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Tesis sobre el tema "Valorizzazione del territorio"

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Zignale, Maurizio. "Cineturismo. Valorizzazione del territorio attraverso la pellicola". Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/268.

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Resumen
Cinema, turismo e territorio; il cinema da sempre e' stato considerato come l'arte dello svago, dei sogni e della fantasia, escludendo ogni relazione diretta e indiretta con il turismo e il territorio. Negli ultimi vent'anni questa relazione e' stata messa in discussione portando avanti degli studi di settore su come i prodotti audiovisivi possano influenzare e trasformare l'economia di un territorio attraverso una nuova forma turistica, il Movie-induced tourism o Cineturismo. Le relazioni sono molto complesse e interessano diversi settori e attori di tutti e tre i segmenti con, alla base, nuovi approcci disciplinari e, allo stesso tempo, trasversali. Il cinema, quindi, visto non solo come momento di distrazione, ma come un vero e proprio strumento di sviluppo economico territoriale, capace di interagire con altri settori fornendo le basi per nuove forme di turismo alternativo o "creativo", rendendo piu' consapevole il turista-viaggiatore che sara' in grado di costruire, scegliere e valorizzare le mete, attraverso i prodotti audiovisivi. Saranno approfondite le relazioni di interdipendenza dei soggetti coinvolti con particolare riferimento alle Film Commission e agli strumenti utilizzati come il Film Fund e il Product Placement. Sara' fatta anche un'analisi delle Destination Management Organization (DMO) e dell'utilizzo delle location sia come scelta cinematografica che come quella turistica. Il lavoro si conclude con alcuni esempi sia internazionali, con particolare riferimento ai modelli americano, anglosassone e mediterraneo, sia nazionale, con la descrizione del sistema cineturistico italiano.
Cinema, tourism and territory; cinema has always been considered as a fantastic world where people get true their dreams, excluding any direct and indirect connection among tourism and territory. During last twenty years this idea has been changed due to many case studies showing how audiovisual products may have an effect on local economy through a new branch of tourism called " Movie-induced tourism". It's a growing phenomenon worldwide, fuelled by both the growth of the entertainment industry and the increase in international travel. Connections are complex and they involve several sectors with a new multitasking approach to use it as an economic tool for creating an alternative tourism or " creative" tourism. It's an important resource, creating economic and social benefits, and, more often, many regional governments are looking towards this specific kind of tourism to limit the economic decline they are experiencing. Modern tourist is more self-confident about his travels and his choices, so he can decide where, when and how to go, visit or live a touristic location. The purpose of this dissertation is to focus which aspects contribute to create and develop a new future perspective of Movie-induced tourism.
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Altan, Laura <1993&gt. "Festival e valorizzazione del territorio : il caso Pordenone". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19307.

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Resumen
L’elaborato di tesi proposto si pone l’obiettivo di analizzare le potenzialità legate al fenomeno festival portando come testimonianza il ‘caso Pordenone’, interessante esempio di città di medie dimensioni che nel corso degli anni si è contraddistinta per ospitare un cospicuo numero di eventi festivalieri, importanti risorse per la destinazione che hanno contribuito a sdoganare l'immagine di città industriale creata nel corso dei secoli. La prima parte verterà su un’attenta analisi dei festival e sullo stretto legame con il territorio che li ospita; verrà analizzato il contesto storico in cui sono nati, l’ambiente in cui operano, le varie tipologie, il ruolo nella creazione di valore nonchè le istituzione coinvolte. La seconda parte è dedicata all’analisi del caso studio Pordenone e dei tre festival che ospita: il festival letterario ‘PordenoneLegge’, il festival cinematografico ‘Le giornate del cinema muto’, il festival musicale ‘ Pordenone Blues Festival’. La tesi illustrerà le caratteristiche degli eventi presi in considerazione, la loro programmazione ufficiale, le strategie di comunicazione e marketing utilizzate e l’importante ruolo che rivestono come strumento di city branding della città, contribuendo ad incentivare un turismo lento e di qualità tanto da contraddistinguerla a livello nazionale per essere una meta green, attenta alle tematiche che ruotano attorno alla sostenibilità, caratteristiche sempre più indispensabili per affrontare le grandi crisi che stiamo vivendo: l'emergenza sanitaria e climatica.
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Lazzaro, Silvia <1991&gt. "I SOCIAL NETWORK PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO EUGANEO". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6925.

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Uso dei social network per valorizzare il territorio euganeo. Interviste e ricerche sul campo dirette ai commercianti di Abano e Montegrotto per capire come e quanto i social network possano diventare una chiave strategica per valorizzare il territorio e attrarre clientela.
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Zuolo, Alessandro <1991&gt. "Elementi di valorizzazione del territorio montano: le Piccole Dolomiti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9327.

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Partendo dall'osservazione di alcuni leader del mercato turistico montano, viene condotto uno studio, tenendo conto dei vincoli imposti dallo specifico scenario, di un possibile processo di potenziamento del sistema di offerta integrato di una località turistica in cui i patrimoni paesaggistici, gastronomici e storici non vengono adeguatamente valorizzati.
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5

Biolo, Chiara <1993&gt. "Expo e valorizzazione del territorio: il caso Astana 2017". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13409.

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I profondi cambiamenti che, negli ultimi decenni, hanno interessato l'economia globale hanno originato nuovi e complessi scenari competitivi, i cui protagonisti non sono più solamente imprese o organizzazioni, ma anche città, regioni e nazioni che concorrono per attrarre risorse, investitori e visitatori capaci di garantire vantaggi di lungo periodo. In tale contesto di diretta competizione, gli Expo si configurano come importanti strumenti di marketing utilizzati dai territori per catalizzare finanziamenti e per generare benefici futuri e duraturi. In particolare, le Esposizioni riconosciute - che si caratterizzano per durata, dimensioni e costi di organizzazione minori - producono spesso le performance migliori in termini di legacy e si affermano come espedienti per attivare processi di sviluppo e per rafforzare l'immagine positiva percepita dai fruitori del luogo, non da ultimi i turisti. Il presente lavoro indaga il fenomeno degli Expo riconosciuti quali mezzi per la creazione di valore per il territorio. Dopo averne analizzato gli aspetti concettuali, le caratteristiche e i casi di best practice, tali eventi verranno osservati in qualità di strumenti capaci di migliorare o riposizionare l’immagine dei territori, d'innescare processi di sviluppo e di attrarre flussi turistici. Prendendo come caso studio l'Expo di Astana 2017, si tenterà di misurare il successo della manifestazione esaminandone gli impatti di breve termine e le aspettative lungo periodo; si analizzeranno, poi, le ricadute positive sull'immagine del territorio per valutare, infine, il possibile sviluppo turistico nazionale.
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Squizzato, Monica <1991&gt. "Turismo e valorizzazione del territorio: il Parco Regionale dei Colli Euganei". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9129.

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La tesi è divisa in due parti: la prima riguarda gli aspetti teorici sia per quanto riguarda il turismo, che per il marketing territoriale che per il paesaggio, la seconda, applicativa, si riferisce al Parco Regionale dei Colli Euganei, avvalendosi della strumentazione concettuale proposta in precedenza: in particolare, si andrà a delineare la composizione strutturale dell'offerta del territorio euganeo, mettendo in evidenza il suo potenziale competitivo attraverso la metodologia di analisi SWOT. Lo scopo è quello di definire se il Parco dei Colli Euganei può essere considerato un prodotto turistico completo, in cui l'offerta è in grado di soddisfare appieno la domanda, oppure se ci sono delle lacune che necessitano di essere colmate. In quest'ultimo caso si procederà all'elaborazione di una proposta personale di possibili interventi volti al miglioramento del suo sviluppo, della sua valorizzazione e della sua promozione.
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Iannuccelli, Vanessa. "Valorizzazione biotecnologica del rifiuto dell'industria casearia". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2616/.

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Zarantonello, Erica <1993&gt. "Le Rogge del Brenta tra storia, attività didattiche e valorizzazione del territorio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16897.

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Il territorio compreso tra Bassano e Padova è caratterizzato dalla presenza del Brenta e delle sue rogge che ne hanno permesso la crescita economica e lo sviluppo della civiltà. Gli abitanti di questa zona conoscono le origine della loro storia e anche oggi non dimenticano come essi sono "la civiltà delle rogge", un popolo cresciuto dall'acqua. Tutt'oggi molti enti, in particolare il Consorzio di Bonifica Brenta, si impegnano per la conservazione del territorio e perché gli opifici, i mulini e le centrali idroelettriche nate lungo le rogge del Brenta siano visitabili; in particolare vi è una grandissima attenzione alla didattica e alle scuole per tramandare alle nuove generazioni l'importanza della risorsa idrica nel territorio. Tutto questo senza dimenticare quello che l'area offre: ciclovie, itinerari slow ed un mondo già aperto dalla famosa ciclovia del Brenta che aspetta solo di essere ampliato con nuovi itinerari: piccoli tour a tappe tra città d'arte come Bassano del Grappa, Piazzola sul Brenta e Nove e centrali idroelettriche riaperte, parchi naturalistici e vecchi mulini.
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Di, Bernardo Silvia <1988&gt. "Valorizzazione turistica del territorio rurale. Un progetto di albergo diffuso". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4543.

