Littérature scientifique sur le sujet « Architettura e spazio sacro in Italia »

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Articles de revues sur le sujet "Architettura e spazio sacro in Italia"

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Cirillo, Vincenzo, et Ornella Zerlenga. « Entre arquitectura y geometría. Un ejemplo de escalera oval en la toba napolitana ». EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 25, no 39 (22 juillet 2020) : 196. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2020.11962.

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Résumé :
<p>Questa ricerca è dedicata allo studio della configurazione geometrica della scala come spazio rappresentativo dell’architettura. Questo contributo analizza una sorprendente scala, situata a Napoli (Italia) a Capodimonte, costruita in tufo (con sistema a sbalzo) e con sviluppo spaziale su una pianta a forma di cono rovescio. I metodi di indagine adottati sono stati il rilievo architettonico (diretto e con scanner laser) e l’analisi geometrica delle forme. I dati raccolti hanno permesso di riconoscere in questa scala la presenza di un grande pensiero progettuale capace di costruire una scala ovata a sbalzo nel tufo, adattando il suo sviluppo a un’elica conica invertita. Il modello della scala ovata è stato analizzato anche nei trattati di architettura italiana dal XVI al XVIII secolo.</p>
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Mastronuzzi, Giovanni. « Lo spazio del sacro nella Messapia (Puglia meridionale, Italia) ». Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, no 129-1 (23 février 2017). http://dx.doi.org/10.4000/mefra.4236.

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Thèses sur le sujet "Architettura e spazio sacro in Italia"

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Marcuccetti, Andrea. « La costruzione dello spazio del sacro cattolico nel XXI secolo, in Italia e Francia : tra tradizione e futuro, attrattività e repulsione : I progetti delle chiese dopo il Grande Giubileo : gli esempi di Roma e Parigi ». Thesis, Lille 1, 2012. http://www.theses.fr/2012LIL10171.

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Résumé :
Quelles sont les problématiques posées par l’édification d’une église du troisième millénaire en milieu urbain? Quels sont, actuellement, les lieux de culte - plus ou moins visibles - capables d’attirer fidèles, habitants mais aussi visiteurs ou migrants en transit? Quel type de conflits la construction d’une église, ou plus généralement d’un espace du sacré, peut-elle engendrer dans un quartier et quelles pourraient être les conditions pour les éviter ? Dans certains cas, les lieux de culte contribuent à renforcer le sentiment d’appartenance et/ou d’identité ; ils sont des points de repère dans la ville qui dépassent l’échelle de leur communauté, s’ouvrant aussi à d’autres confessions. Ils participent de la vie urbaine à travers de multiples événements que l’on peut qualifier de culturels. Cette thèse interroge la notion de sacré, aussi bien du point de vue spatial, par l’analyse des églises construites à Rome et à Paris, après le « Grand Jubilé » (entre 2000 et 2010), que du point de vue des représentations individuelles et collectives. Entre tradition et anticipation, attractivité et répulsion et au–delà de la dimension symbolique (brand) de l’édifice cultuel, la thèse pose la question du processus qui conduit à la construction d’un espace autant réel que virtuel. Elle met en évidence, par la comparaison avec la France, les enjeux sous-jacents, les moments où des dysfonctionnements ou des blocages apparaissent mais aussi la manière dont on peut dépasser une vision monofonctionnelle et restrictive du lieu de culte, au profit de démarches partenariales permettant une plus large appropriation de ces espaces, et ce à une époque où les églises se vident de plus en plus
Which are the issues posed for the construction of a church in the urban fabric of the third millennium? Which are, currently, the places of worship -more or less visible- capable of attracting the faithful,the inhabitants but also migrants or visitors in transit?What kind of conflicts can the construction of a church, or more generally of a sacred space,create in a neighborhood and which could be the conditions to avoid it?In some cases, places of worship contribute to reinforce the feeling of belonging and/or identity,they are also points of orientation in the cities,which exceeds the scale of their communities,opening up to other confessions,also.They participate in urban life through many events that we can qualify within culture.This paper interrogates the notion of sacred space from the spatial point of view,through the analysis of the churches built in Rome and Paris,after the Great Jubilee,but also from the standpoint of individual and collective representations.Between tradition and future,attractiveness and repulsion,beyond the symbolic dimension (brand) of the sacred building, the thesis places the question of methodological processes that lead to the construction of a space both real and virtual.Final argument,the comparison between the Italian and French experiences can help to identify the differences between the two systems,the issues of a technical and sociological nature,in order to identify the manner in which we can overcome the monofunctional and restrictive use of the worship site,in favor of multi-functional uses,both internal and aggregated,which allow a wider ownership of these spaces,in an era where the churches are,gradually, more and more empty
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ZOCCO, SALVATORE. « Giovanni Michelucci Architetture pisane ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1000010.

