Thèses sur le sujet « Analisi della percezione del rischio »

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1

Genovese, Alessandro <1989&gt. « Percezione della qualità del servizio aeroportuale : analisi del punto di vista del passeggero attraverso la DRSA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5377.

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2

Gaspari, Andrea. « Valutazione della stabilità dinamica e del rischio di caduta tramite analisi della cinematica del COM : una revisione della letteratura ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
La principale causa di morte accidentale è la caduta, che colpisce per lo più soggetti fragili, anziani o affetti da particolari patologie più o meno invalidanti. Il verificarsi dell'evento avverso è conseguenza dello spostamento del centro di massa corporeo (COM) all'esterno della base di appoggio, che compromette l'equilibrio di tali soggetti con conseguente sviluppo di disturbi anche di natura psicologica legati al timore di cadere. Questo elaborato di tesi si pone come obiettivo quello di revisionare sistematicamente la letteratura che analizza la cinematica del COM e l'indice Harmonic Ratio, per prevenire il rischio di cadute. Per l'analisi del cammino si sono utilizzati i sensori inerziali, quali accelerometri e giroscopi che sfruttano l'inerzia di una massa contenuta al loro interno e comunicano con il calcolatore tramite bluetooth. I sensori sono infatti dispositivi leggeri, affidabili, miniaturizzabili e poco costosi. In altri casi è stata utilizzata la stereofotogrammetria che ha permesso uno studio della Gait Analysis tramite la collocazione di markers catarifrangenti in particolare punti di repère anatomici. Gli indici COM e HR sono stati calcolati a seguito dell'esecuzione di un task motorio, i cui parametri spazio temporali durante il cammino sono stati analizzati con tale strumentazione. Tali indici sono risultati essere dei buoni discriminatori.
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3

Cadona', Sonia <1992&gt. « La valutazione del presupposto della continuità aziendale : analisi degli indicatori di rischio ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15086.

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4

Borghetti, Michela. « Analisi del rischio di liquefazione nell'area della nuova scuola di Gatteo a Mare ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare i dati prodotti da prove CPTU per verificare il potenziale di liquefazione di un terreno a Gatteo a Mare in cui è prevista la costruzione di una scuola elementare. Come prima fase di questo lavoro di tesi, ho approfondito il tema della liquefazione attraverso uno studio bibliografico, dal quale ho appreso le formule e gli schemi necessari per il calcolo dell’ indice di potenziale di liquefazione (Robertson & Wride). In seguito, è stata eseguita una prova CPTU in sito, dal quale si sono ricavati i parametri necessari per l’applicazione delle formule (effettuate attraverso un foglio di calcolo Excel). I valori ottenuti sono stati infine inseriti all’interno di grafici, commentati, e da cui si è poi giunti alla conclusione e stesura della relazione.
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5

Chiesa, Sharat. « Studio del microclima indoor e valutazione del rischio in un locale particolarmente sensibile della Biblioteca Classense ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
Il lavoro di tesi, presentato in questo elaborato, è parte integrante di un progetto di natura multidisciplinare, ed interdisciplinare, riguardante la Biblioteca Classense di Ravenna che ha coinvolto il personale della biblioteca, docenti, ricercatori e studenti della Scuola di Scienze e di Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. L’obiettivo principe che ha motivato, giustificato e guidato la stesura di questo lavoro è stato il bisogno di ottenere informazioni, per effettuare la caratterizzazione microclimatica del caveau della Biblioteca Classense al fine di valutarne l’idoneità della sua destinazione d’uso e la presenza di eventuali sorgenti di rischio per i beni in esso contenuti. L’indagine ambientale è stata svolta attraverso due fasi successive: l’analisi microclimatica (avvenuta contestualmente alla valutazione del radon indoor) e l’applicazione della metodologia di analisi del rischio NICHE (New rIsk assessment methodology for Cultural HEritage protection). Sulla base delle informazioni in precedenza ricavate, è stato possibile realizzare la seconda fase, ovvero applicare la metodologia di analisi del rischio NICHE al caso studio in esame. Va ricordato che il fine principale di questa analisi del rischio relativa è stato quello di evidenziare se le caratteristiche microclimatiche e di qualità dell’aria rientrassero nei valori suggeriti dalle norme di riferimento (le norme UNI) e dalla letteratura. Sulla base dei risultati ottenuti dall'applicazione dell’analisi del rischio, si evince che non vi siano particolari rischi né per i beni librari presenti nell'ambiente in questione né per il personale che ne usufruisce. Come evidenziato nei grafici riportati e discussi, non vi sono particolari criticità, con riferimento al periodo in cui è stato effettuato il monitoraggio. Lo scenario di rischio per le variabili considerate nell'analisi del rischio risulta “accettabile".
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6

Coppola, Floriana. « Analisi del microclima e valutazione integrata del rischio per ambienti confinati e sensibili : il caso della Biblioteca Classense ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7923/.

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Résumé :
Il presente lavoro nasce dall’esigenza maturata, oramai da diversi decenni, di conoscere l’ambiente che circonda i beni culturali, in virtù della loro intrinseca natura non rinnovabile. La ricerca si compone di due parti: l’analisi microclimatica e lo sviluppo di una metodologia innovativa di analisi relativa del rischio, che vede come bersagli i beni culturali, con particolare riferimento a quelli librari. In particolare, sulla base dei dati di temperatura, umidità relativa, concentrazioni di NO2 e O3, misurati in alcune sale della Biblioteca Classense di Ravenna, nel periodo dal 21 luglio al 7 agosto 2014, è stato possibile caratterizzare diversi ambienti confinati, tra loro eterogenei, e confrontare le dinamiche che s’instaurano tra l’ambiente indoor e quello outdoor, mediante, ad esempio, il calcolo del cosiddetto rapporto Indoor/Outdoor (I/O) e la stima del tasso di ventilazione. È stata poi proposta una metodologia di analisi del rischio che valuta i suddetti parametri microclimatici, come fattori di rischio. Attraverso tale metodologia, che identifica gli eventuali stati anomali nel sistema, è possibile giungere ad una definizione delle priorità per quegli aspetti esaminati che potrebbero discostarsi dalle condizioni di benessere, provocando un’accelerazione dei processi di degrado dei beni librari. Tale metodologia, infine, è stata applicata alle sale oggetto dell’analisi microclimatica, allo scopo di identificare eventuali fattori di rischio microclimatici.
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7

Bison, Giovanna <1987&gt. « Al di là del muro, tra gli alberi. Analisi antropologica della percezione del cimitero mestrino negli anni duemila ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9618.

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Résumé :
In questa tesi si è analizzata l’odierna percezione del paesaggio cimiteriale mestrino. Le diverse interviste sono state compiute passeggiando all’interno del cimitero, il più grande per espansione e per numero di sepolture dell’entroterra veneziano. La sua forma irregolare, la sua eterogeneità architettonica e la sua storia rispecchiano perfettamente la città in cui è totalmente inglobato. Racchiuso tra binari ferroviari e una trafficata tangenziale, il cimitero di Mestre è una città dentro una città. Pur essendo inserito nel centro urbano è reso invisibile dalle sue mura, luogo in i cui confini non sono solo quelli costruiti con i mattoni. Paesaggio di contrasti, il cimitero è un microcosmo plasmato dalle passeggiate solitarie, incontri collettivi, memoria individuale e necessità di dimenticare. Il cimitero, con i suoi rumori e i suoi silenzi, è un luogo denso di significato, in cui si ritrovano condensate molte delle caratteristiche della società contemporanea. Al suo interno la natura cerca continuamente di riprendersi i suoi spazi, appena l’oblio umano lo consente, in cimitero, infatti, la natura in viene domata, negata, ma allo stesso tempo anche imitata, tramite fiori e prati di erba finta.
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8

