Articles de revues sur le sujet « Analisi di controllo metabolico »

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1

Lazarus, Jeffrey E., et Susan K. Klein. « Trattamento non farmacologico dei tic nella sindrome di Tourette con l'ausilio di un videotape per il trainig autoipnotico ». IPNOSI, no 2 (février 2011) : 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-002001.

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Résumé :
questa analisi di casi esamina la possibilitŕ di utilizzare, con i bambini, un metodo standardizzato di apprendimento dell'autoipnosi (AI), per esplorarne l'efficienza e l'efficacia a breve termine nel trattamento dei tic in pazienti con sindrome di Tourette.fra 37 bambini e adolescenti con sindrome di Tourette inviati per un training di AI ne sono stati selezionati 33. Come parte di un protocollo per l'apprendimento dell'AI, tutti visionavano videoregistrazioni di un bambino in training autoipnotico per il controllo dei tic. Il miglioramento del controllo del tic č stato desunto dalla risposta soggettiva del paziente.ad un follow-up medio di 6 settimane, il 79% dei pazienti addestrati in questa tecnica ha sperimentato un risultato clinico a breve termine definito come "controllo". Tra coloro che hanno risposto, il 46% ha raggiunto il controllo sui tic con AI dopo solo 2 sedute e il 96% dopo 3 incontri. Un paziente ha richiesto 4 visite.l'insegnamento dell'AI con l'ausilio di videocassette, migliora un protocollo e riduce probabilmente il tempo di training in questa tecnica. Se l'AI č resa in questo modo piů accessibile, sarŕ un valido aiuto alla gestione multidisciplinare dei disturbi da tic nella sindrome di Tourette.
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2

Donizzetti, Anna Rosa, et Giovanna Petrillo. « Health Locus of control Scale per adolescenti : validazione di un originale strumento di rilevazione ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 85–101. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002006.

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Résumé :
La(HLCS) per adolescenti, di cui si presenta uno studio di validazione, č un originale strumento volto a rilevare l'orientamento diriferito alla salute negli adolescenti. Sono stati coinvolti 1469 partecipanti, quasi equamente distribuiti per sesso (44.0% maschi e 56.0% femmine) e con un'etŕ media di 16.6 anni (DS = 1.43). Analisi fattoriali esplorative e confermative hanno evidenziato una struttura tridimensionale della HLCS, che nella versione finale consta di 15 item e presenta soddisfacenti proprietŕ psicometriche sia nel campione generale sia nei sub-campioni. Inoltre, analisi correlazionali ne hanno dimostrato la validitŕ convergente e discriminante. I risultati mostrano l'utilitŕ dello strumento per la rilevazione delle credenze degli adolescenti circa il controllo della propria salute fisica anche in popolazioni diversificate per sesso, etŕ e formazione.
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3

Scalia, Vincenzo. « Dall'altra parte del cancello. La vita dietro le sbarre di due detenuti ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 40 (avril 2011) : 53–64. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-001005.

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Résumé :
La realtÀ penitenziaria viene di solito analizzata a partire da approcci, che privilegiano o le analisi strutturali, di tipo socio-economico, oppure vertono sui processi relativi al controllo sociale. In questo lavoro, l'autore, adotta un approccio di tipo, che trae spunto dal lavoro di Erving Goffmann, per descrivere ed analizzare il percorso di due detenuti, un uomo e una donna, all'interno del sistema penitenziario italiano.
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4

Scudo, Gianni, et Matteo Clementi. « La progettazione ambientale delle filiere alimentari orientata allo sviluppo bioregionale ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093004.

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Résumé :
Il testo presenta strumenti di analisi e progetto di filiere alimentari elaborati nella ricerca ‘Bioregione'. Lo studio mira ad approfondire i processi che connettono domanda e offerta in un ambito territoriale definito e a formulare scenari migliorativi. Le filiere interessano i principali alimenti che compongono la domanda aggregata associata alla ristorazione collettiva nelle diverse fasi, dalla produzione in campo al conferimento al centro cottura, al consumo e alla gestione degli scarti. Gli indicatori utilizzati sono la domanda energetica complessiva (energia primaria non rinnovabile), la contabilità di terreno agricolo produttivo per quantità di prodotto o pasto equivalente e il costo di produzione. Essi costituiscono strumenti sperimentali di riferimento per una pianificazione territoriale locale che metta al centro un nuovo modello metabolico campagnacittà ambientalmente sostenibile.
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5

Tagliagambe, Andrea, Anna Scuderi, Lorenzo Montecchiani, Alice Bordini, Chiara Ribolla et Laura Dalla Ragione. « Analisi delle differenze dei tratti psicologici chiave dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione : differenze tra campioni clinici ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 1 (février 2023) : 122–38. http://dx.doi.org/10.3280/pds2023-001012.

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Résumé :
I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (DNA) sono disturbi multi-strutturali e mul-ti-fattoriali di natura medica, psicologica e psichiatrica. In questo studio prenderemo in esame un campione di individui con diagnosi di AN e DAI ed un gruppo di controllo, al fine di valutare la grandezza della differenza delle principali variabili psicologiche legate ai DNA. Infatti, nonostante l'apparente contrapposizione delle abitudini alimentari dei gruppi di pazienti consi-derati (restrizione alimentare vs. iperalimentazione), sembrano essere numerosi gli aspetti e le caratteristiche psicologiche che accomunano questi due DNA. La scheda Socio-Demografica e l'Eating Disorder Inventory-3 (EDI-3) sono stati somministrati a 108 soggetti di età compresa tra i 18 e i 70 anni, di cui 16 (14.8%) di sesso maschile e 92 (85.2%) di sesso femminile. In particolare, il campione di pazienti con AN (N = 35) era composto da individui di età compre-sa tra i 18 e i 33 anni. Il campione di pazienti con DAI (N = 33) era composto da individui di età compresa tra i 18 e i 70 anni. Infine, il campione di partecipanti del gruppo di controllo (N = 40) era composto da individui di età compresa tra i 22 e i 70 anni. Nonostante siano presenti delle differenze tra i gruppi di pazienti con DNA, la presente ricerca mostra come - rispetto al gruppo di controllo - pazienti con AN e pazienti con DAI abbiano forti similitudini nelle va-riabili psicologiche indagate, quali: rischio di sviluppare un DNA (EDRC), senso di inadegua-tezza (IC), problemi interpersonali (IPC), problemi affettivi (APC), ipercontrollo (OC).
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6

Di Carpegna Brivio, Elena. « Il Parlamento dai controlli alla valutazione delle politiche pubbliche ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (août 2020) : 71–87. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-002003.

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L'articolo evidenzia come la storica marginalità delle funzioni parlamentari di controllo stia lasciando il posto a una crescente consapevolezza circa la necessi-tà di utilizzare l'istituzione della rappresentanza nazionale come il luogo in cui sviluppare la trasparenza del processo decisionale, la definizione dei livelli di re-sponsabilità e la verifica dei risultati concretamente prodotti. La valutazione del-le politiche pubbliche, come scienza che favorisce una costante circolarità tra analisi scientifica e decisione politica viene indicata come uno strumento di rin-novamento fondamentale.
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Yoruk, O., A. Tatar, O. N. Keles et A. Cakir. « The value of Nigella sativa in the treatment of experimentally induced rhinosinusitis ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 32–37. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1143.

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Résumé :
Obiettivo del presente studio è stato quello di investigare l’effetto della Nigella sativa e della cefalexina nel trattamento della rinosinusite batterica indotta in setting sperimentale. La rinosinusite batterica è stata indotta mediante stafilococco aureo. I conigli sono stati suddivisi in 5 gruppi; uno di controllo (n = 6), N. sativa 50 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 100 mg/kg/d (n = 6), N. sativa 200 mg/kg/d (n = 6), e cefalexina 20 mg/kg/d (n = 6). La N. sativa è stata somministrata per via orale per 7 giorni. Lo stesso volume di soluzione salina (% 0,9 NaCl) è stato quindi somministrato al gruppo di controllo per lo stesso periodo di tempo. Dopo il periodo di trattamento i campioni di mucosa dei seni mascellari sono stati valutati utilizzando metodologie istopatologiche e stereologiche. La metà dei campioni di mucosa del seno mascellare sono stati congelati a -80°C per una successiva analisi dei livelli di ossido nitrico. L’analisi patologica ha rivelato un intenso processo infiammatorio in atto nei conigli trattati con sola soluzione salina. Solo un lieve grado di infiammazione è stato invece rilevato nei conigli nei gruppi trattati con cefalexina, N. sativa 100 mg/kg/d, e N. sativa 200 mg/kg/d. Il livello di ossido nitrico, elevato nel gruppo placebo, è risultato invece essere ridotto negli altri gruppi. La N. sativa potrebbe prevenire i ambiamenti istopatologici indotti dalla rinosinusite mediante una riduzione dei livelli di ossido nitrico con andamento dose dipendente, e potrebbe essere usata nel trattamento della rinosinusite.
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Castellano, Nicola. « Modelli e misure di performance aziendale : analisi della letteratura e spunti di ricerca ». MANAGEMENT CONTROL, no 1 (avril 2011) : 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001003.

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I sistemi di misurazione delle performance (SMP) nascono e si diffondono con l'obiettivo di orientare in maniera dinamica i comportamenti dei responsabili aziendali verso l'attuazione delle strategie. L'esigenza di utilizzo di questi strumenti si rafforza peraltro con la presa d'atto che gli strumenti di controllo tradizionale, a base esclusivamente contabile, impediscono una lettura efficace dei risultati e delle relative cause gestionali ed offuscano la ricerca delle conseguenti azioni volte al miglioramento. Questo articolo si propone di analizzare la piů recente letteratura in campo internazionale sul tema dei SMP, allo scopo di delineare i temi su cui si concentra l'attenzione dei ricercatori, le principali metodologie adottate ed i piů significativi risultati ottenuti. La classificazione dei contributi di ricerca selezionati č stata realizzata in relazione alle principali fasi del ciclo di vita di questi strumenti, cioč progettazione, implementazione ed utilizzo dei SMP. Nella parte finale sono proposti alcuni spunti per lo sviluppo futuro della ricerca.
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della Portae, Donatella, et Dieter Rucht. « MOVIMENTI SOCIALI E SISTEMA POLITICO : UN CONFRONTO FRA ITALIA E GERMANIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, no 3 (décembre 1992) : 501–37. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001889x.

