Articles de revues sur le sujet « Analisi a regime dinamico »

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1

Marini, Giovanni. « Alcune proprietŕ dei cicli industriali regionali italiani in una prospettiva storica ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 3 (octobre 2009) : 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/rest2009-003001.

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2

Parolari, Paola. « Francesco Remotti tra critica dell'identitŕ e difesa della cultura ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2012) : 161–72. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001011.

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Résumé :
Nella recente raccolta di saggi Cultura. Dalla complessitŕ all'impoverimento, Francesco Remotti si impegna in un'analisi critica e in una proposta di ridefinizione del concetto di cultura. Particolarmente attento ai problemi della convivenza tra persone e gruppi che si riconoscono in culture diverse, Remotti mette in guardia dalle derive essenzialiste e razziste che possono derivare dall'associare il concetto di cultura a quello di identitŕ. In continuitŕ con la critica del concetto di identitŕ formulata in precedenti lavori, invita, anzi, a strappare la cultura (aperta e dinamica) alla morsa dell'identitŕ (chiusa e statica): a suo parere, il concetto di identitŕ dovrebbe essere del tutto abbandonato, mentre quello di cultura andrebbe conservato nella cassetta degli attrezzi degli antropologi come un utile strumento di analisi. Abbandonare completamente il concetto di identitŕ potrebbe, tuttavia, non essere facile, né, forse, necessario, come suggeriscono le analisi volte a mettere in evidenza il carattere ibrido, complesso e dinamico delle diverse identitŕ culturali.
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3

Küstner, B. Moreno, F. Torres González et J. D. Luna Del Castillo. « Analysis of patterns of mental health care with three different approaches (cross-sectional, longitudinal and dynamic) ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no 2 (juin 2001) : 82–89. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005157.

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RIASSUNTOScopo– Questo articolo si propone di fornire una panoramica dei diversi metodi di analisi delle informazioni relative alFutilizzazione dei servizi secondo approcci differenti.Metodi– E' stata predisposta un review sistematica degli studi suipatterndi cura. L'analisi suipatterndi cura è stata divisa secondo tre differenti approcci:cross-sectional, longitudinale e dinamico.Risultati– Negli studicross-sectional, le informazioni sull'utilizzazione sono basate sui numero totale dei contatti con i servizi di salute mentale, in un certo periodo. Nel secondo approccio, chiamato longitudinale, l'analisi di sopravvivenza è applicata considerando l'intervallo di tempo tra ciascun contatto. Il terzo tipo di contatto, chiamato qui approccio «dinamico», comporta l'applicazione di modelli matematici basati sulle catene markoviane per analizzare la probabilità di cambiamento da un tipo di contatto all'altro.Conclusioni– Si sottolinea la necessita di studi ulteriori predisposti per analizzare i dati dei registri psichiatrici dei casi con modelli standardizzati per l'analisi dell'utilizzazione dei servizi psichiatrici.
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4

Carrieri, Mimmo, et Elena Persano. « Qualitŕ del lavoro e soddisfazione lavorativa nel lavoro che cambia ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 127 (septembre 2012) : 116–36. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127008.

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Alla luce di una rinnovata stagione di ricerche che dimostrano come il lavoro nel post-fordismo non sia cosě irrilevante o risolto come era stato immaginato, ma torni ad essere un fattore di formazione delle identitŕ e una questione cruciale nella regolazione dei capitalismi contemporanei, il saggio, a partire da una riflessione su come lo studio della qualitŕ del lavoro possa essere uno strumento esplorativo in grado di fornire una visione multisfaccettata delle condizioni di lavoro e coadiuvare le analisi sulla soddisfazione lavorativa, analizza i risultati piů significativi e i dati piů interessanti della seconda indagine sul "lavoro che cambia", promossa dal Partito Democratico. Una fotografia aggiornata dei problemi e dei cambiamenti sociali del mondo dei "lavori" nel nostro Paese, nonché degli atteggiamenti e delle percezioni dei lavoratori in un quadro dinamico ma incompiuto con aree grigie che aprono spazi all'azione di rappresentanza e a meccanismi mirati di regolazione.
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5

M. Crittenden, Patricia, Susan J. Spieker, Andrea Landini et Giuliana Florit. « L'attaccamento adulto nella valutazione del rischio per il minore. Teoria e dati sull'uso della DMM-Adult Attachment Interview in contesti forensi ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 50 (août 2022) : 98–114. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14083.

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Al fine di valutare il rischio per il minore è fondamentale comprendere le strategie d'attaccamento dei genitori. L'articolo approfondisce i motivi per i quali la comprensione dell'attaccamento dei genitori che mettono a rischio i propri figli può chiarire i processi psicologici sottesi ai comportamenti pregiudizievoli e migliorare la valutazione del rischio per il minore e l'individuazione degli interventi necessari. Viene proposta la valutazione dell'attaccamento dei genitori tramite l'Adult Attachment Interview (AAI) classificata con il metodo del Modello Dinamico Maturativo dell'Attaccamento e Adattamento (DMM). Le DMM-AAI, classificate da professionisti formati e certificati e integrate con i dati provenienti da altre fonti in modo da elaborare delle formulazioni familiari individualizzate, soddisfano i requisiti di attendibilità e guidano l'individuazione degli interventi più efficaci. Viene presentata una meta-analisi relativa al metodo Berkeley che mette in discussione l'uso di tale metodo nel contesto forense. Ulteriori dati descritti nell'articolo riguardano il funzionamento psicologico di un gruppo di genitori a rischio valutati attraverso le DMM-AAI.
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6

Summa, Michele. « Normalità o processi di normalizzazione ? Le analisi husserliane sulla dimensione orto-estetica e il carattere dinamico dell'esperienza percettiva ». PARADIGMI, no 3 (avril 2015) : 73–90. http://dx.doi.org/10.3280/para2014-003006.

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Rota, Francesca, Marco Bagliani, Paolo Feletig et Fiorenzo Ferlaino. « La resilienza delle metroregioni italiane nel periodo della crisi economica mondiale 2008-2016 tra sensitività ; e capacità ; occupazionale ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 1 (avril 2021) : 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2021oa11649.

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L'articolo si inserisce nel filone della letteratura che misura la resilienza economica regionale a partire dalla dinamica dell'occupazione. Identificando nella crisi economica del 2008 la principale discontinuità nei percorsi di crescita delle contemporanee economie regionali, l'articolo sostiene l'opportunità che le analisi comparative territoriali (o analisi di benchmarking) realizzate dopo tale evento assumano il concetto di resilienza come principale riferimento teorico e metodologico. Significative appaiono a questo riguardoalcune recenti sperimentazioni tassonomiche condotte in ambito europeo, in cui la tenuta occupazionale regionale è messa in relazione sia con la dinamica precedente alla crisi, sia con la dinamica aggregata (sensitività relativa). Muovendo da questi esempi, nell'articolo si propone una modalità di analisi territoriale che, sfruttando la proprietà dell'analisi shiftshare dinamico-cumulativa di scomporre i tassi di crescita dell'occupazione in ragione delle sue componenti costitutive (legate alla nazione di appartenenza, alla struttura dell'economia regionale e alla competitività complessiva del sistema regionale), mette a confronto le dinamiche pre- e post-crisi delle singole regioni, e le legge in ragione della capacità  occupazionale relativa, ossia dell'ammontare complessivo dei posti di lavoro creati o persi dopo il 2008 nella regione rispetto al Paese. Questa metodologia è quindi applicata al caso delle metroregioni italiane e il risultato che ne deriva è una geografia piuttosto ‘inedita' dei divari economici interni al Paese. Una geografia in cui il contributo più importante viene dalla peculiare capacità di risposta alla crisi della regione, indipendentemente dall'influenza esercitata dal contesto nazionale e dalla maggiore o minore tenuta occupazionale dei settori in cui è organizzata l'economia regionale.
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Ferrante, Massimo. « TRANSIZIONE DI REGIME E INTERESSI IMPRENDITORIALI IN ITALIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no 1 (avril 1998) : 81–118. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025764.

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Résumé :
IntroduzioneQuesto lavoro ha come obiettivo una prima analisi delle trasformazioni del sistema dell'associazionismo imprenditoriale a seguito dei numerosi e rilevanti effetti indotti dalla cosiddetta «transizione di regime» sui modelli di rappresentanza di interessi specifici e di regolazione sociale in Italia.
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Lerche, Jens. « Questioni agrarie o questioni del lavoro ? La questione agraria e la sua irrilevanza per il lavoro rurale nell'India neo-liberista ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 128 (décembre 2012) : 76–105. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128006.

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Résumé :
Fra gli economisti politici classici, Terry Byres sostiene che una transizione agraria di successo conduce a uno sviluppo capitalista nazionale dinamico e che tali transizioni sono il risultato di specifiche lotte agrarie di classe. Decenni di sviluppo neo-liberista hanno mosso varie sfide a questa posizione, tra cui la visione che oggi la lotta č tra il "regime alimentare internazionale" e i contadini "come gruppo unificato". Un'altra posizione č quella di Henry Bernstein il quale sostiene che, per il capitale, una transizione agraria a livello nazionale non č piů necessaria né possibile. Il saggio indaga questa discussione in relazione all'India, attraverso l'analisi sia del dibattito riguardante l'economia politica agraria in India sia lo sviluppo agrario del paese oggi. La conclusione č che, mentre lo sviluppo capitalista ha avuto luogo nell'agricoltura indiana, a questo non si č aggiunta una transizione agraria di successo che č effettivamente stata superata in molte parti del paese, almeno nell'immediato futuro.
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Jati, Pandu Prabowo, et Adhika Widyaparaga. « Simulasi CFD Dinamika Kecepatan Gelombang Aliran Stratified Wavy Dua Fasa Minyak-Air pada Pipa Horizontal ». Journal of Mechanical Design and Testing 3, no 1 (27 juin 2021) : 1. http://dx.doi.org/10.22146/jmdt.56417.

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Dalam praktik di industri hulu minyak dan gas (migas), permasalahan aliran dua fasa merupakan bagian penting di semua siklus kegiatan dari desain hingga operasi. Fluida dari sumur produksi menghasilkan campuran minyak, air, gas, dan juga pasir yang sangat mungkin membentuk berbagai macam pola aliran. Sehingga dapat disimpulkan bahwa pemahaman akan pola aliran dan sifat fluida sangat penting untuk analisis, prediksi, dan mitigasi perubahan kondisi reservoir untuk menjaga stabilitas proses produksi. Untuk meningkatkan pemahaman pola aliran salah satunya pola stratified dilakukan penelitian mencari konfigurasi simulasi 2 dimensi campuran minyak dan air menggunakan Computational Fluid Dynamics (CFD). Penelitan yang dilakukan menghasilkan analisis sifat dinamika kecepatan gelombangmelalui perpaduan permodelan simulasi CFD serta image processing-cross correlation serta perbandingan hasil dengan eksperimen.Model yang dipilih untuk memprediksi antarmuka minyak-air di dalam pipa horizontal berdiameter 24 mm dan panjang 1200 mm adalah multiphase Eulerian Multi-Fluid VOF yang dipasangkan dengan model turbulensi shear stress transport (SST) k-ω yang dilengkapi dengan turbulence damping. Analisis dilakukan pada titik dari inlet dengan jarak 10 x diameter (10 D) dan 40 x diameter (40 D) dengan 4 variasi kecepatan. Hasil menunjukkan peningkatan rerata ketebalan film dan kecepatan gelombang seiring denganmeningkatnya kecepatan superfisial air dengan kecepatan superfisial minyak tetap. Dapat disimpulkan model multiphase Eulerian Multi-Fluid VOF yang dipasangkan dengan model turbulensi shear stress transport (SST) k-ω dan turbulence damping pada Ansys Fluent 19 mampu mensimulasikan aliran minyak dan air pada stratified regime denganbentuk gelombang serta dinamika kecepatan gelombang yang saling bersesuaian dengan hasil eksperimen.
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Poljanec Borić, Saša, Anita Bušljeta Tonković et Nikola Šimunić. « Sociodemografska analiza Podgorja ». Senjski zbornik 44, no 1 (2017) : 517–54. http://dx.doi.org/10.31953/sz.44.1.28.