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Il fenomeno del turismo rurale sostenibile emerge come risposta alle esigenze della nuova generazione di turisti, sempre più attenti verso offerte personalizzate e ricercate che comprendano prodotti autentici e rappresentativi delle culture locali. Il territorio, in questo contesto, assume una nuova centralità grazie alle sue specificità naturali e culturali in grado di renderlo un’unica risorsa anche economica, che richiede però costante impegno per il suo recupero e la sua valorizzazione (Primi, 2011). Diversi sono i segmenti in cui si sviluppa questo settore guidato dalla sostenibilità, uno dei quali è quello del turismo dei borghi, che non vengono più considerati come una mera proposta di integrazione rispetto ad una città culturale o ad una meta balneare limitrofa, ma vengono visti come risorse di richiamo e forte attrattiva turistica, in grado di ridare valore alle aree territoriali nelle quali si trovano (Dall’Ara, 2010). Il turismo dei borghi attualmente si espande su una rete che coinvolge numerosi piccoli borghi italiani, ma manifesta notevoli sviluppi anche all’estero, offrendo un importante strumento per sostenere la crescita economica di zone ed aree rurali oggetto di spopolamento, ridando vitalità attraverso l’offerta di un turismo di qualità. Come espressione di questo ruolo centrale che il territorio e le sue risorse assumono nella produzione di ricchezza e di vantaggi competitivi, emergono nuove formule di imprese turistiche, rappresentate soprattutto da esempi innovativi nel campo della ricettività: numerose sono le piccole organizzazioni sorte proprio per valorizzare i borghi storici o le comunità rurali e contadine, a testimoniare la crescita del settore e le ampie possibilità di miglioramento del comparto ricettivo in ottica sostenibile. Un esempio degno di nota è sicuramente quello dell’Albergo Diffuso, formula orizzontale di ospitalità che si caratterizza per garantire autenticità all’offerta di ospitalità, e sostegno all’economia delle piccole zone rurali. Oggetto di questa tesi è l’analisi di un progetto di realizzazione di un Albergo Diffuso nel borgo montano di Poffabro (PN) classificato come uno tra i Borghi Più Belli d’Italia, oggetto di fenomeni quali lo spopolamento e il limitato sviluppo economico. Il lavoro è organizzato in otto capitoli raggruppabili in due parti principali: nella prima verrà studiato l’ambito teorico di riferimento, ovvero il settore turistico e le sue evoluzioni; nella seconda si procederà con l’aspetto più pratico dell’indagine,ovvero il confronto tra alberghi diffusi a livello nazionale e regionale, la definizione del progetto e l'analisi della sua fattibilità economico-finanziaria attraverso la redazione di un business plan.
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Pastorello, Alessandra <1991&gt. "LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO RURALE: ALCUNI CONTESTI VENETI A CONFRONTO". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9670.

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Ricerca sulle strategie di valorizzazione, considerando in maniera particolare le tipicità e la qualità dei prodotti locali, non solo per quanto riguarda il settore agroalimentare ma anche il patrimonio artistico e culturale del contesto territoriale del comune di Este. Nella tesi sono stati inoltre evidenziati i punti di forza e debolezza della cittadina, proponendo nell'ultima parte dell'elaborato un confronto con altre realtà limitrofe, ovvero i comuni di Monselice e Montagnana.
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Tonon, Leda <1988&gt. "Il turista protagonista della valorizzazione del patrimonio locale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3731.

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Analizzando dapprima le caratteristiche del turismo culturale e l'importanza del turismo nella valorizzazione del patriomonio storico-artistico-naturalistico locale in un'ottica di sostenibilità, l'elaborato vuole proporre un'iniziativa di coinvolgimento in prima persona della figura del turista pernottante nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico-naturalistico che visita. Attraverso una collaborazione tra enti istituzionali e strutture ricettive, l'idea del progetto è quella di trattenere una parte del prezzo che il turista paga per una camera per investirlo in conservazione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio locale. In questo modo si cerca di rendere responsabile il turista nei confronti di ciò che visita.
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Capitozzo, Ilaria <1992&gt. "Mobilità dolce e valorizzazione del territorio: proposta di itinerario alla scoperta del Polesine". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12136.

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Questa tesi intende approfondire il tema della mobilità dolce in linea con una proposta di valorizzazione del Polesine, suggerendo un itinerario da considerarsi una bretella della ciclovia Venezia – Torino, conosciuta anche nell’acronimo “Vento”, che coinvolga località minori, passando per il capoluogo di provincia Rovigo e proseguendo verso il Parco del Delta del Po, alternando tappe culturali e naturalistiche. Il percorso intende far riscoprire al visitatore ed ai residenti le peculiarità ambientali presenti in questi territori di minor risonanza turistica ma non per questo di minor pregio. Per promuovere attività escursionistiche nel rispetto della sostenibilità, si è pensato ad una proposta di riqualificazione ambientale, adibendo alcune stazioni ferroviarie in parte inutilizzate, a locande Bed&Bike, allacciandosi a realtà già esistenti operative nel settore, al fine di offrire al viaggiatore un buon servizio di ristoro e supporto tecnico. Lo scopo di tale progetto consiste nel ravvivare l’interesse di aree al momento poco valorizzate, evidenziando il loro ricco patrimonio, al fine di stimolare la stessa popolazione locale e i turisti, a viverle più a fondo e con più consapevolezza, diventando loro stessi primi promotori. Una rete locale più collaborativa permetterebbe di ottenere maggior rilievo presentando un’unica offerta e puntando sullo sviluppo di un turismo lento, particolarmente adatto a questi luoghi e rispettoso dell’ambiente.
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Medea, Arianna <1992&gt. "VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO RURALE E TIPICITÀ AGROALIMENTARE: STUDIO DI UN’AREA POLESANA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11678.

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Il presente elaborato si propone di esaminare il ruolo dei prodotti tipici nella gestione del territorio, in particolare per la valorizzazione dello stesso. Negli ultimi anni il consumatore post moderno ha mostrato un interesse sempre più elevato verso i prodotti agroalimentari tipici e, oltre ad esso, anche altre categorie di attori si sono interessate a questo tema, soprattutto nel nostro Paese dove l’agroalimentare è un settore fondamentale e trainante. Per queste ragioni si è voluto approfondire il tema dei prodotti tipici sotto diversi aspetti: dal significato ai diversi gradi di tipicità, alle certificazioni comunitarie, alla valorizzazione e marketing dei prodotti tipici e del territorio, per poi passare all’esame del caso di studio di un’area Polesana. Il Polesine è un’area ricca di produzioni tipiche ma tuttora non sufficientemente valorizzata. Infine viene svolta un’indagine conoscitiva tramite questionario rivolta ai consumatori per raccogliere dati sulla loro conoscenza delle produzioni tipiche.
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Maset, Marina <1986&gt. "L'accoglienza del turista cinese: analisi delle aspettative e proposte di valorizzazione del territorio trevigiano". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3298.

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Montagner, Anna <1993&gt. "La valorizzazione del territorio rurale a fini turistici nell'area della Venezia Orientale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10735.

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La tesi analizza sotto tutti gli aspetti la valorizzazione del territorio rurale in chiave turistica. Partendo dalla definizione del concetto di ruralità, si passa alla descrizione del percorso svolto in merito dalla normativa comunitaria. In seguito vengono descritti gli elementi di marketing applicati al territorio per lo sviluppo e la promozione delle risorse e dei fattori di attrattiva che lo caratterizzano. Infine, dopo aver analizzato il turismo rurale e le sue forme, la tesi si conclude con l'analisi della valorizzazione territoriale nella Venezia Orientale, con particolare attenzione all'operato gruppo di azione locale VeGAL, specialmente per il periodo di programmazione 2014-2020.
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Secco, Stefano <1988&gt. "Il ruolo del patrimonio forestale nella tutela dell'ambiente e per la valorizzazione del territorio rurale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2450.

