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Tesis sobre el tema "Tarda repubblica"

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Trombetta, Fabio Raoni <1990&gt. "Marciare su Roma: Nuove strategie politiche della tarda Repubblica". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6065.

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Caratteristica evidente dell'età tardo Repubblicana è l'uso degli eserciti da parte dei leader politici non solo come forza militare sui campi di battaglia, ma anche come strumento di pressione nelle contrapposizioni politiche. Silla, Ottaviano e Lucio Antonio muovono i loro eserciti personali nelle strade dell'Urbe violando il tradizionale divieto di far oltrepassare il pomerio a uomini in armi. L'obiettivo è trasferire in sedi nuove e promuovere secondo modalità innovative la lotta politica. La soluzione armata si dimostra un'azione vincente nelle lotte per la supremazia. Questo lavoro di ricerca si propone di ricostruire le dinamiche evemenenziali della marcia su Roma nella tarda Repubblica ma anche di indagare la memoria storiografica verificando l'applicazione di stereotipi e l'incidenza della posizione politica del testimone o delle sue fonti nella ricostruzione dei fatti.
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2

Manzo, Beatrice <1989&gt. "La parola al femminile. Strategie comunicative matronali nella tarda Repubblica romana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6231.

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Il lavoro si propone di analizzare le caratteristiche e l’evoluzione delle forme di comunicazione femminili nell’ultimo secolo della Repubblica romana, quando la concomitanza di fattori politici ed economici permise alle matrone di appropriarsi di nuovi spazi d’azione fino a questo momento preclusi e di affermare in modo dirompente la propria presenza nelle vicende politiche. Nella prima parte viene presentata una panoramica relativa allo stato degli studi e un’introduzione di carattere storico, nella quale si analizzano i fattori politici ed economici che determinarono la crisi della Repubblica. La trattazione prosegue con tre capitoli dedicati alle principali forme di comunicazione femminile, per imagines, per verba e per scripta, articolati al loro interno secondo il criterio cronologico e spaziale: in ognuno di essi vengono presentate le figure femminili più significative partendo dall’analisi delle fonti storiografiche e loro confronto con le testimonianze archeologiche, epigrafiche e numismatiche. L’obiettivo consiste nel presentare una casistica completa degli interventi matronali del I secolo a.C. allo scopo di dimostrare che l’azione politica delle donne non era limitata a contesti di nicchia, ma si inserisce a pieno titolo nelle vicende politiche della res publica.
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3

Piccoli, Chiara <1977&gt. "Luxuria, pesci e cognomina a Roma fra Tarda Repubblica e Primo Impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4086.

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Il cambiamento di costumi apportato dall'avvento della luxuria in Roma durante l'età delle conquiste genera la corsa al lusso anche in ambito alimentare, con l'introduzione di nuove varietà di alimenti e la creazione di piscinae specializzate nell'allevamento di specie ittiche particolarmente richieste sul mercato. Tutti questi aspetti finiscono col riflettersi sia sull'ambito alimentare ed economico sia sul sistema onomastico.
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4

Alagia, Donato [Verfasser]. "Horti Lamiani. Topografia e ricontestualizzazione della decorazione marmorea dalla tarda Repubblica all’età tardoantica / Donato Alagia". Berlin : Freie Universität Berlin, 2018. http://d-nb.info/1156603234/34.

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5

Checchin, Stefano <1990&gt. "I mausolei romani 'a baldacchino' in Italia. Origini e sviluppo fra la tarda repubblica ed il primo impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12751.