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Résumé :
IntroduzioneLa letteratura sulle forme di protesta si è arricchita, di recente, di numerosi contributi che hanno, tra l'altro, affrontato il tema dei rapporti tra sistema politico e movimenti sociali. Ispirati da Eisinger, che aveva dimostrato una relazione curvilinea tra l'incidenza della protesta nelle città americane e l'accesso dei movimenti collettivi nelle arene politiche locali (Eisinger 1973, 28), modelli sempre piò complessi sono stati elaborati per spiegare un numero crescente di variabili. Molte ricerche hanno utilizzato il concetto distruttura delle opportunità politiche, riferendosi ad un complesso e variegato insieme di variabili (Tarrow 1983; Tarrow 1989a; Brand 1985; Kitschelt 1986; Kriesi 1989 e 1991). L'uso di questo concetto in una comparazionecross nationalpresenta, a nostro avviso, tre problemi. In primo luogo, il limitato numero di casi analizzati non permette generalizzazioni accurate. In secondo luogo, il controllo logico delle relazioni ipotizzate raramente è stato facilitato attraverso l'indicazione di variabili intervenienti tra variabili indipendenti e variabili dipendenti molto «distanti» fra loro. In terzo luogo, le analisi proposte sono state, prevalentemente, analisi statiche: riferendo le caratteristiche di un movimento a condizioni strutturali piò o meno inerti, queste analisi non sono state, cioè, in grado di spiegare i mutamenti congiunturali. In questa introduzione, proporremo alcune soluzioni a questi tre problemi, illustrando il modello esplicativo utilizzato nella nostra ricerca.
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De Stavola, Federico. « Potere, controllo e soggettività nelle piattaforme digitali di food delivery : un'analisi foucaultiana dell'app latinoamericana Rappi ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 178–98. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158009.

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Résumé :
In questo articolo si propone un'analisi foucaultiana dell'architettura di potere e delle forme di soggettivazione nell'app latinoamericana di food delivery Rappi, basata su una ricerca condotta a Buenos Aires e Città del Messico. Si utilizzeranno i concetti di disciplina, governamentalità e tecnologie del sé per analizzare la piattaforma digitale e i sistemi di direzione e controllo della forza lavoro nella cooperazione. In questo modo sarà possibile mostrare come l'architettura di potere presente nella app Rappi strutturi la relazione di lavoro e la soggettività del lavoratore sul modello dell'autoimprenditorialità. Questa analisi intende proporre il concetto di autonomia funzionale, il quale potrebbe essere approfondito in future ricerche sul tema.
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De Virgilio, A., A. Greco, F. Bussu, A. Gallo, D. Rosati, S. H. Kim, C. C. Wang, M. Conte, G. Pagliuca et M. De Vincentiis. « ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 5 (octobre 2016) : 373–80. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-749.

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Résumé :
Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare l’efficacia oncologica della laringectomia totale di salvataggio in pazienti precedentemente sottoposti a laringectomia subtotale open o microchirurgia laser transorale affetti da carcinoma squamocellulare laringeo. Abbiamo analizzato retrospettivamente le informazioni cliniche, chirurgiche e patologiche di 35 pazienti sottoposti a laringectomia totale di salvataggio dopo recidiva di carcinoma laringeo (laringectomia subtotale open o transorale). Le informazioni sono state analizzate tramite l’utilizzo delle curve di Kaplan-Meier nonché tramite l’analisi univariata e multivariata dei fattori prognostici. Non sono emerse differenze statisticamente significative nel confronto tra il gruppo di pazienti precedentemente sottoposti a laringectomia subtotale ed il gruppo sottoposto a microchirurgia laser transorale sia in termini di overall survival (OS) e disease specific survival (DSS) a 3 anni (OS = 38% vs 52%, p = 0,16; DSS = 40% vs 61%, p = 0,057) che di controllo locoregionale (LRC) a 2 anni (LRC = 40% vs 54%, p = 0,056). È stata tuttavia messa in evidenza una tendenza che indica una sopravvivenza e controllo locoregionale peggiore nei pazienti sottoposti a laringectomia subtotale. La conservazione dello scheletro osteocartilagineo della microchirurgia laser transorale si traduce ipoteticamente in una maggiore probabilità di salvataggio delle recidive anteriori con diffusione extralaringea.
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Ambrosetti, Alice, Sandra Fenaroli et Sara Benini. « Aspettative educative future degli allievi categorizzati con e senza bisogni educativi speciali : un’analisi comparativa includendo variabili individuali e contestuali ». Swiss Journal of Educational Research 44, no 2 (12 septembre 2022) : 195–208. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.44.2.3.

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Il presente articolo analizza le differenze tra allieve e allievi con e senza bisogni educativi specifici (BES) per ciò che concerne le loro aspettative educative future includendo nell’analisi alcune variabili individuali (autoefficacia, concetto di sé in matematica), contestuali (supporto individuale percepito) e di controllo (competenze fondamentali raggiunte, variabili sociodemografiche). Le analisi hanno riportato differenze significative nelle aspettative future e in tutte le variabili esaminate (tranne per il concetto di sé in matematica) fra allieve/i con e senza BES. Risulta significativa anche la differenza dell’impatto dei fattori contestuali e individuali sulle aspettative educative future delle allieve e degli allievi, maggiormente influenzate dal supporto individuale percepito da coloro con BES, mentre, dal sentimento di autoefficacia per coloro senza BES.
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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo et Richard C. Bell. « Disturbi alimentari e costruzione del significato ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (novembre 2011) : 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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Margola, Davide, Michela De Micheli et Christian Orlandelli. « Minori stranieri non accompagnati : una ricerca sugli operatori di giustizia e di comunitŕ ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (mai 2011) : 37–55. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001005.

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La presa in carico dei minori stranieri non accompagnati vede coinvolte diverse figure professionali con funzioni sia di tutela, sia di controllo. Lo studio presenta l'analisi delle interviste a 18 professionisti (operatori di giustizia, educatori di pronto intervento, educatori di comunitŕ alloggio) considerati "testimoni chiave" nelle diverse fasi del sistema di accoglienza dei minori migranti. In particolare, le modalitŕ con le quali i diversi operatori descrivono il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, insieme agli scopi e agli strumenti del lavoro sul campo, costituiscono gli obiettivi conoscitivi della ricerca. Le procedure di analisi testuale, implementate attraverso il software T-LAB, hanno evidenziato cinque nuclei tematici relativi ai legami familiari, al tema della tutela e della devianza, nonché alla questione formativa e culturale. Differenze significative sono emerse in funzione di variabili specifiche sulla base dell'area professionale di appartenenza e del genere degli operatori. In chiusura, i risultati dell'indagine vengono discussi nell'ottica dei processi d'integrazione e dei servizi di presa in carico.
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Gelardi, M., L. Iannuzzi, M. De Giosa, S. Taliente, N. De Candia, N. Quaranta, E. De Corso, V. Seccia et G. Ciprandi. « Non-surgical management of chronic rhinosinusitis with nasal polyps based on clinical-cytological grading : a precision medicine-based approach ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 38–45. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1417.

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Résumé :
La rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP) è una malattia cronica nasosinusale, a eziologia infiammatoria, con significativo impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti. La CRSwNP rappresenta ancora oggi una sfida terapeutica per lo specialista ORL, sia per la comprensione della sua eziopatogenesi, sia per il suo controllo clinico ed è questo è testimoniato dalla alta incidenza di recidiva dopo trattamento. Abbiamo voluto verificare l’ipotesi che un approccio terapeutico nuovo, standardizzato, e individualizzato sul grading clinico-citologico (clinical-cytological grading – CCG) consentisse un miglior controllo dei sintomi della malattia, e di ridurre la necessità di ricorrere alla chirurgia. Abbiamo pertanto reclutato 204 pazienti affetti da CRSwNP, di cui 145 hanno regolarmente assunto la terapia rispettando il protocollo proposto, e 59 pazienti, invece, che non hanno assunto la terapia in modo sistematico e sono stati quindi inclusi come controlli. Dopo 5 anni di trattamento standardizzato, abbiamo notato che 15 pazienti su 145 (10,3%) del gruppo con terapia standardizzata avevano avuto un miglioramento dello staging endoscopico, 61 su 145 (42%) si erano mantenuti costanti, mentre 69/145 (47,5%) erano andati incontro a un peggioramento. Nel gruppo di controllo, invece, i pazienti peggiorati erano ben 49 su 59 (83%), con un peggioramento significativo in termini di grading endoscopico di almeno due classi (p < 0,05). I pazienti e i controlli sono stati successivamente stratificati sulla base del CCG in 3 sottogruppi: pazienti con CCG lieve, moderata e grave. Dopo tale suddivisione in classi, è stato possibile evidenziare che nel gruppo con CCG lieve (n = 27), il 92% dei pazienti manteneva negli anni un trend costante, in assenza di peggioramenti e senza necessità di ricorrere alla chirurgia nei 5 anni di osservazione, mentre nel gruppo di controllo, 1 paziente su 59 (1,6%; p = <0,05) ricorreva a chirurgia. Nel gruppo con CCG moderato (n = 83), invece, il 44% dei pazienti “standardizzati” non aveva avuto un peggioramento di grading endoscopico, con un 3,6% di pazienti che aveva avuto necessità di ricorrere alla chirurgia, contro il 13,6% del gruppo controllo (p < 0,05). Nel gruppo dei pazienti con CCG grave (n = 35), anche se nessun paziente riusciva a ottenere un miglioramento del grading endoscopico, il 40% dei pazienti veniva comunque giudicato “controllato” da un punto di vista clinico. Nel gruppo dei pazienti con CCG grave, ben il 5,7% dei pazienti necessitava di trattamento chirurgico, ma anche in questo caso, la percentuale dei pazienti operati era significativamente maggiore (p = 0,0000) nel gruppo di controllo (49%). Infine, l’analisi statistica effettuata ha dimostrato chiaramente che, da un punto di vista obiettivo, le dimensioni dei polipi nasali tendevano ad aumentare a una velocità maggiore nel gruppo controllo che nel gruppo “standardizzato”, con incrementi proporzionali nelle tre classi di CCG (lieve, moderato e grave). Lo studio attuale fornisce le basi per lo sviluppo e l’adozione di un nuovo approccio per la gestione della CRSwNP sulla base di uno score clinico e citologico (CCG) che permetta di stimare con accuratezza la gravità della CRSwNP e di adattarne il trattamento. Tale approccio limita l’uso degli steroidi sistemici alle sole classi CCG di entità moderata-grave con dosi di steroidi inferiori rispetto a quanto precedentemente suggerito in letteratura. Il nostro protocollo può migliorare pertanto l’aderenza terapeutica dei pazienti, il tasso di controllo della malattia e può ridurre il ricorso alla chirurgia nel corso degli anni.
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Musiani, Francesca. « Infrastrutture digitali, governance e trasformazioni del lavoro ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 70–89. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163004.

