Literatura académica sobre el tema "VIDEO-RICERCA"

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Artículos de revistas sobre el tema "VIDEO-RICERCA"

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Vergani, Matteo. "YouTube e civic commercial engagement. Il caso Obama Girl e Barely Political". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 40 (junio de 2010): 131–44. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040011.

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Nuove interessanti pratiche di comunicazione politica hanno attraversato la campagna elettorale di Obama, soprattutto nell'ambiente del cosiddetto Web 2.0. In questo articolo si analizza il fenomeno dei video pubblicati su YouTube da Barely Political, il cui personaggio piů famoso č Obama Girl, che ha ottenuto uno strepitoso successo sia sul Web che sugli altri media tradizionali. L'articolo analizza la comunicazione di Barely Political, valutandone l'efficacia e svelando l'esistenza di una strategia comunicativa professionale che si cela dietro a ciň che era stato ingenuamente definito l'emblema di una comunicazione amatoriale e naďve, tipica del Web 2.0. In questo articolo vengono presentati i risultati di una ricerca sui primi due anni della comunicazione di Barely Political: dal giugno del 2007 al maggio del 2009. Sono stati presi in considerazione tutti i 264 video prodotti da Barely Political in questo lasso di tempo, analizzando non solo i contenuti ma anche i paratesti (le visualizzazioni, i commenti, le votazioni che gli utenti hanno espresso sui video) e i metadata (come le tag). I risultati della ricerca portano a definire il progetto Barely Political come un esempio di civic commercial engagement, che mette insieme due obiettivi strategici, l'impegno civile e il coinvolgimento commerciale.
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Perla, Loredana y Viviana Vinci. "Videovalutare l'agire competente dello studente". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2021): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12075.

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La videoanalisi è un oggetto di studio che vanta una consolidata tradizione. Pratica multimetodologica e area di studio interdisciplinare, essa risponde a numerosi problemi conoscitivi posti dalla complessità dei fenomeni didattici da indagare e propone strumenti e tecnologie che hanno un potenziale di descrizione, riproduzione e comprensione dei fenomeni molto alto. L'analisi video di un compito autentico costituisce un dispositivo di "supporto" per realizzare la valutazione dell'agire competente dello studente: un prototipo in grado di supportare la focalizzazione delle azioni che strutturano la competenza da valutare, per identificarne dimensioni, indicatori e livelli. Si descrive un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto 30 insegnanti di 11 Istituti scolastici della regione Puglia. Esito del progetto la descrizione del prototipo di videovalutazione che supporta gli insegnanti nella costruzione della rubrica valutativa e l'espressione del giudizio finale per livelli. L'attività riflessiva sollecitata nelle docenti, attraverso l'uso del dispositivo proposto, ha avuto l'obiettivo di accompagnare gli insegnanti a riconsiderare criticamente il proprio l'agire, sollecitando lo sviluppo e il consolidamento della propria professionalità. La ricerca ha consentito di promuovere negli insegnanti un habitus di riflessione sul proprio "fare scuola" e sulle proprie strategie valutative, sul modo in cui si gestisce la mediazione tra soggetti in apprendimento, contenuti disciplinari, metodologie, strategie e dispositivi adottati.
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Smaniotto, Cristina, Rachele Ceschin, Elena Gualtieri, Stefania Nai y Angelo Zappalà. "La nuova sfida della video psicoterapia su Internet". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n.º 47 (febrero de 2021): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11209.

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L'articolo valuta l'impatto del setting a distanza sulla relazione terapeutica. Gli autori valutano se l'alleanza terapeutica possa variare in funzione dei diversi contesti (on-line e in presenza) e se sia un fattore predittivo del buon esito della terapia anche negli interventi psicologici on-line. Successivamente, viene considerata la dimensione non verbale e corporea nella terapia vis à vis da remoto, definita in questo lavoro come Video Psicoterapia su Internet (VPI), approfondendo il tema della sintonizzazione e co-regolazione della diade, posta ora di fronte a uno schermo. L'articolo inoltre apre alcune riflessioni rispetto all'attenzione e alle rappresentazioni mentali del terapeuta e del paziente nel nuovo setting. L'analisi degli studi condotta dagli autori evidenzia come l'alleanza terapeutica non vari fra il setting on-line e quello in presenza e che nella terapia on-line l'alleanza terapeutica non sia un predittore del buon esito della cura. Gli autori auspicano inoltre un progredire della ricerca empirica per la valutazione dei trattamenti bottom-up nella VPI, tenuto conto dei limiti della dimensione non verbale e corporea in questo setting.
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Ricci Bitti, Pio Enrico. "La comunicazione interpersonale: espressione delle emozioni e comportamento non verbale nell'interazione sociale e nella relazione di cura". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (octubre de 2021): 145–55. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12603.

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Il contributo, a partire dall'interesse di Canestrari per il colloquio clinico e la relazione di cura nella pratica medica, descrive alcuni filoni di ricerca sviluppatisi dal 1970 in poi nell'Istituto di Psicologia dell'ateneo bolognese su alcuni aspetti e processi della comunicazione interpersonale: il repertorio comunicativo non verbale e le sue funzioni nell'interazione sociale; l'espressione e la regolazione delle emozioni nelle relazioni interpersonali. Sulla base dei risultati delle indagini svolte viene affrontato, sul piano applicativo, il delicato problema della formazione e dell'addestramento dei professionisti della salute alla relazione interpersonale in generale ed al colloquio clinico in particolare; vengono descritte esperienze di addestramento alla relazione col paziente mediante la tecnica del role-playing con l'uso della videoregistrazione e di addestramento al primo colloquio clinico mediante la tecnica del video feedback in piccolo gruppo.
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Braga, Piera Maria, Chiara Maria Bove, Mary Jane Moran, Robyn Brookshire y Maria Aparecida Antero Correia. "Reciprocal learning: il confronto interculturale come dispositivo per la formazione degli educatori - insights da una ricerca tra Italia e Stati Uniti". Zero-a-Seis 23, n.º 43 (12 de marzo de 2021): 495–523. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72979.