SERRA, PAOLO. « Analisi del rischio ed impatto ambientale della produzione di energia elettrica utilizzando sorgo da biomassa ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10808.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato analizza l’utilizzo del sorgo (Sorghum bicolour (L.) Moench) al fine di produrre energia elettrica, tramite combustione diretta della biomassa. Il focus della tesi è stato quello di sottolineare i benefici ed i rischi associati all’uso di tre genotipi di sorgo caratterizzati da diversa lunghezza del ciclo culturale (precoce, medio-tardivo e tardivo). La dinamica e la durata del processo di essicazione in campo sono state simulate attraverso un modello ad hoc (“sorghum haying model”), il quale integrato a CropSyst, è stato utilizzato per realizzare un’analisi del rischio produttivo stimando le perdite di biomassa (respirazione e meccanizzazione), ed i mancati affienamenti. Nell’analisi del rischio vengono stimati il numero di ettari necessari e la probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1 necessari per l’alimentazione di una centrale nell’Oltrepò pavese . Inoltre uno studio di Life Cycle Assessment è stato condotto per la valutazione dell’impatto ambientale dell’utilizzo del sorgo integrato a quello della paglia per il completamento del fabbisogno totale della centrale 94.000 ton ss anno-1. Particolare attenzione inoltre è stata data alla variazione del contenuto di C organico del suolo dovuto alla rimozione della paglia ed all’interramento dei mancati affienamenti di sorgo. Il genotipo precoce mostra le migliori performance produttive ed energetiche oltre che la più alta probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1. Lo studio di LCA non ha mostrato differenze significative tra i genotipi anche se il minor impatto ambientale, è stato evidenziato dal genotipo tardivo conseguenza dell’interramento della più alta quantità di mancati affienamenti.
This PhD thesis explores the use of sorghum (Sorghum bicolour (L.) Moench) as a dedicated bio-energy crop and highlights the benefits and risks associated with the use of early, medium-late and late sorghum genotypes to generate electricity by direct combustion in a biomass power plant. The dynamics and duration of the field drying process were simulated through the development of a specific model ("sorghum haying model"), which integrated with CropSyst, was used to perform a production risk assessment analysis estimating the biomass losses (respiration and mechanical), the haymaking failures and consequently to quantify the amount of dry baled biomass available for the power plant. In addition, the number of hectares needed to plant sorghum and the probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1, necessary to feed a biomass power plant in Oltrepò Pavese, were estimated. A complete Life Cycle Assessment (LCA) study was carried out in order to evaluate the environmental impact of the three sorghum genotypes involved in this study. The LCA study takes into consideration the use of winter wheat straw as an additional biomass source to satisfy the total biomass power plant needs (94000 Mg DM y-1). Particular attention was given to the soil organic C change (ΔSOC) due to straw removal and haymaking failures soil incorporation. Early genotype showed the best biomass production and energy performance as well as the highest probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1. The LCA results did not show significant differences between genotypes although the lower environmental impact, has been achieved by the late genotype due to the highest amount of haymaking failures incorporated in the soil.
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SERRA, PAOLO. « Analisi del rischio ed impatto ambientale della produzione di energia elettrica utilizzando sorgo da biomassa ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10808.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato analizza l’utilizzo del sorgo (Sorghum bicolour (L.) Moench) al fine di produrre energia elettrica, tramite combustione diretta della biomassa. Il focus della tesi è stato quello di sottolineare i benefici ed i rischi associati all’uso di tre genotipi di sorgo caratterizzati da diversa lunghezza del ciclo culturale (precoce, medio-tardivo e tardivo). La dinamica e la durata del processo di essicazione in campo sono state simulate attraverso un modello ad hoc (“sorghum haying model”), il quale integrato a CropSyst, è stato utilizzato per realizzare un’analisi del rischio produttivo stimando le perdite di biomassa (respirazione e meccanizzazione), ed i mancati affienamenti. Nell’analisi del rischio vengono stimati il numero di ettari necessari e la probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1 necessari per l’alimentazione di una centrale nell’Oltrepò pavese . Inoltre uno studio di Life Cycle Assessment è stato condotto per la valutazione dell’impatto ambientale dell’utilizzo del sorgo integrato a quello della paglia per il completamento del fabbisogno totale della centrale 94.000 ton ss anno-1. Particolare attenzione inoltre è stata data alla variazione del contenuto di C organico del suolo dovuto alla rimozione della paglia ed all’interramento dei mancati affienamenti di sorgo. Il genotipo precoce mostra le migliori performance produttive ed energetiche oltre che la più alta probabilità di eccedere la soglia di 64.000 ton ss anno-1. Lo studio di LCA non ha mostrato differenze significative tra i genotipi anche se il minor impatto ambientale, è stato evidenziato dal genotipo tardivo conseguenza dell’interramento della più alta quantità di mancati affienamenti.
This PhD thesis explores the use of sorghum (Sorghum bicolour (L.) Moench) as a dedicated bio-energy crop and highlights the benefits and risks associated with the use of early, medium-late and late sorghum genotypes to generate electricity by direct combustion in a biomass power plant. The dynamics and duration of the field drying process were simulated through the development of a specific model ("sorghum haying model"), which integrated with CropSyst, was used to perform a production risk assessment analysis estimating the biomass losses (respiration and mechanical), the haymaking failures and consequently to quantify the amount of dry baled biomass available for the power plant. In addition, the number of hectares needed to plant sorghum and the probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1, necessary to feed a biomass power plant in Oltrepò Pavese, were estimated. A complete Life Cycle Assessment (LCA) study was carried out in order to evaluate the environmental impact of the three sorghum genotypes involved in this study. The LCA study takes into consideration the use of winter wheat straw as an additional biomass source to satisfy the total biomass power plant needs (94000 Mg DM y-1). Particular attention was given to the soil organic C change (ΔSOC) due to straw removal and haymaking failures soil incorporation. Early genotype showed the best biomass production and energy performance as well as the highest probability to exceed the threshold of 64000 Mg DM y-1. The LCA results did not show significant differences between genotypes although the lower environmental impact, has been achieved by the late genotype due to the highest amount of haymaking failures incorporated in the soil.
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Marchionni, Elianires. « Valutazione del rischio sismico di un edificio strategico destinato a sede della di.coma.c di Parma ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Una delle principali prerogative nell’ambito della protezione civile è lo studio e l’analisi del rischio sismico. Non è possibile prevedere tali eventi né tanto meno evitare che si verifichino, tutto ciò che si può fare e garantire una sicurezza adeguata e ridurre considerevolmente il fattore di rischio. La pianificazione dell’emergenza rappresenta una delle strategie principali per mitigare gli effetti di un evento sismico. Il seguente lavoro svolge un analisi in ambito lineare dinamico e in ambito statico non lineare valutando le zone di criticità e gli indici di rischio sismico di un edificio intelaiato in c.a. la modellazione dell'edificio ha previsto un analisi storico-critica dell'opera al fine di garantire un fattore di confidenza ed un livello di dettaglio tali da permettere un riscontro significativo sulle valutazioni desunte. L’edificio è stato progettato utilizzando come normativa di riferimento il Decreto del Ministro dei lavori Pubblici 16 gennaio 1996 “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”, assumendo come parametri di progetto un grado di sismicità S = 9 e un coefficiente di protezione sismica I = 1.4 (valido per le opere la cui resistenza al sisma è di importanza primaria per le necessità della protezione civile). Come precedentemente anticipato, l’edificio è già stato analizzato e sviluppato con un modello agli elementi finiti, la sua capacità sismica è stata valutata in ambito elastico lineare tramite un’analisi modale con spettro di risposta sia normativo proposto dalle NTC2008 che con spettro di risposta sismico locale realizzato ad hoc per l’edificio.
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Bracaloni, Amedeo. « Analisi del rischio idraulico in ambiente urbano : il caso del torrente Ravone a Bologna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10107/.

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Résumé :
Sulla base di analisi pluviometriche, stima delle LSPP e tempi di ritorno, si è proceduto a creare le mappe di Pericolosità dell'area del Bacino del Torrente Ravone, Bologna, Quartiere Saragozza. Segue l'analisi degli edifici esposti e la loro vulnerabilità ad eventi con Tr noto, creazione di mappe di danno potenziale secondo normativa per arrivare a realizzare la carta del rischio idraulico. Si è utilizzato il Modello INSYDE per i calcoli.
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DORONZO, RAFFAELE. « Analisi congiunta della crescita economica e del rischio socio-politico in un panel di 159 Paesi ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/304.

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Résumé :
Questo lavoro analizza la relazione tra crescita economica e rischio-socio politico in un campione di 159 paesi per 30 anni. Il principale risultato è che l'instabilità socio-politica diminuisce la crescita mentre l'effetto della crescita sull'instabilità non è statisticamente significativo. Inoltre si evidenzia una relazione negativa tra inflazione e crescita, ma questo collegamento è mediato dal canale dell'instabilità socio-politica.
This paper tests the relationship between economic growth and socio-political instability on a large sample of 159 countries over 30 years, from 1970 through 2000. After a meticulous analysis performed with system estimates, modern econometric techniques that detect endogeneity and a detailed battery of robustness tests I find that socio-political risk decreases economic growth. as regard the other causality link from economic growth to instability, this effect is instead not statistically significant. In addiction a negative relationship between inflation and growth emerges but this link is mediated by the channel of socio-political instability.
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DORONZO, RAFFAELE. « Analisi congiunta della crescita economica e del rischio socio-politico in un panel di 159 Paesi ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/304.

