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Tarsi, Elena, et Diletta Vecchiarelli. « Superare il ghetto. Analisi della segregazione abitativa dei lavoratori agricoli nella provincia di Foggia ». CRIOS, no 21 (novembre 2021) : 70–85. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021007.

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Résumé :
In Italia esistono situazioni di segregazione abitativa che rimandano ad un passato che sembrava definitivamente superato. L'articolo propone una analisi delle conformazioni spaziali, sia spontanee che risultato di interventi pubblici, legate alla presenza di lavoratori agricoli, stagionali e stanziali, di origine straniera nella provincia di Foggia. Il saggio descrive i caratteri spaziali di questi insediamenti, conosciuti come ghetti, la mancanza di servizi e le fragilità sociali dei loro abitanti e propone una analisi delle soluzioni che sono state avanzate in ambito pubblico. Lo studio diventa occasione per proporre delle riflessioni sulle responsabilità e sulle sfide della disciplina urbanistica verso un superamento delle situazioni estreme di segregazione spaziale e sfruttamento che interessano le campagne del Sud Italia e non solo.
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Venturino, Fulvio. « Il voto differenziale nelle elezioni per la Camera dei Deputati del 1996 e del 2001 - Una analisi descrittiva e casuale ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 47, no 2 (31 octobre 2002) : 5–31. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12770.

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Résumé :
Una forma di voto sofisticato. Coalizioni elettorali e voto differenziato in Italia, 1996 e 2001. Gradimento dei candidati premier e voto differenziato. Collocazione spaziale e voto differenziato. Candidati premier e collocazione spaziale: che cosa conta di più? Conclusioni.
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3

Remotti, Francesco. « Concetti spaziali nande. Un tentativo di analisi semantica ». La Ricerca Folklorica, no 11 (avril 1985) : 13. http://dx.doi.org/10.2307/1479579.

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Frate, L., F. Mauro, G. Ciaschetti et M. Spera. « Spatial analysis of the Morrone wildfires (Majella National park, Central Italy) by remote sensing images ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 15, no 1 (30 juin 2018) : 59–64. http://dx.doi.org/10.3832/efor2775-015.

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Stoico, Felice, et Luca D'Altilia. « Analisi spaziale in archeologia dei paesaggi : il progetto N.D.S.S. (Northern Daunian Subappennino Survey) ». Virtual Archaeology Review 3, no 6 (1 novembre 2012) : 54. http://dx.doi.org/10.4995/var.2012.4441.

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Résumé :
<p>The Northern Daunian Subappennino Survey project, realised within the scientific research related to the PhD (Dottorato di ricerca) in "Archaeology and didactics of cultural heritage", proposes a methodological study of castles, aimed to rebuild the medieval landscape through the knowledge and interpretation of settlements. Starting from the results gained in the past researches and from many ideas offered by the analysis of medieval landscapes conducted by the University of Foggia, the project has been designed with a "global-type" analysis in mind, trying to redefine completely all the aspects involved in the archaeological documentation process and field-work, with the aid of archaeological computing, focusing on the use of free and open source software.</p>
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Truglia, Francesco Giovanni. « La cittŕ in-visibile. Analisi statistica spaziale degli stranieri nel comune di Roma ». SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no 89 (décembre 2009) : 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sr2009-089003.

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- This contribution is aimed at builgin a sort of social geography of multicultural cohabitation in the municipality of Rome and identifying ethnic locations based a series of statistical indicators - some of which unpublished - with the use of certain instruments of spatial statistical analysis. The study is articulated on two levels. The first examines the urban areas and offers a horizontal overview of foreigners' spatial distribution. The second takes into consideration units of analysis referred to different administrative divisions (City, Municipality, urban area). This is a vertical analysis that takes into account the specific aspects of a certain urban area compared to the city and municipality of reference.
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Odore, Angelo, et Davide Gherdevich. « Ripensare la Rivoluzione francese a Marsiglia attraverso il GIS. Il caso delle pattuglie borghesi nel 1789 ». IL RISORGIMENTO, no 2 (novembre 2021) : 7–50. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-002001.

