Literatura académica sobre el tema "Strumenti di tutela"

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Artículos de revistas sobre el tema "Strumenti di tutela"

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Aristei, Luna. "Il Ministero della Transizione Ecologica e la sostenibilità dello sviluppo economico". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 2 (julio de 2022): 102–27. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-002007.

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Con la creazione del Ministero della Transizione Ecologica si assume una nuova consapevolezza sulla sostenibilità intesa non solo quale tutela dei fattori ambientali ma come vera e propria transizione verde. Tale concetto è il fulcro dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green Deal comunitario che stabiliscono obiettivi green il cui perseguimento è stato recentemente rafforzato dai diversi strumenti finanziari comunitari. A livello nazionale, già gli strumenti di mercato consentivano di orientare i flussi economici verso pratiche "verdi" ma il recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può essere ritenuto lo strumento economico necessario a contribuire alla transizione ecologica grazie anche al ruolo dello stesso Ministero.
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Orioli, Valentina, Andrea Ugolini y Chiara Mariotti. "Patrimonio mondiale UNESCO: brandizzazione o cultura della gestione? Lo scenario dei siti emiliano-romagnoli". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 133 (marzo de 2022): 56–81. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133003.

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Con particolare riferimento alle città emiliano-romagnole già sito UNESCO, il presente contributo indaga cosa significhi essere "patrimonio dell'umanità" e verifica le opportunità che quell'etichetta può innescare in termini di relazione fra politiche ordinarie, di pianificazione e tutela, e strumenti specifici della gestione UNESCO, nonché di moltiplicazione di benefici dal sito tutelato al tessuto urbano storico.
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Pertile, Marco. "Gli obblighi di diligenza delle imprese e i minerali provenienti da zone di conflitto: riflessioni sull'origine e sulla rilevanza del concetto di conflict minerals". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 171 (diciembre de 2021): 391–420. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-171002.

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Il presente contributo esamina la relazione tra i più recenti strumenti giuridici sulla due diligence obbligatoria, adottati o in via di adozione a livello statale e sovranazionale, e i precedenti strumenti sui conflict minerals. L'analisi dimostra che gli strumenti recenti, pur prevedendo per le imprese obblighi di diligenza ad ampio spettro, non regolano in modo specifico le situazioni di conflitto armato. Gli strumenti precedenti sui conflict minerals prevedono invece forme di due diligence asimmetrica che regolano in modo parzialmente difforme le relazioni tra le imprese e i governi, da un lato, e quelle tra le imprese e gli insorti, dall'altro. L'autore ritiene che gli obblighi di due diligence in situazioni di conflitto dovrebbero ispirarsi a parametri ugualmente applicabili a tutte le parti. I nuovi strumenti di due diligence generale dovrebbero (o avrebbero dovuto) disciplinare gli obblighi di diligenza delle imprese in tutti i contesti, attraverso il riferimento alle norme sulla tutela dei diritti umani e al diritto internazionale umanitario.
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Annese, Mariella y Letizia Chiapperino. "L'area protetta come dotazione territoriale per una rinnovata fruizione della costa". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 132 (noviembre de 2021): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132003.

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Resumen
Partendo dal case study di Costa Ripagnola, il contributo riflette sulla capacita degli strumenti di tutela di attribuire nuovi significati all'area protetta per fronteggiare le crescenti pressioni antropiche. La strategia di tutela, contesto da cui muove questa riflessione, dovrebbe considerare il paesaggio tanto secondo la tradizionale nozione di "patrimonio identitario" da conservare, quanto di risorsa strategica per sperimentare nuovi indirizzi di integrazione con le politiche di governance.
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Troiano, Stefania y Francesco Marangon. "I Payments for Ecosystem Services: opportunitŕ di sviluppo nella tutela delle risorse paesaggistico-ambientali". ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, n.º 3 (noviembre de 2011): 87–113. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003006.

