Literatura académica sobre el tema "Tecnologia del legno"

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Artículos de revistas sobre el tema "Tecnologia del legno"

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Marinelli, Augusto, Claudio Fagarazzi y Alessandro Tirinnanzi. "Valutazione degli effetti economici, ambientali e territoriali di alcune filiere biomassa-energia presenti in Toscana". RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', n.º 2 (febrero de 2013): 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2003.

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Resumen
Il presente contributo esamina alcune filiere foresta-legno-energia presenti in Toscana. Lo studio č diretto a valutare l'effettiva efficienza economica della tecnologia, la sostenibilitŕ economica di lungo periodo della filiera, gli effetti sociali indotti sulle imprese e sulla comunitŕ e gli effetti ambientali determinati da queste nuove tecnologie, nonché eventuali problematiche gestionali e organizzative rilevate dai vari attori coinvolti nella filiera (proprietari boschivi, imprese di utilizzazione forestale, gestori degli impianti energetici, utenti finali). Le esperienze illustrate nel presente contributo, sono il risultato di due anni di attivitŕ di monitoraggio, realizzate nell'ambito del progetto transfrontaliero BIOMASS. I risultati rappresentano un utile strumento di supporto per la progettazione della filiera e degli impianti, in termini di logistica, infrastrutture e di valutazione degli effetti socioeconomici sulle comunitŕ e sulle imprese locali.
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi y Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale". Valori e Valutazioni 30 (agosto de 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Resumen
Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Sperandio, G., C. Costa, S. Figorilli, F. Pallottino, G. Scrinzi, G. Colle, AR Proto, G. Macrì, F. Antonucci y P. Menesatti. "Economic assessment of RFID coupled with open source technologies for wood traceability in Calabria". Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 14, n.º 2 (30 de abril de 2017): 124–34. http://dx.doi.org/10.3832/efor2267-014.

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Elena Liliana Vitti, Margherita Maria Sacco y Alberto Parola. "Competenze per tutti: Ricerca-azione sull’uso dei LEGO come mediatori didattici per lo sviluppo delle competenze STEM". IUL Research 1, n.º 2 (30 de noviembre de 2020): 61–81. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.68.

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Resumen
Il Progetto di Ricerca presentato è frutto della collaborazione tra la scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Pacinotti di Torino, che ha ospitato la ricerca durante le ordinarie lezioni di Tecnologia ed un gruppo di ricercatori del Centro di Ricerca Cinedumedia dell’Università degli Studi di Torino, che ha messo a disposizione competenze e risorse. La metodologia didattica implementata è stata creata appositamente per il Progetto ed è incentrata su quattro pratiche pedagogiche: 1) Cooperative Learning, 2) Think-Make-Improve, 3) utilizzo del metodo scientifico tradizionale per stimolare la motivazione all’apprendimento, 4) Competenze Mediali come obiettivi trasversali. Il caso studio presentato riporta i risultati ottenuti in seguito al primo anno di lavoro di un percorso triennale.
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Bugnone, Luca. "Le ali della Dea. Polissena e la Valle di Susa // Wings of the Goddess. Polyxena and the Susa Valley // Las alas de la diosa: Polissena y el Valle de Susa". Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 9, n.º 2 (24 de octubre de 2018): 122–41. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2018.9.2.2319.

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Resumen
Formata dal movimento dei ghiacciai quaternari, la Valle di Susa è una valle alpina nel Nord Ovest italiano. Luminoso esempio di “materia narrante”, è anche terreno di scontro tra iniziative conservazionistiche e progetti infrastrutturali transnazionali. Il progetto dell’alta velocità-capacità ferroviaria, o TAV, è stato oggetto di dure critiche. Dagli anni Novanta, grandi mobilitazioni riunite sotto il vessillo No TAV dalla valle si sono estese all’intero territorio nazionale. Parallelamente, il TAV gode l’appoggio bipartisan delle forze politiche. Diversi progetti preliminari sono stati stracciati nel tentativo di sedare un conflitto quasi trentennale con le comunità locali, un conflitto che buona parte della popolazione descrive come “resistenza”, riallacciandosi all’epopea partigiana contro la piaga nazista. Il 28 luglio 2017, il Movimento No TAV ha annunciato il rinvenimento della sgargiante Zerynthia polyxena presso il torrente Clarea. Questa farfalla è inserita nella Direttiva Habitat, adottata dall’Unione europea nel 1992 per promuovere la tutela della biodiversità. Tuttavia, l’area è stata scelta come nuovo sito di cantiere da TELT, Promotore Pubblico responsabile della realizzazione e gestione della sezione transfrontaliera della futura linea Torino-Lyon. La notizia offre una lettura inedita del rapporto fra umano, tecnologia e ambiente in un contesto di altissima tensione economica e sociale quale è la Val di Susa. Nell'Ecuba, Euripide racconta che Polissena, principessa troiana, preferì farsi uccidere piuttosto che diventare schiava. La vicenda di Polissena è il cavallo di legno che introduce nel dibattito sul progetto del TAV l’assunto per cui “la liberazione della natura così ardentemente desiderata dagli ambientalisti non potrà mai essere pienamente ottenuta senza la liberazione della donna” (Gaard). Una nuova possibilità per il Movimento No TAV di far sentire la propria voce sarà illuminando la verità che il corpo della Terra e i corpi delle donne sono un unico corpo soggiogato e subordinato all’uomo, vittime dello stesso pregiudizio, quello di essere predisposti a uno scopo: compiacere, nutrire, servire. Ho ripercorso una china che va da La Dea Bianca di Robert Graves alla stregoneria al fascismo, guidato da alcune eroine letterarie. Coniugando idealmente l’ecofemminismo alla teoria designata da Edward Lorenz, battendo le ali Polissena può davvero scatenare un uragano. Abstract Formed by the movement of large ice sheets during the Quaternary glaciations, the Susa Valley is an alpine site in northwestern Italy. It is a luminous example of “storied matter,” but it is also a battlefield between visions of wild nature and the plans of “crossnational” infrastructures. The planned TAV (Treno Alta Velocità, or high-speed train) line has been the source of heavy criticism: since the 1990s, an intense mobilization has spread from the valley all across Italy under the banner of the “No TAV” movement. The TAV project has since enjoyed unwavering political support from the members of parliament, right-wing and left-wing alike. Several preliminary drafts have been overturned in the attempt to quell a three-decades–long clash with the communities, a clash that most of the local people depict as “resistance,” latching on to the partisans’ epic stories of endurance against the Nazi scourge that took place in the valley. On July 28, 2017, the No TAV movement announced the discovery of the rare and striking butterfly Zerynthia polyxena, among the rare, threatened, or endemic species in the European Union listed in the Habitat Directive adopted in 1992. Yet, the area has been chosen as the new construction site by the company entrusted with the management of the cross-border section of the high-speed railway line between Turin and Lyon (a.k.a. TELT). This piece of news provides an original point of view to address the relationship between human and non-human agencies in a context of economic and social tension such as the Susa Valley. In this paper, I compare contemporary circumstances in the valley to the ancient Greek myth of Polyxena. In the tragedy Hecuba, the dramatist Euripides describes Polyxena as the Trojan princess who prefers to kill herself rather than become a slave. Hence, the butterfly that carries her name might become a Trojan horse enshrining the idea that “the liberation of nature so ardently desired by environmentalists will not be fully effected without the liberation of women” (G. Gaard). Combining various critical strains within the Environmental Humanities–from ecofeminism and biosemiotics to environmental history and new materialism–I suggest that richer, more encompassing narratives will be generated only when the similar fate of subjugation experienced by non-human bodies and the bodies of women will be more widely recognized. I carve a meandering spatio-temporal narrative path that goes from Robert Graves’ The White Goddess to witch trials and fascism, attempting to follow an erratic fluttering pattern amongst the voices of literature. It is the very slanted figure eight pattern that Polyxena makes with its wings, and by which, according to the theory designated by Edward Lorenz, a hurricane could grow, bringing alternative world visions.Resumen Formado por el movimiento de grandes capas de hielo durante las glaciaciones cuaternarias, el valle de Susa es un enclave alpino en el noroeste de Italia. Es un ejemplo luminoso de “materia narrada”, pero también es un campo de batalla entre las visiones de la naturaleza salvaje y los planes de las infraestructuras “transnacionales”. La línea TAV (“Treno Alta Velocità” o tren de alta velocidad) ha sido objeto de fuertes críticas: desde la década de 1990 se ha extendido en toda Italia una intensa movilización bajo el lema del movimiento “No TAV”. Desde entonces, el proyecto TAV ha gozado de un apoyo político inquebrantable por parte de los miembros del parlamento, tanto de derecha como de izquierda. Varios proyectos preliminares han sido revocados en un intento de sofocar un enfrentamiento de tres décadas con las comunidades, un choque que la mayoría de la población local concibe como “resistencia”, con referencia a las épicas historias de resistencia de los partisanos contra el flagelo nazi que tuvo lugar en el valle. El 28 de julio de 2017, el movimiento No TAV anunció el descubrimiento de la sorprendente mariposa Zerynthia polyxena, entre las especies raras, amenazadas o endémicas de la Unión Europea, enumeradas en la Directiva Hábitat adoptada en 1992. Sin embargo, el lugar ha sido elegido como el nuevo sitio de construcción por la empresa encargada de la gestión del tramo transfronterizo de la línea ferroviaria de alta velocidad entre Turín y Lyon (también conocido como TELT). Esta noticia proporciona un punto de vista original para abordar la relación entre los seres humanos y el medio ambiente en un contexto de tensión económica y social como el Valle de Susa. En este artículo, comparo las circunstancias contemporáneas en el valle con el antiguo mito griego de Políxena. En la tragedia Hécuba, el dramaturgo Eurípides describe a Políxena como la princesa troyana que prefiere suicidarse antes que ser una esclava. Por lo tanto, la mariposa que lleva su nombre podría convertirse en un caballo de Troya que consagre la idea de que “la liberación de la naturaleza tan ardientemente deseada por los ecologistas no se realizará completamente sin la liberación de las mujeres” (G. Gaard). Combinando varias tendencias críticas dentro de las ciencias humanas ambientales—desde el ecofeminismo y la biosemiótica hasta la historia ambiental y los nuevos materialismos—sugiero que se generarán narrativas más ricas e incluyentes sólo cuando el destino similar de subyugación experimentado por cuerpos no humanos y cuerpos de mujeres sea más ampliamente reconocido. Trazo una ruta narrativa espacio-temporal serpenteante que va desde La Diosa Blanca de Robert Graves hasta los juicios de brujas y el fascismo, tratando de seguir un patrón de aleteo errático entre las voces de la literatura. Es el patrón inclinado de la figura de ocho que hace Políxena con sus alas, y por obra del cual, de acuerdo con la teoría designada por Edward Lorenz, un huracán podría crecer, trayendo visiones alternativas del mundo.
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Morales Valencia, Guillermo David y Cerapio Quintanilla. "La robótica educativa en el aprendizaje de la geometría en estudiantes de educación básica regular". Quintaesencia 9 (12 de diciembre de 2018): 58–64. http://dx.doi.org/10.54943/rq.v9i.192.

