Literatura académica sobre el tema "Tecnologia del legno"
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Artículos de revistas sobre el tema "Tecnologia del legno"
Marinelli, Augusto, Claudio Fagarazzi y Alessandro Tirinnanzi. "Valutazione degli effetti economici, ambientali e territoriali di alcune filiere biomassa-energia presenti in Toscana". RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', n.º 2 (febrero de 2013): 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2003.
Texto completoCiampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi y Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale". Valori e Valutazioni 30 (agosto de 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.
Texto completoSperandio, G., C. Costa, S. Figorilli, F. Pallottino, G. Scrinzi, G. Colle, AR Proto, G. Macrì, F. Antonucci y P. Menesatti. "Economic assessment of RFID coupled with open source technologies for wood traceability in Calabria". Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 14, n.º 2 (30 de abril de 2017): 124–34. http://dx.doi.org/10.3832/efor2267-014.
Texto completoElena Liliana Vitti, Margherita Maria Sacco y Alberto Parola. "Competenze per tutti: Ricerca-azione sull’uso dei LEGO come mediatori didattici per lo sviluppo delle competenze STEM". IUL Research 1, n.º 2 (30 de noviembre de 2020): 61–81. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.68.
Texto completoBugnone, Luca. "Le ali della Dea. Polissena e la Valle di Susa // Wings of the Goddess. Polyxena and the Susa Valley // Las alas de la diosa: Polissena y el Valle de Susa". Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 9, n.º 2 (24 de octubre de 2018): 122–41. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2018.9.2.2319.
Texto completoMorales Valencia, Guillermo David y Cerapio Quintanilla. "La robótica educativa en el aprendizaje de la geometría en estudiantes de educación básica regular". Quintaesencia 9 (12 de diciembre de 2018): 58–64. http://dx.doi.org/10.54943/rq.v9i.192.
Texto completoDuarte Martínez, Verónica Alexandra, Gladys Eliana Carrillo Bastidas, Cruz María Falcones Montesdeoca y Ángela Isabel Carrera Rivera. "Experiencias sobre la inducción de tecnologías programables para el desarrollo del pensamiento computacional en escuelas de zonas rurales y urbano marginales". Revista Vínculos 5, n.º 3 (25 de septiembre de 2020): 67. http://dx.doi.org/10.24133/vinculosespe.v5i3.1720.
Texto completoPittí Patiño, Kathia, Belén Curto Diego y Vidal Moreno Rodilla. "E-infocenter, Una herramienta visual para la gestión de proyectos en robótica educativa usando tecnologías web". Education in the Knowledge Society (EKS) 13, n.º 2 (13 de julio de 2012): 137–55. http://dx.doi.org/10.14201/eks.9019.
Texto completoGosetti, Giorgio. "Tempo e lavoro: limiti e potenzialità della riduzione dell'orario di lavoro". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, n.º 3 (diciembre de 2022): 117–35. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003010.
Texto completoRamos-Romero, Juan C., Janet E. Pazmiño-Ramírez y Silvia A. Medina-Anchundia. "Programación orientada a objetos, aprendizaje basado en lego mindstorms y propuesta de guía para la operacionalización". Polo del Conocimiento 2, n.º 6 (17 de junio de 2017): 856. http://dx.doi.org/10.23857/pc.v2i6.160.
Texto completoTesis sobre el tema "Tecnologia del legno"
Crivellaro, Alan. "Wood, bark and pith structure in trees and shrubs of Cyprus: anatomical descriptions and ecological interpretation". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422435.
