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Littérature scientifique sur le sujet « Affidamento servizi pubblici locali »
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Articles de revues sur le sujet "Affidamento servizi pubblici locali"
Solari, Fabrizio. « Servizi pubblici locali, lavoro, sindacato ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 27–29. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003004.
Texte intégralValeri, Gabriele. « Servizi pubblici locali, lavoro, sindacato ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 30–36. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003005.
Texte intégralda Empoli, Domenico. « G. Bognetti - I. Magnani (a cura di), I servizi pubblici locali tra equità ed efficienza ». Journal of Public Finance and Public Choice 7, no 1 (1 avril 1989) : 125–26. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344758.
Texte intégralSalomoni, Luciano. « Le reti di imprese nella gestione dei servizi pubblici locali : verso nuove forme organizzative di collaborazione tra società pubbliche ». ECONOMIA PUBBLICA, no 3 (janvier 2021) : 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003003.
Texte intégralCorò, Giancarlo, et Federico Testa. « Servizi pubblici locali : innovazione e beni comuni. Introduzione ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 9–14. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003002.
Texte intégralManzotti, Marco. « La gestione dei servizi pubblici locali nelle Marche ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (novembre 2015) : 103–12. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-002009.
Texte intégralFissi, Silvia, Elena Gori et Alberto Romolini. « La governance dei comuni sui servizi pubblici locali ». MANAGEMENT CONTROL, no 2 (septembre 2013) : 87–110. http://dx.doi.org/10.3280/maco2013-002005.
Texte intégralMariani, Paolo, Mauro Mussini et Biancamaria Zavanella. « Servizi pubblici per l'impiego e imprese : un'analisi della relazione tra preselezione e job matching ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2011) : 106–32. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001004.
Texte intégralBazzano, Roberto, et Federico Testa. « La traiettoria dei servizi pubblici locali nell'esperienza di un protagonista ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (mars 2015) : 37–41. http://dx.doi.org/10.3280/es2014-003006.
Texte intégralCreaco, Salvo. « Some Notes on Coproduction* ». Journal of Public Finance and Public Choice 6, no 1 (1 avril 1988) : 33–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344479.
Texte intégralThèses sur le sujet "Affidamento servizi pubblici locali"
CASTOLDI, FRANCESCO. « Il servizio idrico nazionale : problematiche attuali e prospettive di riforma ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20369.
Texte intégralBarbato, Graziano. « L'evoluzione dei servizi pubblici locali ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/267.
Texte intégralLa disciplina relativa ai servizi pubblici presenta molteplici risvolti giuridici, contrattuali e di responsabilità che in passato hanno dato luogo a numerosi dubbi interpretativi anche in giurisprudenza, oltre che a soluzioni assai controverse. Tale normativa ha subito nel tempo una lunga evoluzione a partire dalla Legge n. 142/90, passando poi rispettivamente attraverso la Legge n. 205/2000 e la 448/2001, per poi approdare al Decreto legge n. 269/2003 convertito con Legge n. 326/03. Peraltro il disegno normativo è stato interessato da un recente ennesimo intervento ad opera della finanziaria del 2004 (Legge n. 350/03) che ha provveduto a completare ed integrare la riforma del settore. Come è facile notare la disciplina in oggetto abbraccia una normativa corposa che, inevitabilmente, ha risentito dell’introduzione di norme più volte modificate che non hanno offerto certezza di comportamenti giuridici lasciando, tra l’altro, agli enti locali grossi margini di discrezionalità, spesso non utilizzati in modo giuridicamente corretto. E’ evidente che il profondo mutamento della concezione di tali servizi, si è sostanziato, nel passato più o meno recente, in una sempre più incidente diminuzione dell’intervento pubblico a fronte di una presenza massiccia del privato nell’espletamento di quelle attività che caratterizzano il settore. E bene questo lavoro, se da un lato nasce dall’esigenza di comprendere quali siano state le cause del fenomeno cosiddetto di “privatizzazione” dei servizi pubblici, dall’altro è stimolato dalla necessità di indagare sugli effetti dell’esercizio di tali servizi da parte degli enti territoriali, a scapito del ruolo tradizionalmente assegnato in materia alla potestà statale... [a cura dell'Autore]
VIII n.s.
BOGGIO, MARGHERITA. « Fornitura dei servizi pubblici locali e capitalismo municipale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1348.
Texte intégralBOGGIO, MARGHERITA. « Fornitura dei servizi pubblici locali e capitalismo municipale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1348.