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Resumen
La protezione del paesaggio č stata per lungo tempo affidata alla Pubblica Amministrazione, che per lo svolgimento di questo compito si č avvalsa degli strumenti vincolistici. Questi ultimi, perň, si sono dimostrati incapaci di far fronte alle conseguenze negative derivanti dall'abbandono dei terreni. Questa constatazione ed il declino delle risorse finanziarie stanziate a favore della protezione delle risorse paesaggistico-ambientali hanno favorito l'affermarsi di strumenti alternativi, quali gli strumenti economici per la tutela delle risorse paesaggistico-ambientali, che prevedono un ruolo preponderante degli attori privati. In base agli studi sulla valutazione monetaria e non monetaria dei beni paesaggistico- ambientali condotti negli ultimi anni, che hanno consentito, da un lato, di individuare le caratteristiche che rendono attraente un paesaggio, e, dall'altro lato, di identificare la disponibilitŕ a pagare per fruire di un servizio paesaggistico-ambientale, l'articolo descrive le possibilitŕ di creazione di un mercato per i servizi derivanti dalla protezione del paesaggio. Viene approfondito, in particolare, il caso dei Payments for Ecosystem Services (PES), strumenti economici utilizzati a favore della conservazione/ valorizzazione dei servizi forniti dalle risorse paesaggistico-ambientali. Dopo una sintetica analisi di questa strumentazione, l'articolo si sofferma sulle prospettive di sviluppo in Italia di specifiche categorie di PES, che hanno per oggetto alcune risorse paesaggistico- ambientali preferite dagli utenti.
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Gragnoli, Enrico. "Gli strumenti di tutela del reddito di fronte alla crisi finanziaria". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 136 (diciembre de 2012): 573–618. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136003.

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Lo scritto si occupa della crisi dello stato sociale e dei suoi riflessi sulla effettivitŕ dei principi costituzionali. L'autore si sofferma sugli istituti di tutela del reddito e, in particolare, sul c.d. «reddito di cittadinanza», considerato non conforme ai principi costituzionali sul lavoro. Si esaminano le relazioni tra il contesto istituzionale e il settore privato. In particolare, si analizza il ruolo attribuito agli enti bilaterali. Il saggio studia il nesso tra politiche attive e passive di promozione e di difesa dell'occupazione, nonché il ruolo svolto dalle regioni. Infine, si individua nel sistema dei trattamenti in deroga e nella sua disciplina, il sintomo piů evidente di disarticolazione del sistema protettivo.
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Majeli, Gianluca. "Tutelare i beni culturali: verifiche sull'attività della Soprintendenza ai Monumenti per la Sicilia Orientale nella Catania degli anni Cinquanta". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 1 (julio de 2022): 45–63. http://dx.doi.org/10.3280/asso2021-001003.

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Il saggio propone un'analisi storica degli interventi di promozione e tutela dei beni culturali a Catania nel secondo dopoguerra, periodo in cui sono emerse in maniera più dirompente le contraddizioni tra la tensione alla crescita economica, anche grazie a uno sviluppo edilizio spesso incontrollato, e la tutela monumentale, archeologica e paesaggistica, munita di strumenti normativi e tecnico-operativi.
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Enrichens, Arianna. "Violenza di genere e violenza assistita: la prospettiva di genere nell'uso degli strumenti civilistici di tutela e prevenzione". MINORIGIUSTIZIA, n.º 3 (enero de 2021): 115–24. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003012.

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In questo articolo ci si propone di tracciare un quadro, secondo un approccio di genere, degli strumenti di tutela civilistica che il nostro ordinamento offre alle donne, ai loro figli e alle loro figlie, offesi dalla violenza maschile. Si analizzeranno pertanto anzitutto le caratteristiche specifiche delle dinamiche violente delle relazioni familiari, differenziandole da quelle tout court conflittuali e dando valore all'autodeterminazione della donna nei percorsi di affrancamento. Si evidenzierà, quindi, l'importanza di riconoscere nella pratica giudiziaria civile inerente la separazione, il divorzio e l'affidamento della prole minorenne la rilevanza della violenza assistita ai fini delle decisioni a tutela della prole, stigmatizzando gli stereotipi purtroppo ancora esistenti.
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Spina, Luciano. "Il "codice rosso" e la tutela della vittima minorenne". MINORIGIUSTIZIA, n.º 1 (septiembre de 2020): 144–58. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001015.

