Literatura académica sobre el tema "Storia dello spagnolo"

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Artículos de revistas sobre el tema "Storia dello spagnolo"

1

Ciotti, Monica. "Italo Calvino e la lingua spagnola". Cuadernos de Filología Italiana 28 (15 de julio de 2021): 363–78. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.72020.

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In questo contributo si analizza la storia editoriale delle opere di Italo Calvino tradotte, e conseguentemente pubblicate, in lingua spagnola. In particolare, si indagano le ragioni del ritardo dell’incontro del pubblico spagnolo con l’opera calviniana, partendo dalla scoperta dell’esordio argentino. Si traccia, inoltre, un’analisi delle diversità linguistiche, culturali e editoriali e, laddove possibile, si studiano i paratesti in lingua spagnola per scoprire in che modo avviene il primo incontro tra l’opera di Calvino e il lettore al di fuori del panorama nazionale.
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2

Redavid, María Gaia. "La Compagnia della Morte". Revista Eviterna, n.º 8 (23 de septiembre de 2020): 203–17. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi8.9778.

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L’articolo si propone di ricostruire la storia della Compagnia della Morte, sfatando miti e leggende dietro la sua storia. La Compagnia della Morte per molto tempo è stata ritenuta un’accolita di pittori napoletani decisi a partecipare alle giornate della rivolta di Masaniello. Secondo il biografo napoletano Bernardo De Dominici la Compagnia della Morte sarebbe stata organizzata dal pittore Aniello Falcone e avrebbe contato tra le sue fila non pochi artisti napoletani desiderosi di partecipare alle giornate della rivolta. La banda nottetempo organizzava spedizioni punitive per la città di Napoli, a danno degli spagnoli che avevano abusato delle giovani donne napoletane. Fu davvero così? Si può parlare della nascita di una vera e propria pittura del dissenso? Per la prima volta viene indagato questo fenomeno dal punto di vista delle fonti storiche e delle memorie degli artisti.
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3

Ammaniti, Massimo y Margherita Spagnuolo Lobb. "La mentalitŕ evolutiva in psicoterapia". QUADERNI DI GESTALT, n.º 2 (abril de 2013): 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002002.

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Resumen
Massimo Ammaniti e Margherita Spagnuolo Lobb dialogano sul tema della prospettiva evolutiva in psicoterapia, su come la storia evolutiva del paziente si declini nel qui ed ora della seduta terapeutica e nell'attualitŕ della vita del paziente. Basandosi sull'evidenza dei risultati di ricerche attuali, gli autori sono concordi nell'affermare che la realtŕ dello sviluppo possiede una variabilitŕ e una complessitŕ che le tradizionali teorie stadiali non esprimono. Il dialogo assume i toni di un contradditorio appassionato, tra epistemologie, modelli e identitŕ diverse nella riflessione sui domini e sui sistemi motivazionali sovraordinati, sulla strutturazione del senso di Sé, sull'importanza del corpo in psicoterapia e sul confronto tra intersoggettivitŕ e contatto.
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4

Ruotolo, Roberta Angelica. "Il catalogo muliebre nella Napoli del xvi secolo: un contributo di Benedetto Croce". Quaderns de Filologia - Estudis Literaris 22 (7 de enero de 2018): 89. http://dx.doi.org/10.7203/qdfed.22.11254.

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La letteratura napoletana è ricca testi incentrati sulle lodi delle donne della città, genere che si vitalizza a contatto con il vivace quadro della società aristocratica del Vicereame. È Benedetto Croce, coadiuvato da Giuseppe Ceci, ad occuparsi tra i primi di quella serie di rime, poemetti, capitoli ed epigrammi incentrati sul catalogo muliebre perché consapevole del loro apporto alla storia del costume e della letteratura nella Napoli del XVI secolo. In Lodi di dame napoletane del secolo decimosesto vengono analizzate quelle opere che la nobiltà napoletana e spagnola si beava di leggere vedendo in queste, e nella raffinata lingua petrarchesca in cui erano scritte, uno specchio della propria elegante condotta.
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5

Damiani, Bruno M. y Franco Meregalli. "Storia della civilta letteraria spagnola". Hispanic Review 60, n.º 1 (1992): 75. http://dx.doi.org/10.2307/473397.

