Literatura académica sobre el tema "Tutela diritti fondamentali"

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Artículos de revistas sobre el tema "Tutela diritti fondamentali"

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Catanzariti, Mariavittoria. "I diritti su misura: la Corte Europea di Strasburgo e i minori". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 1 (julio de 2012): 97–121. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001005.

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Resumen
Questo saggio esamina l'approccio della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo alla tutela dei diritti dei minori. Piů specificamente, esso pone la questione dello statuto di tali diritti come diritti fondamentali alla luce della compatibilitŕ normativa tra diritto internazionale e diritto interno. La giurisprudenza della Corte Europea č dunque analizzata al fine di mettere in rilievo alcuni principi dalla stessa elaborati, con particolare riguardo al rispetto della vita familiare. Il saggio si concentra infine sui principi della child-friendly justice adottati dal Consiglio d'Europa nel novembre 2010 al fine di evidenziare il rapporto tra modelli culturali e prassi giurisprudenziale.
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Chiaromonte, William. "A proposito della tutela multilivello dei diritti fondamentali nel sistema giurisdizionale europeo: il diniego della carta di soggiorno opposto al coniuge non convivente di un cittadino dell'Unione". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 4 (febrero de 2011): 92–99. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004007.

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Resumen
1. I fatti all'origine della pronuncia.2. La judicial globalization in materia di tutela dei diritti dell'uomo.3. La soluzione della controversia.4. Brevi considerazioni sul ruolo della tutela multilivello dei diritti fondamentali nel sistema giurisdizionale europeo.
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Gerbasi, Giampaolo. "Dalla "fuga" al "ritorno" del sindacato accentrato di costituzionalità nel processo di integrazione europea tra Carte dei diritti e cooperazione tra le Corti". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (agosto de 2021): 151–221. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001006.

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Resumen
In un quadro caratterizzato da convergenti spinte verso un "sindacato diffuso" delle leggi, il saggio analizza il tentativo della Corte costituzionale italiana di attrarre nel sindacato accentrato di costituzionalità le situazioni di ‘doppia pregiudizialità' in materia di diritti fondamentali, l'autore si propone di dimostrare che il nuovo filone giurisprudenziale pone le condizioni per realizzare un'integrazione più equilibrata tra il sistema europeo di tutela dei diritti fondamentali e quello nazionale nonché tra i rispettivi rimedi giurisdizionali, per chiedersi infine se il sindacato accentrato di costituzionalità possa considerarsi un principio supremo dell'ordinamento opponibile sia al diritto dell'Unione che allo stesso legislatore di revisione costituzionale.
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Viglianisi Ferraro, Angelo. "L’art. 1 del Primo Protocollo alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e la sua “turbolenta” applicazione in Italia". Revista Justiça do Direito 34, n.º 1 (30 de abril de 2020): 106–30. http://dx.doi.org/10.5335/rjd.v34i1.11067.

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Resumen
L’articolo si concentra sulla tutela in Italia del diritto di proprietà, sancito nell’art. 1 del Primo Protocollo Addizionale alla Convenzione europea per la protezione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e reso effettivo dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (che ha il potere di ritenere gli Stati responsabili di un mancato rispetto dei diritti contenuti nella Convenzione). L’Italia è stata più volte condannata dalla Corte di Strasburgo per le continue violazioni dell’art. 1 del Primo Protocollo Addizionale alla Convenzione europea. Al fine di garantire una reale efficacia del sistema CEDU, è necessario rafforzare e rendere effettiva a livello nazionale l’applicazione dei diritti proclamati nella Convenzione.
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Staiano, Fulvia. "Diritto dei minori rom all'istruzione in condizioni di non discriminazione: il caso Orsus e altri c. Croazia". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 1 (mayo de 2011): 93–103. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001006.

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Resumen
1. Il diritto all'istruzione in condizioni di non discriminazione nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo: centralitŕ del popolo Rom - 2. La tutela dei diritti fondamentali del popolo Rom nell'ambito del Consiglio d'Europa - 3. Il caso Orsus c. Croazia - 4. I Rom come "vera minoranza europea": problemi teorici e pratici relativi all'inquadramento dei Rom nel concetto di minoranza - 5. Tutela delle minoranze o principio di non discriminazione? La scelta pragmatica della Corte europea - 6. La tutela delle minoranze nell'ambito della giurisprudenza della Corte di Strasburgo: limiti e punti di forza - Conclusione.
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Carriero, Veronica. "Privacy, riservatezza, reputazione e onore: valutazioni economiche e tecniche giuridiche di tutela". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 1 (octubre de 2011): 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001002.

