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Articles de revues sur le sujet « Antropologia sociale »

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Moura, Noêmia, et Alexandre Coello De La Rosa. « Diálogos interdisciplinares da Antropologia ». Revista Ñanduty 5, no 7 (22 décembre 2017) : 1–6. http://dx.doi.org/10.30612/nty.v5i7.7720.

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Résumé :
Este dossiê pretende apresentar algumas reflexões e estudos que confirmam que a antropologia e a história, como disciplinas, podem ser separadas, mas não as sociedades que estudam (Alexandre Coello de la Rosa e Josep Luís Mateo Dieste, Louvor da antropologia histórica: abordagens , métodos e aplicações para o estudo do poder e do colonialismo, Zaragoza: Prensas da Universidade de Zaragoza e UOC, 2016, p. 26). Em 1929, Marc Bloch e Lucien Fevre reconheceram a "especialização legítima" daqueles que cultivavam laboriosamente seu próprio jardim. No entanto, eles reconheceram claramente os benefícios de uma colaboração mais frutífera entre instituições humanas e sociais, apesar do fato de que "as paredes são tão altas que muitas vezes escondem a visão" (Annales d'histoire économique et sociale, 1, 1929, pp. 1-2). A partir de suas origens, a relação entre antropologia e ciências humanas, principalmente a história, oscilou.
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Armondi, Simonetta, Alessandro Balducci, Martina Bovo et Beatrice Galimberti. « Una tecnologia per l'immaginazione. Preparedness, pianificazione e politiche urbane. Intervista a Frédéric Keck e ». TERRITORIO, no 97 (février 2022) : 154–59. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12940.

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Il contributo propone un'intervista a due antropologi: Frédéric Keck, direttore del Laboratorio di antropologia sociale (CNRS-Collège de France-ehess) e Andrew Lakoff, docente di sociologia e comunicazione (University of Southern California). Da tempo si sono interrogati sulle relazioni tra azione pubblica, emergenza e costruzione di dispositivi di biosicurezza, mettendo a fuoco la costruzione della ‘preparedness'.Sembra, questa, una prospettiva di grande interesse per comprendere limiti e possibilità dell'assunzione di un approccio ispirato al concetto di preparedness nel campo della pianificazione e delle politiche urbane.
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Matiello, Suzana Terezinha, et Elias Wolff. « Politica e Santitá nel Pensiero di Igino Giordani ». Revista de Cultura Teológica, no 103 (26 décembre 2022) : 87–105. http://dx.doi.org/10.23925/rct.i103.59191.

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Nella prospettiva dell’intimo legame tra cristologia e antropologia abbiamo scelto come argomento per la nostra ricerca lo studio della figura di Igino Giordani. Vissuto prima e dopo il Concilio Vaticano II, Giordani è stato un grande protagonista di questo periodo carico di tensioni e trasformazioni sociali, culturali e religiose e ha apportato un grande contributo alla società italiana e oltre mettendo, da cristiano, al centro del suo agire Cristo. L’obiettivo di questo articolo é quello di offrire, tramite alcuni scritti di Giordani, una riflessione sul momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato anch’esso da una profonda crisi antropologica e spirituale. La metodologia aplicata in questa ricerca é quella di una analisi su alcuni texti di Igino Giordani. Nella prima parte della ricerca ci dedicheremo al incontro di Igino Giordani, nel 1948, con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari e all’influenza che esso determina nella successiva fase della sua vita. Nella seconda parte riporteremo alcuni scritti dello stesso Igino Giordani dai quali si può cogliere lo spessore del suo essere cristiano in ogni ambito della vita sociale e politica. Nella terza parte parlaremo della politica e la morale nella prospettiva di Igino Giordani.
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Toma, Valentin-Veron. « Recent contributions of medical anthropology to the study of social, economic and cultural aspects of tabacco and smoking ». Romanian Medical Journal 62, no 1 (31 mars 2015) : 64–73. http://dx.doi.org/10.37897/rmj.2015.1.12.

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Antropologia medicală, deşi mai puţin cunoscută, şi încă insuficient dezvoltată în România, 1 reprezintă un câmp de cunoaştere puternic la nivel in ternaţional, plin de resurse şi cu o evoluţie rapidă, de la care se aşteaptă mult în anii ce vor urma în ceea ce priveşte integrarea perspectivelor biologice şi culturale asupra sănătăţii, bolii şi vindecării, dar şi a umanităţii în ansamblul său (D. Joralemon, 1999).
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Di Pasquale, Caterina. « Le verità dei testimoni : per una antropologia del ricordare ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2021) : 87–103. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-001005.

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Résumé :
L'articolo è una riflessione sulla testimonianza autobiografica e sullo statuto conoscitivo che la testimonianza ha progressivamente acquisito nel discorso scientifico euroamericano. Lo scopo della riflessione è descrivere e analizzare le verità della testimonianza e dei testimoni facendo dialogare la prospettiva etnografica e antropologica con la letteratura psicologica, storica e filosofica. Usando come fonti alcune storie di vita rilevate durante una ricerca etnografica sulle memorie delle stragi nazi-fasciste perpetrate contro la popolazione civile in Italia, specificatamente a Sant'Anna di Stazzema (12 agosto 1944), verranno analizzate le istanze narrative e culturali delle testimonianze, il ruolo performativo del testimone, l'efficacia simbolica e comunicativa nel contesto pubblico e il rapporto tra verità testimoniale, esperienza soggettiva e vissuto biografico. Questi aspetti del testimoniare saranno confrontati con la verità storica e giuridica sul caso etnografico descritto e verranno poi connessi con i quadri argomentativi ed esplicativi usati nella letteratura scientifica sull'argomento. In particolar modo verranno analizzate le conflittualità che dividono alcune testimonianze allontanandole dalle verità storiche e giuridiche sancite con le ricerche storiche e con le sentenze giudiziarie. Infine, per uscire dalla dimensione micro-etnografica, il confronto tra le diverse rappresentazioni della testimonianza nella ricerca antropologica sarà veicolato dalla dimensione particolare, relativa a Sant'Anna di Stazzema, alla dimensione nazionale e internazionale. Le conclusioni che l'articolo vuole condividere riguardano il superamento delle dicotomie memoria versus storia, finzione versus verità, soggettività versus oggettività, che caratterizzano da almeno un ventennio il dibattito pubblico, scientifico e non, e che hanno finito per connotare moralmente e ideologicamente ogni riflessione sul valore sociale e culturale del ricordo e del ricordare
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Renault, Emmanuel. « L'individualitÀ come categoria critica ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 35 (septembre 2009) : 159–74. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-035012.

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Résumé :
- L'articolo ricostruisce la tradizione della teoria critica nella quale il concetto di individualitÀ ricopre un ruolo centrale. Questo concetto č cruciale giÀ in Marx, sia per la sua antropologia, sia per la sua teoria sociale e il suo retroterra normativo. La posizione centrale dell'individualitÀ diviene piů esplicita in Adorno, che ne intreccia aspetti critici e utopici. Infine, č indubbia l'appartenenza di Honneth a questa tradizione, che egli si propone di attualizzare in prospettiva socio-psicologica, tenendo nel debito conto le trasformazioni del capitalismo contemporaneo.
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Bellan, Alessandro. « Il doppio movimento dell'individualitÀ. Adorno, l'individuo e le cose ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 39 (janvier 2011) : 108–17. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039008.