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Resumen
La violenza domestica e quella di genere costituiscono un grave fenomeno che non si esaurisce all'emergenza di un periodo limitato di tempo, ma rappresenta piuttosto un dato di carattere cronico a livello mondiale. Con il c.d. "codice rosso" sono stati approntati ulteriori strumenti normativi, oltre a quelli già esistenti, che mirano alla realizzazione tempestiva di interventi, cautelari o di prevenzione, a tutela delle vittime dei reati di violenza, che presuppongono l'obbligo di audizione della vittima da parte del pubblico ministero nei tre giorni dalla denuncia. Quella della vittima minorenne rappresenta però una peculiare posizione, posto che vengono in rilevo esigenze di tutela in materia civile e segretezza degli atti dell'indagine penale, che richiedono un coordinamento tra diverse autorità giudiziarie e i diversi operatori psico-sociali coinvolti, talvolta difficile da realizzare anche per la poca chiarezza dei riferimenti normativi. È richiesto quindi un approccio interdisciplinare e una particolare specializzazione degli operatori nel sapersi relazionare al minore, in modo da evitare che la gestione del processo possa costituire un danno ulteriore, con conseguente vittimizzazione secondaria. In particolare, occorre ridurre le audizioni al minimo necessario, privilegiando lo strumento dell'incidente probatorio, unica prova in senso tecnico utilizzabile anche nelle successive fasi del giudizio, che deve essere effettuato in modo scrupoloso, con la collaborazione di professionisti che siano effettivamente formati ed esperti in materia.
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Bruno, Francesco. "Inquinamento del territorio rurale e Pac". AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, n.º 2 (octubre de 2011): 29–52. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002004.

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Resumen
All'obiettivo di creare un sistema agricolo competitivo nei mercati mondiali, garante allo stesso tempo della salute dei consumatori, si accompagna l'esigenza di sviluppare le aree rurali, tutelare il territorio e proteggere l'ambiente. Protagonista è l'impresa agricola nella sua accezione multifunzionale, producendo essa non più (o non solo) beni (i prodotti agricoli), ma anche servizi ambientali e territoriali, nell'ambito di un modello di sviluppo endogeno e flessibile delle aree rurali. E proprio nel mercato dei servizi collegati alla tutela e alla conservazione dell'ambiente, caratterizzato dalla crescente domanda di qualità ambientale, l'impresa agricola non dotata di strumenti tali da poter competere nel mercato globalizzato dei beni, trova un naturale "sbocco" per la produzione di servizi legati alle sue specifiche caratteristiche territoriali. Tuttavia, se gli obiettivi che la nuova Politica di sviluppo delle aree rurali intende perseguire sono chiaramente desumibili dal contesto normativo, non altrettanto si può dire degli strumenti che si intende utilizzare, delle pronunce contrastanti dei giudici e della normativa ambientale e urbanistica.
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Tesis sobre el tema "Strumenti di tutela"

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Clarich, Federica <1988&gt. "Gli strumenti di tutela di imprese e consumatori nello scenario di internet". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7621.

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PARINI, Maria Margherita. "Terzo contratto e strumenti di tutela forniti all' "imprenditore debole"". Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2010. http://hdl.handle.net/11562/341728.

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Resumen
la tesi di ricerca mira a cercare di verificare se sia possibile costruire una categoria normativa relativa al "terzo contratto" e quali siano gli strumenti di tutela forniti all'imprenditore debole.
The thesis try to see if we can build a category of regulation on "third contract", and what are the remedies of protection provided to the entrepreneur weak.
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GIOBBI, MANUELA. "Contratti di investimento in strumenti finanziari, regole di comportamento e tutela del risparmiatore". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/241999.