Texte intégralFELICIONI, FRANCESCO. « I servizi pubblici locali in Italia : l'in mouse providing ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242062.
Texte intégralGovernments have provided important works such as roads, bridges and aqueducts, and in recent centuries also schools, hospitals, roads for transportation routes and communication. Public authorities are the main resposibles, at least in Europe, for the realization of such works. It has always been attempted to explain the reasons for government intervention in economy, reasons which are based both in the economic as in the legal field. Over the years it has been explained that the market is not always able to self regulate, as postulated by the theories of Adam Smith, nor can always offer optimal conditions for resources allocation, as assumed in Pareto efficiency dogmas. At that’s because, indeed, dynamics of the economy are subject to so‐called market failures, situations in which the game of free trade alone is not enough to reach the best (and perhaps not even enough) allocation of resources. So the intervention of public authorities is required, aimed to remedy these imperfections, to compensate for the inevitable imbalances that the market, left to free private individual enterprise, can’t handle: in fact, the government‐manager has always been able to deal with those areas where the private has no convenience in operating, or in those cases in which it is not convenient for citizens that a private operates, taking charge of providing goods and services essential to the community. Over the years, the Italian legislator has dealt repeatedly with the subject, so it is one of the most troubled legislative phenomena that still has gaps and uncertainties. A large phenomenon that has peculiar institutions such as the in‐house Providing, subject of my particu lar research. This institute had a wide use in our Country, probably because a convenient tool for the transformation of the former Municipal Services. Not by chance it has received considerable attention both from Europe and from Italy. My work, therefore, after a preliminary and owing normative excursus, also considering the recent news following the abrogative referendum, has put a strong emphasis on In‐house providing, landing to a conclusion alternative to the opposing thoeries, both subject to errors and distortions, a subsidiary hypotheses as a system to temper and mix the opposite factions opposed in a longrunning struggle between public and private.
Guarino, Roberto. « I servizi pubblici locali tra esternalizzazioni e società pubbliche ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/167.
Texte intégralNella ricerca proposta dal titolo “I servizi pubblici locali tra esternalizzazioni e società pubbliche” si sono analizzate le modalità attraverso le quali, a partire dalla legge di disciplina delle municipalizzazioni del 1903, la Pubblica Amministrazione gestisce i servizi pubblici locali. Si è cercato, innanzitutto, di circoscrivere l’ambito dei servizi pubblici locali, ricostruendo, sulla base delle teorie elaborate dalla dottrina, una possibile nozione generale di servizio pubblico locale. L’individuazione di una definizione non ha soltanto un valore teorico, ma risulta determinante per attribuire, in ordine ad un dato servizio, la competenza in capo all’ente locale. Non tutti i servizi, infatti, sono di interesse pubblico locale, ma soltanto quelli che abbiano determinate caratteristiche soggettive ed oggettive. La definizione proposta tiene conto sia dell’imputabilità del servizio, sia dell’attività, sia della species di prestazioni. Individuata una possibile definizione di carattere generale, si è analizzato il fenomeno delle cosiddette “esternalizzazioni”, consistenti nello spostamento di funzioni o di attività pubbliche al di fuori dell’apparato amministrativo. Non sempre lo spostamento all’esterno dell’apparato amministrativo determina risultati migliori in termini di qualità, efficienza, efficacia ed economicità. Si è cercato di dimostrare come sia necessario un procedimento nel quale vengano riuniti e valutati i principi posti alla base dell’organizzazione dell’attività; all’interno di tale procedimento deve valutarsi la possibile forma organizzativa esterna in rapporto alla modalità ordinaria interna, sulla base dei principi di efficienza, efficacia, economicità, adeguatezza e proporzionalità. Nel capitolo II si è ripercorsa la disciplina dei servizi pubblici locali dalla legge di disciplina delle municipalizzazioni del 1903, alla riforma della legge 142 del 1990 e successive modificazioni, sino agli ultimi interventi legislativi del 2008 e del 2009. Attraverso le modifiche legislative succedutesi nel corso degli anni, il settore dei servizi pubblici locali è stato aperto alle imprese private. In particolare, la società mista rappresenta una forma di partenariato pubblico- privato, riunendo nello stesso organismo societario due diverse categorie di soci, con finalità diverse. Inizialmente, il capitale pubblico doveva essere di maggioranza, onde consentire il controllo da parte dell’ente pubblico. Successivamente, il vincolo del capitale pubblico maggioritario venne abolito nell’ottica di favorire una maggiore apertura al mercato. Alle aziende speciali, inoltre, mentre in un primo momento fu attribuita la facoltà di trasformarsi in società per azioni, in seguito si impose l’obbligo della trasformazione. Si è assistito, nel corso degli anni, ad una crescente espansione dell’intervento dei privati nello svolgimento di attività pubbliche. Nel settore dei