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Artículos de revistas sobre el tema "Strategie di lettura in Internet"

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Ramazza, Elena. "RILEGGERE VIOLLET-LE-DUC ATTRAVERSO ROLAND BARTHES: VERSO UNA LETTURA SEMIOTICA DEL MITO DEL MEDIOEVO NELL’OTTOCENTO". Signa: Revista de la Asociación Española de Semiótica 32 (10 de enero de 2023): 517–42. http://dx.doi.org/10.5944/signa.vol32.2023.32676.

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L’articolo propone una lettura dell’operato di Viollet-le-Duc attraverso la definizione di mitologia elaborata da Roland Barthes. Lo spunto di riflessione contemporaneo è il ripristino della flêche della Notre-Dame di Parigi, dopo l’incendio del 2019. La lettura di Viollet-le-Duc come creatore di mito è motivata da una serie di apparenti contraddizioni interne al suo pensiero. Inizialmente, appare particolarmente rilevante il ruolo della intentio lectoris, poi, secondo la fenomenologia del mito di Barthes, si individuano nell’opera di Viollet: il concetto e le sue implicazioni politiche; la molteplicità delle forme; le strategie di adattamento della forma al concetto e i meccanismi di naturalizzazione del concetto. Infine, si riflette sull’opportunità di applicare questa lettura a un’epoca diversa da quella di Barthes, proponendo un nuovo cammino di ricerca che tenga conto di una presunta ingenuità di Viollet-le-Duc, e apra a una visione più universale della fenomenologia del mito.
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Faustini, Giuseppe y Diane Musumeci. "Il carciofo: Strategie di lettura e proposte di attivita". Modern Language Journal 77, n.º 1 (1993): 120. http://dx.doi.org/10.2307/329599.

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Alesi, Marianna, Gaetano Rappo y Annamaria Pepi. "Strategie di autosabotaggio e autostima in bambini con differenti profili di apprendimento". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 4 (marzo de 2012): 505–19. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-004002.

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Recenti ricerche si sono focalizzate sul ruolo dell'autostima e delle strategie di autosabotaggio nel contesto scolastico. In particolare l'autosabotaggio indica strategie disadattive impiegate da un individuo di fronte ad un compito minaccioso per proteggersi e mantenere un'autostima positiva. Abbiamo condotto due studi per confrontare il livello di autostima e le strategie di autosabotaggio in bambini di eta media 8 anni, frequentanti la terza classe della scuola primaria, con differenti profili di apprendimento. Nello specifico nel primo abbiamo confrontato due gruppi: uno con difficolta generalizzate sia di lettura che di matematica ed uno con normale livello di apprendimento. Nel secondo studio, invece, abbiamo confrontato tre gruppi: uno con dislessia, uno con difficolta generalizzate sia di lettura che di matematica ed uno con normale livello di apprendimento. In generale, i risultati dimostrano che i bambini con dislessia e quelli con difficolta generalizzata di apprendimento hanno livelli di autostima piu bassi dei coetanei con normale livello di appredimento. Relativamente all'impiego di strategie di autosabotaggio solo nel secondo studio abbiamo trovato differenze significative tra i gruppi. In particolare, i bambini con dislessia manifestano un maggiore bisogno di autoprotezione rispetto ai bambini con difficolta generalizzata di apprendimento e rispetto ai bambini con normale livello di apprendimento. Questo risultato enfatizza il ruolo della specificita della difficolta allo scopo di stimolare l'impiego di strategie difensive anche durante la frequenza della scuola primaria.
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Bosia, Anna. "Leggere per andare oltre. Una proposta su “Skellig” di David Almond". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 2 (16 de noviembre de 2022): 139–63. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.05.

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Il contributo illustra un itinerario didattico legato alla lettura integrale di un romanzo. La proposta, dedicata a un pubblico di allieve e allievi tra i dodici e i tredici anni, poggia sul sociocostruttivismo, il laboratorio di lettura (WRW) e soprattutto sull’apprendimento cooperativo. Infatti, la maggior parte delle proposte didattiche si svolge in gruppo. La guida del docente e il confronto fra pari concorrono a una costruzione di significati e interpretazioni profondi e offrono strategie applicabili in diversi contesti didattici. La ricerca-azione propone il romanzo Skellig di David Almond come uno studio di caso. Viene proposto un percorso articolato, sperimentato in parte, dal quale si possono evincere spunti e strategie sulla base delle esigenze della propria classe.
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Platas-García, Alejandra, Verónica Reyes-Meza y José Martín Castro-Manzano. "Disegno e risoluzione di una prova di comprensione della lettura a scelta multipla per studenti adulti di italiano lingua straniera". Matices en Lenguas Extranjeras, n.º 13 (1 de enero de 2019): 120–43. http://dx.doi.org/10.15446/male.n13.89896.

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Questo contributo offre alcuni elementi da considerare in merito al disegno e alla risoluzione delle prove di comprensione della lettura a scelta multipla in italiano lingua straniera ed è indirizzato ai lettori interessati nella valutazione di studenti ispanofoni. Si sa che l’abilità di comprensione della lettura non può essere valutata direttamente. Siccome gli insegnanti di italiano come lingua straniera non possono misurare il grado di comprensione raggiunto dagli studenti con la semplice osservazione della loro lettura, ci vuole l’uso di qualche prova che offra quest’informazione. Tra le diverse tipologie di prove che esistono c’è una che è molto adoperata, la prova a scelta multipla. L’obiettivo di questo contributo è descrivere aspetti relativi al disegno e alla risoluzione di una prova a scelta multipla di lettura ideata per studenti adulti di italiano lingua straniera. La metodologia è quantitativa: studio descrittivo, trasversale. Abbiamo somministrato la prova di lettura a 43 studenti di italiano con un’età media di 23,4 anni, che avevano un livello intermedio di conoscenza della lingua. I partecipanti hanno ottenuto più risposte corrette (66,5%) che errate (33,5%) e hanno adoperato di più la strategia di eliminazione per risolvere la prova che le altre strategie. Per concludere diamo dettagli sulla nostra ricerca futura.
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Tagliagambe, Silvano. "Strategie per la riqualificazione urbana". TERRITORIO, n.º 56 (marzo de 2011): 7–13. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056001.

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Di fronte alla crisi dell'urbanistica razional-comprensiva, intesa come di passaggio lineare dalla pianificazione all'attuazione, č opportuno riferirsi al pensiero di Musil e Wittegenstein. Entrambi riflettono sulla connessione tra eventi e sulla concatenazione tra ‘cose', non dominate da alcuna legge; la lettura della realtŕ che ne emerge č quella di un patchwork di microcosmi, frutto di risposte parziali e di rappresentazioni alternative degli stati di cose. Lavorare sull'idea di progetto, significa operare sulle categorie a cui essa č principalmente incardinata, quelle di spazio e di tempo, in modo di produrre piů immagini possibili secondo l'approccio concettuale proposto da Florenskij. A partire dalla distinzione tra spazio e spazialitŕ, occorre pensare lo spazio in tutte le sue possibili modalitŕ e tipologie, mettendo in evidenza la sua ‘condizione di possibilitŕ' attraverso una rinnovata percezione degli insediamenti urbani.
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Salgaro, Massimo. "Il cervello antico dell'homo digitalis." Babylonia Journal of Language Education 2 (2 de octubre de 2022): 12–17. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v2i.203.

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Più o meno un decennio fa è iniziata la terza rivoluzione della lettura che è stata diagnosticata da esperti come Adriaan Van der Weel. Da allora si leggono soprattutto testi digitali, per esempio emails, messaggi whatsapp, tweets, pagine internet, ma anche romanzi e articoli scientifici. In questa rivoluzione della lettura si è imposto il cosiddetto skimming, un tipo di lettura che si presta soprattutto per internet e i testi in formato digitale. Si tratta di una lettura superficiale che permette di estrarne solo le informazioni più importanti. Pare però che in questa rivoluzione si sia incrinata la propensione alla lettura approfondita, definita deep reading, che è necessaria allo studio. Questa lacuna è causata dalla nostra “mente distratta” (Gazzaley/Rosen) che l’éra digitale ci ha imposto.
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Cantaluppi, Lorenzo. "Educare alla “matematizzazione e modellizzazione” nella scuola media". Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, n.º 9 (27 de mayo de 2021): 103–26. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.5.

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L’articolo presenta il percorso didattico svolto in una classe di seconda media con lo scopo di indagare lo sviluppo delle convinzioni degli allievi riguardo agli elementi e ai processi efficaci da attuare al fine di una risoluzione ottimale di un problema matematico. L’itinerario si compone di molteplici attività cooperative attraverso le quali trattare in modo puntuale i processi coinvolti nel ciclo della matematizzazione. Gli allievi hanno affrontato tali proposte con motivazione e interesse, apprezzando in particolare la multidisciplinarietà relativa alla comprensione e alla lettura di un testo. I risultati ottenuti mostrano come gli allievi, durante l’attività di risoluzione di un problema matematico, abbiano imparato a spostare il loro focus dal prodotto ai processi: l’attenzione che prima era rivolta unicamente al risultato matematico viene ora ad essere ripartita anche su processi importanti quali la lettura, l’applicazione di algoritmi, la scelta delle operazioni, l’attuazione di strategie metacognitive e la riflessione e l’interpretazione del risultato matematico ottenuto.
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Calaresu, Emilia. "QUANTO MONDO C’È IN UN TESTO? REFERENTI, SOTTINTESI E STRATEGIE DI COMPRENSIONE". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (26 de julio de 2022): 542–58. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18304.