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Rad je oblikovan kao analiza slučaja temeljena na analizi sekundarne literature i kvalitativnim uvidima. U radu se afirmiraju teorijski koncepti društvene proizvodnje prostora, regije kao modela istraživanja radi definiranja razvojnog cilja i koncept clustera. Rasprava se sastoji od tri dijela: pregleda relevantne literature, analize postojeće socioekonomske slike Podgorja te razvojnoga scenarija podgorskoga prostora u okviru clustera doživljaja. U prvom se dijelu rada analizira postojeća literatura relevantna za razumijevanje društvene percepcije prostora u svijetu i u Hrvatskoj. Slijedi sociodemografska analiza podgorske mikroregije koja uključuje dijakronijski pregled podgorske razvojne slike te analizu sociodemografske dinamike u prostoru Podgorja. U završnom dijelu rada oblikuje se razvojni scenarij za Podgorje. Sustavnom analizom razvojne dinamike u Podgorju, definira se perspektiva koja prostor Podgorja iz "zavičajnog" okruženja transvaluira u cluster od vitalnog značaja za daljnji razvoj najprije Podgorja pa onda Ličko-senjske, Primorsko-goranske i Zadarske županije.
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Guarnieri, Carlo. « BUROCRAZIE PUBBLICHE E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO : IL CASO ITALIANO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no 1 (avril 1988) : 73–103. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017275.

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IntroduzioneIl ruolo svolto dalle burocrazie pubbliche nei processi di consolidamento democratico è stato anche di recente ricordato sottolineando l'importanza di disporre, in questo contesto, di strutture amministrative politicamente leali, cioè ricettive (responsive) nei confronti della nuova leadership democratica, e operativamente efficaci, in grado quindi di raggiungere gli obiettivi da questa stessa leadership posti. Infatti, si può ritenere che strutture amministrative «serventi», migliorando il rendimento complessivo del regime, ne facilitino così la legittimazione e, in ultima analisi, il consolidamento. Prendendo in esame il caso di un consolidamento democratico relativamente riuscito, approfondiremo questa ipotesi cercando di valutare il grado di lealtà democratica ed efficacia operativa mostrato dalle strutture amministrative italiane nel corso della transizione dal regime autoritario fascista a quello democratico repubblicano. In realtà, l'ambito temporale dell'analisi sarà necessariamente piò ampio: come vedremo, per mettere a fuoco il funzionamento di certi meccanismi organizzativi sarà necessario, per un verso, risalire fino all'instaurazione del regime fascista e, per un altro, spingerci a considerare almeno i primi dieci anni di vita del nuovo regime democratico.
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Budhi, Yogi W. « Characteristics of flow reversal in the kinetic regime ». Jurnal Teknik Kimia Indonesia 5, no 3 (2 octobre 2018) : 490. http://dx.doi.org/10.5614/jtki.2006.5.3.4.

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In principle, reactor perturbation by flow reversal can be used for manipulation of catalyst surface coverage if a dedicated and proper operation procedure can be developed. A mathematical model and analysis of reverse flow reactor behaviour for the ammonia oxidation over platinum have been performed. Series of reverse flow experiments were carried out on a laboratory reactor scale. The influence of flow reversals on the conversion and selectivity at various switching times was observed and evaluated. Other process variables such as gas residence time, reaction temperature, and oxygen concentration in the feed were points of interest. Assessment of reactor dynamics in the kinetic regimes can be achieved most expediently by implementing a comparable switching time and gas residence time. Model and experimental results indicate that regular reverse flow operation for manipulation of catalyst surface coverage always induces a decrease of conversion. It was also found that the selectivity due to flow reversal was rather insensitive to changes in the switching frequency.Keywords: Ammonia oxidation, Kinetic regime, Reactor modeling, Residence time distribution, Reverse flow reactor operation, Transient operation AbstrakPada dasarnya pertubasi reaktor oleh aliran balik dapat digunakan untuk mengatasi penutupan permukaan katalis manakala suatu suatu prosedur operasi yang spesifik dan sesuai bisa dibangun. Analisa dan model matematika kelakuan reaktor batik untuk oksidasi amoniak pada pelat platina telah dilakukan. Serangkaian percobaan aliran balik telah dilangsungkan dalam skala laboratorium. Pengaruh aliran batik terhadap konversi dan selektivitas pada berbagaijumlah putaran aliran telah diamati dan dievaluasi. Variabel proses lainnya, seperti waktu tinggal gas, temperature reaksi, dan konsentrasi oksigen pada umpan telah menjadi perhatian pada penelitian ini. Perkiraan dinamika reaktor dalam rejim kinetika umumnya dapat diperoleh melalui penelusuran implementasi jumlah putaran aliran dan waktu tinggal gas dengan perbandingan tertentu. Hasil percobaan dan pemodelan mengindikasikan bahwa operasi aliran batik reguler untuk memanipulasi penutupan permukaan katalis selalu mengakibatkan penurunan konversi. Selain itu, ditemukan juga bahwa selectivitas terhadap pembalikan aliran kurang sensitif terhadap perubahan pada frekuensi putaran aliran.Keywords: Distribusi waktu tinggal, Operasi reaktor aliran batik, Operasi transient, Oksidasi amoniak, Pemodelan reaktor, Rejim kinetika
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Pagliarulo, Diego. « Dal Golfo all'Iraq : Il conflitto fra gli Stati Uniti e il regime di Saddam Hussein nell'analisi di studiosi, politici e giornalisti ». MONDO CONTEMPORANEO, no 1 (juillet 2012) : 133–58. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001006.

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La guerra d'Iraq del 2003 viene spesso interpretata come una diretta e inevitabile conseguenza della guerra del Golfo del 1991. Sembra d'altra parte possibile considerare i due conflitti anche come eventi differenti che, pur mostrando alcune significative analogie, non sono legati da una relazione di automaticitŕ. L'esame della letteratura attualmente disponibile in relazione alle due guerre permette di evincere i meriti e i limiti di entrambe le interpretazioni. In ultima analisi, tuttavia, l'autore di questo saggio ritiene piů appropriato considerare le due guerre come due eventi non legati da un nesso di automaticitŕ.
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Pasquino, Gianfranco. « TEORIE DELLA TRANSIZIONE E ANALISI DEL SISTEMA POLITICO : IL CASO ITALIANO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no 2 (août 2001) : 313–27. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030616.

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Summary Reviewing the book devoted by Sergio Fabbrini to the Italian transition, the author makes three major criticisms. The first is that the book does not provide a precise formulation of what a transition really is and, therefore, does not satisfactorily identify the beginning of the Italian transition. The second criticism is that there is no attempt to utilize some of the existing theories to explain the Italian case. The reviewer strongly suggests that Easton's systems analysis might be a useful starting point. In fact, in the Italian as well as in several other transitions, the three major components of the political system: the political community, the regime, and the authorities, are significantly affected. Fabbrini does not refer to Easton's systems analysis and makes little use of the theory of the veto players as articulated by Tsebelis. The third criticism refers to the very episodical comparison between the Italian transition and the French transition that led to the Fifth Republic. On the one hand, the reviewer points to the fact that the Fourth French Republic was the most similar case to the First Italian Republic and, on the other hand, strongly suggests, contrary to Fabbrini's conclusion, that the French semipresidential solution might satisfactorily work in Italy as well. In the end, this review article underlines the need for the cumulation of knowledge, for the reliance on existing theories, and for the comparison of whole political systems in order to obtain a better understanding of the transitions to democracy.
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Costantino, Laura. « Politiche europee e nazionali di contrasto allo spreco alimentare nella produzione primaria : analisi e prospettive future ». Przegląd Prawa Rolnego, no 2(23) (15 décembre 2018) : 141–48. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.10.

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Lo scopo dell’articolo è di presentare la regolamentazione del mercato agricolo in Nicaragua e di indicare soluzioni giuridiche che potrebbero contribuire a superare una distribuzione iniqua delle risorse economiche derivanti dall’attività agricola nazionale all’interno della filiera alimentare. In particolare, si tratta di individuare scappatoie giuridiche che contribuiscono ad una distribuzione iniqua delle risorse nel regime nicaraguense di approvvigionamento per i prodotti agroalimentari e di proporre soluzioni alternative per la loro eliminazione alla luce della scienza del diritto agrario. Secondo l’autore, la principale difficoltà per il produttore agricolo nicaraguense è il processo di commercializzazione dei prodotti sul mercato dei prodotti agricoli dell’America centrale e del Nicaragua nonché carenze normative in questo ambito. Il Sistema dell’integrazione centroamericana (SICA), vincolante nella maggior parte dei paesi della regione, da un lato contiene regolazioni giuridiche complete sull’agricoltura, dall’altro non corrisponde pienamente alla struttura moderna della filiera agroalimentare. In pratica, la legislazione regionale e nazionale è soggetta a frequenti cambiamenti e non protegge in modo sufficiente il produttore agricolo in ogni fase di produzione. Un’alternativa sarebbe quella di introdurre cambiamenti a livello regionale, sotto forma di aree di libero scambio e di attuare la politica agricola comune da parte dei Paesi dell’America centrale.
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Di Palma, Francesco. « La storiografia tedesca sulla Ddr a venti anni dalla caduta del muro. Bilanci, prospettive, limiti ». MONDO CONTEMPORANEO, no 3 (avril 2011) : 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003005.

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Il testo qui pubblicato fornisce al lettore italiano un'introduzione critica agli sviluppi storiografici ed al dibattito politico ed intellettuale che lo studio della Ddr ha suscitato in Germania dalla fondazione dello Stato tedesco orientale nel 1949 fino ai nostri giorni. La sezione dedicata agli studi apparsi nella Ddr č volutamente contenuta. Ugualmente lo č quella in merito alle opere pubblicate in Germania occidentale negli anni della divisione, che risentivano inevitabilmente, a fronte di alcune pregevoli eccezioni, di pressioni ed influenze ideologiche. Il crollo dei regimi comunisti e la (ri-)apertura degli archivi alimentavano negli ultimi venti anni un vero e propriodi lavori dedicati alla Ddr. Il piů recentedi ricerca si sviluppa prevalentemente attorno a due tematiche specifiche. Sul fronte interno, una maggiore concentrazione sul rapporto partito-societŕ, con un occhio di riguardo per le dinamiche di rinnovo e "costruzione del consenso"; sul fronte esterno, una risorgenza delle analisi internazionali comparate, con l'obiettivo di radicare la storia della Ddr, ed in particolar modo l'attivitŕ politica e propagandistica della Sed, in un contesto transnazionale, comprendente anche i partiti comunisti del mondo occidentale.
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Espinosa Espinosa, Aarón. « La participación ciudadana en fiestas populares del Caribe colombiano : análisis cuantitativo del Carnaval de Barranquilla y las Fiestas de Independencia de Cartagena ». Memorias 46 (25 février 2022) : 49–80. http://dx.doi.org/10.14482/memor.46.394.26.