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Résumé :
Il saggio prende in considerazione il nesso istituito da Adorno fra la crisi dell'individuo e il suo tentativo di salvare la metafisica attraverso un rapporto rinnovato con le cose, ripensando poi il significato etico della patologia sociale dell'individualitÀ. Una ‘salvezza' dell'individuale, nell'epoca della sua liquidazione, puň essere ancora proposta, nei termini di Adorno, solo se si supera la falsa alternativa fra un individuo pensato come spazio intersoggettivo delle ragioni e un'individualitÀ ripiegata monologicamente su se stessa attraverso una rinnovata antropologia, etica e critica insieme.
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Seppilli, Tullio. « Per una antropologia dell'alimentazione. Determinazioni, funzioni e significati psico-culturali della risposta sociale a un bisogno biologico ». La Ricerca Folklorica, no 30 (octobre 1994) : 7. http://dx.doi.org/10.2307/1479865.

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Blanchet, Philippe. « sociolinguistique est-elle une "interdiscipline" ? » Travaux neuchâtelois de linguistique, no 53 (1 janvier 2011) : 13–26. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2011.2775.

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Résumé :
Questo testo cerca di capire perché alla sociolinguistica venga ancora oggi chiesto di giustificare se è una propria disciplina di ricerca o no. Rammenta prima la storia dell'emergere e dei dibattito sullo statuto scientifico ed istituzionale della sociolinguistica fra gli anni 1970 e 2000 (linguistica sociale, sociologia del linguaggio o interdisciplina?). Propone poi definizioni epistemologiche di cosa que siano una disciplina scientifica, un'interdisciplina, la pluridisciplinarità, l'interdisciplinarità e finalmente la trasdisciplinarità. Da questo punto di vista, spiega che non ci può esistere un'interdiscplina stabile ma soltanto un processo d'interdisciplinarità fra discipline riconosciute. Conclude esaminando la posizione epistemologica della sociolinguistica dagli anni 2000 esitante fra una teoria linguistica alternativa oppure una socio-antropologia. Suggerisce che sia sostenuta come una linguistica alternativa su basi chiaramente socio-antropologiche.
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Mendoza Pérez, Karmele. « Ankulegi : gizarte antropologia aldizkaria = revista de antropología social, 18. Monográfico : Arte(S) & ; Antropología(S) ». AIBR. Revista de Antropología Iberoamericana 13, no 1 (1 janvier 2018) : 119–22. http://dx.doi.org/10.11156/aibr.v13i1.68211.

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La revista científica Ankulegi nació en 1997, y las lenguas de la revista son euskera, castellano y francés. En cuanto a la estructura general de la revista, podríamos decir que esta se divide, principalmente, en dos secciones de artículos: «monográfico» y «colaboraciones». En el apartado «monográfico» se recogen artículos en torno al tema central del número, y en el apartado «colaboraciones» se reúnen artículos de temática libre. Además, cuenta con una sección de reseñas de libros de antropología social y cultural y otra de entrevistas. En esta ocasión, reseñamos el número 18 de la revista, cuyo monográfico está dedicado a «Arte(s) y las Antropología(s)».
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André, Paula. « As cidades da cidade. Lisboa na primeira metade do séc. XX : nova Lisboa (1936) e Lisboa nova (1948). » URBANA : Revista Eletrônica do Centro Interdisciplinar de Estudos sobre a Cidade 7, no 1 (23 décembre 2015) : 89. http://dx.doi.org/10.20396/urbana.v7i1.8642549.

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A realidade urbana actual tem sido tema de investigação e reflexão em monografias e ensaios, plataformas e laboratórios, exposições e seminários, que a partir de uma caracterização do presente ambiente construído e trabalhando numa convergência dos saberes (arquitectura, urbanismo, geografia, economia, história, antropologia, filosofia, sociologia, arte, design…), procuram debater visões prospectivas das quais resulta um vasto reportório conceptual que constrói a história urbana. A partir desta perspectiva transdisciplinar este estudo tem por objectivo demonstrar que as teorias da Science Sociale de Le Play, associadas à Escola Francesa de Urbanismo estiveram presentes na ideologia e no pensamento político de Salazar, com consequências efectivas nas reformas urbanas feitas pelo seu governo, quer na morfologia do território do Plano da Costa do Sol (divulgado em 1936 como nova Lisboa) quer na morfologia e arquitectura do Plano do Bairro de Alvalade (divulgado em 1948 como Lisboa nova), que se apresentaram como novas cidades da cidade e que se constituem como história urbana de Lisboa.
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Simporè, Jacques. « Il personalismo nell’area culturale africana ». Medicina e Morale 53, no 2 (30 avril 2004) : 353–60. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.649.

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Résumé :
< Ai nostri tempi, più che mai, il tema dell’essere umano sta al centro dei dibattiti. Ogni cultura, ogni tendenza filosofica cerca di svelare il mistero dell’uomo e di dare senso e valore all’agire umano. Perciò, il personalismo ha ricoperto più volti nella storia della filosofia. La presente relazione descrive quello africano prendendo come esempio il personalismo sociale dei Bantu e dei Mossi. Per i Bantu, non c’è dicotomia tra essere e Forza Vitale che anima quello che esiste e che sussiste. Poiché, secondo loro, senza questa Forza Vitale non si può immaginare un concepimento dell’essere. Ogni cosa che esiste ha la sua Forza Vitale. Ogni tentativo volto a diminuire o distruggere la Forza Vitale di una persona è una colpa che va punita, non solo dalla società ma anche dagli antenati nell’al di là. Al contrario, contribuire a rafforzare la Forza Vitale dell’uomo e della natura è un atto lodevole. I Mossi, volendo esprimere allo stesso tempo la ricchezza e l’ambiguità della persona umana, hanno elaborato una antropologia fondata su quattro elementi: “sigré”, Forza Vitale ancestrale che si eredita dagli antenati; “kinkirga”, Forza Vitale celeste, personale, immortale; “siiga”, Forza Vitale terrestre, ponte gettato tra il sigré e il kinkira; E “yinga”, Corpo, struttura carnale ove si uniscono queste tre forze della vita per costituire la persona che si esprime con ambivalenza in società. Ponendo la vita come principio primo e mettendo l’enfasi sull’agire della persona nella società, la filosofia africana “vitalista” ha elaborato un personalismo di tipo sociale.
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Soukup, Martin. « The Concept of Culture : bioculturology and evolutionary social sciences ». Anthropologia integra 1, no 1 (1 janvier 2010) : 25–28. http://dx.doi.org/10.5817/ai2010-1-25.

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Předmětem studie je analýza současného stavu konceptu kultury v antropologii, a to v kontextu konstatované krize jak antropologie jako holistické vědy o člověku, tak konceptu kultury jako klíčového epistemologického nástroje v antropologii. Zvláštní pozornost je věnována analýze evolučních teorií kultury, které jsou formulovány v tzv. evolučních sociálních vědách. Autor diskutuje biokulturologii jako výzkumnou strategii, která umožní dialog mezi společenskými a přírodními vědami, a to zejména s ohledem na evoluční teorie kultury, které jsou stále předmětem diskuzí a sporů. V závěru studie věnuje autor pozornost původu pojmů příroda a kultura a formuluje tezi, že spor o evoluční teorie kultury má kořeny právě v historických kořenech uvedených pojmů.
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Brum, Ceres Karam. « Aprendizados : uma reflexão sobre os lugares da antropologia da educação na formação de cientistas sociais ». Ilha Revista de Antropologia 24, no 1 (7 février 2022) : 95–116. http://dx.doi.org/10.5007/2175-8034.2022.e80341.