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Résumé :
All'ombra della famosa torre pendente, la ricerca parte dall'analisi di alcuni progetti conosciuti ed incompiuti ma abbandonati ad uno sconcertante oblio come, “Il Centro Galileiano nella Cittadella Vecchia” e “Il progetto per un centro di telecomunicazioni” appena fuori Pisa e approfondita quindi, nell'unica architettura compiuta, ma relegata ai margini della vasta produzione architettonica del Maestro pistoiese, ovvero la Cappella votiva per i caduti di Kindu. La ricerca inoltre porterà alla luce, analizzandone i principali aspetti di interesse scientifico, due architetture inedite. Il primo progetto inedito riguarda il completamento del palazzo Larderello sul Lungarno Pacinotti nei pressi del ponte Solferino del 1956, il secondo è il progetto per la ricostruzione della parte mancante del grande complesso dei Tre Palazzi, parte del grande complesso della Cittadella Nuova sul lungarno Galileo Galiliei. Ambedue i progetti furono con ogni probabilità considerati da Michelucci quali esiti minori, o semplicemente sfortunati, ma che oggi possiamo finalmente studiare essendo passati i cinquant'anni canonici che ne impedivano la riproduzione fotografica e la conseguente pubblicazione. I disegni inediti rinvenuti presso l'Archivio della Soprintendenza PSAE-BAP di Pisa e l'Archivio generale della Società Enel a Napoli hanno permesso di tracciare una possibile linea di continuità fra i progetti editi ed inediti pisani. Una continuità rintracciabile inoltre in alcuni contemporanei progetti fiorentini ben documentati dal vasto repertorio critico sul'opera michelucciana. Progetti quelli di Michelucci che a Pisa come a Firenze, trovano nella misura armoniosa la necessaria sostanza poetica per tradursi in architettura e quindi città.
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MARCUCCETTI, ANDREA. « La costruzione dello spazio del sacro cattolico nell XXI secolo in Italia e Francia fra tradizione e futuro, attrattività e repulsione. Esperienze a Roma e Parigi dopo il Grande Giubileo ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918413.

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Résumé :
Quali sono le problematiche poste per la costruzione di una chiesa del terzo millennio nel tessuto urbano? Quali sono, attualmente, i luoghi di culto – più o meno visibili – capaci di attirare fedeli, abitanti ma anche visitatori o migranti in transito? Che tipo di conflitti la costruzione di una chiesa o più generalmente di uno spazio del sacro, può generare in un quartiere e quali potrebbero essere le condizioni per evitarlo ? In certi casi, i luoghi di culto contribuiscono a rinforzare il sentimento di appartenenza e/o d’identità ; sono anche dei punti di orientamento nella città, che, supera la scala della loro comunità aprendosi anche ad altre confessioni. Essi partecipano alla vita urbana attraverso molteplici eventi che possiamo qualificare di cultura (concerti, kermesses, rappresentazioni teatrali). Questo lavoro interroga la nozione di sacro tanto dal punto di vista spaziale, attraverso l’analisi delle chiese costruite a Roma e a Parigi, dopo il Grande Giubileo (tra il 2000 e il 2010), che dal punto di vista delle rappresentazioni individuali e collettive; i poli della celebrazione liturgica e le loro diverse componenti sono considerati anche come dei luoghi che rivelano una cultura e non degli oggetti presi individualmente. Tra tradizione e futuro, attrattività e repulsione, al di là della dimensione simbolica (brand) dell’edificio cultuale, la tesi pone la questione dei processi metodologici che portano alla costruzione di uno spazio tanto reale quanto virtuale. Argomento finale, il confronto tra le esperienze italiane e francesi può aiutare ad individuare le differenze tra i due sistemi, le problematiche di ordine tecnico o sociologico, al fine di individuare la maniera con la quale possiamo superare l’utilizzo monofunzionale e restrittivo del luogo di culto, a favore di utilizzi plurifunzionali sia interni che aggregati, che permettano una più ampia appropriazione di questi spazi, in un’epoca dove le chiese si svuotano sempre di più.
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MARIANO, Carmela. « La filosofia del partenariato come alternativa alla privatizzazione dello spazio pubblico. La separazione tra pubblico e privato rende più complessa, in Italia, la produzione e la gestione dello spazio pubblico rispetto all’esperienza della città moderna. Condizioni e innovazioni nelle pratiche italiane per l’affermazione di tale filosofia. Tesi di Dottorato di ricerca in Riqualificazione e Recupero insediativo XVIII ciclo, Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma, in padis@uniroma1.it ». Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/427882.