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Este artículo analiza la participación ciudadana en actividades culturales, en particular en las fiestas de origen popular de mayor ascendiente en el Caribe colombiano, el Carnaval de Barranquilla y las Fiestas de Independencia de Cartagena, cuyas conexiones históricas y evolución han sido determinantes en la construcción de la memoria festiva regional. Se aplica el enfoque y el método de la economía de la cultura para identificar y comparar los factores asociados a la participación de la población durante la última década, y se utilizan las encuestas de los programas Cómo Vamos de ambas ciudades para evaluar empíricamente el papel de un conjunto de variables tradicionales y del contexto local en la decisión de participar en estas celebraciones. Los resultados muestran amplias brechas intere intra ciudades, que se asocian al capital cultural, el sexo y el tiempo de ocio, y a otras consideradas estructurales, como el estatus socioeconómico, la pobreza y el lugar de residencia. Estas inequidades son sustancialmente mayores en Cartagena, donde se hace necesario ampliar el acceso a los sectores más rezagados. Los resultados dan luces al diseño de políticas culturales locales más inclusiva y sostenible que dinamice el patrimonio cultural inmaterial de ambas ciudades.
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Zulkarnen, Zulkarnen. « Budaya Timur Tengah Pasca Arab Spring (Analisis Deskriptif Budaya Arab) ». JURNAL Al-AZHAR INDONESIA SERI HUMANIORA 4, no 2 (31 janvier 2018) : 72. http://dx.doi.org/10.36722/sh.v4i2.260.

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<p><em>Abstrak</em> - <strong>Musim Semi Arab adalah fenomena yang terjadi di negara-negara Timur Tengah yang timbul dari dinamika sosial yang menginginkan orde baru yang dapat mengubah keadaan suatu negara dalam bentuk protes atau pemberontakan yang dilakukan oleh pro-demokrasi di Timur Tengah dan Afrika Utara melawan rezim otoriter di wilayah yang dimulai sekitar tahun 2010 hingga 2011. Dalam studi Budaya Arab bukanlah fenomena baru di Timur Tengah, karena Hitti (2006) mengatakan bahwa budaya Arab egaliter dan geografi gurun tandus khas adalah faktor yang membentuk karakter dan kepribadian utama yang keras dan pantang menyerah. Analisis deskriptif tentang pendekatan kualitatif terhadap budaya Arab fenomena Musim Semi Arab sangat langka sehingga, penulis berharap tulisan ini bisa menggambarkan studi budaya Arab dalam fenomena Musim Semi Arab. Orde baru yang merupakan harapan utama dinamika sosial masih jauh dari harapan, sehingga dalam tulisan ini penulis memberikan alternatif untuk pembentukan sebuah teori berbasis masyarakat regional dan berbasis masyarakat masyarakat Arab pasca Islam.</strong></p><p><em> </em></p><p><strong><em>Kata Kunci</em></strong><em> – Arab Spring, Dinamik, Budaya, Arab</em></p><p> </p><p><em>Abstract</em> - <strong>Arab Spring is a phenomenon that occurs in the countries of the Middle East arising from a social dynamic who want a new order that can change the state of a country in the form of protest or rebellion committed by the pro-democracy in the Middle East and North Africa against authoritarian regimes in the region that started around the year 2010 up to 2011. In the Arab </strong><strong>C</strong><strong>ultur</strong><strong>al studies</strong><strong> is not a new phenomenon in the Middle East, because Hitti (200</strong><strong>6</strong><strong>) says that Arab culture egalitarian and typical barren desert geography is a factor which form the main character and personality are hard and unyielding. Descriptive analysis of the qualitative approach to the Arab culture of the Arab Spring phenomenon is so rare that, the author hopes this paper can describe the Arab culture studies in the phenomenon of the Arab Spring. New order which is the main hope of social dynamics is still far from the </strong><strong>hope</strong><strong>, so in this paper the authors provide an alternative to the establishment of a regional and community based theory of post-Islamic Arab society institutions.</strong></p><p> </p><p><strong><em>Keywords</em></strong> - <em>Arab Spring, Dynamics, Culture, Arab</em><em></em></p>
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Toaldo, Mattia. « L'amministrazione Reagan e il terrorismo mediorientale. I casi del Libano e della Libia ». MONDO CONTEMPORANEO, no 1 (juin 2011) : 69–96. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-001003.

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L'articolo ricostruisce le idee e le proposte che sono state alla base della politica dell'amministrazione Reagan contro il terrorismo mediorientale, analizzando specificamente i casi dell'intervento in Libano (1982-1984) e dell'attacco contro la Libia del 1986. In entrambi i casi gli Stati Uniti si ritrovarono di fronte alla minaccia terroristica ed in entrambi i casi intervennero militarmente con le loro forze armate, non attraverso Stati o organizzazioni alleate. Lo scopo č di analizzare le maggiori idee portate avanti dai diversi membri dell'amministrazione Reagan e che sarebbero divenute popolari in seguito: la guerra preventiva, il sostegno statale al terrorismo, l'estensione delle prerogative dell'esecutivo, il cambiamento di regime e l'enfasi sul terrorismo come epifenomeno, piuttosto che l'analisi dei nemici che lo utilizzavano contro gli Usa. In base a questa analisi, l'autore conclude che l'amministrazione Reagan, sebbene abbia realizzato politiche spesso inefficaci e contraddittorie contro il terrorismo mediorientale, servě da terreno di coltura per le idee e le scelte politiche di quella che sarebbe diventata, nei primi anni Duemila, la "guerra globale al terrorismo".
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Untung, Slamet. « GAGASAN ABDURRAHMAN WAHID TENTANG PENGEMBANGAN PENDIDIKAN PESANTREN (1970-1980) ». International Journal Ihya' 'Ulum al-Din 18, no 1 (7 septembre 2017) : 87. http://dx.doi.org/10.21580/ihya.17.1.1732.

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Résumé :
The major problem of this article is how Abdurrahman Wahid’s ideas on developing pesantren education. It is elaborated into major sub-problems, namely the pesantren existence in the political frame of the New Order in the decades of 1970s and 1980s, Abdurrahman Wahid’s view on pesantren, and on the framework of developing pesantren education. This research is designed as qualitative one using hermeneutic and content analysis approaches. The findings of this research show that the phenomena of inability of pesantren in facing the New Order power, the policies of non pro-pesantren regime, and political suppression and systematical marginalization to pesantren done by the New Order regime in the decades of 1970s and 1980s became the factors that opened the way for the emergence of pesantren educational development ideas. Meanwhile, the common manifestations of the stagnant and apprehensive pesantren conditions were the internal factors encountered by pesantren at that time. To change these pesantren conditions, innovative ideas, namely “pesantren dynamicization” was introduced.<br />---<br /><br />Masalah utama tulisan ini adalah bagaimana gagasan Abdurrahman Wahid tentang pengembangan pendidikan pesantren. Hal ini diuraikan menjadi sub-masalah utama, yaitu keberadaan pesantren dalam kerangka politik Orde Baru dalam dekade 1970-an dan 1980an, pandangan Abdurrahman Wahid tentang pesantren, dan dalam rangka pengembangan pendidikan pesantren. Penelitian ini dirancang secara kualitatif dengan menggunakan pendekatan analisis hermeneutik dan isi. Temuan penelitian ini menunjukkan bahwa fenomena ketidakmampuan pesantren dalam menghadapi kekuasaan Orde Baru, kebijakan rezim non pro-pesantren, dan penekanan politik dan marginalisasi sistemik terhadap pesantren yang dilakukan oleh rezim Orde Baru pada dekade 1970-an dan 1980 menjadi faktor yang membuka jalan bagi kemunculan gagasan pengembangan pendidikan pesantren. Sementara itu, manifestasi umum dari kondisi pesantren yang stagnan dan memprihatinkan adalah faktor internal yang dihadapi pesantren saat itu. Untuk mengubah kondisi pesantren ini, maka ide inovatif, yaitu “dinamika pesantren” diperkenalkan.
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Clark, Gillian, Lorenzo Costantini, Angelo Finetti, John Giorgi, Andrew Jones, David Reese, Sheila Sutherland et David Whitehouse. « The food refuse of an affluent urban household in the late fourteenth century : faunal and botanical remains from the Palazzo Vitelleschi, Tarquinia (Viterbo) ». Papers of the British School at Rome 57 (novembre 1989) : 200–321. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009144.

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RIFIUTI ALIMENTARI DI UNA RICCA FAMIGLIA CITTADINA NEL TARDO SECOLO QUATTORDICESIMO: RESTI FAUNISTICI E BOTANICI DAL PALAZZO VITELLESCHI, TARQUINIA (VITERBO)Gli scavi condotti dalla British School at Rome nel Palazzo Vitelleschi in Tarquinia hanno fornito una quantità considerevole di dati faunistici e botanici, molti dei quali relativi al “proto-palazzo” del tardo sec. XIV. Le analisi del materiale qui presentate permettono di ricostruire in maniera abbastanza dettagliata il regime alimentare di una ricca e privilegiata famiglia urbana: tale esempio non può dunque essere assunto come rappresentativo in generale del tenore di vita diffuso nell'Italia centrale in età medievale. Alcuni elementi testimoniano come gli abitanti del proto-palazzo siano stati colpiti da una malattia, forse peste. E' stato possibile estendere il quadro ottenuto da questo particolare contesto e mettere in relazione l'economia di questa famiglia con l'organizzazione della produzione agricola nella compagna circostante. Le conoscenze offerte dai dati faunistici e botanici sul tipo di vita condotta nel medioevo sono paragonati e messi a confronto con le testimonianze documentarie relative alia dieta ed alla agricoltura medievale in Italia, anch'esse relative in gran parte alle classi più alte della società.
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Fornabaio, Giovanni. « Chi inquina, paga ». Milan Law Review 3, no 1 (28 septembre 2022) : 49–92. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18734.

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Con la sentenza n. 4 del 22/10/2019, il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’ammissibilità di un ordine di bonifica di siti inquinati ai sensi dell’articolo 244 del codice dell’ambiente a carico di una società non direttamente responsabile dell’inquinamento ma subentrata a quella responsabile per effetto di fusione per incorporazione. La risoluzione della questione passa per la qualificazione giuridica della condotta di inquinamento ambientale antecedentemente alla introduzione della bonifica dei siti inquinati. Occorre analizzare i rapporti tra questa condotta e l’istituto della bonifica, normativamente successivo, e dare risposta ai quesiti, per un verso, se sia possibile ordinare la bonifica per fatti risalenti ad epoca antecedente alla introduzione di quest’ultima a livello legislativo, per l’altro, e in caso di risposta positiva, se sia possibile farlo in un contesto di operazioni societarie straordinarie, quale è la fusione, che hanno portato la società responsabile a non essere più direttamente imputabile per il fatto dannoso. Pertanto, serve fare chiarezza sulla trasmissibilità degli obblighi e delle responsabilità conseguenti alla commissione di un illecito per effetto di operazioni societarie straordinarie. Nella disamina delle questioni giuridiche esposte, l’elaborato si sofferma sulla prevenzione e riparazione del danno ambientale e sulla analisi del regime di imputazione della responsabilità connessa.
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Hartono, Tjahjo Tri, Hariadi Kartodihardjo, Ari Purbayanto et Arif Satria. « REZIM HAK KEPEMILIKAN DAN AKSES TERHADAP SUMBERDAYA LAHAN BAGI EFEKTIVITAS INSTITUSI PENGELOLAAN KAWASAN KONSERVASI PENYU ». Jurnal Sosial Ekonomi Kelautan dan Perikanan 7, no 2 (14 juin 2017) : 165. http://dx.doi.org/10.15578/jsekp.v7i2.5683.