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Neste trabalho pretendo refletir sobre as potencialidades do ensino de Antropologia da Educação naformação de cientistas sociais na atualidade. Meu argumento de uma Antropologia como educaçãodialoga com o entendimento de Ingold (2008; 2018) sobre a Antropologia como um processo educativoque envolve múltiplos aprendizados. Nesse sentido, proponho uma discussão sobre as característicasdos processos de ensino/aprendizagem e a formação de pesquisadores que se dão nos cursos de CiênciasSociais. A análise ocorrerá a partir de minha experiência como docente da disciplina de Antropologiada Educação, para os cursos de Licenciatura e Bacharelado em Ciências Sociais, e do Programa de Pós-Graduação em Ciências Sociais da Universidade Federal de Santa Maria (UFSM) – Rio Grande do Sul,Brasil, entre 2006 e 2021, tendo como contraponto minha também experiência de ensino de Antropologia da Educação para os cursos de Pedagogia e Educação Especial do Centro de Educação da UFSM. Esta discussão igualmente ocorrerá a partir de minha atuação como pesquisadora e orientadora de pesquisas em nível de graduação e pós-graduação em Antropologia da Educação.
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Fusar Poli, Elisabetta. « “L’impronta esterna del nostro Io”. Note intorno ai primi lineamenti del diritto sulla propria immagine ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 377–417. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16893.

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Lo scritto affronta il «modernissimo» diritto sulla propria immagine, nello svolgersi delle sue dinamiche attraverso il caleidoscopico e cruciale tornante otto-novecentesco. L’attenzione è rivolta agli apporti dottrinali e giurisprudenziali che hanno contribuito a tratteggiare e poi definire un diritto soggettivo autonomo avente ad oggetto la propria immagine personale, e a trovare per esso una collocazione all’interno dell’ordine giuridico, dalla fine dell’Ottocento alla pubblicazione del Libro primo del Codice Civile. Il tema è sollecitato dall’innovazione tecnica in corso nel periodo considerato e dagli stimoli di una società ormai in fase protomediatica, nella quale la riproduzione della fisionomia umana, agevolata dalle potenzialità dei moderni mezzi di comunicazione, acuisce l’urgenza di una tutela per ciò che appare strettamente inerente alla persona e, al contempo, proiezione sociale dell’individuo, interfaccia fra la sua dimensione privata e quella pubblica. Dalla tutela dell’onore e della reputazione, alla protezione dalle incursioni indebite nella sfera personale, il complesso tema è al crocevia fra diversi spazi giuridici e si apre nel Novecento a inattesi sviluppi e trasformazioni. Si inserisce, infatti, gradualmente, entro una più complessa concezione di persona, che emerge da una riflessione scientifica trasversale ai campi della sociologia, antropologia, filosofia, biologia, e volge in direzione della ‘identità personale’.
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BORGES, Luís Paulo Cruz. « Dilemas sobre futuro e escola : narrativas etnográficas de jovens estudantes ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 458. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244920.

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RESUMOA relação dos jovens estudantes do Ensino Médio com o futuro e a escola é objeto de estudo do presente artigo. Pauta-se na abordagem etnográfica, situada na fronteira entre a antropologia e a educação. Foram utilizados o caderno de campo, notas etnográficas, entrevistas, fotografias, observação participante e produções textuais como formas de apreender um recorte da realidade social. Articulam-se categorias como conhecimento escolar e juventudes privilegiando uma abordagem pós-crítica e pós-colonial para pensar o futuro e seus sujeitos. Opera-se numa lógica de que há uma polifonia nas vozes discentes que podem ser escutadas, como forma de uma produção curricular, pensando os dissensos como caminhos possíveis, a partir da ideia de juventudes em trânsito, abordando a relação dos jovens com seus processos educacionais tendo como horizonte o futuro. Este artigo apresenta a ideia do futuro como uma categoria etnográfica, sendo esta uma dimensão criadora dos modos de subjetivação e diferença. Futuro/escola. Etnografia. Jovens. Dilemmas about future and school: ethnographic narratives of young students ABSTRACT The relationship of young high school students with the future and the school is the object of study of this article. It is based on the ethnographic approach, situated on the border between anthropology and education. Thus, the field notebook, ethnographic notes, interviews, photographs, participant observation and textual productions were used as ways of apprehending a cut of social reality. Categories such as school knowledge and youths are articulated, favoring a post-critical and post-colonial approach to thinking about the future and its subjects. It operates on the logic that there is a polyphony in student voices that can be heard as a form of curriculum production thinking dissent as possible paths from the idea of youths in transit addressing the relationship of young people with their educational processes with the horizon future. This article presents the idea of the future as an ethnographic category and this is a creative dimension of the modes of subjectivation and difference. Future/school. Ethnography. Young. Dilemas sobre el futuro y la escuela: narraciones etnográficas de jóvenes estudiantes RESUMEN La relación de los jóvenes estudiantes de secundaria con el futuro y la escuela es el tema de este artículo. Se guía por el enfoque etnográfico, situado en la frontera entre antropología y educación. El cuaderno de campo, las notas etnográficas, las entrevistas, las fotografías, la observación participante y las producciones textuales se utilizaron como formas de comprender un resumen de la realidad social. Categorías como el conocimiento escolar y la juventud están articuladas, privilegiando un enfoque postcrítico y postcolonial para pensar sobre el futuro y sus temas. Funciona con la lógica de que existe una polifonía en las voces de los estudiantes que se puede escuchar, como una forma de producción curricular, pensando en la disidencia como posibles caminos, desde la idea de los jóvenes en tránsito, abordando la relación de los jóvenes con sus procesos educativos. mirando hacia el futuro Este artículo presenta la idea del futuro como una categoría etnográfica, que es una dimensión creativa de los modos de subjetividad y diferencia. Futuro / escuela. Etnografía. Gente joven. Dilemmi sul futuro e sulla scuola: narrazioni etnografiche di giovani studenti SINTESE La relazione dei giovani studenti delle scuole superiori con il futuro e la scuola è l'oggetto di questo articolo. È guidato dall'approccio etnografico, situato al confine tra antropologia ed educazione. Il quaderno di campo, le note etnografiche, le interviste, le fotografie, l'osservazione dei partecipanti e le produzioni testuali sono stati usati come modi per comprendere uno schema della realtà sociale. Categorie come la conoscenza scolastica e la gioventù sono articolate, privilegiando un approccio post-critico e post-coloniale a pensare al futuro e alle sue materie. Funziona secondo una logica secondo cui esiste una polifonia nelle voci degli studenti che può essere ascoltata, come una forma di produzione curricolare, pensando al dissenso come possibili percorsi, dall'idea dei giovani in transito, affrontando il rapporto dei giovani con i loro processi educativi guardando al futuro. Questo articolo presenta l'idea del futuro come una categoria etnografica, che è una dimensione creativa delle modalità di soggettività e differenza. Futuro / scuola. Etnografia. Giovani.
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Castro, Eduardo Viveiros de. « “Transformação” na antropologia, transformação da “antropologia” ». Mana 18, no 1 (avril 2012) : 151–71. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-93132012000100006.

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Evocam-se aqui as linhas gerais de desenvolvimento do trabalho acadêmico do autor, que se dedicou à elaboração de duas teorias a respeito das sociedades americanas: uma teoria sociológica, que estabelece o laço de afinidade como o esquema genérico da relação social indígena; e uma teoria cosmológica, que propõe uma redistribuição dos valores atribuídos pela metafísica ocidental às categorias da Natureza e da Cultura. Em seguida, examinam-se os três esquemas actanciais básicos da noção-chave de "transformação" dentro do discurso antropológico: um esquema "acusativo", um esquema "ergativo" e um esquema "reflexivo". O último deste abre o caminho para uma antropologia simétrica ou reversa, que realiza uma efetiva generalização do projeto da disciplina.
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Galán Castro, Erick Alfonso. « La antropología relacional, una posibilidad epistemológica ». Clivajes. Revista de Ciencias Sociales, no 9 (24 avril 2018) : 1–26. http://dx.doi.org/10.25009/clivajes-rcs.v0i9.2542.