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6

Savignano, Armando. "L'antropologia di X. Zubiri". Medicina e Morale 40, n.º 1 (30 de abril de 1991): 11–23. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1146.

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Resumen
L'articolo analizza il pensiero del filosofo spagnolo X. Zubiri, approfondendo in particolare l'originalità del contributo sul piano antropologico. L'antropologia si configura attraverso una feconda interazione tra filosofia e scienza: la concezione dell'essenza costitutiva dell'uomo si avvale dei contributi delle scienze (genetica, sociologia, psicologia, etc.), senza ridursi a esse. Gli stadi dell'evoluzione psicosomatica richiedono intrinsecamente un atto creativo ex nihilo: organismo e psiche sono subsistemi della sostantività umana, intesa come unità strutturale dell'individuo aperta alla dimensione storica e alla dimensione teologale. La considerazione di ciò che è specificatamente umano rimanda alla metafisica e al personalismo realista.
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7

Italia, Paola. "Le mano (e la mente) dell'autore: Storia e prospettive della Filologia d'autore". Anuario Lope de Vega Texto literatura cultura 29 (31 de enero de 2023): 324–50. http://dx.doi.org/10.5565/rev/anuariolopedevega.488.

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La tradizione letteraria italiana condivide con quella spagnola una ricchezza di manoscritti genetici d'autore imparagonabile a quella di altre tradizioni europee, ed è per questo che la filologia d'autore, disciplina fondata da Dante Isella, ma che risale a una pratica ecdotica risalente al XVII secolo, può essere applicata fruttuosamente anche sui manoscritti del Siglo de Oro, come recentemente è stato mostrato sulla Dama Boba. Nel contributo si presenta la storia e il metodo peculiare della disciplina, nei suoi rapporti con la critica delle varianti e la critica genetica, e se ne delineano le prospettive di sviluppo, in particolar modo quelle legate alle nuove tecnologie digitali, dalla spettrometria all'authorship, all'applicazione dell'IA allo studio, anche comparativo, delle correzioni d'autore.
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F. Gómez Vozmediano, Miguel. "El impacto de la era digital en los archivos históricos estatales españoles. Una visión personal en la encrucijada del III milenio". SOCIETÀ E STORIA, n.º 174 (enero de 2022): 797–823. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174009.

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Resumen
«el uso o aplicación de las tecnologías digitales es absolutamente imprescindible pero no suficiente, pues, además, es necesario realizar las transformaciones culturales que implica la digitalización, ya que es una nueva forma de vivir, de trabajar y de relacionarse; es un cambio cultural consecuencia de la Revolución Digital en la que nos encontramos»1. Nel contesto di una società sempre più tecnologica, l'autore riflette sui significativi sviluppi e progressi di cui gli archivi spagnoli sono stati protagonisti lungo la loro storia, concentrando poi l'attenzione sull'attuale situazione della gestione dei patrimonio documentario custodiale per tali istituzioni pubbliche. Dopo aver affrontato i risultati ottenuti attraverso la piattaforma PARES 2.0, strutturata nella rete degli Archivi Statali dipendenti dal Ministero della Cultura e dello Sport, egli fornisce una visione personale dei risultati raggiunti fino a oggi, soffermandosi sulle principali sfide poste dall'immediato futuro.
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9

Ángel Sánchez-García, Jesús. "Reformas en las "Ciudades de Arte" de España a comienzos del siglo XX. Antonio Palacios y la conservación de una integridad estética en las propuestas para Ourense y Santiago de Compostela". STORIA URBANA, n.º 168 (noviembre de 2021): 77–113. http://dx.doi.org/10.3280/su2021-168004.

