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Levaggi, Rosella. "The History of Intergovernmental Grants in Britain: a New Perspective in an Asymmetry of Information Framework*". Journal of Public Finance and Public Choice 12, n.º 2 (1 de octubre de 1994): 171–89. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539950.

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Resumen
Abstract L’asimmetria informativa è l’elemento caratteristico della relazione tra governo centrale e governi locali. Da un lato, l’esistenza dei governi locali si giustifica per il loro maggior grado di conoscenza circa le preferenze ed i bisogni locali. Dall’altro lato, quando si deve organizzare l’allocazione delle risorse sul piano nazionale attraverso un sistema di trasferimenti, queste informazioni dovrebbero essere conosciute a livello di governo centrale.In questo scritto si presenta la storia recente dei trasferimenti alle autorità locali in Gran Bretagna per mostrare un esempio pratico del modo in cui il governo centrale ha tentato di risolvere il problema.Dapprima il governo centrale ha ritenuto di conoscere tutti i parametri necessari per stabilire un sistema ottimale di trasferimenti. In una seconda fase, esso ha compreso la natura dei problemi derivanti dal fatto che le autorità locali disponevano di informazioni migliori. Il controllo della spesa è divenuto il principale obiettivo del governo e le riforme introdotte nel sistema dei trasferimenti riflettono quest’obiettivo.
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Delay, E., M. Moutran, G. Toussoun, C. Ho Quoc, S. Garson y R. Sinna. "Apporto dei trasferimenti adiposi nella ricostruzione mammaria". EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica 9, n.º 2 (enero de 2011): 1–11. http://dx.doi.org/10.1016/s1769-6704(11)70634-9.

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Schoofs, M., J. Guillou y G. Wavreille. "Teoria dei lembi. Strategia dei trasferimenti liberi". EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica 14, n.º 4 (diciembre de 2016): 1–19. http://dx.doi.org/10.1016/s1769-6704(16)80612-9.

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Spindler, Zane A. "Infrastructure, Privatization and the Rent-Seeking Cycle". Journal of Public Finance and Public Choice 11, n.º 1 (1 de abril de 1993): 19–27. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539581.

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Resumen
Abstract In molte economie moderne è di attualità il tema del deterioramento delle infrastrutture, che secondo alcuni sarebbe aggravato dai processi di privatizzazione attualmente in atto in molti paesi.Una spiegazione alternative è, invece, più complessa: sia il deterioramento delle infrastrutture che i processi di privatizzazione sarebbero manifestazidne di un fenomeno che potrebbe essere denominato «ciclo del rent-seeking».Sia l’inadeguatezza delle infrastrutture che le privatizzazioni conseguono al fatto che l nspettivi gruppi d’interesse perdono nella concorrenza sul rent-seeking quote del bilancio. La privatizzazione dei beni dello Stato fa aumentare le entrate correnti ed evita spese attuali e future, lasciando quindi risorse per trasferimenti senza sacrificare le infrastrutture. Essa può, quindi, essere favorita sia da coloro che intendono curare le infrastrutture che da quanti desiderano l’aumento dei trasferimenti. I risultati complessivi, tuttavia, possono essere sostanzialmente inefficienti.
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Holcombe, Randall G. y Michael D. Stroup. "Federal Funding and the Cartelization of State Governments*". Journal of Public Finance and Public Choice 11, n.º 2 (1 de octubre de 1993): 101–9. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539680.

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Resumen
Abstract Il finanziamento federale dei programmi governativi degli stati può essere giustificato con diverse argomentazioni.Questo studio discute da un punto di vista teorico gli effetti del finanziamento federale sulla concorrenza tra stati. L’indagine si basa sul modello di concorrenza tra governi di Tiebout e riguarda direttamente le spese pubbliche negli Stati Uniti (federali e statali).Sulla base di questo modello, l’analisi empirica della spesa statale negli Stati Uniti dimostra che un piò elevato livello di trasferimenti federali è associato ad una piò bassa variabilità della spesa statale complessiva, ed in particolare della spesa per salute, istruzione e benessere. La ragione di ciò sembra essere che i trasferimenti federali ai governi statali riducono la concorrenza intergovernativa, attuando quindi le differenze nella composizione della spesa statale: gli individui infatti hanno minore interesse a spostarsi da uno stato all’altro sulla base del confronto tra utilità della spesa statale e suo costo (che rimane invariato per la parte finanziata a livello federale).
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de Filippo, Elena y Salvatore Strozza. "Le migrazioni interne degli stranieri in Italia". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 121 (febrero de 2011): 168–95. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-121010.