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Il tema della formazione a una “postura interculturale” fin dai servizi per la prima infanzia è al centro della riflessione contemporanea su come sostenere gli educatori impegnati in contesti educativi multiculturali. Cambiare prospettiva, decentrarsi, provare a vedere i fenomeni educativi da un altro punto di vista, vedere altrimenti sono competenze oggi necessarie per garantire la qualità del lavoro educativo in contesti educativi complessi e multiculturali. Come formare gli educatori che già lavorano nei servizi per l’infanzia a una cultura pedagogica aperta al dialogo interculturale e capace di cogliere nello spiazzamento culturale un’occasione di formazione e di allenamento al pensiero critico-riflessivo?A partire dai dati emersi da una ricerca sulla formazione degli educatori che ha coinvolto alcune educatriciin Italia e negli Stati Uniti, l’articolo propone una riflessione su come i processi di dialogo, confronto e scambio interculturale, mediati da video, possano essere dispositivi interessanti per promuovere lo sviluppo di una postura e non solo di strumenti per l’azione educativa in contesti multiculturali.
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Grion, Valentina, Anna Serbati, Beatrice Doria y David Nicol. "Ripensare il concetto di feedback: il ruolo della comparazione nei processi di valutazione per l'apprendimento". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 205–20. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12429.

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Resumen
La ricerca internazionale sul feedback s'inserisce in un framework costruttivista, all'interno del quale i ricercatori suggeriscono che per migliorare l'apprendimento, gli studenti devono assumere un ruolo maggiormente attivo nei processi di valutazione e di feedback. Questo articolo presenta la teoria dell' internal feedback sviluppata da Nicol (2020) come alternativa radicale alle precedenti teorizzazioni sul tema. La premessa è che gli studenti generano continuamente feedback interni confrontando i loro pensieri, azioni e produzioni con diversi tipi di informazioni esterne. Tali informazioni potrebbero venire da libri di testo, video, osservazioni, risorse online, o potrebbe derivare da commenti o dialoghi con gli altri. In questa prospettiva, per migliorare l'apprendimento e la capacità autoregolativa degli studenti, si dovrebbe utilizzare e integrare un'ampia gamma di risorse, che potrebbero stimolare i processi comparativi ben al di là dei commenti valutativi dei docenti e dei feedback formali. In questo contesto, il presente articolo intende esplorare le implicazioni pedagogiche di tale teorizzazione oltre che presentarne una sperimentazione in un contesto universitario.
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Fatigante, Marilena, Cristina Zucchermaglio, Francesca Alby y Mariacristina Nutricato. "La struttura della prima visita oncologica: uno studio conversazionale". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 1 (enero de 2021): 53–77. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-001005.

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La prima visita in oncologia è un evento istituzionale (Drew e Heritage, 1992) altamente complesso sia per medico che per paziente e accompagnatori coinvolti. Il lavoro presenta uno studio conversazionale su un corpus di prime visite oncologiche volto all'esame delle distinte fasi che compongono questo evento. Il corpus di dati è costituito da 36 video registrazioni di visite oncologiche, condotte da due oncologi senior in due differenti ospedali romani. Lo stu-dio aderisce alla prospettiva teorico-metodologica dell'Analisi Conversazionale (Schegloff, 2007), in particolare applicata al contesto medico (Heritage e Maynard, 2006). A partire da indicatori empirici discorsivi e multimodali, sono state identificate 8 fasi attraverso le quali, con diverse durate e complessità, si realizza la visita oncologica: Apertura, Anamnesi, Presentazio-ne della malattia, Stadiazione, Indicazione di trattamento, Prescrizioni e Chiusura. L'analisi qualitativa mostra come paziente e accompagnatore si orientino ai passaggi tra fasi distinte, cooperando con il medico ad assolvere la specifica agenda di attività della visita. Sono discusse le implicazioni dello studio per la ricerca e la comprensione delle forme di partecipazione e strategie di empowerment disponibili ai pazienti per fronteggiare la complessità comunicativa dell'incontro con l'oncologo e ridurre possibili stati d'ansia che si associano a questo evento.
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Mazali, Tatiana. "La "cultura partecipativa" di Henry Jenkins: una riflessione empirica sui siti di social network". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 40 (junio de 2010): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040005.

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I siti di social network sono spazi relazionali all'interno dei quali noi "agiamo" e "produciamo" (testi/discorsi, fotografie/ricordi, video/azioni, audio/preferenze). Il we act della dimensione performativa della vita quotidiana trova nei social networks del web uno spazio di sperimentazione e creativitŕ "produttivo-partecipativa". Il contributo dell'autrice parte dal framework della participatory culture di Henry Jenkins e inizia una riflessione originata dall'autrice all'interno del progetto PRIN "COOPERARE-Content Organization, Propagation, Evaluation and Reuse through Active Repositories", focalizzandosi sull'analisi, di tipo visuale, degli user generated contents in Flickr con specifico riferimento al dominio dei Beni Culturali italiani. L'approccio interdisciplinare, esito della collaborazione con ricercatori di area informatica, ha permesso di sperimentare nuove metodologie sia nel campionamento dei dati nel web 2.0, sia nell'analisi semiautomatica di grandi campioni di informazioni. La motivazione e la spinta che guida tale ricerca risiede nel tentativo di rintracciare dei "comportamenti" (ricorrenti o eccezionali) nella produzione di contenuti fotografici degli utenti di Flickr, attraverso un'analisi visiva di un ampio campione di contenuti fotografici. I frame teorici ai quali l'autrice si rifŕ per lo sviluppo delle ipotesi interpretative sono: le "tattiche" di Michel De Certeau, l'"habitus" di Pierre Bourdieu, le "équipe drammaturgiche" di Erving Goffman.
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Manfrida, Gianmarco, Valentina Albertini y Erica Eisenberg. "Il responso dell'àugure: nuove modalità di supervisione indiretta all'epoca di internet". RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 54 (enero de 2022): 9–36. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-054002.