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El propósito del trabajo de investigación fue utilizar la robótica educativa como herramienta para el aprendizaje de los polígonos regulares en los estudiantes del 2do grado de educación básica regular. El proyecto se organizó en cinco módulos orientados al desarrollo de polígonos regulares, cuyas sesiones se desarrollaron a través de actividades investigativas y aplicativas de acuerdo al módulo. Como herramienta se utilizó el robot LEGO MINDSTORM EV3 que permitió a los estudiantes comprender el concepto de polígonos regular; para tal efecto se trabajó en cinco grupos, cada uno con un robot, además cada estudiante diseñó su propia programación. Los resultados del uso de la robótica educativa, como herramienta para la construcción del concepto de polígono regular, permitió comprender y conceptualizar los conceptos de polígonos regulares y al trabajar en equipo desarrollaron habilidades comunicativas, críticas, creativas y habilidades en el uso de las tecnologías.
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Duarte Martínez, Verónica Alexandra, Gladys Eliana Carrillo Bastidas, Cruz María Falcones Montesdeoca y Ángela Isabel Carrera Rivera. "Experiencias sobre la inducción de tecnologías programables para el desarrollo del pensamiento computacional en escuelas de zonas rurales y urbano marginales". Revista Vínculos 5, n.º 3 (25 de septiembre de 2020): 67. http://dx.doi.org/10.24133/vinculosespe.v5i3.1720.

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Resumen
El pensamiento computacional es una habilidad que permite solucionar problemas de manera ordenada y sistemática mediante la aplicación de metodologías originadas en la programación de sistemas informáticos, tales como la división de tareas y el desarrollo de algoritmos, entre otras. Para el desarrollo de esta habilidad, varios estudios recomiendan que se deben utilizar mecanismos lúdicos durante la edad escolar. Este documento está enfocado en relatar las etapas implementadas en un proyecto exploratorio, cuyo objetivo es desarrollar el pensamiento computacional, a través del uso de tecnologías programables, en niños de edad escolar pertenecientes a zonas rurales y urbano-marginales. Con la implantación de este proyecto se logró capacitar a un total de 118 niños y 8 docentes en el uso de Scratch y LEGO Mindstorms, logrando así la mejora de suscapacidades de razonamiento lógico y computacional.
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Pittí Patiño, Kathia, Belén Curto Diego y Vidal Moreno Rodilla. "E-infocenter, Una herramienta visual para la gestión de proyectos en robótica educativa usando tecnologías web". Education in the Knowledge Society (EKS) 13, n.º 2 (13 de julio de 2012): 137–55. http://dx.doi.org/10.14201/eks.9019.

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Las tecnologías como Internet y la robótica educativa, caracterizadas por ser relativamente nuevas y motivadoras, son el escenario ideal para la aplicación de los métodos activos de enseñanza, tal es el caso del aprendizaje basado en proyectos. La realización de proyectos con robots apoyados por el entorno colaborativo de la Web 2.0, puede ayudar al alumnado a desarrollar una serie de competencias transferibles al ámbito laboral. En este artículo se describe el proceso de selección, diseño e implementación de una herramienta visual en línea denominada E-infocenter para la gestión de proyectos. Esta herramienta ha sido utilizada por primera vez durante seis semanas en el Taller Vehicles NXT con robots LEGO, dirigido a niños de edades comprendidas entre 8 y 15 años. Los beneficios percibidos por los participantes han sido a nivel de gestión, emocional y de colaboración.
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Gosetti, Giorgio. "Tempo e lavoro: limiti e potenzialità della riduzione dell'orario di lavoro". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, n.º 3 (diciembre de 2022): 117–35. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003010.

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Il tema dell'orario di lavoro interessa da parecchi anni l'analisi scientifica, così come le rela-zioni industriali. Una riflessione sulla riduzione dell'orario di lavoro sta diventando di attualità in relazione ai mutamenti che nel lavoro sono generati dalle nuove tecnologie. Mutamenti che riguardano gli aspetti organizzativi, i contenuti delle attività e, soprattutto, la qualità della vita lavorativa delle persone. Il saggio prende in considerazioni alcune riflessioni sviluppate a par-tire dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso e altre più recenti, che contestualizzano il tema dentro i mutamenti in atto nell'economia e nel lavoro. Nella parte finale mette in discus-sione alcune facili correlazioni che, ad esempio, legano la riduzione dell'orario di lavoro alle dinamiche occupazionali e individua una serie di traiettorie analitiche verso le quali nei pros-simi anni potremmo centrare la ricerca, ma anche il sistema delle relazioni industriali.
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Ramos-Romero, Juan C., Janet E. Pazmiño-Ramírez y Silvia A. Medina-Anchundia. "Programación orientada a objetos, aprendizaje basado en lego mindstorms y propuesta de guía para la operacionalización". Polo del Conocimiento 2, n.º 6 (17 de junio de 2017): 856. http://dx.doi.org/10.23857/pc.v2i6.160.

