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Napoli, Marcello. "Il buttonhole: come trasformare una fistola in un catetere". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 4 (18 de diciembre de 2013): 290–92. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1059.

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Resumen
La tecnica buttonhole (BT) è un'alternativa alle tecniche standard per l'incannulamento della fistola artero-venosa (AVF). Non è certo se i vantaggi della BT siano superiori ai rischi ad essa associati. Al fine di analizzare la letteratura recente, abbiamo cercato su PubMed le voci “randomized controlled study on buttonhole” e “review of buttonhole cannulation” negli anni tra il Gennaio 2011 e il Novembre 2013. Abbiamo identificato tre studi randomizzati e tre recensioni. Uno studio randomizzato ha mostrato una migliore sopravvivenza delle FAV (100% vs 82%), meno interventi (19% vs 39%) e una minore crescita degli aneurismi preesistenti (23% vs 67%) nel gruppo BT. Un secondo studio ha mostrato un maggior numero di infezioni ed ematomi e una maggiore percezione del dolore nel gruppo BT. Nel terzo studio, non ci sono state differenze nella percezione del dolore e nel tempo di sanguinamento tra il gruppo BT e il gruppo di controllo e sono stati rilevati un maggior numero di ematomi nel gruppo di controllo e un maggior numero di infezioni locali e sepsi nel gruppo BT. Le tre review non hanno mostrato risultati certi riguardo agli end point della BT (percezione del dolore, formazione di aneurismi, tempo di sanguinamento), confermando l'aumentato rischio di infezioni locali e sistemiche. Sulla base di questa analisi, si può concludere che la BT produce un aumento del rischio di infezioni locali e sistemiche senza benefici definiti. Studi recenti suggeriscono di riservare la BT a casi selezionati (vasi particolarmente profondi o tratti troppo brevi). Non si può escludere che ulteriori studi randomizzati e controllati possano produrre un diverso giudizio sulla BT.
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Marinò, Michele. "Studio randomizzato sull’uso del rituximab nell’oftalmopatia basedowiana". L'Endocrinologo 16, n.º 1 (17 de enero de 2015): 41. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0099-0.

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Cavalli, Andrea y Giuseppe Pontoriero. "Studio EVOLVE: un'altra delusione per i Nefrologi?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 3 (10 de julio de 2013): 261–65. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1050.

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Resumen
Il calciomimetico Cinacalcet è ormai in uso da alcuni anni per il trattamento dell'iperparatiroidismo secondario (IPTS) nei pazienti dializzati, permettendo una buona riduzione dei livelli di paratormone. Nell'ottica di valutare un suo possibile effetto benefico nel migliorare la prognosi cardio-vascolare dei pazienti dializzati, è stato condotto lo studio randomizzato “Evaluation of Cinacalcet Hydrochloride Therapy to Lower Cardiovascular Events” (EVOLVE). Sono stati randomizzati a ricevere Cinacalcet o placebo 3883 pazienti dializzati affetti da iperparatiroidismo secondario moderato-severo, valutando come end-point compositi primari la mortalità e gli episodi di infarto mio-cardico, l'ospedalizzazione per angina instabile, lo scompenso cardiaco ed eventi vascolari periferici. Nell'analisi “intention-to-treat”, a causa di una bassa potenza statistica, non sono state rilevate differenze significative tra i due bracci dello studio, a fronte di una più elevata incidenza di ipocalcemia, nausea e vomito nei soggetti in terapia con il calciomimetico. I dati dello studio EVOLVE hanno sicuramente deluso la comunità nefrologica, che si sarebbe aspettata dei risultati positivi. La mancanza di risultati conclusivi e i costi elevati suggeriscono un uso giudizioso del Cinacalcet. Non di meno, anche se mancano dati conclusivi su “hard end-point”, ci sembra poco saggio negare strategie terapeutiche che includano il Cinacalcet ai pazienti con severo IPTS con elevati livelli di PTH (PTH >800 pg/mL) refrattari alla terapia standard e/o ipercalcemia e/o calcifilassi e/o elevato rischio chirurgico alla paratiroidectomia.
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Orwoll, E., S. C. Teglbjaerg, L. Langdahl, R. Chapurlat, E. Czerwinski, D. L. Kendler, J. Y. Reginster et al. "Studio randomizzato, placebo-controllo, sull’effetto di denosumab nel trattamento dell’osteoporosi maschile". L'Endocrinologo 13, n.º 5 (octubre de 2012): 232. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346002.

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Pannunzio, E., R. D'Ascenzo, F. Giardinetti, P. Civili y E. Persichelli. "Serenoa Repens vs. Gestonorone Caproato Nel Trattamento Dell'Ipertrofia Prostatica Benigna: Studio randomizzato". Urologia Journal 53, n.º 5 (octubre de 1986): 696–705. http://dx.doi.org/10.1177/039156038605300509.

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Gianneo, E., G. C. Comeri y G. Conti. "La Cervico-Prostatoincisione (Tui-P) versus Tur-P: Studio prospettico, randomizzato. Dati preliminari". Urologia Journal 58, n.º 5 (octubre de 1991): 511–13. http://dx.doi.org/10.1177/039156039105800505.

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Mantovani, Franco, Emilio Patelli y Claudio Antolini. "Terapia Farmaco-riabilitativa Dinamica e Comportamentale Dell'eiaculazione Precoce: Risultati di uno Studio Prospettico Randomizzato". Urologia Journal 82, n.º 1 (enero de 2015): e11-e12. http://dx.doi.org/10.1177/039156031508200102.

