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Soranzo, Matteo. "Giovanni Gioviano Pontano (1429–1503) on Astrology and Poetic Authority". Aries 11, n.º 1 (2011): 23–52. http://dx.doi.org/10.1163/156798911x546161.

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AbstractL'articolo esamina per quale ragione Giovanni Gioviano Pontano (1429–1503) ha spiegato in termini di causalità astrologica l'origine della sua autorità poetica, con lo scopo di illustrare un elemento di continuità tra Medioevo e Umanesimo. I testi presi in esame sono il poema Urania (scritto nel 1475–1494; stampato nel 1505), il dialogo Actius (scritto nel 1495–1499; stampato nel 1507), il commento al Centiloquio pseudotolemaico (scritto nel 1477; stampato nel 1512) e il trattato De Rebus Coelestibus (scritto nel 1475–1495; stampato nel 1512). Si sostiene che l'approccio astrologico all'autorità poetica di Pontano deriva dalla sua interpretazione del primo aforisma del Centiloquio, e che questa scelta era dettata dal tentativo di mettere in questione la teoria del furor poetico di Marsilio Ficino, le cui opere stavano diventando sempre più diffuse nel contesto della Napoli Aragonese alla fine del Quattrocento.
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Loreto, Paola. "«Inglesizzare» Dante: tre traduzioni recenti dell'Inferno da parte dei poeti americani". ACME 74, n.º 2 (14 de septiembre de 2022): 181–95. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/18667.

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Il saggio mette a confronto tre fra le traduzioni più importanti della Commedia curate da poeti americani negli anni 2000, prendendo in analisi le loro strategie e tecniche traduttive e i conseguenti risultati estetici. La base del confronto sono le intenzioni traduttive dichiarate dai poeti-traduttori, il modo in cui hanno cercato di porle in pratica, e l’interpretazione dei loro risultati alla luce della teoria dei translation studies recente. Le idee di Lawrence Venuti sulle «versioni dei poeti» e su come leggere una traduzione, specialmente in un contesto di world literature, sono risultate particolarmente utili nel caso dei tentativi di questi poeti-traduttori di riscrivere un testo poetico autonomo, e di trasportare la complessità della poesia di Dante, potentemente padroneggiata, attraverso due tradizioni letterarie diverse.
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Versace, Stefano. "Decifrare il Madrigale di Leopardi". ENTHYMEMA, n.º 29 (15 de julio de 2022): 1–15. http://dx.doi.org/10.54103/2037-2426/18307.

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Il saggio indaga una lirica di Leopardi, il Madrigale, inedita in vita, e ritrovata su un’unico foglio tra gli autografi delle carte napoletane. La breve lirica appare in due versioni, con alcuni versi varianti riportati in fondo all’autografo. Se dal punto di vista filologico è evidente che la versione posteriore sia la seconda, non è chiaro cosa esattamente la distingua dalla prima. Il mio argomento è che i testi del Madrigale sono distinti per alcune strutture poetiche (lo schema del fraseggio prosodico, la struttura metrica di un verso variante, e la distribuzione dei pronomi personali nel testo), che sono definite solo nella seconda versione. Dopo aver proposto un’analisi di queste strutture nel Madrigale, discuto criticamente alcuni fondamenti dell’approccio strutturale al testo poetico. Di qui lascio infine emergere una lettura che connette l’analisi strutturale all’estetica sociologica, e all’antropologia letteralmente decifrando la natura di ‘Dinggedichtnegativo’ del Madrigale
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D'Agostino, Alfonso. "campagna del Henares". Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 10, n.º 2 (23 de diciembre de 2022): 19–76. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/18771.

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In vista di una nuova edizione del Cantar de Mio Cid, l’autore propone uno specimen dei vv. 285-294 e 404-556 dell’opera, pubblicati in una doppia edizione sinottica: un testo interpretativo e una ricostruzione critica. Il primo è fedele al manoscritto unico, limitandosi a correggere le sviste del copista; la seconda si basa sulla teoria metrica già illustrata dall’autore in altri saggi, ma fa appello anche alla tradizione indiretta, all’usus scribendi, alla conformatio textus e alla logica interna del racconto. Il testo è corredato da note filologiche.
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Diodato, Filomena. "La metafora tra scienze cognitive e scienze del vivente". PARADIGMI, n.º 2 (agosto de 2012): 181–92. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-002013.

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L'articolo cerca di rintracciare le nuove frontiere della teoria della metafora, segnalando le sue relazioni con la seconda - e ormai terza - scienza cognitiva. Guarda inoltre alla metafora come a un momento ineliminabile del farsi della scienza, ambito nel quale il processo metaforico assume caratteristiche sui generis rispetto a quelle in opera sia nel linguaggio ordinario sia nel discorso retorico e poetico-letterario.
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BELMAR, ANTONIO GARCA y JOS RAMN BERTOMEU SNCHEZ. "ATOMS IN FRENCH CHEMISTRY TEXTBOOKS DURING THE FIRST HALF OF THE NINETEENTH CENTURY:". Nuncius 19, n.º 1 (2004): 77–119. http://dx.doi.org/10.1163/182539104x00034.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Gli ELMENS DE CHIMIE medicale di Mateu Orfila i Rotger (1787-1853) costituiscono una eccellente fonte storica per lo studio dell'ascesa e caduta della teoria atomica nella Francia della prima met dell'ottocento. Il libro fu ristampato otto volte fra il 1817 e il 1851; inoltre parecchie versioni ridotte furono pubblicate in inglese, spagnolo, tedesco, italiano e olandese. Vogliamo analizzare in primo luogo come la teoria atomica fu ricevuta dai libri di testo francesi appartenenti alle prime due decadi dell'ottocento. Gli atomi furono visti dagli autori francesi come strumenti pratici e non come novit teoriche. Vedremo come ci occorre nelle prime edizione dei libri di testo di Orfila e Thenard. Alla fine del 1820 nuovi metodi per il calcolo di pesi atomici furono introdotti nei libri di testo, insieme alle formule di Berzelius. Vedremo come la teoria atomica raggiunge il suo punto culminante nei libri di Orfila e Thenard tra le edizioni del 1827 e 1835. Per ultimo discuteremo perch Orfila cancell i pesi atomici della settima edizione del suo libro pubblicato nel 1843. Analizzeremo i suoi argomenti epistemologici, la sua visione della differenza fra atomi ed equivalenti, i suoi interessi per la chimica vegetale e animale e le costrizioni istituzionali (programmi ufficiali) per quello che si riferisce alla teoria atomica. Non si pu ridurre ad un solo motivo la reazione di Orfila rispetto alla teoria atomica nella decade del 1840. Lui scelse una posizione particolare fra le varie prese in quegli anni dagli autori francesi di libri di testo
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Iurlaro, Francesca. "Il testo poetico della giustizia. Alberico e Scipione Gentili leggono la Repubblica di Platone". ΠΗΓΗ/FONS 2, n.º 1 (14 de diciembre de 2017): 177. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2017.3858.

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Riassunto: Il presente contributo cercherà di gettare luce sulla ricezione della Repubblica di Platone (e, insieme, della Poetica di Aristotele) nel dibattito sulla poesia che in Età moderna vide protagonisti, fra gli altri, due importanti giuristi: i fratelli Alberico (1552-1608) e Scipione Gentili (1563-1616). Come giustificano questi autori l’affinità fra poesia e diritto? A quali auctoritates del passato fanno riferimento? Si mostrerà, in primo luogo, in che modo concepiscano tale rapporto; poi, attraverso quali fonti del dibattito cinquecentesco sulla poesia ne articolino gli estremi concettuali e, infine, come la lezione della Repubblica platonica possa chiarire la natura di tale dibattito, generalmente definito di matrice aristotelica piuttosto che platonica. Si vedrà come il rapporto fra poesia e diritto sia articolato, da un lato, attraverso una qualificazione dell’atto poético come analogo al procedimento retorico, proprio in aperta polemica con Platone; e dall’altro, come il rifiuto omerico espresso da Platone nella Repubblica apra una breccia ai due fratelli Gentili per affermare il primato di un altro poeta: Virgilio. Si concluderà suggerendo che l’analogia fra giustizia e poesia presente nella Repubblica costituisca una possibile chiave interpretativa del rapporto fra diritto e poesia, poiché è la presenza (non dichiarata) di un criterio platonico di giustizia a conferire validità normativa all’exemplum poetico.Parole chiave: poesia, ius gentium, retorica, Repubblica di Platone, Alberico Gentili, Scipione GentiliAbstract: The present contribution will shed light on the reception of Plato’s Republic (as well as of Aristotle’s Poetics) within the context of the early modern debate concerning poetry and poetic theory. Among the protagonists of this vivid debate, the two brothers and jurists Alberico (1552-1608) and Scipio Gentili (1563-1616) played a significant role in vindicating the existence of a strong relationship between law and poetry. In order to address this question, it has first to be assessed to which auctoritates of the past they relied upon to justify this relationship (and how they conceive of it); secondly, this article will read this phenomenon within the context of the 16th century debate concerning poetic theory. In this respect, Plato’s Republic plays a fundamental role in clarifying the conceptual stakes of such debate. In this perspective, I will argue that the relationship between law and poetry is addressed by both the Gentili brothers in terms of an analogy between poetry and rhetoric, and between rhetoric and law (in an anti-Platonic vein); on the other hand, the Gentilis seem to support Plato’s rejection of Homeric poetry in order to assess the primacy of another poet: Virgil. To conclude with, I will suggest that the parallel between poetry and justice (drawn by Plato in his Republic) might provide a possible interpretation of the relationship between law and poetry in the thoughts of Alberico and Scipio Gentili, where an implicit platonic criterion of justice seems to validate the legitimacy of the poetic exemplum.Keywords: poetry, ius gentium, rhetoric, Plato's Republic, Alberico Gentili, Scipio Gentili
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Giannacco, Valentina. "L’ideale di santità di Ildegarda di Bingen (1098-1179)". De Medio Aevo 14 (26 de junio de 2020): 43–52. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.69895.

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L’ideale di santità di Ildegarda di Bingen emerge non soltanto dalle agiografie composte in onore di Disibodo e Ruperto, patroni dei due monasteri in cui l’agiografa visse, ma anche nella Symphonia armoniae celestium revelationum, un ciclo poetico-musicale in cui è ricostruita l’intera storia della Chiesa, dalle origini apostoliche fino alla nascita del monachesimo. Un ruolo fondamentale in questa ricostruzione è riservato a Maria e alla sua funzione materna. La Vergine ricongiunge la creazione del mondo veterotestamentaria alla rigenerazione del mondo avvenuta nel giorno dell’Incarnazione. Nel grembo di Maria e, quindi, in Cristo confluiscono tre livelli di lettura del testo del Genesi: la creazione (piano letterale), la Chiesa (piano allegorico) e il monachesimo (piano morale-tropologico). Anche Disibodo e Ruperto partecipano ai tre livelli dell’interpretazione genesiaca, ma in loro trova soprattutto spazio il piano morale. Sono, infatti, espressione dell’ascesa dell’uomo nel cammino di virtù, che ha come meta finale l’unione con Cristo.
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Story, Joanna, Judith Bunbury, Anna Candida Felici, Gabriele Fronterotta, Mario Piacentini, Chiara Nicolais, Daria Scacciatelli, Sebastiano Sciuti y Margherita Vendittelli. "Charlemagne's black marble: the origin of the epitaph of Pope Hadrian I". Papers of the British School at Rome 73 (noviembre de 2005): 157–90. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003019.