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Resumen
Accanto alla pianificazione di nuove città, nei primi decenni del XX secolo il movimento dell'Arte civica trovò nella conservazione delle città storiche uno dei terreni preferenziali per preservare la qualità artistica invocata da Camillo Sitte. All'interno di questo contesto culturale Antonio Palacios formulò le sue proposte di intervento per i centri di due città storiche spagnole: Ourense (1928) e Santiago de Compostela (1932). L'obiettivo funzionale di fornire nuovi accessi alle rispettive cattedrali fu risolto attraverso una piazza fornita di una scalinata nel caso di Ourense e da un viale con un tracciato irregolare e con un effetto scenografico nel caso di Santiago. Prendendo ispirazione dall'architettura storica e tradizionale della Galizia, la personale interpretazione dell'eredità vernacolare fu presentata come uno strumento per operare interventi di riforma e espansione nelle città antiche; tuttavia entrambe le proposte non andarono oltre la fase progettuale.
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10

Allaire, Gloria. "Storia della Biblioteca Universitaria di Napoli: dal Viceregno spagnolo all'Unita d'Italia (review)". Libraries & the Cultural Record 36, n.º 2 (2001): 380–82. http://dx.doi.org/10.1353/lac.2001.0026.

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Tesis sobre el tema "Storia dello spagnolo"

1

Dell'Olivo, Caterina <1984&gt. "LA PARABOLA DELLO STATO NAZIONE DA WESTFALIA AD OGGI". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3406.

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Resumen
Lo scopo di questo lavoro è di identificare le caratteristiche fondamentali nella storia del moderno stato nazione, capire quale sia il possibile panorama geopolitico globale futuro e la distribuzione del potere tra gli attori internazionali. Per perseguire questo risultato è importante considare alcuni aspetti pecuilari della storia moderna e contemporanea quali lo sviluppo politico delle strutture di governo sia in Europa che negli Stati Uniti, rispettivamente alla divisione geopolitica risultata dagli accordi di Westfalia. Inoltre, l'aspetto economico deve essere considerato come deterimante per il mantenimento degli equilibri politici negli ultimi secoli, integrandolo al contesto sociale
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2

Leone, Vincenzo Emilio <1988&gt. "Guerra del Golfo. Il mito della CNN e l'impatto delle news sui processi decisionali di politica estera degli Stati Uniti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4521.

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Resumen
This thesis examines the controversy surrounding Gulf war, CNN myth and the impact of news on the foreign policy making process of the United States. After an historical examination of Gulf war events and CNN history, a remark of CNN effect theory is developed that provides a tool for the examination of past, present and future conflicts. Subsequent sections examine the application of this model and the limitations provided by journalists, policy-makers, and scholars. The final section summarizes the findings. With my thesis I want to show some evidences that explain how the media has influenced the foreign policies of the strategic leaders. There are huge elements to be focused on as the quotations of experts and foreign affairs leaders. The unsettled questions are: Did the Gulf War coverage change policy-makers perception of the use of the media in the policy process? How does the Cnn Effect work? How much influence does the 24-hour news network really have on foreign policy? In order to find the answers, I examined the impact of CNN's Gulf war coverage.
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3

Caregnato, Matteo <1986&gt. "IL DECLINO DELLA CLASSE LAVORATRICE IN EUROPA". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4135.