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Le scelte di politica agricola comunitaria hanno indirizzato negli anni i comportamenti degli agricoltori, con conseguenze talvolta positive ed altre volte negative. Il presente lavoro intende analizzare alcuni strumenti di politica forestale adottati dalla Regione Veneto con finalità differenti. Si tratta di misure intraprese per favorire l’imboschimento di superfici agricole e non, con particolare riguardo alle zone di pianura, mentre nelle aree montane sono stati promossi altri incentivi con lo scopo di limitare l’avanzamento del bosco dovuto a fenomeni di abbandono dei suoli. Gli altri strumenti che si andranno ad analizzare sono quelli volti ad incentivare la produzione di energia rinnovabile, ed in particolare quella da biomassa legnosa con il recupero del legname nei boschi locali. Il progetto Carbomark, inoltre, che ha sviluppato un mercato locale e volontario dei crediti di carbonio con il duplice obiettivo di contrastare l’effetto serra e creare valore economico per i proprietari delle foreste e non solo, permetterà di valorizzare tutto il contesto territoriale locale.
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Toson, Clarissa <1994&gt. "Valorizzazione di una base cosmetica brevettata a rilascio controllato con biomasse del territorio veneto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16620.

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Questo lavoro di tesi è stato indirizzato alla valorizzazione di biomassa acquatica reperita in ambito locale (Veneto), per il suo successivo utilizzo in ambito cosmetico. La prima parte del lavoro è stata focalizzata sull’ottimizzazione di un approccio sintetico green ed efficiente per la trasformazione della biomassa in molecole attive (polisaccaridi-polifenoli-proteine-acidi grassi). Gli estratti ottenuti sono stati poi utilizzati per la preparazione di formulati cosmetici anti-age mediante il processo sol-gel. I prodotti ottenuti sono stati analizzati mediante una serie di test standardizzati finalizzati a valutarne stabilità, proprietà sensoriali ed efficacia. L’efficacia è stata valutata in vitro mediante cella a diffusione verticale di Franz utilizzando membrane ex-vivo preparate a partire da orecchie di maiale. Il test di tape-stripping è stato utilizzato per valutare la capacità del formulato di favorire la penetrazione degli attivi, mentre il potere antiossidante del formulato è stato investigato mediante il test del DPPH (difenilpicrilidrazile).
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Baldin, Tullio <1990&gt. "La sostenibilità e le aree protette per la valorizzazione del territorio. Alcuni casi di studio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8119.

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Bertoncello, Mauro <1989&gt. "Il ruolo delle tipicità locali per la valorizzazione del territorio: il caso studio dell'area bassanese". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8492.

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L'obiettivo della seguente tesi è di individuare le potenzialità di crescita e di sviluppo di un territorio, nella specifico caso di Bassano del Grappa, attraverso la valorizzazione delle tipicità locali.
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Da, Dalt Katia <1995&gt. ""Oltre il Prosecco c'è di più" - Analisi di tutela e valorizzazione di un territorio Patrimonio dell'Umanità". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17732.

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Il presente elaborato voglia essere in parte un continuum della tesi triennale “Stappare con cura: viaggio tra le Colline del Prosecco alla scoperta delle bio-bollicine” portando in luce l’evolversi del panorama socio-economico del territorio del Conegliano-Valdobbiadene in seguito al riconoscimento Unesco. Si voglia descrivere le modifiche resesi necessarie, rispetto alla prima candidatura, per ottenere tale traguardo e come, quanto conseguito, sia solo l’inizio di un lungo percorso che il territorio è chiamato ad affrontare al fine di preservarne le sue fragili colline. Verrà posta attenzione alla sostenibilità in vigneto, facendo riferimento in fattispecie al mondo dell’apicoltura e alla preziosa risorsa che rappresenta. Si cercherà anche di valutare l’impatto che un aumento turistico possa avere sulla geografia del luogo e come i vari attori del territorio siano chiamati a (re)agire: verrà posta enfasi su come “fare rete” in un sito Unesco anche a fronte della situazione sanitaria che stiamo vivendo. Oltre ai principali trend che interessano l’enoturismo, si presterà attenzione all’aspetto sostenibile del no profit presente in queste colline. Non meno importante sarà interrogarsi sulla possibile costituzione di un distretto dei prodotti tipici e l’introduzione e valorizzazione di varietà autoctone di vitigni all’interno della monocultura del Prosecco.
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Cardin, Martina <1994&gt. "La valorizzazione delle Ville Venete per la promozione turistica e lo sviluppo della destinazione Riviera del Brenta". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15534.

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L’obiettivo di questo elaborato è quello di prendere in analisi la Riviera del Brenta e le sue Ville Venete, le quali sono un importante elemento da valorizzare per promuovere e sviluppare turisticamente la destinazione Riviera del Brenta. Un’analisi Swot del territorio consentirà di evidenziare i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce del territorio in modo da incentivare un turismo culturale per la zona. Sarà analizzata la valorizzazione delle Ville Venete tramite vari progetti a sostegno di esse al fine di proporre delle soluzioni di valorizzazione per uno sviluppo turistico dell’area.
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Biral, Giorgia <1989&gt. "La villa veneta: bene culturale e strumento per la valorizzazione e lo sviluppo turistico del territorio rurale. Il progetto: la valorizzazione della città di Roncade e della frazione di Biancade attraverso il binomio ville venete - Strada dei vini del Piave". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3772.

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La villa veneta deve essere considerata come un bene culturale perchè in essa vi sono racchiusi valori storici, culturali, artistici e ambientali. Nella tesi in questione verranno prese in considerazione le ville venete presenti nella città di Roncade e nella frazione di Biancade; nello specifico verrà proposto un itinerario basato sul binomio ville venete - Strada dei vini del Piave per una maggiore valorizzazione delle dimore storiche e del territorio con la consapevolezza che le ville venete e la Strada del vino citata sono due elementi che possono creare un sistema di offerta turistica molto valido.
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PACCAGNAN, VANIA. "Dal rifiuto alla risorsa : forme di attivazione degli attori sociali nei processi di valorizzazione e riuso dei rifiuti e del territorio". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/11578/278226.

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Trombetta, Marco <1988&gt. "La valorizzazione del territorio attraverso i suoi prodotti vitivinicoli: il caso studio "Colli Euganei Fior d'Arancio DOCG"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7003.

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Il fenomeno della globalizzazione è figlio dell’era in cui viviamo. Il mondo è sempre più basato sulla velocità, sullo scambio, sulla circolazione di persone e cose, sulla connessione. Questi fattori hanno omogeneizzato gusti e consumi, creando un vero e proprio mercato globale. A questo scenario si contrappone la voglia degli individui di riscoprire i piccoli territori e i prodotti che da essi scaturiscono. In quest’ottica il marketing territoriale può risultare un valido strumento per lo sviluppo, anche in chiave di valorizzazione dei prodotti locali. I Colli Euganei sono un territorio storicamente votato alla viticoltura; la DOC è risalente al 1969 mentre nel 2011 vi è stato il riconoscimento a DOCG per il “Colli Euganei Fior d’Arancio”, oggetto di ricerca di questa tesi. L’elaborato ha il duplice obiettivo di raccontare un territorio e esaminare il prodotto che più lo rappresenta. E’ proposta un’analisi SWOT, modificata rispetto all’accezione classica, basata su interviste condotte tramite un questionario ad un campione di produttori/agenti del territorio. Essa mira ad individuare i punti di forza/debolezza attuali del prodotto oltre che alle future opportunità/minacce che potranno venirsi a creare. Dall’analisi dei questionari, relazionati alla parte teorica, si traggono le debite conclusioni che, seppur introdotte a livello prettamente didattico, possono fornire materiale interessante per riflessioni e spunti. Questi possono servire nella definizione di una strategia collettiva che abbia come obiettivi la valorizzazione del prodotto e del territorio in generale.
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SOLLAZZO, ANTONIO. "I paesaggi dell'infrastruttura. Dinamiche evolutive, ipotesi di valorizzazione del contesto molisano e confronto con altre realtà internazionali". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2012. http://hdl.handle.net/11695/66327.