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La tesi principale di questo lavoro è che per poter meglio affrontare la comprensione del testo è necessario prestare più attenzione al fenomeno della referenza. Occuparsi delle relazioni lingua-discorso-mondo significa entrare più direttamente nel merito di come il sistema di una certa lingua consente, attraverso il suo uso nel discorso parlato o scritto, di rappresentarci in modo reciprocamente comprensibile il mondo. Si tratta dei fondamentali su cui si basa l’intercomprensione e che, in condizioni normali, apprendiamo per primi da bambini. Dopo l’inquadramento teorico del fenomeno del riferimento e delle sue relazioni con gli impliciti, proporrò una lettura critica dei descrittori INVALSI relativi alle competenze di lettura e comprensione dei testi e discuterò la ratio di una serie di attività di tipo induttivo svolte con studenti universitari del primo anno, in cui la discussione dei referenti e degli impliciti in riferimento al mondo ha un ruolo centrale fin dall’inizio. How much of the world is in a text? Referents, subtexts and comprehension strategies The main thesis of this paper is that in order to better address text comprehension, more attention should be paid to the phenomenon of reference. Dealing with language-discourse-world relations means to directly investigate how the system of a natural language, through its use in spoken or written discourse, allows us to represent the world in a mutually comprehensible way. These are the fundamental ideas on which inter-comprehension is based and which, under normal conditions, we learn from childhood. After the theoretical framing of the phenomenon of referencing and its relation to implicitness, a critical reading of the INVALSI descriptors related to reading and text comprehension skills is proposed, followed by a discussion of the rationale for a series of bottom-up activities carried out with first-year university students, where the discussion of referents and inferential activities played a central role from the beginning.
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Rossi, Paolo y Paolo Tomasin. "La qualitŕ sociale dello sviluppo: strumenti per un'altra accountability". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 118 (julio de 2010): 208–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118015.

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L'articolo si propone di fornire un'analisi dei principali modelli di rendicontazione sociale attualmente disponibili in Italia ed esaminare il contributo che essi possono offrire per una diversa interpretazione della qualitŕ sociale dello sviluppo. Attraverso l'analisi di otto modelli di stesura del bilancio sociale, si cerca quindi di indagare quali sono le chiavi di lettura che la rendicontazione sociale puň fornire a livello comunicativo, organizzativo ed istituzionale per delineare una diversa rappresentazione del concetto di sviluppo e come questi modelli possano orientare scelte e strategie organizzative. I risultati della riflessione mettono in luce limiti, contraddizioni e potenzialitŕ delle pratiche di rendicontazione sociale come strumenti di rappresentazione del concetto di sviluppo.
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Balestreri, Iasbella. "Milano in etŕ post-unitaria: rappresentazione e strategie per la cittŕ". TERRITORIO, n.º 59 (noviembre de 2011): 147–56. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059019.

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Nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unitŕ d'Italia assume una notevole importanza un documento steso alla fi ne del 1864, firmato dall'ing. Domenico Cesa Bianchi, capo dell'Ufficio Tecnico milanese. Nel collage ad acquarello possono essere evidenziati almeno tre tipi di progetti: quelli che paiono essere legati a un Bando di concorso del 1860 , destinato a dar forma a programmi, intenzioni, desideri sui destini della cittŕ post-unitaria; quelli che, estranei alle richieste degli amministratori comunali, presentano forti caratteri di autonomia e pongono in anticipo problemi e soluzioni per lo sviluppo urbano che saranno affrontati solo vent'anni piů tardi; quelli che sembrano appartenere a un tempo ormai trascorso, che sono stati forse rifiutati, interrotti o che non sono mai usciti dal cassetto. Con l'opportuna distanza storica, la lettura analitica della loro stratificazione puň contribuire a ritrarre le radici della Milano contemporanea.
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Giardino, Alessandro. "La passeggiata prima di cena: percorsi dello sguardo, e la lezione di Georges Seurat". Quaderni d'italianistica 33, n.º 2 (9 de febrero de 2013): 95–118. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v33i2.19419.

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L’articolo offre un’analisi dei legami intertestuali esistenti tra il racconto “La passeggiata prima di cena” di Giorgio Bassani ed il dipinto Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte di Georges Seurat. In particolare, l’articolo illustra questa relazione alla luce del dibattito italiano sul post-impressionismo mettendo in evidenza come, nel solco di questo discorso critico, Bassani cerchi di integrare nel proprio racconto una serie di strategie visive, formali e poetiche riconducibili al dipinto di Seurat. Infine, attraverso una lettura al tempo stesso semiotica e psicanalitica del rapporto fra testo scritto e intertesto visivo, l’articolo si propone di ricondurre le modalità di questa relazione alla costruzione in Bassani di un’identità narrativa volta a rappresentare un primo passo nella costruzione dell’autore implicito di il romanzo di Ferrara.
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Castellano, Nicola. "Modelli e misure di performance aziendale: analisi della letteratura e spunti di ricerca". MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (abril de 2011): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001003.

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I sistemi di misurazione delle performance (SMP) nascono e si diffondono con l'obiettivo di orientare in maniera dinamica i comportamenti dei responsabili aziendali verso l'attuazione delle strategie. L'esigenza di utilizzo di questi strumenti si rafforza peraltro con la presa d'atto che gli strumenti di controllo tradizionale, a base esclusivamente contabile, impediscono una lettura efficace dei risultati e delle relative cause gestionali ed offuscano la ricerca delle conseguenti azioni volte al miglioramento. Questo articolo si propone di analizzare la piů recente letteratura in campo internazionale sul tema dei SMP, allo scopo di delineare i temi su cui si concentra l'attenzione dei ricercatori, le principali metodologie adottate ed i piů significativi risultati ottenuti. La classificazione dei contributi di ricerca selezionati č stata realizzata in relazione alle principali fasi del ciclo di vita di questi strumenti, cioč progettazione, implementazione ed utilizzo dei SMP. Nella parte finale sono proposti alcuni spunti per lo sviluppo futuro della ricerca.
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Anello, Francesca. "Lettura e Composizione Integrate Cooperative nella Didattica a Distanza: esaminare gli Effetti su Studenti Universitari". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2022): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13934.

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Per promuovere negli studenti la scrittura come attività consapevole e sistematica per lo studio può risultare efficace il Cooperative Integrated Reading and Composition (CIRC) Model, che si concentra sulla padronanza combinata di strategie di comprensione e di composizione. In rapporto essenziale con la lettura, la co-costruzione di testi stimola gli studenti a esercitare molteplici capacità: analizzare e sintetizzare, immaginare e anticipare, scegliere e selezionare, integrare e elaborare, organizzare i contenuti riguardo a situazioni comunicative e destinatari diversi. Nel presente contributo l'esercizio delle abilità di leggere e comporre testi è stato indagato su un gruppo di studenti universitari che si preparano a diventare maestri. Il programma CIRC è stato applicato in un insegnamento a distanza. Il duplice obiettivo del progetto è stato di facilitare in 285 soggetti lo studio individuale attraverso la scrittura condivisa e di accrescere in loro la consapevolezza d'uso della tecnica nelle classi di scuola primaria. Pur rimanendo su un piano esperienziale, che fornisce dati non generalizzabili, l'attuazione del progetto ha consentito di precisare l'adeguatezza delle procedure utilizzate.
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Chiodelli, Francesco. "Strategie demografiche e matrice spaziale. Demografia e governo del territorio nel conflitto israelo-palestinese su Gerusalemme". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 95 (febrero de 2010): 27–57. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-095003.

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Il paper analizza la connessione tra le strategie demografiche israeliane per Gerusalemme e le politiche di governo del territorio nella cittŕ, relativamente alla questione specifica dell'abusivismo edilizio nella parte orientale della Cittŕ Santa. La tesi č che Gerusalemme č oggetto di una "guerra a bassa intensitŕ", i cui obiettivi demografico-territoriali, tipici di quella che puň essere definita un'"etnocrazia urbana" (Yiftachel e Yacobi, 2003), sono perseguiti mediante pratiche e politiche di planning. La prima parte del paper si concentra sulla lettura delle caratteristiche demografiche di Gerusalemme, mentre la seconda si occupa delle politiche urbane messe in campo dalla Municipalitŕ - nello specifico in relazione all'edilizia residenziale e al problema dell'abusivismo edilizio a Gerusalemme Est - mostrando come esse si articolino lungo una linea di discriminazione etnica nei confronti della popolazione arabo-palestinese. La natura del saggio č intenzionalmente prettamente descrittiva, demandando a brevi sezioni, introduttiva e conclusiva, la definizione del quadro teorico-interpretativo di riferimento.
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Journals, FrancoAngeli y Massimiliano Grava. "Dalle fabbriche ai nuovi spazi dell' innovazione: transizioni socio-economiche e mutamenti dei paesaggi della produzione". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 4 (diciembre de 2021): 45–72. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12959.