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IL MARMO NERO DI CARLO MAGNO: L'ORIGINE DELL'EPITAFFIO DI PAPA ADRIANO IQuesto articolo presenta nuove evidenze che identificano l'origine del marmo nero dell'epitaffio di papa Adriano I, conservato attualmente nel portico di San Pietro in Vaticano. L'epitaffio fu commissionato da Carlo Magno dopo la morte di Adriano (avvenuta il 26 dicembre del 795) ed è il più eminente esempio attualmente esistente di epigrafia carolingia. È un pezzo maestro del rinascimento carolingio. Questo articolo dimostra attraverso analisi paleontologiche, petrologiche e geochimiche che la pietra per l'epitaffio fu cavata nei pressi del flume Meuse, vicino Namur in Belgio, in un'area situata all'interno delle estese proprietà della famiglia Carolingia. Inoltre, si deduce che la pietra nera fu scelta con il consapevole intento d'imitare le espressioni classiche delle risorse imperiali, e che unitamente all'indubbia qualita dell'epigrafe e del testo poetico, la scelta del marmo può essere interpretata come una testimonianza di eredità culturale e ambizione imperiale da parte del suo patrono, che fu incoronato Imperatore in Roma nel natale dell'800, in un luogo dal quale era possibile vedere l'iscrizione, cinque anni dopo la morte di Adriano.
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Leaman, Oliver. "How to interpret the Qurʾān: a moral issue?" Doctor Virtualis, n.º 17 (14 de mayo de 2022): 213–36. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/17856.

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Ci sono molti metodi diversi nell’interpretazione delle Scritture, e del Corano in particolare, e questi tendono a lavorare con diverse teorie del significato. Dopo tutto, la questione è cosa un particolare testo significhi effettivamente, e abbiamo bisogno di una teoria su come risolvere tali questioni, specialmente quando ci sono evidenti difficoltà nella comprensione del testo. Le argomentazioni tendono a spaziare su quale teoria del significato dia più senso al testo, o funzioni più adeguatamente come teoria del significato. Un metodo che non è stato adottato nel complesso è quello di vedere la questione almeno parzialmente come morale ed epistemologica. Dovremmo avere fiducia di poter comprendere interamente ciò che abbiamo davanti e come potremmo sapere di avere la risposta alle questioni semantiche che ogni testo porta con sé? Si potrebbe sostenere che un’etica della moderazione, dell’equilibrio e della moderazione sono importanti tecniche ermeneutiche che finora non sono state sufficientemente impiegate quando si discute su come comprendere e interpretare il Corano. There are many different approaches to interpreting scripture, and the Qurʾān in particular, and these tend to work with different theories of meaning. After all, the issue is what a particular text actually means, and we need a theory about how to resolve such questions, especially when there are apparent difficulties in understanding the text. Arguments tend to range over which theory of meaning makes most sense of the text, or works most adequately as a theory of meaning. One approach which has not been taken on the whole is to see the issue as partially at least moral and epistemological. Should we have confidence that we can understand entirely what is before us, and how would we know that we have the answer to the semantic issues that any such text brings along with it? It might be argued that an ethics of moderation, balance, and restraint are important hermeneutic techniques that up to now have not been sufficiently employed when discussing how to understand and interpret the Qurʾān.
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Vescovo, Piermario. "Istruzioni per l’immaginazione. Tra didascalia ed ecfrasi". Quaderns d’Italià 26 (3 de diciembre de 2021): 19–36. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.517.

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Nel quadro di un lavoro dedicato alla teoria del testo drammatico, nel rapporto tra istanza diegetica e istanza narrativa, il presente intervento si dedica alla didascalia intesa, più che come “istruzione” scenica, come descrizione ecfrastica, dunque una “istruzione per l’immaginazione” del lettore o, se portata sulla scena, dello spettarore che ascolta. Il quadro temporale riguarda soprattutto il linguaggio letterario e la sperimentazione teatrale del Novecento, tuttavia nel rapporto con una tradizione del “visibile” di lunga durata.
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Cerri, Giovanni. "Teoria dell'oralità e analisi stratigrafica del testo omerico: Il concetto di 'Poema tradizionale'". Quaderni Urbinati di Cultura Classica 70, n.º 1 (2002): 7. http://dx.doi.org/10.2307/20546711.

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Holler, Theresa. "Infernale Landschaften: Wie Dantes Commedia das Bild des Weltgerichts in Italien verändert". Deutsches Dante-Jahrbuch 93, n.º 1 (28 de septiembre de 2018): 74–103. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0005.

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RiassuntoQuesto contributo discute due cicli pittorici del Trecento raffiguranti il Giudizio universale: quello attribuito a Buonamico Buffalmacco nel Camposanto di Pisa, e quello di Nardo di Cione nella Cappella Strozzi di Mantova a Santa Maria Novella di Firenze, nei quali il testo della Commedia di Dante è adottato per mettere a punto una rappresentazione visiva efficace dell’inferno. Il fatto che l’opera dantesca modifichi l’immagine dell’aldilà nella penisola italiana è sempre stato spiegato invocando la popolarità stessa del testo, senza tenere in debito conto il fatto che la sua apparizione e circolazione non furono accolte senza problemi e reticenze. Vennero infatti espresse anche posizioni critiche nei confronti di Dante e dei suoi scritti, su questi ultimi soprattutto da parte dei domenicani, eppure entrambi i cicli in esame vennero realizzati in contesti legati, direttamente o indirettamente, ai frati predicatori. Il presente contributo vuole mettere in dubbio la teoria, generalmente accettata senza discussione, che vede nella precoce adozione della Commedia nell’immaginario del Giudizio universale un segno della sua ricezione senz’altro positiva. Fu così, oppure le immagini in cui si tradusse il testo dantesco ci parlano in un linguaggio ambiguo?
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Liberti, Giuseppe Andrea. "Oltre Marechiare". Polisemie 3 (13 de abril de 2022): 1–22. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v3.914.

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This paper describes some of the routes taken by Neapolitan poetry during the 21st century, paying particular attention to the most recognizable literary experiences and to authors whose works have been relevant for the evolution of the local poetic language. The paper traces a linguistic and formal path of the main tendencies of Neapolitan poetry: starting from the persistence of dialect, it continues by addressing experimentalism in Italian poetry written in Naples. Then, it focuses on the junction of performance and spoken strategies with long poems and narrative compositions, which I compare to the current directions of contemporary lyric poetry. The purpose of this paper is to offer a preliminary recognition of what happened in Neapolitan poetry from 2000 to 2020, overcoming the critical boycott of an area which has always expressed an outstanding literary and cultural vivacity. Pur senza pretendere di restituirne un quadro completo, il contributo intende descrivere alcuni percorsi della poesia del Duemila prodotta a Napoli. L’attenzione è rivolta alle scritture maggiormente riconoscibili e ad alcuni casi singoli di autrici e autori significativi per l’evoluzione della lingua poetica (non solo) locale. In particolare, l’articolo traccia un itinerario formale e linguistico delle tendenze più marcate della poesia partenopea: partendo dalla resistenza della linea dialettale, si passa allo sperimentalismo nella poesia in lingua italiana; la performatività e le possibilità esecutive del testo poetico si intrecciano poi con la forma-poemetto e le non poche narrazioni in versi, alle quali si contrappone un esame degli orientamenti della produzione lirica contemporanea. L’obiettivo è quello di offrire una prima ricognizione di quanto si è mosso nel primo XXI secolo in area napoletana, superando in questo modo un certo ostracismo critico nei confronti di una zona più che mai in fermento sul fronte poetico e letterario. English title Beyond Marechiare. First notes on Neapolitan poetry of the 21st century
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Rivello, Stella. "Franca Cavagnoli. La voce del testo. L'arte e il mestiere di tradurre. Milano: Feltrinelli, 2012. 199 p." Cadernos de Tradução 36, n.º 3 (6 de septiembre de 2016): 363. http://dx.doi.org/10.5007/2175-7968.2016v36n3p363.

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http://dx.doi.org/10.5007/2175-7968.2016v36n3p363Franca Cavagnoli, pesquisadora da Università degli Studi di Milano, traz em La voce del testo uma série de reflexões e experiências em tradução, apontando a extenuante, mas necessária discussão de teoria versus prática. Ao dividir seu livro em "Ler", "Traduzir" e "Revisar", para ela os principais momentos que fazem da tradução uma arte, a autora discutirá o processo tradutório da narrativa anglófona para o italiano.
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Fontanelli, Sara. "Mario Mieli filosofo queer-freudiano". Balthazar, n.º 4 (13 de septiembre de 2022): 113–29. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18490.

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In questo paper si intende inquadrare i rapporti dell’attivista italiano Mario Mieli con la psicoanalisi, per definirlo come “filosofo queer-freudiano”, nonché raffinato e innovativo interprete del testo di Freud: a questo fine, bisogna innanzitutto chiarire gli elementi di queerness contenuti nei Tre saggi sulla teoria sessuale, genialmente riletti negli Elementi di critica omosessuale di Mieli. Articolerò dunque la teoria dell’ermafroditismo psichico e della bisessualità costituzionale con quella dell’omoerotismo “educastrato”, filtrata dalla lente marcusiana del freudo-marxismo che media la ricezione del Freud di Mieli. La seconda via perseguita riguarda la de-patologizzazione della schizofrenia e l’indagine sulle sofferenze sintomatiche a partire dal nesso omosessualità-suicidio, visto dalla lente psicoanalitica, in un percorso che lega i tre “casi clinici” di Mario Mieli, dell’omosessuale freudiana Dora e dell’Herculine foucaultiana.
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Mazzoli, Giansecondo. "Interventi: Alfred Adler e la Psicologia Individuale tra semplificazioni e complessità". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 1 (febrero de 2022): 57–61. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001008.

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Questo commento sull'articolo di Cesare Romano (2022) costituisce una integrazione a questo testo che presenta in modo corretto, ma parziale, la relazione tra le vicende biografiche della vita di Alfred Adler e l'ideazione di costrutti psicologici che hanno concorso a dare struttura all'impianto teorico della Psicologia Individuale. Pur nella sua sinteticità, il commento integra quanto non pro-posto nell'articolo; ma è anche occasione per lasciar intravvedere la più significativa articolazione della teoria di Alfred Adler. Viene ripercorso, in poche righe, il topos che ha spesso accompagna-to l'interpretazione della Psicologia Individuale: di essere una teoria semplice, facilmente descrivi-bile con il ricorso ad alcuni concetti cardine. In realtà è una teoria che apre numerose prospettive per la comprensione della complessità del funzionamento mentale che, nel presente commento, è in parte descritta e in parte lasciata solo intendere.
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Crubellate, João Marcelo. "LA NOZIONE DI ALTRO NELLA TEORIA KIERKEGAARDIANA DEGLI STADI ESISTENZIALI". Trans/Form/Ação 38, n.º 1 (abril de 2015): 81–102. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732015000100006.