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<p style="text-align: justify;">La tecnología se ha convertido de una herramienta productiva a algo que forma parte de la vida diaria, es una necesidad estar conectados y utilizar dispositivos electrónicos móviles o estacionales, sobre los cuales se ejecutan aplicaciones, éstas deben ser desarrolladas usando lenguajes y metodologías de programación. La programación orientada a objetos es la tendencia actual y su aprendizaje tiene una curva muy pronunciada dado los conceptos abstractos que se maneja en su entorno, al intentar emular los objetos o cosas de la vida real en unidades lógicas de programación llamadas clases, luego se crean instancias y producen objetos únicos. La propuesta de la tesis presenta una herramienta didáctica que proviene de los principios de la robótica conocida como Lego Mindstorms para el aprendizaje y comprensión de la Programación Orientada a Objetos. En este trabajo se plantean hipótesis y su modelo lógico se probará a través de instrumento de investigación del tipo descriptiva y explicativa. La investigación va a ser Cuali-Cuantitativa, puesto que se va a encuestar a los estudiantes de tercer ciclo de la carrera Ingeniería en Sistemas Computacionales de la Universidad de Guayaquil. El producto final es una guía para el uso y operacionalización de Lego Mindstorms que facilitará al aprendizaje de Programación Orientada a Objetos con lo cual se podrá desarrollar aplicaciones empresariales, ofimáticas, colaborativas y móviles que aportarán con el crecimiento del mercado de software ecuatoriano y de la comunidad tecnológica.<strong></strong></p>
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Tesis sobre el tema "Tecnologia del legno"

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Crivellaro, Alan. "Wood, bark and pith structure in trees and shrubs of Cyprus: anatomical descriptions and ecological interpretation". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422435.

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Resumen
The dissertation deals with wood, bark and pith anatomy of trees and shrubs of Cyprus. It consist of three parts: (1) the anatomical description of stem wood, twig bark and pith of the endemic and indigenous trees and shrubs species belonging to the flora of the island, (2) the ecological wood and bark anatomies interpretation and (3) a study focused on conductive vs. mechanical tradeoff in climbers vs. subshrubs. Original samples for each species were collected during 3 field trips on Cyprus. About 270 species were collected, and 600 double stained (astra blue and safranin) slides were prepared. New lists of anatomical features were developed for the specific needs of this research, especially for bark and pith anatomy. The described species represent almost the entire woody flora of the island. A great number of them have never been anatomically described before. The anatomical descriptions are a perfect base for wood anatomists interested to wood structure of single species or the range of anatomical patterns within the Eastern Mediterranean region, and also for archeologist and palaeobotanists who determine wood remains, and for wood technologist who compare structures with physical wood properties. In the ecological wood anatomy analysis we observed wood diffuse porous structure associated to woody chamaephytes. We detected semi-ring and ring porous xylems related to nanophanerophytes and phanerophytes. Rays features seem to be associate to space filling in wood, and the rays dimensional features seems to be constrained by vessels. In fact, rays became larger moving from woody chamaephytes to phanerophytes, and the numbers of rays per millimeter decrease moving from woody chamaephytes to phanerophytes, maybe allowing vessels to be greater in taller life forms. Raylessness is clearly associated to woody chamaephytes. Rays composition vary from homogeneous in woody chamaephytes, to heterogeneous in nanophanerophytes and phanerophytes. The axial parenchyma was rare in woody chamaephytes, apotracheal in nanophanerophytes and mainly paratracheal in phanerophytes. Endemic species showed absence of axial parenchyma, raylessness, homogeneous rays, and did not show association to tension wood. We recorded a predominance of diffuse porous species in dry/hot site, and the presence of ring porous species in wet/cold sites. Diffuse porous structures were associated to rocky and sandy sites, and semi-ring porous woods to forest and shrublands habitats. Thick walled fibers species were associated to moist and ruderal habitats, thin walled fibers to forest and shrubland species. A clear trend was observed in fiber wall thickness vs. wood density: greater in the fiber wall thickness, greater is the wood density. The bark anatomical features describe sieve tube morphology and distribution, sclerenchyma presence and arrangement, rays, phellem, phelloderm, crystals, secretory structures, and appearance under polarized light. Sieve tubes were typically arranged tangentially in nanophanerophytes but not in woody chamaephytes. Bark ray dilatation was noted in moist site species but lacking in endemic, shrubland, and forest species. Sclerenchyma tended to be lacking in woody chamaephytes, and in endemic and dry site species. The tangential arrangement of fibers tended to be lacking in woody chamaephytes and Mediterranean species. The presence of prismatic crystals was associated with nanophanerophytes and phanerophytes, but not with endemic, shrubland, or forest species. Phloem homogeneity was associated with endemic species. Phellem homogeneity was associated with climbers, phanerophytes, and species of moist habitats. The association of sclerenchyma with life form suggests a biomechanical role, especially for young twigs. The level of endemism and the species' habitat were strongly linked to a number of bark features opening new fields of ecophyletic and ecophysiological investigation. In the third part of the dissertation the all sampled woody climbers (10 species) and most of the woody subshrubs (25 species) of Cyprus were characterized by their vessel and fiber anatomies relative to mechanical and hydraulic function. Consistent with their lower need for self-support, on average the climbers had lower wood density than did the subshrubs, and had a lower proportion of their cross-section devoted to fibers. Consistent with climbers’ need for higher hydraulic conductance and total plant height, climbers had vessel sizes and frequencies closer to the theoretical packing limit than did subshrubs.
La tesi si occupa di anatomia del legno, della corteccia e del midollo di alberi e arbusti appartenenti alla flora dell'isola di Cipro. Si compone di tre parti: (1) la descrizione anatomica del legno del tronco, e di corteccia e midollo dei rametti, (2) l'interpretazione ecologica dell'anatomia del legno e della corteccia e (3) uno studio focalizzato sul compromesso delle funzioni di conduzione e di sostegno meccanico in liane a piccoli arbusti. Nel corso di 3 campionamenti a Cipro sono stati raccolti campioni per circa 270 specie. Da questi sono stati realizzati 600 preparati anatomici a doppia colorazione (astra blu e safranina). Nuove liste codificate per la descrizione delle caratteristiche anatomiche della corteccia e del midollo sono state sviluppate appositamente per gli scopi di questa ricerca. Le specie descritte rappresentano quasi l’intera flora legnosa dell’isola. Un gran numero di specie sono qui descritte prima dal punto di vista anatomico. Le descrizioni anatomiche sono una base perfetta per anatomisti legno interessati alla struttura in legno di singole specie o allo studio della gamma di modelli anatomici nella regione del Mediterraneo orientale, e anche per archeologi e paleobotanici che hanno la necessità di identificare reperti legnosi, e anche per tecnologi del legno che confrontano le strutture anatomiche con le proprietà fisiche e meccaniche del legno. Le indagini di ecologia del legno hanno rilevato relazioni statisticamente significative tra legno a porosità diffusa e camefite legnose, mentre le porosità semi diffusa e anulare sono legate alle nanofanerofite e alla fanerofite arboree rispettivamente. Le caratteristiche dei raggi sembrano associate al riempimento dello spazio nel legno e le dimensioni dei raggi in sezione trasversale sembrano limitate dai vasi. Infatti i raggi sono più larghi nelle fanerofite arboree che nelle camefite legnose e il numero di raggi per millimetro diminuisce passando da fanerofite arboree, a nanofanerofite fino alle camefite legnose, consentendo così alla forme biologiche con altezza maggiore di avere vasi più grandi. L'assenza di raggi è una caratteristica tipica delle camefite legnose. La composizione dei raggi varia da omogenea nelle camefite legnose a eterogenea in nanofanerofite e fanerofite arboree. Il parenchima assiale è raro o difficilmente osservabile nelle camefite legnose, tipicamente apotracheale nelle nanofanerofite e principalmente paratracheale nelle fanerofite arboree. Le specie endemiche a Cipro sono caratterizzate dall'assenza di parenchima assiale, dall'assenza di raggi o dalla presenza di raggi omogenei e non mostrano alcuna relazione significativa con la presenza di legno di tensione. È stata riscontrata una netta predominanza di specie a porosità diffusa nei siti caldi e secchi, e di specie a porosità anulare in siti umidi e freddi. Legni a porosità diffusa appartengono a specie che vivono in siti rocciosi e sabbiosi, la porosità anulare è associata ad habitat forestali e di macchia mediterranea. Le fibre a parete spessa risultano legate a a siti umidi, fibre a pareti sottili ad habitat forestali e di macchia mediterranea. Un chiaro trend lega proporzionalmente lo spessore delle fibre con la densità del legno. Le caratteristiche anatomiche analizzate per la corteccia descrivono morfologia e distribuzione dei tubi cribrosi, la presenza e la disposizione di tessuti sclerenchimatici, i raggi, il sughero, il felloderma, i cristalli, le strutture di secrezione e la visibilità in luce polarizzata. I tubi cribrosi sono tipicamente disposti in bande tangenziali nelle nanofanerofite, ma non nelle camefite legnose. L'allargamento dei raggi nel felloderma è legato a specie che vegetano in siti midi, non è presente nelle specie endemiche, in quelle tipiche di macchia mediterranea a negli habitat forestali. I cristalli sono associati alle nanofanerofite e alle fanerofite arboree, non alle specie endemiche, di macchia e di ambiente forestale. L'omogeneità del felloderma è stata riscontrata nelle fanerofite lianose, in quelle arboree e alle specie di ambienti umidi. L'associazione di tessuti sclerenchimatici con le forme biologiche suggerisce un ruolo biomeccanico di questo tessuto, soprattutto nei giovani rametti. Il livello di endemico e l'habitat delle specie sono fortemente legati a diverse caratteristiche anatomiche della corteccia offrendo nuove possibilità di studio nel campo dell'ecologia e dell'ecofisiologia. Nella terza parte che costituisce la tesi tutte le 10 specie di fanerofite lianose campionate e la maggior parte delle camefite legnose (25 specie) sono state caratterizzate per quanto riguarda le caratteristiche anatomiche di vasi e fibre che hanno ripercussioni importanti nelle funzioni di conduzione e di sostegno meccanico del legno. In accordo con la loro inferiore necessita di auto-sostegno, le fanerofite lianose hanno una densità basale inferiore rispetto alle camefite legnose. Inoltre, le liane presentano una inferiore proporzione di sezione trasversale destinata a fibre. In accordo con le maggiori necessità conduttive e in relazione alla loro altezza, le liane hanno un diametro e una frequenza dei vasi che le colloca più vicine al funzione "packing limit" rispetto alle camefite legnose.
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Fini, Giulio. "Progetto e costruzione di edifici alti con l'impiego della tecnologia "mass-timber". Il caso di studio della Torre Biomedica nel plesso ospedaliero del Sant'Orsola- Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14984/.

