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BANG, PETER FIBIGER. "(E.) Lo Cascio (ed.) Credito e moneta nel mondo romano. Atti degli Incontri capresi di storia dell'economia antica (Capri 12–14 ottobre 2000). (Pragmateiai: collana di studi e testi per la storia economica, sociale e amministrativa del mondo antico 8.) Pp. 289, figs. Bari: Edipuglia, 2003. Cased, €36. ISBN: 88-7228-318-3." Classical Review 56, n.º 2 (octubre de 2006): 437–39. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x06002319.

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Bagnali, Roger S. "The Antonine Plague returns - ELIO LO CASCIO (a cura di), L'IMPATTO DELLA “PESTE ANTONINA” (Pragmateiai. Collana di studi e testi per la storia economica, sociale e amministrativa del mondo antico, vol. 22; Edipuglia, Bari 2012). Pp. 370, figs. ISBN 978-88-7228-638-8. EUR. 70." Journal of Roman Archaeology 26 (2013): 714–17. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759413000639.

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Brice, Lee L. "Per La Storia Militare del Mondo Antico: Prospettive retrospettive (review)". Journal of Military History 72, n.º 2 (2008): 550–51. http://dx.doi.org/10.1353/jmh.2008.0109.

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Murray, Oswyn. "History and reason in the ancient city". Papers of the British School at Rome 59 (noviembre de 1991): 1–13. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009661.

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Resumen
STORIA E RAZIONALISMO NELLA CITTA ANTICAViene trattato l'intreccio tra storia e razionalismo nell'organizzazione dello Stato nel mondo antico. Si dimostra che la vita politica greca si basava sul razionalismo e che la Storia veniva usata, ma subordinandola a speculazioni razionali. Ciò è provato dall'importanza degli Atti di fondazione mitici e dalla manipolazione della documentazione storica per fini politici. Vengono trovate le origini del razionalismo politico greco nelle origini della polis nel primo periodo arcaico. L'articolo termina con una discussione sul rapporto tra il razionalismo politico greco e lo sviluppo della polis in Etruria e Roma arcaica.
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Di Nubila, Marco. "Dalla libertŕ alla responsabilitŕ del futuro: percorso di strategia verso un nuovo sviluppo economico sostenibile di San Marino". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (septiembre de 2011): 35–65. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003004.

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Resumen
Partendo dal presupposto che l'ideale di libertas perpetua, che anima la storia della piů antica Repubblica, implichi per San Marino la responsabilitŕ di ricreare il proprio futuro ad ogni svolta della storia, il saggio ne affronta le implicazioni in una logica conseguente: dalla necessitŕ di reinterpretare la propria identitŕ millenaria nel mondo globalizzato, alla definizione di una nuovaper il Paese; dall'elaborazione di un piano strategico, allo sviluppo delle necessarie capacitŕ esecutive; fino all'attivazione delle leve fondamentali per l'avvio del cambiamento. Č un percorso di strategia quello proposto dall'Autore nella ricerca di una via di uscita dalla crisi, verso un nuovo modello di sviluppo economico competitivo e sostenibile. Facendo uso degli strumenti essenziali di strategia in ambito economico, emerge la proposta di una direzione organica di marcia nel medio-lungo periodo, che diviene riferimento essenziale anche nell'affrontare l'emergenza della crisi nell'immediato.
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Baurain, Claude. "Passé Légendaire, Archéologie et Réalité Historique : L'Hellénisation de Chypre". Annales. Histoire, Sciences Sociales 44, n.º 2 (abril de 1989): 463–77. http://dx.doi.org/10.3406/ahess.1989.283601.