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Il presente contributo si pone l'obiettivo di combinare l'analisi dei cambiamenti urbani generati dalle dinamiche di transizione socio-economica con lo studio delle trasformazioni di spazi industriali e l'emergere di segni e significati riconducibili ai nuovi paesaggi dell'innovazione. Partendo dagli approcci evolutivi applicati in campo geografico e adottando alcune chiavi di lettura di matrice storico-culturale elaborate dalla letteratura sul paesaggio, il lavoro ricostruisce la storia dei processi di industrializzazione, di abbandono e di recupero che hanno riguardato tre aree industriali, situate in contesti urbani di piccolee medie dimensioni della provincia di Pisa, e la loro trasformazione in luoghi dell'università, della cultura, dell'imprenditorialità high-tech. Oltre alla trattazione dei contenuti progettuali e del ruolo dei soggetti convolti, l'articolo mira ad evidenziare le nuove forme di materialità collegate ai paesaggi dell'innovazione e le interconnessioni con le tendenze di sviluppo post-fordista e le strategie promosse a livello locale.
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Pettenati, Giacomo. "La rinaturalizzazione del cibo in Valposchiavo: ecologia politica di una ‘valle bio'". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 2 (junio de 2021): 137–53. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12037.

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Il rapporto tra cibo e natura è caratterizzato, da alcuni decenni, dall'intreccio di due processi materiali e simbolici: la de-naturalizzazione delle filiere agro-industriali, che ha apparentemente ‘liberato' la produzione di cibo dai processi naturali, e la ri-naturalizzazione, associata al quality turn, che ha recentemente trasformato le filiere agroalimentari e i consumi. Questo contributo approfondisce le relazioni tra cibo e natura a partire dall'analisi dei processi in corso da alcuni anni in Valposchiavo (Svizzera), dove la sostenibilità ambientale delle filiere agroalimentari è al centro delle strategie di sviluppo locale e marketing territoriale. L'analisi utilizza le chiavi di lettura dell'ecologia politica del cibo (food political ecology), che consente di approfondire e analizzare criticamente la complessità e ladimensione politica di tali processi.
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Bianchini, Paolo. "Educazione alla tradizione. I gesuiti e la scuola tra soppressione e Restaurazione". SOCIETÀ E STORIA, n.º 134 (febrero de 2012): 689–709. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134003.

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Il saggio esplora l'intensa attivitÀ della Compagnia di Gesú in campo scolastico e pedagogico dopo la soppressione, ai fini di una piů dettagliata e concreta conoscenza delle strategie culturali e religiose dell'Ordine dopo il 1773. Il caso preso in analisi č quello dei gesuiti francesi nei decenni successivi al loro scioglimento, avvenuto prima per mezzo dell'espulsione dal regno di Luigi XV, tra il 1762 e il 1767, e poi della soppressione pontificia, decretata da papa Clemente XIV nel 1773. Vengono ricostruite le carriere degli ex gesuiti all'interno dei collegi francesi o come precettori di famiglie nobili, ma sono anche presi in esame i trattati pedagogici, i manuali scolastici e i libri di lettura composti dai discepoli di sant'Ignazio. Ciň che emerge č che, dopo la morte dell'Ordine, i gesuiti francesi individuarono proprio nella scuola e nell'educazione un mercato interessato a servirsi di quelle che erano ritenute le loro principali abilitÀ, trovandovi estimatori ed alleati che avrebbero caldeggiato la riorganizzazione della Compagnia nel 1814.
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Di Donato, Michele. "Partito comunista italiano e socialdemocrazia tedesca negli anni Settanta". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 3 (abril de 2011): 91–117. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-003004.

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Il saggio ricostruisce i caratteri delle relazioni intercorse tra il Pci e il Partito socialdemocratico tedesco negli anni in cui la «questione comunista» italiana andava assumendo importanza centrale nel dibattito politico europeo. Rispetto ad una lettura diffusa che enfatizza le consonanze ideali tra i leader Willy Brandt ed Enrico Berlinguer, l'autore si concentra piuttosto sulle concrete occasioni di dialogo politico tra i due partiti, delle quali analizza consistenza e rilevanza. L'analisi della documentazione archivistica italiana e tedesca mostra come, anche nel decennio della distensione, a caratterizzare il rapporto tra i rappresentanti piů eminenti dei movimenti comunista e socialdemocratico in Europa occidentale fu la prudenza, che fece da portavoce di strategie differenti per lo sviluppo del continente. Il rapporto con le socialdemocrazie svolse un suo ruolo all'interno del processo di rinnovamento del Pci di Berlinguer; tuttavia, mai perseguito come una prioritŕ, produsse risultati politici limitati.
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Simone, Cristina, Antonio La Sala y Antonio Laudando. "Le industry platforms: dalla nascita alla strategia degli ologrammi". CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, n.º 1 (noviembre de 2020): 135–57. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10097.

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L'ibridazione delle tecnologie digitali ha reso i confini e le dinamiche evolutive delle industry platforms così sfocati che la letteratura ha introdotto il concetto di industry platforms ecosystem. Analizzando gli sviluppi delle industry platforms, lo studio mira ad approfondire i futuri scenari competitivi, caratterizzati da una concorrenza tra holographic industry platforms. Sebbene negli ultimi vent'anni tale fenomeno abbia acquisito crescente rilevanza, manca ad oggi un framework che evidenzi le proprietà olografiche e le modalità attraverso le quali una industry platform può diversificare il proprio business attaccando ed entrando in nuovi mercati. Con questa lettura olografica si evidenzia la possibilità per la industry platform di diversificare il proprio business attraverso economie di varietà e attraverso logiche dominanti. La ricerca contribuisce studiando le strategie di diversificazione messe in atto dalle industry platforms. Dopo un'ampia revisione della letteratura e con l'obiettivo di evitare che la holographic industry platforms diventi un concetto vuoto, la ricerca discute criticamente il fenomeno attraverso due casi di studio: Google e Amazon.
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Balestrieri, Fabiola. "Il ruolo dei new media nella rappresentazione del gioco d'azzardo online". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 1 (abril de 2022): 56–72. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001006.

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L'offerta di nuovi giochi d'azzardo, affiancati ai tradizionali, ha seguito la stessa linea di evoluzione di Internet le cui caratteristiche hanno alimentato la diffusione del new gambling o gioco d'azzardo online, pubblicizzato mediante advertising sui social media. Cambiano il modo di giocare, il contesto, la natura della pratica, le strategie di comunicazione e i contenuti promozionali che facilitano l'accesso ai siti di azzardo.
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La Torre, Mario, Lorenzo Semplici y Jenny Salazar Zapata. "Un Modello di Impact Finance per i Comuni: il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented". CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, n.º 2 (enero de 2021): 141–70. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2020oa10591.

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Il presente lavoro propone un modello di Impact Finance per i Comuni italiani, utile a coniugare le politiche di bilancio delle amministrazioni locali con gli obiettivi sociali ed ambientali riconducibili agli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile. Nello specifico, il Piano Strategico di Mandato BES-Oriented prevede: (i) un'analisi di contesto utile a definire il posizionamento BES del Comune, (ii) un'analisi di bilancio pubblico BES-Oriented, utile a definire l'impatto diretto delle politiche di bilancio sui temi sociali ed ambientali (iii) una matrice che consente una lettura combinata del posizionamento e del bilancio, (iv) l'utilizzo delle interazioni fra domini BES per valutare gli impatti indiretti delle politiche di bilancio sugli aspetti sociali ed ambientali. Il modello proposto consente alle Amministrazioni locali di definire priorità strategiche ed obiettivi di impatto ed in particolare di: adottare delle strategie di welfare in relazione ad un benchmark; collegare l'attivazione di specifiche progettualità in maniera sinergica, riferendole ad una o più voci di spesa pubblica ed al relativo dominio BES che ad esse viene associato; valutare l'impatto diretto che la pianificazione comunale ed i singoli progetti hanno sui conti pubblici; individuare ulteriori dimensioni di benessere sulle quali un investimento impatterà indirettamente, offrendo un quadro complessivo dell'impatto in termini di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini; calcolare gli impatti diretti ed indiretti sulla spesa pubblica (effetto moltiplicatore).
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Louise, Rowling y Victoria Kasunic. "Prevenzione della depressione nei giovani. Una prospettiva australiana". PSICOBIETTIVO, n.º 1 (marzo de 2012): 65–87. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001005.

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La prevenzione della depressione nei giovani ha bisogno di adottare un duplice approccio, la prevenzione della malattia sulla base dei fattori di rischio e la promozione della salute mentale concentrata sul benessere sociale ed emotivo. Questo articolo descrive il contesto politico di sostegno e le risorse di base presenti in Australia e il concetto esistente di salute pubblica. All'interno di questo approccio l'intervento prevede sensibilizzazione e pre- venzione per i giovani, nonché un focus sulle risorse, sulla resilienza e sulla capacitŕ costruttiva delle istituzioni di lavorare in modo da favorire i giovani. Vengono descritti sia interventi di prevenzione universale sia interventi mirati tra cui Mind Matters, un programma nazionale di promozione della salute mentale per le scuole secondarie e anche strategie innovative basate su internet. Questi studi dimostrano che la prevenzione della depressione nei giovani richiede strategie complesse e multi-livello.
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Hedwig, Andreas. "Gli archivi tedeschi durante la crisi da Covid-­19". SOCIETÀ E STORIA, n.º 175 (abril de 2022): 145–56. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175009.