Texto completoLa tesi si occupa di anatomia del legno, della corteccia e del midollo di alberi e arbusti appartenenti alla flora dell'isola di Cipro. Si compone di tre parti: (1) la descrizione anatomica del legno del tronco, e di corteccia e midollo dei rametti, (2) l'interpretazione ecologica dell'anatomia del legno e della corteccia e (3) uno studio focalizzato sul compromesso delle funzioni di conduzione e di sostegno meccanico in liane a piccoli arbusti. Nel corso di 3 campionamenti a Cipro sono stati raccolti campioni per circa 270 specie. Da questi sono stati realizzati 600 preparati anatomici a doppia colorazione (astra blu e safranina). Nuove liste codificate per la descrizione delle caratteristiche anatomiche della corteccia e del midollo sono state sviluppate appositamente per gli scopi di questa ricerca. Le specie descritte rappresentano quasi l’intera flora legnosa dell’isola. Un gran numero di specie sono qui descritte prima dal punto di vista anatomico. Le descrizioni anatomiche sono una base perfetta per anatomisti legno interessati alla struttura in legno di singole specie o allo studio della gamma di modelli anatomici nella regione del Mediterraneo orientale, e anche per archeologi e paleobotanici che hanno la necessità di identificare reperti legnosi, e anche per tecnologi del legno che confrontano le strutture anatomiche con le proprietà fisiche e meccaniche del legno. Le indagini di ecologia del legno hanno rilevato relazioni statisticamente significative tra legno a porosità diffusa e camefite legnose, mentre le porosità semi diffusa e anulare sono legate alle nanofanerofite e alla fanerofite arboree rispettivamente. Le caratteristiche dei raggi sembrano associate al riempimento dello spazio nel legno e le dimensioni dei raggi in sezione trasversale sembrano limitate dai vasi. Infatti i raggi sono più larghi nelle fanerofite arboree che nelle camefite legnose e il numero di raggi per millimetro diminuisce passando da fanerofite arboree, a nanofanerofite fino alle camefite legnose, consentendo così alla forme biologiche con altezza maggiore di avere vasi più grandi. L'assenza di raggi è una caratteristica tipica delle camefite legnose. La composizione dei raggi varia da omogenea nelle camefite legnose a eterogenea in nanofanerofite e fanerofite arboree. Il parenchima assiale è raro o difficilmente osservabile nelle camefite legnose, tipicamente apotracheale nelle nanofanerofite e principalmente paratracheale nelle fanerofite arboree. Le specie endemiche a Cipro sono caratterizzate dall'assenza di parenchima assiale, dall'assenza di raggi o dalla presenza di raggi omogenei e non mostrano alcuna relazione significativa con la presenza di legno di tensione. È stata riscontrata una netta predominanza di specie a porosità diffusa nei siti caldi e secchi, e di specie a porosità anulare in siti umidi e freddi. Legni a porosità diffusa appartengono a specie che vivono in siti rocciosi e sabbiosi, la porosità anulare è associata ad habitat forestali e di macchia mediterranea. Le fibre a parete spessa risultano legate a a siti umidi, fibre a pareti sottili ad habitat forestali e di macchia mediterranea. Un chiaro trend lega proporzionalmente lo spessore delle fibre con la densità del legno. Le caratteristiche anatomiche analizzate per la corteccia descrivono morfologia e distribuzione dei tubi cribrosi, la presenza e la disposizione di tessuti sclerenchimatici, i raggi, il sughero, il felloderma, i cristalli, le strutture di secrezione e la visibilità in luce polarizzata. I tubi cribrosi sono tipicamente disposti in bande tangenziali nelle nanofanerofite, ma non nelle camefite legnose. L'allargamento dei raggi nel felloderma è legato a specie che vegetano in siti midi, non è presente nelle specie endemiche, in quelle tipiche di macchia mediterranea a negli habitat forestali. I cristalli sono associati alle nanofanerofite e alle fanerofite arboree, non alle specie endemiche, di macchia e di ambiente forestale. L'omogeneità del felloderma è stata riscontrata nelle fanerofite lianose, in quelle arboree e alle specie di ambienti umidi. L'associazione di tessuti sclerenchimatici con le forme biologiche suggerisce un ruolo biomeccanico di questo tessuto, soprattutto nei giovani rametti. Il livello di endemico e l'habitat delle specie sono fortemente legati a diverse caratteristiche anatomiche della corteccia offrendo nuove possibilità di studio nel campo dell'ecologia e dell'ecofisiologia. Nella terza parte che costituisce la tesi tutte le 10 specie di fanerofite lianose campionate e la maggior parte delle camefite legnose (25 specie) sono state caratterizzate per quanto riguarda le caratteristiche anatomiche di vasi e fibre che hanno ripercussioni importanti nelle funzioni di conduzione e di sostegno meccanico del legno. In accordo con la loro inferiore necessita di auto-sostegno, le fanerofite lianose hanno una densità basale inferiore rispetto alle camefite legnose. Inoltre, le liane presentano una inferiore proporzione di sezione trasversale destinata a fibre. In accordo con le maggiori necessità conduttive e in relazione alla loro altezza, le liane hanno un diametro e una frequenza dei vasi che le colloca più vicine al funzione "packing limit" rispetto alle camefite legnose.
