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Cavo, Giovanni Maria <1986&gt. "La tutela della salute tra razionalizzazione della spesa e concorrenza". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8241/1/CAVO_GIOVANNI%20MARIA_TESI.pdf.

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Resumen
La tesi si propone di analizzare i principali strumenti posti in essere nell’ultimo ventennio per razionalizzare la spesa del servizio sanitario pubblico garantendo, al contempo, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ossia di ciò che, secondo la definizione della giurisprudenza costituzionale, rappresenta il nucleo irriducibile del diritto alla salute tutelato dall’art. 32 Cost. e così, di fatto, l’ultimo presidio, in àmbito sanitario, di welfare state per come lo conosciamo. Riassumendo i risultati della ricerca, il lavoro mette in luce come, dopo una prima fase di “federalismo sanitario”, in cui autonomia e responsabilizzazione delle Regioni hanno rappresentato i punti cardinali della ricerca della suddetta razionalizzazione, si è assistito, sul finire del primo decennio del XXI secolo, ad un progressivo ri-accentramento di funzioni e, soprattutto, di definizione delle misure di contenimento dei costi del servizio sanitario pubblico cui poi le singole Regioni si sarebbero dovute attenere. Dall’analisi condotta è emerso che, se da un lato il suddetto percorso ha prodotto sino ad oggi effetti positivi, garantendo sia il contenimento della spesa sia il mantenimento dei livelli essenziali delle prestazioni, dall’altro potrebbe non essere più sufficiente nell’immediato futuro, se, come è verosimile attendersi guardando al trend degli ultimi anni, i finanziamenti destinati al Servizio Sanitario Nazionale continueranno a decrescere progressivamente. A questo proposito, sostenendo la necessità di passare a misure in grado di migliorare strutturalmente la qualità della spesa sanitaria piuttosto che contenerla con singole previsioni adottate ad hoc, si è mostrato come lo stimolo e l’amministrazione della concorrenza nei settori sanitari caratterizzati dalla presenza di operatori privati (case di cura ed imprese farmaceutiche), rappresentino ancora oggi validi strumenti per garantire livelli di spesa sempre (più) efficienti attraverso le condotte ed i comportamenti concorrenziale degli operatori. Permettendo, così, di non dover ancora incidere, riducendoli, sui livelli essenziali delle prestazioni garantiti agli utenti.
The thesis aims to analyze the main tools carried out in the last twenty years to rationalize the expenditure of the public health service, while providing the essential levels of health assistance. These essential levels were defined by the Italian Constitutional Court as the irreducible core of the health right protected by art. 32 of the Italian Constitution, and the last defence of welfare state as we know it. The work shows that, after a first phase of “health federalism” featured by autonomy and empowerment of the Regions, the end of the first decade of the 21st century was chiaracterized by a gradual re-centering of functions and, above all, the enforcement to Regions of measures to contain the cost of the public health service. The research also carried out that on one hand, those measures have produced positive effects till now, ensuring both the containment of expenditure and the maintenance of the essential levels of health assistance, but on the other, it may not be enough in the immediate future if funds allocated to the National Health Service will continue declinig progressively as recent years. In this regard, the thesis aims to point out the need to move to measures that could improve the quality of healthcare in a structured way rather than containing it with individual forecasts. The research has shown how the stimulus and regulation of competition in the health sectors characterized by the presence of private operators are still valid instruments to ensure more and more efficient spending levels through the conduct and competitive behaviors of operators. In this way, it would be possible to continue granting the same essential levels of health assistance.
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LIU, DAN. "Saggi su politiche pubbliche e tutela della salute". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/12010.

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Resumen
Questa tesi include tre capitoli che si concentrano sulle politiche pubbliche e la tutela della salute. Il primo capitolo esamina l’effetto dell’incremento delle aliquote dell’IVA su alcune bevande sul loro consumo. I risultati dell’analisi empirica suggeriscono che l'aumento dell'aliquota IVA ha ridotto il consumo di alcolici, birra e bevande gassate, mentre l’effetto sul consumo di vino non è statisticamente significativo. Tuttavia, questo risultato generale cambia se si considerano sotto-gruppi di individui. Il secondo capitolo studia l’impatto del salario minimo sulla salute della popolazione cinese. Le stime indicano che i salari minimi reali sono negativamente e significativamente correlati con lo stato di salute della popolazione sia nel breve che nel lungo periodo, un risultato che potrebbe essere spiegato dalle condizioni di lavoro più stressanti conseguenti all’introduzione di un salario minimo più elevato. Infine, il terzo capitolo analizza gli effetti dei meccanismi di incentivazione sui comportamenti degli operatori sanitari del settore delle cure primarie nell’ambito della gestione dell'ipertensione. La nostra indagine empirica suggerisce che gli incentivi finanziari negativi potrebbero motivare gli operatori sanitari a migliorare la qualità dei servizi legati alla gestione dell'ipertensione, mentre né gli incentivi finanziari né diverse modalità di valutazione delle prestazioni sembrano influenzare la qualità dei servizi.
This dissertation includes three chapters which focus on the relationship between public policies and healthcare. The first chapter examines whether tax policy is effective in changing the unhealthy drinking behaviours of individuals. My findings suggest that the VAT rate increase is effective in reducing the consumption of spirits, beer and carbonated beverages, while it is not effective for wine. However, this general result change when looking at sub-groups of individuals. The second chapter studies how real minimum wages affect population health in China. I conclude that real minimum wages are negatively and significantly related to population health, a result which might be explained by the role of more stressful working conditions as a consequence of a higher minimum wage. Finally, the third chapter analyses the effects of incentive mechanisms on the behaviours of primary health workers and the subsequent effects on the quality of hypertension management. The empirical investigation suggests that negative financial incentives could motivate primary health workers and improve the quality of hypertension management. However, neither positive financial incentives nor different modes of performance evaluation are significantly related to the quality of hypertension management.
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LIU, DAN. "Saggi su politiche pubbliche e tutela della salute". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/12010.

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Resumen
Questa tesi include tre capitoli che si concentrano sulle politiche pubbliche e la tutela della salute. Il primo capitolo esamina l’effetto dell’incremento delle aliquote dell’IVA su alcune bevande sul loro consumo. I risultati dell’analisi empirica suggeriscono che l'aumento dell'aliquota IVA ha ridotto il consumo di alcolici, birra e bevande gassate, mentre l’effetto sul consumo di vino non è statisticamente significativo. Tuttavia, questo risultato generale cambia se si considerano sotto-gruppi di individui. Il secondo capitolo studia l’impatto del salario minimo sulla salute della popolazione cinese. Le stime indicano che i salari minimi reali sono negativamente e significativamente correlati con lo stato di salute della popolazione sia nel breve che nel lungo periodo, un risultato che potrebbe essere spiegato dalle condizioni di lavoro più stressanti conseguenti all’introduzione di un salario minimo più elevato. Infine, il terzo capitolo analizza gli effetti dei meccanismi di incentivazione sui comportamenti degli operatori sanitari del settore delle cure primarie nell’ambito della gestione dell'ipertensione. La nostra indagine empirica suggerisce che gli incentivi finanziari negativi potrebbero motivare gli operatori sanitari a migliorare la qualità dei servizi legati alla gestione dell'ipertensione, mentre né gli incentivi finanziari né diverse modalità di valutazione delle prestazioni sembrano influenzare la qualità dei servizi.
This dissertation includes three chapters which focus on the relationship between public policies and healthcare. The first chapter examines whether tax policy is effective in changing the unhealthy drinking behaviours of individuals. My findings suggest that the VAT rate increase is effective in reducing the consumption of spirits, beer and carbonated beverages, while it is not effective for wine. However, this general result change when looking at sub-groups of individuals. The second chapter studies how real minimum wages affect population health in China. I conclude that real minimum wages are negatively and significantly related to population health, a result which might be explained by the role of more stressful working conditions as a consequence of a higher minimum wage. Finally, the third chapter analyses the effects of incentive mechanisms on the behaviours of primary health workers and the subsequent effects on the quality of hypertension management. The empirical investigation suggests that negative financial incentives could motivate primary health workers and improve the quality of hypertension management. However, neither positive financial incentives nor different modes of performance evaluation are significantly related to the quality of hypertension management.
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Bellia, Salvatore. "La tutela della salute dei lavoratori marittimi: il progeto Seamed". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1390.

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Resumen
The project S.E.A.MED. has the aim of creating a prototype system for performing remote diagnosis of first level in emergency situations caused by accidents, health problems or illness inpersons occurring in locations without medical support. The baseline scenario of the project is to support the health of people at sea. The system is primarily designed to provide remote support of the first medical intervention for people who are on sailing vessels, offshore platforms, etc.. especially in those cases where it is not provided, on board, the presence of medical personnel or health in general.
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CAMPAGNA, MAURIZIO. "La tutela della salute nell'ordinamento policentrico tra frammentazione e complessità". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/938.

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Scopo di questa ricerca è illustrare la complessità e la frammentazione delle fonti della legislazione sanitaria. Il corpus normativo che regola la tutela della salute si presenta disorganico e stratificato. Il filo rosso seguito per orientarsi nella regolazione del settore è quello delle forti conflittualità tra ragioni giuridiche, sociali, culturali ed economiche nell’ambito delle quali si produce la regolazione in materia. Il diritto sanitario non sarebbe una disciplina autonoma, ma appunto una legislazione speciale che riunisce il diritto prodotto intorno ad un oggetto politico come la tutela della salute. In subordine, visto il modo di produzione dello stesso, è possibile pervenire ad un’altra importante conclusione: che il settore sanitario, molto sensibile ai cambiamenti culturali e sociali, anzi da questi determinato, sarebbe la punta avanzata del fenomeno di frammentazione delle fonti del diritto per cui il modo tradizionale di descrivere e ordinare le stesse non sarebbe più in grado di contenere l’esuberanza dei modi specifici di regolazione del settore. Una ricerca che voglia descrivere questo assetto normativo non potrà che essere trasversale e multidisciplinare, pronta a recepire problematiche e ad usare categorie proprie di scienze non giuridiche.
The aim of this research is to explain the complexity and the fragmentation of the health legislation sources. The perspective corpus that rules healthcare appears unorganized and stratified. The red thread followed to understand the way this sector operates is that of the strong conflict between legal, social, cultural and economic reasons that regulate this field. The healthcare law isn't an autonomous discipline, but a special legislation that unifies the rights around a political issue such as healthcare. Therefore, considering how the law is brought forward, it's possible to reach another important conclusion: the healthcare sector, sensitive to cultural and social changes, indeed has led from these, would be the advanced point of the fragmentation phenomenon of the law sources thus the traditional terms to describe and order them would not be able to contain the exuberance of the specific ways of sector regulation. A research that wants to describe this normative structure can't be but indirect and multidisciplinary, ready to acknowledge difficulties and use categories not proper of juridical sciences.
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CAMPAGNA, MAURIZIO. "La tutela della salute nell'ordinamento policentrico tra frammentazione e complessità". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/938.

