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Di, Vora Irina Annamaria <1967&gt. "La storia della scuola attraverso la storia delle discipline scolastiche: storia e geografia tra mutamenti dichiarati e permanenze latenti (1955-1963)". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/615.

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Guidi, Aurora. "L'evoluzione del concetto di integrale nella storia e all'interno della scuola". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10132/.

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Argomento della presente tesi è il calcolo integrale. Nella prima parte dell'elaborato viene descritta l'evoluzione storica delle idee presenti già nella matematica antica, che conducono infine alla creazione del calcolo integrale vero e proprio, nei fondamentali lavori di Newton e Leibniz. Segue una sintetica descrizione delle sistematizzazioni formali della teoria dell'integrazione, ad opera di Riemann e successivamente Lebesgue, oltre alla generalizzazione dell'integrale di Riemann ideata da Sieltjes, di grande importanza, fra l'altro, nel calcolo delle probabilità. Si dà poi conto degli spazi funzionali con norme integrali (L^p, spazi di Sobolev). L'ultimo capitolo è dedicato all'insegnamento del calcolo integrale nella scuola secondaria in Italia, e alla sua evoluzione dall'inizio del XX secolo a oggi.
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3

Pasquinucci, Guido <1988&gt. "La scuola del Nord: storia ed evoluzione della cucina nella Cina settentrionale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5917.

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Studio sulla cucina sviluppatasi nella nella Cina settentrionale. la tesi si divide in tre parti principali: la prima parte si sofferma sulla storia, osservata dal punto di vista del cibo in Cina, partendo dal neolitico sino all’arrivo dei primi fast-food, cercando di indagare su quei meccanismi che hanno accompagnato l’evoluzione della cucina cinese e che l’hanno plasmata nella sua forma attuale. La seconda parte si concentra sulla cucina cinese del Nord, ovvero la cucina sviluppatasi nelle provincie dello Hebei, Henan, Shanxi, Shaanxi, Shandong e nella città di Pechino, prendendo in considerazione le caratteristiche climatiche, geografiche e culturali che hanno interessato le singole zone. La terza parte, in ultimo, si sofferma sull’approccio pratico rispetto al cibo, vale a dire tecniche di cottura e preparazione degli alimenti e su quegli ingredienti e gusti tipici che caratterizzano questa cucina.
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4

Venturelli, Chiara <1984&gt. "Maestri di scuola e non solo: profilo di Cesare Malservisi (1935-2005)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8714/1/Venturelli_Chiara_Tesi.pdf.

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Nel quadro delle importanti rivoluzioni storiografiche del Novecento - da quella delle Annales, al ritorno al narrativo, fino all'esperienza della microstoria e del biographical turn - la più recente ricerca storico-educativa internazionale e nazionale ha rivolto sempre più l'attenzione verso la "scuola come realtà viva" alla ricerca della black box of schooling. In particolare, la conoscenza della cultura empirica prodotta in classe e della cultura materiale della scuola hanno ricevuto significativi contributi dagli studi sulla professione docente, le cui molteplici dimensioni sono state indagate anche attraverso la prospettiva biografica. All'interno di questa cornice teorica si è inteso ricostruire la biografia magistrale di Cesare Malservisi, maestro di scuola elementare, bibliotecario, cantautore dialettale e figura di intellettuale vissuto nella Bologna dell'Italia del secondo dopoguerra. A partire dalla letteratura coeva di riferimento si è concentrata l'attenzione sulle fonti primarie dell'archivio personale conservato dalla famiglia relativamente alla sua carriera e vita privata, all'attività professionale e alla cultura materiale della scuola. Sul piano metodologico le fonti sono state inventariate, catalogate ed analizzate nell'intreccio con le testimonianze orali costituite da interviste a persone che l'hanno conosciuto, al fine di ricostruire una biografia 'al plurale'. Il quadro che emerge restituisce la complessità di una figura docente tra formazione iniziale e in servizio, giocata non solo sui banchi di scuola, ma come professionista impegnato nella società, ed inoltre contribuisce allo studio della realtà pedagogica e scolastica dell'Italia del secondo dopoguerra e della 'stagione pedagogica' del capoluogo emiliano, caratterizzata da un particolare fermento politico, sociale ed educativo che rimane, a parte il mito, ancora poco indagata.
Among the most influential revolutions of the 20th century historiography - from the Annales to the return to narrative history, through the key concepts of microhistory and biographical turn – while seeking for the “black box of schooling”, the recent international and national historical-educational researches have turned their attention to the theory of “school as a living reality”. Notably, the observational study of the classroom empirical culture as well as of the school material culture has received significant contributions from the focus on the teaching profession, whose multiple dimensions have also been investigated from a biographic point of view. Within this theorethical framework, this work attempts to portray the life of Cesare Malservisi as primary school teacher, librarian, dialect songwriter and intellectual during the Postwar years in Bologna. Starting from the analysis of the reference coeval literature, the primary focus of this research is to investigate the family personal archive whose sources shift from Cesare Malservisi’s career, private life, professional activity to the school material culture. For instance, while aiming to build a “plural biography”, sources have been classified, analyzed, intertwined and integrated with interviews conducted with witnesses who have personally met Cesare Malservisi. The picture that emerges from this study confirms the complexity of Malservisi’s teacher role whose professional development coexist with his engagement to society, and parallely explores the local pedagogic and teaching scene, with special attention to the intense socio-political and educational ferment of the Postwar years in Bologna, a subject that has not yet been thoroughly investigated.
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RANON, Anna. "Poeti dei banchi di scuola o da banchi di scuola? Indagine sulla cosiddetta poesia nella scuola elementare italiana dal 1945 al 1968". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389188.