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Il concetto di paesaggio come manifestazione della natura, ovvero assenza di azione antropica, appare superato, in quanto nella contemporanea accezione vengono considerati paesaggi anche quei contesti fortemente antropizzati. E' il caso della maggior parte dei paesaggi presenti sul territorio nazionale, dove gli elementi antropici hanno contributo all’evoluzione di un dato paesaggio diventando parte del patrimonio culturale e costituendo veri e propri caratteri identitari di una popolazione e di un dato contesto. Le infrastrutture sono probabilmente il segno più tangibile dell'azione antropica su un territorio avendo da sempre rappresentato il punto di partenza per il suo assetto. Basti pensare alle strade, elementi lineari capaci al contempo di adattarsi al contesto e di modificarlo, che già a partire da epoche remote hanno rappresentato ciò che di più importante c'era nell'organizzazione del territorio. La strada, ma più in generale l'infrastruttura deputata al trasporto di persone o merci, rappresenta anche un punto di vista sul paesaggio una finestra da cui osservare il territorio e la sua evoluzione. Obiettivo della ricerca è quello della messa a punto di adeguati strumenti di lettura capaci di interpretare il rapporto che intercorre tra infrastruttura viaria, nel caso specifico la nuova autostrada che taglia trasversalmente il contesto molisano, e paesaggio. Il secondo obiettivo è quello di cercare un metodo di approccio progettuale per pensare ad una infrastruttura sostenibile. La finalità è invece quella di realizzare uno strumento di ricerca metodologicamente comparabile con altre realtà nazionali (prime fra tutte le esperienze della Lombardia e del Veneto) e, laddove possibile, con altre realtà europee in cui il rapporto tra infrastruttura e paesaggio è stato oggetto di dibattito scientifico ma anche tramutato in esperienza progettuale (Spagna, Francia, Germania)
The concept of landscape as a manifestation of nature, or lack of action man, appears outdated because in the contemporary sense are considered as landscape also the highly humanized contexts. It’s the case of the major part of Italian’s landscape, where humanized elements contributed to evolution of a given landscape becoming part of the cultural heritage and identity characters of a population and of a given context. Infrastructures are the most tangible sign of the man in a territory having always been the starting point for his arrangement. Just think of roads, linear elements at the same time capable of adapting to the context and change it, that represented what is most important was for the organization of the territory. The road, but more generally the infrastructure for people and goods transportation, is also a point of view of the landscape, a window from which is possible to observe the territory and its evolution. But the space associated with infrastructure networks is not only the route, but includes the relevant portion of space that is not affected by vehicular flow. These spaces are configured as a remnant of planning, generated by the combination or from the matching of heterogeneous elements, appear as no man's land, as limbo territories waiting for a new role. The research’s subject is the new highway that cuts across the context of Molise. Research’s objectives are the development of appropriate reading tools able of interpreting the relationship between road infrastructure and landscape, but also the creation of a design approach to build a sustainable infrastructure. The aim is to undertake a research tool methodologically comparable with other national and European cases, in which the relationship between infrastructure and landscape is contemporary subject of scientific debate and design experience.
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Presotto, Veronica Angela <1993&gt. "“LA SINERGIA NELLE RETI DI IMPRESE: l'utilizzo del contratto di rete come driver della competitività e della valorizzazione del territorio veneto”". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10747.

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Con la presente proposta, si intende indagare la realtà delle Reti di imprese nel settore turistico veneto. L’obiettivo corrisponde a capire se esista una relazione tra l’adesione ad una forma organizzativa a rete e la performance di ogni singola impresa ad essa aderente, partendo da due case studies operanti nel settore turistico regionale. L’elaborato sarà strutturato come segue: approfondito il tema delle Reti di imprese e delineata l’evoluzione del settore turistico in ambito regionale, si procederà poi all'indagine sulle realtà di “Filiera Veneta” e “SlowVenice Network”.
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Filippi, Ilaria. "La rifunzionalizzazione dell'immobile EX INAIL a San Benedetto in Val di Sambro: un’ opportunità per la valorizzazione del territorio dell’Appennino Bolognese". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Le aree interne sono territori in progressivo processo di marginalizzazione, caratterizzate da fenomeni di spopolamento, invecchiamento della popolazione e diminuzione del livello qualitativo e quantitativo dei servizi essenziali. Rispetto al resto del territorio metropolitano, l’Appennino bolognese, si distingue per una marcata fragilità sociale e sanitaria. In questo contesto, se si considera che l’aumento dell’aspettativa di vita comporta un incremento della popolazione anziana, la priorità va rivolta ai servizi sociosanitari di prossimità. Il Comune di San Benedetto Val di Sambro, offre una ricchezza di opportunità che, se messe a sistema, potrebbero rafforzare l’identità territoriale del capoluogo. Un’occasione puntuale si concretizza nel complesso Ex-Inail, testimone di investimenti di più largo respiro della seconda metà del Novecento, che oggi versa in uno stato di degrado e abbandono. La rifunzionalizzazione di tale immobile, attraverso l’inserimento di funzioni a valenza extra comunale, può rappresentare un significativo impatto occupazionale e socioeconomico sul territorio. Il progetto verte sull’ideazione di un polo servizi di respiro metropolitano, aperto ai cittadini, piuttosto che un centro introverso e monofunzionale in cui l’intervento preponderante è rivolto agli anziani con diversi gradi di autonomia e diverse patologie, tra cui l’Alzheimer, ma non solo. All’interno del complesso convivono servizi sanitari, attività commerciali e spazi assistenziali, rispecchiando l’andamento attuale del mercato, sempre più orientato verso questa tipologia di soluzioni. Attraverso tali azioni, l’auspicio è quello di instaurare sinergie sia con la comunità locale sia con la realtà metropolitana così da rafforzare il ruolo strategico del Capoluogo nel panorama territoriale.
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Fabbri, Sara. "Verifica di funzionamento delle fasi di trattamento dei fanghi presso l'impianto di Santa Giustina (Rimini) e valutazioni sull'upgrading del comparto di digestione anaerobica, ai fini della valorizzazione energetica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1753/.

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Franchin, Silvia. "Recupero digitale di dati storici e tracce per un turismo culturale nell'area del Centro Cadore: fotogrammetria e GIS nella valorizzazione di un territorio". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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La tesi si occupa dell'uso di più tecniche fotogrammetriche e di strumenti GIS nel recupero digitale e nell'integrazione di una molteplicità di dati storici, opportunamente georeferenziati, inerenti l'area del Centro Cadore, ai fini anche della valorizzazione turistico-culturale del territorio. Un ampio spazio viene dato alla caratterizzazione del territorio e delle fonti - cartografiche, fotografiche e testuali - che sono state recuperate ed organizzate in archivio. Le applicazioni fotogrammetriche comprendono la generazione di ortofoto digitali a scala territoriale da immagini storiche e modelli 3D close-range ottenuti con tecniche SfM.
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CAMARDA, Cosimo. "Il recupero e la valorizzazione dei piccoli centri come strumento per il rilancio dei territori interni. Il territorio dei Nebrodi come caso studio". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2022. https://hdl.handle.net/10447/564448.

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GILLI, Enrica. "LA VALORIZZAZIONE DEI PAESAGGI CULTURALI. STRUMENTI ECONOMICO-AZIENDALI DI PIANIFICAZIONE, MISURAZIONE E CONTROLLO APPLICATI AL TERRITORIO". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2389453.

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The research addresses the issue of enhancement of cultural landscapes, with reference to economic and business planning tools, measurement and control systems and their possible application to the territory. The cultural landscape is presented not as a cultural asset to be protected and preserved but as a complex and culturally homogeneous system, with social and economic implications in the local area. Complexity and systemicity towards the cultural landscapes require the usage of a multi‐dimensional and interdisciplinary approach to management, in order to coordinate the research and analysis directly concerning the landscape. As part of this work, therefore, the concepts of protection, conservation and enhancement are fundamental in the definition of tools and models for managing the landscape. Besides the management and governance profiles, the function of the management and of business principles are fundamental to coordinate all the different areas of work which, through a managerial approach, become mutually related to pursuit shared cultural values.
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Gobbi, Stefano. "Valorizzazione dei PFU e loro possibile impiego come intaso di campi in erba sintetica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/768/.

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Beghi, R. "Tecniche innovative per la valorizzazione della qualità dei prodotti ortofrutticoli freschi". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/49475.

