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Littérature scientifique sur le sujet « Analisi dei flussi di massa »
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Articles de revues sur le sujet "Analisi dei flussi di massa"
Ferla, Alcindo Antônio, Maria Augusta Nicoli, Mirian Ribeiro Conceição, Vanessa Vivoli, Brigida Lilia Marta, Francesco Sintoni, Gabriel Calazans Baptista, Ardigò Martino et Ricardo Burg Ceccim. « Un laboratorio come il rizoma : conoscenza della salute e del fare in connessioni italo-brasiliane ». Saúde em Redes 5, no 1Suplem (15 juillet 2020) : 12–22. http://dx.doi.org/10.18310/2446-4813.2019v5n1suplemp12-22.
Texte intégralCoscia, Cristina. « Paesaggi elettrici e nuove economie : valori, patrimoni, responsabilità sociali e management ». Labor e Engenho 11, no 4 (26 décembre 2017) : 436. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651197.
Texte intégralRicucci, Roberta. « Fra ansia di assimilazione e timori di comportamenti antisociali. Riflessioni intorno alle seconde generazioni ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (janvier 2022) : 65–73. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002006.
Texte intégralPereira, Bruno Gomes. « Analisi del discorso sui media e delle voci sociali : Costruzione linguistica e ideologica dei fenomeni di massa in Brasile ». Latin American Journal of Development 2, no 6 (28 janvier 2021) : 330–40. http://dx.doi.org/10.46814/lajdv2n6-001.
Texte intégralMair, Peter. « IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 3 (décembre 1989) : 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.
Texte intégralBiorcio, Roberto, et Paolo Natale. « LA MOBILITÀ ELETTORALE DEGLI ANNI OTTANTA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 3 (décembre 1989) : 385–430. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008649.
Texte intégralPASSALI, D., G. CORALLO, S. YAREMCHUK, M. LONGINI, F. PROIETTI, G. C. PASSALI et L. BELLUSSI. « Stress ossidativo nei pazienti con diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive notturne ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no 6 (décembre 2015) : 420–25. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-895.
Texte intégralGuglielmi, G., G. M. Giannatempo, M. G. Bonetti, T. Scarabino et M. Cammisa. « Prospettive della densitometria ossea : Indicazioni, limiti e sviluppi futuri delle diverse metodiche ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 3_suppl (octobre 1994) : 13–24. http://dx.doi.org/10.1177/19714009940070s304.
Texte intégralMattei, Franco. « OLSON E LA “ LEGGE FERREA ” DELLA PARTECIPAZIONE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no 1 (avril 1986) : 81–115. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015720.
Texte intégralSantoro, A., et M. Agnoletti. « Multi-temporal analysis of energetic fluxes in the Maremma (Italy) landscape between XIX and XX century ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 7, no 1 (13 octobre 2010) : 199–222. http://dx.doi.org/10.3832/efor0632-007.
Texte intégralThèses sur le sujet "Analisi dei flussi di massa"
Michelini, Tamara. « Analisi sperimentale delle scabrezze di superficie e di fondo per la modellazione dinamica dei flussi torrentizi e della caduta massi ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3424440.
