Literatura académica sobre el tema "Urbanistica commerciale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Urbanistica commerciale"

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Limonta, Giorgio y Luca Tamini. "Urbanistica e commercio: indagini e contributi strategici per Romano di Lombardia". TERRITORIO, n.º 93 (enero de 2021): 73–79. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093012.

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Resumen
Nell'ambito del processo di redazione del Documento di piano del Piano di governo del territorio del Comune di Romano di Lombardia, il Laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano ha curato la redazione della componente commerciale, definendo il quadro conoscitivo di contesto e proponendo linee strategiche per lo sviluppo della rete locale. Questo contributo ricostruisce i principali elementi analitico-progettuali emersi durante l'esperienza di ricerca, descrivendo le specificità e le peculiarità del contesto commerciale sovralocale e regionale di riferimento con le quali è stato necessario confrontarsi per la definizione delle scelte strategiche del nuovo strumento urbanistico.
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Patassini, Domenico y Gianfranco Pozzer. "Rassegne. Programmazione commerciale e pianificazione urbanistica. Rassegna comparativa di esperienze condotte dalla Confcommercio-Imprese in l'Italia nel periodo 2003-2015". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 115 (febrero de 2016): 159–68. http://dx.doi.org/10.3280/asur2016-115008.

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Zappia, Andrea. "Inserire una minoranza nello spazio cittadino. Il caso della comunità ebraica di Genova (1658-1737)". STORIA URBANA, n.º 167 (mayo de 2021): 119–45. http://dx.doi.org/10.3280/su2020-167007.

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Resumen
Il presente studio si propone di ripercorrere le vicende relative alla comunita ebraica genovese, specie nel suo rapporto con gli spazi cittadini, negli anni compresi tra i primi Capitoli della nazione ebrea concessi nel 1658 e l'ultima espulsione dalla citta, decretata nel 1737 e concretizzatasi sei anni dopo. Conseguentemente all'arrivo a Genova di un certo numero di ebrei, nell'agenda politica del patriziato si impose la questione del ghetto, che richiedeva lo studio di soluzioni di natura urbanistica ma che d'altra parte presentava ricadute sociali, economiche e culturali da valutare con grande attenzione. Lo smantellamento dei cancelli del ghetto avvenuto nel 1679, e la collocazione degli ebrei nel tessuto urbano, rendeva necessario ripensare la convivenza tra la popolazione autoctona e questa minoranza. Il mancato raggiungimento dell'equilibrio, le difficolta legate all'individuazione di una nuova area per l'erezione di un nuovo ghetto, oltre al definitivo tramonto dell'idea di riattivare un imponente traffico commerciale con il Levante, furono i motivi che causarono nel 1737 la revoca dei Capitoli e la conseguente cacciata degli ebrei dalla citta.
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Villarejo Galende, Helena. "Balance de una década de regulación de los grandes establecimientos comerciales en España". Ciudades, n.º 10 (1 de febrero de 2018): 39. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.39-65.

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Resumen
Nuove norme legislative sono state prodotte per risolvere i problemi sollevati dallo sviluppo dei nuovi formati commerciali. All’inizio, sono stati ispirati dal modello francese della legge Royer, con l’obiettivo di regolamentare le grandi strutture distributive. Dalla regolamentazione della localizzazione delle strutture si è quindi passati alla pianificazione del commercio, con i Piani per le attività commerciali, definendo le destinazione d’uso dei suoli e con i Piani per la modernizzazione del commercio, che sostengono attraverso aiuti finanziari gli imprenditori l’innovazione del settore. Gli obiettivi di questi strumenti sono strettamente settoriali e non tengono in alcun conto le relazioni con gli obiettivi della pianificazione e della progettazione urbanistica. La Direttiva Bolkenstein del 2006 ha avuto l’effetto di ridurre gli ostacoli nella localizzazione delle imprese economiche. L’autorizzazione per l’apertura di nuove strutture commerciali deve rispondere all’interesse generale (pianificazione, urbanistica, tutela dell’ambiente), favorendo il successo imprenditoriale.La regolazione di carattere amministrativo delle attività commerciali ha anche prodotto effetti non previsti, come il contenimento degli ipermercati a fronte dello sviluppo di supermercati e centri commerciali ed un processo di concentrazione delle imprese.
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Santos, João Rafael. "Tokyo, Japan – urbanistic hybridity in a networked metropolis". Journal of Place Management and Development 15, n.º 1 (11 de octubre de 2021): 70–89. http://dx.doi.org/10.1108/jpmd-02-2021-0015.

