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Piccioli, Marianna. "Self-assessment and self-improvement as inclusive school development". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 1 (30 de abril de 2022): 30–48. http://dx.doi.org/10.36253/form-12645.

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Resumen
What are the strengths and weaknesses in the cultures, management policies and organizational practices that make an educational institution inclusive? This is the question we try to answer with this investigation, using the comparative element between the Italian and the Catalan school systems. This work is based on three theoretical frameworks: inclusive education in coherence with the Disability Studies approach; autonomy and leadership for inclusion and the self-evaluation and self-improvement processes as an inclusive school development in accordance with the perspective proposed by the Index for Inclusion. Field research reveals that the relevant legislation plays a crucial role and schools must regain a pedagogical thought in which organizational practices and management policies are based on inclusive cultural and value-based foundations. Autovalutazione e automiglioramento come sviluppo inclusivo della scuola Quali sono i punti di forza e di debolezza nelle culture, nelle politiche gestionali e nelle pratiche organizzative che rendono inclusiva un’istituzione scolastica? Il contributo cerca di rispondere a questa domanda, anche attraverso la comparazione tra il sistema scolastico italiano e quello catalano, basandosi su tre quadri teorici: l’educazione inclusiva secondo l’approccio dei Disability Studies; l’autonomia e la leadership per l’inclusione; i processi di autovalutazione e automiglioramento come sviluppo inclusivo della scuola in relazione alla prospettiva proposta dall’Index for Inclusion. Dalla ricerca sul campo emerge che la legislazione di riferimento gioca un ruolo cruciale e la scuola deve riconquistare un pensiero pedagogico in cui pratiche organizzative e politiche di gestione siano fondate su basi culturali e valoriali inclusive.
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Muscarà, Corrado. "Classic music in support of learning". HUMAN REVIEW. International Humanities Review / Revista Internacional de Humanidades 11, Monográfico (14 de diciembre de 2022): 1–10. http://dx.doi.org/10.37467/revhuman.v11.4008.

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Resumen
Questo articolo descrive una investigazione condotta su un campione non probabilistico di alunni di scuola primaria della provincia di Siracusa (Italia), durante la quale è stato sperimentato un metodo didattico elaborato sulla scorta di alcuni modelli di musicoterapia e dalle riflessioni su alcune esperienze realizzate a scuola. L’analisi testuale comparativa ha consentito di rilevare che il metodo didattico proposto, se adottato con criteri ben definiti (procedure e musiche classiche selezionate), potrebbe aiutare gli insegnanti a strutturare ambienti didattici inclusivi e funzionali per potenziare lo sviluppo delle competenze della comprensione del testo degli alunni.
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Sgambelluri, Rosa. "L'Universal Design for Learning per una didattica a misura dello studente". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 1 (junio de 2020): 241–54. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9491.

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Resumen
Nel 2006 la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ONU, 2006) sottolinea la necessità di garantire il diritto universale ad un'educazione inclusiva indipendentemente dall'età, senza differenze e basata sul principio delle pari opportunità. La scuola italiana, che nel corso degli anni è riuscita a sviluppare un proprio modello inclusivo, rappresenta senza dubbio un territorio fertile per accogliere l'approccio UDL. Tuttavia, gli studi condotti fino ad oggi, nei diversi contesti didattici, dimostrano che la sfida dell'educazione inclusiva deve rappresentare innanzitutto un valore proiettato verso il rispetto della persona nella sua globalità, ed i docenti, mediante l'utilizzo di una strategia innovativa come l'Universal Design for Learning, possono co-progettare interventi efficaci nel rispetto delle caratteristiche proprie di ogni studente. In questo modo, si assiste allo sviluppo di un nuovo e moderno paradigma dell'inclusione che, coinvolgendo sia i contesti che le persone, rappresenterà una realtà differenziata e fruibile per tutti.
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Di Trani, Michela, Norma De Piccoli, Erika Borella y Marco Guicciardi. "Transdisciplinarità e formazione: un'opportunità di sviluppo per la professione psicologica, anche nell'ambito della Salute". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 1 (febrero de 2022): 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001002.

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Resumen
Il presente lavoro affronta il tema della transdisciplinarità nella formazione specialistica, con particolare attenzione all'ambito della Psicologia della Salute. A partire da alcune premesse legate all'approccio biopsicosociale, fortemente orientato all'integrazione delle diverse discipline, vengono sviluppate criticità e possibilità legate all'applicabilità dell'orientamento transdi-sciplinare nella formazione. Nonostante il Riordino degli Ordinamenti Didattici delle SSUAP (Scuole di Specializzazione Universitarie di Area Psicologica) del 2019 sostenga l'affiancamento alle attività forma-tive psicologiche di quelle relative ad altri ambiti della formazione, la proposta sembra essere connotata da una prospettiva multidisciplinare, lontana da un approccio complesso, non gerarchico, eterogeneo, inclusivo ed aperto a sviluppi imprevedibili come quello transdisciplinare. È sul piano della metodologia didattica che la partita relativa all'approccio transdisciplinare sembra poter trovare un terreno favorevole di sviluppo e rappresentare un'opportunità evolutiva dal punto di vista professionale. L'orientamento sistemico, co-costruttivo ed evolutivo fanno da sfondo a tale percorso di formazione e trasformazione, mentre i tirocini e i laboratori pro-fessionalizzanti si connotano come luoghi elettivi in cui gli allievi possono sperimentare l'approccio transdisciplinare, mantenendo spazi di riflessione e tutoraggio. Inoltre, la realizzazione di eventi (i.e. seminari) e lo sviluppo di progetti di formazione e ri-cerca-azione condivisi tra le Scuole di Specializzazione Universitarie in Psicologia della Salute possono rappresentare ulteriori momenti di snodo nella costituzione di una rete formativa basata sulla transdisciplinarità.
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Grillo, Valeria y Maria Pia Gagliardi. "Verso una dimensione inclusiva degli alunni diversamente abili nella scuola: presentazione di un percorso formativo orientato al modello Skills for Life". PSICOLOGIA DELLA SALUTE, n.º 3 (diciembre de 2012): 93–114. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003006.

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Resumen
La presente esperienza si riferisce a un intervento formativo effettuato nel quadro del Piano Formativo Ministeriale "I CARE" previsto per gli anni 2007/2008-2008/2009, mirato all'"inclusione degli alunni diversamente abili, e finalizzato a realizzare un'effettiva dimensione inclusiva della scuola italiana". L'intervento nasce sulla base della richiesta di consulenza avanzata da alcuni docenti, che avevano gia collaborato con la Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute (SSPS) dell'Universita Sapienza di Roma in un progetto, commissionato dal MIUR e mirato all'adattamento italiano del modello formativo Skills for Life (SfL). Hanno partecipato al percorso di formazione circa 60 insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado. La metodologia, in linea con il modello adottato, insiste sullo sviluppo delle competenze psicosociali, sul coinvolgimento sistemico di tutte le componenti della scuola, sull'importanza dell'andamento processuale e ricorsivo delle varie iniziative che le componenti stesse intendono promuovere. Nello specifico gli autori mirano alle seguenti finalita: documentare il percorso, evidenziando fasi e passaggi peculiari del processo formativo attivato; comprovare l'efficacia e l'adattabilita del modello SfL alla complessita e mutevolezza del contesto educativo scolastico chiamato, in questo caso, a realizzare una dimensione inclusiva degli alunni diversamente abili; verificare, attraverso la sperimentazione, il valore propedeutico del modello nelle numerose e differenti iniziative di promozione della salute nella scuola italiana. La positivita di questa esperienza e testimoniata non solo dal significativo consenso degli insegnanti, ma anche dal riconoscimento formale (premio "GOLD") da parte della Regione Toscana.
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Francesco Maiorana, Lidia Nazzaro, Alice Severi, Angela Ciolli, Marina Porta, Giusy Cristaldi y Mirko Labbri. "Riflessioni su un’educazione inclusiva alla leadership: dalle comunità di pratica professionale agli studenti". IUL Research 3, n.º 5 (20 de junio de 2022): 324–37. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.286.

