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Articles de revues sur le sujet « Analisi funzionali »

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Sergi, B., et G. Paludetti. « L’analisi della curva di apprendimento della chirurgia dell’otosclerosi può aiutare a predirre i risultati funzionali ? » Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 2 (avril 2016) : 135–38. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-599.

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Résumé :
Il numero di interventi per otosclerosi è progressivamente diminuito nel corso degli ultimi 20 anni. Questa riduzione crea difficoltà sia al chirurgo esperto ma soprattutto a quello giovane che inizia il suo percorso di formazione. Abbiamo analizzato in maniera retrospettiva i risultati funzionali ottenuti dopo stapedotomia effettuati da un giovane chirurgo presso la Clinica Otorinolaringoiatrica del Policlinico “A. Gemelli” di Roma. La tecnica impiegata è quella della stapedotomia con laser COe utilizziamo una protesi in teflon e titanio. I risultati funzionali sono stati valutati come riduzione della ipoacusia trasmissiva sulle frequenze comprese tra 250 e 4000 Hz all’ultimo esame eseguito durante il follow-up. L’analisi dei dati non ha evidenziato un momento in cui la curva di apprendimento possa essere considerata conclusa poiché ottimi risultati con una riduzione pressoché completa della ipoacusia trasmissiva si sono alternati con altri i cui risultati funzionali non sono stati altrettanto ottimi. In nessun caso si è comunque registrata una coclearizzazione dell’ipoacusia. Questa analisi supporta l’esistenza di una curva di apprendimento della chirurgia dell’otosclerosi senza però individuare un punto dopo il quale si possa prevedere che i risultati funzionali saranno tutti ottimi. La chirurgia dell’otosclerosi non dovrebbe essere effettuata all’inizio della pratica della chirurgia otologica, data l’aspettativa funzionale che il paziente ripone nell’intervento e la mancanza delle capacità chirurgiche necessarie.
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Mahieu, R., G. Colletti, P. Bonomo, G. Parrinello, A. Iavarone, G. Dolivet, L. Livi et A. Deganello. « Head and neck reconstruction with pedicled flaps in the free flap era ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 6 (décembre 2016) : 459–68. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1153.

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Résumé :
La trasposizione di lembi liberi microvascolari rappresenta oggi la procedura maggiormente diffusa nelle ricostruzioni del distretto testacollo. Tuttavia, non tutti i pazienti sono candidati ideali per ricostruzioni microvascolari, né tutti i difetti richiedono necessariamente lembi microvascolari per ottenere buoni risultati funzionali. Lo scopo di questo studio è quello di valutare se la ricostruzione di difetti del distretto testa-collo mediante lembi peduncolati sia inferiore alle ricostruzioni microvascolari in termini di complicanze, outcome funzionale e prognosi. In una coorte di pazienti consecutivi che sono stati sottoposti a resezione maggiore per carcinomi del distretto testa collo, abbiamo confrontato i dati delle ricostruzioni mediante lembi peduncolati con quelli delle ricostruzioni microvascolari. Tutti gli interventi sono stati eseguiti da un unico chirurgo dal 2006 al 2015. Sono stati inclusi un totale di 93 pazienti, la maggior parte dei quali affetti da carcinoma del cavo orale (n = 59), di cui 64 hanno subito ricostruzione tramite lembo peduncolato (69%). Nei due gruppi non si sono registrate differenze significative in termini di necrosi del lembo, complicanze ed outcome funzionale. L’analisi multivariata ha mostrato che le comorbidità preoperatorie rappresentano l’unico fattore significativo per il rischio di complicanze nella guarigione del lembo (p = 0,019). Nei due gruppi l’analisi di sopravvivenza e l’analisi di regressione proporzionale al rischio di recidiva di malattia o metastasi a distanza non hanno mostrato differenze significative. In questo studio retrospettivo di coorte, non randomizzato, i lembi peduncolati non sono risultati significativamente inferiori rispetto ai lembi liberi in termini complicanze, outcome e prognosi.
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Leone, C. A., P. Capasso, D. Topazio et G. Russo. « Supracricoid laryngectomy for recurrent laryngeal cancer after chemoradiotherapy : a systematic review and meta-analysis ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 6 (décembre 2016) : 439–49. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1063.

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Résumé :
La recidiva e la persistenza del cancro della laringe dopo radioterapia rappresentano eventi insidiosi, i cui tassi di incidenza variano dal 13% al 36%. L’intervento di laringectomia sopracricoidea (LSC), con cricoioidopessia (CIP) o cricoioidoepiglottopessia (CIEP), è in grado di garantire risultati oncologici e funzionali affidabili per i pazienti selezionati affetti da carcinoma glottico o sopraglottico, sia in caso di neoplasia primitiva che di recidiva. La presente metanalisi ha lo scopo di valutare i parametri oncologici e funzionali nei pazienti trattati con LSC per recidiva di carcinoma squamocellulare della laringe dopo fallimento di radioterapia. La ricerca è stata effettuata sui databases MEDLINE, PubMed ed EMBASE (da gennaio 1990 a dicembre 2015, solo in lingua inglese). Per la metanalisi è stato impiegato il metodo DerSimonian e Laird con effetto “midex random”; l’eterogeneicità è stata misurata mediante I. Sono stati inclusi nella ricerca 276 articoli, tra i quali ne sono stati selezionati 14 per la metanalisi, per un totale di 291 pazienti. L’analisi statistica ha mostrato una sopravvivenza globale (OS) a 5 anni del 80,2% (IC 0,719-0,885; I= 62%; p = 0,003) e una sopravvivenza libera da malattia (DFS) a 5 anni del 89,5% (IC 0,838-0,952; I= 52%; p = 0,022). Le indicazioni chirurgiche per una LSC dopo fallimento di radioterapia non cambiano rispetto a quelle adottate per pazienti con tumore primitivo. Pertanto, è stato ipotizzato che l’attenta valutazione dell’estensione del tumore, in caso di recidiva, potrebbe essere responsabile dell’alto tasso di OS e DFS a 5 anni. Per quanto riguarda i parametri di valutazione funzionale precoce postoperatoria, il tempo medio di decannulazione è stato di 35,6 giorni (IC 24,3-46,9; I= 95%; p < 0,001), mentre il tempo medio di rimozione del sondino naso-gastrico (SNG) o della gastrostrostomia percutanea endoscopica (PEG) è stato di 28,3 giorni (IC 22,7-33,8; I= 86%; p <= 0.001). Questi dati sono in accordo con gli Autori che preferiscono la rimozione precoce del sondino nasogastrico. In tal modo si può riprendere l’alimentazione orale quando è ancora presente il tubo endotracheale a protezione delle vie aree e permettere l’aspirazione degli eventuali residui alimentari.
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Iacobellis, Luigi. « La tassazione dei redditi delle donne ed il principio di uguaglianza tributaria : la leva impositiva per la realizzazione e promozione dell'equità fiscale di genere ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 2 (octobre 2021) : 82–94. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-002006.

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Résumé :
In uno scenario mondiale aggravato dalla situazione pandemica e caratterizzato dall'acuirsi delle disuguaglianze, il tema delle differenze di genere assume un ruolo di assoluta centralità. Analizzati i principali elementi del gender gap e del differenziale retributivo di genere, anche in ragione dei più recenti studi ed analisi statistiche, nel contributo si è inteso indagare in diritto la possibilità di introdurre una tassazione di vantaggio per le donne, nel rispetto dei limiti imposti dal diritto unionale, dai fondamenti del sistema tributario italiano e dal principio di uguaglianza tributaria sancito dalla nostra Carta costituzionale. De jure condendo vengono valutate le possibili strategie, funzionali anche al quadro post-pandemico, che l'ordinamento tributario potrà adottare per il raggiungimento di una equità fiscale di genere, illustrando potenzialità e criticità della leva impositiva per ridurre e contrastare il gender gap attraverso una rimodulazione del sistema di tassazione dei redditi delle donne.
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Tammaro, Ciro. « La potestà giurisdizionale del magistrato inquisitore e l’editto di fede quale momento instaurativo dell’actio poenalis nella procedura canonica medievale per inquisitionem ». Ius Canonicum 54, no 108 (1 novembre 2014) : 701–21. http://dx.doi.org/10.15581/016.54.682.