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Resumen
Privacy č, nel lessico giuridico, sintesi verbale riassuntiva di alcuni diritti fondamentali e inviolabili della persona come la riservatezza e l'identitŕ personale. Č correlata ad altri diritti della personalitŕ come l'onore e la reputazione. Diverse e, talora, opposte accezioni del diritto alla privacy sono state nel corso del tempo fornite dalla letteratura gius - economica. S. Warren e L.D. Brandeis per primi enfatizzano il rigth to let be alone quale paradigma protettivo dei valori di autonomia e dignitŕ dell'individuo. Per contro, R. Posner osserva che l'occultamento delle informazioni anche di carattere personale genera costi transattivi e costi sociali di rilievo, potendo condurre a risultati economicamente inefficienti. Il problema del bilanciamento degli interessi č oggi estensibile alla disciplina dell'impresa quando chiama in gioco la sua reputazione sul mercato, le sue crescenti responsabilitŕ anche sociali, il diritto alla privacy da parte dell'impresa e nei confronti dell'impresa.
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Gerbasi, Giampaolo. "Il primato del diritto dell'Unione e la questione dei controlimiti: minaccia disgregativa o spinta integrativa nel processo di costituzionalizzazione dell'Unione europea". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (agosto de 2020): 87–132. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001004.

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Resumen
Con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, da più parti è stata sottolineata l'obsolescenza del tema dei limiti costi-tuzionali al primato del diritto UE. Si assiste invece ad un ‘ritorno di attualità' della dottrina dei controlimiti e delle tensioni irrisolte che ruotano intorno alla tutela dei diritti fondamentali nel pluralismo costituzionale europeo. In tale contesto, il presente contributo mira a verifica-re se i crescenti conflitti interordinamentali costituiscano una minaccia per la tenuta dell'edificio europeo oppure se possano produrre anche una spinta propulsiva nel processo di costituzionalizzazione dell'Unione. A tal fine, saranno esaminati, da un lato, le tendenze osservabili nell'approccio (oppositivo vs. conciliativo) delle Corti costituzionali e della Corte di giustizia alle disarmonie nelle dinamiche relazioni tra ordinamenti, dall'altro, le eteroge-nee indicazioni emergenti dall'approccio orientato allo scontro o al confronto.
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Gambino, Silvio. "Metodo comparativo e tradizioni costituzionali comuni". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (agosto de 2021): 63–97. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001003.

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Resumen
Muovendo da una recente ricerca sistemologica e dal dibattito sul metodo comparativo, il contributo propone previamente una riflessione sulla validità euristica delle categorie tipolo-giche del diritto comparato privato e pubblico, e sulla loro utilizzabilità nell'indagine dei fenomeni di trans-nazionalizzazione e di globalizzazione. Nella stessa prospettiva, l'analisi si sofferma sui tentativi di "deformalizzazione' della scienza giuridica classica (soprattutto costituzionale), nella prospettiva di un approccio realista maggiormente attento alle tematiche del diritto vivente e dei soggetti concreti dell'ordinamento giuridico. L'analisi affronta quindi le tematiche che hanno caratterizzato la formazione del diritto primario dell'Unione e al suo interno l'apporto della Corte di giustizia al riconoscimento per via giurisprudenziale di diritti fondamentali al livello europeo, avvalendosi a tal fine delle "tradizioni costituzionali comuni agli stati membri dell'Unione". Nelle conclusioni si propone, infine, un interrogativo relativo al diritto di formazione giurisprudenziale della Unione in materia di tutela dei diritti fondamentali. Tale formazione porta infatti a chiedersi, in chiave sistemologica, se si tratti di una peculiarità dell'ordinamento europeo, ovvero di un caso esemplare (case study) destinato a influenzare, se non anche l'origine, gli sviluppi degli ordinamenti giuridici a livello globale in questa materia.
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Bompiani, Adriano. "La Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea: aspetti etici". Medicina e Morale 51, n.º 1 (28 de febrero de 2002): 13–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.710.