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Résumé :
Questo lavoro analizza la relazione tra crescita economica e rischio-socio politico in un campione di 159 paesi per 30 anni. Il principale risultato è che l'instabilità socio-politica diminuisce la crescita mentre l'effetto della crescita sull'instabilità non è statisticamente significativo. Inoltre si evidenzia una relazione negativa tra inflazione e crescita, ma questo collegamento è mediato dal canale dell'instabilità socio-politica.
This paper tests the relationship between economic growth and socio-political instability on a large sample of 159 countries over 30 years, from 1970 through 2000. After a meticulous analysis performed with system estimates, modern econometric techniques that detect endogeneity and a detailed battery of robustness tests I find that socio-political risk decreases economic growth. as regard the other causality link from economic growth to instability, this effect is instead not statistically significant. In addiction a negative relationship between inflation and growth emerges but this link is mediated by the channel of socio-political instability.
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Minardi, Stefano. « Valutazione del rischio ecologico dei residui di farmaci nel suolo : analisi sperimentale della tossicità della carbamazepina sul lombrico Eisenia andrei ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5118/.

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Résumé :
La carbamazepina fu commercializzata a partire dagli anni Sessanta; è un analgesico anticonvulsivante e specifico per la nevralgia del trigemino ed è uno dei principali farmaci usati nel trattamento dell’epilessia. La sua azione più nota a livello del sistema nervoso è quella di rallentare il recupero dei canali al sodio, sebbene abbia anche effetti metabolici importanti interferendo con il ciclo degli inositoli e con la GSK-3 (glicogeno sintasi-chinasi 3). Tale sostanza è sotto la lente d’ingrandimento sia per le sue caratteristiche chimico-fisiche (vedi la sua alta persistenza in ambiente) sia per la sua alta tossicità per la salute umana. Le sue proprietà terapeutiche spesso sono accompagnate da effetti collaterali sia nei pazienti che assumono direttamente il medicinale, sia negli organismi non-bersaglio che vengono a contatto con i residui ed i metaboliti del farmaco in ambiente. Le principali fonti di contaminazione dell’ambiente sono rappresentate dagli scarichi domestici, urbani, ospedalieri ed industriali e dagli effluenti di impianti di depurazione. Inoltre, l’uso irriguo di acque contenenti residui del farmaco oppure fenomeni di esondazione di corpi idrici contaminati contribuiscono ampiamente alla distribuzione di questo composto nei suoli. La matrice suolo ha avuto relativamente poca attenzione per quanto riguarda gli effetti dell’inquinamento sugli organismi in generale, ed in particolare non vi sono studi sui farmaci. Il presupposto di questo studio dunque è stato quello di mettere a punto una metodologia volta a valutare gli effetti all’esposizione del farmaco carbamazepina su organismi bioindicatori, i lombrichi della specie Eisenia andrei. Il seguente progetto è durato da Maggio 2012 a Febbraio 2013, periodo in cui sono stati effettuati saggi sub cronici per valutare l’effetto di suoli sperimentalmente contaminati con il farmaco sui parametri del ciclo vitale del lombrico (accrescimento, mortalità e riproduzione) e su una serie di biomarker cellulari (neutral red retention assay, accumulo lisosomiale di lipofuscine, accumulo lisosomiale di lipidi neutri insaturi, attività dell’enzima acetilcolinsterasi, attività dell’enzima catalasi, attività dell’ enzima glutatione-S-transferasi e concentrazione di malondialdeide). I risultati ottenuti mostrano che la carbamazepina non ha effetti sui parametri del ciclo vitale. Per quanto riguarda i parametri fisiologici si notano tuttavia dei risultati diversi. L’accumulo lisosomiale di lipofuscine e lipidi neutri indica che il metabolismo dei vermi risulta in qualche modo alterato dall’esposizione alla carbamazepina alle concentrazioni saggiate. Queste alterazioni potrebbero essere spiegate da un effetto di tipo ossidante; infatti i due biomarker oltre a rappresentare un segnale di alterazione metabolica rappresentano anche un indicazione di perossidazione lipidica. Queste osservazioni meritano di essere approfondite studiando il bioaccumulo e la degradazione della carbamazepina nei suoli, che potrebbero essere alla base della diversità di risultati rispetto alla tossicità evidenziata negli organismi acquatici. A fronte della consapevolezza dei rischi potenziali dovuti alla presenza di farmaci nelle acque e nel suolo, molto resta da fare per ampliare le conoscenze su questa tipologia di contaminazione, in particolare nei campi del monitoraggio e del comportamento ambientale, degli studi ecotossicologici e delle procedure e tecnologie idonee a limitare la loro immissione nell’ambiente.
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Stignani, Valentina. « Valutazione del rischio ecologico di residui di farmaci nell’ambiente : analisi sperimentale della tossicità sul crostaceo Daphnia magna ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5110/.

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Résumé :
I farmaci sono una nuova classe di inquinanti ambientali ubiquitari che raggiungono, insieme alle acque fognarie, i depuratori urbani che non sono in grado di rimuoverli o degradarli. Così le acque depurate, ancora ricche di farmaci, si riversano nei canali riceventi portando questo carico di inquinanti fino ai fiumi e ai laghi. L’obiettivo del presente studio è stato fornire un contributo alla valutazione del rischio ecologico associato al rilascio di miscele di farmaci nell’ambiente acquatico, verificando con esperimenti di laboratorio gli effetti dell’esposizione congiunta a propranololo e fluoxetina sulla riproduzione di Daphnia magna, crostaceo planctonico d’acqua dolce. Il propranololo è un farmaco beta-bloccante, ossia blocca l'azione dell'adrenalina sui recettori adrenergici di tipo beta del cuore e viene utilizzato contro l’ipertensione. La fluoxetina è un antidepressivo, inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina. Sono stati eseguiti test cronici (21 giorni) con solo propranololo (0,25 - 2,00 mg/L) e con solo fluoxetina (0,03 - 0,80 mg/L) che hanno stimato un EC50 per la riproduzione di 0,739 mg/L e di 0,238 mg/L, rispettivamente. L’ultima fase sperimentale consisteva in un test cronico con 25 miscele contenti percentuali diverse dei due farmaci (0%; 25%; 50%; 75%; 100%) e con diverse concentrazioni totali (0,50; 0,71; 1,00; 1,41; 2,00 unità tossiche). Le unità tossiche sono state calcolate sulla base degli EC50 dei precedenti test cronici con i singoli farmaci. I dati sperimentali del test sono stati analizzati utilizzando MixTox, un metodo statistico per la previsione degli effetti congiunti di miscele di sostanze tossiche, che ha permesso di stabilire quale fosse il modello in grado di rappresentare al meglio i risultati sperimentali. Il modello di riferimento utilizzato è stato la concentration addition (CA) a partire dal quale si è identificato il modello che meglio rappresenta l’interazione tra i due farmaci: antagonism (S/A) dose ratio dependent (DR). Infatti si evidenzia antagonismo per tutte le miscele dei due farmaci, ma più accentuato in presenza di una maggiore percentuale di propranololo. Contrariamente a quanto verificato in studi su altre specie e su effetti biologici diversi, è comunque stato possibile evidenziare un affetto avverso sulla riproduzione di D. magna solo a concentrazioni di propranololo e fluoxetina molto più elevate di quelle osservate nelle acque superficiali.
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Pinelli, Marco <1978&gt. « Analisi di rischio esondazioni : effetti della subsidenza dovuta al sovrasfruttamento degli acquiferi nella conoide del fiume Reno ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2990/1/pinelli_marco_tesi.pdf.

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Pinelli, Marco <1978&gt. « Analisi di rischio esondazioni : effetti della subsidenza dovuta al sovrasfruttamento degli acquiferi nella conoide del fiume Reno ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2990/.

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Bedin, Andrea <1992&gt. « Il mercato della cartolarizzazione bancaria in Italia : analisi del rischio di credito nelle emissioni di SME ABS ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13079.

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Résumé :
La cartolarizzazione bancaria in Italia sta assumendo sempre maggiore rilevanza in termini di volumi emessi, anche grazie alle manovre volute dal presidente della BCE Mario Draghi volte a ridare liquidità al mercato accettando come collaterale alle operazioni di rifinanziamento presso la BCE anche prodotti derivanti da operazioni di cartolarizzazione di elevata qualità. Le banche europee e quelle italiane in particolare si trovano di fronte alla necessità di smobilizzare grandi portafogli di crediti non performing, e la cartolarizzazione può risultare un utile strumento per trasformare prodotti illiquidi in prodotti appetibili per il mercato. La tesi analizza il fenomeno della securitization concentrandosi in particolare sulle piccole medie imprese, che più di tutti potrebbero sfruttare questo fenomeno per ottenere indirettamente finanziamenti dal mercato.
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Grassi, Maria Francesca <1993&gt. « Traduzione di un brivido : analisi della traduzione editoriale in inglese del romanzo “Jiemi” di Mai Jia e della percezione del romanzo poliziesco da Cina a Occidente ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12224.