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Resumen
The basic idea of my thesis is to understand whether poems found in the primary school handbooks, from 1945 to 1968 are “poeti dei banchi di scuola” (poets traditionally present in school books and in school programs), or “poeti da banchi di scuola” (poems devoted to individual improvement, i.e. to education and therefore, need teacher’s interpretation). After having analyzed the social historical context of the considered period, with particular reference to the primary school Programs, a functional definition of poetry has been given. Analyzing the primary school books of that period, the massive presence of some poets and some of their poems has been noticed. In most cases, the poems do not show an evident truthful educational project for they tend to conform the youth to dominant values or to behavioural models which are typical of the past. Often, they are simply didactic or “moralistic” poems. In these cases, they cannot immediately generate an educational outcome as they do not share the category of “narratività”, typical of education. Only the work of the teacher – the one who “in-segna”, that is to say the one who shows and points out at what is beyond the written – can make a difference; in fact, only if the teacher, as an educational guide crosses over and goes beyond the “message of values” of poetry in order to use it as an educational means, the change will occur. Even more, through the interpretation of the pauses, moments of silence, the rhythm, rhetorical
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Monego, Luisa <1980&gt. "LE MARIEGOLE LATINE DELLA SCUOLA DI SANTA MARIA E SAN FRANCESCO DEI MERCANTI AI FRARI". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2603.

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La tesi ripercorre le origini di un’antica scuola devozionale, fondata a Venezia nel 1261 presso la chiesa conventuale di Santa Maria Gloriosa dei Frari, indagate attraverso le sue prime fonti statutarie. Questa confraternita intitolata a santa Maria della Misericordia e a san Francesco ha una storia singolare rispetto alle molte altre scuole che con la loro presenza caratterizzavano il tessuto cittadino e non è semplice inserirla nelle grandi categorie in cui la maggior parte delle altre rientra. Nasce infatti come scuola di flagellanti, prerequisito che, a partire dal 1476, varrà alle altre confraternite dello stesso tipo il titolo di ‘Scuola Grande’, ma non si evolve in quella direzione. Parrebbe etichettata come una scuola di mestiere, ‘dei mercanti’ appunto, ma non è riservata a questi soltanto, né tantomeno emette capitoli riferiti al settore lavorativo, come avveniva all’interno delle arti. Un’altra peculiarità è data dal fatto che fin dagli inizi fossero accolte a farne parte anche delle donne, dato che andrà messo in rilievo visto l’interesse riscosso nell’ambito degli studi confraternali dal tema della componente femminile all’interno di gruppi disciplinati. Fu una scuola con un alto numero di iscritti, nel 1290 ne contava già trecentoventi, e fu probabilmente ricca, a giudicare dai nomi dei confratelli che ne facevano parte (tra i quali spicca quello di Marco Polo). Ciò nonostante non ha lasciato nell’ambito della produzione artistica le tracce di grandi commissioni come quelle che hanno reso celebri altre scuole veneziane. Questa scuola inoltre ‘incrocia’ in modi diversi le vite di altre scuole. Nel 1570 verrà abbandonata la sede dei Frari e la confraternita confluirà presso una piccola scuola con sede alla Madonna dell’Orto rinominata allora scuola di santa Maria, san Cristoforo e san Francesco dei mercanti. Da un altro canto per molto tempo nella storiografia questa scuola è stata individuata come il primo nucleo di quella che sarebbe divenuta poi la Scuola Grande di santa Maria della Misericordia, detta della Valverde con sede a Cannaregio. Non esistono documenti a sostegno di questa ipotesi. Il fraintendimento è stato protratto a lungo anche a causa della collocazione di alcuni documenti della scuola dei Frari nel fondo della scuola della Misericordia presso l’Archivio di Stato di Venezia. Sono molti dunque i punti di interesse che giustificano la trattazione approfondita di questa scuola, per non parlare del valore intrinseco delle mariegole da essa prodotte, finora inedite, che si sono rivelate essere una fonte molto ricca di informazioni e soprattutto risalente a un’età piuttosto vicina alla data di fondazione. La datazione ‘alta’ delle mariegole in esame ne aumenta il valore se si considera che per le altre scuole dei battuti veneziane si possiedono soltanto statuti di redazione trecentesca.
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BEACHI, GIOVANNI. "Orientamento: il sistema integrato di Cometa. Studio del caso "Cometa Formazione-Scuola Oliver Twist"". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/85328.

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BONADIMANI, ELISA. "La figura del maestro elementare nel romanzo di scuola in Italia dal 1860 al 1920". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/493.

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GIANNETTI, ILARIA. "Costruire la Scuola. Progetto e produzione in Italia dal dopoguerra agli anni '80". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/243897.

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La tesi, in storia della costruzione, ricostruisce la programmazione dell'edilizia scolastica sperimentale nel secondo dopoguerra in Italia: terreno di una lunga sperimentazione sull’impiego di sistemi costruttivi alternativi al cantiere tradizionale, che affianca il rinnovamento tipologico dell’edificio-scuola, la pianificazione ha disseminato un fragile patrimonio di “prototipi” che testimoniano, nell’uso, la controversa “via italiana” all’industrializzazione dell'edilizia. A partire dalla letteratura dell’epoca, da numerosi archivi di Enti, progettisti e imprese e, soprattutto, dal ritrovamento e dalla catalogazione della documentazione conservata nell’archivio dell’Ex Servizio Centrale per l’Edilizia Scolastica (SCES) - l’organo esecutivo del Ministero della Pubblica Istruzione, dal 1951 al 1979, incaricato della pianificazione e del controllo tecnico dei progetti delle scuole sperimentali su scala nazionale - la ricerca ha fornito, da un lato, un primo quadro storico d’insieme, una “cronaca dei fatti” e, dall’altro, puntuali analisi storico-tecniche sui numerosi sistemi costruttivi impiegati per la realizzazione delle scuole negli anni ‘60 e ’70, offrendo un contributo specifico e operativo alla conoscenza degli edifici e, conseguentemente, alla loro corretta gestione e valorizzazione
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FERRANTE, ALFREDO. "Il professore e il dirigente: relazioni fra ricerca accademica e processo delle politiche pubbliche con particolare rifermento alla dirigenza della scuola nazionale dell’amministrazione". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/203397.