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Ebbeling, C. B., H. A. Feldman, V. R. Chomitz, T. A. Antonelli, S. L. Gortmaker, S. K. Osganian, D. S. Ludwig, Paola Fierabracci y Ilaria Ricco. "Uno studio randomizzato: assunzione di bevande zuccherate e variazioni del peso corporeo negli adolescenti". L'Endocrinologo 13, n.º 6 (diciembre de 2012): 278. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346021.

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Korner, J., R. Conroy, G. Febres, D. J. McMahon, I. Conwell, W. Karmally, L. J. Aronne y Paola Fierabracci. "Studio randomizzato in doppio cieco con placebo sulla somministrazione di leptina dopo bypass gastrico". L'Endocrinologo 14, n.º 4 (agosto de 2013): 184. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346088.

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Burrai, Francesco. "Gli Effetti Della Live Sax Music nei Pazienti Sottoposti a Emodialisi: uno Studio Randomizzato Controllato". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 27, n.º 4 (16 de septiembre de 2015): 238–44. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2015.836.

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Ricci, M., A. M. Genovesi y U. Covani. "L’ozonoterapia nella riduzione dell’edema a seguito di interventi di piccola chirurgia orale: studio clinico randomizzato". Dental Cadmos 81, n.º 6 (mayo de 2013): 345–50. http://dx.doi.org/10.1016/s0011-8524(13)70062-x.

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Celi, F. S., M. Zemskova, J. D. Linderman, S. Smith, B. Drinkard, V. Sachdev, M. C. Skarulis et al. "Effetti metabolici della liotironina nell’ipotiroidismo: studio randomizzato, in doppio-cieco, crossover di liotironina versus levotiroxina". L'Endocrinologo 13, n.º 2 (abril de 2012): 93–94. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344897.

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Fierabracci, Paola. "Studio randomizzato, controllato sugli effetti della Liraglutide alla dose di 3 mg nel trattamento dell’eccesso ponderale". L'Endocrinologo 16, n.º 4 (septiembre de 2015): 183. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0136-z.

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Loriedo, Camillo, Flavio Di Leone, Maria Chiara Torti y Silvia Solaroli. "Il trattamento dei Disturbi di Conversione: studio sull'efficacia di un protocollo ipnotico ultrabreve". IPNOSI, n.º 1 (julio de 2010): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001001.

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Resumen
L'obiettivo principale di questo studio, randomizzato e controllato, č stato quello di verificare la validitŕ di un intervento di ipnoterapia ultra breve composta da una-tre sedute ipnotiche, specificamente designata al trattamento di patologie che rientrano nei criteri DSM IV previsti per il Disturbo di Conversione. I risultati ottenuti da un gruppo di controllo, composto da 11 pazienti, avviato all'usuale trattamento medico-psichiatrico di supporto sono stati confrontati con quelli ricavati da un gruppo di 12 pazienti assegnati al nostro protocollo. Tutti i pazienti sono stati valutati prima di iniziare i trattamenti (T0) e a distanza di dodici mesi (T1) mediante l'impiego delle seguenti scale di valutazione: Toronto Alexithymia Scale, Somatoform Dissociation Questionnaire, Symptom Check List -90, Illness Behaviour Inventory, Disability Scale, Clinical Global Impressions e la Scala di Valutazione Globale del Funzionamento. Al follow-up, i pazienti afferenti al nostro protocollo hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo, non soltanto della sintomatologia, ma anche del profilo psicopatologico registrato mentre il gruppo di controllo ha mostrato una pressoché totale assenza di cambiamenti nello stesso periodo. In conclusione, il protocollo ipnotico ultrabreve sembra essere un intervento efficace e specifico, in particolare se adeguatamente programmato e adattato alle caratteristiche del paziente.
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Rossi, D., L. Munari, A. Ubbiali, D. Palumbo, M. Fornari, G. Lucarelli, G. Belloni y M. Porta. "Confronto tra discectomia percutanea lombare secondo Onik, microdiscectomia e trattamento conservativo". Rivista di Neuroradiologia 6, n.º 4 (noviembre de 1993): 445–52. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600410.

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Resumen
Gli autori presentano i risultati di uno studio randomizzato eseguito al fine di valutare le indicazioni e l'efficacia della discectomia percutanea secondo Onik nei confronti della microdiscectomia e del trattamento medico nella cura dell'ernia discale contenuta sintomatica. Sono stati studiati 40 pazienti lombosciatalgici, divisi in due gruppi in base alla sede della protrusione: mediana o laterale. Nel gruppo di soggetti con protrusione discale mediana veniva confrontata la discectomia percutanea con il trattamento medico. Nel gruppo dei pazienti portatori di protrusione laterale l'efficacia della metodica di Onik era messa a confronto con il trattamento microchirurgico. Il controllo è stato effettuato a sei mesi dal trattamento ed è stata valutata sia l'entità della regressione algica che il grado di soddisfazione del paziente. I dati emersi dallo studio permettono le seguenti conclusioni: 1) la discectomia percutanea trova indicazione sia nel trattamento delle protrusioni discali mediane che laterali. 2) La microdiscectomia ha fornito la migliore risposta terapeutica, mentre il trattamento conservativo ha dimostrato essere il meno valido. 3) La tendenza del dolore alla cronicizzazione richiede un trattamento precoce. 4) Il grado di soddisfazione del paziente per le cure ricevute è direttamente proporzionale al grado di invasività del trattamento. 5) La necessità di uno studio finale, di più ampia portata, con due soli bracci di trattamento: terapia medica, completata dalla fisiatria, e discectomia percutanea.
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Marinò, Michele. "Efficacia del rituximab in pazienti con oftalmopatia basedowiana di grado medio-grave attiva: uno studio randomizzato controllato". L'Endocrinologo 16, n.º 2 (abril de 2015): 88. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0109-2.

