Thèses sur le sujet « Analisi di sequenze »
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Piva, Francesco. « Analisi computazionale di sequenze del genoma umano ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2007. http://hdl.handle.net/11566/242662.
Texte intégralMorrone, Maria Francesca. « Analisi e confronto di sequenze di DNA mediante modelli Markoviani ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9508/.
Texte intégralPandiscia, Nicola. « Analisi di sequenze video per rilevazioni demografiche ed emotive da software su microcontroller ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Trouver le texte intégralDENTI, LUCA. « Algorithms for analyzing genetic variability from Next-Generation Sequencing data ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/263551.
Texte intégralDNA contains the genetic information that is essential for the correct development of any organism. Being able to investigate DNA is of utmost importance for analyzing the reasons behind diseases and for improving the quality of life. Development of DNA sequencing technologies has revolutionized the way this kind of investigation is performed. Due to the huge amount of sequencing data available, nowadays computer science plays a key role in their analysis. Luckily, in many applications, the biological information contained in a DNA molecule can be represented as a string in which each character represents a nucleotide. Strings are a well-known and well-studied notion in computer science and therefore it is possible to exploit the huge literature related to storing and processing strings for improving the analysis of DNA. Within this context, this thesis focuses on two specific problems arising from the analysis of sequencing data: the study of transcript variability due to alternative splicing and the investigation of genetic variability among different individuals due to small variations such as Single Nucleotide Polymorphisms and indels. Regarding both these problems, we investigate two novel computational approaches by devising original strategies and we prove their efficacy by comparing them with the most used state-of-the-art approaches. In both these areas, our focus is on the development of bioinformatics tools that combine accurate algorithms with efficient data structures. The first problem we tackle is the detection of alternative splicing events from RNA-Seq data. Alternative splicing plays an important role in many different life aspects, from the correct evolution of an individual to the development of diseases. Differently from current techniques that rely on the reconstruction of transcripts or on the spliced alignment of RNA-Seq reads against a reference genome, we investigate an alternative algorithmic approach that exploits the novel notion of alignment against a splicing graph. We implemented such an approach in a tool, called ASGAL, that aligns a RNA-Seq sample against the splicing graph of a gene and then detects the alternative splicing events supported by the sample by comparing the alignments with the gene annotation. ASGAL is the first tool that aligns reads against a splicing graph and that is able to detect novel alternative splicing events even when only a single transcript per gene is supported by the sample. The results of our experiments show the usefulness of aligning reads against a splicing graph and prove the ability of the proposed approach in detecting alternative splicing events. The second problem we tackle is the genotyping of a set of known Single Nucleotide Polymorphisms and indels from sequencing data. An in-depth analysis of these variants allows to understand genetic variability among different individuals of a population and their genetic risks factors for diseases. Standard pipelines for variant discovery and genotyping include read alignment, a computationally expensive procedure that is too time consuming for typical clinical applications. When variant discovery is not desired, it is possible to avoid read alignment by genotyping only the set of known variants that are already established to be of medical relevance. To solve this problem, we devised a novel alignment-free algorithmic approach and we implemented it in a bioinformatic tool, called MALVA. MALVA is the first alignment-free approach that is able to genotype SNPs, indels, and multi-allelic variants. Thanks to its alignment-free strategy, MALVA requires one order of magnitude less time than alignment-based pipelines to genotype a donor individual while achieving similar accuracy. Remarkably, on indels it provides even better results than the most widely adopted approaches.
GAROFALO, CARMELA. « Management delle risorse microbiotiche per la produzione di vini tipici pugliesi ». Doctoral thesis, Università di Foggia, 2014. http://hdl.handle.net/11369/331791.
Texte intégralCarone, Simona <1976>. « Analisi di varianti strutturali e di sequenza in geni candidati per l'autismo sul cromosoma 2q ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/45/1/Tesi_Dottorato_Simona_Carone.pdf.
Texte intégralCarone, Simona <1976>. « Analisi di varianti strutturali e di sequenza in geni candidati per l'autismo sul cromosoma 2q ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/45/.