Texte intégralQuesta ricerca è finalizzata allo studio dei meccanismi di resistenza al moto nei corsi d’acqua montani e sui versanti per comprendere meglio le dinamiche di esplicazione dei diversi processi naturali. In particolare il ruolo svolto dalla topografia locale e gli effetti della presenza della vegetazione arborea. Gli intenti scientifici sono quindi quelli di analizzare in modo approfondito le interazioni tra i singoli processi naturali, la superficie di scorrimento e il soprassuolo arboreo nella definizione delle resistenza al moto. L’indagine è stata condotta attraverso osservazioni e rilievi di campo relativi a due eventi reali di debris flow ed un evento di rockfall; inoltre, sono stati condotti test in scala ridotta di debris flow e in scala reale di caduta massi e correnti idrauliche. Gli obiettivi del progetto sono stati strutturati su tre tematiche principali: 1.fornire una revisione critica delle procedure utilizzate in letteratura per la stima della resistenza al moto nei confronti dei singoli processi consideranti; 2. esaminare le possibili interrelazioni tra il processo e gli elementi di scabrezza, in particolare la morfologia e la topografia del terreno e la vegetazione arborea ed arbustiva; 3. definire una nuova metodologia per la quantificazione della scabrezza superficiale spazialmente distribuita, in grado di rappresentare gli effetti dell’irregolarità del terreno e implementarla all'interno di un programma di modellazione numerica. Scopo finale della ricerca è quello di approfondire le conoscenze riguardanti la cinematica dei processi naturali analizzati e giungere alla definizione di indicazioni per la gestione dei boschi di protezione. Le aree di studio scelte sono state le seguenti: a) una porzione di versante del Monte Antelao (Vodo di Cadore, Belluno) recentemente oggetto di un crollo di roccia che ha interessato il popolamento forestale posto a valle; b) un canale da valanga presente nel massiccio di Belledonne, nella foresta comunale di Vaujany (Francia) in cui sono state condotte prove a scala reale di caduta massi; c) il deposito detritico di due eventi di debris flow e la componente forestale coinvolta lungo i rii Somprade (Auronzo di Cadore, Belluno) ed Senago (Val di Vizze, Bolzano); d) due tratti di una scala di rimonta per pesci collocata a lato del Torrente Vanoi (Canal San Bovo, Trento), costruite con una morfologia a step-pool, assimilabili ad un modello fisico a scala reale. Inoltre, a supporto del lavoro di campo, lo studio dei debris flow e le relazioni con la componente forestale sono state approfondite conducendo test di laboratorio in scala ridotta su reometro a piano inclinato presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano. Lo studio delle mutue relazioni del crollo di roccia e delle colate detritiche con la foresta è stato condotto a diversa scala: attraverso indagini di campo post-evento, prove di laboratorio a scala ridotta (limitatamente per il processo di colata detritica) ed infine eseguendo alcune modellazioni numeriche. La campagna di rilievi ha permesso di approfondire le conoscenze sui danni prodotti dall’impatto dei massi e dei flussi detritici sugli alberi e come questi reagiscono, nonché il modo in cui possono fornire, con la loro presenza, un’effettiva azione di contenimento delle runout. I test di laboratorio hanno consentito di esaminare l’effetto complessivo del popolamento forestale in conoide sui depositi dei debris flow e come questo cambia in funzione del tipo di governo (a fustaia o a ceduo). Le modellazioni numeriche hanno invece permesso di esplorare più in dettaglio le modalità e le limitazioni dell’implementazione della componente arborea ed arbustiva all'interno del modelli stessi e come cambia il potere di protezione offerto da un soprassuolo forestale nei confronti del crollo di roccia durante il suo ciclo di sviluppo, cioè nel medio/lungo periodo. I software impiegati sono stati RockyFOR-3D per la caduta massi e il crollo di roccia e FLO-2D per le colate detritiche. Le evidenze di campo e le simulazioni in laboratorio hanno messo in luce come l’effetto della vegetazione arborea ed arbustiva influenzi i processi deposizionali del crollo di roccia e dei debris flow. In particolare, l’importanza di accoppiare modelli di crescita del popolamento forestale a modelli di simulazione numerica del processo del crollo di roccia e della caduta massi e il confronto tra lo scenario non boscato con gli scenari boscati. Per le colate detritiche è emerso che il diverso regime di deflusso influenza il modo in cui gli alberi concorrono alla soppressione del movimento, ovvero quando domina il regime collisionale, alberi di grandi dimensioni e bassa densità producono spessori di deposito più elevati, direttamente proporzionali al diametro stesso, mentre, quando domina il regime frizionale, il deposito del materiale è favorito dall'aumento della superficie di scorrimento, perciò una foresta densa composta da alberi di piccole dimensioni o arbusti forniscono una migliore capacità di ritenzione. Inoltre, una gestione a ceduo sembra capace di contribuire sempre alla deposizione delle colate detritiche su distanze che diminuiscono all’aumentare della concentrazione solida. Per quanto riguarda lo studio cinematico delle correnti idrauliche condotto eseguendo prove di diversa portata sui tratti a step-pool hanno confermato precedenti studi che affermano che la deviazione standard fornisce una misura più affidabile di scabrezza nelle diverse morfologie di canale, al contrario della granulometria; che la maggior parte della perdita di energia, soprattutto per le portate basse, è dovuta alla "spill resistance"; e che, in queste morfologie, la sommergenza relativa diminuendo e la pendenza aumentando cooperano nel favorire la dissipazione di energia. Il tentativo di proporre un nuovo metodo automatizzato per la definizione del parametro di scabrezza da impiegare nel modello numerico di simulazione tridimensionale della caduta massi ha prodotto una generale sovrastima delle variabili analizzate. Ciononostante, la buona approssimazione dei valori massimi ne indicano un potenziale di sviluppo.