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Escobar-Morreale, H. F., J. I. Botella-Carretero, M. Gomez-Bueno, J. M. Galan, V. Barrios, J. Sancho y Michele Marinò. "Terapia sostitutiva dell’ipotiroidismo primitivo: studio randomizzato per confrontare L-tiroxina più liotironina con L-tiroxina da sola". L'Endocrinologo 7, n.º 2 (junio de 2006): 108–9. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344541.

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Bolk, N., T. J. Visser, J. Nijman, I. J. Jongstern, J. G. Tijssen, A. Berghout y Michele Marinò. "Confronto dell’assunzione di levotiroxina alla sera e al mattino: risultati di uno studio randomizzato in doppio cieco". L'Endocrinologo 11, n.º 6 (diciembre de 2010): 285. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344770.

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Monini, S., C. M. Iacolucci, M. Di Traglia, A. I. Lazzarino y M. Barbara. "Ruolo della riabilitazione Kabat nella paralisi del nervo facciale: studio randomizzato su casi severi di paralisi di Bell". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 4 (agosto de 2016): 282–88. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-783.

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Resumen
La terapia della paralisi di Bell, incentrata su farmaci steroidei e/o antivirali, può ancora far esitare nei soggetti affetti sequele disfiguranti per un recupero incompleto. Le diverse procedure riabilitative non si sono dimostrate al giorno d'oggi in grado di giocare un ruolo favorevole in questo senso. Scopo di questo lavoro è stato quello di mettere a confronto i risultati funzionali di pazienti affetti da forme severe di paralisi di Bell, quando trattati con solo cortisone con quelli nei quali al cortisone è stata affiancata una terapia riabilitativa secondo Kabat. Lo studio prospettico ha incluso 94 soggetti con paralisi di Bell di grado IV e V secondo House-Brackmann (HB) a loro volta suddivisi in due gruppi: (a) trattato con terapia steroidea; (b) trattato con terapia steroidea e riabilitazione Kabat. Il trattamento medico è consistito di 60 mg di prednisolone al giorno per 15 giorni; la terapia riabilitativa è consistita nel trattamento di facilitazione neuromuscolare propiocettiva secondo Kabat. Percentuale, grado e tempi di recupero sono stati comparati utilizzando l'analisi statistica Mann-Whitney e il test di regressione logistica multivariata (Ward test). I pazienti Kabat (gruppo b) hanno avuto 20 volte di più la possibilità di migliorare di 3 o più gradi HB (OR = 17,73, 95% IC = 5,72 a 54,98, p < 0,001) rispetto a quelli di gruppo a. La velocità media di recupero nel gruppo b è risultata la metà di quella registrata nel gruppo a. Nessuna differenza è stata invece riscontrata sull'incidenza di sincinesie. Si può dunque concludere che la terapia steroidea permette un migliore e più rapido recupero dei casi severi di paralisi di Bell, quando associata a terapia riabilitativa Kabat.
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Gruppo di lettura di Reggio Emilia. "Ondansetron orale per la gastroenterite pediatrica nelle cure primarie: uno studio randomizzato controllato che non dà utili indicazioni". PAGINE ELETTRONICHE DI QUADERNI ACP 29, n.º 3 (2022): 2. http://dx.doi.org/10.53141/peqacp.2022.3.n2.

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Resumen
Oral Ondansetron for Paediatric Gastroenteritis in Primary Care: A Randomized Controlled Trial with no useful indications This randomized controlled pragmatic study carried out in three continuity care centers in the Netherlands promotes the use of Ondansetron as an antiemetic for acute gastroenteritis in primary care. Unfortunately, during the study, the authors changed the primary outcome from "referral to hospital treatment" to "vomiting in the first 4 hours after randomization" due to the low enrolment of patients (only 194 children enrolled in 2 years by almost 600 primary care doctors). The new outcome chosen, although statistically significant, is of little clinical interest. Enrolled patients arrived at late evaluation, after a mean symptom duration of 2 days. An earlier use of ondansetron for acute gastroenteritis in the context of primary care might therefore be effective in reducing the need for intravenous rehydration, but further studies are needed.
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Dallari, D., G. Sabbioni, A. Mazzotta, M. Rocchi, N. Del Piccolo, M. Filanti y C. Stagni. "Utilizzo di un nanocomposto costituito da Mg-idrossiapatite e matrice ossea demineralizzata nelle osteotomie tibiali: studio prospettico randomizzato". LO SCALPELLO-OTODI Educational 30, n.º 2 (12 de abril de 2016): 104–14. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-016-0166-8.

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Zenti, Maria Grazia. "La LDL-aferesi nella PAD". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 4_suppl (23 de julio de 2013): S37—S40. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1089.

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Resumen
La vasculopatia periferica (PAD) rappresenta una delle manifestazioni cliniche della malattia arteriosclerotica sistemica. I fattori di rischio per la PAD sono gli stessi della malattia coronarica (CAD): età, sesso maschile, fumo di sigaretta, dislipidemia e ipertensione arteriosa. Le comuni tecniche di rivascolarizzazione risultano inefficaci in una larga porzione di pazienti diabetici e in pazienti in trattamento emodialitico cronico. Inoltre, l'associazione di macro e microangiopatia con la neuropatia del paziente diabetico favorisce lo sviluppo di ulcere (piede diabetico). La LDL-aferesi (LA) oltre alla riduzione del colesterolo determina anche una serie di effetti pleiotropici (riduzione di sostanze protrombotiche e pro-inflammatorie, modificazioni Teologiche, miglioramento della funzione endoteliale), che promuovono la funzione del microcircolo con un aumento della perfusione dei tessuti periferici oltre che del microcircolo coronarico. In alcuni studi osservazionali e case-report la LA è stata utilizzata come opzione terapeutica nei pazienti con PAD. Tuttavia, le attuali evidenze non ci permettono di arrivare a conclusioni definitive sul ruolo della LA nella PAD, essendo necessari studi clinici con una maggiore casistica, con precisi criteri di inclusione e con un adeguato follow -up. Lo Studio Italiano, Randomizzato, Controllato, Multicentrico e Prospettico: “La LDL-aferesi nel trattamento del Piede Diabetico Ischemico Error! Hyperlink reference not valid. Identifier: NCT01518205; HELP-Apheresis in Diabetic Ischemic Foot Treatment, HADIF) si propone di definire se la LA possa essere una valida opzione terapeutica in questi pazienti a elevato rischio di amputazione.
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Sterpetti, Sara y Raffaella Buzzetti. "Metformina in donne con diabete tipo 2 in gravidanza (MiTy): uno studio internazionale, multicentrico, randomizzato e controllato da placebo". L'Endocrinologo 22, n.º 1 (febrero de 2021): 85–86. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00826-3.