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Résumé :
L’articolo introduce la tematica attraverso considerazioni preliminari a proposito del quadro storico, sociale ed ecclesiale di riferimento in epoca medievale. Dopo alcune considerazioni circa la caratteristiche canoniche, strutturali e funzionali, della giurisdizione inquisitoria, in seguito vi è un’approfondita analisi circa il ruolo del giudice in tale giurisdizione, come parte attiva nell’ambito dell’actio poenalis. Successivamente, lo studio indaga a proposito del mandato pontificio, quale fonte della giurisdizione inquisitoria, e delle sue caratteristiche principali. Seguono alcune osservazioni circa il concorso tra giurisdizione penale episcopale ed inquisitoria in un determinato territorio. Vengono successivamente formulate alcune osservazioni circa la natura intrinsecamente personale della giurisdizione inquisitoria, della potestà dell’inquisitore quale potestà soggettiva autonoma sul territorio, nonché dei criteri di determinazione della sua competenza sul territorio come parametri pratici generali di esercizio della funzione giurisdizionale, in relazione ai soggetti destinatari ed al territorio. Infine, l’articolo si occupa dell’edictum fidei quale momento instaurativo dell’actio poenalis nell’ambito della fase preliminare del rito inquisitorio.
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Alegret, Joana. « Un approccio sistemico alla sindrome di ADHD. Revisione della tipizzazione delle famiglie di bambini con ADHD ». PSICOBIETTIVO, no 2 (juillet 2012) : 15–39. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-002002.

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Résumé :
L'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattivitŕ) č una diagnosi che ha generato grandi controversie. Si puň rispondere a questa diagnosi in modo pragmatico, prendendo in considerazione sia gli aspetti individuali del minore sia le caratteristiche funzionali del sistema familiare di appartenenza. Con lo scopo di avere una sistematizzazione dei bisogni terapeutici che includesse entrambe le prospettive, sette anni fa si č proposta una tipologia delle famiglie colpite. Dal tipo 1 al tipo 4 si propone una gradazione che va dalla salute familiare fino a un'evidente disfunzionalitŕ. La maggiore utilitŕ di questo costrutto risiede nella chiarificazione degli approcci terapeutici consigliati in modo globale per ognuna di queste situazioni. Nell'articolo si utilizzano come punto di partenza i riassunti di sette casi clinici per estrarre dei commenti su ognuno di essi, con diversi livelli di analisi. Oltre alla psicofarmacologia, vengono contemplate diverse configurazioni di aiuto alle famiglie, comprendenti anche l'indispensabile collaborazione tra gli operatori coinvolti in diversi contesti della pubblica amministrazione, che corrisponde alla ricerca di un'équipe virtuale.
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Marucci, Angelo, Davide Marino, Margherita Palmieri et Silvia Pili. « ruolo delle aree agroforestali nella fornitura potenziale di servizi ecosistemici : il caso della Regione Molise ». L’Italia Forestale e Montana 77, no 4 (14 octobre 2022) : 153–63. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1723.

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Résumé :
I cambiamenti nell’uso e copertura del suolo rappresentano la principale causa della perdita del capitale naturale e dell’offerta dei servizi ecosistemici. Analizzare le dinamiche e gli impatti di tali cambiamenti è importante anche rispetto all’attuazione del Nuovo Testo Unico Forestale, che riconosce i servizi ecosistemici generati dalle foreste ed individua, nei Pagamenti per i Servizi Ecosistemici, gli strumenti innovativi per la gestione forestale sostenibile. L’implementazione di tali strumenti richiedono informazioni inerenti alla mappatura, alla quantificazione ed alla valutazione economica dei servizi ecosistemici. Nel nostro studio abbiamo analizzato la variazione dell’offerta dei servizi ecosistemici in relazione alle dinamiche di uso e copertura del suolo avvenuti tra il 1960 ed il 2018 nella Regione Molise. Per fare questo tipo di analisi abbiamo impiegato una metodologia basata sull’analisi in ambiente GIS dei processi di trasformazione del paesaggio agro forestale e sulle matrici qualitative di fornitura potenziale dei servizi ecosistemici legati alla copertura del suolo. I risultati ottenuti potrebbero essere funzionali a prevedere scenari futuri ed identificare strategie di adattamento per la mitigazione degli impatti dovuti ai cambiamenti della copertura del suolo a scala regionale e nazionale.
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Ferlito, Rosaria, et Rosario Faraci. « Sostenibilit&agrave ; e sistemi di Corporate Governance delle societ&agrave ; benefit : il ». CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & ; DEVELOPMENT STUDIES, no 2 (janvier 2022) : 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12550.

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Résumé :
Negli ultimi anni si &egrave; assistito alla crescita del numero di organizzazioni ibride, imprese caratterizzate da pi&ugrave; domini funzionali e dalla coesistenza di sistemi di valori differenti. Le stesse presentano un modello di corporate governance allargato che richiede l'assunzione di responsabilit&agrave; nei confronti non solo della propriet&agrave;, ma anche verso tutti gli stakeholder. L'obiettivo del presente lavoro si sostanzia nell'esplorare i tre aspetti di governance caratterizzanti un'impresa ibrida con scopo di lucro ossia il bilanciamento di logiche differenti, il monitoraggio delle azioni e dei risultati e la comunicazione esterna, al fine di identificare le azioni da attuare per risolvere le tensioni manageriali insite in tale forma organizzativa. Per far ci&ograve; sono state prese in analisi le societ&agrave; benefit che nell'esercizio della propria attivit&agrave; economica oltre allo scopo del profitto perseguono una o pi&ugrave; finalit&agrave; di beneficio comune. Le evidenze empiriche derivanti dall'analisi del caso studio riguardante l'impresa italiana Illycaff&egrave; permettono di apportare nuova conoscenza nella letteratura sulla corporate governance e sul sustainability management.
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Lombardi, Duccio, et Tommaso Alterini. « Nuove tecniche di transgenesi e imaging : neuro e nefro-applicazioni. Parte 1 ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no 2 (30 juin 2014) : 173–81. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.883.

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Résumé :
L'evoluzione delle tecniche e delle applicazioni legate all'impiego di animali geneticamente modificati, unite a un forte progresso nello sviluppo di sistemi di imaging volti a garantire una sempre maggiore risoluzione, permettono oggi di analizzare nei più fini dettagli un'ampia gamma di fenomeni fisiopatologici. La fusione delle nuove metodiche applicabili nei due campi ha reso possibile, per esempio, non solo l'analisi di processi biologici in vivo nel momento in cui avvengono, ma anche la loro visualizzazione a livello dell'intero organo. Allo stesso tempo è possibile creare ricostruzioni in due o in tre dimensioni dell'intero organo o di sue particolari unità funzionali. A ciò è inoltre possibile aggiungere la dimensione temporale grazie ad analisi in time lapse o per acquisizione di dati in maniera continua. La finalità di questo primo contributo è volta alla revisione delle più recenti innovazioni nei campi della transgenesi e della microscopia, con particolare attenzione a come tali innovazioni sono realizzate e ai vantaggi che ne derivano. Le possibili applicazioni e i vantaggi derivanti dall'impiego di tutti questi sistemi saranno invece analizzati e valutati in maggior dettaglio nel prossimo numero di questa rubrica.
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Pellegrini, Marta, et Francesco Marsili. « Evaluating software tools to conduct systematic reviews : a feature analysis and user survey ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 124–40. http://dx.doi.org/10.36253/form-11343.

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Résumé :
Systematic reviews are research synthesis methods increasingly used in educational research to support evidence-based decision making. The conduction of a systematic review is a complex process with several phases usually supported by software tools. These tools used at the international level are not currently common in the Italian educational research. This work describes four software tools used in the international educational research and evaluates their general functionality and specific features’ usability to conduct the systematic review phases of study screening and selection. For this purpose, this study uses two methods: a feature analysis (Kitchenham et al., 1997) and an expert survey (Harrison et al., 2020). The results of both investigation methods agree to consider Covidence and Rayyan the most functional software tools in conducting SR. Among the four tools, ASReview has the greatest potential for making the process of a SR more efficient. Una valutazione dei software per condurre revisioni sistematiche: analisi delle caratteristiche e sondaggio a esperti Le revisioni sistematiche sono metodi di sintesi di ricerca sempre più utilizzati in campo educativo al fine di supportare il processo decisionale basato su evidenze. La conduzione di una revisione sistematica, poiché complessa e su più fasi, è sovente supportata in ambito internazionale da software specifici attualmente poco diffusi nella ricerca educativa italiana. Il contributo presenta quattro software utilizzati nella ricerca educativa internazionale e valuta le funzionalità generali e l’usabilità di caratteristiche specifiche per condurre le fasi di screening e di selezione degli studi. A questo scopo lo studio impiega i metodi dell’analisi delle caratteristiche (Kitchenham et al., 1997) e del sondaggio ad esperti in revisioni sistematiche (Harrison et al., 2020) in campo educativo. I risultati di entrambi i metodi di indagine concordano nel ritenere Covidence e Rayyan gli strumenti più funzionali per condurre revisioni sistematiche, mentre ASReview risulta il software con maggiore potenzialità per rendere il processo più efficiente.
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Andreetta, Sara, et Andrea Marini. « Narrative assessment in patients with communicative disorders ». Travaux neuchâtelois de linguistique, no 60 (1 janvier 2014) : 69–84. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2014.3033.