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Questa tesi tratta delle origini e dello sviluppo dei mausolei romani cosiddetti ‘a baldacchino’ nelle regioni italiche fra la tarda repubblica ed il primo impero. A seguito di un discorso introduttivo, nel quale si delineeranno le problematiche relative al significato della terminologia impiegata per identificare, sia da chi scrive sia dai grandi studiosi del settore, questi specifici sepolcri, si procederà alla presentazione dei luoghi e dei monumenti microasiatici che ne furono progenitori attraverso il sincretismo tra la cultura ellenica e vicino-orientale. Questo primo percorso convergerà, infine, verso la suprema espressione architettonica e stilistica di quegli specifici sepolcri anatolici, che ebbe fama di ‘meraviglia’. Si dirà poi di come fu che i Romani vennero a contatto con questi monumenti sul loro cammino di conquista verso oriente, trattando anche di alcuni di quei sepolcri precursori già presenti sul suolo italico, edificati dai Greci e dagli Etruschi, che per primi furono incontrati dai conquistatori. Il nucleo centrale di questa trattazione sarà un grande catalogo generale dei mausolei italici, i quali saranno suddivisi per località ed ordinati progressivamente secondo la partizione regionale augustea. Una breve digressione sarà incentrata su cinque esemplari extra-italici, i quali saranno funzionali ad una serie di confronti. Il compimento della trattazione verterà sulle problematiche proprie dei mausolei a baldacchino, relative alle origini e allo sviluppo, alle forme e agli stili, alle ideologie e ai significati che furono loro propri o di cui furono espressione nei loro tempi e nei loro spazi.
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6

Farronato, Omar <1974&gt. "Architettura templare nella X Regio in età tardo-repubblicana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5486.

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Le ricerche archeologiche nel territorio della X Regio hanno portato al rinvenimento di numerosi resti di templi di età romana repubblicana, oggetto di questo lavoro. Questi consistono in evidenze strutturali monumentali in situ di vere e proprie aedes, di edifici di incerta interpretazione, presumibilmente templari e di resti architettonici e decorativi fittili e lapidei. Il territorio considerato è quello della X Regio in età repubblicana, corrispondente alla Venetia. Dopo una breve introduzione al lavoro è stato dedicato un capitolo al tempio romano propriamente detto e alla relativa storia degli studi per la Gallia Cisalpina. Un capitolo è dedicato alla diffusione di tale categoria architettonica nella Cisalpina. La parte centrale del lavoro ha previsto la realizzazione di un Catalogo dei resti templari, suddiviso in Schede e tripartito a seconda del materiale esaminato: 1) resti di templi archeologicamente documentati; 2) resti di edifici di interpretazione dubbia o non ancora verificata, probabilmente templari; 3) resti architettonici vari presumibilmente pertinenti a templi. Il lavoro è stato svolto su materiale edito. Si considerano i siti di Adria (Ro), Altino (Ve), Aquileia (Ud), Bagnaria Arsa-Sevegliano (Ud), Brescia, Cervignano del Fruli-Strassoldo/Cisis (Ud), Cremona, Este (Pd), Lova di Campagna Lupia (Ve), Marano di Valpolicella (Vr), Montegrotto Terme (Pd), Oderzo (Tv), Piazzola sul Brenta-Vaccarino (Pd), Trieste, Verona, Vicenza, Zuglio (Ud). Un capitolo è stato dedicato all'analisi e alla comparazione degli edifici considerati, per giungere infine alle conclusioni. Sono inoltre stati realizzati due Appendici, uno formulato come un elenco dei principali templi edificati grossomodo in età augustea nella X Regio, uno dedicato alle iscrizioni di età repubblicana che possano fornire informazioni circa la presenza di templi nel territorio considerato.
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7

Equestri, Melissa <1991&gt. "Le terme romane della X Regio (Venetia et Histria). Dall'età repubblicana al tardo impero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6901.

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La tesi prende in esame gli impianti termali (pubblici e privati) della Venetia et Histria. Dopo un'introduzione sulla genesi e lo sviluppo di tale tipologia architettonica nel mondo romano (capitolo 1), viene fatto un inquadramento storico-geografico della X Regio a partire dall’epoca di romanizzazione della Gallia Cisalpina e una panoramica sullo studio delle terme della zona considerata (capitolo 2). Vengono poi prese in esame le terme pubbliche tramite l’analisi delle evidenze archeologiche e, in mancanza o carenza di esse, attraverso lo studio delle fonti epigrafiche e letterarie (capitolo 3); allo stesso modo, infine, tramite l’esame dei resti archeologici vengono presi in considerazione i balnea pertinenti ad abitazioni private (capitolo 4)
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Naccari, Sara <1990&gt. "Le mogli di Cesare come strumento politico.Il ruolo della donna nella Roma tardo repubblicana". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10408.