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Gruppo di lettura di Parma. "Migliorare l’interazione genitore-figlio dalla nascita tramite il video feed-back: uno studio randomizzato controllato dimostra che si può". PAGINE ELETTRONICHE DI QUADERNI ACP 29, n.º 1 (2022): 1. http://dx.doi.org/10.53141/peqacp.2022.1.n2.

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Resumen
Improving parent-child interaction from birth through a video feed-back: a randomized controlled study shows that it’s feasible The impact at 6 months of life of a videofeedback technique (Video Interaction Project -VIP) proposed in the context of health asses- sments in children aged 0-6 months from low-income families is studied in a RCT. The half-hour sessions in which the parent-child interaction is recorded are followed by the discussion of the video and the provision of educational material appropriate to the child's development level (book, toy, ...) aimed at improving child and pa- rent interaction. 400 families of two large US cities randomized to intervention (VIP) or to receive usual care were involved. An increase in cognitive skills and parent-child interaction was obser- ved in the intervention arm through three different questionnaires at 6 months of age (quality of words, verbal response to parents, involvement of the parent in the advancement of the child's deve- lopment). This is an interesting study that shows how in primary care it is possible to improve parenting practices and prevent dispa- rities in neuropsychological development in families at high risk of educational poverty.
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Centanni, Marco y Ilenia Gatto. "Cinacalcet normalizza la calcemia sierica nei pazienti con iperparatiroidismo primitivo con controindicazioni alla chirurgia: studio randomizzato a doppio cieco". L'Endocrinologo 16, n.º 3 (julio de 2015): 130. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0122-5.

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Fierabracci, Paola. "L’orario del pasto altera la tolleranza glicidica, l’ossidazione del substrato e le variabili circadiano-correlate: uno studio randomizzato incrociato". L'Endocrinologo 16, n.º 3 (julio de 2015): 132. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0123-4.

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Casati, Paola y Claudia Maria Sansone. "Validazione della versione italiana della White Fast-track Scoring Criteria: uno studio prospettico osservazionale". Dissertation Nursing 1, n.º 1 (29 de julio de 2022): 28–37. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18293.

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INTRODUZIONE: Nelle ore immediatamente successive alla dimissione dalla sala operatoria i pazienti sottoposti a intervento chirurgico sono soggetti a eventi avversi. La scala “White Fast-Track” è adatta a rilevare precocemente il rischio di complicanze postoperatorie, tuttavia, non risulta esser validata in italiano. Inoltre, per consentire una sorveglianza post-operatoria complete, dovrebbe essere completata con parametri aggiuntivi. OBIETTIVI: Questo studio si propone di tradurre e validare in italiano la scala “White fast-track scoring criteria” e di realizzarne una versione modificata per ottenere una valutazione più completa degli interventi di chirurgia maggiore. METODI: Studio quantitativo, osservazionale, prospettico, monocentrico, su un campione non randomizzato di pazienti di almeno 18 anni, sottoposti a chirurgia generale, toracica, vascolare, urologica, ortopedica, ginecologica, endocrinologica, mammaria, naso-gola o facciale, nella sala di rianimazione di un ospedale universitario di Milano. RISULTATI: Sono stati arruolati 250 pazienti. La scala originale ha mostrato una buona affidabilità inter-rater, consistenza interna e affidabilità test-retest; lo stesso vale per la versione modificata. La scala originale ha permesso di identificare 18 pazienti a rischio; la versione modificata ne ha identificati 20 che avrebbero potuto essere dimessi secondo i criteri originali e che in realtà hanno sviluppato complicanze postoperatorie. DISCUSSIONE: La versione italiana della “White fast-track scoring criteria” sembra attestarsi come uno strumento valido e può essere utilizzato dal personale infermieristico per effettuare un'adeguata sorveglianza postoperatoria finalizzata a prevenire le complicanze postoperatorie precoci. CONCLUSIONI:La versione modificata riflette la reale sorveglianza effettuata in recovery room e mostra affidabilità, sensibilità e specificità soddisfacenti rispetto allo strumento originale
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Burrai, Francesco, Marisa Pegoraro, Maria Pia Zito y Mariella Cadeddu. "Studio Pilota Randomizzato Controllato: Protocollo Sperimentale Sugli Effetti di Una Medicazione a Rilascio D'argento in Pazienti Incannulati Con Tecnica Buttonhole". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 29, n.º 1 (12 de febrero de 2017): 37–42. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2017.618.

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Grussendorf, M., C. Reiners, R. Paschke, K. Wegscheider y Michele Marinò. "Riduzione del volume dei noduli tiroidei con una combinazione di levotiroxina e iodio: uno studio randomizzato e controllato farmaco-placebo". L'Endocrinologo 12, n.º 4 (agosto de 2011): 213–14. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344834.