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Résumé :
Di recente numerosi studi hanno dimostrato che i tradizionali test per la valutazione dei disturbi linguistici in pazienti con afasia non sono completamente sufficienti a determinarne le reali competenze comunicative e linguistiche. Di conseguenza, tanto nella ricerca quanto nella pratica clinica si stanno affermando nuovi approcci per valutare queste abilità. Tra questi, l'analisi del loro eloquio spontaneo riveste un'importanza cruciale per il suo alto valore ecologico e la possibilità di esaminare contemporaneamente aspetti strutturali e funzionali del linguaggio. Il presente articolo descrive nel dettaglio una delle tecniche di analisi dell'eloquio narrativo che negli ultimi anni si sta affermando sia nella ricerca che nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia per la Valutazione Multilivello dell'Eloquio Narrativo prodotto da pazienti con disturbi del linguaggio (cfr. Marini e coll., 2011). Questa metodologia si basa sull'analisi dei livelli di produttività linguistica, di elaborazione lessicale e grammaticale, di organizzazione narrativa e dei livelli di informatività raggiunti dal paziente. Questa metodologia è stata applicata con successo a numerosi tipi di disturbi, tanto in età adulta (ad es. afasie fluenti e non fluenti, traumi cranici, schizofrenia, demenza di Alzheimer) quanto in età evolutiva (ad es. Disturbi Specifici del Linguaggio, Sindromi di Down e di Williams, Disturbi dello Spettro Autistico).
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Oppio, Alessandra, Luca Forestiero, Loris Sciacchitano et Marta Dell'Ovo. « How to assess urban quality : a spatial multicriteria decision analysis approach [Come valutare la qualità urbana : un approccio di analisi decisionale spaziale multi-criteriale per gli spazi aperti pubblici] ». Valori e Valutazioni 28 (juillet 2021) : 21–30. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212803.

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Résumé :
From the early 1990s the quality of public space is at the centre of the Agenda of major European cities. Today, more than before, the health emergency due to the Covid-19 pandemy has pointed out the importance of the relationship among public space, quality of life and health. Public and semi-private spaces, especially in high-dense cities and in the most affected areas by Covid-19, represent a strong driver both for restarting and for helping cities to face the new normal age. Despite the advancement of research during the past two decades and empirical evidence about the relationship among quality of open spaces, quality of life and urban sustainability, there is still a lack of studies on how to measure the quality of open spaces. Among the several research lines, the Urban Design approach across its evolution has always focused on it, starting from aesthetic as well as technical issues and increasingly including the social and economic ones. Dai primi degli anni ’90 la qualità dello spazio pubblico è al centro dell’Agenda delle principali città europee. Oggi, più di prima, l’emergenza sanitaria generata dalla pandemia da Covid-19 ha delineato l’importanza delle relazioni tra spazio pubblico, qualità della vita e salute. Gli spazi pubblici e semi-privati, specialmente nelle città densamente popolate e nelle aree più colpite dalla pandemia, sono un elemento chiave da cui ripartire per aiutare le città ad affrontare una nuova normalità e a definire una risposta alle restrizioni sanitarie. Nonostante gli avanzamenti della ricerca scientifica e le evidenze empiriche sulla relazione tra qualità degli spazi aperti, qualità della vita e sostenibilità urbana, pochi sono ancora gli studi su come misurare la qualità degli spazi aperti. Tra le diverse tradizioni di ricerca, l’Urban Design ha sempre prestato una particolare attenzione a questo tema, iniziando con aspetti funzionali ed estetici e includendo nel corso della sua evoluzione anche questioni sociali ed economiche.
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Perricone, Giovanna, et M. Regina Morales. « Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2012) : 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Mazza, Caterina, et Samuele Calzone. « Spazi di apprendimento virtuali e integrati : l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19 ». IUL Research 3, no 6 (21 décembre 2022) : 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Doimo, Sara, et Daniela Pavan. « Minimal data set ecocardiografico nella valutazione del paziente oncologico ». Cardiologia Ambulatoriale, no 3 (30 novembre 2020) : 183–86. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-7.

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I moderni trattamenti oncologici hanno aumentato notevolmente la sopravvivenza dei pazienti con neoplasia. Tutta-via, i farmaci chemioterapici e la terapia radiante possono indurre cardiotossicità, ovvero disfunzione ventricolare e scompenso cardiaco, la quale concorre ad essere una delle maggiori cause di morbidità e mortalità in questa tipologia di pazienti. L’ecocardiografia è la metodica di prima scelta nella valutazione anatomica e funzionale delle strutture cardiache nel paziente oncologico. Permette di identificare precocemente eventuali segni di compromissione della funzionalità cardiaca mediante immagini 2D e strumenti di analisi avanzata quali il 3D e lo studio degli indici di de-formazione miocardica. Fornisce informazioni preziose in merito alla funzione diastolica, agli apparati valvolari e del pericardio oltre a identificare possibili masse cardiache o pseudo masse. Il riscontro dei segni cardiotossicità permette di intervenire nella rimodulazione del trattamento chemioterapico riconsiderando la tipologia di farmaco utilizzata e la distribuzione delle dosi da somministrare, nonché l’introduzione della terapia cardioprotettiva.
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Graziano, Federica, Manuela Bina et Silvia Ciairano. « Le funzioni del consumo di tabacco e alcolici percepite dagli adolescenti : una ricerca con il focus group ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (février 2011) : 9–30. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003002.

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Résumé :
Il fumo di sigarette ed il consumo di alcolici, come altri comportamenti a rischio, rappresentano per gli adolescenti condotte dotate di significato e dirette ad uno scopo: esse svolgono infatti delle specifiche funzioni in rapporto agli obiettivi di crescita. Il presente studio si č proposto di indagare quali sono tali funzioni nella percezione degli adolescenti attraverso sei focus group che hanno coinvolto un totale di 46 adolescenti di entrambi i generi frequentanti scuole medie superiori di diverso indirizzo della cittŕ di Torino. Il materiale testuale ricavato dalle interviste č stato sottoposto ad analisi del contenuto, individuando una serie di categorie corrispondenti alle varie funzioni. I risultati hanno evidenziato che le principali funzioni attribuite al fumo di sigarette possono essere ricondotte alla trasgressione, alla sperimentazione, all'emulazione e alla visibilitŕ, mentre le principali funzioni del consumo di alcolici si riferiscono alla comunicazione e alUna motivazione che accomuna entrambi i comportamenti č riconducibile al piacere. I risultati, oltre a confermare quanto evidenziato dalla letteratura, offrono rilevanti spunti per la prevenzione.
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Sabatini, U., O. Rascol, C. Colonnese, F. Chollet, G. Brughitta, I. Berry, K. Boulanouar, C. Manelfe et L. Bozzao. « Fisiopatologia dell'acinesia Parkinsoniana : Studio in risonanza magnetica funzionale ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s211.

