare, Carlo. « Pratiche, "saperi cittadini" e culture urbane in relazione ai processi partecipativi ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 96 (septembre 2010) : 189–204. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096008.

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Résumé :
Nell'ambito del dibattito relativo a una rilettura critica dei processi partecipativi, il presente contributo vuole approfondire gli aspetti connessi ai saperi coinvolti in tali processi, anche al fine di rileggere criticamente alcuni approcci al tema e offrire prospettive innovative utili al planning, partendo dal punto di vista delle pratiche di vita quotidiana, delle culture urbane e delle dinamiche di interazione, e rimettendo in discussione alcuni concetti come quello di "progetto".
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Cervelli, Pierluigi. « Periferia e vita quotidiana : pratiche di spazio a Tor Bella Monaca ». TERRITORIO, no 78 (septembre 2016) : 69–76. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-078008.

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Faranda, Laura. « Come a teatro. Etnografie della vita quotidiana al tempo di un'epidemia ». PSICOBIETTIVO, no 2 (juillet 2020) : 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/psob2020-002010.

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Dyduch, Jan. « Zadania wiernych świeckich w dokumentach roboczych II Polskiego Synodu Plenarnego ». Prawo Kanoniczne 36, no 3-4 (10 décembre 1993) : 21–37. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1993.36.3-4.02.

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Résumé :
I documenti di lavoro del II Sinodo Plenario della Polonia indicano il programma del rinnovamento della vita religiosa in Polonia. Essi presentano anche il ruolo e i compiti dei laci sulla base dell’insegnamento del Vaticano II. I laici realizzano i loro doveri cristiani partecipando all’attività apostolica, impegnandosi nella vita parrocchiale e diocesana, contribuendo al rinnovamento della vita sociale, politica, economica e culturale del paese. II Sinodo tende, non soltanto a dare il programma per i laici, ma anche a mobilizzare le forze per realizzarlo. A questo scopo servono i documenti di lavoro intensi come le proposte per lo studio, le discussioni, dando le possibilità di riflessione e di attività apostolica e pastorale.
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Lusardi, Paola, et Riccardo Asteggiano. « Attività fisica e cancro : dalla prevenzione all’esercizioterapia ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 2 (31 juillet 2022) : 52–59. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-7.

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Il ruolo dell’attività fisica nella prevenzione primaria delle neoplasie è noto; negli ultimi anni l’esercizio svolto con sistematicità ha acquisito un ruolo anche in prevenzione secondaria, riducendo il rischio di recidiva di cancro e migliorando la prognosi e la qualità di vita dei pazienti. L’esercizio fisico è altresì raccomandato per prevenire e contrastare la cardiotossicità dei trattamenti neoadiuvanti e adiuvanti, e per limitare gli effetti invalidanti di fatigue, sarcopenia e cachessia. Dalla letteratura internazionale e dalle esperienze di pratica clinica emerge sempre più l’importanza di introdurre programmi di esercizioterapia nella gestione globale del paziente oncologico, con una prescrizione sartoriale concordata a livello multidisciplinare (oncologo, cardiologo, fisiatra, fisioterapista), che tenga conto della storia naturale del tipo di cancro, del rischio di complicanze, degli effetti terapeutici e collaterali delle terapie in corso, oltre a valutare problemi di sicurezza ed eventuali controindicazioni.
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Marcarini, Mariagrazia Francesca. « Il progetto “Rompiscatole”. Gli studenti drop-out come progettisti per migliorare soft skills, creatività e STEAM ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 150–78. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.345.

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Il progetto “Rompiscatole” ha coinvolto due gruppi di studenti drop-out tra i 16 e i 18 anni della scuola secondaria CIA (Centro d’Istruzione per l’Adulto e l’Adolescente) “A. Manzoni” del Comune di Milano, che propone due anni in uno, per aiutare studenti che hanno avuto percorsi scolastici travagliati a ritornare a scuola. La sperimentazione svolta nell’ambito dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) prevedeva attività di laboratorio e progettazione collaborativa di ambienti della scuola poco utilizzati, per promuovere e migliorare motivazione, creatività, STEAM, riflessione metacognitiva attraverso un’autovalutazione sulle attività, e per orientarsi nel progetto di vita, proponendo un apprendimento attivo, in cui l’insegnante svolge un ruolo di mentore.
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Skinner, Patricia. « Urban communities in Naples, 900-1050 ». Papers of the British School at Rome 62 (novembre 1994) : 279–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010096.

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COMUNITA URBANE A NAPOLI NEL 900-1050Questo articolo esamina l'evidenza documentaria sulla vita degli abitanti di Napoli nel X e nell'XI secolo. Viene proposto che documenti più tardi possono non solo dare informazioni sulla vita delle communità urbane di questo periodo, ma anche sulla sopravvivenza di attività urbane nella città nel periodo della ‘dark age’, vale a dire fra il VI e l'VIII secolo. I documenti sono pieni di dettagli sulla condizione delle case e sulle comunità artigiane ed ecclesiastiche, offrendo un quadro di Napoli ricco almeno quanto quello ottenuto per molte delle città dell'Italia settentrionale nello stesso periodo. Indagini archeologiche potrebbero permettere un ulteriore arricchimento di questo quadro.
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Viglietti, Cristiano. « Aestimatio. Il ruolo della moneta in una società censitaria (quasi) senza contanti : Roma tra il VI e gli inizi del IV secolo a.C. » CHEIRON, no 1 (avril 2021) : 46–71. http://dx.doi.org/10.3280/che2019-001003.