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El objetivo del artículo es exponer y poner a debate el giro relacional de las ciencias sociales como alternativa teórico-metodológica para entender la realidad actual, donde las barreras físico-geográficas y los grupos sociales no tocados por la civilización moderna son, en lo general, inexistentes. La perspectiva relacional antropológica propone que el objeto de estudios empíricos y reflexiones teóricas se sitúe en torno a relaciones sociales, definidas como referencias simbólicas, organizativas y pragmáticas, desde las cuales los actores sociales pueden generar o actualizar sus vínculos. Palabras clave: Antropología, Realismo Crítico, Enfoque Relacional Relational anthropology, an epistemological possibilitySummaryThe objective of the article is to expose and put into debate the relational turn of the social sciences as a theoretical-methodological alternative to understand the current reality, where physical-geographical barriers and social groups not touched by modern civilization are, in general, nonexistent The anthropological relational perspective proposes that the object of empirical studies and theoretical reflections be placed around social relations, defined as symbolic, organizational and pragmatic references, from which social actors can generate or update their links.Keywords: Anthropology, Critical realism, Relational approach. L’anthropologie relationnelle, une possibilité épistémologiqueRésuméL’objectif de l’article est d’exposer et de mettre en débat le tournant relationnel des sciences sociales comme une alternative théorico-méthodologique pour comprendre la réalité actuelle, puisque les barrières physico-géographiques et les groupes sociaux non touchés par la civilisation moderne y sont, en général, inexistants. La perspective relationnelle anthropologique propose que l’objet des études empiriques et des réflexions théoriques verse sur les relations sociales, définies comme des références symboliques, organisatrices et pragmatiques, depuis lesquelles les acteurs peuvent générer ou actualiser leurs liens.Mots-clés: Anthropologie, Réalisme critique, Optique relationnelle
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Evans-Pritchard, Edward E., et Beatriz Perrone-Moisés. « Antropologia social : passado e presente ». Cadernos de Campo (São Paulo - 1991) 30, no 2 (30 décembre 2021) : e191852. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-9133.v30i2pe191852.

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Drozdowski, Zbigniew. « Antropologia a nauki stosowane. Antropologia polska nadchodzących lat ». Anthropological Review 52, no 1-2 (30 décembre 1986) : 55–68. http://dx.doi.org/10.18778/1898-6773.52.1-2.05.

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Narváez Collaguazo, Roberto. « La etnografía : instrumento de investigación en antropología jurídica. El caso de un pueblo amazónico ». Revista Temas Sociológicos, no 23 (7 janvier 2019) : 307. http://dx.doi.org/10.29344/07196458.23.1858.

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La antropología jurídica remite su ámbito de investigación e interpretación a los sistemas jurídicos que establecen el orden interno de las sociedades, y tiene en la etnografía un método de investigación que permite un acercamiento sistemático a las prácticas y particularidades culturales de los grupos sociales, analizándolos y desarrollando una descripción que nos permite una comprensión de sus aspectos culturales. La antropología jurídica utiliza la etnografía como un método para comprender el orden social y los sistemas legales imperantes en un grupo humano. El estudio de caso nos remite al pueblo waorani que habita la Amazonía ecuatoriana, contactado en la década del sesenta del siglo anterior y en proceso de cambio cultural, con influencia de preceptos religiosos evangélicos y de moral occidental. Después de más de cincuenta años de contacto, una institución del orden social tradicional, la guerra, mantiene vigencia y se expresa como un espacio de reafirmación cultural en un contexto moderno, con un nuevo marco simbólico y referentes históricos y tradicionales previos al contacto. La guerra, para los waorani, es un articulador social que otorga prestigio a sus participantes y rememora el ethos tradicional waorani siendo una expresión vigente de la cultura tradicional.Ethnography: a research instrument in legal anthropology.A case of amazon peopleAbstractLegal anthropology refers its research and interpretation field to legal systems establishing the internal order of societies, and – in ethnography – it has a research method with a systematic approach to cultural practices and particularities of social groups, analyzing and describing them for understanding its cultural aspects. Legal anthropology uses ethnography as a method for understanding the social order and legal systems prevailing in a human group. The case study refers us to the Waorani people who live in the Ecuadorian Amazon, contacted in the 1960s and in process of cultural change, influenced by evangelical religious precepts and Western morality. After more than fifty years of contact, an institution of the traditional social order, i.e. war, remains valid and expressed as a cultural reaffirmation in a modern context, with a new symbolic framework and historical and traditional references prior to contact. For the Waorani, war is a social articulator giving prestige to its participants and recalling the traditional Waorani ethos, being a current expression of the traditional culture.Keywords: Ethnography, war, Amazonian peoples, interculturality, culturaltradition.A etnografia: instrumento de pesquisa em antropologia jurídica. O caso de um povo amazônicoResumoA antropologia jurídica remete seu âmbito de pesquisa e interpretação aos sistemas jurídicos que estabelecem a ordem interna das sociedades, e tem na etnografia um método de pesquisa que permite uma aproximação sistemática às práticas e particularidades culturais dos grupos sociais, analisando-os e desenvolvendo uma descrição que nos permite una compreensão de seus aspectos culturais. A antropologia jurídica utiliza a etnografia como um método que lhe permite uma compreensão da ordem social e dos sistemas legais imperantes em um grupo humano. O estudo de caso nos remete ao povo waorani que habita a Amazônia equatoriana, contatado na década do sessenta do século anterior e em processo de mudança cultural, com influência de preceitos religiosos evangélicos e de moral ocidental. Depois de mais de cinquenta anos de contato uma instituição da ordem social tradicional, a guerra, mantém vigência e se expressa como um espaço de reafirmação cultural em um contexto moderno, com um novo marco simbólico e referentes históricos e tradicionais prévios ao contato. A guerra, para os waorani, é um articulador social que outorga prestígio a seus participantes y rememora o ethos tradicional waorani sendo uma expressão vigente da cultura tradicional.Palavras-chave: Etnografia, guerra, povos amazônicos, interculturalidade,tradição cultural.
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Furiosi, M. Loredana. « Etica della pace e bioetica ». Medicina e Morale 51, no 4 (31 août 2002) : 667–709. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.689.