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Scarano, Vincenzo Maria. "Lo status di rifugiato. Strumenti di tutela e procedure di accoglienza nel diritto interno, internazionale e dell'Unione Europea". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2013. http://hdl.handle.net/11695/66435.

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Resumen
CAPITOLO I – Il regime giuridico internazionale in materia di trattamento degli stranieri. Il capitolo si pone l'obiettivo di analizzare la disciplina internazionale di carattere generale in materia di trattamento degli stranieri, ponendo l'attenzione sulla nozione di straniero sullo standard di trattamento nazionale ed internazionale garantito e sulle norme internazionali vigenti. Inoltre, particolare attenzione viene rivolta agli istituti dell'ammissione e dell'espulsione dello straniero, intesi come strumento di controllo e di tutela da parte dello Stato. CAPITOLO II – Status di rifugiato e asilo nel diritto internazionale. Il secondo capitolo concentra la sua attenzione, e ne avvia l'analisi nel dettaglio, su una particolare figura di straniero: il rifugiato. Pertanto, viene analizzato lo status di rifugiato sia su un piano definitorio e nozionistico, sia sul piano degli istituti ad esso sotteso concentrando comunque l'analisi sul diritto di asilo e sul principio del non refoulement. CAPITOLO III – Strumenti di tutela nel diritto internazionale. Il capitolo III è la diretta conseguenza del precedente, in quanto, dopo aver fornito il quadro nozionistico relativo allo status di rifugiato, l'elaborato si pone l'obiettivo di studiare nel dettaglio tutti gli strumenti messi a disposizione dalla comunità internazionale per fronteggiare la problematica legata all'argomento. Infatti, si pone l'attenzione non solo sulle principali convenzioni in materia di rifugiati (prima fra tutte la Convenzione di Ginevra del 1951), ma anche sulle attività delle organizzazioni internazionali governative e non che operano specificatamente a tutela ed assistenza dei rifugiato. Infine, vengono trattate altre due forme di tutela quali la protezione temporanea ed il rimpatrio volontario.
CHAPTER I - The international legal regime for the treatment of foreigners. The chapter aims to analyze the international framework of a general nature concerning the treatment of aliens, focusing on the notion of the foreign national and international standards of treatment guaranteed and international standards. In addition, special attention is paid to the institutions of the admission and expulsion of foreigners, intended as a means of control and protection by the State. CHAPTER II - Status of refugee and asylum in international law. The second chapter focuses his attention, and starts the analysis in detail, of a particular kind of stranger, the refugee. Therefore, it is analyzed the status of refugee is on a definitional and factual knowledge, both in terms of its underlying institutions, however, the analysis focused on the right to asylum and the principle of non-refoulement. CHAPTER III - Instruments of protection in international law. Chapter III is a direct consequence of the previous one, because, after having provided the framework notional Relating to the Status of Refugees, the elaborate aims to study in detail all the tools made available by the international community to tackle the problem related to the topic. In fact, it focuses not only on the main conventions on refugees (most notably the Geneva Convention of 1951), but also on the activities of international organizations, governmental and non-operating specifically for the protection and assistance of refugees. Finally, on discusses two other forms of protection such as temporary protection and voluntary repatriation.
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Lenoci, Maria Concetta <1988&gt. "La tutela del marchio d'impresa in Cina e in Italia: contraffazione e strumenti di contrasto". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2842.

