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Croveti, A., F. Sirtori, C. Aquilani, O. Franci y R. Bozzi. "Capacità predittiva della tecnologia FT-NIRs della composizione chimica di prodotti stagionati di suino". Archivos de Zootecnia 67, Supplement (15 de enero de 2018): 151–54. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3593.

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Le tradizionali analisi chimiche dei prodotti stagionati richiedono tempo e sono costose e spesso distruttive. La spettroscopia NIRs ha il vantaggio di essere di rapida esecuzione, semplice, poco costosa ed ha la capacità di determinare un grande numero di parametri simultaneamente su un grande numero di campioni. Lo scopo di questo lavoro è quello di stimare la capacità predittiva della tecnologia FT-NIRs della composizione chimica di prodotti stagionati di suino. Sono stati campionati duecentodue prodotti stagionati (43 "Cuore di spalla", 26 Prosciutto Toscano e 33 "Capocollo) e sono state determinate le seguenti componenti chimiche: proteina, grasso intramuscolare, ceneri e composizione degli acidi grassi. Gli spettri NIR sono stati acquisiti usando uno strumento Thermo-Fisher Antaris II. I modelli di calibrazione e validazione sono stati sviluppati usando una regressione PLS (partial least squares); i modelli sono stati validati usando il metodo “leave-one-out". I modelli di calibrazione e validazione sono stati sviluppati sia per ognuno dei prodotti singolarmente sia unendo tutti i campioni in un unico dataset. I coefficienti di correlazione in calibrazione mostrano valori soddisfacenti (minimo R2=0.73), mentre i coefficienti di correlazione in validazione, sebbene siano generalmente accettabili, mostrano valori più bassi (minimo R2=0.42). Il migliore valori di R2 sono stati trovati per il contenuto in grasso (R2= 0.95 in validazione). I risultati, anche se ottenuti su un numero ridotto di campioni, mostrano che la tecnologia FT-NIRs potrebbe essere usata in analisi di routine di prodotti stagionati di suino.
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Toderi, Stefano, Marco Broccoli, Guido Sarchielli y Gianpiero Mancini. "I management standards per la gestione dei rischi psicosociali e prima validazione italiana dell'indicator tool". RISORSA UOMO, n.º 3 (septiembre de 2012): 359–76. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-003006.

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Il metodo Management Standards, dell'ente inglese HSE, e tra quelli utilizzabili per l'attivita di gestione dei rischi psicosociali, prevista dal D.Lgs. 81/08. Esso si fonda su due aspetti: la definizione di Standard per i fattori psicosociali; il questionario Indicator Tool (IT), che valuta la prestazione di un'organizzazione rispetto agli standard di riferimento. L'obiettivo di questo studio e di presentare brevemente il metodo e proporre una prima versione italiana dell'IT, valutandone le caratteristiche psicometriche e la struttura fattoriale. Il questionario a 35 item e stato somministrato a 1298 lavoratori di 45 aziende. I risultati avvalorano la struttura fattoriale della versione inglese e mostrano buoni indici di affidabilita delle scale, anche se si evidenziano alcuni punti di criticita, che vengono discussi.
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Cicinato, P., R. Zanchi, P. Klein, M. Gennari, S. Meot, G. Pacor, P. Rumiz y G. Panzetta. "Validazione di un Metodo Semplice per la Stima Dell'introduzione di Sodio Nel Paziente in Dialisi". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 8, n.º 2 (1 de abril de 1996): 15–19. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.1996.1825.

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Cicinato, P., R. Zanchi, P. Klein, M. Gennari, S. Meot, G. Pacor, P. Rumiz y G. Panzetta. "Validazione di un Metodo Semplice per la Stima Dell'introduzione di Sodio Nel Paziente in Dialisi". Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 8, n.º 2 (abril de 1996): 15–19. http://dx.doi.org/10.1177/039493629600800203.

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Rossi, Alessandro, Luca Arduini, Stefano De Cataldo y Paolo Stratta. "Subjective response to neuroleptic medication: a validation study of the Italian version of the Drug Attitude Inventory (DAI)". Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, n.º 2 (junio de 2001): 107–14. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005182.