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Il ruolo chiave dell’educazione è affermato fin dall’antichità e noi indagheremo il ruolo della leadership nell’educazione dalle CdP (Comunità di Pratica) agli studenti, i leader di domani. Questo sarà fatto tramite l’esperienza diretta degli autori nell’azione educativa quotidiana, esperienze descritte attraverso le lenti della leadership e tramite il suo processo di sviluppo in classe, a scuola e nelle comunità di pratica locali e nazionali. Riflessioni e suggerimenti concluderanno il lavoro.
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Carlotta Pizzi. "Discipline STEAM e studenti Altamente Sensibili: Promuovere lo sviluppo di competenze trasversali e la valorizzazione delle differenze individuali nell'apprendimento." IUL Research 1, n.º 2 (1 de diciembre de 2020): 94–106. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.64.

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Le discipline STEAM rappresentano uno strumento didattico efficace per la promozione della parità, la valorizzazione delle differenze individuali come occasione di crescita collettiva e lo sviluppo di competenze trasversali che favoriscano la costruzione integrata della propria identità personale e professionale. In quest’ottica rappresentano un’opportunità di emersione e realizzazione per tutti quegli studenti Altamente Sensibili caratterizzati da una personalità introversa, e portatori di inclinazioni, necessità e potenzialità di cui la scuola deve necessariamente tenere conto per realizzare una didattica realmente inclusiva e costruttiva. Se posti nelle giuste condizioni, coi giusti strumenti e un corretto approccio metodologico basato sulla conoscenza e la consapevolezza del ruolo che genetica, ambiente ed esperienze formative giocano nella costruzione del Sé, questi studenti potranno acquisire consapevolezza nelle proprie capacità e avere l’opportunità di realizzarsi pienamente nel rispetto delle proprie caratteristiche individuali.
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Giovanna Genco. "La redazione del piano di comunicazione quale leva per la creazione dell’identità e lo sviluppo del senso di appartenenza". IUL Research 3, n.º 5 (19 de junio de 2022): 208–29. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.256.

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Obiettivo della ricerca è utilizzare il piano della comunicazione come strumento per creare l’identità di una scuola e accrescere il senso d’appartenenza dei suoi componenti. Il contesto è quello di una direzione didattica con un elevato numero di alunni con background straniero. Ci si è chiesti se il piano possa essere: strumento di innovazione; strumento per far emergere il valore intrinseco (dell’organizzazione, dei singoli professionisti e degli alunni); processo che modifica l’organizzazione scolastica. Principi guida della ricerca sono la co-progettazione, la scrittura condivisa e la collaborazione digitale. Un particolare focus si è posto sull’uso di LinkedIn. Si sono indagati i Key Performance Indicator del piano e gli strumenti per valutarlo qualitativamente: tra essi l’Index for Inclusion.
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Mura, Antonello y Daniele Bullegas. "Prospettive trasformative di educazione genitoriale: itinerari di sviluppo e traiettorie teorico-operative". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 2 (diciembre de 2021): 9–23. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12914.

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La presenza di una condizione di disabilità può modificare profondamente l'assetto familiare in termini organizzativi, relazionali e affettivi, influendo significativamente sulle capacità e sulle risorse genitoriali. Per tale ragione, diviene importante predisporre e implementare interventi efficaci nel supportare i genitori di fronte a simili sfide, anche al fine di sostenere quei processi inclusivi con cui le famiglie, la scuola e l'intera società sono chiamate a confrontarsi in un percorso dinamico e continuo di intervento, di ricerca e di formazione. Attraverso una revisione della letteratura internazionale, il presente lavoro restituisce gli esiti di una ricerca qualitativa che evidenzia in che termini e con quali modalità, all'interno del paradigma dell'Adult Education, l'approccio trasformativo abbia trovato concreta applicazione nell'ambito dell'educazione genitoriale. L'indagine di revisione, condotta su dieci studi empirici, prende in considerazione le esperienze e le percezioni dei genitori che hanno partecipato a programmi di supporto parentale. L'analisi ha permesso di elaborare tre temi principali: (1) le trasformazioni genitoriali, (2) il dispositivo formativo e (3) i genitori in transizione. I risultati riportati lasciano emergere la possibilità di delineare, sotto il profilo teorico e operativo, un modello di intervento e di supporto che, coerentemente con la teoria dell'apprendimento trasformativo, può incidere sulle prospettive di significato e sulle pratiche educative e di cura genitoriali.
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Guerini, Ines, Mirca Montanari, Giorgia Ruzzante y Alessia Travaglini. "Rethinking school inclusion during and after the pandemic: some reflections". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, n.º 3 (31 de diciembre de 2021): 180–90. http://dx.doi.org/10.36253/form-10248.

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This contribution, of a theoretical nature, focuses on the complex educational situation that emerged immediately after the lockdown period and extended to this day. The authors, in fact, reflect on how the legislative restrictions, issued in favor of containing the spread of Covid-19, have significantly decreased the chances of building/maintaining significant relational bonds. This has consequently had a negative impact on the development of inclusive processes as well as on the learning level of many students, especially for the most vulnerable ones. For this reason, the authors try to question what prospects and what possibilities will open in the post-pandemic period, keeping in mind the unavoidable need to re-think the school, both from an organizational and an educational-didactic point of view. Ripensare l’inclusione scolastica durante e dopo la pandemia: alcuni spunti di riflessione. Il presente contributo, di carattere teorico, si focalizza sulla complessa situazione educativa delineatasi subito dopo il periodo del lockdown e prorogatasi finora. Le autrici, difatti, riflettono su come le restrizioni normative, emanate in favore della riduzione del contagio da Covid-19, abbiano sensibilmente diminuito le possibilità di costruire/mantenere legami relazionali significativi. Questo ha, conseguentemente, avuto un impatto negativo sullo sviluppo dei processi inclusivi nonché sul livello apprenditivo di numerosi alunni, soprattutto di quelli più vulnerabili. In ragione di ciò, le autrici provano a interrogarsi su quali prospettive e su quali possibilità si aprano nel periodo post-pandemia, avendo bene in mente l’ineludibile esigenza di ri-pensare la scuola, tanto dal punto di vista organizzativo quanto da quello educativo-didattico.
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De Mutiis, Emiliano y Gianluca Amatori. "Life skills and inclusive processes: the playful-musical laboratory between teacher training and teaching practice". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 3 (31 de diciembre de 2022): 144–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-13760.

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Resumen
Life skills are increasingly essential to effectively face the human and digital transitions that our time imposes on us. Among all areas, school certainly represents an ideal environment for learning them, having always played a central role in the development of socialization and collaboration processes. The present study aims to offer a theoretical framework and a possible application example based on the convergence of four components capable of stimulating these transversal skills in different ways: music, digital technologies, playful approach, laboratory teaching. Thanks to the use of digital technologies and Ableton Live software, we will analyze how pupils can learn the basic principles of musical composition through improvisation, within a playful and cooperative context. By offering a convergence of all these components in a single format, the specialization course for educational support activities for pupils with disabilities is the ideal starting point for the teacher to equip himself with this multi-perspective view. Life skills e processi inclusivi: il laboratorio ludico-musicale tra formazione docenti e pratica didattica. Le life skills sono sempre più indispensabili per affrontare efficacemente le transizioni umane e digitali che il nostro tempo ci impone. Tra tutti gli ambiti, la scuola rappresenta sicuramente un ambiente ideale per il loro apprendimento, avendo da sempre un ruolo centrale nello sviluppo dei processi di socializzazione e collaborazione. Il presente studio vuole offrire una cornice teorica e un possibile esempio applicativo basati sulla convergenza di quattro componenti in grado di sollecitare in modi diversi tali competenze trasversali: musica, tecnologie digitali, approccio ludico, didattica laboratoriale. Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e del software Ableton Live, si analizzerà come gli alunni possano apprendere i principi base della composizione musicale attraverso l’improvvisazione, all’interno di un contesto ludico e cooperativo. Offrendo una convergenza di tutte queste componenti in un unico format, il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità si pone come luogo di partenza ideale per il docente per dotarsi di tale sguardo multi prospettico.
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Nuttini, Gabriele. "Progetto Qloud Scuola: No profit, digitale e innovazione metodologica per una nuova pedagogia della lettura nella scuola". DigItalia 17, n.º 1 (junio de 2022): 213–27. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00049.