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Penelitian ini bertujuan untuk merancang sebuah rezim hak kepemilikan tanah dan hak terhadap akses pengelolaan yang mendukung lembaga konservasi penyu yang efektif. Penelitian ini dilakukan di Ujung Genteng - Pangumbahan, Kabupaten Sukabumi sebagai daerah pesisir yang terkait dengan upaya konservasi penyu mulai dari bulan Desember 2009 sampai Maret 2012. Data yang dikumpulkan dianalisis dengan menggunakan metode analisis spasial dan analisis deskriptif. Hasil penelitian dengan menggunakan analisis spasial pada wilayah seluas 1.334,70 hektar menunjukkan bahwa antara tahun 2001 - 2010, luas lahan pertanian meningkat sebesar 31% dan daerah pengembangannya (28,78%) memanjang ke arah pantai. Pola perubahan penggunaan lahan dipicu oleh transisi dari tanah terlantar menjadi pemukiman dan pembangunan fasilitas wisata bahari. Berdasarkan dinamika perubahan penggunaan sumber daya lahan sangat diperlukan perubahan kelembagaan untuk menjamin kepastian pemanfaatan sumberdaya lahan di wilayah pesisir sejalan dengan tujuan konservasi penyu. Pemerintah pusat mendelegasikan otoritas kewenangannya ke tingkat desa dan pemerintah desa menjadi pemilik dan pengelola di instansi yang bersangkutan Title: Property Rights And Access Rights of Land For Turtle Conservation Institutions EffectivenessThis research aims to design a regime of rights ownership of land and management access rights that supports the institution of effective sea turtle conservation. This study was conducted at the Ujung Genteng - Pangumbahan, Sukabumi district as coastal areas associated with the sea turtle conservationefforts, startied from the month of December 2009 to March 2012. Data were analyzed using methods of spatial analysis and descriptive analysis. Results of the spatial analysis research area covering of 1,334.70 hectares showed that between the years 2001 to 2010 the agricultural land area increased by 31% bywhich it’s area development has been (28.78%) extended towards the coast. Patterns of land use changes were triggered by the transition from land abandoned to seitlement and development of marine tourism facilities. Due to the dynamic change of land utilization, is necessary to change institutional setting in order to ensure the certainty of land resources utilization in the coastal region in line with the ultimate goal of turtle conservation. Central government should delegate his authority to the village level and the villagers are pleased to become the owner and manager in the institution autority.
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Morone, Antonio M. « Un colonialismo non pi&ugrave ; razzista ? L'insostenibile aspirazione dei sudditi africani nel secondo dop ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (mars 2022) : 55–79. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297-s1oa-003.

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La storia della transizione all'indipendenza delle colonie italiane fu anche la storia dell'antirazzismo che non a caso &egrave; stato spesso associato all'anticolonialismo e alla storia dei movimenti nazionalisti in Africa. Il caso della decolonizzazione delle colonie italiane rappresenta un caso speciale non solo per la traiettoria fortemente internazionale della sistemazione postcoloniale decisa dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma anche per la forte competizione, tutta sul versante africano, tra movimenti nazionalisti ed &eacute;lites africane inclini ad appoggiare un progetto di continuit&agrave; del sistema coloniale. &Egrave; proprio da questa competizioneche emerse un'istanza antirazzista che &egrave; al centro del presente articolo e non necessariamente o semplicemente fu riconducibile ai soli movimenti nazionalisti. Quei sudditi coloniali che si erano dichiarati disponibili all'ipotesi di un ritorno dell'Italia in Africa rivendicarono la necessit&agrave; di una riforma del sistema coloniale nell'intento di ottenere una loro pi&ugrave; ampia partecipazione alla gestione del potere e di superare il regime segregazionista di epoca fascista.Il presente articolo non si propone dunque di indagare l'antirazzismo e l'anticolonialismo dei nazionalisti, bens&igrave; il progetto di un colonialismo non pi&ugrave; razzista, o comunque maggiormente inclusivo, coltivato da alcuni sudditi africani che intermediarono con la politica e la propaganda colonialista dell'Italia repubblicana. Di fatto, si tratt&ograve; di un progetto destinato al fallimento, nella misura in cui colonialismo e antirazzismo erano termini in ultima analisi inconciliabili.Furono poi le diverse indipendenze delle colonie a mettere in discussione il razzismo attraverso la fine stessa del colonialismo.
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SARASIBAR IRIARTE, MIREN. « LOS BOSQUES Y EL DESARROLLO RURAL EN LA COMUNIDAD AUTÓNOMA DEL PAÍS VASCO ». RVAP 78, no 78 (1 août 2007) : 233–63. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.78.2007.07.

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Este estudio versa sobre la regulación jurídica forestal de los Territorios Históricos del País Vasco partiendo de un análisis de la normativa forestal europea y de la española, tanto estatal como autonómica. Además de exponer las principales medidas de cada una de las Normas Forales de estos Territorios desde la más antigua, la de Álava, a la más moderna, la de Guipúzcoa, se procede a un estudio, por un lado, de las medidas de fomento que se encuentran incluidas en la normativa forestal de esos Territorios y, por otro lado, de aquellas medidas también incentivadoras pero que están reguladas en la Política de Desarrollo Rural en el contexto de la Política Agrícola Común. Azterketa hau EAEko lurralde historikoetako basogintza-alorreko araudi juridikoari buruzkoa da, eta Europako eta Espainiako basogintza-araudia hartzen ditu abiapuntutzat. Espainiako araudian, estatukoa eta autonomietakoak hartzen dira kontuan. Lurralde historikoetako foru-arauetako neurri nagusiak azaltzen dira: zaharrena Arabakoa da; modernoena, berriz, Gipuzkoakoa. Bestalde, analisi bat egiten da, eta bertan, lurralde historiko horietako foru-araudietako sustapen-neurriak aztertzeaz gain, sustatzaileak diren, baina aldi berean, Nekazaritza Politika Bateratuaren esparruko Landa Garapeneko Politiketan dauden neurriak ere aztertzen dira. This paper deals with the forestry legal regime of the Historic Territories from the Basque Country by analysing in the first place the European and the Spanish (State and Autonomous Communities¿) rules on forests. In addition to expounding the main measures of every Norma Foral from these Historic Territories, beginning with the oldest, from Alava, and finishing with the newest, from Gipuzkoa, it is studied on the one hand the measures of promotion included in the forest rules in those Territories and on the other hand those other in like manner promotional measures that are set up in the Rural Development Policy within the context of the Common Agricultural Policy.
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Leksana, Grace. « Ketimpangan dan Kontinuitas Patronase dalam Lintasan Sejarah : Menelusuri Sejarah Perubahan Agraria di Malang Selatan ». BHUMI : Jurnal Agraria dan Pertanahan 5, no 1 (23 mai 2019) : 54. http://dx.doi.org/10.31292/jb.v5i1.319.

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Abstract: Opinions that perceive villages (desa) as solid entity, traditional, reservoir of labor and foodcrops, have been intensively criticized. On the contrary, villages are filled with social-political tension, class difference, and became areas where large conflicts in history also took place. This article develops the second argument, which tries to trace agrarian transformation through history: from the colonial period, independence and the New Order. By presenting a case study in South Malang, East Java, this article aim to show that village dynamics are controlled by patronage relation, where agrarian policies only benefited certain groups in the village. Historical analysis also shows how patronage relation persisted, although the state had changed. Violence that occurred in regime change did not necessarily transform the patronage relation in the village, instead strengthened it through the formation of new alliances. Agrarian policies that are going to be developed in the present should notice this power relation. The question of ‘who gets what’ should be continuously raised by agrarian studies experts and policy makers.Keywords: patronage relation, clientelism, class inequality, 1965 violence, colonial plantation, Malang-East JavaIntisari: Pandangan yang melihat desa sebagai entitas solid, tradisional, reservoir tenaga kerja dan pangan, telah banyak dikritik. Sebaliknya, desa dipenuhi dengan ketegangan sosial-politik, perbedaan kelas dan area dimana konflik-konflik besar dalam sejarah juga terjadi. Artikel ini mengembangkan pandangan kedua, dan berusaha menelusuri perubahan agraria dari masa ke masa: periode kolonial, kemerdekaan dan Orde Baru. Dengan mengambil studi kasus di Malang Selatan, Jawa Timur, artikel ini menunjukkan bahwa dinamika desa dikuasai oleh relasi patronase, sehingga kebijakan-kebijakan agraria hanya menguntungkan kelompok tertentu di desa. Analisa historis juga memperlihatkan bagaimana relasi patronase terus bertahan, meskipun negara (dalam hal ini sistem pemerintahan) telah berubah. Kekerasan yang terjadi dalam perubahan-perubahan rezim tidak mengubah relasi patron di tingkat desa, namun justru memperkuatnya dengan memunculkan aliansi-aliansi baru. Kebijakan-kebijakan agraria yang akan diambil pada masa kini seyogyanya memperhatikan relasi kuasa tersebut, sehingga pertanyaan ‘siapa mendapat apa’ harus kerap dikedepankan oleh para pegiat studi agraria dan para pengambil kebijakan.Kata kunci: relasi patronase, klientelisme, ketimpangan kelas, kekerasan 1965, perkebunan kolonial, Malang-Jawa Timur
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GAVIEIRO GONZÁLEZ, Sonia. « Estudio relativo a los principios de la potestad sancionadora y a la tramitación del nuevo procedimiento sancionador común, a la vista de su regulación en las leyes 39/2015 y 40/2015 y de la jurisprudencia reciente ». RVAP 110-I, no 110-I (30 avril 2018) : 315–57. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.110.2018.1.10.

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LABURPENA: Administrazio Publikoen Administrazio-prozedura Erkidearen 39/2015 eta Sektore Publikoaren Araubide Juridikoaren 40/2015 Legeak duela urte bat baino gehiago indarrean sartu dira. Ondorioz, Administrazio Publikoen lankidegoak bi arau horiek praktikara eramateko aukera izan du eta, horregatik, badirudi momentu egokia heldu dela analisi kritikoa egiteko. Hain zuzen, lan honen helburua zehapen-prozedura da (printzipioak, izapideak, …); baina, bereziki, balizko aldaketak, prozeduraren lege berri horiek indarrean sartu eta gero. Halaber, saiatuko gara ikuspuntu kritikoak eta irteera posibleak ematen, oraindik aplikagarriak diren epai-erabakiak behin aztertuta. RESUMEN: Tras haber transcurrido más de un año desde la entrada en vigor de las Leyes 39/2015 de Procedimiento Administrativo Común de las Administraciones Públicas y 40/2015 de Régimen Jurídico del Sector Público, el personal de las Administraciones Públicas hemos tenido ocasión de poner en aplicación ambas normas y, por ello, parece que ha llegado un momento óptimo para realizar un análisis crítico. En concreto, es objeto de este trabajo el procedimiento sancionador (principios, trámites,…), destacando posibles cambios tras la entrada en vigor de estas nuevas leyes de procedimiento, pero intentando aportar un punto de vista crítico y posibles soluciones a la vista de pronunciamientos jurisprudenciales que siguen resultando aplicables. ABSTRACT: After more than one year after the entry into force of the Laws 39/2015 of the common administrative procedure of the Public Administrations and 40/2015 of legal regime of the public sector, the personnel of the Public Administrations have had opportunity to implement both standards and, therefore, it seems that there has been an optimal time to conduct a critical analysis. In particular, the sanctioning procedure (principles, processes,...) is the subject of this work and, specially, we want to analyze possible changes after the entry into force of these new procedural laws, but trying to provide a critical point of view and possible solutions in sight of jurisprudential pronouncements that continue to be applicable.
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Sever, Ozan. « Comparison of static and dynamic core exercises’ effects on Stork balance test in soccer players Futbolcularda statik ve dinamik core egzersizlerin Stork denge testine etkisi ». Journal of Human Sciences 14, no 2 (17 mai 2017) : 1781. http://dx.doi.org/10.14687/jhs.v14i2.4440.