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Il presente lavoro prevede la ricerca e l'analisi di fonti antiche, prevalentemente storiografiche, che ci testimoniano il rapporto e l'importanza dei legami matrimoniali di Giulio Cesare. Il matrimonio utilizzato come strumento politico per la scalata al potere mettendo in rilievo anche quello che era il ruolo sociale delle matrone nella roma tardo-repubblicana. Saranno prese in considerazione quattro figure femminili, rispettivamente, Cossuzia, Cornelia, Pompea e Calpurnia facendo intrecciare la loro origine famigliare con la vita del dittatore. Si concluderà con una raccolta di schede dove saranno riportate tutte le fonti che ci parlano di queste figure.
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9

TEDESCHI, ALESSANDRA. "I complessi sacri e i culti di Praeneste tra l'età arcaica e l'età tardo repubblicana". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/199.

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Resumen
La ricerca ha preso in considerazione in maniera sistematica i santuari e i culti della città di Praeneste, approcciati dal punto di vista dell'analisi dei resti architettonici, degli apparati decorativi e della documentazione relativa alle offerte, allo studio delle funzioni cultuali degli spazi santuariali, all'interno del quadro complessivo del mondo cultuale laziale tra l'epoca arcaica e la tarda età repubblicana. Tale ricostruzione filologica ha consentito oltre all'individuazione, su una solida base documentaria, di forme peculiari del culto praticate nella città, la ricostruzione dei sistemi decorativi dei principali templi cittadini.
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TEDESCHI, ALESSANDRA. "I complessi sacri e i culti di Praeneste tra l'età arcaica e l'età tardo repubblicana". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/199.

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La ricerca ha preso in considerazione in maniera sistematica i santuari e i culti della città di Praeneste, approcciati dal punto di vista dell'analisi dei resti architettonici, degli apparati decorativi e della documentazione relativa alle offerte, allo studio delle funzioni cultuali degli spazi santuariali, all'interno del quadro complessivo del mondo cultuale laziale tra l'epoca arcaica e la tarda età repubblicana. Tale ricostruzione filologica ha consentito oltre all'individuazione, su una solida base documentaria, di forme peculiari del culto praticate nella città, la ricostruzione dei sistemi decorativi dei principali templi cittadini.
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CORTESE, CLAUDIO. "Processi di trasformazione nel suburbio di Mediolanum tra tarda età repubblicana e media età imperiale. Il caso dell'area dell'Università Cattolica". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2006. http://hdl.handle.net/10280/968.

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Resumen
Nell’area oggi occupata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a partire dal 1986 scavi di emergenza hanno messo in luce una porzione del suburbio occidentale di Mediolanum, e in particolare una realtà insediativa suburbana di età imperiale. Un’ampia area di tale insediamento è stata oggetto della presente ricerca che, combinando lo studio dei processi formativi del deposito archeologico e l’analisi quantitativa e statistica degli insiemi di reperti, ha permesso di ricostruire le trasformazioni che ne hanno preceduto e accompagnato la formazione e che ne hanno interessato l’organizzazione spaziale e la distribuzione delle aree di attività. In questo modo è stato possibile comprendere come nel tempo siano avvenuti cambiamenti nei caratteri e nelle finalità della frequentazione dell'area, che sembrano poter gettare nuova luce anche su fenomeni più generali che riguardano l’intero suburbio della città romana.
In the area today occupied by the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, since 1986, rescue excavations have disclosed a part of Mediolanum’s western suburbium, and in particular an imperial age suburban settlement. A wide area of this settlement has been the object of this research which, combining the study of the formation processes of the archaeological record and the quantitative and statistical analysis of finds assemblages, allowed us to reconstruct the transformations which preceded its formation and those which concerned its spatial organization and activity areas distribution. In this way we have shown that the characteristics and nature of the settlement have considerably changed during the course of time, and these changes seem to shed light even on the general transformations which concern the entire suburbium of the Roman town.
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CORTESE, CLAUDIO. "Processi di trasformazione nel suburbio di Mediolanum tra tarda età repubblicana e media età imperiale. Il caso dell'area dell'Università Cattolica". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2006. http://hdl.handle.net/10280/968.