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Resumen
Una parte crescente dei trasferimenti di residenza tra comuni italiani riguarda cittadini stranieri. Questo articolo prova a dare conto di questo aspetto delle migrazioni interne cercando di rispondere ad alcuni quesiti. Esistono differenze per intensitŕ, tipologie e direttrici migratorie nella mobilitŕ interna degli stranieri rispetto a quella degli italiani? E tra gli stessi stranieri ci sono differenziali significativi per nazionalitŕ? Quanto giocano le caratteristiche personali e quanto il territorio a determinare la propensione degli immigrati a spostarsi verso altre regioni italiane? Infine, il Mezzogiorno e, in particolare, la Campania restano prevalentemente aree di transito dell'immigrazione oppure nel tempo il loro ruolo si è almeno in parte modificato? Da meno di 70mila nel 1998 i trasferimenti di residenza dei cittadini stranieri sono diventati a partire dal 2006 oltre 200mila per effetto della crescita della popolazione straniera residente che da sempre ha fatto registrare livelli di mobilitŕ interna pari a circa 3 volte quelli degli italiani. Particolarmente accentuata appare la mobilitŕ delle nazionalitŕ di più recente immigrazione e di quelle che per tipologia di inserimento lavorativo hanno molteplici riferimenti nei vari contesti geografici; meno mobili risultano alcune collettivitŕ di più antico insediamento soprattutto se concentrate nei poli delle principali aree metropolitane.
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Lupoi, Maurizio. "Imposte sui trasferimenti: l'arricchimento dei beneficiari (pagg. 32-33 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 144–53. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.249.

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Fabrizi, Andrea. "Collaborazioni e trasferimenti di conoscenza tra enti pubblici e imprese: l'esperienza europea". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 2 (julio de 2014): 45–74. http://dx.doi.org/10.3280/qu2014-002002.

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Capriati, Michele. "Spesa pubblica e sviluppo umano nelle Regioni italiane". QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, n.º 2 (junio de 2011): 23–56. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002002.

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Resumen
Il lavoro ha l'obiettivo di analizzare le relazioni tra spesa pubblica e sviluppo umano nelle Regioni italiane. I principali risultati mettono in evidenza una geografia dello sviluppo umano regionale molto diversa da quella basata sul Pil pro capite. Inoltre, nel periodo considerato vi č una debole convergenza territoriale del benessere. Lo sviluppo delle Regioni sembra dipendere in misura significativa dalla spesa per il lavoro e la sicurezza sociale, capitale umano e ambiente mentre un contributo negativo sembra provenire dai trasferimenti in conto capitale per le attivitŕ produttive.
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Lenzi, Mauro. "Forme e funzioni dei trasferimenti patrimoniali dei beni della Chiesa in area romana". Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 111, n.º 2 (1999): 771–859. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1999.3724.

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Miccinesi, Marco y Marco Allena. "Imposte sui trasferimenti: trust liquidatori e di garanzia (pagg. 43-46 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 199–205. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.255.

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Vasapolli, Andrea. "Imposte sui trasferimenti: attribuzioni ai beneficiari 'senza formalità' (pagg. 41-43 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 192–98. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.254.

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Crisci, Massimiliano. "Popolazione e territorio: sistemi urbani della mobilità pendolare e domiciliare come spazi di vita quotidiana". ARGOMENTI, n.º 34 (junio de 2012): 81–102. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034004.

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Resumen
Il contributo propone un accostamento tra le traiettorie territoriali sviluppate dai cambiamenti di domicilio e dal pendolarismo all'interno di una metropoli come Roma. La cadenza con cui si cambia abitazione è ovviamente più ampia rispetto alla frequenza giornaliera dello spostamento casa-lavoro. Tuttavia, è ipotizzabile che il gigantismo del territorio romano, lo squilibrio nella distribuzione territoriale delle residenze e delle unità produttive e la forte dipendenza della mobilità cittadina da infrastrutture di comunicazione inadeguate, rappresentino dei vincoli agli spostamenti, tali da incanalare buona parte delle traiettorie lungo percorsi circoscritti all'interno di analoghe porzioni di città, sia nel caso della mobilità quotidiana per lavoro, che dei trasferimenti di abitazione.
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Montanari, Francesco. "Imposte sui trasferimenti: esenzioni, agevolazioni e determinazione del valore dei beni (pagg. 36-37 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 162–65. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.251.

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Giannone, Carlo. "Trasferimenti e partecipazione al gettito nella finanza a più livelli di governo: spunti per un approccio positivo". Journal of Public Finance and Public Choice 6, n.º 3 (1 de octubre de 1988): 237–44. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344587.

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Resumen
Abstract The effects for fiscal equalization of intergovernmental grants-in-aid are compared in this paper with those produced by revenue sharing.A useful methodology to follow for this purpose is that provided by the Public Choice which takes account of the political market, a relevant entity also in this field but usually not a very competitive one.This analysis suggests that a rational system of checks and balances could only come through a constitutional voting procedure.
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Tassani, Thomas. "Imposte sui trasferimenti: il trust quale attribuzione gratuita indiretta 'a formazione progressiva' (pagg. 26-34 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 135–43. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.248.

