Literatura académica sobre el tema "Storia materiale"

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Artículos de revistas sobre el tema "Storia materiale"

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Ricci, Marina. "Memoria e memorie". COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, n.º 21 (abril de 2011): 143–50. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021008.

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Resumen
Il lavoro prende in esame il discorso sviluppato da Primo Levi nel suo ultimo libro I sommersi e i salvati; egli rielabora la memoria dell'esperienza del campo di concentramento nazista, indaga la complessitŕ di quell'evento e, uscendo dalla trama di giudizi di valore precostituiti e apodittici, ricerca un metodo di rapporto col passato che possa fungere da motore critico e guidare una memoria storica preventiva. Mediante l'esposizione di materiale clinico, rappresentato da due sogni di pazienti, sono individuate alcune analogie fra l'approccio di Levi e una visione psicoanalitica delle forze agenti nel mondo interno dell'individuo, che mostrano un funzionamento parallelo della memoria identitaria nella storia e nel soggetto.
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Candela, Andrea. "Il contributo della riflessione ecologica negli studi di storia della cultura materiale. Considerazioni di sintesi". SOCIETÀ E STORIA, n.º 137 (septiembre de 2012): 627–39. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137005.

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Resumen
La storia della cultura materiale ha ormai assunto la funzione di utile strumento di ricerca mediante il quale accrescere l'insieme delle conoscenze riguardanti una specifica area geografica, consentendo la valorizzazione del suo complesso patrimonio di risorse naturali ed antropiche. Gli studi di cultura materiale hanno infatti acquisito, nel contesto delle indagini storiche e paesaggistiche italiane, sulla scia della lezione europea ed internazionale, un ruolo preliminare nelle differenti iniziative di riqualificazione economica e culturale del territorio. Si veda, ad esempio, l'esperienza, ormai diffusa, che ha incoraggiato la nascita di diverse realtÀ ecomuseali. L'articolo cerca dunque di chiarire l'importanza di tale settore di ricerche nello studio interdisciplinare della storia e della conservazione del territorio, ripercorrendone gli andamenti storico-epistemologici e illustrandone alcune linee di sviluppo relativamente recenti, che hanno coinvolto ambiti quali le scienze naturali e biologiche.
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Giannichedda, Enrico. "Costruire storie e raccontare produzioni". Ex Novo: Journal of Archaeology 5 (24 de mayo de 2021): 119–43. http://dx.doi.org/10.32028/exnovo.v5i.416.

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Resumen
Prendendo le mosse dalle recenti acquisizioni dell’archeologia cognitiva, Michele Cometa, uno specialista di storia e teoria della letteratura, affronta in un corposo volume una questione fondamentale: la relazione fra produzione di utensili (i cicli produttivi), evoluzione del linguaggio, sviluppo di capacità narrative finalizzate a raccontare ‘storie’ utili. Una questione che, a mio avviso, non può riguardare soltanto gli specialisti della preistoria antica e dei processi di ominazione, perché ha molto a che vedere, in qualsiasi contesto preindustriale e prescientifico, con la trasmissione dei saperi tecnici (e, difatti, Cometa rinvia alle opere di A. Leroi-Gourhan), l’archeologia della produzione, la capacità di leggere in un manufatto la commistione di ‘funzione’ e ‘bellezza’ (o stile). Scopo del presente lavoro, oltre ad invitare a riflettere sulle tesi di Cometa a partire ovviamente dal libro, vi è ribadire, indipendentemente dai termini utilizzati e dalle partizioni disciplinari, l’utilità di studi archeologici in cui si fa storia della cultura materiale tenendo insieme la ricostruzione dei comportamenti (tecnici) e quella dei significati (sociali) anche grazie allo studio delle scelte ‘narrative’ adottate dagli antichi.
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Guerra, Alessandro, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena y Agnese Visconti. "Recensioni". IL RISORGIMENTO, n.º 1 (mayo de 2022): 153–87. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-001006.

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Resumen
- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell'Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l'Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.
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Sartori, Samuele. "L’epistemologia dell’incorporazione attraverso la storia materiale degli arti artificiali". Chiasmi International 22 (2020): 317–32. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20202230.

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Resumen
The aim of this article is to enrich the concept of technological incorporation, as thematized by Merleau-Pontian phenomenology and post-phenomenology, through a study of the material history of artificial prostheses. We will see in the first section that post-phenomenology, by discussing the plasticity of the corporeal schema, did not recognize the importance of technological transformations; that is, it has given little importance to the inorganic, material correlate through which hybridization is possible. Secondly, we will show how Merleau-Ponty, through a reading of Marx, contributes to phenomenology a naturalistic dialectic between material history and corporeity. This relation appears central to our understanding of the constitutively plastic and performative essence of the corporeal schema. The dialectics that technologies institute, however, do not necessarily lead to an increase in one’s perceptive-agentive capacities. The last section of this article investigates this claim through an analysis of the pathology of phantom limbs, in light of the evolution of prosthetic technologies between the two World Wars.
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Mannoni, Tiziano y Anna Boato. "Archeologia e storia del cantiere di costruzione". Arqueología de la Arquitectura, n.º 1 (30 de diciembre de 2002): 39. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.5.

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Resumen
La storia dell’architettura per più di duecento anni ha cercato di capire la costruzione attraverso le fonti scritte, raggiungendo in ciò una notevole specializzazione. La assai più recente archeologia dell’architettura sta cercando di far parlare il costruito stesso sulla sua storia, ivi compresa quella del cantiere di costruzione. I dati archeologici (sequenze stratigrafiche, datazioni archeologiche, materiali e tecniche costruttive), fatti dialogare con i dati archeometrici (orologi naturali, provenienze, caratteristiche e rarità dei materiali), secondo le regole della cultura materiale (apprendimento e trasmissione del saper fare empirico), permettono di affrontare la conoscenza delle scelte effettuate dai costruttori, le loro possibilità e le loro motivazioni (critica archeologica). E’ a questo punto che la ricerca fa un vero salto di qualità e di quantità se si rileggono con l’occhio dell’archeologo i dati scritti provenienti dai contratti di costruzione, dai permessi pubblici, dalla contabilità del cantiere e dalle stime e perizie delle opere compiute.
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Graf, Franz. "Patrimonio del XX secolo: restauro e storia materiale del costruito". TERRITORIO, n.º 62 (septiembre de 2012): 81–87. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-062016.