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Resumen
Scopo di questa ricerca è illustrare la complessità e la frammentazione delle fonti della legislazione sanitaria. Il corpus normativo che regola la tutela della salute si presenta disorganico e stratificato. Il filo rosso seguito per orientarsi nella regolazione del settore è quello delle forti conflittualità tra ragioni giuridiche, sociali, culturali ed economiche nell’ambito delle quali si produce la regolazione in materia. Il diritto sanitario non sarebbe una disciplina autonoma, ma appunto una legislazione speciale che riunisce il diritto prodotto intorno ad un oggetto politico come la tutela della salute. In subordine, visto il modo di produzione dello stesso, è possibile pervenire ad un’altra importante conclusione: che il settore sanitario, molto sensibile ai cambiamenti culturali e sociali, anzi da questi determinato, sarebbe la punta avanzata del fenomeno di frammentazione delle fonti del diritto per cui il modo tradizionale di descrivere e ordinare le stesse non sarebbe più in grado di contenere l’esuberanza dei modi specifici di regolazione del settore. Una ricerca che voglia descrivere questo assetto normativo non potrà che essere trasversale e multidisciplinare, pronta a recepire problematiche e ad usare categorie proprie di scienze non giuridiche.
The aim of this research is to explain the complexity and the fragmentation of the health legislation sources. The perspective corpus that rules healthcare appears unorganized and stratified. The red thread followed to understand the way this sector operates is that of the strong conflict between legal, social, cultural and economic reasons that regulate this field. The healthcare law isn't an autonomous discipline, but a special legislation that unifies the rights around a political issue such as healthcare. Therefore, considering how the law is brought forward, it's possible to reach another important conclusion: the healthcare sector, sensitive to cultural and social changes, indeed has led from these, would be the advanced point of the fragmentation phenomenon of the law sources thus the traditional terms to describe and order them would not be able to contain the exuberance of the specific ways of sector regulation. A research that wants to describe this normative structure can't be but indirect and multidisciplinary, ready to acknowledge difficulties and use categories not proper of juridical sciences.
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Ippoliti, Martini Carlotta <1987&gt. "Responsabilità della pubblica amministrazione e prevenzione tra tutela della salute ed esigenze di mercato". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8113/1/ippolitimartini_carlotta_tesi.pdf.

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Nell’ambito di un processo di espansione della responsabilità civile della Pubblica Amministrazione emerge con intensità crescente il problema più specifico dell’applicabilità dei rimedi risarcitori a fronte dei danni derivanti dall’omessa o inadeguata attuazione di provvedimenti funzionali ad assicurare un ragionevole bilanciamento tra le istanze di tutela del fondamentale diritto alla salute e quelle di garantire l’iniziativa economica privata. L’analisi delle molteplici fattispecie nelle quali si pone il problema appena indicato fa emergere una preponderante prevalenza di discipline di derivazione comunitaria ispirate al principio di precauzione ed impone all’interprete anzitutto il compito di ricostruire gli orientamenti che ne delineano la fisionomia osservando un contesto più ampio di quello nazionale nel quale la lettura della giurisprudenza interna si integra con quella della Corte di giustizia; quindi ad interrogarsi circa la portata generale di un principio che, pur avendo fatto ingresso nell’ordinamento italiano attraverso Regolamenti e Direttive dell’Unione Europea, appare ormai fondamentale in tutte le materie nelle quali emergono problemi di tutela della salute della persona. Adottando questa prospettiva di indagine la ricerca si focalizza su fattispecie rappresentative quali, ad esempio, quelle in cui la Pubblica Amministrazione è chiamata a garantire la conservazione di un ambiente salubre, la sicurezza delle acque destinate ad uso umano, dei farmaci e degli alimenti al fine di individuare regole la cui valenza generale consenta di risolvere le delicate questioni indicate anche in ipotesi diverse da quelle considerate e nelle quali non sia presente una specifica legislazione di settore che imponga alla Pubblica Amministrazione dettagliati obblighi di protezione.
The increasing expansion of the liability of the Public Administration imposes to consider the more specific question of the applicability of liability rules in order to compensate injuries caused by inadequate implementation of safety measures aimed to reach a reasonable balance between the protection of the human health and the market efficiency. The analysis of cases in which the just indicated problem arises reveals a predominant prevalence of European Union’s Directive and Regulations inspired by the precautionary principle. In this prospective it is firstly necessary to investigate the interplay between the domestic case law and the Court of Justice’s case law in order to define the boundary in which the precautionary principle play a fundamental role in the Italian tort law system and in particular where human health protection is involved. Adopting this method the research focuses on representative cases (such as, for example, those in which the Public Administration has the duty to ensure the preservation of an healthy environment, the safety of the water intended for human consumption, the safety of drugs and foods) in order to identify general rules useful to solve the indicated issues even in cases other than those considered and in which there is no a specific legislation which imposes to the Public Administration detailed protection duties.
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CUCINOTTA, CARLO. "Sicurezza alimentare e diritto penale. Uno studio sulla tutela penale della salute pubblica". Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1437676.

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Resumen
Il lavoro affronta una tematica di particolare attualità nel panorama scientifico, concernente la tutela penale della salute pubblica nel settore alimentare. Il presente studio è suddiviso in cinque capitoli: premesse un’indagine di teoria generale sui reati di pericolo (cap. I) e un’analisi storico-comparatistica sulla tutela penale della salute pubblica (cap. II), vengono approfondite le principali problematiche che caratterizzano la disciplina vigente dei reati alimentari (cap. III) e le relative interrelazioni con la normativa sovranazionale (cap. IV), mentre per finire sono esaminate le prospettive di riforma del settore in esame attraverso lo studio di un recente disegno di legge (cap. V). Più precisamente, la ricerca si diparte da un’analisi delle tecniche normative che si offrono al legislatore nella tutela della salute dei consumatori in materia alimentare. Vengono evidenziati i problemi di determinatezza e di praticabilità processuale che concernono i reati di pericolo concreto; sono esaminati i rapporti fra tale tecnica normativa e l’utilizzo del sapere epidemiologico; sono approfonditi i pregi e gli inconvenienti connessi alle ulteriori tecniche di tutela anticipata; particolare attenzione è infine dedicata all’utilizzo dei c.d. limiti-soglia, di cui viene analizzata la posizione nella struttura del reato, la disciplina giuridica, il relativo procedimento di determinazione, nonché i rapporti con i principi di riserva di legge e di offensività. Alla luce di siffatta impostazione, il lavoro procede a investigare l’origine storica dell’attuale disciplina dei reati contro la salute pubblica, nella consapevolezza che la comprensione dei problemi posti dalle fattispecie vigenti non può che passare dalla storia entro cui esse si sono formate. L’analisi è dedicata anzitutto ai principali modelli di codificazione che hanno influenzato la redazione del codice Zanardelli – tra cui il codice napoleonico del 1810, i codici dell’Italia preunitaria e il codice dell’impero tedesco del 1871 –, a cui segue una ricostruzione dei relativi lavori preparatori, tesa a comprendere i profili dogmatici e politico-criminali che caratterizzano i delitti contro la salute pubblica nel codice del 1889. A questo punto la ricerca si sposta sulla normativa vigente. Dopo aver esaminato le problematiche connesse al trattamento sanzionatorio differenziato dei delitti contro la salute pubblica e proposto una ricostruzione maggiormente in linea con il rango primario ricoperto dalla salute all’interno della Costituzione, il lavoro affronta i problemi di tassatività e di ragionevolezza che concernono sia gli artt. 439 ss. c.p., sia il relativo rapporto con le contravvenzioni previste dalla l. n. 283 del 1962, giungendo a sostenere l’opportunità di superare la tradizionale concezione c.d. quantitativa del pericolo comune, incentrata sulla diffusività del danno minacciato. Successivamente vengono analizzati la riforma del settore alimentare operata dal legislatore europeo a partire dal Reg. CE n. 178 del 2002 e i relativi nessi con la disciplina nazionale degli illeciti alimentari, ponendo in luce le principali aporie del sistema sanzionatorio interno. La ricerca si conclude esaminando il disegno di legge C. 2427 del 6 marzo 2020 ed evidenziando, attraverso la formulazione di talune proposte normative, l’opportunità di riformare la disciplina sanzionatoria del settore alimentare al fine di operare un equilibrato bilanciamento tra le istanze di tutela della salute dei consumatori e i principi di ragionevolezza, determinatezza e tassatività.
The work deals with the criminal protection of public health in the food sector. The study is divided into five chapters: after a general theoretical investigation on endangerment crimes (ch. I) and a historical-comparative analysis on the criminal protection of public health (ch. II), the main problems that characterize the current discipline of food crimes (ch. III) and its interrelationship with the supranational legislation (ch. IV) are examined in depth, while finally the prospectives of reform of the sector are examined through the study of a recent draft law (ch. V). More precisely, the research starts from an analysis of the regulatory techniques available to the legislator in the protection of consumer health in the food sector. Then, the study focuses on: the problems of legal certainty and procedural practicability that concern concrete endangerment crimes; the relations between this normative technique and the use of epidemiology; the merits and drawbacks connected to further techniques of anticipated protection. Finally, particular attention is dedicated to the use of the so-called threshold limits, to their role in the structure of the crime as well as to their legal discipline, the relative determination procedure, and the relations with the rule of law and the principle of harmfulness. In the light of this approach, the work proceeds to investigate the historical origin of the current discipline of crimes against public health, in the awareness that the understanding of the problems posed by the current legislation needs to pass through the history within which it was formed. The analysis is first of all dedicated to the main codification models that have influenced the drafting of the Zanardelli code - including the Napoleonic code of 1810, the codes of pre-unification Italy and the code of the German empire of 1871 -, followed by a reconstruction of the related preparatory work, aimed at understanding the dogmatic and political-criminal profiles that characterise crimes against public health in the code of 1889. At this point, the research shifts to current legislation. After examining the problems connected to the differentiated sanctioning treatment of offences against public health and proposing a reconstruction more in line with the primary rank of health within the Italian Constitution, the work addresses the problems of taxability and reasonableness concerning both Articles 439 et seq. of the Criminal Code and the relative relationship with the offences provided for by Law no. 283 of 1962, coming to support the opportunity to overcome the traditional so-called quantitative conception of the public danger, centred on the diffuseness of the threatened damage. Subsequently, the reform of the food sector carried out by the European legislator starting from the EC Reg. n. 178 of 2002 and its connections with the national discipline of food offences are analysed, highlighting the main aporias of the internal sanctioning system. The research concludes by examining the draft law C. 2427 of 6 March 2020 and highlighting, through the formulation of some regulatory proposals, the opportunity to reform the sanctioning discipline of the food sector in order to strike a better balance between the need to protect the health of consumers and the principles of reasonableness and legal certainty.
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NOBILE, MARIANNA. "La tutela della salute nella società multiculturale tra autodeterminazione e integrità del corpo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77122.