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Resumen
Purpose This paper aims to identify relevant innovations in Tokyo’s spatial articulation of infrastructure, building and public space, intertwining large-scale networks with local scale urban fabrics, to inform urban management towards sustainable urban transitions. Design/methodology/approach The research used a methodological combination of literature review, relevant case identification and analysis, on-site survey and photography, morphological interpretation through cartographic analysis and urban space and architectural redrawing and discussion under the conceptual framework. Findings Under Japan’s cultural construct, public/private thresholds are blurred and layered, defining a public space network which includes not only large-scale urban objects, such as railroad and commercial hubs but also small scale, hybrid and rather aweless forms of urban space, which can be of interest to the challenges of sustainable urban transition. Research limitations/implications Adaptations in urban management and design need to consider the multi-scalar embeddedness of urban networks in local fabrics, considering public space structure and socio-cultural specificities. Limitations to growth-oriented rationale require increasingly decentralized networks and more hybrid spatial configurations in buildings, infrastructures and public space. Originality/value Tokyo represents an example of how a network-dependent metropolis, accommodates highly adaptive, inconspicuous and decentralized forms of basic service provision with an impact on the perception, use and management of public space. The main argument lies in the potential that these spatial arrangements hold as references for contemporary urban management and design in what pertains to societal challenges, low-carbon transition and network optimization.
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ŚLIWA, Magdalena. "IMPROVING ON THE DEVELOPMENT OF THE DOWNTOWN AREA AS A DIRECTION FOR THE SPATIAL POLICY OF OPOLE". Studia Miejskie 31 (27 de octubre de 2020): 87–103. http://dx.doi.org/10.25167/sm.2372.

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Resumen
The city centre is a most valuable, historically formed area of living and commercial space. However, urbanistic policies of cities do not pay enough attention to maintaining or creating appropriate living conditions for the inhabitants of city centres, while still protecting and taking into account the aesthetic and design-related assets. A chaotic management of historic city centres and the lack of appropriate spatial regulations lead to frequent conflicts and eventual withdrawal of inhabitants from the area. This article aims to identify problems specific to city centres and to show that improving the living conditions thereof is possible, which will definitely lead to city centres keeping their housing function and encourageresidents to settle within.
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Heinzelmann, Michael y Archer Martin. "River port, navalia and harbour temple at Ostia: new results of a DAI-AAR Project". Journal of Roman Archaeology 15 (2002): 5–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400013817.

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Resumen
Since 1996 the German Archaeological Institute and the American Academy in Rome have been conducting a joint urbanism project on the unexcavated parts of Rome's port city. The combined use of geophysical surveys of large areas, systematic analysis of aerial photographs, and selected stratigraphic sondages has not only complemented the previously known plan of the city but also brought much new information on the urbanistic development of previously unknown sectors. One of the most important results of the 2000 and 2001 seasons is the proof that a harbor basin existed just inside the ancient mouth of the Tiber. On the E side of that basin we investigated an unusual structure: a large terraced construction the vaulted substructure of which seems to have served in part as shipsheds and in part as storage and commercial space, and, above, a marble temple, oriented toward the mouth of the Tiber and surrounded by porticos.
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Trotto, Chiara. "Le politiche urbane del governo senegalese e lo sviluppo cittŕ di Dakar". STORIA URBANA, n.º 126 (septiembre de 2010): 95–115. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126005.

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Resumen
La cittŕ di Dakar rappresenta l'emblema dell'accentramento politico-amministrativo "alla francese". Il suo sviluppo urbano ha visto una crescita esponenziale che ha portato al sovraffollamento di molte aree urbane e peri-urbane soprattutto negli ultimi vent'anni. Le autoritŕ politiche hanno cercato di arginare il problema della crescita disomogenea e sregolata della cittŕ: dapprima attuando politiche stataliste di regolarizzazione forzata, successivamente attraverso progetti di costruzione partecipata dell'habitat urbano. L'unicitŕ della gestione urbana della cittŕ risiede nel codice urbanistico senegalese che lascia al presidente della Repubblica l'ultima parola riguardo alle decisioni di politica urbana; questo a dimostrazione dell'importanza e del peso politico che ricoprono le problematiche urbane in questo paese e del difficile processo di decentralizzazione tuttora da metabolizzare. Negli ultimi anni, il presidente Abdoulaye Wade ha cercato di dare nuovo slancio alla capitale inaugurando costosi progetti infrastrutturali e avviando la costruzione di monumenti grandiosi, che danno lustro alla cittŕ; il suo obiettivo č riconsegnare alla cittŕ il ruolo di capitale dell'Africa francofona e, possibilmente, dell'Africa tutta, come polo trainante degli affari economici e commerciali della costa ovest.
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Zanfi, Federico. "Convenzioni urbanistiche e nuovo paesaggio residenziale per i ceti medi a Milano tra gli anni '50 e '70". TERRITORIO, n.º 64 (febrero de 2013): 66–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-064011.