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Résumé :
The following thesis analyzes the main characteristics of detective and crime novels against the background of noir literature. The key point of the study will be the way in which some of those elements (such as the sensations of suspense and thrill) are expressed in the Chinese language. I will later focus on the Italian translation of Mai Jia’s detective novel Il fatale talento del signor Rong ( Chinese title: jiěmì解密) by Fabio Zucchella, in attempt to understand what problems did the translator incurred into during the process of translation, and how their decisions at the level of style and narration rhythm are motivated. The work will be divided in two sections: In the first section I provide a brief introduction to the historical path of noir literature and outline its characteristics in matter of contents, story and plot. An account of the devices that determine thrill and the suspense, as well as the ways in which such devices work to create an efficient thriller novel will be provided. I will then provide an account of the literary genre in China, describing its historical path from the dawn of this genre in premodern China to its contemporary forms and writing styles, and eventually compare the characteristics of the genre in two different cultures and languages. The second section will focus on one of the most famous contemporary Chinese spy story writers, Mai Jia, and one of its bestsellers: Decoded. After a brief introduction to the author’s life path, study and work experiences, I will introduce the novel and its many features as well. The key point of this section will be a comparative analysis of the translation carried out by Fabio Zucchella, as well as bring the translators’ degrees of efficiency in conveying the sensation of suspense from the Chinese language to Italian and how did he succeeded to bring the novel’s Chinese cultural elements across his translation
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D'Ostilio, Debora. « Sviluppo di un programma per il calcolo del termine sorgente ai fini della valutazione del rischio ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
Nel laboratorio PQAT dell’istituto IQS School of Engineering di Barcellona si realizzano analisi quantitative di rischio per gli stabilimenti chimici classificati, secondo la direttiva Seveso, come stabilimenti a rischio di incidente rilevante. In fase di valutazione è necessario seguire un procedimento metodico che prevede fasi di calcolo manuali coadiuvate dall’utilizzo di software. La normativa catalana specifica che possono essere impiegati software commerciali come ALOHA e EFFECTS per la quantificazione del termine sorgente, mentre per la valutazione delle conseguenze fisiche legate a scenari di dispersione tossica e la generazione delle curve isorischio il gruppo IQS utilizza un codice proprio implementato in MATLAB. Col fine di rendere il procedimento completamente automatizzato, così da eliminare le fasi iniziali di calcolo supportate dai software, è stato introdotto nel programma generale un codice appositamente sviluppato in MATLAB per la quantificazione del termine sorgente in seguito a rilasci accidentali di sostanza in fase liquida. Il codice sostituisce il lavoro svolto dal software EFFECTS e fornisce informazioni relative alla quantità di sostanza rilasciata in atmosfera e allo stato fisico del rilascio, da cui è possibile procedere alla modellazione della dispersione e alla valutazione del rischio finale. Col fine di comprovarne il corretto funzionamento, il programma così ottenuto è stato utilizzato per simulare alcuni casi di rilascio relativi a serbatoi di sostanze pericolose stoccate in un’industria chimica situata nel territorio catalano. Il codice oltre ad essersi dimostrato decisamente accurato e completo, ha permesso una notevole riduzione in termini di tempo e complessità delle operazioni da svolgere per operare le analisi di valutazione del rischio secondo la metodologia IQS.
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Salvi, Francesco <1976&gt. « Metodologia geostatistica per l’individuazione delle aree a rischio radon e analisi della relazione con la geologia del territorio ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/860/1/Tesi_Salvi_Francesco.pdf.

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Salvi, Francesco <1976&gt. « Metodologia geostatistica per l’individuazione delle aree a rischio radon e analisi della relazione con la geologia del territorio ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/860/.

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Artioli, Federica <1988&gt. « IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DEL RISCHIO DI LIQUIDITA' IN BASILEA 3 : ANALISI DELLA REGOLAMENTAZIONE E CASO APPLICATO ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3195.

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Résumé :
Data la recente crisi dei mercati e degli intermediari finanziari e l'evoluzione della normativa di vigilanza su di essi, questa tesi di laurea magistrale si pone l'obiettivo di analizzare in chiave critica la nuova regolamentazione di vigilanza, Basilea 3, focalizzando l'attenzione sul monitoraggio e sulla gestione del rischio di liquidità. Accanto ad una parte più propriamente teorica e di regolamentazione, viene sviluppata una parte di analisi empirica legata ad un caso applicato e focalizzata su presidio, gestione e monitoraggio del rischio di liquidità.
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LEONE, Natalia. « Studio dell'evoluzione quaternaria di alcune conche intermontane dell'Appennino campano-molisano, a supporto della pianificazione e gestione del territorio e della prevenzione del rischio sismico ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/75943.