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Resumen
La tesi di dottorato ha affrontato, dal punto di vista filosofico-giuridico, il tema della tutela della salute nel contesto multiculturale, prestando particolare attenzione alle implicazioni dei concetti di autodeterminazione e di integrità del corpo con specifico riferimento alle richieste di mutilazione genitale femminile, sempre più frequentemente avanzate da gruppi etnici minoritari. Al fine di poter analizzare le modalità di tutela della salute, la ricerca ha preso avvio da una ricognizione storico-sociologica dei concetti di salute e malattia nelle diverse epoche storiche, comprendendo anche riferimenti alle pratiche culturali diverse da quella Occidentale. In proposito, si è prestata particolare attenzione alla definizione di salute elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di cui sono stati messi in evidenza non solo gli elementi innovativi, ma anche i profili problematici, alla luce dei quali è emersa la necessità di un ripensamento della definizione di salute che tenga conto dei diversi livelli di descrizione del fenomeno malattia e non trascuri la dimensione sociale e culturale. Nel secondo capitolo la ricerca, portando attenzione alla nozione di diritti fondamentali, ha dato conto dell’impossibilità di individuare un fondamento assoluto di tali diritti, per poi passare in rassegna le ragioni sulla base delle quali si può predicare l’effettiva universalità di alcuni diritti riconosciuti a livello internazionale, tra i quali è possibile annoverare il diritto alla salute. In particolare, sono state messe in evidenza i limiti e le implicazioni politiche di concezioni teoriche che circoscrivono il diritto alla salute al diritto a ricevere prestazioni, rispetto a concezioni che, al contrario, ne affermano il carattere non solo di diritto sociale, ma anche di diritto di libertà. Rivolgendo attenzione agli interventi sul corpo e ai limiti che il principio di autodeterminazione trova nel concetto di integrità, nel terzo capitolo è stata presa in esame una particolare forma di interventi sul corpo, propria di culture diverse da quella occidentale, vale a dire le mutilazioni genitali femminili. Attraverso l’analisi del panorama normativo internazionale e nazionale, è stata portata particolare attenzione alla strategia repressiva messa in atto dal legislatore italiano che, ferme restando alcune considerazioni di principio, presta tuttavia il fianco a numerosi rilievi critici, formulati sulla base di considerazioni pragmatiche e di efficacia. Alla luce di tali criticità, è stata presa in considerazione la proposta della “sunna rituale”, la cui efficacia simbolica potrebbe essere una soluzione ispirata al compromesso pragmatico, volto a tutelare i diritti delle donne e a prevenire mutilazioni clandestine. In conclusione, la ricerca ha esaminato criticamente se l’argomento dell’integrità, adottato per motivare l’opposizione alle richieste di mutilazione genitale femminile avanzate da donne capaci e maggiorenni, possa essere considerato una ragione dirimente e ultimativa, soprattutto se messa a confronto con gli argomenti addotti a sostegno dell’accettazione sociale e della liceità giuridica accordata ad altri interventi, che pure danneggiano l’integrità fisica dell’individuo, come, ad esempio, alcune forme di chirurgia plastica genitale, o come la circoncisione maschile.
The aim of this research is to analyze health protection in a multicultural society from a legal and philosophical point of view. The focus of analysis will be issues of self-determination and bodily integrity in female genital mutilation made by minority ethnic groups. The analysis begins with framing the concepts of health and disease in a historical and sociological perspective, with attention also on non-Western cultural practices. The definition of health by the World Health Organization is taken as a reference point to propose a concept of health which is not culturally determined and that can be an instrument of health promotion for every individual. This proposal is set against an approach that evaluates public health and hygiene on the basis of economic standards. By contrast, the definition of health introduced by the WHO includes a subjective dimension, which is also one of self-determination and to the free individual choice. The criticalities of the WHO definition approach leads one to consider different levels of description of the concept of disease which do not ignore its social and cultural dimensions. In order to analyze the legal aspects of the right to health in national and international regulations, in the second chapter, the research analyzes the theoretical and political implications of assuming concepts of fundamental rights. In particular, the focus is on the foundational challenge posed by ethical relativism and pluralism. According to these views, one cannot identify an absolute foundation of these rights; in reply, I claim that there are reasons to affirm the effective universality of internationally recognized rights, such as the right to health. Subsequently, the research pays attention to the difference between a right to health and a right to health care. The theories that consider the right to health only as a right to health care are shown to have substantial limitations, if compared to theories that regard the right to health also as a liberty right, interpreted as the right of the individual to autonomously decide the interventions he or she wants to undergo. The third chapter of the research focuses on bodily interventions and on the limits of self-determination, determined by the partially conflicting value of bodily integrity. To illustrate this problem, ethical and political reasons for and against female genetic mutilations are analyzed, as well as the repressive strategy used by the Italian legislator, placed in the context of international and national law. This strategy is criticized on the basis of pragmatic considerations, rather than matter of principle. Recognizing the lacking of efficacy of the Italian law, the proposal of a “ritual sunnah” is endorsed, since its symbolic efficacy could be a pragmatic, even if temporary, solution, aimed to protect woman’s rights and to prevent from clandestine mutilations. The last section considers the bodily integrity argument, adopted to motivate the opposition to female bodily mutilation. The research analyzes the strength of this argument against female genital mutilation, when this is requested by adult and competent women. This is a case in which the principle of self-determination is also at stake so I deny that it can be considered a valid argument, especially in reason of the common and legal acceptance of other bodily interventions (such as genital plastic surgery, male circumcision, ect.) that damage the bodily integrity of the individual as well.
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10

Amoruso, Irene. "Salute pubblica e patogeni emergenti idrotrasmessi: implementazione dell'attività di monitoraggio e tutela della qualità delle risorse idropotabili lungo le filiere idriche". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423477.

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Resumen
The present research project mainly focuses on the assessment of the eco-epidemiological role played by two emerging waterborne pathogens, Giardia duodenalis and Cryptosporidium parvum, within the integrated urban water supply & management chain. While in the water environment, both protozoa develop a resistance form that grants them enhanced protection against the most commonly adopted drinking water and wastewater treatments. The two resistance forms are called cyst for Giardia and oocyst for Cryptosporidium, respectively. As water resources contaminants, the two protozoa figure as etiologic agents of two peculiar gastrointestinal parasitic infections, giardiasis and cryptosporidiosis, that can give rise to outbreaks both within the polluted waterworks served community and among people eventually swimming in contaminated recreational waters. An exhaustive bibliographic research has been carried out in order to fully characterize the state of the art on the Giardia and Cryptosporidium topic. Integrated data coming from a wide range of studies provided a detailed picture that describes both the national and international background by focusing on the two protozoa relevance, both under environmental and public health aspects. A compilation of reported analytical methods for the detection of Giardia and Cryptosporidium (oo)cysts in water samples was also obtained. Available protocols were mainly derived from clinical parasitology methods and resulted unfit for any environmental monitoring activity. The core factor being responsible for this incompatibility was identified as method expensiveness, that proved to be too high for routine sample analysis. Within this theoretical background, the first goal was that of creating a novel analytical protocol for the detection of protozoa (oo)cysts in waters, compliant with target cost-effectiveness, sensibility, specificity, efficiency and versatility criteria. The operative procedure subsequently named Polypropylene-cartridge filtration method (PCF) was then implemented: first validated during a pilot survey of the Alto Vicentino aquifer, it was subsequently adopted for the monitoring program of the integrated urban water chain of Padua city (Italy), selected as main experimental model. The monitoring network is composed by 18 sampling sites and provides full insight of the presence and persistence of Giardia and Cryptosporidium along the whole system. In detail, investigated chain segments were: drinking water supply system (5 sites); sewage system and wastewater treatment plant (6 sites); receiving water body (5 sites) and marine recreational waters flanking the mouth of the river (2 sites). As additional and complementary activity, case-report studies about giardiasis and cryptosporidiosis outbreaks were collected and processed for the creation of the Giardiasis & Cryptosporidiosis Database (GCDB). Data inserted in the GCDB cover the period 1954-2012. However, they are not merely catalogued and interactively consultable, but were also used for the implementation of a predictive model for the estimate of an Index for the Water Resources Protozoan Contamination Risk (WRPPCI).
Il presente progetto di ricerca dottorale verte sulla valutazione del ruolo ecologico ed epidemiologico che alcuni patogeni emergenti idrotrasmessi, i protozoi Giardia duodenalis e Cryptosporidium parvum, rivestono all'interno delle filiere idriche integrate. Entrambi i protozoi presentano una forma di resistenza ambientale, denominata rispettivamente cisti per Giardia e oocisti per Cryptosporidium, che conferisce loro una maggiore capacità di sopravvivere sia ai convenzionali trattamenti di potabilizzazione dell'acqua che a quelli di depurazione del refluo. Il pericolo che essi rappresentano come contaminanti delle risorse idropotabili consiste dunque nella loro potenziale capacità di dare luogo a focolai epidemici di sindromi gastroenteriche, sia a livello dell’intera comunità che fruisce del servizio idrico, che degli eventuali frequentatori di aree balneabili soggette a contaminazione. In primo luogo si è condotta un'approfondita ricerca bibliografica volta a determinare lo stato dell'arte sul tema: essa ha consentito di individuare le molteplici linee di ricerca già perseguite nell'ambito descritto, ottenendo così un quadro complessivo che delinea, sia a livello internazionale che nazionale, l'ambito conoscitivo noto circa i due suddetti patogeni emergenti. Contestualmente si è ottenuta anche una panoramica sulle differenti metodiche analitiche disponibili per la detezione di Giardia e Cryptosporidium nelle matrici ambientali. I protocolli descritti in letteratura, per lo più derivanti dalle metodiche impiegate nella parassitologia clinica, non sono risultati compatibili con un'attività di monitoraggio ambientale routinaria. Il motivo principale di tale inadeguatezza risiede principalmente nei costi troppo elevati degli stessi. All'interno di tale cornice teorica è emersa innanzitutto la necessità di realizzare una nuova metodica per la detezione delle (oo)cisti protozoarie nelle acque, caratterizzata da costi più contenuti, ma pur soddisfacentemente versatile, efficiente, sensibile e specifica. Il protocollo analitico implementato, denominato metodica della filtrazione su cartuccia in polipropilene (FCP), è stato utilizzato per la valutazione preliminare della qualità dell'acquifero di attingimento dell'Alto Vicentino ed in seguito impiegato per il monitoraggio della filiera idrica integrata che serve la città di Padova, selezionata come sistema sperimentale. La rete di monitoraggio di tale filiera è stata ricamata grazie alla selezione strategica di 18 siti di campionamento che consentono di ottenere una visuale complessiva dell’intero sistema, che nel complesso si compone di: filiera di distribuzione dell’acqua potabile (5 siti), sistema di allontanamento e depurazione del refluo civile (6 siti), corpo idrico recettore (5 siti) e, da ultimo, aree marino-costiere balneabili prospicienti la foce dello stesso (2 siti). Come attività corollaria, si è poi fruito dei numerosi case-report reperibili in letteratura che descrivono epidemie di giardiasi e criptosporidiosi, innescate o dall'ingestione di acqua infetta o dalla balneazione in acque contaminate, per la creazione di un database epidemiologico relativo al periodo 1954-2012 e denominato Giardiasis & Cryptosporidiosis Database (GCDB). Tale database consente non solo la catalogazione sistematica e la consultazione interattiva degli eventi epidemici, ma è stato sfruttato per implementare un modello predittivo capace di stimare il Rischio di Contaminazione Protozoaria delle Risorse Idropotabili tramite il computo di un apposito indice numerico (IRCPRI).
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Bertarini, Beatrice <1983&gt. "Il principio di precauzione quale strumento di tutela della salute umana: limite o incentivo al commercio dei farmaci?" Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7110/1/BERTARINI_BEATRICE_TESI.pdf.