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La crisi del Coronavirus ha rappresentato una notevole sfida per gli archivi tedeschi. Tuttavia, questi hanno adattato la loro comunicazione interna e i loro compiti d'archivio tradizionali abbastanza rapidamente e con successo alle condizioni della pandemia. Per contro, la conservazione del materiale, l'uso pubblico e la mediazione sono state limitate. Gli utenti, dopo la proclamazione dello stato di pandemia, si sono adattati solo gradualmente a sostituire le visite alle sale di lettura con un uso più intenso dei servizi internet, cioè più richieste di ricerca e più ordini di copie digitali del materiale d'archivio. Gli archivi hanno spostato su internet le offerte di eventi e pubblicazioni, cosìcche le potenzialità dei social media sono state usate più intensamente. Nel complesso, la crisi del Coronavirus ha dato agli archivi tedeschi una notevole spinta verso il digitale.
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Puglisi, Melania. "Eros e linguaggio in Se una notte d'inverno un viaggiatore". Cuadernos de Filología Italiana 28 (15 de julio de 2021): 379–403. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.72734.

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Quanto e in che modo l’eros informa la scrittura calviniana? L'articolo propone un approfondimento nuovo e originale sul tema, toccato finora in modo complessivo solo in Gabriele 1994, e lo fa in modo interdisciplinare, secondo due prospettive: quella letteraria e quella linguistica. L’analisi si concentra su Se una notte d’inverno un viaggiatore, in particolare sulla scena erotica del romanzo, caratterizzata dalla descrizione del sesso come lettura del corpo. L’articolo mostra come, sia sul piano letterario sia su quello linguistico, il romanzo sia pervaso dall’erotismo in modo più profondo di quanto si creda. Ciò si rileva, per fare qualche esempio, in diversi passi che comunicano tra loro a distanza, in domande a cui si dà risposta dopo qualche pagina, nelle ripetizioni di parole chiave. La struttura stessa dei capitoli, così come la successione degli eventi, segue uno schema che sembra trovare una ragion d’essere nella tematica erotica. L’autore veicola il proprio pensiero sull’erotismo anche attraverso le peculiari strategie linguistiche che adotta e che sembrano essere la conseguenza naturale della sua teoria sulla difficile rappresentabilità dell’eros in letteratura.
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Rossi, Roberta y Stefano Eleuteri. "L'utilizzo della pornografia. Diffusione, uso problematico e possibili interventi". PSICOBIETTIVO, n.º 2 (junio de 2021): 37–51. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002002.

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Grazie ad Internet, la pornografia è accessibile dovunque, l'anonimato è garantito e si possono trovare diverse varietà di contenuto. Inoltre, molti siti offrono la possibilità di usufruire del materiale in maniera gratuita. Gli aspetti negativi e positivi della pornografia dipendono dall'uso che se ne fa. La pornografia ha subito un'evoluzione nel tempo e ora si trova a confrontarsi con il Covid-19; infatti anche i contenuti hanno subito un cambiamento. Affrontare l'uso problematico della pornografia on-line è un problema complesso: il modello biopsicosociale ci aiuta a tenere in considerazione i diversi aspetti della questione sia nella lettura che nel possibile intervento clinico.
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Soavi, Gloria. "Le vittime di abuso sessuale online: percorsi di presa in carico". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 3 (febrero de 2013): 31–51. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-003003.

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Il rischio di vittimizzazione connesso a internet e ai new media impone ai professionisti della cura di interrogarsi sulle strategie di trattamento delle vittime. Si tratta di adolescenti che, anche precocemente, usano attivamente il mezzo telematico e vengono adescati da predatori online e di bambini che vengono abusati, filmati o fotografati e messi in rete. L'abuso online, nelle sue varie forme, puň provocare le stesse conseguenze post-traumatiche della vittimizzazione sessuale, con l'aggravante che le immagini delle violenze, cristallizzate nel web, hanno un effetto dirompente sui vissuti posttraumatici. Scarse sono attualmente le esperienze che indichino percorsi di cura adeguati alla complessitŕ e diversitŕ delle situazioni; una sfida possibile č quella di adattare a questo fenomeno terapie consolidate per il trattamento del trauma, con progetti di ricerca che ne valutino l'efficacia.
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Campagnolo, Augusto. "COMPETENZE DI ACCESSO ALL’UNIVERSITÀ: DALLA COMPRENSIONE DEL TESTO ALLA SCRITTURA DI SINTESI". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (28 de julio de 2022): 633–59. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18319.

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Per favorire un raccordo tra Scuola superiore e Università, l’articolo propone una riflessione sulle competenze linguistiche richieste agli studenti che accedono ai corsi di laurea, in particolare a quelli della Scuola di Scienze Umane. A partire dall’analisi di due testi, l’articolo illustra l’intreccio di competenze necessarie allo studente sia in fase di lettura e comprensione sia in fase di produzione del riassunto, e intende sostenere come la comprensione richieda anche una riscrittura e come il riassunto sia profondamente condizionato dai processi di analisi e comprensione del testo. L’esperienza dell’autore, maturata nei corsi di recupero delle competenze linguistiche, ha evidenziato come la pratica del riassunto sia uno strumento essenziale per migliorare le competenze di comprensione e di produzione scritta perché costringe lo studente a confrontarsi in modo analitico con i diversi livelli del testo e ad adottare le strategie linguistiche e le forme testuali più adeguate per riprodurlo. University access skills: from text comprehension to summary writing In order to encourage a connection between the High School and University, this article proposes a reflection on the required linguistic competences for students who enroll in degree courses, in particular those in the School of Human Sciences. Starting from the analysis of two texts, the article illustrates the intertwining of skills needed by the student both in the reading-and-comprehension phase and in the summary production phase, showing how comprehension also requires rewriting and how summarizing is deeply conditioned by the processes of analysis and comprehension of the text. The author’s experience, matured in remedial language skills courses, has shown how the practice of summarizing is an essential tool to improve comprehension and written production skills because it forces the student to deal with the different levels of the text analytically and adopt the most appropriate linguistic strategies and textual forms to reproduce it.
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Curti, Simone, Raffaella D'Errico, Marco Gaietta, Elena Garavelli, Massimiliano Greco, Serena Trovati, Francesca Visco y Alberto Pellai. "Internet e vittimizzazione sessuale: cosa sappiamo, cosa dice la ricerca, cosa č prioritario in prevenzione". MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, n.º 2 (junio de 2010): 11–24. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-002002.

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Internet e i new media rappresentano un nuovo strumento potenzialmente alleato di chi vuole adescare minori per compiere reati sessuali. Gli studi epidemiologici disponibili confermano che il fenomeno č in crescita, cosě come il numero di arresti ad esso correlati, e che le vittime spesso agiscono consenzienti, consapevoli di comunicare con adulti estranei, mentre raramente parlano di ciň con gli adulti di riferimento (genitori/insegnanti). Il rischio di vittimizzazione cresce con l'etŕ della vittima e per le femmine. Strategie preventive efficaci devono comprendere non solo interventi normativi, ma anche programmi educativi volti ad aiutare gli adolescenti a costruire competenze che li rendano capaci di affrontare le esigenze ed i cambiamenti propri dell'etŕ evolutiva, in linea con il modello delle life skills proposto dall'OMS.
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Anzera, Giuseppe y Alessandra Massa. "Chi ha paura di Internet? Le piattaforme online nei processi di radicalizzazione e di deradicalizzazione". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 1 (octubre de 2021): 122–38. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12471.

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Radicalizzazione online e self-radicalization sono aree ancora poco analizzate all'interno della gamma dei fenomeni che conducono all'inasprimento ideologico e all'estremismo violento. In questo articolo, si esploreranno le principali ragioni dello stretto legame tra piattaforme online e pratiche di radicalizzazione e interventi di deradicalizzazione legati alle ideologie di matrice islamista. Le traiettorie di radicalizzazione dipendono da numerose direttrici incrociate: predisposizioni individuali e disposizioni contestuali; motivazioni psicologiche e questioni materiali; rivendicazioni identitarie e moventi politici. In questo senso, la costruzione narrativa delle esperienze, soprattutto dei giovani soggetti di seconda generazione, è determinante nel comprendere gli autoposizionamenti dei soggetti radicali, e nel ricostruire il display delle esperienze individuali. Le piattaforme, e più in generale i media, si configurano quindi come spazio di costruzione della realtà sociale. I mezzi di comunicazione digitali si sono dimostrati particolarmente efficaci nella disintermediazione delle pratiche di partecipazione politica: per quanto riguarda la radicalizzazione, queste si dimostrano rilevanti per finalità strumentali e per utilizzi comunicativi, incidendo sull'organizzazione e sulla socializzazione ai fenomeni radicali, mentre favoriscono la rappresentazione pubblica e la propaganda di tali fenomeni. Seppure il peso maggiore delle dinamiche di radicalizzazione sia imputabile a processi politici e sociali offline, alcune tecnicalità delle piattaforme interferiscono con le dinamiche di polarizzazione. Negli ultimi anni sono nate una serie di iniziative volte a limitare l'impatto delle piattaforme sulla radicalizzazione: queste iniziative coinvolgono attori pubblici, privati e organizzazioni di attori autonomi. Il contrasto della radicalizzazione online deve utilizzare strategie flessibili, contro-narrazioni e media literacy.
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Vertecchi, Giulia. "Dal grano al biscotto. Elementi per una storia della politica annonaria di Venezia fra XVII e XVIII secolo". STORIA URBANA, n.º 134 (junio de 2012): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134004.