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The thesis tries to give an answer to the question about the impact academic research might produce on the learning processes of bureaucracy in decision making of policies. It also tries to understand in and how policies are built and implemented on the basis of research. We know that effective public policies should rest on academic results: nevertheless what academics offer do not always matches what policy makers (politicians and bureaucrats) need. Many research dimensions are considered, taking into account the relations between those which literature named the two communities of policy makers and academics (including divisions between politicians and bureaucrats into the decision makers community). The analysis of the peculiar Italian situation is also taken into account: in order to define the decision making community we have chosen the subset of senior civil servants (dirigenti pubblici) from central government, represented by the 561 alumni of the National Institute for Public Administration (SNA, Scuola Nazionale dell’Amministrazione). They were asked to respond to a questionnaire, similar to the one prepared for the “Sir Humphrey and the Professors: what does Whitehall want from academics? A survey of senior civil servants’ views on the accessibility and utility of academic research and expertise”, research by Talbot and Talbot (2014). In that study the survey considered the UK SCSs on the accessibility and utility of academic research and expertise. 7 We have had an almost 40% responses by the Italian SCSs and results show that they have a basically positive approach to academic research and its relevance for the activities of policy process, asking for a concrete, understandable and timely support. Those evidences are mostly similar to the ones offered by the UK survey, though in the latter SCSs show tendency to a more pragmatic approach. It is a positive signal, needing for further research to clarify whether it is an attitude from SNA alumni only – that seems reasonable because of the particular track they have followed – or it can be extended to the whole of SCSs, and id and how the role of governments as facilitators of the dialogue between the two communities could be developed
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GUALDI, CHIARA. "ASSOCIAZIONI MAGISTRALI NEL PRIMO NOVECENTO. L'ESPERIENZA DELLA "NICOLO' TOMMASEO" (1906-1930)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10971.

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Il lavoro intende approfondire la natura e le caratteristiche principali dell'associazione magistrale cattolica "Nicolò Tommaseo" (1906-1930). A questa esigenza si aggiunge quella di verificare il contributo dato dall'organizzazione al processo di nazionalizzazione della figura dell'insegnante.
The research investigates the nature and the main characteristics of the catholic association "Nicolò Tommaseo" (1906-1930)
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GUALDI, CHIARA. "ASSOCIAZIONI MAGISTRALI NEL PRIMO NOVECENTO. L'ESPERIENZA DELLA "NICOLO' TOMMASEO" (1906-1930)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10971.

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Il lavoro intende approfondire la natura e le caratteristiche principali dell'associazione magistrale cattolica "Nicolò Tommaseo" (1906-1930). A questa esigenza si aggiunge quella di verificare il contributo dato dall'organizzazione al processo di nazionalizzazione della figura dell'insegnante.
The research investigates the nature and the main characteristics of the catholic association "Nicolò Tommaseo" (1906-1930)
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Mosleh, Lina Hasan Mahmoud <1978&gt. "La rappresentazione della cultura arabo-islamica nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Uno sguardo particolare sull'immagine della donna musulmana". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6917/1/Mosleh_LinaHasanMahmoud_Tesi.pdf.

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Il presente lavoro di ricerca si focalizza sulla rappresentazione della cultura arabo-islamica, così come viene restituita nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Il fatto che il mondo di oggi è caratterizzato, ora più che mai, da continui e inevitabili incontri tra persone con multiple appartenenze esige un forte impegno volto a favorire pacifici rapporti interculturali. A tale scopo si ritiene che i contenuti dei libri di testo abbiano un ruolo molto rilevante. Di qui, uno degli obiettivi consiste nel verificare se i libri di testo veicolano un’efficace educazione alla conoscenza e al rispetto delle altre culture e religioni, all’ascolto e al dialogo interculturale; nonché al superamento dell'etnocentrismo, degli stereotipi e dei pregiudizi. Si è cercato così di verificare – nel campione dei libri di testo presi in esame – quali eventuali pregiudizi ricorrenti, stereotipi o prospettive etnocentriche vengono costruite, consolidate, reiterate e trasmesse, consapevolmente o inconsapevolmente, attraverso le affermazioni o le immagini che illustrano la cultura arabo-islamica. La prima parte della tesi, quella teorica, è dedicata all'approfondimento di due temi: il primo riguarda il rapporto Oriente-Occidente e la rappresentazione dell'altro e il secondo riguarda invece la condizione della donna musulmana tra stereotipi e realtà. La seconda parte invece, quella empirica, è dedicata principalmente all'analisi del contenuto dei testi di storia. Dall'analisi effettuata è evidente l'interesse, da parte degli autori e degli editori dei libri di testo, per il tema della cultura arabo-islamica. Nonostante ciò, si è potuto riscontrare nei libri presi in esame, sebbene in misura differente, la presenza (o compresenza) di stereotipi, generalizzazioni e informazioni parziali, imprecise o errate attorno alla cultura arabo-islamica e a chi vi appartiene.
This research focuses on the representation of the Arabic-Islamic culture in the history textbooks of the first grade secondary school. The fact that the world today is characterized, more than ever, by continuous and inevitable encounters among people from different backgrounds requires a strong commitment to promote peaceful intercultural relations. For this purpose, it is believed that the contents of textbooks have an important role. Hence, the goal is to verify if the textbooks convey an effective education to know and to respect other cultures and religions, to promote intercultural dialogue; and to overcome ethnocentrism, stereotypes and prejudices. So, it was necessary to verify – in the sample of textbooks examined – the presence o any recurring prejudices, stereotypes and ethnocentric perspectives that can be constructed, consolidated, repeated and transmitted, consciously or unconsciously, through statements or images that illustrate the Arabic-Islamic culture. The first part of the thesis, the theoretical one, is dedicated to two themes: the first theme concerns the relationship between East and West and the representation of the others and the second theme concerns the status of Muslim women between stereotypes and reality. The second part, the empirical one, is dedicated to the qualitative content analysis of history textbooks. The analysis results show clear interest, by the authors and editors of the textbooks, for the theme of Arabic-Islamic culture. In spite of that, the texts may contain, although to different extents, stereotypes, generalizations and partial, inaccurate or incorrect information about the Arabic-Islamic culture and about Arabs or Muslims.
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Mosleh, Lina Hasan Mahmoud <1978&gt. "La rappresentazione della cultura arabo-islamica nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Uno sguardo particolare sull'immagine della donna musulmana". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6917/.