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La tesi dottorale si incentra sull'analisi del principio di precauzione e sulla sua portata applicativa in quella che possiamo definire “la vita del medicinale”. La disamina prende le sue mosse dalla teoria generale relativa al principio di precauzione e ne indaga, in primis, le sue origini e la sua evoluzione e successivamente ne considera la trasposizione giuridica nel settore ambientale e della salute umana. Si può sintetizzare, in via generale, come il ricorso al principio di precauzione avvenga quando il rischio connesso ad un evento non è un rischio determinato, ma è un rischio potenziale, cioè non supportato da dati scientifici che dimostrino in modo chiaro la connessione esistente tra avvenimento e danni (causa – effetto). In particolare, i dati scientifici che tentano di analizzare detto rischio non sono sufficienti o non sono giunti ad un risultato concludente e quindi la valutazione che viene fatta non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza. La tesi dottorale focalizza la sua attenzione sull’applicazione del principio di precauzione ad un particolare bene, il medicinale; la necessità di minimizzare i rischi derivanti dall’assunzione del farmaco richiede un presidio dei pubblici poteri e di conseguenza questo comporta la necessità di “amministrare” il medicinale anche attraverso una serie di autorizzazioni amministrative quali l’autorizzazione alla produzione, l’autorizzazione all’immissione in commercio, l’autorizzazione alla distribuzione ed alla commercializzazione.
The study focuses its attention on the analysis of the precautionary principle and its application in the phases that characterize the production chain of the medicine. The precautionary principle is applied when the risk related to an event is not a risk determined, but it is a potential risk because scientific data do not demonstrate a clear connection between the incident and damage The need to minimize the risk associated with the recruitment of a medicinal requires a defense of Public Authority that is implemented through the manufacturing authorization, the marketing authorization, authorization for distribution and marketing.
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Bertarini, Beatrice <1983&gt. "Il principio di precauzione quale strumento di tutela della salute umana: limite o incentivo al commercio dei farmaci?" Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7110/.

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La tesi dottorale si incentra sull'analisi del principio di precauzione e sulla sua portata applicativa in quella che possiamo definire “la vita del medicinale”. La disamina prende le sue mosse dalla teoria generale relativa al principio di precauzione e ne indaga, in primis, le sue origini e la sua evoluzione e successivamente ne considera la trasposizione giuridica nel settore ambientale e della salute umana. Si può sintetizzare, in via generale, come il ricorso al principio di precauzione avvenga quando il rischio connesso ad un evento non è un rischio determinato, ma è un rischio potenziale, cioè non supportato da dati scientifici che dimostrino in modo chiaro la connessione esistente tra avvenimento e danni (causa – effetto). In particolare, i dati scientifici che tentano di analizzare detto rischio non sono sufficienti o non sono giunti ad un risultato concludente e quindi la valutazione che viene fatta non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza. La tesi dottorale focalizza la sua attenzione sull’applicazione del principio di precauzione ad un particolare bene, il medicinale; la necessità di minimizzare i rischi derivanti dall’assunzione del farmaco richiede un presidio dei pubblici poteri e di conseguenza questo comporta la necessità di “amministrare” il medicinale anche attraverso una serie di autorizzazioni amministrative quali l’autorizzazione alla produzione, l’autorizzazione all’immissione in commercio, l’autorizzazione alla distribuzione ed alla commercializzazione.
The study focuses its attention on the analysis of the precautionary principle and its application in the phases that characterize the production chain of the medicine. The precautionary principle is applied when the risk related to an event is not a risk determined, but it is a potential risk because scientific data do not demonstrate a clear connection between the incident and damage The need to minimize the risk associated with the recruitment of a medicinal requires a defense of Public Authority that is implemented through the manufacturing authorization, the marketing authorization, authorization for distribution and marketing.
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Zambelli, Luca <1987&gt. "I nuovi operatori del mondo sportivo e la tutela della salute nella dimensione dei moderni servizi di welfare". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10497/1/Tesi%20Dottorato%20Luca%20Zambelli.pdf.

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Lo studio mira ad individuare i passaggi salienti dell’evoluzione dello sport inteso come strumento di salute e benessere preventivo, per rinvenire le manifestazioni di questo concetto, con l’obiettivo precipuo di fare emergere l’ossatura legislativa in evoluzione su cui impostare la transizione del sistema delle attività motorie. Partendo dallo studio del dato normativo e giurisprudenziale e con un’ampia analisi dottrinale sullo sfondo, lo studio descrive l’evoluzione legislativa sul tema poggiandosi su considerazioni e risultati di indagini sociologiche e farmacologiche. La creazione della Società Sport e Salute S.p.a. e di un Dipartimento per lo sport ha permesso un’azione diretta al sostegno delle organizzazioni sportive di base e mirata alla promozione di piani per l’implementazione dei corretti stili di vita. Il d.lgs. 38/2021 contiene una serie di norme volte alla valorizzazione dell’importanza anche territoriale degli enti sportivi, che possono favorire questi e i loro partners privati nell’affidamento degli impianti. La nuova figura professionale del chinesiologo rappresenta lo strumento centrale per il rilancio degli enti sportivi, in quanto capace di organizzare nuovi servizi paralleli allo sport e fondamentali in ottica educativa preventiva. L’accresciuta rilevanza del concetto di work-life balance spinge le imprese alla creazione di nuove politiche di welfare per i lavoratori attraverso investimenti per la riqualificazione dell’impiantistica, in modo da favorire gli enti che li gestiscono collaborando per offrire maggiori servizi anche al territorio. Il legislatore ha creato uno strato normativo volto a permettere un’azione diretta dello Stato nella promozione dello sport sociale e volto all’implementazione dei corretti stili di vita. È ora possibile teorizzare un modello di ente che offra una nuova tipologia di servizi da erogare all’interno di moderni impianti, riqualificati grazie al supporto di imprese che vedono le associazioni sportive come presidi per la salute dei lavoratori, favorendo il benessere collettivo oltre che la propria immagine.
The study aims to identify the steps in the evolution of sport as an instrument of preventive health and well-being, with the main purpose of highlight the evolving legislative framework on which to set the transition of the system of motor activities. Starting from the study of the regulatory and jurisprudential data and with a deep doctrinal analysis in the background, the study describes the legislative evolution on the subject based on considerations and results of sociological and pharmacological investigations. The creation of Sport e Salute S.p.a. and a Sports Department in the government has allowed direct action to support grassroots sports organizations and aimed at promoting plans for the implementation of correct lifestyles. The Legislative Decree 38/2021 contains rules aimed at enhancing the territorial importance of sports organizations, which can facilitate these and their private partners in the assignment of facilities. The new professional figure of the kinesiologist represents the central tool for the revitalization of sports, as he is able to structure new services in parallel to sport and fundamental in a preventive educational perspective. The increased relevance of work-life balance pushes companies to create new welfare policies for workers through investments for the redevelopment of sport facilities, in order to help the bodies that manage them by collaborating with them to offer more services also to the territory. The legislator has created a regulatory layer aimed at allowing direct action by the state in the promotion of social sport and aimed at the implementation of correct lifestyles. It is now possible to theorize a model of company that offers a new type of services to be provided within modern facilities, restructured thanks to the support of companies that see sports associations as safeguards for the health of workers, promoting collective well-being as well as their own image.
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DE, NINO FRANCESCO. "La responsabilità da reato dell'ente in materia di salute e sicurezza del lavoro. Profili problematici e prospettive di tutela". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1232.

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Resumen
L’oggetto specifico della ricerca è costituito dalle previsioni legislative sulla responsabilità degli enti collettivi per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza del lavoro. L’indagine analizza la novità normativa in questione, alla luce delle previsioni del t.u. 81/2008, nel quadro generale della responsabilità penale in materia di salute e sicurezza del lavoro e della responsabilità da reato dell’ente. A tale fine, individuato il problema “empirico” degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e il potenziale criminogeno degli enti collettivi e focalizzata l’attenzione sulle risposte giuridiche invalse in Inghilterra, Francia e Spagna, partendo dall’analisi della responsabilità individuale per i reati di omicidio e lesioni sul terreno della sicurezza del lavoro si procede alla disamina dei rapporti fra i reati presupposto di cui all’art. 25 septies e i criteri generali d’imputazione della responsabilità dell’ente e ad un’analisi specifica dei modelli di organizzazione in materia di sicurezza del lavoro. Infine, vengono tracciate possibili linee di evoluzione del sistema di tutela della salute e della sicurezza del lavoro e dell’assetto della responsabilità da reato dell’ente, anche avendo riguardo alle proposte di legge di modifica del d.lgs. 231/2001.
The research specifically focuses on the statutory provisions on corporations’ liability for offenses of manslaughter and unintentional injuries committed in breach of the rules on protection of work health and safety. The survey analyses the new legislation in this area, in light of the provisions of Italian t.u. 81/2008, within the framework of criminal liability in work health and safety and the related corporate accountability. To this end, having identified the "empirical" problem of work accidents and diseases and the criminal potentiality of corporate bodies, and based on the assessment of the legal responses formulated in England, France and Spain, the research - starting from the analysis of individual liability for crimes of homicide and injury in the field of work safety – proceeds, on one hand, to consider the relationship between the offenses referred to in article 25 septies and the general criteria of attribution of corporate responsibility; on the other, to specifically analyse the business models in the field of work safety. Finally, the research draws the possible trends of development of the health protection and work safety system, and of the legal regime of corporate liability arising out from offenses; in this respect, the statutory proposals for amending the D.Lgs. 231/2001 are also taken into account.
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DE, NINO FRANCESCO. "La responsabilità da reato dell'ente in materia di salute e sicurezza del lavoro. Profili problematici e prospettive di tutela". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1232.

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L’oggetto specifico della ricerca è costituito dalle previsioni legislative sulla responsabilità degli enti collettivi per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza del lavoro. L’indagine analizza la novità normativa in questione, alla luce delle previsioni del t.u. 81/2008, nel quadro generale della responsabilità penale in materia di salute e sicurezza del lavoro e della responsabilità da reato dell’ente. A tale fine, individuato il problema “empirico” degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e il potenziale criminogeno degli enti collettivi e focalizzata l’attenzione sulle risposte giuridiche invalse in Inghilterra, Francia e Spagna, partendo dall’analisi della responsabilità individuale per i reati di omicidio e lesioni sul terreno della sicurezza del lavoro si procede alla disamina dei rapporti fra i reati presupposto di cui all’art. 25 septies e i criteri generali d’imputazione della responsabilità dell’ente e ad un’analisi specifica dei modelli di organizzazione in materia di sicurezza del lavoro. Infine, vengono tracciate possibili linee di evoluzione del sistema di tutela della salute e della sicurezza del lavoro e dell’assetto della responsabilità da reato dell’ente, anche avendo riguardo alle proposte di legge di modifica del d.lgs. 231/2001.
The research specifically focuses on the statutory provisions on corporations’ liability for offenses of manslaughter and unintentional injuries committed in breach of the rules on protection of work health and safety. The survey analyses the new legislation in this area, in light of the provisions of Italian t.u. 81/2008, within the framework of criminal liability in work health and safety and the related corporate accountability. To this end, having identified the "empirical" problem of work accidents and diseases and the criminal potentiality of corporate bodies, and based on the assessment of the legal responses formulated in England, France and Spain, the research - starting from the analysis of individual liability for crimes of homicide and injury in the field of work safety – proceeds, on one hand, to consider the relationship between the offenses referred to in article 25 septies and the general criteria of attribution of corporate responsibility; on the other, to specifically analyse the business models in the field of work safety. Finally, the research draws the possible trends of development of the health protection and work safety system, and of the legal regime of corporate liability arising out from offenses; in this respect, the statutory proposals for amending the D.Lgs. 231/2001 are also taken into account.
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BENINCASA, GIADA. "Dagli ambienti confinati agli spazi di coworking. Verso un cambio di paradigma per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori?" Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181273.