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Resumen
Al margine del “vertice” di Nizza, il 27 dicembre 2000 il Consiglio Europeo ha proposto al Parlamento Europeo ed alla Commissione di proclamare solennemente, insieme al Consiglio, la “Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea” (UE), elaborata da un Gruppo di lavoro in base al mandato ricevuto nel 1999 dal medesimo Consiglio. Il documento ha indubbia valenza “politica” per dotare l’UE di una più definita base giuridica e sotto alcuni aspetti “costituzionale”, proposta per rafforzare il consenso dei cittadini dei vari Stati europei che già fanno parte dell’UE ed orientare il sentire di quelli che – già - rappresentati in Consiglio d’Europa - saranno ammessi a farvi parte. La base dei fattori unificanti viene sostanzialmente individuata nei “diritti dell’uomo”, storicamente sviluppatisi sia nei riguardi della promozione della individualità che della socialità dell’uomo nel corso del XX secolo. L’articolo riprende attraverso l’esame della recente letteratura nazionale le opinioni espresse sulla “Carta”, ma si sofferma in particolare sugli aspetti bioetici emergenti dall’art. 1 (Dignità umana); art. 2 (Diritto alla vita); art. 3 (Diritto all’integrità della persona). Ciascuno di questi articoli, nell’annunciare i “valori” e corrispondenti “diritti”, si rifà alla concezione giuridica tradizionale della “persona”, dalla quale può derivare l’insufficiente tutela della fase prenatale della vita umana. Questo non può non suscitare preoccupazioni e riserve di fronte ad un documento che, per altri aspetti, sembra utile per consentire uno sviluppo europeo non limitato agli aspetti mercantili.
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Bronzini, Giuseppe. "Tutela dei disoccupati, lotta alla povertŕ e contrasto dell'esclusione sociale nell'Europa del ‘dopo Lisbona'". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 1 (marzo de 2011): 45–62. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2011-001004.

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Resumen
Il contributo esamina i prevedibili effetti dell'approvazione del Trattato di Lisbona sulle politiche di inclusione sociale dell'Unione europea, con particolare riferimento alla tutela multilivello dei diritti fondamentali e all'implementazione della nuova Strategia 20-20.
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Tesis sobre el tema "Tutela diritti fondamentali"

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CHERUBINI, SANDRA. "Diritto del commercio internazionale e tutela dei diritti fondamentali dei fanciulli". Doctoral thesis, Università Bocconi, 2012. https://hdl.handle.net/11565/4054295.

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Marangia, Francesco Giovanni. "La famiglia nella prospettiva della tutela dei diritti fondamentali". Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/396.

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Resumen
Il presente lavoro prende le mosse dall'analisi del diritto di famiglia nel nostro ordinamento, mettendo opportunamente in rilievo come la Costituzione italiana riconosca e tuteli la famiglia legittima, cioe' fondata sul matrimonio, attribuendole la dignita' di societa' naturale, gruppo intermedio tra lo Stato ed il cittadino, e di formazione sociale ove si sviluppa la personalita' dei suoi membri alla quale riconosce pertanto i diritti inviolabili. Il sistema di garanzia collettiva dei diritti fondamentali creato con la CEDU non dedica alla famiglia uno spazio particolarmente significativo e preferisce parlare di rispetto per la famiglia e per la vita privata. Nonostante un quadro normativo di riferimento in materia di famiglia non molto articolato, la Corte europea, ribadendo la natura di strumento vivente della CEDU, ha piu' volte interpretato ed applicato l'art. 8 in numerose sentenze, dando vita ad un orientamento ormai consolidato. Le decisioni scelte ed esaminate nella tesi sviluppano la tematica delle ingerenze del potere pubblico nella vita familiare e scandiscono uno spazio intangibile riservato alla famiglia, talvolta estremamente compresso, ma, comunque, mai esautorato di tutti i suoi contenuti.
Job anticipates takes the movements from the analysis of the right of family in our ordering, opportunely putting in relief as the Italian Constitution recognizes and protections the legitimate family, that is founded upon the marriage, attributing her dignity of natural society, intermediate group between the State and the citizen, and of social formation where develops the personality of its members to which it recognizes therefore the inviolable rights. The system of collective guarantee of the fundamental rights created with the CEDU doesn't devote a particularly meaningful space to the family and prefers to speak of respect for the family and for the private life. In spite of a normative picture of reference in family matter not much articulate one, the European Court, restating the nature of instrument living of the CEDU, has many times over interpreted and applied the art. 8 in numerous sentences, creating to a guideline by now consolidated. The decisions chosen and examined in the thesis develop the thematic one of the interferences of the public power in the familiar life and spell a classified intangible space to the family, sometimes extremely compressed, but, however, never deprived of authority of all its contents.
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DI, LOLLO MARTINA. "La tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori nel commercio internazionale". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2020. http://hdl.handle.net/11695/98921.