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Progetto Qloud Scuola è un’iniziativa no profit di innovazione digitale e metodologica al servizio della lettura nella scuola. Nato per volontà di quattro soci fondatori con lunga esperienza nel mondo della biblioteconomia, della progettazione software, della data science e dell'intelligenza artificiale, Progetto Qloud Scuola persegue le proprie finalità in modo originale, potendo contare su capacità proprie di progettazione e di sviluppo nell'ambito delle piattaforme digitali open source orientate alla user experience. Rilevando la materiale assenza nel nostro paese di piattaforme espressamente dedicate alla gestione della biblioteca scolastica, l'Ente no profit ha avviato la progettazione e lo sviluppo in proprio di "Qloud Scuola", arrivando al suo primo rilascio gratuito nel 2019. Da allora, la piattaforma si è diffusa dapprima in tutte le regioni e poi capillarmente in tutte le province, andando ben oltre le previsioni dei suoi progettisti e determinando di conseguenza un'imponente esigenza di formazione per migliaia di docenti e insegnanti. Così, perseguendo l’obiettivo della piena sostenibilità per la scuola e operando nella totale gratuità, Progetto Qloud Scuola ha articolato un completo percorso formativo in cui, oltre alle procedure di catalogazione derivata e di automazione del prestito, docenti e insegnanti trovano un pieno supporto metodologico per la realizzazione ex novo della biblioteca scolastica o per la sua riprogettazione, in armonia con i più evoluti standard biblioteconomici e di pedagogia della lettura, seguendo le linee guida internazionali per le school libraries.
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Dyduch, Jan. "Posłannictwo szkoły w świetle II Polskiego Synodu Plenarnego". Prawo Kanoniczne 45, n.º 1-2 (15 de junio de 2002): 81–94. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2002.45.1-2.02.

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Il II Sinodo Plenario della Polonia intende di rinnovare la vita cristiana in Polonia. Nel programma di questo rinnovamento deve inserirsi pure la scuola di tutti gradi e livelli. Il Sinodo presenta prima tutti problemi - buoni e negativi – di scuola in Polonia. Essa ha bisogno della nuova evangelizzazione, ma anche è lo strumento di questa missione. La scuola serve alla Nazione ed alla Chiesa, poiché educa e forma i bambini e giovani. In questa opera un ruolo importante compie la scuola cattolica. Tutta la comunità di scuola, e specialmente il potere dello Stato e responsabile del funzionamento e dello sviluppo di scuola.
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Di Pietro, Maria Luisa. "Sviluppo adolescenziale e comportamenti sessuali". Medicina e Morale 41, n.º 4 (31 de agosto de 1992): 663–75. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1095.

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L'autore analizza la situazione italiana ed europea in relazione all'inserimento dell'educazione sessuale nella scuola. Per quanto riguarda l'Italia, dopo una breve valutazione delle aspettative degli adolescenti sull'opportunità dell'intervento della scuola nell'educazione sessuale, vengono messe in evidenza le diverse interpretazioni date alla materia dai DDL presentati al Parlamento, diversità che non hanno però impedito la stesura di un testo di legge unificato. Altrettanto non definitiva sembra essere la situazione a livello europeo: in alcuni paesi, infatti, l'educazione sessuale non è stata ancora oggetto di una specifica legislazione, mentre nei paesi ove l'educazione sessuale è già un insegnamento scolastico obbligatorio, viene lasciato ampio margine all'iniziativa dei singoli.
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Marzio Cresci. "Nuove proposte per una scuola integrata con il territorio: la necessità di coordinare le risorse". IUL Research 1, n.º 1 (24 de julio de 2020): 126–43. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.38.

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La riflessione inquadra le prospettive dell’outdoor education e dell’educazione non formale nella più ampia visione dello sviluppo della scuola di comunità: il tema centrale è quello dell’aula decentrata, si potrebbe dire della “scuola diffusa”, tema analizzato attraverso uno specifico modello metodologico, esperito dalla Regione Toscana. L’analisi delle fasi storiche del modello, la messa in evidenza delle potenzialità non ha solo lo scopo di offrire una testimonianza, ma soprattutto quello di individuare, con una lettura “sul campo”, alcuni aspetti chiave dell’integrazione scuola-territorio e del ruolo che le istituzioni locali possono giocare in una rinnovata alleanza.
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Crameri, Stefania. "GRUPIT: un dialogo tra pratica e teoria". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 1 (9 de noviembre de 2021): 117–30. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.06.

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L’insegnamento dell’italiano nelle scuole elementari del Grigioni tedescofono è contestato. In risposta a ciò nel 2019 è stato lanciato il progetto Gruppo di sperimentazione didattica per l’italiano L2 con l’obiettivo di promuovere la materia italiano L2. A tale scopo è stata instaurata una rete di collaborazione tra insegnanti di scuola elementare e Alta scuola pedagogica dei Grigioni, creando così un dialogo tra teoria e pratica. Inizialmente si sono sondate varie forme di collaborazione per capire quali fossero le più apprezzate, praticabili ed efficaci. Ciò ha gettato le basi per un successivo sviluppo della disciplina italiano L2 improntato sulla ricerca-azione, valorizzando così la figura dell’insegnante quale esperta/o della pratica che contribuisce in maniera importante allo sviluppo teorico.
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Di Giacomo, Dina, Lucia S. De Federicis y Domenico Passafiume. "Capacitŕ di associazione semantica nei bambini in etŕ prescolare e scolare". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (marzo de 2010): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001001.

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Le ricerche sullo sviluppo della rete semantica presenti in letteratura sono numerose e sono state condotte sui processi sottostanti la strutturazione della capacitŕ semantica utilizzando diversi approcci di studio. Nel presente lavoro abbiamo studiato lo sviluppo e l'utilizzo delle categorie di associazione semantica in etŕ pre-scolare e scolare. L'obiettivo č la verifica della presenza e dell'uso di categorie semantiche nel periodo dello sviluppo cognitivo e se dipenda dall'inserimento in un percorso scolastico strutturato, o sia ascrivibile all'esperienza diretta delbambino; le ipotesi che abbiamo voluto verificare sono la progressivitŕ della competenza nell'utilizzazione di categorie associative nel corso della infanzia e che la competenza nell'uso delle categorie di associazione non sia dovuta alla scolarizzazione. Alla presente ricerca hanno partecipato 129 bambini (64 maschi e 65 femmine) di etŕ compresa tra i 50,8 mesi (± 3.0) ed i 92,4 mesi (± 4,0), divisi in 4 gruppi, dal secondo anno di scuola materna al secondo anno della scuola elementare. I bambini sono stati sottoposti ad un compito di associazione semantica. Le categorie prese in considerazione sono: Funzione, Parte-tutto, Contiguitŕ, Attributo, Superordinata. I risultati hanno evidenziato la presenza di differenze significative nell'uso delle cinque categorie in relazione all'etŕ dei bambini. In particolare, la capacitŕ di utilizzare la Funzione č apparsa significativamente migliore rispetto alla categoria Superordinata; inoltre le differenze tra le categorie variano con il crescere dell'etŕ.
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Antonio Reda, Mario. "Cognitivismum Nostrum: alcuni contributi della "scuola romana" allo sviluppo della terapia cognitiva". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n.º 42 (julio de 2018): 35–40. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2018-042003.

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Maniscalco, Margherita, Caterina Martorana, Barbara Caci y Vicenza Muratore. "L’IMPORTANZA DEI PREREQUISITI E DELLO SCREENING PRECOCE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, n.º 2 (15 de julio de 2016): 219. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n2.v1.337.

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Questo contributo si propone di sottolineare l’importanza di alcune competenze cognitive, detti prerequisiti, che sono implicate nell’acquisizione delle abilità di lettura e scrittura come ad esempio: la conoscenza dell’alfabeto; la consapevolezza fonologica; la denominazione rapida automatica (RAN); la memoria fonologica e la processazione visiva. Numerose ricerche, anche internazionali, mostrano l’importanza dell’esercizio di tali abilità all’interno della scuola dell’infanzia anche ai fini della prevenzione dello sviluppo di difficoltà di apprendimento e/o di veri e propri disturbi nella successiva carriera accademica del bambino. Inoltre, la realizzazione di interventi didattici mirati allo sviluppo di tali prerequisiti cognitivi favorisce l’incremento e/o il recupero delle strumentalità della lettoscrittura. In tale scenario, diviene fondamentale riflettere sulle modalità di screening precoce che è possibile attivare all’interno della scuola dell’infanzia e sui relativi strumenti di assessment che è possibile utilizzare. Di conseguenza, sono passati in rassegna alcuni dei principali strumenti psicometrici editi in Italia, dal 1999 ad oggi, per la valutazione dei prerequisiti delle abilità di letto-scrittura in allievi a partire dai 5 anni di età.
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Angelucci, Anna. "La scuola di tutti e per ognuno. Meritocrazia selettiva e cooperazione inclusiva". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 45 (febrero de 2013): 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045004.