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La ricerca di un parere esterno per controllare il futuro e l'ansia di affrontarlo ha antiche radici negli esseri umani, e da sempre si è cer-cata sicurezza in personaggi saggi o comunque capaci di vedere più in là di chi chiedeva loro consulenza. Oggi un terapeuta può trovare nel web non solo occasioni di supervisione, ma anche diverse maniere di farsela fare, a seconda di diversi bisogni. Una supervisione online può essere effettuata senza lo sforzo di recarsi fisicamente nello studio del supervisore: può essere fornita in modo simile alla supervisione in presenza con le videochiamate, in caso di urgenza con veloci sugge-rimenti attraverso messaggi istantanei e app di socializzazione, in mo-do più esteso con e-mail. Ognuna di queste nuove risorse implica vantaggi e rischi e dovreb-be essere scelta dal supervisore secondo le necessità reali del terapeu-ta e dei suoi pazienti. È possibile comprendere le reazioni personali del terapeuta ai pazienti dalle parole che impiega nel parlarne, dallo stile con cui scrive, dalla punteggiatura che adotta, tanto quanto dall'aspetto del suo volto e dai movimenti dei suoi occhi. La distanza modifica gli elementi da prendere in considerazione per ricavarne un feedback analogico che dia accesso al controtransfert e alle emozioni del terapeuta, ma non li cancella, semplicemente li trasforma in forme compatibili con come viene condotta la supervisione online. Verranno presentati e discussi esempi di supervisione in video-chiamata, attraverso e-mail, messaggi whatsapp ed SMS, allo scopo di definire alcuni punti tecnici adeguati a ogni diverso contesto online. Infine, si esamineranno i rischi di fare supervisione online o esclusi-vamente online e saranno suggerite misure correttive.
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Caviglia, Alessia y Matteo Viale. "L’APPROPRIATEZZA SOCIOLINGUISTICA NEI MATERIALI DI ITALIANO L2 PER MIGRANTI E RIFUGIATI: SPUNTI DA UNA RICERCA IN CORSO NELL’AMBITO DEL PROGETTO EUROPEO INCLUDEED". Italiano LinguaDue 14, n.º 2 (18 de enero de 2023): 94–112. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19572.

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La lingua dei segni italiana (LIS) è oggetto di ricerca scientifica da oltre quaranta anni ed è insegnata a pieno titolo nell’Università italiana da più di venti anni. In particolare, all’Università Ca’ Foscari Venezia e all’Università di Catania, la LIS può essere scelta come lingua di specializzazione al pari delle altre lingue offerte. L’insegnamento della LIS si può ora giovare della recente pubblicazione del QCER - Volume Complementare (Consiglio d’Europa, 2020), un manuale innovativo e inclusivo perché, rispetto alla versione del 2001, include le competenze linguistiche nelle lingue dei segni. Tre sono le principali novità: i) l’inserimento di espressioni neutrali rispetto alla modalità comunicativa (es. “il parlante/segnante”), ii) l’equiparazione funzionale delle videoregistrazioni ai testi scritti, e iii) un intero capitolo dedicato ai descrittori specifici per le lingue dei segni (suddivisi in competenze linguistiche, sociolinguistiche e pragmatiche). Questo contributo propone alcune riflessioni sull’applicazione di questi descrittori al caso specifico dell’insegnamento della LIS tracciando precise linee di progettazione didattica ed esempi di interventi formativi. L’impatto del Volume Complementare sui corsi di LIS nelle Università italiane comporterà ricadute positive non soltanto sul fronte dell’insegnamento ma anche, più in generale, sulla formazione dei professionisti sordi e udenti che lavorano con la LIS e con le persone sorde. Sign languages in the Companion volume and the teaching of LIS in Italian universities Italian Sign Language (LIS) has been studied by researchers for over forty years and has been taught in its own right in Italian universities for more than twenty years. In particular, at Ca’ Foscari University of Venice and at the University of Catania, LIS can be chosen as a language of specialization on a par with the other languages ​​on offer. LIS teaching can now benefit from the recent publication of the CEFR - Companion Volume (Council of Europe, 2020), an innovative and inclusive handbook as, compared to the 2001 version, it includes the linguistic competence in sign languages. In this regard, there are three main innovations: i) the inclusion of neutral expressions in terms of communication modality (e.g. “the speaker/signer”), ii) the recognition of the functional equivalence between video recordings and written texts, and iii) an entire chapter dedicated to language-specific descriptors of sign languages (organized into linguistic, sociolinguistic, and pragmatic skills). This paper discusses the application of these descriptors to the specific case of LIS teaching by tracing paths in didactic planning and providing examples of training interventions. The impact of the Companion Volumeon LIS courses in Italian universities will have positive effects not only on the teaching itself but also, more generally, on the training of deaf and hearing professionals who work with LIS and deaf people.
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Tesis sobre el tema "VIDEO-RICERCA"

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FARAONE, CLAUDIA. "Registrare la città. Il video d’osservazione come pratica di ricerca urbanistica tra racconti, tracce e metafore". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/11578/318526.