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L’attività di ricerca è stata svolta nell’ambito del progetto Innovì, che vede coinvolti l’Istituto di Ingegneria Agraria e il dipartimento di Produzioni Vegetali dell’Università di Milano, la Fondazione Fojanini di Sondrio, la Cooperativa Ponte in Valtellina e l’azienda Unitec di Lugo (Ra). ‘Innovì’ mira a valutare la possibilità di impiegare metodi non distruttivi per incrementare il valore delle produzioni vitifrutticole della Valtellina. Pertanto è stato realizzato e sperimentato su uva, mele e mirtilli, uno strumento portatile realizzato dall’Istituto di Ingegneria Agraria per la valutazione ottica non distruttiva nell’intervallo di lunghezze d’onda 445-970 nm (Vis/NIR) di indici di qualità come contenuto zuccherino, durezza, acidità e di indici riguardanti componenti salutistico-nutrizionali come antociani, flavonoidi, polifenoli e vitamina C. Sono state indagate, grazie all’elaborazione di modelli statistici, le relazioni tra le proprietà ottiche dei frutti registrate con il prototipo sperimentale e i valori dei diversi parametri rilevati con le classiche analisi distruttive di laboratorio. I modelli statistici vengono elaborati attraverso l’utilizzo di tecniche di regressione multivariata che permettono di estrarre la massima informazione presente nei dati correlando gli spettri registrati dallo strumento con le proprietà chimico-fisiche dei campioni. La bontà dei modelli elaborati viene valutata attraverso parametri come il coefficiente di correlazione (r), che deve avvicinarsi il più possibile all’unità (correlazione perfetta tra dato stimato e dato di riferimento) e l’errore standard della stima (SECV o SECV%) che deve essere, invece, il più basso possibile. Durante il progetto di ricerca sono state effettuate l’acquisizione e l’elaborazione dei dati sui campioni di mele, uva e mirtilli provenienti da due annate agrarie. Parallelamente sono state realizzate in collaborazione con il DiSTAM, sperimentazioni analoghe con uno strumento FT-NIR da laboratorio su campioni di omogenato d’uva e di mirtilli (medesimi campioni analizzati con il prototipo Vis/NIR). Infine nel corso del secondo anno, è stata sperimentata sempre nell’ambito del progetto Innovì una postazione NIR on-line fornita da UNITEC spa, installata presso la Cooperativa di Ponte in Valtellina. Con questo strumento sono state analizzate in modo non distruttivo mele delle varietà Golden e Stark Delicious su classici parametri di maturazione (Contenuto in solidi solubili e durezza) con lo scopo di valutare l’accuratezza delle stime fornite da questo strumento. Inoltre sono stati elaborati dei modelli di regressione preliminari per la stima di nuovi parametri nutraceutici (clorofilla e carotenoidi) direttamente con questa calibratrice. Di seguito vengono brevemente presentati i risultati ottenuti dalle sperimentazioni condotte su mirtillo, uva e mele. Mirtillo - In Valtellina la superficie totale investita a piccoli frutti, e precisamente a mirtillo gigante americano, è di circa 10 ettari, con un numero indicativo di 30.000 piante costituite da diverse varietà a differenti epoche di maturazione. L’interesse verso questa coltura è in continua crescita e ultimamente si assiste a un costante incremento annuo del 20% della superficie coltivata. Nel progetto sono state analizzate con il sistema Vis/NIR due varietà (Duke e Brigitta) e sono stati acquisiti gli spettri sia di bacche intere, sia di campione omogenato. I campioni sono stati suddivisi in quattro classi di maturazione. Sulla base dei modelli elaborati per gli spettri acquisiti sulle bacche della varietà Brigitta, sono stati ottenuti buoni risultati in termini di capacità di stima in particolare per il contenuto in solidi solubili, per la durezza, per il contenuto in antociani e in flavonoidi e per l’ac. ascorbico, con valori di r intorno a 0,9. Risultati soddisfacenti sono stati ottenuti anche per il contenuto in polifenoli con valori di r superiori a 0,8. Risultati analoghi sono stati ottenuti per la varietà Duke. Per quanto riguarda l’analisi dell’omogenato di mirtilli le risposte dei modelli sono state molto buone. Questo conferma che una minima preparazione del campione può permettere di stimare i diversi indici di interesse in modo ancora più accurato rispetto all’analisi delle singole bacche. I migliori risultati sono stati ottenuti ancora una volta per il contenuto in solidi solubili e per gli antociani con valori di coefficiente di correlazione superiori a 0.9 e valori molto bassi di errore di stima. Risultati confortanti sono stati ottenuti anche per gli altri indici con valori di r intorno a 0,8. Buoni risultati sono stati conseguiti per quanto riguarda l’analisi di classificazione dei campioni: mediamente infatti oltre l’80% dei campioni sono stati correttamente classificati all’interno delle rispettive classi di maturazione con percentuali di errore durante la classificazione dei campioni che si sono mantenute basse per le classi di maggiore interesse (classi III, frutti non ancora completamente maturi e IV, frutti maturi). Questa applicazione, opportunamente sviluppata, può risultare particolarmente interessante come supporto nella decisione del momento ottimale di raccolta, utilizzando lo strumento per individuare in tempo reale se le bacche appartengono o meno alla classe dei frutti maturi. Uva - Attualmente in Valtellina sono censiti circa 1200 ha coltivati a vite, di cui circa 850 ha producono uva destinata alla vinificazione commerciale. Il nebbiolo, nel biotipo valtellinese chiamato chiavennasca, rappresenta di gran lunga la varietà più coltivata in Valtellina (più del 90% della superficie vitata). In questo contesto il monitoraggio a campione delle uve rivela ampi limiti di utile applicabilità e interesse. In particolare, il controllo del contenuto in polifenoli è uno degli aspetti più rilevanti della vinificazione delle uve rosse, poiché influenza il colore (antociani) e la sua stabilità nel tempo, oltre a determinare i gusti d’astringente, i gusti amari e alcune note olfattive (fenoli volatili). Nel caso specifico dell’uva, quindi, un sistema in grado di valutare in modo rapido il contenuto in polifenoli e antociani sarebbe di grande aiuto per i produttori di vino per un’analisi di accettazione delle uve al momento del loro conferimento presso le cantine. Le analisi di tipo tradizionale, effettuate al momento in laboratorio, richiedono tempi lunghi e necessitano di personale altamente specializzato; inoltre non esiste un metodo in grado di effettuare contemporaneamente analisi di parametri differenti. Per questo sulla base degli spettri Vis/NIR sono stati elaborati dei modelli, su acini interi e su prodotto omogenato, sia per gli indici di maturazione tecnologica (contenuto in solidi solubili, acidità, pH), sia per gli indici di maturazione fenolica (antociani potenziali ed estraibili e polifenoli). I modelli elaborati sulla base di acquisizioni sugli acini tal quali hanno evidenziato buoni risultati in termini di capacità di stima solo per gli indici di maturazione tecnologica, in particolare per il contenuto in solidi solubili e per il pH. Risultati migliori, invece, sono stati ottenuti per i modelli elaborati sulla base di acquisizioni effettuate su omogenati d’uva. Sono stati registrati, infatti, valori positivi dei diversi parametri di valutazione dei modelli per tutti gli indici, tra i quali anche quelli di maturazione fenolica, molto importanti per la vinificazione e per la qualità del prodotto. In particolare per quanto riguarda i parametri tecnologici, buoni risultati sono stati ottenuti per il contenuto in solidi solubili e per l’acidità con r > 0,8. Inoltre, con riferimento ai parametri fenolici, i modelli elaborati per gli antociani e per i polifenoli hanno mostrato rispettivamente r > 0,9 e r > 0,8. Mela - La melicoltura valtellinese, che interessa 1200 ha del territorio, vive un processo di intenso rinnovamento in risposta alla sempre più diffusa necessità di strumenti e metodi innovativi in grado di valorizzare le caratteristiche qualitative che la mela può esprimere nelle particolari condizioni pedo-climatiche del comprensorio valtellinese. Disporre di strumenti di campo che consentano di seguire l'espressione delle proprietà sensoriali dei frutti durante il processo di maturazione, consentirebbe una migliore conoscenza e gestione delle diverse cultivar, oltre che della disomogeneità dell'epoca di maturazione dettata dalle notevoli differenze climatiche che si registrano all'interno dell'area di produzione di mela valtellinese. Allo stesso modo, l'impiego di tecniche innovative nelle fasi di cernita in postraccolta finalizzate alla valutazione delle caratteristiche sensoriali dei singoli frutti, consentirebbe la selezione di partite con caratteristiche qualitative certificate e l'eliminazione dei frutti incorsi in patologie o eccessivi deperimenti qualitativi. Il tutto con grande beneficio per la loro ottimale gestione e valorizzazione commerciale. Per quanto riguarda le mele con il dispositivo Vis/NIR sono stati acquisiti gli spettri delle varietà Golden Delicious e Stark Delicious, le più diffuse in Valtellina. Sulla base dei modelli elaborati sono stati ottenuti buoni risultati per il contenuto in solidi solubili per entrambe le varietà, con valori di r superiori a 0,8 ed errori di stima inferiori al 7%. Buoni risultati sono stati ottenuti anche per la stima dell’acidità e del contenuto di clorofilla e flavonoidi per la varietà Stark. Inoltre è stato installato ed è attualmente ancora in fase di sperimentazione presso la Cooperativa di Ponte in Valtellina un modello di selezionatrice ottica per la valutazione in linea in postraccolta della qualità delle mele, fornita da Unitec, azienda specializzata nella produzione di impianti per la valutazione della qualità di prodotti ortofrutticoli. L’impianto permette una veloce selezione non distruttiva dei frutti (fino a 10/sec) sempre attraverso l’utilizzo della tecnica NIR. In questo caso vengono valutati indici qualitativi come il contenuto in solidi solubili e la durezza, adattandoli alle specifiche derivanti dalle esigenze del postraccolta. Sono stati analizzati 100 campioni per ogni varietà, con 10 repliche per ogni campione, per un totale di 1000 acquisizioni per ogni varietà. I risultati ottenuti per la stima del contenuto in solidi solubili hanno evidenziato uno scarto percentuale medio dalle classiche analisi rifrattometriche molto contenuto del 5%. Sempre per il contenuto in solidi solubili il 77% delle stime su mele Golden evidenziano uno scarto dalle analisi di riferimento inferiore al °Brix. Per le Stark invece questo valore scende al 62%. Buoni risultati sono stati ottenuti anche per la stima della durezza delle mele con uno scarto percentuale medio del 10% rispetto al valore penetrometrico. In questo caso, per le mele Golden, il 77% delle stime evidenzia un errore inferiore a 1 kg/cm2, mentre per le Stark questo valore sale all’81%. Inoltre sono in corso delle prove mirate allo studio della possibilità di elaborare dei modelli in grado di stimare anche altri indici come il contenuto di clorofilla e di carotenoidi, nell’ottica di ampliare le potenzialità d’analisi della macchina. Sono inoltre state effettuate, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DiSTAM), delle sperimentazioni di confronto mediante acquisizioni spettrali con uno strumento FT-NIR da laboratorio su campioni di omogenato d’uva e di mirtilli. Anche in questo caso i risultati ottenuti sono buoni e prospettano la possibilità di proporre tali strumenti come valida e rapida alternativa alle classiche analisi di laboratorio. I risultati ottenuti hanno permesso quindi di avere a disposizione, direttamente in campo, un sistema sperimentale semplice, poco costoso e soprattutto rapido per l’analisi degli indici qualitativi di maggiore interesse. La sperimentazione della selezionatrice NIR on-line di Unitec ha inoltre evidenziato la possibilità di utilizzare efficacemente sistemi di questo tipo per la gestione delle partite di frutta in un centro di stoccaggio e selezione su grandi quantitativi di prodotto. Pertanto si può affermare che è stato raggiunto l’obiettivo del progetto di mettere a punto strumenti adeguati per ottimizzare le tecniche produttive, i metodi di gestione postraccolta e i sistemi di selezione orientati alla qualità del frutto, per una migliore valorizzazione commerciale delle produzioni regionali. Parallelamente alle attività di ricerca sono state intraprese diverse azioni mirate alla divulgazione dei risultati ottenuti dal progetto di ricerca. Oltre alla presentazione di lavori a convegni, è stato organizzato un workshop interamente dedicato al progetto durante il MACFRUT 2007 di Cesena e un seminario presso la Cooperativa di Ponte in Valtellina, rivolto in particolare agli operatori locali del settore.
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SANTARSIERO, VITTORIA. "Matera e i territori del cibo. Modelli di innovazione per il food system e la valorizzazione dei paesaggi rurali attraverso le politiche del cibo e i processi creativi dell’agro-industria". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149102.