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RIASSUNTOScopo – Verificare se la versione italiana della Drug Attitude Inventory mantiene le proprietà psicometriche del questionario originate attraverso una validazione di costrutto. Setting – Lo studio è stato condotto su 90 pazienti con diagnosi di Disturbo Schizofrenico (n=72) e Disturbo Schizoaffettivo (n=18) ammessi al ricovero volontario per un episodio indice di riesacerbazione psicotica, d'età compresa tra i 18 ed i 50 anni, in trattamento con farmaci antipsicotici tipici e cognitivamente in grado di comprendere e rispondere alle domande del questionario. Disegno – Sono state impiegate analisi fattoriali esplorative con i metodi d'estrazione alfa fattoriale e della massima verosimiglianza; successivamente è stato utilizzato il metodo di Rotazione Varimax. Risultati – I metodi d'estrazione utilizzati trovavano 7 fattori che spiegavano il 62.5% della varianza. I primi 2 fattori possono essere identificati nel costrutto di “risposta soggettiva al trattamento” ed i fattori da 3 a 7 nel costrutto di “atteggiamento nei confronti della terapia”. Conclusioni – Benché lo studio sia preliminare, la traduzione italiana dello strumento sembra mantenere le proprietà psicometriche della versione originale e può essere utilizzata nella pratica clinica per una valida misurazione deH'atteggiamento del paziente nei confronti del trattamento con farmaci antipsicotici.
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Panzeri, Marta y Valentina Raoli. "Il Brief Index of Sexual Functioning for Men (BISF-M): validazione su un campione italiano". RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, n.º 1 (julio de 2010): 41–68. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-001003.

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Lo scopo del presente studio č di costruire per la popolazione italiana una versione maschile, il Brief Index of Sexual Functioning for Men (BISF-M), del Brief Index of Sexual Functioning for Women (BISF-W) e di valutarne le proprietŕ psicometriche. Il campione studiato consiste di 190 uomini italiani di etŕ compresa tra i 18 e i 74 anni. Č stata condotta un'analisi fattoriale esplorativa (EFA) con il metodo delle componenti principali e rotazione VARIMAX. Sulla base dello sreetest sono stati considerati 4 fattori che spiegano il 47% della varianza totale: Sessualitŕ di coppia (F1); Sessualitŕ autoerotica (F2); Insoddisfazione (F3); Sessualitŕ anale (F4). L'alpha di Cronbach č risultata, per questi fattori, .96 per F1, .90 per F2, .76 per F3 e .80 per F4, mentre per i 4 fattori emersi dall'EFA sul BISF-W č risultata .95 per F1, .89 per F2, .75 per F3 e .83 per F4. BISF-W e BISF-M costituiscono uno strumento utile per valutare la funzione sessuale delle coppie italiane.
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Camporese, Alessandro. "L’evoluzione della citofluorimetria urinaria in microbiologia, da metodo di screening a insostituibile strumento per la validazione clinica dell’esame colturale delle urine". La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 10, n.º 4 (30 de septiembre de 2014): 242–46. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-014-0068-9.

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Napoli, L. "Una scheda di valutazione delle competenze del personale: strumento per il coordinatore infermieristico dei servizi di dialisi". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, n.º 1 (24 de enero de 2018): 52–62. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1117.

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La valutazione delle competenze dei professionisti della salute è sicuramente un fattore strategico per l'eccellenza del Sistema Sanitario Nazionale, nonché una responsabilità alla quale il Coordinatore Infermieristico (CI.) non dovrebbe venir meno. Obiettivo del presente lavoro è stata l'identificazione di una Scheda di Valutazione delle Competenze (SVC) quale strumento di valutazione oggettiva e stimolo all'autoriflessione e autovalutazione per l'infermiere, e per il neoassunto in dialisi. Il progetto si è sviluppato costituendo un Profilo delle Competenze (PdC) specifico per l'infermiere delle unità di dialisi. Appreso che all'estero l'infermiere di dialisi possiede una specializzazione certificata e che i metodi di valutazione si basano sull'identificazione delle singole attività specifiche per ogni ruolo e l'assegnazione di un punteggio attraverso scale tipo Likert, si è proceduto all'elaborazione della SVC declinata dal PdC. La scheda è stata distribuirla in 26 Centri Dialisi di Piemonte e Valle d'Aosta attraverso il metodo di indagine ‘Delphi’. Parallelamente, è stato inviato un questionario indirizzato ai CI. per indagare il processo di valutazione presso i loro servizi. Ha aderito all'indagine il 38.5% dei Centri: la SVC è stata testata anche su 20 infermieri; nessuno ha espresso un giudizio totalmente negativo, la SVC è stata considerata una scheda valutativa completa, in grado di favorire l'autoriflessione e l'autovalutazione, nonché un ‘ottimo strumento specifico’ potenziale: una effettiva validazione dello strumento necessita di un maggior numero di valutazioni e verifiche tra pari. (nursing)
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi y Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale". Valori e Valutazioni 30 (agosto de 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Epifani, Andrea. "Il metodo tassometrico: uno strumento statistico per lo studio della struttura latente di un costrutto". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2012): 7–21. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001001.

