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Literatura académica sobre el tema "Tecniche di rinforzo"
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Artículos de revistas sobre el tema "Tecniche di rinforzo"
Pelliccioli, G. P., P. Chiarini, P. Floridi, F. Leone, M. Franceschini, E. Todeschini y M. Zampolini. "Riorganizzazione plastica cerebrale post-ictus". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (febrero de 2000): 99–104. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300118.
Texto completoPelliccioli, G. P., O. Presciutti, P. Floridi, S. Campanella, P. Chiarini, R. Tarducci y M. Zampolini. "La risonanza magnetica funzionale nello studio della riorganizzazione plastica cerebrale, post-ictale". Rivista di Neuroradiologia 10, n.º 2_suppl (octubre de 1997): 31. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s209.
Texto completoPedrazzoli, M., L. Autelitano y F. Biglioli. "Prevenzione delle fratture mandibolari conseguenti alla necrosi ossea da difosfonati". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 4 (agosto de 2016): 317–20. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-823.
Texto completoMonaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (abril de 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.
Texto completoTesis sobre el tema "Tecniche di rinforzo"
Stievanin, Elena. "Studio sperimentale di tecniche per il ripristino e il rinforzo di strutture storiche in cemento armato". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422092.
Texto completoLe prime strutture in cemento armato in Italia sono apparse nei primi decenni del Novecento e oggi, dopo più di un secolo dalla loro realizzazione, versano molto spesso in uno stato di degrado diffuso legato anche al deterioramento dei materiali. A questi problemi si sommano quelli di natura puramente statica e il problema del rischio sismico, che, in Italia, sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti e di cui è necessario tener conto anche nel caso di edifici esistenti, specialmente se vincolati e con funzione pubblica. Molti di questi edifici in cemento armato, infatti, sono entrati a far parte del patrimonio storico-artistico italiano per le loro particolari caratteristiche tipologiche e strutturali. Solo una minoranza degli edifici ubicati in territori a rischio sismico è stata, però, progettata utilizzando criteri antisismici e, nel caso in cui ci si trovi ad operare su edifici vincolati, molto spesso le esigenze ingegneristiche per l’esecuzione di un adeguato intervento entrano in contrasto con la necessità di preservare le caratteristiche culturali, storiche, artistiche ad architettoniche del bene. La normativa in materia di costruzioni attualmente in vigore, il D.M. 14/01/2008, individua le possibili categorie di intervento su edifici esistenti e, in riferimento a beni di interesse culturale in zone dichiarate a rischio sismico, propone la possibilità di limitare gli interventi ad azioni di semplice miglioramento del comportamento globale della struttura ai carichi orizzontali. A partire dalle problematiche emerse da indagini preliminari effettuate su dodici strutture storiche in cemento armato è stato pianificato un lavoro di ricerca volto ad esaminare ed affrontare tali criticità. L’attività è stata condotta da un punto di vista sperimentale, analitico e numerico. La fase sperimentale ha riguardato lo studio di tecniche per il ripristino e il rinforzo strutturale di colonne e travi in cemento armato. I risultati sperimentali sono stati utilizzati per calibrare modelli numerici non-lineari ad elementi finiti degli elementi sottoposti a prova. La procedura analitica è stata applicata ad un caso studio, tra quelli indagati in fase preliminare, per valutare il livello di sicurezza offerto da un edificio progettato secondo uno dei primi metodi di calcolo per strutture in cemento armato. La tematica della sicurezza strutturale è stata affrontata anche da un punto di vista della protezione sismica. La struttura selezionata è costituita da un telaio in cemento armato realizzato nel 1949 e progettato per sole azioni gravitazionali. Su di essa sono state condotte analisi statiche non-lineari, in assenza e in presenza di tamponamenti modellati, per valutare l’influenza dei tamponamenti stessi sulla risposta sismica globale della struttura.
TOSKA, KLAJDI. "TECNICHE INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO E IL RINFORZO DI STRUTTURE ESISTENTI Confinamento mediante compositi FRCM di strutture in cemento armato". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3441235.