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The research springs from an awareness of the close connection between how the contemporary city and its territories is described and the way in which it is produced. The thesis evaluates analytical and descriptive tools through the direct experience of the area and the use of video. In order to do this, the observational eye is placed in a position that goes beyond the perspective and zenithal view, alighting “amongst” things in the city, in its spaces and in the customs of its inhabitants, interpreting an inhabited territory, the current one, which seems shapeless and unrecognisable. Identification. Firstly, the thesis makes a methodological identification of the approaches through sensitive research languages which focus on the places and their inhabitants using a multidisciplinary approach which takes into consideration the complexity of the subject under observation, and with a circumstantial (prima facie) method which supports the investigative work in the field. A selection of research experiences oriented towards the in‐depth analysis of these practices was considered and submitted in the shape of a summary. A second exploratory step, this time a historical one, places the research within the disciplinary frame of the pioneering experiences of the USA in the 1970s and Europe over the last twenty years. Exploration. Secondly, the research focalises on creating an outline of video research practices, highlighting the investigative actions and the forms they take – the observational video, the collective video, the narrative video, the self‐recorded and online video – and depending on the objects observed – the space, with its metaphors and transformations, the usages of the space, the imaginaries it conveys and the stories of its inhabitants. Interpretation. The objective is that of revealing research practices and descriptive means which permit the interpretation of urban spaces and phenomena that elude other forms of urban description such as maps or diagrams. Furthermore, concepts such as proximity, in‐between, rhythm, intensity, time (in the sense of change), duration (in the sense of function and use) and absence, recently used in a semiotic approach to the city in an attempt to explain the contemporary city in a textual way, are made “clear” and are full of ulterior meaning thanks to the video description. In conclusion, the aim is to produce an atlas of visual urban planning research experiences, which incorporates attention to the urban space to attention to the people and the way they use and perceive the city, in which there is a convergence of the perceptive and the analytical research components based on empirical observation. (*) In this case, the term video is the product of the act or action of filming and it is linked to the practice of direct observation and the description of urban phenomena.
La ricerca che segue nasce dal riconoscimento dello stretto legame che intercorre tra il modo di descrivere la città contemporanea, i suoi territori, e la maniera in cui essa si produce. La tesi si confronta con gli strumenti di analisi e descrizione attraverso l'esperienza diretta del territorio utilizzando il video. Per fare questo lo sguardo che osserva, si colloca in una posizione che va oltre la visione prospettica e oltre lo sguardo zenitale, calandosi “tra” le cose, nella città, nei suoi spazi e nelle pratiche degli abitanti e interpretare un territorio abitato, quello attuale, che appare senza forma e irri‐conoscibile. Ricognizione. In prima istanza la tesi fa una ricognizione metodologica degli approcci attraverso linguaggi di ricerca sensibili che guardano ai luoghi e ai loro abitanti; con un approccio multidisciplinare che considera la complessità dell'oggetto d'osservazione, e con un metodo indiziario che supporta il lavoro d'indagine sul campo. Una selezione di esperienze di ricerca orientate all’approfondimento di queste pratiche sono trattate e restituite in forma di resoconto. Un secondo passo ricognitivo, questa volta storico, posiziona la ricerca nella cornice disciplinare di esperienze pionieristiche dell’America degli anni ‘70 e dell’Europa degli ultimi vent’anni. Esplorazione. La ricerca si focalizza poi nella costruzione di un regesto di pratiche di ricerca attraverso il video, mettendone in evidenza le azioni di indagine e le forme che esse assumono ‐il video d’osservazione, il video partecipato, il video narrativo, il video autoregistrato e online‐ e in funzione degli oggetti d’osservazione–lo spazio, con le sue metafore e le sue trasformazioni, le pratiche dello spazio ed i suoi immaginari, le storie dei suoi abitanti. Interpretazione. L’obiettivo è di esplicitare pratiche di ricerca e modalità descrittive che permettono l’interpretazione di spazi e fenomeni urbani che sfuggono ad altre forme di descrizione urbana come le mappe, o i diagrammi. Inoltre concetti come prossimità, inbetween, ritmo, intensità, tempo (inteso come cambiamento), durata (inteso come funzionamento e uso), assenza, recentemente utilizzati da un approccio semiotico alla città per cercare di spiegare la città contemporanea in modo testuale sono resi “evidenti” e si caricano di ulteriore significato attraverso la descrizione in video. In conclusione, il tentativo è di produrre un atlante di esperienze di ricerca visuali in urbanistica che integra l'attenzione allo spazio urbano a quella per le persone, i loro usi e immaginari della città, in cui vi è una convergenza della componente percettiva e di quella di ricerca analitica basate sull’osservazione empirica. (*) In questa sede il termine video è il prodotto dell’azione del filmare, l’atto di riprendere con la videocamera, e si associa alla pratica di osservazione diretta dei fenomeni urbani.
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Paone, Francesca. "Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone: traduzione di pagine del sito e materiale video". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12730/.