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Fare storia significa studiare fonti. La problematica storica non è, se non al caso limite, uno studio dei fatti in quanto tali, ma uno studio délie fonti in quanto in un modo o nell'oltro ci danno i fatti.(Arnaldo Momigliano, Sesto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico (1980), p. 392).L'expansion du monde mycénien, tel qu'il nous apparaît au terme d'un long siècle d'activités archéologiques, fait toujours l'objet de multiples études et prises de position. On a longtemps cru reconnaître la présence physique de Grecs mycéniens en des lieux aussi éloignés de la péninsule hellénique que l'Italie du Sud, la Sicile, l'Anatolie occidentale, Chypre ou encore Ugarit.
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Couvenhes, Jean-Christophe. "Luigi Loreto. Per la storia militaire del mondo antico. Prospettive retrospettive. Naples, Jovene, 2006, 257 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 64, n.º 5 (octubre de 2009): 1217–18. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900024628.

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Saitto, Francesco. "RAGIONANDO SUL TRATTATO DI MAASTRICHT COME MOMENTO DI “FRATTURA”: PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA E TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA ECONOMICO". Il Politico 251, n.º 2 (3 de marzo de 2020): 138–57. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.241.

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L'articolo esamina il Trattato di Maastricht in una prospettiva storica e comparativa, concentrandosi sulle sue implicazioni economiche e costituzionali. Il Trattato di Maastricht viene quindi contestualizzato in un processo storico, evidenziando i tentativi dello Stato costituzionale europeo di affrontare la crisi del cosiddetto "liberalismo incorporato" dopo la caduta di Bretton Woods. Questo processo ha avuto significativi contraccolpi economici e politici in tutto il mondo. In Europa, gli anni Settanta sono stati caratterizzati da un'elevata instabilità economica, soprattutto in considerazione del sistema monetario e del crescente debito pubblico. Da allora è nata l'esigenza di una nuova forma di radicamento democratico del capitalismo, con l'obiettivo di creare un nuovo equilibrio tra capitalismo e democrazia. Sebbene pieno di contraddizioni, il Trattato di Maastricht rappresentava un tentativo di far fronte a questo mutevole ordine mondiale economico e politico. In quel periodo il sistema politico italiano si trovava a fronteggiare un'insopportabile instabilità economica e il Trattato di Maastricht rappresentava un'opportunità per favorire una riforma del sistema politico ed economico "dall'esterno" attraverso un "vincolo esterno", come lo definì Guido Carli. Non era la prima volta nella storia italiana. Un nuovo processo è iniziato e, pieno di contraddizioni e inadeguatezze, è ancora in corso.
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Freni, Giulia. "Gli antichi e la glaukophthalmia: nuovi dati per la storia di un ‘inestetismo’ mediterraneo". Florentia Iliberritana 31 (15 de octubre de 2021): 67–80. http://dx.doi.org/10.30827/floril.v31i.20977.

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Tra gli aspetti più curiosi del mondo antico vi è il disprezzo per gli occhi blu, di certo qualcosa di molto distante dal modo in cui la bellezza viene concepita ai nostri giorni. Il presente contributo si propone di ripercorrere la percezione di questo tratto fisico da parte degli antichi, mostrando come esso fosse associato anche alla capacità di gettare il malocchio. Avere il cosiddetto ὄμμα γλαυκόν era considerato un vero e proprio inestetismo, per cui spesso si cercava di correggerlo con particolari medicamenti, come quelli suggeriti da Galeno nel IV libro del De compositione medicamentorum secundum locos libri X. Il disprezzo per gli occhi blu emerge anche dai trattati fisiognomici e da altri scritti in cui questo tratto fisico è associato a determinate caratteristiche della persona che lo porta: per esempio, Efestione di Tebe nota come l’iride glauca si trovi per lo più in coloro che hanno i capelli biondi o rossi. Di questa credenza si ha un riflesso anche in alcune fonti latine come il De origine et situ Germanorum di Tacito, in cui gli occhi blu e i capelli rossi sono considerati tratti tipici dei Germani. Una certa attenzione è rivolta, in questo contributo, anche ai termini adoperati in greco e latino per indicare l’iride glauca, mettendo in luce il legame con la dea Atena, definita γλαυκῶπις. Dopo aver analizzato le testimonianze antiche si accenna infine ad alcune sopravvivenze di questa credenza, facendo riferimento al mondo arabo e alla Grecia moderna, in cui ricorre nuovamente la percezione dell’occhio glauco come elemento negativo.
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Ferrari, Paolo. "Introduzione a L'industria bellica nella storia d'Italia. Economia e tecnologia negli studi di Andrea Curami". ITALIA CONTEMPORANEA, n.º 261 (febrero de 2011): 575–84. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261001.