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Nell’area oggi occupata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a partire dal 1986 scavi di emergenza hanno messo in luce una porzione del suburbio occidentale di Mediolanum, e in particolare una realtà insediativa suburbana di età imperiale. Un’ampia area di tale insediamento è stata oggetto della presente ricerca che, combinando lo studio dei processi formativi del deposito archeologico e l’analisi quantitativa e statistica degli insiemi di reperti, ha permesso di ricostruire le trasformazioni che ne hanno preceduto e accompagnato la formazione e che ne hanno interessato l’organizzazione spaziale e la distribuzione delle aree di attività. In questo modo è stato possibile comprendere come nel tempo siano avvenuti cambiamenti nei caratteri e nelle finalità della frequentazione dell'area, che sembrano poter gettare nuova luce anche su fenomeni più generali che riguardano l’intero suburbio della città romana.
In the area today occupied by the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, since 1986, rescue excavations have disclosed a part of Mediolanum’s western suburbium, and in particular an imperial age suburban settlement. A wide area of this settlement has been the object of this research which, combining the study of the formation processes of the archaeological record and the quantitative and statistical analysis of finds assemblages, allowed us to reconstruct the transformations which preceded its formation and those which concerned its spatial organization and activity areas distribution. In this way we have shown that the characteristics and nature of the settlement have considerably changed during the course of time, and these changes seem to shed light even on the general transformations which concern the entire suburbium of the Roman town.
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DONAT, PATRIZIA. "La cisalpina orientale tra la fondazione di Aquileia e la fine dell'età repubblicana: la ceramica come indicatore di continuità e di trasformazione". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1008.

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Resumen
Oggetto dello studio è la distribuzione delle ceramiche sia di produzione locale che d’importazione nella Cisalpina più orientale dalla fondazione di Aquileia alla fine dell’età augustea. La ceramica viene utilizzata come strumento di comprensione delle dinamiche di trasformazione sociale e di sviluppo culturale che interessano questo territorio durante il processo di “romanizzazione”. Il quadro metodologico di riferimento è l’archeologia spaziale. Il periodo considerato è stato diviso in più fasi: fase 1. Dalla fondazione di Aquileia (181 a.C.) al 90 a.C. Sono stati studiati 420 reperti, relativi a 18 contesti; fase 2. Dal 90 a.C. all’inizio dell’età imperiale (27 a.C.). Sono stati studiati 786 reperti, relativi a 89 contesti. l’età augustea. Sono state considerate solo le ceramiche analizzate nelle due fasi precedenti, per seguirne l’esaurimento definitivo. Sono stato studiati 328 reperti, relativi a 22 contesti. Lo studio della ceramica ha comportato una riflessione metodologica, sulla terminologia e sul rapporto forma/funzione/impasto. Classi ceramiche analizzate: vernice nera, ellenistica a rilievo, pareti sottili, comune, anfore, lucerne, con un approfondimento sulla ceramica comune L’indicatore ceramico, permette di focalizzare alcuni elementi di continuità con il sostrato protostorico (veneto, locale, La Tène), e di individuare nuovi flussi d’importazioni a lungo raggio dall’Italia peninsulare e dal Mediterraneo.
This dissertation analyses the distribution of pottery, both imported and of local production, in the Eastern Cisalpine, from the foundation of Aquileia to the end of the Augustan age. Pottery is used as a means to understand the dynamics of social transformation and cultural development that affect this area through the process of "Romanization". “Spatial archaeology” is used as a methodological reference. The period taken into consideration has been divided in three phases: 1. Foundation of Aquileia (181 B.C.) - 90 B.C. Studied 420 findings from 18 contexts; 2. 90 B.C. - beginning of imperial age (27 B.C.). Studied 786 findings from 89 contexts; 3. Augustan age. Only ceramics already studied for the preceding phases have been analysed, in order to follow the final steps of their productions. Studied 328 findings, from 22 contexts. Studying ceramic has made it necessary to re-consider methods as well as terminology and the relation between form/function/ceramic bodies. Analysed pottery classes: black slip ware, hellenistic relief ware, thin walled pottery, coarse ware, amphorae, lamps, with a special study on coarse ware. Pottery as an indicator enables us to focus some elements of continuity form the Proto-historical substrate (Venetian, local or La Tène) and to recognize new long-range import flows from peninsular Italy and the Mediterranean.
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DONAT, PATRIZIA. "La cisalpina orientale tra la fondazione di Aquileia e la fine dell'età repubblicana: la ceramica come indicatore di continuità e di trasformazione". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1008.