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Résumé :
La presente ricerca riguarda lo studio dell’evoluzione quaternaria di alcune conche intermontane ubicate lungo il versante occidentale del Matese (Appennino centro-meridionale). Tale studio è finalizzato ad approfondire il quadro delle conoscenze di carattere morfo-stratigrafico e morfo-evolutivo del settore di catena investigato, attraverso approfondimenti mirati in aree per le quali gli studi sono ancora poco numerosi, e produrre informazioni di base utilizzabili nella gestione e pianificazione del territorio, soprattutto dal punto di vista della prevenzione del rischio sismico. L’area del Sannio-Matese è un settore ad elevata pericolosità sismica che è da sempre sede di numerosi terremoti spesso anche distruttivi. La maggior parte dei terremoti è associata all’attività delle faglie che bordano i bacini intermontani, alcune delle quali possono essere considerate ancora attive. Tuttavia, sebbene negli ultimi anni sia stata rivolta maggiore attenzione allo studio e all’ubicazione delle faglie attive e alla loro correlazione con le principali sequenze sismiche e con la tettonica regionale, risultano ancora numerose questioni aperte circa il timing e il ruolo esercitato dalla tettonica nell’evoluzione morfostratigrafica di questo settore dell’Appennino centro-meridionale, soprattutto per il settore occidentale del Matese. Per tale ragione, si è scelto di concentrare l’attenzione su quattro bacini intermontani del settore occidentale del Matese, che sono il bacino di Venafro, la Piana di Alife, la Piana di Telese e la bassa valle del Fiume Calore. Per tali aree lo studio condotto si è basato su un approccio multidisciplinare di carattere geomorfologico, stratigrafico e strutturale, che è stato integrato con analisi di laboratorio su livelli di tefra e di travertini. I dati prodotti hanno consentito di comprendere l’assetto morfostratigrafico delle quattro aree di studio e di identificare le principali faglie quaternarie, definendo un quadro morfo-evolutivo di questo settore della catena. Inoltre, essi hanno dimostrato che, in accordo con la storia morfo-evolutiva delle principali conche intermontane situate nel settore nord-orientale del Matese (Isernia, Sessano, Carpino, Boiano e Sepino), la tettonica ha svoluto un ruolo dominante anche nella genesi e nell’evoluzione dei bacini del settore sud-occidentale, favorendo la deposizione di centinaia di spesse successioni lacustri e fluvio-palustri. La genesi e le prime fasi evolutive dei bacini intermontani del Matese può essere attribuita alla tettonica trastensionale del Pleistocene inferiore e le successive fasi evolutive al regime estensionale del Pleistocene medio. Evidenze di tettonica sono state osservate nei depositi delle piane alluvionali e soprattutto lungo i versanti del Matese e del Camposauro, dove alcune faglie interessano i depositi di versante del Pleistocene inferiore e quelli di conoide appartenenti alla 1° e 2° generazione, vincolati al Pleistocene medio-superiore da livelli di tefra in esse intercalati attribuiti al Tufo Giallo Napoletano (15 ka), all’Ignimbrite Campana (39 ka) e ad altri depositi piroclastici più antichi del Roccamonfina (BLT 350 ka; WTT 331 ka) e della Provincia Vulcanica Campana (ca. 130-105 ka). Sebbene i dati prodotti evidenziano che la tettonica è stata attiva in questo settore del Matese a partire dal Pleistocene inferiore fino almeno al Pleistocene superiore, non si può tuttavia escludere che alcune delle faglie individuate possano ritenersi ancora attive; infatti, considerata la sismicità storica di quest’area, testimoniata dall’occorrenza di terremoti di media ed elevata magnitudo, la tettonica estensionale può essere ritenuta ancora attiva, anche se con una intensità minore.
The present research concerns the study of the quaternary evolution of some intermountain basins located along the western side of the Matese Mountains (central-southern Apennine). The main aim of the study is to increase the degree of knowledge on the morpho-stratigraphic and morpho-evolutive setting of the investigated sector since the Middle Pleistocene. Furthermore, the study was aimed to produce enough new geological data for the management and planning of the territory, especially from the point of view of the seismic risk prevention. The Sannio-Matese is an area of high seismic hazard that has been affected by many earthquakes, often destructives. Most of these earthquakes are associated with the activity of some faults that border the studied intermountain basins and, in some cases, could be considered still active. Although in recent years more attention has been paid to the study and the location of active faults and to their correlation with the main seismic sequences and regional tectonics, there are still many open problems on the timing and the role played by tectonic in the morpho-stratigraphic evolution of this sector of the central-southern Apennines, especially for the western sector of the Matese Mountains. For this reasons, the attention has been focused on four intermountain basins of the western sector of the Matese Mountains, which are the Venafro basin, the Alife plain, the Telese plain and the lower Calore River valley. For these areas, the study was based on a multidisciplinary geomorphologic, stratigraphic and structural approach, integrated with laboratory analysis on tephra layers and travertines. The data produced allowed to understand the morpho-stratigraphic setting of the four basins and to identify the main quaternary faults, defining a morpho-evolutive framework of this sector of the chain. In addition, they have shown that, according to the morpho-evolution of the main intermountain basins located in north-eastern sector on the Matese Mts. (Isernia, Sessano, Carpino, Boiano and Sepino), tectonic have been played a key role in the genesis and the evolution of the intermountain basins of the south-western sector of the Matese, allowing the accumulation of hundreds of meters of lacustrine to fluvial-marshy deposits in the basin floors. The genesis and the early stages of evolution of the intermountain basins of he Matese could be referred to the Lower Pleistocene transtensional tectonic and their further evolution to the Middle Pleistocene extensional regime. Most evidences of tectonic activity have been observed in the alluvial plain deposits and especially along the slopes of the Matese and Camposauro Mts., where some faults affect the slope deposits of the Lower Pleistocene and the first two generations of alluvial fan deposits constrained to the Middle-Upper Pleistocene by tephra layers belongings to the Neapolitan Yellow Tuff (15 ka), the Campanian Ignimbrite (39 ka) and other ancient pyroclastic deposits of the Roccamonfina (BLT 350 ka; WTT 331 ka) and Campanian Volcanic Zone (ca. 130-105 ka). Although the data produced highlight that in the study area the tectonic has been active from the Lower to the Upper Pleistocene, at least, it can not be excluded that some of the detected faults could be still active; in fact, considering the historical seismicity of the area, testified by the occurrence of medium and high magnitude earthquakes, extensional tectonics may be considered still active, though with a minor intensity.
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Palotta, Umberto. « Sicurezza ed analisi del rischio per i lavori in sotterraneo : il caso di studio della galleria del "Fréjus” sita in Bardonecchia (TO) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
La tesi vuole dimostrare come attraverso un’attenta analisi della metodologia di operatività all’interno di un cantiere ed un’idonea organizzazione del sistema gestionale delle emergenze e degli infortuni, sia possibile ridurre il rischio relativo a possibili incidenti, che determinano infortuni più o meno gravi ed in alcuni casi fino alla costituzione di infortuni mortali. In particolare luogo, si viene ad analizzare uno degli scenari più difficili e pericolosi in termine di opere di cantieristica per fattori di rischio e di tutela della salute dei lavoratori a cui viene esposta, quali i lavori in sotterraneo e in galleria. Evidente è l’ambito di cantieri temporanei e mobili di grandi dimensioni, ove operano più imprese e pertanto, principalmente, il fabbisogno del rispetto del D.P.R. 320/56 e del D.lgs.81/08 e loro successive modifiche inerenti. La tesi sviluppa il caso in esame, in riferimento ad una “grande opera” attualmente in fase di realizzazione, ovvero, la realizzazione del doppio fornice della “galleria del Fréjus” posta nella valle di Susa, località Bardonecchia (TO) in corrispondenza del termine dell’autostrada A32 e conseguente traforo denominato T4. Viene verificato il metodo di scelta operato in fase progettuale per la valutazione dei rischi in merito alle opere per la costituzione del doppio fornice e verrà riconsiderata con il sistema della FMEA (failure modes and effects analysis) al fine di creare un nuovo supporto valutativo, alternativo al metodo statistico utilizzato per la realizzazione del PSC. Il metodo FMEA, applicato allo studio di impianti cronoprogrammabili può fornire informazioni utili alla metodologia sistemistica ed all'analisi avanzata per la ricerca del guasto/difetto che nel caso della sicurezza si tramuta in ricerca dell'incidente al fine di evitarlo.
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Mezzalira, Selene. « Tempo, soggettivita', esperienza. Per un'ermeneutica trascendentale e fenomenologica del rapporto aporetico tra esperienza soggettiva e analisi neuro scientifica della percezione e dell'azione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3421785.

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Résumé :
The first chapter deals with one of the most radical questions in neuroscience regarding our perceptual experience: how is the stability and continuity of our experience generated, given the distortions emerging from the comparison between the experimentally recorded neural time and the lived time emerging from subjective referrals? Here, we critically examine the concept of distortion, which makes sense only in as much as the clock time and the geometrical space are regarded as absolute. In the second chapter we examine the experiments that, starting from B. Libet's works, seem to undermine the existence of our free will, especially because of the existence of neural processes that precedes voluntary motor acts, making it possible for neuroscientists to read our decisions before we become aware of them. Here, a Kantian interpretation of conscious decisions allows us to find room for our freedom as the essence of humankind. The third chapter evaluates the literature on the relationship between consciousness, action, and perception, stressing in particular their intrinsic presence in every act of constitution of spatial and temporal experience. In the fourth chapter we analyze the binding problem, i.e. the problem of the global interconnection of our experience. We suggest that a process very similar to the Kantian structures of subjectivity as transcendental forms of our synthetic, coherent, and meaningful experience underlies the neural process of binding. In the fifth chapter, the neuroquantistic interpretations of consciousness, according to which consciousness is a de-temporalized dynamic subjective structure, are shown to be very close to the Kantian concept of the transcendental unity of consciousness. In particular, the transcendental schematism allows for the detection of a possible reunification of our subjective experience and the scientific inquiry of action and perception. Finally, we propose an innovative view of the relationship between consciousness, space, and time. Inspired by Kant's transcendental perspective, by Husserl's phenomenology, as well as by Merleau-Ponty's phenomenology of perception, and by Heidegger's notion of being-in-the world, we articulate a deep interpretation of the recently discovered neural mechanisms, by virtue of which subjectivity processes the active in-formation of objectivity. The topic of the appendix is constituted by mirror neurons, whose behavior allows for a better understanding of intersubjective experience.
Nel primo capitolo viene affrontato uno degli interrogativi piu' radicali sorti in ambito neuroscientifico intorno all'esperienza percettiva: come si crea la stabilita' e la continuita' della nostra esperienza temporale a fronte delle distorsioni, che emergono comparando i tempi neurali registrati sperimentalmente e i riferimenti soggettivi sul tempo vissuto? Viene esaminato criticamente il concetto di distorsione, il quale ha senso solo se viene previamente assolutizzata un'esperienza temporale misurata dagli orologi e un'esperienza spaziale misurata dai regoli. Nel secondo capitolo vengono esaminati gli esperimenti che, a partire dai lavori di Libet, hanno messo in discussione l'esistenza del libero volere, principalmente sulla base dell'esistenza di eventi neurali che, precedendo gli atti motori volontari, consentono di leggere le nostre decisioni future prima che ne diventiamo consapevoli. Qui, un'ermeneutica d'ispirazione kantiana delle decisioni coscienti consente di ritrovare lo spazio della liberta' come ambito essenziale dell'umano. Il terzo capitolo prosegue la valutazione degli studi sul rapporto tra coscienza, percezione e azione, nonche' sul loro inscindibile intreccio in ogni atto di costituzione dell'esperienza spazio-temporale. Nel quarto capitolo viene analizzato il problema del binding, ossia del collegamento attivo responsabile dell'unitarieta della nostra esperienza, osservando come esso rimandi ad un processo di sintesi assai affine alla funzione svolta dalle strutture kantiane della soggettivita' quali condizioni trascendentali di possibilita' della costituzione dell'esperienza come un tutto coerente e dotato di senso. Nel quinto capitolo, riprendendo le interpretazioni neuro quantistiche della coscienza, vengono esaminate le teorie che, detemporalizzando i processi mentali fondamentali, si avvicinano in modo sostanziale alla concezione kantiana dell'unita' trascendentale della coscienza. In particolare, una prospettiva che si richiami allo schematismo trascendentale consente di individuare dei percorsi in grado di riannodare la divaricazione piu'volte emersa nel corso della ricerca tra esperienza soggettiva ed esperienza scientifica. Nelle conclusioni, viene proposta una visione innovativa dei rapporti tra coscienza, spazio, e, soprattutto, tempo. Prendendo ispirazione non solo dalla prospettiva trascendentale di matrice kantiana, ma anche dalla fenomenologia husserliana e dalla fenomenologia della percezione di Merleau-Ponty, nonche' dal pensiero heideggeriano, si perviene alla formulazione di un'interpretazione profonda degli inediti meccanismi con cui la soggettivita' attua i processi di in-formazione dell'oggettivita', cosi come emergono oggi in ambito neuroscientifico. Il tema principale dell'appendice e' costituito dai neuroni specchio, il cui comportamento fornisce elementi essenziali per la comprensione dell'esperienza nei suoi caratteri squisitamente intersoggettivi.
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Montis, Ilaria. « Analisi delle stratificazioni del paesaggio e valutazione del rischio archeologico nei territori di Barrali e Pimentel attraverso remote sensing e strumenti GIS open source ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389005.