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Corbisieri, Alessandro <1997&gt. "Smart working: la regolamentazione nel contesto dell'emergenza sanitaria, il potere di controllo del datore di lavoro e la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore agile". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20826.

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L'elaborato, partendo da una descrizione generale dell'istituto dello smart working durante l'emergenza sanitaria attraverso l’analisi delle principali disposizioni normative, si concentra sul potere di controllo del datore di lavoro e sulla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore agile. La presente ricerca ha l’obiettivo di esaminare gli aspetti relativi allo smart working specificando in che modo essi vengano modificati dall’inizio dell’emergenza sanitaria, valutando i benefici e rischi per l’azienda e per il lavoratore.
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Montanari, Nicola <1984&gt. "La tutela del diritto alla salute tra i vincoli economico-finanziari esterni ed interni e la prospettiva della creazione di un "Pilastro europeo dei diritti sociali"". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8693/1/Montanari_Nicola_tesi.pdf.

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L'ultimo decennio di crisi economico-finanziaria globale ha messo a dura prova la stessa tenuta delle democrazie continentali, che hanno dovuto contrastare il sempre maggiore indebitamento pubblico e la recessione delle proprie economie. La risposta delle istituioni dell'Unione, nell'ottica ordoliberale, è stata sinora quella di irrigidire ulteriormente i vincoli finanziari per assicurare la tenuta dei conti pubblici. Tale inasprimento di vincoli ha riverberato i suoi effetti (negativi) anche sui sistemi di welfare. L'Unione europea ha una grande sfida innanzi a sé. Ripartire nel "dopo crisi" dalla costruzione di un modello sociale europeo che metta al centro le persone, gettando le basi per l'edificazione di un "Pilastro europeo dei diritti sociali". Per fare ciò sarà fondamentale attribuire alle istituzioni europee nuove e maggiori competenze, più rilevanti capacità di intervento e spazi di manovra sinora sconosciuti. Tale processo di trasformazione si colloca nel solco della naturale (seppure estremamente lenta) evoluzione del processo di unificazione europea. Se tale percorso si interrompesse, sarebbe a repentaglio la stessa permanenza in vita dell'Unione. La protezione dei diritti sociali e in particolare del diritto alla salute inteso in senso ampio come protezione della persona e del suo benessere psico-fisico costituisce il viatico per una maggiore integrazione tra i popoli e uno dei tasselli fondamentali per la creazione dell'Europa unita che i Padri costituenti europei avevano in mente. Appare fondamentale "rivedere" le politiche economiche a livello sovranazionale e nazionale nell'ottica di impedire che le stesse incidano in maniera esiziale sul livello di protezione dei diritti sociali. Infine, si è inteso offrire un ventaglio di interventi concreti che il legislatore europeo può adottare al precipuo fine di creare un'autentica politica sanitaria europea e di tutelare attivamente il diritto alla salute dei cittadini europei.
The last decade of global economic and financial crisis has put a strain on the endurance of the continental democracies, which have had to counter the increasing public debt and the recession of their economies. The response of the EU's institutions, from the Ordoliberal point of view, so far, had been to tighten further the financial constraints to ensure the maintenance of public accounts. This tightening of restrictions has reverberated its (negative) effects also on welfare systems. The EU has a great challenge ahead of it. Starting again in the "after crisis" from the construction of an European social model that puts people at the center, trying to create an "European Pillar of social rights". In order to do this, it will be essential to give the European institutions new and greater skills and more relevant intervention capacities that have been unknown hitherto. This process of transformation follows the natural evolution of the process of European unification. If this path were interrupted, the same permanence in life of the Union would be at risk. The protection of social rights and in particular of the right to health, understood in a broad sense as protection of the person and of his psycho-physical wellbeing, is the path to greater integration between peoples and one of the fundamental elements for the creation of a united Europe that the European Founding Fathers had in mind. It is essential to "review" the economic policies at the supranational and national level with a view to preventing them from impinging on the level of protection of social rights. Finally, it was intended to offer a range of concrete measures that the European legislator can adopt with the primary purpose of creating a genuine European health policy and actively protecting the right to health of European citizens.
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PAOLINI, CHIARA. "Salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili. Gli incerti confini dell’obbligo di sicurezza". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/263275.

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Nonostante gli importanti progressi normativi in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, l’insicurezza sul lavoro continua ad essere una piaga della nostra società che potrebbe colpire chiunque prenda parte ad un processo produttivo. Nell’indagare della responsabilità dei vari soggetti coinvolti nel sistema prevenzionistico è emersa con particolare evidenza l’inquietudine di chi, come l’ingegnere, assume rilevanti e poliedriche funzioni di prevenzione, in ragione della manifesta incertezza dei confini dell’obbligo di sicurezza, che a tratti sembra quasi sottendere ipotesi di responsabilità oggettiva, non apertamente dichiarate dal legislatore. Per meglio comprendere la questione si è analizzata, preliminarmente, l’evoluzione normativa del principio della massima sicurezza possibile, al fine di comprendere l’estensione del diritto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; successivamente, si è approfondito lo studio della normativa attualmente in vigore di cui al d.lgs. 81/2008, ossia dei modelli di ripartizione di responsabilità ivi previsti. Dopo aver descritto i profili di responsabilità di ciascuna figura singolarmente considerata, anche alla luce delle più rilevanti pronunce giurisprudenziali e specie con riferimento a quanto previsto dal Titolo IV del d.lgs. 81/2008, ci si è posti dinanzi alla problematica del concorso di colpa dal quale maggiormente dipende l’incertezza dei confini del dovere di sicurezza. Assumere delle funzioni in materia prevenzionistica, già nella generalità degli ambienti di lavoro, ma ancor di più con riferimento al settore delle costruzioni, comporta l’esposizione ad una non ben definita responsabilità. Benché l’apparato normativo risulti essere piuttosto completo, ben strutturato ed organizzato, quando dall’astrattezza della norma si passa alla concretezza dei giudizi emergono con preponderante evidenza le problematicità dello stesso che alimentano, anziché sopire, l’inquietudine degli operatori. Inquietudine che, parallelamente e conseguentemente, coinvolge per il tramite della legge 123/2007 le persone giuridiche chiamate a rispondere per i reati commessi in violazione delle norme antinfortunistiche dai proprio sottoposti o apicali.
Despite important progress in the field of health and safety regulations in the workplace, job insecurity continues to be a scourge in our society, and that could have an effect on anyone taking part in a production process. While investigating the responsibilities of the various parties involved in the preventative mechanism, it was brought to light the concern of those professional figures like an engineer who assumes relevant and multifaceted prevention functions, due to the evident uncertainty of the limits of the security obligation. At times it almost seems to imply the hypotheses of objective responsibility, not declared by the legislator. To better understand the issue, the legislative evolution of the principle of maximum possible security has been analyzed. In order to understand the extension of the right to health and safety in the workplace, it has been examined in depth the study of the current legislation in force (legislative decree 81/2008) that refers to the models for responsibilities distribution provided by the law. After having described the responsibility profile of each individual figure considered, and in light of the most relevant jurisprudential declaration, especially with reference to what is established in the Title IV of the Legislative Decree 81/2008, the problem of contributory negligence on which the uncertainty of the limits of responsibility on security duties has been faced. To take on a role in prevention matter which is present in the majority of working environments, but even more, in the construction industry, it involves exposure to an undefined responsibility. Although, the regulatory apparatus appears to be rather complete, well-structured and organized, when, from the abstractness of the norm we pass to the concreteness of the judgments, the problems of the same emerge with overwhelming evidence that fuel rather than suppress the apprehension of the operators. Concerns that, in parallel and consequently, sees legal entities called to answer for the crimes committed in violation of the accident prevention regulations by subordinates or top managers according to the law 123/2007.
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Fedetto, Rebecca. "Il maltrattamento minorile: i bambini vittime di violenza tra esigenze di giustizia e tutela della salute. Child abuse: chidren victime of violence between the need for justice and health protection". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423700.

