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Dennis, John L., et Aldo Stella. « Priming dei concetti di attivitŕ/passivitŕ : la valorizzazione dell'intenzionalitŕ nella codifica e nella interpretazione di eventi/comportamenti ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (janvier 2012) : 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-003002.

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Résumé :
La presente ricerca si occupa del processo di attribuzione causale e, in particolare, della spiegazione di azioni e di comportamenti secondo un modello intenzionale o secondo un modello meccanico. In due studi, che sono stati effettuati utilizzando il priming dei concetti di attivita e di passivita, e emerso che l'innesco del concetto di attivita favorisce interpretazioni piu astratte degli eventi e interpretazioni intenzionali di azioni e comportamenti. Di contro, l'utilizzo del priming della passivita non ha avuto significative influenze sui processi interpretativi e cio ci ha indotto a formulare l'ipotesi che il priming concettuale configura una disposizione asimmetrica del ruolo del soggetto a fronte del ruolo dei fattori meccanici e ambientali.
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Rucci, Paola, Alessandro Rossi, Mauro Mauri, Giuseppe Maina, Fulvio Pieraccini, Stefano Pallant, Valeria Camilleri, Maria Sole Montagnani et Jean Endicott. « Validity and reliability of the Quality of Life, Enjoyment and Satisfaction Questionnaire, Short Form ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 16, no 1 (mars 2007) : 82–87. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004656.

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Résumé :
Nell'ultimo decennio la qualita della vita ha acquisito una sempre maggiore rilevanza come misura di esito sociale e clinico (Katschnig, 1997) dei disturbi mentali. Vi e un ampio consenso sul fatto che il costrutto della qualita della vita è multidimensionale e comprende la percezione che il paziente ha delle relazioni sociali, della propria salute fisica, della capacità di svolgere le attivita quotidiane domestiche e lavorative e del proprio benessere in generale (Patrick & Erickson, 1988). Mentre le misure di funzionamento si propongono di quantificare la compromissione in modo oggettivo, le misure della qualita della vita valutano la capacita del soggetto di trarre soddisfazione e piacere da varie attivita e richiedono una valutazione soggettiva. La definizione di qualita della vita del Quality of Life Group dell'Organizzazione
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Toscano, Anna. « Scrittura e pittura come solchi ». Balthazar, no 4 (13 septembre 2022) : 146–50. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18513.

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Résumé :
La produzione artistica di Etel Adnan nel suo insieme, scrittura e pittura, è un santuario della memoria legato a paesi, lingua, culture, società diversissime. Le vite vissute da Adnan, donna e artista attivista e femminista, ruotano intorno all’esperienza di differenti luoghi e idiomi e creano un’arte legata a un corpo a corpo con la vita.
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Mieli, Paola. « Donna in sé ». Balthazar, no 4 (13 septembre 2022) : 59–71. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18485.

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Résumé :
Mario Mieli, attivista del movimento gay negli anni 70, ha aperto una pista queer ripresa e studiata ai giorni nostri. La sua critica del capitalismo patriarcale si accompagna a una critica delle derive identitarie e revisioniste di alcuni movimenti di liberazione. Gli strumenti psicanalitici sono fecondi per decostruire il regime binario e per lottare contro il colonialismo del dissimile.
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Conte, Paolo. « Michele De Tommaso : tra Costituzione montagnarda e sistema napoleonico (1792-1804) ». IL RISORGIMENTO, no 1 (juin 2016) : 21–54. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001002.

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Résumé :
Per i patrioti italiani che avevano sostenuto la causa della Rivoluzione francese, il passaggio all'"ordine napoleonico" seguito alla vittoria repubblicana di Marengo non comporto la fine della loro attivita politica. Ne e un esempio il percorso biografico di Michele De Tommaso, prete napoletano attivo nell'organizzazione dei club patriottici partenopei ancor prima del 1796 e poi distintosi fra il Ponente ligure e Napoli nell'intensa fase del Triennio giacobino. Dopo il crollo delle Repubbliche sorelle, terminato un breve periodo di esilio in Francia, fece ritorno a Porto Maurizio, dove durante la "seconda" Repubblica ligure si distinse sia per la sua attivita intellettuale e pedagogica, sia per il suo attivismo filofrancese. Da un lato fondo e diresse una scuola pubblica di filosofia e scrisse opere di logica e metafisica, dall'altro svolse il ruolo di cancelliere del Viceconsolato transalpino e fu arrestato due volte per la partecipazione a rivolte cittadine: modalita diverse, ma complementari, per portar avanti la battaglia politica per la democrazia in Italia.
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Bowes, Kim, et Richard Hodges. « Santa Maria in Civita revisited ». Papers of the British School at Rome 70 (novembre 2002) : 359–61. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000221x.

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Résumé :
UNA RILETTURA DI SANTA MARIA IN CIVITAQuesta nota riesamina l'archeologia del sito di nono secolo situato in cima alla collina di Santa Maria in Civita e giunge alia conclusione, sulla base di quanto ora visibile — risultato di un'intensa attivita agricola —, che il sito era occupato da tre unita separate, una chiesa e due comprensori residenziali.
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Colasanti, Giuliano. « Nuove Tendenze Nella Comunicazione Scientifica : “Il Villaggio Globale” In nefrologia : Reti Telematiche Per La Nefrologia : Esperienze Realizzate Presso La Divisione Di Nefrologia Dell'Ospedale San Carlo ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 10, no 3 (1 juillet 1998) : 22–26. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1998.1737.

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Résumé :
La seguente relazione è stata tenuta nell'ambito di una Tavola Rotonda intitolata “Il villaggio globale in Nefrologia: nuove realtà nella comunicazione scientifica”: la registrazione audio-video della Tavola Rotonda e dell'intero Corso di Aggiornamento è contenuta in un Cd-Rom multimediale realizzato nell'ambito delle attivita' editoriali della Divisione di Nefrologia e Dialisi dell 'Ospedale San Carlo Borromeo.
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Mingo, A., E. Magliulo et S. Mazzoleni. « Attivita' Fotosintetica di Quattro Graminacee Perenni Dell'Area Mediterranea ». Giornale botanico italiano 130, no 1 (janvier 1996) : 514. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439731.

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Faustini, Giuseppe, et Diane Musumeci. « Il carciofo : Strategie di lettura e proposte di attivita ». Modern Language Journal 77, no 1 (1993) : 120. http://dx.doi.org/10.2307/329599.

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Gilli, Gabriella. « Riflessivita, attivita grafico-pittoriche e arte : un circolo virtuoso ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (septembre 2016) : 423–32. http://dx.doi.org/10.3280/rip2016-003011.

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Martino, Anna Maria Di, Michael Dreke, Wolfgang Lind, Francesca Modica et Giuseppina Valenti. « A tu per tu, attivita comunicative per principianti ed avanzati ». Italica 73, no 4 (1996) : 582. http://dx.doi.org/10.2307/479511.

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Mara, Miniati. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 3, no 2 (1988) : 361–77. http://dx.doi.org/10.1163/182539178x01041.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 8, no 2 (1993) : 805–37. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x01432.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 1, no 2 (1986) : 199–215. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00908.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 2, no 2 (1987) : 321–34. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00565.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 4, no 1 (1989) : 313–50. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00662.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 5, no 2 (1990) : 385–94. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00642.