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Résumé :
Nel corso dell'ultimo decennio, gli studi sociali della scienza e della tecnologia (science and technology studies o STS), in particolar modo gli infrastructure studies, hanno contribuito ad aprire nuovi orizzonti di ricerca relativi allo studio della governance delle tecnologie che strutturano le nostre società digitalizzate. Questi contributi suggeriscono che il potere e del controllo negli ambienti digitali si esercitano in modi spesso informali e poco codificati, nonché discreti o addirittura invisibili per numerosi attori sociali. Questo articolo si propone di fornire un panorama dei modi in cui gli infrastructure studies si stanno avvicinando alle tematiche delle trasformazioni del lavoro nell'era digitale e più specificamente alle ricerche sul digital labor. Dopo una parte introduttiva consacrata alla presentazione degli infrastructure studies come mezzo di analisi delle infrastrutture digitali come strumenti di governance, l'articolo discute tre campi di analisi in cui tali prospettive vengono ad incrociare gli studi interdisciplinari del lavoro digitale: la comprensione del digital labor come "infrastruttura umana", l'analisi dei fenomeni di "governance algoritmica" nelle trasformazioni del lavoro, e l'esame della "platform governance" in relazione al lavoro digitale. L'articolo conclude con qualche riflessione sulle evoluzioni attuali di Internet come "meta-infrastruttura" della maggior parte delle altre infrastrutture critiche, e sul legame tra questo fenomeno e trasformazioni del lavoro.
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De Paola, Maria, et Vincenzo Scoppa. « Corsi pre-universitari e rendimenti degli studenti ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 2 (juin 2011) : 57–83. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002003.

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Résumé :
In questo lavoro si cerca di comprendere se corsi di formazione a livello universitario, diretti a colmare lacune nelle competenze di base, possano determinare un miglioramento nei risultati accademici ottenuti dagli studenti. La nostra analisi riguarda gli effetti prodotti da un progetto, finanziato dalla Regione Calabria, che all'inizio dell'anno accademico 2008-09 ha offerto agli studenti immatricolati alle Universitŕ calabresi un insieme di attivitŕ formative. I tipici problemi di "distorsione da selezione" che si pongono nella valutazione degli effetti di interventi di questo tipo sono stati affrontati sia grazie alla disponibilitŕ di dettagliate informazioni su caratteristiche, abilitŕ e motivazioni degli studenti, sia cercando di identificare un gruppo di controllo costituito da studenti che non hanno partecipato all'intervento per fattori puramente casuali. Dalle nostre stime emerge un impatto positivo dei corsi di formazione sulle performance degli studenti nel primo anno di studi. Questi risultati sono robusti all'uso della tecnica del.
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Beretta, Sergio, Saverio Bozzolan et Giovanna Michelon. « La disclosure sul sistema di controllo interno come meccanismo di monitoraggio : evidenze empiriche da differenti contesti istituzionali ». MANAGEMENT CONTROL, no 1 (avril 2011) : 125–49. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001006.

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I sistemi di controllo interno (SCI) orientano l'azione del management e contribuiscono alla protezione degli interessi degli investitori (e degli altri stakeholder). La natura di meccanismi di governo interni all'organizzazione, tuttavia, impedisce la diretta osservazione dei SCI da parte degli investitori, i quali possono maturare un proprio giudizio sulla qualitŕ della loro struttura e l'efficacia del loro funzionamento solo attraverso la diffusione di informazioni fornite dal management. La teoria dell'agenzia offre un'utile prospettiva di indagine, suggerendo che il management avrŕ maggiori incentivi alla disclosure sui SCI quanto piů deboli sono i meccanismi di governo aziendale. In particolare questo lavoro indaga in merito alla esistenza di un rapporto di sostituzione fra disclosure sui SCI ed altri meccanismi di monitoring riconducibili in essenza alla struttura proprietaria dell'impresa ed alla composizione dei massimi organi di governo aziendale. L'ipotesi di sostituzione viene esaminata in differenti contesti istituzionali attraverso l'analisi della disclosure sui SCI di 160 societŕ europee quotate su quattro differenti mercati finanziari (Londra, Parigi, Francoforte, Milano) per il triennio 2003- 2005. Le evidenze raccolte e le analisi condotte testimoniano l'esistenza di tale rapporto di sostituzione, contribuendo a chiarire le logiche di utilizzo discrezionale della disclosure da parte del management.
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Benvenuto, Marco, Angelo Rosa et Carmine Viola. « Analisi prospettica per il design di un nuovo dominio di pianificazione, programmazione e controllo sociotecnico nel settore della salute ». MECOSAN, no 113 (juin 2020) : 259–69. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-113030.

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Napoli, Marcello. « Il buttonhole : come trasformare una fistola in un catetere ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 4 (18 décembre 2013) : 290–92. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1059.

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Résumé :
La tecnica buttonhole (BT) è un'alternativa alle tecniche standard per l'incannulamento della fistola artero-venosa (AVF). Non è certo se i vantaggi della BT siano superiori ai rischi ad essa associati. Al fine di analizzare la letteratura recente, abbiamo cercato su PubMed le voci “randomized controlled study on buttonhole” e “review of buttonhole cannulation” negli anni tra il Gennaio 2011 e il Novembre 2013. Abbiamo identificato tre studi randomizzati e tre recensioni. Uno studio randomizzato ha mostrato una migliore sopravvivenza delle FAV (100% vs 82%), meno interventi (19% vs 39%) e una minore crescita degli aneurismi preesistenti (23% vs 67%) nel gruppo BT. Un secondo studio ha mostrato un maggior numero di infezioni ed ematomi e una maggiore percezione del dolore nel gruppo BT. Nel terzo studio, non ci sono state differenze nella percezione del dolore e nel tempo di sanguinamento tra il gruppo BT e il gruppo di controllo e sono stati rilevati un maggior numero di ematomi nel gruppo di controllo e un maggior numero di infezioni locali e sepsi nel gruppo BT. Le tre review non hanno mostrato risultati certi riguardo agli end point della BT (percezione del dolore, formazione di aneurismi, tempo di sanguinamento), confermando l'aumentato rischio di infezioni locali e sistemiche. Sulla base di questa analisi, si può concludere che la BT produce un aumento del rischio di infezioni locali e sistemiche senza benefici definiti. Studi recenti suggeriscono di riservare la BT a casi selezionati (vasi particolarmente profondi o tratti troppo brevi). Non si può escludere che ulteriori studi randomizzati e controllati possano produrre un diverso giudizio sulla BT.
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Lettieri, M. « Smartphones and apps in personal care with diabetes : a narrative review of the literature ». Journal of AMD 24, no 4 (février 2022) : 268. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.6.

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OBIETTIVO DELLO STUDIO L’educazione e l’auto-monitoraggio della persona con diabete aiutano a ottimizzare il controllo metabolico, riducendo morbilità e mortalità. In questo scenario gli smartphone rappresentano uno strumento potente e alla portata di tutti e numerose piattaforme destinate a persone con diabete sono sta-te elaborate allo scopo di fornire loro una salute “su misura”. Lo scopo della presente revisione è valutare l’impatto dell’utilizzo degli smartphone come strumento di educazione sanitaria e la loro efficacia nella gestione della glicemia negli adulti con diabete di tipo 1 e 2. DISEGNO E METODI È stata effettuata una ricerca bibliografica utilizzando quali motori di ricerca CINAHL e PUBMED. Sono stati selezionati 17 studi randomizzati controllati per un totale di 4.125 partecipanti. Per ogni studio la di mensione del campione era compresa tra 30 e 574 partecipanti e tutti i soggetti avevano un’età ≥ 18. RISULTATI I risultati mostrano la riduzione dei livelli di HbA1c nei soggetti che si avvalgono della tecnologia per la cura del diabete. Dei 17 studi analizzati, 14 suggeriscono l’efficacia del supporto della tecnologia per migliorare la gestione della glicemia nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e 2. I restanti 3 studi mostrano risultati contrastanti, ove non si è riscontrata una differenza significativa della concentrazione di HbA1c. CONCLUSIONI L’utilizzo delle nuove tecnologie per la cura del diabete si è dimostrato uno strumento efficace nella cura delle persone con diabete, determinando una riduzione dei livelli di HbA1c. Il loro impiego nella pratica clinica può semplificare la gestione del diabete e migliorare l’educazione del paziente alla terapia e alla cura e alla prevenzione delle complicanze correlate al diabete. PAROLE CHIAVE diabete mellito; smartphone; app; tecnologie.
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Walliczek-Dworschak, U., I. Diogo, L. Strack, M. Mandapathil, A. Teymoortash, J. A. Werner et C. Güldner. « Indications of cone beam CT in head and neck imaging in children ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 4 (août 2017) : 270–75. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1219.