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La cooperazione appare, sia da un punto di vista biologico sia da un punto di vista culturale, come una modalitÀ comportamentale che gli esseri umani hanno sviluppato per garantirsi vantaggi evoluzionistici di tipo individuale e/o sociale. Anche nell'attivitÀ pedagogica e formativa, l'approccio cooperativo, centrato sulla costante valorizzazione dei processi di apprendimento nel percorso d'istruzione, costituisce la scelta privilegiata dai docenti italiani, nelle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia, negli ultimi anni, con l'istituzione di un sistema di valutazione nazionale (Invalsi), il Miur sta introducendo nuove forme di competizione tra docenti, studenti, classi e scuole, adottando modelli anglosassoni basati sul paradigma della meritocrazia misurata attraverso test standardizzati. Forme di competizione che favoriscono la diffusione di comportamenti opportunistici e individualistici e che impediscono la realizzazione del fine ultimo dell'istruzione e della conoscenza: l'emancipazione da condizioni di partenza svantaggiose o inique e l'acquisizione di un ventaglio di capacitÀ soggettivamente significativo per formulare e realizzare il nostro progetto di vita.
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Vinci, Viviana. "Le competenze imprenditoriali degli insegnanti: sfide per la formazione". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 1 (junio de 2020): 398–425. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9496.

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L'imprenditorialità è una competenza chiave nell'ambito del quadro europeo considerata un potente volano della crescita economica, dell'innovazione e dell'emancipazione sociale. Il contributo presenta le risultanze di un'indagine esplorativa, condotta all'interno del Corso di sviluppo professionale DidaSco La progettazione europea nella scuola dell'autonomia (2019/2020). L'indagine, condotta attraverso la somministrazione di un questionario elaborato secondo l'European Entrepreneurship Competence Framework EntreComp (Bacigalupo et al., 2016), mira a comprendere le rappresentazioni degli insegnanti sulle competenze imprenditoriali del docente e sulle variabili che agevolano lo sviluppo dell'imprenditorialità a scuola, oltre che a individuare i bisogni di formazione percepiti dai docenti. I risultati mostrano l'importanza di costruire ecosistemi multidimensionali di apprendimento. Si avverte inoltre la necessità di valorizzare il ruolo del Dirigente scolastico nel supportare l'educazione imprenditoriale come processo di sviluppo dell'intero contesto scolastico.
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Biasin, Chiara. "La costruzione di partnership scuola-università per facilitare la transizione degli studenti". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 2 (julio de 2021): 63–78. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12116.

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Questo contributo si propone di indagare modelli e forme relativi alla continuità tra scuola superiore e accademia a partire dal concetto di transizione, tematizzato non come il semplice iter che lo studente compie dalla secondaria all'università, né come quella serie di attività di preparazione, che iniziano l'ultimo anno della scuola secondaria e che terminano con l'inizio della prima annualità universitaria. A partire dall'esperienza del progetto SUPER - Piani di Orientamento e Tutorato, questo contributo evidenzia l'importanza della partnership scuola-università nella co-progettazione e realizzazione di attività di orientamento e di programmi di tutorato learner-centred rivolti agli studenti superiori e universitari. A partire dalla lesson learned del progetto POT, la transizione scuola-università è qui inquadrata come processo complesso e multiforme di sviluppo e trasformazione che riguarda la vita e l'identità dello studente ma pure le dimensioni istituzionali e pedagogiche che concernono le istituzioni scolastiche e accademiche.
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Federico Dibennardo. "Il ruolo della prevenzione al bullismo nella progettazione per la scuola dell’infanzia". IUL Research 2, n.º 4 (20 de diciembre de 2021): 141–58. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.173.

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All’interno del panorama scientifico legato alla progettazione per l’infanzia occupa un ruolo molto importante l’attenzione per lo sviluppo delle competenze socio-emotive nei bambini di fascia 0-6 anni. Lo sviluppo adeguato di queste abilità risulta correlato negativamente alla presenza di aggressività nei minori e al bullismo scolastico, specificamente rispetto all’abilità di comprendere stati emotivi altrui (perspective taking emotiva). I protocolli di potenziamento di tali abilità, che possono essere integrati nella progettazione didattica per la fascia 0-6, possonorappresentare un importantissimo alleato nella ricerca di interventi mirati alla marginalizzazione del fenomeno del bullismo, coadiuvando dei minori quelle competenze che possano, in futuro, preservarli dal commettere bullismo.
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Letizia Cinganotto. "L' apprendimento precoce delle lingue: quadri teorici, riflessioni e esperienze". IUL Research 2, n.º 4 (20 de diciembre de 2021): 175–87. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.176.

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A partire da alcuni cenni al quadro normativo internazionale e nazionale, tra cui la Raccomandazione del Consiglio per un approccio globale all’apprendimento e insegnamento delle lingue (2019) e le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, il contributo farà riferimento ad alcuni studi e ricerche nel campo dell’apprendimento precoce delle lingue, che ne hanno dimostrato gli enormi benefici in termini di sviluppo linguistico, interculturale, sociale, cognitivo e personale. Tra le varie esperienze in questo ambito, si farà riferimento al progetto Healthy Linguistic Diet (HLD) promosso da Indire su un campione di scuole italiane del primo ciclo, compresa la scuola dell’infanzia e ad altre esperienze significative realizzate da alcuni insegnanti della scuola dell’infanzia nell’ambito del corso di perfezionamento sulla metodologia CLIL promosso dall’Università Telematica degli Studi IUL.
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Zanini, Andrea. "Formazione professionale e sviluppo: gli esordi dell'istruzione alberghiera in Italia". SOCIETÀ E STORIA, n.º 136 (julio de 2012): 355–86. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136005.

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Questo articolo traccia l'evoluzione dell'offerta formativa alberghiera in Italia dalle origini alla vigilia della seconda guerra mondiale. Agli inizi del Novecento il settore ricettivo italiano č caratterizzato da una scarsitÀ di forza lavoro che ne limita lo sviluppo. Secondo l'opinione degli albergatori questa situazione č causata dall'assenza di un adeguato sistema formativo. In conseguenza di ciň, dal volgere del secolo in avanti, la SocietÀ italiana degli albergatori (l'associazione degli imprenditori) porta avanti numerosi tentativi per avviare una specifica scuola. Sfortunatamente nessuno di questi riuscirÀ, cosicché la prima scuola per lavoratori d'albergo sarÀ aperta solo nel 1914 dal Touring club italiano. Dopo la prima guerra mondiale le opportunitÀ formative per il personale d'hotel aumentano considerevolmente, grazie anche all'intervento statale mediante specifici enti, come l'Enit o l'Enfala, e per effetto della riforma delle scuole di avviamento professionale. In ogni caso, nonostante le diverse proposte avanzate in questo periodo, l'autore sostiene che lo sforzo di realizzare un moderno sistema formativo per gli addetti al settore ricettivo, come quello svizzero e tedesco, non puň dirsi pienamente riuscito.
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Filippo Dettori, G. y Barbara Letteri. "Percorso di alfabetizzazione emotiva in un intervento didattico inclusivo con l'utilizzo delle tecnologie". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 2 (diciembre de 2021): 138–52. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12945.

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Il contributo descrive un'attività didattica, realizzata in una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado, nella quale era inserita un'alunna con disabilità e con problemi di disregolazione emotiva. La proposta illustra un percorso di alfabetizzazione emotiva realizzato dal team docente e dall'educatore, con l'utilizzo delle tecnologie innovative finalizzate a promuovere un miglioramento della consapevolezza e della manifestazione emotiva da parte di tutti gli studenti.
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Lascioli, Angelo y Ivan Traina. "Didattica speciale e sviluppo delle competenze lavorative e di vita indipendente". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2022): 144–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14535.