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Resumen
Lo scopo di questa ricerca è analizzare le trasformazioni avvenute nel mondo del lavoro europeo negli ultimi quarant’anni. Saranno studiati casi di differenti paesi facenti parte dell’Unione europea con il proposito di individuare l’esistenza o meno di elementi comuni nella trasformazione del mondo del lavoro e nella perdita di potere contrattuale della classe lavoratrice europea. Gli strumenti teorici di analisi saranno introdotti a partire dagli studi effettuati da Beverly J. Silver e Giovanni Arrighi sull’ascesa e il declino dei movimenti operai parallelamente al susseguirsi dei cicli egemonici mondiali. Sarà posta l’attenzione sul rapporto fondamentale tra movimento del capitale e reazione organizzata delle classi lavoratrici europee. Analizzando i meccanismi storici di ascesa e declino dei movimenti operai organizzati sarà possibile individuare le analogie e le differenze presenti nei diversi paesi europei dove la classe lavoratrice e il sindacato hanno intrapreso strade comuni o differenti rispetto al trend storico degli ultimi quarant’anni. Gli anni ‘70 ed ‘80 verranno analizzati come fulcro fondamentale della trasformazione socio-economica europea; individuando i momenti cardine nel cambiamento delle relazioni politico-sociali tra la classe lavoratrice ed il resto della società. Risulterà fondamentale lo studio delle relazioni lavorative nell’industria metal-meccanica e automobilistica, perfetto specchio delle relazioni industriali tra sindacato, classe lavoratrice e classe dirigente. In particolare verranno analizzate tre nazioni che rappresentano tre differenti casi di evoluzione socio-economica: Regno Unito, Italia e Germania. Sarà mostrata la differente evoluzione storica del mondo del lavoro industriale approfondendo per ogni nazione le fasi storiche salienti della trasformazione della classe lavoratrice: la guerra dichiarata dal primo ministro Thatcher ai sindacati in Gran Bretagna e le seguenti politiche neoliberiste di de-industrializzazione; l’apice della lotta di classe in Italia, dalle conquiste sindacali degli anni ‘70 allo spartiacque delle vertenze FIAT, con la marcia dei 40.000 che ha segnato l’inizio del declino del sindacato italiano; la riqualificazione industriale tedesca della fine degli anni ‘70, la riunificazione tedesca e l’innovativa riforma del lavoro Hartz che ha determinato un nuovo tipo di relazione tra classe lavoratrice, sindacato e industria.
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Fontan, Giulia <1987&gt. "La dimensione della sicurezza internazionale al summit di Rio ’92. Una revisione critica della letteratura". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4030.

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Resumen
La Conferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente e lo Sviluppo che si tenne e Rio de Janeiro nel giugno 1992 viene considerata un punto di svolta nelle relazioni internazionali post-guerra fredda. Obiettivo del summit era che i governanti del pianeta trovassero soluzioni comuni per un’economia più sostenibile, data la crescente consapevolezza dei cambiamenti climatici in atto. Ne risultò principalmente un sistema di aiuti economici da parte dei paesi sviluppati a quelli più arretrati. Buona parte della letteratura legge i limitati risultati del summit attraverso l’ottica del neoliberismo economico che si impose sulle negoziazioni, tuttavia dal punto di vista delle relazioni internazionali il summit si presentava come il primo dalla fine della guerra fredda e la questione dello status quo rimaneva aperta dopo la cessazione del conflitto bipolare. Questa revisione prende in esame la letteratura esistente riguardo la dimensione della sicurezza come possibile chiave di lettura attraverso cui leggere la valenza del summit.
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5

Trigili, Emanuela <1986&gt. "Femminilizzazione dei processi migratori: il caso marocchino ed ecuadoriano in Andalucía". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2854.