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Il problema della struttura latente dei costrutti è centrale in psicologia clinica e in psichiatria. Spesso queste discipline si avvalgono di etichette diagnostiche create arbitrariamente, le quali vengono considerate a priori come indicative di reali differenze qualitative tra i soggetti. Il DSM-IV-TR rappresenta un esempio di questa tendenza. Tuttavia la struttura latente di un costrutto dovrebbe essere esaminata empiricamente, tramite strumenti statistici che siano in grado di valutare se un campione di soggetti, esaminati in base a un determinato costrutto, mostra differenze quantitative (continue) oppure qualitative (categoriali) tra i soggetti. Nel primo caso il campione avrà un'unica classe latente dimensionale; nel secondo avrà almeno due classi latenti, una definita taxonica, l'altra complemento. Una delle metodologie più affidabili per testare la struttura latente è il metodo tassometrico, il quale comprende una serie di tecniche che si basano sull'analisi della relazione tra gli indicatori di un costrutto, esaminandone il comportamento matematico. L'ispezione delle curve generate dalle tecniche tassometriche permette di trarre conclusioni circa la struttura latente, che può essere categoriale oppure dimensionale. Il metodo tassometrico ha ricevuto diverse validazioni ed è stato ampiamente utilizzato negli ultimi anni, proponendosi come una metodologia potente e affidabile nello studio della struttura latente.
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Freddano, Michela, Anna Siri y Mauro Palumbo. "Indicatori per una valutazione partecipata: l'esperienza del Corso di Metodologia della Ricerca Sociale II (A.A. 2009/2010)". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 46 (abril de 2011): 21–42. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046003.

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Il contributo intende proporre un modello di valutazione degli apprendimenti quale vero e proprio processo partecipato, in grado di sviluppare metodi valutativi e auto-valutativi appropriati, in quanto frutto dello stesso contesto interattivo che produce l'evento formativo. Gli autori sviluppano una riflessione critica su una sperimentazione condotta nell'ambito dell'insegnamento di Metodologia e tecniche della ricerca sociale II, riguardante la realizzazione di una valutazione partecipata e condivisa dagli studenti del "rendimento all'esame", articolata in modo da poter costruire indicatori adeguati. In una prospettiva valutativa, sono affrontati alcuni dei principali problemi relativi al processo di costruzione e validazione di indicatori condivisi. Inoltre, all'intento teorico e pratico di costruire indicatori adeguati attraverso un processo partecipativo, si affianca anche il proposito di realizzare un percorso di apprendimento, mediante l'impegno attivo degli studenti nella valutazione e nella costruzione della conoscenza, attraverso metodi di.
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Casati, Paola y Claudia Maria Sansone. "Validazione della versione italiana della White Fast-track Scoring Criteria: uno studio prospettico osservazionale". Dissertation Nursing 1, n.º 1 (29 de julio de 2022): 28–37. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18293.