servizi pubblici locali, in modo particolare, la gestione in favore dei privati ha visto una continua evoluzione. Se, nel capitolo I, si è cercato di dimostrare la necessità di un procedimento preventivo per la scelta di esternalizzare una determinata attività, dall’analisi dell’evoluzione della disciplina dei servizi pubblici locali, sino agli ultimi interventi di riforma, si è evidenziato come si sia giunti all’affermazione della regola generale dell’affidamento in favore di soggetti privati. Dalla riforma del 2008 e del 2009 emerge, piuttosto, la necessità di un procedimento preventivo per la gestione diretta (in house) del servizio. La regola, oggi, è l’affidamento in favore di privati selezionati tramite procedure competitive ad evidenza pubblica. L’eccezione è divenuta la gestione in house, che non è più forma ordinaria di conferimento, ma richiede presupposti socio-economico-territoriali particolari. Soltanto ove ricorrano tali speciali presupposti, che rendano non opportuno il ricorso al mercato, l’amministrazione può gestire internamente il servizio, senza l’ausilio dei privati. Tali presupposti non sono valutati dall’amministrazione titolare del servizio, ma dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, la quale è chiamata ad esprimere un parere sulla base di una relazione redatta dall’amministrazione. L’amministrazione non decide più, attraverso il proprio potere di autodeterminazione, la modalità di gestione tra esercizio in house e conferimento ad imprese private o miste, ma è obbligata ad esternalizzare il servizio nella normalità dei casi, a vantaggio del mercato. Nel caso in cui ritenga non utile il ricorso al mercato, ricorrendo i presupposti suddetti, è obbligata ad un procedimento preventivo, costituito dalla formulazione di una relazione e l’invio della stessa all’Authority per l’espressione del parere. Anche se tale parere non è vincolante per l’amministrazione, risulta evidente come la scelta sia condizionata e non libera, nel senso che, oggi, l’amministrazione è obbligata a conferire il servizio ad imprese private o a società miste ed il potere di autodeterminazione ed autorganizzazione è limitato dal principio dell’apertura al mercato. Il principio del mercato, oggi, prevale sul potere discrezionale dell’amministrazione di scelta delle modalità di gestione. Le recenti modifiche del 2009, inoltre, hanno riproposto la società mista quale forma ordinaria di conferimento del servizio, a condizione che il socio privato venga scelto tramite procedure competitive, le quali abbiano ad oggetto anche l’attribuzione di specifici compiti operativi in loro favore e che la parte di capitale privato sia almeno del 40 per cento. Si è passati, pertanto, dal capitale pubblico maggioritario, nella prima versione della 142, alla partecipazione minima del privato del 40 per cento. Anche nell’ipotesi di partenariato pubblico- privato, pertanto, viene favorita la partecipazione delle imprese private e l’apertura al mercato. Il legislatore è intervenuto, inoltre, sulla disciplina contenuta nel codice civile relativa alle società partecipate dallo Stato o da enti pubblici. La tendenza, derivante dall’Unione Europea, è quella di un ridimensionamento dei poteri speciali spettanti al socio pubblico, al fine di porre sul medesimo piano soci pubblici e privati. Prima di tali interventi, i soci pubblici della società godevano di prerogative speciali in ordine alla nomina e revoca di amministratori e membri di controllo. A seguito delle modifiche introdotte, tali poteri speciali richiedono necessariamente la partecipazione del socio pubblico al capitale della società. E’ stato abrogato, infatti, l’art. 2450 c.c., che consentiva la facoltà di nomina e revoca a prescindere dalla partecipazione al capitale. Inoltre, i maggiori poteri sono oggi attribuiti, ai sensi dell’art. 2449 c.c. novellato, in “proporzione” alla partecipazione al capitale. Il socio pubblico gode ancora di poteri speciali nella compagine societaria, ma le sue prerogative sono notevolmente ridotte rispetto al passato. Particolare attenzione è stata rivolta alla possibilità di utilizzare il tipo della società a responsabilità limitata per finalità pubbliche. Tale tipo societario, a seguito della riforma delle società di capitali del 2003, ha assunto una struttura ed una connotazione particolarmente flessibili, capace di adattarsi alle esigenze delle singole imprese. Si è analizzata la disciplina dello Statuto, dei diritti particolari, dei conferimenti e dell’amministrazione della s.r.l., al fine di dimostrare la compatibilità tra questo tipo sociale e la presenza nel capitale del socio pubblico. Le possibilità offerte dalla nuova disciplina della s.r.l. consentono una regolazione del potere pubblico all’interno della società. Infine, in ordine alle società partecipate da soggetti pubblici, si è analizzata l’antica questione della compatibilità tra fine di lucro nelle società e fine pubblico. Si è teorizzata la sussistenza nel nostro ordinamento di una “causa pubblica” delle società. La letteratura in materia, sino ad oggi, non ha considerato l’esistenza di una vera e propria finalità pubblica, legittimata indirettamente dalla previsione dell’art. 2449 c.c.. Il contratto di società si presenta, nella normalità dei casi e secondo lo schema principale, orientato alla causa lucrativa, ma può anche avere causa cooperativa e consortile. L’art. 2449 c.c. legittima la presenza nel capitale delle società di un socio pubblico e, pertanto, afferma la possibilità che il contratto di società possa avere causa pubblica. [a cura dell'autore]
VIII n.s.