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Resumen
Nel mondo contemporaneo l’intensa mobilità territoriale è diventata elemento distintivo alla fine del XX secolo e ancora di più nei primi decenni del XXI secolo. In un’epoca di crisi e di transizione, prepotentemente influenzata dal processo di globalizzazione, le migrazioni internazionali hanno rappresentato una sfida per i paesi europei che nel corso del tempo hanno cercato di rispondere al fenomeno formulando specifici progetti sociali. Le condizioni di relativo benessere, la stabilità politica e la carenza di manodopera di alcuni paesi delle Comunità Europea, costituiscono degli elementi di attrazione per i paesi circostanti ma soprattutto per i paesi extracomunitari che, con l’acuirsi delle due grandi crisi petrolifere del 1973 e 1979, sono stati costretti a spostare lo sguardo verso l’Europa e in particolar modo verso l’area mediterranea. In tale contesto, a partire dagli anni Ottanta, la Spagna passa dall’essere paese di forte emigrazione, intraeuropea e successivamente extraeuropea, a uno dei principali paesi ricettori di popolazione straniera dell’Unione Europea. Oltre ad essere caratterizzate da una forte accelerazione e differenziazione, le migrazioni contemporanee si distinguono per il progressivo incremento delle donne nei flussi migratori che ha fatto parlare gli esperti di chiara tendenza verso un processo di femminilizzazione. La segmentazione del mondo del lavoro insieme alla persistente visione androcentrica che tendeva ad essenzializzare la figura della donna nei processi di mobilità lavorativa, sono alcuni degli elementi che caratterizzano i flussi migratori considerati in questa tesi, quello delle donne marocchine ed ecuadoriane nel sud della Spagna. Due diversi gruppi provenienti da aree geografiche diverse che confluiscono nello stesso territorio per motivazioni e modalità differenti ma che attraverso tali processi conferiscono alla figura femminile maggiore visibilità in quanto soggetto attivo di sviluppo economico, confutando lo stereotipo della donna economicamente inattiva e totalmente dipendente dall’uomo.
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6

Creponi, Silvia <1988&gt. "Energy, environment and international conflicts: the energy politics of the US Presidents James Earl Carter and Barack Hussein Obama". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3166.

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Resumen
La tesi analizza le politiche energetiche di due presidenti statunitensi vissuti a trent’anni di distanza l’uno dall’altro, James Earl Carter e Barack Hussein Obama. La scelta di questi due presidenti ricade nel fatto che possono essere riscontrate diverse somiglianze nelle politiche dei due: entrambi presidenti democratici, entrambi hanno governato gli Stati Uniti in un periodo contrassegnato da crisi economiche, prezzi del petrolio alle stelle e gravi conflitti a livello internazionale. Inoltre, entrambi hanno dato spazio nelle loro politiche energetiche a temi come la protezione ambientale e gli investimenti in risorse energetiche alternative. La sicurezza energetica è un problema che attanaglia gli Stati Uniti da molto tempo, ma negli ultimi anni si fa sentire sempre più forte e le diverse amministrazioni che si sono succedute hanno varato misure per porre termine alla dipendenza statunitense dal petrolio straniero e raggiungere la cosiddetta indipendenza energetica. L’ultima di queste è il Blueprint for a Secure Energy Future varato da Obama nel 2011. Questo è l’argomento e allo stesso tempo la ragione principale della sua scelta: il bisogno crescente di energia a livello globale, oggi anche nei mercati emergenti, è un problema molto attuale e analizzare la situazione degli Stati Uniti d’America, al primo posto per consumo di energia, è particolarmente rilevante. L’introduzione annuncia già questo come argomento principale, insieme al problema della scarsità di risorse (non solo energetiche) e a un possibile futuro scenario fatto di guerre per il controllo di queste risorse. Il primo capitolo costituisce una sorta d’introduzione storica alle seguenti analisi. La prima parte è costituita dalla storia dell’industria del petrolio nel mondo, con un particolare focus sugli Stati Uniti, dalla scoperta dei primi giacimenti in Pennsylvania fino agli anni ’60, quando i paesi del Medio Oriente cominciarono ad acquisire un ruolo sempre maggiore nel mercato del petrolio. La seconda parte analizza invece una decade particolarmente intensa, quella delle crisi energetiche e delle prime politiche di Jimmy Carter per fronteggiarle: gli anni ’70. Il secondo capitolo, dopo aver dato un quadro della situazione economica a partire dai primi anni del 2000 e della crisi dei prezzi del petrolio, tratterà delle politiche energetiche del primo mandato di Obama attraverso l’analisi del Blueprint for a Secure Energy Future. Il terzo capitolo tratterà invece delle politiche energetiche di Carter, attraverso l’analisi di alcuni suoi discorsi pubblici, in particolare il cosiddetto di scorso sul malessere e il discorso del 1980 attraverso il quale annunciò la sua dottrina. Nelle conclusioni si vedrà come la dottrina Carter abbia influenzato le politiche in campo energetico dei suoi successori, Obama compreso; si analizzeranno poi i successi e le sconfitte di Obama e le sue politiche energetiche in questo primo anno del suo secondo mandato; infine si parlerà di alcuni argomenti del settore energetico rilevanti per il presente e per il futuro, come gli studi sul peak oil, le tecnologie per l’estrazione del cosiddetto petrolio “non convenzionale” e forme di energia pulita e rinnovabile.
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7