Fini, Giulio. "Progetto e costruzione di edifici alti con l'impiego della tecnologia "mass-timber". Il caso di studio della Torre Biomedica nel plesso ospedaliero del Sant'Orsola- Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14984/.
Texto completoFerrari, Silvia. "Study of a System for Direct Measurement of Internal Stress in Wood During Drying". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426402.
Texto completoIl documento descrive l'attività di ricerca finalizzata alla determinazione delle tensioni che si sviluppano nel legno durante la essiccazione. Il controllo di tali tensioni riveste notevole importanza nell'ambito della tecnologia del legno, perchè esse possono essere responsabili di notevole degrado qualitativo del materiale essiccato. L'attività svolta si è concentata sullo sviluppo di un sensore di pressione finalizzato alla misura diretta di tali tensioni. L'idea finale è stata quella di inserire tale dispositivo nei controlli industriali automatici di processo per ottimizzare l'essiccazione stessa.
Ciesa, Marta. "Strumenti di valutazione dell'efficienza delle infrastrutture viarie per l'accessibilità in area montana". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423790.
Texto completoIl presente lavoro di ricerca mira a definire uno strumento che possa valutare l’accessibilità di un territorio montano-collinare attraverso la valutazione della viabilità secondaria intendendo con questo termine l’insieme dei percorsi sentieristici e agro-silvo-pastorali di un territorio. Un insieme, quindi, di tracciati non asfaltati che garantisce il passaggio attraverso gli ambienti meno urbanizzati e naturali per i quali negli ultimi anni sta aumentando l’interesse turistico. Le zone montane e collinari e gli ambienti rurali in senso lato stanno acquisendo una sempre maggiore importanza turistica e con essi la rete di strade e sentieri che li caratterizza. Questa rete è sempre più spesso praticata da numerosi fruitori, bikers, escursionisti, persone a cavallo, amanti della fotografia, arrampicatori, deltaplanisti e in virtù di queste nuove funzioni essa può assumere anche un importante ruolo nella gestione degli interventi di soccorso. L’aumentato interesse turistico di queste zone ha, infatti, comportato anche un incremento del numero di incidenti e un conseguente aumentato impegno delle squadre di soccorso il cui intervento negli ultimi decenni è sempre più richiesto. In quest’ottica quindi si ritiene opportuno considerare la rete di sentieri e strade silvo-pastorali anche in virtù del ruolo che può rivestire nell’agevolare le operazioni di emergenza e non solo in funzione dell’importanza turistica che riveste. Si è quindi creato uno strumento per la definizione del grado di accessibilità di un territorio in relazione alle caratteristiche della viabilità secondaria e alle modalità possibili per percorrerla. Lo scopo del lavoro mira a fornire indicazioni utili per definire l’accessibilità del territorio montano per le squadre di soccorso alpino in caso di interventi a terra valutando l’accessibilità attraverso la rete di percorsi esistenti e le diverse possibilità di intervento. L’obiettivo finale è la realizzazione di un modello GIS che possa fornire il quadro delle tempistiche di accesso a un territorio