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Résumé :
La TC cone beam (CBCT) rappresenta un interessante strumento diagnostico specialmente nei bambini per lo studio del basicranio anteriore e laterale, in particolar modo per la bassa esposizione a radiazioni tipica della metodica. Lo scopo del presente studio è stato quello di individuare le potenziali indicazioni per la CBCT nei bambini e il confronto rispetto alle indicazioni nell’adulto. Sono stati analizzati un totale di 554 pazienti (range 0-18 anni, media 10.36) sottoposti a CBCT da Gennaio 2004 a Giugno 2013 presso il Dipartimento di ORL della Clinica Universitaria di Marburg, allo scopo di effettuare un analisi retrospettiva dei parametri utilizzati e delle indicazioni all’esame. I dati provenienti dai bambini sono stati inoltre confrontati con un set di dati di 1730 adulti sottoposti a diagnosi mediante CBCT presso lo stesso dipartimento e già precedentemente pubblicati. Le differenti indicazioni più frequentemente rilevate all’esecuzione dell’esame negli adulti, rispetto ai bambini hanno riguardato il basicranio anteriore, e in particolare: trauma del volto (60.4%) vs. rinosinusite cronica (54.8%), ostruzione respiratoria nasale (13.9% vs. 13.0%) e rinosinusite cronica (12%) vs. trauma del volto (10.8%). Per quanto riguarda il basicranio laterale le indicazioni principali sono state il colesteatoma (20.3%) vs. controllo del posizionamento dell’impianto cocleare (31.2%), otorrea cronica (17.5%) vs. colesteatoma (20.9%) e il controllo del posizionamento dell’impianto cocleare (11.8%) vs. otite media cronica mesotimpanica (6.8%). La CBCT è una metodica efficace per lo studio delle strutture ossee nell’adulto e nei bambini. I parametri di impostazione dipendono principalmente dalla regione oggetto di studio. Uno dei principali obiettivi è ridurre l’esposizione alle radiazioni sia nei bambini che negli adulti.
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Balber Pérez, Miguel Antonio, et Maritza de la Caridad McCormack Bequer. « Attuali sfide della qualità nel diritto agrario di fronte alla globalizzazione – il caso dell’isola di Cuba ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(23) (15 décembre 2018) : 115–25. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.8.

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Résumé :
La protezione del settore alimentare nazionale attraverso un sistema di prodotti agroalimentari di qualità è una delle forme di contrasto adottata dai cubani di fronte alla globalizzazione. A tal fine Cuba sta perseguendo una politica agricola volta ad aumentare il livello di professionalità nel settore alimentare: tra l’altro organizzando corsi di formazione periodici per i dipendenti che riguardano le tecnologie di produzione utilizzate in agricoltura e insistendo sulla formazione professionale continua; nonché portando ad un graduale miglioramento del sistema statale di certificazione dei prodotti agroalimentari e della qualità dei laboratori accreditati che controllano la qualità alimentare, come anche di certificazione dei sistemi di lavoro, in particolare per quanto riguarda il ricorso alle tecniche di analisi del rischio e di controllo dei punti critici nel processo di produzione alimentare. Per chi non osserva la politica agricola e la legislazione che la sottende, il sistema cubano prevede numerose sanzioni, contenute nel decreto n. 182 del 23 febbraio 1998: “La standardizzazione e la qualità” e nel decreto n. 267 del 3 settembre 1999: “La violazione delle regole stabilite sulla normalizzazione e la qualità”. Secondo l’autore, la regolazione sulla qualità dei prodotti agroalimentari adottata ha contribuito ad aumentare l’attrattività del settore agricolo cubano e ha contribuito a garantire un livello adeguato di qualità e sicurezza alimentare.
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BUSONI, M., A. DEGANELLO et O. GALLO. « Fistola faringocutanea dopo laringectomia totale : analisi dei fattori di rischio, della prognosi e delle modalità di trattamento ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no 6 (décembre 2015) : 400–405. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-626.

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Résumé :
In questo studio sono state valutate l’incidenza, i fattori di rischio e le modalità di trattamento in pazienti con fistola faringocutanea dopo laringectomia totale primaria e di salvataggio. Nel periodo compreso tra gennaio 1999 e ottobre 2014, 352 pazienti affetti da carcinoma squamocellulare della laringe sono stati sottoposti a laringectomia totale. Il decosro postoperatorio di 86 pazienti è stato complicato dall’insorgenza di fistola fainrogcutanea. Questi sono stati comparati in uno studio caso-controllo con 86 pazienti selezionati tramite software, fra quelli che non avevano sviluppato la fistola salivare. L’incidenza globale di fistola dopo laringectomia totale è stata del 24,4%, rispettivamente abbiamo registrato incidenze del 19,0%, del 28,6% e del 30,3% dopo laringectomia totale primaria, dopo radioterapia e dopo radiochemioterapia. L’analisi multivariata ha rivelato che per ipoalbuminemia ≤3,5 g/dL, per pregressa radioterapia e radiochemioterapia il rischio relativo di sviluppo di fistola è stato rispettivamente 2,47, 3,09 e 7,69. In caso di laringectomia totale di salvataggio abbiamo registrato una comparsa precoce della fistola entro i primi 10 giorni postoperatori. Le modalità di trattamento della fistola faringocutanea sono risultate essere significativamente differenti in caso di laringectomia totale primaria, dopo radioterapia e dopo radiochemioterapia. Infatti, mentre nel primo caso è stato sufficiente un trattamento di tipo conservativo (93,55%), dopo chemioradioterapia ha prevalso il ricorso a tecniche chirurgiche ricostruttive con lembi regionali (58,82%). Nel caso dei pazienti radiotrattati, le opzioni terapeutiche della fistola sono risultate essere equamente distribuite tra quella medica, eventualmente con l’aggiunta dell’ossigenoterapia iperbarica, e quella chirurgica ricostruttiva. La conoscenza dei fattori di rischio soggettivi e il loro valore prognostico, permettono al chirurgo di pianificare le strategie preventive al fine di ridurre il rischio di formazione della complicanza e, conseguentemente, dei tempi di degenza e dei relativi costi.
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Sørensen, Rune J., et Terje P. Hagen. « Local Government without Taxing Authority : A Viable Party Democracy ? * ». Journal of Public Finance and Public Choice 15, no 2 (1 octobre 1997) : 103–23. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782860.

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Résumé :
Abstract Un elemento essenziale della democrazia rappresentativa è il controllo elettorale. Si assume che i votanti mantengano responsabili i governi da loro eletti. La democrazia partitica assume che ogni partito politico rappresenti un distinto programma politico. I cambiamenti nella composizione dei consigli eletti dovrebbero influenzare le politiche perseguite. L’elettorato dovrebbe essere al corrente di queste differenze partitiche ed esprimere la sua soddisfazione o insoddisfazione votando a favore di particolari partiti. Comunemente, si asserisce che queste assunzioni sono violate nella democrazia locale. Ricerche empiriche suggeriscono che la composizione partitica delle assemblee locali non ha conseguenze per le politiche locali di spesa.Il governo locale norvegese influenza la composizione dei bilanci locali, non la grandezza del reddito locale. Questa analisi rivela che le preferenze di spesa dei consigli locali divergono a seconda della forza di un partito e che i cambiamenti nella rappresentanza locale dei partiti influenzano le effettive politiche di spesa. In aggiunta, i cittadini sembrano avere una qualche conoscenza dei programmi dei partiti. L’insoddisfazione su particolari servizi locali influenza il loro comportamento elettorale, fenomeno che offre almeno parziale supporto empirico all’ipotesi della responsabilità. Questi riscontri ristabiliscono un modesto grado di coerenza tra la rappresentanza partitica locale, lo schema di spesa del governo locale ed il comportamento elettorale.
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Cavalli, Andrea, et Giuseppe Pontoriero. « Emodiafiltrazione e sopravvivenza : cosa abbiamo imparato dai più recenti studi clinici controllati ? » Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 1 (3 août 2013) : 72–76. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1009.

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Résumé :
Oggigiorno, è opinione comune che, rispetto all'emodialisi standard (HD), l'emodiafiltrazione on-line (HDF) possa consentire migliori risultati in termini di tolleranza intradialitica, stato nutrizionale, mantenimento della funzione renale residua, responsività all'eritropoietina e controllo della fosforemia. Tuttavia, finora, gli studi controllati non sono stati in grado di dimostrare la superiorità dell'HDF nel ridurre la morbilità e la mortalità. Due recenti studi prospettici, randomizzati e controllati, il “Convective Transport Study” (CONTRAST) e il “Comparison of Post-dilution Online Haemodiafiltration and Haemodialysis” (TURKISH OL-HDF STUDY), hanno confrontato la sopravvivenza e gli eventi cardiovascolari in HDF e in HD. Benché fossero studi ampi e appositamente disegnati per valutare questo importante outcome, non è stato possibile trovare differenze significative tra i due trattamenti (HDF vs HD low-flux nel CONTRAST e HDF vs HD high-flux nel TURKISH STUDY). In analisi post-hoc, entrambi gli studi hanno mostrato come alti volumi convettivi fossero associati a una migliore prognosi, anche se questi risultati devono essere considerati solo “generatori di ipotesi” e necessitano di essere testati in adeguati trial. I risultati derivanti dallo studio spagnolo e francese, non ancora pubblicati, ci aiuteranno a comprendere meglio l'importanza dell'HDF nella pratica clinica quotidiana.
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La Notte, Alessandra. « Come applicare l'approccio NAMEA ai Rifiuti Solidi Urbani : un caso studio nella provincia di Torino ». ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no 3 (avril 2010) : 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003008.

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Résumé :
Analisi e trattazione del tema ‘rifiuti' sono diverse a seconda che si tratti di rifiuti solidi urbani (RSU) o rifiuti speciali. La legislazione italiana prevede infatti regimi diversi per le due classi di rifiuti: variano gli strumenti di gestione, le istituzioni che se ne occupano e i datasets utilizzati per azioni di controllo e monitoraggio. Se l'autoritŕ pubblica locale volesse in qualche modo monitorare l'origine e destinazione dei rifiuti cercando di far luce sulle cause generatrici del problema e sull'efficacia delle politiche impiegate sarebbe utile applicare un modulo di contabilitŕ ambientale tipo NAMEA che metta in relazione le attivitŕ produttive e le quantitŕ di rifiuti prodotti. L'applicazione di tale modulo implica tre passaggi fondamentali. Innanzitutto va individuata l'unitŕ critica di riferimento a cui i dati puntuali pervengono e sono elaborati: in base all'ordinamento italiano tale unitŕ per i RSU č il consorzio dei comuni. In secondo luogo occorre verificare come estrarre i dati di interesse per compilare la parte ambientale di un approccio di tipo NAMEA: il sistema di tariffazione (TIA) attualmente in uso permette una stima puntuale delle quantitŕ di rifiuti prodotti per attivitŕ produttiva. Infine č necessario adattare la classificazione dei RSU alla classificazione NACE tipica dei moduli NAMEA: la classicazione RSU permette di identifcare le codificazioni dettagliate NACE piů appropriate per settore terziario. Dato il dettaglio territoriale di cui si dispone č possibile redigere la matrice per origine e destinazione e quindi riportare dove e come il rifiuto viene trattato/smaltito/riciclato.
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Karatayli-Ozgursoy, S., J. A. Bishop, A. T. Hillel, L. M. Akst et S. R. Best. « Tumori maligni delle ghiandole salivari della laringe : un'unica review istituzionale ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 4 (août 2016) : 289–94. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-807.