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With restoration the path taken reverses, to deal firstly with the object and then with the design. In this process, awareness of the material nature of the built assumes great importance because construction often constituted the central theme of design for many protagonists of the 20th Century. The material history of architecture is addressed along three main lines: the history of the materials, the history of the construction site and the history of the construction systems. Every building is conditioned by how these three components overlap. Systematic and thorough representation of these will give rise to a monographic study which describes it precisely. The method leads to identification of the problems presented by a building through scientific analysis and at the same time the method can be used to select, clearly interpret and identify the elements that one has decided to conserve, highlight or complete.
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Orsi, Elisa. "codice senese nella storia delle illustrazioni dantesche: note sulla fortuna critica della Commedia Yates Thompson 36". Dante e l'Arte 8 (7 de marzo de 2022): 65–86. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dea.155.

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Il contributo intende ripercorrere brevemente la ricezione critica del ms. Yates Thompson 36, mostrando le intersezioni tra la storia della fortuna del manoscritto e la storia della fortuna dei manoscritti illustrati danteschi dal Novecento ad oggi. Quanto emerge dimostra che la parabola della Commedia di Alfonso V di Aragona coincide, fino alla metà del secolo scorso, con quella di altri manoscritti signorili come l’Urbinate Latino 365, precocemente valorizzati per il loro interesse storico-artistico. Con l’avvento di una nuova stagione degli studi, orientata allo studio della valenza esegetica del corredo illustrativo, il destino dello Yates Thompson si riallinea a quello di altri manoscritti, più antichi e ‘meno celebri’, nel segno di una nuova prospettiva sulla tradizione figurativa dantesca fondata sulla ricostruzione della storia materiale e culturale del codice.
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Munarini, Giuseppe. "Tragedia degli armeni negli anni della Grande Guerra. Storia, memoria, letteratura". Journal of Church History 2020, n.º 1 (1 de junio de 2020): 18–40. http://dx.doi.org/10.24193/jch.2020.1.2.

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Riassunto: Questo articolo ha come base la conferenza fatta dal professore Giuseppe Munarini all’Istituto di Storia Ecclesiastica „Nicolae Bocșan” dell’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, il 7 dicembre 2017. Giuseppe Munarini lavora da molti anni su argomenti di ricerca legati alla storia, cultura e vita religiosa degli armeni, i suoi contributi sono quindi noti sia in Italia che in Romania. Nel presente materiale viene realizzata una breve sintesi degli eventi di un secolo fa, negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando uno dei più antichi popoli della storia europea fu sottoposto ad una politica sistematica di purificazione etnica di cui esito fu un’immane tragedia collettiva che soffrì la comunità armena della Turchia di allora. L’autore si sofferma prevalentemente sulla dimensione spirituale dell’identità di questo popolo e passa in rassegna, al contempo, numerosi contributi sul tema, apparsi soprattutto in Italia, dal campo della storiografia, memorialistica e letteratura.
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Cacciatore, Giuseppe. "Etica e storia in Troeltsch". Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 2, n.º 1 (18 de enero de 2019): 227–37. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v2i1.21556.

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È alla luce della rielaborazione filosofica delle categorie di individualità e alterità che si misura la progressiva presa di distanza dell’etica storicistica (da Schleiermacher a Humboldt, da Dilthey a Troeltsch) da quella formalistica kantiana e che si può cogliere il progetto di fondazione di un’etica materiale che, pur non rinunciando ad elementi di normatività e all’universalità dei principi, individua il suo prevalente oggetto nella natura dei bisogni umani e fissa il suo spazio di azione nella comunanza delle relazioni intersoggettive, cioè in quella fondante dimensione che ha al suo centro l’individualità colta pur sempre di nuovo nella sua storicità determinata e nella sua operatività etica. Ciò che viene al centro non sono più le strutture anonime e le leggi intemporali a porsi come base e come giustificazione nella produzione di valori o nella genesi di sempre nuove formazioni individuali e sociali, ma è, appunto, l’individualità (CACCIATORE, 2002), sia nella sua dimensione conoscitiva sia in quella etica, cioè il vero punto di incontro tra storia e vita.
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Tesis sobre el tema "Storia materiale"

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Angelini, Maria Luisa. "Fonte per la storia materiale dell'opera verdiana La Traviata". Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1999. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk1/tape9/PQDD_0027/MQ50493.pdf.

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Angelini, Maria Luisa. "Fonte per la storia materiale dell'opera verdiana La Traviata". Thesis, McGill University, 1998. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=21190.

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Resumen
If one painstakingly analyzes and compares the novel, the theatrical and the libretto versions of Marguerite-Violetta, a several-time reborn character from the novel and drama Camille, one notices striking differences and gleans useful insights as to the peculiarity of the three genres involved (novel, theatre and opera) and as to the reductive work of the libretto writer who, by modifying the roles of the characters and the values they channel, achieves a synthesis that has no match in the works he draws from.
This thesis aimed precisely at highlighting the intervening differences among the three genres, while pointing out the changes which were introduced and the peculiar nature of the final product, the libretto of La Traviata .
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ANGELINI, Dario. "ECOMUSEI E LA CULTURA MATERIALE E IMMATERIALE". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91346.

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Caron, Mara <1996&gt. "«Eccole le strighe che fanno le strigarie!». L'universo materiale di Isabella Bellocchio (Venezia, 1589-1600)". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21640.

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L’interesse nei confronti della cultura materiale, nato nel XIX secolo all’interno di discipline accademiche come l’archeologia e l’antropologia culturale di stampo positivistico, si è diffuso anche in ambito storiografico a partire dalla metà del XX secolo e si è sviluppato secondo diverse prospettive. In questa sede si è scelto di focalizzare l’attenzione sul rapporto tra gestualità e oggetti per indagare l’universo materiale di Isabella Bellocchio, cortigiana vissuta nella seconda metà del XVI secolo e processata dal tribunale del Sant’Uffizio di Venezia per alcuni supposti atti di stregoneria. Attraverso lo studio delle sue carte processuali conservate presso l’Archivio di Stato di Venezia si sono analizzati gli spazi, le reti sociali e gli oggetti che costellavano la quotidianità di Isabella Bellocchio e di altre “streghe” veneziane a lei contemporanee; inoltre, alcuni documenti relativi al testamento di Isabella custoditi presso l’Archivio storico del Patriarcato di Venezia hanno consentito di esplorare le medesime tematiche al di fuori delle fonti inquisitoriali.
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Attardo, Ezio Ciro <1956&gt. "Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/1/Attardo_EzioCiro_Tesi.pdf.