MONZANI, Saul (ORCID:0000-0002-4448-3038). « La disciplina delle società affidatarie dirette di servizi pubblici locali ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2009. http://hdl.handle.net/10446/346.
Texte intégralBrasson, Martina. « I servizi pubblici locali tra in house providing e liberalizzazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423915.
Texte intégralIl presente lavoro si propone di studiare in modo critico il tema della qualificazione giuridica delle società a partecipazione pubblica, quali modelli di gestione dei servizi pubblici locali. Il tema della gestione dei servizi pubblici locali, specie di quelli a rilevanza economica, vive un momento di rapida evoluzione normativa: l’instabilità del quadro positivo di riferimento rappresenta una conseguenza del necessario ripensamento del sistema di welfare, che ad oggi si impone in ragione di vincoli di finanza pubblica sempre più stringenti. L’incertezza posta dal legislatore in ordine allo spazio da riservare alla concessione di diritti speciali o esclusivi e, più in generale, la differente intensità con la quale sono state, a singhiozzo perseguite la concorrenza per il mercato e la concorrenza nel mercato, ha spesso condotto ad una differente modulazione della possibilità di ricorrere, in deroga alla regola dell’evidenza pubblica, alla gestione diretta del servizio da parte dell’ente pubblico. In questa prospettiva, il tentativo operato dal legislatore nel senso di limitare la proliferazione delle società a partecipazione pubblica intercetta, altresì, una seconda direttrice di fondo che ha interessato gli interventi di riforma della materia dei servizi pubblici locali: il perseguimento dei canoni di efficienza, efficacia ed economicità e, in definitiva, di sana gestione finanziaria.
Selva, Verzica Luigi. « Principio di sussidiarietà orizzontale e gestione dei servizi pubblici locali ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423885.
Texte intégralLa ricerca verte sull’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale e la gestione dei servizi pubblici locali. La tesi si è sviluppata su due direttrici parallele: lo studio del principio di sussidiarietà e l’analisi della disciplina dei servizi pubblici locali. In primo luogo si è approfondito il termine giuridico “principio di sussidiarietà”. Si è analizzato lo sviluppo di tale principio nella storia, dai suoi primi utilizzi – tale formulazione lessicale trova la sua origine storica nel 1931, mediante l’enciclica Quadragesimo Anno di Pio XI –, sino alla codificazione positivistica datane dalla Costituzione italiana. Successivamente l’approfondimento si è focalizzato dapprima sui primi riferimenti normativi del concetto di sussidiarietà orizzontale e sui lavori dell’assemblea costituente in materia; si è poi analizzata l’interpretazione data da dottrina e giurisprudenza, amministrativa e contabile, circa il concetto e l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Si è quindi proceduto ad analizzare l’articolo 118 della Costituzione quale strumento giuridico-costituzionale necessario ad una più efficace applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale nella disciplina dei servizi pubblici locali. Il principio di sussidiarietà, infatti, trova testuale menzione all’interno della Costituzione italiana negli artt. 118, comma 1 e 4, e 120, comma 2, a seguito della novella costituzionale di cui agli artt. 4 e 6 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; mentre gli artt. 118, comma 1, e 120, comma 2, Cost. si riferiscono, chiaramente, al principio di sussidiarietà nella sua accezione verticale, l’art. 118, ultimo comma, concerne propriamente il profilo orizzontale del principio prevedendo che «Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà». Il percorso di ricerca, sotto questo profilo, è quindi giunto allo studio delle sentenze della Corte Costituzionale, in cui si è approfondito come la Corte non ha mai affrontato, in maniera esplicita, l’interpretazione del comma 4 dell’art. 118 della Costituzione in relazione con la disciplina dei servizi