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This study compared the effects of dynamic and static core training programs on core stability tests and Stork balance performance in soccer players. A Static (n = 14, 18,21±1,81) and Dynamic (n = 13, 17,31±0,63) training groups performed three 30 min sessions per week for eight weeks meanwhile attended routine soccer training sessions with a control group (n = 11, 17,73±1,27). Effects of different core training regimes were compared after eight weeks with two-factor variance analysis (condition X time) for related measures. Two experiment groups improved dynamic and static core stabilization test scores, while control group did not change. Core stabilization tests showed that the improvements of experiment groups affected by the movement specifity and Static group increased static test scores (plank 23,8% - back isometric 28,9% - leg raise 15,6%) while Dynamic group increased mostly the dynamic test scores (sit-up 21,2%, push up 16,2%). For Stork balance, both experiment groups improved the test scores between %18 and %67. While the Static group increased the duration of Stork test on both feet more than the Dynamic group, this difference was statistically significant only for non-dominant foot in intergroup analysis. The static structure of the Stork test may explain the significant improvement in static core group. Results indicate that the positive effect of core training on core stability may improve balance and static core training may be more effective for static balance tests.Extended English abstract is in the end of PDF (TURKISH) file. ÖzetBu çalışmanın amacı, 8 haftalık statik ve dinamik core egzersizlerin futbolcularda core stabilizasyon ve Stork denge performansı üzerine etkisini karşılaştırmaktır. Toplam 38 sporcu (17,75±1,36) Dinamik (n=13, 17,31±0,63), Statik (n=14, 18,21±1,81) ve Kontrol (n=11, 17,73±1,27) grupları olarak üç gruba ayrıldı. Statik ve Dinamik egzersiz grupları 8 hafta, haftada 3 gün, günde yaklaşık 30 dakika statik ya da dinamik egzersizler uygularken, buna karşın kontrol grubu yalnızca futbol antrenmanları gerçekleştirdi. Verilerin analizinde ilişkili ölçümler için iki faktörlü varyans analizi kullanıldı. Tüm core stabilizasyon testlerinde deney grupları anlamlı gelişme görüldü. Kontrol grubunda değişme görülmedi. Gelişmenin hareketin spesifikliğinden etkilendiği, Statik grubun statik test skorlarını daha fazla arttırdığı (plank 23,8% - sırt izometrik 28,9%- bacak kaldırma 15,6%), Dinamik grubun ise dinamik testlerde skorları daha fazla arttırdığı (şınav 16,2% - mekik 21,2%) görüldü. Benzer şekilde, iki deney grubu Stork denge testinde her iki ayak için denge süresini % 18 ile% 67 arasında artırdı. Ama kontrol grubu değişmedi. Statik grup her iki ayak içinde dengede kalma süresini Dinamik gruba göre daha fazla arttırırken, gruplar arası analizde non-dominant ayak ölçümünde bu farklılık istatistiksel olarak anlamlılık g. Denge ölçümünün statik yapıda olması, Statik gruptaki yüksek gelişimi açıklayabilir. Sonuç olarak; dinamik ve statik core egzersizler ile artan core stabilizasyonun statik denge üzerinde olumlu etkisi olduğu tespit edildi. Ancak statik core çalışmalarının statik denge performansı için daha etkili olduğu söylenebilir.
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Salim, Arskal. « Between ICMI and NU : The Contested Representation of Muslim Civil Society in Indonesia, 1990-2001 ». Al-Jami'ah : Journal of Islamic Studies 49, no 2 (24 décembre 2011) : 295–328. http://dx.doi.org/10.14421/ajis.2011.492.295-328.

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Résumé :
This article discusses the concept of Muslim civil society in Indonesia by looking at differences in context between democratic and non-democratic regimes and by considering the diversity of Islamic interpretation of civil society and democracy. By looking at the dynamics within state-society relations and the process of democratisation, this article aims to clarify what kind of political actions correspond to the concept of civil society and help build a strong civil society in Indonesia in 1990s. Limiting its scope to the period from 1990 to 2001, the paper draws on two Muslim organisations (Nahdlatul Ulama and Ikatan Cendekiawan Muslim Indonesia) to explain why do Indonesian Muslims use the concept of civil society differently? How should Muslims perceive civil society vis-à-vis the state? Is it cooperation (participation) or opposition? Are both respective views equally legitimate? Given that Islamic doctrine may support the most varied of political outlooks, this study will point out that there is no single interpretation of the relationship between Islam and civil society or democracy. The article thus argues that differences between the two groups represent the diversity of Islamic interpretations of socio-political life.[Artikel ini membahas konsep “civil society” di Indonesia berdasarkan perbedaan konteks antara rejim demokratis dan otoriter serta menganalisis ragam interpretasi Islam mengenai civil society dan demokrasi. Melalui analisis dinamika hubungan rakyat-negara dan proses demokratisasi, artikel ini menjelaskan bentuk sikap politik yang sesuai dengan civil societydan mendorong terciptanya civil society yang kuat pada dekade 1990an di Indonesia. Diskusi dibatasi pada dua organisasi Muslim di Indonesia, Nahdlatul Ulama (NU) dan Ikatan Cendekiawan Muslim Indonesia (ICMI), dan hanya pada rentang 1990 hingga 2001. Pembatasan dilakukan guna menjawab mengapa Muslim di Indonesia menggunakan konsep civil society secara berbeda dan bagaimana mereka memandang bentuk relasi ideal antara negara-civil society; apakah kerjasama (partisipasi) ataukah oposisi? dan apakah kedua bentuk relasi tersebut sama-sama dapat dibenarkan?. Menyimak bahwa ajaran Islam dapat digunakan untuk mendukung berbagai pandangan politik, artikel ini menggarisbawahi bahwa interpretasi mengenai relasi Islam dan civil society/demokrasi adalah beragam. Karena itu, perbedaan antara NU dan ICMI dalam menterjemahkan konsep civil society merupakan cerminan perbedaan dan ragam interpretasi Islam terhadap kehidupan sosial-politik.]
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VELASCO CABALLERO, Francisco. « Elaboración de Ordenanzas y Ley de Procedimiento Administrativo Común ». RVAP 113, no 113 (30 avril 2019) : 299–349. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.113.2019.09.

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LABURPENA: Administrazio-prozedura Erkidearen Legeak (19/2015 Legea, urriaren 1ekoa), uniformeki erregulatu du erregelamendu-araugintza. Erregulazio hori tokiko ordenantzetan aplikatuko da hasiera batean, baina bi muga garrantzitsurekin: alde batetik, toki-eremuan erregulazio-arau bereziak daude, eta, beraz, ezin da erregulazioa orokorra aplikatu; bestalde, 55/2018 KAEk Legearen parte bat (oinarrizkoa ez dena) aplikatzea eragozten du. Testuinguru horretan, tokiko “araugintza-ziklo”aren egungo egitura planteatzen da, hauetan erregulatua: Prozedura Erkidearen Legea; toki-araubidearen oinarrizko legeria; toki-araubidearen lege autonomikoak, sektorearteko legeak (estatukoak zein tokikoak) eta tokiko erregelamendu organikoak. Araugintza-iturri ezberdin horien integrazio sistematikoa Administrazio-prozedura Erkidearen bidez “araugintzaziklo” ari buruz sartutako bost mugarrien inguruan egin da: aurretiazko kontsulta publikoa; arauen eraginaren analisi-memoria; entzunaldiaren eta informazio publikoaren izapidea eta arauen “ex post” ebaluazioa. ABSTRACT: The Common Administrative Procedure Act (Act 39/2015, of October 1) has regulated in a uniform way the preparation of regulatory provisions, these including local legislation. This regulation is in principle applicable to the local legislation albeit with two important limits: on the one hand, by the local sector there are special rules for their drafting that hinder the application of the general regulation. On the other hand, the Constitutional Court ruling 55/2018 suggests the non-application of part of the regulation laid down in the Act (the non-basic one). In that context, the current structure of the local "regulatory cycle" is approached as regulated by the Common Administrative Procedure Act, the basic State legislation on the local regime, the autonomic acts enacted regarding local regime, the sector-specific acts (both state and local) and the local organic legislation. The systematic integration of all these different normative sources is carried out by focusing on the five major milestones of the "regulatory cycle" as introduced by the Common Administration Procedure Act: prior public consultation; the annual regulatory plan; the memorandum on the regulatory impact assessment; the public consultation and information; and the "ex post" regulatory assessment. RESUMEN: La Ley de Procedimiento Administrativo Común (Ley 39/2015, de 1 de octubre) ha regulado de manera uniforme la elaboración de las normas reglamentarias. Esta regulación es en principio aplicable a las ordenanzas locales, aunque con dos importantes límites: de un lado, en el ámbito local hay normas especiales de elaboración, que impiden la aplicación de la regulación general. De otro lado, la STC 55/2018 lleva a la inaplicación de parte de la regulación (la no básica) de la Ley. En ese contexto se plantea la estructura actual del «ciclo normativo» local, regulado en: la Ley de Procedimiento Administrativo Común, la legislación básica de régimen local, las leyes autonómicas de régimen local, las leyes sectoriales (tanto estatales como locales) y los reglamentos orgánicos locales. La integración sistemática de estas fuentes normativas diversas se hace en relación con los cinco hitos fundamentales del «ciclo normativo» introducidos por la Ley de Procedimiento Administración Común: la consulta pública previa; el plan anual normativo; la memoria de análisis de impacto normativo; el trámite de audiencia e información pública; y la evaluación normativa «ex post».
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MECHISSO, Guedes Basilio. « Influências das políticas globais na expansão do ensino superior em Moçambique ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 352. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244913.