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Resumen
The following work analyses the socio-economic and spatial dynamics of “Matera food city-region” and tests the role of innovation model, food policies and creative processes to enhance urban and rural foodscape. The research looks for answers at some questions. The first is about dynamics and flows on Matera food city region considering involved spaces, actors and economies through a critical process that studies city and countryside. The second question moved to the necessity to define a model that is able to represent and interpret the analysed dynamics and flow, and to give back useful output. The third question works on results of previous phases and deepens analysis on Matera food city region to find enhanced possibilities and strategies for the territory. The critical reflection on the three answers makes necessary another demand. The fourth query deepens the role of multimedia platforms as tools to represent spaces and dynamics, and to provide ideas to innovate strategies for food territories. In the final part, this work gives an applicative example, proving the role of the platform Atlante del cibo Matera as a tool that creates links between involved actors and processes on Matera food city region and builds food governance. This research is articulated in three complementary phases, recognizable in the overall structure. First, the work deepens critically the theory, by the study of the role of food in urban planning in the last two decades. In this section the research provides definitions of food system, food space and food policy and introduces international and national governance processes on food. This phase introduces research theme and is the theoretical basis for later stages. The second section is a disciplinary work based on analysis on field and the reconstruction of food system by the interpretation of organizational models detected in the territory. The analysis regards the phases of food system (production, processing, distribution and consumption) on Matera food city region. In the final section, the comment of results is the basis to rebuild geographies of Matera food territories. Finally, this phase explains the application model, shared between city, university and enterprise. The application shows the working ability of Atlante del Cibo Matera in the formulation of strategies that enhanced territories by food. This work aims to shows the opportunity for Matera food city region to innovate itself by a vision that combines culture, rural landscapes, heritage and society through food. From this perspective innovation gives the tool for the implementation of interactive and heritage atlas that proposes participatory and synergic governance.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è studiare l’articolazione delle dinamiche socio-economiche e spaziali nella Matera food city region, e testare la capacità degli strumenti di innovazione, delle politiche del cibo e dei processi creativi nella valorizzazione dei paesaggi rurali. Il lavoro di ricerca muove a partire dalla costruzione di risposte ad un serie di quesiti che scompongono e chiarificano l’intero percorso. Il primo riguarda la riflessione sulle dinamiche e sui flussi che interessano la food city region, considerando spazi, attori e economie implicate, attraverso un approccio che esamina criticamente la città e la campagna. Il secondo quesito muove dalla necessità di definire un modello di rappresentazione consono alla restituzione delle dinamiche osservate sul territorio e capace di restituire degli output a partire dall’interpretazione critica dei fenomeni. Il terzo riflette sulle caratteristiche della Matera food city region per individuarne potenzialità da cui articolare strategie per i territori del cibo. Il commento delle risposte alle prime questioni sarà il presupposto per la formulazione di un ulteriore quesito che riguarda il ruolo che possono avere gli strumenti innovativi in questo processo, di cui si fornirà un modello applicativo condiviso tra più attori nella parte finale dell’elaborato. Questo lavoro di ricerca si compone di tre operazioni differenti e fortemente complementari, ma tuttavia riconoscibili nella struttura della tesi. La prima riguarda lo studio critico della letteratura con una ricostruzione del ruolo assunto dal cibo nel corso dell’ultimo ventennio nella pianificazione delle città e dei territori. A seguire alcune definizioni sul sistema del cibo, sulle spazialità della ricerca e sulle politiche e regolamentazioni internazionali e nazionali. L’introduzione alla tematica della ricerca sarà la base disciplinare su cui saranno presentati i quesiti, gli obiettivi, i materiali e i metodi utilizzati. In chiusura della prima parte sarà introdotto il contesto della ricerca. La seconda parte della tesi è un lavoro più disciplinare e riferisce della ricerca sul campo attraverso la ricostruzione del sistema del cibo mediante l’analisi e l’interpretazione dei modelli organizzativi riconoscibili sul territorio in termini spaziali, ma anche quantitativi e qualitativi. Il riferimento in questa fase è stato lo studio delle performance delle varie fasi in cui è stato diviso a monte il sistema del cibo (produzione e trasformazione, trasporto e distribuzione, consumo). Una tematizzazione delle fasi dell’indagine che ha chiarito le relazioni tra spazialità, attori e dinamiche e le connessioni tra i vari processi nella fase di ricostruzione complessiva del fenomeno, svolta allo scopo di restituire una interpretazione critica del processo. Nella terza parte il commento dei risultati dell’analisi consentirà di ricostruire una lettura della geografia del territorio attraverso la lente del cibo. Saranno specificate le basi su cui è stato articolato il modello applicativo condiviso tra città, università e impresa che prova ad utilizzare uno strumento innovativo per la formulazione di strategie operative capaci di valorizzare i territori in chiave cibo. Matera e la sua food city region possono riarticolarsi in una visione che combina i processi culturali e agro-forestali dei paesaggi autentici lucani con la dimensione sistemica del cibo capace di relazionare tra loro patrimoni filiere e società. L’innovazione in tal senso può fornire gli strumenti per l’implementazione di atlanti patrimoniali interattivi e in grado di proporre governance partecipate e sinergiche.
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Soave, Tecla <1979&gt. "I territori e gli ambienti di montagna: dalla marginalità alla sostenibilità integrata: strumenti di valutazione e valorizzazione dei paesaggi montani". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1007.