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Résumé :
I tumori a istotipo salivare della laringe sono molto rari, con pochi report in letteratura in merito al loro andamento clinico. Nel presente manoscritto discutiamo un'esperienza di 10 anni presso una singola struttura. Abbiamo condotto una review retrospettiva della casistica di un centro di oncologia della testa e del collo di terzo livello. I pazienti sono stati individuati mediante analisi di un database e sono stati revisionati da un Anatomo Patologo testa collo. I dati inerenti la clinica, le modalità di trattamento e gli esiti sono stati prelevati da archivi elettronici. Sono stati inclusi sei pazienti nello studio, con un range di età dai 44 ai 69 anni. Tutti e sei erano affetti da neoplasie maligne a istotipo salivare della laringe. Gli istotipi includevano: tre carcinomi adenoido-cistici (2 sopraglottico, 1 sottoglottico), un carcinoma mucoepidermoidale (sopraglottico), un carcinoma epiteliale-mioepiteliale (sopraglottico), e un adenocarcinoma (transglottico). Tutti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico (2 chirurgie laser, 4 open) e 5 dei 6 pazienti sono stati successivamente sottoposti a terapia adjuvante (4 a radioterapia, 1 a radio-chemioterapia concomitante). Un paziente era fumatore; nessun paziente aveva storia di abuso di alcolici. A un follow-up con mediana di 4,5 anni nessuno dei pazienti ha presentato recidiva o metastasi locali o a distanza. I tumori a istotipo salivare della laringe si presentano solitamente in pazienti della seconda/terza età, e possono essere trattati con successo mediante approcci multimodali, con un ottimo controllo locoregionale di malattia.
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Perricone, Giovanna, et M. Regina Morales. « Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2012) : 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Alessandrini, M., A. Micarelli, A. Viziano, I. Pavone, G. Costantini, D. Casali, F. Paolizzo et G. Saggio. « Body-worn triaxial accelerometer coherence and reliability related to static posturography in unilateral vestibular failure ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 3 (juin 2017) : 231–36. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1334.

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Poichè le alterazioni della funzione vestibolare possono essere causa di disequilibrio, i principali reperti sviluppati ad oggi per misurare il controllo posturale e l’integrazione sensoriale nel danno vestibolare sono stati ottenuti grazie alla posturografia. Tuttavia, al fine di superare i problemi legati a tale genere di tecnologia, sono stati proposti gli accelerometri indossabili (ACC) come un’alternativa portatile e a basso costo per la misurazione dell’oscillazione corporea in ambienti confortevoli. D’altro canto, nessuno studio ad oggi ha dimostrato la validità sperimentale delle misurazioni ottenute con ACC - rispetto a quelle derivanti dalla posturografia - in soggetti affetti da deficit vestibolare. Pertanto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di i) sviluppare e validare una strumentazione pratica che potesse consentire la misurazione dei disordini dell’oscillazione corporea nell’ambito della valutazione otoneurologica attraverso gli ACC e ii) fornire un’analisi delle oscillazioni affidabile ed automatica, che potesse implementare in modo sensibile ed accurato la possibile discriminazione di pazienti affetti da deficit vestibolare unilaterale (UVF). A tale scopo, un gruppo di 13 pazienti (sette femmine, 6 maschi; età media 48.6 ± 6.4 anni) affetti da UVF da almeno 6 mesi e un altro omogeneo di 13 soggetti sani sono stati invitati a mantenere la posizione eretta durante l’esecuzione della posturografia statica (FBP) mentre indossavano a livello lombare - vicino al centro di massa - un sensore Movit® (by Captiks) costituito da accelerometri 3-D. La correlazione ‘product-moment’ secondo Pearson ha dimostrato un elevato livello di corrispondenza di quattro misure, estratte da ACC e da FBP, nel dominio del tempo e di tre in quello della frequenza. Inoltre il t-test ha evidenziato che due parametri nel dominio del tempo e due in quello della frequenza si sono dimostrati affidabili nel discriminare i soggetti affetti da UVF. Tali aspetti, nel loro complesso, dovrebbero focalizzare l’attenzione in ambito clinico e di ricerca su tale tecnica di registrazione, considerato l’arricchimento quantitativo e qualitativo di informazioni utili nella discriminazione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da UVF. In conclusione, noi riteniamo che la misurazione basata su ACC offra un’alternativa confortevole, affidabile, economica ed efficiente utile, assieme ai test clinici di equilibrio e mobilità, in molteplici circostanze così come negli studi implicati nella diagnosi, controllo e riabilitazione di pazienti affetti da UVF.
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Saponaro, Fabio. « L’accertamento dei tributi doganali : nuovi criteri di selezione dei controlli, confronti e tendenze evolutive ». Revista Brasileira de Direito 16, no 2 (23 novembre 2020) : 1. http://dx.doi.org/10.18256/2238-0604.2020.v16i2.4292.

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Aprovado e publicado em 11 de novembro de 2020. L’Autore esamina il funzionamento del sistema doganale europeo nei suoi profili sia di diritto sostanziale sia di diritto formale, ponendo particolare attenzione all’attività di revisione ed accertamento dei tributi doganali, che continua ad essere disciplinata dai singoli Stati membri dell’Unione europea. L’esigenza di reprimere sul territorio dell’Unione europea le frodi in materia doganale - in considerazione del fatto che i dazi costituiscono risorse proprie dell’Unione - ha visto incrementare gli interventi legislativi sovranazionali, anche in questa materia, al fine di introdurre nuovi strumenti e regole comuni per agevolare e migliorare le attività di verifica e controllo: scambio di informazioni fiscali e banche date informatiche per la condivisione delle informazioni tributarie disponibili presso ciascuno Stato. La ricerca di più efficaci criteri di selezione del rischio di elusione ed evasione fiscale sembra sempre più essere il risultato di una sterile e discutibile elaborazione informatica, scaturita dell’esame incrociato di una sempre maggiore mole di informazioni fiscali scambiate e/o condivise, quasi mai preceduta da un’adeguata analisi qualitativa e preventiva in grado di tenere conto e di garantire le esigenze di tutela del contribuente. Il modello europeo viene posto a confronto con quello brasiliano, che con l’adozione del “SISAM”, particolarmente evoluto sul piano tecnico-informatico, giunge perfino all’utilizzo di forme di “intelligenza artificiale” per garantire una efficiente selezione dei controlli e delle operazioni a rischio. Sullo sfondo emerge la contrapposizione tra il prevalente interesse fiscale rispetto al diritto di tutela del contribuente, spesso pregiudicato o impossibilitato nell’esercizio del suo diritto di difesa.
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Giampà, Federica, Stefano Magno, Laura Agostini, Annalisa Di Micco, Claudia Maggiore, Bianca Maria De Cesaris, Roberta Rossi, Chiara Simonelli et Filippo Maria Nimbi. « Tumore al seno e sessualità : uno studio esplorativo sugli aspetti psicologici e affettivi ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (novembre 2021) : 5–20. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-002001.

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Il tumore al seno è la forma di cancro più frequente e, ancora oggi, nonostante vi sia stato un miglioramento della prognosi, esso rimane la prima causa di morte da tumore nelle donne. L'obiettivo del presente studio è stato quello di valutare la qualità della vita e indagare gli aspetti psicologici, sessuologici ed affettivi in donne affette da carcinoma mammario, ponendole a confronto con un gruppo di con-trollo e identificare le possibili differenze. Il protocollo, composto da strumenti self-report, è stato somministrato a 97 donne suddivise in due gruppi: il gruppo clinico (n = 44 donne con tumore al seno in menopausa iatrogena) e il gruppo di controllo (n = 53 donne in menopausa). Le analisi hanno cercato di indagare quali domini hanno determinato la significatività nel confronto tra i due gruppi. È stato valutato il funzionamento sessuale (FSFI) e il distress (FSDS), il funzionamento psicologico (SCL-90-R) ed emozionale relativo alla sessualità (PANAS). Le donne con cancro al seno in menopausa iatrogena hanno mostrato maggio-ri difficoltà sessuali rispetto alle donne in menopausa naturale. Similmente, sinto-mi come ansia e depressione sono presenti in maniera più o meno sfumata nelle donne in menopausa naturale, mentre acquistano maggior valore in quelle in cui la menopausa è stata indotta precocemente. I dati che emergono dallo studio hanno risvolti notevoli sia per ricerche future che per l'attività clinica, sottolineando come la prospettiva biopsicosociale sia fondamentale per comprendere a pieno il vissuto personale e relazionale connesso alla patologia.
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BOLZONI, A., A. MAPELLI, A. BAJ, F. V. SIDEQUERSKY, A. B. GIANNÌ et C. SFORZA. « Valutazione tridimensionale dei movimenti mandibolari dopo ricostruzione con lembo libero di fibula ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no 6 (décembre 2015) : 371–78. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-504.