considerando che esse variano in funzione dell’ambiente in cui si opera e delle modalità di intervento possibili. Le squadre di soccorso a terra possono intervenire a piedi o mediante veicoli influenzando notevolmente i tempi di accesso a un’area. La progressione a piedi è sicuramente più lenta di quella motorizzata, ma non sempre quest’ultima risulta praticabile poiché è fortemente condizionata dalle caratteristiche del territorio. Laddove quindi vi è una rete viabile di servizio presente e ben gestita l’intervento può essere fatto tramite automezzi altrimenti l’unica possibilità di spostamento a terra resta la progressione a piedi. Con il modello GIS si è creato uno strumento in grado di considerare le variabili per definire il grado di accessibilità per finalità di soccorso di un territorio montano. Lo studio si è pertanto sviluppato seguendo tre linee principali. Inizialmente si sono valutate le caratteristiche principali del territorio montano-collinare in un’area della montagna veneta e della viabilità secondaria esistente con lo scopo di definire i fattori maggiormente influenti sulla velocità di progressione; in secondo luogo si sono esaminate le velocità raggiungibili in situazioni tipo ponendole in relazione ai fattori ambientali precedentemente valutati. A questo fine è stata testata la progressione a piedi e la progressione tramite veicoli, con particolare attenzione al quad poiché sono mezzi un grado di fornire buone prestazioni anche negli interventi di ricerca e soccorso. Dopo aver raccolto le informazioni di progressione delle squadre di soccorso si sono analizzate le relazioni con le principali caratteristiche ambientali definendo delle relazioni statistici di velocità per ciascuna situazione esaminata. Queste equazioni sono state utilizzate nella parte finale del lavoro per la creazione del modello GIS con cui si è successivamente definita l’accessibilità all’area montana oggetto di studio. Ne risulta uno strumento utile nella gestione del territorio che evidenzia l’importanza di una rete di percorsi organizzata e gestita e l’utilizzo di veicoli ad elevata mobilità, come i quad, che possono garantire la riduzione dei tempi di accesso delle squadre di soccorso i cui interventi stanno aumentando di anno in anno.
Muir, Giulia. "The role of non-wood forest products in diets and livelihoods: quantifying the contributions". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2021. http://hdl.handle.net/11577/3426260.
Texto completoBORTOLAMI, Leonardo. "LINEE GUIDA DI INTERVENTO SU IMBARCAZIONI IN USO A STRUTTURA LIGNEA O COMPOSITA LEGNO-METALLO Proposta di metodo per l’esecuzione degli interventi di restauro e sistema di catalogazione del patrimonio marittimo nazionale". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2389063.
Texto completoBRUNO, MARIA ROBERTA. "Sustainable use and practical application in the industrial sector of permanent crops biomass: Orange tree (C. sinensis L.), Apricot tree (P. armeniaca L.) and Olive tree (O. europea L.)". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149565.
Texto completoPierobon, Francesca. "Evaluation of the environmental impacts of wood products for bio-energy through Life Cycle Assessment (LCA)". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424159.