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Résumé :
Ripercorrendo la dinamica della trasformazione dello spazio pubblico, dalla città storica alla città contemporanea, la ricerca analizza i motivi della “crisi” dello spazio pubblico della città contemporanea e propone una lettura critica delle recenti esperienze di pianificazione in tema di spazi pubblici che si caratterizzano per il ricorso, da parte delle amministrazioni locali, a forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati (partenariato). L’obiettivo è quello di individuare una possibile procedura di realizzazione di spazio pubblico che garantisca, il raggiungimento della qualità del progetto e la sua efficacia nel tempo.
Going through the dynamics of transformation of public space, from the historical to the contemporany city, this study evaluates the reasons of the crisis of the public space in the contemporany city and suggests a critical interpretation of recent experiences in public space planning that consisted by a kind of collaboration between public Administration and private subject. The aim of this study is to individuate a new kind of public space and a possible procedure of development able to garantee quality and efficiency of the project during a long period of time
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Vizzini, Marta. « Per un riesame della pittura viterbese. Pittura e contesti nel Patrimonium Sancti Petri in Tuscia tra XIII e XIV secolo ». Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/2158/1299343.

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Résumé :
La tesi discussa dal titolo “Per un riesame della pittura viterbese. Pittura e contesti nel Patrimonium Sancti Petri in Tuscia fra XIII e XIV secolo” non è una mappatura capillare delle testimonianze pittoriche esistenti sul territorio individuato: essa ha cercato piuttosto di affrontare con ottica nuova alcuni monumenti, testimonianze e cicli pittorici ricchi di problematiche, finora rimasti pressoché privi di approfondimenti critici. L’introduzione presenta l’entità territoriale entro cui si muove la ricerca, il Patrimonium Sancti Petri in Tuscia, provincia dello Stato Pontificio gravitante intorno alla città di Viterbo, definisce l’ambito cronologico di azione, tra gli anni settanta del Duecento e il settimo decennio del Trecento, e fornisce lo stato dell’arte degli studi sulla pittura viterbese e del Patrimonio fra XIII e XIV secolo, argomento frequentato molto raramente dalla bibliografia più impegnata. La tesi si suddivide in sei capitoli. Una parte consistente della ricerca è incentrata su tre casi studio particolarmente significativi che sono stati individuati nelle chiese di Santa Maria Nuova a Viterbo, San Flaviano a Montefiascone e Santa Maria Maggiore a Tuscania (rispettivamente ai capitoli I, III e IV), siti dei quali è stata tentata una contestualizzazione dei cicli pittorici e delle strutture architettoniche anche in merito alle relative funzioni. Per quanto riguarda la chiesa di Santa Maria Nuova, ci si sofferma in modo approfondito sull’articolazione della stessa e dei suoi altari, e sui testi pittorici che li ornano, con affondi monografici sul Maestro delle croci Cortona-Loeser e sulla figura, ricostruita per via indiziaria, di Pietro da Viterbo. Della chiesa doppia di San Flaviano a Montefiascone si propongono una scansione temporale dei differenti interventi architettonici in epoca medioevale. In particolare, si propone una nuova lettura dell’assetto e della funzione delle due chiese sovrapposte tra la seconda metà del XIII e la prima del XIV secolo. Viene indagata, poi, analiticamente la decorazione a fresco di inizio Trecento della chiesa inferiore. Di Santa Maria Maggiore a Tuscania, vengono analizzate le campagne pittoriche riferibili al XIII e al XIV secolo, tra le quali emerge il ciclo trecentesco di cui è parte il Giudizio