Ragusa, Nadia <1987&gt. "LE DETERMINANTI DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI A MALTA: IL PUNTO DI VISTA DELL'INVESTITORE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4089.

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Resumen
The choice of undertaking a Foreign Direct Investment in a country rather than in another one dependes on several aspects (economic, political, social and geographical). There is no a general study on the determinants which can be taken in consideration for attracting inflows of FDI. However, different studies and surveys are carried out on this matter in all countries in order to discover if particular determinants need to be promoted more than others. Therefore, this work provides an experimental study on the determinants of Foreign Direct Investment in Malta. On the one hand, it intends to analyse the inward and outward Foreign Direct Investment flows in Malta during recent years, whilst on the other hand, it attempts to establish in which way, and on what terms,the inward Foreign Direct Investment flows have grown in comparison with the outward ones; for this reason, this study has paid attention to the main points of attraction in the country which attract the most inward investment. Hence, the aim of this research work is to assess the quality of the determinants that motivate foreign investors in Malta and to monitor whether some of these determinants attract more investment than others. In order to achieve this aim, it is intended to analyse the point of view of the investor who has decided to invest in Malta rather than in other EU countries; it is intended to discover which valid determinants in particular caused the person to invest in Malta, what the prospects are for the future of their investments and which strengths and weaknesses should be taken into consideration to promote future foreign direct investment into Malta. As far as the methodology is concerned, the present study was carried out by means of questionnaires and a formal semi-structured interviews. Starting from this premise, in order to explore this topic, the work is divided into four chapters. The first chapter deals with the distinct historical stages of Maltese economic development from the colonial period to recent years, after a brief overview of Malta. The second chapter, which focuses on the theoretical study of foreign direct investment, concentrates on inward and outward foreign direct investment flows in Malta. The third chapter is concerned with the methodology used for this study and the findings of the research survey. At last, the fourth and final chapter outlines the conclusions of this work, offering attributions for further analyses in the future.
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8

Puliero, Silvia <1989&gt. "EU-US Foreign Policy after the Cold War: the Dissolution of Yugoslavia and the Case of Bosnia-Herzegovina". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4191.

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Resumen
Il periodo immediatamente successivo alla fine della guerra fredda è caratterizzato da grandi cambiamenti, primo fra tutti la scomparsa di una delle due superpotenze che fino a quel momento si erano combattute in campo ideologico, economico e militare. Oltre al crollo dell’URSS, si assiste perciò anche al crollo di un sistema di equilibri che durava dalla fine del secondo conflitto mondiale. Gli Stati Uniti da una parte e, dall’altra, la Comunità Europea, che poi diverrà Unione Europea, stanno sviluppando nuovi approcci alla politica estera. In questo periodo molti cambiamenti stanno avvenendo anche nei Balcani e, in particolare, nello Stato jugoslavo: questo è il contesto in cui vanno inserite le vicende che porteranno alla dissoluzione della Jugoslavia e alle conseguenti guerre balcaniche. La storia della dissoluzione della Jugoslavia e l’analisi delle conseguenti guerre dei primi anni Novanta non sono facili da affrontare: la molteplicità di attori, le molte cause, le numerose teorie politiche, gli interessi dei leader jugoslavi e occidentali rendono complicato scegliere una sola chiave di lettura dell’intera vicenda. Nonostante la difficoltà nel circoscrivere l’argomento, questo lavoro cerca di focalizzare l’attenzione sulle politiche di USA ed UE in questo frangente. L’intreccio delle politiche statunitensi ed europee influenzerà le vicende jugoslave e, allo stesso tempo, forgerà il rapporto tra USA ed UE in ambito di politica estera. Al fine di analizzare al meglio la tematica presentata, la tesi è suddivisa in quattro capitoli: il primo tratta in termini generali della situazione di USA ed UE dopo la guerra fredda in ambito di politica estera; il secondo riassume per sommi capi la storia della Jugoslavia fino alla dissoluzione; il terzo si focalizza sulla guerra in Bosnia nel periodo 1992-1995; infine, il quarto cerca di riprendere le tematiche principali e di elaborare degli spunti di riflessione. In conclusione, la tesi si propone di dare un quadro generale delle politiche EU-US nella Jugoslavia dei primi anni ’90 con l’obiettivo di analizzare i nuovi rapporti e le nuove politiche tra Stati Uniti ed Unione Europea.
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9