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Résumé :
Le tecniche ad emissione hanno evidenziato nel paziente affetto dalla malattia di Parkinson di tipo acinetico una alterazione funzionale dell'area supplementare motoria (SMA). Tale alterazione, reversibile dopo terapia dopaminergica, sembra coinvolgere altre aree cerebrali funzionalmente connesse alla SMA sia a livello corticale che sotto-corticale1,2. Confermare mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) i dati precedentemente osservati con le tecniche ad emissione. Estendere lo studio ad altre aree cerebrali funzionalmente connesse alla SMA. Sono stati ammessi allo studio 6 volontari sani e 6 pazienti affetti dalla malattia di Parkinson di tipo acinetico. Lo studio RM è stato effettuato mediante apparecchiatura Magnetom Vision, 1.5 T, Siemens, con gradienti ecoplanari (25 mT/m). L'esame RM comprendeva uno studio anatomico (3D MPRAGE) ed uno funzionale (FID-EPI), quest'ultimo effettuato nel corso di un movimento della mano destra3. I pazienti parkinsoniani hanno effettuato l'esame funzionale in condizione “off”, privi della loro terapia da almeno 12 ore, e dopo somministrazione di terapia dopaminergica a rapido assorbimento. Le immagini RM ottenute sono state successivamente trasferite su computer Sun dove sono state sottoposte a conversione, ridimensionamento ed analisi statistica mediante il programma Analyze. Nel gruppo dei soggetti sani l'esecuzione della prova motoria ha indotto un aumento significativo nel numero dei pixels attivati e dell'intensità del segnale a livello della corteccia sensori-motoria contro-laterale ed a livello della SMA. Nei pazienti parkinsoniani, in condizione “off”, è stato osservato un aumento significativo a livello di entrambe le aree sensori-motorie ed un ridotto numero di pixels attivi a livello della SMA. La somministrazione della terapia dopaminergica aumentava significativamente il numero di pixels attivati a livello della SMA ed induceva una riduzione di attività delle aree sensori-motorie. Lo studio fMRI conferma la presenza di una deafferentazione funzionale e reversibile della SMA nei pazienti parkinsoniani acinetici e supporta l'ipotesi che tale alterazione coinvolge altre aree funzionalmente connesse alla SMA ed aventi azione compensatoria.
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Ruggeri, Martina, et Laura Massi. « Il Trauma Complesso come disturbo dello sviluppo : analisi di un caso clinico ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (août 2020) : 107–17. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-002006.

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Résumé :
Il contributo si pone l'obiettivo di evidenziare la dannosità e pervasività del Complex Trauma sullo sviluppo del bambino, attraverso l'esposizione di un caso clinico esemplifica-tivo, sia per l'analisi della compromissione funzionale della vittima sia per porre l'attenzione sui limiti dell'attuale sistema di classificazione diagnostico, che ad oggi fa riferimento uni-camente alla diagnosi di PTSD (Post Traumatic Stress Disorder), ritenuta non sufficiente-mente esaustiva per descrivere e riconoscere i traumi relazionali precoci, multipli e cronici, responsabili dei diversi possibili esiti disadattivi. Diversamente, il Disturbo Traumatico del-lo Sviluppo (DTS), non ancora inserito nei manuali diagnostici, viene ritenuto più consono a descrivere la complessità degli effetti del trauma interpersonale precoce e cronico, consi-derando ed includendo le molteplici espressioni sintomatiche del disturbo e, di conseguen-za, individuando i percorsi terapeutici più adeguati per i bambini.
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Matarese, Alessandro, Pier Giorgio Calò, Gabriele Materazzi, Viola Villardita, Maurizio Iacobone, Antonella Pino, Paolo Carcoforo et al. « Analisi costo-efficacia del neuromonitoraggio nella chirurgia della tiroide ». L'Endocrinologo 23, no 3 (juin 2022) : 290–96. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01085-6.

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Résumé :
SommarioVi sono prove sempre più rilevanti circa l’importanza di una più dettagliata valutazione dei costi delle nuove tecnologie usate in chirurgia. L’impatto innovativo della tecnologia ha il potenziale per ottenere miglioramenti clinici rivoluzionari. Tuttavia, esistono informazioni limitate sul tema costo-efficacia delle nuove strategie chirurgiche usate in chirurgia tiroidea. In questo studio descriviamo le recenti evidenze relative ai metodi di valutazione costo-efficacia delle strutture e delle funzioni per il neuromonitoraggio intraoperatorio (IONM) in chirurgia tiroidea. I nostri risultati suggeriscono che il modello di economia sanitaria, nell’elaborazione della struttura degli studi costo-efficacia relativi al neuromonitoraggio intraoperatorio, si è dimostrata realizzabile come metodo per migliorare l’efficacia della ricerca.
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Kenda, Jana. « Ruoli pragmatici di "sì" : modello di analisi dei segnali discorsivi nell'italiano parlato ». Linguistica 48, no 1 (29 décembre 2008) : 137–49. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.48.1.137-149.

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Résumé :
Nel presente contributo osserveremo i diversi ruoli pragmatici assunti dal segnale discorsivo sì nella lingua italiana parlata. è nostro intento servirci di questo esempio concreto per illustrare la pluralità di funzioni e di forze illocutorie di un segnale discorsivo che possono renderne difficoltosa l’elaborazione e l’interpretazione. il metodo adottato per l’individuazione dei diversi ruoli pragmatici svolti dal segnale prescelto, si propone di costituire un modello di analisi applicabile anche ad altri elementi linguistici aventi simili proprietà pragmatiche.
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Curci, Francesco, Agim Kërçuku et Arturo Lanzani. « Le geografie emergenti della contrazione insediativa in Italia. Analisi interpretative e segnali per le politiche ». CRIOS, no 19 (mai 2021) : 8–19. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019002.

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Résumé :
L'articolo intende esplorare l'emergente geografia della contrazione insediativa del territorio italiano. Poiché il riconoscimento di una nuova geografia della contrazione richiede un'azione di smontaggio delle immagini consolidate legate allo spopolamento e l'abbandono dei contesti montano-rurali, l'aggettivo "emergente" assume qui un ruolo fondamentale. L'ipotesi che muove questo lavoro è infatti che le cosiddette aree interne siano un ambito di contrazione del tutto consolidato. La geografia della contrazione investe però anche altri contesti. Con intensità differenti riguarda porzioni di territorio al centro nel processo di urbanizzazione novecentesca, come interstizi e frange metropolitani più fragili, le città medie con differenti livelli di centralità funzionale, i contesti periurbani e del continuum urbano-rurale di pianura e di collina, ovvero una parte consistente di quella che chiamiamo Italia di mezzo.
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Civitarese, Giuseppe. « Cosa vuol dire "giocare" in analisi ? » PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2021) : 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001003.

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Résumé :
"Giocare" in analisi ha a che fare con a) l'ascoltare il discorso dell'inconscio come se virtualmente qualsiasi cosa riflettesse il sogno della coppia o del campo analitico, b) l'interpretare il processo dell'analisi non come un rettificare le distorsioni di transfert ma come un promuovere trasformazioni, c) l'adoperare uno stile semplice, diretto e spontaneo di conversazione con il paziente. Nel nuovo paradigma della psicoanalisi, che si può definire non più epistemico ma ontologico, cioè diretto non tanto a svelare contenuti rimossi ma a promuovere nuove funzioni, la psicoanalisi dei bambini, in cui il gioco ha un posto così rilevante, fa da modello alla psicoanalisi degli adulti. I concetti di attività, vitalità, intensità, curiosità, piacere, esplorazione, spontaneità, apertura, ecc. diventano elementi che idealmente dovrebbero essere presenti in qualsiasi analisi. Nel gioco tutto è finzione e si gioca in due. Giocare serve a far crescere la mente passando per momenti di sintonizza zione emotiva (at-one-ment). Da qui la necessità per l'analista di disporre di concetti aggiornati per intuire cosa succede sul piano inconscio e condiviso della relazione.
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De Nisco, Alessandro. « Ambiente urbano, qualitÀ del servizio e behavioral intentions : uno studio esplorativo in un centro storico italiano ». MERCATI & ; COMPETITIVITÀ, no 4 (novembre 2010) : 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004010.

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Résumé :
Il paper propone un modello di analisi finalizzato a verificare la relazione tra alcune categorie di stimoli ambientali tipicamente presenti nelle aree urbane (design esterno, layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno), la qualitÀ del servizio complessivamente percepita dai consumatori e i relativi output in termini di intenzioni di acquisto e desiderio di permanenza. Gli elementi costitutivi del modello sono basati sulla letteratura sul retailing e il servicescape. Le relazioni ipotizzate tra i costrutti sono sottoposte a verifica empirica attraverso un'indagine empirica condotta nel centro storico di Benevento. I risultati evidenziano che due elementi dell'ambiente urbano (layout e funzionalitÀ degli spazi e design interno) esercitano un'influenza significativa sulla percezione della qualitÀ dei servizi erogati nell'area e che tale percezione, a sua volta, č positivamente correlata agli output attesi. Viene infine discussa la collocazione del paper all'interno della letteratura esistente e le relative implicazioni per il management dei centri urbani.
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De Stavola, Federico. « Potere, controllo e soggettività nelle piattaforme digitali di food delivery : un'analisi foucaultiana dell'app latinoamericana Rappi ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 178–98. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158009.