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Resumen
Questa tesi fornisce una analisi comprensiva delle normative, internazionali e nazionali, che regolano la disciplina del marchio d’impresa in Cina e in Italia. Negli ultimi decenni, a causa dei frequenti episodi di contraffazione divenuti una pratica sistematica e pervasiva nella moderna industria, l’importanza della tutela del marchio è cresciuta considerevolmente. La regolamentazione di questa disciplina ha lo scopo di tutelare interessi individuali e collettivi meritevoli di protezione in un mercato, altrimenti selvaggio. La scelta di comparare due così diverse realtà come la Cina e l’Italia non è casuale; questa dissertazione, infatti, si propone di fornire un’analisi approfondita delle rispettive legislazioni nazionali in materia, mettendo in evidenza l'evoluzione della disciplina della proprietà intellettuale e l’atteggiamento della Cina dopo il suo accesso alla WTO nel 2001. Quest’ultima si trova oggi in una fase di grande trasformazione, in cui l’adattamento delle norme interne a quelle internazionali e le continue modifiche della disciplina codicistica, seppur mostrando un elevato grado di maturità, non sembrano ancora sufficienti a soddisfare le esigenze di un Paese che è passato in soli due decenni dal più rigido statalismo alla condizione di gigante economico. Nonostante gli evidenti miglioramenti, le stime degli illeciti in materia di contraffazione vedono ancora la Cina come protagonista indiscussa. Si farà riferimento inoltre ad alcuni casi concreti di violazione del diritto di uso esclusivo del marchio d’impresa e si cercherà di dare un’interpretazione delle nuove tendenze cinesi nella risoluzione delle controversie in materia di marchi in capo all’organo giurisdizionale della WTO. Si discorrerà degli strumenti di contrasto alla contraffazione presenti, e ci si chiederà se i progetti di cooperazione, in particolare quelli realizzati tra l’ Italia e la Cina abbiano svolto e possano ancora svolgere un ruolo decisivo al fine del raggiungimento di tale obiettivo.
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DE, VIRGILIO TIZIANA VALERIANA. "Tecnopatie lavorative: profili evolutivi di rischio e strumenti di tutela. Malattie professionali da esposizione ad agenti chimici, amianto e silice cristallina. Accertamento eziologico tra profili di responsabilità e tutela". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28658.

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GALLI, LAURA. "Le nuove forme di pirateria marittima e gli strumenti assicurativi a tutela della nave e dell'equipaggio". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/131188.

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Piracy exists since the dawn of navigation and affected all coastal populations, within them, there are groups dedicated to it. By the Phoenicians, the Etruscans, the Greeks pirates, history is full of stories of trips haunted by the threat of piracy. In the Roman conception handed down so far, the pirates were conceived as enemies of all mankind, for the violence in order to kill. They were, therefore, considered a kind of dangerous criminals, who could freely hunt by anyone, as well as any State today can pursue the pirate attack when it occurs on the high seas, or in a marine space not subject, in fact, to the jurisdiction of any. The high seas constitutes, therefore, an essential element of the definition of piracy as contained in UNCLOS, or "acts of depredation (animus furandi) or violence committed on the high sea or in areas not under the jurisdiction of any State for private ends by the crew of a ship or a private aircraft against another ship or a private aircraft "and it is distinct from the cases of" armed robbery at sea ", or any act of boarding any ship with the intent to commit a theft or other crime having the ability to use force in the course of the action, regardless of the reasons for which it is committed. What makes piracy similar to other figures, such as terrorism. And it is the conception of private or political order that perhaps, in this writer's opinion, should be thorough and filled by a review of the definitions contained in International Conventions and in national law. Even in the Italian legal system, the definition of piracy is not unanimous either sharing in the doctrine nor in jurisprudence because of the complexity of the concept that it represents and the heterogeneity of sources, both international and domestic. important and essential step in fighting and preventing piracy is the law August 2, 2011 n. 130 with the aim of protecting the Italian ships in transit in international sea areas at risk piracy. This law provides for the possibility, through specific agreements concluded between shipowners and Italian Ministry of Defence, with economic burdens of the first, to take on Military Protection. The subsequent amendments introduced by D.M. 266/2012, states that the owners can use, alternatively, special security guards, similar to international contractors after specific licenses and special training courses. Piracy (especially in some sea areas in the world) involves high costs with an impact on the shipping companies, crews and maritime traffic, including the insurance costs incurred for compensation, the losses and the ransom paid to the pirates, which is regulated under English law, which hedging policies relating to both the ship and cargo, and crew. And in reference to this last element that are controversial issues arose, regulated differently depending on the legal system.
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BENVENUTI, EDOARDO. "LA GIURISDIZIONE IN MATERIA CIVILE E COMMERCIALE NEI CONFRONTI DI SOGGETTI DOMICILIATI IN STATI TERZI NELLA PROSPETTIVA DEL DIRITTO DI ACCESSO A STRUMENTI DI TUTELA EFFETTIVA NELL¿UE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/916377.