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Da due decadi oramai si sta imponendo la tendenza a costruire edifici alti con un materiale inconsueto per questo tipo di costruzione: il legno. Sono stati terminati palazzi di oltre dieci piani con strutture interamente in pannelli di legno laminato e si stanno affermando sistemi costruttivi ibridi per raggiungere altezze che superano i cinquanta metri. Questa tendenza ha motivazioni ben chiare. Il rinnovato amore per il materiale non ha certo solo carattere estetico. È in primo luogo caratterizzato da una neonata attenzione ambientale sulle materie prime utilizzate per l’edilizia: superando il solo computo costi energetici di gestione sui quali oramai il mercato ha consolidato l’attenzione. Altro importante aspetto e il superamento di quelli che erano i fondamentali problemi del materiale: le dimensioni e l’infiammabilità. Da tali condizioni nasce quindi la sfida al progetto verticale in legno e con questo anche una veloce innovazione su diversi piani della materia. Tecnologie costruttive che meglio sfruttano le proprietà del materiale riuscendo contemporaneamente a raggiungere livelli molto alti di prefabbricazione e quindi durate dei cantieri molto competitive. Modelli matematici per comprendere e normare il comportamento del legno. La presente tesi si propone come obbiettivo quello di analizzare le tecnologie attualmente ed offrire nel contempo una analitica descrizione delle scelte progettuali e le tecniche con cui vengono modellati i vari elementi della struttura per l’analisi FEM, il tutto attraverso un caso studio. Nello specifico la tesi si comporrà di 3 parti: Una prima parte nella quale verranno presentati alcuni progetti esistenti e descrivendone le caratteristiche salienti da un punto di vista tecnologico e costruttivo. Una seconda parte che descrive il caso studio e le strategie di modellazione di una struttura a telaio controventato in zona sismica. Una terza parte di sviluppo di alcune componenti architettoniche per l’edificio in oggetto.
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Ferrari, Silvia. "Study of a System for Direct Measurement of Internal Stress in Wood During Drying". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426402.

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The document describes the research activity finalized to the development of a system for the measurement of stress which develops in wood during drying. Stress control is important because during drying stress phenomena can cause serious qualitative damages to wood. The idea of the this study was to create a device for mesuring stress in wood during drying with the final aim of using it in the industrial optimization of the drying process.
Il documento descrive l'attività di ricerca finalizzata alla determinazione delle tensioni che si sviluppano nel legno durante la essiccazione. Il controllo di tali tensioni riveste notevole importanza nell'ambito della tecnologia del legno, perchè esse possono essere responsabili di notevole degrado qualitativo del materiale essiccato. L'attività svolta si è concentata sullo sviluppo di un sensore di pressione finalizzato alla misura diretta di tali tensioni. L'idea finale è stata quella di inserire tale dispositivo nei controlli industriali automatici di processo per ottimizzare l'essiccazione stessa.
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Ciesa, Marta. "Strumenti di valutazione dell'efficienza delle infrastrutture viarie per l'accessibilità in area montana". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423790.