Universale, copia imperfetta di quello di Giotto nella cappella degli Scrovegni di Padova. Dallo studio della decorazione trecentesca emerge la fisionomia di una bottega attiva in tutta la cittadina laziale per l'intera prima metà del Trecento e che si ritrova sia nella chiesa di San Pietro, sia in un’opera di formidabile interesse quale è il Lignum Vitae nella chiesa di San Silvestro. Alla trattazione dei tre casi studio citati, si accostano degli affondi su altri temi trasversali e paralleli (capitoli II e V). Nel capitolo II si rilegge la vicenda della realtà critica di “Gregorio e Donato d’Arezzo”, che interessa vari contesti oggetto della ricerca, con una proposta di identificazione per ciascuno dei due pittori e l’individuazione delle rispettive fisionomie e geografie artistiche. Si fornisce, inoltre, un catalogo delle opere dei due pittori. Nel capitolo V si prende ad esame un tema poco spesso frequentato dalla letteratura “viterbese”: le origini culturali di Matteo Giovannetti, la sua prima attività avignonese e le ricadute della sua opera sulla produzione figurativa del territorio altolaziale. La tesi si conclude con l’analisi di una serie di casi pittorici sparsi nell'area geografica presa in considerazione, che rivela una fitta rete collaterale di espressioni pittoriche ugualmente significative, al fine di mettere in evidenza le specificità della pittura della regione viterbese in epoca medievale come polo tra Roma, la Toscana, l’Umbria settentrionale e infine la Provenza e Avignone.
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Livres sur le sujet "Architettura e spazio sacro in Italia"

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Gennaro, Paola. Architettura e spazio sacro nella modernità. Milano : Editrice Abitare Segesta, 1992.

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Paola, Gennaro, et Biennale di Venezia, dir. Architettura e spazio sacro nella modernità. Milano : Editrice Abitare Segesta, 1992.

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Il cimitero ebraico in Italia : Storia e architettura di uno spazio identitario. Macerata : Quodlibet, 2012.

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Roberta, Amirante, Bonifazio Patrizia, Motta Giancarlo, Palma Riccardo et Pizzigoni Antonia, dir. Architettura spazio scritto : Forme e tecniche delle teorie dell'architettura in Italia dal 1945 ad oggi. Torino : UTET Libreria, 2001.

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Eccheli, Maria Grazia, et Alberto Pireddu, dir. Oltre l’Apocalisse. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-920-7.

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Résumé :
L’immensità della tragedia umana che accompagna ogni catastrofe richiede sempre un momento di riflessione, che può condensarsi nell’istante di una fotografia, tradursi nel disincanto di un racconto oppure generare una nuova bellezza, attraverso l’arte e l’architettura. Dall’Interno perduto d’Emilia a L’Aquila, dai crinali d’Irpinia alla luminosa valle del Belice, dal paesaggio alpino di Longarone all’ormai irreale Messina di Antonello sono stati ripercorsi, in un viaggio a ritroso nel tempo, alcuni dei momenti più drammatici della storia recente del nostro Paese. Per L’Aquila, distrutta dal sisma del 2009, gli studenti della Scuola di Architettura di Firenze hanno immaginato una città in cui la vita, la musica e il ricordo siano ancora possibili, attraverso il progetto di un auditorium, uno spazio sacro e una piccola casa.
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Lo Spazio Sacro : Architettura E Liturgia. Edizioni Messaggero, 2002.

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Architettura e spazio sacro nella modernità : Neue ritualbauten der drei Monotheistischen weltreligionen : [exhibition catalogue]. München : Galerie an der Finkenstrasse, 1993.

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