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L'articolo si propone di analizzare, mediante alcune tecniche di analisi spaziale tipiche del Gis (Geographic Information System), l'attività delle pattuglie cittadine e delle pattuglie borghesi, forze di polizia che assicurarono l'ordine e la tranquillità cittadina a Marsiglia durante il 1789. Oltre a fornire una panoramica sul mantenimento dell'ordine pubblico allo scoppio della Rivoluzione nella città focese, esso ambisce quindi a valutare e confrontare, mediante l'utilizzo di fonti archivistiche e cartografiche, la reattività, l'efficienza e l'impatto di queste milizie urbane, fornendo valide e innovative chiavi interpretative.
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Acosta, A., C. Blasi, G. Di Bella, P. Di Marzio, L. Filesi, G. Jona-Lasinio et A. Stanisci. « Analisi Della Distribuzione Spaziale Delle Specie Legnose in Differenti Aspetti di Vegetazione al Promontorio del Monte Circeo ». Giornale botanico italiano 128, no 1 (janvier 1994) : 339. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437162.

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Coccia, S., D. J. Mattingly, B. Brehm, H. Elton, P. Foss, I. George, T. Leggio, H. Patterson, P. Roberts et T. Sudell. « Settlement history, environment and human exploitation of an intermontane basin in the central Apennines : the Rieti survey 1988–1991, Part II. Land-use patterns and gazetteer ». Papers of the British School at Rome 63 (novembre 1995) : 105–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010217.

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Résumé :
STORIA DELL'INSEDIAMENTO, DELL'AMBIENTE E DELLO SFRUTTAMENTO UMANO DI UN BACINO INTERMONTANO NELL'APPENNINO CENTRALE: LA RICOGNIZIONE 1988–91 A RIETI, PARTE II. MODELLI DI SFRUTTAMENTO DEL TERRITORIO ED ELENCO DEI SITIQuesta seconda parte della relazione finale sulla ricognizione a Rieti (cf. Papers of the British School at Rome 60 (1992), 213–89, per Parte I) presenta ulteriori informazioni ed interpretazioni sui modelli di trasformazione degli insediamenti e di uso del territorio nel tempo, insieme al completo elenco dei siti. La discussione sull'insediamento e sull'uso del territorio è basata su una dettagliata analisi della distribuzione spaziale del materiale ceramico di diverse fasi all'interno del transetto interessato dalla ricognizione. Comunque, la maggior parte di questa relazione riguarda l'elenco dei siti, con descrizioni di tutti i siti registrati e liste riassuntive, per ogni singolo sito, della ceramica e dei laterizi raccolti nonchè delle fasi di attività attestate.
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Agovino, Massimiliano, et Antonio Garofalo. « Dipendenza spaziale contemporanea e non contemporanea nei tassi di disoccupazione : un tentativo di analisi empirica dei dati provinciali italiani ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 3 (février 2014) : 45–82. http://dx.doi.org/10.3280/rest2013-003002.

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Pace, Valentino. « Skulptura u grckom maniru na franackom Mediteranu - ikona Majke Bozije sa Detetom u manastiru Pohoda Marijinog u Trevizu ». Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no 44 (2007) : 325–31. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0744325p.

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(italijanski) Il Monastero della Visitazione di Treviso conserva un?icona che vi e giunta da Venezia nel XVII secolo. Non si hanno informazioni sulla sua originaria provenienza o sul suo committente. Datata, da analisi al carboonio 14, effettuate durante il restauro, a un?eta assai alta, tra il 664 e l?886 essa e stata pubblicata di recente come opera bizantina di eta macedone venendo anche identificata con la Vergine 'Ikokyra' di Costantinopoli: In questo articolo si ritiene invece che l?icona sia un tipico prodotto della cultura 'franca' di area mediterranea: All?imitazione di normativi modelli bizantini si congiungono infatti espressioni formali originate in occidente e confrontabili con opere, fra le quali la pala di Santa Chiara ad Assisi tardoduecentesca, simile per l?impostazione spaziale della figura 'iconica' stretta fra le colonnette. Altri confronti di dettaglio confermano la plausibilita di una data duecentesca, comunque non ateriore al 1200 circa. Il suo luogo d?origine puo essere stato un centro mediterraneo di dominio 'franco' o veneziano, non potendosi tuttavia nemmeno escludere del tutto una sua esecuzione a Venezia stessa.
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dell’Agnese, Elena. « La Climate Fiction secondo l'Ecocritical Geopolitics : un'agenda per la ricerca ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 2 (mai 2022) : 110–26. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13805.