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Miniati, Mara. « ATTIVITA DELL'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE ». Nuncius 1, no 2 (1 janvier 1986) : 199–215. http://dx.doi.org/10.1163/221058786x00902.

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Patrone, Carlotta, Alessio Nicoli, Pasqualino Squillace, Matteo Puntoni et Isabella Cevasco. « Indagine sul fenomeno del re-ricovero nel reparto Area a Conduzione Infermieristica (ACI) in un ospedale organizzato per intensità di cura ». MECOSAN, no 115 (janvier 2021) : 29–48. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115003.

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Résumé :
Il fenomeno del re-ricovero impatta fortemente sulla sanita pubblica e ha subito un sempre maggiore interesse da parte della comunita scientifica. E stato dimostrato che diversi parametri possano influenzare tale fenomeno. L'educazione terapeutica e uno di questi. Obiettivo del presente lavoro e analizzare come un reparto a conduzione infermieristica caratterizzato da un'importate educazione terapeutica possa impattare sulla riduzione di tale fenomeno. A tal fine, sono stati estratti i dati relativi a un anno di attivita del reparto a conduzione infermieristica che sono stati confrontati con un gruppo di controllo di pazienti ricoverati nel medesimo ospedale con analoghe caratteristiche in rapporto 1:2. Sono stati calcolati indicatori di "controllo" rispetto al fenomeno del re-ricovero (numero re-ricovero e durata della loro degenza). I risultati dello studio sono stati: 1 episodio di re-ricovero, con una durata di 15 giorni, in ACI a fronte dei 22 episodi di re-ricovero del gruppo di controllo con 188 giornate di degenza complessivi. Sono stati inoltre monitorati ulteriori parametri relativi al benessere organizzativo degli infermieri che hanno riportato risultati quali la diminuzione della % di attivita omesse e l'azzeramento di giornate di assenza. Anche l'efficacia del riconoscimento tempestivo di 5 eventi critici clinici ha impedito che la situazione evolvesse negativamente. In questo lavoro e stato quindi dimostrato come una gestione prettamente infermieristica e l'educazione terapeutica possano impattare positivamente sul re-ricovero e sono state fatte considerazioni che possono essere estese anche ad altri contesti.
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Longosz, Stanisław. « Międzywydziałowy Zakład Badań nad Antykiem Chrześcijańskim KUL jako propagator myśli wczesnochrześcijańskiej w Polsce (w 30-lecie działalności) ». Vox Patrum 36 (15 décembre 1999) : 21–38. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7803.

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Résumé :
L'autore nella prima parte del articolo espone la attuale struttura del Centro (le autorita, le persone lavoratori, la biblioteca, il posto del lavoro scientifico), nella seconda invece parte raccoglie i frutti della sua trentenne attivita scientińca sui 7 piani (coordinare gli studi sull' antichita cristiana in Polonia - 30 nazionali conferenze patństiche, rianimare gli studi polacchi sull'archeologia e l'arte paleocristiana, elaborare la polacca bibliografia patristica, raccogliere la bibliografia di „voces", annodare i contatti e collaborazione eon altri centri patristici nazionali e stranieri, propagare il pensiero dei Padri con diversi modi - per le conferenze, le pubblicazioni e il periodico „Vox Patrum" - gia 35 volumi).
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Lohrmann, Dietrich. « Der Ingenieur Konrad Gruter von Werden in Ferrara, Venedig, Lucca und Pietrasanta (ca. 1402–1424) ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (20 décembre 2017) : 135–58. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0009.

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Riassunto Il nome del chierico e ingegnere Konrad Gruter di Werden/Ruhr e emerso solo nel 2006 con la pubblicazione del suo trattato De machinis et rebus mechanicis compilato nel 1424 a Venezia e dedicato al re Erik VII di Danimarca, Norvegia e Svezia. Al contempo e stato possibile ricostruire le tappe della sua attivita, lunga piu di trent’anni, come sperimentatore e ingegnere consigliere presso una serie di corti principesche italiane. Una fonte d’informazione, pero, e rimasta finora in gran parte inesplorata, vale a dire il materiale assai istruttivo, benche molto sparso, conservato nell’Archivio di Stato di Lucca. Alla raccolta di queste notizie ha collaborato Dr. Geoffrey Nuttall, Courtauld Institute London.
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Tilly, Charles. « Reviews of Books:Un Modello per la storia : Materiale, attivita, funzione Giuseppe Papagno ». American Historical Review 107, no 2 (avril 2002) : 504–5. http://dx.doi.org/10.1086/532306.

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Bonadies, Aldo, Rita Mancini, Marilia Maci, Chiara Gibertoni et Anna Maria Petrini. « Laboratorio Unico Metropolitano : innovazione e alta tecnologia per un nuovo paradigma di medicina di laboratorio ». MECOSAN, no 115 (janvier 2021) : 79–94. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115005.

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Il Laboratorio Unico Metropolitano (LUM) e un intervento di programmazione sanitaria nato sulla spinta delle indicazioni della Regione Emilia- Romagna e volto a ridefinire le capacita produttive attraverso la riduzione delle duplicazioni. Il LUM e un esempio di integrazione in rete tra le strutture e soprattutto tra i professionisti che si occupano di salute. E il primo caso in Italia di cessione del ramo d'azienda tra Aziende Pubbliche: Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola-Malpighi (AOU), AUSL Imola, Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) hanno "ceduto" le risorse umane e tecnologiche, nonche i contratti di qualsiasi natura relativi alle attivita di diagnostica di laboratorio di patologia clinica, all'AUSL Bologna, individuata quale Azienda Capofila del progetto, presso la quale e localizzata la struttura del Laboratorio Unico.
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Gatto, Vincenzo, Anthony Mollica, Julie Ashcroft, Anne-Marie Finger et Angelo Chiuchiu. « Una immagine vale 1000 parole : Attivita creative per lo sviluppo delle abilita linguistiche ». Italica 71, no 4 (1994) : 575. http://dx.doi.org/10.2307/479678.

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Trinchero, Elisabetta, Lorenza Micacchi et Ilda Di Claudio. « Distocia di spalla. La simulazione come strumento di prevenzione del rischio ». MECOSAN, no 118 (août 2021) : 137–52. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118007.

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Il presente contributo intende offrire una prima mappatura delle pratiche in uso in materia di formazione con riferimento alla gestione dell'emergenza legata alla distocia di spalla. Attraverso la triangolazione di fonti informative differenti e, in particolare, mediante i risultati di un questionario somministrato alle aziende sanitarie della Regione Lombardia, si evidenzia l'importanza delle attivita di formazione e in particolare dell'uso dei simulatori nella prevenzione dei rischi - clinici ed emotivi - che caratterizzano il fenomeno. I risultati evidenziano come, laddove previsto, l'uso del simulatore sia positivamente associato alla percezione di utilita dello strumento da parte del personale mentre, con riferimento alla dimensione organizzativa, tali iniziative di formazione vengono gestite internamente dalle aziende e finanziate con risorse proprie, a testimonianza del rilievo attribuito alla prevenzione dei rischi relativi alla distocia di spalla tra le organizzazioni sanitarie incluse nell'analisi.
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Bell, Rudolph M., et Maneula Martini. « Fedeli alla terra : Scelte economiche e attivita pubbliche di una famiglia nobile Bolognese nell'Ottocento ». American Historical Review 106, no 4 (octobre 2001) : 1495. http://dx.doi.org/10.2307/2693147.