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RESUMOO presente artigo analisa as influências globais nas políticas nacionais, a partir da expansão do ensino superior em Moçambique. As reformas políticas de carís neoliberal a que o país foi sujeito a partir da década de 90, com a adesão ao Banco Mundial e ao Fundo Monetário InternacionaI propiciaram a entrada do sector privado na educação. Poe essa via, houve um crescimento vertiginoso de novas IES na sua maioria privadas e com as IES públicas a ofertarem maior parte das vagas de ingresso em regime privado (cursos pós-laborais e a distância). Pelo carácter mercadológico, o ensino superior passou a limitar o seu acesso para todos. O referencial teórico-metodológico de análise é a Abordagem do Ciclo de Políticas de Stephen Ball e outros, sintetizado por Mainardes (2006).Expansão. Acesso. Neoliberalismo. Influences of global policies on the expansion of higher education in Mozambique ABSTRACTThis article analyzes the global influences on national policies, based on the expansion of higher education in Mozambique. The political reforms of a neoliberal nature to which the country was subjected since the 1990s, with the adhesion to the World Bank and the International Monetary Fund, provided the entrance of the private sector in education. As a result, there was a virtuous growth in new HEIs, mostly private ones, with public HEIs offering most of the places for admission to the private regime (post-employment and distance courses). Due to the market character, higher education started to limit its access for all. The theoretical-methodological framework of analysis is Stephen Ball's Policy Cycle Approach and others, synthesized by Mainardes (2006). Expansion. Access. Neoliberalism. Influencias de las políticas globales en la expansión de la educación superior en Mozambique RESUMEN Este artículo analiza las influencias globales en las políticas nacionales, basadas en la expansión de la educación superior en Mozambique. Las reformas políticas de carácter neoliberal a las que estuvo sometido el país desde la década de 1990, con la adhesión del Banco Mundial y el Fondo Monetario Internacional, proporcionaron la entrada del sector privado en la educación. Como resultado, hubo un crecimiento acelerado de nuevas IES, en su mayoría privadas y IES públicas que ofrecieron la mayoría de los lugares de admisión en régimen privado (cursos posteriores al empleo y a distancia). Debido al carácter del mercado, la educación superior comenzó a limitar su acceso para todos. El marco de análisis teórico-metodológico es el Enfoque del Ciclo de Políticas de Stephen Ball y otros, sintetizado por Mainardes (2006). Expansión. Acceso. Neoliberalismo. Influenze delle politiche globali sull'espansione dell'istruzione superiore in Mozambico SINTESE Questo articolo analizza le influenze globali sulle politiche nazionali, basate sull'espansione dell'istruzione superiore in Mozambico. Le riforme politiche neoliberiste alle quali il paese è stato sottoposto dagli anni '90, con l'adesione della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, hanno fornito al settore privato l'accesso all'istruzione. Di conseguenza, si è verificata una crescita accelerata di nuovi istituti di istruzione superiore, principalmente istituti di istruzione superiore pubblici e privati, che hanno offerto la maggior parte dei luoghi di ammissione su base privata (post-impiego e corsi a distanza). A causa della natura del mercato, l'istruzione superiore ha iniziato a limitare l'accesso a tutti. Il quadro di analisi teorico-metodologico è il focus del ciclo politico di Stephen Ball e altri, sintetizzato da Mainardes (2006). Espansione. Accesso. Neoliberismo.
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Piccinelli, Marco, et Pierluigi Politi. « Elementi per una valutazione epidemiologica dell'attività di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no 3 (décembre 1992) : 165–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006722.

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RiassuntoScopo - Analizzare l'attività del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Pavia nel periodo compreso tra il 1978 (anno dell'apertura del servizio) ed il 1990. Disegno - Analisi retrospettiva dei dati contenuti in un archivio computerizzato, nel quale, a partire dal 1978, sono state raccolte informazioni relative alle caratteristiche socio-demografiche e nosologiche dei pazienti ricoverati, nonché alia modalità ed all'andamento dei ricoveri. Setting - Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Pavia, il cui bacino di utenza è costituito dall'ULSS 77, comprendente la città di Pavia e 61 comuni limitrofi. Principali indici utilizzati - Per ciascun anno considerato sono stati ricavati: indicatori d'uso (primi ricoveri, ricoveri complessivi, giornate di degenza, pazienti ricoverati); presenza media giornaliera e media annuale dei massimi mensili di pazienti ricoverati; indicatori d'intensita d'uso o di flusso (degenza media, indice di occupazione media dei posti-letto, indice di turnover, indice di rotazione dei posti-letto). La produttivita del servizio è stata indagata utilizzando il monogramma di Barber. Risultati - Tra il 1978 ed il 1983 si è verificato un progressivo incremento nel numero dei pazienti ricoverati, dei ricoveri complessivi e delle giornate di degenza; è seguito un periodo stazionario protrattosi fino al 1987; infine, durante gli ultimi tre anni il numero dei ricoveri complessivi e quello dei pazienti ricoverati sono leggermente diminuiti, mentre le giornate di degenza sono rimaste sostanzialmente stabili. Il numero annuale dei pazienti entrati in contatto per la prima volta con il servizio ha segnato due picchi negli anni 1979 e 1983 (N = 250), diminuendo poi progressivamente fino ai valori di 139 nel 1989 e di 152 nel 1990. Le frazione percentuali dei primi ricoveri rispetto ai ricoveri complessivi e rispetto ai pazienti ricoverati si sono ridotte nel corso del periodo considerato: nel 1990 esse erano pari a 30% e 50% rispettivamente. Presenza media giornaliera e media annuale dei massimi mensili di pazienti ricoverati sono aumentate tra il 1979 ed il 1983, passando da 12 a 21 pazienti/die, e da 14 a 25 pazienti/die, rispettivamente; negli ultimi otto anni i due parametri si sono stabilizzati su valori di 20-21 e 24-25 pazienti/die rispettivamente. II nomogramma di Barber, costruito sulla base dei valori assunti dagli indicatori d'intensita d'uso nel corso di ciascun anno considerato, ha mostrato che tutti gli anni in esame si sono distribuiti entro la zona di produttivita accettabile, ad eccezione del 1980 e del 1981. Conclusioni - Dopo una fase iniziale di progressiva espansione, il servizio sembra aver raggiunto una fase di equilibrio dinamico con il suo bacino di utenza, fornendo per la maggior parte del periodo considerato un livello di produttività accettabile.Parole chiaveservizi psichiatrici, utilizzazione, dei servizi, produttività.SummaryObjective – To analyze the activity of a General Hospital Psychiatric Inpatient Service in Pavia between 1978 (when the service was set up) and 1990. Design - Retrospective analysis of data stored in a computerized database, in which, since 1978, information has been collected on sociodemographic and nosological characteristics of patients admitted to the service, as well as on clinical aspects of all admissions. Setting – A General Hospital Psychiatric Inpatient Service in Pavia, whose catchmentarea (ULSS 77) includes the town of Pavia and 61 close municipalities. Main outcome measures -For each yearover the period considered we reported on: the indices of service utilization (first admissions, total admissions, days of stay, number of admitted patients); the mean daily number of inpatients, and the mean of the largest daily numbers of inpatients by month; the indices of intensity of service utilization (mean lenght of stay, index of bed occupation, index of turnover, index of bed rotation). The service productivity was determined according to the Barber's nomogram. Results – Between 1978 and 1983 patients admitted to the service, total admissions, and days of stay gradually increased; a steady period then followed until 1987; over the last three years, total admissions and the number of admitted patients slightly decreased, while daysof stay remained substantially stable. The annual number of patients admitted for the first time to the service marked two peaks in 1979 and 1983 (N = 250), and then gradually decreased to 139 in 1989 and 152 in 1990. The percent ratio of first admissions by total admissions and that of first admissions by the number of admitted patients showed a reduction over the period considered: in 1990 they were 30% and 50% respectively. The mean daily number of inpatients and the mean of the largest daily numbers of inpatients by month increased between 1979 and 1983, from 12 to 21 and from 14 to 25 patients/day respectively; over the last eight years the values remained rather constant, around 20-21 and 24-25 patients/day respectively. The Barber's nomogram, obtained on the basis of the indices of intensity of service utilization over the period considered, showed that each year fell within the area of acceptable productivity, with the exception of 1980 and 1981. Conclusions – After an initial phase of gradual expansion, the service then reached asteadystate, providing an acceptable productivity over most of the period considered.
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Suwirta, Andi. « Pers dan Kritik Sosial pada Masa Orde Baru : Studi Kasus Pers Mingguan Mahasiswa Indonesia di Bandung, 1966-1974 ». MIMBAR PENDIDIKAN 3, no 2 (17 novembre 2018) : 113–36. http://dx.doi.org/10.17509/mimbardik.v3i2.13949.

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ABSTRAKSI: Artikel ini, dengan menggunakan pendekatan kualitatif dan metode historis, mengkaji tentang dinamika politik pada masa-masa awal Orde Baru (1966-1974) di Indonesia, dengan memfokuskan analisis mengenai pers dan kritik sosial. Studi difokuskan pada mingguan “Mahasiswa Indonesia” di Bandung, yang bersikap kritis terhadap masalah-masalah yang membelenggu pemerintah Orde Baru pada masa itu. Hasil kajian menunjukan bahwa fenomena KKN (Korupsi, Kolusi, dan Nepotisme) pada masa-masa awal pemerintah Orde Baru, seperti kedudukan SPRI (Staf Pribadi) Presiden; kasus BULOG (Badan Urusan Logistik); dan masalah pembangunan TMII (Taman Mini Indonesia Indah) di Jakarta, menjadi “news and views” (berita dan pandangan) yang kritis dari mingguan “Mahasiswa Indonesia”. Namun, berbagai reaksi tersebut tidak menggoyahkan kedudukan pemerintah Orde Baru dalam rangka membangun konsolidasi kekuasaan dan legitimasi pemerintahan. Bahkan pers yang kritis, termasuk mingguan “Mahasiswa Indonesia” di Bandung, akhirnya dibungkam oleh pemerintah Orde Baru, dan sepertinya rejim ini tidak akan tergoyahkan untuk masa 20 tahunan ke depan.KATA KUNCI: Pers dan Kritik Sosial; Pemerintah Orde Baru; Mingguan “Mahasiswa Indonesia”; Masalah Korupsi, Kolusi, dan Nepotisme. ABSTRACT: “Press and Social Criticism in the New Order Period: Case Study of Indonesian Student Weekly in Bandung, 1966-1974”. This article, using a qualitative approach and historical methods, examines the political dynamics in the early period of the New Order (1966-1974) in Indonesia, by focusing on analysis of the press and social criticism. The study focused on the weekly of "Indonesian Students" in Bandung, which were critical towards the problems that bound the New Order government at that time. The results of the study showed that the phenomena of KKN (Corruption, Collusion, and Nepotism) in the early period of the New Order government, such as the position of the SPRI (Personal Staff) of the President; BULOG (Logistics Affairs Agency) case; and the problem of developing of TMII (Beautiful Indonesian Miniature Garden) in Jakarta, becoming a critical news and views from the weekly of "Indonesian Students". However, these various reactions did not destabilize the position of the New Order government in the context to build a consolidation of government power and legitimacy. Even the critical press, including the weekly of "Indonesian Students" in Bandung, was finally silenced by the New Order government, and it seems that this regime will not be deterred for the next 20 years.KEY WORD: Press and Social Criticism; New Order Government; “Indonesian Students” Weekly; Problems of Corruption, Collusion, and Nepotism.About the Author: Andi Suwirta, M.Hum. adalah Dosen Senior di Departemen Pendidikan Sejarah FPIPS UPI (Fakultas Pendidikan Ilmu Pengetahuan Sosial, Universitas Pendidikan Indonesia) di Bandung, Jawa Barat, Indonesia; dan Sekretaris Jenderal ASPENSI (Asosiasi Sarjana Pendidikan Sejarah Indonesia) Periode 2018-2023. Untuk kepentingan akademik, penulis bisa dihubungi dengan alamat emel: atriwusidna@gmail.com Suggested Citation: Suwirta, Andi. (2018). "Pers dan Kritik Sosial pada Masa Orde Baru: Studi Kasus Pers Mingguan Mahasiswa Indonesia di Bandung, 1966-1974" in MIMBAR PENDIDIKAN: Jurnal Indonesia untuk Kajian Pendidikan, Volume 3(2), September, pp.113-136. Bandung, Indonesia: UPI [Indonesia University of Education] Press, ISSN 2527-3868 (print) and 2503-457X (online).Article Timeline: Accepted (December 27, 2017); Revised (May 20, 2018); and Published (September 30, 2018).
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IGNÁCIO, Patrícia. « A pedagogização do discurso do consumo no processo de escolarização ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 276. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243598.