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Oggetto di questa tesi di laurea è il progetto di traduzione dall’italiano al francese di una scelta di testi presenti sul sito www.centrotutelafauna.org e di video pubblicati sul canale YouTube “CentroTutelaFauna”. Nella prima parte dell’elaborato si illustrano sinteticamente l’origine dell'associazione di volontariato Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone, le attività di sua competenza e il quadro normativo che ne regola il funzionamento. Vengono poi chiariti i concetti di interattività, multimedialità e usabilità e sono descritte le caratteristiche della scrittura sul Web. In seguito trova spazio l’analisi del materiale oggetto della traduzione: si commentano l’organizzazione, la veste grafica, le caratteristiche testuali del sito e dei video. La seconda parte è incentrata sulla localizzazione e sulla traduzione audiovisiva. Si chiarisce la nozione di localizzazione e si prende in considerazione l’utilizzo di strumenti per la traduzione assistita e corpora. Si tratta poi brevemente la traduzione multimediale, esplorando in particolare la traduzione audiovisiva e il sottotitolaggio. Vista la natura ibrida dei materiali, si riflette sugli obiettivi della resa e sulle strategie più adeguate per raggiungerli. La terza parte dell’elaborato presenta il frutto del lavoro svolto: vengono riportati i testi di partenza e la relativa traduzione. Sono esposte ed esemplificate le principali problematiche riscontrate e le soluzioni traduttive, classificate a seconda degli interventi richiesti: lessicali, di adattamento culturale, morfosintattici, stilistici. La parte finale è dedicata alla terminologia. Si parte da una definizione generale per poi affrontare il ruolo della terminologia nel lavoro dei traduttori. In seguito si descrive il processo di ricerca terminologica che ha accompagnato il presente lavoro di traduzione; si conclude illustrando il glossario bilingue creato ad hoc per supportare aspiranti volontari francofoni del Centro Monte Adone.
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Turci, Laura. "La Realtà Virtuale per la gestione del dolore: modifica della applicazione Oculus 360 Video SDK per finalità di ricerca". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Il dolore rappresenta una problematica rilevante sia per l’invecchiamento della popolazione, sia per l’aumento dell’incidenza dei tumori. E' quindi forte la necessità di sviluppare nuove strategie per la gestione del dolore. A questo scopo, una risorsa che la tecnologia offre è quella della realtà virtuale. Approfondimenti sulle modalità con cui realtà virtuale può offrire supporto a pazienti oncologici non ospedalizzati, sono stati portati avanti dalla fondazione ANT. Tuttavia, una delle problematiche riscontrate nella conduzione degli studi consiste nel fatto che questa tecnologia, allo stato dell’arte, non è concepita per finalità di ricerca. Questa tesi ha come obiettivi la presentazione dello stato dell’arte tecnologico e clinico e la modifica, dell’applicazione Oculus 360 Videos SDK al fine di agevolare la fase di raccolta dati nell’ambito di studi sull’efficacia della realtà virtuale nel trattamento del dolore oncologico. Nel primo capitolo viene trattata in generale la tecnologia della realtà virtuale, saranno descritti i suoi componenti principali e il problema della cybersickness ad essa legato; nel secondo capitolo vengono approfondite le basi neurobiologiche della riduzione del dolore mediata dalla realtà virtuale e presentati gli studi più rappresentativi fino ad ora condotti in questo campo; nel terzo capitolo invece viene spiegato l’intervento di modifica apportato a livello software al modello Samsung Gear VR allo scopo di agevolare l’avanzamento della ricerca.
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PASQUARIELLO, MARIO. "APPRENDIMENTO LINGUISTICO INTEGRATO E VIDEO-EDUCAZIONE: LE NUOVE FRONTIERE DELL'INSEGNAMENTO CLIL. IL PROGETTO CLIL-MUVI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/40428.

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Resumen
La ricerca mette a fuoco le attività formative messe in atto in Italia per dotare con urgenza le scuole secondarie di secondo grado italiane di docenti competenti in ambito CLIL e intende dimostrare l’impatto che questa metodologia ha sulla formazione e lo sviluppo professionale. Dal 2014 il CLIL è obbligatorio nelle classi terminali dei licei e degli istituti tecnici. Ciò ha generato una forte domanda di formazione da parte di istituzioni e docenti chiamati a insegnare discipline in lingua straniera. Questo lavoro esplora la possibilità di sfruttare la video-formazione per fronteggiare le preoccupazioni di quei docenti che, senza essere formati alla glottodidattica, sono chiamati ad integrare obiettivi linguistici al curriculum disciplinare. Il nostro lavoro parte dall’esame di un corpus di video-lezioni da noi raccolte ai fini di una ricerca-azione commissionata dal MIUR volta ad indagare il grado di innovazione implicata dal CLIL, per poi giungere a dimostrare l’importanza dell’auto-osservazione e dell’auto-riflessione sulla prassi didattica, fino a proporre l’introduzione dell’esercizio di microteaching nella formazione dei docenti CLIL. Una ricca riflessione sull’organizzazione concettuale della propria disciplina e sulla sua trasposizione didattica conduce i docenti a un interessate lavoro sulla mediazione della conoscenza che sviluppa le loro competenze professionali.
Focusing on teaching and training activities implemented in Italy to provide secondary schools with teachers able to teach in the CLIL context, our research aims at demonstrating the impact of this methodology in teacher training and professional development. Since 2014 this methodology has become compulsory for the Italian secondary terminal classes (except vocational high schools). A strong demand for training prompted from institutions and teachers, urgently required to teach disciplines in a foreign language. The MIUR has therefore set up university courses aimed at integrating languages and disciplines. Here we explore the possibility of exploiting video-training to face Italian teachers’ concerns, who are asked, without being trained in language teaching, to integrate linguistic objectives into their curriculum. We examine a corpus of video-lessons collected for a research set on behalf of the Italian Ministry of Education to investigate at what extent CLIL brought an innovation into the Italian Education. Once highlighted the importance of (self)observation and (self)reflection upon classroom practices, we propose the introduction of micro-teaching practice in CLIL teacher training. A fruitful reflection on the conceptual organization and the didactic transposition of their discipline leads teachers work on the linguistic mediation of knowledge which improves their professional skills.
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PASQUARIELLO, MARIO. "APPRENDIMENTO LINGUISTICO INTEGRATO E VIDEO-EDUCAZIONE: LE NUOVE FRONTIERE DELL'INSEGNAMENTO CLIL. IL PROGETTO CLIL-MUVI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/40428.