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Andrea Curami (1947-2010) č stato docente di Meccanica applicata e di altre materie al Politecnico di Milano, esperto di motori e di automobilismo, storico delle vicende militari ed economiche italiane tra Ottocento e seconda guerra mondiale. Si č occupato anche di storia dei trasporti e ha promosso le ricerche di un gruppo di studiosi riunito attorno a sé. A partire dagli studi sull'aeronautica, ha sviluppato un'analisi originale dell'industria bellica italiana, coniugando storia delle vicende militari e storia economica e della tecnologia, ponendo al centro i rapporti tra committenza pubblica e un mondo dell'industria, continuamente oscillante tra innovazione e sfruttamento delle risorse pubbliche, che progressivamente si afferma quale componente decisiva della classe dirigente. Curami ha in particolare studiato la Grande guerra quale snodo cruciale di questo processo, e il riarmo fascista, quando l'industria č in grado di imporre alle forze armate mezzi spesso obsoleti e inadeguati. Del riarmo fascista e della mancata mobilitazione nel secondo conflitto mondiale egli propone un modello interpretativo nel quale l'analisi tecnica diviene funzionale alla comprensione delle politiche seguite dalle imprese, con un'interpretazione originale dei rapporti tra forze armate, politica e grande industria.
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Corritore, Renzo P. "Horrea. Un'istituzione che «va e viene» nella politica annonaria delle cittŕ di antico regime". STORIA URBANA, n.º 134 (junio de 2012): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134002.

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Approvvigionamento - Conservazione e distribuzione dei grani - Mercato - Storia urbana - Cittŕ italiane, secc. XIII-XVIII Quanto sia diffuso e quale natura abbia - innanzi agli interessi privati soprattutto - il Magazzino pubblico dei grani nelle cittŕ dell'Italia centro settentrionale nei secoli XIII-XVIII sono aspetti sufficienti a porre in discussione alcuni capisaldi della concezione tradizionale dell'Annona. In cittŕ la formazione di stock alimentari eccedenti il fabbisogno dei consumatori č di fatto un miraggio. Granai, magazzini, solai, strutture specializzate per il ricovero delle derrate sono un bene raro. La distribuzione del raccolto č ineguale, la struttura delle scorte fra i particolari ancor piů sperequata. Anche laddove si manifesta la volontŕ del ceto di governo o dell'autoritŕ di istituire un Magazzino municipale (o statale) non si esce da una forzata sussidiarietŕ - per la carenza degli spazi di ricovero - fra strutture pubbliche e granai privati. L'istituzione di un Magazzino pubblico dei grani a carattere permanente č quindi piů l'eccezione che la regola nelle cittŕ di antico regime. Qualora invece lo si faccia, si tratta di un'istituzione transitoria (da economia di guerra) oppure tende ad assumere il ruolo di fondamentale leva economica alla quale il ceto dirigente affida il compito di stabilizzare i prezzi di mercato anche nelle fasi di sovrapproduzione.
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Dalché, Patrick Gautier. "L'idea di Italia. Geografia e storia numéro spécial de Geografia Antiqua. Rivista di geografia storica del mondo antico e di storia della geografia, 7, 1998." Annales. Histoire, Sciences Sociales 58, n.º 1 (febrero de 2003): 269–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900003103.

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Kita, Marek. "„Niebiańska filozofia”, czyli chrześcijaństwo jako umiłowanie Mądrości". Analecta Cracoviensia 40 (4 de enero de 2023): 179–90. http://dx.doi.org/10.15633/acr.4012.