Palmisano, Francesco. « Algorithmic-guardians : analisi dei flussi di dati provenienti da sistemi Android ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19599/.
Texte intégralVavuliotis, Anastasio. « Analisi dei flussi logistici di uno stabilimento industriale : il caso "MEC3" ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3035/.
Texte intégralGuidetti, Mattia. « Ricostruzione di flussi veicolari su scala regionale : analisi dei dati disponibili ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5957/.
Texte intégralLeonardi, Nicholas. « Analisi e riprogettazione dei flussi produttivi e del layout di un’azienda di assemblaggio ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Trouver le texte intégralFERRONATO, GIULIA. « Valutazione dell'impatto ambientale a diversi livelli di scala del settore zootecnico ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/72497.
Texte intégralIn the last three decades global demand of food, in particular animal proteins (meat, milk, and eggs), has increased according to the population growth, that is expected to go up to 9 billion by the 2050. These, in fact, represent an important source of energy, high-quality protein, micronutrients and vitamins. Therefore, this improvement could contribute to the lifespan increase and food demand. The latter forced the agricultural sector to a further intensification that affected also the cultivation of crops for animal feeding. Agricultural and livestock productions have a relevant environmental impact, and this topic is object of criticism and scientific investigation also to more accurately define its contribution and potential mitigation strategies, considering also that agricultural stage is the main contributor to the environmental impact of the food production chain. It is recognized, in fact, that agricultural sector directly contribute to the 21% of total global anthropogenic greenhouse gas emissions, mostly consisting of methane followed by nitrous oxide and carbon dioxide. These emissions are mainly associated with the livestock production, in particular with ruminants breeding that contributes directly to methane emissions due to ruminal and manure fermentation; the remaining part is composed by indirect emissions from deforestation, energy use and animal feed production. The scope of this thesis was the evaluation of environmental footprint in the livestock sector at different subject scale level. Italian meat supply chain, dairy farms, Grana Padano PDO cheese factory and single animals was investigated in order to quantify environmental footprint. In the first work, the Italian meat supply chain has been evaluated whit a mass flow analysis (MFA) approach and life cycle assessment (LCA) approach. Firstly, the quantification of meat had been made from slaughter to household consumption, starting form carcass weight to real meat consumed. At these levels, meat form cattle, pig, sheep and goat, equidae, and rabbit was taken in account. During the chain also meat losses and waste were quantified. In particular animal by-products (ABPs) were quantified for single species and categorized into heath level risk according to the Regulation (EC) 1069/2009. According to the category (Cat 1, Cat 2 or Cat3), assuming that all ABPs were destinated to rendering process, use and disposal of rendered products was identified. The MFA confirmed how Italy is a net importer of cattle and pork meat while it is self-sustaining for poultry meat. Mass flow analysis revealed that in 2013, 2.86 Mt of meat were consumed in Italy. It is equivalent to 131 g/day/pro-capita and to 47.91 kg/year/pro-capita of meat consumed. In percentage the total amount of consumed meat is represented by 46% of pig, 28% of poultry and 23% of cattle and 3% of other meat (rabbit, equidae, and sheep and goat). This approach quantified the ABPs produced at slaughtering level and food wastes at retail and consumer levels. Slaughter phase was the main source of waste, producing 0.80 Mt of ABPs, 48% of the total amount of waste originated in the meat supply chain. Results highlighted how the ABPs are already almost completely reused, compatibly with their health level risk, demonstrating the circularity of the system through the quantification of the avoided products and relative GHGs emissions. Concerning other food wastes, the results of the present evaluation could be considered only an estimate due to the lack of specific national coefficients. After quantification LCA was applied in order to evaluate environmental footprint, considering also avoided product due to the re-use of rendered ABPs. LCA results reveal that daily meat consumption pro-capita emits 4.0 kg CO2eq represented by 30% of cattle