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INTRODUZIONE: Nelle ore immediatamente successive alla dimissione dalla sala operatoria i pazienti sottoposti a intervento chirurgico sono soggetti a eventi avversi. La scala “White Fast-Track” è adatta a rilevare precocemente il rischio di complicanze postoperatorie, tuttavia, non risulta esser validata in italiano. Inoltre, per consentire una sorveglianza post-operatoria complete, dovrebbe essere completata con parametri aggiuntivi. OBIETTIVI: Questo studio si propone di tradurre e validare in italiano la scala “White fast-track scoring criteria” e di realizzarne una versione modificata per ottenere una valutazione più completa degli interventi di chirurgia maggiore. METODI: Studio quantitativo, osservazionale, prospettico, monocentrico, su un campione non randomizzato di pazienti di almeno 18 anni, sottoposti a chirurgia generale, toracica, vascolare, urologica, ortopedica, ginecologica, endocrinologica, mammaria, naso-gola o facciale, nella sala di rianimazione di un ospedale universitario di Milano. RISULTATI: Sono stati arruolati 250 pazienti. La scala originale ha mostrato una buona affidabilità inter-rater, consistenza interna e affidabilità test-retest; lo stesso vale per la versione modificata. La scala originale ha permesso di identificare 18 pazienti a rischio; la versione modificata ne ha identificati 20 che avrebbero potuto essere dimessi secondo i criteri originali e che in realtà hanno sviluppato complicanze postoperatorie. DISCUSSIONE: La versione italiana della “White fast-track scoring criteria” sembra attestarsi come uno strumento valido e può essere utilizzato dal personale infermieristico per effettuare un'adeguata sorveglianza postoperatoria finalizzata a prevenire le complicanze postoperatorie precoci. CONCLUSIONI:La versione modificata riflette la reale sorveglianza effettuata in recovery room e mostra affidabilità, sensibilità e specificità soddisfacenti rispetto allo strumento originale
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Cocciolo, Giada. "La versione italiana della Care Recipient Behavior Assessment Scale (Careba): validazione in italiano su pazienti con demenza". Dissertation Nursing 2, n.º 1 (30 de enero de 2023): 71–78. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18991.

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INTRODUZIONE: La letteratura internazionale mostra che il 20-40% dei pazienti con deterioramento cognitivo, ricoverati in strutture a lungo termine, può reagire durante l'assistenza infermieristica con comportamenti aggressivi come urla, minacce, calci, pugni e graffi.L'obiettivo di questo studio è quello di validare in italiano la "Care Recipient Behavior Assessment Scale" (CAREBA), uno strumento di valutazione progettato per misurare l'aggressività fisica e verbale della persona con demenza. METODI: La CAREBA è stata ritradotta attraverso uno studio osservazionale. È stato somministrato a un campione di pazienti affetti da demenza con comportamenti aggressivi fisici e/o verbali, in un ospedale del Nord Italia. Sono state valutate l'affidabilità e la validità. RISULTATI: La scala mostra una consistenza interna soddisfacente (Alpha di Cronbach = 0,79) e una validità di contenuto (CVI-S= 90%). CONCLUSIONI: La scala CAREBA è uno strumento valido e affidabile per rilevare l'aggressività nei pazienti con demenza.
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Ardizzone, Francesca. "Misurare lo stress psico-fisico del caregiver di pazienti cronici: risultati di uno studio". Dissertation Nursing 1, n.º 1 (29 de julio de 2022): 49–63. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17647.

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INTRODUZIONE: Il carico dei caregiver è associato a un peggioramento della loro qualità di vita: aumentato rischio d'insorgenza di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, depressione e disturbi d'ansia vengono riportati in letteratura. Ad un aumento del carico assistenziale del caregiver è associata anche una precoce istituzionalizzazione del familiare. OBIETTIVI: Misurare i livelli di burden in un campione dei caregiver informali di pazienti cronici attraverso la creazione e validazione di una versione italiana modificata del Caregiver Strain Index. METODI: Lo studio ha previsto la traduzione e modifica del Caregiver Strain Index, in seguito somministrato ad un campione di convenienza di caregivers informali di pazienti cronici arruolato nei poliambulatori di un singolo centro ospedaliero. RISULTATI La scala ha un’ottima validità di contenuto (CVI-S=0.95) e di facciata e una buona consistenza interna (α di Cronbach=0.78). Il 75% del campione presenta una situazione di burden eccessivo (Me =8, IQR = [7; 9] cutoff 8). Valori più alti sono riportati nelle donne, nei soggetti con licenza media-inferiore e laurea, nei caregiver conviventi, in quelli che assistono più persone e in quelli i cui assistiti sono affetti da Parkinson (p<0.05 per tutte le variabili). Conclusioni: La versione italiana modificata del Caregiver Strain Index è uno strumento valido, affidabile, veloce e di semplice utilizzo capace di valutare i livelli di burden nei caregivers che assistono i pazienti cronici. Gli alti livelli di burden riferiti rivelano la necessità della figura dell’infermiere case manager per la continuità assistenziale al domicilio.
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Trionfetti, Erika y Giovanni Di Pietro. "Monitoraggio clinico e complessità assistenziale dei pazienti nel Dipartimento di Emergenza-Accettazione (DEA): aspetti assistenziali e organizzativi". Dissertation Nursing 1, n.º 1 (29 de julio de 2022): 78–86. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17506.