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L’idea antica del cristianesimo come „filosofia celeste di Cristo” può apparire al giorno d’oggi ambigua e anacronistica. Nella cultura occidentale dopo un lungo periodo di riflessione sul rapporto tra cristianesimo e filosofia si assiste alla nascita del fenomeno della „filosofia cristiana” – una cosa diversa dalla teologia – che reca in sé l’affermazione che il cristianesimo stesso non si riduce alla filosofia. Eppure in tutta la storia della Chiesa troviamo alcuni pensa- tori che parlano del cristianesimo come una filosofia in senso estensivo. Anche Benedetto XVI nella enciclica Spe salvi ci ha ricordato una visione di Cristo come Filosofo, cioè una persona che sa insegnare l’arte della vita. Infatti potremo dire anche di piú: se pensiamo a Cristo come Sapienza incarnata, allora la nostra filosofia – l’amore della sapienza – diventa l’amore per Lui.Il cristianesimo come filosofia per estensione ci offre una visione integrale della realtà, in conformità alla frase di Pascal: „Chi conosce Cristo, conosce la ragione di tutte le cose”. In Gesù è stato incarnato un progetto divino dell’uomo e del mondo. L’insegnamento della Sapienza crocifissa ci apre gli occhi del cuore al senso vero dell’essere e dell’esistenza. Il suo sacrificio ci rivela una nuova ontologia, in cui l’essere significa dono. Nella luce di Cristo contempliamo il senso della storia e della cultura umana.Il cristianesimo come „amore della Sapienza eterna” realizza il compito della filosofia (nel suo concetto antico) e lo completa. Esso si presenta come una saggezza del cuore ma questo non significa irrazionalismo – nella saggezza così s’incontrano la ragione discorsiva, l’intuizione e la fede. Inoltre „filosofia celeste” corregge ogni filosofia della terra insegnandoci che l’amore vale più del pensiero. Alla scuola del Vangelo il frutto dell’amore della sapienza diventa sapienza dell’amore.
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Leven, Karl-Heinz. "Ancient Medicine - (A.) Marcone (ed.) Medicina e società nel mondo antico. Atti del convegno di Udine (4–5 ottobre 2005). (Studi Udinesi sul Mondo Antico 4.) Pp. viii + 287, ills. Florence: Le Monnier Università/Storia, 2006. Paper, €21.50. ISBN: 978-88-00-20580-1." Classical Review 59, n.º 1 (11 de marzo de 2009): 272–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x08002850.

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Scaramellini, Guglielmo y Luca Muscarà. "Calogero Muscarà(1929-2020)". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 1 (marzo de 2022): 114–24. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13370.

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Il 5 novembre 2020, a novantun'anni, il professor Calogero Muscarà è mancato per una polmonite interstiziale, nonostante avesse superato l'infezione da Covid-19. Egli stava ancora lavorando, con la passione e la lucidità che Gli erano sempre state proprie, sui temi ai quali si era dedicato fin dai primi anni di studio: Venezia, la sua storia e il suo presente; il sistema politico-amministrativo italiano dall'Unità a oggi e i suoi rapporti con l'evoluzione socio-economica-culturale del Paese in chiave territoriale; il concetto di megalopoli e la sua possibile applicazione all'Italia, tema cui era dedito dagli anni Settanta. Solo poche settimane prima aveva infatti licenziato l'articolo "Compartimentazione amministrativa dello Stato italiano e processi di formazione di una megalopoli nel Nord Italia", l'ultimo che abbia dato alle stampe e che uscirà quest'anno in un volume collettaneo a lui dedicato (Scaramellini, a cura di, 2022). Non Gli è stato possibile invece completare un altro saggio, più approfondito e articolato, sul medesimo tema e in gestazione da lungo tempo, a causa di un incidente informatico, ma soprattutto per l'incalzare del tempo e forse il presentimento che la pandemia lo attendesse al varco. Tale saggio, già steso a grandi linee ma ancora senza titolo, ripercorreva un tema sempre a Lui caro, fin dal suo esordio nella Geografia italiana: la storia dei rapporti intercorsi fra il mutare dell'ordinamento politico-amministrativo del Paese dopo l'Unità e il non sempre convergente sviluppo sociale, culturale, economico, in una parola, civico del sistema-Paese Italia e delle sue partizioni ‘regionali' (secondo i tratti delineati da Pietro Maestri nel 1868 e sostanzialmente confermate nelle successive vicende politiche, istituzionali, sociali, culturali, economiche, fino ai giorni nostri). Professore emerito della Sapienza, presidente della World Society for Ekistics, membro onorario della Société de Géographie de Paris e della Società geografica italiana di Roma, Calogero Muscarà è stato protagonista del rinnovamento della geografia italiana nel periodo del ‘miracolo economico', affrontando nei decenni successivi l'analisi dei profondi cambiamenti avvenuti nell'organizzazione del territorio italiano dalla fine della seconda guerra mondiale e le conseguenti problematiche ambientali, economiche, regionali, urbane e culturali, e contribuendo alla diffusione della geografia francese in Italia e alla conoscenza della geografia italiananel mondo francofono.
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Journals, FrancoAngeli. "Informazione bibliografica". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 3 (septiembre de 2021): 175–219. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2021oa12539.