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La ricerca indaga il rapporto istauratosi all’interno dello spazio alpino tra dimensione naturale e dimensione umana. La scala di indagine è il paesaggio, definito secondo la Convenzione Europea del Paesaggio. Le modificazioni dei paesaggi alpini dalla metà del XIX secolo sono determinate dallo sviluppo del modello urbano globale, che marginalizza i sistemi rurali tradizionali. Nell’espansione di questo sistema hanno un ruolo centrale gli immaginari collettivi, che influenzano la gestione di un territorio, come dimostrano il processo di invenzione delle Alpi e della wilderness e le immagini turistiche. Valutare e valorizzare i paesaggi non può prescindere dall’indagare i dispositivi percettivi, che guidano la costruzione della realtà. La ricerca propone un nuovo sguardo rispetto ai territori e ambienti alpini, a cui far corrispondere una gestione territoriale ecosistemica volta alla sostenibilità integrata e alla co-evoluzione tra dimensione naturale e antropica. Lo sguardo proposto è quello del “paesaggio eco-culturale”, che viene posto come fondamento per la costruzione di un possibile Osservatorio per i paesaggi ecoculturali alpini.
The research aims at investigating the interactions between natural and anthropic dimension in the Alps. The scale of investigating is landscape, as defined by European Landscape Convention. The development of global urban model have caused alpine landscape changes since the mid-nineteenth century, due to the marginalization of the traditional rural systems. Collective imageries have a central role in spread of urban model; they influence land management as shown by Alps and wilderness invention and tourist images. Landscape assessment and enhancement can not be separated from investigating perceptual devices that guide reality construction. The research proposes a new view towards alpine territories and environments that aims at developing an ecosystemic land management model based on integrated sustainability and co-evolution between natural and anthropic dimension. Proposed view is “eco-cultural landscape” that becomes the basis of construction of a Observatory for alpine eco-cultural landscapes.
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Bruni, Federica <1995&gt. "Le strategie di promozione turistica della destinazione: analisi della piattaforma digitale di destinazione Toscana “Visittuscany” come contributo alla valorizzazione della destinazione, favorendo una migliore distribuzione dei flussi su tutto il territorio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18790.

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Il turismo per l’economia italiana rappresenta una delle principali fonti di guadagno e di sviluppo; infatti, il nostro Paese si distingue a livello competitivo per turismo e cultura che si confermano come principali fattori di attrattività e riconoscibilità. Questo ha fatto sì che i flussi turistici si concentrassero nei principali centri con un elevato patrimonio culturale e nelle aree più urbanizzate, facendo affiorare il fenomeno del sovraturismo che incide negativamente sulla salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale ma anche sul benessere della popolazione residente. Questa criticità ha fatto emergere la necessità di interventi mirati a promuovere e a valorizzare territori nuovi o destinazioni emergenti che sono rappresentate da città d’arte di minori dimensioni, dai borghi, dai piccoli centri e territori rurali che hanno un grande potenziale turistico ma non sono ancora molto conosciuti. Il perseguimento di tale obiettivo contribuirebbe a migliorare la distribuzione dei flussi sul territorio e a migliorare la soddisfazione dei turisti attraverso la proposta di un’offerta differenziata. Per perseguire tale scopo sono stati, quindi, individuati interventi in grado di generare nuove aree di attrazione valorizzandone i territori, proponendo l’offerta dei cammini, ciclabili, percorsi ferroviari, enogastronomici e turismo lento. Di fronte alle criticità del settore è stato ritenuto necessario lo sviluppo di un Piano strategico di settore con un orizzonte temporale di sei anni che ha richiesto la partecipazione integrata di istituzioni regionali e di principali stakeholders così da dotare il Paese di una visione unitaria del turismo e della cultura in grado di migliorarne la competitività e la sostenibilità turistica. Partendo dai quattro obiettivi generali del Piano Strategico del Turismo 2017-2022 e dai tre principi trasversali che riguardano la sostenibilità, l’innovazione e l’accessibilità, essi verranno declinati nello sviluppo della destinazione turistica Toscana. In particolare, verranno individuate le strategie per lo sviluppo turistico sostenibile e la valorizzazione delle identità. Nella declinazione del principio trasversale dell’innovazione riveste un importante ruolo l’innovazione tecnologica e organizzativa che rende necessario un miglior utilizzo dei servizi digitali; infatti, la digitalizzazione rappresenta un cambiamento al quale non è possibile sottrarci. Lo sviluppo delle Information and Communication Technologies e di internet hanno rivoluzionato il settore turistico influenzando la catena del valore della filiera turistica e il modo in cui i consumatori pianificano i propri viaggi, nonché il modo in cui le destinazioni ottengono e mantengono il proprio vantaggio competitivo. Quindi, verrà presa in analisi la piattaforma della destinazione Toscana “Visittuscany” con l’obiettivo di provare a dimostrare come la presenza di un Digital business ecosystem e i social media possano contribuire alla creazione del valore e alla valorizzazione della destinazione, favorendo una migliore distribuzione dei flussi su tutto il territorio.
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Filippi, Francesca. "Design per la valorizzazione del territorio. Mappe di comunità come risorsa progettuale". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1194939.

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La presente tesi di dottorato affronta il tema del design per la valorizzazione del territorio. In particolare, la ricerca si è focalizzata sulla mappa di comunità, strumento indispensabile per conoscere in modo completo e approfondito gli aspetti socio culturali di un determinato contesto. La ricerca ipotizza la possibilità di utilizzare la mappa di comunità come strumento progettuale, sulla base della capacità della mappa stessa d’innescare processi di valorizzazione sostenibili grazie alla sua natura partecipativa e di co-produzione. La mappa di comunità è stata introdotta in Inghilterra all’inizio degli anni Ottanta, e rappresenta un archivio di conoscenze materiali ed immateriali che caratterizzano l’identità di un territorio, costantemente aggiornato e redatto da fonti non scritte e da relazioni invisibili. Contrariamente alle carte tematiche e specialistiche, che inevitabilmente creano una distanza tra chi le realizza e chi vive in una determinata zona, la mappa è elaborata in modo tale che la comunità possa identificarsi con essa; e l’utente, sia esso conoscitore del luogo o estraneo, possa interpretare il significato e le relazioni di quel territorio. In particolare, il progetto di ricerca ha come obiettivo l’utilizzo della mappa di comunità come strumento per generare nuovi scenari d’innovazione. Così il background conoscitivo acquisito attraverso le mappe non viene disperso e fornisce al contempo elementi utili alla valorizzazione e alla promozione del territorio. La ricerca della tesi di dottorato è stata divisa in tre fasi. Nella prima fase si è indagato il rapporto del design con la valorizzazione del territorio attraverso metodologie, strumenti e casi studio. Nella seconda fase si è reso necessario selezionare un luogo specifico per analizzarlo attraverso chi lo abita e chi lo amministra e per rilevare, grazie al processo di costruzione della mappa di comunità, dati utili a comprendere il rapporto che localmente si crea tra gli abitanti e il proprio patrimonio locale. Il territorio preso in esame è il Casentino, una delle quattro vallate che compongono la provincia di Arezzo, situata nell’alta valle dell’Arno ai confini con la Romagna. In questa fase, la ricerca ha sperimentato il possibile utilizzo della mappa di comunità come strumento progettuale e gli strumenti del co-design, attraverso l’organizzazione di due workshop con l’obiettivo di raccogliere delle informazioni utili a supporto di questa ipotesi. I risultati ottenuti hanno dimostrato, da una parte, le criticità della mappa di comunità legate ad una difficile lettura e comprensione per le persone esterne al territorio e, dall’altra, le opportunità e i vantaggi per aprire nuovi scenari di prodotti e servizi per la valorizzazione del patrimonio locale. In questa prospettiva, è importante sottolineare come il contributo del design è essenziale per coordinare questo complesso ambito progettuale. Nell’ultima fase, sono state delineate le linee guida per definire la mappa di comunità come risorsa progettuale e la rispettiva metodologia progettuale. L’ipotesi proposta è stata poi verificata attraverso un seminario didattico che ha offerto i dati necessari per validare la proposta progettuale. Lo scenario fututo di questa tesi di dottorato è la strutturazione di una piattaforma in grado di trasferire il patrimonio locale nel mondo globale attraverso una struttura reticolare in grado di creare connesioni utili ad aprire nuovi scenari di sistemi di prodotto e servizi.
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CARRER, STEFANO. "Efficacia ed efficienza dei criteri economico-finanziari di valutazione degli investimenti nei progetti di valorizzazione turistica del territorio". Doctoral thesis, 1993. http://hdl.handle.net/2158/593966.

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PAVIA, DAVIDE. "Dalla Val di Sangro all’Alta Murgia: metodi e strumenti geotecnologici per la valorizzazione turistica del territorio". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1546685.