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Resumen
Il presente lavoro di ricerca si focalizza sulla rappresentazione della cultura arabo-islamica, così come viene restituita nei libri di storia per la scuola secondaria di primo grado. Il fatto che il mondo di oggi è caratterizzato, ora più che mai, da continui e inevitabili incontri tra persone con multiple appartenenze esige un forte impegno volto a favorire pacifici rapporti interculturali. A tale scopo si ritiene che i contenuti dei libri di testo abbiano un ruolo molto rilevante. Di qui, uno degli obiettivi consiste nel verificare se i libri di testo veicolano un’efficace educazione alla conoscenza e al rispetto delle altre culture e religioni, all’ascolto e al dialogo interculturale; nonché al superamento dell'etnocentrismo, degli stereotipi e dei pregiudizi. Si è cercato così di verificare – nel campione dei libri di testo presi in esame – quali eventuali pregiudizi ricorrenti, stereotipi o prospettive etnocentriche vengono costruite, consolidate, reiterate e trasmesse, consapevolmente o inconsapevolmente, attraverso le affermazioni o le immagini che illustrano la cultura arabo-islamica. La prima parte della tesi, quella teorica, è dedicata all'approfondimento di due temi: il primo riguarda il rapporto Oriente-Occidente e la rappresentazione dell'altro e il secondo riguarda invece la condizione della donna musulmana tra stereotipi e realtà. La seconda parte invece, quella empirica, è dedicata principalmente all'analisi del contenuto dei testi di storia. Dall'analisi effettuata è evidente l'interesse, da parte degli autori e degli editori dei libri di testo, per il tema della cultura arabo-islamica. Nonostante ciò, si è potuto riscontrare nei libri presi in esame, sebbene in misura differente, la presenza (o compresenza) di stereotipi, generalizzazioni e informazioni parziali, imprecise o errate attorno alla cultura arabo-islamica e a chi vi appartiene.
This research focuses on the representation of the Arabic-Islamic culture in the history textbooks of the first grade secondary school. The fact that the world today is characterized, more than ever, by continuous and inevitable encounters among people from different backgrounds requires a strong commitment to promote peaceful intercultural relations. For this purpose, it is believed that the contents of textbooks have an important role. Hence, the goal is to verify if the textbooks convey an effective education to know and to respect other cultures and religions, to promote intercultural dialogue; and to overcome ethnocentrism, stereotypes and prejudices. So, it was necessary to verify – in the sample of textbooks examined – the presence o any recurring prejudices, stereotypes and ethnocentric perspectives that can be constructed, consolidated, repeated and transmitted, consciously or unconsciously, through statements or images that illustrate the Arabic-Islamic culture. The first part of the thesis, the theoretical one, is dedicated to two themes: the first theme concerns the relationship between East and West and the representation of the others and the second theme concerns the status of Muslim women between stereotypes and reality. The second part, the empirical one, is dedicated to the qualitative content analysis of history textbooks. The analysis results show clear interest, by the authors and editors of the textbooks, for the theme of Arabic-Islamic culture. In spite of that, the texts may contain, although to different extents, stereotypes, generalizations and partial, inaccurate or incorrect information about the Arabic-Islamic culture and about Arabs or Muslims.
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NEGRI, MARTINO. "Lo spazio della pagina, la mente del lettore: per una didattica della letteratura nella scuola primaria". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/14819.

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Campo di questa ricerca è l’esperienza della lettura; suo argomento specifico, l’influsso esercitato sull’immaginazione del lettore dagli elementi paratestuali presenti in qualsiasi tipo di libro, e particolarmente significativi nei libri illustrati che sono oggetto dell’esperienza quotidiana dei bambini nella Scuola Primaria. Il lavoro di ricerca è stato condotto in una duplice direzione: per un verso, ha implicato una riflessione di natura teorica sul ruolo giocato dal lettore nel compimento dell’opera letteraria; per l’altro, si è avvalso di una ricognizione sul campo, effettuata attraverso la somministrazione di un questionario a risposte aperte, volta a indagare l’immaginario dei bambini in merito all’esperienza della lettura nel suo complesso e, in particolare, al senso attribuito al rapporto tra parole e immagini nello spazio della pagina. Punti di riferimento teorici del lavoro compiuto sono state principalmente le diverse teorie della letteratura novecentesche – con un’attenzione specifica al pensiero di Maurice Blanchot e all’estetica della ricezione, nella duplice declinazione della Rezeptionsästhetik (H.R. Jauss, W. Iser) e della Reader-Response Theory (S. Fish) – nonché le riflessioni sulla complessa testualità che caratterizza i libri illustrati per l’infanzia condotte da Roberta Cardarello. Queste due fasi di natura esplorativa e preliminare hanno consentito di immaginare, progettare e realizzare una terza fase della ricerca, intesa a sfruttare operativamente l’idea di un’inevitabile attività produttiva del lettore innescata dal processo della lettura. L’immaginazione creativa del lettore è così diventata il fulcro di una proposta didattica (condotta in due delle classi coinvolte nella fase esplorativa) che la valorizzasse attraverso pratiche di scrittura capaci di alimentare la curiosità dei bambini rispetto all’esperienza letteraria nella sua multiforme varietà. Cuore del progetto è stata pertanto una esperienza della letteratura avvenuta nel segno di una riflessione che fosse poietica e dunque costruttrice: fondata sulla centralità dell’intelligenza interpretativa di ciascuno e sulla sperimentazione diretta delle possibilità comunicative del linguaggio verbale quanto iconico, nonché delle forme possibili generate dal loro incontro nello spazio della pagina, campo infinito di occasioni speculative, prima ancora che espressive.
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De, Maria Guglielmo. "Il laboratorio della nuova sapienza nella prima scuola domenicana: opere e pensiero di Guerrico di Saint-Quentin". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/360.