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Muovendo dagli elementi di "teoria nativa" sulle origini della moneta presenti in alcune testimonianze antiche, questo contributo intende ri-flettere sul modo in cui le forme e funzioni della moneta dovevano operare nella Roma arcaica. La centralità che la aestimatio giocava nel census a partire dal VI secolo a.C. dovette contribuire a un maggiore intervento dello Stato nell'emissione di lingotti bronzei destinati a ricoprire funzioni monetali e a una diffusione delle attività estimatorie in numerosi aspetti della vita sociale. A tali attività, nella fase in questio-ne, doveva corrispondere tuttavia solo marginalmente una reale circolazione della moneta bronzea a peso, che poteva essere convertita in equivalenti di altro tipo.
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Fabbri, Loretta, et Claudio Melacarne. « Apprendere e disapprendere nei contesti di vita quotidiana. Il caso di un quartiere multietnico ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (août 2020) : 18–54. http://dx.doi.org/10.3280/erp2020-001002.

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Lombardi, Lia, Alessandra Sannella et David Donfrancesco. « Le persone in stato di vulnerabilità tra pandemia e lockdown : rappresentazioni di vita quotidiana ». SALUTE E SOCIETÀ, no 2 (octobre 2021) : 85–103. http://dx.doi.org/10.3280/ses2021-002-s1006.

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Urso, Carmelina. « Strutture monastiche, gestione e momenti di vita quotidiana nel Registrum epistularum di Gregorio Magno ». Hortus Artium Medievalium 23, no 1 (janvier 2017) : 31–49. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.113703.

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Hilal, Sandi. « Anche intorno ai muri la vita quotidiana puň diventare quasi possibile, attraverso il ruolo dei relais ». FUTURIBILI, no 3 (septembre 2012) : 134–52. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003009.

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L'Autore dimostra come anche intorno ai muri la vita quotidiana puň diventare "quasi" possibile, soprattutto attraverso il ruolo dei relais nel passaggio dei confini di Gerusalemme. Tale realtŕ confinaria, anche in questi confini duri, viene illustrata attraverso interviste ai gruppi relais, quali le Machsom Watch, il back to back dei camionisti, i tassisti palestinesi, i dentisti palestinesi. Di questi relais vengono descritti gli obiettivi, le tecniche e i metodi per rendere comunicanti le persone che vivono di qua e di lŕ del confine/muro di Gerusalemme.
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Petakovic, Slavko. « La Ragusa di metà cinqu ecento nelle lettere dell’arcivescovo Lodovico Beccadeli ». Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, no 85 (2019) : 27–37. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1985027p.

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La pubblicazione delle lettere dell?arcivescovo di Ragusa Ludovico Beccadelli - Lettere di Ludovico Beccadelli, arcivescovo di Ragusa (1550-1560)36 - getta le basi per uno studio pi? onnicomprensivo della vicenda e dell?opera di questo erudita, che ha lasciato un segno profondo nel milieuculturale e politico-confessionale della citt? ragusea. La corrispondenza costituisce una testimonianza autentica dell?esperienza personale dell?arcivescovo a Dubrovnik, nonch? una cronaca particolareggiata della vita quotidiana, politico-confessionale e culturale della citt? alla met? del Cinquecento. Le lettere riflettono altres? l?approccio ambivalente dell?arcivescovo nei confronti dell?ambiente raguseo, verso il quale il Beccadellinutr? al contempo sentimenti di simpatia ed avversione. Un?analisi pi? completa del materiale ha infine permesso di tracciare un profilo dei personaggi menzionati nelle lettere, permettendo di chiarire il loro ruolo nella vita di Dubrovnik e i loro rapporti con il Beccadelli.
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Cava, Antonia. « Una rassegna sul diritto rappresentato. Racconti mediali e interazioni giuridiche a confronto ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2011) : 163–71. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001008.

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Résumé :
Alcuni testi mediali danno corpo al diritto che vive nella societŕ, al di lŕ della sua dimensione piů strettamente giuridica. In questo contributo si analizza il ruolo che i media hanno nell'"edificare" il diritto: il diritto raccontato dai media diviene ilall'interno del quale collocare le "interpretazioni giuridiche" degli spettatori. L'interpretazione delle narrazioni dei media suggerisce, infatti, un certo modo di conoscere il diritto. Č importante considerare come questi testi dei media si incontrino con i pensieri, le immagini, le parole che si generano nella vita quotidiana, nelle interazioni extramediali. Siamo fatti di fantasia mediale e vita reale, due dimensioni che s'intrecciano e che sfioriamo costantemente. E allora la realtŕ del sistema giudiziario come sfera del diritto e la sua costruzione mediatica s'interfacciano costantemente e determinano un certo modo di immaginare il diritto.
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Mombelli, Marina. « La transizione separativa ». INTERAZIONI, no 2 (novembre 2020) : 48–61. http://dx.doi.org/10.3280/int2020-002004.