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In questo studio sono stati analizzati sette pazienti a cui è stata ricostruita la mandibola utilizzando un lembo libero di fibula. Un paziente è stato operato medialmente e gli altri sul lato destro o sinistro. I pazienti sono stati riabilitati con protesi su impianti, ed hanno eseguito una serie di movimenti limite mandibolari (massima apertura e chiusura della bocca, laterotrusioni destra e sinistra, protrusione), che sono stati registrati nelle tre dimensioni dello spazio da un sistema non invasivo di analisi del movimento. I relativi parametri cinematici dell’articolazione temporomandibolare sono stati confrontati con quelli ottenuti in un gruppo di soggetti sani di controllo utilizzando gli z-score. La massima apertura della bocca è risultata ridotta in tutti i pazienti, con z-scores compresi tra -2.742 e -0.106, ed è stata effettuata con una minore rotazione mandibolare sul piano sagittale. In tutti i pazienti salvo uno si è rilevata una riduzione del movimento del punto interincisale durante la protrusione. Nei pazienti, i movimenti del punto interincisivo in laterotrusione e i movimenti condilari durante l’apertura della bocca sono risultati molto variabili e talvolta asimmetrici. Anche la rotazione mandibolare è risultata molto variabile, con z-scores compresi tra -1.265 e - 1.388. Insieme all’ampiezza dei movimenti, sono state indagate alcune caratteristiche biomeccaniche dell’articolazione, che possono fornire informazioni relativamente ai capi articolari senza sottomettere i pazienti a procedure pericolose. Le valutazioni possono essere eseguite longitudinalmente durante il follow-up. I dati forniti da questo studio indicano quali aree facciali e quali strutture devono essere attentamente valutate durante la pianificazione preoperatoria, nell’illustrazione dei problemi al paziente e durante la riabilitazione.
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De Corso, E., G. Bastanza, V. Di Donfrancesco, M. L. Guidi, G. Morelli Sbarra, G. Passali, A. Poscia, C. de Waure, G. Paludetti et J. Galli. « Riduzione volumetrica dei turbinati inferiori con radiofrequenze : risultati clinici a lungo termine ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no 3 (mai 2016) : 199–205. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-964.

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Résumé :
Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare i risultati a lungo termine della procedura di riduzione volumetrica dei turbinati inferiori mediante radiofrequenze (RVTR). Abbiamo eseguito una valutazione prospettica longitudinale a lungo termine di 305 pazienti affetti da rinite (114 allergici e 191 non allergici) refrattari alla terapia medica e sottoposti a intervento di RVTR (gennaio 2004 - dicembre 2010). I pazienti sono stati seguiti per un Follow-up medio di 39,70±19,41 mesi (minimo-24, massimo-60 mesi) e sono stati valutati mediante la somministrazione del questionario NOSE-scale prima e dopo l’intervento a distanza di un mese e successivamente ogni anno per 5 anni. I pazienti sono stati considerati affetti da recidiva durante il periodo di follow-up in caso di ricomparsa dei sintomi con un aumento del punteggio totale del NOSE scale di almeno il 75% e necessità di riassumere trattamenti medici. La ricorrenza è stata valutata mediante analisi di sopravvivenza con il metodo di Kaplan-Meyer. Complessivamente abbiamo documentato una buona soddisfazione dei pazienti per quanto riguarda la procedura, con un elevato controllo del dolore e poche complicanze. Nel post-operatorio abbiamo avuto un significativo miglioramento di ostruzione nasale e respirazione orale vicariante (p < 0,05). Dopo 36 mesi abbiamo osservato un peggioramento dei sintomi, in particolare, dopo 36 mesi con un progressivo crescente tasso di recidive significativamente più elevato nei pazienti allergici rispetto a quelli non-allergici (p < 0,05). Abbiamo anche osservato una leggera diminuizione della soddisfazione generale dei pazienti. Il nostro studio conferma la buona tollerabilità da parte dei pazienti della procedura di decongestione dei turbinati inferiori con radiofrequenze con un basso rischio di complicanze. I nostri dati confermano inoltre una buona efficacia a lungo termine nella maggior parte dei pazienti per almeno 36 mesi dopo l’intervento con una probabilità di rimanere liberi da recidiva in questo periodo sempre superiore a 0,8. Nei mesi successivi si assiste a una progressiva riduzione del beneficio clinico in particolare nei pazienti allergici, con una differenza statisticamente significativa rispetto ai pazienti non allergici (p < 0,05).
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Moretti, V., R. Moretti, T. Sorgi et L. Salvati. « The contribution of meteorological surveys to the analysis of forest ecosystems : the FutMon project ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 10, no 3 (2 septembre 2013) : 79–87. http://dx.doi.org/10.3832/efor1025-010.

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Mair, Peter. « IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 3 (décembre 1989) : 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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Résumé :
IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Medina, Samantha, et Luis Ródenas. « La ansiedad en deportistas universitarios durante la cuarentena por COVID-19. » Cuadernos de Psicología del Deporte 22, no 2 (10 avril 2022) : 33–46. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.430721.

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Résumé :
A new virus called COVID-19, began to spread in Wuhan (China) since the end of 2019, and is now found all over the world. This virus, in addition to increasing the risk of death from infection, also increases psychological pressure on humanity. Samples were taken from college students from the different UANL faculties, using cluster sampling, which responded to a battery of questionnaires that included the 7-ítem Generalized Anxiety Disorder Scale (GAD-7) and those asking about the basic information of participants. We received 2,152 responses. Results indicated that 0,7% of respondents were experienced severe anxiety, 2,8% moderate anxiety and 20,9% mild anxiety. In addition, the factors Living in Urban Areas (OR = 821, 95% CI = 0,708 – 0,925), Family Income Stability (OR = 725, 95% CI = 0,643 – 0,815) and Living with Parents (OR = 701, 95% CI = 0,595 – 0,955) were protective against anxiety. Moreover, it was shown that having close relatives or acquaintances infected with coronavirs was a risk factor for increasing the anxiety of college students (OR = 3,009, 95% CI = 2,380 – 3,820). The results of the correlation analysis showed that the Daily Epidemic News, the Home Office and Having an Infected Relative or Acquaintance, were positively associated with anxiety symptoms (P < ,001). On the other hand, the use of Video Games and Technologies was negatively related to the level of anxiety (P < ,001). According to the study, it is suggested that students' mental health be monitored during the contingency caused by the COVID-19 epidemic. Un nuevo virus denominado COVID-19, comenzó a esparcirse en Wuhan (China) desde finales del 2019, y ahora se encuentra por todo el mundo. Este virus, además de aumentar el riesgo de muerte por infección, también aumenta la presión psicológica en la humanidad. Se tomaron muestras de estudiantes universitarios de las diferentes facultades de la UANL, mediante el uso de muestreo conglomerados, los cuales respondieron a una batería de cuestionarios que incluía la Escala de Trastorno de Ansiedad Generalizada conformada de 7 ítems (GAD-7). Se recibieron 2,152 respuestas. Los resultados indicaron que el 0,7% de los encuestados experimentaron ansiedad severa, el 2,8% ansiedad moderada y 20,9% ansiedad ligera. Asimismo, los factores Viviendo en Áreas Urbanas (RM = 0,821, IC 95% = 0,708 – 0,925), Estabilidad de Ingresos Familiares (RM = 0,725, IC 95% = 0,643 – 0,815) y Viviendo con Padres (RM = 0,750, IC 95% = 0,595 – 0,955) fueron protectores contra la ansiedad. De igual forma, se demostró que tener familiares o conocidos cercanos infectados con coronavirus fue un factor de riesgo para aumentar la ansiedad de los jóvenes universitarios (RM = 3,009, IC 95% = 2,380 – 3,820). Los resultados respecto al análisis de correlación demostraron que el Ver Noticias Diarias de la Epidemia, el Teletrabajo y Tener un Familiar o Conocido Infectado, se asociaron positivamente con los síntomas de ansiedad (P < 0,001). Por otro lado, el uso de Videojuegos y Redes Sociales durante la cuarentena se relacionó negativamente con el nivel de ansiedad (P < 0,001). Según el estudio se sugiere que la salud mental de los estudiantes sea controlada durante la contingencia provocada por la epidemia del COVID-19. Un nuevo virus denominata COVID-19, tra l'altro a Wuhan (Cina), desde finales del 2019, è ora racchiuso in tutto il mondo. Este virus, ademar of aumentar el riesgo de muerte por infección, también aumenta una presaón psicológica en the humanidad. Se il mondo muore di studi universitari di diverse facce di UANL, attraverso l'uso di muergoni conglomerati, quali risposte rispondono a una batteria di cuorzi e inclusione di Escala de Trastorno di Ansiedad Generalizada conformada of 7 ítems (GAD-7). Vedi informazioni 2.152 respuestas. I risultati sono indicativi dello 0,7% degli esperimenti effettuati su base severa, del 2,8% su risposta moderata e del 20,9% su risposta. Asimismo, los factores Viviendo en Áreas Urbanas (RM = 0,821, IC 95% = 0,708 - 0,925), Estabilidad de Ingresos Familiares (RM = 0,725, IC 95% = 0,643 - 0,815) y Viviendo con Padres (RM = 0,750, IC 95 % = 0,595 - 0,955) fueron protectores contra la ansiedad. In realtà, dimostrate ciò che è familiare o conoculare in cerca di informazioni con il coronavirus è dovuto a un fattore di riesame per aumentare la risposta degli studenti universitari (RM = 3.009, IC 95% = 2.380 - 3.820). I risultati di questa analisi di correlazione dimostrata da Ver Noticias Diarias de the Epidemia, Home Office e Tener un Familiar o Conocido Infectado, se si parla di positivamente con gli episodi di risposta (P <, 001). Per altri motivi, l'uso di Video Juegos y Redes Sociales durante la relazione è stato negativamente correlato alla risposta (P <, 001). Segue lo studio se ti piace la mente mentale degli estudenti controllo del mare durante la contingenza provocata dall'epidemia del COVID-19. Um novo vírus chamado COVID-19, começou a se espalhar em Wuhan (China) desde o final de 2019 e agora é encontrado em todo o mundo. Esse vírus, além de aumentar o risco de morte por infecção, também aumenta a pressão psicológica sobre a humanidade. As amostras foram coletadas de estudantes universitários das diferentes faculdades da UANL, usando amostragem por cluster, que respondeu a uma bateria de questionários que incluíam a Escala de Transtorno de Ansiedade Generalizada de 7 itens (GAD-7) e aqueles que perguntavam sobre as informações básicas dos participantes. Recebemos 2,152 respostas. Os resultados indicaram que 0,7% dos entrevistados experimentaram ansiedade grave, 2,8% ansiedade moderada e 20,9% ansiedade leve. Além disso, os fatores Viver em áreas urbanas (OR = 821, IC 95% = 0,708 - 0,925), Estabilidade da renda familiar (OR = 725, IC 95% = 0,663 - 0,815) e Morar com os pais (OR = 701, 95% IC = 0,595 - 0,955) foram protetores contra a ansiedade. Além disso, foi demonstrado que ter parentes próximos ou conhecidos infectados com coronavir era um fator de risco para aumentar a ansiedade de estudantes universitários (OR = 3,009, IC 95% = 2,380 - 3,820). Os resultados relativos à análise de correlação mostraram que o View Daily News of the Epidemic, o Home Office e Having a Infected Family or Known, foram positivamente associados aos sintomas de ansiedade (P < ,001). Por outro lado, o uso de videogames e tecnologias foi negativamente relacionado ao nível de ansiedade (P < 0,001). Segundo o estudo, sugere-se que a saúde mental dos estudantes seja monitorada durante a contingência causada pela epidemia do COVID-19.
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Monaci, Massimiliano. « L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali ». STUDI ORGANIZZATIVI, no 2 (avril 2013) : 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Résumé :
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Fleig, Arthur, et Roberto Guglielmi. « Bilinear Optimal Control of the Fokker-Planck Equation**This work was partially supported by the EU under the 7th Framework Program, Marie Curie Initial Training Network FP7-PEOPLE-2010-ITN SADCO, GA 264735-SADCO, by the DFG project Model Predictive Control for the Fokker-Planck Equation, GR 1569/15-1, and by the INdAM through the GNAMPA Research Project 2015 ”Analisi e controllo di equazioni a derivate parziali nonlineari”. » IFAC-PapersOnLine 49, no 8 (2016) : 254–59. http://dx.doi.org/10.1016/j.ifacol.2016.07.450.