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Partendo dalla nozione kierkegaardiana dell'Io come un rapportarsi propongo discutere in questo testo il concetto di altro nei diversi stadi esistenziali: l'estetico, l'etico ed il religioso. Cerco prima di descrivire il problema dell'Io nella filosofia di Kierkegaard rispetto alla questione da lui enunciata fin dall'inizio del saggio sulla Malattia Mortale (KIERKEGAARD, 2013a), ossia che la coscienza possa porre a se stesso o debba esser posta da un altro. Poi la mia ricerca appunta verso la nozione dell'altro nell'estetico come occasione per il godere del se stesso e appunta anche verso la nozione dell'altro come immagine dell'Io, un secondo Io, nello stadio etico. Alla fine arrivo al religioso dove, per il teologo danese, l'altro prende il senso di un altro come altro, una realtà in sé, dato che nel religioso l'altro è, prima di tutto, il Dio – la vera fonte della realtà dell'Io stesso – ed è ancora il prossimo, tutte le altre persone che, insieme all'Io, devono nella sua singolarità diventare spirito, coscienza coesa nella esistenza. Quest'altro religioso è pertanto il punto centrale della filosofia sociale kierkegaardiana, giacché nella posizione del prossimo egli è infatti il primo Tu (KIERKEGAARD, 2003).
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Weber, Carla. "Un setting che lo possa contenere". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 37 (septiembre de 2022): 76–82. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037006.

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Dalla prassintesi, con cui Luigi Pagliarani era solito indicare una sintesi essen-ziale che prelude alla scelta, alla decisione, il setting è luogo di approssimazione continua. Concorrono alle scelte che di volta in volta si compiono, in modo tacito e consapevole, sia l'epistemologia che il metodo, unitamente al flusso relazionale con le sue componenti intersoggettive, emozionali e cognitive. Questo contributo si concentra su quattro aspetti del setting: teoria, metodo, relazione e contesto, cercando di approfondire e aggiornare sia i vincoli che le possibilità interve-nienti nell'esperienza terapeutica e di intervento. Sono convocati allo scopo i contributi più recenti della ricerca scientifica, con un orientamento transdisci-plinare. Il setting ne emerge arricchito e ridefinito come contesto che vincola e come ambiente che, con la sua contingenza e la sua generatività, con gli antecedenti e le emergenze impreviste che lo caratterizzano, può essere riconosciuto come luogo poetico del riconoscimento di sé per l'etica della prassi clinica.
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Selvaggi, Caterina. "A proposito del film "Balzac" di J. Dayan. Roland Barthes, Honoré de Balzac e la Decostruzione". PSICOBIETTIVO, n.º 1 (agosto de 2010): 161–72. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-001011.

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La recente uscita in Italia di un film su Balzac, (regia di Josée Dayan) in coincidenza col trentennale della morte del critico-scrittore Roland Barthes, offre l'occasione di ripensare al notissimo saggio critico di Barthes dal titolo S/Z, che č un'analisi del racconto Sarrasine, dil Balzac. Si tratta di un saggio in cui Barthes espone la teoria critica che distrugge ogni pretesa alla interpretazione di un testo e alla ricerca in esso di "sigificati ultimi" e apre la strada a quella discussa corrente critica chiamata "decostruzione". Ma la visione del film su Balzac, accanto alla lettura del Journal de deuil, il diario scritto da Barthes per due anni dopo la morte della madre, pubblicato quest'anno in edizione italiana (per Einaudi), mostra analogie profonde tra il conflitto di Barthes con sua madre e il rapporto altrettanto drammatico di Balzac con la propria madre.
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Viparelli, Irene. "La Teoria de A. Negri. Tra "Pensare Nella" e "Pensare Sulla" Congiuntura". Perspectivas - Journal of Political Science, n.º 6 (1 de diciembre de 2011): 157–79. http://dx.doi.org/10.21814/perspectivas.32.

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Il presente articolo si propone di reflettere sull' evoluzione della teoria di Negri, dagli scritti "marxiani" degli anni Sessanta e Settanta, fino all´último testo, scrito in collaborazione con M. Hardt, Commonwealth. La nostra ipotese à che sia possibilecogliere la logica di sviluppo della teoria di Negri soltanto ipotizzando la sua apparteneza alla tradizione del pensiero rivoluzionario; una tradizione che si caratterizza per líntimo legame tra sviluppo teorico e movimento ciclico del capitalismo. Utilizzando il lessico althusseriano, abbiamo definito tale dinamica di svilluppo del pensiero rivoluzionario come alternarsi "pensare nella" e del "pensare sulla" congiuntura. La prima parte dell´articolo è consacrata all´analisi dei testi del cosiddetto "perioso operaista": tali testi, sia per la loro subordinazione alla specifica congiuntura italiano degli anni sessanta e alla crisi internazionale degli anni settanta, sia per la loro ricerca di una strategia politica adeguata alla lotta di classe in questo specifico contesto, non possono che essere considerati come espressione emblematica di un "pensare nella" conguintura. Nella seconda parte ci siamo occupati della produzione teorica di Negri, dagli scritti degli anni Ottanta fino a Multitude, mostrando come l'obiettivo fondamentale sia quello di portare "alla forma del concetto" una serie di intuizioni teoriche sviluppate nel corso della "riflessione congiunturale". Infine, nell'ultima parte, abbiamo formulato l'ipotesi che, con Commonwealth, si compia un nuovo "dislocamento teorico": la crisi finanziaria del 2008 impone a Negri di abbandonare nuovamente l'"astratto" terreno della riflessionare teorica, per immergersi nella "concretezza" della riflessione congiunturale, al fine di definire una strategia rivoluzionaria adeguata alle forze produttive contemporanee, alla Moltitudine biopolitica.
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Macaluso, Mercurio Albino. "Oltre il modello Perls-Goodman. Dal campo organismo/ambiente al campo relazionale". QUADERNI DI GESTALT, n.º 2 (abril de 2013): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002005.

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Nel testo fondante della psicoterapia della Gestalt, Teoria e pratica della terapia della Gestalt, il concetto di "contatto" indica l'esperienza, considerata da una prospettiva centrata sull'individuo, piuttosto che sulla relazione. Oggi abbiamo bisogno di un modello, che, rimanendo coerente con i presupposti epistemologici della psicoterapia della Gestalt, ci permetta di tener conto della reciprocitŕ dello scambio che avviene tra paziente e terapeuta. Nei contributi innovativi di Gordon Wheeler e di Margherita Spagnuolo Lobb l'autore rintraccia i presupposti di un approccio gestaltico di tipo relazionale, in grado di consentire un'analisi dettagliata di come paziente e terapeuta creino insieme l'esperienza del loro incontro momento per momento.
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Tekavčić, Pavao. "Alcune riflessioni a proposito di una recentissima grammatica della lingua italiana". Linguistica 29, n.º 1 (1 de diciembre de 1989): 149–60. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.29.1.149-160.

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L'Italia, che neppure nel passato mancava di grammatiche di indirizzo normativo e descrittivo, si è arricchita negli ultimi anni di una serie di opere glottodidattiche dedicate all'italiano. Una delle ultime è il poderoso volume La lingua e i testi, Grammatica de/la lingua italiana di P. Agazzi, A. Fallica e A. Menegoi, edito da Minerva Italica, Bergamo, 1988. II libro non è soltanto una grammatica in senso usuale: infatti, vi si trattano le nozioni fondamentali della teoria linguistica attuale (comunicazione, segno linguistico, codice, funzioni della lingua, metafora e metonomia, denotazione e connotazione, fattori della comunicazione), della teoria del testo (con alcuni campioni di testi di vario genere), in seguito l'origine e lo sviluppo della lingua italiana (dall'Indovinello veronese ai nostri giorni), i dialetti e le comunita alloglotte, e nell'ultima delle quattro appendici si danno gli elementi della composizione scritta. Il volume include dunque in notevole misura la sociolinguistica, la pragmatica, la comunicazione e la teoria dell'informazione (invece di parlante o locutore e collocutore si usano conseguentemente i termini emittente e destinatario ), la storia della lingua, la cultura del parlato e dello scritto. Si cerca insomma di avvicinare il Linguaggio all'alunno e di sviluppare in lui non solo la competenza grammaticale ma anche quella comunicativa, attiva e passiva.
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Clarke, Georgia. "Vitruvian Paradigms". Papers of the British School at Rome 70 (noviembre de 2002): 319–46. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002191.

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PARADIGMI VITRUVIANIQuesto articolo esamina la diffusione e la conoscenza del De archittctura di Vitruvio in Italia nel quindicesimo secolo e dimostra come l'interesse verso di esso sia aumentato nel corso del secolo, come attestato dal numero di copie di manoscritti realizzato dalla metà del secolo in poi, dall'influenza vitruviana sulla scrittura e la traduzione di altri trattati di architettura, e dalla stampa del De architettura nel 1487/8. Questo tipo di attenzione va messo in relazione con il contemporaneo interesse nei confronti dell'architettura da parte di mecenati, studiosi ed architetti. Nei primi decenni del sedicesimo secolo, Vitruvio occupava di già una posizione centrale in rapporto alla teoria architettonica tanto che fu prodotta nel corso del secolo tutta una serie di edizioni del testo. In alcuni testi, ma sopratutto nella pubblicazione sull'architettura del 1537 di Sebastiano Serlio, gli ordini vennero enfatizzati come la parte più importante dell'architettura e a Vitruvio fu concessa la massima autorità. In seguito, riferimenti a Vitruvio furono usati per giustificare teorie che dipendevano sia dalle idee e formulazioni del sedicesimo secolo che dal De architettura stesso.
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Budge, Ian. "ANTHONY DOWNS, MAESTRO DI MOLTI MODELLI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, n.º 3 (diciembre de 2003): 375–408. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027398.

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IntroduzioneSe venisse chiesto loro di elencare i più importanti testi della disciplina degli ultimi cinquanta anni, molti scienziati politici — probabilmente un gran numero se non la maggioranza — opterebbero per Una teoria economica della democrazia. È un fenomeno quasi unico che questo libro sia più citato cinquanta anni dopo che all'epoca della sua pubblicazione, pur avendo attratto l'attenzione anche allora. È stato un testo seminale per lo sviluppo dell'approccio della «scelta razionale», ora egemonico nella disciplina. E il suo influsso si è esteso ben oltre la cerchia di chi fa uso di modelli matematici, sino a informare la prospettiva della gran parte degli scienziati politici del pianeta — non male per una tesi di Ph. D solo un po' rielaborata!
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Vanni, Fabio. "La consultazione psicologica in adolescenza". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 1 (marzo de 2011): 79–101. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-001006.