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La Tesi Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. si propone di illustrare i complessi rapporti instauratisi tra i vari popoli che si affacciarono sulle rive del Mediterraneo e nelle sue vicinanze, tra il 1200 e il 500 a.C. circa, quali emergono dalle iscrizioni disponibili, principalmente greche e semitiche (soprattutto fenicie, ebraiche, aramaiche e assire), prendendo tuttavia in esame anche iscrizioni ittite, egiziane, frigie, etrusche e celtiche. Le date suddette riguardano due eventi cruciali, che sconvolsero il Mediterraneo: gli attacchi dei Popoli del Mare, che distrussero l'Impero Ittita e indebolirono l'Egitto, e le guerre Persiane. Le iscrizioni riportate sono 1546, quasi sempre traslitterate, tradotte, e accompagnate da un'immagine, da riferimenti bibliografici essenziali e da una breve motivazione del collegamento proposto. Il quadro che si delinea ben testimonia la complessità dei rapporti che si intrecciarono in quel periodo: si pensi alle centinaia di graffiti greci trovati a Naucrati, in Egitto, o alle decine di iscrizioni greche trovate a Gravisca. Anche le iscrizioni aramaiche e assire attestano gli stretti rapporti che si formarono tra Siria e Mesopotamia; ugualmente Iran e Arabia sono, direttamente o indirettamente, collegati a Etruria e Grecia; così troviamo un'iscrizione greca nel cuore dell'Impero Persiano, e un cratere laconico nel centro della Gallia. In realtà lo scopo di questo lavoro è anche quello di mettere in contatto due mondi sostanzialmente separati, ossia quello dei Semitisti e quello dei Grecisti, che solo apparentemente si conoscono e collaborano. Inoltre vorrei soavemente insinuare l'idea che la tesi di Joseph Naveh, che ipotizzò che gli alfabeti greci abbiano tratto origine in prima istanza dalle iscrizioni protocananaiche, nel XII sec. a.C., è valida, e che solo in un secondo tempo i Fenici abbiano dato il loro apporto.
My Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
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Attardo, Ezio Ciro <1956&gt. "Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6073/.

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La Tesi Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. si propone di illustrare i complessi rapporti instauratisi tra i vari popoli che si affacciarono sulle rive del Mediterraneo e nelle sue vicinanze, tra il 1200 e il 500 a.C. circa, quali emergono dalle iscrizioni disponibili, principalmente greche e semitiche (soprattutto fenicie, ebraiche, aramaiche e assire), prendendo tuttavia in esame anche iscrizioni ittite, egiziane, frigie, etrusche e celtiche. Le date suddette riguardano due eventi cruciali, che sconvolsero il Mediterraneo: gli attacchi dei Popoli del Mare, che distrussero l'Impero Ittita e indebolirono l'Egitto, e le guerre Persiane. Le iscrizioni riportate sono 1546, quasi sempre traslitterate, tradotte, e accompagnate da un'immagine, da riferimenti bibliografici essenziali e da una breve motivazione del collegamento proposto. Il quadro che si delinea ben testimonia la complessità dei rapporti che si intrecciarono in quel periodo: si pensi alle centinaia di graffiti greci trovati a Naucrati, in Egitto, o alle decine di iscrizioni greche trovate a Gravisca. Anche le iscrizioni aramaiche e assire attestano gli stretti rapporti che si formarono tra Siria e Mesopotamia; ugualmente Iran e Arabia sono, direttamente o indirettamente, collegati a Etruria e Grecia; così troviamo un'iscrizione greca nel cuore dell'Impero Persiano, e un cratere laconico nel centro della Gallia. In realtà lo scopo di questo lavoro è anche quello di mettere in contatto due mondi sostanzialmente separati, ossia quello dei Semitisti e quello dei Grecisti, che solo apparentemente si conoscono e collaborano. Inoltre vorrei soavemente insinuare l'idea che la tesi di Joseph Naveh, che ipotizzò che gli alfabeti greci abbiano tratto origine in prima istanza dalle iscrizioni protocananaiche, nel XII sec. a.C., è valida, e che solo in un secondo tempo i Fenici abbiano dato il loro apporto.
My Degree Thesis Materiale epigrafico per la ricostruzione dei contatti nel Mediterraneo tra il 1200 a.C. e il 500 a.C. intends to illustrate the complex relations, established among the various peoples settled in the Mediterranean sea-shores and in their vicinity, between 1200 B.C. and 500 B.C., which can be seen in the available inscriptions, above all the Greek and Semitic ones (Phoenician, Hebrew, Aramaic and Assyrian); but in this Degree Thesis I consider also the Hittite, Egyptian, Phrygian, Etrusk, and Celtic inscriptions, et cetera. The above mentioned dates concern two crucial events, which perturbed the Mediterranean Sea: the attacks of the Sea Peoples, which destroyed the Hittite Empire and weakened the Egypt, and the so-called Persian wars. The considered inscriptions are 1546, almost always transliterated, translated, with a photo or a drawing, essential bibliography and a very little comment. The drawn picture well attests the complexity of the relations in that period: we must consider the hundreds of Greek graffiti found in Naukratis, in Egypt, or the tens of Greek inscriptions discovered at Gravisca. Also the Aramaic and Assyrian inscriptions attest intense relations between Syria and Mesopotamia. Also Iran and Arabia show, directly or indirectly, connections with Greece and Etruria. With my work I hope to suggest the idea that it is necessary the scholars of Greek and Semitic things cooperate to the reconstruction of four centuries of the History of the Near Eastern, and that the theory of Joseph Naveh, who hypothesized the Greek alphabets originated in the 12th century in the Canaanite coast, is valid.
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Coccato, Stefania <1987&gt. "Interni veneziani trecenteschi : la cultura materiale attraverso gli inventari di beni mobili dei Procuratori di San Marco". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8358.

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La tesi attraverso la ricerca documentale, affronta lo studio degli interni dei palazzi veneziani del XIV secolo. Dopo la raccolta di numerosi inventari di beni mobili si procede con l'analisi comparata e la ricerca iconografica a supporto delle informazioni reperite.
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Schievano, Mirta <1995&gt. "La pirateria nel Levante della Prima Età del Ferro: cultura materiale e paesaggio costiero". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19690.

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Il presente studio è dedicato all'identificazione di una possibile impronta archeologica lasciata dalla pirateria nel Mediterraneo Orientale della prima età del ferro. Dopo una discussione di aspetti teorici e metodologici, che si concentrerà in particolare sull'identificazione di insediamenti specificatamente legati a gruppi di pirati partendo da una serie di siti identificati come tali a Creta, l'obbiettivo è quello di identificare caratteristiche generali che possano aiutare ad identificare covi di pirati in altri punti del Mediterraneo, in particolare nel Mediterraneo Orientale.
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CHIAPPINI, ALESSIA. "Il materiale numismatico di età antonina dal Tevere: alcune note". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/202617.