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Resumen
Il benessere derivante da un’economia sostenibile è uno dei valori protetti dal diritto internazionale; partendo da questa considerazione, la ricerca si propone di analizzare i possibili punti di contatto tra interessi di natura economica e valori di natura non economica, da sempre considerati confliggenti. Risulta fondamentale, a tal fine, la disamina della disciplina del sistema multilaterale che fa capo all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e, successivamente, di quella contenuta negli accordi di libero scambio (Free Trade Agreements, FTAs) a portata regionale e/o bilaterale. Nel corso del Novecento il diritto del commercio internazionale ha subito profondi cambiamenti dovuti all’istituzione dell’OMC nel 1995; una delle principali innovazioni apportate dal nuovo sistema multilaterale è sicuramente costituita dal meccanismo di soluzione delle controversie gestito dal Dispute Settlement Body (DSB). Nell’elaborato vengono analizzate, più in generale, le competenze dell’Organizzazione, tutte orientate a favorire la piena liberalizzazione del commercio internazionale, attraverso l’eliminazione degli ostacoli agli scambi e il divieto di comportamenti protezionistici o discriminatori degli Stati. Tuttavia, è proprio in virtù del processo di globalizzazione e della correlata estesa partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alle relazioni economiche internazionali che si pone l’esigenza di una maggiore considerazione dei non-economic values. Tra le tematiche più dibattute, desta particolare interesse quella relativa all’incidenza che l’abbattimento progressivo di ogni forma di ostacolo alla liberalizzazione degli scambi determina sulla garanzia dei diritti fondamentali dei lavoratori in una dimensione individuale e collettiva; ciò, dal momento che il lavoro costituisce un fattore produttivo primario nell’economia globale. Come ampiamente osservato, il dibattito in ordine alla possibilità di inserire una clausola sociale nel diritto dell’OMC, attraverso la quale realizzare l’integrazione dei “core labour standards”, così come definiti dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), nel sistema multilaterale, risulta non privo di criticità, quanto tendenzialmente infruttuoso a causa dei limiti statutari dell’OMC. I Paesi in via di sviluppo, rappresentanti la maggioranza dei membri dell’Organizzazione, infatti, si sono sempre mostrati contrari all’adozione di una disciplina che stabilisse delle restrizioni alla liberalizzazione al fine di salvaguardare i non-trade concerns. Muovendo da tali considerazioni, la ricerca pone in evidenza l’assunto per cui al di là dei progressi compiuti sul piano interpretativo, grazie al ruolo svolto dai panels e dall’Organo d’Appello dell’OMC nell’integrazione di valori non economici nel sistema multilaterale, soluzioni alternative sono state individuate sul piano regionale e bilaterale. Tra le soluzioni individuate, vi è quanto previsto dal North American Agreement on Labour Cooperation, Side Agreement in materia sociale concluso nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra USA, Canada e Messico nel 1992 (NAFTA); detto ultimo accordo verrà presto sostituito dall’US-Mexico-Canada Agreement (USMCA), siglato il 30 novembre 2018 e appena ratificato dalle Parti. In tale contesto, costituisce ulteriore oggetto di trattazione il Dominican Republic-Central American Free Trade Agreement (CAFTA-DR), accordo regionale di libero scambio ai sensi del quale gli Stati Uniti hanno promosso, nel 2010, un’azione contro il Guatemala, in relazione all’asserita violazione dei core labour standards da parte di tale ultimo Stato; il procedimento rappresenta infatti il primo caso in assoluto nella prassi applicativa di una clausola sociale presente in un accordo di libero scambio, nell’ambito del quale sono state sollevate una serie di questioni di rilievo giuslavoristico di considerevole risonanza. Sulla scorta delle argomentazioni accennate, la ricerca dimostra come sebbene appaia certamente più agevole stabilire un equilibrio tra interessi economici e valori di natura non economica a livello regionale e bilaterale, non siano tuttavia da escludere possibili progressi futuri nell’ambito dell’OMC, grazie all’incoraggiante opera propulsiva svolta dai panels e dall’Organo d’Appello sul piano interpretativo.
The benefits due to a sustainable global economy are included in the range of values protected by international law; starting from this consideration, the principal scope of the research is to analyze the points of contact between economic interests and non-economic values, which have always been considered as inconsistent. In this perspective, it is necessary to examine the multilateral system regime within the World Trade Organization (WTO) and then, to study the provisions contained in the Free Trade Agreements (FTAs) concluded at a regional and/or at a bilateral level. During the twentieth century, international trade law has radically changed because of the institution of the WTO in 1995; one of the main innovations of the multilateral trading system is the new dispute settlement mechanism managed by the Dispute Settlement Body (DSB). The thesis analyzes, more in general, the competences of the WTO, which are all addressed to the aim of promoting a full international trade liberalization, through the removal of obstacles to trade and the prohibition of protectionist or discriminatory national measures. However, because of the globalization and the growing participation of developing countries in economic relations that the need of a greater consideration for non- economic values arises. Among the most debated issues, the one relating to the influence that the progressive elimination of any form of obstacle to trade liberalization has on the protection of fundamental rights at work in an individual dimension, as much as in a collective one, assumes great importance; that is because work represents a primary factor in the productive process and, in general, in global economy. As widely observed in this dissertation, the debate relating to the possibility of an inclusion of a social clause in WTO law, in order to achieve the integration of the “core labour standards” within the multilateral system, as established by the International Labour Organization’s (ILO), is characterized by some critical points and tendentially conducts to poor results because of the structural limits within the WTO. More specifically, developing countries, which represent the majority of the members of the Organization, have never agreed on the adoption of a restrictive legal framework with specific limits, like non- trade values. Starting from these considerations, the thesis comes to the conclusion that beyond the progress made thanks to the role played by the interpretative activity of the WTO panels and its Appellate Body in attempting to integrate non-economic values into the multilateral system, other alternative solutions have been identified at a regional and bilateral level. Among the solutions mentioned, it is interesting to consider the provisions contained in the North American Agreement on Labour Cooperation, a Side Agreement in social matters adopted in the context of the Free Trade Agreement between USA, Canada and Mexico in 1992 (NAFTA); this last FTA will be replaced by the US-Mexico-Canada Agreement (USMCA), a new agreement signed on November, the 30th, 2018 and currently just ratified by the Parties. In the same context, the dissertation takes into account the Dominican Republic-Central American Free Trade Agreement (CAFTA-DR), that is a free trade agreement within the meaning of which the United States have undertaken a legal action against Guatemala in 2010, based on the alleged violation of the core labour standards; in particular, the proceeding represents the first case in absolute in the practice of a social clause application within a FTA, in which the panel has examined a range of important labour law issues. On the basis of these considerations, the research shows that although it seems to be easier to find an equilibrium between economic interests and non- economic values at a regional or bilateral level, we should not exclude future progress within WTO, thanks to the encouraging interpretative activity made by the panels and the Appellate Body.
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De, Vittor Francesca. "Immunità degli stati dalla giurisdizione e tutela dei diritti umani fondamentali". Université Robert Schuman (Strasbourg) (1971-2008), 2004. http://www.theses.fr/2004STR30002.