Rossi, Stefano <1989&gt. "The Rights of Indigenous Peoples". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4207.

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Resumen
La presente ricerca si prefigge di comprendere non solo la posizione internazionale, ma anche nazionale, che i popoli indigeni attualmente occupano in vari paesi latinoamericani. Partendo da un'analisi dei diritti umani e dei numerosi strumenti internazionali rivolti alla protezione e sviluppo degli stessi, il principale obiettivo di tale studio è quello di fornire al lettore la possibilità di verificare se realmente, nel caso dei popoli indigeni del Sud America, i diritti umani siano rispettati o se la complicata e, a volte, rugginosa macchina dei diritti umani non risulti in grado di fornire protezione a tali popolazioni. Si prenderanno in considerazione gli sviluppi delle richieste dei popoli indigeni e il processo attraverso il quale la comunità internazionale ha affrontato il problema del riconoscimento dei diritti di tali popoli, attraverso un' analisi di quelli che sono i documenti internazionali concernenti tali popolazioni e come, gli stessi popoli indigeni siano stati in grado di far fronte a realtà avverse e contrarie all'effettivo riconoscimento dei loro diritti. Infatti, come la storia ci mostra, i popoli indigeni sono stati spesso considerati semplici gruppi di individui, etichettati a volte come selvaggi, che dovevano esser integrati nel contesto nazionale, dapprima, e in quello internazionale poi, dimenticando in tal modo le loro peculiarità e culture.
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10

Antelmi, Giulia <1988&gt. "La politica estera americana nel golfo dagli anni 70 ai 90". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4285.

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Libros sobre el tema "Storia dello spagnolo"

1

Rossi, Rosa. Breve storia della letteratura spagnola. Milano: Rizzoli, 1991.

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2

Franco, Meregalli, ed. Storia della civiltà letteraria spagnola. Torino: UTET, 1990.

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3

Liberatori, Filomena. Nozioni di storia della lingua e di grammatica storica spagnola. Napoli: Libreria Sapere, 1986.

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4

Cesare, Giovanni Battista De. Storia e testi della letteratura spagnola medioevale. Cagliari: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto sui rapporti italo-iberici, 1986.

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5

Il fronte rosso: Storia popolare della guerra civile spagnola. Roma: Red Star Press, 2014.

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6

Storia della Biblioteca universitaria di Napoli: Dal Viceregno spagnolo all'Unità d'Italia. Napoli: Vivarium, 1995.

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7

Vespucci, Amerigo. Cronache epistolari. Lettere 1476-1508. Editado por Leandro Perini. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-464-6.