Texto completoFor the last 100 years, concrete has been the most used material in constructions. However, reinforced concrete (RC) structures are subject to aging, environmental deterioration and possible damage due to excessive loading during their service life. In addition, poor detailing, lack of seismic design and evolution of standards and building codes urge for retrofitting interventions on these structures today. Innovative materials and techniques to monitor and strengthen existing structures have been the focus of research in recent years. Among these, rehabilitation of RC elements through the use of external jacketing technique has become a common practice in order to meet increasing performance requirements both for damaged or under-designed elements. Traditionally confinement was obtained through the installation of external steel plates bolted or welded together. The technique evolved to the use of external reinforced concrete and later to composite jackets. The latter includes mainly two materials: the more traditional and well-known FRPs (Fiber Reinforced Polymers) jackets and the more recent FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) ones, also known as TRM (Textile Reinforced Mortar), obtained by replacing the organic matrix of the FRPs with an inorganic, generally cementitious, one. In the first part of this work, the state of the art was investigated analyzing existing literature for both FRP and FRCM confinement. Particular attention was paid to past experimental campaigns, existing analytical models, standard codes and guidelines, to evidence research gaps and inconsistent results. As a result, a comprehensive database was created for both FRP- and FRCM-confined specimens. Existing models for FRP and FRCM concrete confinement were analyzed to assess their ability to predict the axial behavior of confined elements. This stage of the work highlighted that FRP confinement models are more accurate than FRCM confinement ones, which, due to their more recent introduction, are generally based on a limited number of small-scale tested specimens. The predictive accuracy for both confinement systems varies significantly based on the cross-section geometry of confined elements and on the presence or not of internal transversal steel reinforcement (TSR). According to the above-mentioned research context, four experimental campaigns were carried out, aimed at investigating the behavior of FRCM-confined concrete, in terms of: i. Confinement effectiveness of RC columns through FRCM composites; ii. FRCM confinement as a repair technique for damaged RC columns through excessive axial loading; iii. Axial cyclic behavior of FRCM-confined concrete; iv. Behavior of FRCM-confined RC column under cyclic horizontal loading. The results of such experimental activity are summarized in the second part of this thesis. In the third part of this research work, the experimental results were used to develop an axial stress-strain design-based model for FRCM-confined concrete that meets the requirements of simplicity and ability to predict the axial behavior of confined concrete as accurately as possible. Finally, a framework on how to use and schedule FRCM confinement as a seismic retrofitting strategy for existing RC bridges, through time-variant seismic reliability profiles, is introduced.
Boschi, Pier Francesco. "Rinforzo delle murature mediante tecnica del repointing". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6822/.
Texto completoPace, Giuseppe. "Analisi non lineare di struttura a telaio spaziale in c.a. con rinforzo in gfrp". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242136.
Texto completoCamorani, Gianpiero. "Un contributo alla progettazione di interventi di rinforzo di strutture in muratura con materiali compositi: indagine sperimentale e modelli teorici". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/154.
Texto completoGli edifici in muratura sono ancora piuttosto diffusi anche in zone ad elevata sismicità, come i Paesi del bacino del Mediterraneo ed altre zone del mondo recentemente colpite da terremoti anche di notevole intensità. Ragion per cui, il rinforzo strutturale di elementi portanti in muratura è spesso necessario per incrementare la resistenza sismica, anche in accordo ai moderni codici normativi. Il rinforzo a taglio di pannelli in muratura ed il confinamento delle colonne, sono alcuni degli interventi più comuni per incrementare la resistenza alle forze laterale della struttura ed aumentare la resistenza di elementi prevalentemente compressi, per far fronte al notevole incremento di sollecitazioni dovuto alle oscillazioni sismiche. L’uso di materiali compositi fibrorinforzati a tali scopi è una delle possibili soluzioni, caratterizzata da un insignificante incremento dei pesi strutturali. Diverse tipologie di materiali compositi sono attualmente utilizzati nell’edilizia civile, d’altra parte c’è un’enorme variabilità di tipologie di muratura, sia in termini di materiali che di tessitura, come si evince dalle strutture esistenti. Conseguentemente e anche per la scarsa sperimentazione disponibile a riguardo, le formule predittive reperibili per la muratura rinforzata con FRP sono al momento molto meno affidabili delle corrispettive formulazioni per elementi in calcestruzzo. Inoltre, pochissimi sono i codici normativi specifici per il rinforzo di elementi in muratura con materiali compositi. Il recente documento tecnico CNR 200 è tra i pochi, anche in ambito internazionale, a coprire tale campo le cui formulazioni presentate sono suscettibili di ulteriori migliorie. Sulla base di tali considerazioni, la prima parte della tesi indaga il comportamento di interfaccia tra tessuti in materiali compositi su varie tipologie di elementi in muratura. Sono dapprima presentati i risultati di un’ampia campagna sperimentale condotta dall’autore presso il Laboratorio di Ingegneria Strutturale dell’Università di Salerno. In particolare sono stati analizzati tessuti a base di fibre di vetro e di carbonio incollate al supporto con resina epossidica e rete a base di