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Résumé :
Esiste una connessione tra l’etica della pace e la bioetica? Lo scritto, muovendo da questo interrogativo, analizza dapprima le problematiche che coinvolgono strettamente tanto l’etica della pace quanto la bioetica. Lungo tre direttrici fondamentali che contemplano il rispetto dei diritti umani fondamentali, la giustizia sociale globale e lo sfruttamento della natura, si sono voluti evidenziare non soltanto le grandi sfide e i pericoli per l’attuazione della pace nel nostro tempo, ma anche la sfida e l’impegno concreto per la bioetica. Bioetica che, dal canto suo, come etica della vita e per la vita e come disciplina in dialogo con diversi saperi interessati al problema della vita umana e della biosfera, può dare un oggettivo contributo nel delineare delle coordinate etiche che possano permettere o quanto meno coadiuvare e corroborare il recupero di valori fondamentali per garantire la pace, il ripristino delle condizioni di dialogo per la pace, laddove siano state smarrite, la prevenzione della guerra, la efficace attività di educazione degli animi alla solidarietà, che porta a riconoscere l’altro come un altro me stesso pur nelle fenomeniche diversità. In tale direzione si è inteso analizzare come in particolare la bioetica personalista, basata su una fondata ontologia e specifica antropologia, possa, lontano da gratuite ingenuità e paralizzanti scetticismi, aiutare a costruire una “cultura di pace”, ponendo proprio alla sua base la centralità del valore della vita ed il bene integrale della persona. Nell’ultima sezione del lavoro si è volta poi l’attenzione a delineare quali possano essere i punti di contatto e di confronto tra l’etica della pace e l’etica medica, essendo il confine tra le due aree non invalicabile, anzi quanto mai, almeno per certi aspetti, sovrapponibile ed intersecabile. Si è posto l’accento su come l’etica medica in particolare e la bioetica possano essere strumenti di promozione alla pace, ovvero come il medico, il bioingegnere siano per loro intrinseca natura per la pace, proprio in virtù del fatto che sono anzitutto uomini di scienza a servizio dell’uomo stesso. Infine si è evidenziato come la medicina possa contribuire non soltanto alla costruzione della pace, soprattutto sul piano della prevenzione, ad esempio riguardo alle situazioni di guerra e di soccorso in caso di catastrofe e nel negare l’uso della stessa scienza medica per scopi sbagliati e abusi delle conoscenze, ma anche nell’ottica di un nuovo “giuramento” che vada oltre quello ippocratico, che tuteli tanto l’uomo sano quanto quello malato, nella più ampia prospettiva non soltanto di riumanizzare tutto il sistema sanitario, ma di garantire una reale giustizia sanitaria: entrambi punti nodali per la costruzione di una trama sociale egalitaria e pacifica.
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Bacchiddu, Giovanna, et Piergiorgio Di Giminiani. « Entrevista con Marcio Goldman, Museo Nacional de la Universidad Federal de Río de Janeiro ». AIBR. Revista de Antropología Iberoamericana 10, no 3 (1 septembre 2015) : 317–29. http://dx.doi.org/10.11156/aibr.v10i3.68033.

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Résumé :
Marcio Goldman, doctor en Antropología por la Universidad Federal de Río de Janeiro y actualmente profesor del Museo Nacional de la UFRJ, se ha dedicado al estudio antropológico de las religiones afrobrasileñas y de la política. Ha sido profesor visitante en distintas universidades como la Universidad de São Paulo (USP), Universidad de Cabo Verde y Universidad de Chicago. Entre los libros publicados por Marcio Goldman encontramos Razão e Diferença. Afetividade, Racionalidade e Relativismo no Pensamento de Lévy-Bruhl (1994), Alguma Antropologia (1999) y Como Funciona a Democracia. Uma Teoria Etnográfica da Política (2006 —traducido al inglés como How Democracy Works. An Ethnographic Theory of Politics, 2013—). Su trabajo ha sido publicado en numerosas revistas como Social Analysis, Mana y Ethnos. Actualmente, Marcio Goldman lleva a cabo una investigación acerca de las cosmopolíticas de las religiones de matriz africana en Brasil a partir de un trabajo de campo realizado en un terreiro (templo) de Candomblé en la ciudad de Ilhéus, en el sur del Estado de Bahía, el que resultará prontamente en un libro. Esta entrevista fue realizada en el marco de una visita al Departamento de Antropología de la Pontificia Universidad Católica de Chile
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Antonio, Maria Carolina A., et Tássia N. Eid Mendes. « Antropologia e Psicanálise ». Revista de Antropologia da UFSCar 3, no 2 (1 décembre 2011) : 121–46. http://dx.doi.org/10.52426/rau.v3i2.59.

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Résumé :
Christian Dunker é Psicanalista Clínico e Professor Livre Docente do Departamento de Psicologia Clinica do Instituto de Psicologia da Universidade Estadual de São Paulo – USP, com pós-doutorado na Universidade Metropolitana de Manchester. É Analista Membro de Escola (AME) da Escola de Psicanálise dos Fóruns do Campo Lacaniano, Membro da Associação Universitária de Pesquisa em Psicopatologia Fundamental, coordena o projeto de pesquisa “Patologias do Social: críticas da razão diagnóstica em psicanálise” e é coordenador - junto ao professor Dr. Vladmir Safatle do Departamento de Filosofia da USP - do LATESFIP – Laboratório de Filosofia, Teoria Social e Psicanálise da USP. É autor, entre outros livros, de Estrutura e Constituição da Clínica Psicanalítica. Uma arqueologia das práticas de cura, psicoterapia e tratamento (Editora AnnaBlume, 2011), Zizek Critico - Política e Psicanálise (Editora Hacker, 2005), O Cálculo Neurótico do Gozo (Editora Escuta, 2002). Estabelece diálogo com os chamados “filósofos da nova esquerda”, a saber, Slavoj Zizek e Alain Badiou, que versam sobre a relação entre psicanálise lacaniana e teoria crítica do social, e atualmente servem de referência a redes de movimentos sociais de esquerda espalhados pelo mundo. Em recente artigo publicado na revista Tempo Social, “Mal-estar, sofrimento e sintoma: releitura da diagnóstica lacaniana a partir do perspectivismo animista” 1, o autor apresenta de forma original e instigante uma homologia entre a diagnóstica psicanalítica orientada pelos trabalhos do psicanalista francês Jacques Lacan e a noção de perspectivismo ameríndio desenvolvida pelo antropólogo Viveiros de Castro. Foi acerca desta leitura perspectivista da psicopatologia psicanalítica e sobre a antiga, porém tímida, relação entre Antropologia e Psicanálise que se seguiu esta conversa com o autor.
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Valle, Carlos Guilherme Octaviano, et José Glebson Vieira. « Folclore, antropologia ou ciências sociais ». Raízes : Revista de Ciências Sociais e Econômicas 40, no 2 (31 décembre 2020) : 252–73. http://dx.doi.org/10.37370/raizes.2020.v40.678.

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Résumé :
Pretendemos refletir sobre a institucionalização da Antropologia enquanto disciplina acadêmico-científica no estado do Rio Grande do Norte, partindo de um entendimento das redes sociais e instituições que atuaram de modo complexo, sobretudo, nas décadas de 1940 a 1970. Na época, houve intenso debate sobre o folclore brasileiro, cujos estudiosos estiveram em um contexto de disputas com pesquisadores com vinculação universitária, o que também nos leva a pensar o processo de institucionalização das universidades brasileiras, pautadas em diferenças e unidades disciplinares.
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Ramos Ruiz, José Luis. « Educación ética y antropología ». Entorno, no 52 (1 avril 2013) : 6–9. http://dx.doi.org/10.5377/entorno.v0i52.6788.

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Résumé :
En el presente artículo me interesa compartir algunas reflexiones en torno a una posible educación ética des-de una perspectiva antropológica. Tratando de ofrecer una respuesta tentativa a la interrogante que me formularon en la Universidad de Nitra (en Eslovaquia) sobre qué pensaba acerca de la formación ética de los estudiantes. Son cuatro los aspectos que voy a tratar: 1) contemplar el contexto social e histórico en que son promovidos de-terminados valores éticos, 2) reconocer la complejidad que muestran las identidades sociales de las personas, 3) apreciar como la educación ética está pautada por las condiciones mencionadas y 4) apuntar algunos problemas lógicos e históricos que forman parte de esta cuestión.
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Kuper, Adam. « Histórias alternativas da antropologia social britânica ». Etnografica, no 9 (2) (1 novembre 2005) : 209–30. http://dx.doi.org/10.4000/etnografica.2960.