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Il testo traccia le linee generali di un modello di consultazione psicologica con l'adolescente che si rifŕ alla teoria del soggetto relazionale elaborata all'interno della Societŕ Italiana di Psicoanalisi della Relazione. Una volta richiamati i punti principali del pensiero teorico sull'etŕ adolescenziale che fa da retroterra alla clinica, viene declinata l'impostazione della consultazione a partire dalla concezione sistemica degli attori in campo, sia per la parte clinica che per quella dell'adolescente, il contesto, gli obiettivi. La consultazione viene assunta come momento centrale della clinica psicologica dell'etŕ adolescenziale e descritta in tutta la sua complessitŕ conoscitiva, decisionale, interattiva e dinamica. Viene proposta come un processo diagnostico e terapeutico che puň concludersi in sé o fare da premessa a sviluppi terapeutici diversificati co-costruiti sulle esigenze specifiche di quel sistema che ha al centro l'adolescente. Numerose esemplificazioni cliniche aiutano a comprendere le proposte tecniche.
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Busso, Emanuela. "Il nuovo paradigma della psicoanalisi infantile: l'importanza del "procedurale" in un approccio terapeutico integrato". RICERCA PSICOANALITICA, n.º 3 (octubre de 2011): 77–93. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-003007.

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Il testo traccia le linee generali di un nuovo paradigma dalla psicoanalisi infantile, definito "Approccio terapeutico integrato". Il modello nasce all'interno della teoria dei sistemi complessi e tiene conto dei dati dell' e delle scoperte neuro scientifiche sulla memoria procedurale. Si tratta di un intervento ad orientamento psicoanalitico sulle diverse componenti del sistema genitori-bambino, sistema che si estende ad altre persone significative per il bambino e di cui entra a far parte l'analista. L'intervento clinico, articolato su più livelli (interattivo, relazionale e intrapsichico), è caratterizzato dal coinvolgimento dei genitori nel processo terapeutico, dall'elasticità della tecnica e dall'utilizzo del gioco come espressione del sistema bambino-genitori-analista. Nelle vignette cliniche proposte, i bambini in seduta fanno apparentemente lo stesso gioco, ma con significati molto diversi in ogni singolo caso. L'analista non interpreta il contenuto del gioco, ma il lavoro terapeutico si svolge in gran parte su un livello implicito, procedurale del "come si gioca e si sta insieme". Ogni cambiamento nel modo di giocare segnala ed esprime un cambiamento nel sistema bambino-genitori-analista.
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Blanchet, Philippe. "sociolinguistique est-elle une "interdiscipline" ?" Travaux neuchâtelois de linguistique, n.º 53 (1 de enero de 2011): 13–26. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2011.2775.

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Questo testo cerca di capire perché alla sociolinguistica venga ancora oggi chiesto di giustificare se è una propria disciplina di ricerca o no. Rammenta prima la storia dell'emergere e dei dibattito sullo statuto scientifico ed istituzionale della sociolinguistica fra gli anni 1970 e 2000 (linguistica sociale, sociologia del linguaggio o interdisciplina?). Propone poi definizioni epistemologiche di cosa que siano una disciplina scientifica, un'interdisciplina, la pluridisciplinarità, l'interdisciplinarità e finalmente la trasdisciplinarità. Da questo punto di vista, spiega che non ci può esistere un'interdiscplina stabile ma soltanto un processo d'interdisciplinarità fra discipline riconosciute. Conclude esaminando la posizione epistemologica della sociolinguistica dagli anni 2000 esitante fra una teoria linguistica alternativa oppure una socio-antropologia. Suggerisce che sia sostenuta come una linguistica alternativa su basi chiaramente socio-antropologiche.
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Salvatore, Palidda. "25 ANNI DI CRIMINALIZZAZIONE RAZZISTA IN EUROPA". REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 23, n.º 45 (diciembre de 2015): 93–112. http://dx.doi.org/10.1590/1980-8585250319880004505.

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Abstract Il testo analizza la criminalizzazione razzista degli immigrati in Europa e negli Stati Uniti come fenomeno intrinseco della globalizzazione neoliberista a livello locale, nazionale e mondiale, in particolare dal 1990 al 2015. Attraverso ricerche degli ultimi 20 anni, l’articolo fa riferimento alla teoria interazionista della costruzione sociale. L’autore mostra come il fenomeno è legato al proibizionismo delle migrazioni e al protezionismo delle nazionalità dominanti e anche alla produzione di inferiorizzazione e neo-schiavitù dei migranti, dei rifugiati e perfino di molti autoctoni. La criminalizzazione razzista degli immigrati ha dunque una “funzione specchio” rivelando la brutale deriva dei dispositivi e delle pratiche di dominio dei dominanti, spesso interiorizzati dai dominati (autoctoni e gli immigrati). Il caso italiano è analizzato come caso rivelatore del governo liberista delle migrazioni contemporanee.
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Ruggieri, Alessandro. "Il corpo in psicoanalisi. Pensieri in merito al lavoro: "Patologia somatica, relazionalità e conoscenza nel processo psicoanalitico" di Carlo Vittorio Todesco". PSICOANALISI, n.º 1 (julio de 2022): 27–37. http://dx.doi.org/10.3280/psi2022-001003.

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Partendo dal lavoro di Todesco vengono proposte riflessioni riguardo al problema dell'interazione tra mente e corpo. Più il bambino è piccolo, più i suoi sintomi avranno un'espressione prevalentemente, se non esclusivamente, somatica. Spesso il corpo e gli affetti ci parlano più di quanto riescano le parole. Persino le interpretazioni in analisi sono e restano caratterizzate da una componente corporea che si intreccia con un significato affettivo, oltre che cognitivo, sia nel paziente che nell'analista. Gli affetti sono una possibile chiave di volta tra mente e corpo, costituiscono il terreno nel quale una materia sconfina e si sovrappone con l'altra. L'analista necessita di una teoria metapsicologica per potersi orientare rispetto a quan-do, come e cosa interpretare. Il sintomo somatico non necessita peraltro sempre di un'interpretazione, questa può essere in alcune circostanze anche inutile o dannosa. Nel testo si riflette sulla necessità di prendere in considerazione i livelli profondi del funzionamento umano in analisi come in psichiatria. Spesso la frammentazione del sé del paziente si esprime con ma-nifestazioni somatiche che, se interpretate scorrettamente, possono determinare conseguenze non indifferenti sul piano clinico.
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Pišot - Čok, Lucija. "Contributo alla didattica della lingua Italiana come lingua seconda". Linguistica 30, n.º 1 (1 de diciembre de 1990): 151–67. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.30.1.151-167.

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La tesi postlaurea "Contributo alia didattica della lingua italiana come lingua seconda" è frutto di esperienze raccolte dall'autrice nell'insegnamento della lingua italiana come L2, nonché sintesi riflessiva dellavoro empirico che l'educazione al bilinguismo le ispirava. L'insegnamento della lingua italiana nell'ambiente bilingue e biculturale dell'Istria deve differire dall'insegnamento dell'italiano come lingua straniera. Esso si pone finalità immediate (L'italiano è lingua veicolare) e fmalità a lungo termine (L'italiano è una delle due lingue- culture del bilingue). Esso ha obiettivi cognitivi (L'italiano è scienza), sociali e etnolinguistici (L'educazione bilingue è fattore di transculturismo). L'autrice in prima persona ha avuto modo e opportunita di avvedersene, sia come collaboratrice nella stesura dei programmi per la lingua seconda, che come autrice di libri di testo per l'insegnamento di questa lingua, e relatrice in diversi tipi di aggiornamento professionale per insegnanti di lingua italiana elaborando, sperimentando e verificando le specificità dell'insegnamento della lingua italiana come L2 . II suo contributo alla teoria dell'educazione bilingue e le proposte per rendere l'insegnamento della lingua italiana come L2 efficace e valido, sono i1 nucleo della tesi.
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Grion, Valentina, Anna Serbati, Beatrice Doria y David Nicol. "Ripensare il concetto di feedback: il ruolo della comparazione nei processi di valutazione per l'apprendimento". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 205–20. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12429.

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La ricerca internazionale sul feedback s'inserisce in un framework costruttivista, all'interno del quale i ricercatori suggeriscono che per migliorare l'apprendimento, gli studenti devono assumere un ruolo maggiormente attivo nei processi di valutazione e di feedback. Questo articolo presenta la teoria dell' internal feedback sviluppata da Nicol (2020) come alternativa radicale alle precedenti teorizzazioni sul tema. La premessa è che gli studenti generano continuamente feedback interni confrontando i loro pensieri, azioni e produzioni con diversi tipi di informazioni esterne. Tali informazioni potrebbero venire da libri di testo, video, osservazioni, risorse online, o potrebbe derivare da commenti o dialoghi con gli altri. In questa prospettiva, per migliorare l'apprendimento e la capacità autoregolativa degli studenti, si dovrebbe utilizzare e integrare un'ampia gamma di risorse, che potrebbero stimolare i processi comparativi ben al di là dei commenti valutativi dei docenti e dei feedback formali. In questo contesto, il presente articolo intende esplorare le implicazioni pedagogiche di tale teorizzazione oltre che presentarne una sperimentazione in un contesto universitario.
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Neri, Claudio. "Il Fattore F in psicoanalisi e in psicoterapia di gruppo". GRUPPI, n.º 3 (diciembre de 2012): 11–42. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003002.

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La nozione di fede - diversamente da quelle di «Illusione», «Capacitŕ di tollerare le frustrazioni », «Investimento libidico» - non ha trovato un posto ben definito nella teoria psicoanalitica. Bion si č occupato di F (fede), per ciň che riguarda la sua funzione nel lavoro scientifico. Secondo Bion, č necessario un «Atto di fede» per dare consistenza ad alcune ipotesi e intuizioni, che emergono durante le sedute analitiche e che corrispondono a fatti, la cui esistenza non č considerata dalle piů comuni teorie. Lo scopo dell'autore č riprendere le sue proposte, mettendo in evidenza la rilevanza clinica di F ed elaborando una concezione che risulti utile nel lavoro analitico. La prima parte del testo č dedicata all'esame delle aree nelle quali fede e fiducia si sovrappongono e di quelle nelle quali invece si divaricano. Ad esempio, la fede possiede un carattere propulsivo ed attivante, che non č parimenti rappresentato nel rapporto di fiducia. La seconda parte prende in considerazione F come fattore di una funzione psichica dell'analista, che č necessaria per riuscire a sostenere un paziente che si sente disperato e privo di risorse, attendendo che il suo desiderio di vivere si presenti nuovamente. L'ultima parte esamina F, vedendolo dal punto di vista del paziente e studiando le trasformazioni cui puň andare incontro durante l'analisi.
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Aloisio, Miriam. "Architettura e scrittura in Fantasmi romani di Luigi Malerba". Quaderni d'italianistica 36, n.º 2 (27 de julio de 2016): 127–54. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i2.26902.