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Oggetto dello studio è la distribuzione delle ceramiche sia di produzione locale che d’importazione nella Cisalpina più orientale dalla fondazione di Aquileia alla fine dell’età augustea. La ceramica viene utilizzata come strumento di comprensione delle dinamiche di trasformazione sociale e di sviluppo culturale che interessano questo territorio durante il processo di “romanizzazione”. Il quadro metodologico di riferimento è l’archeologia spaziale. Il periodo considerato è stato diviso in più fasi: fase 1. Dalla fondazione di Aquileia (181 a.C.) al 90 a.C. Sono stati studiati 420 reperti, relativi a 18 contesti; fase 2. Dal 90 a.C. all’inizio dell’età imperiale (27 a.C.). Sono stati studiati 786 reperti, relativi a 89 contesti. l’età augustea. Sono state considerate solo le ceramiche analizzate nelle due fasi precedenti, per seguirne l’esaurimento definitivo. Sono stato studiati 328 reperti, relativi a 22 contesti. Lo studio della ceramica ha comportato una riflessione metodologica, sulla terminologia e sul rapporto forma/funzione/impasto. Classi ceramiche analizzate: vernice nera, ellenistica a rilievo, pareti sottili, comune, anfore, lucerne, con un approfondimento sulla ceramica comune L’indicatore ceramico, permette di focalizzare alcuni elementi di continuità con il sostrato protostorico (veneto, locale, La Tène), e di individuare nuovi flussi d’importazioni a lungo raggio dall’Italia peninsulare e dal Mediterraneo.
This dissertation analyses the distribution of pottery, both imported and of local production, in the Eastern Cisalpine, from the foundation of Aquileia to the end of the Augustan age. Pottery is used as a means to understand the dynamics of social transformation and cultural development that affect this area through the process of "Romanization". “Spatial archaeology” is used as a methodological reference. The period taken into consideration has been divided in three phases: 1. Foundation of Aquileia (181 B.C.) - 90 B.C. Studied 420 findings from 18 contexts; 2. 90 B.C. - beginning of imperial age (27 B.C.). Studied 786 findings from 89 contexts; 3. Augustan age. Only ceramics already studied for the preceding phases have been analysed, in order to follow the final steps of their productions. Studied 328 findings, from 22 contexts. Studying ceramic has made it necessary to re-consider methods as well as terminology and the relation between form/function/ceramic bodies. Analysed pottery classes: black slip ware, hellenistic relief ware, thin walled pottery, coarse ware, amphorae, lamps, with a special study on coarse ware. Pottery as an indicator enables us to focus some elements of continuity form the Proto-historical substrate (Venetian, local or La Tène) and to recognize new long-range import flows from peninsular Italy and the Mediterranean.
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GABRIELLI, CHANTAL. "Vis: la violenza nella riflessione storiografica e nella prassi politica di Roma repubblicana". Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/700763.