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This work is carried out in the field of the protection of human rights, focusing on the protection of the abused, with a study and analysis of the main problems that emerge from the legal point of view. In this field, in fact, several issues are highlighted: we take into account and aim to analyse the matter of the conflict between legal demands and health protection that can arise in case of child maltreatment or abuse. The health protection of the child, which in principle is enshrined in primary law, is fundamental and inviolable (Article 32, Italian Constitution). In reality, however, it is drastically reduced by procedural requirements related to the search for the perpetrator and the related evidence. This is because intersecting within the same scenario are the activities of various people and specialists, and above all the holders of various legal interests. On the one hand we have the Judicial Authorities (Public Prosecutor) who search for and prosecute the perpetrator (and in particular search for the evidence of abuse or maltreatment), and on the other we have the health care system that looks after the child and are responsible for protecting their health. The result of this intersection of activities and positions may become a troublesome conflict. What interest must prevail? Can the need for justice compress the protection of the health of the child? In what way does the responsibility of the health care conflict with the order of the Judicial Authorities? These questions are lacking clear and unambiguous answers, and show the presence of a legislative vacuum that can lead to a paralysis of the various operating services of the scenario. The extreme limit of this situation is given by the hypothesis of the "child as bait": a minor, already a diagnosed victim of violence, is placed back by the Judicial Authorities into the situation of abuse, exposing them to the risk of further abuse, in order to obtain crime evidence and to identify the perpetrator. Besides the serious problem of using a child as bait, this work examines other issues, such as the abusing parents' consent, the coordination between attorney and juvenile court, the inertia of the latter when assessing the efficacy of the offered protection, and what other possible alternatives can be developed to ensure that the health and protection of the child are always fully and effectively guaranteed. The study material is taken in the first place from the study of a prospective cohort of children from the Regional Centre for the Diagnosis of the Abused Child of the Department of Pediatrics, University of Padua; a preliminary study of 250 cases. Furthermore, we examined four model cases concerning the issues covered by this study, with the Centre for the Diagnosis of the Abused Child as the reference structure. The working method is divided into several phases: The legal framework, with reference to either the current legislation or to case law. Case law is of fundamental importance when bridging legislative gaps; Case analysis; Evidence of the critical urgency and of the legislative gaps, and case law implementation guidelines; case law; Study of possible new solutions and perspectives; Presentation of results and new procedures. We start by describing and defining the problem of maltreatment with a presentation of its main forms, to continue with the analysis of the legislative panorama at an Italian and European level, and an examination of the forecast types of guardianship. In particular, we analyse how the abuse is taken into account in both civil and criminal law, what legal instruments and solutions are being offered by our jurisdiction, and what the main legislative gaps are. The examination of clinical cases offers full evidence that shows the existence of regulatory gaps and how the protection of the abused child is not fully guaranteed. The conclusions of this work clearly show the gaps and critical urgency of the current system, with a resulting effect on the protection of children who are victims of abuse or maltreatment. The first problem relates to the inertia of the Juvenile Court, which too often does not take action against the parents when faced with a warning or a clear diagnosis of abuse, and waits for further developments from the investigating Prosecutor. This is a crucial point: the Juvenile Court should take immediate action to protect, independently of the investigation which is often slow because of legal procedures and processing. The work of the Prosecutor and the Juvenile Court should be on two separate levels, since also the purposes of these are different, and the protection of the abused/maltreated child must not be jeopardised by the search for the perpetrator. The fact that the Juvenile Court does not intervene with temporary measures towards the parents (when it is certain that the abuse occurred at home) also has an impact on the actual health care of the victim. Often physicians who must perform visits, diagnostic tests or other medical treatment on the young victim are having to seek informed consent from the abusing parent, who still fights for parental authority. The resulting health care paralysis is easy to understand in the case of the abusing parent denying consent. Finally, the most striking manifestation of protection failure is in the case where the abused minor is placed back in the home where the abuse occurred, sometimes with the specific purpose of legally proving the perpetrator's crime (child as bait ), or "simply" due to a failure to identify the perpetrator or lack of action against the parents. This seems not allowable in a state of law that deals with all the rights of the citizens, in which issues such as privacy are given prime importance. We project to study and present possible new procedures, while keeping the focus of the "principle of sufficient evidence". What we want to bring to light is that the protection of the abused child and the search for the perpetrator must remain on separate levels. Effective protection must not be jeopardised by criminal investigations. The term "sufficient evidence" is used because, faced with a confirmed diagnosis of abuse or maltreatment, this should be in itself sufficient to enable and ensure the full protection of the child, without hesitation or putting the abused child in a situation of further risk. To identify the perpetrator in the presence of clinical certainty is fundamental, but must always be secondary to the health of the child. The certainty that abuse has occurred should be sufficient to activate the full and immediate protection for the child. It is essential that the Juvenile Court preserve its independence with respect to the Ordinary Court and Prosecutor, and promptly adopt urgent measures that allow an actual taking care of the abused child by the health care. Our legal and international laws stipulate clearly the primary importance of child protection, and this has to be guaranteed particularly within the family, where the child may suffer violence and abuse even from those who should offer protection: its parents
Il presente lavoro si svolge nell’ambito della tutela dei diritti focalizzandosi sulla tutela del minore maltrattato, con l’ approfondimento e l’analisi delle principali criticità che emergono dal punto di vista giuridico. In questo campo infatti vengono in evidenza diverse problematiche: questo lavoro prende in considerazione e si prefigge di analizzare la questione del conflitto tra esigenze di giustizia e tutela della salute che può nascere quando ci si trova di fronte ad un caso di maltrattamento e/o abuso su minore. La tutela della salute del bambino, che in via di principio è sancita come diritto primario, fondamentale e inviolabile (art 32 Cost.), nella prassi viene drasticamente ridotta da necessità procedurali legate alla ricerca del colpevole del reato e delle relative prove. Questo accade perchè sullo stesso scenario s’interseca l’attività di diversi attori, titolari di diverse competenze e soprattutto titolari di diversi interessi legittimi: da un lato l’Autorità Giudiziaria (PM) che esercita l’azione penale e persegue le ricerca del colpevole (e nello specifico della prova dell’abuso o del maltrattamento), dall’altro i medici che prendono in carico il minore e sono preposti alla tutela della salute dello stesso. Dall’intersezione di tali attività e posizioni ne può scaturire un conflitto di difficile risoluzione. Quale interesse deve prevalere? Può l’esigenza di giustizia comprimere la tutela della salute del minore? In quale responsabilità incorre il medico che non ottemperi all’ordine dell’Autorità Giudiziaria? Questi interrogativi, privi di una riposta chiara ed univoca, dimostrano che si è alla presenza di un vuoto legislativo che porta come conseguenza situazioni di paralisi dei Servizi operanti nello stesso scenario. Il limite estremo di tale situazione è dato dall’ ipotesi del “bambino esca”: un minore, già vittima di violenza accertata e diagnosticata, viene reinserito su ordine dell’AG nel luogo dove è avvenuto il maltrattamento esponendolo consapevolmente al rischio di nuovo abuso, al fine di ottenere la prova del reato ed individuare il colpevole. Unitamente a questa grande problematica (bambino esca) il lavoro analizza altre questioni dibattute, quali il problema del consenso da parte del genitore maltrattante, il coordinamento tra Procura e Tribunale minorile e l’inerzia di quest’ultimo, nell’ottica di valutare quale tutela effettiva sia offerta al minore e quali possibili alternative si possano sviluppare per fare in modo che la salute e la protezione del minore vengano sempre garantite modo pieno ed efficace. Il materiale di studio è dato, in primo luogo, dallo studio di una coorte prospettica dei bambini presi in carico dal Centro Regionale per la Diagnostica del Bambino Maltrattato del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova : si tratta di uno studio effettuato tramite una preliminare revisione di casistica con esame di 250 casi. Inoltre vengono presi in esame alcuni (4) casi paradigmatici rispetto alle problematiche oggetto del presente studio; la struttura di riferimento è il Centro per la Diagnostica del bambino maltrattato. Il metodo di lavoro passa attraverso diversi fasi: Inquadramento giuridico, sia con riferimento alla normativa vigente si in riferimento agli orientamenti giurisprudenziali, che in questa materia sono di fondamentale per supplire alle carenza legislative; Analisi dei casi; Evidenza delle criticità e delle lacune normative e applicazione degli orientamenti giurisprudenziali; Studio di possibili nuove soluzioni e prospettive; Presentazione dei risultati e delle nuove prassi. Il lavoro si sviluppa partendo dall’inquadramento del problema “maltrattamento” con la definizione e presentazione delle principali forme di maltrattamento; prosegue quindi con’analisi del panorama legislativo nazionale ed europeo, e con l’esame dei tipi di tutela previsti. In particolare viene analizzato in che modo il maltrattamento sia preso in considerazione nel codice civile e penale, quali soluzioni e strumenti giuridici siano offerti dal nostro ordinamento, e quali siano le principali lacune legislative. L’esame dei casi clinici porta alla luce con piena evidenza la sussistenza di vuoti normativi e di come la tutela del minore maltrattato non sia garantita appieno. Emergono quindi con piena evidenza nelle conclusioni del lavoro le alcune e le criticità del sistema attuale, con conseguente ricaduta sulla tutela dei minori vittime di abuso e/o maltrattamento. Un primo problema riguarda l’inerzia del Tribunale per i Minorenni, che troppo spesso, di fronte ad una segnalazione e ad una diagnosi certa di maltrattamento, non prende provvedimenti nei confronti di genitori, in attesa di sviluppi da parte delle Procura che svolge le indagini. Questo è un punto cruciale: il Tribunale del Minorenni dovrebbe attivarsi tempestivamente per la tutela , in modo indipendente rispetto alle indagini volte alla ricerca del colpevole, che peraltro seguono i lunghi tempi della giustizia e dei processo. Il lavoro della Procura e del Tribunale Minori, dovrebbe rimanere su due piani distinti, in quanto le finalità degli stessi sono distinte, e la tutela del minore, in presenza di una diagnosi certa di abuso/maltrattamento, non può essere fatta dipendere dalla ricerca del colpevole. Il fatto poi che il Tribunale per i Minori non intervenga con provvedimenti temporanei nei confronti dei genitori (nel momento in cui si ha la certezza che il maltrattamento sia avvenuto in casa) ha una ricaduta anche sul piano operativo della presa in carico da parte dei sanitari. Spesso infatti i medici che devono svolgere visite, esami diagnostici, o comunque trattamenti sanitari sulla piccola vittima si trovano a dover chiedere il consenso informato al genitore maltrattante, a cui ancora compete la piena potestà . E’ di immediata comprensione la situazione di paralisi in cui possano venire a trovarsi i sanitari, che hanno necessità di curare il minore e si possono invece trovare di fronte al diniego del consenso da parte del genitore maltrattante. La manifestazione più eclatante infine delle lacune di tutela si ha nel caso in cui il minore maltrattato venga ricollocato nella casa familiare dove è avvenuto il maltrattamento, addirittura talvolta proprio allo specifico fine di assicurare il colpevole alla giustizia (bambino esca), o “semplicemente “ a causa di un mancata individuazione del colpevole e quindi, mancanza di provvedimenti nei confronti dei genitori. Questo appare non solo non condivisibile ma addirittura non ammissibile in uno stato di diritto che si occupa di tutte le garanzie del cittadino, in cui a questioni come la privacy viene data importanza fondamentale. Il progetto di lavoro, al fine di studiare e presentare nuove possibili prassi, individua come punto focale il “principio della prova sufficiente”. Ciò che si vuole portare alla luce è che la tutela del bambino e la ricerca dell’ autore del maltrattamento devono rimanere su pianti distinti e una tutela effettiva non può essere fatta dipendere dall’andamento delle indagini penali. Si parla di “prova sufficiente” perché, di fronte ad una diagnosi certa di abuso/maltrattamento questo deve essere di per sè sufficiente per attivare e garantire la piena protezione del minore, senza incertezze o tantomeno senza mettere il minore già maltrattato in situazione di ulteriore rischio. In presenza di una certezza clinica individuare il colpevole è senz’ altro fondamentale ma deve essere comunque secondario rispetto alla vita e alla salute del bambino. La certezza che il maltrattamento è avvenuto è il dato che deve far attivare tutto il sistema di protezione nei confronti del minore. Per questo è di fondamentale importanza che il Tribunale dei Minorenni mantenga la sua indipendenza rispetto al Tribunale ordinario /Procura, e adotti in maniera tempestiva i provvedimenti urgenti e necessari, che possono peraltro consentire una effettiva presa in carico del minore da parte degli operatori. Il nostro ordinamento e le legislazioni internazionali sanciscono in modo chiaro la primaria importanza della tutela dell’infanzia, e ciò deve essere garantito ancor più da parte delle Istituzioni laddove il bambino subisca violenza proprio da chi sarebbe deputato a proteggerlo: la famiglia
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CORINI, ANTONIA. "Applicazione del diritto alimentare nell’Unione europea. Poteri pubblici e schemi privati per gestire le violazioni del diritto alimentare". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39865.