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Resumen
Access to justice is probably the main component of the right to a fair trial, the observance of which is imposed on the Member States of the European Union by virtue of a number of rules, both internal and supranational, which highlight its importance not only as an autonomous right deserving protection, but also as an essential tool for ensuring the protection of other fundamental rights. These rules have been developed in order to clarify the scope of the right in question, the content of which has been progressively enriched (in particular) by reference to the notion of ‘effective access to justice’, since the protection of fundamental rights requires the availability, in the judicial system, of a set of procedural and substantive means, which are capable to give an effective satisfaction of the claims brought by the plaintiff against the defendant. In cross-border situations, the need to ensure effective access to justice is met, in the first place, through private international law rules on jurisdiction. As regards to civil and commercial matters, these aspects are largely governed by Regulation (EU) No 1215/2012, whose rules on jurisdiction, with a few notable exceptions, only applies when the defendant is domiciled in a Member State. Such a situation seems to give rise to some criticisms, in particular if one considers that the need to ensure access to effective judicial remedies seems to be observed, first of all, in those cases which present a particular connection with one or more non-Member States, and therefore also with respect to those disputes in which the defendant is domiciled outside the European Union. On the basis of such considerations, the present work assesses the opportunity of extending the scope of application of Regulation (EU) No 1215/2012. Indeed, although the possibility to proceed with such an extension has already been considered (and finally ruled out during the recasting process of the former Regulation (EC) No 44/2001), the question is still relevant and requires a deeper analysis of this profile. In particular, after having reconstructed the content of the right of access to effective judicial remedies, it assesses whether an obligation to provide the victims of certain kind of infringement (e.g. gross violations) with access to a court within the EU exists. Such an analysis is carried out not only through the lens of some recent proposals and recommendations, but also in the light of EU substantive law, which increasingly seeks to apply in an extra-territorial way, i.e. with respect to matters not entirely circumscribed within the borders of the Member States.
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SAPONARO, MICHELE. "LA RESPONSABILITA' DELLE AGENZIE DI RATING NEI CONFRONTI DEITERZI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1550.