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Milan was the number one Italian property market in the 1950s and 1960s. Private sector players built a very large number of new homes, most of which to house the emerging middle classes drawn to this commercial, financial and management centre, the regional capital of Lombardy. This new residential landscape was created by means of a variety of different processes and means. The paper investigates them by reconstructing a few case histories of residential projects involving agreements entered into by the City government with private sector players to implement the 1953 Master Plan. An attempt is made to highlight the main procedures employed to insert the new developments within the existing city and the relations maintained by the new developments with the main themes of post-war urban planning in Milan.
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Busquets, Joan. "Housing and City: Old Problems, New Approaches". Modern Housing. Patrimonio Vivo, n.º 51 (2014): 4–9. http://dx.doi.org/10.52200/51.a.sbjoxt1a.

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Resumen
In the course of the 20th century, housing became a science due to the huge efforts of progressive architects and their great interest in addressing this issue that had been raised with major political impact by Engels in the first half of the 19th century. The concern of modernist architects with these new problems facing the population, prompted advanced designs that are still regarded as exemplary in the history of urbanistics. In the 1930s, housing complexes in Moscow, Berlin, Frankfurt and Rotterdam constituted role models for other cities. They even became banners of housing and a strategy of social innovation in Vienna, with Karl Ehn’s Karl-Marx-Hof, and in Amsterdam, with Michel de Klerk’s Het Schip. Housing design became something rational, almost like a science, and the CIAM (International Congresses of Modern Architecture) provided the framework of discussion for the functionalist vanguard that channeled this concern. However, the misuse of these models by commercial architecture and the scant adaptation of their proposals have turned this experience into something from the past that requires fresh consideration. In this respect, and in view of present-day society’s new paradigms, this article aims to cast some light on new approaches that can be introduced in response to the old problems existing between housing and city.
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Tesis sobre el tema "Urbanistica commerciale"

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Brini, Riccardo. "Progetto urbanistico di sviluppo di aree site in comune di Imola con inserimento di parco tematico e centro commerciale: Il Parco dei Motori". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12009/.

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«Apriamo il Parco dei motori. Solo così Imola e Bologna vivono» Con queste parole, perentorie, il Direttore dell’ ANCE Bologna Carmine Preziosi ha presentato alla stampa nel settembre del 2013 l’idea della quale questa tesi fa parte integrante. Mai si è riusciti davvero a sfruttare a livello continuo e deciso la nomea di “terra dei motori” che l’Emilia Romagna possiede. Quale migliore luogo di Imola, con il suo storico tracciato, per tentare di rilanciare il turismo e creare un nuovo polo attrattivo tra la costa Adriatica e le grandi città della Regione base di tante case automobilistiche? L’individuazione dell’area tramite dialoghi con interlocutori REALMENTE interessati, approfondimenti, studi sociali, del territorio, dell’ambiente, normativi hanno portato alla progettazione urbanistica e di dettaglio (parco tematico compreso in tutti i suoi aspetti fondamentali grazie al rapporto con alcune delle più grandi aziende del mondo del settore) di un lavoro che si presenta finito per essere presentato alle autorità locali per una seria e decisa discussione a riguardo della fattibilità. Tale progetto creerebbe un’area di turismo e di utilità per la collettività del luogo, presentando, oltre al parco e al suo resort, un centro commerciale, un parco verde attrezzato e una futura area di espansione ad uso del Comune, il tutto in una zona adiacente all’ autostrada e ben collegata alla città stessa nonché alle principali vie di comunicazione.
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PANATO, MARCO. "Liberalizzazione delle attività economiche e governo del territorio: lo «statuto» urbanistico delle attività produttive". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/726968.