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Evans-Pritchard, Edward E., et Beatriz Perrone-Moisés. « O método comparativo em Antropologia Social ». Cadernos de Campo (São Paulo - 1991) 30, no 2 (30 décembre 2021) : e191855. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-9133.v30i2pe191855.

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Gallego Ranedo, Carmen. « Antropología aplicada al Trabajo Social ». Acciones e Investigaciones Sociales, no 10 (23 mars 2011) : 5. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_ais/ais.200010172.

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Résumé :
Con este artículo me propongo conseguir dos objetivos: el primero de ellos es reflexionar de una manera crítica pero a la vez sucinta, sobre lo que se ha venido llamando en los últimos años "Antropología Aplicada", haciendo un itinerario a través de las distintas definiciones que el conocimiento antropológico ha producido bajo este calificativo, y en segundo lugar, aportar líneas de concordancia entre la Antropología y el Trabajo Social intentando mostrar que es una "ciencia útil" para la formación y posterior práctica profesional de los trabajadores sociales, y que a la vez facilita la inserción profesional de los antropólogos en programas de intervención orientados hacia el bienestar social, en este caso concreto, pero va más allá de esta orientación, según intento que se desprenda de la lectura que sigue
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Evans-Pritchard, Edward E., et Carmen Añon Brasolin. « Antropologia Aplicada ». Cadernos de Campo (São Paulo - 1991) 31, no 1 (6 octobre 2022) : e192686. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-9133.v31i1pe192686.

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Résumé :
"Antropologia Aplicada" é uma palestra dada por Evans-Pritchard à Sociedade Antropológica da Universidade de Oxford, em 1945 e, até a data desta publicação, inédita em língua portuguesa. Trata-se de um material valioso para o estudo do autor e da antropologia social, no qual assuntos deixados de lado em palestras mais conhecidas tomam o centro da discussão: a carreira antropológica, a atuação do antropólogo em campos fora de sua formação original e o futuro da pesquisa em antropologia. Contribuindo a partir de sua própria experiência, o autor reflete sobre a relação entre antropólogos e a administração colonial, a falta de postos de trabalho, como administrador ou como professor, o financiamento insuficiente para as pesquisas de campo e as consequências destes entraves para o avanço da antropologia como ciência. A clareza de Evans-Pritchard, notória em seus outros discursos, também se faz notar aqui, ao defender uma formação acadêmica sólida, com longas experiências em campo, para qualquer antropólogo e a importância de centros de pesquisa independentes.
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Salles Pereira dos Santos, Rodrigo. « DESENVOLVIMENTO ECONÔMICO E MUDANÇA SOCIAL : a Vale e a mineração na Amazônia Oriental ». Caderno CRH 29, no 77 (18 avril 2017) : 295–312. http://dx.doi.org/10.9771/ccrh.v29i77.20004.

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Résumé :
O artigo propõe um aporte teórico socioantropológico acerca do fenômeno do desenvolvimento econômico e suas expressões contemporâneas, integrando-os à tradição da mudança social. Recupera o debate da sociologia do desenvolvimento brasileira e dialoga com o subcampo da antropologia do desenvolvimento, enfocando a Amazônia Oriental como um recorte empírico desafiador de concepções uniescalares e centradas em agentes privilegiados. O implante da extração mineral de ferro nos anos 1980 e sua ampliação exponencial a partir dos anos 2000 via ‘grandes projetos’ – o PFC e o PFC S11D, demonstraram capacidade indutora de transformação estrutural, mas evidenciaram, paralelamente, sua natureza social, complexa e multiescalar. Desse modo, o artigo enfatiza as relações entre agência, interação e estruturas sociais, localizando a relevância progressiva de padrões organizacionais de contestação em redes multiagentes com escopo transnacional. A investigação se apoia em pesquisa bibliográfica e revisão de literatura, assim como, secundariamente, em trabalho de campo e observação direta.Palavras-Chave: Desenvolvimento Econômico; Mudança Social; Grandes Projetos; Mineração; Vale. ECONOMIC DEVELOPMENT AND SOCIAL CHANGE: “Vale” and mining in Oriental AmazonThis article proposes an anthropological theoretical contribution about the phenomenon of economic development and its contemporary expressions, integrating them to the tradition of social change. It brings the sociological debate about Brazilian development and dialogues with Development Anthropology subfield, focusing Oriental Amazon as an empirical frame that defies single scaled conceptions centered in privileged agents. Implantation of mineral extraction of iron in 1980’s and its exponential expansion in the 2000’s through “great projects” such as the PFC and the PFC S11D demonstrate the inductive capacity of structural transformation, but evidence, parallelly, its social nature, complex and multi-scaled. Thus, this article emphasizes the relations between agency, interaction and social structure, locating the progressive relevance of organization patterns of contestation in multi-agent networks with a transnational scope. The investigation relies on bibliographical research and literature reviews, as well as, secondarily, field research and direct observation.Key words: Economic development; Social change; Great projects; Mining; Vale.DÉVELOPPEMENT ÉCONOMIQUE ET CHANGEMENT SOCIAL: la “Vale” et l’exploitation minière dans l’Est de l’ AmazonieCet articlese veut de donner une contribution socio-anthropologique théorique au phénomène de développement économique et à ses expressions contemporaines en les intégrant dans la tradition du changement social. On y récupère le débat concernant la sociologie du développement brésilien et on y dialogue avec le sous-domaine de l’anthropologie du développement, en mettant l’accent sur l’Est de l’Amazonie comme découpage empirique qui met au défi les conceptions d’échelles unidimensionnelles centrées sur des agents privilégiés. L’implantation de l’extraction minérale de fer dans les années 1980 et son expansion exponentielle à partir des années 2000, via les “grands projets” - le PFC et le PFC S11D - ont démontré la capacité d’induction de transformation structurelle mais ont aussi, en parallèle, mis en évidence sa nature sociale, complexe et à échelle multidimensionnelle. C’est ainsi que l’article met l’accent sur les relations entre agence, interaction et structures sociales. Il permet de situer l’importance progressive des modes d’organisation pour la contestation dans les réseaux multiagents de portée transnationale. L’investigation est basée sur une recherche bibliographique et une révison des publications et, en deuxième lieu, sur un travail sur le terrain et à partir d’observations directes.Key words: Développement économique; Changement social; Grands projets; Minération; Vale. Publicação Online do Caderno CRH no Scielo: http://www.scielo.br/ccrh Publicação Online do Caderno CRH: http://www.cadernocrh.ufba.br http://dx.doi.org/10.1590/S0103-49792016000200007
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Sanches, Maria Socorro Rayol Amoras, et Andrea Mello Pontes. « Serviço social e antropologia : interfaces na formação de assistentes sociais na Amazônia ». Revista Katálysis 19, no 3 (décembre 2016) : 403–12. http://dx.doi.org/10.1590/1414-49802016.003.00011.

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Résumé :
Resumo: Este ensaio objetiva contribuir para crítica, reflexão e aprofundamento do diálogo entre Serviço Social e Antropologia na formação de assistentes sociais na Amazônia, interface importante para o posicionamento político como uma das mediações no âmbito da atuação do assistente social. Menciona aspectos históricos e socioantropológicos do contexto amazônico, tomando como necessárias a explicação, a compreensão, a interpretação das consonâncias e contradições entre particularidades e totalidades da realidade concreta, para que sujeitos sociais sejam reconhecidos e considerados nas matrizes curriculares do curso.
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Goldman, Marcio. « O fim da antropologia ». Novos Estudos - CEBRAP, no 89 (mars 2011) : 195–211. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-33002011000100012.