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Mahieu, R., G. Colletti, P. Bonomo, G. Parrinello, A. Iavarone, G. Dolivet, L. Livi y A. Deganello. "Head and neck reconstruction with pedicled flaps in the free flap era". Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, n.º 6 (diciembre de 2016): 459–68. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1153.

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Resumen
La trasposizione di lembi liberi microvascolari rappresenta oggi la procedura maggiormente diffusa nelle ricostruzioni del distretto testacollo. Tuttavia, non tutti i pazienti sono candidati ideali per ricostruzioni microvascolari, né tutti i difetti richiedono necessariamente lembi microvascolari per ottenere buoni risultati funzionali. Lo scopo di questo studio è quello di valutare se la ricostruzione di difetti del distretto testa-collo mediante lembi peduncolati sia inferiore alle ricostruzioni microvascolari in termini di complicanze, outcome funzionale e prognosi. In una coorte di pazienti consecutivi che sono stati sottoposti a resezione maggiore per carcinomi del distretto testa collo, abbiamo confrontato i dati delle ricostruzioni mediante lembi peduncolati con quelli delle ricostruzioni microvascolari. Tutti gli interventi sono stati eseguiti da un unico chirurgo dal 2006 al 2015. Sono stati inclusi un totale di 93 pazienti, la maggior parte dei quali affetti da carcinoma del cavo orale (n = 59), di cui 64 hanno subito ricostruzione tramite lembo peduncolato (69%). Nei due gruppi non si sono registrate differenze significative in termini di necrosi del lembo, complicanze ed outcome funzionale. L’analisi multivariata ha mostrato che le comorbidità preoperatorie rappresentano l’unico fattore significativo per il rischio di complicanze nella guarigione del lembo (p = 0,019). Nei due gruppi l’analisi di sopravvivenza e l’analisi di regressione proporzionale al rischio di recidiva di malattia o metastasi a distanza non hanno mostrato differenze significative. In questo studio retrospettivo di coorte, non randomizzato, i lembi peduncolati non sono risultati significativamente inferiori rispetto ai lembi liberi in termini complicanze, outcome e prognosi.
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MORO, A., C. DE WAURE, F. DI NARDO, F. SPADARI, M. D. MIGNOGNA, M. GIULIANI, L. CALIFANO et al. "Il dispositivo medico GOCCLES® è in grado di individuare displasie e cancro orale se impiegato nel setting odontoiatrico. Risultati da uno studio multicentrico". Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, n.º 6 (diciembre de 2015): 449–54. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-922.

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Resumen
Scopo di questo studio è dimostrare che il dispositivo medico GOCCLES® permette di condurre l’esame dell’autofluorescenza del cavo orale nel setting odontoiatrico. Si tratta di uno studio multicentrico non randomizzato su pazienti consecutivi a rischio di cancro orale. I pazienti sono stati sottoposti ad ispezione del cavo orale ad occhio nudo seguita dall’esame dell’autofluorescenza condotto indossando gli occhiali GOCCLES® mentre una lampada fotopolimerizzante illuminava la mucosa orale. Le lesioni sono state definite come qualunque lesione precancerosa del cavo orale visibile ad occhio nudo o area di perdita di fluorescenza visibile con GOCCLES®. Tutte le lesioni persistenti sono state sottoposte a biopsia escissionale o incisionale. Sono stati reclutati 61 pazienti e analizzati i dati da 64 lesioni. Delle 62 lesioni identificate dal dispositivo, 31 erano veramente positive. Il dispositivo ha identificato 31 delle 32 lesioni veramente positive. Una lesione (un carcinoma invasivo) non era visibile ad occhio nudo. Tutte le lesioni classificate come displasia tra moderata e severa e ogni carcinoma sono stati correttamente identificati dal dispositivo. Nel Il 56,7% delle lesioni identificate dal dispositivo mostrava margini più ampi rispetto a quelli visibili ad occhio nudo. Il dispositivo medico GOCCLES® permette di osservare il fenomeno della perdita di fluorescenza in pazienti affetti da displasia o cancro del cavo orale. Ha permesso di effettuare l’esame dell’autofluorescenza con ciascuna lampada fotopolimerizzante testata. I risultati suggeriscono di impiegare GOCCLES® come esame complementare rispetto all’ispezione ad occhio nudo del cavo orale su pazienti a rischio per cancro orale. Il dispositivo permette di identificare lesioni altrimenti visibili o i cui margini sono sottostimati dall’ispezione ad occhio nudo.
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Amato, M., V. Iorio Siciliano, A. Blasi, R. Matarasso, A. Guida, P. Carratù y M. Nicolò. "Valutazione clinica di due collutori a base di clorexidina digluconato senza alcol con e senza sistema di antipigmentazione. Studio clinico controllato randomizzato". Dental Cadmos 80, n.º 4 (abril de 2012): 207–14. http://dx.doi.org/10.1016/j.cadmos.2011.12.004.

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Marinò, Michele. "Uso del sorafenib nel carcinoma tiroideo differenziato, localmente avanzato o metastatico, refrattario al radioiodio: studio randomizzato in doppio cieco di fase 3". L'Endocrinologo 15, n.º 4 (18 de julio de 2014): 200–201. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-014-0057-2.

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D’Avino, Michela y Giorgio Arnaldi. "Diversa responsività dei depositi di tessuto adiposo a differenti regimi dietetici: risultati dello studio clinico di risonanza magnetica randomizzato e controllato CENTRAL". L'Endocrinologo 20, n.º 1 (febrero de 2019): 49–50. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-019-00523-2.