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Neppi Modona, Guido. "NEL MONDO DELLA GIUSTIZIA: FRATTURE E CONTINUITÀ TRA REGIME FASCISTA E ORDINAMENTO DEMOCRATICO". Il Politico 251, n.º 2 (3 de marzo de 2020): 239–54. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.247.

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Resumen
Per quanto possa apparire paradossale, per alcuni decenni dopo la caduta del fascismo nel mondo della giustizia convivono radicali fratture rispetto al regime e ferrea continuità nella struttura ordinamentale, negli uomini (le donne entreranno in magistratura solo nel 1964) e nelle prassi operative della magistratura italiana. Per rendersi conto di quanto fosse profonda la contraddizione tra fratture e continuità converrà richiamare per sommi capi lo stato della giustizia nel regime fascista, che a sua volta si poneva in termini di sostanziale continuità con lo Stato liberale. La magistratura non godeva né dell’indipendenza esterna dal potere esecutivo, né dell’indipendenza interna dai vertici dell’organizzazione giudiziaria e dai capi degli uffici. In particolare, il pubblico ministero era in rapporto di diretta dipendenza dal Ministro della giustizia; quanto alla magistratura giudicante, i poteri relativi allo stato giuridico (ingresso in carriera, assegnazione della sede, trasferimenti, promozioni, incarichi direttivi, azione disciplinare) erano esercitati dal Ministro della giustizia o da commissioni di alti magistrati istituite presso il ministero. [continua]
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Pilato, Fiorella. "La desertificazione degli uffici di procura: un disastro annunciato". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 3 (julio de 2009): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003004.

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Resumen
- Gli attuali vuoti di organico delle procure sono devastanti: giŕ ammontano a oltre 200, sono concentrati in alcune sedi per lo piů del sud e sono destinati ad aumentare rapidamente per motivi fisiologici: pensionamenti, trasferimenti in secondo grado, in Cassazione e alla DNA, passaggi a incarichi direttivi e semidirettivi (a cui si accompagna l'impossibilitŕ di destinare agli uffici di procura i magistrati di prima nomina). La carenza di vocazioni per le funzioni requirenti si conferma a ogni pubblicazione di posti vacanti. Le ragioni sono molteplici: principalmente l'introduzione di una serie di ostacoli territoriali e funzionali per il transito dal settore giudicante a quello requirente e viceversa, ma anche la riforma dell'assetto degli uffici requirenti di cui al decreto legislativo 106/2006, che ha reso meno appetibili le procure per chi teme di perdere indipendenza interna e autonomia di fronte ai dirigenti. In ogni caso la desertificazione delle procure incombe e senza rimedi adeguati la paralisi č prossima.
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Corasaniti, Giuseppe. "Imposte sui trasferimenti: liquidazione dell'imposta in relazione ad attribuzioni effettuate da trust già esistenti (pagg. 34-35 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 154–61. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.250.

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Sammartino, Luigi. "Trasferimenti di armi a gruppi armati: Le implicazioni di Diritto Internazionale per le forniture militari ai Peshmerga in Iraq". Military Law and the Law of War Review 54, n.º 1 (diciembre de 2015): 117–37. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.2015.01.05.

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Curami, Andrea. "L'industria bellica prima dell'8 settembre". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 261 (febrero de 2011): 665–79. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261006.

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Resumen
L'autore esamina le cause del sottoutilizzo dell'industria italiana durante il secondo conflitto mondiale, nonostante una disponibilitŕ di manodopera, forza motrice e materie prime superiore a quella che vi era stata nella Grande guerra, quando l'industria nazionale era stata al contrario capace di avviaremolte produzioni, di raggiungere alti livelli produttivi e di seguire l'evoluzione tecnologica. Staticitŕ progettuale e risultati quantitativamente e qualitativamente limitati caratterizzarono cosě il secondo conflitto mondiale e si spiegano sia con la maggior forza dell'industria rispetto al potere politico, sia con il timore di quest'ultimo di imporre al paese scelte che avrebbero potuto ridurre drasticamente il consenso al regime. In Italia, come in Germania, centrale fu la questione della disponibilitŕ di manodopera per l'industria, e in particolare di quella specializzata. Le richieste avanzate all'inizio del 1943 dai militari circa un uso piů intenso della manodopera (aumento dell'orario di lavoro, diversa normativa sui trasferimenti, impiego piů esteso di donne e ragazzi e controlli piů severi) vennero respinte da Mussolini, che poco dopo sottrasse agli Stati Maggiori ogni controllo sulla produzione bellica.
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Filandri, Marianna, Enrica Morlicchio y Emanuela Struffolino. "Povertà, lavoro e famiglia: una riflessione introduttiva". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 161 (diciembre de 2021): 27–33. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-161002.