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Résumé :
In questo articolo si propone un'analisi foucaultiana dell'architettura di potere e delle forme di soggettivazione nell'app latinoamericana di food delivery Rappi, basata su una ricerca condotta a Buenos Aires e Città del Messico. Si utilizzeranno i concetti di disciplina, governamentalità e tecnologie del sé per analizzare la piattaforma digitale e i sistemi di direzione e controllo della forza lavoro nella cooperazione. In questo modo sarà possibile mostrare come l'architettura di potere presente nella app Rappi strutturi la relazione di lavoro e la soggettività del lavoratore sul modello dell'autoimprenditorialità. Questa analisi intende proporre il concetto di autonomia funzionale, il quale potrebbe essere approfondito in future ricerche sul tema.
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Facchini, Carla. « Mutamento sociale, mutamento dei servizi, competenze degli operatori e nuove sfide per l'universitŕ ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 4 (janvier 2013) : 123–42. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004007.

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Résumé :
I profondi mutamenti in atto nella domanda sociale e nell'assetto dei servizi comportano una duplice sfida per il sistema universitario. Una prima sfida deriva dal ruolo crescente che hanno, per le professioni sociali formate dall'universitŕ, funzioni conoscitive, programmatorie, gestionali, organizzative e valutative. Per fornire le competenze necessarie a queste funzioni, l'universitŕ deve non solo ripensare la sua offerta formativa nelle lauree di base e in quelle specialistiche, ma anche proporre una adeguata formazione continua. La seconda sfida coinvolge l'universitŕ come sede centrale di ricerca scientifica: se vuole essere soggetto di attivazione sociale, l'universitŕ deve essere in grado di promuovere sistematicamente analisi e riflessioni sui mutamenti in atto sia nella domanda sociale e nell'assetto organizzativo dei servizi e delle politiche pubbliche, sia sulle stesse professioni sociali e sul rapporto tra competenze fornite e competenze richieste dal mercato del lavoro.
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Olivetti Manoukian, Franca. « La riforma della giustizia minorile e di famiglia e i servizi sociali ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (avril 2022) : 97–105. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-003009.

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Résumé :
L'articolo sollecita alcune riflessioni sul modo in cui la recente legge di Riforma della Giustizia prevede il contributo dei servizi sociali per i procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie. Una attenta analisi delle parole utilizzate per indicare le funzioni dei servizi, gli ambiti di intervento e le modalità operative, mette in evidenza una rappresentazione riduttiva di un ruolo di fatto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi a cui tende la riforma stessa.
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Videsott, Ruth. « Plurilinguismo nell’area ladina dell’Alto Adige. Quando plurilinguismo istituzionale e individuale si intrecciano ». DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no 1 (9 novembre 2021) : 55–83. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.03.

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Résumé :
La convivenza storica di più lingue, elemento determinante delle vallate ladine in Alto Adige, ha contribuito all’instaurarsi di un plurilinguismo istituzionale sul territorio oltre che a creare un contesto sociolinguistico notevolmente eterogeneo, se si considerano i vari repertori linguistici individuali della comunità linguistica ladina. Con il presente contributo ci si propone di gettare luce sul ruolo del plurilinguismo scolastico/istituzionale per rafforzare la consapevolezza della diversità linguistica in merito al repertorio linguistico individuale e comunitario. Partendo da una breve analisi di interviste con bambini ladinofoni in età prescolare, si illustreranno alcuni brevi passaggi di lingua, per avanzare una riflessione sulla dimensione funzionale del plurilinguismo. Inoltre, alcune considerazioni in ottica di didattica delle lingue nelle scuole ladine amplieranno i risultati emersi.
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Boffi, Mario, et Pietro Palvarini. « Flussi di mobilitŕ e definizione delle aree metropolitane ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 94 (avril 2011) : 62–85. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094006.

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Résumé :
Nel presente articolo viene proposto un metodo innovativo per l'identificazione delle aree metropolitane in Italia. Tale metodo, basato sulla densitŕ territoriale di alcune funzioni caratterizzanti, considera la mobilitŕ come uno degli indicatori fondamentali della vocazione metropolitana di un territorio. Dopo una rassegna degli approcci alla definizione di area metropolitana utilizzati a livello sia internazionale che nazionale e la presentazione della metodologia utilizzata, il saggio si conclude con una breve analisi descrittiva delle otto aree metropolitane individuate in Italia.
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Di Carpegna Brivio, Elena. « Il Parlamento dai controlli alla valutazione delle politiche pubbliche ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (août 2020) : 71–87. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-002003.

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Résumé :
L'articolo evidenzia come la storica marginalità delle funzioni parlamentari di controllo stia lasciando il posto a una crescente consapevolezza circa la necessi-tà di utilizzare l'istituzione della rappresentanza nazionale come il luogo in cui sviluppare la trasparenza del processo decisionale, la definizione dei livelli di re-sponsabilità e la verifica dei risultati concretamente prodotti. La valutazione del-le politiche pubbliche, come scienza che favorisce una costante circolarità tra analisi scientifica e decisione politica viene indicata come uno strumento di rin-novamento fondamentale.
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Di Bernardo, Mirko. « Le dimensioni dell’intenzionalità nel dialogo tra neurodinamica funzionale e fenomenologia. Un confronto tra Freeman e Merleau-Ponty ». Medicina e Morale 70, no 1 (12 avril 2021) : 73–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.930.

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Résumé :
Il contributo intende indagare la nozione di intenzionalità nella sua multidimensionalità, mettendo a confronto la prospettiva neurobiologica di Freeman con alcune geniali intuizioni filosofiche di Merleau-Ponty, con particolare riferimento ai concetti di arco intenzionale e di tendenza ad ottenere la massima presa. Tali analisi consentono di interpretare i più recenti dati sperimentali all’interno di una cornice epistemologica in grado di spiegare lo sviluppo delle strutture del comportamento umano mediante il ricorso ad uno specifico approccio genealogico ispirato ad un naturalismo evoluzionistico non riduzionista.
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Sandonà, Leopoldo. « Bioetica performativa. I Comitati per l’etica clinica tra esperienze, crisi e prospettive ». Medicina e Morale 69, no 2 (21 juillet 2020) : 177–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.614.

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Résumé :
I comitati per l’etica clinica, nonostante la loro diffusione parziale nel contesto italiano, rappresentano un soggetto etico fondamentale all’interno dell’organizzazione sanitaria. Attraverso un’analisi delle esperienze e delle principali criticità, il contributo cerca di recuperare gli elementi performativi e propositivi per una maggiore integrazione di tali Comitati entro le istituzioni sanitarie, attraverso una riscoperta di una specifica competenza etica. Le esperienze mettono in luce le funzioni principali dei Comitati: analisi di casi, redazione di linee d’indirizzo, formazione del personale sanitario e informazione sociale, consulenza su allocazione di risorse nel sistema sanitario. Alcune di queste funzioni rimangono tuttavia frequentemente inesplorate o utilizzate in modo parziale dall’istituzione di riferimento. Proprio tale aspetto consente di addentrarsi nelle criticità di tali Comitati, connesse soprattutto ad un riconoscimento parziale da parte delle strutture istituzionali, oltre che ad una diffusione geografica non capillare e reticolare ma sporadica. L’analisi conduce al riconoscimento di una duplice performatività, da un lato del bioeticista nel Comitato, dall’altro del Comitato nell’istituzione. Inoltre emerge una compenetrazione tra competenza etica nell’era della complessità ed elementi originari della filosofia della medicina nella sua peculiare attenzione alla cura.
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Ballerini, Bruno. « L'accesso al giudice inglese : analisi comparata tra elementi di tutela soggettiva e oggettiva ». La Nuova Giuridica 2, no 2 (19 janvier 2023) : 142–62. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1984.

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Il contributo propone un'analisi comparata degli ordinamenti inglese, italiano e francese con l’intento di mettere in risalto gli elementi dell’accesso al giudice ricorrenti nei sistemi di tutela prevalentemente oggettiva, confrontandoli con quelli tipici della tutela soggettiva. Lo scritto si sofferma in particolare sull'istituto del leave e sull’evoluzione della giurisprudenza anglosassone in materia di accesso alla giustizia, alla ricerca di quegli elementi “irriducibili” della visione oggettiva delle funzioni del processo. Si studieranno le ragioni storiche che hanno invece spinto l’ordinamento italiano ad accogliere, con la Costituzione repubblicana, un modello di tutela prevalentemente soggettiva.The present study proposes a comparative analysis of the English, Italian, and French legal systems, to highlight the elements of the access to justice, typical of the view of recours objectif, comparing them with the the recours subjectif approach. The article focuses in particular on the legal institute of leave and the evolution of Anglo-Saxon jurisprudence on access to justice, looking for those unshakeable elements of the objective view of the functions of the process. The study will also reflect on the historical reasons why Italy chose a subjective administrative contentious.
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Geron, Devis, et Luciano Greco. « Supporto pubblico al capitale di rischio : lezioni dalla crisi ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (février 2013) : 97–124. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003008.