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Résumé :
The object of this study is the history of the landscape, namely the history of the evolution of the relationship between man and land, as we can investigate it through the methods of landscape archaeology, with an approach defined as "global archaeology". The region studied, located in the municipal territories of Barrali and Pimentel, on the southern edge of the Trexenta area, is a natural crossroads between the historic regions of Parteolla, Campidano and Trexenta. The anthropic history of the region is characterised by a stable human presence which dates back at least to the fourth millennium BC, without interruption until the present day. This has meant that, despite the large amount of historical and archaeological evidence in the area, a relatively small number of archaeological emergencies remained in a good state of preservation. The historical-archaeological research work has been completed by the analysis of the current situation (intended uses underlined by urban plans and evaluation of specific risk factors) with the aim to understand the archaeological potential of the territory and to attempt an archaeological risk assessment. In this study, entirely conducted with open source software equipment (GIS QGIS software and SQLite/SpatialLite spatial database on Linux/Ubuntu platform), remote sensing and aerial photo-interpretation techniques and have been applied to the analysis of satellite images and aerial photographs, together with GIS methodologies for data archiving and analysis, with the creation of a spatial database and a matrix for the measurement of the potential and the archaeological risk from which thematic maps have been derived. Where possible, ground surveys were carried out for the integration of bibliographic, archive and remote sensing data, which provided information needed for the improvement of the reliability of the assessment of the potential and risk. In total, 46 sites have been catalogued for a period between the Neolithic and the Middle Ages, many of them were known through brief archive notes. The density of the sites shows a remarkable continuity of the settlement over the millennia and a prosperity derived by the solid agricultural economy of the region, traditionally centred around the cultivation of cereals. With the exception of a few particularly difficult times (such as the period between the end of the Judicial age and the Aragonese rule, and then later in the XVII century) which were marked by depopulation with the consequent abandonment of the settlements and the demographic crisis, the picture that comes out is that of small agricultural villages which were thoroughly and fairly uniformly spread in the flatter and more suitable areas for this type of economy. If we unfortunately don't know about any Neolithic settlements in the study area, except for an important site (Su Martaxiu) whose purpose cannot be interpreted with certainty, and we have to mainly refer to the necropolis data (among which the most important is that of S'Acqua Salida) in order to assess the density of the occupation of the territory. With regards to the Eneolithic period we have a single site (Is Pranus) that can be interpreted as a settlement. For the Nuragic period there are ruins of several nuraghis, that display the sophisticated control system of the territory and roads that is linked to an economy which is not only agricultural but also of a strong pastoral nature. Today, very little remains of the valleys' nuragic settlements with an agricultural economy, although several not yet archaeologically investigated examples are known (nuragic villages near the nuraghis of Santu Filippu and Santu Pedru). During the Punic and Roman periods, the area was densely populated. During the Punic age people used to live in small rural villages and farms, while in the Roman age also rustic villas became widespread in the countryside. The remains of these settlements have been completely dismantled as a consequence of the introduction of modern agricultural techniques, leaving only superficial dispersion. In this regard, ground surveys conducted near Barrali authorise to think about a settlement of considerable importance, and probably of remarkable continuity (the pottery found can be dated between the nuragic age and early Middle Ages). The research therefore has allowed to collect and synthesise in a diachronic way and to organise into a coherent framework a considerable amount of information on the area of study. Understanding the relationship between land, landscape and cultural heritage is in fact necessary in order to implement conscious and sustainable choices for territorial and urban planning and for preserving and promoting cultural heritage.
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Rizzello, Emanuele <1988&gt. « Radiazioni ionizzanti come fattore di rischio per l'insorgenza del mesotelioma maligno : revisione della letteratura scientifica e analisi dei registri "Surveillance, Epidemiology, and End Results" (SEER) ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9725/1/Tesi%20PhD%20Emanuele%20Rizzello.pdf.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca ha lo scopo di studiare il rischio di sviluppare mesotelioma in soggetti esposti a radiazioni ionizzanti. Questo lavoro è composto da una revisione della letteratura scientifica e dell’analisi del database SEER (Surveillance, Epidemiology, and End Results). Alla fine del lavoro sono stati inseriti tutti i lavori da me pubblicati nell’ambito della disciplina della Medicina del Lavoro, portati a termine durante il dottorato. La revisione è stata concepite per studiare la relazione tra esposizione a radiazioni ionizzanti (radioterapia a fasci esterni o esposizione lavorativa) e insorgenza di mesotelioma. Il lavoro ha portato ad un analisi qualitativa di 19 studi presenti in letteratura e ad un'analisi quantitativa di 16 studi: è stata condotta una meta-analisi che ha dato come stima di rischio complessiva un valore pari a 1,87 con IC 95% 1,44-2,29. L’analisi del database SEER si è concentrata sullo studio del rischio di sviluppare mesotelioma peritoneale come seconda neoplasia in soggetti con un tumore primitivo localizzato della prostata trattati con radioterapia. Sono stati individuati 853.447 maschi, in un periodo compreso tra il 1973 e il 2015, e 38 mesoteliomi peritoneali (17 tra i pazienti trattati con radioterapia a fasci esterni). L’Hazard Ratio (HR) per l’EBRT, confrontata con i pazienti non irradiati, è risultato essere 1,72, con (IC) 95% di 0,90-3,29. Dall’analisi dei dati dei registri SEER e della letteratura scientifica sia su esposizioni ad alte dosi (EBRT) che a basse dosi e frazionate (esposizione lavorativa) si evidenzia che esiste un aumento del rischio di sviluppare mesotelioma in seguito ad esposizione a radiazioni ionizzanti.
The aim of this research work was to study the risk of developing mesothelioma in subjects exposed to ionizing radiation. This thesis consists of a scientific literature review and an analysis of the SEER (Surveillance, Epidemiology and Final Results) database. The review was designed to investigate the relationship between exposure to ionizing radiation (external beam radiation therapy, EBRT, or occupational exposure) and the onset of mesothelioma. After screening 4104 items, the research led to a qualitative analysis of 19 studies in the literature; a meta-analysis was also carried out on 16 papers, that respected the inclusion criteria and reported all data we needed. A general risk estimate was found to be equal to 1.87 with 95% CI: 1.44-2.29. The analysis of the SEER database focused on the study of the risk to develop peritoneal mesothelioma as a second malignancy in subjects with localized prostate cancer treated with radiotherapy. In the study period between 1973 and 2015, 38 peritoneal mesotheliomas (as second neoplasm) were identified: 17 among patients previously treated with radiotherapy. The Hazard Ratio (HR) for EBRT, relative to non-irradiated patients, was found to be 1.72, with a 95% (CI) of 0.90-3.29. From the data analysis of SEER registries and scientific literature review on both high dose (EBRT) and low and fractionated dose (occupational exposure) exposures, an increased risk of developing mesothelioma after ionizing radiation exposure was highlighted. The last chapter on this thesis work reports all the papers I published in the field of Occupational Medicine, completed during the PhD programme.
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Falanga, Matteo. « Studio e simulazione della fluidodinamica atriale in fibrillazione atriale e in soggetti di controllo per la stratificazione del rischio tromboembolico ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
La fibrillazione atriale è associata ad un aumento di cinque volte del rischio di eventi cerebrovascolari, essendo responsabile del 15-18% di tutti gli ictus. Il rimodellamento elettro-anatomico e funzionale dell'atrio sinistro causato dalla fibrillazione atriale favorisce la stasi sanguigna e, di conseguenza, il rischio di ictus. In questo contesto, diversi studi clinici suggeriscono che la stratificazione del rischio tromboembolico potrebbe essere migliorata utilizzando le informazioni sulla fluidodinamica dell'atrio sinistro e sull’auricola sinistra. L'obiettivo di questo lavoro di tesi è stato quello di analizzare i parametri emodinamici ricavati dall’analisi fluidodinamica paziente-specifica, che potrà potenzialmente aiutare a quantificare le implicazioni emodinamiche della fibrillazione atriale su base specifica del paziente verso una stratificazione del rischio di ictus ottimizzata e l'erogazione della terapia.
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Pozo, Hernández Juan Pablo. « Valutazione del rischio ambientale associato alla presenza di metalli pesanti (Cd, Cu, Ni, Pb, Zn) nei sedimenti della Pialassa dei Piomboni ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6761/.