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Resumen
This research aims to define a GIS tool for the accessibility evaluation of mountainous areas through the assessment of secondary transportation network, forest roads together with mountain trails. Such a network of unpaved trails guarantees the passage through less urbanized and natural environments which touristic value is increasing in recent times. Mountains and hilly areas are increasing in popularity and as a consequence their road and trail network is becoming more important and much more used by tourists which are even more involved in lot of different activities. Due to these new interests the secondary network could also assume an important role in emergency intervention. So that in recent times, the growing number of people involved in nature-based tourism and recreation activities has led to an increase in Search and Rescue (SAR) missions in mountainous areas. A retrospective review of search and rescue incident reports for the study area is presented over a period of twenty years. Once obtain a picture of the situation of mountain accidents the study considered the access time of rescue crews to intervene in relation to the secondary road network characteristics. The final goal of the study is the definition of a GIS model that underlines accumulative travel time for rescuers in ground interventions. So as the access time depends on how teams can move on the territory the study at first evaluates environmental characteristics that mainly affect the progression on the ground whether it is motorized or pedestrian. The GIS model evaluates step by step these situations relating them together. The creation of the final model requires the knowledge of the area and the methods of conducting rescue operations in order to identify the environmental characteristics that mostly affect the speed. So the study presents at first a description of the mountain territory under study with a focus on secondary transportation network, then a detailed analysis on vehicle and walking speeds of SAR ground crews is presented. Speed analyses are carried out to evaluate motorized and walking SAR intervention both along trails and on off-trail areas like forests and grasslands. Statistical models derived from speed analysis are then integrated into a GIS model. These models have been developed to generate maps of the total accumulative travel time as the sum of time travelled by the SAR crews with the support of vehicles and the travelling time of the same SAR crew on foot along trails and in off-trail situations. The outputs are used also to evaluate the use of small All Terrain Vehicles (ATV) as an alternative to 4WD cars. As conclusion it can be stated that the secondary transportation network should be assessed today not only for its touristic value but also for the role it can play in emergency operations. These considerations acquire further importance considering the increased responsibility of mountain rescue teams whose interventions in recent decades has increasingly demanded.
Il presente lavoro di ricerca mira a definire uno strumento che possa valutare l’accessibilità di un territorio montano-collinare attraverso la valutazione della viabilità secondaria intendendo con questo termine l’insieme dei percorsi sentieristici e agro-silvo-pastorali di un territorio. Un insieme, quindi, di tracciati non asfaltati che garantisce il passaggio attraverso gli ambienti meno urbanizzati e naturali per i quali negli ultimi anni sta aumentando l’interesse turistico. Le zone montane e collinari e gli ambienti rurali in senso lato stanno acquisendo una sempre maggiore importanza turistica e con essi la rete di strade e sentieri che li caratterizza. Questa rete è sempre più spesso praticata da numerosi fruitori, bikers, escursionisti, persone a cavallo, amanti della fotografia, arrampicatori, deltaplanisti e in virtù di queste nuove funzioni essa può assumere anche un importante ruolo nella gestione degli interventi di soccorso. L’aumentato interesse turistico di queste zone ha, infatti, comportato anche un incremento del numero di incidenti e un conseguente aumentato impegno delle squadre di soccorso il cui intervento negli ultimi decenni è sempre più richiesto. In quest’ottica quindi si ritiene opportuno considerare la rete di sentieri e strade silvo-pastorali anche in virtù del ruolo che può rivestire nell’agevolare le operazioni di emergenza e non solo in funzione dell’importanza turistica che riveste. Si è quindi creato uno strumento per la definizione del grado di accessibilità di un territorio in relazione alle caratteristiche della viabilità secondaria e alle modalità possibili per percorrerla. Lo scopo del lavoro mira a fornire indicazioni utili per definire l’accessibilità del territorio montano per le squadre di soccorso alpino in caso di interventi a terra valutando l’accessibilità attraverso la rete di percorsi esistenti e le diverse possibilità di intervento. L’obiettivo finale è la realizzazione di un modello GIS che possa fornire il quadro delle tempistiche di accesso a un territorio considerando che esse variano in funzione dell’ambiente in cui si opera e delle modalità di intervento possibili. Le squadre di soccorso a terra possono intervenire a piedi o mediante veicoli influenzando notevolmente i tempi di accesso a un’area. La progressione a piedi è sicuramente più lenta di quella motorizzata, ma non sempre quest’ultima risulta praticabile poiché è fortemente condizionata dalle caratteristiche del territorio. Laddove quindi vi è una rete viabile di servizio presente e ben gestita l’intervento può essere fatto tramite automezzi altrimenti l’unica possibilità di spostamento a terra resta la progressione a piedi. Con il modello GIS si è creato uno strumento in grado di considerare le variabili per definire il grado di accessibilità per finalità di soccorso di un territorio montano. Lo studio si è pertanto sviluppato seguendo tre linee principali. Inizialmente si sono valutate le caratteristiche principali del territorio montano-collinare in un’area della montagna veneta e della viabilità secondaria esistente con lo scopo di definire i fattori maggiormente influenti sulla velocità di progressione; in secondo luogo si sono esaminate le velocità raggiungibili in situazioni tipo ponendole in relazione ai fattori ambientali precedentemente valutati. A questo fine è stata testata la progressione a piedi e la progressione tramite veicoli, con particolare attenzione al quad poiché sono mezzi un grado di fornire buone prestazioni anche negli interventi di ricerca e soccorso. Dopo aver raccolto le informazioni di progressione delle squadre di soccorso si sono analizzate le relazioni con le principali caratteristiche ambientali definendo delle relazioni statistici di velocità per ciascuna situazione esaminata. Queste equazioni sono state utilizzate nella parte finale del lavoro per la creazione del modello GIS con cui si è successivamente definita l’accessibilità all’area montana oggetto di studio. Ne risulta uno strumento utile nella gestione del territorio che evidenzia l’importanza di una rete di percorsi organizzata e gestita e l’utilizzo di veicoli ad elevata mobilità, come i quad, che possono garantire la riduzione dei tempi di accesso delle squadre di soccorso i cui interventi stanno aumentando di anno in anno.
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Muir, Giulia. "The role of non-wood forest products in diets and livelihoods: quantifying the contributions". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2021. http://hdl.handle.net/11577/3426260.

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There is a growing amount of evidence suggesting a strong correlation between forests and healthy, diverse diets, as well as an increasing number of studies attesting to the rise of vibrant emerging niche and experiential Non-wood forest product (NWFP) based markets (Rowland et al., 2016, Ickowitz et al., 2016, Powell et al., 2015; Ickowitz et al., 2014; Wong & Prokofieva, 2014). Still, forests in general are rarely considered in food and nutrition policies and programmes, and NWFPs in particular hardly receive adequate attention in land-use planning and rural development strategies. Arguably, there is not enough globally comparable data to “make a case” for their value. This thesis tests the hypothesis that NWFPs indeed play an important role in diets and livelihoods. The study has two main components: the first part looks at the age-old debate of “what is a non-wood forest product”, which is at the basis of quantifying contributions. The second part is divided into two components: (1) assessing the degree to which NWFPs contribute to diets and livelihoods in selected areas, motivations behind gathering (e.g. hunger or emergency, culture, income) and perceptions of their status in the wild and; (2) understanding prospects for improving livelihoods with the main-collected products (in this case insect-based NWFPs). All of this work aims to support official data collection on NWFPs, and better inform policies and decision making related to forests, land-use and healthy food systems more broadly.
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BORTOLAMI, Leonardo. "LINEE GUIDA DI INTERVENTO SU IMBARCAZIONI IN USO A STRUTTURA LIGNEA O COMPOSITA LEGNO-METALLO Proposta di metodo per l’esecuzione degli interventi di restauro e sistema di catalogazione del patrimonio marittimo nazionale". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2389063.

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Resumen
The research aims to create guidelines for restoration of maritime heritage, wooden built or wooden-metal composite boats, considering principles and standards specific for restoration. Different types of documents have been prepared specifically for traditional maritime sector, with the help of effective documents adopted for protection of other types of cultural assets. In order to increase the awareness of size and characteristics of the national maritime heritage, a tool for boat census has been issued in the form of a website, which allows data gathering and statistical analyses. With the help of observations in shipyards, used to recognize the main issues in this kind of boats, it has been possible to identify a list of typical damages in wooden hulls. Thanks to the cataloguing of traditional building materials and techniques, the research presents valid action methods on maritime heritage. In order to evaluate effectiveness of guidelines, the whole research work has been validated through two case studies (Dragon class), with damages, structural and building characteristics similar to bigger classic and traditional boats
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BRUNO, MARIA ROBERTA. "Sustainable use and practical application in the industrial sector of permanent crops biomass: Orange tree (C. sinensis L.), Apricot tree (P. armeniaca L.) and Olive tree (O. europea L.)". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149565.