Texte intégralNegrisolo, Susanna. « Analisi mutazionale di geni coinvolti nella nefrogenesi e ricerca di variazioni di sequenza nelle loro regioni target per mirna ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424253.
Texte intégralLe anomalie congenite del rene e delle vie urinarie (CAKUT) rappresentano circa il 30% di tutte le anomalie di sviluppo embrionale (prevalenza e morbilità nella popolazione pediatrica 3-6/1000 nati vivi in Europa). Sono malformazioni caratterizzate da un’ampia variabilità fenotipica la cui rilevanza clinica varia da forme meno severe con lievi alterazioni della funzionalità renale, a forme gravi quali l’agenesia e l’ipodisplasia renale. Circa il 50% dei bambini in dialisi o portatori di trapianto renale sono affetti da CAKUT. I dati della letteratura suggeriscono che l’origine di queste malattie sia una disregolazione del complesso programma nefrogenetico. La presenza di mutazioni in geni fortemente coinvolti nello sviluppo del rene è stata associata ad alcune di queste malattie, ma ancora molto resta da chiarire sull’eziopatogenesi della maggior parte delle CAKUT. Recentemente è stato confermato il ruolo rilevante di corte sequenze di RNA non-codificante (microRNA), in qualità di regolatori genici post-trascrizionali, durante la nefrourogenesi dei mammiferi. Studi di perdita condizionale dell’espressione dei microRNA durante lo sviluppo embrionale del topo, suggeriscono che la loro disregolazione possa portare alle CAKUT. Pochi sono a tutt’oggi i dati relativi al loro coinvolgimento nella nefrourogenesi umana. È stata condotta l’analisi mutazionale dei geni SIX1, PAX2, GATA3 e SPRY1, fortemente coinvolti nello sviluppo del rene e delle vie urinarie, su una popolazione di 53 pazienti con CAKUT. In tutti i soggetti che non presentavano mutazioni nei geni dello sviluppo analizzati, sono state ricercate variazioni di sequenza nelle regioni 3’UTR target per miRNA, identificate attraverso uno studio bioinformatico predittivo. La ricerca di variazioni di sequenza è stata quindi estesa anche ai geni codificanti per i MIRNA, che la predizione in silico aveva identificato come ipotetici regolatori post-trascrizionali dei geni SIX1, PAX2, GATA3 e SPRY1. Sono state identificate 5 mutazioni causative di cui 4 a carico del gene PAX2, 1 a carico del gene GATA3, in sei pazienti con ipodisplasia renale in forma sindromica o isolata. Non è stata osservata alcuna mutazione a carico dei geni SIX1 e SPRY1, né a carico dei target 3’UTR e dei relativi MIR analizzati. E’ stata inoltre osservata una microdelezione di 1.4Mb (CNV) nel braccio lungo del cromosoma 17 in una paziente con una forma sindromica di ipodisplasia renale. E’ ipotizzabile che l’assenza di variazioni di sequenza nelle regioni geniche regolate dai microRNA e nei geni codificanti per i MIRNA osservata nella nostra coorte di pazienti con CAKUT, possa essere imputabile a frequenze di mutazione molto basse. Bisogna tuttavia considerare che l’interazione molecolare predetta per i microRNA dallo studio in silico, dovrebbe essere validata mediante studi funzionali per confermare il loro coinvolgimento durante il processo della nefrourogenesi. L’identificazione di mutazioni causative di geni coinvolti nello sviluppo renale, ci permette di confermare il ruolo dei geni PAX2 e GATA3 nella determinazione delle CAKUT. L’analisi molecolare del gene PAX2 e GATA3 viene prevalentemente eseguita in pazienti con fenotipo completo delle sindromi associate (papillo-renale e iperparatiroidismo, sordità e rene). L’aver identificato mutazioni di questi geni anche in soggetti pediatrici non sindromici, è un’ulteriore conferma della necessità di estendere l’analisi anche ad una più ampia categoria di pazienti. I risultati di questa ricerca, aumentando le conoscenze relative ai meccanismi molecolari anche post-trascrizionali coinvolti nella determinazione di anomalie renali e ureterali, possono inoltre contribuire a meglio definire un “targeted gene panel” da analizzare per una più precisa e precoce diagnosi di queste patologie
Baraccani, Danilo. « Analisi del comportamento a fatica di un laminato al variare della sequenza di impilamento e delle dimensioni ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9316/.