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Resumen
La ricerca mette a fuoco le attività formative messe in atto in Italia per dotare con urgenza le scuole secondarie di secondo grado italiane di docenti competenti in ambito CLIL e intende dimostrare l’impatto che questa metodologia ha sulla formazione e lo sviluppo professionale. Dal 2014 il CLIL è obbligatorio nelle classi terminali dei licei e degli istituti tecnici. Ciò ha generato una forte domanda di formazione da parte di istituzioni e docenti chiamati a insegnare discipline in lingua straniera. Questo lavoro esplora la possibilità di sfruttare la video-formazione per fronteggiare le preoccupazioni di quei docenti che, senza essere formati alla glottodidattica, sono chiamati ad integrare obiettivi linguistici al curriculum disciplinare. Il nostro lavoro parte dall’esame di un corpus di video-lezioni da noi raccolte ai fini di una ricerca-azione commissionata dal MIUR volta ad indagare il grado di innovazione implicata dal CLIL, per poi giungere a dimostrare l’importanza dell’auto-osservazione e dell’auto-riflessione sulla prassi didattica, fino a proporre l’introduzione dell’esercizio di microteaching nella formazione dei docenti CLIL. Una ricca riflessione sull’organizzazione concettuale della propria disciplina e sulla sua trasposizione didattica conduce i docenti a un interessate lavoro sulla mediazione della conoscenza che sviluppa le loro competenze professionali.
Focusing on teaching and training activities implemented in Italy to provide secondary schools with teachers able to teach in the CLIL context, our research aims at demonstrating the impact of this methodology in teacher training and professional development. Since 2014 this methodology has become compulsory for the Italian secondary terminal classes (except vocational high schools). A strong demand for training prompted from institutions and teachers, urgently required to teach disciplines in a foreign language. The MIUR has therefore set up university courses aimed at integrating languages and disciplines. Here we explore the possibility of exploiting video-training to face Italian teachers’ concerns, who are asked, without being trained in language teaching, to integrate linguistic objectives into their curriculum. We examine a corpus of video-lessons collected for a research set on behalf of the Italian Ministry of Education to investigate at what extent CLIL brought an innovation into the Italian Education. Once highlighted the importance of (self)observation and (self)reflection upon classroom practices, we propose the introduction of micro-teaching practice in CLIL teacher training. A fruitful reflection on the conceptual organization and the didactic transposition of their discipline leads teachers work on the linguistic mediation of knowledge which improves their professional skills.
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TONIOLO, FRANCESCO. "YOUTUBE E VIDEOGIOCHI. PROSPETTIVE DI RICERCA SU PRODUZIONE,DISTRIBUZIONE E IMMAGINARI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/58408.

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Resumen
La presente tesi propone una mappatura sui rapporti fra i creatori di contenuti su YouTube (definiti “youtubers”) e i videogiochi. L’impatto di queste nuove figure, collocate fra il profilo dell’influencer e della celebrity, è stato indagato osservandone le ricadute economiche, produttive e di immaginario. L’indagine è stata condotta sfruttando differenti fonti, metodologie (qualitative e quantitative) e prospettive teoriche, in una generale collocazione nel quadro delle industrie creative intrecciate con i game studies e i cosiddetti “YouTube studies”. La tesi, oltre a fotografare l’attuale situazione del gaming su YouTube, presenta un modello le cui buone pratiche possono essere applicate ad ulteriori casi, legati non solo ai videogiochi ma al settore delle industrie creative in generale.
The research project investigates the connections between YouTube content creators (“youtubers”) and video games. The impact of these youtubers, half influencers and half celebrities, is observed in its economic and productive dimension, and in its influence on the collective imagination. The analysis has been conducted with different sources, methodologies (both qualitative and quantitative) and theoretical prospectives, in a general framework related to creative industries, game studies and “YouTube Studies”. The research analyzes the current situation of gaming contents on the YouTube platform, and presents a model related to content creators in the creative industries.
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TONIOLO, FRANCESCO. "YOUTUBE E VIDEOGIOCHI. PROSPETTIVE DI RICERCA SU PRODUZIONE,DISTRIBUZIONE E IMMAGINARI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/58408.

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La presente tesi propone una mappatura sui rapporti fra i creatori di contenuti su YouTube (definiti “youtubers”) e i videogiochi. L’impatto di queste nuove figure, collocate fra il profilo dell’influencer e della celebrity, è stato indagato osservandone le ricadute economiche, produttive e di immaginario. L’indagine è stata condotta sfruttando differenti fonti, metodologie (qualitative e quantitative) e prospettive teoriche, in una generale collocazione nel quadro delle industrie creative intrecciate con i game studies e i cosiddetti “YouTube studies”. La tesi, oltre a fotografare l’attuale situazione del gaming su YouTube, presenta un modello le cui buone pratiche possono essere applicate ad ulteriori casi, legati non solo ai videogiochi ma al settore delle industrie creative in generale.
The research project investigates the connections between YouTube content creators (“youtubers”) and video games. The impact of these youtubers, half influencers and half celebrities, is observed in its economic and productive dimension, and in its influence on the collective imagination. The analysis has been conducted with different sources, methodologies (both qualitative and quantitative) and theoretical prospectives, in a general framework related to creative industries, game studies and “YouTube Studies”. The research analyzes the current situation of gaming contents on the YouTube platform, and presents a model related to content creators in the creative industries.
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Iarrera, Stefano. "Ruolo del laboratorio nella ricerca e nella didattica: da Galilei a Righi fino ad oggi". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21713/.

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Con l’avanzare della pandemia di Covid-19 si è attribuita importanza via via crescente ad alternative valide alle classiche modalità didattiche. In questo contesto le università hanno trovato rapidamente una soluzione svolgendo le lezioni, che precedentemente venivano svolte in presenza, su piattaforme online. Ma come possiamo gestire le attività che precedentemente si svolgevano in laboratorio? In questo elaborato mi occuperò di didattica laboratoriale partendo da Galileo Galilei, analizzando il suo modo di procedere in ambito sperimentale e cercando di capire in cosa consistesse il suo “metodo scientifico”. Mi soffermerò poi su Augusto Righi, sottolineando la sua importanza nella scienza e nella didattica dell’Istituto di Fisica bolognese. Le potenzialità che egli attribuisce all’illustrazione e spiegazione degli apparati sperimentali ai suoi studenti è già evidente dall’analisi della prima lezione svoltasi nell’Istituto stesso nel giorno della sua inaugurazione. Vedremo quali sono stati gli sviluppi storici principali della didattica laboratoriale dagli anni `60 ad oggi che hanno portato ad un’impostazione dei laboratori così come noi li svolgiamo attualmente e, cercando di rispondere alla domanda precedente, proporrò una valida alternativa alla classica metodologia con cui il docente svolge la prova in classe, attraverso la registrazione di video. I video permettono di introdurre degli elementi che normalmente i docenti non posso utilizzare, come ad esempio rappresentazioni grafiche di vettori, campi, particelle o altri elementi fisici concettualmente rilevanti. Nell'ultima parte della tesi illustrerò il progetto di un'attività laboratoriale strutturata con le nuove metodologie apprese. Grazie a questa ampia analisi dell’evoluzione della didattica sperimentale ho potuto introdurre molti aspetti rilevanti all’interno delle attività proposte, tuttavia, nel tentativo di progettarla in prima persona, mi sono scontrato con una serie di problematiche non banali.
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MORGANDI, TIZIANA. "Esperienze e processi di conoscenza dei bambini: un percorso di ricerca e formazione nei Centri per Bambini e Famiglie". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/88068.