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2010 - 2011
Il lavoro è strutturato in quattro capitoli, ai quali si aggiunge un’appendice. Nel primo capitolo, è proposta una ricostruzione delle notizie biografiche relative a Guerrico, fondata su una rassegna delle fonti e su una chiarificazione di alcuni elementi, quali le date riguardanti la nascita, la morte e l’insegnamento presso lo studium di Bologna. Il secondo capitolo, dedicato alle opere e strutturato in forma schematica, riassume e discute i dati presenti nei repertori e vagliati dalla letteratura secondaria circa i codici e i folia che contengono i testi attribuiti o attribuibili al domenicano, gli incipit e gli explicit degli stessi, nonché i problemi relativi all’autenticità delle opere. Il capitolo è completato da una raccolta di dati forniti dai cataloghi dei fondi manoscritti e dalle varie fonti degli autori dei repertori e degli studiosi. Inoltre, in presenza di eccessive discordanze tra i dati forniti dalla letteratura, si propone la correzione di eventuali errori e il chiarimento di alcuni punti incerti. Il terzo capitolo è dedicato all’esegesi biblica di Guerrico e all’individuazione ed esposizione della metodologia esegetica applicata. I testi in appendice – l’edizione dei capitoli I e XI della Postilla in Librum Sapientiae – consentono al lettore di verificare tale metodologia. Il quarto capitolo, dedicato alla teologia della visio beatifica, rappresenta il cuore speculativo del lavoro. Dopo un’attenta ricostruzione delle fonti e dei testi citati da Guerrico e dai suoi interlocutori nelle dispute sul tema e dopo la trattazione delle premesse psicologiche e gnoseologiche, si procede ad una particolareggiata analisi delle dispute e delle solutiones del maestro. Il lavoro è completato da una cospicua bibliografia delle fonti e della letteratura secondaria. La personalità intellettuale di Guerrico che emerge dall’indagine è molto complessa, tormentata, costantemente in ballo tra l’ortodossia e il fascino trasgressivo dell’eterodossia, capace di grosse intuizioni speculative, importanti innovazioni e succose anticipazioni, ma anche di ambiguità dovute alla mancanza di forti basi teoriche. Le giustificazioni non mancano: il clima culturale dei primi decenni del tredicesimo secolo è ancora troppo arcaico, la terminologia teologica e filosofica, dato anche l’avvento dei testi aristotelici, è spesso incerta. Ma questi tentennamenti speculativi e queste insistenti indecisioni, se da un lato impediscono la costruzione di un solido sistema di pensiero, dall’altro costituiscono un deposito, per quanto confuso e disordinato, ricco di idee e di spunti da cui i futuri grandi teologi dell’ordine non disdegneranno di attingere. [a cura dell'autore]
X n.s.
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Berisso, Marco. "La raccolta dei poeti perugini del Vat. Barberiniano Lat. 4036 storia della tradizione e cultura poetica di una scuola trecentesca /". Firenze : L.S. Olschki, 2000. http://catalog.hathitrust.org/api/volumes/oclc/44135461.html.

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PIRAGUA, CHAPARRO LILIANA CONSUELO. "IL VERO TESORO DELLA SCUOLA. Processo di costruzione della conoscenza scientifica da parte di studenti di una scuola rurale colombiana, a partire dallo studio di fenomeni quotidiani dell’astronomia di posizione". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77597.

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Questa tesi indaga i modi di costruzione della conoscenza scientifica da parte degli studenti di questa scuola, a partire dall’adattamento alle caratteristiche socio culturali e geografiche del contesto scelto di una serie di attività che fanno parte di un percorso longitudinale ri-costruito sulla base del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani guidati dalle professoresse Enrica Giordano e Nicoletta Lanciano . L’obiettivo generale di questa implementazione é stato progettare e sperimentare un percorso didattico allo scopo di analizzare le caratteristiche associate al processo di costruzione delle conoscenze scientifiche da parte degli studenti. La seguenza didattica ha come contenuto l'astronomia osservativa per coinvolgere gli studenti in un contesto scientifico nel quale individualmente e collettivamente, possano esplorare una molteplicità di strade per la costruzione della conoscenza associata ad un soggetto per sua natura multidimensionale. Nel primo capitolo si presenta l’ipotesi concettuale che sostiene tutto il modello cognitivo di base, e L’insegnamento delle scienze dalla prospettiva culturale. Il secondo capitolo presenta un quadro organizzato secondo uno schema originale, la linea di base, della ricerca colombiana in didattica della scienza. Si presentano anche riferimenti alle ricerche nella didattica della scienza dei contesti europeo e latinoamericano. Il terzo capitolo esplicita le domande di ricerca e gli obiettivi associati. Nel quarto capitolo presenta il Quadro Concettuale e la Descrizione Contestuale. Si tratta di una composizione dialogica tra le diverse prospettive metodologiche utilizzate nel divenire della ricerca Il quinto, sesto e settimo capitolo corrispondono rispettivamente a: l’analisi dei risultati, le conclusioni e le prospettive. Gli allegati sono inseriti dopo la Biliografia. L’elaborazione dell’ipotesi in relazione al modello cognitivo è stata fatta a partire da un confronto originale tra il lavoro dell'italiano Paolo Guidoni, (L-E-C) e del colombiano Carlos A. Hernández (V-I-Ap) a partire dalle fonti primarie. Nella organizzazione e stesura della linea di base sono state analizzate 384 esperienze di ricerca e innovazione didattica colombiane, riprese da fonti secondarie. Le fonti primarie utilizzate nella descrizione del contesto sono prese dagli attori diretti (studenti) e indiretti (comunitá) del processo. Gli strumenti che sono stati ri-costruiti secondo una metodologia qualitativa, si sono trasformati progressivamente a seconda delle caratteristiche del processo, arrivando ad una nuova configurazione metodologica. Ci si è per questo ispirati all’Opportunismo Metodologico descritto da Feyerabend riguardo al modo costitutivo della pratica scientifica reale, sostenendo che non esiste una sola forma legittima di fare ricerca qualitativa, nè una sola posizione o cosmovisione che la supporti. Alcuni conclusioni di ordine generale: 1. Il valore della sequenza didattica, riferito non solo alle implicazioni di contenuto e metodologiche, sta nel fatto che diventa lo strumento che permette allo studente di avvicinarsi ad un altro mondo, il mondo delle scienze. 3. Il nucleo dell’esperienza é stato cercare di arrivare alla razionalitá e alla comprensione dell’ esperienza stessa, in forma discorsiva e attraverso medellizzazioni, come consolidamento dell’apprendimento. 4. Si tratta di una proposta che offre la possibilità di costruzione di conoscenza nel rispetto delle condizioni individuali e non soltanto trasforma la vita di chi partecipa direttamente ma addirittura l’opinione che la comunità ha della scuola stessa.
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Damiani, Vincenzo. "La Kompendienliteratur nella scuola di Epicuro : forme, funzioni, contesto". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86114.