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Résumé :
I metalli pesanti presenti nei sedimenti marini possono essere rilasciati alla colonna d’acqua, in seguito a variazioni delle condizioni ambientali, ed entrare nelle catene trofiche degli organismi marini. A partire da una serie di campioni di sedimenti superficiali provenienti dalla Pialassa dei Piomboni (sito SIC-ZPS, a nord della Provincia di Ravenna), prelevati tra novembre e dicembre del 2012, è stato valutato il rischio potenziale associato alla presenza di metalli pesanti (Cd, Cu, Ni, Pb e Zn) per il biota residente nei sedimenti. È stato valutato il comportamento del rapporto SEM/AVS (contenuto di metalli simultaneamente estratti (SEM) e solfuri acidi volatili (AVS)) per ciascuno dei metalli oggetto dello studio. La metodica analitica ha previsto il trattamento dei campioni con HCl 6M, sotto flusso di azoto, e successivamente la lettura del contenuto di solfuro (raccolto in soluzioni di NaOH) e dei metalli pesanti allo spettrometro. Dal valore dei parametri chimico-fisici ottenuti nel momento del campionamento, è evidente che la zona interna della laguna risulta meno influenzata dalle maree rispetto a quella lungo il canale di navigazione. Le concentrazioni di metalli potenzialmente biodisponibili hanno evidenziato una distribuzione eterogenea. Del set di campioni analizzati, soltanto tre presentano un contenuto totale di metalli potenzialmente biodisponibili superiore al contenuto di solfuri labili (∑SEM/AVS>1), per cui la presenza di metalli bivalenti potrebbe rappresentare un rischio per il biota. Come suggerito da diversi autori, si è proceduto con l’ulteriore normalizzazione del rapporto (∑SEM/AVS) con il contenuto di carbonio organico relativo ad ogni campione di sedimento, escludendo possibili rischi associati alla presenza di metalli pesanti.
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PISAPIA, GIOVANNI. « Sviluppo di una metodologia per la gestione del rischio attentati terroristici contro infrastrutture critiche ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/205.

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Résumé :
Questa tesi di dottorato consiste nello sviluppo di una metodologia per gestire il rischio attentati terroristici contro infrastrutture fisiche per proprietari o gestori di impianti appartenenti ad infrastrutture critiche.
This Ph.D. thesis consists in developing a terrorism risk management framework (TRMF) to guide critical infrastructure facilities' owners and operators in their decision making process related to the risk of terrorism.
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PISAPIA, GIOVANNI. « Sviluppo di una metodologia per la gestione del rischio attentati terroristici contro infrastrutture critiche ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/205.

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Questa tesi di dottorato consiste nello sviluppo di una metodologia per gestire il rischio attentati terroristici contro infrastrutture fisiche per proprietari o gestori di impianti appartenenti ad infrastrutture critiche.
This Ph.D. thesis consists in developing a terrorism risk management framework (TRMF) to guide critical infrastructure facilities' owners and operators in their decision making process related to the risk of terrorism.
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FACCIA, ALESSIO. « Analisi dei dati RICA finalizzati all'approfondimento del tema della gestione del rischio in agricoltura. Misurazione delle performance finanziarie e patrimoniali delle aziende agrarie e relativa definizione di un modello di rating ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242051.

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Résumé :
Il presente elaborato ha condotto alla determinazione di un algoritmo (quoziente ponderato) di rating per valutare il merito creditizio delle aziende agrarie basato su un’unica fonte informativa: l’archivio RICA. Tale fonte è stata scelta per i seguenti motivi:  semplicità di utilizzo;  attendibilità dei dati ivi contenuti;  significativa profondità di data set disponibile (6 anni di dati). Le variabili impiegate nei calcoli dell’algoritmo di rating proposto presentano alcune sostanziali differenze rispetto alle due metodologie utilizzate nei precedenti analoghi studi in ambito agricolo (Moody’s per ISMEA e EM Score di Altman). Il quoziente ponderato determinato risulta così composto: Q = (15% * A) + (30% * B) + (25% * C) + (30% * D) dove: A: Sup_TOT. B: Cap_FOND_TOT / Sup_TOT. C: Inv_FOND_NEW / Cap_FOND_TOT. D: Cap_ESE_PROP / Sup_TOT. Il quoziente può variare tra un minimo di 0,75 e un massimo di 3. Le Probabilità di Default associate alle diverse classi di rating, sono riportate nella tabella che segue. Le evidenze empiriche di carattere discreto hanno rilevato uno andamento “a campana”, ove la curva gaussiana è raffigurabile nelle frequenze di aziende concentrate principalmente nei valori centrali. Il modello di rating evidenziato è contraddistinto dall’utilizzo esclusivo di variabili quantitative in quanto sono le uniche che incorporano le seguenti caratteristiche:  oggettività di misurazione,  presenza nell’archivio RICA,  espressive di solidità, opportunità di sviluppo e potenzialità intrinseche del sistema aziendale. Piuttosto che focalizzare l’attenzione principalmente sui potenziali rischi che potrebbero determinare un’insolvenza, pur senza prescindere dall’associazione di una Probabilità di Default, ci si è proposto l’obiettivo di creare un sistema di calcolo guidato da termini positivi, ossia di opportunità di sviluppo, potenzialità intrinseche nel sistema aziendale, basate sulle risorse effettivamente disponibili. La valutazione della creazione di opportunità di sviluppo e delle potenzialità intrinseche del sistema aziendale, costituendo una evidente riduzione dei rischi di insolvenza, ha consentito un’associazione prevalentemente indiretta dei range di Probabilità di Default a ciascuna classe di rating.
This study has determined a rating algorithm (weighted ratio) to assess the creditworthiness of farms based on a single source of information: the RICA data set. This source was chosen for the following reasons: • ease of use; • reliability of the data contained therein; • significant depth of data sets available (6 years of data). The variables used in the calculations of the rating algorithm proposed have some substantial differences from the two methods used in previous similar studies in the agricultural sector (Moody's ISMEA results of Altman and EM). The weighted ratio is determined as follows: Q = (15% * A) + (30% * B) + (25% * C) + (30% * D) with: A: Sup_TOT. B: Cap_FOND_TOT / Sup_TOT. C: Inv_FOND_NEW / Cap_FOND_TOT. D: Cap_ESE_PROP / Sup_TOT. The ratio can vary between a minimum of 0.75 and a maximum of 3. The probability of default associated with the different classes of rating is shown in the table below. The discreet nature of empirical evidence has shown a trend in "bell", where the Gaussian curve is shown in the frequency of companies concentrated mainly in the central values. The rating model is characterized by the exclusive use of quantitative variables as they are the only ones that incorporate the following features:  objectivity of metering,  presence in the archive RICA  expression of strength, opportunities for development and intrinsic potential of the business system. Rather than focusing primarily on the potential risks that could cause a default, the association to a Probability of Default has been determined as an ambitious objective of creating a system of calculation guided by positive terms, ie of opportunities development potential inherent to the business system, based on available resources. The value of the creation of development opportunities and the intrinsic potential of the business system, establishing a clear reduction of risk of insolvency, has allowed an association of mainly indirect range of Probability of Default rating to each class.
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Romano, Fabiana. « Procedure operative standard per la revisione P-FMEA di reparto e a supporto della formazione degli operatori : il caso Siderit s.r.l ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
Il presente elaborato di tesi si basa sull’esperienza lavorativa svolta presso l’azienda Siderit s.r.l e si pone l’obiettivo di fornire una presentazione sul contesto aziendale e sulla realtà di un’azienda di subfornitura, andando ad analizzare la situazione AS-IS tramite la P-FMEA (Process Failure Mode and Effect Analysis) di reparto e i KPI utilizzati dal reparto Qualità. In seguito, a valle dell’individuazione delle fasi critiche del processo legate alla generazione delle non conformità, si è implementato un action plan, articolato nel seguente modo: definizione ed elaborazione di Procedure Operative Standard per i codici dei clienti più rilevanti, designati a seguito di un’analisi Paretiana del portafoglio clienti, creazione tramite il software Access di schede operative digitali contenenti le procedure sopra citate, implementazione delle suddette schede nel sistema gestionale aziendale, test e raccolta feedback degli operatori dopo l’utilizzo delle schede in reparto, a supporto delle fasi del processo da essi svolte, miglioramento delle schede sulla base dei feedback ricevuti per renderle più facilmente comprensibili e diffonderne l’uso tra gli operatori. I risultati del progetto riguardano, quindi, la revisione degli indici della P-FMEA su cui si è agito introducendo le Procedure Operative Standard, la previsione di abbassamento dei KPI, l’aumento della formazione e della soddisfazione dei dipendenti e la possibilità di intraprendere la strada verso l’omologazione alla IATF 16949:2016, con conseguente crescita nel settore automotive, relativamente al reparto cementazione.
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Magnini, Andrea. « Indici morfometrici per la mappatura della pericolosità idraulica da allagamento fluviale a scala regionale : limiti e potenziale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/19803/.