fibre di carbonio messa in opera con malta minerale (sistema CFRCM). Sono state utilizzate murature sia artificiali (laterizio) sia naturali (tufo, calcarenite e pietra calcarea) che, in via preliminare, sono state caratterizzate in termini di resistenza a compressione, trazione e modulo di Young. La scelta delle murature è stata dettata dal fatto che risultano tra le più diffuse proprio in Italia meridionale. Il lavoro è poi dedicato all’esposizione e discussione dei risultati sperimentali delle prove di aderenza condotte. Infine, i risultati sperimentali, sono stati utilizzati per la determinazione di una formula predittiva alternativa per la valutazione della massima forza di aderenza. Avendo determinato in maniera piuttosto precisa le principali caratteristiche meccaniche della muratura, si è potuto, infatti, pervenire ad una formulazione piuttosto vicina all’evidenza sperimentale. La seconda parte della tesi è finalizzata a ricavare e calibrare una formula di progetto per ricavare la resistenza a compressione di colonne in muratura confinate con FRP. Dopo una breve introduzione sui concetti fondamentali riguardanti il confinamento in generale e la sua applicabilità ad elementi in calcestruzzo e muratura, viene raccolto e presentato un ampio database di prove sperimentali. Il database è stato ricavato raccogliendo prove reperibili in bibliografia e prove presentate dallo stesso autore in un recente articolo su rivista. Tale database è stato dapprima utilizzato per testare e validare alcune delle più diffuse formulazioni disponibili per la valutazione della massima resistenza a compressione di elementi confinati, tra cui anche quei pochi disponibili per la muratura confinata con FRP. I modelli analizzati hanno mostrato un’eccessiva dispersione ed una valutazione della resistenza a compressione spesso a svantaggio di sicurezza, e sono spesso calibrati per un solo tipo di muratura di base. E’stata proposta per questo una formula generale calibrata sui dati sperimentali. In linea di principio sono stati possibili diversi livelli di accuratezza nella calibrazione della relazione, in dipendenza dal numero di parametri coinvolti: più sono i parametri calibrati sperimentalmente, più accurata è la corrispettiva formulazione. Infine, sono state proposte tre diverse formulazioni alternative per la valutazione della resistenza a compressione di colonne in muratura confinate con FRP, che permettono diversi livelli di approssimazione in termini di errore medio e dispersione. [a cura dell'autore]
IX n.s.
Teodosio, Giuseppe. "Tecnologia, modellazione meccanica e rinforzo strutturale con materiali innovativi di strutture curve in muratura". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2583.
Texto completoParole chiave: Strutture in muratura, Algoritmo Genetico, Modello agli elementi finiti adattabile; Rinforzo, Materiali Compositi. Abstract: Gli edifici in muratura realizzati nei secoli scorsi costituiscono una parte significativa del patrimonio architettonico internazionale. Il progetto ottimale degli interventi di rinforzo di questi edifici rappresenta una priorità e richiede la valutazione del loro comportamento meccanico sotto carichi statici e dinamici. Sono disponibili in letteratura diversi modelli meccanici per lo studio di strutture murarie, basati sull'approccio in termini di analisi limite, come proposto da Heyman. Questi modelli non possono essere facilmente adottati nei codici FEM. In questo contesto, viene implementato algoritmo genetico (Genetic Algorithm; GA) accoppiato ad un software FEM commerciale nell’ambito di una modellazione elastico lineare di strutture curve mediante elementi shell a comportamento prevalentemente membranale. Il modello proposto ricerca, per una data volta in muratura, una superficie delle pressioni "sicura" all'interno di un dominio di progetto, riducendo al minimo il valore medio degli sforzi principali di trazione agenti sulla parte non rinforzata del materiale (funzione di fitness). Il dominio di progettazione coincide con il volume della volta, nel caso di elementi in muratura non rinforzati o con una zona esterna della volta in corrispondenza delle aree rinforzate, nel caso in cui siano stati applicati rinforzi in FRP o FRCM. La metodologia proposta consente di valutare la sicurezza strutturale della volta muraria e di definire un progetto ottimale dell’intervento di rinforzo. [a cura dell'autore]
Keywords: Masonry structures, Genetic algorithm, Adaptive finite element model, Strengthening, Composite materials Abstract. Masonry buildings realized in the last centuries are a significant part of the international architectural heritage. The optimal design of the retrofit interventions of these buildings represents a priority and requires the evaluation of their mechanical behavior under static and dynamic loads. Several mechanical models capable to study masonry structures are available in literature and are based on Heyman limit analysis approach. These models cannot be easily adopted within FEM codes. Within this context, a Genetic Algorithm is implemented within a refinement adaptive finite element model to computational mesh of shell surfaces. The proposed model researches a ‘safe’ thrust surface of a masonry vault within a design domain, by minimizing the mean value of the principal tensile stresses carried by the unreinforced portion of the material (fitness function). The design domain coincides with either the vault volume, in the case of unreinforced masonry members, or an external region of the vault in correspondence with the reinforced areas, in the case of the vault strengthened with either Fiber Reinforced Polymer or Fabric Reinforced Cementitious composites. The proposed methodology allows evaluating the structural safety of masonry vault and defining an optimal design of reinforcement pattern. [edited by author]
XV n.s. (XXIX)
Guiduzzi, Marco <1959>. "Utilizzo di resine a base acqua del tipo IPN nella esecuzione di rinforzi di travi in C. A. con materiali compositi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7337/1/guiduzzi_marco_tesi.pdf.