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Resumen
La tesi si incentra sull’applicazione del diritto europeo in materia alimentare. L’elaborato prende il via dall’analisi degli obiettivi fondamentali e degli strumenti principali del diritto alimentare, del suo sviluppo storico e delle questioni che ha affrontato. L’applicazione del diritto alimentare è studiata esaminando il sistema dei controlli nell’Unione europea e la correlata implementazione sia da parte degli Operatori del settore alimentare sia da parte delle Autorità Competenti in due Stati membri (Italia e Olanda). Vengono, altresì, esaminati casi pratici in cui sono state rintracciate problematiche nell’applicazione del diritto alimentare o che hanno dimostrato le debolezze del sistema nel gestire le varie violazioni attinenti gli alimenti. Lo studio intende inoltre dimostrare le carenze del sistema normativo sviluppando un concetto teoretico quale quello delle violazioni dovute al “fattore umano” e del loro impatto sugli interessi economici dei consumatori. La tesi, quindi, si focalizza sugli strumenti più idonei alla gestione di violazioni di questa tipologia esaminando la legislazione recentemente adottata e prendendo in considerazione, altresì, le possibili soluzioni che possono derivare dai differenti approcci degli Stati membri e l’opportunità di utilizzare, parallelamente a regole ed attività svolte dalle Autorità competenti, standard privati.
The thesis analyses enforcement of EU food law. The analysis starts by concentrating on the EU Food Law central objectives and basic tools, its historical development and the issues it has aimed to face. Food Law Enforcement is analysed by examining food control systems in the European Union and their implementation by Food Business Operators as well as by the Competent Authorities in two Member States (Italy and The Netherlands). Cases are scrutinised where problems of enforcement or weaknesses of the system have come to light in dealing with various possible violations which concern food. The dissertation aims to show the shortcomings of the legal system and to contribute to solving them by developing a theoretical concept: that of behavioural infringements due to the human factor and of their impact on consumer economic interests. The dissertation, therefore, focuses on the most suitable instruments in dealing with these infringements by examining the newly adopted legislation and by looking at what can be learnt from different approaches chosen in the two Member States studies, including that of combining the Competent Authorities rules and activities to those of Private schemes.
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CORINI, ANTONIA. "Applicazione del diritto alimentare nell’Unione europea. Poteri pubblici e schemi privati per gestire le violazioni del diritto alimentare". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39865.

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La tesi si incentra sull’applicazione del diritto europeo in materia alimentare. L’elaborato prende il via dall’analisi degli obiettivi fondamentali e degli strumenti principali del diritto alimentare, del suo sviluppo storico e delle questioni che ha affrontato. L’applicazione del diritto alimentare è studiata esaminando il sistema dei controlli nell’Unione europea e la correlata implementazione sia da parte degli Operatori del settore alimentare sia da parte delle Autorità Competenti in due Stati membri (Italia e Olanda). Vengono, altresì, esaminati casi pratici in cui sono state rintracciate problematiche nell’applicazione del diritto alimentare o che hanno dimostrato le debolezze del sistema nel gestire le varie violazioni attinenti gli alimenti. Lo studio intende inoltre dimostrare le carenze del sistema normativo sviluppando un concetto teoretico quale quello delle violazioni dovute al “fattore umano” e del loro impatto sugli interessi economici dei consumatori. La tesi, quindi, si focalizza sugli strumenti più idonei alla gestione di violazioni di questa tipologia esaminando la legislazione recentemente adottata e prendendo in considerazione, altresì, le possibili soluzioni che possono derivare dai differenti approcci degli Stati membri e l’opportunità di utilizzare, parallelamente a regole ed attività svolte dalle Autorità competenti, standard privati.
The thesis analyses enforcement of EU food law. The analysis starts by concentrating on the EU Food Law central objectives and basic tools, its historical development and the issues it has aimed to face. Food Law Enforcement is analysed by examining food control systems in the European Union and their implementation by Food Business Operators as well as by the Competent Authorities in two Member States (Italy and The Netherlands). Cases are scrutinised where problems of enforcement or weaknesses of the system have come to light in dealing with various possible violations which concern food. The dissertation aims to show the shortcomings of the legal system and to contribute to solving them by developing a theoretical concept: that of behavioural infringements due to the human factor and of their impact on consumer economic interests. The dissertation, therefore, focuses on the most suitable instruments in dealing with these infringements by examining the newly adopted legislation and by looking at what can be learnt from different approaches chosen in the two Member States studies, including that of combining the Competent Authorities rules and activities to those of Private schemes.
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GURRIERI, CATERINA. "Tutelare la salute mentale. La distribuzione territoriale delle strutture residenziali nella regione Marche". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/241995.

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CERVELLERA, Daniela. "Forme di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La sottostima dei rischi e la sottorappresentazione del genere femminile sul lavoro". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28644.

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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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COCCONI, Monica. "L'organizzazione della tutela della salute". Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11381/2415001.

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Pellegrino, Martina Vivirito. "Principio di precauzione e tutela della salute". Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11562/995363.

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LEI, MASSIMILIANO. "La tutela penale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/917270.

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Nella prima parte del lavoro sono state esaminate le figure soggettive su cui grava il c.d. obbligo prevenzionistico. Si è ritenuto opportuno premettere talune considerazioni in tema di reato proprio sul rilievo che, in determinati settori, ivi compreso quello oggetto di analisi, l’identificazione della lesione penalmente rilevante si interseca con vincoli funzionali riferibili a specifiche categorie soggettive e con esigenze, altrettanto funzionali, di salvaguardia di interessi particolari. Nel secondo capitolo è stato affrontato il tema del trasferimento di funzioni che ha trovato formale riconoscimento nell’art. 16 D.lgs n. 81/08. Sono stati quindi esaminati gli illeciti penali (codicistici ed extra-codicistici) nell’ambito c.d. antinfortunistico. Da ultimo, si è passato alla trattazione, per gli aspetti d’interesse, della disciplina sulla responsabilità da reato degli enti.
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SALA, MICHELE. "L’assistenza farmaceutica fra tutela della salute, evoluzione delle politiche di controllo della spesa farmaceutica e prospettive future". Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/11573/1668402.

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diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, è un diritto fondamentale che lo Stato tutela, al pari di altri diritti, attraverso un complesso bilanciamento di interessi con gli altri principi costituzionali e i limiti finanziari. Tale tutela avviene grazie ai servizi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale, tra i quali rientra anche la dispensazione dei farmaci. Il bene farmaco, essendo parte integrante dei livelli essenziali di assistenza, è soggetto a dei vincoli finanziari. Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di descrivere le soluzione adottate al fine di bilanciare la necessità dell’erogazione gratuita o quasi di farmaci sempre più all'avanguardia e, quella di sostenere il servizio sanitario nazionale da un punto di vista economico. Per questo preliminarmente verrà approfondito il tema della tutela della salute come diritto fondamentale e quello del farmaco come bene costituzionalmente funzionale a tale scopo. Nella seconda parte verrà descritta l’evoluzione della spesa farmaceutica in Italia e in Europa e le varie soluzioni normative adottate anche a livello europeo per far fronte alla costante crescita di questa voce di spesa. Nel terzo ed ultimo capitolo sarà invece approfondito il sistema italiano di contenimento della spesa farmaceutica erogata dal SSN basato sull’applicazione di tetti di spesa e sistemi di compartecipazione alla stessa. Sarà centrale in questa parte la disamina delle vicende processuali che hanno contraddistinto il sistema di compartecipazione cosi congeniato, il cosiddetto “payback” farmaceutico. Fermo restando la necessità di prevedere un sistema di compartecipazione alla spesa, saranno infatti affrontate le motivazioni di questa travagliata vicenda con l’obiettivo di comprenderne le ragioni e ricavarne spunti futuri per il miglioramento di un eventuale e successivo metodo per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
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DAVIGO, ELENA. "Il movimento italiano per la tutela della salute negli ambienti di lavoro (1961-1978)". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1131030.

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La tesi è dedicata alle mobilitazioni italiane in materia di salute e ambiente di lavoro emerse in Italia tra la metà degli anni Sessanta e la fine del decennio successivo. Viene messa in luce la molteplicità degli attori politici e sociali che hanno preso parte al movimento e ricostruita la traiettoria intellettuale e politica di alcune figure che ebbero un ruolo di primo piano in quel contesto. Viene adottato un punto di vista nazionale, ma al contempo sono approfonditi alcuni casi di studio (Milano, Venezia, Torino) al fine di comprendere quali furono i fattori di nocività denunciati, quali le richieste sollevate e quali i riscontri ottenuti. Infine è ricostruito il dibattito tra sindacato e istituzioni, locali e nazionali, volto all'elaborazione della riforma sanitaria. La messa in luce di continuità e rotture tra le richieste avanzate dal movimento e l'istituzione del Servizio sanitario nazionale, nel 1978, permette di effettuare un bilancio storiografico di quella stagione conflittuale e di riflettere sul passaggio da decennio Settanta a decennio Ottanta.
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TAIANI, Rodolfo. "Un tesoro da salvaguardare : Organizzazione sanitaria e tutela della salute pubblicata in Trentino nella prima meta del XIX secolo". Doctoral thesis, 1992. http://hdl.handle.net/1814/5990.

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Defence date: 30 November 1992
Examining board: Prof. Pietro Corsi, Università di Firenze ; Prof. Luisa Mangoni, Università di Trento ; Prof. Brigitte Mazohl-Wallnig, Università di Strasburgo ; Prof. Giuseppe Olmi, Università di Trento (supervisore esterno) ; Prof. Stuart Woolf, IUE (supervisore)
First made available online: 13 June 2016
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TITTARELLI, ROBERTA. "Il ruolo del sistema nazionale di allerta precoce nella tutela della salute pubblica: strategie istituzionali e contributo tossicologico-forense per il contrasto alla diffusione delle nuove sostanze psicoattive". Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1549416.

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Lo scopo della presente tesi è di esporre il ruolo e le attività svolte dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP), istituito nel 2009 dal Dipartimento per le Politiche Antidroga (DPA) e coordinato dal punto di vista operativo e scientifico, a partire da giugno 2016, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Si descrive l’organizzazione del flusso di informazioni e i dati epidemiologici relativi alla diffusione delle nuove sostanze psicoattive (NSP) sul territorio europeo e nazionale, attraverso le segnalazioni precoci della loro comparsa sul mercato clandestino e la tempestiva comunicazione di eventuali stati di allerta relativi a fenomeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica strettamente correlati al consumo di questi composti. Obiettivo della tesi è anche l’illustrazione delle strategie messe in atto per far fronte alla rapida diffusione delle NSP nella Unione Europea e sul territorio italiano, presentando il supporto biotossicologico fornito dalla Unità Operativa di Tossicologia Forense dell’Università Sapienza di Roma (UO di Biotossicologia), nell’ambito delle attività del Sistema di Allerta. A tale proposito verrà descritto il ruolo della UO di Biotossicologia nella revisione delle Comunicazioni provenienti dall’Osservatorio Europeo sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze e la preparazione delle Informative relative ai sequestri operati dalle forze dell’ordine su territorio nazionale. Verrà inoltre esposto il contributo tecnico analitico offerto dalla suddetta Unità Operativa nei casi di accertamenti tossicologici effettuati su materiale non biologico oggetto di sequestro. Infine verranno presentate le revisioni sistematiche della letteratura internazionale, realizzate dall’Unità Operativa di Tossicologia Forense in merito alle NSP di maggiore diffusione e pericolosità sul territorio nazionale, sulla base dell’esperienza tecnico scientifica maturata durante la collaborazione con lo SNAP. Capitolo 1: viene illustrata l’organizzazione del Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP) ed il ruolo cruciale che tale piattaforma riveste nella tutela della salute pubblica, coordinando lo scambio rapido di informazioni tra l’Osservatorio Europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze, le Forze dell’Ordine che operano i sequestri su territorio nazionale ed i Centri Collaborativi (ospedali, dipartimenti di emergenza, Ser.D.), al fine di facilitare la precoce individuazione di nuove sostanze psicoattive sul mercato clandestino e supportare le attività medico-sanitarie nel trattamento in emergenza di soggetti in stati di intossicazione acuta da NSP. Capitolo 2: si introduce il concetto di nuova sostanza psicoattiva, effettuando una disamina della struttura chimica delle principali classi di appartenenza di questi composti ed approfondendo la delicata problematica dello stato di emergenza socio-sanitaria connesso al loro consumo. Capitolo 3: viene descritto il supporto biotossicologico e tecnico analitico che l’Unità Operativa di Tossicologia Forense offre all’interno dello SNAP nella supervisione della documentazione e degli eventi che sono oggetto di attività del Sistema, sia a livello europeo che nazionale. Vengono, inoltre, presentate le revisioni sistematiche della letteratura internazionale realizzate dall’UO, in merito alle NSP maggiormente diffuse nel nostro Paese e che rappresentano ad oggi un grave rischio per la salute pubblica. Capitolo 4: è dedicato alle conclusioni del lavoro di tesi, alle criticità del complesso sistema dedicato alla prevenzione ed alla lotta alla diffusione delle NSP ed agli obiettivi futuri, prevalentemente focalizzati sulla messa a punto di nuovi strumenti scientifici e legislativi sempre più efficaci per affrontare e combattere l’emergenza sociale e medico-sanitaria causata dalla indiscriminata espansione di queste nuove sostanze.
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CORTI, IVAN. "Ruolo dei mercati ittici quali osservatori epidemiologici per il monitoraggio di malattie zoonosiche, infettive, parassitarie, neoplastiche e tecnopatie a tutela del consumatore, della qualità dei prodotti, della salute animale e dell’ambiente". Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/11570/3245333.