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Approvvigionamento - Alimentazione - Conservazione e distribuzione dei grani Venezia, secc. XVII-XVIIIL'obiettivo di questo articolo č di delineare, attraverso l'analisi delle fonti archivistiche, i cambiamenti nel sistema annonario di Venezia nei secoli XVII e XVIII. Questi cambiamenti ebbero inizio con lo scoppio della guerra di Candia e si svilupparono nel secolo seguente. Il contributo si concentra su tre temi principali: in primo luogo il ruolo del biscotto per compensare le fluttuazioni del prezzo del grano e per abbassare i costi di stoccaggio del surplus. Il biscotto era un alimento facile da trasportare e conservare per le esigenze militari ed era certamente utilizzato come alimento per l'esercito e la flotta; tuttavia č che un fabbisogno di 4.700 tonnellate all'anno richiedeva ingenti risorse e un'organizzazione considerevole per seguire la produzione. Un secondo nucleo dell'articolo esamina il ruolo delle scorte, non tanto durante gli anni di penuria, ma soprattutto quando i raccolti erano abbondanti. In questo modo č possibile analizzare le strategie impiegate dal governo in un momento particolarmente critico, poiché i prezzi scendono negli anni in cui i raccolti sono abbondanti, ma č in questi anni che aumentano i costi di stoccaggio. In terzo luogo si affronta il problema di una forma di speculazione finanziaria grazie alla quale anche le persone piů ricche riuscivano a usufruire di un'agevolazione fiscale nel pagamento della principale imposta diretta, la decima. Una lettura attenta dei documenti «non-quantitativi» fornisce una comprensione della complessitŕ del rapporto tra politica fiscale e le scelte economiche del governo, portando alla luce la complessa composizione della societŕ e i suoi contrasti interni
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Cabibbe, Ferruccio. "Capacità simbolica e modernità liquida". STUDI JUNGHIANI, n.º 52 (noviembre de 2020): 78–96. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9313.

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Si fa l'ipotesi che la capacità simbolica, la relazione che l'essere umano ha con i simboli, sia profondamente influenzata dalla componente sociale. Si ritiene che questo aspetto non sia stato sufficientemente considerato in campo psicologico, in particolare junghiano. Il processo individuativo è descritto da Jung in termini quasi esclusivamente "verticali". Si discute la separazione operata da Jung tra segni e simboli veri: tale separazione mantiene la sua validità, ma deve essere vista in modo più elastico per non rischiare di creare una frattura in quella che è considerata una scala della densità di significato. La capacità simbolica in realtà è oggi compromessa su entrambi i versanti. Le conseguenze della postmodernità in generale (nella descrizione di Zygmunt Bauman) e il fenomeno internet in particolare sono visti sia in relazione agli effetti più strettamente neurobiologici che a quelli di tipo più propriamente psicologico. Tra le conseguenze più importanti dell'uso costante di internet si notano in particolare la difficoltà nella lettura approfondita di testi e nella riflessione e la compromissione della memoria a lungo termine.
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Cabibbe, Ferruccio. "Capacità simbolica e modernità liquida". STUDI JUNGHIANI, n.º 52 (noviembre de 2020): 78–96. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9313.

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Si fa l'ipotesi che la capacità simbolica, la relazione che l'essere umano ha con i simboli, sia profondamente influenzata dalla componente sociale. Si ritiene che questo aspetto non sia stato sufficientemente considerato in campo psicologico, in particolare junghiano. Il processo individuativo è descritto da Jung in termini quasi esclusivamente "verticali". Si discute la separazione operata da Jung tra segni e simboli veri: tale separazione mantiene la sua validità, ma deve essere vista in modo più elastico per non rischiare di creare una frattura in quella che è considerata una scala della densità di significato. La capacità simbolica in realtà è oggi compromessa su entrambi i versanti. Le conseguenze della postmodernità in generale (nella descrizione di Zygmunt Bauman) e il fenomeno internet in particolare sono visti sia in relazione agli effetti più strettamente neurobiologici che a quelli di tipo più propriamente psicologico. Tra le conseguenze più importanti dell'uso costante di internet si notano in particolare la difficoltà nella lettura approfondita di testi e nella riflessione e la compromissione della memoria a lungo termine.
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Vena, Debora. "LEGGIBILITÀ E COMPRENSIBILITÀ: UN BINOMIO NECESSARIO". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (26 de julio de 2022): 471–91. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18298.

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Questo contributo presenta i primi risultati di un lavoro esplorativo di calcolo e analisi della leggibilità con l’indice GULPEASE (1988) di testi appartenenti al corpus Leggere e Comprendere (LeCo), pubblicato su www.studiumdipsum.it, creato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno. LeCo è il risultato di due progetti, L.A.M.P (2016) e Alpha-Mente (2021) centrati sul recupero e la valorizzazione delle abilità di lettura e comprensione per monitorare e valutare le competenze di alfabetizzazione degli studenti della scuola secondaria (cfr. l’articolo di Voghera et al. in questa monografia). L’obiettivo è quello di misurare e valutare il necessario legame tra leggibilità/lettura e comprensibilità dei testi nel complesso processo di comprensione per identificare la reale leggibilità dei testi in LeCo e renderli più accessibili agli studenti con bisogni educativi speciali. In questo contributo vengono presentati i principali aspetti della complessità della leggibilità e comprensibilità di un testo (§ 2) e gli indici di leggibilità più comuni (§ 3). In primo luogo, l’analisi dell’indice GULPEASE si concentra sul corpus LeCo; in secondo luogo, sulle possibili strategie per semplificare e facilitare i testi, soprattutto per gli studenti con bisogni educativi speciali (§ 4); e, infine, sui possibili sviluppi futuri di ricerca e studio (§ 6). Readability and comprehensibility: a necessary combination This paper presents the first results of an exploratory work of calculation and analysis of the readability with the GULPEASE Index (1988) on the texts from the corpus “Leggere e Comprendere” (LeCo), published at www.studiumdipsum.it, created by the Department of Humanities Studies of the University of Salerno. LeCo is the result of two projects, L.A.M.P (2016) and Alpha-Mente (2021). They focused on the recovery and enhancement of reading and comprehension skills to monitor and evaluate the literacy skills of secondary school students (cfr. the article by Voghera et al. in this volume). The goal was to measure and evaluate the necessary link between the legibility/readability and comprehensibility of texts in the complex process of understanding, to identify the real readability of the texts in LeCo and to make them more accessible to students with special educational needs. We present the main aspects of the complexity of the readability and comprehensibility of a text (§ 2) and the most common readability indexes (§ 3). Firstly, the analysis of the GULPEASE Index focuses on the LeCo corpus; secondly on the possible strategies for simplifying and facilitating texts, especially for students with special educational needs (§ 4); and, finally, on the possible future research and study developments (§ 6).
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Mazzoli, Lella. "La mancata comunicazione dell'unitŕ. 1911, 1961, 2011". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 41 (mayo de 2012): 117–42. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041010.

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L'articolo analizza i 150 anni dell'Unitŕ d'Italia attraverso la co-evoluzione della societŕ e dei media. Si parte dalla comunicazione dei primi quotidiani per poi arrivare alla televisione passando attraverso la fotografia, il cinema, la radio. Tutti media trasmissivi nella loro essenza, che paiono avere una riduzione di potere di penetrazione nel pubblico con l'arrivo di Internet, con il Web 2.0 e i siti di social network. L'analisi porta a concludere che le strategie comunicative adottate nelle celebrazioni dei 50, dei 100 e dei 150 anni non sono riuscite a consolidare nella coscienza della gente un sentimento di unitŕ. Lo studio riporta dati analizzati alla luce delle teorie comunicative e fa riferimento al pensiero di McLuhan di cui in questo 2011 si festeggiano i 100 anni dalla nascita.
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Corazza, Laura. "Audiovisivi per línsegnamento e nuove tecnologie nelle classi 2.0 della regione Emilia-Romagna". EDMETIC 4, n.º 1 (1 de enero de 2015): 95. http://dx.doi.org/10.21071/edmetic.v4i1.2901.