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Galli, Sandro, Alfio Zollo y Fosco Cavatorta. "La Puntura a Occhiello Della Fistola Artero-Venosa: Pro e Contro". Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, n.º 1 (2 de diciembre de 2014): 8–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.851.

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Resumen
La tecnica buttonhole (BHT), proposta sin dagli anni ‘70 in alternativa alla più comune modalità di puntura detta a sito variabile, in questi ultimi anni è stata adottata in molti Centri Dialisi in Europa e anche in Italia come preferibile modalità di incannulamento perché associata a minori complicanze. Tuttavia, la segnalazione in recenti studi di tipo osservazionale ma, soprattutto, in 2 su 3 studi randomizzati di un aumento dell’incidenza di infezioni locali e sistemiche nei pazienti sottoposti a BHT ha sollevato dubbi sulla sicurezza della tecnica. Vengono analizzate le possibili cause alla base dei risultati contraddittori che emergono da questi studi, rilevando come il trial randomizzato, dove non viene riscontrato con un follow-up di 1 anno un aumentato rischio infettivo, sia stato l’unico a utilizzare il metodo del Dr. Toma, che prevede, per la creazione del tunnel per la puntura, l’inserimento di un particolare “device” in policarbonato (PEG) e l’uso, dopo la prima puntura, dell’ago a punta smussa. Dopo aver dato alcuni suggerimenti utili a ridurre al minimo le complicanze infettive sia locali che sistemiche, richiamando soprattutto all’assoluto rispetto delle procedure, si conclude che la BHT, purché praticata in modo corretto, possa essere utilizzata al pari dell’altra tecnica e sia preferibile in determinati casi. Si auspicano ulteriori studi randomizzati da condurre, tuttavia, con l’uso del PEG, con un’adeguata selezione degli operatori e per periodi di osservazione più lunghi.
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Puxeddu, E. "La dissezione profilattica dei linfonodi del comparto centrale nel carcinoma papillare della tiroide: implicazioni cliniche derivate dal primo studio prospettico, randomizzato e controllato, monocentrico". L'Endocrinologo 16, n.º 6 (diciembre de 2015): 278–79. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-015-0159-5.

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Bonadonna, Riccardo C. "Sicurezza ed efficacia della liraglutide in pazienti con steatoepatite non alcolica (LEAN): uno studio di fase 2, multicentrico, doppio cieco, randomizzato, con controllo placebo". L'Endocrinologo 17, n.º 3 (junio de 2016): 174–75. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-016-0201-2.

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Aversa, Antonio. "Impatto dei diversi progestinici con o senza testosterone transdermico sui livelli di gonadotropine per la contraccezione maschile ormonale non invasiva: uno studio clinico randomizzato". L'Endocrinologo 18, n.º 6 (20 de noviembre de 2017): 303–4. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0367-2.

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Johannsson, G., A. G. Nilsson, R. Bergthorsdottir, P. Burman, P. Dahlqvist, B. Ekman, B. E. Engström et al. "Miglioramento delprofilo temporale ed effetti dell’esposizione al cortisolo nei pazienti con insufficienza surrenalica: studio randomizzato prospettico della nuova formulazione a doppio rilascio di idrocortisone". L'Endocrinologo 14, n.º 1 (febrero de 2013): 42. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346037.

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Andreula, C., A. Carella, M. M. Colombo, R. De Blasi, A. J. Klaveness, A. Mazza, F. Simionato y G. Scotti. "Valutazione della sicurezza ed efficacia di iodixanolo 270 mgI/ml e 320mgI/ml a confronto con iopamidolo 300 mgI/ml nella TC cerebrale". Rivista di Neuroradiologia 6, n.º 4 (noviembre de 1993): 397–400. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600404.

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Resumen
Scopo di questo studio doppio cieco, randomizzato, comparativo a tre gruppi paralleli, è stato il confronto della sicurezza tollerabilità ed efficacia della concentrazione più bassa (270 mgI/ml: 39 pazienti) e più alta (320 mgI/ml: 39 pazienti) di iodixanolo (Visipaque ®), un nuovo mezzo di contrasto iodato non-ionico dimero, con iopamidolo (300 mgI/ml: 40 pazienti) nell'esame di tomografia computerizzata della testa. Le caratteristiche generali dei pazienti risultarono simili nei 3 gruppi di trattamento. Nessuna differenza significativa (p > 0,05) fu riscontrata tra i 3 gruppi di trattamento nella informazione diagnostica, il principale parametro di efficacia (ottimale in 37, 36 e 39 pazienti del gruppo iodixanolo 270, iodixanolo 320 e iopamidolo 300 rispettivamente). I risultati riguardanti la sicurezza non mostrarono nessuna differenza significativa tra i 3 mezzi di contrasto considerati. Su 118 pazienti, 9 accusarono discomfort (7%, 5%, e 10% nel gruppo iodixanolo 270, iodixanolo 320 e iopamidolo 300 rispettivamente) e solo 1 pz. del gruppo iodixanolo 320 mgI/ml presentò un evento avverso diverso dal discomfort (transitoria e lieve nausea, tosse, e dispnea). Il test esatto di Fisher dette p = 0,50 nel confronto tra gruppo iodixanolo 320 e gruppo iopamidolo 300. In conclusione, iodixanolo 270 mgI/ml e 320 mgI/ml risultarono mezzi di contrasto sicuri ed efficaci nell'esame di tomografia computerizzata della testa, e non fu riscontrata nessuna differenza significativa nella sicurezza ed efficacia rispetto a iopamidolo 300 mgI/ml.
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Cucinotta, D., M. A. Aveni Casucci, F. Pedrazzi, O. Ponari, M. Capodaglio, P. Valdina, I. Toxiri et al. "Multicentre Clinical Placebo-Controlled Study with Buflomedil in the Treatment of Mild Dementia of Vascular Origin". Journal of International Medical Research 20, n.º 2 (abril de 1992): 136–49. http://dx.doi.org/10.1177/030006059202000206.