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Motta, Antônio, et Rachel Rocha de Almeida Barros. « A Antropologia na contemporaneidade ». Revista Mundaú, no 5 (17 avril 2019) : 12–17. http://dx.doi.org/10.28998/rm.2018.n.5.7677.

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Résumé :
À primeira vista, o título Cidades Comparadas pode sugerir ao leitor discussões relacionadas tão somente à antropologia urbana ou antropologia (da)na cidade. Mas o propósito deste dossiê vai além desse campo heurístico. No contexto aqui apresentado, o tema das cidades não constitui um fim em si mesmo, mas um ponto de partida reflexivo e de mediação empírica para o entendimento de fenômenos sociais mais amplos,produzidos em contextos urbanos, no mundo contemporâneo.Desde o final da segunda metade do século passado, não é novidade, a antropologia vem repensando e ampliando seu objeto de investigação e, como desafio, tem abraçado o contemporâneo, articulando-o a temporalidades distintas, como perspectiva a ser encampada na pesquisa. Certamente, uma das características que tem marcado a antropologia a partir da década de 1980, sobretudo,é a superação, cada vez mais, de uma concepção estrutural da vida social para uma perspectiva em que os sujeitos, em sua diversidade social e não apenas étnica, têm se tornado produtores do social e protagonistas de mudanças na cena política.
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Zabala Salazar, Hernando, Olga Lucía Arboleda Álvarez et Eduardo Nicolás Cueto Fuentes. « Aproximaciones a una antropología de la cooperación ». Science of Human Action 3, no 1 (2 mars 2018) : 16. http://dx.doi.org/10.21501/2500-669x.2710.

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Résumé :
Las prácticas sociales adheridas al proceso de formación, organización y desarrollo de las empresas de economía solidaria, especialmente de las cooperativas, se han extendido por el mundo entero desde la segunda mitad del siglo XIX, haciendo posible que en muchos lugares se haya desarrollado una cultura económica y social determinada por los valores y principios rectores de este movimiento social. Dichas prácticas han sido descritas y analizadas desde diferentes disciplinas sociales; sin embargo, habiéndose producido un fenómeno cultural en cada una de estas experiencias, son pocos los estudios que han echado mano de los métodos de la antropología para entender el comportamiento de las colectividades y las individualidades participantes de estos procesos, mucho más cuando son indudables sus efectos positivos en el desarrollo de acciones de bienestar y de concreción de principios de bien común. Los autores hemos observado necesario ahondar en el tema de la antropología de la cooperación.
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Izquieta Etulain, José Luis, et Francisco Javier Gómez González. « Marxismo y antropología. Vigencia del análisis marxista en la antropología social. » Papers. Revista de Sociologia 98, no 1 (12 avril 2012) : 61. http://dx.doi.org/10.5565/rev/papers/v98n1.442.

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Grant, Ruth W. « Antropología política e individualismo en Locke ». Estudios Políticos (Medellín), no 04 (15 décembre 1993) : 93–120. http://dx.doi.org/10.17533/udea.espo.15388.

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Résumé :
El propósito del autor es mostrar que al menos un liberal clásico, John Locke, reconoció totalmente el punto hasta donde los seres humanos son seres sociales, pero que no creía que ese hecho dictara ninguna conclusión política particular. El desacuerdo de Locke con los críticos contemporáneos - comunitaristas - no sería tanto acerca de los hechos como acerca de su importancia. Reconoció el carácter social de la vida humana y el punto hasta donde los individuos desarrollan creencias, ideas e intereses en un contexto social. El interrogante es que debe significar ese reconocimiento para la política. La premisa del argumento político de Locke -que los hombres nacen libres- no es un precepto sociológico sino moral. Y para comprender eso es básico apreciar lo que podría entenderse propiamente como individualismo lockeano.
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Daolio, Jocimar. « “Da Cultura do Corpo” : 30 anos depois ». MOTRICIDADES : Revista da Sociedade de Pesquisa Qualitativa em Motricidade Humana 6, no 3 (15 décembre 2022) : 229–35. http://dx.doi.org/10.29181/2594-6463-2022-v6-n3-p229-235.

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Résumé :
“Da Cultura do Corpo”: 30 anos depois ResumoEste ensaio propõe-se a um comentário do próprio autor a respeito da repercussão do livro Da Cultura do Corpo, editado em 1995 e que teve grande circulação na área de Educação Física, estimulando vários estudos e pesquisas com referencial da Antropologia Social. Faz um histórico da produção do mesmo e discute suas principais contribuições teóricas. Dentre essas destaca-se a apresentação para a área de Educação Física de autores da Antropologia, como Marcel Mauss e Clifford Geertz; a centralidade do conceito de cultura; a consideração da atuação do professor de Educação Física como prática cultural; a construção cultural do corpo; e a apresentação da etnografia como método de pesquisa importante para a área escolar.Palavras-chave: Cultura. Corpo. Educação Física. “Da Cultura do Corpo”: 30 years later AbstractThis essay proposes a comment by the author himself regarding the repercussion of the book Da Cultura do Corpo, edited in 1995 and which had a wide circulation in the field of Physical Education, stimulating several studies and researches with reference to Social Anthropology. It makes a history of its production and discusses its main theoretical contributions. Among these, the presentation for the field of Physical Education by Anthropology authors, such as Marcel Mauss and Clifford Geertz; the centrality of the concept of culture; the consideration of the role of the Physical Education teacher as a cultural practice; the cultural construction of the body; and the presentation of ethnography as an important research method for the school area.Keywords: Culture. Body. Physical Education. “Da Cultura do Corpo”: 30 años después ResumenEste ensayo propone un comentario del propio autor sobre la repercusión del libro Da Cultura do Corpo, publicado en 1995 y que tuvo una amplia circulación en el campo de la Educación Física, estimulando varios estudios e investigaciones con referencia a la Antropología Social. Hace una historia de su producción y discute sus principales aportes teóricos. Entre estos, la presentación para el campo de la Educación Física de autores de Antropología, como Marcel Mauss y Clifford Geertz; la centralidad del concepto de cultura; la consideración del papel del profesor de Educación Física como práctica cultural; la construcción cultural del cuerpo; y la presentación de la etnografía como método de investigación importante para el ámbito escolar.Palabras clave: Cultura. Cuerpo. Educación Física.
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Ziółkowski, Janusz. « Antropologia kulturowa i społeczna ». Anthropological Review 52, no 1-2 (30 décembre 1986) : 35–54. http://dx.doi.org/10.18778/1898-6773.52.1-2.04.

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Drozdowski, Zbigniew. « Antropologia a kultura fizyczna ». Anthropological Review 52, no 1-2 (30 décembre 1986) : 69–74. http://dx.doi.org/10.18778/1898-6773.52.1-2.06.

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Lolas Stepke, Fernando. « Antropología médica ». Acta bioethica 28, no 2 (octobre 2022) : 323–24. http://dx.doi.org/10.4067/s1726-569x2022000200323.

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Viveiros de Castro, Eduardo. « El concepto de sociedad en antropología ». Revista de antropología, no 7 (31 janvier 2013) : 31–44. http://dx.doi.org/10.15381/antropologia.v0i7.19930.