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Resumen
Of the Earth's surface the 30% is occupied by forest and almost 50% is occupied by agricultural crops. Both the forest and agricultural besides producing food, feed, fiber, and a wide range of necessary products like shelter, packaging, clothing, and communications, produce a huge quantity of biomass about 956 Mt of dry matter for agriculture and the forest 18,600 Mt dry weight. Much of forest biomass is used to produce energy and heat while most of the agriculture biomass remains in the field or is burned. The recent EU Directives have encouraged state members to follow circular economy guidelines on waste reuse, especially for waste originating from wood agro-forest biomass. The biorefinery that used the lignocellulosic material has increased the production of biobased material, due to the composition of the biomass. Within the biomass are present lignin, polysaccharides, and extractives. The extractives have a huge potential in the industrial sectors. Orange trees, apricot trees, and olive trees are typical Mediterranean crops and a major feature of the heritage in the Mediterranean basin, where they play an important environmental and economic role. Given the potential of biomass in the different industrial sectors, the research was focused on the valorization of biomass of orange trees, apricot trees, and olive trees. The biomass coming of these trees was selected and bark was separated from the wood. After that different extraction techniques were applied, including maceration, ultrasound-assisted extraction, accelerated solvent extraction, and autoclaving. The extractives obtained were evaluated of the antioxidant capacity with the measurement of total polyphenolic content (TPC), 2,2-diphenyl-1-picrylhydrazyl (DPPH), ferric reducing antioxidant power (FRAP), β-Carotene bleaching assay (BCB). Integrating the antioxidant capacity values generated from the different in vitro methods above mentioned was determined the relative antioxidant capacity index (RACI). Results demonstrated the potential antioxidant activity of the bark and wood, not investigated before. Then it is moved on to analyze the molecular compound present in these extract through the LC-MS analyses and GC-MS analyses. The chemical characterization showed the presence of different natural compounds, including polyphenols, alkaloids, and flavonoids. These analyses were necessary to build an industrial product. The extract with the best antioxidant activity and the antioxidant compound was the apricot bark extract through the maceration. Studying the market of cosmetic products it was chosen to make a prototype of face cream. It was necessary to make a cytotoxicity assay both for the extract and for the cream plus the extract. These preliminary assays have demonstrated the possibility of using the extracts from orchards and olive grove in the industrial fields. Therefore, the development of innovative applications that use biomass derivatives could lead to their possible use in the market as a commodity for the chemical or cosmetic industries, giving new added value to the current use of biomass from agricultural practice. Through multi-criteria analysis, it was possible to recognize the sustainability of these cropping models and their ecological function, turning into the preservation of environmental resources, environmental quality, and quality of life.
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Pierobon, Francesca. "Evaluation of the environmental impacts of wood products for bio-energy through Life Cycle Assessment (LCA)". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424159.

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Resumen
The use of wood for energy has grown in the last years as an alternative to fossil fuels. National and international laws promote the use of wood in the policies for the mitigation of climate change, based on the assumption that wood has a neutral carbon balance because the combustion emissions are offset by the absorption in forest (assumption of carbon neutrality). However, this assumption does not take into account the emissions associated with the life cycle of the product, e.g. related to processing and transporting biomass. In addition there is a time lag between the release of CO2 during combustion and its absorption in forest and this could have an impact on global warming. The objectives of this research project are: 1) to assess the environmental impacts of wood products through Life Cycle Assessment (LCA); 2) to include the dynamics of forest carbon sequestration and natural decomposition of woody biomass in LCA. The research is conducted by means of two case studies: the first is the LCA of firewood in the Northern East Italy; the second concerns the production of wood chips in the Pacific Northwest in the United States. This dissertation consists in eight chapters. Chapter 1 describes the legislative framework and the state of the art of the international experiences and research projects on the subject. A review of literature studies was conducted highlighting the main limitations and defining the research objectives. Chapters 2 and 3 analyze the supply chain of wood products for bioenergy, providing reference data for the biomass extraction and production processes, the physico-chemical properties of wood and the LCA methodology, in terms of standards, databases, softwares and methodologies. Chapters 4 and 5 present the results of the two case studies which identify the transportation to be the critical phase of LCA, in the case of firewood related to the importation of raw materials from abroad, in the case of chips related to the transportation on forest road. Chapter 6 deals with the assessment of carbon sinks and stocks in the study areas previously analyzed. In Chapter 7 we face the problem of how to include forest carbon sequestration within the LCA. This led to the development of a methodology to perform a "dynamic LCA", which, in Chapter 8, is applied to a case study in the Pacific Northwest. The methodology is based on the use of radiative forcing to evaluate the impact of emissions and absorption sources on climate change. The results show that, in the case study considered, a "Radiative Forcing Turning Point" exists, i.e. a point located approximately in the middle of the forest rotation period (from 17 to 21 years old), where the life cycle impacts are compensated by carbon dioxide absorption and beyond which the biomass produces a net benefit in the carbon balance. The development of a dynamic LCA is very innovative in the context of LCA and allowed to discuss the veracity of the assumption of carbon neutrality.
L’uso di prodotti legnosi per fini energetici è cresciuto negli ultimi anni come alternativa ai combustibili fossili. Leggi nazionali e internazionali promuovono l’uso del legno nell’ambito delle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, basandosi sull’assunzione che il legno abbia un bilancio di carbonio nullo, in quanto le emissioni rilasciate dalla sua combustione vengono compensate dagli assorbimenti in foresta (assunzione di carbon neutrality).Tuttavia, questa assunzione non tiene in considerazione le emissioni associate al ciclo di vita del prodotto, e.g, alla lavorazione e al trasporto della biomassa. Inoltre c’è uno sfasamento temporale tra il rilascio di CO2 nella combustione e il suo assorbimento in foresta e questo potrebbe avere conseguenze sul global warming. Gli obiettivi di questo progetto di ricerca sono: 1) valutare degli impatti ambientali dei prodotti legnosi attraverso Life Cycle Assessment (LCA); 2) includere le dinamiche forestali di assorbimento di anidride carbonica e decomposizione naturale della biomassa legnosa nell’LCA. La ricerca è condotta per mezzo di due casi studio: il primo è costituito dall’LCA della legna da ardere nel Nord-Est Italia; il secondo riguarda la produzione di cippato nell’area del Pacific Northwest negli Stati Uniti. La tesi è costituita da otto capitoli. Nel Capitolo 1 si descrivono il quadro legislativo e lo stato dell'arte delle esperienze internazionali e dei progetti di ricerca sull’argomento. Viene inoltre effettuata una review di studi di letteratura mettendone in luce le principali limitazioni e definendo gli obiettivi di ricerca. I Capitoli 2 e 3 analizzano la catena di fornitura dei prodotti legnosi per fini energetici, fornendo dati di riferimento per i processi di estrazione e produzione della biomassa e per le caratteristiche fisico-chimiche del legno e la metodologia LCA, in termini di standard, banche dati, software e metodologie disponibili. I Capitoli 4 e 5 presentano i risultati dei due casi studio che identificano nel trasporto la fase critica dell’LCA, nel caso della legna da ardere legato all’importazione della materia prima dall’estero, nel caso del cippato legato al trasporto su strada forestale. Il Capitolo 6 riguarda la valutazione dei carbon sinks e stocks nelle aree di studio precedentemente analizzate. Nel capitolo 7 si affronta il problema di come includere il sequestro di carbonio in foresta nell'ambito dell’LCA. Questo ha portato allo sviluppo di una metodologia per effettuare un "LCA dinamico", che, nel Capitolo 8, viene applicata ad un caso studio nel Pacific Northwest. La metodologia si base sull’utilizzo del forzante radiativo per valutare l’impatto delle diverse fonti di emissioni ed assorbimento sul cambiamento climatico. I risultati mostrano che, nel caso studio considerato, esiste un “Radiative Forcing Turning Point”, ovvero un punto, situato circa a metà del periodo di rotazione della foresta (tra 17 e 21 anni), dove gli impatti del ciclo di vita vengono compensati dagli assorbimenti di anidride carbonica e oltre il quale la biomassa produce un beneficio netto in termini di bilancio del carbonio. Lo sviluppo di un LCA dinamico è molto innovativo nel quadro dell’LCA e ha permesso discutere la veridicità dell'assunto della carbon neutralità.
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LO, GIUDICE VALENTINA. "Characterization of particleboards produced with Orange (Citrus sinensis L.) and Turkey oak (Quercus cerris L.) wood species using Modified Starch as adhesive". Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2022. http://hdl.handle.net/11563/156566.