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RESUMOO presente artigo investiga o processo de pedagogização do discurso do consumo nas práticas discursivas escolares, dando ênfase às condições de possibilidade para a materialidade do referido discurso no processo de escolarização e à forma como ele opera na produção dos sujeitos escolares para o consumo. Para dar visibilidade à pedagogização do discurso do consumo, a pesquisa compõe uma estratégia analítica inspirada nas proposições de Michel Foucault acerca da análise do discurso e da governamentalidade; nos Estudos Culturais; e nas descrições feitas por autores tais como Bauman, Schor, Lipovetsky, Sarlo, entre outros, sobre a condição humana em tempos marcados pela cultura de consumo. O corpus de análise é composto por textos enunciadores do discurso do consumo no processo de escolarização, retirados das Diretrizes Curriculares Nacionais, dos Parâmetros Curriculares Nacionais, de livros paradidáticos, dos manuais de formação de professores e de Planos do Portal do Professor/MEC. Os resultados apontam para: (1) um quadro de conceitos, objetos e modalidades que reverberam e materializam o discurso do consumo no campo da educação e (2) um conjunto de tecnologias de si – inscritas na rede de sistemas de significações da sociedade de consumo – por meio das quais os sujeitos se observam, se interpretam, se julgam, se narram, se gerenciam e se moldam. Tais dados mostram a forma como as práticas discursivas escolares pedagogizam o discurso do consumo – de acordo com o regime de verdade de campo discursivo da educação -, ensinando os sujeitos escolares a desempenhar o papel de consumidores.Educação e Consumo. Educação para o Consumo. Escola e Consumo. Processo de Escolarização e Consumo.The pedagogical transformation of consumption discourse in the schooling process ABSTRACTThis paper investigates the process of pedagogization of consumption discourse in school discursive practices, emphasizing the conditions of possibility for the materiality of this discourse in the schooling process and the way it operates in the production of school subjects for consumption. To give visibility to the pedagogization of consumer discourse, the research composes an analytical strategy inspired by Michel Foucault's propositions about discourse analysis and governmentality; in Cultural Studies; and in the descriptions made by authors such as Bauman, Schor, Lipovetsky, Sarlo, among others, about the human condition in times marked by consumer culture. The corpus of analysis consists of texts that enunciate the discourse of consumption in the schooling process, taken from the National Curriculum Guidelines, National Curriculum Parameters, paradidmatic books, teacher training manuals and Teacher Portal / MEC Plans. The results point to: (1) a framework of concepts, objects and modalities that reverberate and materialize the discourse of consumption in the field of education and (2) a set of self technologies - inscribed in the network of meaning systems of the consumer society. - through which subjects observe, interpret, judge, narrate, manage and shape themselves. These data show how school discursive practices pedagogize consumer discourse - according to the discursive field truth regime of education - by teaching school subjects to play the role of consumers. Education and Consumption. Consumer Education. School and Consumption. Schooling Process and Consumption. Il discorso sul consumo ne la formazione Scientífica RIASSUNTO Questo documento cerca di indagare il discorso sul consumo nelle pratiche nelle scuole, sottolineando le condizioni de la materialità del discorso nel processo scolastico e il modo in cui opera nella produzione di materie scolastiche per il consumo. Per dare visibilità alla al discorso del consumatore, la ricerca compone una strategia analitica ispirata alle proposizioni di Michel Foucault sull'analisi del discorso e sulla governabilità; in studi culturali; e nelle descrizioni fatte da autori come Bauman, Schor, Lipovetsky, Sarlo, tra gli altri, sulla condizione umana in tempi segnati dalla cultura del consumo. Il corpus di analisi è costituito da testi che enunciano il discorso del consumo nel processo scolastico, tratti da Linee guida per i curricula nazionali, parametri dei curricula nazionali, libri paradidmatici, manuali di formazione degli insegnanti e piani del portale / MEC per gli insegnanti. I risultati indicano: (1) un quadro di concetti, oggetti e modalità che riverberano e materializzano il discorso del consumo nel campo dell'educazione e (2) un insieme di auto-tecnologie - inscritte nella rete di sistemi di significato della società dei consumi. - attraverso cui i soggetti osservano, interpretano, giudicano, narrano, gestiscono e modellano se stessi. Questi dati mostrano come le pratiche discorsive scolastiche pedagogano il discorso dei consumatori - secondo il regime discorsivo della verità sul campo dell'educazione - insegnando alle materie scolastiche a svolgere il ruolo dei consumatori. Istruzione e Consumo. Educazione Al Consumo. Scuola e Consumo. Processo Scolastico e di Consumo. La transformación pedagógica del discurso del consumo en el proceso escolar RESUMEN Este artículo investiga el proceso de pedagogización del discurso del consumo en las prácticas discursivas escolares, enfatizando las condiciones de posibilidad para la materialidad de este discurso en el proceso escolar y la forma en que opera en la producción de asignaturas escolares para el consumo. Para dar visibilidad a la pedagogización del discurso del consumidor, la investigación compone una estrategia analítica inspirada en las proposiciones de Michel Foucault sobre el análisis del discurso y la gubernamentalidad; en estudios culturales; y en las descripciones hechas por autores como Bauman, Schor, Lipovetsky, Sarlo, entre otros, sobre la condición humana en tiempos marcados por la cultura del consumidor. El corpus de análisis consiste en textos que enuncian el discurso del consumo en el proceso escolar, tomados de las Pautas del Currículo Nacional, Parámetros del Currículo Nacional, libros paradidmáticos, manuales de capacitación docente y Planes del Portal del Maestro / MEC. Los resultados apuntan a: (1) un marco de conceptos, objetos y modalidades que reverberan y materializan el discurso del consumo en el campo de la educación y (2) un conjunto de auto tecnologías inscritas en la red de sistemas de significado de la sociedad de consumo a través del cual los sujetos se observan, interpretan, juzgan, narran, gestionan y modelan. Estos datos muestran cómo las prácticas discursivas escolares pedagogizan el discurso del consumidor, de acuerdo con el régimen de educación discursiva de campo de la verdad, al enseñar a los sujetos escolares a desempeñar el papel de consumidores. Educación y consumo. Educación del consumidor. Escuela y consumo. Proceso de escolarización y consumo.
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Colao, Floriana. « La proprietà fondiaria dalla bonifica integrale di Arrigo Serpieri alla riforma agraria di Antonio Segni. Diritto e politica nelle riflessioni di Mario Bracci tra proprietà privata e socializzazione della terra ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 323–76. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16892.

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Nel Programma di Giangastone Bolla per la Rivista di diritto agrario (1922) la proprietà fondiaria era banco di prova delle «moderne trasformazioni del diritto di proprietà» – su cui Enrico Finzi – in primo luogo con la «funzione sociale». Nell’azienda agraria Bolla osservava inoltre lo spostamento dalla proprietà all’impresa; asseriva che il legame tra l’agricoltura e lo Stato imponeva allo studioso del diritto agrario l’impegno per la «ricostruzione sociale ed economica del paese». In vista della «funzione sociale» Arrigo Serpieri – dal 1923 sottosegretario di Stato all’Agricoltura – promuoveva diversi provvedimenti legislativi per la «bonifica integrale»; la politica per l’agricoltura si legava all’organizzazione dello Stato corporativo in fieri (Brugi, Arcangeli). Il Testo unico del 1933 mirava al risanamento della terra per aumentarne la produttività e migliorare le condizioni dei contadini con trasformazioni fondiarie di pubblico interesse, con possibili espropri di latifondi ed esecuzione coatta di lavori di bonifica su terre private; dal 1946 il Testo unico del 1933 sarà considerato una indicazione per la riforma agraria (Rossi Doria, Segni). Nel primo Congresso di diritto agrario, (Firenze 1935), Maroi, Pugliatti, Serpieri, D’Amelio, Bolla, Ascarelli, Calamandrei discutevano alcune questioni, in primo luogo il diritto agrario come esperienza fattuale, legato alla vita rurale, irriducibile ad un ordine giuridico uniforme; da qui la lunga durata della ‘fortuna’ dell Relazione Jacini sulle diverse Italie agrarie. In vista della codificazione civile, i giuristi rilevavano l’insufficienza dell’impianto individualistico; ponevano l’istanza di norme incentrate sul bene e non sui soggetti, fino al superamento della distinzione tra diritto pubblico e privato. I più illustri giuristi italiani scrivevano nel volume promosso dalla Confederazione dei lavoratori dell’agricoltura; La Concezione fascista della proprietà esprimeva il distacco dalla concezione liberale – con l’accento sulla proprietà della terra fondata sul lavoro (Ferrara, Panunzio) – e teneva ferma l’iniziativa privata (Filippo Vassalli). Bolla ribadiva la particolarità della proprietà fondiaria tra ordinamento corporativo e progetto del codice civile, «istituto a base privata, aiutato e disciplinato dallo Stato», con il titolare «moderator et arbiter» della propria iniziativa. Nel codice civile del 1942 la proprietà fondiaria aveva senso dell’aspetto dinamico dell’attività produttiva, senza contemplare la «funzione sociale» come «nuovo diritto di proprietà» (Pugliatti, Vassalli, D’Amelio).Dopo la caduta del regime fascista le lotte nelle campagne imponevano al ministro Gullo di progare i contratti agrari e regolare l’occupazione delle terre incolte, con concessioni pluriennali ai contadini occupanti; il lodo De Gasperi indennizzava i mezzadri. Le differenti economie delle ‘diverse Italie agrarie’ sconsigliavano una riforma uniforme (Rossi Doria, Serpieri); i riorganizzati partiti politici miravano alla ripartizione delle terre espropriate e ad indennizzi al proprietario privato, senza lesioni del diritto di proprietà. L’iniziale azione dello Stato ad erosione del latifondo, con appositi Enti di riforma, aveva per scopo la valorizzazione della piccola proprietà contadina (Segni, Bandini). Per coniugare proprietà privata ed interesse sociale nella Costituzione Mortati motivava la sua proposta di «statuizione costituzionale»; Fanfani chiedeva «un articolo che parli espressamente della terra». Il latifondo era la questione più urgente ma divisiva; Di Vittorio ne chiedeva l’«abolizione » ed Einaudi la «trasformazione», scelta che si imponeva in nome delle diverse ‘Italie rurali’; non si recepiva la proposta di una norma intesa ad ostacolare le grandi proprietà terriere. L’articolo 44 della Costituzione prevedeva una legge a imporre «obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata», al fine di «conseguire il razionale sfruttamento del suolo ed equi rapporti sociali». Bolla apprezzava la scelta di «trasformare la proprietà individuale in proprietà sociale»; Vassalli scriveva di un non originale «prontuario di risoluzione del problema agrario». Nel progetto del Ministro per l’agricoltura Segni – che riusciva a far varare una contrastata riforma agraria – l’art. 44 dettava compiti al «legislatore futuro»; la legge Sila 21 Maggio 1950, la legge stralcio del 21 Ottobre 1950 per le zone particolarmente depresse, i progetti di legge sui contratti agrari erano discussi nel Terzo congresso di diritto agrario e nel primo Convegno internazionale, promosso da Bolla, con interventi di Bassanelli, Segni, Capograssi, Pugliatti, Santoro Passarelli, Mortati, Esposito. Il lavoro era considerato l’architrave della proprietà della terra, «diritto continuamente cangiante, che deve modellarsi sui bisogni sociali» (Bolla). In questo quadro è interessante la riflessione teorico-pratica, giuridico-politica di Mario Bracci, docente di diritto amministrativo a Siena, rettore, incaricato anche dell’insegnamento di diritto agrario. Rappresentante del PdA alla Consulta nazionale nella Commissione agricoltura, Bracci si proponeva di scrivere un «libro sulla socializzazione della terra», mai pubblicato; l’Archivio personale offre una mole di appunti finora inediti sul tema. Bracci collocava nella storia la proprietà della terra, che aveva senso nel «lavoro»; la definiva architrave del diritto agrario e crocevia di diritto privato e pubblico, tra le leggi di bonifica, la codificazione civile, l’art. 44 della Costituzione, la riforma agraria, intesa come «problema di giustizia». Dal fascismo alla Repubblica Bracci coglieva continuità tecniche e discontinuità ideologiche nell’assetto dell’istituto di rilevanza costituzionale, «le condizioni della persona sono indissolubilmente legate a quelle della proprietà fondiaria». Da studioso e docente di diritto amministrativo e diritto agrario dal luglio 1944 Bracci intendeva rispondere al conflitto nelle campagne, mediando tra «fini pubblici della produzione agraria e le esigenze della giustizia sociale»; proponeva «forme giuridiche adeguate e che sono forme di diritto pubblico».
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi et Francesco Incelli. « Architectural technology responds to the environmental crisis : participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale : la progettazione partecipata in ambito emergenziale ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Viola, Valeria. « L’EDILIZIA SCOLASTICA IN ITALIA AI TEMPI DEL FASCISMO ». História da Educação 23 (2019). http://dx.doi.org/10.1590/2236-3459/82782.