Texto completoABSTRACT For over 20 years composite materials have been used for the reinforcement and / or structural adjustment of individual elements or complete reinforced concrete buildings. The composite materials most widely used in construction are based on carbon fibers and / or aramid fibers and /or glass fibers and epoxy matrix. As known, the poor fire resistance of epoxy resins restricts the use of composite materials in building construction. Indeed, for temperatures above the Tg of the matrix occurs a rapid decrease of the composite elastic modulus. Usually for the epoxy resins laminated on site, the Tg value is less than 100 ° C. The article presents the results of an experiment conducted on RC beams reinforced with water-based IPN resins and unidirectional tapes carbon. As these IPN resins have a microcrystalline structure consisting of a polymer phase and a crystalline interpenetrated, they are material with class1 reaction to fire (according to UNI 9177). Particularly, the beams have been reinforced with different configurations of strengthening to shear stress and bending. By comparing the results of load tests applied on IPN resins and on epoxy resins, it has been proved that not only IPN resins have a better fire resistance, but also excellent mechanical properties of the reinforcements applied with the IPN matrix, showing similar values to the one obtainable with epoxy reinforcements.
Guiduzzi, Marco <1959>. "Utilizzo di resine a base acqua del tipo IPN nella esecuzione di rinforzi di travi in C. A. con materiali compositi". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7337/.
Texto completoABSTRACT For over 20 years composite materials have been used for the reinforcement and / or structural adjustment of individual elements or complete reinforced concrete buildings. The composite materials most widely used in construction are based on carbon fibers and / or aramid fibers and /or glass fibers and epoxy matrix. As known, the poor fire resistance of epoxy resins restricts the use of composite materials in building construction. Indeed, for temperatures above the Tg of the matrix occurs a rapid decrease of the composite elastic modulus. Usually for the epoxy resins laminated on site, the Tg value is less than 100 ° C. The article presents the results of an experiment conducted on RC beams reinforced with water-based IPN resins and unidirectional tapes carbon. As these IPN resins have a microcrystalline structure consisting of a polymer phase and a crystalline interpenetrated, they are material with class1 reaction to fire (according to UNI 9177). Particularly, the beams have been reinforced with different configurations of strengthening to shear stress and bending. By comparing the results of load tests applied on IPN resins and on epoxy resins, it has been proved that not only IPN resins have a better fire resistance, but also excellent mechanical properties of the reinforcements applied with the IPN matrix, showing similar values to the one obtainable with epoxy reinforcements.
MACALUSO, Giuseppe. "Risposta teorico - sperimentale di colonne presso-inflesse in c.a. in assenza e in presenza di rinforzi". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91704.
Texto completoCapodaglio, Sara. "Valutazione della durabilità di strutture in calcestruzzo armato rinforzate con tessuti in fibra di carbonio (CFRP)". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242757.
Texto completoCivil structures are generally built to last over time. However, several external factors and unexpected events, such as increased load requirement, severe environmental exposure, or natural disasters, can affect their service. These may degrade the structures to the point that they can no longer perform their functions efficiently with respect to their strength and serviceability, ultimately shortening the intended service lives of the systems. However, deterioration of concrete cannot be avoided and strengthening and retrofitting existing concrete structures generally becomes necessary. Many techniques have been developed to improve the durability of concrete. External bonding of FRP sheets has emerged as a popular method for strengthening conventional materials such as reinforced concrete. In the retrofit application, composites and concrete are bonded together with an adhesive layer between them. The interface between the FRP plate and concrete substrate plays a critical role in this strengthening method by providing effective stress transfer from the existing structures to externally bonded FRP sheets and keeping integrity and durability of the composite performance of FRP-concrete hybrid structures. Existence of the interfaces between the constituent materials in the bonded system introduces a challenging problem in determining the durability of the bonded system. This paper provides information in the area of short-term durability of concrete beams externally bonded with CFRP sheets. It was intended to study the effect of harsh environmental conditions wet on the performance of CFRP-bonded reinforced concrete beams and on the interfacial bond between the fiber and the concrete. Modelling of environmental effects on the bond surface between FRP composites and concrete is crucial for the purpose of life prediction of strengthened members.
Libros sobre el tema "Tecniche di rinforzo"
Prima di quel giorno a Pompei...: Tecniche costruttive, vulnerabilità sismica, riparazioni e rinforzi al tempo dell'eruzione del 79 d.C. Canterano (RM): Aracne editrice, 2019.
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