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Grazie alla rendita di un patrimonio storico-naturalistico senza confronto, l’Italia conserva una posizione di rilievo nella classifica delle destinazioni internazionali, con un totale di 50,7 milioni di arrivi nell’anno 2015. Nei millenni di storia trascorsi, il territorio italiano è stato modellato dall’avvicendarsi di culture differenti, la cui memoria, concreta e immateriale, ha impreziosito il bene più prezioso della sua offerta: il paesaggio. Eppure, l’integrità di questo patrimonio è messa a rischio da un’attività edilizia che, dagli anni Cinquanta ad oggi, ha consumato il 7,6% dell’intera superficie nazionale. Tra i concorsi di causa di questo fenomeno, il turismo ha comportato un accrescimento della domanda di strutture ricettive, infrastrutture e servizi in grado di supplire alla domanda dei visitatori delle spiagge e delle capitali dell’arte italiane. In cambio di costi ambientali e sociali onerosi, il turismo di massa ha iniziato a ridimensionare il suo slancio in cambio di mete lontane ed esotiche, ravvicinate dalla globalizzazione dei trasporti e delle comunicazioni, determinando una sensibile diminuzione della domanda nazionale. D’accordo con i principi dell’eco-turismo e della sostenibilità ambientale, lo studio intende approfondire le modalità di valorizzazione delle aree nazionali ai margini dei flussi, il cui sviluppo, non solamente economico, possa snellire la pressione sui tradizionali poli di attrazione, la cui capacità di carico risulta al limite. Esaminando i benefici derivanti da un turismo responsabile, finalizzato alla diretta conoscenza e promozione delle caratteristiche antropo-culturali delle sue destinazioni, verranno approfondite le aree dell’Alta Murgia pugliese e della Val di Sangro abruzzese, caratterizzate dalla presenza di un patrimonio ricco e diversificato ma tutt’ora sconosciuto ai molti. Il profilo dell’Alta Murgia è modellato dalla presenza di dolci colline e da figure carsiche quali doline e inghiottitoi, coperte da boschi di quercia e pascoli dove la vocazione agricola prende la forma dei muretti a secco e delle masserie. La Val di Sangro, sviluppata lungo il corso dell’omonimo fiume, è un’area caratterizzata dalla presenza di lame calcaree coperte da fitte boscaglie, dove durante l’incastellamento vennero scolpiti i borghi tipici dell’epoca medievale. Le due regioni condividono gli antichi itinerari della transumanza, fenomeno ancora visibile nei toponimi e nella moderna viabilità che si sovrappone all’originale percorso dei tratturi. Nella cornice dell’eco-turismo, lo scambio culturale tra chi visita e chi ospita diviene il perno di proposte che assecondino lo spirito delle comunità locali, coadiuvate dalla conoscenza di esperienze di successo provenienti da contesti differenti, che favoriscano un’esperienza di riflessione e di curiosità nei confronti dell’altro e dell’altrove. Tramite l’utilizzo dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) e dei moderni strumenti a supporto della ricerca, il lavoro ha l’obiettivo di favorire la conoscenza e la valorizzazione dei territori marginali, nell’ottica di contribuire allo studio di un equilibrio tra la fruizione del patrimonio nazionale e la sua conservazione attiva.
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David, sforzini. "ARCHEOLOGIA E TERRITORIO: DALL’ANALISI DEI DATI ARCHEOLOGICI ALLA PIANIFICAZIONE, GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLE AREE E DEI PARCHI DI INTERESSE ARCHEOLOGICO". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11393/282544.

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Obiettivi è quello di individuare modelli di lavoro per inserire le tematiche legate la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ed in particolare a quello archeologico ed i professionisti ad esse legate in fase progettuale L’archeologo, lo storico dell’arte, gli archivisti vengono infatti generalmente chiamati in causa solo quando le necessità lo impongono in maniera imprescindibile. Il mio ruolo è stato sostanzialmente quello di affiancare una équipe di ingegneri, architetti, geologi e biologi, che tradizionalmente hanno fatto parte di gruppi di lavoro per la realizzazione di Piani urbanistici e territoriali senza mai tener in considerazione la figura dell’archeologo, o di altre competenze legate specificatamente al patrimonio culturale. Il mio lavoro all’interno di questo progetto è stato quello di effettuare una preliminare ricerca bibliografica sulle aree in questione, per riuscire a ricostruire le conoscenze fino ad oggi acquisite grazie gli scavi o alle indagini in superficie, in relazione agli aspetti planimetrici ed urbanistici. Ho analizzato quindi tutte le pubblicazioni che sono state fatte sulle tre aree da studiare. Sono passato successivamente alla parte inedita analizzando gli archivi della Soprintendenza, incominciando da quello amministrativo nella sezione storica, sono passato a quello grafico e fotografico dove ho analizzato tutte le relazioni di scavo riguardanti le tre aree prese in considerazione. Ho analizzato tutte le planimetrie inedite delle aree, le ho scansionate e digitalizzate sul CAD per poter ricostruire tutte le superfici analizzate tramite scavi archeologici. Queste planimetrie verranno incrementate con i risultati di indagini geologiche dove e se sono state effettuate e dall’analisi delle fotografie aree. Nelle aree scavate e non ancora coperte ho eseguito personalmente i rilievi ricostruendo le planimetrie, le sezioni e i prospetti Con il programma QGIS ho montato l’intera cartografia della valle del Potenza nella quale inserirò le planimetrie aggiornate delle tre aree. Questo programma consente di affiancare a queste planimetrie schede analitiche con le quali posso descrivere il monumento. Tale lavoro sarà alla base dell’indagine storico-archeologica finalizzata alla definizione della zonizzazione che fornisce riferimenti, indirizzi, linee guida, direttive e specifiche determinazioni per l’attuazione del piano con il ruolo essenziale della divisione in zone nell’individuare i diversi gradi di protezione. Alle tradizionali norme per aree si affiancano norme per progetti e norme per risorse; entrambe le categorie normative colgono aspetti progettuali relazionali capaci di travalicare ogni rigida suddivisione. Alle normali previsioni urbanistiche vigenti in una singola area sono state aggiunte norme di gestione integrative previste per ogni zona. Da questa base partiranno gli architetti nel posizionamento dei pluriservizi necessari alla realizzazione dei parchi, ovviamente tenendo sempre presente le zonizzazioni che si pensare sulla base dell’indagine storico-archeologica e dei vicoli da rispettare. L’altro aspetto che sto curando è quello dalla fruizione e per la precisione mi sto occupando della ricostruzione 3D dei monumenti più importanti che sono stati scavati nelle aree prese in considerazione; le fornaci romane a San Severino Marche, il teatro a Villa Potenza e per Porto Recanati la porta ovest. Questi elaborati sono fatti con programmi CAD e poi passati su appositi programmi che consentiranno di introdurre texture per rendere il 3D interattivo. A queste ricostruzioni virtuali verranno affiancati pannelli esplicativi del monumento e rilievi di queste aree. In merito a questi rilievi si è pensato di farli anch’essi 3D con un programma innovativo chiamato Agisoft Photoscan che realizza planimetrie con precisioni pari al centimetro utilizzando le sole foto verticali. Progettazione di un GIS per l’analisi dei dati archeologici esito di un innovativo sistema di studio e raccolta dati ed integrato con dati di natura eterogenea per la predisposizione degli schemi direttori dei piani dei Parchi. Oltre alla cartografia di base in forma vettoriale e raster il GIS, conterrà cartografie tematiche di interesse amministrativo, infrastrutturale, naturalistico, archeologico Elaborazione di tre modelli sperimentali di schemi direttori per i Piani di gestione dei Parchi e delle Aree archeologiche di Potentia (Porto Recanati) Helvia Ricina (Macerata) Septempeda (San Severino Marche). Gestibili attraverso il GIS Sperimentazione della diffusione dei risultati attraverso una rete informatica appositamente concepita che, mediante l’utilizzo di piattaforme opensource, per lo scambio delle informazioni fra i soggetti amministrativamente interessati. I progetti sperimentali elaborati saranno utili per poter utilizzare le risorse, che nel futuro potranno essere investite sulla base di diversi canali di finanziamento sui Parchi ed Aree stesse, in maniera rapida e condivisa da tutti i soggetti che hanno competenze in tema di gestione del territorio. Troppo spesso infatti le attività svolte in relazione a tali tematiche sono state realizzate dai diversi soggetti interessati (Stato, Regione, Province, Comuni) in maniera scoordinata, con iniziative e progetti a disarticolati tra loro e rispondenti a logiche ed esigenze diverse, che si sono collegati di volta in volta ad esigenze diverse non sempre condivise. Se tutte queste attività sono ascrivibili a soggetti e competenze istituzionali differenti è necessario che esse vengano integrate, fatte salve e nel rispetto delle specifiche funzioni ed attribuzioni istituzionali, che rimangono ai singoli soggetti, al fine di non disperdere le risorse e raggiungere gli obiettivi comuni di tutela e valorizzazione.
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