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L'idea che un cataclisma climatico possa alterare in maniera profonda gli equilibri del pianeta &egrave; presente nella fantascienza sin dalla fine dell'Ottocento. Le narrazioni incentrate sulle conseguenze potenzialmente catastrofiche di un cambiamento climatico, tuttavia,nei primi due decenni del Duemila si sono letteralmente moltiplicate, tanto che si parla di Climate Fiction. Al di l&agrave; del monito ambientalista inserito in queste narrazioni, un ulteriore livello di analisi pu&ograve; essere individuato nell'esame del discorso da esse veicolato, in relazione ai rapporti di potere tra esseri umani e tra esseri umani e ambiente. In questo articolo, dopo una breve introduzione all'approccio teorico individuato come utile a tal fine (l'Ecocritical Geopolitics), verr&agrave; articolata un'agenda di ricerca, con l'identificazione dei campi di indagine da aprire per esplorare la Climate Fiction, in riferimento ai suoi riferimenti spaziali, ai suoi principali protagonisti e al suo discorso sull'ambiente.
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Pasquariello, Massimo, Michela Bia et Alberto Cassone. « Uno studio economico-territoriale del Nord-Ovest italiano tramite l'analisi delle componenti principali ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2011) : 43–81. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001002.

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Résumé :
L'analisi economica di contesti micro-territoriali č di grande interesse per le scienze sociali, in quanto capace di contribuire all'interpretazione di processi sociali ed economici complessi spesso sottostanti a dinamiche macro-economiche. Scopo di questo studio č descrivere e analizzare una realtŕ economica e sociale articolata, attraverso l'utilizzo di adeguati indicatori. In particolare il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica dei Sistemi locali del lavoro. L'area geografica presa in considerazione č il Nord-Ovest dell'Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta). Allo scopo di individuare i principali fattori economici descrittivi delle diverse realtŕ locali, applichiamo la tecnica dell'analisi delle componenti principali. In particolare i risultati ottenuti mettono in evidenza tre componenti che risultano meglio descrivere le aree studiate: la componente, la componentee la componente. La prima segnala la relazione positiva tra la numerositŕ delle imprese manifatturiere, livelli occupazionali piů elevati e infrastrutture piů diffuse nell'area oggetto di studio; la seconda individua una relazione positiva tra i settori dei servizi alle imprese, il commercio e piů alti tassi di disoccupazione; la terza rileva la correlazione positiva tra il valore aggiunto, il tasso di occupazione e la densitŕ imprenditoriale ma negativa se ci si condiziona alle strutture imprenditoriali di tipo micro. L'articolo pone in evidenza le relazioni esistenti tra il territorio, le specializzazioni produttive e il posizionamento geografico delle unitŕ di osservazione. Particolare attenzione č stata data all'aspetto geo-spaziale individuando aree di analisi omogenee che trascendono i meri confini amministrativi.
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Oppio, Alessandra, Luca Forestiero, Loris Sciacchitano et Marta Dell'Ovo. « How to assess urban quality : a spatial multicriteria decision analysis approach [Come valutare la qualità urbana : un approccio di analisi decisionale spaziale multi-criteriale per gli spazi aperti pubblici] ». Valori e Valutazioni 28 (juillet 2021) : 21–30. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212803.

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Résumé :
From the early 1990s the quality of public space is at the centre of the Agenda of major European cities. Today, more than before, the health emergency due to the Covid-19 pandemy has pointed out the importance of the relationship among public space, quality of life and health. Public and semi-private spaces, especially in high-dense cities and in the most affected areas by Covid-19, represent a strong driver both for restarting and for helping cities to face the new normal age. Despite the advancement of research during the past two decades and empirical evidence about the relationship among quality of open spaces, quality of life and urban sustainability, there is still a lack of studies on how to measure the quality of open spaces. Among the several research lines, the Urban Design approach across its evolution has always focused on it, starting from aesthetic as well as technical issues and increasingly including the social and economic ones. Dai primi degli anni ’90 la qualità dello spazio pubblico è al centro dell’Agenda delle principali città europee. Oggi, più di prima, l’emergenza sanitaria generata dalla pandemia da Covid-19 ha delineato l’importanza delle relazioni tra spazio pubblico, qualità della vita e salute. Gli spazi pubblici e semi-privati, specialmente nelle città densamente popolate e nelle aree più colpite dalla pandemia, sono un elemento chiave da cui ripartire per aiutare le città ad affrontare una nuova normalità e a definire una risposta alle restrizioni sanitarie. Nonostante gli avanzamenti della ricerca scientifica e le evidenze empiriche sulla relazione tra qualità degli spazi aperti, qualità della vita e sostenibilità urbana, pochi sono ancora gli studi su come misurare la qualità degli spazi aperti. Tra le diverse tradizioni di ricerca, l’Urban Design ha sempre prestato una particolare attenzione a questo tema, iniziando con aspetti funzionali ed estetici e includendo nel corso della sua evoluzione anche questioni sociali ed economiche.
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Casini, Simone. « Questioni di teoria linguistica : Per un paradigma teorico della creatività semiotica ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 1 (6 décembre 2018) : 69–89. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818816667.