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La ricerca ha preso avvio dalla pulitura, consolidamento e catalogazione di materiale inedito proveniente dal Tevere e riferibile agli anni 138-161. L’analisi del materiale antonino proveniente dal Tevere ha consentito l’individuazione di alcuni importanti spunti sulla circolazione in questo periodo, quali per primo l’aumento - soprattutto nella seconda metà del regno di Antonino Pio - delle emissioni di sesterzi, forse legato ad un iniziale processo inflattivo, o alla sua liberalità, ma anche al pagamento delle truppe e alla cospicua e lunga emissione di monete in onore della Diva Faustina. Decisamente frequenti nel Tevere sono i dupondi/assi e gli assi, presenti in percentuali equivalenti; tale risultato potrebbe avvalorare l’ipotesi che l’accumulo nel tempo di materiale numismatico nel fiume sia dovuto soprattutto a perdite occasionali. Fra il materiale tiberino databile, decisamente scarse sono le emissioni del 138-139; un altro dato in netto contrasto con quanto finora rilevato. Anche l’attenta analisi delle tipologie ha fatto emergere alcune nuove e interessanti prospettive. Senza dubbio interessante è l’alta concentrazione di monete con al rovescio la figura di Annona su rovesci di assi emessi tra gli anni 152-154; tale frequenza potrebbe riferirsi alla notizia di una rivolta in Egitto proprio in quegli anni. Di notevole interesse è la presenza nel Tevere del sesterzio con Enea, Anchise e Ascanio al rovescio; il sesterzio è molto raro ed attestato in un unico rinvenimento, sempre in Italia. Anche in questo caso, forse, l’esclusiva attestazione a Roma e in Italia, benché rara, potrebbe voler intendere che questo tipo per tematica sia considerato più adatto ad una circolazione in queste aree, legate in maniera più profonda a questo mito. Allo stesso modo è raro al di fuori della Britannia, dove è rinvenuto in massicce quantità, l’asse con la personificazione di questa provincia, emesso negli anni 153-155; i pur scarsi ed esigui ritrovamenti al di fuori della Britannia dove alcuni ritengono sia stato emesso e dove circola abbondantemente, fa pensare che possa trattarsi di monete arrivate in aree esterne a seguito delle frequentazioni e degli spostamenti dei possessori, forse mercanti, soldati o ex militari. Altro dato emerso dall’analisi del materiale dal Tevere e sinora mai evidenziato è il carattere prevalentemente militare dei rovesci di Marco Aurelio; si tratta di un aspetto comune a tutta la sua monetazione e che risulta, al contrario, assente nella contemporanea monetazione di Antonino. Sembra difficile stabilire il motivo di una simile distinzione ed in particolare se tale differenziazione possa rispecchiare due diversi ruoli istituzionali ricoperti dall’Augusto e dal Cesare. Per quanto riguarda l’esame del materiale riferibile alle Auguste bisogna innanzitutto rilevare la difficoltà di datazione delle emissioni delle due Faustine e, correlata a questo aspetto, la distinzione dei nominali delle loro coniazioni. Sin qui le considerazioni emerse dall’analisi diretta del materiale dal Tevere; ma nel corso dell’indagine non si è potuto, ovviamente, prescindere dall’analisi di tutta la monetazione di Antonino Pio e dei suoi familiari, nel tentativo di evidenziare ulteriori aspetti di questo imperatore e del suo principato, tra continuità e discontinuità con Adriano. Pur distaccandosi al momento dell’assunzione del principato dalla politica e dalla volontà del suo predecessore e padre adottivo, in molti aspetti del proprio principato Antonino si dimostra il continuatore della politica adrianea. Seguendo l’esempio del suo predecessore, Antonino ritiene opportuno portare avanti una politica diplomatica o di consolidamento, la cui più viva espressione sono la vasta attività di pacificazione e difesa dei confini, e la fortificazione e costruzione di limites. Come il padre adottivo, Antonino si preoccupa anche di celebrare la propria liberalità attraverso l’emissione dei tipi con la scena di elargizione rappresentata secondo la tradizionale iconografia del congiario degli imperatori precedenti e della nuova personificazione della Liberalitas, introdotta proprio da Adriano. L’esigenza di un rinnovamento religioso e il ricorso ai concetti di esaltazione di Roma e celebrazione dei miti di fondazione che Antonino riprende per la serie monetale emessa in occasione del nono centenario della fondazione di Roma, erano vivi già al tempo di Augusto. Rispetto al passato, tuttavia, più spiccato è il ritorno alle origini, a quella religiosità tradizionale ed arcaica, come dimostrano le scelte tipologiche operate da Antonino per tali emissioni. La diffusione di tali tematiche della propaganda antonina si può cogliere nelle coniazioni in onore della Diva Faustina, sulle quali il concetto di Aeternitas trova più ampio sviluppo. Molto frequente è, infatti, nella monetazione della Diva il ricorso all’immagine della personificazione dell’Aeternitas e alla legenda AETERNITAS che accompagna le raffigurazioni di numerose dee e personificazioni. Sembra evidente, pertanto, che nelle scelte tipologiche la monetazione antonina dimostri una propensione verso il nuovo, ma senza che questo significhi forti stravolgimenti ideologici o rivoluzioni. Numerosi temi e molti tipi sono ripresi dal precedente regno di Adriano, ma anche una buona parte del repertorio iconografico tradizionale viene ora riproposto, ma solamente dopo averlo reinterpretato e attualizzato. La monetazione della Diva ne è l’esempio più convincente: nelle sue emissioni ogni raffigurazione è sfruttata al massimo delle potenzialità espressive e da qui l’esigenza di molteplici varianti di uno stesso tipo non sempre facilmente identificabili. Una tale varietà può, senza dubbio, celare una complessità di pensiero e idee alla base della propaganda antonina che finora non era completamente emersa e che, al contrario, dovrebbe essere, in futuro, approfondita ed indagata, soprattutto alla luce dei nuovi studi che si stanno svolgendo e, pertanto, anche del proseguimento della pulitura, catalogazione e analisi del materiale tiberino
The research started by cleaning, consolidation and cataloging of new material from the Tiber, and it refers to the years 138-161. The analysis of the antonine material from the Tiber has allowed the identification of some important insights about the circulation of coins in this period, principally the increase - especially in the second half of the reign of Antoninus Pius - of emissions of sesterces. Definitely common from Tiber are Dupondi/Asses and As, which are present in equal percentage. Among the material from the Tiber, there are very low emissions of 138-139, another element in stark contrast to what has been detected. Even the careful analysis of the types has revealed some new and interesting perspectives. Certainly interesting is the high concentration of coins with, at the reverse, the figure of Annona on assi issued between the years 152-154, the frequency could refer to the news of a revolt in Egypt in those years. Of particular interest is the presence in the Tiber of sesterzi with Aeneas, Anchises and Ascanius in reverse; the sestertius is very uncommon and certificated in a single discovery in Italy. Similarly it is rare outside of Britain, where it is found in massive quantities, the asse with the embodiment of this province, issued in the years 153-155, while the poor and small discoveries outside of Britain, where some consider it has been issued and where it has circulated abundantly, suggest that it may be coins coming in outdoor areas as a result of frequent movements of the holders, perhaps merchants, soldiers or former soldiers. Another fact revealed by the analysis of material from the Tiber and so far never revealed,is the predominantly military nature of Marcus Aurelius, on the reverse, absent in the contemporary coinage of Antoninus. Regarding the examination of the material refering to Augustaewe, we must note the difficulty of dating the emission of two Faustine, and, related to this issue, the distinction of their nominal coinage. During the investigation it was not possible, of course, disregard the analysis of the whole coinage of Antoninus Pius and his family in an effort to highlight more aspects of the emperor and his princedom, between continuity and discontinuity with Hadrianus. Typological choices in the Antoninus coinage showa a propensity towards the new, but without strong ideological upheavals or revolutions. Many themes and many types come from the reign of Hadrian, but also a good part of the traditional iconographic repertoire has now been presented again, but only after it has been re-interpreted and updated. The Diva’s coinage is the most convincing example: in its emissions each representation is exploited to maximum expressive potential and hence the need for multiple variants of the same type which are not always easily identifiable. This variety can, of course, hide a complexity of thought and ideas behind the Antoninus propaganda that has not been fully revealed yet and that, conversely, should be in the future deeply investigated, especially in light of new recent studies and, therefore, furtherance of cleaning, cataloging and analysis of the material from Tiber
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10