Texto completoL’uso di prodotti legnosi per fini energetici è cresciuto negli ultimi anni come alternativa ai combustibili fossili. Leggi nazionali e internazionali promuovono l’uso del legno nell’ambito delle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, basandosi sull’assunzione che il legno abbia un bilancio di carbonio nullo, in quanto le emissioni rilasciate dalla sua combustione vengono compensate dagli assorbimenti in foresta (assunzione di carbon neutrality).Tuttavia, questa assunzione non tiene in considerazione le emissioni associate al ciclo di vita del prodotto, e.g, alla lavorazione e al trasporto della biomassa. Inoltre c’è uno sfasamento temporale tra il rilascio di CO2 nella combustione e il suo assorbimento in foresta e questo potrebbe avere conseguenze sul global warming. Gli obiettivi di questo progetto di ricerca sono: 1) valutare degli impatti ambientali dei prodotti legnosi attraverso Life Cycle Assessment (LCA); 2) includere le dinamiche forestali di assorbimento di anidride carbonica e decomposizione naturale della biomassa legnosa nell’LCA. La ricerca è condotta per mezzo di due casi studio: il primo è costituito dall’LCA della legna da ardere nel Nord-Est Italia; il secondo riguarda la produzione di cippato nell’area del Pacific Northwest negli Stati Uniti. La tesi è costituita da otto capitoli. Nel Capitolo 1 si descrivono il quadro legislativo e lo stato dell'arte delle esperienze internazionali e dei progetti di ricerca sull’argomento. Viene inoltre effettuata una review di studi di letteratura mettendone in luce le principali limitazioni e definendo gli obiettivi di ricerca. I Capitoli 2 e 3 analizzano la catena di fornitura dei prodotti legnosi per fini energetici, fornendo dati di riferimento per i processi di estrazione e produzione della biomassa e per le caratteristiche fisico-chimiche del legno e la metodologia LCA, in termini di standard, banche dati, software e metodologie disponibili. I Capitoli 4 e 5 presentano i risultati dei due casi studio che identificano nel trasporto la fase critica dell’LCA, nel caso della legna da ardere legato all’importazione della materia prima dall’estero, nel caso del cippato legato al trasporto su strada forestale. Il Capitolo 6 riguarda la valutazione dei carbon sinks e stocks nelle aree di studio precedentemente analizzate. Nel capitolo 7 si affronta il problema di come includere il sequestro di carbonio in foresta nell'ambito dell’LCA. Questo ha portato allo sviluppo di una metodologia per effettuare un "LCA dinamico", che, nel Capitolo 8, viene applicata ad un caso studio nel Pacific Northwest. La metodologia si base sull’utilizzo del forzante radiativo per valutare l’impatto delle diverse fonti di emissioni ed assorbimento sul cambiamento climatico. I risultati mostrano che, nel caso studio considerato, esiste un “Radiative Forcing Turning Point”, ovvero un punto, situato circa a metà del periodo di rotazione della foresta (tra 17 e 21 anni), dove gli impatti del ciclo di vita vengono compensati dagli assorbimenti di anidride carbonica e oltre il quale la biomassa produce un beneficio netto in termini di bilancio del carbonio. Lo sviluppo di un LCA dinamico è molto innovativo nel quadro dell’LCA e ha permesso discutere la veridicità dell'assunto della carbon neutralità.
LO, GIUDICE VALENTINA. "Characterization of particleboards produced with Orange (Citrus sinensis L.) and Turkey oak (Quercus cerris L.) wood species using Modified Starch as adhesive". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2022. http://hdl.handle.net/11563/156566.
Texto completoDe, Rosso Mirko. "Applicazione di tecniche analitiche avanzate nello studio dei composti chimici dell'uva e del vino conservato in botti di legno: il caso del Raboso". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427051.