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Il contributo delinea il paradigma teorico della creatività intesa, da una prospettiva semiotica e di linguistica teorica, come il quadro di riferimento formale per la variazione e il cambiamento linguistico sia nei processi di generale interazione che, su piani quantitativamente maggiori, nei fenomeni in cui lingue e identità in contatto interagiscono per negoziare il senso comunicativo. Il percorso propone una analisi della creatività che spazia dagli ambiti della Filosofia antica sino alla riflessione linguistica contemporanea che si è avuta nel Novecento tra le due sponde dell’Oceano e individua nella dimensione dell’uso e della condivisione sociale tra i parlanti il principio primo capace di guidare le forme di creatività linguistica potenzialmente illimitate verso un fine che è identitario e comunicativo, al di là e molto oltre rispetto ai modelli di regolarità e norma (in senso prescrittivo) grammaticale. Interpretare secondo questo modello il paradigma della creatività significa porre la proprietà semiotica in una posizione di prima inter pares, in cui le viene affidato non solo il “ruolo” di formatore di segni (parole, frasi, testi), ma la funzione di primaria arbitrarietà, causa ed effetto della discretizzazione delle lingue storico-naturali.
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Branciforti, Giuseppe. « IL CONCETTO DI VALENZA IN ITALIA : VAILATI PRECURSORE DI TESNIÈRE ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 303–9. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17140.

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Vailati è stato uno degli studiosi più eminenti del primo Novecento. Figura eclettica, ha spaziato in diversi campi del sapere, dalla matematica alla filosofia, alla linguistica. In uno dei suo ultimi articoli, analizzando il linguaggio in generale e quello dell’algebra in particolare, che ritiene dotato di un lessico e di una sintassi paragonabili al lessico e alla sintassi del linguaggio verbale, approfondisce in modo originale i concetti di transitivà e di relazione, e arriva ad abbozzare per il linguaggio verbale un modello che in seguito avrà grande fortuna e che prenderà il nome, dopo la pubblicazione dell’opera del linguista francese Lucien Tesnière, di modello valenziale. Oggi questo modello è alla base delle più recenti analisi linguistiche, perciò ritornare al pensiero di Vailati, a colui cioè che per primo lo ha delineato, già nella sua versione più ampia, considerando dotati di valenza non solo i verbi ma anche i nomi e gli aggettivi, è sembrato di rilevante importanza, specialmente perché l’informazione è poco conosciuta. Riprendere le sue idee, spesso profonde e sottili, è inoltre importante per capire quanto alto sia stato agli inizi del Novecento il livello raggiunto dal pensiero italiano, in grado di dialogare con il pensiero europeo e extraeuropeo e di concepire contributi nuovi e di valore. The concept of valence in Italy: Vailati precursor of Tesnière Vailati was one of the most eminent scholars of the early twentieth century. An eclectic figure, he spanned different fields of knowledge, from mathematics to philosophy and linguistics. In one of his last articles, he analyzed language in general and algebraic language in particular, which he considered as having a lexicon and syntax comparable to the lexicon and syntax of verbal language. In this paper he deepened the concepts of transitivity and relationship in an original way and sketched a model for verbal language that would later have great success and become known, after the publication of the work of the French linguist Lucien Tesnière, as the “Valential model”. Today this model is the basis of the most recent linguistic analyses, so it is important to go back to Vailati’s thought and outlines - where he considered not only verbs but also nouns and adjectives – especially because this information is not very well known. Summing up his often deep and subtle ideas is also important in understanding the height of Italian thought at the beginning of the twentieth century, able to dialogue with the European and extra-European thought and conceive of new and valuable contributions.
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Piovan, Silvia Elena, et Leonardo Mora. « L’ex-ferrovia Ostiglia-Treviso : analisi di una foresta e greenway sui binari ». Bollettino della Società Geografica Italiana, 29 septembre 2022, 81–100. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1623.