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La povertà nonostante il lavoro rimane un problema rilevante e anzi in crescita. Ciò non è dovuto solo alle conseguenze economiche e sociali della pandemia, dal momento che tale tendenza era già chiaramente manifesta a partire dalla crisi del 2008. Da decenni milioni di famiglie in Europa (ma possiamo generalizzare ad altre aree geografiche) vivono in condizioni di povertà sebbene uno o più componenti siano di fatto parte del sistema occupazionale. Bisogna allora subito chiarire se parliamo di lavoro povero o di povertà delle famiglie di lavoratori. Questi concetti non sono solo analiticamente differenti, ma richiamano fenomeni non completamente sovrapponibili. Inoltre, essi hanno diverse implicazioni di policy. Nel saggio di introduzione alla Special Issue è analizzata la questione definitoria e sostanziale dei due lati del problema. Viene infatti argomentato come per un piano di intervento organico per contrastare la povertà da lavoro sono necessarie analisi approfondite che riconoscano la complessità del fenomeno guardando sia a bassi salari e limitata partecipazione al mercato del lavoro sia al nucleo famigliare, agli alti carichi familiari e al livello insufficiente di trasferimenti
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Cesa, Marco. "AA.VV., Il commercio delle armi. Per un controllo nei trasferimenti internazionali di armamenti, Milano, Angeli, 1991, pp. 223, L. 23.000." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, n.º 1 (abril de 1992): 166–67. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001830x.

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Salvati, Adriana. "Imposte sui trasferimenti: operazioni effettuate durante la vita del trust, sostituzione del trustee e imposte ipocatastali (pagg. 37-40 della Circolare)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 166–73. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.252.

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Cifarelli, Paola. "Transferts culturels franco-italiens au Moyen Âge. Trasferimenti culturali italo francesi, études réunies par / a cura di R. Antonelli, J. Ducos, C." Studi Francesi, n.º 197 (LXVI | II) (1 de agosto de 2022): 383–84. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.49494.

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Forcolin, Francesca. "Sylviane Léoni e Laura Restuccia, L’isola come metafora: trasferimenti e scambi nello spazio mediterraneo / L’île comme métaphore: trasferts et échanges dans l’espace méditerranéen". Studi Francesi, n.º 162 (LIV | III) (1 de noviembre de 2010): 608–9. http://dx.doi.org/10.4000/studifrancesi.6487.

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Quiroz Vitale, Marco A. "Vittime e schiavi. Il rischio dello stigma sociale". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 2 (noviembre de 2010): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002002.

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La figura estrema della vittima, nell'era della globalizzazione, č lo schiavo ed anche i sistemi giuridici internazionali, con la Convenzione ONU del 2000 e con quella del Consiglio d'Europa del 2005, si sono adattati, dall'inizio del nuovo secolo, ai mutati processi di vittimizzazione che riducono, sempre piů di frequente, i migranti in condizioni di asservimento. In questo articolo l'autore analizza la condizione sociale della vittima-schiavo, a partire dalle ricerche condotte in Italia, mostrando come le evidenze empiriche smentiscono le ipotesi criminologiche secondo cui il semplice coinvolgimento nel rito del processo sia condizione necessaria e sufficiente a liberare le vittime-schiavi dalla loro condizione di inferioritŕ e sottomissione; al contrario la vittima č in grado di uscire dalla sua condizione di deuteragonismo sociale, termine proposto per indicare la peculiare condizione di minoritŕ sociale e strutturale rilevata nelle ricerche empiriche, solo se il rischio di stigmatizzazione viene ridotto grazie all'opera di agenzie di promozione sociale che puntino al recupero di una identitŕ positiva delle vittime. Appaiono, invece, per lo piů ininfluenti le misure di sostegno assistenziale alle vittime che di traducono in meri trasferimenti monetari; tali misure offrono opportunitŕ reali solo se gli enti pubblici erogatori dei sussidi economici operano in rete con le agenzie sociali che siano in grado di inibire i processi di stigmatizzazione e generare aspettative positive di socializzazione e protagonismo.
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Siniscalchi, Vincenzo. "Quattro anni al Csm: ri/epilogo". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 4 (octubre de 2010): 25–35. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-004003.

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La legge n. 181 del 2008: le modifiche alla disciplina del trasferimento d'ufficio nelle sedi «disagiate» e il trasferimento d'ufficio nelle sedi «a copertura immediata» / 2. Il decreto legge n. 193 del 2009: l'abolizione delle sedi «a copertura immediata», la previsione temporanea di un nuovo trasferimento d'ufficio e la modifica della disciplina del "vecchio" trasferimento d'ufficio nelle sedi «disagiate» / 3. La legge n. 24 del 2010: la deroga, per i magistrati nominati con decreto ministeriale 2 ottobre 2009, al divieto di esercitare le funzioni requirenti al termine del tirocinio; la possibile assegnazione, per tutti i magistrati, a una sede provvisoria al termine del tirocinio e la successiva assegnazione della sede anche in deroga al decreto legislativo n. 160 del 2006 / 4. Considerazioni conclusive.
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Cannella, Giovanni. "Tutela giudiziaria ed estensione delle ipotesi di decadenza". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 6 (marzo de 2011): 113–25. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006008.