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Resumen
L’oggetto del presente lavoro è rappresentato dall'esame del rapporto tra l'attuale regolamentazione delle agenzie di rating e le regole di responsabilità civile cui le stesse agenzie possono essere assoggettate, anche alla luce del trattamento normativo riservato alle agenzie di rating dalla legislazione e dalla giurisprudenza statunitensi e delle teorie sviluppate dalla dottrina sul tema della responsabilità da informazione inesatta al mercato. L’attuale regolamentazione introdotta dall'Unione Europea svolge un ruolo determinante sia sotto il profilo dell'individuazione del fondamento della responsabilità, sia sotto quello della ricostruzione degli obblighi, della diligenza e della causalità materiale e giuridica. La disciplina comunitaria, anche alla luce della giurisprudenza statunitense, consente di prospettare uno scenario in cui i rater sono soggetti a regole di responsabilità differenziate in ragione del diverso status riconosciuto dalla normativa rilevante. La nuova regolamentazione comunitaria è chiamata a svolgere il duplice ruolo di fondare una sorta di private action da inadempimento in capo a qualunque investitore nei confronti di un’agenzia registrata e di contribuire a definire il perimetro degli obblighi esigibili da parte dell’agenzia, rafforzando la posizione del terzo investitore danneggiato dal rating inesatto e fornendo un efficace supporto agli strumenti di tutela di tipo pubblicistico.
The present work is focused on the examination of the relationship between the current regulation of credit rating agencies and the rules of civil liability to which agencies may be subject to, in light of the regulatory treatment of the U.S. credit rating agencies, both according legislation and case law, and the legal theories developed on the case of liability for incorrect information to the market. The regulation introduced by the European Union plays a major role to find out the basis of liability, the duties of diligence and the legal and material causality nexus. EU regulation, in light of U.S. case law, can envisage a scenario in which the raters are subject to different rules of liability on the basis of the different status recognized by the relevant legislation. The new EU regulation is called to play a dual role: to establish, although not explicitly, a sort of private action for negligence on the part of investors against a registered agency, and to help in defining the scope of the obligations of the credit rating agency, strengthening the position of the third investor damaged by inaccurate ratings and providing an useful support to the public enforcement remedies.
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SAPONARO, MICHELE. "LA RESPONSABILITA' DELLE AGENZIE DI RATING NEI CONFRONTI DEITERZI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1550.

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L’oggetto del presente lavoro è rappresentato dall'esame del rapporto tra l'attuale regolamentazione delle agenzie di rating e le regole di responsabilità civile cui le stesse agenzie possono essere assoggettate, anche alla luce del trattamento normativo riservato alle agenzie di rating dalla legislazione e dalla giurisprudenza statunitensi e delle teorie sviluppate dalla dottrina sul tema della responsabilità da informazione inesatta al mercato. L’attuale regolamentazione introdotta dall'Unione Europea svolge un ruolo determinante sia sotto il profilo dell'individuazione del fondamento della responsabilità, sia sotto quello della ricostruzione degli obblighi, della diligenza e della causalità materiale e giuridica. La disciplina comunitaria, anche alla luce della giurisprudenza statunitense, consente di prospettare uno scenario in cui i rater sono soggetti a regole di responsabilità differenziate in ragione del diverso status riconosciuto dalla normativa rilevante. La nuova regolamentazione comunitaria è chiamata a svolgere il duplice ruolo di fondare una sorta di private action da inadempimento in capo a qualunque investitore nei confronti di un’agenzia registrata e di contribuire a definire il perimetro degli obblighi esigibili da parte dell’agenzia, rafforzando la posizione del terzo investitore danneggiato dal rating inesatto e fornendo un efficace supporto agli strumenti di tutela di tipo pubblicistico.
The present work is focused on the examination of the relationship between the current regulation of credit rating agencies and the rules of civil liability to which agencies may be subject to, in light of the regulatory treatment of the U.S. credit rating agencies, both according legislation and case law, and the legal theories developed on the case of liability for incorrect information to the market. The regulation introduced by the European Union plays a major role to find out the basis of liability, the duties of diligence and the legal and material causality nexus. EU regulation, in light of U.S. case law, can envisage a scenario in which the raters are subject to different rules of liability on the basis of the different status recognized by the relevant legislation. The new EU regulation is called to play a dual role: to establish, although not explicitly, a sort of private action for negligence on the part of investors against a registered agency, and to help in defining the scope of the obligations of the credit rating agency, strengthening the position of the third investor damaged by inaccurate ratings and providing an useful support to the public enforcement remedies.
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Libros sobre el tema "Strumenti di tutela"

1

Circolazione del denaro e strumenti di tutela. 2a ed. Napoli: Editoriale scientifica, 2012.

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2

Consoletti, Antonella. Mobbing e discriminazioni sul luogo di lavoro, analisi e strumenti di tutela. Torino: Giappichelli, 2010.

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3

Cafagno, Maurizio. Principi e strumenti di tutela dell'ambiente come sistema complesso, adattativo, comune. Torino: G. Giappichelli, 2007.