Texto completoRaboso Piave e Raboso Veronese sono varietà diverse tipiche del Veneto orientale, dalle caratteristiche organolettiche molto simili tanto da essere vinificate sotto il nome generico di “Raboso”. La notevole somiglianza delle due varietà, confermata anche dall’analisi molecolare, suggeriva profili simili anche per i metaboliti chimici dell’uva. La prima fase di questo lavoro di tesi è stata rivolta alla caratterizzazione chimica dell’uva, con lo studio dei composti polifenolici ed aromatici e del profilo delle proteine dei vinaccioli attraverso lo sviluppo di un nuovo approccio analitico di spettometria di massa Matrix-Assisted-Laser-Desorpition-Ionization (MALDI/MS). In entrambe le varietà sono stati riscontrati elevati contenuti di flavonoidi e di antociani estraibili con la vinificazione, e di quercetina glucoside in particolare nel Raboso Veronese. Il profilo degli antociani è risultato essere caratterizzato da un importante contenuto di cianina e da bassi livelli di antociani acilati, mentre il profilo aromatico da una significativa presenza di terpenoli in forma glicosilata e di norisoprenoidi. L’approccio MALDI/MS è risultato un valido strumento per la caratterizzazione varietale, evidenziando per le varietà studiate diversi profili delle proteine dei vinaccioli indipendentemente dall’annata e dalla zona. E’ risultato possibile differenziare chimicamente il Raboso Piave dal Veronese in particolare sulla base del profilo degli antociani. Lo studio della composizione polifenolica ed aromatica ha messo in evidenza una particolare attitudine del vino Raboso per l’affinamento in legno. La seconda fase della tesi è stata pertanto focalizzata sullo studio dell’evoluzione del vino Raboso durante la conservazione in botti di legno. Sono state prese in considerazione botti costruite in legno di acacia, castagno, ciliegio, gelso e rovere. Lo studio delle cessioni aromatiche e polifenoliche in soluzioni di vino e di distillato modello dei diversi tipi di legno ha permesso l’identificazione complessivamente di 51 diversi composti volatili negli estratti idroalcolici, con un caratteristico profilo per ogni tipo di legno. Le maggiori cessioni polifenoliche sono risultate quelle di castagno e rovere; il ciliegio, con alti contenuti di polifenoli che sono però risultati poco estraibili in vinificazione e poco stabili all’ossidazione, si è rivelato il legno meno adatto per i lunghi tempi d’invecchiamento, mentre il più adatto a tale scopo è risultato il rovere. Lo studio dell’evoluzione chimica del vino durante nove mesi d’invecchiamento ha evidenziato che la botte di gelso ha indotto una rilevante diminuzione degli esteri etilici a nota fruttata e di etilguaiacolo, ed una elevata cessione di etilfenolo, indicando questo legno come il meno adatto all’invecchiamento dei vini.
Libros sobre el tema "Tecnologia del legno"
Archeologia del legno: Uso, tecnologia, continuità in una ricerca pluridisciplinare. Milano: EDUCatt, 2011.
Buscar texto completoCapítulos de libros sobre el tema "Tecnologia del legno"
Pina Calafi, Alfredo. "Robótica Educativa en Educación Primaria: ¿por qué y cómo?" En Propuestas de innovación educativa en la sociedad de la información, 15–27. Adaya Press, 2017. http://dx.doi.org/10.58909/ad17602815.
Texto completoActas de conferencias sobre el tema "Tecnologia del legno"
Arenas Valencia, Wilson, Erika Milena Echeverri Londoño y Carlos Mauricio Zuluaga Ramírez. "LIVING LAB UTP: del laboratorio tradicional a los laboratorios vivientes. Una experiencia global con efectos locales". En Nuevas realidades para la educación en ingeniería: currículo, tecnología, medio ambiente y desarrollo. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2022. http://dx.doi.org/10.26507/paper.2433.
Texto completoBarrios Robayo, Mónica Jannette y Catalina Marcela Rodríguez Delgado. "MUJERES DE ÉXITO EN COLOMBIA". En Mujeres en ingeniería: empoderamiento, liderazgo y compromiso. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2021. http://dx.doi.org/10.26507/ponencia.1801.
Texto completoDe Jesus, Leandro y Marcia F. Cristaldo. "Uma abordagem utilizando LEGO Mindstorms Education EV3 para verificar o desempenho acadêmico dos estudantes do Instituto Federal de Educação, Ciência e Tecnologia de Mato Grosso do Sul do Câmpus Aquidauana". En XXV Simpósio Brasileiro de Informática na Educação. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2014. http://dx.doi.org/10.5753/cbie.sbie.2014.1198.
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