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Dei compendi di Epicuro ci si propone qui di indagare sistematicamente forme e funzioni, allo scopo di individuare i tratti che ne fanno un genere di scrittura radicato profondamente nella storia del Κῆπος e non meno centrale nella letteratura filosofica e tecnico-scientifica contemporanea e successiva. La definizione delle prerogative proprie della letteratura compendiaria epicurea costituirà lo sfondo per una lettura comparata con i frammenti superstiti dell’opera più importante di Epicuro, il trattato Περὶ φύσεως: ciò permetterà di definire la tecnica di rielaborazione che governa il processo di (auto)epitomazione, e, conseguentemente, di ripensare il rapporto che le epistoleepitomi incentrate sui problemi di scienza della natura intrattengono con il trattato maggiore. Della vasta letteratura di cui ho dato conto, in maniera necessariamente sintetica, saranno largamente ripresi metodi e problemi. Abbandonato il paradigma interpretativo oramai sterile, che ha in Usener il suo corifeo e che individua nelle epitomi di fisica e cosmologia poco più che una fonte di dottrina la cui presunta veste non-letteraria le relega, quando non all’artigianato anonimo della dossografia, a una destinazione ‘esoterica’, tenterò un’interpretazione dell’intero spettro della Kompendienliteratur epicurea come sistema coerente e dinamico, prodotto letterario autonomo e rispondente ad una prassi compositiva e ad un programma educativo precisi, da ricostruire criticamente combinando fonti diverse. Vi troveranno spazio, a seguito di un’introduzione teoricoterminologica, considerazioni sui principali problemi sollevati dalla critica: 1) Genesi del compendio epicureo come reazione a mutamenti concreti nella modalità dell’insegnamento (lo spostamento della scuola ad Atene rende impossibile la prosecuzione della συζήτησις in presenza del Maestro) e come istanza di organizzazione e, in certa misura, canonizzazione tra una mole considerevole di scritti (cf. De Witt 1937; Delattre/Delattre 2009). 2) Destinazione didattica, in cui si combinano la funzione isagogica e quella rammemorativa (cf. Bollack et al.) a perseguire scopi molteplici: canonizzazione di contenuti dottrinari, trasmissione del sapere (παράδοσις), soccorso terapeutico (βοήθεια) e psicagogia (cf. Rabbow 1954; Schmidt 1962/1984; Hadot 1969; Eckstein 2004; CambronGoulet 2016 e 2017); pluralità di scopi che implica necessariamente una pluralità di destinatari (cf. De Sanctis 2011 e 2012; Spinelli 2010; Muñoz Morcillo 2016; Braicovich 2017a e 2017b) e una retorica mirata (cf. Clay 1973; Bollack et al.; Delattre 2004 e 2009; Gagliarde 2011). 3) Rapporto con forme congeneri in altri contesti, filosofici e non (cf. Clay 1973; Tulli 2000; MacGillivray 2015). 4) Fasi di trasformazione della Kompendienliteratur nella storia del Κῆπος (cf. Angeli 1986 e 1988). 5) Interrelazione tra il Περὶ φύσεως e i compendi sulla scienza della natura (cf. Clay 1973; Sedley 1998).
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Sanvido, Marta <1990&gt. "Universi della mente, geografie del corpo, logiche del mondo : l'epistemologia delle Cinque Posizioni (goi 五位) nella Scuola Sōtō Zen di epoca premoderna". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15582.

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Il presente elaborato si propone di indagare le strategie e le dinamiche che, durante l’epoca premoderna, hanno condotto la scuola Sōtō Zen ad affermare l’esclusività della pratica delle cinque posizioni (goi 五位) e di conseguenza ad adattare questo insegnamento alle contingenze storico e sociali dell’epoca, rendendolo una chiave di lettura imprescindibile per comprendere l’intricato sviluppo della scuola sino alle riforme avvenute durante il periodo Edo. Gli anni che seguirono la scomparsa del fondatore Dōgen furono caratterizzati da alcuni tratti distintivi che si discostano notevolmente dalle sue iniziali intenzioni: il dominio della trasmissione segreta nella forma di documenti di trasmissione (sōden shiryō 相伝資料), quali i manuali kōan (monsan 門参) e i documenti di iniziazione (kirigami 切紙); l’assimilazione del sapere neoconfuciano, che poco si confaceva alla visione del mondo Zen; l’accettazione di pratiche popolari provenienti dalle aree rurali con l’intento di favorire la diffusione capillare della scuola. La creazione di questo reame simbolico e delle sue pratiche discorsive, porta a chiedersi come e con quali strategie, saperi così eterogenei e distanti siano stati introdotti e comunemente accettati nella visione ontologica e dottrinale delle tante fazioni locali facenti parte della realtà Sōtō. La mia tesi parte dall’assunto che ciò che ha permesso tale assimilazione sia la decontestualizzazione e ricontestualizzazione di una dottrina condivisa ma eteromorfa, le cinque posizioni, le cui tracce si sono propagate e insinuate in ogni aspetto della vita della scuola. Infatti, un’analisi quantitativa e qualitativa dei documenti di trasmissione arrivati fino ad oggi conferma l’estesa diffusione delle cinque posizioni all’interno dei gruppi locali della scuola, nonché il comune interesse verso questo insegnamento assurto al ruolo di matrice epistemica in grado di veicolare l’appropriazione della conoscenza dominante dell’epoca. Medianti quali strategie discorsive, dunque, le cinque posizioni sono divenute lo specchio identitario di ogni singola fazione? In quali termini questo insegnamento è stato modellato per adattarsi a differenti contesti sociali? Qual è il ruolo delle cinque posizioni nella presa di potere della scuola attraverso i secoli? La mia ricerca mira ad indagare le dinamiche soggiacenti l’evoluzione delle cinque posizioni mediante un’analisi comparativa di differenti fonti storiche, con particolare attenzione ai documenti di trasmissione, nell’intento di offrire un nuovo punto di vista sullo sviluppo della scuola Sōtō e della sua interazione con le istanze religiose durante l’epoca premoderna, cercando di superare l’identificazione dominante tra la scuola, il suo fondatore e i principali esponenti. Nonostante la diffusa tendenza ad una visione monolitica dell’universo dottrinale quale realtà immutata e immutabile, la presente indagine mira a rileggere tale universo alla luce dei suoi numerosi piani e della sua natura caleidoscopica eludendo la rigidità tassonomica congenita in cui è di frequente confinato.
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Kawakami, Mari. "Kobu Bijutsu Gakko: relazioni diplomatiche e rapporti artistici tra Italia e Giappone nella storia della prima scuola statale di belle arti di Tokio (1876-1883)". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2001. http://hdl.handle.net/10579/187.