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1. La nuova disciplina della decadenza in generale / 2. L'estensione della decadenza ad altre ipotesi / 3. Recesso dal rapporto di lavoro parasubordinato / 4. Trasferimento del lavoratore / 5. Il trasferimento d'azienda / 6. La titolaritŕ del rapporto di lavoro / 7. Rapporti a termine: cenni / 8. Conclusioni.
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Colombelli, Alessandra, Elettra D’Amico, Emilio Paolucci y Riccardo Ricci. "Attività e modelli universitari di trasferimento tecnologico". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (diciembre de 2018): 10–27. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003002.

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Resumen
Le università si trovano oggi a dover perseguire la loro "terza missione", essendo chiamate a contribuire allo sviluppo economico regionale. Esse svolgono pertanto diverse attività di trasferimento tecnologico. Questo articolo ha l'obiettivo di analizzare l'adozione di tali attività nelle università tecniche europee e di identificare i possibili modelli di trasferimento tecnologico. L'analisi presentata è di tipo quantitativo. I dati sono estrapolati da un questionario redatto da una Task Force dell'associazione universitaria Cesaer. Studiando i diversi approcci che le università hanno nei confronti del trasferimento tecnologico è stato possibile identificare tre diversi modelli: uno maturo, uno incompleto, e uno in via di sviluppo con un ruolo rispettivamente centrale, secondario e quasi centrale negli ecosistemi di cui fanno parte.
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Benzi, Cecilia. "Mandato senza rappresentanza e trasferimento al mandante (Risposta a interpello 27 giugno 2022, n. 347)". Trusts, n.º 6 (1 de diciembre de 2022): 1070–73. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.217.

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Massima Il trasferimento, senza corrispettivo, nella sfera giuridica del mandante dell’immobile acquistato dal mandatario in forza di mandato senza rappresentanza è da assoggettare alla ordinaria disciplina dell’imposta sulle successioni e donazioni nonché alle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale. Tale ultimo atto, che produce l’effetto di trasferire l’immobile a titolo gratuito a favore del mandante, assume rilievo ai fini delle imposte indirette essendo produttivo di effetti reali, a nulla rilevando che il trasferimento sia effettuato nell’ambito di un rapporto contrattuale.
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Delay, E. y S. Guerid. "Trasferimento di adipe nella chirurgia del seno". EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica¸ Ricostruttiva ed Estetica 16, n.º 1 (marzo de 2018): 1–13. http://dx.doi.org/10.1016/s1769-6704(18)87982-7.

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Ferri, Giampietro. "Obiettivo. Inamovibilitŕ dei magistrati e governo della istituzione giudiziaria. Il trasferimento d'ufficio dei magistrati fra esigenze oragnizzative e principio di inamovibilitŕ". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 4 (septiembre de 2009): 61–81. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-004006.

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Resumen
1. La legge n. 321 del 1991 e l'assegnazione d'ufficio dei magistrati per la copertura delle sedi «vacanti»2. Il trasferimento d'ufficio dei magistrati previsto dalla legge n. 133 del 1998 per la copertura delle sedi «disagiate»3. Le novitŕ introdotte dalla legge n. 181 del 2008: l'abolizione dell'assegnazione d'ufficio prevista dalla legge n. 321 del 1991 e la modifica dei criteri di identificazione delle sedi «disagiate»4. (segue) I benefici per i magistrati e il trasferimento d'ufficio nelle sedi «a copertura immediata» / 5. (segue) Il problema della sua compatibilitŕ con l'art. 107, comma 1, Costituzione6. Considerazioni conclusive.
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Carcano, Domenico. "Obiettivo. Il trasferimento per incompatibilitŕ: un istituto in cerca di autore". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 4 (septiembre de 2009): 82–92. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-004007.

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Galli, Emma. "Rugge, F. (ed.), Il trasferimento internazionale dei modelli istituzionali". Journal of Public Finance and Public Choice 30, n.º 1 (1 de abril de 2012): 210–12. http://dx.doi.org/10.1332/251569212x15664519360605.

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Caloffi, Annalisa, Francesca Gambarotto y Silvia Rita Sedita. "Una prospettiva dinamica per l'analisi del ciclo di vita degli spin-off". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (diciembre de 2018): 86–94. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003008.

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Resumen
Il contributo si propone di contribuire alla comprensione della natura dei processi di trasferimento tecnologico, studiando il caso degli spin-off accademici. Sebbene questo meccanismo di trasferimento tecnologico sia tra i più studiati in letteratura, si ritiene che alcune delle sue peculiarità meritino un "plus" di attenzione. In particolare, si sono studiate le traiettorie evolutive degli spin-off, traendo le argomentazioni da evidenze empiriche raccolte da più fonti. Per prima cosa, è stata condotta un'indagine esplorativa che ha fornito informazioni sulle caratteristiche principali degli spin-off dell'Università di Padova; in secondo luogo, sono state condotte alcune interviste in profondità e applicata un'analisi del contenuto; in terzo luogo, sono state mappate le critical juncture di quattro spin-off studiati in dettaglio attraverso la metodologia dei casi di studio.
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Di Pietro, Maria Luisa y Roberta Minacori. "Qual è il rischio delle tecniche di fecondazione artificiale?" Medicina e Morale 47, n.º 3 (30 de junio de 1998): 465–97. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.832.