Texte intégralMilanese, Andrea <1994>. « Il periodo di Transizione tra Medio Bronzo e Tardo Bronzo nel Caucaso Meridionale Analisi della sequenza dei sondaggi A e B del sito di Aradetis Orgora (Georgia) ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16513.
Texte intégralDonnini, Matteo. « riprogettazione delle linee di assemblaggio dei bracci telescopici : il caso manitou italia ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19796/.
Texte intégralVerzotto, Davide. « Advanced Computational Methods for Massive Biological Sequence Analysis ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3426282.
Texte intégralCon l'avvento delle moderne tecnologie di sequenziamento, massive quantità di dati biologici, da sequenze proteiche fino a interi genomi, sono disponibili per la ricerca. Questo progresso richiede l'analisi e la classificazione automatica di tali collezioni di dati, al fine di migliorare la conoscenza nel campo delle Scienze della Vita. Nonostante finora siano stati proposti molti approcci per modellare matematicamente le sequenze biologiche, ad esempio cercando pattern e similarità tra sequenze genomiche o proteiche, questi metodi spesso mancano di strutture in grado di indirizzare specifiche questioni biologiche. In questa tesi, presentiamo nuovi metodi computazionali per tre problemi fondamentali della biologia molecolare: la scoperta di relazioni evolutive remote tra sequenze proteiche, l'individuazione di segnali biologici complessi in siti funzionali tra loro correlati, e la ricostruzione della filogenesi di un insieme di organismi, attraverso la comparazione di interi genomi. Il principale contributo è dato dall'analisi sistematica dei pattern che possono interessare questi problemi, portando alla progettazione di nuovi strumenti computazionali efficaci ed efficienti. Vengono introdotti così due paradigmi avanzati per la scoperta e il filtraggio di pattern, basati sull'osservazione che i motivi biologici funzionali, o pattern, sono localizzati in differenti regioni delle sequenze in esame. Questa osservazione consente di realizzare approcci parsimoniosi in grado di evitare un conteggio multiplo degli stessi pattern. Il primo paradigma considerato, ovvero irredundant common motifs, riguarda la scoperta di pattern comuni a coppie di sequenze che hanno occorrenze non coperte da altri pattern, la cui copertura è definita da una maggiore specificità e/o possibile estensione dei pattern. Il secondo paradigma, ovvero underlying motifs, riguarda il filtraggio di pattern che hanno occorrenze non sovrapposte a quelle di altri pattern con maggiore priorità, dove la priorità è definita da proprietà lessicografiche dei pattern al confine tra pattern matching e analisi statistica. Sono stati sviluppati tre metodi computazionali basati su questi paradigmi avanzati. I risultati sperimentali indicano che i nostri metodi sono in grado di identificare le principali similitudini tra sequenze biologiche, utilizzando l'informazione presente in maniera non ridondante. In particolare, impiegando gli irredundant common motifs e le statistiche basate su questi pattern risolviamo il problema della rilevazione di omologie remote tra proteine. I risultati evidenziano che il nostro approccio, chiamato Irredundant Class, ottiene ottime prestazioni su un benchmark impegnativo, e migliora i metodi allo stato dell'arte. Inoltre, per individuare segnali biologici complessi utilizziamo la nozione di underlying motifs, definendo così alcune modalità per il confronto e il filtraggio di motivi degenerati ottenuti tramite moderni strumenti di pattern discovery. Esperimenti su grandi famiglie proteiche dimostrano che il nostro metodo riduce drasticamente il numero di motivi che gli scienziati dovrebbero altrimenti ispezionare manualmente, mettendo in luce inoltre i motivi funzionali identificati in letteratura. Infine, combinando i due paradigmi proposti presentiamo una nuova e pratica funzione di distanza tra interi genomi. Con il nostro metodo, chiamato Unic Subword Approach, relazioniamo tra loro le diverse regioni di due sequenze genomiche, selezionando i motivi conservati durante l'evoluzione. I risultati sperimentali evidenziano che il nostro approccio offre migliori prestazioni rispetto ad altri metodi allo stato dell'arte nella ricostruzione della filogenesi di organismi quali virus, procarioti ed eucarioti unicellulari, identificando inoltre le sottoclassi principali di queste specie.