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Resumen
L'Informazione bibliografica del numero 3/2021 della «Rivista Geografica Italiana» presenta le recensioni dei seguenti testi:    Donna Haraway, Chthulucene. Sopravvivere in un pianeta infetto (Michele Bandiera) Cristiano Giorda, a cura di, Geografia e Antropocene. Uomo, ambiente, educazione (Marco Tononi) Paola Piscitelli, a cura di, Atlante delle città. Nove (ri)tratti urbani per un viaggio planetario (Marco Santangelo) Martina Tazzioli, The making of migration: The biopolitics of mobility at Europe's borders (Silvia Aru) Mercedes Bresso, Claude Raffestin, I duecentocinquantamila stadi di Eratostene, al tempo del virus. Dialoghi fra un geografo e una economista ambientale, in giro per il mondo (Alessandro Ricci) Ernesto C. Sferrazza Papa, Le pietre e il potere. Una critica filosofica dei muri (Marcello Tanca) Vincent Berdoulay, Olivier Soubeyran, L'aménagement face à la menace climatique (Angelo Turco) Isabella Giunta, Sara Caria, a cura di, Pasado y presente de la cooperación internacional: una perspectiva crítica desde las teorías del sistema mundo (Mariasole Pepa) Sara Luchetta, Dalla baita al ciliegio. La montagna nella narrativa di Mario Rigoni Stern (Giacomo Zanolin) Edoardo Boria, Storia della cartografia in Italia dall'Unità a oggi. Tra scienza, società e progetti di potere (Anna Guarducci) Maria Luisa Sturani, Dividere, governare e rappresentare il territorio in uno Stato di antico regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte Sabaudo (XVI-XVIII sec.) (Anna Guarducci) Egidio Dansero, Davide Marino, Giampiero Mazzocchi e Yota Nicolarea, a cura di, Lo spazio delle politiche locali del cibo: temi, esperienze e prospettive (Chiara Spadaro) Giorgio Osti, Elena Jachia, a cura di, AttivAree. Un disegno di rinascita delle aree interne (Raffaella Coletti) Lucilla Barchetta, La rivolta del verde. Nature e rovine a Torino (Alberto Vanolo)   Per leggere i contributi integralmente, cliccare sul quadratino in alto denominato "PDF".
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Tramma, Sergio. "Terrorismo e radicalizzazione: orientamenti pedagogici". EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, n.º 1 (octubre de 2021): 54–67. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12467.