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The study was conducted over the three-year period 2019-2022 and aimed to demonstrate the role of fish markets as an epidemiological observatory through the highlighting of zoonotic, diffusive infectious, parasitic, neoplastic, and technopathic diseases with particular regard to freshwater species   from a One Health perspective. This was done through necropsy evaluations, on a random basis, with the aim of enucleating the possible usefulness of the results of "raw material" controls by FBOs, as well as, potentially, creating feedback between the Competent Authority of Official Control and FBOs of the entire fish chain, not unlike what is currently provided in the meat sector. Sampling took place at the Milan Fish Market, a reference market in Italy and the European Union. A total of 930 individuals belonging to 18 freshwater species including anadromous and catadromous species, on sale at the market and present at the time of the inspection, were sampled. In addition, following the finding of a nematode in the heart of a swordfish an additional 364 individuals from FAO 27.IX and FAO 34 were sampled. From what emerged from this study it was possible to highlight many elements, including: the prevalence of "visible" parasites (as indicated in Reg. (EC) 2074/2005) in freshwater and anadromous fish present in the Milan fish market (4.7%), even by single species, during the period considered; the finding of Triaenophorus nodulosus, a cestode that we are not yet aware of in the Lake Bolsena reservoir in pike (Esox lucius); the intracardiac localization of the parasite Hysterothylacium incurvum in swordfish (Xiphias gladius) fished in the Central and Eastern Atlantic Ocean in Portuguese waters, not yet described with this particular localization; the prevalence of Eustrongylides for perch species in Lake Garda and Big-scale sand smelt in Lake Trasimeno, as well as the finding of pathophysiological alterations and their prevalence and origins. All that was found provided valuable elements to be able to consider the epidemiological role of fish markets as "strategic."   Pathophysiological alterations of different nature and technopathologies were identified. Depending on the type of finding, collateral examinations such as parasitological, histological, microbiological, and molecular examinations were conducted. The results of this investigation suggest that a thorough autopsy examination, possibly strengthened by simple analytical appeals, conducted on a sample basis, may be repayable for the greater protection of public health, environmental health, and aquatic organisms themselves, in full One Health perspective.
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BALLONI, MATTEO. "Strategie sanitarie comparate. Inghilterra e Stati Uniti, prove di convergenza tra modelli antitetici". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1137778.

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Irene, Amoruso. "Salute pubblica e patogeni emergenti idrotrasmessi: implementazione dell'attività di monitoraggio e tutela delle risorse idropotabili lungo le filiere idriche integrate". Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3271050.

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BASILI, Silvia. "Gli attuali scenari del commercio internazionale dei prodotti agroalimentari, tra vecchie e nuove questioni di sicurezza alimentare: una riflessone comparatistica ta UE, USA e CINA". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251081.

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Resumen
Il commercio dei prodotti agroalimentari ha assunto oggi una dimensione globale, che pone una serie di questioni su cui è necessario riflettere. Una di queste riguarda la sicurezza alimentare intesa nell'accezione di food safety, ossia come il diritto di ogni individuo a consumare cibo sano e sicuro. La sicurezza alimentare implica l'assenza di elementi estranei che sono riconducibili ai residui dei trattamenti antiparassitari, veterinari, contaminanti ambientali o ancora l'assenza di adulterazioni nel processo di produzione, che possono comportare un rischio per la salute dei consumatori. La tesi analizza le principali dinamiche internazionali relative all'attuale commercio dei prodotti agroalimentari, focalizzando l'attenzione sulla questione della sicurezza alimentare, che da un lato deve garantire senza compromessi la tutela di tutti i consumatori, e dall'altro però, le misure adottate non devono costituire inutili ostacoli commerciali per le imprese alimentari esportatrici. L'analisi inizia dagli accordi nati nell'ambito della WTO, con la firma del Trattato di Marrakech nel 1994, con lo scopo di favorire gli scambi commerciali internazionali attraverso una maggiore armonizzazione delle differenti normative di riferimento. Per quanto riguarda specificamente la sicurezza alimentare si fa riferimento all'Accordo SPS sulle misure sanitarie e fitosanitarie e al Codex Alimentarius, che hanno lo scopo di creare un sistema di norme internazionali valido all'interno dei paesi membri della WTO per tutelare la salute dei consumatori e garantire pratiche eque nel commercio degli alimenti. Dal contesto multilaterale della WTO si procede ad analizzare il ruolo degli accordi bilaterali o regionali, nati in seguito alla crisi del multilateralismo, iniziata con il round di Doha nel 2001e dovuta principalmente all'eterogeneità delle posizioni dei Paesi membri. In particolare nell'ambito degli accordi bilaterali si fa riferimento al partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) recentemente negoziato tra UE e USA, e fermo per ora a tale fase. Si tratta di un accordo di libero scambio volto ad abbattere molte barriere commerciali esistenti tra le due sponde dell'Atlantico, con particolare riferimento a quelle non tariffarie consistenti in divergenze normative che ostacolano le esportazioni, tra cui vanno sicuramente ricomprese le misure sanitarie e fitosanitarie, che si sono rivelate le questioni maggiormente dibattute nel corso delle trattative del TTIP, offrendo lo spunto per analizzare in chiave comparatistica le due diverse tradizioni giuridiche di food safety, delineate attraverso la tematica degli OGM, dove emerge la distanza dell'approccio giuridico tra le due potenze transatlantiche. L'uso delle moderne tecniche di ingegneria genetica in campo alimentare è stato uno dei temi particolarmente discussi nell'ambito delle negoziazioni; gli OGM erano già stati oggetto di una controversia tra Europa e USA nell'ambito della WTO. In ogni caso il TTIP, nonostante il suo fallimento, segna comunque la volontà delle due potenze di trovare una base normativa comune. L'ultima parte della tesi riguarda invece l'evoluzione della sicurezza alimentare in Cina, che grazie alla rapida crescita economica degli ultimi anni, si attesta ad essere una delle potenze protagoniste degli scambi commerciali mondiali, completando in tal modo il quadro internazionale di riferimento. L'introduzione nel 2009 della prima legge sulla sicurezza alimentare, poi modifica nel 2015, rappresenta un primo avvicinamento ai sistemi normativi occidentali. L'analisi delle diverse normative di food safety nel contesto europeo, statunitense e cinese mostra come la globalizzazione economica abbia determinato anche una globalizzazione giuridica o meglio un progressivo allineamento dei diversi sistemi normativi. La necessità di facilitare gli scambi commerciali per competere a livello mondiale ha favorito l'avvicinamento dei vari ordinamenti giuridici. Pertanto si assiste a una sorta di "contaminazione legislativa" estranea alla politica commerciale comune della WTO, ferma da tempo ad una fase di completa stagnazione. In particolare per quanto riguarda il settore alimentare si auspica che il progressivo avvicinamento dei sistemi normativi sul tema della sicurezza alimentare possa favorire la nascita di una food law unitaria a livello globale, che sappia rispondere alle esigenze economiche - commerciali della libera circolazione dei prodotti, e contemporaneamente garantire la tutela di tutti i consumatori, assicurando un elevato livello di qualità e sicurezza.
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IAMMARINO, Debora. "Danno ambientale e responsabilità nella gestione dei rifiuti". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251115.

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Resumen
La disciplina del danno ambientale è stata oggetto di diverse e numerose modifiche nel corso degli anni, sia a livello nazionale che europeo. Regolata in Italia, per la prima volta, dalla L. 349/1986 che, all’art. 18, prevedeva la risarcibilità del danno ambientale indipendentemente dalla violazione di altri diritti individuali come la proprietà privata o la salute. In ambito Europeo il primo intervento si è avuto con l’adozione della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. La Direttiva è stata poi recepita in Italia con il D.Lgs. n. 152/2006, che nella Parte Sesta si occupa puntualmente di responsabilità per inquinamento ambientale. Tuttavia, le principali novità della normativa comunitaria con riferimento al regime di responsabilità per attività inquinanti nei confronti dei beni ambientali, non sono state immediatamente riprese in modo adeguato dalla normativa italiana, motivo per cui sono state emanate due procedure di infrazione nei confronti del Governo italiano che, per correre ai ripari, in un primo momento, ha approvato il D.l. 135/2009 introduttivo di nuovi criteri per il ripristino del danno ambientale e successivamente il legislatore è intervenuto con la Legge n. 97/2013 in materia di misure di risarcimento del danno e in materia di criteri di imputazione delle responsabilità. Tuttavia, l’assetto dei criteri di imputazione delle responsabilità è stato più volte oggetto degli interventi interpretativi della giurisprudenza che hanno delineato un quadro molto più rispondente alle istanze di origine comunitaria e ai principi del diritto europeo. All’interno di questo quadro più ampio si inserisce la questione della Gestione dei rifiuti, anch’essa oggetto di svariate modifiche normative volte sempre di più ad una tutela ambientale maggiore e prioritaria, attraverso metodi e tecniche in grado di ridurre la produzione dei rifiuti, l’introduzione del concetto di riduzione, prevenzione e recupero, riciclo e solo in ultimo lo smaltimento. Ruolo centrale assume in questo ambito l’attribuzione delle relative responsabilità in capo ai vari soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti, pertanto nell’ultimo capitolo, si analizzeranno le diverse forme di responsabilità degli stessi e si darà conto dei principali interventi giurisprudenziali e della diverse interpretazioni dottrinali che hanno interessato la materia negli ultimi anni.
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