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Narcisi, Selene, Stefano Allasia, Marcella Balbo, Cristina Cappa, Enrico Gabellieri, Paola Leporati, Barbara Lucatello, Alberto Ragni et Marco Gallo. « Ruolo del D-chiro-inositolo nella gestione del diabete mellito gestazionale : impatto su outcomes materni e fetali ». Working Paper of Public Health 10 (29 juillet 2022). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2022.9507.

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Introduzione. Il D-chiro-inositolo (DCI) è un mediatore dell’azione insulinica e ha dimostrato di migliorare i parametri metabolici delle donne con diabete gestazionale (GDM). L’obiettivo di questo studio è valutare l’impatto della supplementazione di DCI sul controllo metabolico e gli esiti materni e fetali delle donne affette da GDM. Pazienti e metodi. È stata valutata retrospettivamente una coorte di 20 donne affette da GDM, trattate con dieta standard e, in metà dei casi, supplementate con DCI. Sono stati valutati e confrontati nei due gruppi (DCI vs controllo) vari parametri (compenso glicemico, dose insulinica totale, parametri biometrici materni e fetali). Risultati. Il gruppo DCI ha mostrato una tendenza a una minor dose insulinica giornaliera, a glicemie postprandiali più basse e un minor peso al parto, mentre i feti del gruppo DCI avevano una minor circonferenza addominale e un minor peso alla nascita. A causa della bassa numerosità, le differenze riscontrate non sono risultate statisticamente significative. Conclusioni. La supplementazione di DCI nel GDM è sicura e sembra migliorare, in associazione a terapia standard, i parametri metabolici materni, oltre che esercitare un ruolo favorevole sullo sviluppo fetale.
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Lazzarino, L. « La formazione interprofessionale : sinergie per il controllo degli outcome sulla sicurezza del paziente ». Working Paper of Public Health 4, no 1 (15 juin 2015). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2015.6709.

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Résumé :
Obiettivi: . Obiettivo dello studio è valutare l'efficacia dell'apprendimento nei partecipanti alle iniziative di formazione sul campo, rispetto alle capacità di pensiero critico e riflessivo, al fine di verificare se risultino più efficaci i gruppi mono professionali o composti da professionalità diverse per lo sviluppo di progetti volti alla prevenzione di eventi avversi per il paziente. Metodologia: Revisione della letteratura, analisi quantitativa retrospettiva e analisi qualitativa mediante la conduzione di focus group. Risultati: E’ emersa una correlazione positiva tra le competenze di tipo critico-riflessivo e la formazione interprofessionale e tra quest'ultima ed il controllo degli esiti avversi per il paziente. Conclusioni: L'indagine quantitativa ha messo in luce alcuni rischi connessi alla formazione interprofessionale, analizzati successivamente con matrice SWOT, che inducono a porre particolare attenzione alla progettazione, da effettuarsi anche attraverso metodologie che prevedano lo stakeholder engagement. Lo sviluppo della formazione interprofessionale aumenta la collaborazione tra i membri delle équipe e tra i servizi; essa contribuisce ad uniformare i comportamenti e a migliorare la comunicazione con l'utenza; tutto ciò porta a decisioni rapide, appropriate e condivise.
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Butturini, L., L. Boiardi, I. Menozzi, S. Bemardi, G. Restori et G. Martines. « Studio ultrastrutturale epatico in conigli trattati con diclofenac ». Revista de Medicina de la Universidad de Navarra, 20 mars 2017, 11–13. http://dx.doi.org/10.15581/021.6615.

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Résumé :
In considerazione del riscontro, in Letteratura, di alterazioni degli indici di funzionalitil epatica, e di alcuni casi di epatite acuta imputabili all'uso dell'antiinfiammatorio non steroideo diclofenac sodico, estato intrapreso uno studio sperimentale sottoponendo 8 conigli ad un trattamento di 14 giorni con diclofenac (15 mg/kg al giorno i.m). Altrettanti animali sono stati considerati come controllo. La successiva analisi ultrastrutturale ha evidenziato i tipici segni della microcolestasi primaria e secondaria, indicando l'esistenza nell'animale da esperimento di un danno epatico subliminare da diclofenac. Questo rilievo, trasferito sul piano clínico, suggerisce particolare cautela nella somministrazione del farmaco, soprattutto nei pazienti epatopatici.
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Foddis, A. « Il Controllo di Gestione e la Spending Review ». Working Paper of Public Health 2, no 1 (15 juin 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6757.

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Résumé :
Obiettivi: In un’ottica di razionalizzazione dei costi, tenuto conto che la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua articolazione in aziende sanitarie sono state concepite dalle riforme come strumento proprio per tentare di raggiungere un equilibrio tra le limitate risorse e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il ruolo fondamentale che il Controllo di Gestione (CdG), in quanto strumento in grado di verificare l’efficienza di gestione delle singole strutture in cui si articola il SSN, riveste in tale contesto. Metodologia: Caso studio legato agli adempimenti compiuti dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in attuazione della DGR 2-4474 del 06.08.2012 “Determinazione obiettivi economici-finanziari delle aziende sanitarie regionali per l’anno 2012”. Dalla data di approvazione di tale provvedimento, la direzione aziendale si è impegnata in una serie di azioni volte a garantire l’equilibrio economico finanziario della gestione nel rispetto delle citate disposizioni della Regione Piemonte in materia di Spending Review (SR), emanate a compimento di quelle decretate a livello nazionale (DL 95/12 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”). Tali obiettivi hanno di fatto stimolato l’esigenza di dare ulteriore impulso alle già avviate attività aziendali in ambito di Controllo di Gestione (CdG), con particolare riguardo al sistema di budget, quale strumento di responsabilizzazione dirigenziale sulle azioni intraprese e sui risultati raggiunti in riferimento a tali vincoli. Risultati: Il sistema di Cdg collegato a quello di valutazione della performance risulta essere confacente alle misure di SR, solo se inteso come strumento di valutazione di efficacia e di valutazione della capacità delle politiche pubbliche di produrre gli effetti desiderati. La valutazione di efficacia diventa rilevante per identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse strutture sanitarie o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario; tale valutazione deve essere mirata a interventi volti a indurre un cambiamento in condizioni o comportamenti ritenuti problematici. Conclusioni: La SR non dovrebbe assumere carattere di misure correttive straordinarie mirate ad assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio (come sembrano essere finalizzate, da ultime, quelle decretate dal Governo Monti), ma intrecciarsi all’interno dell’intero processo di budgeting e di performance management per farle divenire uno strumento sistematico attraverso il quale ricercare le modalità più efficienti ed efficaci di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) su tutto il territorio nazionale, in un contesto di controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria. Concludendo, al fine di realizzare un sistematico programma di analisi e valutazione della stessa, e quindi di eludere in futuro la necessità di dover ricorrere ad ulteriori riduzioni per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, diventa improrogabile l’esigenza di rafforzare le attività di programmazione strategica e di controllo sul sistema di gestione delle aziende sanitarie potenziando, nel contempo, le strutture e gli strumenti di controllo e monitoraggio all’interno delle medesime.
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Ruggeri, Fabrizio. « I social network e lo sviluppo dell’interlingua nell’acquisizione di lingue affini. » Philologia Hispalensis, 2022, 155–73. http://dx.doi.org/10.12795/ph.2022.v36.i01.08.

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Résumé :
La ricerca presentata in questo articolo riguarda le potenzialità dei social nei processi di acquisizione linguistica in lingua straniera. Lo studio, condotto in ambito universitario, intende verificare se l’uso di un social network possa avere effetti positivi su motivazione, partecipazione e coinvolgimento degli studenti, e se faccia diminuire gli errori lessicali in lingua target. Per verificare le ipotesi iniziali si sono analizzati e confrontati i contenuti lessicali dei corpora generati con i commenti a 21 post pubblicati su Facebook, di due gruppi di apprendenti: uno sperimentale (che aveva usato il social durante il corso) e l’altro di controllo (che non l’aveva usato in nessun momento). I risultati dimostrano una diminuzione degli errori lessicali nel gruppo che aveva usato Facebook e ciò è da collegarsi alle dinamiche specifiche dei social che, favorendo attività collaborative, partecipative e motivanti, evidenziano le loro notevoli possibilità in ambito educativo. Parole chiave: social network, acquisizione del lessico, italiano LS, analisi degli errori, Facebook
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Grosso, F., V. Maglione, A. Fozza, M. Rossi, I. De Martino, L. Randi, E. Guasco et al. « Terapia neoadiuvante e Total Mesorectal Excision (TME) con approccio mininvasivo per cancro del retto : analisi dei risultati di una serie consecutiva di 117 pazienti trattati in un unico centro ». Working Paper of Public Health 1, no 1 (15 juin 2012). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2012.6784.