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Questo studio è un’analisi testuale di Fantasmi romani (2006) che mira ad illustrare come sia avvenuto un mutamento ideologico nella poetica di Luigi Malerba, che da autore di romanzi divertente e divertito, si presenta ora come un commentatore amareggiato dell’epoca contemporanea. Avvalendomi delle teorie di Remo Cesarani e di Fredric Jameson, secondo cui in conseguenza del tramonto delle “grandi metanarrazioni”, sono apparse nuove forme dello spazio cittadino e nuove tendenze architettoniche, analizzo come i protagonisti di Fantasmi romani vivano in uno stato di disagio e “smarrimento esistenziale” all’interno della metropoli romana. Laddove il personaggio di Clarissa cercherà di orientarsi leggendo i segni magici che la città le offre, l’architetto Giano prima porterà avanti il suo progetto architettonico di distruggere e ricostruire una nuova Roma; poi, attraverso il suo romanzo, cercherà invano di riordinare e dunque, cambiare, la società in cui vive. La consapevolezza del fallimento del progetto utopistico (l’architettura) e della creazione di un romanzo (la scrittura), è il segno di una preoccupazione radicata da parte dell’autore per lo stato attuale delle cose. Se inizialmente la cognizione della crisi ecologica, culturale, relazionale che percorre le pagine degli scritti malerbiani era mitigata da divertissement filologico, gioco linguistico e coinvolgente comicità in romanzi come ad esempio Il serpente, Salto mortale, il Protagonista, essa affiora invece nel testo dell’ultimo romanzo attraverso un sentimento di sfiducia e rassegnazione.
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TREJO, Adriane Buchwitz Del. "A Literacia Probabilística na Perspectiva da Teoria Histórico-Cultural". INTERRITÓRIOS 6, n.º 11 (6 de agosto de 2020): 1. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247745.

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Considerando que o homem é um sujeito histórico e social, este estudo bibliográfico possui uma abordagem metodológica de natureza qualitativa e delineamento descritivo explicativo, que tem como objetivo de relacionar os pressupostos da Teoria Histórico-Cultural (THC) com o ensino de Probabilidade nos anos iniciais do Ensino Fundamental focando no desenvolvimento da literacia probabilística e fazendo apontamentos correlacionando-os com referenciais curriculares. Assim, no decorrer do texto, tem-se a intenção do diálogo entre conceitos e ideias da Teoria Histórico-Cultural com os elementos cognitivos relacionados à literacia probabilística, apontando considerações dos referenciais curriculares do estado de São Paulo e nacionais. Como principais resultados, temos que os pressupostos desta teoria podem contribuir para uma prática educativa que priorize o aspecto social e para a aquisição de um conhecimento mais rico, mais ativo e mais significativo ao aluno.Teoria Histórico-Cultural. Ensino de Probabilidade. Literacia Probabilística. Anos Iniciais. Ensino Fundamental.ABSTRACTConsidering that man is a historical and social subject, this bibliographic study has a qualitative methodological approach and explanatory descriptive design, which aims to relate the assumptions of Historical-Cultural Theory (THC) with the teaching of Probability in the early years of Elementary Education focusing on the development of probabilistic literacy and making notes correlating them with curricular references. Thus, throughout the text, the intention is to dialogue between concepts and ideas of Historical-Cultural Theory with the cognitive elements related to probabilistic literacy, pointing out considerations of the curricular frameworks of the state of São Paulo and nationally. As main results, we have that the assumptions of this theory can contribute to an educational practice that prioritizes the social aspect and to the acquisition of a richer, more active and more meaningful knowledge to the student.Historical-Cultural Theory. Probability Teaching. Probabilistic Literacy. Early Years. Elementary School.RESUMENConsiderando que el hombre es un sujeto histórico y social, este estudio bibliográfico tiene un enfoque metodológico de naturaleza cualitativa y diseño descriptivo explicativo, cuyo objetivo es relacionar los presupuestos de la teoría histórico-cultural (THC) con la enseñanza de la probabilidad en los primeros años de la escuela primaria centrados en el desarrollo de la literacia probabilística tomando notas y correlacionándolas con referencias curriculares. Por lo tanto, a lo largo del texto, la intención es dialogar entre conceptos e ideas de la teoría histórico-cultural con los elementos cognitivos relacionados con la literacia probabilística, señalando consideraciones de las referencias curriculares del estado de São Paulo y nacionales. Como resultados principales, tenemos que los presupuestos de esta teoría pueden contribuir con una práctica educativa que prioriza el aspecto social y la adquisición de un conocimiento más rico, más activo y más significativo para el estudiante.Teoría Histórico-Cultural. Enseñanza de Probabilidad. Literacia Probabilística. Años Iniciales. Enseñanza Fundamental. RIASSUNTOConsiderando che l'uomo è un soggetto storico e sociale, questo studio bibliografico ha un approccio metodologico qualitativo e un disegno descrittivo esplicativo, che mira a mettere in relazione le ipotesi della teoria storico-culturale (THC) con l'insegnamento della Probabilità nel primi anni di scuola elementare concentrandosi sullo sviluppola literacia probabilistica e prendendo appunti correlandoli con i riferimenti al curriculum. Pertanto, in tutto il testo, l'intenzione è quella di dialogare tra concetti e idee della teoria storico-culturale con gli elementi cognitivi legati alla literacia probabilistica, sottolineando considerazioni sui riferimenti al curriculum dello stato di San Paolo e nazionali. Come risultati principali, abbiamo che i presupposti di questa teoria possono contribuire a una pratica educativa che privilegia l'aspetto sociale e all'acquisizione di una conoscenza più ricca, più attiva e più significativa per lo studente.Teoria storico-culturale. Insegnamento della probabilità. Literacia probabilistica. Nei primi anni. Scuola elementare.
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Del Mauro, Miria Martina. "«IL ROMANZO D’UN MAESTRO» DI EDMONDO DE AMICIS: PRIME INDAGINI SULLA LINGUA E LA SUA EVOLUZIONE". Italiano LinguaDue 13, n.º 2 (26 de enero de 2022): 503–58. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17147.

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L’articolo propone un’indagine linguistica sulla prima metà dell’opera de Il romanzo d’un maestro di Edmondo De Amicis. Dal punto di vista grafico, fonetico, morfologico, lessicale e infine sintattico, si opera un confronto tra l’edizione a stampa del 1900 (ultima vivente l’autore), con la prima edizione del 1890 e una versione autografa del testo, quest’ultima conservata presso la Biblioteca Civica L. Lagorio di Imperia. Nell’articolo si inquadrano i mutamenti intercorsi all’interno della teoria e della prassi linguistica del Nostro oltreché del panorama linguistico e della riflessione grammaticografica e lessicografica a lui coevi. Le scelte linguistiche di De Amicis sono state quasi sempre confrontate anche con quelle della Quarantana del Manzoni: il Nostro è sì manzoniano, ma non pedissequo, e con una autonomia di vedute nella formulazione di proposte linguistico-didattiche caratterizzate dall’uso del fiorentino coevo che si stempera nel toscano, nei classici e, sia pure limitatamente, nell’uso del dialetto. Nel Romanzo d’un maestro è dunque presente un eclettismo linguistico conciliativo, ravvisabile anche nelle pagine dell’Idioma gentile: nonostante il modello manzoniano risulti essere il preferito, tuttavia la sua apertura verso modelli alternativi smorza le più radicali implicazioni del pensiero del Maestro, dando ragione a chi ha riconosciuto il carattere moderato delle scelte linguistiche del Nostro. Il romanzo d’un maestro by Edmondo De Amicis: preliminary investigations of language and its evolution The paper proposes a linguistic investigation of the first half of Il romanzo d’un maestro by Edmondo De Amicis. From the graphic, phonetic, morphological, lexical and syntactic point of view, a comparison is made between the printed edition from 1900 (the last published during the author’s lifetime), with the first edition from 1890 and an autographed version of the text, conserved at the L. Lagorio Civic Library in Imperia. The article frames the changes that took place within De Amicis’s theory and linguistic practise as well as in the linguistic landscape and in the grammatical and lexicographic reflection of his contemporaries. The linguistic choices of De Amicis have almost always been compared with those of Manzoni’s Quarantana: De Amicis is Manzonian, but not slavish, and with an autonomy of views in the formulation of linguistic-didactic proposals characterized by the use of contemporary Florentine which dissolves into classic Tuscan and, to a limited extent, in the use of the dialect. In Romanzo d’un maestro there is therefore a conciliatory linguistic eclecticism, also recognizable in the pages of Idioma gentile: although the Manzonian model is the preferred one, its openness towards alternative models dampens the most radical implications of the Master’s thought, in agreement with those who recognized the moderate character of De Amicis’s linguistic choices.
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Soriano Flórez, Irene. "Review/Reseña: Paulsrud, BethAnne, Tian, Zhongfeng, & Toth, Jeanette. (Eds.). (2021). English-medium instruction and translanguaging. Multilingual Matters." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 8, n.º 1 (31 de marzo de 2021): 82–86. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.13.239.

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EN This text reviews English-Medium Instruction and Translanguaging, edited by Paulsrud, Tian, and Toth, published this year (2021) by Multilingual Matters. The book comprises eleven empirical studies from across the globe, by different authors, raising awareness of the multiple possibilities, challenges, and considerations that emerge when addressing translanguaging in English-medium instruction (EMI) today. The authors of this volume inspire new research paths towards translanguaging theory, practice, and policy. Key words: TRANSLANGUAGING, ENGLISH-MEDIUM INSTRUCTION (EMI), LINGUISTIC REPERTOIRE, L1 USE ES Este texto es una reseña de English-Medium Instruction and Translanguaging de Paulsrud, Tian y Toth, publicado este año (2021) por Multilingual Matters. El libro recoge once estudios empíricos procedentes de todo el mundo y de distintos autores, que permiten conocer las múltiples posibilidades, consideraciones y retos que surgen al abordar el translenguaje en contextos de inglés como Medio de Instrucción (IMI) hoy en día. Los autores de este volumen abren nuevas vías de investigación sobre la teoría y la práctica asociadas al translenguaje y sobre políticas educativas que lo incorporen. Palabras clave: TRANSLENGUAJE, INGLÉS COMO MEDIO DE INSTRUCCIÓN (IMI), REPERTORIO LINGÜÍSTICO, USO DE LA L1 IT Questo testo recensisce English-Medium Instruction and Translanguaging di Paulsrud, Tian e Toth, pubblicato quest’anno (2021) da Multilingual Matters. Il libro, che raccoglie undici studi empirici di diversi autori provenienti da tutto il mondo, permette di conoscere le molteplici possibilità, le considerazioni e le sfide originate dall’occuparsi di translanguaging in un contesto di inglese come lingua d’istruzione (EMI). Le autrici e l’autore del volume indicano nuovi sentieri di ricerca sulla teoria e la pratica associate al translanguaging e sulle politiche educative che lo includono. Parole chiave: TRANSLANGUAGING, INGLESE COME LINGUA D’ISTRUZIONE (EMI), REPERTORIO LINGUISTICO, USO DELLA L1
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Sobański, Remigiusz. "Prawo kanoniczne a kultura prawna". Prawo Kanoniczne 35, n.º 1-2 (5 de junio de 1992): 15–33. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.02.