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Nell'articolo si evidenzia l'importanza di promuovere a partire dalla scuolaazioni didattiche mirate, competenze lavorative e di vita indipendente per gli studenti e le studentesse con disabilità.  Il tema assume particolare valore nell'ambito della scuola secondaria di II grado, dove è d'obbligo per gli insegnanti la progettazione di esperienze in alternanza scuola-lavoro (PCTO), a cui va dedicata una specifica sezione del PEI. Si tratta di una vera e propria sfida educativa, che consiste nel trovare connessioni concrete e dotate di senso tra azioni didattiche e Progetto di Vita. Il riferimento all'ICF, come previsto dal nuovo PEI (D. Lgs. 66/2017), rappresenta per gli insegnanti un'opportunità nella progettazione dei PCTO rivolti agli studenti e alle studentesse con disabilità. In particolare, per la scelta degli obiettivi educativi e per il monitoraggio dell'esperienza formativa. L'articolo riporta un'esperienza condotta dall'Università di Verona, che ha sviluppato una piattaforma online che supporta la progettazione del PEI su base ICF e offre una serie di strumenti per l'analisi delle competenze e del potenziale lavorativo degli studenti e delle studentesse con disabilità. Si fa inoltre riferimento al progetto dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza, che nell'a.s. 2021/2022 ha dato vita al "Tavolo di Lavoro Interistituzionale per l'Orientamento e lo sviluppo di Percorsi per lo Sviluppo delle Competenze Traversali e l'Orientamento (PCTO)", finalizzato allo sviluppo di un protocollo condiviso tra scuole e servizi a supporto dell'integrazione lavorativa e della promozione delle competenze lavorative degli studenti e delle studentesse con disabilità nella scuola.
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Del Gobbo, Giovanna, Daniela Frison, Luca Salvini, Rossella Bonistalli, Pietro Di Martino, Donatella Fantozzi, Emilio Mariotti, Vera Montalbano y Giovanni Roberi. "Guide the professional development of a newly hired secondary school teacher. A collaborative research in Tuscany." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, n.º 1 (4 de febrero de 2023): 170–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-13842.

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The article presents the key dimensions of an intervention research carried out in the framework of a collaboration agreement between the Regional School Office for Tuscany (MI USR) and the universities of Florence, Pisa, and Siena, aimed at the development of tools to support the induction phase, an essential stage for the development of professionalism, of first and second-grade secondary school teachers. The results show the functionality and usefulness of the device from the tutors’ point of view. Orientare lo sviluppo professionale dell’insegnante di scuola secondaria neoassunto. Una ricerca collaborativa in Toscana. Il contributo presenta gli elementi caratterizzanti di una ricerca-intervento realizzata nel quadro di un accordo di collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana (MI USR) e gli Atenei di Firenze, Pisa e di Siena, finalizzata alla messa a punto di strumenti a supporto della fase di induction, essenziale per lo sviluppo della professionalità, dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. I risultati riguardano la funzionalità e utilità del dispositivo dal punto di vista dei docenti tutor.
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Ventura, Sofia. "LE POLITICHE DELLA SCUOLA IN EUROPA. UN'ANALISI COMPARATA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, n.º 2 (agosto de 1997): 307–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024849.

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IntroduzioneLe politiche dell'istruzione costituiscono un ambito di studio rispetto al quale la scienza politica, nonché la più specifica disciplina dell'analisi delle politiche pubbliche, presentano notevoli lacune.Da un lato, nella letteratura internazionale le numerose ricerche di education policy si sono concentrate prevalentemente su studi del caso singolo e hanno dedicato minore attenzione all'analisi comparata delle politiche scolastiche. Le quali, inoltre, sono state assai poco esplorate nell'ambito dei più generali studi comparati dedicati al welfare state, che hanno piuttosto privilegiato lo studio delle politiche relative ai sistemi di assicurazione sociale; come ha rilevato Alber: «la sola ricerca empiricamente consolidata» in tale settore (Alber 1987, 15).Dall'altro, nella letteratura politologica italiana la politica scolastica costituisce un terreno pressoché inesplorato. In Italia essa è stata, infatti, dominio dei pedagogisti, che hanno privilegiato approcci di tipo normativo, dei filosofi e, in misura minore, degli storici, il prevalente taglio descrittivo dei quali non ha, però, favorito lo sviluppo di analisi di tipo esplicativo (Benadusi 1989a, 258; Trivellato 1989, 226).
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D’ascenzio, Anna y Stefani Ferraro. "Un'analisi sociologica delle pratiche di medicalizzazione del disagio minorile nella scuola dell'obbligo". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 2 (septiembre de 2022): 124–39. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002009.

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Questo saggio restituisce un'analisi sociologica relativa ai rischi di accentuazione delle prassi di medicalizzazione dei disagi minorili, soprattutto nei contesti scolastici, riferendosi in particolare al contesto post-pandemico. Nella prima parte del saggio le autrici ripercorrono le fasi di sviluppo della medicina come strategia biopolitica e i processi di definizione dell'infanzia come condizione sociale, che si sono determinati alla fine del XIX secolo. Nei successivi pa-ragrafi sono analizzate le logiche di contaminazione esercitate dal neoliberismo sulle politiche sociali e scolastiche, esaminando le conseguenze di ciò rispetto alla percezione del corpo, tanto umano quanto sociale. Nell'ultima parte sono indagate le conseguenze della sussunzione della prassi di medicalizzazione e, a chiusura, è proposta una riflessione sul concetto di coscientizzazione.
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Serra, A., G. Spinato, S. Cocuzza, L. Licciardello, P. Pavone y L. Maiolino. "Adaptive psychological structure in childhood hearing impairment: audiological correlations". Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, n.º 3 (junio de 2017): 175–79. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1291.

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La presente ricerca affronta i problemi clinici e sociali che riguardano lo sviluppo linguistico e cognitivo nei bambini sordi. Attualmente, lo sviluppo della “Teoria della mente” rappresenta un importante campo di ricerca nello studio della sordità. Questi studi internazionali hanno evidenziato nei bambini sordi una significativa alterazione nello sviluppo della “Teoria della Mente”, soprattutto in caso di perdita congenita o preverbale dell’udito. In particolare, la ricerca si concentra sulle competenze dei bambini sordi nel riconoscere emozioni e desideri, attraverso metodi sia cognitivi che percettivi, per la valutazione delle capacità psico-cognitiva attraverso una serie di domande composte da alcuni test adeguati, da somministrare ai pazienti con perdita uditiva. L’esperimento è stato condotto su un gruppo composto da 10 bambini (5 maschi e 5 femmine), di età compresa tra 4 e 9 anni e tra 54 e 108 mesi), affetti da perdita uditiva congenita bilaterale (da grave a cofosi), o da perdita uditiva preverbale sviluppata sia in bambini che attendono l’ultimo anno prima di frequentare la scuola elementare, sia in quelli che frequentano il quarto anno di scuola elementare. I criteri di selezione sono stati basati su: valutazione audiologica, somministrazione di test neuropsicologici al fine di valutare, in generale, le capacità cognitive e percettive e osservazioni cliniche effettuate, al fine di valutare la psicopatologia del campione, attraverso dei test che valutano più facilmente lo sviluppo sia della percettività visiva (Coloured Progressive Matrices), sia della rappresentazione grafica (Test di disegno sulla figura umana e il Test di disegno sulla famiglia). Lo strumento di misurazione “cognitiva” è stato il “Deaf Children Series”, test strutturato da noi, che consiste in un esame dello stato mentale (MSE), capace di valutare: il livello di capacità cognitiva (conoscenza-correlato), l’umore e modelli di discorso e di pensiero di un paziente al momento della valutazione. I bambini sordi mostrano sul lato percettivo una sensibilità ridotta alle espressioni di tristezza. Nel test possiamo osservare un meccanismo di difesa psicodinamico per quanto riguarda la prestazione percettiva. Al contrario, per quanto riguarda i bambini normoudenti, la paura è l’emozione più difficile da identificare. I bambini sordi sembrano essere maggiormente predisposti al riconoscimento di emozioni visive. Inoltre, i bambini sordi presentano notevoli capacità di “problem solving”, capacità di riconoscimento emotivo, probabilmente a causa del loro problema.
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Maria Samuelli, Anna. "Il diritto dei più vulnerabili e dei più deboli non è un diritto debole: povertà e difficoltà educative nel tempo della pandemia". MINORIGIUSTIZIA, n.º 4 (junio de 2021): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004003.