BERTOLAZZI, Giorgio. « MicroRNA Interaction Networks ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/498927.
Texte intégralBertolazzi’s thesis focuses on developing and applying computational methods to predict microRNA binding sites located on messenger RNA molecules. MicroRNAs (miRNAs) regulate gene expression by binding target messenger RNA molecules (mRNAs). Therefore, the prediction of miRNA binding is important to investigate cellular processes. Moreover, alterations in miRNA activity have been associated with many human diseases, such as cancer. The thesis explores miRNA binding behavior and highlights fundamental information for miRNA target prediction. In particular, a machine learning approach is used to upgrade an existing target prediction algorithm named ComiR; the original version of ComiR considers miRNA binding sites located on mRNA 3’UTR region. The novel algorithm significantly improves the ComiR prediction capacity by including miRNA binding sites located on mRNA coding regions.
D'ALESSANDRO, GIAMPIERO. « Proposte per lo studio della mobilità studentesca e l’analisi di dati longitudinali ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11573/877068.
Texte intégralCARRATONI, LOREDANA. « Studio archeometrico di ceramiche. Sequenze analitiche per una diagnostica mirata dei manufatti ceramici ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/908674.
Texte intégralFive guide lines were established to define the composition, the firing temperature, the provenance, and the nature of the finishing layers and of the organic residues of the ceramic artifacts, in order to obtain focused diagnostic processes. The research is designed to identify the most suitable analytical procedures to characterize the archeological ceramic materials, according to the peculiar typology and origin of the artifacts. An accurate research has been done to select samples with different diagnostic question, provenance, chronology and, when possible, different use as well. A total of 203 fragments of historical pottery have been collected and submitted to different analytical techniques in order to answer each specific peculiarity: chemical, mineralogical and petrographic composition, as well as the paste average color, the firing temperature and, in the case of majolica, the structure and composition of the finishing layers. Traditional and new tests have been applied in order to evaluate the quality of the experimental results. Grain size distribution was calculated by performing image analysis on thin sections, while porosity was investigated both by image analysis and mercury porosimetry in order to compare the experimental data and to define the significance of the image analysis to characterize the body structure. Studying the majolica painted samples allowed verifying the high efficacy of the combined not destructive analytical technologies XRF and IRFC reflectography, that furnished the best results to assess the composition of the finishing layers, with peculiar regards to the pigments and the glaze covering. The obtained experimental results were also confirmed by SEM-EDS and micro-Raman analyses. The comparison of the data obtained with analytical methodologies based on different physical and chemical principles, makes it possible identify the most suitable analytical procedure to get a precise technological response in accordance with archaeological and historical information. All collected information have been used to define targeted guide lines. Within this approach the significant morphological and compositional results have been treated in statistical data management and it has been possible to realize for the first time an open and flexible database that may be interrogated according to different and specific questions.
MARIESCHI, Matteo. « Identificazione di possibili sofisticazioni in preparati commerciali di origano Mediterraneo ed analisi genetica di Origanum spp. mediante marcatori molecolari genomici : Random Amplified Polymorphic DNA (RAPD) e Sequence Characterized Amplified Region (SCAR) ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11381/2306929.
Texte intégralBELLIZZI, ANNA. « Riattivazione del Polyomavirus umano JC in pazienti affetti da malattie immuno-mediate e trattati con farmaci biologici : analisi di sequenza della Non Coding Control Region virale ed indagine immunofenotipica ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/918183.
Texte intégral