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<p style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: 'Century Gothic',sans-serif; font-size: 11pt;" lang="ES-TRAD">I bambini e i ragazzi nel nuovo millennio sono forse più avvezzi alla visione di un film o di una trasmissione televisiva che non alla lettura di un libro. Quello che è certo, è che sono sottoposti a un bombardamento mediatico senza precedenti grazie a canali televisivi specializzati nella produzione di programmi per l’infanzia e l’adolescenza, alla Rete Internet e ai dispositivi mobili di ultima generazione. E a scuola? Come cambia la didattica? Al laboratorio Mela abbiamo documentato con un video l’avvio della prima esperienza delle Cl@ssi 2.0 in Emilia-Romagna nelle scuole secondarie inferiori. Alla fine dei 3 anni di sperimentazione, durante i quali gli insegnanti hanno utilizzato LIM, computer in classe e Moodle per l’insegnamento a distanza, abbiamo invece cercato di capire, con un questionario, come e quanto vengano utilizzati i video per la didattica. Ne sono seguite alcune riflessioni.</span></p>
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Gęsiak, Leszek. "Il messaggio missionario della Radio Vaticana di fronte ai cambiamenti nei media della Santa Sede". Zeszyty Naukowe KUL 61, n.º 3 (9 de octubre de 2020): 311–25. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2018.61.3.311-325.

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Da diversi anni è in atto un processo di ristrutturazione dei media vaticani. La Segreteria per la Comunicazione ha iniziato dei radicali cambiamenti delle strutture e dei programmi di tutte le entità di media che operano in Vaticano, attuando nuove strategie. Una delle sfide che continua ad essere molto viva è la funzione missionaria dei media vaticani, finora svolta dalla Radio Vaticana in modo molto efficace.Una breve presentazione della riforma mostra le idee della trasformazione in atto. Il punto cruciale è l’apertura ad Internet e ai social media. Infatti, le nuove tecnologie non sempre sono accessibili al «mondo missionario», soprattutto a paesi dell’Africa lontani dalle grandi città. La Radio Vaticana deve trovare una buona risposta alle esigenze di tutti per continuare ad essere un mezzo apostolico missionario significativo.
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Conti, Emanuela. "L'orientamento al marketing dei teatri lirici italiani: un'indagine esplorativa sugli spettatori del Rossini Opera Festival". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 1 (octubre de 2011): 133–64. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001007.

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Oggi i teatri lirico-sinfonici sono chiamati, come le imprese, ad adottare un approccio di marketing per veicolare con successo la propria offerta agli utenti finali. In questo lavoro sosteniamo che la definizione di marketing culturale di Colbert (2000) integrata con la concezione di "prodotto" artistico come "sistema di offerta" costituisca un utile schema teorico per analizzare e sviluppare l'orientamento al mercato dei teatri lirici italiani. Come nei settori for profit il "prodotto" lirico dovrebbe essere progettato per specifici target-groups di spettatori ed indirizzato ad essi facendo leva su coerenti politiche di prezzo, comunicazione e distribuzione. Per validare lo schema concettuale č stata condotta un'indagine esplorativa su un campione di spettatori del Rossini Opera Festival (ROF) di Pesaro, ai quali si č chiesto di esprimere opinioni e suggerire miglioramenti in relazione all'attivitŕ di marketing dei teatri lirici italiani e del ROF. La ricerca empirica ha evidenziato le debolezze di gran parte delle nostre istituzioni liriche nell'approcciare il mercato, in particolare la scarsa attenzione agli elementi modificabili del "sistema di offerta" (soprattutto regia, guide all'ascolto e bookshop), la mancanza di strategie di pricing differenziate per i vari segmenti di fruitori ed un carente utilizzo di Internet e della televisione per comunicare l'opera lirica.
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Piras, Veronica y Francesca Salivotti. "Studi organizzativi e sviluppo locale: quali contaminazioni possibili?" STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 1 (diciembre de 2012): 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001001.

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Alla luce delle trasformazioni che stanno investendo il paradigma dello sviluppo locale assumono una rinnovata rilevanza tutte quelle riflessioni che si propongono di integrare i tradizionali strumenti teorici e analitici di questa prospettiva con quelli provenienti da altri ambiti di studio e ricerca con i quali non sempre si sono instaurate proficue occasioni di dialogo e di reciproca contaminazione. Il lavoro presentato costituisce il tentativo di proporre una pista di ricerca in cui le due tradizioni di studi - quella dello sviluppo locale e quella della sociologia dell'organizzazione - possano collaborare al fine di integrare gli strumenti teorici e concettuali di entrambe. Questo obiettivo d'integrazione nasce dalla constatazione che la maggior parte della produzione in materia di sviluppo locale sembra non focalizzare in maniera specifica e puntuale l'attenzione sulla dimensione organizzativa dei propri oggetti di studio, nonostante questi siano spesso costituiti da vere e proprie organizzazioni. Si pensi, ad esempio, come gli studiosi di sviluppo locale abbiano dedicato numerose ricerche sia allo studio di singole imprese sia a quello di interi sistemi di imprese. O, ancora, si prendano ad esempio i numerosi studi riguardanti le diverse forme di agenzie di sviluppo, condotti attraverso l'analisi di particolari esperienze di programmazione negoziata e di concertazione locale. Nonostante l'interesse dello sviluppo locale si articoli proprio attorno a questi e ad altri oggetti di studio, la loro dimensione organizzativa č stata raramente tematizzata in maniera distinta. Ne č conseguito uno scarso impiego degli strumenti analitici propri della sociologia dell'organizzazione e, in particolare, di una specifica prospettiva nata all'interno di questa disciplina: quella neoistituzionalista. La scuola neoistituzionalista ha prodotto concetti come quello di isomorfismo o di campo organizzativo che possono essere intesi come "attrezzi" molto utili per descrivere gli attori dello sviluppo locale, cosě come per mettere in luce alcuni dei meccanismi che influiscono sull'esito finale delle iniziative e delle strategie rinvenibili nei sistemi locali. Il saggio si pone come obiettivo quello di mettere in luce e sottolineare i possibili "ambiti di contaminazione", ovvero i temi e le aree di interesse proprie dello sviluppo locale in cui alcuni tra i piů consolidati concetti e riflessioni della sociologia organizzativa potrebbero essere proficuamente impiegati. Si procederŕ quindi all'individuazione e all'illustrazione di possibili applicazioni di alcuni strumenti analitici della sociologia dell'organizzazione, specificamente della prospettiva neoistituzionalista, impiegabili nell'analisi delle pratiche di sviluppo locale. L'intento vuole essere quello di mostrare come l'adozione di una prospettiva neoistituzionalista, che presta attenzione alla dimensione organizzativa cosě come al contesto istituzionale, integrandosi con gli strumenti classici di lettura dello sviluppo locale, possa aiutare a inquadrare aspetti ed elementi talvolta lasciati in ombra.
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Keymolen, Esther y Dennis Broeders. "Quando alcuni sono piů uguali degli altri.. fiducia, free-riding e azione collettiva in una rete p2p". SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, n.º 40 (junio de 2010): 90–108. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040008.

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Una versione contemporanea dello spirito libero di internet č rappresentata dai cosiddetti network anonimi peer-to-peer (p2p), che oggi si sono evoluti in enormi reti di file-sharing che attirano milioni di utenti. Queste comunitŕ sono spesso - implicitamente - fondate sull'idea di uguaglianza perché si tratta di comunitŕ di pari. Tuttavia su internet, cosě come nella vita reale, alcuni pari sono piů uguali degli altri. Considerati l'estensione e il volume di questi network p2p, l'idea di reciprocitŕ viene meno facilmente poiché molti utenti scoprono che conviene loro essere egoisti e non altruisti. L'articolo si focalizza, in particolare, sul caso di LimeWire - un'applicazione avanzata e molto popolare di file sharing peer-to-peer che funziona sulla rete Gnutella. Il paradosso riguardante questa, come tutte le altre reti p2p, prevede che il suo successo dipenda da gruppi piuttosto ristretti di persone che caricano i propri file a fronte di gruppi molto estesi che fruiscono questi materiali senza condividere i propri. Una delle questioni teoriche in discussione, quindi, č quella relativa alla fiducia che ha una sua declinazione sistemica, in questo caso. L'articolo, pertanto, analizza il problema del free riding attraverso l'analisi del forum di discussione della community di Lime Wire. L'analisi riguarda l'autosservazione compiuta dagli utenti stessi della community, a proposito della necessitŕ o meno di introdurre alcuni meccanismi regolativi coadiuvanti il funzionamento della rete. In particolare la community propone tre punti di vista diversi: quello degli utenti che sono stati definiti "do ut des", ovvero favorevoli ad una maggiore regolamentazione, quello del gruppo cosiddetto "l'informazione deve essere libera e gratuita", il quale non caldeggia una regolamentazione pressante ma piuttosto confida nella presa in carico da parte di LimeWire della questione degli opportunisti, e per ultima la visione della LimeWire company stes- sa, espressa dal moderatore del forum. Quest'ultimo rappresenta una figura chiave per la company (ma piů in generale per la lettura dell'intero fenomeno) perché esprime l'opportunitŕ di confidare nella fiducia sistemica che corrisponde alla necessitŕ di mantenere collegati alla rete p2p il maggior numero di utenti, esponenti sia dell'uno che dell'altro punto di vista, allo scopo di salvaguardare la profittabilitŕ della rete.
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Abdo, Samah Mohammed Ibrahim. "PROBLEMATICHE DI TRADUZIONE LETTERARIA DALL’ITALIANO IN ARABO IN UN MODELLO DIDATTICO APPLICATO". Italiano LinguaDue 13, n.º 2 (26 de enero de 2022): 54–73. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17129.