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La pandemia ha reso visibile il tema della povertà educativa ereditato dal passato. Si parla di generazione Covid che vede il futuro come incognita. La mancanza di attenzione da parte della politica verso la scuola, la ricerca e la cultura non è nuova. Lo sviluppo economico teso alla conquista del benessere, ha subìto una accelerazione senza precedenti e ha determinato nel mondo globalizzato lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali con la conseguenza di catastrofi umanitarie. La violazione dei diritti umani solo formalmente conquistati ma di fatto negati hanno reso più fragili le nostre democrazie. Urge una mobilitazione civile, possibile se si ripensa il processo di formazione della persona. La sollecitazione alla resilienza e il ripristino del valore della relazione per ricreare la dimensione comunitaria, è compito degli educatori. La scuola è il luogo della cura, non il problema. Gariwo, Il Giardino dei Giusti dell'Umanità, propone un diverso approccio al lavoro storico nelle scuole, fondato sulla memoria del bene. I giusti che riconoscono il volto dell'altro, esemplificano il valore del coraggio, della libertà, dell'autonomia di pensiero e ripropongono il tema della responsabilità personale per affrontare le sfide del presente. Aprono al cambiamento e al futuro.
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Moser, Antonella. "Introduzione alla modellizzazione matematica nella scuola secondaria di secondo grado". Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, n.º 10 (17 de noviembre de 2021): 119–39. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.6.

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Nell’ambito della didattica della matematica, i modelli matematici sembrano avere scarsa attenzione, nonostante il loro crescente sviluppo e utilizzo nel mondo reale. Nella prassi didattica spesso si presenta un modello già costruito, chiedendo agli studenti di quantificare grandezze che vi compaiono per rispettare determinate condizioni. Rimane il dubbio che quest’unico approccio aiuti effettivamente a interiorizzare il concetto di modello e a capirne l’importanza e l’efficienza come strumento matematico.Quest’esperienza didattica stimola gli studenti a costruire un modello matematico descrittivo di una situazione basata su un gioco competitivo per introdurre le peculiarità della modellizzazione matematica. Seppur circoscritta a un certo tipo di modello matematico, l’esperienza evidenzia i passi fondamentali per realizzare un qualsiasi modello. In particolare, si pone una certa attenzione a far sì che gli studenti siano il più possibile autonomi proprio nella costruzione del modello, in modo che possano sviluppare un approccio consapevole e critico alla modellizzazione matematica.
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Panero, Monica, Pietro Di Martino, Luciana Castelli y Silvia Sbaragli. "L’evoluzione degli atteggiamenti verso la matematica e il suo insegnamento degli insegnanti di scuola elementare in formazione iniziale". Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, n.º 8 (23 de noviembre de 2020): 48–77. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.3.

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Il percorso formativo come docenti di scuola elementare in didattica della matematica può essere fortemente influenzato da fattori di natura affettiva, che, a loro volta, risultano spesso legati ad esperienze scolastiche negative vissute con la matematica. Il progetto di ricerca-azione qui descritto ha approfondito proprio questo fenomeno, focalizzandosi sui futuri docenti di scuola elementare del Canton Ticino, con un duplice obiettivo: da un lato, progettare e implementare efficaci pratiche formative per lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso la matematica e il suo insegnamento; dall’altro, studiare l’evoluzione di tali atteggiamenti nell’arco dei primi due anni della formazione. Sono stati sviluppati specifici interventi didattici e strumenti di osservazione che hanno permesso di rilevare e monitorare gli atteggiamenti degli studenti e di analizzare quali dimensioni – disposizione emozionale, senso di autoefficacia, visione della disciplina (Di Martino & Zan, 2011) – sono state più o meno influenti sul cambiamento di atteggiamento, e su quali componenti quindi la formazione può cercare di intervenire in modo più incisivo ed efficace.
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Cigognini, Maria Elisabetta y Margherita Di Stasio. "Formative Assessment. From pandemic practices to sustainable perspective through active learning approaches". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 2 (30 de junio de 2022): 91–110. http://dx.doi.org/10.36253/form-13028.

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The contribution examines the assessment aspects and the approaches of formative assessment in an active teaching perspective in support of the learning outcomes in the context of the Pandemic school. For this purpose, we will discuss the data from a survey conducted in 2020 by the Indire Observatory which involved over 3,700 Italian teachers of all school levels. Statistical findings show that forced distance teaching has highlighted school limit and potential. Emerges a need for active teaching and the support of formative evaluation in order to develop metacognition and critical thinking in learning processes. La valutazione formativa. Dalle pratiche in pandemia verso approcci sostenibili di didattica laboratoriale. Il contributo approfondisce gli aspetti valutativi e gli approcci della valutazione formativa in una prospettiva di didattica attiva a sostegno dei risultati degli apprendimenti nel contesto della scuola della Pandemia. In proposito, si discutono i dati di un’indagine condotta nel 2020 dall’Osservatorio di Indire che ha coinvolto oltre 3.700 docenti italiani di tutti gli ordini di scuola. Dai riscontri statistici si rileva come la didattica forzatamente a distanza abbia messo in luce limite e potenzialità della scuola forzatamente a distanza. Emergono la necessità di una didattica attiva e del sostegno di una valutazione formativa per lo sviluppo della metacognizione e del senso critico nei processi di apprendimento.
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Francesca, Addarii, Elisabetta Ciracò y Ketty Polo. "Scacchi a scuola, funzioni esecutive e pandemia: uno studio esplorativo". QUADERNI ACP 29, n.º 4 (2022): 153. http://dx.doi.org/10.53141/qacp.2022.153-156.

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L’epidemia da Covid-19 ha alterato significativamente l’apprendimento e lo sviluppo nei bambini in età scolare. Lo studio intende esplorare le funzioni esecutive prima e dopo la quarantena, indagando il possibile effetto di un intervento di un laboratorio di scacchi. Sono stati coinvolti 83 bambini: 39 (gruppo controllo-GC) hanno svolto le attività scolastiche in didattica a distanza; 44 (gruppo sperimentale-GS) hanno svolto didattica a distanza e un laboratorio di scacchi online. I genitori hanno compilato il questionario BRIEF per la valutazione delle funzioni esecutive prima dell’attivazione del laboratorio (marzo 2020) e al termine dell’anno scolastico (giugno 2020). I risultati evidenziano nel GC un aumento della frequenza di rischio nell’acquisizione delle funzioni esecutive (monitoraggio del compito, inibizione e regolazione comportamentale); al contrario, tali aree risultano migliorate nel GS. I risultati sostengono il laboratorio scacchi come utile strumento di supporto all’apprendimento e allo sviluppo di alcune funzioni esecutive.
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Forti, Dario. "Perché una ricerca psicosocioanalitica sull'apprendimento". EDUCAZIONE SENTIMENTALE, n.º 13 (febrero de 2010): 10–26. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-013002.

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Questo primo articolo si propone di tracciare un quadro introduttivo della ricerca sull'apprendimento promossa da un gruppo di ricerca di Ariele. Della ricerca vengono ricostruite le origini e le motivazioni dell'interesse all'approfondimento teorico di un tema che costituisce da sempre il cuore del "compito primario" dell'Associazione e della sua scuola. Buona parte delle pagine sono dedicate alla ricostruzione del processo di sviluppo della ricerca e delle sue fasi, all'esplicitazione delle ipotesi che hanno guidato i ricercatori e delle scelte metodologiche (la piů importante delle quali č stata quella di realizzare interviste individuali condotte con approccio psicosocioanalitico, per assicurare coerenza ed efficacia al lavoro d'indagine e utilizzare al meglio i dati raccolti con le interviste).
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Miotto Altomare, Gianni y Martino Beltrani. "La scuola dell’infanzia nel canton Ticino: sviluppi storici et modelli pedagogici". Swiss Journal of Educational Research 25, n.º 2 (1 de septiembre de 2003): 211–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.25.2.4661.