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Resumen
Il terrorismo è un fenomeno che deve essere considerato presente anche nelle fasi nelle quali non si manifesta in maniera tragica ed evidente. In questi ultimi decenni il terrorismo prevalente è stato quello che fa riferimento alla tradizione islamica, interessando gli scenari globali e manifestandosi anche nei paesi occidentali, intrecciandosi con altri processi quali la globalizzazione asimmetrica, l'aumento delle diseguaglianze, l'occidentalizzazione del mondo. È un fenomeno che deve essere analizzato anche pedagogicamente, ponendo particolare attenzione ai processi di radicalizzazione cioè a quell'insieme di esperienze che portano le persone coinvolte ad aderire alle ideologie e ai metodi terroristici. Un'analisi che deve collocarsi in particolare nei territori urbani caratterizzati da forte marginalità economica e sociale, dove possono svilupparsi simpatie e adesioni nei confronti del terrorismo, in particolare da parte di persone che hanno nella loro storia familiare migrazioni da paesi a religione islamica. Il territorio è considerato il luogo nel quale le dinamiche globali e i fenomeni generali trovano la loro espressione nel "qui ed ora" della loro materialità quotidiana e diventano vita vissuta: dalle migrazioni internazionali ai processi di delocalizzazione, dalla omologazione culturale ai moti di resistenza a tale omologazione. Il terrorismo si sviluppa anche in opposizione alla modernità, e in questo è associabile a ogni forma di integralismo che si richiama a un passato caratterizzato da una presunta dimensione comunitaria di unione materiale e spirituale. Questione pedagogica centrale diventa quella delle appartenenze, e dei processi educativi che possono rafforzare o indebolire il senso delle appartenenze. Ciò che si auspica è un'educazione che fornisca ai soggetti strumenti per disvelare e criticare le proprie appartenenze e ricercare modalità radicali e non terroristiche di critica al presente.
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de Libero, Loretana. "Catherine Wolff, Déserteurs et transfuges dans l’armée romaine à l’époque républicaine, Napoli: Jovene 2009, XXX, 453 S. (= Storia politica costituzionale e militare del mondo antico), EUR 35,00 [ISBN 978‑88‑243‑1895‑2]". Militaergeschichtliche Zeitschrift 78, n.º 1 (8 de mayo de 2019): 187–89. http://dx.doi.org/10.1515/mgzs-2019-0020.

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Champion, Craige B. "THE ‘JUST WAR’ - (N.) Rampazzo Iustitia e bellum. Prospettive storiografiche sulla guerra nella Repubblica romana. (Storia Politica Costituzionale e Militare del Mondo Antico 5.) Pp. xiv + 133. Naples: Jovene, 2012. Paper, €14. ISBN: 978-88-243-2150-1." Classical Review 64, n.º 1 (20 de marzo de 2014): 223–25. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x13003107.

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Smith, C. J. "Archaeological Finds from Pontecagnano and Naples - Serenella de Natale: Pontecagnano. II. La necropoli di S. Antonio: Propr. ECI 2. Tombe della Prima Età del Ferro. (Annali, Sezione di Archeologia e Storia Antica, 8.) Pp. vii + 159; 131 figures. Naples: Istituto Universitario Orientale, Departimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico, 1992. Paper. - Irene Bragantini (ed.): Ricerche archeologiche a Napoli: lo scavo di Palazzo Corigliano, Parte I. (Annali, Sezione di Archeologia e Storia Antica, 7.) Pp. xv + 153; 72 figures, 8 plates. Naples: Istituto Universitario Orientale, Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico, 1991. Paper." Classical Review 43, n.º 2 (octubre de 1993): 394–95. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00287933.

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Hoyos, Dexter. "THE FIRST PUNIC WAR - (C.) Vacanti Guerra per la Sicilia e guerra della Sicilia. Il ruolo delle città siciliane nel primo conflitto romano-punico. (Storia Politica Costituzionale e Militare del Mondo Antico 6.) Pp. xvi + 251, maps. Naples: Jovene, 2012. Paper, €25. ISBN: 978-88-243-2165-5." Classical Review 64, n.º 1 (20 de marzo de 2014): 218–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x13003089.

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Montero Herrero, Santiago. "La mujer romana y la expiación de los andróginos". Vínculos de Historia. Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, n.º 8 (20 de junio de 2019): 33. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2019.08.02.