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BACKGROUND: L’analisi della complessità assistenziale si è rivelata necessaria per rispondere al meglio ai bisogni di cura e di assistenza del paziente a livello del pronto soccorso; da qui nasce l'esigenza di monitorare la complessità assistenziale nel Dipartimento di emergenza-accettazione (DEA), in quanto non esistono studi né strumenti che trattano tale argomento in questo contesto. OBIETTIVI: Mappare la complessità assistenziale dei pazienti ricoverati in DEA presso l'ospedale San Paolo di Milano, verificando l'applicabilità dello strumento e dei metodi già utilizzati per lo studio in pronto soccorso, eventualmente adattandoli al contesto oggetto di studio. A tale scopo l'elaborato presenta una validazione di uno strumento per la rilevazione della complessità assistenziale dei pazienti in DEA, discutendone le implicazioni per la pratica infermieristica. METODI:Studio osservazionale prospettico, monocentrico su campione di convenienza, con arruolamento di tutti i pazienti con età ≥ 18 anni, ricoverati all'interno del DEA e provenienti dal pronto soccorso del presidio San Paolo. RISULTATI: Sono stati reclutati 203 pazienti. Lo strumento proposto ha mostrato una soddisfacente consistenza interna (0.71). L'analisi statistica inoltre ha permesso di vedere i bisogni più compromessi dei pazienti presi in esame, in base alla diagnosi di accesso e alle comorbilità. CONCLUSIONI:Lo strumento proposto può essere dunque utilizzato per monitorare la complessità assistenziale in DEA con integrazione da parte dell'infermiere, di valutazioni che emergono durante il contatto con la persona assistita. In Italia risulta essere l'unico studio che si occupa della complessità assistenziale nel DEA di I° livello.
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Mazzei, João Roberto Fortes, Estevão Freire, Eduardo Gonçalves Serra, José Ronaldo de Macedo, Angélica Castanheira de Oliveira, Lucia Helena Pinto Bastos y Maria Helena Wohlers Morelli Cardoso. "Metodo multiresiduo per l’analisi di 240 pesticidi nei terreni di piantagioni di pomodori mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata alla spettrometria di massa". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 26 de enero de 2021, 34–67. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-ambientale-it/metodo-multiresiduo.