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Resumen
La thèse proposée est une analyse des effets que l'exigence d'une protection effective des droits de l'Homme peut produire sur les règles du droit international coutumier concernant les moyens pour faire valoir la responsabilité de l'Etat. Suite à la violation des droits fondamentaux, la solution plus accessible aux individus est la saisie des tribunaux internes pour obtenir des dommages-intérêts de la part d'Etat étranger. Ces recours sont refusés en application de la règle de l'immunité juridictionnelle. Nous analysons les théories qui proposent une exception à la règle de l'immunité applicable en cas de violation des droits fondamentaux. Nous soulignons les raisons pour lesquelles ces théories ne sont pas convaincantes. Dans la deuxième partie, nous remarquons, que la solution juridictionnelle de ces questions qui relèvent des rapports diplomatiques peut être inopportune. Nous cherchons une solution alternative, susceptible de concilier l'exigence d'une protection des droits de l'Homme avec le maintien de l'immunité juridictionnelle, nous proposons une adaptation de la protection diplomatique aux exigences contemporaines
We propose an analysis about the effects that the necessity of an effective protection of human right can produce on the international customary law concerning State accountability and responsability. In case of violations of fundamental rights, the easiest solution for the individual is to hold internal courts in order to obtain financial compensations from the foreign State. These recours are refused in application of the State immunity rules. We analyse theories which propose an exception to the immunity rule in case of fundamental human rights violations. We underline the reasons why these theories are not convincing. In the second part, we note that the jurisdictional solution of these questions, which are usually relevant for diplomatic relations, can be inopportune. We look for an alternative solution which could make a conciliation between human rights and jurisdictionnal immunity of foreign State, we propose an adaptation of diplomatic protection to actual exigencies
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Di, Lorenzo Nadia. "La tutela dei diritti fondamentali del minore vittima di sottrazione internazionale". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1618.