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VALLI, BARBARA. "I funerali imperiali dai precedenti tardo-repubblicani a Settimio Severo: aspetti topografici e rituali". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/558342.

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OLCESE, GLORIA ANGELA. "Aspetti della produzione ceramica e laterizia a Roma e in area romana tra epoca tardo repubblicana e prima età imperiale alla luce della ricerca archeologica e archeometrica". Doctoral thesis, 1997. http://hdl.handle.net/11573/389185.

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CINGOLANI, Sofia. "IL TEATRO ROMANO DI POLLENTIA-URBS SALVIA". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251615.

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Resumen
Il presente lavoro nasce con l’obiettivo primario dello studio organico del teatro romano della città di Pollentia-Urbs Salvia. Sebbene infatti sulla città e sui suoi principali monumenti esista un’ampia letteratura e rilevanti contributi recenti, ancora sostanzialmente inedito sin dalle prime indagini scientifiche condottevi a partire dalla metà del secolo scorso, rimaneva proprio l’edificio teatrale. Questo, quale monumento chiave nell’ambito dell’urbanistica della città tardo-repubblicana e augustea ed è oggetto infatti, nel corso degli anni, di brevi cenni e di contributi parziali ma mai esclusivi. Un nuovo rilievo del monumento ha consentito di chiarirne la genesi e l’esistenza di diverse fasi architettoniche giungendo alla precisazione cronologica di quattro diverse fasi edilizie. Una prima fase relativa all’impianto dell’edificio originario inquadrabile tra la fine dell’età tardo-repubblicana, contestualmente alla fondazione della colonia e il 23 d.C., anno entro il quale, come documentata dall’epigrafe di C. Fufius Geminus, il primo teatro dovette essere completato. Una seconda fase inquadrabile orientativamente tra l’età tiberiana e l’età claudia che, in concomitanza con la costruzione dell’imponente complesso del tempio-criptoportico - conclusione monumentale della risistemazione urbanistica della città avviatasi in età augustea -, vede il massiccio intervento di ampliamento strutturale e planimetrico dell’edificio; una terza ed ultima fase in età domizianea che, come documentato anche dall’epigrafe di C. Salvius Liberalis e C. Salvius Vitellianus, è contrassegnata da una serie di interventi di ornamento e restauro e, soprattutto, dalla costruzione del piazzale porticato restrospiciente l’edificio stesso. Sulla base dell’inquadramento cronologico di una parte delle sculture provenienti dal teatro a tale fase pare verosimile ipotizzare sia seguita, in età adrianea-antonina, un’ulteriore fase forse dedita all’abbellimento della ornamentazione dell’edificio. Con l’obiettivo di una comprensione organica del monumento si è infine proceduto all’esame dei materiali architettonici, scultorei ed epigrafici da esso provenienti. Il lavoro di raccolta e censimento svolto sui materiali provenienti dai vecchi scavi effettuati ha messo in evidenza la dispersione, per alterne vicende, di gran parte del materiale e l’inevitabile decontestualizzazione del restante e reso necessaria un’analisi di tipo essenzialmente archivistico e bibliografico, focalizzata soprattutto sul consistente apparato scultoreo ritenuto appartenente all’edificio, finalizzata ad istituire nuovamente la connessione tra contesto di provenienza e documentazione d’archivio. Sebbene solo in casi isolati, ed esclusivamente per le sculture, sia stato possibile giungere ad ipotizzare la collocazione precisa di taluni elementi nell’ambito dell’edificio stesso, l’indagine effettuata sugli elementi ornamentali ed epigrafici è risultata di fondamentale importanza per meglio definire e sostanziare le diverse fasi edilizie e di ristrutturazione individuate ed all’interno delle quali gli stessi materiali sembrano trovare oggi una più adeguata collocazione cronologica e stilistica
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