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Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. « Papieska Komisja Archeologii Sakralnej. Sto pięćdziesiąt lat działalności (1852-2002) ». Vox Patrum 42 (15 janvier 2003) : 515–23. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7175.

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L'articolo presenta il profilo dell'attivita della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra dal momento della sua fondazione - frutto dell'iniziativa degli studiosi delle antichita cristiane, preoccupati dello stato delle catacombe continuamente devastate dai ricercatori delle reliquie, fino ai tempi nostri. Tra i compiti che la Commissione si assegnava la piu importante fu la gestione degli scavi e delle ricerche nelle catacombe e nelle chiese paleocristiane, compresa la pubblicazione dei frutti di queste. Nell'articolo vengono presentate le iniziative dei membri della Commissione che avevano come scopo ampliamento della sua attivita: l'estensione delle ricerche sui cimiteri (anche quelli sub divo) e sulle chiese di tutto il territorio italiano; la creazione di un archivio e la pubblicazione dei cataloghi delle fotografie appartenenti a PCAS; la registrazione degli oggetti archeologici rinvenuti e conservati nelle catacombe; i lavori di ripulitura e di conservazione degli affreschi nelle catacombe; la facilitazione dell'accesso ai monumenti paleocristiani ai visitatori; l'attivita editoriale.
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Steinsiek, Angela. « Das epistolarische Werk von Ferdinand Gregorovius. Eine Bestandsaufnahme ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no 1 (20 décembre 2017) : 290–315. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0014.

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Riassunto Quello di Ferdinand Gregorovius e uno dei piu importanti carteggi del XIX secolo. Nonostante gli sforzi dell’autore di sottrarre questa parte delle sue carte al pubblico, si sono conservate diverse migliaia di lettere che, accanto alla sua opera complessiva, rivestono un valore straordinario anche dal punto di vista letterario. Indispensabili sono le lettere per ricostruire la genesi dei suoi lavori, per comprenderne la qualita nella dialettica tra letteratura e scienza, per identificare i suoi scritti anonimi. Le sue corrispondenze con studiosi, nobili, politici, scrittori, artisti ed editori rappresentano nell’insieme un documento unico della storia politica e sociale, culturale e delle scienze nel XIX secolo e permettono di farsi un’idea concreta sulle vaste reti di contatto transnazionali non solo epistolari, ma anche personali, e sulle condizioni di lavoro di uno storico che svolgeva le sue attivita liberamente e in modo indipendente. Le sue corrispondenze, coprendo diversi decenni, mettono infine in luce i rapidi sviluppi che nella loro interazione contrassegnarono la storia italiana e tedesca dell’epoca.
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Saraceno, Benedetto, Corrado Barbui, Alessandra Bedoni, Graziella Civenti et Lucilla Frattura. « Evaluation of dehospitalization policies of the former psychiatric hospitals of Regione Lombardia. QUALYOP study results. I : Structural resources, organizational procedures and activities ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 1 (avril 1996) : 59–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003948.

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RIASSUNTOScopo — Lo studio QUALYOP si prefigge tre obiettivi: 1) descrivere la situazione dei 12 ex ospedali psichiatrici lombardi in relazione a caratteristiche strutturali e organizzative e all'andamento di ammisioni/dimissioni e decessi dei pazienti ricoverati; 2) descrivere la qualita di strutture, organizzazione e attivita dei reparti; 3) descrivere le caratteristiche socio-demografiche, cliniche e le potenzialita riabilitative della popolazione ricoverata. I dati presentati in questo articolo si riferiscono ai primi due obiettivi. Disegno - Studio descrittivo-valutativo. Gli ospedali sono stati vistitati nell'arco di sei mesi (luglio-novembre 1994) da un gruppo di ricercatori-rilevatori in una data concordata con i rispettivi direttori. Sono state utilizzate quattro fonti di informazione e documentazione: scheda ospedale, scheda reparto, scheda paziente, documentazione fotografica delle strutture. Setting - I 12 ex-ospedali psichiatrici pubblici della Regione Lombardia in funzione alia data della rilevazione (Bergamo, Brescia, Castiglione delle Stiviere, Codogno, Como, Cremona, Limbiate, Mantova, Milano, Sondrio, Varese, Voghera). Principali misure utilizzate - È stato utilizzato un gruppo di indicatori che forniva informazioni sulle strutture, sull'organizzazione della vita di reparto e sulle attività svolte. I giudizi di qualita sono stato espressi in relazione a criteri espicitati a priori. I reparti sono stati quindi raggruppati in tre tipologie a seconda del livello di adeguatezza delle strutture, dell'organizzazione e delle attività. Risultati - I 12 ospedali psichiatrici pubblici della Lombardia risultano costituiti da 63 reparti che accolgono complessivamente 2752 ricoverati. La situazione risulta estremamente eterogenea nei diversi ospedali che si differenziano per affollamento dei reparti, rapporto operatori-pazienti, decremento negli anni della popolazione ricoverata e numero di nuove ammissioni. La valutazione della qualita strutturale, organizzativa e delle attivita evidenzia che il 70% dei reparti e inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista strutturale, mentre più del 70% è inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista organizzativo e delle attività che vi si svolgono. Conclusioni - Lo studio dimostra la fattibilita di valutazioni di programmi di sanita pubblica utilizzando criteri non riferiti a dati di efficacia ma formulati a partire da valori etici, senso comune, eventi non ammissibili, risultati di studi quasi-sperimentali ed esperienza. I dati cosi raccolti permettono di concludere che le politiche di superamento dell'ospedale psichiatrico sono estremamente carenti nella maggior parte dei casi e che la ricoversione esclusivamente strutturale degli immobili, in molti casi assolutamente necessaria, non è tuttavia sufficiente a garantire un reale superamento. Molto più urgente sembra essere la necessita di formare e motivare il personale di assistenza e amministrativo.
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Cinquini, Lino, Cristina Campanale, Flavio Del Bianco et Chiara Oppi. « Un modello di performance management per mitigare il problema dell'ambiguità nell'organizzazione della prevenzione collettiva : il caso della Regione Friuli-Venezia Giulia ». MECOSAN, no 117 (avril 2021) : 77–109. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117005.