meat, 9.6% of pig meat and 8% of poultry meat. Emissions allocated to ABPs are the 60% and their re-use decrease the emissions about 10%. Second and third works focused the milk and PDO Grana Padano global warming potential (GWP). Overall, twenty-seven dairy farms, producing milk destinated to Grana Padano PDO cheese and one cheese factory, situated in the Piacenza province were evaluated. Primary data were collected by using a specific survey. This included for the farms the request of data regarding herd composition, feeding management, milk production, herd management and performace, crops cultivation and resource use, whereas for the cheese factory, the survey included energy resource use and input requested by cheese making process. In the second work, 10 dairy farms were evaluated in order to assess the milk Carbon Footprint (CF) and the main source of emissions. The system boundary was a cradle-to-farm-gate and functional unit is 1 kg of FPCM (Fat and Protein corrected milk). The CF of 1 kg of FPCM resulted equal to 1.33 kg CO2eq/kg FPCM with a wide range of variation from 1.02 to 1.62 kg CO2eq/kg FPCM. Emissions due to enteric fermentation and manure fermentation represented the 52% of the total, while acquired feed the 36%. Self-production and energetic consumption represented 6% and 6% respectively. In the third, Grana Padano PDO production was considered. The milk destinated to cheese processing showed an average value of CF equal to 1.38 kg CO2eq/kg FPCM, with a minimum value of 1.02 and a maximum one of 1.94 kg CO2eq/kg FPCM. Instead, the CF average value of 1 kg of PDO Grana Padano cheese was equal to 9.99 kg CO2eq, showing an agricultural stage contribution of 94%. Results of these works were in accord with similar studies reported in literature and had pointed out how dairy farms showed a greater level of environmental sustainability but with possibilities for improvement, mainly through herd management enhancement (productive and reproductive performances). Fourth work was about the development of proxies able to predict the methane emissions from individual cows. This focus is a hot research point in order to improve the mitigation strategies to reduce methane emissions because of the main GHG contributor. Methane emission is mainly driven by feed intake and diet composition, but it is difficult to measure intake in commercial farms. The study aimed to verify the possibility of using NIRS of faeces (NIRSf) alone and in combination with other phenotypic parameters available at a farm level to predict methane production (MP, g/d) from individual lactating dairy cows. NIRSf alone allowed a fairly good estimation of methane yield and the estimations were improved to a similar degree when BW, MY or ECM were considered, whereas combining NIRSf with more than one other parameters improved the estimations with a very little extent only. Methane can be predicted using models that consider the DMI, BW or MY but the main limitation is represented by the data availability. Near Infrared technique applied to faecal samples, in particular when combined with other phenotypic parameters, can represent a valid alternative for large-scale measurements in commercial dairy farms for genetic selection of low emitters dairy cows, when DMI measurement is usually not available.
Leo, Guido. « Analisi dei flussi in un reparto di assemblaggio e collaudo di valvole direzionali oleodinamiche ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Trouver le texte intégralRizzi, Matteo. « Analisi dei flussi logistici ed ottimizzazione del processo di previsione : il caso Unigrà ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Trouver le texte intégralSucci, Michela. « Analisi dei flussi logistici e re-layout di uno stabilimento industriale : caso Tecnomec s.r.l ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8482/.
Texte intégralLeardini, Giulia. « Variabilità stagionale dei flussi verticali di metalli nel particolato dell'Adriatico Meridionale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Trouver le texte intégralLivres sur le sujet "Analisi dei flussi di massa"
Torcivia, Sebastiano. I prospetti dei flussi dei fondi quali strumenti di analisi della dinamica finanziaria d'impresa. Milano : Giuffrè editore, 1990.
Trouver le texte intégralSenato, Italy Parlamento. Rapporto 2000 sugli aiuti statali alle imprese : Analisi dei flussi dal bilancio di Stato. [Italy] : Senato della Repubblica, 2000.
Trouver le texte intégralIapichino, Giacomo. --Aspettando il ponte : Il trasporto del gommato nello Stretto di Messina : cenni storici, analisi dei flussi, proiezioni future. [Messina] : A. Siciliano, 1990.
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