Dimartino, Rita <1981&gt. "Studio analitico della cultura materiale fra VII e IX secolo d.C. nella Regione di Samarcanda (Uzbekistan): analisi morfo-tipologica, produzione e commercio della ceramica di Kafir Kala". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4125/1/Dimartino_Rita_tesi.pdf.

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Resumen
Kafir Kala is a key-site to understand the historical dynamics of the Samarkand Region in the Early Middle Ages (5th - 8th centuries CE). The site is clearly associated with a Sogdian occupation, as both literature and archaeological research testify. But the chronological phase that follows the Sogdian period, as the Islamic occupation became stable, is still little known. Structures and finds (an hoard of 133 silver coins, in particular) clearly testify a new occupation of some parts of the citadel; and some rooms, dug in the northern side of it, present structures and materials connected with an Islamic activity. The study of material culture from these rooms, and from more ancient contexts, will help to understand the eventual continuity of traditions and the new productions. Besides the citadel, as a matter of fact, also some kilns have been dug, near the main site. Their material culture is very interesting because it represents an example of the typical Sogdian production (ceramics covered with white mica, and stamped). The work on the ceramic material has consisted in cataloguing and classifying all the diagnostics. Three main morphological classes have been individuated: cooking, coarse and table ware), and some other ones (lamps, ossuaries). A catalogue of the finds organized them in a typological system based on their morphology, function, fabric, and eventually decoration style. Crossing the stratigraphical data with information from this typological study, it has been possible to provide a chronological arrangement of the sites investigated by the italo-uzbek archaeological mission from 2001 to 2008.
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Libros sobre el tema "Storia materiale"

1

Un modello per la storia: Materiale, attività, funzione. Reggio Emilia: Diabasis, 2000.

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2

Storia materiale della scienza: Dal libro ai laboratori. [Milano]: B. Mondadori, 2002.

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3

Mantovani, Sergio. Tra acqua e terra: Storia materiale in Transpadana. Ferrara: Comunicarte, 2001.

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4

Beretta, Marco. Storia materiale della scienza: Dal libro ai laboratori. Milano: B. Mondadori, 2002.

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5

Stagno, Anna Maria. Storia della cultura materiale in tempo di Covid-19. Sesto Fiorentino (FI): All'insegna del giglio, 2020.

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6

author, Mariani Andrea 1985, ed. Effemeridi del film: Episodi di storia materiale del cinema italiano. Milano: Meltemi, 2019.

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7

Oggetti risorgimentali: Una storia materiale della politica nel primo Ottocento. Roma: Carocci editore, 2021.

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8

Garda, Emilia. Il Buxus: Storia di un materiale autarchico fra arte e tecnologia. Venezia: Marsilio, 2000.

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9

Nostra Signora di Lampedusa: Storia civile e materiale di un miracolo mediterraneo. Milano: Leonardo, 1992.

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10

Perticaroli, Gianmarco. Le cose della storia: Cultura materiale, cultura della memoria e riscritture letterarie dell'Ottocento. Macerata: EUM, 2012.

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Capítulos de libros sobre el tema "Storia materiale"

1

Mehta, K. K. y S. Chawla. "Aero Stores (Materials) Inspection and Quality Assurance". En Aerospace Materials and Material Technologies, 413–31. Singapore: Springer Singapore, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-981-10-2143-5_20.

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2

Fasold, Regina. "Materialien". En Theodor Storm, 168–77. Stuttgart: J.B. Metzler, 1997. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05158-5_3.

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3

Magad, Eugene L. y John M. Amos. "Receiving and Stores". En Total Materials Management, 291–326. Boston, MA: Springer US, 1995. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4684-6450-4_9.

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4

Magad, Eugene L. y John M. Amos. "Receiving and Stores". En Total Materials Management, 269–304. Boston, MA: Springer US, 1989. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4684-6566-2_8.

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5

Scillio, Mark. "Tina – The Quest for Material Security". En Making Career Stories, 57–69. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-55179-1_3.

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6

Funada, Fumiaki, Martin Schadt, Kazuhisa Toriyama, Haruyoshi Takatsu, Yasuyuki Gotoh y Takashi Sekiya. "Liquid Crystal Materials". En The Liquid Crystal Display Story, 3–51. Tokyo: Springer Japan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-54859-1_1.