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Resumen
The continuing rise in raw material prices imposes the search for new raw materials with low economic competition. Generally, wood species utilized in particleboards (PBs) production are either softwoods like red fir, spruce and pine, or hardwoods like beech, poplar and birch. In recent years, several investigations into the potential advantages of using annual plants, fast-growing species and agricultural residues in the PBs production and on their performances as a raw material for PBs have been conducted. The present research focused on developing PBs produced with wood branches of Orange tree (Citrus sinensis L.) from crops and Turkey oak (Quercus cerris L.) wood residues from forest stand. Orange tree crops predominate the southern part of Italy, and Turkey oak forests are widespread along the Apennine mountain, especially in Basilicata Region. The management of both wood species produces a large amount of biomass often burned in the field or sometimes shredded and left into the soil to increase the organic matter, or used for energy purposes. Generally, PBs are manufactured with Urea-Formaldehyde (UF) as a binder, known as a toxic substance for human health. In this research Corn Starch modified with glutardialdehyde (MS) was promoted as a low environmental impact adhesive. PBs produced with orange and oak wood particles and using two types of adhesives, UF and MS, were compared and evaluated in terms of mechanical properties, such as modulus of elasticity (MOE), modulus of rupture (MOR), and internal bond strength (IB), and physical properties, such as thickness swelling (TS) and water absorption (WA). The obtained data were statistically analyzed using analysis of variance (ANOVA) and Duncan’s mean separation tests. All panels produced with UF adhesive showed good mechanical performances. Panels produced with the mixture of UF and MS showed acceptable MOE and IB values, complying with the minimum requirements of the standard EN 312:2004 for P2 panels type, namely non-structural panels including furniture for use in dry areas. TS values met also the requirement for P3 panels type intended for use in humid conditions, according to the standard EN 312:2004, but only in the case of the panels produced with UF adhesive. The use of MS has negatively affected the physical properties (TS and WA) and resistance to bending (MOR). However, the produced panels showed good performance for indoor applications, where dimensional stability is not a strict requirement.
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De, Rosso Mirko. "Applicazione di tecniche analitiche avanzate nello studio dei composti chimici dell'uva e del vino conservato in botti di legno: il caso del Raboso". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427051.

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Resumen
Raboso Piave and Raboso Veronese are different grape varieties typical of Eastern Veneto, because are characterized by very similar organoleptic characteristics they used in winemaking for production of the wine named “Raboso”. The remarkable similarity of the two varieties, also confirmed by molecular analyses, suggested similar chemical grape profiles. The first step of the thesis was focused to the chemical characterization of two grape varieties by the study of polyphenolic and aromatic compounds, and of seed protein profiles with a new analytical approach by Matrix-Assisted-Laser-Desorpition-Ionization mass spectrometry (MALDI/MS). High amount of flavonoids and anthocyanins extractable with winemaking were found in both varieties, and high quercetin glucoside was found in particular in Raboso Veronese. The anthocyanic profile was characterized by important content of cyanin, and low contents of acylated anthocyanins, the aroma profile by significant presence of glycoside terpenols and norisoprenoids. The MALDI/MS method was proved to be a valuable tool for variety characterization, evidencing different seed protein profiles for the grape varieties studied. The differentiation between Raboso Piave and Veronese was possible in particular on the basis of the anthocyanic profile. The study of aromatic and polyphenolic composition evidenced a particular aptitude for wood aging of Raboso wine. As a consequence, the second step of the study was focused on the wine evolution during storage in wooden barrels. Barrels made with acacia, chestnut, cherry, mulberry and oak were used. The study of volatile and polyphenolic compounds released by the wood in wine and spirit model solutions allowed to identify in hydroalcoholic extracts 51 different volatile compounds, and each type of wood showed a distinctive profile. Chestnut and oak showed the major cession of polyphenolic. Cherry had high content of polyphenols but low extractable by the wine and unstable to oxidation so it proved to be the wood least suitable for long time wine aging, while the oak was the most suitable. The study of chemical evolution of wine during nine months of aging showed a significant reduction of fruity-note ethyl esters and ethylguaiacol and a large supply of ethylphenol in the mulberry barrel aged wine, indicating this wood as less suitable for aging of wines.
Raboso Piave e Raboso Veronese sono varietà diverse tipiche del Veneto orientale, dalle caratteristiche organolettiche molto simili tanto da essere vinificate sotto il nome generico di “Raboso”. La notevole somiglianza delle due varietà, confermata anche dall’analisi molecolare, suggeriva profili simili anche per i metaboliti chimici dell’uva. La prima fase di questo lavoro di tesi è stata rivolta alla caratterizzazione chimica dell’uva, con lo studio dei composti polifenolici ed aromatici e del profilo delle proteine dei vinaccioli attraverso lo sviluppo di un nuovo approccio analitico di spettometria di massa Matrix-Assisted-Laser-Desorpition-Ionization (MALDI/MS). In entrambe le varietà sono stati riscontrati elevati contenuti di flavonoidi e di antociani estraibili con la vinificazione, e di quercetina glucoside in particolare nel Raboso Veronese. Il profilo degli antociani è risultato essere caratterizzato da un importante contenuto di cianina e da bassi livelli di antociani acilati, mentre il profilo aromatico da una significativa presenza di terpenoli in forma glicosilata e di norisoprenoidi. L’approccio MALDI/MS è risultato un valido strumento per la caratterizzazione varietale, evidenziando per le varietà studiate diversi profili delle proteine dei vinaccioli indipendentemente dall’annata e dalla zona. E’ risultato possibile differenziare chimicamente il Raboso Piave dal Veronese in particolare sulla base del profilo degli antociani. Lo studio della composizione polifenolica ed aromatica ha messo in evidenza una particolare attitudine del vino Raboso per l’affinamento in legno. La seconda fase della tesi è stata pertanto focalizzata sullo studio dell’evoluzione del vino Raboso durante la conservazione in botti di legno. Sono state prese in considerazione botti costruite in legno di acacia, castagno, ciliegio, gelso e rovere. Lo studio delle cessioni aromatiche e polifenoliche in soluzioni di vino e di distillato modello dei diversi tipi di legno ha permesso l’identificazione complessivamente di 51 diversi composti volatili negli estratti idroalcolici, con un caratteristico profilo per ogni tipo di legno. Le maggiori cessioni polifenoliche sono risultate quelle di castagno e rovere; il ciliegio, con alti contenuti di polifenoli che sono però risultati poco estraibili in vinificazione e poco stabili all’ossidazione, si è rivelato il legno meno adatto per i lunghi tempi d’invecchiamento, mentre il più adatto a tale scopo è risultato il rovere. Lo studio dell’evoluzione chimica del vino durante nove mesi d’invecchiamento ha evidenziato che la botte di gelso ha indotto una rilevante diminuzione degli esteri etilici a nota fruttata e di etilguaiacolo, ed una elevata cessione di etilfenolo, indicando questo legno come il meno adatto all’invecchiamento dei vini.
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Libros sobre el tema "Tecnologia del legno"

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Archeologia del legno: Uso, tecnologia, continuità in una ricerca pluridisciplinare. Milano: EDUCatt, 2011.

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Capítulos de libros sobre el tema "Tecnologia del legno"

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Pina Calafi, Alfredo. "Robótica Educativa en Educación Primaria: ¿por qué y cómo?" En Propuestas de innovación educativa en la sociedad de la información, 15–27. Adaya Press, 2017. http://dx.doi.org/10.58909/ad17602815.