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L’articolo mette a fuoco i rischi che, o per l’imperizia dell’operatore, o per le procedure previste dalla tecnica di fecondazione, sono responsabili della morbilità e mortalità della donna e/o del nascituro. Uno dei rischi per la donna è legato alla stimolazione ovarica che si attua con una induzione farmacologica e che provoca la cosiddetta “iperstimolazione ovarica” e tumori della mammella e dell’ovaio. Altri rischi sono legati alle complicanze delle procedure di fecondazione artificiale e che riguardano soprattutto la fase di recupero delle ovocellule, la coltura in vitro, il trasferimento dei gameti e degli embrioni nelle vie genitali della donna. Il prelievo degli ovociti viene eseguito sotto controllo ecografico con rischio di dolori pelvici o addominali, infezioni ed emorragie, mentre il trasferimento dei gameti si esegue con la laparoscopia con complicanze legate all’anestesia. Il primo rischio per l’embrione è che non arrivi a vita autonoma per mancato trasferimento nelle vie genitali della donna, il mancato attecchimento nell’utero, l’aborto spontaneo o provocato, la maggiore incidenza di morbilità o di mortalità perinatale. Altri fattori negativi sono dovuti alla micromanipolazione dei gameti. Inoltre, dall’analisi della letteratura si evince che i nati da fecondazione artificiale presentano maggiori malformazioni congenite e una più elevata incidenza di prematurità. A tutti questi problemi si aggiunge l’inadeguata informazione fornita alle coppie che ricorrono alla fecondazione artificiale sui rischi, sugli effetti collaterali, sulle percentuali di successo.
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Giordano, Filippo y Jacopo Di Domenico. "Università e trasferimento tecnologico: il ruolo degli incubatori universitari". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (diciembre de 2018): 42–51. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003004.

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Gli incubatori di impresa costituiscono ormai una realtà consolidata soprattutto nei Paesi più sviluppati. Divenuti popolari come strumenti per lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto economico, si sono articolati nel tempo dando vita a varie forme organizzative con differenti modelli di business. Il contributo analizza nello specifico una delle tipologie di incubatore d'impresa oggi esistenti: l'incubatore universitario. Attraverso un'attenta review della letteratura internazionale, che ha permesso, tra l'altro, di evidenziare ambiti, localizzazione spaziale e temporale delle ricerche condotte fino ad oggi, sono stati identificati i modelli di business più diffusi e i fattori critici di successo. In ultimo, dopo una rappresentazione della situazione italiana, con evidenza delle realtà esistenti e primi tentativi di un'analisi statistica sul fenomeno di questione, sono state presentate alcune proposte di riflessione di prospettiva, anche sulla base della letteratura internazionale.
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Passarelli, Mariacarmela, Francesco Ricotta y Alfio Cariola. "Il trasferimento tecnologico e la strategia di specializzazione intelligente". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 2 (septiembre de 2019): 116–46. http://dx.doi.org/10.3280/es2019-002011.

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Tosio, Beatrice. "Imprenditori accademici e innovazione nei processi di trasferimento tecnologico". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 122 (junio de 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122010.

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Il rapido progresso tecnologico e la commistione di scienza e tecnologia nei settori più innovativi hanno ridefinito i contorni del perimetro normativo in cui gli attori accademici commercializzano i risultati della propria ricerca scientifica, qualificandosi come imprenditori accademici. Dopo una breve panoramica di alcune teorie sociologiche sulla produzione di conoscenza in ambito pubblico e privato, l'autore ipotizza che due diversi idealtipi di imprenditore accademico corrispondano a due distinti approcci nei confronti del trasferimento tecnologico. L'autore analizza in ottica comparata otto studi di caso di imprenditori accademici nel settore biomedico in Europa. L'evidenza empirica conferma la tipizzazione elaborata. Dall'analisi dei fattori istituzionali alla base delle differenze riscontrate appare cruciale il coinvolgimento dell'ateneo, che a sua volta dipende dal grado di centralizzazione dell'impianto accademico e dall'innovativitŕ del contesto industriale.
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Aicardi, Matteo. "Coincidenza fra disponente e beneficiario ai fini dell'imposta di donazione (CTR Liguria, 24 giugno 2022)". N° 1 (gennaio-febbraio), n.º 1 (2 de febrero de 2023): 57–59. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2023.237.