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Questo articolo discute come la realizzazione di un sistema di performance management all'interno dei processi dei dipartimenti di prevenzione della Regione Friuli-Venezia Giulia possa ridurre alcune variabili di ambiguita organizzativa. Attraverso un approccio quali-quantitativo basato su action research e survey i ricercatori hanno partecipato alla realizzazione di un sistema che, nell'ambito dei dipartimenti di prevenzione, descrive i processi e le attivita svolte in relazione a specifici target e ne determina il consumo di risorse standard. Inoltre, e stata realizzata un'indagine esplorativa per l'assessment ex ante delle potenzialita del sistema in termini di riduzione di ambiguita, che puo contribuire a fornire input per una revisione del sistema prima della sua implementazione. Questa ricerca presenta i seguenti contributi e implicazioni. Il primo contributo si evidenzia rispetto alla letteratura sull'ambiguita. Il secondo contributo e relativo alla definizione di un approccio per la valutazione ex ante delle potenzialita di un sistema di misurazione delle performance nella mitigazione dell'ambiguita. I risultati hanno implicazioni pratiche per il management sanitario e forniscono spunti di riflessione a supporto dello sviluppo di sistemi di misurazione della performance nella prevenzione collettiva.
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Skeates, Robin. « Prehistoric chert exploitation in the Valle del Cesolone (Macerata) : a Preliminary project report ». Papers of the British School at Rome 71 (novembre 2003) : 1–15. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002385.

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LO SFRUTTAMENTO DELLA SELCE IN ETÀ PREISTORICA NELLA VALLE DEL CESOLONE (MACERATA): RELAZIONE PRELIMINAREQuesto articolo descrive i risultati di un progetto diretto dall'autore tra il 1992 e il 1995, volto allo studio del procacciamento di selci in età preistorica, della produzione di utensili e dello scambio di attivita grave;esercitate nell'area dell'importante risorsa di pietra siliceà alia sommita della Valle del Cesolone, vicino Serrapetrona (Macerata). Il progetto è iniziato con l'esame delle pubblicazioni di fine XIX e inizio XX secolo delle ricerche archeologiche effettuate sul campo e delle collezioni museali di manufatti realizzati nella valle. É poi proseguito con tre stagioni di ricognizioni sul campo che hanno confermato l'interpretazione originale di Gnoli del sito di Torre Beregna, come luogo di approvvigionamento della selce e di produzione di manufatti, e soprattutto di produzione ed esportazione di grandi lame, databili all'Eta del Bronzo e all'Etá del Rame. Le ricognizioni sul campo hanno inoltre fornito nuovi dettagli sulle sequenze di riduzione dei nuclei impiegati nelle zone di procacciamento, e identificato alcune differenze nella produzione più tarda di manufatti in selce e nel consumo nella valle.
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Perugi, A. « ATTIVITA' DEL CENTRO STUDI SULL'ECONOMIA DEL NOCCIOLO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI VITERBO, ITALIA ». Acta Horticulturae, no 351 (janvier 1994) : 169–72. http://dx.doi.org/10.17660/actahortic.1994.351.16.

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Noto, Guido, Lucrezia Coletta, Sara Zuccarino et Milena Vainieri. « Il controllo e la gestione della performance delle attività di prevenzione in contesti interorganizzativi : il caso dei controlli frontalieri sugli alimenti ». MECOSAN, no 117 (avril 2021) : 59–75. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117004.

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Résumé :
I servizi sanitari di prevenzione sono caratterizzati da un'elevata complessita principalmente legata al contesto inter-organizzativo e ambientale in cui operano. Da cio consegue una notevole difficolta nel misurarne e valutarne i risultati. Per tali motivi, il controllo e la gestione della performance delle attivita di prevenzione si avvalgono di diversi meccanismi, formali e informali, che hanno l'obiettivo di orientare i comportamenti e le decisioni degli individui e delle organizzazioni coinvolte verso fini comuni. Lo scopo del presente lavoro e quello di approfondire i sistemi di controllo e gestione della performance impiegati nei servizi di prevenzione che operano in contesti inter-organizzativi - e in particolare nell'ambito dei controlli frontalieri sugli alimenti - al fine di supportare il disegno e l'implementazione degli stessi. Per fare cio, la ricerca si concentra sui casi di studio delle infrastrutture portuali di Genova e Livorno. Parole chiave: prevenzione, controlli condottools. To explore performance management in such contexts, this research suggests the adoption of management control as a "package" approach. Thus, the research's objective is to understand how management control operates in the delivery of preventative services operating in inter-organizational environment. To do so, this study focuses on the cases of Genoa's and Leghorn's ports.
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Sinopoli, Franca. « Le attivita' ele pubblicazioni della cattedra di letterature comparate del dipartimento di Italianistica de “la sapienza” di Roma ». Neohelicon 23, no 2 (septembre 1996) : 275–90. http://dx.doi.org/10.1007/bf02435512.

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Banfi, Enrico, et Agnese Visconti. « L’Orto di Brera alla fine della dominazione asburgica e durante l’età napoleonica ». Natural History Sciences 154, no 2 (1 septembre 2013) : 173. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.173.

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Il saggio illustra, la storia dell’Orto di Brera e della sua funzione come strumento didattico per la cattedra di botanica del Ginnasio, dal 1802 Liceo, di Brera nel periodo compreso tra la fine della dominazione asburgica e l’intero periodo napoleonico. Esso si fonda su una documentazione per la massima parte inedita conservata nelle seguenti istituzioni: Biblioteca Braidense di Milano, Archivio di Stato di Milano, Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Milano, Archivio di Stato di Pavia, Accademia delle Scienze di Torino; Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca dell’Orto botanico dell’Università di Padova, Bibliothèque Centrale du Muséum d’Histoire Naturelle di Parigi.<br />La prima parte del lavoro è dedicata al periodo che va dall’entrata in attività dell’Orto (1777) alla conduzione di Ciro Pollini (1805-1807) e si incentra in particolare sul legame tra la scelta delle piante dell’Orto, per lo più officinali, e l’insegnamento ai medici e ai farmacisti.<br />Si passa quindi alla ricostruzione del lavoro svolto dal custode Filippo Armano che diede all’Orto una nuova fisionomia, introducendo piante ornamentali, esotiche e rare, e che redasse il primo Catalogo (1812) di cui si presenta una lista degli aggiornamenti nomenclaturali.<br />Viene infine illustrata la figura del direttore Paolo Sangiorgio che resse l’Orto per tutto il periodo napoleonico, opponendosi alla concezione di Armano e applicandosi con forte impegno alla didattica.
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Ferrara, Silvia, et Diego Cristiani. « Il geroglifico cretese : nuovi metodi di lettura (con una nuova proposta di interpretazione del segno 044 i) ». Kadmos 55, no 1-2 (24 mai 2016) : 17–36. http://dx.doi.org/10.1515/kadmos-2016-0002.

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Résumé :
Abstract In base a recenti analisi dei sigilli in pietra iscritti nel sistema di scrittura geroglifico cretese, ancora indecifrato, si puo proporre una nuova ipotesi di interpretazione della funzione di alcuni segni. Alcuni elementi che erano stati considerati come simboli decorativi sono stati re-interpretati, invece, come elementi semantici del repertorio geroglifico cretese. Nel valutare l’attendibilita di questa ipotesi a livello sistemico, proponiamo di attribuire ad alcuni segni del repertorio una funzione logografica, sottolineata dall’uso di filler decorativi che sembrano isolarne la posizione all’interno di una sequenza di sillabogrammi. Come esempio sotteso a questa metodologia, si e rivelata istruttiva una computazione statistica delle attestazioni del segno 044 i soprattutto per gli esempi integrati nelle sequenze ripetute fino ad oggi interpretate come ‘formule’. Alla luce di queste considerazioni, offriamo una nuova interpretazione dell’iconografia di questo segno. Dagli inizi degli studi sul geroglifico, il segno 044 i e stato associato alla rappresentazione di una ‘cazzuola’ (‘trowel’). Qui invece dimostriamo come sia piu plausibile e coerente associarlo alla raffigurazione del cosiddetto Petschaft, una forma funzionale e sofisticata di sigillo a una faccia, utilizzata in un periodo in cui il sistema amministrativo era basato sulla rendicontazione delle attivita attraverso l’uso di sigilli impressi su cretule d’argilla.
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Lippolis, Carlo. « La sala rotonda et lʼedificio rosso. Bilancio e prospettive delle attivita della missione italiana a Nisa Vecchia (1990-2005) ». Topoi 14, no 1 (2006) : 179–206. http://dx.doi.org/10.3406/topoi.2006.2151.