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Si presenta la versione polacca di una relazione tenuta nell’ambito dei seminari sul tema „Scienza giuridica e diritto canonico” al’Università di Torino 2. 5. 1990. Il testo originale viene pubblicato nel volume sullo stesso tema curato da Rinaldo Bertolino, Torino 1991. Ci presentiamo le osservazioni finali. 1. Il diritto canonico non può non giovarsi dello sviluppo della cultura giuridica (allo stesso modo che l'intero magistero della Chiesa non può non giovarsi del patrimonio culturale dell’umanità). Immutato è il quesito di fondo: in che misura queste vicende possono riuscire utili ad esprimere la „verità” ecclesiale. L’utilità dipende dallo sviluppo delle scienze giuridiche, come di quelle ecclesiali: il che significa che il diritto canonico ha, di fronte alla cultura giuridica, un atteggiamento aperto ed assorbente, pur se differenziato e non privo di critica. 2. Per sua vocazione universale la Chiesa ha un atteggiamento aperto di fronte alla cultura giuridica d’ogni ambiente in cui esse è presente ed agisce. Il riferimento alla cultura giuridica locale e i rapporti con le vicende delle culture regionali sono omogenei con i principi fondamentali della relazione Chiesa universale-Chiese locali. L’influsso del diritto romano e di quello germanico sul diritto canonico, da un lato; la romanizzazione del diritto dei barbari attraverso la Chiesa o, anche, l’influsso del diritto canonico p. es. sul diritto polacco dall’altro, dimostrano quanto il contatto della Chiesa con la cultura giuridica dell’ambiente possa ruiscire fecondo. 3. Negli ultimi secoli la presenza del diritto canonico nella cultura giuridica è, al massimo, passiva. Cerca d’assicurarsela una presenza mediante l’adattamento. Se anche sia vero che qualunque presenza debba accompagnarsi con la disponibilità ad imparare, occorre riconoscere che questa posizione unicamente difensiva non consente al diritto canonico di incidere e di ispirare la cultura giuridica. Inoltre, l’esito di questa presenza (passiva) è parziale, non solo perché le premesse filosofiche che fondano il pensiero giuridico sono (o sembrano essere) per la Chiesa inaccettabili, ma perché, in seguito all‘atteggiamento esclusivamente recettizio, si corre il rischio di trasferire nell’ambito metagiuridico tutto cio che non si ritrovi nell’ottica delle attuali dottrine giuridiche. 4. Non c’è dubbio che la Chiesa non sia l’ambiente topico di sviluppo delle scienze giuridiche e che la scienza giuridica goda di una sua piena autonomia. Ma la comunione ecclesiale, non di raro definita Ecclesia iuris, non lo è in seguito alla recezione del diritto ab extrinseco, ma in forza della propria immanente dimensione giuridica. (Senza di essa non avrebbe ragion d’essere un autonomo diritto canonico, ed i problemi organizzativi della Chiesa potrebbero essere risolti alla stregua del solo diritto ecclesiastico dello Stato). Si deve quindi riconoscere che la Chiesa, iscritta nella storia umana del diritto, ha qualche cosa da dire nella sfera del diritto, sia nella sua dimensione ideologica che in quella della sua realizzazione pratica. L’assenza di un ruolo ispiratore del diritto canonico sulla scienza giuridica contemporanea dovrebbe dar a pensare per la più che i fondamentali problemi giuridici vengono continuamente discussi dai cultori di diritto: viviamo tuttavia in un mondo di nazioni sempre più unite nel quale le interferenze di differenti teorie e sistemi giuridici tendono ad aumentare e le dottrine giuridiche si rivelano particolarmente suscettibili agli influssi di molteplici filosofie. 5. Su un contatto non unidirezionale ma bilaterale del diritto canonico con la cultura giuridica si potrà contare soltanto allora, quando la canonistica abbia fatto proprio il metodo del Concilio Vaticano II, durante il quale la Chiesa ha rinunciato a presentarsi ratione status, ed ha invece cercato di esporre la sua natura secondo la propria convinzione di fede. Anche nel diritto canonico bisogna finalmente decidersi ad una riflessione profondo sulla Chiesa alla luce della fede, sulle proprie radici e finalità, per poter realizzare il diritto ecclesiale nel modo più coerente e per potere, per cio stesso, dialogare con le altre culture giuridiche. Il dialogo non nascerà da una passiva traslitterazione, quasi a ricalco, del diritto civile nell’ambiente ecclesiale, ma attraverso una franca ed aperta meditazione sulle proprie premesse ontologiche, le proprie peculiarità, le proprie esigenze: anche quelle di una „nuova giustizia”. Soltanto allora la presenza del diritto canonico nella cultura giuridica potrà essere non solo riproduttiva, ma anche produttiva. 6. Anche sotto questo punto di vista appare urgente la necessità di una robusta elaborazione di una teoria generale del diritto canonico. Si tratta di una teoria del diritto della Chiesa secondo il suo proprio „credo Ecclesiam”, non già elaborata all’interno di rigide teorie aprioristiche. Troppo generiche e scarsamente feconde le prese di posizione a favore di una deteologizzazione del diritto ecclesiale e, al contrario, le obiezioni stesse contro una presunta sua teologizzazione. Non si tratta invero di una „teologizzazione”, ma di prendere in seria considerazione i principi teologici, grazie ai quali il dialogo con la cultura giuridica diventa possibile e razionale.
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GUIMARÃES, Carlos Augusto Sant’Anna. "Das Mobilizações à Política de Educação das Relações Étnico-raciais". INTERRITÓRIOS 6, n.º 12 (7 de diciembre de 2020): 64. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248990.

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RESUMOO presente artigo examina episódios e iniciativas que possibilitaram o agendamento do combate ao racismo e outras demandas do Movimento Negro brasileiro no final do século XX, culminando na política de promoção da igualdade racial. O texto debruça-se em especial sobre a política de educação para as relações étnico-raciais. Uma inovação institucional em termos de política curricular. O aporte teórico alicerça-se na teoria do processo político, no modelo dos múltiplos fluxos e no debate sobre federalismo. A análise efetivou-se mediante o esquadrinhamento de fontes secundárias: a produção acadêmica disponível (artigos, teses e dissertações) e documentos públicos (legislação e planos de elaborados pelos agentes públicos e documentos produzidos pelo Movimento Negro). Os resultados evidenciam que a implementação da política de educação para as relações raciais enfrenta óbices de natureza institucional e política, como, por exemplo, a ausência de uma estrutura de incentivos que promova a adesão dos entes federativos, além de, sobretudo, deparar com o que pretende destruir: o próprio racismo nas mais distintas facetas.Agendamento. Relações Étnico-Raciais. Política Curricular. Inovação Institucional. ABSTRACTThis article examines episodes and initiatives that enabled the topic of fighting racism and other demands from the Brazilian Black Movement to be placed on the agenda in the late 20th century, culminating in policy to promote racial equality. The paper addresses education policy for ethnic-racial relations. This was an institutional innovation in terms of curricular policy. The theoretical contribution is based on political process theory, the multiple flow model and the debate on federalism. The analysis was conducted by investigating secondary sources: the academic production available (articles, theses and dissertations) and public documents (legislation and plans prepared by public officials and documents produced by the Black Movement). The results demonstrate that the introduction of education policy for racial relations faces obstacles of an institutional and political nature, such as the absence of a structure of incentives that promotes adherence by the federative units, and, above all, encountering what it intends to destroy: the distinctive aspects of racism.Agenda Setting. Ethnic/Racial Relations. Curricular Policy. Institutional Innovation. RESUMENEste artículo analiza episodios e iniciativas que permitieron poner en la agenda la lucha contra el racismo y otras demandas del Movimiento Negro Brasileño a fines del siglo XX, culminando con la política de promoción de la igualdad racial. El texto se centra en particular en la política de educación para las relaciones étnico-raciales. Una innovación institucional en términos de política curricular. El aporte teórico se basa en la teoría del proceso político, en el modelo de múltiples flujos y en el debate sobre el federalismo. El análisis se llevó a cabo mediante el escaneo de fuentes secundarias: la producción académica disponible (artículos, tesis y disertaciones) y documentos públicos (legislación y planes elaborados por agentes públicos y documentos elaborados por el Movimiento Negro). Los resultados muestran que la implementación de la política de educación para las relaciones raciales enfrenta obstáculos de carácter institucional y político como, por ejemplo, la ausencia de una estructura de incentivos que promueva la adhesión de entidades federativas, además de, sobre todo, encontrar con que pretende destruir: el racismo mismo en las más diversas facetas.Agendamiento. Relaciones Étnico-Raciales. Política Curricular. Innovación institucional. SOMMARIOQuesto articolo analizza episodi e iniziative che hanno permesso di mettere all'ordine del giorno la lotta al razzismo e altre rivendicazioni del Movimento nero brasiliano alla fine del XX secolo, culminando nella politica di promozione dell'uguaglianza razziale. Il testo si concentra in particolare sulla politica di educazione alle relazioni etnico-razziali. Un'innovazione istituzionale in termini di politica curricolare. Il contributo teorico si basa sulla teoria del processo politico, nel modello dei flussi multipli e nel dibattito sul federalismo. L'analisi è stata condotta scansionando fonti secondarie: produzione accademica disponibile (articoli, tesi e dissertazioni) e documenti pubblici (legislazione e piani preparati da agenti pubblici e documenti preparati dal Movimento Nero). I risultati mostrano che l'attuazione della politica educativa per le relazioni razziali incontra ostacoli di natura istituzionale e politica come, ad esempio, l'assenza di una struttura di incentivi che promuova l'adesione degli Stati, oltre, soprattutto, l'incontro che mira a distruggere: il razzismo stesso nelle più diverse sfaccettature.Pianificazione. Relazioni etnico-razziali. Politica curricolare. Innovazione istituzionale.
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Crubellate, João Marcelo. "Il concetto di Lavoro e la possibilità di una Filosofia Sociale in Sören Kierkegaard/The concept of labor and the possibility of a social philosophy in Søren Kierkegaard". Pensando - Revista de Filosofia 5, n.º 9 (5 de octubre de 2014): 41. http://dx.doi.org/10.26694/pensando.v5i9.1953.

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Sommario: Il mio obiettivo in questo testo è discutere la nozione di lavoro produttivo nell’ambito della opera di Kierkegaard, con speciale atenzione alla teoria degli stadi esistenziali. Partendo dal concetto di uomo come un essere relazionale cioè che si rapporta a sé stesso ed alle altre persone, cerco di esaminare come il teologo danese descrive il lavoro in ogni stadio (l’estetico, l’etico e poi il religioso). Mentre si può dire che nell’etico il lavoro (come approfondimento dell’interiorità e come lavoro produttivo) sia il dovere di ogni uomo, dovere che lo porta all’universale, e nell’estetico che il lavoro sia una noiosa attività almeno quando non si riesce ad svilupparsi qualche talento speciale, nel religioso tutto cambia. Nello stadio religioso l’altro è il prossimo cioè un somigliante e quindi l’esistenza umana prende come scopo un attuarsi del sé verso ad una possibilità che si trova oltre sé stesso, una possibilità che Kierkegaard designa come coscienza eterna. Dunque il lavoro diventa sfera anche per la manifestazione dello umano come coscienza e libertà e non soltanto uno sforzo per soddisfare le necessità materiale dell’uomo come individuo di una spezie animale.Abstract: My purpose here was to discuss the notion of productive work in the philosophy of Kierkegaard. I put special attention upon the so-called theory of the life’stages. Firstly I take the concept of man as a relational being, that is a being that related himself to himself and to the other people. Then I examine Kierkegaardian discussion of the concept of work in each stage: the esthetic, the ethical and the religious. It is possible to affirm that while in the ethical the work (both as the inner working of the personality and as productive work) is an universal duty, and for the esthetic it is a boring activity or at the best, is one occasion for exercising a special talent, in the religious everything changes. In the religious the Other person with whom the Self relates himself must be taken as the biblical-neighbour and so the human life takes a diferente purpose: become conscious of his own eternal calling. In the same sense working becomes a way of developing the most important atributes of human beings – his self-conscience and his liberty – more than a way of caring about the material necessities of life as an individual of an animal specie. Key words: Life’stages; Work; Subjectivity
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Popovic, Dusan. "Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila". Zbornik radova Vizantoloskog instituta, n.º 45 (2008): 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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Notícias, Transfer. "Noticias". Transfer 12, n.º 1-2 (4 de octubre de 2021): 219–32. http://dx.doi.org/10.1344/transfer.2017.12.219-232.