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Résumé :
Nella mia attività clinica seguo spesso famiglie che si trovano nel mezzo della vicenda se-parativa e l'ottica di lavoro è tesa ad individuare segnali di evoluzione possibile, di risorse che, pur nel dolore di perdite subite e di progetti non pienamente realizzati, permettano di poter transitare ad una nuova fase di vita familiare. L'impressione ricorrente è che elementi impor-tanti relativi alla storia della relazione di coppia e riguardanti eventi critici che l'hanno attraversata, rimangano sottointesi, ostacolando di fatto il transito ad una nuova fase di vita e di rior-ganizzazione familiare. Il presente articolo ha lo scopo di individuare alcuni di questi elementi fondamentali e necessari affinché si possa promuovere il passaggio ad una risposta familiare nuova che consenta una reale crescita delle singole persone e dei legami.
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Pepe, Dunia, et Paola Terzaroli. « Le dimensioni dell'apprendimento nella societŕ della conoscenza : il gioco degli specchi ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 15 (décembre 2010) : 26–50. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015004.

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Résumé :
La tristezza viene spesso considerata dimensione negativa, elemento di ostacolo alla quotidiana esperienza di vita, tanto da guardare con sospetto, se non disagio, a chi la manifesta. Essa, perň, rimanda anche ad una vibrazione esistenziale inquieta che si rivela necessaria per dare senso alla propria esistenza: č presenza interiore, certo conflittuale, ma quanto mai feconda. In questo articolo, Duccio Demetrio, a partire da una riflessione sull'origine etimologica del termine, indaga il sentimento della tristezza riscoprendone le potenzialitŕ nell'accrescere una vitalitŕ evolutiva necessaria all'autoformazione del soggetto. Č la scrittura di sé che, in questa prospettiva, diviene strumento efficace per riconnettere tale sentimento alla complessitŕ della propria storia di vita, individuando nel disagio che l'accompagna quella pausa di "gestazione del nuovo" che diviene spinta alla creazione ulteriore e che, pertanto, dovrebbe poter contare su di una piů consapevole legittimazione sociale.
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Kałowski, Julian. « Problemy dotyczące instytutów życia konsekrowanego i stowarzyszeń życia apostolskiego zawarte w kwartalniku "Prawo Kanoniczne" w latach 1958-2007 ». Prawo Kanoniczne 51, no 1-2 (5 juin 2008) : 13–29. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.1-2.02.

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L’articolo mette in rilevo gli studi, connessi con la diversa problematica degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica, pubblicati nella rivista „Prawo K anoniczne” nel corso di cinquanta anni della sua attività. Si trovano ottantasei articoli legati al tema in questione, nei quali gli autori, oltre i temi storici, affrontano, in maggior parte, anche gli argomenti inerenti alle diverse tappe di formazione (il noviziato, la professione temporanea e perpetua, ecc...), apostolato e alla separazione dall’istituto (esclaustrazione, uscita e la dimissione di un religioso dall’istituto). Le questioni storiche invece riguardavano, in modo particolare, l’origine dei singoli istituti religiosi e la soppressione di alcuni di essi nella terra polacca da parte delle autorità civili nel XIX secolo. Oltre a quelli studi sono stati pubblicati, sia nella lingua originale che nella lingua polacca, anche otto fonti riguardo alla vita religiosa, tra cui i canoni del Codice del 1917 relativi agli istituti religiosi.
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D’Ambrosio, Cristiana. « Dieta, Cuore e Cancro : tra mito e realtà ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 2 (31 juillet 2022) : 45–51. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-6.

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Sebbene comunemente considerate come due entità patologiche separate, le malattie cardiovascolari e il cancro, le principali cause di morte, possiedono varie possibili interazioni, tra cui una serie di fattori di rischio simili (ad es. obesità, diabete, infiammazione cronica). Ogni cardiologo dovrebbe fornire consulenza per un corretto stile di vita (alimentazione, esercizio fisico, evitare il fumo e l’abuso di alcol); così facendo si potrebbero prevenire non solo le malattie cardiovascolari, ma anche il cancro. Inoltre, l’intervento su dieta, attività fisica e fumo si è dimostrato efficace anche in pazienti con tumori noti. Il ruolo di una dieta sana nella prevenzione del cancro è ben riconosciuto. Dati recenti indicano che seguire gli stessi consigli può anche migliorare la qualità della vita dei sopravvissuti al cancro. I pazienti con cancro al seno (BC) sono comunemente preoccupati per la dieta e l’alimentazione e spesso esprimono la necessità di ottenere informazioni relative alla salute e la volontà di cambiare dieta e stile di vita. Pertanto, essere consapevoli dei cambiamenti nella dieta dei sopravvissuti e delle esigenze di informazioni è fondamentale per gli operatori sanitari per guidarli verso scelte di vita ottimali.
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