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Visconti, Agnese. « La fondazione dell’Orto botanico di Brera e gli anni della direzione dell’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman (1728-1806) tra assolutismo asburgico ed età napoleonica ». Natural History Sciences 153, no 1 (1 janvier 2012) : 27. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2012.27.

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Résumé :
Il saggio ricostruisce, sulla base di documenti per la massima parte inediti raccolti nell’Archivio di Stato di Milano, nella Biblioteca di Brera di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel Museo di Storia Naturale di Milano e nell’Accademia delle Scienze di Torino, la storia della fondazione e dei primi decenni di attività dell’Orto, annesso alla cattedra di Botanica del Ginnasio di Brera, alla quale venne chiamato nel 1774 il padre vallombrosano Fulgenzio Vitman. La prima parte del lavoro descrive le operazioni materiali compiute per l’allestimento dell’Orto. Segue la descrizione dello svolgimento annuo dei lavori consistenti perlopiù nell’acquisizione e nei cambi di semi e piante, nell’adozione per la disposizione delle piante del metodo di classificazione di Linneo, nell’utilizzo delle piante per le lezioni. Si passa quindi all’analisi dei modi che Vitman adottò per arricchire l’Orto, sottolineando la sua convinzione dell’opportunità di privilegiare le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica. Purtroppo, mancando l’Orto di un proprio archivio e di raccolte di lettere, molte questioni restano ancora non risolte. Appaiono comunque evidenti sia l’appartenenza di Vitman alla fitta rete di scambi tra i botanici dell’epoca, sia l’utilizzo di canali diplomatici, in particolare per gli scambi con Francia, Olanda e Spagna. Il contributo si conclude con la descrizione dell’attività didattica e scientifica di Vitman, autore di un fortunato libro di testo, <em>De medicatis herbarum facultatibius liber</em>, Faventiae 1770, e di una importante <em>Summa plantarum</em>, Mediolani 1789-1792, in 6 volumi, nella quale l’autore segue il metodo di classificazione linneano.
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Valentino, Daniela. « Software Assistance and Maintenance Contracts ». European Business Law Review 27, Issue 4 (1 août 2016) : 535–53. http://dx.doi.org/10.54648/eulr2016024.

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The paper analyzes the legal issues related to software assistance and maintenance agreements. Contracts generally provide for highly diverse performances and are aimed at providing a global service. Since the assistance and maintenance agreement generally entails a long-term relationship, the regulations for long-term supply contract’s apply. Nevertheless, in specific circumstances, even the rules for service contracts may be applied. In Italy, like in other EU jurisdictions, the applicable regulatory framework depends on the content of the contract. The provider company naturally tends to restrict its liability in proportion to effectively commissioned activity. Exclusion clauses including intentional damage or gross negligence are void, while par. 2 of Article 1229 of the Italian Civil Code permits limitation of liability in cases of minor negligence. The impossibility of changing contractual terms disadvantages the weaker contracting party and the procedure imposed by par 2 of Art. 1341 c.c. has proved inadequate to protect the customer. Art. 9, of Law n 192 of 18 June 1998 (“Disciplina della subfornitura nelle attivita produttive”), which is now considered to be general principle allows exclusion clauses providing for minor negligence to be deemed void, if they oversimplify the debtor position, by defining the requirements of minor negligence. In addition, clauses regarding exclusion or limitation of liability towards third parties, beyond the limit set by Art. 1229, require an assessment based on the nature of the interest which is concretely protected.
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Cocchi, Angelo, Graziella Civenti, Antonio Lora et Roberto Blaco. « «Durata» degli interventi territoriali nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 2 (août 1993) : 129–35. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006886.

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RiassuntoScopo - Valutare la «durata» degli interventi territoriali, ovvero il tempo che intercorre tra un intervento territoriale e l'altro, nei servizi psichiatrici della Regione Lombardia nei 1990, e porla in relazione alle diverse figure professionali e ad alcune variabili di risorse e di attività ricavate dal sistema informativo psichiatrico regionale. Disegno - Analisi descrittiva dei dati contenuti nell'archivio computerizzato del sistema informativo psichiatrico regionale. La «durata» è stata calcolata in base al rapporto tra le ore di lavoro erogate nelle strutture territoriali e il numero di interventi effettuati nei 1990 e, dopo essere stata depurata dalle osservazioni anomale, è stata correlata a variabili di struttura, personale e attivita. Setting - Le 52 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia nei 1990, il cui bacino di utenza è costituito da 99 USSL per comples"sivi 7.600.000 abitanti. Risultati - È emersa una marcata variabilità della «durata» nelle diverse USSL e nelle diverse figure professionali. La «durata» si riduce con Paumentare del numero di pazienti in carico, di interventi effettuati e dei locali presenti nelle strutture, mentre rispetto ad altre variabili quali le ore di lavoro erogate l'andamento non è lineare. Conclusioni - Sebbene questo indicatore non fornisca informazioni sulla qualita delle prestazioni erogate, esso può rappresentare per i servizi un utile punto di partenza per riflessioni anche a carattere valutativo. La «durata» degli interventi infatti rappresenta un utile indicatore quantitativo dell'efficienza operativa di un servizio, owero della capacita di effettuare gli interventi voluti con un risparmio di risorse o di effettuare il maggior numero di interventi con lo stesso impegno di risorse.
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Napiórkowski, Celestyn S. « Jan Paweł II a 1550. rocznica soboru efeskiego ». Vox Patrum 50 (15 juin 2007) : 123–28. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6723.