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La mappatura della pericolosità idraulica costituisce un ambito di ricerca estremamente attuale a causa degli ingenti danni causati ogni anno dalle alluvioni, sia a scala globale che europea. Un ambito di indagine molto popolare è la sperimentazione di metodi di mappatura speditivi, detti DEM-based, privi dei costi e degli oneri computazionali dei tradizionali modelli idraulici. Tali metodi sfruttano come dati in input i modelli digitali delle quote del terreno (DEM), oggi facilmente reperibili, e ne derivano indicatori geomorfici di propensione all’allagamento, che vengono infine impiegati per ottenere mappature binarie della pericolosità idraulica. Il presente elaborato analizza le performance dei metodi DEM-based. La prima parte si occupa del confronto tra diversi indici geomorfici proposti in letteratura, utilizzando come area d’interesse l’Italia Settentrionale; la seconda si concentra sull’indice più promettente, il GFI (Geomorphic Flood Index), applicandolo a tre casi studio, con diversi DEM e modalità di calibrazione. L’analisi dei risultati, conferma l’utilità dei metodi DEM-based, ed in particolare del GFI. Si osserva un miglioramento della mappatura in conseguenza all’aumento della risoluzione del DEM ed alla riduzione delle aree di calibrazione alle zone in prossimità delle aste fluviali. Si evidenziano invece i limiti del GFI nella rappresentazione di complesse condizioni al contorno a scala di dettaglio. Si conclude che i metodi DEM-based sono buoni descrittori della pericolosità idraulica, complementari ai modelli tradizionali; essi trovano la loro naturale applicazione nella mappatura della pericolosità idraulica su ampie aree geografiche.
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Turchi, Agnese. « Geo-environmental risk analysis for a sustainable local territorial management ». Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1235238.

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The study focuses on the assessment of the potential damage to the elements at geoenvironmental risk in Ricasoli village (Municipality of Montevarchi in Arezzo Province, Tuscany Region, Italy), affected by landslides, and Stromboli island (Municipality of Lipari in Messina Province, Sicilian Region, Italy), affected by landslides, volcanic phenomena, tsunamis and earthquakes. The proposed methodological framework is the result of the intersection of two different approaches to the risk analysis: the geo-scientist approach and the approach developed by the Territorialist School of urban and regional planning and design. In order to implement strategies for prevention, reduction and mitigation of geo-environmental risks, the vulnerability and exposure were separately examined, even so maintaining a general overview. At the same time the hazard was necessarily considered a self-reproducing rule because it represents the keyelement for a sustainable and resilient Territorial Government wherever a natural event may occur, regardless of its variation in the probability of occurrence over time (e.g. floods or landslides are particularly dependent on climate changes). The preliminary analyses were mainly crucial to define the territorial heritage, which considerably influenced the exposure value and the potential damage to the elements at risk (i.e. buildings, infrastructures, land uses). Moreover, ex novo building-sheets and infrastructure-sheets were created in order to collect the proper data on the compositional characteristics of real estates, with the purpose to assess their physical vulnerability at intermediate scales (i.e. 1:2.000, 1:5.000, 1:10.000) as accurately as possible. Finally, semi-structured interviews and surveys to inhabitants and tourists were useful to make some preliminary consideration on risk perception and calibrate the future interventions. The main results of the study show the strong correlation between the high or moderate-high heritage value of the elements at risk and their high potential damage: the intrinsic value, which is related to the historical-cultural, social, identity and landscape values, considerably increased the initial market value (buildings), construction coast (infrastructures) and agricultural average value (land uses) of real estates, according different scenarios in both case studies.
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FODERI, CRISTIANO. « Analisi dell’applicazione dell’algoritmo di massima entropia allo studio della distribuzione potenziale del rischio di incendi boschivi ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1036398.

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Analisi comparativa delle prestazioni dell'algoritmo di massima entropia applicato a tre casi di studio, a differenti scale geografiche, nello studio della distribuzione del rischio di incendio boschivo. Lo studio è stato sviluppato al fine di mettere in luce i punti di forza e le debolezze dell'applicazione della metodologia in relazione alla dimensione campionaria, alla risoluzione spaziale dei predittori ambientali, ai sistemi di selezione delle variabili e alla determinazione dei fattori predisponenti il rischio di incendio.
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ANELLI, DEBORA. « Sviluppo urbano sostenibile e consumo di suolo : modelli innovativi a supporto della valutazione del rischio negli interventi di trasformazione urbana ». Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1631994.

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Résumé :
La presente ricerca intende fornire un contributo logico-operativo per supportare l'adozione di strategie di pianificazione urbana in grado di condurre a un miglioramento del quadro generale delineato, con particolare riferimento alle questioni sociali, economiche ed ambientali generate dal consumo di suolo naturale. Destinato alle Pubbliche Amministrazioni e ai privati imprenditori coinvolti nei processi decisionali di pianificazione delle iniziative di trasformazione urbana sostenibili, il lavoro trae origine dalla necessità di ridurre il consumo di suolo naturale nelle forme e modalità con cui si manifesta nei contesti urbanizzati, adottando strumenti di valutazione che siano in grado di i) sistematizzare l'analisi delle dinamiche urbane che contribuiscono alla sua formazione, ii) individuare rapidamente ed efficacemente le aree in cui insistono condizioni di criticità o di potenzialità circa gli aspetti sociali, economici ed ambientali considerati, iii) tener conto del contributo di ciascun aspetto nella formazione del consumo di suolo, iv) rappresentare in maniera semplice e concreta i risultati dell'analisi per aumentare la consapevolezza degli enti governativi, a cui spettano le decisioni d'intervento, e dei cittadini, v) supportare la calibrazione della composizione morfologica degli interventi di trasformazione urbana affinchè siano meno impattanti e a ridotto consumo di suolo naturale, finanziariamente convenienti per i soggetti pubblici e privati coinvolti, ed adeguati per soddisfare le necessità della comunità locale, vi) porsi in linea con l'obiettivo europeo di “consumo di suolo netto pari a zero” entro il 2050, vii) aumentare la resilienza e la qualità della vita nelle città. La ricerca consiste nella definizione e sperimentazione di un modello innovativo di valutazione del rischio direttamente causato dalla dimensione urbana del fenomeno del consumo di suolo. Nello specifico, si valuta il rischio economico- finanziario, ambientale e sociale che insorge negli ambiti altamente urbanizzati, attraverso un indice sintetico che riassume la rilevanza di ciascun aspetto indagato grazie all'utilizzo di un sistema di indicatori gerarchico e di tipo compensativo. Il concetto di rischio è declinato secondo le specificità di ciascuna componente del consumo di suolo considerata, a seguito di un attento studio e di una efficace contestualizzazione, e si espleta in un set di criteri, indicatori e range di variazione. L'approccio proposto mutua l'impostazione metodologica dell'analisi e del monitoraggio dello sviluppo sostenibile condotto in ambito nazionale, avvalendosi però delle tecniche di valutazione multicriteri e dei sistemi informativi geografici (GIS) per la costruzione di indici sintetici di rischio afferenti a ciascuna componente considerata. Le operazioni condotte vengono riassunte e condensate in un documento procedurale, ossia un protocollo di fasi logico-operative di carattere generale, implementabile a differenti scale territoriali di contesti urbanizzati nazionali ed esteri, che costituisce il quadro sinottico della sistematizzazione dell'analisi della dimensione urbana del consumo di suolo naturale. Il modello proposto implementato al caso della città di Roma, scelta a causa del suo tasso di impermeabilizzazione, il più elevato d'Italia a partire dal 2016 secondo le indagini dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), delle sue criticità rispetto agli SDG, oltre che per la rilevanza del suo patrimonio storico-artistico e culturale da proteggere dai cambiamenti climatici e da valorizzare adeguatamente in maniera sostenibile. La suddivisione del territorio comunale in unità territoriali d'indagine, scelte sulla base dell'utilità finale di ciascun indice per conto di operatori pubblici e privati coinvolti nella predisposizione di piani e progetti di trasformazione urbana che siano sostenibili e a ridotto consumo di suolo, permette di valutare le criticità o potenzialità delle singole porzioni urbane fornendo un quadro conoscitivo alla scala subcomunale, spesso trascurata dai sistemi di monitoraggio degli SDG, ma estremamente importante sul piano operativo anche per la Pubblica Amministrazione e i privati imprenditori. Infine, la visualizzazione dei risultati degli indici attraverso l'utilizzo di apposite mappe tematiche, consente di facilitare la visualizzazione della distribuzione spaziale del rischio considerato.
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