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Resumen
La tutela internazionale del fanciullo è un settore cruciale del diritto in quanto coinvolge il trattamento di un soggetto particolarmente vulnerabile e più esposto alla violazione dei diritti fondamentali. La sottrazione internazionale di minore ne è l esempio più significativo: la problematica dell affidamento della prole, soprattutto se caratterizzata da una connotazione di trans nazionalità, impone nuove sfide agli ordinamenti giuridici nazionali. Le frontiere diventano causa di violazione dei diritti fondamentali del bambino tutte le volte in cui un genitore decide di trasferire o trattenere il figlio lontano dal luogo di sua residenza abituale e dal genitore esercente il droit de garde. In questo caso, la reazione dell ordinamento giuridico nazionale appariva insufficiente, tanto che è intervenuta la normativa internazionale in chiave suppletiva regolando innanzitutto i problemi di diritto internazionale privato e processuale, con particolare riferimento alla vexata quaestio dei conflitti di giurisdizione e della legge applicabile per dirimere la controversia. Ma le soluzioni internazionalprivatistiche, se da una parte appaiono necessarie per incardinare legittimamente un procedimento che abbia ad oggetto l affidamento conteso della prole, dall altro sono insufficienti per tutelare la posizione del minore. Per questa ragione oggi non si può non parlare di normativa avente ad oggetto la protezione del fanciullo sottratto, senza riferirsi al principio del best interests of child e, più specificatamente, alla tutela dei diritti fondamentali della vittima del legal kidnapping
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SANNA, SILVIA. "Tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori e disciplina del commercio internazionale". Doctoral thesis, Università Bocconi, 2003. http://hdl.handle.net/11565/4050831.

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FORTI, MIRKO. "La tutela dei diritti fondamentali nel contesto cibernetico. Profili di diritto interno, internazionale e dell'Unione europea". Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1006960.

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Resumen
The main goal of this research is to define a complete human rights framework which could be relevant in the context of cyberspace, therefore to analyze how this kind of rights are enforced and protected under European Union law. Furthermore, my thesis would like to underline any deficit of the European legislation in this respect, thus proposing any improvements to guarantee effective enforcement of the human rights framework in the context of cyberspace. The first part of the thesis aims to address a preliminary issue, namely what is cyberspace and how this new ‘environment’ can be defined. Furthermore, to evaluate the actual human rights enforcement in this context, it is necessary to answer a very important question: what rules should govern cyberspace? In other words, the thesis intends to analyze the topic of cyber governance, with the purpose of individuating what entities can establish their rules over this new domain. The second introduces the several human rights relevant into the cyberspace, proposing also a complete analysis of each one of them, to evaluate their effectiveness and enforcement.
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MANFREDINI, FRANCESCA. "MANDATO D¿ARRESTO EUROPEO E TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI: IL CONTROLLO DI PROPORZIONALITÀ". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/627518.