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Dopo aver attraversato nel suo sviluppo storico tutti i diversi modelli che hanno accompagnato l’evoluzione delle strutture pedagogiche destinate alla seconda infanzia (l’asilo infantile, il Kindergarten, la Casa dei bambini montessoriana, la scuola materna), l’educazione prescolastica del Cantone Ticino, negli ultimi decenni, si è progressivamente avvicinata a una nuova visione del proprio compito educativo che ha poi assunto forma compiuta negli Orientamenti programmatici del 2000 che dettano i principi generali di quella che si è voluta denominare Scuola dell’infanzia.Si tratta di una visione dell’educazione del bambino contrassegnata da un organico itinerario di apprendimento che tenta di armonizzare i tratti caratterizzanti più positivi dei precedenti modelli per fornire risposte idonee ai bisogni di crescita del bambino nei diversi ambiti educativi della corporeità, della comunicazione verbale e non verbale, della vita affettiva e della sfera cognitiva. Partendo da alcune domande-chiave l’articolo ricostruisce i diversi passaggi attraverso i quali ha preso forma l’attuale struttura dell’educazione infantile per la fa-scia di età dai tre ai sei anni. Vengono pertanto esaminati i punti di forza e i meriti, mettendone, nel contempo, in evidenza i risvolti problematici su cui, alla ricerca di un migliore assetto, vale la pena di chinarsi ancora a riflettere. I punti specifici di osservazione qui assunti concernono la capacità di rispondere ai bisogni del bambino, il rapporto in cui la scuola dell’infanzia sa porsi rispetto alle richieste sociali, le coordinate pedagogiche di riferimento, la capacità istituzionale di porre il corpo docente in sintonia con i traguardi educativi che esso è chiamato a realizzare, la continuità educativa tra la scuola dell’infanzia e la scuola elementare.
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Giuliani, Arianna. "Qualify formative processes by promoting inclusive practices: the case of B. Pascal High school". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 1 (30 de abril de 2022): 393–407. http://dx.doi.org/10.36253/form-12566.

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Promote inclusive processes by designing educational settings and activities seem to be confirmed as one of the most difficult challenges to which schools and teachers must respond. Encouraging the development, by all students, of engagement and skills useful for the future exercise of an active citizenship implies a broad commitment of teachers, as well as adequate mediation and co-planning skills of the specialized teacher. The contribution examines the results of a project conducted at the B. Pascal High school, based in Rome. Working with a class in which several students were supported by a specialized teacher, was focused the effectiveness that individual and small group reflection activities can have in enhancing communication and collaborative skills. The main evidence that emerged allow to highlight the effectiveness of the strategies used in promote an inclusive training experience. Qualificare i processi formativi promuovendo pratiche inclusive: il caso dell’Istituto statale B. Pascal. Predisporre setting educativi e progettare la didattica in modo da promuovere processi inclusivi sembrano confermarsi tra le sfide più ardue a cui le scuole e gli insegnanti devono rispondere. Favorire lo sviluppo, da parte di tutti gli studenti, dell’engagement e di competenze utili per il futuro esercizio di una cittadinanza attiva implica un ampio impegno degli insegnanti, nonché una adeguata capacità di mediazione e co-progettazione dell’insegnante specializzato. Il contributo approfondisce gli esiti di un percorso progettuale condotto presso l’Istituto statale B. Pascal di Roma. Nel lavorare con una classe in cui erano presenti più studenti affiancati dall’insegnante specializzato, l’attenzione è stata posta sull’efficacia che attività di riflessione individuale e di piccolo gruppo possono avere nel potenziamento delle capacità comunicative e collaborative. Le evidenze emerse consentono di evidenziare l’efficacia delle strategie utilizzate rispetto alla possibilità di predisporre un’esperienza formativa inclusiva.
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Albanese, Ottavia, Eleonora Farina y Caterina Fiorilli. "Cognizione, linguaggio, emozioni: ricerche evolutive e interventi educativi. Il contributo di Marcello Cesa-Bianchi e della sua scuola". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2021): 167–76. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11620.

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Tra i lavori di Cesa-Bianchi nell'ambito della psicologia dello sviluppo e dell'educazione, sono di particolare interesse i suoi contributi sul tema dello sviluppo atipico, sul rapporto che intrattiene il divenire del pensiero con il linguaggio nella crescita del bambino e, infine, sulle sue ultime riflessioni e indicazioni in tema di formazione del docente e dell'educatore. Particolarmente sensibile all'approccio piagetiano e maturazionista, Cesa-Bianchi non ha mancato di accogliere nella sua riflessione teorica, quanto nella ricerca scientifica, le sollecitazioni che provenivano dalla cultura post-piagetiana sin dalla prima metà del XX secolo, spingendo la sua attenzione alle dimensioni bio-psico-sociali dello sviluppo umano. Il presente lavoro ripercorre alcuni temi cardine del contributo di Cesa-Bianchi e dei suoi stretti collaboratori evidenziandone le correlazioni con lo scenario scientifico nazionale e internazionale.
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Ferrari, Stefania y Greta Zanoni. "Fare pragmatica nella scuola primaria: uno studio esplorativo sulle richieste". Revista de Italianística, n.º 35 (22 de diciembre de 2017): 29–53. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i35p29-53.

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L’articolo illustra uno studio esplorativo sulle modalità di produzione dell’atto comunicativo del richiedere nell’interazione di bambini di 8-9 anni, basato su una sperimentazione educativa di ricerca-azione, condotta in Italia nella classe curricolare della scuola primaria. Gli aspetti specifi camente indagati sono i seguenti: le modalità di realizzazione dell’atto comunicativo; la relazione tra atto comunicativo e sequenza interazionale; la capacità dei bambini di rifl ettere sugli usi linguistici. I risultati ottenuti offrono indicazioni per lo sviluppo di materiali didattici appropriati e per la defi nizione di futuri protocolli di ricerca.
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Matucci, Giuditta. "Il diritto a un'istruzione inclusiva e di qualità". MINORIGIUSTIZIA, n.º 4 (julio de 2022): 51–58. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004006.

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Con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana e l'enunciazione del principio della scuola aperta a tutti, si è imposto al legislatore di delineare un sistema d'istruzione capace di ricomprendere le varie forme di diversità presenti nella realtà per favorire il processo di crescita e di autorealizzazione personale e la partecipa-zione sociale di ciascuno. Il cammino compiuto dal no-stro ordinamento a partire dagli anni '70 verso la co-struzione di una scuola inclusiva ha svelato un'attenzione progressiva verso le molteplici aree di vulnerabilità presenti nella popolazione studentesca, escogitando misure capaci di compensare lo svantaggio iniziale a favore di esigenze di equità e di giustizia. La varietà delle situazioni di bisogno all'interno delle nostre classi ha poi portato ad estendere le garanzie di flessibi-lità didattica al di fuori delle originarie aree d'interesse, stimolando una riflessione sull'attualità dei paradigmi tradizionali e ponendo in dubbio la compiutezza del no-stro modello inclusivo.
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Sicurello, Rossana. "Il tirocinio nel corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per una formazione all". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2022): 71–85. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13937.

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L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta grazie agli strumenti della narrative inquiry nei mesi di aprile-maggio 2021 con un gruppo di 30 insegnanti frequentanti i Percorsi di formazione per la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo e di secondo grado, V ciclo, A.A. 2019/2020 riservato agli idonei dei cicli precedenti presso l'Università degli Studi di Messina. A partire dal percorso di tirocinio indiretto svolto on line con il tutor coordinatore individuato dall'Università degli Studi di Messina, si è voluto indagare l'utilità della scrittura riflessiva quale dispositivo innovativo di sviluppo professionale.
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Sannipoli, Moira. "l Bullismo tra "paura fai da te" e scuola inclusiva: rotte in evoluzione". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (noviembre de 2020): 268–84. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9464.

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Il contributo affronta il tema del bullismo collocandolo culturalmente dentro la società post-moderna. La paura caratterizzata da liquidità e contingenza è diventata una delle manifestazioni dell'umanità di oggi, con tutti i meccanismi di difesa che, consapevolmente e non, vengono attivati anche tra i più giovani. Il fenomeno del bullismo, nella sua complessità, può essere letto come una espressione della "paura fai da te", una reazione scomposta, di attrazione e repulsione verso la diversità e la debolezza dell'altro, difficile da gestire anche in relazione alla propria fragilità. I dati del bullismo nel nostro Paese sono in diminuzione ma, se contestualizzati all'interno del sistema inclusivo che caratterizza il sistema italiano da più di quaranta anni, sono ancora troppo significativi. Le politiche, le culture e la pratiche scolastiche hanno il compito di crescere per permettere ad ogni diversità di essere riconosciuta e ad ogni differenza di essere promossa. Le sfide della formazione di base dei docenti, della progettazione integrata della classe e della cura educativa rappresentano possibili punti su cui investire
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La Grutta, Sabina, Maria Stella Epifanio, Giuseppina Carini, Daniela Matranga, Daniela Cecchini y Rosa Lo Baido. "Lo sviluppo della conoscenza a scuola: attraversare con il gruppo le esperienze emotive". PSICOLOGIA DI COMUNITA', n.º 2 (diciembre de 2018): 90–101. http://dx.doi.org/10.3280/psc2018-002008.