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"Liberalizzazione delle attività economiche e governo del territorio: lo «statuto» urbanistico delle attività produttive": la ricerca parte dalla ricostruzione del concetto di pianificazione urbanistica e della sua evoluzione nella legislazione statale e nelle legislazioni regionali; il tutto per andare poi ad analizzare gli statuti delle attività produttive. Ciò con particolare riferimento ed attenzione alla loro programmazione e previsione sul territorio, a fronte delle (crescenti) spinte liberalizzatrici, anche di origine comunitaria, e dei conseguenti riflessi a livello di interessi economici e sociali. Viene ad emergere, perciò, una prima grande questione, ossia se siano gli strumenti di assetto e governo del territorio a doversi "occupare" (e, perciò, incentivare) dello sviluppo economico; ed in tal caso, dove sia la causa e dove l'effetto: cioè se sia l'assetto territoriale, come predefinito dalle competenti amministrazioni a creare il sistema economico - produttivo di un territorio oppure, al contrario, se siano le pulsioni economiche «a monte» ad influire sul sistema territoriale di riferimento. Da qui, l'approfondimento del procedimento dello Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) con particolare riferimento al procedimento cd. in variante urbanistica che permette l'insediamento, l'ampliamento ed il trasferimento di insediamenti produttivi nel territorio. Ciò a partire dalla sua istituzione con il d.p.r. 447/1998 sino alle più recenti ed attuali riforme. La ricerca è poi proseguita con l'analisi dell'applicazione di detto strumento nelle legislazioni regionali e nelle interpretazioni giurisprudenziali; si è affrontato, inoltre, anche il tema della c.d. urbanistica commerciale, a partire dal suo (problematico) inquadramento all'interno dell'ambito delle attività produttive.
"Liberalizzazione delle attività economiche e governo del territorio: lo «statuto» urbanistico delle attività produttive" (“Liberalisation of economic activities and the administration of the territory: the town planning "status" of the productive activities"): the starting point of this research is the reconstruction of the concept of town planning and its evolution under both the domestic and regional legislation; then, the analysis focuses on the statutes of productive activities. The attention is mainly devoted to their planning and forecasting in the territory, taking into account the (growing) deregulation forces, also emanating from the EU, and the consequences at the economic and social levels. It follows a first main issue, namely whether it is up to local governmental instruments to deal with (and, consequently, to promote) the economic development in the relevant territory; and, if so, where the cause and the consequence lie: that is, whether it is the land-use planning, as provided by the competent local administrations, to create the economic and productive system within a territory or, conversely, whether the relevant territorial system is affected by overarching economic boosts. This explains the deeper analysis of the process of the Single Desk for Productive Activities (‘Sportello Unico Attività Produttive ‘(SUAP)), with particular reference to the proceedings in the so-called town-planning variant, which allows the establishment, expansion and transfer of productive facilities in the relevant area. This is possible from its establishment by d.p.r. 447/1998 until the most recent and current reforms. The research then looks at the application of this instrument under regional laws and judicial interpretations. Also the issue of the so-called business town planning is considered, starting from its (problematic) classification within the framework of productive activities.
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Libros sobre el tema "Urbanistica commerciale"

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Progettazione urbanistica e architettonica del commercio urbano. Napoli: CLEAN edizioni, 2016.

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Actas de conferencias sobre el tema "Urbanistica commerciale"

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Matias, Lídia Maria Moreira. "Transformações e integração derivadas da mudança de uso do espaço urbano na cidade de Aveiro, Portugal". En Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Instituto de Arte Americano. Universidad de Buenos Aires, 2013. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.5860.

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Resumen
A cidade de Aveiro sofreu no século XIX várias transformações físicas, voltando a sofrer novas transformações no século XX, altura em que a malha urbana possibilitou o desenvolvimento da cidade. Inserida nestas alterações está a Avenida Dr. Lourenço Peixinho que permitiu a conexão urbana entre o caminho-de-ferro e o centro. A avenida sobrevive aos Planos Urbanísticos (1948-2009) que surgiram após a sua abertura. A investigação visa identificar as tipologias arquitectónicas predominantes, existentes nesta estrutura, entender a problemática do espaço nos diferentes níveis de uso do solo e de mudança de função das habitações para comércio e serviços. Para além disso verifica-se a valorização dessas edificações dominados por atores sociais que defendem diversos interesses comerciais, municipais e imobiliários. Neste contexto o artigo visa definir critérios que permitam a conservação do património arquitectónico e urbanístico contribuindo para a investigação no urbanismo, tendo como suporte o estudo da referida avenida, enquanto património local. The city of Aveiro, suffered a number of physical transformations in the 19th century, undergoing new transformations in the 20th century, when the urban grid enabled the development of the city. Included in these changes is the Avenue Dr. Lourenço Peixinho which provided the urban connection between the railway and the City Center. The Avenue survived the urbanistic plans (1948-2009) that emerged after its opening. This research aims at the identification of the predominant architectural typologies in this structure, the understanding of the problem of space in different levels of land use and change of function of the dwellings for trade and services. In addition there is the valorization of these buildings which are dominated by social elements embodying various commercial, municipal and real estate interests. In this context the article intends to define criteria for the preservation of the architectural and urban heritage, contributing to the research in urbanism, having as grounds the study of that Avenue, as local heritage.
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