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Il percorso della ferrovia Ostiglia-Treviso, aperta tra il 1925 e il 1941 e chiusa definitivamente tra il 1945 e il 1987, è stato parzialmente convertito in pista ciclabile a partire dal 2005. Oltre alla trasformazione parziale in ciclopedonale, il tracciato ha visto altre dinamiche, tra cui l’inglobamento in terreni agricoli, la conversione in strade e carrarecce e l’abbandono. Questa ricerca studia la densa vegetazione originatasi a seguito dell’abbandono della linea e si concentra sull’analisi spaziale dei poligoni vegetati nel loro contest storico-culturale e naturalistico. A tal fine è stato creato un database GIS di tutti i poligoni vegetati lungo l’intero percorso della ex-ferrovia. L’analisi quantitativa ha fornito dati che sono stati comparati con i parametri richiesti dalla definizione di foresta della FAO. Ciò ha portato a definire la copertura vegetale lungo l’ex-Ostiglia Treviso come una “serie di foreste”. Inoltre, la sua conformazione lineare funge da collegamento tra elementi di particolare interesse naturalistico e culturale che caratterizzano il territorio rendendola agli effetti sia un corridoio ecologico che una potenziale greenway nella sua totale lunghezza.
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Pasquariello, Massimo. « Analisi del valore aggiunto pro capite : una tassonomia dei Sistemi Locali del Lavoro italiani attraverso la shift-share analysis con struttura spaziale ». Cybergeo, 17 mars 2011. http://dx.doi.org/10.4000/cybergeo.23502.

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Guerrini, Monica, Paolo Maria Politi, Luca Puglisi et Filippo Barbanera. « Primo dato genetico per il fratino (<em>Charadrius alexandrinus</em>) in Italia e confronto su scala continentale ». Rivista Italiana di Ornitologia, 14 juillet 2022. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2022.577.

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Il fratino (Charadrius alexandrinus, Charadriformes) è una specie con distribuzione ampia che comprende i litorali di tutta la fascia temperata e subtropicale di Europa, Asia ed Africa. Negli ultimi decenni la disponibilità di habitat per la nidificazione della specie è risultata fortemente limitata dalla distruzione diretta o perdita funzionale delle aree dunali ad opera del crescente turismo costiero. Quando non è preclusa la possibilità di insediarsi sul litorale, il successo riproduttivo risulta comunque drasticamente ridotto dal disturbo antropico. In Italia, il fratino è in forte diminuzione ed è classificato “In Pericolo” nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Tre nuclei stabili sono noti in Toscana, di cui uno nel comune di Castagneto Carducci (Livorno). In quest’area, il recupero di un uovo fratturato a seguito di una forte mareggiata (2020) sull’arenile della Zona Speciale di Conservazione/Zona di Protezione Speciale Padule di Bolgheri, ha permesso l’amplificazione tramite PCR di un frammento di 523 pb della Regione di Controllo del DNA mitocondriale. La sequenza è stata allineata con altre 198 scaricate dalla GenBank al fine di ricostruire le relazioni genetiche tra fratini sulla base sia dell’origine geografica che dell’appartenenza a popolazioni continentali o insulari, identificare gruppi geneticamente omogenei, e testare un’ipotesi di espansione demografica attraverso l’intero areale di distribuzione della specie. La diversità genetica è risultata più elevata nelle isole rispetto alle aree continentali. Dei 47 aplotipi (H) totali, 35 sono privati mentre tra i rimanenti, tutti condivisi da più popolazioni, due si sono distinti per elevata frequenza: uno (H3) è stato quasi esclusivamente rinvenuto in Europa mentre l’altro (H14) nell’intera Eurasia (con prevalenza orientale). Il fratino di Bolgheri è stato assegnato all’aplotipo H3 insieme a soggetti originari soprattutto della Penisola Iberica e della Macaronesia. Nel complesso, tre gruppi genetici omogenei sono stati identificati nell’intero areale della specie; tuttavia, a conferma di un elevato flusso genico intraspecifico, nessuno di questi possiede una definita struttura spaziale. Infine, le analisi demografiche hanno evidenziato una significativa espansione demografica su scala continentale nella storia naturale del fratino. Questo studio rappresenta il primo contributo alla conoscenza delle affinità genetiche della popolazione italiana di fratino e sottolinea l’urgenza di investigare la specie su scala nazionale per definire strategie di conservazione più adeguatamente informate.
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