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Resumen
RESUMENEl nacimiento en la Antigua Roma de niños con rasgos sexuales masculinos y femeninos a la vez, los llamados andróginos o hermafroditas, eran considerados como un gravísimo prodigio. Su expiación, necesaria para el restablecimiento de las buenas relaciones entre los hombres y los dioses, quedó en manos exclusivamente de mujeres: ancianas, matronas y virgines.PALABRAS CLAVE: Antigua Roma, Matrona, prodigio, expiación, andróginoABSTRACTThe birth in ancient Rome of children with both male and female sexual features, so-called androgynes or hermaphrodites, was regarded as a an extraordinary phenomenon. Their expiation, necessary for the restoration of good relations between men and gods, remained exclusively in the hands of women: old women, midwives and virgines.KEY WORDS: Ancient Rome, midwife, prodigy, expiation, androgynus BIBLIOGRAFÍAAbaecherly Boyce, A. (1937), “The expiatory rites of 207 B. C.”, TAPhA, 68, 157-171.Allély, A. 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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА". Археология Евразийских степей, n.º 6 (20 de diciembre de 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Resumen
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. 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Semeraro, Riccardo y Luciano Maffi. "«L’anno del gran ritorno e del grande perdono»: il ventiquattresimo Giubileo e i pellegrinaggi a Roma (1950)". Sémata: Ciencias Sociais e Humanidades, n.º 33 (25 de marzo de 2022). http://dx.doi.org/10.15304/semata.33.7809.

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Il turismo e le sue trasformazioni negli anni del secondo dopoguerra sono al centro di un crescente interesse degli studi di storia economica. In questa fase cruciale si compivano passi fondamentali sia per l’acquisizione di dimensioni di massa da parte di questa attività economica, sia per l’intensificarsi della sua partecipazione alle dinamiche dello sviluppo socioeconomico del mondo occidentale. Nel 1950, a Roma, quindi nella capitale di un paese destinato a divenire leader nel turismo mondiale del secondo Novecento, si rinnovava un’antichissima tradizione dei viaggi a scopo religioso: il Giubileo. Il presente studio intende proporsi come prima ricostruzione delle dinamiche economiche e turistiche di questo evento e ne dimostra la dimensione internazionale oltre che la rilevanza in termini infrastrutturali per la capitale della cristianità.
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Pescarmona, Isabella y Giulia Gozzelino. "From a different perspective. The Pedagogies of Others for an Intercultural and Sustainable Relationship among Humanity, Nature and Society". MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, n.º 2 (diciembre de 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00145.

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Nel quadro dello sviluppo sostenibile promosso dall’Agenda 2030, il contributo entra in dialogo con le proposte culturali, sociali ed economiche del Buen vivir (Ecuador e Bolivia) e dell'Ubuntu (Sud Africa) come occasione di riflessione pedagogica e interculturale. Ascoltare diverse interpretazioni di sviluppo umano, realizzate in comunità (attraverso prassi di responsabilità, educazione e partecipazione) e in equilibrio con l’ambiente (nel rispetto dei diritti della natura), non è solo un modo per conoscere la storia degli altri, ma diventa un atto di giustizia sociale se si riconosce il diritto di voce a altre visioni e si mette in discussione la nostra prospettiva, basata su un assunto individualista e eurocentrico. Nuovi sguardi ci insegnano la necessità di nutrire la diversità culturale, sociale e biologica come responsabilità pedagogica e economica per educare alla ricerca di risposte alternative e aprire le porte dell'oikos al mondo.
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Bernardi, Iara y Maria José Rocha Lima. "Prima infanzia: la nuova agenda governativa". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 18 de septiembre de 2020, 155–72. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/prima-infanzia.