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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

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Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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DIANI, CARLA. "I LIBRI DI LETTURA LOMBARDI PER LA SCUOLA ELEMENTARE TRA OTTO E NOVECENTO: LE CASE EDITRICI AGNELLI, RISVEGLIO EDUCATIVO, TREVISINI E VALLARDI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35769.

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Il libro scolastico, nella sua duplice fisionomia di supporto didattico e di prodotto editoriale e sociale, costituisce una preziosa fonte per la ricostruzione della storia pedagogica e didattica, culturale e politica dalla seconda metà del Settecento sino al primo ventennio del Novecento. Sulla base di questa premessa la tesi si propone di evidenziare la valenza educativa e didattica della letteratura scolastica per l’infanzia e il ruolo ricoperto dalla scuola nella formazione dei fanciulli italiani tramite l’analisi quantitativa e qualitativa dei principali libri di lettura editi in Lombardia tra Otto e Novecento. Dopo una panoramica generale sulla produzione editoriale scolastica della realtà italiana, la ricerca fa emergere i contenuti, l’apparato iconografico e la forma linguistica di 65 libri di lettura, adottati a livello nazionale nelle scuole elementari e pubblicati nei decenni postunitari (1871-1923) da case editrici lombarde di notevole rilievo, quali Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini e Vallardi.
The textbook, in its dual aspect of educational support and publishing and social product, is a precious source to reconstruct educational, teaching, cultural and political history from the second half of the eighteenth century to the first decades of the twentieth century. This thesis aims to underline the educational and teaching value of school literature and the role played by school in the education of Italian children through a quantitative and a qualitative analysis of the main reading textbooks published in Lombardy between the nineteenth and the twentyth centuries. After a general overview of the editorial school production of the Italian situation, the research focus on the contents, the iconography and linguistic form of 65 reading textbooks, adopted nationally in the elementary schools and published in the decades after the unification (1871-1923) by important Lombard publishers, such as Agnelli, Risveglio Educativo, Trevisini and Vallardi.
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Guerreschi, Patrizia. "Analisi dei metodi di ottimizzazione unidimensionale nella scuola secondaria di secondo grado". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20657/.

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Nel mio lavoro di tesi prendo in esame alcuni problemi significativi di ottimizzazione unidimensionale, mostrando come, oltre al metodo del calcolo differenziale, esistano altri modi per trovarne la soluzione. I metodi utilizzati sfruttano la proprietà di alcune funzioni come parabole o funzioni goniometriche lineari, oppure si avvalgono di dimostrazioni di geometria sintetica, o ancora utilizzano le disuguaglianze. Questi metodi possono essere usati anche prima del quinto anno di scuola superiore, a differenza del metodo del calcolo differenziale che utilizza la derivata prima, ed eventualmente seconda, e che viene quindi padroneggiato a partire dalla metà del quinto anno scolastico. I problemi presi in esame sono problemi geometrici (ad esempio il problema isoperimetrico, il problema del triangolo di perimetro minimo inscritto in un triangolo acutangolo, il problema della rete stradale, ecc..), problemi trigonometrici, e problemi legati alla fisica (gittata massima, riflessione e rifrazione della luce). Il confronto tra i vari metodi di risoluzione mette in luce come, in alcuni casi, i metodi alternativi siano meno meccanici, più ragionati e più significativi rispetto all'uso delle derivate.
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Cristini, Anna. "Information literacy in biblioteca e a scuola: fare ricerca con i libri di divulgazione scientifica K-12". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423524.