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7

Yoshino, Katsumi, Hideo Takezoe, Takashi Kato, Junji Watanabe, Kazuo Akagi y Isa Nishiyama. "Liquid Crystalline Materials". En The Liquid Crystal Display Story, 243–300. Tokyo: Springer Japan, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-54859-1_9.

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8

Malin, Michael J. "Discoloration Stories". En The Chemistry and Mechanism of Art Materials, 63–99. Boca Raton: CRC Press, 2021. http://dx.doi.org/10.1201/9781003053453-4.

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9

Catena, di Liù M. "Quaranta storie narrate con…". En Oltre i materiali. La scienza tra le nostre dita, 31–34. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1762-7_4.

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10

Cleland Silva, Tricia y Paulo de Tarso Fonseca Silva. "Crafting the Future Story Together". En Making Sense of Work Through Collaborative Storytelling, 79–85. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-89446-7_6.

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Resumen
AbstractIn this chapter, we discuss how after the Collaborative Story Craftintervention, practitioners can continue crafting and building their future stories together at work. Work engagement requests material resources and support, a sense of psychological and physical safety to be oneself, and meaningful rewards and recognition.Although narratives and stories, on the surface, may seem fixed, raising awareness of the stories through Collaborative Storytelling provides an opportunity to create and maintain an organisational culture which strives for inclusion through responsible and sustainable practices of change.
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Actas de conferencias sobre el tema "Storia materiale"

1

Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano y Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome". En International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Resumen
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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2

Kaarli, Rein. "Erasure of Data Stored by Pico- and Femtosecond Stimulated Photon Echoes in Frequency-Selective Materials". En International Conference on Ultrafast Phenomena. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1992. http://dx.doi.org/10.1364/up.1992.mc7.

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Resumen
Time-and-space-domain holography [1,2] by stimulated photon echoes [3] provides a means of storing temporal and spatial properties of an ultrafast-varying light signal and recalling its authentic replica at any later moment. The possibility of recording complex time shapes of light pulses, which also means time-domain optical data storage, is based on the ability of frequency-selective absorbers to store with high accuracy the temporal Fourier components of the incident light [1-3]. The time-domain frequency-selective optical storage of binary or analog data is an alternative approach to the concept of frequency-selective high-density data storage that provides a parallel ultrafast data storage and processing in the frequency domain. The shortest detail of the signal to be stored is limited by the reverse inhomogeneous bandwidth of the storing media which reaches 10-100 fs for frequency-selective materials while the duration of the signal is limited by phase relaxation time T2 (usually 10−9-10−6s).
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Amundson, Thomas R., David B. Scharfe y Rebecca N. Webb. "Computational Evaluation of the Effects of Voids on a Thermal Energy Storage System Using Molten Silicon as the Phase Change Material". En ASME 2013 Heat Transfer Summer Conference collocated with the ASME 2013 7th International Conference on Energy Sustainability and the ASME 2013 11th International Conference on Fuel Cell Science, Engineering and Technology. American Society of Mechanical Engineers, 2013. http://dx.doi.org/10.1115/ht2013-17216.

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Resumen
Latent heat energy storage is one of the most efficient ways to store solar thermal energy. A system capable of receiving, absorbing, and collecting solar energy and storing it within a high temperature phase change material has been designed as part of a power system to be used on a low Earth orbit satellite. The system employs silicon as the phase change material and thermophotovoltaic cells for the conversion of stored heat energy into electrical energy. The effect of a void, in the phase change material, on system temperature and the associated thermophotovoltaic power production is determined through computational evaluation.
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McPherson, Jeffrey D., Ian R. Grosse, Sundar Krishnamurty, Jack C. Wileden, Elizabeth R. Dumont y Michael A. Berthaume. "Integrating Biological and Engineering Ontologies". En ASME 2013 International Design Engineering Technical Conferences and Computers and Information in Engineering Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2013. http://dx.doi.org/10.1115/detc2013-13527.

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Resumen
As methods for engineering data acquisition improve, methods for storing, generating knowledge from, and sharing that data for efficient reuse have become more important. Knowledge management in the engineering community can greatly benefit from advancements made in knowledge management in biology. The biological community has already made progress in knowledge management through projects such as the Gene Ontology and CellML, and it behooves the engineering community to learn from their successes. Engineering and biology overlap in the field of biosimulation, (i.e. finite-element analysis of biological systems, see www.biomesh.org) which gives an opportunity to integrate successful ontologies from the biology community into the engineering community. Previous research has led to the creation of the Biomesh project, which is a collection of biological finite element (FE) models. These FE models relate to a particular anatomical structure of an organism, and to the set of biological material properties associated with the models. Thus, knowledge management for this application requires knowledge integration from three distinct fields: engineering (materials and models), anatomy, and biological classification. The existing e-Design Framework offers the Engineering Analysis Models ontology and Materials ontology to store knowledge about materials and FE models. Similarly, the existing Minimal Anatomical Terms ontology and the NCBI Organismal Classification taxonomy were used to store information about anatomy and biological classification, respectively. In this paper these ontologies are interlinked in a single, synergistic ontology to expose and integrate knowledge in a transparent manner between previously disparate domains. A case study is presented to demonstrate the usefulness of the approach in which knowledge from a biological material and FE model are methodically stored in the new ontology, and the organismal classification and anatomical structure of the model are immediately exposed to the user.
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Avila-Acevedo, J. G., E. Tsotsas y Kambiz Vafai. "Moisture Migration in Stored Granular Materials". En POROUS MEDIA AND ITS APPLICATIONS IN SCIENCE, ENGINEERING, AND INDUSTRY: 3rd International Conference. AIP, 2010. http://dx.doi.org/10.1063/1.3453830.

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Nasution, Budiman, Kahirul Amdani, Muhammad Kadri, Habibi Azka Nasution, Silvia Dona Sari, Eviyona Laurenta Br Barus, Dina Alfariza Nst, Laili Suryani y Iswari Afala. "Numerical Test of the Use of CO<sub>2</sub> in Multy Storey Building Structures during an Earthquake". En The 4th International Conference on Science and Technology Applications. Switzerland: Trans Tech Publications Ltd, 2023. http://dx.doi.org/10.4028/p-x9zvmo.