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Amerigo Vespucci fu, dopo Cristoforo Colombo, il navigatore ed esploratore più importante di tutti i tempi, tanto da meritare la stima non solo dei geografi suoi contemporanei, ma anche quella degli storici come Francesco Guicciardini che, in uno dei capitoli più importanti della sua Storia d’Italia, lo innalzò al rango di protagonista della storia universale. L’originalità di questa raccolta – che riunisce per la prima volta tutte le lettere note del Vespucci – consiste nell’aver considerato (e dimostrato) questo epistolario come una ‘cronaca’ della vita quotidiana della Toscana e della Firenze rinascimentali, profondamente segnate dall’Umanesimo, con il suo gusto, stile di vita, idee, interessi (anche geografici), realizzazioni (i libri a stampa e i suoi opifici tipografici) da cui il Vespucci trasse non poche suggestioni. Una volta trasferitosi prima a Siviglia e poi a Lisbona, Vespucci maturò un’esperienza umana nuova che lo spinse, seguendo i misteri dell’Oceano Atlantico, alla ricerca della ‘fama’ trasmessagli dall’Umanesimo. Il risultato di questa ‘chimica intellettuale’, una volta superata la ‘meraviglia’ del Nuovo Mondo scoperto, lo mosse a raccontare la vita quotidiana sulle caravelle spagnole e portoghesi, e a descrivere con passione etnologica le nuove terre e i loro abitanti in un momento unico ed irripetibile nella storia dell’umanità.
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Innocenti, Barbara, ed. La fortuna del 'Secolo d'Oro'. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-743-6.

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Resumen
Il Seicento è stato per l’Europa il “secolo del teatro”, per la quantità e qualità delle opere drammatiche e per la ricchezza delle invenzioni sceniche. Studiarlo, in particolare in area francese e spagnola alla luce della compenetrazione tra Classicismo, Manierismo e Barocco, significa discutere e approfondire alcuni nodi tematici essenziali non solo alla conoscenza di un’epoca storico-letteraria ma alla stessa modernità. Questo volume, curato da Barbara Innocenti (cui si deve anche la trascrizione di un originale documento sulla morte di Luigi XIV rinvenuto negli archivi pistoiesi), grazie alla partecipazione di noti specialisti che si sono cimentati nella lettura di testi esemplari nel quadro della complessiva storiografi a teatrale e di un ricco apparato iconografico si presenta dunque con il respiro comparatistico necessario. Gli approfondimenti su grandissimi autori (in particolare Molière, Tirso de Molina, l’‘effetto Tasso’ nella letteratura francese…) favoriscono confronti e intersezioni che consentono di delineare un orizzonte di cultura “europea”, arricchito, sul piano delle traduzioni e delle messe in scena, da un creativo dialogo con la contemporaneità. Il “Secolo d’Oro” oltrepassa insomma i propri confini, attraversando tempi, aree geografi che, letterature.
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9

Corridore, Francesco. Storia documentata della marina Sarda: Dal dominio spagnuolo al Savoino (1479-1720). [Bologna?]: Arnaldo Forni, 1993.

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10

Esordio in Nero: Alle origini della narrativa poliziesca spagnola (1908-1916). Martorano di Cesena, FC: Arci solidarietà cesenate, 2002.

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Capítulos de libros sobre el tema "Storia dello spagnolo"

1

Rigobon, Patrizio. "L’insegnamento dello spagnolo tra le due guerre e la nascita della facoltà di Lingue". En Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-262-8/010.

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Resumen
Francisco Broch y Llop taught Spanish (language and for some years also literature) at the Venetian Institute of Economics for more than 30 years, from 1919 to 1954. Until 1937 there was no official teaching of Spanish literature. It was established by a national Act in 1938 and Alfredo Cavaliere was appointed to the chair. Four years later, in 1942, Giovanni Maria Bertini was the first Full Professor of Spanish Literature. He was the head of the Spanish Studies in Venice until 1954, when he left Venice to return to his home University. The study of the Spanish language was until recent years under the charge of the professor of Spanish literature, and thus language, as a subject, had no official citizenship until recent years. In 1954, after a very long process, which lasted for over 15 years with the Italian Ministry of Education, a brand new Faculty of Languages and Literatures was officially established, and Spanish Studies began to flourish at Ca’ Foscari.
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