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Contesto: la terapia neoadiuvante dell’adenocarcinoma rettale (AR) migliora il controllo locale della malattia e rappresenta lo standard per la malattia localmente avanzata. La total mesorectal excision (TME) per via laparoscopia e robotica si è rapidamente diffusa grazie alla magnificazione dell’immagine della pelvi che facilita la dissezione del meso-retto e ai noti vantaggi dell’approccio mininvasivo. Metodi: una serie consecutiva di pazienti con AR localmente avanzato o in sede ultrabassa hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante e chirurgia mininvasiva (TME) presso il Nostro Centro. Abbiamo rivisto i dati clinici raccolti in modo prospettico focalizzandoci sulla fattibilità, sulla risposta tumorale e sui risultati a lungo termine del trattamento. Risultati: in un periodo di tredici anni, 117 pazienti affetti da AR (80 maschi e 37 femmine) hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante e chirurgia mininvasiva (TME). L’età media alla diagnosi era 67 anni; lo stadio pre-trattamento era: I in 10 pazienti (9%); IIA in 58 pazienti (50%); IIC in 5 (4%); IIIA in 10 (9%); IIIB in 31 (26%) e IV in 3 pazienti (2%), rispettivamente. Tutti i pazienti hanno ricevuto radioterapia conformazionale a fasci esterni (3D-CRT), 79 (67%) di essi con concomitante chemioterapia. 103 pazienti sono stati sottoposti ad una chirurgia laparoscopica e 14 robotica. Complessivamente 90 pazienti (77%) sono stati sottoposti ad una resezione anteriore dle retto (RAR) e 27 (23%) un’amputazione addominoperineale. Un dowstaging si è osservato in 70 pazienti (66%). Non si sono verificate complicazioni intraoperatorie maggiori. Ad un follow-up mediano di 52 mesi, 8 pazienti (7%) hanno avuto una recidiva locale, 7 di questi con recidiva a distanza e 16 pazienti (14%) hanno avuto una ricaduta a distanza. La sopravvivenza attuariale a 5 anni libera da recidiva (RFS) è stata del 76,5%. Conclusioni: i nostri dati suggeriscono che in un ospedale pubblico la chirurgia mini-invasiva dopo terapia neoadiuvante è fattibile nella reale pratica clinica e offre un consistente vantaggio nel controllo della malattia.
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Luise, Fulvia. « Curarsi dell'anima intera ». Revista de Estudos Filosóficos e Históricos da Antiguidade 12, no 24 (22 juin 2022). http://dx.doi.org/10.53000/cpa.v12i24.802.

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Résumé :
Il saggio contiene uno studio dei motivi che portano il Socrate della Repubblica a rilanciare il tema della “cura di sé” in rapporto all’immortalità dell’anima nel libro X, dopo aver dichiarato conclusa la ricerca della giustizia e realizzato il paradeigma della città perfettamente buona, alla fine del IX. Lo sfondo della mia analisi è costituito sia dal dibattito internazionale sulla strategia interna al grande dialogo (dibattito che ha evidenziato i termini di una possibile frattura tra il corpo organico dei primi nove libri e l’”appendice” del X, apparsa a molti studiosi non necessaria e discordante con la prospettiva etica e politica precedentemente delineata), sia dal problematico rapporto tra i differenti modelli di cura dell’anima (e di anima) presenti nel Fedone e nella Repubblica (riassumibile nel contrasto tra l’ideale purezza dell’anima “sola con se stessa” del Fedone e la politicità conflittuale dell’anima della Repubblica). L’analisi parte dal grande avvertimento contenuto nel mito di Er (e rivolto da Socrate a Glaucone) sulla necessità di prolungare la cura dell’anima, mirando a guidarla oltre la morte nelle sue successive scelte di vita. Si sviluppa poi nell’approfondimento della strategia discorsiva adottata da Socrate, in vista di un’imputazione di responsabilità totale all’individuo sul controllo delle sue intenzioni. Infine, attraverso il confronto con alcuni celebri passaggi del libro IX sulla necessità di depurare i sogni tirannici con opportuni esercizi, giunge all’ipotesi che il progetto di cura prolungata dell’anima del libro X rappresenti un organico completamento della costruzione della kallipolis. Da questa prospettiva è possibile rileggere diversamente anche i rapporti tra Fedone e Repubblica sull’anima e la prescrizione della “cura di sé”.
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Guerrini, Monica, Paolo Maria Politi, Luca Puglisi et Filippo Barbanera. « Primo dato genetico per il fratino (<em>Charadrius alexandrinus</em>) in Italia e confronto su scala continentale ». Rivista Italiana di Ornitologia, 14 juillet 2022. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2022.577.

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Résumé :
Il fratino (Charadrius alexandrinus, Charadriformes) è una specie con distribuzione ampia che comprende i litorali di tutta la fascia temperata e subtropicale di Europa, Asia ed Africa. Negli ultimi decenni la disponibilità di habitat per la nidificazione della specie è risultata fortemente limitata dalla distruzione diretta o perdita funzionale delle aree dunali ad opera del crescente turismo costiero. Quando non è preclusa la possibilità di insediarsi sul litorale, il successo riproduttivo risulta comunque drasticamente ridotto dal disturbo antropico. In Italia, il fratino è in forte diminuzione ed è classificato “In Pericolo” nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Tre nuclei stabili sono noti in Toscana, di cui uno nel comune di Castagneto Carducci (Livorno). In quest’area, il recupero di un uovo fratturato a seguito di una forte mareggiata (2020) sull’arenile della Zona Speciale di Conservazione/Zona di Protezione Speciale Padule di Bolgheri, ha permesso l’amplificazione tramite PCR di un frammento di 523 pb della Regione di Controllo del DNA mitocondriale. La sequenza è stata allineata con altre 198 scaricate dalla GenBank al fine di ricostruire le relazioni genetiche tra fratini sulla base sia dell’origine geografica che dell’appartenenza a popolazioni continentali o insulari, identificare gruppi geneticamente omogenei, e testare un’ipotesi di espansione demografica attraverso l’intero areale di distribuzione della specie. La diversità genetica è risultata più elevata nelle isole rispetto alle aree continentali. Dei 47 aplotipi (H) totali, 35 sono privati mentre tra i rimanenti, tutti condivisi da più popolazioni, due si sono distinti per elevata frequenza: uno (H3) è stato quasi esclusivamente rinvenuto in Europa mentre l’altro (H14) nell’intera Eurasia (con prevalenza orientale). Il fratino di Bolgheri è stato assegnato all’aplotipo H3 insieme a soggetti originari soprattutto della Penisola Iberica e della Macaronesia. Nel complesso, tre gruppi genetici omogenei sono stati identificati nell’intero areale della specie; tuttavia, a conferma di un elevato flusso genico intraspecifico, nessuno di questi possiede una definita struttura spaziale. Infine, le analisi demografiche hanno evidenziato una significativa espansione demografica su scala continentale nella storia naturale del fratino. Questo studio rappresenta il primo contributo alla conoscenza delle affinità genetiche della popolazione italiana di fratino e sottolinea l’urgenza di investigare la specie su scala nazionale per definire strategie di conservazione più adeguatamente informate.
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Calenda, Giorgio, et Umbro Sciamannini. « Le tecnologie tutte italiane per la prevenzione delle infezioni nosocomiali ». Journal of Advanced Health Care, 24 août 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1908-013.

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Résumé :
Prevenire il 30% delle infezioni contratte dai pazienti durante e dopo il ricovero ospedaliero è l’obiettivo di medici, politici e associazioni di pazienti per arginare quest’emergenza sanitaria, che conta mezzo milione di casi all’anno e che uccide -numeri alla mano- più degli incidenti stradali: ogni anno le regioni pagano indennizzi milionari alle famiglie che hanno subito danni nella sanità. Una tecnologia innovativa tutta italiana è stata messa a punto per porre una valida ed efficace barriera, sulle infezioni e sepsi d’organo, in ambito delle strutture Ospedaliere ad alta tecnologia. La gamma è denominata ABT 9000 ed ABT 3000 realizzate dopo circa 20 anni di ricerca. Da una attenta analisi emerge la necessità di tutela prima, durante e dopo l’attività lavorativa in ambito sanitario: mettere a disposizione degli operatori tecnologie sempre innovative per la loro protezione, per quella ambientale e, in sostanza, generare automaticamente l’innalzamento della qualità lavorativa e –più in generale- di tutto l’ambiente. Il controllo del rischio biologico-chimico reale, effettivamente validato in ABT, diminuisce lo stress professionale, migliora il microclima di lavoro, abbatte i costi delle gravissime infezioni o sepsi d’organo con meno utilizzo di antibiotici e relativa antibiotico resistenza, dovuta all’uso sempre maggiore di antimicrobici sofisticati ad alto peso. Altro aspetto migliorativo –non meno importante– è quello di poter ottenere un elevato miglioramento dei tempi di lavoro. In tal senso, una sola apparecchiatura ABT 9000 si stima possa catturare circa 24 tonnellate annue (ipotizzando un pieno al giorno) e inertizzare con un’azione biologica (denaturazione/inibizione) i nuclei interni alle Rna resistenti, presenti nel Dna. Inoltre, viene garantita la difesa ambientale nel rispetto degli accordi stato-regione tra Ministero della Salute e quello dell’Ambiente -la tecnologia soddisfa infatti l’art. 214 del dLg 152/2006 inerente la riduzione di rifiuti speciali e la loro gestione in sicurezza- oltre che il risparmio che la Struttura ottiene non dovendo affidare i rifiuti liquidi a ditta specializzata per il loro smaltimento. Il sistema è unico ed esclusivo, dotato di due patent PCT internazionali e realizzato nel rispetto delle recenti normative ISO 62366 Usability al servizio delle risorse umane impiegate. La nuova proposta “ABT” fornisce ulteriori vantaggi sulla gestione delle risorse umane, migliorando le condizioni psico-fisico-relazionali e organizzative che ne caratterizzano il lavoro all’interno delle aziende sanitarie.
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