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Résumé :
1. Los dos sentidos En sentido general, la sociedad es una condición universal de la vida humana. Esta universalidad admite una interpretación biológica (instintiva) y otra simbólico-moral (institucional). Por un lado, la sociedad puede ser vista como un atributo básico, pero no exclusivo, de la naturaleza humana: estamos genéticamente predispuestos a la vida social; la ontogénesis somática y de comportamiento de los humanos depende de la interacción con sus semejantes, la filogénesis de nuestra especie es paralela al desarrollo del lenguaje y del trabajo, capacidades sociales indispensables para la satisfacción de las necesidades del organismo. Por otro lado, la sociedad puede ser vista como dimensión constitutiva y exclusiva de la naturaleza humana (Ingold, 1994), definiéndose por su carácter normativo: el comportamiento humano se convierte en agencia social al fundarse menos en regulaciones instintivas seleccionadas por la evolución que en reglas de origen extrasomático históricamente sedimentadas.
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Fajardo Montaña, Pablo. « Enseñando sociología y antropología en el modelo Bio-psicosocial ». Revista Colombiana de Enfermería 2, no 2 (19 août 2016) : 19. http://dx.doi.org/10.18270/rce.v2i2.1389.

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Résumé :
El artículo presenta la experiencia educativa de la asignatura de Socioantropología, en la enseñanza de conceptos clave de la Sociología para análisis de los hechos sociales. La acción social, estructura social, poder, cultura e integración funcional, cruzados en matriz con los componentes del enfoque biopsicosocial, permiten establecer la magnitud de los problemas que afectan a grupos sociales vulnerables, así como la dinámica que eventualmente generan las políticas institucionales. Este ejercicio permite construír una reflexión sistematizada de la realidad y una comprensión del proceso de concepción, formulación, ejecución y evaluación de las políticas institucionales
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Peirano, Mariza G. S. « A antropologia como ciência social no Brasil1 ». Etnografica, no 4 (2) (1 novembre 2000) : 219–32. http://dx.doi.org/10.4000/etnografica.2760.

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Alves de Oliveira, Renato. « ANTROPOLOGIA DA MORTE ». Perspectiva Teológica 53, no 1 (29 avril 2021) : 203. http://dx.doi.org/10.20911/21768757v53n1p203/2021.

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Résumé :
Este artigo trata da antropologia da morte no horizonte teológico. Historicamente, ela foi definida como separação do corpo e da alma. Esta definição goza de uma insuficiência antropológica e existencial. A morte é um tema que pertence primeiramente à antropologia e posteriormente à escatologia. No campo antropológico, a morte é a possibilidade humana por excelência, goza de uma presença constante na vida e significa o fim do ser humano, na dimensão corpóreo-anímica, mundana e social. É a conclusão da condição peregrina, espaço- -temporal e histórica do ser humano. Trata-se de um evento irrepetível que o ser humano simultaneamente padece e assume. É o último ato da história da liberdade humana e pode ser vista como um evento que consagra a existência. Com a morte, a existência alcança definitividade. Serão apresentadas as mudanças e deslocamentos antropológicos da morte no horizonte teológico a partir da segunda metade do século XX.
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FERREIRA, Joel Antônio. « Antropologia semítica de Paulo Apóstolo em confronto com a antropologia grega ». PHENOMENOLOGICAL STUDIES - Revista da Abordagem Gestáltica 14, no 2 (2008) : 212–17. http://dx.doi.org/10.18065/rag.2008v14n2.8.

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Résumé :
will treat the concept of corporality in Paul. Boyarin, a North American Jew accuses Paul of dichotomy. And in this view, he reflects on the consequences this has brought to Jews up to the present time. This is not true. Boyarin, equivocally, interprets Paul from the point of view of Philo. I will show here that Paul sees the human as a complete and unified being, an entire human person. And starting from this view I will show how personal unity without any dichotomy can lead to unity in a community.
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Pujadas, Joan J., et Dolors Comas d'Argemir. « Antropologia catalana o Antropologia a Catalunya : tradicions i nous enfocaments ». Arxiu d'Etnografia de Catalunya, no 2 (12 février 2016) : 72. http://dx.doi.org/10.17345/aec2.72-94.

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Résumé :
L'Antropologia Cultural o Social apareix a Catalunya directament vinculada als enfocaments teòrico-metodològies importats de l'estranger i amb una tradició de només quinze anys. En aquest període no ha pogut elaborar un corpus propi de plantejaments ni ha creat tampoc encara una tradició arrelada específicament en la realitat que l'envolta. Dels anys darrers ençà i mentre el nombre de professionals dedicats a l'Antropologia anava augmentant, es produïa a nivell popular un fenomen d'eclosió de l'interès per la cultura popular, cosa que està en relació directa amb el nou marc institucional. Aquest fet ha influït en el treball dels antropòlegs en posar de relleu la interessant tasca d'uns professionals i afeccionats, els folkloristes, respecte als quals existeix una gran distància pel que fa a mètodes i rigor, però amb qui es comparteix, en canvi, la vocació apassionada d'estudiar aspectes de la realitat cultural dels propi país, cosa que diferencia els antropòlegs catalans d'altres formes, colonialistes, d'entendre la disciplina.
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Czyński, Marek. « STREET ANTHROPOLOGY – A CULTURE OF MOBILITY ». Space&FORM 45 (30 mars 2021) : 109–36. http://dx.doi.org/10.21005/pif.2021.45.c-02.

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Résumé :
The street anthropology is identical with the anthropology of urban life. In the past, a street was a place to socialize and, on equal footing with its architecture, it was part of the cultural identity of its inhabitants. The street reflects residents’ social, cultural and economic capital. Over time, mobility and communication accessibility have dominated the urban spatial policy. The contemporary street has become a "space of flows". The restoration of its original role requires a more balanced approach to cultural factors that determine the quality of life in a city. The article discusses characteristic features that determine patterns of mobility in modern streets.
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Omar, Arthur. « Antropologia da Face Gloriosa ». Interface - Comunicação, Saúde, Educação 13, suppl 1 (2009) : 801–4. http://dx.doi.org/10.1590/s1414-32832009000500034.

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Muñoz Sánchez, Práxedes, et Joaquín Rodes García. « La Antropología Social en el contexto académico. Marco universitario, opiniones de los antropólogos y reflexiones sobre su relación interdisciplinar ». Revista Murciana de Antropología, no 25 (24 décembre 2018) : 55–74. http://dx.doi.org/10.6018/rmu/355571.

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Résumé :
Este artículo aborda la relación existente entre la Antropología Social y sus disciplinas vecinas desde una aproximación que integra perspectivas diferentes. En primer lugar se analiza el marco universitario, prestando atención a los decretos que delimitan la Antropología Social en el ámbito de las Humanidades, Ciencias Sociales y Jurídicas. En segundo lugar se analizan las opiniones recogidas de una muestra de antropólogos en relación con el informe Presente y futuro de la Antropología Social y cultural española: a partir de las reflexiones sobre niveles de asociación científico-académica entre áreas de conocimiento. La parte final retoma la información anterior para elaborar la reflexión sobre la relación interdisciplinar, centrándose en los nexos de unión entre la Antropología Social y las disciplinas identificadas como más significativas. This article deals with the relationship between Social Anthropology and neighbouring disciplines from an approach that integrates different perspectives. Firstly, the university framework is analyzed, paying attention to those legislative texts defining the Social Anthropology in the field of Humanities, Social and Legal Sciences. Secondly, opinions collected from a sample of anthropologists relating to the report Presente y futuro de la Antropología Social y cultural española: a partir de las reflexiones sobre niveles de asociación científico-académica entre áreas de conocimiento are analyzed as well. The final part considers the previous information to elaborate the reflection on the interdisciplinary relationship, focusing on the links between Social Anthropology and the disciplines identified as most significant.
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