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L'articolo si prefigge di analizzare l'evoluzione, a cavallo degli ultimi anni di crisi, dell'intervento pubblico a supporto del capitale di rischio tramite strumenti innovativi di partnership con operatori privati. L'intervento pubblico origina da fallimenti del mercato del capitale di rischio, particolarmente nel segmento del venture capital, accentuati dalla crisi e segnatamente a scapito delle giovani piccole e medie imprese innovative, potenziale motore di sviluppo e crescita economica. Dopo un iniziale quadro di analisi degli strumenti in oggetto, l'articolo delinea il contesto internazionale per focalizzarsi sulla situazione italiana e regionale veneta. Dall'analisi delle esperienze considerate emerge innanzitutto come l'attenzione al contesto normativo e culturale sia un necessario complemento degli interventi pubblici di investimento diretto nel capitale di rischio. Inoltre, l'intervento pubblico nel medio-lungo termine deve risultare funzionale allo sviluppo del mercato privato, ed evitare di allocare eccessivi oneri a carico delle finanze pubbliche.
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Crivella, Giuseppe. « Je devenais une goutte d’eau, une tache d’encre. Sulla narrativa di Maurice Blanchot ». e-Scripta Romanica 10 (13 octobre 2022) : 79–95. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.10.07.

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Partendo da una serie di analisi contenute nell’opera di Philippe Hamon Rencontres sur tables et choses qui traînent. De la nature morte en littérature, questo saggio punta a sviluppare alcune considerazioni aventi per oggetto la produzione narrativa di Maurice Blanchot. In particolare le nostre osservazioni si concentreranno su alcuni passaggi desunti da tre romanzi del pensatore francese: Aminadab, La folie du jour e Le Très-Haut. In tal modo potremo mettere a punto una prospettiva interpretativa dei récits blanchotiani in cui la nozione di natura morta gioca un ruolo di assoluta centralità. In particolare le nostre analisi si concentreranno sul modo in cui la nozione di natura morta riesce a tramutarsi in un terminale ermeneutico trasversale in seno al quale numerosi elementi specifici e ricorrenti degli universi narrativi di Blanchot trovano una precisa collocazione funzionale e una chiara delineazione concettuale. In seconda battuta, le corrispondenze enucleabili tra il narratore francese e il teorico del descrittivo ci permetteranno di portare in evidenza in sede di conclusioni un ricco plesso di temi e questioni che non solo solcano in profondità la narrativa blanchotiana, ma di fatto possono essere reperiti con una certa facilità presso numerosi autori della letteratura francese del secondo Novecento.
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Simonetti, L., M. Menditto, G. Sirabella, E. Pignataro et R. Elefante. « L'invecchiamento del rachide ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 3_suppl (octobre 1994) : 53–62. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s307.

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Le modificazioni del rachide nell'invecchiamento sono note da tempo e vengono spesso raccolte sotto la definizione globale di artrosi vertebrale. La complessità e la molteplicità delle articolazioni intervertebrali ed intersegmentarie della colonna vertebrale, tuttavia, impongono una analisi più dettagliata dei singoli fenomeni che contribuiscono alla instaurazione di quelle modificazioni anatomo-patologiche proprie del complesso degenerativo rachideo senile. Gli Autori procedono alla suddetta analisi, integrando i dati noti dalla Radiologia tradizionale e dalla TC con le acquisizioni più recenti della RM e con le basi patologiche macroscopiche e submacroscopiche rilevabili in letteratura. Tra i vari gruppi di patologia, quella che risulta più ricca di corrispondenze verificabili tra dati neuro-radiologici ed anatomici è quella riguardante l'unità funzionale disco-somatica, con particolare riguardo per l'osteocondrosi intervertebrale. Attraverso l'approfondimento della patologia delle articolazioni cartilaginee, sinoviali e fibrose della colonna vertebrale, si tenta inoltre di fornire un quadro generale, finalistico, delle varie alterazioni vertebrali che sembra condurre verso una visione «protettiva» dell'artrosi vertebrale rispetto a danni più gravi, privilegiando in età senile la funzione statica rachidea rispetto a quella dinamica. Diventa a questo punto chiaro il perchè della difficoltà di tracciare una chiara linea distintiva tra alterazioni «parafisiologiche» dell'invecchiamento del rachide e alterazioni chiaramente patologiche.
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Horrakh, Livio. « L'intertestualità : un intervento macrostrutturale nell'ambito dei meccanismi di funzionamento testuale in dipendenza al problema della traduzione ». Linguistica 31, no 1 (1 décembre 1991) : 445–54. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.445-454.

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Scopo di questo articolo è l'applicazione descrittiva all'incipit di un testo di narrativa fantascientifica di un segmento macrostrutturale di uno instrumento d' analisi da noi precedentemente elaborato che si proponeva di sistematizzare e spiegare l'attivazione testuale integrata da alcuni apporti narratologici (come è previsto che il testo sia attivato da chi lo legge), la macroanalisi (come è previsto che il testo funzioni per chi lo legge) e la microanalisi (come è previsto che il testo sia attivato a livello locale da chi lo legge) nel processo della traduzione nel modello a tre fasi a trasferimento indiretto (l'applicazione in questione interessa la prima delle tre fasi del modello).
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Alpa, Guido. « L'ingresso della donna nelle professioni legali ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2011) : 7–25. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001001.

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La generositŕ maschile sull'ingresso delle donne nel mondo del diritto č sempre stata assai rara: la donna divienesoltanto con l'abolizione della tutela maritale, in Italia nel 1919, e con una applicazione molto limitata delle nuove regole. Č questo iltra lo status giuridico della donna come persona, come membro della famiglia, come componente della societŕ, e della donna come esercente la professione forense. Per le altre professioni, il notariato e la magistratura, cosě come per la rappresentanza politica, occorrerŕ attendere altri decenni, non solo perché l'ingresso nel mondo del diritto era ancora circondato da ostilitŕ, opposizioni, ritardi culturali e meschine limitazioni, ma anche perché esercitare le funzioni notarili o le funzioni magistratuali significava svolgere un ruolo di natura pubblicistica; e le cariche che implicavano una funzione pubblica o l'esercizio di un pubblico servizio si addicevano solo agli uomini. E alle soglie del nuovo codice civile Anna Maria Mozzoni, una delle grandi icone della battaglia per la paritŕ dei diritti, con il suo saggio del 1864,, tenta, con una accurata analisi della posizione della donna nell'opinione pubblica, nella religione, nella famiglia, nella societŕ e nella scienza, di costruire le basi per una riforma delle regole di diritto privato che ne migliori la posizione e ne garantisca l'emancipazione.
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Miklič, Tjaša. « Il discorso indiretto libero nel romanzo di Giorgio Bassani Il Giardino dei Finzi-Contini : funzioni testuali e caratteristiche linguistiche ». Linguistica 43, no 1 (1 décembre 2003) : 93–108. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.43.1.93-108.

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Quando la sezione letteraria della commissione statale per l'italiano aveva scelto il romanzo II giardino dei Finzi Contini (GFC) come testo su cui preparare le cono­ scenze letterarie per l'esame di maturita in italiano lingua straniera nei licei sloveni non si aspettava particolari difficolta di comprensione da parte degli studenti. La fruizione pero si e rivelata meno soddisfacente del previsto. L'attenta analisi lin­guistica delle sue caratteristiche strutturali svolta in seguito allo scopo di offrire poi agli insegnanti suggerimenti concreti per la presentazione dei punti problematici in classe ha portato alla scoperta di una insospettata complessita, soprattutto di natu­ ra narrativa e sintattica. Questo compito apparentemente pratico ha spronato una ricerca di respiro piu ampio, che ha implicato analisi sistematiche della prima e del­ l'ultima versione del romanzo, 1 nonche di una serie di traduzioni in varie lingue.2
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Hussein, Sameh. « Problematiche Traduttive Delle Funzioni Di "Più" Nel Corriere Della Sera Del 2014 – 2015. Analisi Morfo-Sintattica E Semantica ». Bulletin of The Faculty of Languages & ; Translation 22, no 2 (1 janvier 2022) : 205–31. http://dx.doi.org/10.21608/bflt.2022.247430.

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Esposito, Giorgia. « Il Modello di Basilea per l’analisi di también : uno studio contrastivo con l’italiano ». Cuadernos de Filología Italiana 27 (7 juillet 2020) : 77–107. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.63494.