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Resumen
. The use of Ordinary Portland Cement (OPC) for building structures should be reduced because it can produce harmful CO2 emissions. The use of environmentally friendly materials could be the solution. Liquid carbon dioxide (CO2) is one of these material innovations. In this study, the liquid carbon dioxide was used as a substitute for OPC. The use of this material will affect the rigidity of the multi-story building structure. The effect of the stiffness variable value is tested by looking at the response of multy storey buildings during an earthquake. By using the finite difference method, the response of the multi-story building structure is analyzed through mode shape, structural displacement, and shear force.
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Kaarli, Rein. "On Some Problems of Time Domain Data Storage by Spectral Hole Burning". En Spectral Hole-Burning and Luminescence Line Narrowing: Science and Applications. Washington, D.C.: Optica Publishing Group, 1992. http://dx.doi.org/10.1364/shbl.1992.thc1.

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Resumen
Time-and-space-domain holography [1,2] by stimulated photon echoes [3] provides a means of storing temporal and spatial properties of an ultrafast-varying light signal and recalling its authentic replica at any later moment. The possibility of recording complex time shapes of light pulses, which also means time-domain optical data storage, is based on the ability of frequency-selective absorbers to store with high accuracy the temporal Fourier components of the incident light [1-3]. The time-domain frequency-selective optical storage of binary or analog data is an alternative approach to the concept of frequency-selective high-density data storage that provides a parallel ultrafast data storage and processing in the frequency domain. The shortest detail of the signal to be stored is limited by the reverse inhomogeneous bandwidth of the storing media which reaches 10-100 fs for frequency-selective materials while the duration of the signal is limited by phase relaxation time T2 (usually 10-3-10-6s).
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Nitsas, M. T., I. P. Koronaki y A. Beliotis. "Thermal Analysis of Phase Change Materials by Utilizing Nanoparticles". En ASME 2018 International Mechanical Engineering Congress and Exposition. American Society of Mechanical Engineers, 2018. http://dx.doi.org/10.1115/imece2018-87026.

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Resumen
Latent TES systems utilize phase change materials (PCMs) which at a suitable temperature range can be melted and thus store thermal energy. The stored energy is removed during the reverse process which solidifies the PCM. Due to the superiority of high latent heat compared to sensible heat, PCMs can contribute to the reduction of the storage systems’ size offering a promising solution especially when coupled with solar collectors. Despite the aforementioned advantages, the relatively low thermal conductivity of PCM hinders their wide utilization. In the present study, a thermal analysis of phase change materials is carried out. Different types of phase change materials (PCMs) are analyzed at various temperature ranges. The energy equation for the PCM is solved by implementing a 1D explicit finite difference scheme in Matlab and the results are compared with corresponding results deriving from Comsol. The properties of the utilized PCMs are altered accordingly so as to take into account their variation during phase change. In this analysis, only the thermal behavior of a PCM is investigated while the gravitational effect is neglected. The results of the analysis regard the temperature variations within the phase change material, the stored energy in the PCM per volume unit, the process speed and the effect of thermal conductivity on phase change, especially on the melting front displacement. Primary results have shown that the stored energy depends on the heat source and on the utilized PCM. In order to tackle the problem of PCM low conductivity, nanoparticles are added so as to enhance the stored energy due to the higher thermal conductivity. Upon the addition of two types of nanoparticles, the enhancement of melting fraction and stored heat are determined.
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Reddy, K. Vijaya Kumar, Naga Sarada Somanchi, Hima Bindu Banoth y Ravi Gugulothu. "Experimental Study of Solar Still With Energy Storage Materials". En ASME 2014 12th Biennial Conference on Engineering Systems Design and Analysis. American Society of Mechanical Engineers, 2014. http://dx.doi.org/10.1115/esda2014-20109.

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Resumen
In recent years with the exacerbation of energy shortage around the world and the continuous increase in the level of greenhouse gas emissions, the use of various sources of renewable energy is increasingly becoming important for sustainable development. Solar energy is considered to be one of the most promising sources of energy, owing to its clean and renewable characteristics. Thermal energy storage (TES) is used to assist in the effective utilization of thermal energy in wide number of industrial and domestic applications. Thermal energy is stored as sensible heat (SHS) or latent heat (LHS). Sensible heat storage (SHS) materials are combination of materials (both solids and liquids) which undergo no phase change in the defined temperature range of the storage process. Example concrete, cast steel, cast iron etc. The use of a latent heat storage system (LHS) using phase change materials (PCMs) is an effective way of storing thermal energy and has the advantages of high energy storage density, narrow operating temperature range and the isothermal nature of the storage process. The phase change materials are more energy dense than sensible energy storage when the temperature difference between heat source and sink are low. Phase change material can store or release energy through its morphology change mechanism. These advantages lead to small volume and less heat loss, which attract attention of researchers in different fields. Ex: Sodium acetate trihydrate, NaNO3. There are large numbers of PCMs that melt and solidify at a wide range of temperatures, making them attractive in a number of applications. PCMs have been widely used in latent heat thermal storage systems for heat pumps, solar engineering and spacecraft thermal control applications. The uses of PCMs for heating and cooling applications for buildings have been investigated within the past decade. The experimental results computed in the field of water distillation process using solar energy in the presence of energy storage materials are discussed in this paper.
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Hou, Keyu, Shunxun Li, Jingjing Li, Wei Xu, Rui Wang y Jin Zhou. "Research on consumer portraits of offline fast fashion shoe stores based on IoT smart hardware". En The 8th International Conference on Advanced Materials and Systems. INCDTP - Leather and Footwear Research Institute (ICPI), Bucharest, Romania, 2020. http://dx.doi.org/10.24264/icams-2020.iii.9.

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Resumen
There is a close relationship between consumer’s portrait and product’s attributes. Consumer portraits are usually obtained from information provided by consumers or by using data analysis of computer vision technology when they were in store. However, there was few concerns on the product’s attribute which was a critical factor affecting consumer portrait establishment. Therefore, the purpose of this study was to establish IoT based product attributes’ data collection system then to use this system to portrait consumers behaviors. Firstly, we used our own developed smart hardware to collect consumers' attention data on products of fast fashion shoe stores. Then the product attention index was obtained by combining sales data, and the quantitative attributes of the products with the highest attention index were analyzed, including the age, style and price. At last, improved the TOFA model to make it suitable for the conversion analysis of product attributes to consumer portraits. The results showed that there were core hedonic middle-aged consumer groups and potential thrifty youth consumer groups in the store, and the styles of shoes tend to be fashionable and casual. The conclusion was that the new model can effectively analyze the core consumer portraits of shoe stores and provide strategies for shoe store positioning and supply.
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Informes sobre el tema "Storia materiale"

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McKinnon, Mark, Daniel Madryzkowksi y Craig Weinschenk. Development of a Database of Contemporary Material Properties for Fire Investigation Analysis - Materials and Methods. UL Firefighter Safety Research Institute, julio de 2020. http://dx.doi.org/10.54206/102376/zmpa6638.