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Resumen
A study was carried out in 73 male or female patients suffering from mild vascular dementia. The experimental protocol involved an initial run-in period (14 days) and subsequent double-blind, randomized treatment with 300 mg buflomedil or placebo given orally twice daily for 90 days. At the end of this treatment period, all patients received buflomedil for a further 90 days and, thereafter, patients received buflomedil or no further treatment for another 90 days. The efficacy of buflomedil was monitored using rating scales and neuropsychological tests. The findings of the study indicate that buflomedil improved the symptoms of vascular dementia; the most improvement was recorded in patients who had received buflomedil for the longest period. Inadequacy, cooperation, psycho-affective disorders, self-care and somatic complaints were positively influenced by buflomedil. The efficacy of buflomedil may be due to its effects on platelet aggregation and improvement in blood flow distribution to the ischaemic brain and oxygenation of brain tissue. E' stato condotto uno studio su 73 pazienti maschi o femmine affetti da leggera demenza vascolare. Il protocollo sperimentale comportava un periodo iniziale preliminare (14 giorni) ed un successivo trattamento randomizzato in doppio cieco con somministrazione orale di 300 mg di buflomedil o di placebo due volte al giorno per 90 giorni. Al termine di tale periodo di trattamento, tutti i pazienti ricevettero buflomedil per ulteriori 90 giorni e poi, per altri 90 giorni, alcuni pazienti continuarono la terapia con buflomedil mentre altri non vennero sottoposti ad alcun trattamento. L'efficacia del buflomedil venne controllata usando scale di valutazione e test neuropsicologici. I risultati dello studio indicano che il buflomedil allevia i sintomi della demenza vascolare. I maggiori miglioramenti vennero riportati nei pazienti ai quali era stato somministrato buflomedil per il periodo più lungo. Problemi di inadeguatezza, cooperazione, psico-affettività, cura della propria persona e disturbi somatici furono tutti positivamente influenzati dal buflomedil. L'efficacia di questo farmaco potrebbe essere attribuita ai propri effetti sull'aggregazione delle piastrine, sulla migliore distribuzione del flusso ematico nel cervello ischemico e sull'ossigenazione dei tessuti cerebrali.
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Infante, Marco y Andrea Fabbri. "La liraglutide aumenta i tassi di gravidanza dopo IVF in donne obese con PCOS e scarsa risposta alle terapie di prima linea: uno studio pilota randomizzato". L'Endocrinologo 19, n.º 6 (diciembre de 2018): 331–32. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-00503-y.

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Johannsson, G., A. G. Nilsson, R. Bergthorsdottir, P. Burman, P. Dahlqvist, B. Ekman, B. E. Engström et al. "Miglioramento del profilo di cortisolo e dell’outcome clinico in pazienti con malattia di Addison: studio prospettico randomizzato con una nuova formulazione di idrocortisone a rilascio prolungato". L'Endocrinologo 13, n.º 2 (abril de 2012): 88–89. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344893.

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Marinò, Michele. "Ablazione del residuo tiroideo mediante radioiodio dopo preparazione con TSH umano ricombinante in pazienti con oftalmopatia basedowiana di grado lieve-medio: uno studio prospettico, randomizzato in singolo cieco". L'Endocrinologo 15, n.º 2 (abril de 2014): 97–98. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-014-0029-6.

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MARSELLA, P., S. GIANNANTONIO, A. SCORPECCI, F. PIANESI, M. MICARDI y A. RESCA. "Ruolo della stimolazione bimodale nello sviluppo delle abilità percettivo-uditive nei bambini con impianto cocleare monolaterale". Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, n.º 6 (diciembre de 2015): 442–48. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-617.

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Resumen
Il presente studio prospettico randomizzato ha lo scopo di valutare le differenze che emergono tra una stimolazione bimodale e una elettrica monolaterale nei bambini sordi, in particolare in termini di sviluppo delle abilità percettivo-uditive. Sono stati arruolati 39 bambini di età compresa tra i 12 e 36 mesi di vita, affetti da ipoacusia neurosensoriale bilaterale severo-profonda con residui uditivi in almeno un orecchio. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a impianto cocleare monolaterale: 21 di questi indossavano solo l’impianto (stimolazione elettrica monolaterale, Gruppo 1) mentre i restanti 18 utilizzavano l’impianto da una parte e la protesi acustica controlaterale dall’altra (stimolazione bimodale, Gruppo 2). Ciascuno di questi pazienti è stato sottoposto a una batteria di test progettata per valutare le abilità percettivo-uditive preverbali e verbali immediatamente prima e a distanza di 6 e 12 mesi dall’intervento di impianto cocleare. Non si è apprezzata una differenza statisticamente significativa tra i gruppi al tempo 0, mentre a 6 e 12 mesi dall’impianto i pazienti con stimolazione bimodale ottenevano in ogni test somministrato prestazioni migliori del gruppo con sola stimolazione elettrica monolaterale. Di conseguenza, nonostante la sordità/udito monolaterale non infici l’acuità uditiva in situazioni d’ascolto semplici, l’uso contemporaneo dell’impianto e della protesi (udito binaurale attraverso una stimolazione bimodale) garantisce un vantaggio nella acquisizione delle abilità percettivo-uditive, consistente nel raggiungimento delle tappe dello sviluppo percettivo più velocemente e in maggiore quantità rispetto ai bambini con solo un impianto cocleare. Perciò, mantenere attiva la rete nervosa uditiva controlaterale, anche se non dominante nel determinare l’acuità uditiva, garantisce dei benefici rispetto al non uso del dispositivo. Queste informazioni possono rappresentare un’evidenza iniziale per stabilire linee guida condivise per la migliore gestione riabilitativa dei pazienti sottoposti a intervento di impianto cocleare, e possibilmente fornire un’evidenza scientifica solida al fine di una indicazione certa all’impianto cocleare bilaterale.
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Amadori, Dino y Muller Fabbri. "Doxorubicina e Paclitaxel versus 5-Fluorouracile, Doxorubicina e Ciclofosfamide Come Trattamento di Prima Linea in Donne Affette da Carcinoma Mammario Metastatico: Risultati Finali di uno Studio Multicentrico Randomizzato di Fase III". Tumori Journal 87, n.º 5 (septiembre de 2001): 17–18. http://dx.doi.org/10.1177/030089160108700530.