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L’obiettivo di questo studio consiste in un’analisi contrastiva della particella additiva dello spagnolo también e dei suoi possibili traducenti in italiano, con lo scopo di individuare i livelli di analisi più rilevanti in un’ottica contrastiva fra le due lingue. Lo studio è realizzato adottando una prospettiva funzionale e un approccio semasiologico. Inoltre, l’analisi si avvale di un modello di segmentazione pragmatica del testo: il Modello di Basilea (Ferrari et al. 2008), del quale studi precedenti (p. es., Borreguero 2014 e De Cesare / Borreguero 2014) hanno dimostrato la produttività in quanto strumento euristico capace di spiegare il comportamento testuale delle particelle polifunzionali, anche in un’ottica interlinguistica. Ad esempio, la saturazione del Quadro Informativo da parte di también attiva la funzione di connettivo testuale (vs. avverbio focalizzante) che, in un’ottica contrastiva con l’italiano, si traduce nella selezione di equivalenti diversi da anche. Infine, si focalizzerà l’attenzione su alcuni casi in cui l’ambiguità referenziale innescata dall’ampia mobilità distribuzionale di también deve essere necessariamente risolta per veicolare, nella traduzione, il medesimo insieme di elementi in gioco.
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Micelli, Stefano. « Il lavoro artigiano nella globalizzazione ». ARGOMENTI, no 32 (septembre 2011) : 53–70. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-032003.

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Résumé :
La figura dell'uomo artigiano ha ricevuto negli ultimi anni una crescente attenzione da parte della ricerca socioeconomica internazionale. In questa nuova prospettiva di analisi, il saggio si propone di esaminare il suo effettivo contributo economico rispetto alla competitivitŕ dei settori tipici Made in Italy alla luce delle grandi trasformazioni che hanno segnato il sistema industriale italiano nel corso del decennio passato. Il saggio discute il contributo del lavoro artigiano nella media impresa industriale e riflette sulle modalitŕ con cui il lavoro artigiano caratterizza alcune funzioni chiave nell'ambito delle catene globali del valore. In termini di politiche, il paper discute il modo in cui rilanciare la competitivitŕ della piccola impresa promuovendone nuove politiche di formazione e di promozione a scala internazionale.
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Morisi, Massimo. « LE AUTORITÀ INDIPENDENTI IN ITALIA COME TEMA DI RICERCA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no 2 (août 1997) : 225–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024825.

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IntroduzioneLe funzioni di cui si occupano le autorità indipendenti nel nostro paese, formano un elenco abbastanza impressionante. A tali istituzioni viene infatti affidata una complessa gamma di funzioni decisionali in una molteplicità di settori di regolazione economica e sociale di cruciale importanza. Moneta e credito, concorrenza e assicurazioni, borsa, valori mobiliari e fondi pensione, comunicazioni di massa e informatica pubblica, appalti di lavori pubblici e tariffe di energia elettrica e gas, scioperi nei servizi pubblici e contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio e innovazione neirambiente e nel funzionamento del sistema sanitario sono solo i più evidenti items di un profondo spostamento di poteri dall'apparato politico e amministrativo di governo verso una rete articolata, e in continua diramazione, di nuove e separate arene di rappresentazione, intermediazione o aggiudicazione, secondo i casi, di interessi. Chi domani volesse impegnarsi in ricerche empiriche sulle politiche pubbliche in questi settori decisivi per il sistema economico e sociale di questo paese, dovrebbe primariamente sottoporre ad analisi l'azione delle authorities e le reti di relazioni con gli interessi organizzati e diffusi in cui esse sono chiamate ad operare. Il campo visivo della rilevazione andrebbe profondamente riorientato. Solo ex post andrebbe ponderato il ruolo delle istituzioni classiche della forma di governo, come i partiti, gli organi dell'Esecutivo e il Parlamento. L'analisi empirica, a fronte di casi e circostanze determinate, potrebbe anche sancirne la (de) qualificazione alla sola stregua di attori e arene integrative.
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Mombelli, Marina, et Sara Molgora. « La CTU : come promuovere una genitorialitŕ condivisa ? Il punto di vista dei genitori ». INTERAZIONI, no 2 (février 2013) : 85–96. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002008.

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L'evidenza clinica circa l'importanza di una "buona prassi" delle funzioni genitoriali nelle situazioni di separazione e divorzio non trova un corrispettivo a livello delle ricerche empiriche sul tema, specie se si considera la capacitŕ genitoriale a livello relazionale e non solo individuale. A partire dall'ipotesi che un percorso di Consulenza Tecnica d'Ufficio (CTU) possa favorire tale pratica, l'obiettivo del presente contributo č quello di indagare l'utilitŕ ed il valore di questa tipologia di interventi nel promuovere e nel sostenere una genitorialitŕ condivisa. A sedici genitori che hanno concluso un percorso di CTU da almeno un anno č stata somministrata un'intervista clinica semi-strutturata costituita ad hoc per la presente ricerca. Le interviste, interamente audio registrate, sono state analizzate con il software di analisi testuale T-LAB. Nello specifico, il contributo si focalizza sulle analisi condotte sull'intero corpus a partire dalla variabile di disegno "domanda". I risultati indicano che il percorso di CTU favorisce un cambiamento sia sul piano personale, sia a livello interpersonale-relazionale. In particolare, il consulente sembra assumere il ruolo di "timoniere", anche se risulta cruciale la posizione personale di impegno e fiducia di ciascuno dei protagonisti coinvolti.
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Torresan, Paolo. « Item Analysis di prove di ascolto a scelta multipla della certificazione di italiano per stranieri CILS ». Signum : Estudos da Linguagem 18, no 2 (10 janvier 2015) : 449. http://dx.doi.org/10.5433/2237-4876.2015v18n2p449.

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<p><strong> </strong>Il saggio si concentra sullo studio di tre prove di ascolto a scelta multipla della certificazione di italiano a stranieri CILS (livello B1, sessioni estive 2009, 2012). L’<em>Item Analysis</em> è la ricognizione, sulla base di dati statistici elaborati a partire dalle risposte di un campione, del comportamento di ogni singolo <em>item</em>. Viene data risposta a domande del tipo: per tramite degli <em>item</em> si discrimina a sufficienza tra candidati di diversa competenza? Chiavi e distrattori funzionano adeguatamente? Lo studio, oltre ad offrire un esempio di analisi critica di un test, consente al lettore di prendere coscienza delle difficoltà che la progettazione di un’esercitazione ampiamente usata, sia in sede di <em>testing</em> che in sede di didattica, qual è il quesito a scelta multipla, comporta.</p>
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Giaffreda, Marco. « Analisi di un risultato inatteso : le elezioni regionali del 2005 in Puglia ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, no 2 (31 décembre 2006) : 5–37. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12703.

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Le elezioni regionali del 3-4 aprile 2005 in Puglia possono essere annoverate di diritto tra quelle di maggior interesse politologico sia per gli aspetti innovativi presenti, sia per il sorprendente esito. In una complessa tornata elettorale, per la prima volta in Puglia, un candidato alla carica di presidente della Regione è stato scelto attraverso elezioni primarie che hanno coinvolto la base dei partiti del centrosinistra, fornendo, come vedremo, una delle chiavi per il successo finale. Inoltre, dopo le elezioni del 2000, come del resto prevedeva il lungo processo di decentramento delle funzioni amministrative e di maggiore autonomia degli organi periferici dello Stato, si era aperta nella Regione una fase riformatrice che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto regionale e di una nuova legge elettorale per l’elezione del presidente e del consiglio. Sul fronte strettamente elettorale i due principali candidati, Nichi Vendola per la Grande alleanza democratica (GAD), formata dall’Ulivo più Rifondazione comunista, e Raffaele Fitto, per la Casa delle Libertà (CDL), hanno dato vita ad una campagna fortemente personalizzata e speculare in cui sono emerse le profonde differenze tra i due e tra due modi (e concezioni) diversi di fare politica. La vittoria di Vendola, tutt’altro che scontata ma in qualche modo prevedibile, ha rappresentato, inoltre, un forte elemento di discontinuità rispetto al passato e alla tradizione politico-elettorale della Puglia. Per tutti questi motivi, quindi, sulle elezioni pugliesi si sono accesi i riflettori dei mass media nazionali. Questo contributo ha l’obiettivo di descrivere e fornire una prima e parziale analisi del “terremoto pugliese”, dapprima attraverso una breve carrellata sulla storia del voto regionale in Puglia e sul contesto in cui si sono svolte le elezioni del 2005, per poi passare all’esame della nuova legge elettorale regionale, delle elezioni primarie nel centrosinistra e della loro influenza sull’esito finale della competizione, della campagna elettorale ed infine del risultato e delle possibili cause che l’hanno determinato.
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Ferrara, Silvia, et Diego Cristiani. « Il geroglifico cretese : nuovi metodi di lettura (con una nuova proposta di interpretazione del segno 044 i) ». Kadmos 55, no 1-2 (24 mai 2016) : 17–36. http://dx.doi.org/10.1515/kadmos-2016-0002.