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“Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 212 NOTICIAS / NEWS (“transfer”, 2017) 1) CONGRESOS / CONFERENCES: 1. 8th Asian Translation Traditions Conference: Conflicting Ideologies and Cultural Mediation – Hearing, Interpreting, Translating Global Voices SOAS, University of London, UK (5-7 July 2017) www.translationstudies.net/joomla3/index.php 2. 8th International Conference of the Iberian Association of Translation and Interpreting (AIETI8), Universidad de Alcalá, Madrid, Spain (8-10 March 2017) www.aieti8.com/es/presentation 3. MultiMeDialecTranslation 7 – Dialect translation in multimedia University of Southern Denmark, Odense, Denmark (17-20 May 2017) https://mmdtgroup.org 4. Texts and Contexts: The Phenomenon of Boundaries Vilnius University, Lithuania (27-28 April 2017) www.khf.vu.lt/aktualijos/skelbimai/220-renginiai/1853-texts-andcontexts- the-phenomenon-of-boundaries 5. 21st FIT World Congress: Disruption and Diversification Australian Institute of Interpreters and Translators (AUSIT), Brisbane, Australia (3-5 August 2017) www.fit2017.org/call-for-papers 6. 6th International Conference on PSIT (PSIT6) - Beyond Limits in Public Service Interpreting and Translating: Community Interpreting & Translation University of Alcalá, Spain (6-8 March 2017) www.tisp2017.com “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 213 7. International Conference: What Grammar Should Be Taught to Translators-to-be? University of Mons, Belgium (9-10 March 2017) Contact: gudrun.vanderbauwhede@umons.ac.be; indra.noel@umons.ac.be; adrien.kefer@umons.ac.be 8. The Australia Institute of Interpreters and Translators (AUSIT) 2016 National Conference Monash University, Melbourne, Australia (18-19 November 2017) www.ausit.org/AUSIT/Events/National_Miniconference_2016_Call_ for_Papers.aspx 9. 1st Congrès Mondial de la Traductologie – La traductologie : une discipline autonome Société Française de Traductologie, Université de Paris Ouest- Nanterre-La Défense, France (10-14 April 2017) www.societe-francaise-traductologie.com/congr-s-mondial 10. Working Our Core: for a Strong(er) Translation and Interpreting Profession Institute of Translation & Interpreting, Mercure Holland House Hotel, Cardiff (19-20 May 2017) www.iti-conference.org.uk 11. International conference T&R5 – Écrire, traduire le voyage / Writing, translating travel Antwerp , Belgium (31 May - 1 June 2018) winibert.segers@kuleuven.be 12. Retranslation in Context III - An international conference on retranslation Ghent University, Belgium (7-8 February 2017) www.cliv.be/en/retranslationincontext3 “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 214 13. 11th International Conference on Translation and Interpreting: Justice and Minorized Languages under a Postmonolingual Order Universitat Jaume I, Castelló de la Plana, Spain (10-12 May 2017) http://blogs.uji.es/itic11 14. 31è Congrès international d’études francophones (CIÉF) : Session de Traductologie – La francophonie à l’épreuve de l’étranger du dedans Martinique, France (26 June – 2 July 2017) https://secure.cief.org/wp/?page_id=913 15. Complexity Thinking in Translation Studies: In Search of Methodologies KU Leuven, Belgium (1-2 June 2017) www.ufs.ac.za/humanities/unlistedpages/ complexity/complexity/home-page 16. 1st International Conference on Dis/Ability Communication (ICDC): Perspectives & Challenges in 21st Century Mumbai University, India (9-11 January 2017) www.icdc2016-universityofmumbai.org 17. Lost and Found in Transcultural and Interlinguistic Translation Université de Moncton, Canada (2-4 November 2017) gillian lane-mercier@mcgill.ca; michel.mallet@umoncton.ca; denise.merkle@umoncton.ca 18. Translation and Cultural Memory (Conference Panel) American Comparative Literature Association's 2017 Annual Meeting University of Utrecht, The Netherlands (6-9 July 2017) www.acla.org/translation-and-cultural-memory 19. Media for All 7 – A Place in Between Hamad bin Khalifa University, Doha, Qatar (23-25 October 2017) http://tii.qa/en/7th-media-all-international-conference “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 215 20. Justice and Minorized Languages in a Postmonolingual Order. XI International Conference on Translation and Interpreting Universitat Jaume I, Castellón, Spain (10-12 May 2017) monzo@uji.es http://blogs.uji.es/itic11/ 21. On the Unit(y) of Translation/Des unités de traduction à l'unité de la traduction Paris Diderot University, Université libre de Bruxelles and University of Geneva (7 July 2017 (Paris) / 21 October 2017 (Brussels) / 9 December 2017 (Geneva) www.eila.univ-paris-diderot.fr/recherche/conf/ciel/traductologieplein- champ/index?s[]=traductologie&s[]=plein&s[]=champ 22. The Translator Made Corporeal: Translation History and the Archive British Library Conference Centre, London, UK (8 May 2017) deborah.dawkin@bl.uk 23. V International Conference Translating Voices Translating Regions - Minority Languages, Risks, Disasters and Regional Crises Europe House and University College London, UK (13-15 December 2017) www.ucl.ac.uk/centras/translation-news-and-events/vtranslatingvoices 24. 8th Annual International Translation Conference - 21st Century Demands: Translators and Interpreters towards Human and Social Responsibilities Qatar National Convention Centre, Doha, Qatar (27-28 March 2017) http://tii.qa/en/8th-annual-international-translation-conference 25. Complexity Thinking in Translation Studies: In Search of Methodologies KU Leuven, Belgium (1-2 June 2017) www.ufs.ac.za/humanities/unlistedpages/ complexity/complexity/home-page “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 216 26. 15th International Pragmatics Conference (IPrA 2017) – Films in Translation – All is Lost: Pragmatics and Audiovisual Translation as Cross-cultural Mediation (Guillot, Desilla, Pavesi). Conference Panel. Belfast, Northern Ireland, UK (16-21 July 2017) http://ipra.ua.ac.be/main.aspx?c=*CONFERENCE2006&n=1296 2) CURSOS, SEMINARIOS, POSGRADOS / COURSES, SEMINARS, MA PROGRAMMES: 1. MA in Intercultural Communication in the Creative Industries University of Roehampton, London, UK www.roehampton.ac.uk/postgraduate-courses/Intercultural- Communication-in-the-Creative-Industries 2. Máster Universitario en Comunicación Intercultural, Interpretación y Traducción en los Servicios Públicos Universidad de Alcalá, Spain www3.uah.es/master-tisp-uah 3. Máster Universitario de Traducción Profesional Universidad de Granada, Spain http://masteres.ugr.es/traduccionprofesional/pages/master 4. Workshop: History of the Reception of Scientific Texts in Translation – Congrès mondial de traductologie Paris West University Nanterre-La Défense, France (10-14 April 2017) https://cmt.u-paris10.fr/submissions 5. MA programme: Traduzione audiovisiva, 2016-2017 University of Parma, Italy www.unipr.it/node/13980 “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 217 6. MA in the Politics of Translation Cairo University, Egypt http://edcu.edu.eg 7. Research Methods in Translation and Interpreting Studies University of Geneva, Switzerland (Online course) www.unige.ch/formcont/researchmethods-distance1 www.unige.ch/formcont/researchmethods-distance2 8. MA programme: Investigación en Traducción e Interpretation, 2016-2017 Universitat Jaume I, Castellón, Spain monzo@uji.es www.mastertraduccion.uji.es 9. MA programme: Traduzione Giuridica - Master di Secondo Livello University of Trieste, Italy Italy http://apps.units.it/Sitedirectory/InformazioniSpecificheCdS /Default.aspx?cdsid=10374&ordinamento=2012&sede=1&int=web &lingua=15 10. Process-oriented Methods in Translation Studies and L2 Writing Research University of Giessen, Germany (3-4 April 2017) www.uni-giessen.de/gal-research-school-2017 11. Research Methods in Translation and Interpreting Studies (I): Foundations and Data Analysis (Distance Learning) www.unige.ch/formcont/researchmethods-distance1 Research Methods in Translation and Interpreting Studies (II): Specific Research and Scientific Communication Skills (Distance Learning) www.unige.ch/formcont/researchmethods-distance2 University of Geneva, Switzerland “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 218 3) LIBROS / BOOKS: 1. Carl, Michael, Srinivas Bangalore and Moritz Schaeffer (eds) 2016. New Directions in Empirical Translation Process Research: Exploring the CRITT TPR-DB. Cham: Springer. http://link.springer.com/book/10.1007/978-3-319-20358-4 2. Antoni Oliver. 2016. Herramientas tecnológicas para traductores. Barcelona: UOC. www.editorialuoc.com/herramientas-tecnologicas-para-traductores 3. Rica Peromingo, Juan Pedro. 2016. Aspectos lingüísticos y técnicos de la traducción audiovisual (TAV). Frakfurt am Main: Peter Lang. www.peterlang.com?432055 4.Takeda, Kayoko and Jesús Baigorri-Jalón (eds). 2016. New Insights in the History of Interpreting. Amsterdam: John Benjamins. https://benjamins.com/#catalog/books/btl.122/main 5. Esser, Andrea, Iain Robert Smith & Miguel Á. Bernal-Merino (eds). 2016. Media across Borders: Localising TV, Film and Video Games. London: Routledge. www.routledge.com/products/9781138809451 6. Del Pozo Triviño, M., C. Toledano Buendía, D. Casado-Neira and D. Fernandes del Pozo (eds) 2015. Construir puentes de comunicación en el ámbito de la violencia de género/ Building Communication Bridges in Gender Violence. Granada: Comares. http://cuautla.uvigo.es/sos-vics/entradas/veruno.php?id=216 7. Ramos Caro, Marina. 2016. La traducción de los sentidos: audiodescripción y emociones. Munich: Lincom Academic Publishers. http://lincom-shop.eu/epages/57709feb-b889-4707-b2cec666fc88085d. sf/de_DE/?ObjectPath=%2FShops%2F57709feb“ Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 219 b889-4707-b2cec666fc88085d% 2FProducts%2F%22ISBN+9783862886616%22 8. Horváth , Ildikó (ed.) 216. The Modern Translator and Interpreter. Budapest: Eötvös University Press. www.eltereader.hu/media/2016/04/HorvathTheModernTranslator. pdf 9. Ye, Xin. 2016. Educated Youth. Translated by Jing Han. Artarmon: Giramondo. www.giramondopublishing.com/forthcoming/educated-youth 10. Martín de León, Celia and Víctor González-Ruiz (eds). 2016. From the Lab to the Classroom and Back Again: Perspectives on Translation and Interpreting Training. Oxford: Peter Lang. www.peterlang.com?431985 11. 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Special Issue of the Journal of Internationalization and Localization on Video Game Localisation: Ludic Landscapes in the Digital Age of Translation Studies Contacts: Xiaochun Zhang (xiaochun.zhang@univie.ac.at) and Samuel Strong (samuel.strong.13@ucl.ac.uk) 4. mTm Translation Journal: Non-thematic issue, Vol. 8, 2017 www.mtmjournal.gr Contacts: Anastasia Parianou (parianou@gmail.com) and Panayotis Kelandrias (kelandrias@ionio.gr) “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 223 5. CLINA - An Interdisciplinary Journal of Translation, Interpreting and Intercultural Communication, Special Issue on Interpreting in International Organisations. Research, Training and Practice, 2017 (2) revistaclina@usal.es http://diarium.usal.es/revistaclina/home/call-for-papers 6. Technology and Public Service Translation and Interpreting, Special Issue of Translation and Interpreting Studies, 2018, 13(3) www.atisa.org/call-for-papers 7. Literatura: teoría, historia, crítica, special issue on Literature and Translation www.literaturathc.unal.edu.co 8. Tradumàtica: Journal of Translation Technologies Issue 14 (2016): Translation and mobile devices www.tradumatica.net/revista/cfp.pdf 9. Ticontre. Teoria Testo Traduzione. Special issue on Narrating the Self in Self-translation www.ticontre.org/files/selftranslation-it_en.pdf 10. Terminology, International Journal of Theoretical and Applied Issues in Specialized Communication Thematic issue on Food and Terminology, 23(1), 2017 www.benjamins.com/series/term/call_for_papers_special_issue_23 -1.pdf 11. Cultus: the Journal of Intercultural Communication and Mediation. Thematic issue on Multilinguilism, Translation, ELF or What?, Vol. 10, 2017 www.cultusjournal.com/index.php/call-for-papers 12. Translation Spaces Special issue on No Hard Feelings? Exploring Translation as an Emotional Phenomenon “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 224 Contact: severine.hubscher-davidson@open.ac.uk 13. Revista electrónica de didáctica de la traducción y la interpretación (redit), Vol. 10 www.redit.uma.es/Proximo.php 14. Social Translation: New Roles, New Actors Special issue of Translation Studies 12(2) http://explore.tandfonline.com/cfp/ah/rtrs-si-cfp 15. Translation in the Creative Industries, special issue of The Journal of Specialised Translation 29, 2018 www.jostrans.org/Translation_creative_industries_Jostrans29.pdf 16. Translation and the Production of Knowledge(s), special issue of Alif 38, 2018 Contact: mona@monabaker.com,alifecl@aucegypt.edu, www.auceg ypt.edu/huss/eclt/alif/Pages/default.aspx 17. Revista de Llengua i Dret http://revistes.eapc.gencat.cat/index.php/rld/index 18. Call for proposals for thematic issues, Linguistica Antverpiensia New Series https://lans-tts.uantwerpen.be/index.php/LANSTTS/ announcement/view/8 19. Journal On Corpus-based Dialogue Interpreting Studies, special issue of The Interpreters’ Newsletter 22, 2017 www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/2119 20. Díaz Cintas, Jorge, Ilaria Parini and Irene Ranzato (eds) 2016. Ideological Manipulation in Audiovisual Translation, special issue of “Altre Modernità”. http://riviste.unimi.it/index.php/AMonline/issue/view/888/show Toc “Transfer” XII: 1-2 (mayo 2017), pp. 212-225. ISSN: 1886-554 225 21. PUNCTUM- International Journal of Semiotics, special issue on Semiotics of Translation, Translation in Semiotics. Volume 1, Issue 2 (2015) http://punctum.gr 22. The Interpreters' Newsletter, Special Issue on Dialogue Interpreting, 2015, Vol. 20 www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/11848 23. Gallego-Hernández, Daniel & Patricia Rodríguez-Inés (eds.) 2016. Corpus Use and Learning to Translate, almost 20 Years on. Special Issue of Cadernos de Tradução 36(1). https://periodicos.ufsc.br/index.php/traducao/issue/view/2383/s howToc 24. 2015. 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Giabardo, Carlo Vittorio. "Brevi riflessioni su alcuni aspetti della teoria del diritto e dell’interpretazione di Friedrich Müller". Direito Público 19, n.º 103 (31 de octubre de 2022). http://dx.doi.org/10.11117/rdp.v19i103.6726.