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MassimaÈ esclusa l’applicabilità dell’imposta sulle successioni e donazioni laddove sia ravvisabile una coincidenza soggettiva tra disponente e beneficiario, non realizzandosi un trasferimento effettivo di ricchezza mediante un’attribuzione patrimoniale stabile che comporti un arricchimento del beneficiario ed un contemporaneo depauperamento del disponente.
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Messina, Patrizia. "Trasferimento di tecnologia e scienza politica: il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 3 (diciembre de 2018): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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Gómez-Tatay, Lucía, José Miguel Hernández-Andreu y Justo Aznar. "Verso una proposta eticamente accettabile nella prevenzione delle malattie del DNA mitocondriale / Towards an ethically acceptable proposal in the prevention of mitochondrial DNA-associated diseases". Medicina e Morale 65, n.º 1 (21 de septiembre de 2016): 9–17. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.425.

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Le malattie dovute alle alterazioni del DNA mitocondriale (mtDNA) sono attualmente incurabili. C’è tuttavia un certo numero di metodi a vari livelli di sviluppo che potrebbe evitare la trasmissione madre-figlio di questi disturbi ereditari. Tra questi metodi ci sono due tecniche che sono attualmente attirando l’attenzione di ricercatori, decisori e pazienti: il trasferimento pronucleare (PNT) e il trasferimento del fuso materno (MST). Questi metodi comportano l’uso di mitocondri sani da un donatore. PNT ha luogo in uno zigote, mentre nell’MST, le cellule uovo sono manipolate. Questi metodi sono molto promettenti, in quanto sembrano essere efficaci e sicuri, e infatti, potranno presto essere utilizzati nella pratica clinica nel Regno Unito, dove sono già state elaborate alcune misure legislative. Tuttavia, queste tecniche, come sono concepite oggi, sollevano diverse questioni etiche. In questo articolo, proponiamo una possibile soluzione per superare questi problemi, dando alle famiglie colpite la possibilità di concepire bambini sani. Noi crediamo che, allo stadio attuale di sviluppo, ci sono due tecniche, la MST e il Trasferimento di Vescicola Germinale o l’Iniezione di Vescicola Germinale (GVT o GVI), che combinati con una tecnica di riproduzione, come il trasferimento nelle tube di Falloppio di gameti (GIFT) o il trasferimento della cellula uovo nella parte prossimale della tuba di Falloppio (LTOT), potrebbe essere ampiamente accettati. Al contrario, il PNT senza fornire alcun beneficio in termini di efficacia o sicurezza, comporta ulteriori gravi difficoltà da un punto di vista etico. A nostro parere, la ricerca e la legislazione devono seguire questa linea, dal momento che numerose questioni etiche verrebbero superate senza compromettere efficacia e sicurezza. ---------- Diseases due to alterations in mitochondrial DNA (mtDNA) are currently incurable. However, there are a number of methods in various stages of development that could avoid mother-child transmission of these hereditary disorders. Among them are two techniques that are currently attracting the attention of researchers, policymakers and patients: pronuclear transfer (PNT) and maternal spindle transfer (MST). These methods involve use of healthy mitochondrial from a donor. PNT takes place in a zygote, whereas in MST egg are manipulated. These methods are highly promising, since they seem to be effective and safe, and in fact, they could soon be used in clinical practice in the UK, where legislative steps have already been taken. Nevertheless, these techniques, as they are conceived today, pose several ethical issues. In this paper, we propose a possible solution to overcome these issues, while giving affected families the possibility of conceiving healthy children. We believe that, at the current stage of development, there are two techniques, MST and Germinal Vesicle Transfer or Germinal Vesicle Injection (GVT or GVI), which combined with a reproduction technique such as gamete intra-fallopian transfer (GIFT) or low tubal oocyte transfer (LTOT), could be widely accepted. In contrast, the PNT without providing any benefit to these in terms of efficacy or safety, entails more serious ethical difficulties. In our opinion, research and legislation must be conducted in this line, since several ethical issues would be overcome without compromising effectivity and safety.
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Oscar Proietti y Antonella Zuccaro. "ITS e Laboratori 4.0: Il trasferimento di Labomec in remoto". IUL Research 1, n.º 1 (24 de julio de 2020): 160–66. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.51.

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In questo articolo viene descritta l’esperienza di virtualizzazione di un’Isola 4.0, un centro di lavoro fondato sulle tecnologie abilitanti 4.0, connesse fra di loro attraverso un protocollo di comunicazione digitale presente nel laboratorio Labomec dell’ITS Umbria. In questo contesto gli studenti hanno potuto apprendere online attraverso attività laboratoriali, cuore e carattere originale della formazione negli ITS, sperimentando la risoluzione di problemi anche attraverso attività di gruppo con docenti di azienda.
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Campisi, C. "Trasferimento dei nuovi materiali nella clinica quotidiana: vantaggi e limiti". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 18, n.º 4 (1 de octubre de 2006): 16–18. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2006.1578.