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RIASSUNTO Il contributo vuole illustrare i risultati della ricerca, tutt’ora in corso, sull’edilizia scolastica in Italia durante il fascismo emersi dall’analisi delle fonti archivistiche e a stampa recuperate presso diversi archivi e biblioteche nazionali e regionali. Dopo una rapida analisi dello stato dei lavori della storiografia storico-educativa italiana sul tema, il contributo mirerà a delineare la fisionomia degli spazi scolastici voluti dal regime che era funzionale all’attuazione di una politica educativa finalizzata alla creazione di un’Italia fascista. Il tema, sviluppato lungo una direttrice nazionale, cercherà di evidenziare i momenti di maggiore tensione della campagna edilizia promossa dal regime fascista che raggiunse i risultati più alti durante il dicastero di Giuseppe Bottai.
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Coordinamento Italiano Studio Allergie e Infezione da HIV, Gruppo. « Andamento dei lipidi e delle transaminasi nelle persone che vivono con infezione da HIV durante il trattamento con doravirina. » JHA - Journal of HIV and Ageing, janvier 2023. http://dx.doi.org/10.19198/jha31543.

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Doravirina (DOR) è un farmaco di nuova approvazione, appartenentealla classe degli inibitori non nucleosidici dellatrascrittasi inversa (NNRTI). Il nostro scopo, in questa analisi, era valutare il ruolo dello switch al regime lamivudina (3TC)/tenofovir disoproxil fumarato (TDF)/DOR a confrontocon emtricitabina (FTC)/TDF/rilpivirina (RPV), sulla safetymetabolica ed epatica nella real-life. Sono state valutate 381 persone con HIV (PLH) e con precedenteesperienza di trattamento antiretrovirale, arruolatenello studio al momento dell’inizio del regime con 3TC/TDF/DOR o FTC/TDF/RPV, e con almeno una visita di controllodopo l’arruolamento. T0 e T1 rappresentavano il basale e ilfollow-up a 6 mesi, rispettivamente.<br />Nella coorte RPV eranoarruolati 289 soggetti, e 92 in quella DOR.A T1, il colesterolo totale (CT) e il colesterolo lipoproteinea bassa densità (C-LDL) diminuivano significativamente inentrambi i regimi, mentre il colesterolo lipoproteine ad altadensità (C-HDL) e i trigliceridi restavano inalterati.Coerentemente, il rapporto CT/C-HDL diminuiva sia nei regimiDOR che in quelli RPV. Tendenze simili si sono osservateanche dopo aver escluso dall’analisi i soggetti che a T0 eranoin terapia con ipolipemizzanti. Anche analizzando per classidi età si è visto che i PLH di 50 anni o più giovani mostravanovariazioni dei lipidi serici simili a quelle dei più anziani. La aspartato aminotransferasi (AST) e la alanina aminotransferasi(ALT) mostravano un lieve ma significativo aumentonei PLH che iniziavano un regime con livelli normali a T0, siaanalizzando per regime di trattamento che per classe di età.Nessun cambiamento significativo era invece evidente in chiiniziava con livelli di enzimi epatici già alterati a T0. Concludendo, in entrambe le coorti si è osservata la tendenza di CT,C-LDL e del rapporto CT/C-HDL a diminuire. Le transaminasiepatiche aumentavano, invece, da livelli normali. Le interruzionierano simili per regime, ma più elevate nei soggetti più anziani.
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Rebelato, Daniela Rocegalli, et Eduardo João Gabriel Fleck da Silva Abreu. « La multigenitorialità riconosciuta dalla ripercussione generale : significato, problematica e critica alla decisione data e ai suoi consectari nell’ordinamento giuridico ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 10 juin 2021, 142–61. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/ripercussioni-generali.

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Questo articolo riguarda il riconoscimento della multigenitorialità parte del Tribunale Federale Supremo (STF)[9] nel fascicolo del ricorso straordinario n. 898.060/SC, nell’ambito di un regime di ripercussione generale (tema 622). Il concetto di multigenitorialità è affrontato in proemium. Successivamente, si tratta del concetto, della natura e degli effetti della ripercussione generale. Sulla base di queste premesse, entriamo nell’analisi della sentenza di Appello Straordinario n. 898.060/SC, adottando un approccio alla storia del caso e ai dibattiti e motivazioni della decisione data dalla STF e alla tesi di ripercussione generale fissata. Una breve esposizione e analisi della ricezione di tale decisione da parte dei giudici di grado inferiore è effettuata dalle sentenze successive. Infine, viene intrapresa un’analisi critica della decisione della Corte Suprema, analizzando se vi è stato un uso corretto delle ripercussioni generali dell’istituto e delle questioni legali create o rimanenti da tale decisione.
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Scarpa, Federica. « Sustainable Blue Arctic (Seal) Hunting ». Nordicum-Mediterraneum 16, no 4b (2022). http://dx.doi.org/10.33112/nm.16.4.3.

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Abstract: This paper explores how key concepts now underlying the EU approach toward a Sustainable Blue economy have started entering the European legislation without speaking the word already four decades ago; concepts that were in fact learned by the representatives of the European institutions from the Greenlandic Government’ and Inuit associations’ narrative and arguments in support of Inuit seal hunting since the beginning of the seal issue (1980s). By analyzing one of the most controversial issues between Inuit and the EU, namely the development of the “EU Seal Regime”, this paper argues that the core of the “Inuit exception”, formally elaborated in 2009, was grounded on the acknowledgment that Inuit hunt, as traditionally – or historically- conducted by Inuit, endorsed a more complex economic approach to sustainability that surpasses the notion of simple “species conservation” to embrace concepts now ascribable to resource efficiency, community resilience, sustainable and responsible food production, and a respectful attitude to the ocean. Therefore, it is here argued that a vision that links the “Inuit exception” of 2009 to a simple upright and formal compliance by the European Union to Indigenous Peoples Rights, not only fail in fully understanding the historical and complex processes that led to the adoption of the Seal regime and the Inuit exception contained within but also fail in acknowledging the fundamental and proactive theoretical contributions Inuit brought in outlining a different and more complex approach to sustainability. Sommario: “Economia circolare”, “resilienza delle comunitá costiere”, “produzione alimentare sostenibile”, e, piú in generale, un approccio economico che dia prioritá a sostenibilità e resilienza invece che al mero sfruttamento delle risorse marine, sono alcuni dei concetti introdotti dal nuovo approccio per un’economia blu sostenibile nell’Unione Europea adottato della Commissione Europea nel Maggio 2021, cui attuazione é considerata fondamentale per il conseguimento degli obiettivi ambientali stabiliti dal Green Deal Europeo e di quelli economici del Recovery Plan for Europe. Tuttavia, un’ approfondita analisi storico legale di una delle questioni piú controverse tra popolazioni indigene e Unione Europea, ovvero lo sviluppo e conseguente adozione di un regime Europeo sui prodotti derivati dalla foca, suggerisce che tali concetti fossero giá stati implicitamente utilizzati e introdotti dal Governo Groenlandese e dalle associazioni Inuit per distinguere metodologie e fini della caccia Inuit dalla cosidetta caccia commerciale giá agli arbori degli anni ’80. Nonostante tali concetti possano considerarsi di conseguenza alla base della cosidetta “eccezione Inuit” prevista dal regime Europeo sui prodotti derivati dalla foca, il contributo del Governo Groenlandese e delle associazioni Inuit a un concetto di approccio economico piú sostenibile non é mai stato riconosciuto, e anzi, la stessa caccia alla foca e il conseguente benessere economico culturale e sociale delle popolazioni Inuit é messo a repentaglio.
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Rapetti, Franco. « Le misure della pioggia di Giovan Stefano Conti a Lucca (Toscana, Italia) (23 settembre 1744-21 luglio 1794) ». Bollettino della Società Geografica Italiana, 29 septembre 2022, 101–22. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1526.

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Résumé :
Negli anni che seguirono la chiusura dell’Accademia del Cimento di Firenze, per quanto fino ad oggi emerso, le misure meteorologiche subirono una battuta di arresto, che si protrasse fino ai primi anni del Settecento, quando ripresero con vigore, seppure con marcate differenze nelle diverse aree del Paese. A Lucca, Giovan Stefano Conti (7 marzo 1720-28 marzo 1791) raccolse una serie di misure della pioggia, della pressione atmosferica e della temperatura dell’aria presso il palazzo “alla Pantera” nel Fillungo della città, ininterrottamente dal 23 settembre 1744 fino a pochi giorni dalla morte; nei tre anni successivi le misure furono continuate dal fratello Carlo, per concludersi il 20 luglio 1794. La pioggia, raccolta in un “vaso” con la bocca tarata a “mezzo braccio quadrato fiorentino a panno”, veniva pesata alla fine del mese: le trasformazioni delle unità di misura in uso a Lucca nel Settecento nelle unità decimali corrispondono al valore medio annuale della pioggia di 1.290,2 mm, con valori estremi di 903,2 mm nel 1775 e di 1.843,2 mm nel 1786. Il regime stagionale vide il massimo pluviometrico in autunno (34,4%), seguito dall’inverno (31,5%), dalla primavera (22,6%) e dall’estate (11,5%) (regime sub-mediterraneo). L’andamento delle piogge annuali mostra fasi siccitose, come alla metà degli anni Cinquanta e tra la fine degli anni Ottanta fino al termine delle misure, alternate a periodi umidi, che interessarono la metà degli anni Sessanta e Settanta del Settecento. Nel complesso la tendenza del catalogo è debolmente negativa (-4,8 mm/10 anni). La serie pluviometrica di Giovan Stefano Conti, poiché esente da “disomogeneità non climatica”, è idonea a rappresentare i caratteri della piovosità della seconda metà del Settecento nella città di Lucca. Costituisce un documento meteorologico di grande rilievo, sia per l’eccellente stato di conservazione del manoscritto, sia per la cura con cui fu redatto, ma soprattutto per la durata delle misure e delle “osservazioni circa la stagione e stato del tempo”. Può essere utilizzato sia per le comparazioni sincroniche, ad esempio con le piogge rilevate a Camaiore da Pietrantonio Butori nella finestra di sovrapposizione dei due cataloghi tra il 1777 e il 1793, sia per la comparazione diacronica con le piogge rilevate presso l’Orto Botanico di Lucca nell’ultimo cinquantennio. Tali analisi costituiscono un prezioso contributo alle attuali discussioni circa le tendenze della piovosità in Toscana, troppo spesso totalmente prive della necessaria prospettiva storica.
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