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Questa ricerca si colloca nell’ambito degli studi di pedagogia dell’infanzia ed esplora, attraverso un percorso di indagine empirica, la qualità dell’esperienza educativa dei bambini in alcuni Centri per Bambini e Famiglie (CBF) a Milano (Mantovani, 2005). Lo studio nasce dai risultati di una ricerca internazionale sulla funzione sociale di questi servizi oggi in Italia (Musatti, Mantovani, 2013), Belgio, Francia, Giappone (Hoshi-Watanabe et al., 2012). Molte ricerche sulla prima infanzia sono state condotte in ambiente domestico o nel nido, pochi studi riguardano le esperienze educative dei bambini nei CBF, tradizionalmente più orientati alla genitorialità; in specifico poco indagate risultano le potenzialità di apprendimento dei bambini in questi contesti educativi di compresenza adulto-bambino (0/3 anni). La ricerca si iscrive nel modello teorico della ricerca-formazione e si basa sull’ipotesi che le esperienze dei bambini nei CBF, seppure non quotidiane, abbiano oggi una valenza educativa saliente proprio per le specificità sociali e pedagogiche di questi luoghi basati sulla compresenza di adulti (familiari e non) e bambini; ciò richiede un ri-allineamento della formazione degli educatori, oggi un po’ allentata, alla complessità del ruolo. A livello metodologico, il lavoro ha combinato strumenti qualitativi propri della tradizione di ricerca sul campo in educazione (Mantovani, 1998; Mortari, 2007; Caronia, 2011; Denzin e Lincoln, 2005), con indicazioni inerenti la videoricerca (Goldman et. al., 2007; Derry et. al., 2010; Haw, Hadfield, 2011) rilette in prospettiva pedagogica (Bove, 2009; Braga, 2009). A livello empirico, la ricerca si è articolata in due fasi: nella prima sono state realizzate 12 videoregistrazioni di giornate tipo in 4 CBF e sono stati realizzati interviste e focus group con educatrici e genitori; nella seconda è stata condotta un’esperienza pilota di ricerca-formazione in uno dei 4 CBF coinvolti che ha previsto la videoregistrazione di 4 proposte educative riviste e discusse con le educatrici. I dati emersi sono stati analizzati mediante il supporto del software NVivo seguendo le indicazioni metodologiche dell’analisi del contenuto. I risultati evidenziano: la complessità e la variabilità delle esperienze di apprendimento dei bambini nell’ecologia di questi contesti educativi e la necessità di renderle visibili per sostenerle mettendole al centro del “confronto tra genitori e educatori” in una prospettiva pedagogica di sostegno allo sviluppo; cambiamenti nelle interpretazioni delle educatrici con una riconsiderazione delle competenze dei bambini e del proprio ruolo in relazione a proposte educative e “didattiche” situate in contesti di compresenza bambini e adulti; alcuni “movimenti formativi” che hanno innescato interventi di riprogettazione educativa. Nel complesso la ricerca ha confermato le potenzialità educative e sociali (di inclusione) di questi servizi esposti a una variabilità crescente di stili parentali e modelli di sviluppo/apprendimento e ha evidenziato la necessità di sostenere il ruolo degli educatori attraverso percorsi formativi mirati, sostenibili, efficaci.
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STEFANELLO, LAURA. "Dire è fare. Una ricerca sulle interazioni verbali tra insegnanti e bambini nella Scuola dell'Infanzia". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50224.

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Resumen
This thesis addresses the issue of language and discourse in educational contexts for children from an empirical research perspective. The goal is to analyze the discursive dimension that characterizes the daily lives of children in the preschool context, explored based on what teachers think and do with language. From a theoretical point of view, the research falls in the field of childhood pedagogy (Mantovani, 2003, 2007) and develops pedagogical reflections on the links between language and educational processes (Vygotsky 1934, Bruner,1996) and research conducted on the verbal interactions in learning and development contexts (Lumbelli,1987; Pontecorvo et al., 1991; Pontecorvo, 2005; Molinari, 2010). From a methodological point of view, the study is an idiographic-qualitative survey interweaving the dimension of discourses on language explored starting from the ideas of adults, with what is observed in the context of discursive practices (Duranti, 1992; Fasulo, Pontecorvo, 1999; Ochs, 2006). The study is based on two preliminary pedagogical considerations. On the one hand, there are systematic studies which from epistemological perspectives (interactionism, socio-constructivism) and different disciplines (anthropology, sociology, ethnomethodology, pedagogy) have highlighted how, in daily verbal interaction with adults, children not only learn to speak, but acquire and use reasoning and thinking skills, learn new skills, co-construct meanings and their experience of the world, their roles as speakers, their conversational rights and duties and interaction and context rules, which are simultaneously produced and learned by the participants (Mead, 1934, Vygotsky, 1934 Leont'ev, 1978, Wertsch, 1985, 2008, Rogoff, 1990 Bruner, 1996 Cole, 1995). Speaking with peers and adults, children learn how to interpret and make sense of the world and how to think, the status of the knowledge produced and the processes that build it. On the other hand the study is based on the awareness of how these processes depend verbal interaction forms and content that trigger development processes and culturally situated learning (Rogoff, 1990, 2003). Research on dialogical educational practices between teachers and children, mostly conducted in the school context and only marginally in pre-schools (es. Lumbelli, 1987; Pontecorvo et al., 1991; Fasulo, Pontecorvo, 1999; Pontecorvo, 2005; Molinari, 2010), reveal that in this process, both content and how verbal interaction is produced, structured and articulated form the basis and the expression of all learning. These modes depend largely on the adult-teacher, who is in an asymmetrical position and is therefore always " structuring " (Foucault, 1970, Orletti, 2000). From this point of view, the interactive, strategic and semantic levels on which the teacher structures daily classroom discourse can perpetuate and amplify the constitutive asymmetry of the teacher-child relationship, or (conversely) it supports the use of discursive modes that facilitate children’s growth and development processes by assigning an active roles, participating in dialogues that amplify the possibility for knowledge, development and learning at an early age. The qualitative, exploratory research presented in this thesis investigated these processes from a pedagogical perspective based on the analysis of verbal interactions between teachers and children in two kindergartens in Milan. Specifically, classroom speech was observed, analyzed and discussed. These "typical" discursive situations for children in kindergarten were used as a possible unit of analysis for the study of language and verbal interaction processes in a situated, participatory research setting. The data obtained shows some "cultural constants" that characterize the communication style of teachers in preschool, which is both the result and the mirror of a pedagogical tradition in early childhood services strongly oriented towards the dimension of well-being and relationships. On the other hand, it focuses on the need to broaden knowledge on this subject by studying descriptive verbal interactions in order to respond in a formative way to the cultural, cross-cultural and multilingual challenges that characterize educational contexts in contemporary societies.
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Libros sobre el tema "VIDEO-RICERCA"