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In questo lavoro è stato ottimizzato un metodo analitico per la determinazione dei residui per il focus dei pesticidi: Azoxystrobin, Boscalide, Carbendazim, Chloranthranilprole, Clothianidin, Diafentiuron, Difenoconazole, Dimetomorfe, Espinetoram, Espinosade A, Espinosade D, Fenylurozenoide, Metalaxy , Tiametossano nel terreno derivato dalla piantagione di pomodori, al fine di confrontare i livelli di contaminazione di questi composti nei campioni di terreno. Sono stati utilizzati il ​​metodo di estrazione QuEChERS modificato e la cromatografia liquida Ultra Performance accoppiata con la spettrometria di massa sequenziale, con sorgente di ionizzazione mediante elettronebulizzazione in modalità ESI (+/-). Il metodo consisteva nell’estrazione di 15,0 g di terreno con 15 ml di soluzione satura di idrossido di calcio pH 12,3 e 15 ml di acetonitrile, con conseguente ripartizione dell’effetto “salatura” attraverso 6,0 g di solfato di magnesio anidro e 1,5 g di cloruro di sodio . Le fasi sono state separate mediante centrifugazione a 3700 rpm per 7 min. Gli estratti sono stati diluiti con MeOH grado licrossolv® e iniettati in un cromatografo. Il metodo è stato convalidato in base ai parametri di linearità, LOD, LOQ, precisione e accuratezza. Linearità tra 0,2 e 20,0 µg L-1, coefficienti di determinazione maggiori di 0,99. I valori LOQ per il metodo erano 13 µg kg-1 per Spinosad e 7,0 µg kg-1 per gli altri pesticidi. Il metodo ha mostrato una buona precisione, con valori RSD <20%, e accuratezza, con recuperi tra il 70 e il 120% per la stragrande maggioranza dei composti analizzati. Le curve analitiche sono state preparate con estratti di terra bianca di riferimento, al fine di minimizzare l’effetto Matrix. Il metodo è stato ritenuto idoneo per l’analisi dei residui di pesticidi nel suolo, poiché soddisfa i parametri di validazione dei metodi cromatografici (European Comission, 2018). Dopo la convalida, il metodo è stato utilizzato per analizzare i residui di questi pesticidi in campioni di suolo provenienti da piantagioni di pomodori convenzionali, organiche e sostenibili. Rendere possibile confrontare i livelli di impatti ambientali generati. Oltre a convalidare il metodo analitico per i pesticidi-focus dello studio, è stato anche possibile convalidare 240 composti in più, tra autorizzati e non autorizzati per l’uso nella piantagione di pomodori.
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"Disturbo da lutto prolungato. Validazione psicometrica dei criteri proposti per DSM-V e ICD-11". PSICOBIETTIVO, n.º 3 (mayo de 2010): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-003005.

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Contesto: Il lutto č un'esperienza universale e la sua associazione con morbilitŕ e mortalitŕ in eccesso č ben definita. Tuttavia, il lutto diventa una seria preoccupazione per la salute in una minoranza di casi. Per tali individui l'intenso cordoglio persiste, č doloroso e invalidante e puň soddisfare i criteri di un disturbo mentale distinto. Al momento, il lutto non č riconosciuta come un disturbo mentale nel DSM-IV o nell'ICD-10. L'obiettivo di questo studio č di determinare la validitŕ psicometrica dei criteri del disturbo da lutto prolungato (Prolonged Grief Disorder, PGD) per migliorare la rilevazione e il trattamento potenziale degli individui in lutto a maggiore rischio di dolore persistente e disfunzioni. Metodi e Risultati: Un totale di 291 soggetti in lutto č stato intervistato per tre volte, raggruppato in gruppi da 0-6, 6-12 e 12-24 mesi post-perdita. Le analisi della Item Response Theory (IRT) hanno fornito i sintomi del PGD maggiormente informativi e obiettivi. Le analisi combinatorie hanno individuato l'algoritmo del PGD piů sensibile e specifico che č stato poi testato per valutarne la validitŕ psicometrica. I criteri richiedono reazioni ad una perdita significativa che includa l'esperienza dello struggimento (ad esempio, la sofferenza fisica o emotiva come un risultato del ricongiungimento voluto, ma incompiuto, con il defunto) e almeno cinque dei seguenti nove sintomi sperimentati almeno quotidianamente o in maniera invalidante: sentirsi emotivamente intorpiditi, storditi, o che la vita č priva di senso; vivere sfiduciati; amarezza per la perdita, difficoltŕ ad accettare la perdita; confusione di identitŕ; evitamento della realtŕ della perdita, o difficoltŕ di proseguire con la vita. I sintomi devono essere presenti a livelli sufficientemente alti da almeno sei mesi dalla morte ed essere associati ad una compromissione funzionale. Conclusioni: I criteri fissati per il PGD sembrano in grado di identificare le persone in lutto con un maggiore rischio di dolore e disfunzione permanente. I risultati confermano la validitŕ psicometrica dei criteri del PGD che proponiamo per l'inclusione nel DSM-V e nell'ICD-11.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini y Concetta La Rocca. "Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche: approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence: conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy)". Revista Eletrônica de Educação 12, n.º 3 (7 de octubre de 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Resumen
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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