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Il presente articolo ha come oggetto di studio l’analisi delle problematiche di natura semantica-lessicale nella traduzione letteraria compiuta da 7 gruppi di studenti egiziani e arabofoni al quarto anno del corso di Lingua e letteratura italiana, a. a. 2019/2020, presso l’ateneo di Ain Shams, al Cairo. Si sono analizzate le traduzioni, intere o in parte, di: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino di G. Rodari, Racconti sardi di G. Deledda, Fiabe Italiane di I. Calvino, I racconti di I. Svevo, Novelle per un anno di L. Pirandello, Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti di W. Venturi. L’articolo si focalizza sull’analisi delle difficoltà di traduzione delle espressioni idiomatiche, delle polisemie, dei giochi di parole, degli antroponimi e delle onomatopee. Oltre alle lacune che alcuni dizionari monolingue presentano, la maggior parte dei dizionari bilingui italiano-arabo non raccolgono le espressioni idiomatiche. Traducendo le parole/espressioni polisemiche, lo studente deve cercare spunti nel contesto per scegliere il significato adatto. Non basta consultare il dizionario. Optare per una traduzione inappropriata di un termine polisemico, potrebbe essere dovuto ad un equivoco tra la lingua madre e l’italiano come LS. Con i giochi di parole gli studenti riescono a trovare delle soluzioni facendo riferimento ad un pubblico infantile e adeguate alla cultura d’arrivo. A volte si riesce a riprodurre identico il gioco, a volte viene sostituito con un altro; sono delle «supertraduzioni» per cui il traduttore si sovrappone all’autore adattando lo stile e i valori del testo originale alla lingua di arrivo. Con le parole inventate è necessario creare un neologismo soprattutto quando si tratta di un lemma culturalmente marcato che non ha un corrispondente nella lingua d’arrivo. Tuttavia non mancano gli esempi in cui la rinuncia al gioco di parole nella traduzione risulta una scelta obbligata. In Le avventure di Cipollino gli studenti dovevano mantenere le connotazioni dei nomi. Le strategie adottate nella traduzione degli antroponimi hanno l’obiettivo di facilitare, in qualche misura, la lettura del testo tradotto nella cultura di destinazione. In Il grande Belzoni gli studenti affrontano in modo particolare la problematica della traduzione delle onomatopee. Due sono le strategie: optare per le onomatopee derivate equivalenti o ricalcare le onomatopee di origine inglese. Con questo corso, molto vicino ad un laboratorio di traduzione, gli studenti si lanciano in territori mai esplorati e sperimentano strategie nuove per un pubblico giovanile e ricettivo e sviluppano un certo gusto per l’etimologia e la ricerca di somiglianze e differenze lessicali e strutturali tra italiano LS e l’arabo L1. Problems of literary translation from Italian into Arabic in an applied didactic model This article analyzes the semantic-lexical problems in t literary translation by 7 groups of Egyptian and Arabic-speaking students in the fourth year in Italian Language and Literature course, a. a. 2019/2020, at Ain Shams University, in Cairo. The analysis regarded the translation, whole or in part, of: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino (G. Rodari), Racconti sardi (G. Deledda), Fiabe Italiane (I. Calvino), I racconti (I. Svevo), Novelle per un anno (L. Pirandello), Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti (W. Venturi). The article focuses on the analysis of the translation difficulties regarding idiomatic expressions, polysemy, puns, anthroponym and onomatopoeia. Most bilingual Italian-Arabic dictionaries do not collect idiomatic expressions. When translating polysemic words/expressions, the student must look for clues in the context to choose the appropriate meaning. Consulting the dictionary is not enough. Choosing an inappropriate translation of a polysemic term could be due to misunderstanding between the native language and Italian SL. With puns, students were able to formulate assumptions assimilated by the childish public and adapted to the arrival culture. Sometimes it was possible to reproduce the puns identically, sometimes they were replaced with another Arabic pun. These are “supertranslations”; the translator overlaps the author by adapting the style and values of the original text to the arrival language. With invented words, it was necessary to create a neologism, especially when it came from a lemma of cultural background that did not have a correspondent in the arrival language. However, there was no shortage of examples where it was mandatory to renounce the pun in translation. In Le avventure di Cipollino, the students had to keep the connotations of the names. The strategies adopted in the translation of anthroponym aimed to facilitate the reading of the translated text in the target culture. In Il grande Belzoni, the students faced the problem of the translation of onomatopoeia. There were two strategies: opting for the equivalent derived onomatopoeia or reusing the onomatopoeia of English origin. This course, almost a translation lab, students launched themselves into territories never explored and experimented with new strategies that affect young and receptive readers, and they developed a certain inclination for etymology and the search for lexical and structural similarities and differences between Italian SL and Arabic L1.
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Ridho, Muhammad. "Strategi Kepala Sekolah Dalam Menghadapi Proses Pembelajaran Era Pandemi Di Sekolah Dasar Islam Mohammad Hatta Lowokwaru Malang". Leadership: Jurnal Mahasiswa Manajemen Pendidikan Islam 3, n.º 2 (1 de septiembre de 2022): 234. http://dx.doi.org/10.32478/leadership.v3i2.1144.

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The online learning process is officially regulated by the government through circular letter Number 4 of 2020. The application of online learning has several shortcomings. The unpreparedness of teachers or students in certain areas due to inadequate access, for example, internet network constraints and communication tools. To achieve good learning, school principals determine policies in the pandemic era with proper considerations. This study focuses on revealing the principal's strategy for dealing with the learning process in the pandemic era at Mohammad Hatta Lowokwaru Islamic Elementary School, Malang. This research uses a qualitative approach with the type of case study research. The research instrument is the researcher himself, the auxiliary instruments are observation, interviews, and documentation. The data sources are primary and secondary. The results showed that the principal's strategy in the pandemic era was conducting training for teachers who had difficulty adapting to online learning, supervising teachers during online learning, providing advice, and motivating teachers to learn things related to online learning media. . Supporting factors and inhibiting factors for the principal's strategy in dealing with online learning, complaints and suggestions from teachers and parents of students so that principals can quickly find solutions and adequate facilities so that teachers do not worry anymore. The inhibiting factors were the initial online learning policy for the teachers to be difficult to adapt to and the lack of control from parents
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Floridia, Antonio. "Le elezioni comunali in Toscana dal 1993 al 2004. Gli effetti delle nuove regole, i partiti, le coalizioni, i "nuovi" sindaci". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 54, n.º 2 (31 de diciembre de 2005): 5–91. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12718.

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L’obiettivo di questo lavoro quello di fornire un bilancio critico e una valutazione degli effetti che l’applicazione della legge 81 del 25 marzo 1993 ha prodotto sui sistemi politici locali della Toscana: una legge che è stata più volte, e da più parti, definita come il frutto migliore della convulsa fase di crisi e di transizione che hanno vissuto le istituzioni politiche del nostro paese nel corso degli anni Novanta, – «un esempio di ingegneria istituzionale sostanzialmente andato a buon fine», come è stato detto –, ma di cui oggi, a distanza di anni, e dopo tre cicli elettorali, si possono cominciare a cogliere meglio le complesse implicazioni, individuando i processi di mutamento che le nuove regole hanno indotto, o con i quali esse si sono intrecciate, nel comportamento degli elettori e nelle strategie degli attori politici. Ad oltre dodici anni dall’approvazione di questa legge, tutti i Comuni hanno già sperimentato per almeno tre volte il nuovo sistema elettorale. È possibile quindi disporre oggi di una mole rilevante di dati che permettono di valutare le modalità di funzionamento del nuovo sistema elettorale. Concentrare poi l’attenzione su una sola regione, la Toscana nel nostro caso, corrisponde ad un esigenza conoscitiva di particolare rilievo, proprio perché, come rilevava Giacomo Sani nella Prefazione ad uno degli studi più completi sull’argomento, apparso dopo la tornata elettorale del 1999, ciò che emerge sono appunto «le forti differenze a base regionale» che hanno caratterizzato l’impatto della nuova legge elettorale. In questa ricerca, dunque, siamo partiti dalle specificità del sistema politico toscano, cominciando ad analizzare alcuni aspetti del voto amministrativo nel corso degli anni Ottanta e cercando di misurare, per quanto possibile, i mutamenti che il nuovo sistema elettorale ha prodotto. I comuni considerati dalla ricerca sono quelli che, sulla base dei dati del Censimento 1991, e poi di quello del 2001, hanno superato i 15 mila abitanti e per i quali, dunque, la nuova legge prevede un sistema elettorale a doppio turno: per la Toscana, si tratta di 51 comuni. Per questi comuni è stato predisposto un data base completo, oggi anche consultabile via internet, comprendente tutti i dati relativi alla partecipazione elettorale, i voti riportati dai candidati e dalle liste collegate, i seggi attribuiti a ciascuna lista. Generalmente, i dati sono stati analizzati anche sulla base delle diverse classi demografiche dei comuni e della diversa ampiezza dei consigli comunali5, e sulla base dei diversi cicli elettorali, in modo da consentire confronti omogenei
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Mair, Peter. "IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, n.º 3 (diciembre de 1989): 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Brichese, Annalisa y Andrea Facchin. "Imparare a leggere e scrivere le parole-obiettivo in arabo. Una proposta d’impiego di Quizlet.com nella didattica". H2D. Revista de Humanidades Digitais 1, n.º 1 (27 de mayo de 2019). http://dx.doi.org/10.21814/h2d.234.