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Resumen
The European Arrest Warrant (EAW) represents the first instrument based on the principle of mutual recognition in criminal matters. Its approval aimed expressly at replacing the lengthy extradition procedures that existed among European countries, in order to achieve a more effective cross-border judicial surrender procedure. According to the statistics concerning the use of the EAW, this goal has been accomplished. Anyway, its great success has risen many issues concerning the correct balance between freedom and security. From this perspective, this PhD Thesis analyses the Framework Decision 2002/584/GAI, the Italian implementation law, as well as the most significant judgments of the Italian Supreme Court and of the European Court of Justice. In the last chapter, the Author focuses on the related problem consisting in the excessive use of the EAW, suggesting the introduction of a proportionality test – led by the issuing judicial authority as well as by the executing one – which could represent a suitable path to reach a balance between repressive needs and protection of fundamental rights.
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FANFARILLO, SARA. "La tratta di esseri umani nel diritto internazionale: tra lotta al crimine transnazionale organizzato e tutela dei diritti fondamentali". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1088.

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Rampone, Jessica. "Tortura, tra abusi e tutela dei diritti fondamentali della persona nel sistema giuridico sovranazionale e nazionale". Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2020. http://hdl.handle.net/11579/115130.

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Libros sobre el tema "Tutela diritti fondamentali"

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Savini, Alessandro. La tutela dei diritti fondamentali delle persone giuridiche. Torino: G. Giappichelli, 2011.

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Verga, Massimiliano. L'innovazione biotecnologica e la tutela dei diritti fondamentali. Milano: Guerini studio, 2009.

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3

Roberto, Romboli, ed. La tutela dei diritti fondamentali davanti alle corti costituzionali. Torino: G.Giappichelli, 1994.

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4

Butturini, Daniele. La tutela dei diritti fondamentali nell'ordinamento costituzionale italiano ed europeo. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2009.

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5

D'Atena, Antonio y Pierfrancesco Grossi. Tutela dei diritti fondamentali e costituzionalismo multilivello: Tra Europa e stati nazionali. Milano: Giuffrè, 2004.

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6

Federighi, Paolo y Francesca Torlone, eds. La formazione al rispetto dei diritti umani nel sistema penale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-854-5.

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Resumen
I principi fondamentali di libertà, sicurezza, democrazia, i dispositivi normativi dell’Unione Europea e le pronunce della Convenzione Europea per la tutela dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) possono essere oggetto di pericolose violazioni nei sistemi di giustizia penale. Quando tali violazioni sono perpetrate dagli attori chiamati alla tutela dei medesimi diritti e libertà le istituzioni devono predisporre dispositivi anche formativi necessari per la loro prevenzione. Il volume intende indagare la complessità di azioni formative – in primis di tipo informale – che accompagnano la costruzione delle conoscenze degli operatori dei sistemi in esame e le modalità del loro accrescimento. I contenuti sono trattati partendo dalle ipotesi di ricerca e sulla base della sperimentazione dell’embedded learning nel carcere di Chieti (con la supervisione del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze).
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Stasio, Chiara Di. La lotta multilivello al terrorismo internazionale: Garanzia di sicurezza versus tutela dei diritti fondamentali. Milano: Giuffrè, 2010.

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8

Bartole, Sergio. Commentario alla Convenzione europea per la tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Padova: CEDAM, 2001.

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9

La tutela dei diritti fondamentali nell'ordinamento inglese: Lo Human Rights Act 1998 e oltre. Torino: G. Giappichelli, 2010.

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10

Ugo, Draetta, Parisi Nicoletta y Rinoldi Dino, eds. Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell'Unione europea: Princìpi fondamentali e tutela dei diritti. Napoli: Scientifica, 2008.

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Capítulos de libros sobre el tema "Tutela diritti fondamentali"

1

Catalano, Roberta. "Brevettabilità delle radici della vita e nuove esigenze di tutela dei diritti fondamentali della persona". En Questioni di inizio vita, 339–52. Mimesis Edizioni, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.1573.

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