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En este capítulo analizamos el reto del uso de la robótica Educativa en Educación Primaria. Las necesidades actuales (y futuras) de nuestro mercado laboral en el sector de la I+D+i hacen que la Educación en Ciencia y Tecnología sea desde hace unos cuantos años un objetivo prioritario en las administraciones y Sociedad Europeas. Esta necesidad se ha ido reflejando en Universidades y Educación Secundaria y debe estar también presente en Educación Primaria, y de hecho empieza a estarlo. Sin embargo quedan muchos aspectos a trabajar como la integración en el currículum, la metodología, los materiales o la formación del profesorado. En este trabajo se analizan los aspectos más importantes en esta implantación de robótica Educativa en las escuelas y se muestra un caso de estudio. En este caso se analizan diferentes indicadores (edad, género, motivación, metodologías o resultados) en tres contextos diferentes dentro y fuera de la Escuela. El primer contexto es el torneo de Ciencia y Robots First Lego League (FLL), en la cual participan tanto escuelas como empresas y clubs o asociaciones… El segundo es el marco de un curso de verano realizado en la Universidad, donde la primera semana se forman profesores/as y la segunda semana se realiza un practicum con alumnos de 5 y 6 de primaria, siendo para ellos un formato de Campamento Tecnológico. Finalmente el tercer contexto es una red de centros escolares (un centenar) donde trabajan la Robótica educativa de diferentes maneras.
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Actas de conferencias sobre el tema "Tecnologia del legno"

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Arenas Valencia, Wilson, Erika Milena Echeverri Londoño y Carlos Mauricio Zuluaga Ramírez. "LIVING LAB UTP: del laboratorio tradicional a los laboratorios vivientes. Una experiencia global con efectos locales". En Nuevas realidades para la educación en ingeniería: currículo, tecnología, medio ambiente y desarrollo. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2022. http://dx.doi.org/10.26507/paper.2433.

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En el marco del proyecto Erasmus, financiado por la Unión Europea y la UTP, se ha instalado en la Facultad de Ciencias Empresariales, el Living Lab UTP, estrategia que se ha extendido a los laboratorios de ingeniería Industrial, adaptando una ruta de innovación, enriqueciéndola con metodologías activas, en donde los laboratorios se convierten en verdaderos promotores de la investigación aplicada, la docencia y la extensión. Esta metodología de los living lab está siendo promovida por varias universidades, Actualmente la Facultad participa en una red de instituciones de México, Francia, España, Italia, Colombia y Brasil. Un living lab se entiende como un espacio en donde convergen intereses de las comunidades y organizaciones, los investigadores y los estudiantes alrededor del diagnóstico y solución de problemas sentidos por la sociedad o la empresa, hablando así de innovación social. Esta ponencia explica las metodologías usadas para lograr la interacción efectiva de los actores, enmarcada en una ruta denominada por el equipo de la facultad como las 5 C de la Innovación por la inicial de cada etapa: Conocer, Comprender, Crear, Construir y Consolidar. Inicia con la fase Conocer, que tiene por objetivos identificar la situación problemática y alistar al Equipo de Diseño que está compuesto por estudiantes, investigadores y comunidad. Luego en la fase Comprender, se inicia el trabajo en campo y se realiza una inmersión con la comunidad o la organización, con el fin de entender de manera situada los problemas y las posibles soluciones sobre estos, a partir de un diálogo de saberes. La tercera fase, Crear, busca darle respuesta al problema abordado a través de la cocreación de una solución, esto debe ser promovido por la capacidad creativa de las personas pertenecientes al Equipo de Diseño, donde el diálogo de saberes es pieza fundamental para alcanzar los resultados que esta fase requiere. En la cuarta etapa, Construir, se Implementa la solución a través de la formulación del proyecto, teniendo en cuenta factores de financiación, ejecución y control, entre otros. Finalmente, en Consolidar, se empaqueta y escala la solución a otras organizaciones previa protección de la tecnología social para su entrega. En la anterior Ruta, se aplican metodologías activas, Design Thinking, Lego Serious Play, instrumentos de la dinámica de sistemas como mapas causales, identificación de arquetipos para facilitar la cocreación de soluciones en las que el equipamiento de los laboratorios está a disposición de los equipos de diseño.
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Barrios Robayo, Mónica Jannette y Catalina Marcela Rodríguez Delgado. "MUJERES DE ÉXITO EN COLOMBIA". En Mujeres en ingeniería: empoderamiento, liderazgo y compromiso. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2021. http://dx.doi.org/10.26507/ponencia.1801.

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Resumen
En el mundo han existido grandes mujeres que han dejado huella en la Historia y han aportado para el desarrollo del país, las cuales se han destacado por su conocimiento en los diferentes campos de acción, logrando la participación en proyectos que le han servido a la sociedad. Hoy en Colombia tenemos el caso de CATALINA MARCELA RODRIGUEZ DELGADO, la cual es un ejemplo para muchos, porque ha demostrado que siendo una persona hipo acústica ha logrado comunicarse con los demás y poder expresar de una manera especial lo que siente, piensa y quiere realizar. Desde muy niña le llamó la atención la tecnología, los computadores, los robots; en el colegio tuvo oportunidad de aprender el manejo de los computadores, se aumentó el interés de estudiar Ingeniera de Sistemas. Una vez graduada como bachiller se puso en la tarea buscar una Universidad que le ofreciera la oportunidad de estudiar con personas oyentes y con discapacidad, por eso decidió estudiar en la Universidad ECCI inició estudiando Tecnología en Desarrollo Informático y continuo sus estudios Ingeniería de Sistemas. Las directivas de la Universidad una vez se enteraron que CATALINA era una estudiante hipoacústica, le solicitaron a la oficina de Articulación y Bienestar Universitario se contratará el servicio de interpretación de señas para sus clases. Siempre conto con el respaldo de los profesores y compañeros para sus labores académicas. Su curiosidad de aprender más se la manifestó a varios compañeros, fue así como los compañeros la vincularon al semillero de investigación IEEE y la fundación DOMYMET que dirige el ING. TITO NUNCIRA, le permitió participar en varios proyectos con la Universidad y otras instituciones. En las sesiones que se hacían los sábados se recibió la capacitación de varios temas, entre los temas que llamo la atención a CATALINA fue explorar en el campo de la automatización la cual se aprendió utilizando kit lego para construir robots. En el año 2016 se presentó la oportunidad de viajar a Cartagena y presentar el proyecto “Estrategias de aprendizaje en Robótica móvil e industrial para personas con discapacidad auditiva”. En el 2018 participó en el evento MEGATORNEO RUNIBOT, en el cual obtuvo el tercer puesto. Con la experiencia obtenida tuvo la oportunidad de vincularse a los proyectos de la NASA en la cual aportó su conocimiento en el desarrollo de un vehículo espacial llamado ROVER el cual en este momento se encuentra en funcionamiento en el planeta MARTE. El año pasado la Dra. Mabel Gisela Torres Ministerio de Ciencia, Tecnología e Innovación de Colombia, invitó a CATALINA a participar en varios conversatorios llamados MUJER+CIENCIA+EQUIDAD, los cuales se realizaron en diferentes ciudades del país, con el propósito de dar conocer su experiencia en la ciencia y así motivar a niños, jóvenes, empresarios y directivos de Instituciones de educación superior en apoyar a las mujeres investigadoras. Los que conocemos a CATALINA sabemos que nos va seguir sorprendiendo con sus logros y hazañas esperemos que su espíritu de lucha y creativas nunca se le acaben.
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De Jesus, Leandro y Marcia F. Cristaldo. "Uma abordagem utilizando LEGO Mindstorms Education EV3 para verificar o desempenho acadêmico dos estudantes do Instituto Federal de Educação, Ciência e Tecnologia de Mato Grosso do Sul do Câmpus Aquidauana". En XXV Simpósio Brasileiro de Informática na Educação. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2014. http://dx.doi.org/10.5753/cbie.sbie.2014.1198.

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