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Résumé :
Si potrebbe pensare che sulla teologia dell'Efeso non sia piu possibile dire ąualcosa di nuovo, eppure e possibile. E’ giusto affermare infatti che la Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II all’Episcopato delta Chiesa Cattolica per il 1600 anniversario del Primo Concilio di Costantinopoli I e per il 1550 anniversario del Concilio di Efeso (25 III 1981) offre una visione in ąualche modo rinnovata dell'Efeso riconsiderandolo nell'ottica del Concilio di Costantinopoli e del Vaticano II.1. Nel contesto del Concilio di Costantinopoli: alla tradizionale interpretazione cristologica e mariologica dell'Efeso, Giovanni Paolo II aggiunge l'interpretazione soteriologica (l’Efeso canto „un’inno all'onore dell'opera di salvezza compiuta nel mondo attraverso Pazione dello Spirito Santo”), quella pneumatologica (l’incarnazione si fece per l'azione dello Spirito Santo ) e quella ecumenica (i due Concili appartengono alla stessa eredita della fede ). Egli sottolinea ugualmente la permanenza della fertilita spirituale di quei misteri. II Papa non si esprime sul problema di Nestorio ; non lo accusa di eresia ; il nestorianismo e l’insegnamento sbagliato sulla maternita divina rimangono legati, ma il movimento non ne e ritenuto il principale responsabile. 2. Nel contesto del Vaticano II: rifenrendosi alPinsegnamento del Vaticano II relativo alla presenza della Vergine Maria nel Mistero della Chiesa, Giovanni Paolo II da rilievo alla prospettiva ecclesiologica dell'Efeso: lo Spirito Santo santifica in continuazione la Chiesa, le da la vita, abita nei cuori dei fedeli, conduce la Chiesa alla pienezza della verita, la unifica nelle sue communita e attivita pastorali, la dirige, la decora, la mantiene sempre giovane, la rinnova e la conduce alPunione totale eon il Cristo. Maria Santissima, unita allo Spirito Santo, sta realizzando la sua maternita nella Chiesa.
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Nuovo, Angela. « Accademie e Biblioteche d'Italia. Rivista del Ministero per i Beni e le attivita culturali-Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali (review) ». Libraries & ; the Cultural Record 39, no 1 (2004) : 106–7. http://dx.doi.org/10.1353/lac.2004.0015.

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Cinelli, Gianmario, et Francesco Longo. « Un Servizio Nazionale per gli Anziani Non Autosufficienti ». MECOSAN, no 118 (août 2021) : 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118008.

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Résumé :
Gli anziani non autosufficienti, ossia le persone di eta superiore o uguale a 65 anni che non sono in grado di compiere in autonomia e senza bisogno di assistenza le attivita di vita quotidiana, sono circa 2,9 milioni. Si tratta di un numero destinato a crescere fortemente nei prossimi anni. Nel PNRR il governo italiano si e impegnato ad adottare entro la primavera del 2023 "una riforma organica degli interventi destinati agli anziani non autosufficienti". Lo studio si pone l'obiettivo di contribuire al dibattito su come realizzare tale riforma, attraverso alcune stime originali e riflessioni sulle lezioni che possono essere apprese dall'esperienza di altri Paesi o dal Sistema Sanitario Nazionale. In particolare, lo studio mira a offrire quattro principali contributi: 1) stima originale della spesa pubblica e privata per gli interventi destinati agli anziani non autosufficienti, rispettivamente pari a 15,48 e 10,21 miliardi di euro; 2) stima originale del tasso di copertura del bisogno, ossia del numero degli anziani che ricevono servizi pubblici per tipologia di servizio, che e pari a circa il 52%; 3) gli elementi principali per la riforma organica degli interventi, che sarebbero: a) l'istituzione di un pilastro unico, integrato e distinto rispetto agli altri ambiti del welfare, dotato di un fondo nazionale unico, unita di accesso unificate e una politica nazionale di prevenzione; b) livelli di assistenza commisurati alle condizioni di salute; c) la promozione e la valorizzazione delle esperienze territoriali; d) orientare la spesa privata verso lo sviluppo di un settore professionale; 4) infine, e sviluppata una simulazione della spesa pubblica e del tasso di copertura del sistema proposto, mostrando come il sistema proposto possa avere un impatto positivo in termini di intensita e qualita dei livelli di assistenza.
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Salone, Carlo, et Francesco Arfò. « Città e grandi eventi : il programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nella percezione dei residenti ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2020) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003001.

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L'adozione di politiche di sviluppo urbano focalizzate sulla cultura, sia dal lato dell'offerta (realizzazione di infrastrutture e sostegno alle industrie culturali e creative) sia da quello della domanda (campagne di promozione turistica, programmazione di eventi) e prassi corrente nel capitalismo cognitivo. Intorno al nesso tra cultura e sviluppo economico si e coagulato un vasto dibattito scientifico che fa da sfondo e giustificazione per l'adozione di politiche pubbliche conseguenti, in particolare, ma non solo, alla scala urbana. In realta, la produzione e il consumo di cultura sono pero spesso associati a fenomeni tra loro molto diversi e non di rado conflittuali. Secondo alcuni autori (Bridge, 2006; Kaasa e Vadi, 2010; Scott, 2000), lo sviluppo del settore culturale contribuisce soprattutto alla crescita economica e al vantaggio competitivo urbano, attraverso la generazione di nuova conoscenza per l'innovazione e la creativita ma, anche, effetti positivi su altre attivita economiche correlate. Altri ne enfatizzano le potenzialita inclusive, adatte alla costruzione dei diritti di cittadinanza e alla promozione di una societa piu giusta e coesa (Stern e Seifert, 2007), altri ancora assumono una posizione intermedia, attribuendo alla cultura sia un vantaggio competitivo che un beneficio per l'inclusione sociale, senza pero riuscire a chiarire appieno il rapporto tra queste due dimensioni dello sviluppo (Sacco e Segre, 2009). In questo articolo si inquadra e analizza il caso di Matera 2019 all'interno del progetto di Capitale Europea della Cultura ed alla luce delle teorie legate allo sviluppo urbano trainato dalla cultura. L'analisi del caso di Matera 2019 si pone l'obiettivo di misurare gli impatti attualmente osservabili nella citta sotto il profilo socio-spaziale e di indagare le modalita con cui i cittadini materani hanno interagito con l'evento, attraverso un'analisi della loro opinione circa il percorso svolto e le possibilita future della citta.
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Wilson, Andrew. « Urban Production in the Roman World : the View from North Africa ». Papers of the British School at Rome 70 (novembre 2002) : 231–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002166.

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LA PRODUZIONE CITTADINA NEL MONDO ROMANO, VISTA DAL NORD AFRICAQuesto articolo esamina l'evidenza per le attivita industriali nelle città del nord Africa romano e dimostra come l'importanza della produzione artigianale urbana sia stata largamente sottovalutata in molte discussioni di economia antica. Di solito è difficile stabilire la giusta scala delle attività produttive urbane senza effettuare degli scavi estensivi, visto che i laboratori erano molto spesso piuttosto piccoli; ciò non toglie che essi potrebbero essere stati comunque numerosi e distribuiti all'interno della città. Scavi della estensione necessaria non sono irrealizzabili con le tecniche odierne; due siti scavati nella prima metà del ventesimo secolo hanno infatti portato alia luce un quadro caratterizzato da numerosi laboratori: 22 fulloniche a Timgad e 18 stabilimenti per la salatura del pesce a Sabratha. La ricognizione di superficie viene qui indicata come il metodo migliore per effettuare ricerche nei siti che lo consentono, al fine di identificare l'ampiezza dei depositi di rifiuti di fabbricazione, con l'aiuto di indagini geofisiche per trovare forni e fornaci, e scavi di alcune aree specifiche. Questo tipo di tecniche è stato sperimentato con successo a Leptiminus, Meninx e Thamusida, e ha permesso di identificare la presenza di attività di produzione ceramica, lavoro dei metalli e dell'industria per l'estrazione della porpora per la tintura. L'evidenza che emerge dalle recenti indagini archeologiche suggerisce che il contributo dell'industria cittadina all'economia delle città antiche fosse potenzialmente significativo, mentre la scala di produzione nei siti discussi indica un carattere artigianale della vita di queste città molto più consistente di quanto non sia stato di solito ritenuto. Il modello della ‘città di consumo’ non sembra adattarsi completamente a molte delle città romane, e i tentativi di descrizione dell'economia dell'urbanismo romano dovrebbero prestare piu attenzione al ruolo delle città nelle reti di commercio locale, regionale e su lunga distanza.
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Grassi, Aldrigo, Rosella Bruni, Francesca Pileggi, Marco Chiappelli, Massimo Boldrini, Elisa Franceschi et Daniela Scarafoni. « Analysis and comparative evaluations of the costs of supports and treatments of schizophrenia, affective psychosis, paranoia and neurosis ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no 2 (juin 2001) : 115–24. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005194.