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Abstract In base a recenti analisi dei sigilli in pietra iscritti nel sistema di scrittura geroglifico cretese, ancora indecifrato, si puo proporre una nuova ipotesi di interpretazione della funzione di alcuni segni. Alcuni elementi che erano stati considerati come simboli decorativi sono stati re-interpretati, invece, come elementi semantici del repertorio geroglifico cretese. Nel valutare l’attendibilita di questa ipotesi a livello sistemico, proponiamo di attribuire ad alcuni segni del repertorio una funzione logografica, sottolineata dall’uso di filler decorativi che sembrano isolarne la posizione all’interno di una sequenza di sillabogrammi. Come esempio sotteso a questa metodologia, si e rivelata istruttiva una computazione statistica delle attestazioni del segno 044 i soprattutto per gli esempi integrati nelle sequenze ripetute fino ad oggi interpretate come ‘formule’. Alla luce di queste considerazioni, offriamo una nuova interpretazione dell’iconografia di questo segno. Dagli inizi degli studi sul geroglifico, il segno 044 i e stato associato alla rappresentazione di una ‘cazzuola’ (‘trowel’). Qui invece dimostriamo come sia piu plausibile e coerente associarlo alla raffigurazione del cosiddetto Petschaft, una forma funzionale e sofisticata di sigillo a una faccia, utilizzata in un periodo in cui il sistema amministrativo era basato sulla rendicontazione delle attivita attraverso l’uso di sigilli impressi su cretule d’argilla.
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Margola, Davide, Michela De Micheli et Christian Orlandelli. « Minori stranieri non accompagnati : una ricerca sugli operatori di giustizia e di comunitŕ ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (mai 2011) : 37–55. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001005.

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La presa in carico dei minori stranieri non accompagnati vede coinvolte diverse figure professionali con funzioni sia di tutela, sia di controllo. Lo studio presenta l'analisi delle interviste a 18 professionisti (operatori di giustizia, educatori di pronto intervento, educatori di comunitŕ alloggio) considerati "testimoni chiave" nelle diverse fasi del sistema di accoglienza dei minori migranti. In particolare, le modalitŕ con le quali i diversi operatori descrivono il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, insieme agli scopi e agli strumenti del lavoro sul campo, costituiscono gli obiettivi conoscitivi della ricerca. Le procedure di analisi testuale, implementate attraverso il software T-LAB, hanno evidenziato cinque nuclei tematici relativi ai legami familiari, al tema della tutela e della devianza, nonché alla questione formativa e culturale. Differenze significative sono emerse in funzione di variabili specifiche sulla base dell'area professionale di appartenenza e del genere degli operatori. In chiusura, i risultati dell'indagine vengono discussi nell'ottica dei processi d'integrazione e dei servizi di presa in carico.
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Quagliarello, Mario. « L'approccio controfattuale nell'analisi d'impatto della regolamentazione finanziaria : tra potenzialitŕ e sfide ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 46 (avril 2011) : 59–68. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046005.

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L'analisi d'impatto della regolamentazione (AIR) č lo strumento utilizzato per valutare le possibili conseguenze economiche di normative in corso di definizione (AIR ex ante) o gli effetti concreti di quelle giŕ realizzate (AIR ex post). In tale ottica, l'AIR si configura quale caso particolare di valutazione delle politiche pubbliche, sebbene con caratteristiche e profili peculiari che la rendono al tempo stesso potenzialmente piů utile, ma particolarmente complessa. Questo articolo analizza il contributo che l'approccio controfattuale puň fornire all'AIR in campo finanziario e ne analizza i possibili problemi applicativi. Nel settore finanziario, l'approccio controfattuale č ostacolato, in primo luogo, dalla circostanza che le regole sono nella generalitŕ dei casi universali, rendendo non applicabili le metodologie che si basano sul confronto della dinamica della variabile obiettivo tra soggetti trattati e non trattati. L'analisi pre/post č un'opzione percorribile, sebbene non sia agevole individuare quale sia la vera situazione controfattuale perché il sistema finanziario tende ad essere sempre regolato. I problemi si moltiplicano nel caso - di gran lunga piů comune - in cui le analisi d'impatto debbano essere condotte ex ante. In tal caso, si verifica infatti l'inversione del paradigma controfattuale: si osserva una situazione fattuale nella quale le regole non sono state ancora introdotte e si deve (tentare di) individuare cosa accadrebbe in una situazione controfattuale in cui la regolamentazione č stata introdotta. In un contesto, come quello italiano, in cui l'AIR deve essere condotta su ogni nuova regolamentazione, a prescindere dalla effettiva disponibilitŕ di dati quantitativi, le analisi empiriche non possono dunque essere l'unico strumento di valutazione. Nell'impossibilitŕ di condurre una robusta analisi controfattuale, le informazioni ottenibili dalla valutazione theory-based forniscono comunque un contributo all'analisi della probabilitŕ di successo di una determinata regolamentazione (potrebbe/dovrebbe funzionare?). Per quanto non statisticamente rigorosa, si fornisce in questo modo una risposta pragmatica al policy maker, tanto piů importante quanto piů la scarsitŕ di dati e la necessitŕ di intervenire prontamente escludono analisi di tipo controfattuale.
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Di Ciaccia, Antonio. « Il controtransfert in Lacan ». PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no 3 (août 2021) : 467–76. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-003003.

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Lacan al controtransfert oppone, per operare nella cura, la funzione "il desiderio dell'analista". Dopo aver affrontato la questione in Freud, Lacan si volge verso i fautori della concezione allargata del controtransfert (inteso cioè non come "transfert dell'analista" ma come l'insieme di tutte le sue reazioni al paziente) e dimostra che il controtransfert funziona mettendo in gioco il desiderio dell'analista. Non si tratta del desiderio della persona dell'analista ma di una funzione: quella che permette l'elaborazione simbolica per cogliere, al di là del rapporto duale, e quindi immaginario, il reale in gioco nel vissuto del proprio paziente. L'intento di Lacan sarà allora quello di puntualizzare quali sono gli aspetti nodali per l'emergenza di questa funzione in un analizzante affinché si tramuti in uno psicoanalista. Questa trasformazione avviene su due assi, ambedue prodotti dall'elaborazione in analisi del futuro analista e che saranno la base per operare in quanto tale. Si tratta dell'asse del sapere inconscio e dell'asse di ciò che egli è e deve essere nella cura con i suoi pazienti.
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Mancini, Elena, et Roberta Martina Zagarella. « Modelli deliberativi per l’allocazione delle risorse in sanità : il caso della dengue in Tanzania ». Medicina e Morale 68, no 3 (15 octobre 2019) : 313–35. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.589.

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Nei piani di intervento a sostegno dei sistemi sanitari dei paesi in via di sviluppo, l’utilizzo prevalente di approcci tecnici (basati su strumenti economici) ha rappresentato la via maestra per l’individuazione delle priorità sanitarie. Tali approcci mostrano tuttavia il limite, sotto il profilo etico, di non includere un’analisi dei valori e del contesto culturale e di essere scarsamente responsivi nei confronti delle reali domande di salute della popolazione. Nascondono, inoltre, un sostanziale conflitto tra i valori sottesi, quali l’efficienza e l’equità. La nostra analisi si rivolge ai modelli partecipati e deliberativi di allocazione delle risorse, e specialmente all’approccio elaborato da Norman Daniels – che prende il nome di Accountability for Reasonableness (A4R) – con l’intento di proporre un metodo finalizzato alla definizione di priorità “giuste”, definite cioè non in base a predefinite scelte di valori bensì derivanti da una procedura deliberativa legittima (trasparente e negoziata tra tutti i portatori di interessi in gioco). Per testare l’applicabilità in circostanze reali (soprattutto per paesi a basso reddito) del modello A4R, l’articolo propone l’analisi dello studio di un caso. In particolare, viene esaminata una concreta applicazione dell’A4R relativa alla prioritarizzazione degli interventi di contrasto alla Dengue in Tanzania, al fine di mostrare cosa ha funzionato in questa circostanza specifica, quali difficoltà si sono incontrate e quali reazioni sono scaturite da parte della popolazione.
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