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4

Nastasi, Vincenzo. Crisi bancarie e tutela dei depositanti: Nuovi strumenti e linee di riforma. Bologna: Società Editrice il Mulino, 1988.

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5

Nastasi, Vincenzo. Crisi bancarie e tutela dei depositanti: Nuovi strumenti e linee di riforma. Bologna: Società editrice il Mulino, 1988.

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6

Gigliola, Terenna, ed. Le donazioni di strumenti scientifici e medici. Siena: Nuova immagine, 2003.

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7

Serbati, Sara. La tutela dei bambini: Teorie e strumenti di intervento con le famiglie vulnerabili. Roma: Carocci editore, 2013.

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8

Suatoni, Sandra. Gli strumenti musicali: Dallo spettacolo al museo spettacolare : tutela, valorizzazione, museologia, museografia : l'esempio del museo nazionale degli strumenti musicali. Roma: UniversItalia, 2019.

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9

Leocata, Marco. I diritti del socio di società di capitali all'acquisto delle partecipazioni sociali: Natura giuridica e strumenti di tutela. [Padova]: CEDAM, Casa editrice dott. Antonio Milani, 2012.

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Vipiana, Piera Maria y Alessandro Paire. Il diritto dell'ambiente salubre, gli strumenti di tutela: Lo status quo e le prospettive. Milano: Giuffrè, 2005.

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Capítulos de libros sobre el tema "Strumenti di tutela"

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Zoli, Carlo. "Il puzzle dei licenziamenti ed il bilanciamento dei valori tra tecniche di controllo e strumenti di tutela". En Studi e saggi, 235–64. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-484-7.16.

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Resumen
This paper deals with the issue of dismissals, focusing both on the control techniques regarding the power to dismiss, as well as on forms of workers’ protection. It reconstructs the evolution of the more recent legislative reforms, examining how they have balanced the founding values of the Italian legal system. In this context, sentence n. 194/2018 of the Consitutional Court takes on fundamental importance. It provides essential systematic principles and guidelines, which both the Legislator and judges can refer to, even when there are complex problems of interpretation and unconstitutional aspects. Consequently, once again, the Legislator may need to intervene.
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Actas de conferencias sobre el tema "Strumenti di tutela"

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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Resumen
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Rossi, Gabriele, Massimo Leserri y Alma Benitez Calle. "Dry stone architecture: the survey as a tool to safeguard the risk of morphological or formal homologation". En HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15606.

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Resumen
Ci sono esempi unici e variegati di costruzioni in pietra a secco nella regione mediterranea, il cui interesse, in Puglia (Italia) e attestato negli ultimi decenni, ha determinato un atteggiamento speculativo che ha permesso a queste architetture vernacolari di acquisire un notevole valore economico. Di conseguenza, oltre alle azioni supportate dai regolamenti comunali e dagli strumenti di pianificazione sia locale che regionale, è necessario individuarne il valore culturale e le peculiarità, tutte necessarie per attuare politiche consapevoli per una corretta tutela e conservazione. Ci proponiamo in particolare di concentrarci sul rilievo di queste architetture all'interno di questo contributo, un argomento trascurato di una certa complessità, al fine di proporre una serie di riflessioni che supportino l'attività di coloro che intendono intervenire su questi manufatti. Infatti, la loro componente plastica e l'unicità morfologica permettono loro di fondersi con sculture che richiedono l'utilizzo di metodologie e tecnologie moderne e raffinate per la loro documentazione. Pertanto, il mancato riconoscimento su caratteristiche e peculiarità ha portato ad azioni riguardanti il loro restauro con un'omologazione formale generale e la perdita della singolarità morfologica originale durante gli interventi per la loro conservazione.
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Basso, Marzia. "Paesaggi in movimento". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Resumen
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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Zocchi, Angela Maria y Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Resumen
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Pultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Resumen
Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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