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La cura istituzionale per i bambini piccoli, in tutta la storia del mondo, dell’America Latina e del Brasile, ha presentato diverse concezioni sulla loro funzione. La maggior parte di queste istituzioni erano destinate a servire solo i bambini poveri. Tuttavia, è molto recente l’istituzione di una politica nazionale per la prima infanzia, come investimento pedagogico, sociale, nella salute materna e infantile, economica ed educativa, che considera i bambini come soggetti di diritti e cittadini nel processo di sviluppo. Così, questo articolo intende ricostituire la traiettoria della nuova legislazione sulla prima infanzia, che obbliga i manager e i professionisti dell’istruzione, dell’assistenza sociale, della salute, della psicologia, della psichiatria in tutto il paese ad adattare le loro attività alle norme stabilite dalla legge. Detto questo, questo studio si basava su prove scientifiche; argomenti pedagogici e giuridici diffusi in Brasile negli ultimi tre decenni, soprattutto dopo la Costituzione dei cittadini del 1988, che ha promosso l’evoluzione della legislazione della prima infanzia. In cui è stato possibile osservare che solo nel 2006, con la creazione di FUNDEB, sono stati istituiti finanziamenti per l’istruzione della prima infanzia; nel 2016, il quadro giuridico della prima infanzia è stato sanzionato. E nel 2020, per la prima volta nella storia, l’infanzia è stata menzionata e inclusa negli allegati di tredici leggi dei piani plennali delle entità federate brasiliane, che es hanno effetto dal 2021 al 2023.
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"Allgemeines, Altertum und Mittelalter". Militaergeschichtliche Zeitschrift 69, n.º 2 (1 de diciembre de 2010): 325–56. http://dx.doi.org/10.1524/mgzs.2010.0017.

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Resumen
Zusammenfassung Allgemeines Peace, War and Gender from Antiquity to the Present. Cross-cultural Perspectives. Ed. by Jost Dülffer, Robert Frank (Bernd Jürgen Wendt) Krieg und Christentum. Religiöse Gewalttheorien in der Kriegserfahrung des Westens. Hrsg. von Andreas Holzem (Martin Kutz) Michael Peters, Geschichte Frankens. Vom Ausgang der Antike bis zum Ende des Alten Reiches (Helmut Hammerich) Grundkurs deutsche Militärgeschichte. Im Auftr. des MGFA hrsg. von Karl-Volker Neugebauer. Bd 1: Die Zeit bis 1914; Bd 2: Das Zeitalter der Weltkriege 1914 bis 1945. Völker in Waffen; Bd 3: Die Zeit nach 1945. Armeen im Wandel; Bd 4: Vom Mittelalter bis zur Gegenwart. Menschen, Macht und Militär. Multimediale und interaktive Lernsoftware auf DVD (Björn Brosius und Heike Christina Mätzing) Das Wehrgeschichtliche Museum Rastatt. Militärgeschichte in Baden-Württemberg. Begleitband zur Dauerausstellung im Wehrgeschichtlichen Museum Schloss Rastatt. Hrsg. von Joachim Niemeyer und Christoph Rehm (Thomas Weißbrich) Jörn Leonhard, Bellizismus und Nation. Kriegsdeutung und Nationsbestimmung in Europa und den Vereinigten Staaten 1750-1914 (Siegfried Weichlein) Prisoners in War. Ed. by Sibylle Scheipers (Georg Wurzer) »Schützen-Welten«. Bewegte Traditionen im Sauerland. Hrsg. im Auftr. des Vereins für die Geschichte Preußens und der Grafschaft Mark e.V. von Eckhard Trox und Jörg Endris Behrendt (Burkhard Köster) Georg Ruppelt, Buch- und Bibliotheksgeschichte(n) (Gabriele Bosch) Rudolph Haack (1833 1909). Industrie-Pionier unter drei Kaisern. Hrsg. von Eckhard Schinkel und Lars U. Scholl (Dieter Hartwig) Dieter J. Weiß, Kronprinz Rupprecht von Bayern (1869-1955) (Markus Pöhlmann) Astrid von Pufendorf, Die Plancks. Eine Familie zwischen Patriotismus und Widerstand (Paul Fröhlich) Hans Felix Husadel. Werk – Wirken – Wirkung. Dokumentation zum Symposium [vom 20. bis 22.10.2004 in Bonn]. Hrsg. von Michael Schramm Musik und Krise. Dokumentation zum Symposium [vom 1. bis 2.3.2006 in Koblenz]. Hrsg. von Michael Schramm (Karlheinz Deisenroth) Altertum und Mittelalter Luigi Loreto, Per la storia militare del mondo antico. Prospettive retrospettive (Loretana de Libero) Christian Moser und Hans Rudolf Fuhrer, Der lange Schatten Zwinglis. Zürich, das französische Soldbündnis und eidgenössische Bündnispolitik, 1500-1650 (Fabian Brändle)
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