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Invideo, (9th 1999 Milan Italy). Senza cornice = Unframed: Video d'arte e ricerca = experimental and art video. Milano: Charta, 1999.

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Sandra, Lischi, Palazzo dell'arte (Milan Italy) y Mostra internazionale di video d'arte e ricerca (9th : 1999 : Milan, Italy), eds. Invideo '99: Senza cornice : video d'arte e ricerca = Unframed : experimental and art video. Milano: Charta, 1999.

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Balzola, Andrea. La nuova scena elettronica: Il video e la ricerca teatrale in Italia. Torino: Rosenberg & Sellier, 1994.

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Alla ricerca del cinema proustiano: Film, sceneggiature, linguaggi, autori. Roma: Bulzoni, 2010.

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Chiesi, Leonardo, ed. Identità sociale e territorio. Florence: Firenze University Press, 2009. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-689-1.

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Identità sociale e territorio. Il Montalbano presenta un lavoro di ricerca sul rapporto tra abitanti e paesaggio nella campagna toscana. Il materiale raccolto si articola in testo, immagini e video in una rappresentazione polifonica delle basi territoriali dell'identità sociale del complesso collinare del Montalbano, che si estende tra Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. Il tema dell'identità locale territoriale è trattato nelle sue varie articolazioni. Si analizza come è organizzata la relazione tra abitanti e loro territorio, prendendo in considerazione, in particolare, la memoria storica sedimentata nei documenti e nei ricordi degli anziani, e poi analizzando la percezione dei confini e dei luoghi di riferimento che contribuiscono a formare un'immagine mentale chiara e strutturata dell'area vasta del Montalbano. Si prendono inoltre in esame gli attori sociali che contribuiscono a fare il paesaggio: coloro che a vario grado, con azioni e micro-azioni quotidiane, continuamente riproducono quella complessa figura territoriale che tanto interesse suscita in chi vive o semplicemente attraversa il Montalbano. Abbinamento editoriale: volumetto introduttivo e CD-rom
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Le muse dell'arte comica nel sublime delirio della commedia umana: Un saggio analitico di ricerca scientifica interdisciplinare nell'etica e nell'estetica del riso come prospettiva storico-globale dal punto di vista socio-antropologico, etno-filologico, video-umanistico, filosofico-letterario nel disincanto dello spirito moderno tra passato arcaico e presente d'avanguardia nel sublime delirio del mondo che verrà. Roma: Edilazio, 2009.

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7

Invideo 98: Uncommon Places, Luoghi Non Comuni : Video D'Arte E Ricerca, Experimental and Art Video. Charta, 1998.

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Capítulos de libros sobre el tema "VIDEO-RICERCA"

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Balboni, Paolo E. "11 • Modelli operativi: tradurre la ricerca in materiali didattici". En Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/011.

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Ho sempre ritenuto che un glottodidatta dovesse rispondere alla natura teorico-pratica della linguistica educativa: fare ricerca a livello di approccio e metodo, e realizzare percorsi operativi a livello di metodo e di metodologia didattica.Per me ‘azione didattica’ ha significato due cose: formazione di futuri insegnanti e di insegnanti in servizio e realizzazione di materiali didattici. Creare materiali didattici è la verifica dell’impianto teorico, è il momento in cui le riflessioni devono diventare azione che coinvolge la vita di milioni di studenti consentendo loro di culturizzarsi, socializzare, autorealizzarsi.
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2

Balboni, Paolo E. "14 • Politica linguistica: rallentare Darwin nell’Europa plurilingue". En Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/014.

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Dalla fine degli anni Settanta a oggi ho studiato l’intreccio tra i diritti della persona a vivere più lingue e in più lingue e i diritti e doveri stabiliti dalle politiche linguistiche nazionali e internazionali. Così come per l’educazione linguistica ho affiancato ricerca teorica e creazione di materiali operativi, anche nel settore del plurilinguismo ho lavorato molto sul campo, con progetti scolastici e con interventi in ambito istituzionale, dal Consiglio d’Europa al Parlamento italiano, alle Regioni, ai Comuni, in parte descritti nella bibliografia. In questo settore ho contribuito in maniera originale in due ambiti: l’intercomprensione tra lingue affini, vista ottimisticamente come una risorsa per il futuro, e l’elaborazione di una prospettiva realistica, quindi pessimistica, sul futuro del plurilinguismo.
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