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Campisi, C. "Trasferimento dei nuovi materiali nella clinica quotidiana: vantaggi e limiti". Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 18, n.º 4 (octubre de 2006): 16–18. http://dx.doi.org/10.1177/039493620601800407.

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Tassani, Thomas. "L'Agenzia delle entrate di fronte al trust". gennaio-febbraio, n.º 1 (3 de febrero de 2022): 17–25. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.46.

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TesiL’Agenzia delle Entrate, con la bozza di circolare pubblicata ad agosto 2021, ha annunciato un importante mutamento interpretativo per quanto attiene la fiscalità dei trust, nelle imposte sui trasferimenti, accogliendo la tesi della tassazione “in uscita”, così come definita dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione. Il nuovo paradigma teorico si fonda sull’apprezzamento del trust (e dei “vincoli di destinazione”) quale fattispecie “a formazione progressiva”; la fattispecie, infatti, non risulta completa al momento della segregazione patrimoniale, essendo destinata ad evolvere e mutare nello sviluppo della vicenda negoziale, fino a perfezionarsi con l’attribuzione definitiva al beneficiari. Ciò determina rilevanti conseguenze dal punto di vista dell’an, del quantum e del quando dell’imposizione. Se alcuni di questi aspetti sono correttamente individuati nella bozza di circolare, altri risultano invece ignorati. In particolare, l’Agenzia non chiarisce quale sia la dimensione formale della attribuzione rilevante ai fini della tassazione. L’applicazione dei principi del tributo donativo deve però condurre ad affermare l’imposizione solo qualora l’attribuzione risulti da un atto soggetto ad obbligo di registrazione, quindi escludendola nell’ipotesi di attribuzione c.d. informale, per la quale la tassazione sarà solo eventuale e successiva secondo le regole dell’art. 56-bis, TUSD. Non appare invece condivisibile la scelta interpretativa dell’Agenzia, compiuta nella bozza di circolare, di estendere l’ambito soggettivo della titolarità effettiva, ai fini degli obblighi di monitoraggio fiscale, a tutti i beneficiari “individuati o facilmente individuabili” di trust opachi non residenti. Infatti, in base al dato normativo vigente, può essere riconosciuto come titolare effettivo solo il beneficiario che vanta posizioni giuridiche vested, ossia colui che ha il diritto di pretendere dal trustee l’assegnazione del reddito o del patrimonio.The author's view The Italian Revenue Agency, with the draft circular published in August 2021, has announced an important change with regard to the taxation of trusts. The new paradigm is based on the appreciation of the trust as a case of "progressive formation"; the situation covered by the tax rule is not complete at the time of the segregation of assets, since it is destined to evolve and change, until the final allocation to the beneficiaries. This has important consequences in terms of taxation. The Agency does not clarify what is the formal dimension of the attribution relevant for taxation purposes. The application of the principles of the gift tax must, however, lead to affirm the taxation only if the attribution results from a deed subject to registration, thus excluding it in the hypothesis of the so-called informal attribution, for which the taxation will be only possible according to the rules of art. 56-bis, TUSD. On the other hand, the Agency's decision to extend the concept of beneficial owner, for the purposes of tax monitoring obligations, to all 'identified or easily identifiable' beneficiaries of discretional non resident trusts is not accetable. In fact, under the current legal framework, only the beneficiary who has vested legal positions, i.e. the one who has the right to claim the allocation of income or assets from the trustee, can be recognised as a beneficial owner.
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Marino, Fabio. "Tagungsbericht "Vendita e trasferimento della proprietà" Pisa, 18.–21. 4. 1990". Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Romanistische Abteilung 108, n.º 1 (1 de agosto de 1991): 691–95. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.1991.108.1.691b.

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Braicovich, Lucio y Fernando Amman. "L'effetto serra: l'evoluzione del messaggio scientifico e del suo trasferimento (1991)". ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, n.º 2 (marzo de 2009): 271–87. http://dx.doi.org/10.3280/efe2007-002013.

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Erbani, Stefano. "Obiettivo 2. Trasferimento di ufficio per incompatibilitŕ ambientale e sistema disciplinare". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 2 (junio de 2010): 113–22. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002009.

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1. Legislazione sull'immigrazione e disposizioni sui minori2. Il contrasto di giurisprudenza sui «gravi motivi» di cui all'art. 31, terzo comma, testo unico immigrazione3. L'intervento delle sezioni unite e l'ulteriore evoluzione della giurisprudenza di legittimitŕ fra aperture e resistenze4. Una interpretazione "politica" e "riduttivista"5. che mette al centro l'attivitŕ dello Stato e la tutela delle frontiere e non l'interesse del minore6. L'analisi del contesto interpretativo: a) le norme costituzionali7. b) la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo8. c) il sistema del testo unico di cui al decreto legislativo n. 286/19989. Una giurisprudenza che ignora la Costituzione10. Una giurisprudenza che va contro lo spirito della giurisdizione minorile.
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