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Il presente contributoprende in considerazione alcuni aspetti centrali della teoria del diritto e dell’interpretazione giuridica del filosofo del diritto e costituzionalista Friedrich Müller, a partire dalla recente opera collettiva (a cura di N. Stamile, N. Castilho Gomes, D. J. Almanza Torres) che ne analizza il pensiero e l’opera, in molte delle sue angolature. In particolare, si insiste su alcuni caposaldi della cd. “Teoria Strutturante del Diritto”, e cioè (a) l’approccio post-positivista, (b) la distinzione tra testo e norma, (c) le radici ermeneutiche del pensiero di Müller (soprattutto nell’ambito dell’interpretazione del testo costituzionale) e (d) il rapporto con le teorie realistiche del diritto
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Stillers, Rainer. "Das Unvorstellbare und die Vorstellung. Zur Imagination in Dantes Purgatorio (Canti IX–XVII)". Deutsches Dante-Jahrbuch 91, n.º 1 (8 de enero de 2016). http://dx.doi.org/10.1515/dante-2016-0006.

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RiassuntoNella Commedia Dante cerca di rendere immaginabile una realtà che in fondo è inimmaginabile perché i viventi non possono avervi accesso. Se un progetto poetico talmente ardito riuscirà a suscitare l’effetto voluto nei suoi lettori, dunque, dipende essenzialmente dall’immaginazione. In un primo momento il contributo traccerà la posizione che spetta a tale facoltà nel sistema dell’antropologia dantesca. La parte principale, poi, analizzerà Purgatorio IX- XVII, dove Dante mette in scena il ruolo dell’immaginazione. Vi si può constatare da un lato un significativo distanziamento delle immagini mentali (interiori) dalle immagini mediali e dall’altro una sempre maggiore tematizzazione del testo stesso (e delle sue qualità mediali). La sequenza dei canti analizzati culmina in una sorta di fenomenologia dell’immaginazione.
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Nava, Beatrice. "ZACCARELLO, Michelangelo, ed. 2019. Teoria e forme del testo digitale". Textual Cultures 13, n.º 2 (9 de octubre de 2020). http://dx.doi.org/10.14434/textual.v13i2.31606.

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Benetti, Rosa Giuliana, Giorgio Cavicchioli y Tiziana Scalvini. "L’impostazione intersoggettiva nel lavoro psicoanalitico". Ricerca Psicoanalitica 33, s1 (30 de diciembre de 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.670.

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Gli autori propongono una riflessione di natura teorica e tecnica sulle principali caratteristiche di una impostazione intersoggettiva del lavoro psicoanalitico. Dopo aver considerato alcuni tra i principali orientamenti teorici che sviluppano l’approccio relazionale in senso intersoggettivo, individuandone gli elementi fondamentali, considerano alcune conseguenze sul piano dell’azione terapeutica e quindi della tecnica nel lavoro clinico. Le metafore teoriche di ‘campo’, ‘terzo analitico intersoggettivo’, ‘co-costruzione intersoggettiva’ vengono considerate come referenti basilari degli sviluppi intersoggettivi nel lavoro psicoanalitico. Nell’ambito dell’orientamento intersoggettivo del lavoro psicoanalitico viene inoltre richiamata la teoria dei Quadri Relazionali e le nozioni ad essa connesse, quale quella di ‘convincimento emotivo’, nonché la sua valenza per una riflessione diagnostica coerente con una impostazione relazionale intersoggettiva. Alcuni elementi relativi a fronti di ricerca ancora aperti sui temi trattati concludono le argomentazioni del testo.
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Portella, Anderson Gonçalves. "L'impatto della regolazione economica sul mercato delle telecomunicazioni brasiliano: il telefono cellulare segmento". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 3 de julio de 2018, 80–107. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/mercato-delle-telecomunicazioni.

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Questo articolo si propone di dimostrare i risultati dell'intervento dello stato nel periodo post-privatizzazione con l'implementazione del modello normativo delle telecomunicazioni, in particolare nel segmento del telefono cellulare. Il lavoro discute i fondamenti teoria inizialmente, evidenziando le scuole europee e americane, il modello di base utilizzato nel caso del Brasile. Sotto questa prospettiva, il testo di studio, analizza e valuta il modello di regolamento distribuito nel mercato delle telecomunicazioni e la vostra evoluzione, discutendo l'adeguatezza del modello e la conseguente efficienza nel raggiungimento degli obiettivi desiderati. Le considerazioni di questo lavoro permettono di concludere che il modello normativo impiantato in Brasile è sembrato essere efficace nella misura in cui consentito diversi aumenti di produttività e potenziato lo sviluppo economico. Presentato, tuttavia, guasti causati dalle caratteristiche intrinseche del mercato brasiliano, consentendo la cattura di agente stato normativo ANATEL e sottoponendo le decisioni tecniche di alcun interesse politici.
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Arbo, Alessandro. "Il rumore nel suono (e nell’armonia)." De Musica, 13 de febrero de 2023. http://dx.doi.org/10.54103/2465-0137/18659.

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In genere suono e rumore, così come armonia e rumore, sono termini a esclusione reciproca. Nella sua polemica con Rameau, Rousseau mette in discussione questa opposizione di principio e suggerisce che suono, rumore e armonia sono più apparentati di quanto si possa immaginare. Non si tratta solo di rilevare che l’armonia si presta all’imitazione dei rumori naturali e che, in un senso lato, non è altro che rumore, in quanto incapace d’imitare gli accenti della voce umana; in termini più essenziali, Rousseau mostra che nel suono prodotto dalla vibrazione di un corpo vibrante — cioè proprio nel fenomeno sul quale Rameau aveva inteso fondare la teoria armonica — c’è già del rumore. Commentando il testo rousseauiano, questo articolo intende mostrare in che senso questa intuizione viene a trovarsi in linea con il progetto di esplorazione della materia sonora perseguito dagli spettralisti nel Novecento; ma evidenzia anche in che senso questa intuizione non può essere considerata come una vera e propria anticipazione, fondandosi su una concezione più statica (e tipicamente settecentesca) dell’oggetto musicale.
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"Iuliani Epitome Latina Novellarum Iustiniani, secondo l'edizione di Gustavo Hänel e col glossario d'Antonio Agustín, Testo indici concordanze a cura di P. Fiorelli e Anna Maria Bartoletti Colombo. [Legum Iustiniani Imperatoris Vocabularium]. Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di teoria e storia del diritto, [Firenze] 1996. 475 p. + diskette". Tijdschrift voor Rechtsgeschiedenis / Revue d'Histoire du Droit / The Legal History Review 67, n.º 1-2 (1999): 143–45. http://dx.doi.org/10.1163/15718199919683201.

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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini y Concetta La Rocca. "Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche: approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence: conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy)". Revista Eletrônica de Educação 12, n.º 3 (7 de octubre de 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Resumen
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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