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Piras, Veronica y Francesca Salivotti. "Studi organizzativi e sviluppo locale: quali contaminazioni possibili?" STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 1 (diciembre de 2012): 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001001.

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Alla luce delle trasformazioni che stanno investendo il paradigma dello sviluppo locale assumono una rinnovata rilevanza tutte quelle riflessioni che si propongono di integrare i tradizionali strumenti teorici e analitici di questa prospettiva con quelli provenienti da altri ambiti di studio e ricerca con i quali non sempre si sono instaurate proficue occasioni di dialogo e di reciproca contaminazione. Il lavoro presentato costituisce il tentativo di proporre una pista di ricerca in cui le due tradizioni di studi - quella dello sviluppo locale e quella della sociologia dell'organizzazione - possano collaborare al fine di integrare gli strumenti teorici e concettuali di entrambe. Questo obiettivo d'integrazione nasce dalla constatazione che la maggior parte della produzione in materia di sviluppo locale sembra non focalizzare in maniera specifica e puntuale l'attenzione sulla dimensione organizzativa dei propri oggetti di studio, nonostante questi siano spesso costituiti da vere e proprie organizzazioni. Si pensi, ad esempio, come gli studiosi di sviluppo locale abbiano dedicato numerose ricerche sia allo studio di singole imprese sia a quello di interi sistemi di imprese. O, ancora, si prendano ad esempio i numerosi studi riguardanti le diverse forme di agenzie di sviluppo, condotti attraverso l'analisi di particolari esperienze di programmazione negoziata e di concertazione locale. Nonostante l'interesse dello sviluppo locale si articoli proprio attorno a questi e ad altri oggetti di studio, la loro dimensione organizzativa č stata raramente tematizzata in maniera distinta. Ne č conseguito uno scarso impiego degli strumenti analitici propri della sociologia dell'organizzazione e, in particolare, di una specifica prospettiva nata all'interno di questa disciplina: quella neoistituzionalista. La scuola neoistituzionalista ha prodotto concetti come quello di isomorfismo o di campo organizzativo che possono essere intesi come "attrezzi" molto utili per descrivere gli attori dello sviluppo locale, cosě come per mettere in luce alcuni dei meccanismi che influiscono sull'esito finale delle iniziative e delle strategie rinvenibili nei sistemi locali. Il saggio si pone come obiettivo quello di mettere in luce e sottolineare i possibili "ambiti di contaminazione", ovvero i temi e le aree di interesse proprie dello sviluppo locale in cui alcuni tra i piů consolidati concetti e riflessioni della sociologia organizzativa potrebbero essere proficuamente impiegati. Si procederŕ quindi all'individuazione e all'illustrazione di possibili applicazioni di alcuni strumenti analitici della sociologia dell'organizzazione, specificamente della prospettiva neoistituzionalista, impiegabili nell'analisi delle pratiche di sviluppo locale. L'intento vuole essere quello di mostrare come l'adozione di una prospettiva neoistituzionalista, che presta attenzione alla dimensione organizzativa cosě come al contesto istituzionale, integrandosi con gli strumenti classici di lettura dello sviluppo locale, possa aiutare a inquadrare aspetti ed elementi talvolta lasciati in ombra.
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Mansi, Adriano. "Nascita e sviluppo della Conferenza permanente dei rettori delle università italiane (1957-1973)". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 300 (noviembre de 2022): 153–79. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-300020.

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La Conferenza permanente dei Rettori delle università italiane (Crui) fu uno degli attori principali sulla scena universitaria negli anni Sessanta. I rettori divennero presto la componente con più possibilità di influire sulla politica accademica, anche grazie agli intrecci con la politica e le istituzioni. Non erano solo professori ordinari, ma figure ai vertici della propria disciplina, spesso parte dell'amministrazione centrale. Ciò conferiva loro grande capacità di influenza, soprattutto se organizzati in una struttura stabile. L'autore chiarisce quali furono i primi sviluppi della Conferenza; come si pose di fronte alle trasformazioni negli atenei; il grado di influenza sulle decisioni politiche; le relazioni con le altre componenti accademiche. L'autore ha svolto la ricerca presso gli archivi di alcuni atenei, non esistendo un fondo Crui. Sono stati inoltre utilizzati alcuni fondi personali: quello dell'ex-ministro della Pubblica istruzione Luigi Gui (Dc) e quello di Tristano Codignola, allora responsabile scuola del Psi.
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Zaccardi, Glauco. "Lavoroŕ la carte e precarietŕ". QUESTIONE GIUSTIZIA, n.º 3 (septiembre de 2011): 189–203. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003015.

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Uno dei tratti della condizione giovanile č il passaggio dalla scuola al lavoro. Orbene, nell'ultimo decennio, la scelta del legislatore italiano - pur con il dichiarato fine di agevolare l'inserimento giovanile nel mondo del lavoro - č stata in realtŕ quella di costruire un sistema che consente agli imprenditori di pagare poco i lavoratori di etŕ inferiore a trenta anni, senza che a questi ultimi siano forniti, attraverso adeguati percorsi formativi, gli strumenti per costruirsi un futuro in linea con le aspettative di sviluppo della persona attraverso il lavoro. Il tutto in un quadro di assoluta insufficienza delle tutele previdenziali. Precarietŕ, dunque, senza formazione né sicurezza sociale.
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Anello, Francesca. "Validazione di uno strumento di etero- e auto-valutazione della competenza di organizzazione didattica a scuola". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 2 (diciembre de 2021): 378–96. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12400.

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Il contributo presenta uno strumento di etero-auto-valutazione della capacità di organizzazione dell'insegnamento in classe, che è stato usato per misurare negli insegnanti in formazione le abilità di previsione e sviluppo di un intervento didattico, di regolazione e riflessione sulla pratica. Osservare e decidere, pensare che cosa, perché e come insegnare, progettare e valutare in modo autentico, sono operazioni complesse e determinanti per creare l'humus organizzativo e metodologico che caratterizza lo sviluppo professionale dell'insegnante, anche riguardo alle competenze comunicative e riflessive (Perrenoud, 2012; Conole, 2014; Panke, 2019). La rating scale, con le azioni da osservare, è stata costruita a partire da alcuni recenti modelli di profilo professionale del docente e di competenze. Il processo di validazione è stato compiuto su un campione di tirocinanti che si preparavano a diventare maestri nella scuola primaria e dell'infanzia (n = 681); gli esiti delle analisi mostrano buone qualità metrologiche dello strumento.
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Ciccarelli, Santolo, Chiara Scuotto, Luigi Aruta, Francesco V. Ferraro y Maria Luisa Iavarone. "Developing novel life skills and experiences: a pilot study with Functional Advanced Didactics". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, n.º 1 (4 de febrero de 2023): 52–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-13731.

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The pandemic has produced profound changes in teaching activities, with consequences on the educational processes and social development of students. In this sense, the following contribution explores the potential of Advanced Functional Didactics (DAF), a didactic proposal that aims to deliver traditional didactic contents through motor activity. Carried out in a difficult social context, namely the IC Ristori of Naples, located in the Forcella district, the study involves a second class of primary school and a first class of lower secondary school. The experimental hypothesis of this research is that the introduction of the DAF can bring benefits to the physical, psychological, social and learning abilities of the learners. This pilot study was the first to carry it out, thus proposing to verify the impact of this methodology on students to collect useful responses to improve it. Lo sviluppo di nuove abilità ed esperienze: uno studio pilota con la Didattica Avanzata Funzionale. La pandemia ha prodotto profondi cambiamenti nelle attività didattiche, con conseguenze sui processi formativi e di sviluppo sociale degli studenti. In tal senso, il seguente contributo esplora le potenzialità della Didattica Avanzata Funzionale (DAF), una proposta didattica che mira ad erogare i contenuti didattici tradizionali attraverso l’attività motoria. Realizzato in un contesto sociale difficile, ossia l’IC Ristori di Napoli, sito nel quartiere di Forcella, lo studio coinvolge una classe seconda della scuola primaria e una classe prima della scuola secondaria di primo grado. L’ipotesi sperimentale di questa ricerca è che l’introduzione della DAF possa apportare benefici alle capacità fisiche, psicologiche, sociali e di apprendimento dei discenti. Questo studio pilota è stato il primo a realizzarla, proponendosi quindi di verificare l’impatto di questa metodologia sugli studenti allo scopo di raccogliere risposte utili a migliorare quest’ultima.
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