pubblici locali, e che, con la sentenza n. 24/2011, ammettendo la legittimità del referendum abrogativo dell’art. 23 bis d.lgs. n. 112/2008, ha affermato che, qualora fosse abrogato tale articolo “ne conseguirebbe l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria” in materia di s.p.l. La prima parte della tesi si è conclusa con un capitolo comparatistico sulla normativa dei Lander Tedeschi in tema di sussidiarietà c.d. rinforzata. La seconda parte della tesi dottorale ha avuto come incipit l’approfondimento del concetto di servizio pubblico locale e la sua evoluzione storico-giuridica. In secondo luogo, la ricerca si è concentrata sulla disciplina della gestione dei servizi pubblici locali come si è susseguita negli ultimi anni cercando di coglierne i tratti caratteristici ancorché sia stata sottoposta a continui interventi legislativi (solo negli ultimi tre anni si è assistito ad una continua modifica della disciplina che ha portato dapprima ad un referendum abrogativo, poi ad una pedissequa riproposizione del precedente dettato normativo, ed infine alla declaratoria di illegittimità da parte della Corte Costituzionale). Nel settimo e penultimo capitolo, la ricerca si è concentra, in particolar modo, su due diverse prospettive per individuare e definire la disciplina dei servizi pubblici locali: a) la prima prospettiva è rinvenibile nell’analisi degli articoli dell’ordinamento italiano, non toccati dalla declaratoria di illegittimità costituzionale per mezzo della sentenza della Corte Costituzionale n. 199/2012; b) la seconda si è concentrata sullo studio della disciplina dell’ordinamento unionista in tema di servizi pubblici locali (rectius Servizi di Interesse Economico Generale – SIEG). L’ultima parte della tesi ha inteso sintetizzare quanto precedentemente analizzato al fine di riunire ed offrire una visione chiara e completa della tesi sostenuta: una sostenibile interpretazione dell’applicazione del principio di sussidiarietà alla disciplina dei servizi pubblici locali.
Imola, Ilenia <1981>. « Enti locali e società di capitali nella gestione di servizi pubblici locali e strumentali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7222/1/Tesidotto_def_ileniaimola.pdf.
Texte intégralThe management of local public services and instrumental services used by corporations owned by local authorities is explored in view of a general reappraisal of the system within the socio-economic context has developed in the years following the global economic crisis of 2008.
Livres sur le sujet "Affidamento servizi pubblici locali"
Marchianò, Giovanna. I servizi pubblici locali alla luce della finanziaria 2004 : Moduli di gestione tra concorrenza ed affidamenti diretti. Bologna : CLUEB, 2004.
Trouver le texte intégralVarone, Stefano. Servizi pubblici locali e concorrenza. Torino : G. Giappichelli, 2004.
Trouver le texte intégralGaspare, Giuseppe Di. Servizi pubblici locali in trasformazione. Padova : CEDAM, 2001.
Trouver le texte intégralAlesio, Massimiliano. L'infinita riforma dei servizi pubblici locali. Livorno : Edizioni Prime note, 2004.
Trouver le texte intégralComandini, Vincenzo Visco, et Franco Osculati. La privatizzazione dei servizi pubblici locali. Milano : A. Giuffrè, 2000.
Trouver le texte intégralConferenza nazionale energia e ambiente (1998 Rome, Italy). Rapporto sui servizi pubblici locali in Italia. Roma : ENEA, 2000.
Trouver le texte intégralI servizi pubblici locali : Liberalizzazione, regolazione e sviluppo industriale. Bologna : Il mulino, 2010.
Trouver le texte intégralFerri, Mario. I servizi pubblici locali : Liberalizzazione, regolamentazione, forme di privatizzazione. Rimini : Maggioli, 2000.
Trouver le texte intégralSbarba, Francesca Dello. I servizi pubblici locali : Modelli di organizzazione e di gestione. Torino : G. Giappichelli, 2009.
Trouver le texte intégralRuta, Giuseppe, Giovanni Di Giandomenico et Roberto Fagnano. Le Società miste locali per la gestione dei pubblici servizi. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 1997.
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