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Galimberti, G., G. Berlot, F. Iscra y A. Gullo. "L'anestesia combinata epidurale e generale versus l'anestesia generale nel paziente urologico anziano ad alto rischio. Uno studio clinico prospettico e randomizzato: Combined epidural and general anaesthesia versus general anaesthesia in high-risk urological elderly patients. A prospective randomised trial". Urologia Journal 65, n.º 2 (abril de 1998): 212–14. http://dx.doi.org/10.1177/039156039806500203.

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Resumen
Twenty-eight elderly high-risk (ASA 3) patients undergoing elective major urological surgery were prospectively randomised to receive either combined epidural and general anaesthesia (CEGA) or general anaesthesia (GA). The use of intraoperative vasopressors was significantly higher in the CEGA group (p<0.001). There was no significant difference between groups with regard to blood loss, volume replacement, postoperative complications and mortality. The CEGA allowed saving of inhalatory anaesthetic agents (p<0.001) and a shorter total hospital stay than GA (p<0.0044). The authors conclude that the CEGA exerted a significant beneficial effect on the intraoperative outcome in a group of high-risk surgical patients.
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Migliaccio, Silvia. "Effetto della supplementazione con la vitamina D associato alla perdita di peso indotta dalla dieta sulla meta-infiammazione e sulla massa grassa in soggetti obesi con deficit di vitamina D: uno studio clinico in doppio cieco randomizzato e controllato con placebo". L'Endocrinologo 19, n.º 6 (diciembre de 2018): 335–36. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-00505-w.

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Cavalli, Andrea y Giuseppe Pontoriero. "Emodiafiltrazione e sopravvivenza: cosa abbiamo imparato dai più recenti studi clinici controllati?" Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, n.º 1 (3 de agosto de 2013): 72–76. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1009.

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Resumen
Oggigiorno, è opinione comune che, rispetto all'emodialisi standard (HD), l'emodiafiltrazione on-line (HDF) possa consentire migliori risultati in termini di tolleranza intradialitica, stato nutrizionale, mantenimento della funzione renale residua, responsività all'eritropoietina e controllo della fosforemia. Tuttavia, finora, gli studi controllati non sono stati in grado di dimostrare la superiorità dell'HDF nel ridurre la morbilità e la mortalità. Due recenti studi prospettici, randomizzati e controllati, il “Convective Transport Study” (CONTRAST) e il “Comparison of Post-dilution Online Haemodiafiltration and Haemodialysis” (TURKISH OL-HDF STUDY), hanno confrontato la sopravvivenza e gli eventi cardiovascolari in HDF e in HD. Benché fossero studi ampi e appositamente disegnati per valutare questo importante outcome, non è stato possibile trovare differenze significative tra i due trattamenti (HDF vs HD low-flux nel CONTRAST e HDF vs HD high-flux nel TURKISH STUDY). In analisi post-hoc, entrambi gli studi hanno mostrato come alti volumi convettivi fossero associati a una migliore prognosi, anche se questi risultati devono essere considerati solo “generatori di ipotesi” e necessitano di essere testati in adeguati trial. I risultati derivanti dallo studio spagnolo e francese, non ancora pubblicati, ci aiuteranno a comprendere meglio l'importanza dell'HDF nella pratica clinica quotidiana.
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Luppino, Olga Ines, Gemma Battagliese, Maria Caccetta, Chiara Baglioni, Silvia Carlucci, Alessandra Mancini, Sabina Marianelli y Carlo Buonanno. "Efficacia dei programmi di intervento cognitivo-comportamentali per i disturbi esternalizzanti in etŕ evolutiva: una metanalisi". QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, n.º 31 (diciembre de 2012): 47–50. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031005.

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Resumen
I disturbi esternalizzanti rappresentano la piu comune e persistente forma di disadattamento nell'infanzia. Proprio per questo motivo lo sviluppo di trattamenti basati sull'evidenza costituisce un'urgenza sociale. L'obiettivo del presente studio e quello di condurre una metaanalisi sistematica e quantitativa di studi randomizzati controllati finalizzati a valutare l'efficacia di programmi di intervento psicologico sui disturbi esternalizzanti in eta evolutiva. La ricerca bibliografica e stata condotta sulle banche dati PsycInfo e PsycArticles, Medline, PubMed ed EBSCO. Gli articoli sono stati selezionati e valutatati da giudici indipendenti. Dai risultati si evince che i trattamenti cognitivo comportamentali sono efficaci nel trattamento delle condotte esternalizzanti, quando invece si prendono in considerazione i comportamenti internalizzanti e la depressione materna non si evincono differenze significative tra il gruppo sperimentale trattato con interventi cognitivo-comportamentali ed il gruppo di controllo. Al fine di produrre un miglioramento del funzionamento globale i trattamenti per le condotte esternalizzanti potrebbero beneficiare di interventi diretti ai sintomi internalizzanti del bambino e alla depressione genitoriale.
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