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Il contributo si inserisce nel campo delle glottotecnologie applicate all’apprendimento della lingua araba standard. Nello specifico la sperimentazione condotta si sviluppa a partire dalla teoria della direzionalità e della bimodalità fondata sull’emisfericità cerebrale che in glottodidattica ha condotto a una serie di accorgimenti metodologici come l’utilizzo di strategie induttive. Il contributo si focalizza sull’insegnamento della letto-scrittura dell’arabo come LS: partendo dalla presentazione dell’intera parola si passa alla scomposizione in unità fono-grafemiche che, una volta analizzate, sono ricombinate per la formazione di nuove parole. Il contributo propone un progetto didattico che, tramite l’utilizzo di glottotecnologie (running vocabulary list su classe virtuale Quizlet.com), stimola lo sviluppo delle abilità di ricezione e produzione scritte attraverso attività di lettura globale, lettura analitica e successivamente videoscrittura sin dalle primissime fasi dell’apprendimento linguistico. Nel contributo si presta particolare attenzione ai risvolti glottotecnologici del progetto didattico, attraverso l’uso Quizlet.com, sito che offre strumenti tecnologici al servizio delle lingue e permette di costruire flashcards accessibili su diversi dispositivi elettronici (computer, smartphone e tablet) e di facilitare la memorizzazione del lessico attraverso esercizi di manipolazione e la trascrizione di parole o brevi stringhe o attività ludiche.
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Dipace, Anna y Alessia Scarinci. "Formazione metodologica, tecnologie didattiche ed esperienze nella promozione delle competenze di insegnamento e apprendimento". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, enero de 2021, 95–111. http://dx.doi.org/10.3280/exioa0-2021oa11130.

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La situazione di emergenza rinveniente dalla diffusione del Covid-19 ha determinato una condizione straordinaria per tutte le istituzioni formative. In questo contributo l'attenzione &egrave; focalizzata in modo particolare sull'universit&agrave; che ha visto migliaia di docenti improvvisamente alle prese con la necessit&agrave; di adottare soluzioni di didattica a distanza per i propri studenti pur non avendo specifiche competenze ed esperienze maturate in questo ambito. Questa situazione ha messo in evidenza una serie di bisogni collegati ad una specifica domanda di formazione che interessa tanto gli aspetti formativi quanto quelli di ricerca didattica che sta cercando di fornire una lettura del fenomeno al fine di alimentare una riflessione matura sul rapporto tra media, ambienti (reali o virtuali) di apprendimento e strategie di insegnamento. Tuttavia, da questa situazione di emergenza possono derivare situazioni inedite di riprogettazione qualificata della formazione superiore innanzitutto attraverso un aggiornamento della didattica universitaria e, dunque, di specifiche competenze dei propri docenti in grado di utilizzare strategie, metodi e strumenti (sia in presenza che a distanza) per favorire l'apprendimento attivo, costruttivo e interattivo. Il contributo, partendo dal framework di innovazione nell'alta formazione proposto da Gilly Salmon, presenta un'analisi esplorativa sui MOOC offerti da alcune delle principali piattaforme a livello internazionale come opportunit&agrave; di formazione metodologica per i docenti durante il periodo pi&ugrave; difficile dell'emergenza Covid-19.
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Duarte, Solange De Souza y Márcio Wendel Santana Coêlho. "Difficoltà di apprendimento nella disciplina della lingua inglese e il suo rapporto con l'ambiente familiare presso il Collegio statale di San Paolo". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 11 de marzo de 2020, 159–76. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/disciplina-della-lingua-inglese.

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Questo studio ha il seguente scopo di discutere, da una revisione della letteratura, la difficoltà di apprendimento in relazione al corso di lingua inglese tenuto presso il San Vicente de Paulo State College, in Bom Jesus da Lapa – BA. Lo scopo di questo articolo è quello di verificare quali sono le difficoltà di apprendimento, identificare e segnalare i problemi incontrati nell’insegnamento della lingua inglese e verificare se gli insegnanti cercano di superare le difficoltà di apprendimento. Il presente studio si allinea con la quantitava e l’approccio qualitativo, basato sull’analisi di un caso di studio. Così, sono stati applicati colloqui per analizzare le difficoltà di apprendimento e i dati sono stati raccolti dalle risposte di insegnanti, studenti e familiari. I risultati hanno mostrato che la soluzione per risolvere le difficoltà di apprendimento nella disciplina della lingua inglese consiste nell’adottare strategie di lettura e scrittura a scuola, nonché lo sviluppo di attività a scuola o a casa alla ricerca di modi che favoriscano l’apprendimento in modo autonomo e critico per superare le difficoltà.
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Castellana, Giusi. "Validazione e standardizzazione del questionario «Dimmi come leggi». Il questionario per misurare le strategie di lettura nella scuola secondaria di primo grado". ECPS - Educational Cultural and Psychological Studies, n.º 18 (12 de diciembre de 2018). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2018-018-cast.

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Castellana, Giusi y Pietro Lucisano. "Studio pilota del questionario sulle strategie di lettura «Dimmi come leggi» per il triennio della scuola secondaria di secondo grado e studenti universitari". Journal of Educational, Cultural and Psychological Studies (ECPS Journal), n.º 23 (17 de junio de 2021). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2021-023-calu.

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The study presents the factorial validity, using graphic organizers, controlling the process of the version of the questionnaire on reading strategies, «Tell me How to Read», aimed at the students of upper secondary school and university students. The dimensions investigated correspond to the 7 strategies already tested in the previous versions (lower secondary and primary school, Castellana, 2018, 2020a): identifying reading purposes, activating previous knowledge, making predictions, selecting main information, using graphic organizers and a scale on the self-perception of the difficulties. The new questionnaire consisting of 82 items, was linguistically revised and items that investigate more complex levels of the reading process were added. It was administered to a convenience sample of 543 students, attending the fourth and fifth grades of upper secondary school and Ist-IIIrd year students of the Sapienza University of Rome and Parma. The factor analysis of the questionnaire confirmed the 7 dimensional structure. The questionnaire reduced to 53 items was used within the OFA Italian course of the Department of Psychology at Sapienza University, as an instrument for metacognitive self-assessment of reading and as support for teaching understanding. The scores obtained by the students (99) on the QSL were correlated with the scores of the final test of the course. The value of correlation found between the tests and questionnaire is significant and equal to .377.
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Fonseca, Nicole de Queiroz Lima y Bruno Quintino de Oliveira. "Legame traumatico: concetti, cause e meccanismi nelle relazioni intime". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 16 de noviembre de 2021, 60–78. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/psicologia-it/legame-traumatico.

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Quando, dopo un incidente violento, si stabiliscono forti legami emotivi per collegare due persone, c’è l’installazione di un trauma chiamato dalla letteratura come legame traumatico. È una dipendenza emotiva tra due persone, in una relazione caratterizzata da periodi di abuso, violenza e squilibrio di potere, con legami di intensa connessione, distorsione cognitiva e strategie comportamentali di entrambi gli individui che paradossalmente rafforzano e mantengono il legame, che si riflette nel circolo vizioso della violenza. Tuttavia, c’è una mancanza di letteratura e ricerca scientifica sull’argomento in Brasile, che evidenzia la necessità di uno studio raffinato e approfondito, poiché le cause e gli effetti del legame trauma non sono ancora esattamente chiari, il che rende la comprensione e il trattamento degli individui, così come il loro recupero, un processo lento e doloroso. Quindi, questa ricerca è guidata dalla domanda: cos’è il legame traumatico e quali sono i suoi meccanismi? Pertanto, è stato definito come l’obiettivo generale analizzare il legame traumatico nelle relazioni amorose, al fine di dare vita ai processi neuropsicobiologici del trauma generato nelle relazioni intime e di indagare le ragioni per cui le vittime rimangono in relazioni patologiche, affronteremo anche il funzionamento della sindrome di Stoccolma e lo stress post-traumatico nelle vittime di abuso nelle relazioni amorose come fattori che generano legame traumatico. Per la contestualizzazione, la problematizzazione e la validazione del quadro teorico utilizzato nella ricerca intrapresa, la metodologia utilizzata è stata la revisione della letteratura o revisione bibliografica, dalla lettura, selezione e analisi di testi di generi diversi, come record, recensioni e articoli scientifici relativi all’argomento e che sono stati pubblicati su riviste e giornali del settore. Si è concluso che diversi fattori emotivi e neuropsicobiologici sono la causa del legame traumatico da stabilire all’interno di una relazione.
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