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RIASSUNTOScopo – Lo scopo dello studio era quello di verificare, tramite la rilevazione dei costi diretti dei trattamenti terapeutico-riabilitativi, la presenza di associazioni tra quattro gruppi diagnostici (schizofrenia, psicosi affettive, paranoia e disturbi nevrotici) e i loro costi, complessivi e per specifici fattori di costo (assistenza territoriale, attività di riabilitazione e assistenza ospedaliera). Setting – Dipartimento di Salute Mentale e Centro di Salute Mentale (CSM) "Scalo", Azienda USL della Città di Bologna, Emilia-Romagna. Disegno – Sono stati calcolati i costi diretti annui di un campione (n = 75) di tutti i pazienti (n = 745) che durante l'anno hanno avuto più di quattro contatti con il CSM e quelli dei quattro gruppi randomizzati per diagnosi (n = 30 pazienti per gruppo). Principali misure utilizzate – Sono stati calcolati i costi medi unitari di 15 tipi di prestazioni, selezionate sulla base del numero annuo delle prestazioni erogate e del tempo impiegato da ciascuna figura professionale e rilevati i costi dell'assistenza ospedaliera (pubblica e privata). Risultati – Le analisi statistiche effettuate, tramite il Kruskal-Wallis test, hanno evidenziato costi complessivi significativamente più elevati nei pazienti schizofrenici rispetto a quelli del campione e a quelli con diagnosi di disturbo nevrotico; inoltre, i costi delle attivita di riabilitazione dei pazienti schizofrenici sono risultati differire significativamente da quelli rilevati nel campione e nei gruppi diagnostici "paranoia" e "disturbi nevrotici", mentre nessuna differenza significativa tra i gruppi è emersa nei costi dell'assistenza ospedaliera ed in quelli relativi al consumo di farmaci. Conclusioni – I risultati della nostra ricerca dimostrano che i costi dei trattamenti differiscono a seconda della diagnosi (costi diretti più alti nel caso dei pazienti schizofrenici e più bassi in quelli con disturbi nevrotici) e che l'analisi dei costi può consentire di pervenire all'assegnazione di adeguate risorse finanziarie ai Dipartimenti di Salute Mentale per i trattamenti terapeutico-riabilitativi di una vasta gamma di disturbi psichiatrici.
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Civenti, Graziella, Roberto Blaco, Antonio Lora et Angelo Cocchi. « Psychiatric services in Lombardy from 1983 to 1993 : trends and interrelations between equipment, staff and activities indicators ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 3 (décembre 1996) : 178–89. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004164.

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RIASSUNTOScopo - Lo studio è stato condotto con l'obiettivo di descrivere le linee di tendenza manifestatesi nel periodo 1983-1993 nei Servizi psichiatrici pubblici lombardi relativamente a indicatori di struttura, personale e attività. Setting - Sono stati utilizzati dati relativi a tutti i presidi facenti capo, secondo quanto previsto dal Progetto Obiettivo Regionale, alle Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia, ovvero Centri Psico-sociali, Ambulatori, Strutture Intermedie Non Residenziali, Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, Centri Residenziali di Terapie Psichiatriche e di Risocializzazione e Comunita Protette. Non sono stati inclusi nello studio i dati relativi all'attivita svolta dagli ex Ospedali Psichiatrici e dalle strutture private. Disegno - I dati sono stati forniti dal Sistema Informativo Psichiatrico Regionale che dal 1983 rileva in maniera omogenea e sistematica su tutto il territorio regionale informazioni relative alle strutture, al personale e alle prestazioni erogate dalle Unita Operative di Psichiatria. Sui dati relativi al periodo 1983-1993 e stata condotta un'analisi grafica della dinamica dei servizi con descrizione delle tendenze evidenziatesi nel periodo in oggetto e delle interazioni tra le variabili considerate. Principali misure utilizzate - Variabili di risorse e di prestazioni relative all'attivita degenziale e a quella non residenziale dei servizi. Formulazione di indicatori che permettano l'analisi delle relazioni tra le variabili stesse. Risultati - Nel periodo considerato si assiste globalmente a un aumento consistente del volume di attivita (residenziale e non) spiegabile solo parzialmente attraverso l'aumento delle risorse a disposizione. L'incremento quantitative dell'assistenza fornita pare infatti legato da un lato a una sempre maggiore utilizzazione delle risorse allocate e a un aumento della produttivita dei servizi, dall'altro alia pressione crescente della domanda. I dati a disposizione, inoltre, evidenziano come il baricentro della organizzazione dei servizi pubblici si sia spostato sempre piú negli anni sul momento di trattamento non residenziale, anche se l'assenza di una analoga documentazione per quanto attiene alle strutture private rende questa conclusione parziale. Conclusioni - L'analisi condotta testimonia l'importanza del Sistema Informativo per monitorare i cambiamenti nella organizzazione dei servizi e per fornire i dati necessari alia attivazione di indagini ad hoc (per es. studi di esito).
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Lora, Antonio, Roberto Bezzi, Roberta Di Vietri, Anna Gandini, Franco Spinogatti et Carlo Zocchetti. « Packages of care in the Departments of Mental Health in Lombardy ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 11, no 2 (juin 2002) : 100–115. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000556x.