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Resumen
Meetings with the majority of the Technical Panel for the Development of an Interactive Database of Contemporary Material Properties for Fire Modeling project were held on June 29 and June 30, 2020. The major subjects of discussion included the list of proposed materials to be tested and characterized, the properties for the database, and the experimental and analytical methods to determine the properties for the database. A list of 101 materials divided into 11 categories were identified for inclusion in the database. The topics of variability in materials and aging of products and furniture items was discussed and it was concluded that investigating these variations is outside the scope of the project in this phase. The list of properties to be stored in the database for each material as well as proposed experimental methods to determine each property were discussed in the Technical Panel meetings. The discussion emphasized that the priorities for the properties represented in the database are dependent on the expected users for the database. Three potential user groups and the sets of properties that each group would likely require were identified. To ensure that the data contained in the database is useful for modeling, it was determined that prioritization would be given to complete sets of properties to be measured and stored in the database. Over the course of the two meetings, several tools were proposed to make the database easier for model practitioners to use. Once such tool included functionality to output lines of code for the models or entire model input files to simplify the process of inserting the properties into computa- tional fire models. Another tool that was discussed would involve automatically extracting derived properties from data sets or translating between complex and simple representations of burning. The next phase of the project includes conducting research to finalize the structure of the database and finalizing experimental procedures and protocols to populate the database.
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Shannon, Jameson, William Carruth, Gregory Norwood y Harold Carr. Moisture Detection of Stored Rapid-Setting Cementitious Materials. Engineer Research and Development Center (U.S.), agosto de 2018. http://dx.doi.org/10.21079/11681/28008.

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3

Richardson, M. A Method for Storing IPsec Keying Material in DNS. RFC Editor, marzo de 2005. http://dx.doi.org/10.17487/rfc4025.

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Chaplin, R. L., H. R. Kerchner, C. E. Klabunde, R. R. Coltman, Oak Ridge National Lab., TN (USA) y Coltman (R.R.), Knoxville, TN (USA)). Stored energy in fusion magnet materials irradiated at low temperatures. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), agosto de 1989. http://dx.doi.org/10.2172/5590862.

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Berkowitz, Jacob, Nathan Beane, Kevin Philley, Nia Hurst y Jacob Jung. An assessment of long-term, multipurpose ecosystem functions and engineering benefits derived from historical dredged sediment beneficial use projects. Engineer Research and Development Center (U.S.), agosto de 2021. http://dx.doi.org/10.21079/11681/41382.

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Resumen
The beneficial use of dredged materials improves environmental outcomes while maximizing navigation benefits and minimizing costs, in accordance with the principles of the Engineering With Nature® (EWN) initiative. Yet, few studies document the long-term benefits of innovative dredged material management strategies or conduct comprehensive life-cycle analysis because of a combination of (1) short monitoring time frames and (2) the paucity of constructed projects that have reached ecological maturity. In response, we conducted an ecological functional and engineering benefit assessment of six historic (>40 years old) dredged material–supported habitat improvement projects where initial postconstruction beneficial use monitoring data was available. Conditions at natural reference locations were also documented to facilitate a comparison between natural and engineered landscape features. Results indicate the projects examined provide valuable habitat for a variety of species in addition to yielding a number of engineering (for example, shoreline protection) and other (for example, carbon storage) benefits. Our findings also suggest establishment of ecological success criteria should not overemphasize replicating reference conditions but remain focused on achieving specific ecological functions (that is, habitat and biogeochemical cycling) and engineering benefits (that is, storm surge reduction, navigation channel maintenance) achievable through project design and operational management.
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Shockey, Donald A., Susanna C. Ventura, Subhash C. Narang, Jeffrey W. Simons, Benjamin C. Bourne y Brian D. Peterson. Power Composites: Structural Materials that Generate and Store Electrical Energy. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, octubre de 2005. http://dx.doi.org/10.21236/ada448514.

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Sandoval, Leonard Frank. Storm Water Pollution Prevention Plan TA-60 Material Recycling Facility. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), mayo de 2019. http://dx.doi.org/10.2172/1514918.

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Cannon, Mariah y Pauline Oosterhoff. Tired and Trapped: Life Stories from Cotton Millworkers in Tamil Nadu. Institute of Development Studies, marzo de 2021. http://dx.doi.org/10.19088/clarissa.2021.002.

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Resumen
Labour abuse in the garment industry has been widely reported. This qualitative research explores the lived experiences in communities with bonded labour in Tamil Nadu, India. We conducted a qualitative expert-led analysis of 301 life stories of mostly women and girls. We also explore the differences and similarities between qualitative expert-led and participatory narrative analyses of life stories of people living near to and working in the spinning mills. Our findings show that the young female workforce, many of whom entered the workforce as children, are seen and treated as belonging – body, mind and soul – to others. Their stories confirm the need for a feminist approach to gender, race, caste and work that recognises the complexity of power. Oppression and domination have material, psychological and emotional forms that go far beyond the mill. Almost all the girls reported physical and psychological exhaustion from gendered unpaid domestic work, underpaid hazardous labour, little sleep, poor nutrition and being in unhealthy environments.
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URANOVA, V., R. ISYAKAEVA, M. MAZHITOVA y O. BLIZNYAK. EXPERIENCE OF APPLICATION OF THE ELEMENT “LECTURE” IN THE MEDIUM OF MOODLE FOR DISCIPLINE ANALYTICAL CHEMISTRY. Science and Innovation Center Publishing House, 2021. http://dx.doi.org/10.12731/2658-4034-2021-12-4-2-98-112.

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Resumen
In the structure of training, there are many different ways of receiving and transmitting information. The question of the role of lecture presentation of material in the presence of many other sources of information is relevant in the development of pedagogy and education. That is why the article presents the experience of using the element “Lecture” in the Moodle environment on the example of the discipline Analytical Chemistry. In the developed course, the “Lecture” element allows you to demonstrate educational material in a flexible, accessible and interesting form. Lectures are stored in pdf format. with open access to the search, which allows you to quickly find the information of interest, thereby improving the quality of preparation for laboratory and practical exercises.
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Pickett, C. A., M. A. Barham, T. A. Gafford, D. P. Hutchinson, J. K. Jordan, L. C. Maxey, B. W. Moran, J. Muhs, R. Nodine y M. L. Simpson. A Continuous Automated Vault Inventory System (CAVIS) for accountability monitoring of stored nuclear materials. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), diciembre de 1994. http://dx.doi.org/10.2172/45559.

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