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RIASSUNTOScopo – Il lavoro ha lo scopo di individuare i pacchetti di trattamento erogati dai Dipartimenti di Salute Mentale, ponendoli in relazione sia alia diagnosi dei pazienti che all'intensità nell'utilizzo delle risorse. Disegno – Lo studio è stato condotto a partire dai dati raccolti dal Sistema Informativo Psichiatrico lombardo; il campione è formato da 55518 pazienti residenti in Lombardia e in contatto nel 1999 con i Dipartimenti di Salute Mentale, di cui sono stati rilevati nel corso dell'anno i contatti territoriali, semiresidenziali, residenziali e ospedalieri. Setting – I Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Lombardia nel 1999. Principali misure utilizzate – Secondo uno approccio empirico, basato sull'esperienza dei ricercatori, sono stati definiti 15 pacchetti di cura; il pacchetto di cura “solo attivita territoriale” è stato ulteriormente distinto in sei macroattività; a ciascun pacchetto sono stati assegnati i pesi assistenziali. Risultati – Quattro pacchetti di cura (solo Ass. Territoriale, Ass. Ospedaliera e Ass. Territoriale, solo Ass. Ospedaliera, Ass. Semiresidenziale e Ass. Territoriale) da soli caratterizzano il 95% dei pazienti. Tre quarti dei pazienti vengono trattati solo nell'ambito territoriale, senza l'intervento di strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali. I pazienti più gravosi, vale a dire i pazienti inseriti in un pacchetto con un peso medio maggiore di 5000, rappresentano solo il 4% degli utenti dei servizi. L'attivita residenziale sembra svolgere un ruolo sempre maggiore nella rete dei servizi psichiatrici (36% del peso assistenziale totale), mentre la schizofrenia si conferma la diagnosi di maggiore impatto per i servizi (59% del peso assistenziale totale). Dei pazienti trattati solo neH'ambito territoriale un terzo riceve unicamente interventi ambulatoriali medici e psicologi, mentre i due terzi restanti ricevono trattamenti integrati in cui l'attività clinica ambulatoriale si accompagna a interventi di carattere domiciliare, familiare, riabilitativo e sociale. Conclusioni – Nel modello territoriale di assistenza psichiatrica i pacchetti di cura più complessi e diversificati rappresentano l'eccezione piùttosto che la regola. I pacchetti più complessi e/o con maggior peso assistenziale si rivolgono ai pazienti che per la loro diagnosi sono definiti gravi.
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Munk-Jørgensen, Povl. « Perspectives for psychiatric epidemiology : are we measuring the right things ? » Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 3 (décembre 1996) : 190–97. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004176.

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RIASSUNTOScopo - In questi ultimi anni l'epidemiologia è al centro dell'attenzione. La psichiatria è stata all'avanguardia nello sviluppo dei metodi epidemiologici e nella loro applicazione alia ricerca è alia pianificazione. La psichiatria epidemiologica si è occupata prevalentemente del servizi sanitari di secondo livello, cioè dei servizi ospedalieri. Scopo del presente lavoro è discutere quali sistemi di monitoraggio e quali tipi di dati saranno necessari in futuro. Metodo - La discussione e basata sull'esperienza e sui risultati ottenuti dai registri psichiatrici esistenti, principalmente dal Registro Psichiatrico dei Casi danese, presso il Dipartimento di Psichiatria demografica di Aarhus. Risultati - Alcuni Paesi hanno sviluppato sistemi di monitoraggio per la registrazione routinaria dei dati riguardanti il settore ospedaliero, la qualcosa comporta rilevanti benefici per garantire la qualita, per la ricercà e per la pianificazione. Peraltro, dopo l'introduzione della psichiatria decentratà, si deve riconoscere l'urgente necessita di spostare il punto focale affinche l'impiego dell'epidemiologia possa giovare anche alle attivita nel campo della psichiatria territoriale e della salute mentale fornita dai servizi di primo livello. Sebbene cio comporti grandi difficolta, devono essere sviluppati sistemi di monitoraggio per raccogliere informazioni valide e attendibili relative a tali mezzi di cura. E inoltre necessario sviluppare metodi epidemiologici da impiegare nella ricerca e nella garanzia di qualita in questo campo. Tali metodi di ricerca dovrebbero essere utilizzati non solo nell'indagine sull'eziologia. il decorso ed i risultati clinici dei disturbi mentali, ma anche, per esempio, nell'osservazione del funzionamento sociale e della disabilita dei pazienti psichiatrici, del bisogno di cura, della soddisfazione dei bisogni, dell'economia sanitaria e del flusso dei pazienti tra i differenti livelli del sistema di trattamento. Cio provoca numerose domande relative alia sicurezza dei dati, alia legislazione ed a problemi etici legati alia raccolta e all'impiego di dati nei modelli epidemiologici. Conclusioni - Si raccomanda di dare priorità ad un ampia utilizzazione dei dati dei registri esistenti; all'introduzione di registri relativi alia salute mentale fornita dai servizi di secondo livello nei Paesi che ne sono privi; all'introduzione di registri relativi alia salute mentale fornita dai servizi di primo livello; all'introduzione di sistemi di monitoraggio della disabilità; all'introduzione di sistemi per monitorare le risorse dei pazienti; ad una larga collaborazione in questo lavoro tra epidemiologi in campo psichiatrico, amministratori, economisti e tecnici.
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Piazza, Antonella. « Community mental health service's monitoring by the local informative system. The results of first year implementation ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 1 (avril 1996) : 46–58. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003936.

Texte intégral
Résumé :
RIASSUNTOScopo - Sono presentati i dati di monitoraggio di un servizio psichiatrico territoriale, con l'intenzione di documentare le dimensioni e il profilo demografico e clinico dell'utenza, descrivere per le prime visite le modalita di accesso e di contatto, delineare la distribuzione degli interventi in relazione alle diagnosi, i patterns di utilizzazione del servizio e infine le variabili associate al ricorso continuativo e intenso alle cure, verificando l'ipotesi che i pazienti piu seguiti siano socialmente e clinicamente i più svantaggiati. Disegno - Studio osservazionale con i dati forniti dal primo anno di attivita del sistema informativo locale. Setting - Servizio di Salute Mentale dell'ex USL 25 Emilia Romagna, attualmente Distretto San Giorgio di Piano dell'Azienda-USL Bologna Nord. Principali misure utilizzate - È stato calcolato il rischio relativo di diventare un utente lungoassistito e alto utilizzatore per alcune variabili anagrafiche e clini-co-anamnestiche, rispetto alia categoria di riferimento; la possibility di fattori di confondimento o di interazioni tra variabili e stata controllata con l'analisi stratificata. Risultati - Sono presentati i tassi grezzi di prevalenza-un giorno (635.4/100.000 resident! adulti) e di prevalenza nell'anno (1314.1/100.000) per il 1993. Tra i pazienti in contatto al census-day prevalgono le psicosi schizofreniche e simili, tra le prime visite dell'anno invece le psicosi organiche e i disturbi nevrotici. Al termine della prima visita non viene preso in carico il 50% dei pazienti; la decisione sembra basata sulla diagnosi, a prescindere dai precedenti psichiatrici o da caratteristiche socio-demografiche. Il 20% di utenza con psicosi schizofreniche e simili assorbe il 49% degli interventi e usufruisce di un ventaglio di prestazioni più ampio e articolato delle altre categorie diagnostiche. Il ricorso ai ricoveri è scarso anche per le diagnosi più gravi, con un rapporto complessivo tra pazienti non ospedalizzati e ospedalizzati di 12.5 a 1. I fattori di rischio associati con l'esito di lungoassistiti e alti utilizzatori sono l'età inferiore a 55 anni, la condizione di celibe, il vivere soli o non in famiglia, la diagnosi di psicosi funzionale, la lungoassistenza nel 1992 e la lunga durata di presa in carico. Conclusioni - Coerentemente con i propri obiettivi programmatici il servizio destina le risorse soprattutto ai pazienti clinicamente piu gravi e mostra una forte proiezione territoriale; inoltre sembra accumulare una quota di lungoassistiti proporzionalmente maggiore di altri servizi italiani. L'ipotesi che i pazienti lungoassistiti e alti utilizzatori differiscano per maggiore gravita clinica e anamnestica e confermata, mentre tra le variabili demografiche non emergono differenze statisticamente significative a seconda del sesso, della scolarita e della condizione lavorativa.
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