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With reference to the framework of studies on school libraries special attention is given to the concept of information literacy, an educational opportunity that allows each today’s student and tomorrow's citizen to own methodological tools for a correct access to information and knowledge. Starting from a collaboration with the Ministry of Education (M.I.U.R) on the analysis of the projects posted at BiblioRete 21- Una rete di biblioteche scolastiche per le competenze chiave del XXI secolo , it was possible to observe if the dual mission of school libraries was achieved, as originally intended. The two main objectives were: to promote among children the reading of fiction books for pleasure, and to encourage them to carry out more scientific researches thanks to non-fiction books. Nonfiction book is indeed the favorite source of information used in school libraries and schools. Objectives and scope of the research The aim of this research is to identify the features of the nonfiction science children's book and its potential role in information literacy in primary school pupils, teachers and librarians to provide a tool (Strumento di analisi) to assess their quality and potential. The research questions are: what features - in a research information activity - should a nonfiction children's book have for information literacy? What instruments do teachers and librarians have to assess nonfiction books? What indicators should a tool to assess nonfiction children's books have? Methodology and tools The research, mostly qualitative, has been declined, from a methodological perspective, as follows: a. descriptive analysis of some data related to "BiblioRete 21", in order to verify how the school library is used for information research; b. comparative analysis between the different definitions and features of nonfiction children’s books in critical literature in order to prepare a nonfiction children book’s assessment form (Strumento di analisi); c. observation in information research with children (observation, collection audio and video experience, teachers interviews, logbook, analysis paper-pencil). Fieldwork has had essentially an explorative meaning. Both children , and their teachers have participated actively to the research activity, which had a double scope: for children to deal with scientific subjects experiencing a new methodology; for the researchers to discover if those books used for the activity had the essential characteristics to be considered “good books”. Outcomes The analysis of observational research’s data collected during the fieldwork, integrated what emerged from teacher’s interviews, highlighting some key issues that have to be considered while choosing the nonfiction science children book, in regard to contents, images, interaction, and different ways of reading for the development of information literacy. The findings confirm the hypothesis drawn during the realization of the Strumento di analisi. Conclusion This research wants to give a small contribution to form a comprehensive framework concerning the nonfiction science children book critical-methodological-didactic assessment. In the future there will be many ways to implement the results of the analysis carried out through this research. For instance, in relation to the use of nonfiction enhanced e-book, and also in relation with the involvement of publishers in a constructive reflection on the design of nonfiction children books, to conclude with a deployment of the analysis form implemented in the Bibliorete21’s school libraries
Nell’ambito degli studi sulle biblioteche scolastiche particolare attenzione è posta sul concetto di information literacy, opportunità educativa che permette a ciascun allievo di oggi e al cittadino di domani di possedere strumenti metodologici per un corretto accesso alle informazioni e alla conoscenza. Partendo dalla collaborazione col M.I.U.R. nell’analisi dei progetti inviati in occasione di BiblioRete 21- Una rete di biblioteche scolastiche per le competenze chiave del XXI secolo , si è potuto verificare in che misura, almeno nelle intenzioni progettuali, viene assunta nelle biblioteche scolastiche la duplice mission legata alla promozione del piacere di leggere (frequentazione di opere di fiction) e alla promozione della ricerca (frequentazione di opere di non fiction). Fonte privilegiata di informazione usata nelle biblioteche scolastiche e nelle scuole è costituita dalle opere di divulgazione. Obiettivi Scopo della presente ricerca è di individuare le caratteristiche del libro di divulgazione scientifica e il suo potenziale ruolo nella information literacy in alunni di scuola primaria, per offrire ad insegnanti e bibliotecari uno strumento per la valutarne qualità e potenzialità. Le domande di ricerca che emergono sono: quali caratteristiche dovrebbe avere un libro di divulgazione per promuovere l’information literacy, per favorire l’attività di ricerca di informazioni? Che strumenti hanno insegnanti e bibliotecari per valutare i libri di divulgazione? Di quali indicatori si deve avvalere uno strumento atto a valutare i libri di divulgazione? Materiali e metodi Per dare una risposta alle questioni pedagogiche oggetto di questo lavoro, l'approccio metodologico scelto è stato di tipo prevalentemente qualitativo, con l’apporto di diversi strumenti, sia di tipo quantitativo (questionari), sia di tipo qualitativo (interviste semistrutturate, osservazione). La ricerca, da un punto di vista metodologico, è stata declinata nel modo seguente: o analisi descrittiva di alcuni dati relativi a BiblioRete 21, al fine di verificare quanto la biblioteca scolastica è usata per le attività di ricerca di informazioni; o analisi comparativa fra le diverse definizioni e caratteristiche dei libri di divulgazione date in letteratura critica, allo scopo di predisporre uno Strumento di analisi del libro di divulgazione; o osservazione in attività di ricerca di informazioni con i bambini (osservazione e raccolta di registrazioni audio e video dell’intervento con i bambini, interviste agli insegnanti, diario di bordo, analisi carta e matita). L’osservazione sul campo ha avuto prevalentemente una valenza esplorativa. Protagonisti della ricerca, insieme ai loro insegnanti, sono stati i bambini , che sono stati informati del fatto della duplice finalità dell’attività: per loro, affrontare un argomento di scienze secondo una metodologia nuova; per il ricercatore, osservare se i libri utilizzati per l’attività avevano le caratteristiche necessarie per essere dei “buoni libri”. Risultati L’analisi dei dati della ricerca osservativa, integrati con quelli emersi dalle interviste agli insegnanti, ha evidenziato alcuni aspetti fondamentali da tenere in considerazione per la scelta del libro di divulgazione scientifica per ragazzi, in relazione al contenuto, alle immagini, alla possibilità di interazione, alle differenti modalità di lettura per uno sviluppo della information literacy, che vanno a confermare le ipotesi individuate nella costruzione dello Strumento di analisi. Conclusione La presente ricerca ha inteso dare un piccolo contributo nel delineare un quadro complessivo e di valutazione critico-metodologico-didattica sul libro di divulgazione scientifica per ragazzi. Molteplici possono essere, in futuro, le vie di implementazione dell’analisi in relazione, ad esempio, all’uso degli enhanced e-book divulgativi, al coinvolgimento delle case editrici per una riflessione sulla progettazione dei libri di divulgazione, all’uso dello Strumento di analisi nelle biblioteche scolastiche aderenti alla Bibliorete21
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LACCA, EMANUELE. "Conoscenza e azione. La teoria delle intentiones nella Escuela de Salamanca (XV‐XVI secolo)". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266781.

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The main goal of this work is the reconstruction of the concepts of knowledge and intentionality, as stated by some ‘voces significativae’ of the Escuela de Salamanca, starting from the second part of XV century. We will consider some texts of different scholars belonging to the Order of the Dominicans that, by developing their own theories in the Convent of San Esteban, bring them to fruition and spread in the University of Salamanca. This university is the motor center of the spread of the Iberian culture between the fifteenth and sixteenth century, both in Spain and throughout Europe of the time. This culture, inheriting also the medieval reflections on the theme of knowledge and intentionality, will transpose it and will reach it to full maturity. On this line, the height of the issue will be the Aristotelis Logica Magna of the Dominican Juan Sánchez Sedeño (1552-1615), published in Salamanca in 1600, in which these issues are dealt with in the light of the whole of tradition brought by returning a complete and mature cross to what the Escuela de Salamanca meant by knowledge and theory of intentionality. To achieve full understanding of such insight, the work will be divided into three chapters, each devoted to a particular historical-conceptual stage of the development of these theories. The first chapter will reconstruct some stages of the problem in the Middle Ages. In particular, in this chapter we will consider the theories of Thomas Aquinas, of Hervaeus Natalis and Duns Scotus, among the leaders of the deepening of the theory of knowledge and the formulation of intentiones as instruments for the apprehension. These authors analyze the most significant quaestiones of their works, including, respectively, the Summa Theologica, the Tractatus de secundis intentionibus and commentary on Aristotle's De Anima, in which the three scholars in a widespread manner shall consider modalities of access to the world the man and like the latter may have been aware of and act in it. At first, it will be understood as is a knowledge from the physiological point of view, showing how the theme of intentionality engages in matters related to the operation of the senses and how they allow the intellect to be familiar. Next, it will investigate the importance of the theory of knowledge and intentionality to understand fully human existence in the world. Finally, we will proceed to the analysis of the anthropological structures, individual and social, that allow humans to live fully, thus making possible knowledge and action. In the second chapter, we show how the questions on knowledge and intentionality analyzed in the first chapter are inherited by salmantini scholars, representatives of the homonymous Escuela, kind university in the second half of the fifteenth century, especially with the new directives of the statutes that Pope Martin V gives off to adjust the Spanish operation of the university. Of these scholars, they will be studied Lope de Barrientos, Bartolomé de Las Casas, Melchor Cano and Domingo Báñez, which will resume the medieval tradition, but gives original interpretations to the problem. Barrientos, in Clavis Sapientiae, consider the matter by analyzing the terms cognitio and intentio, declining them with a view to their membership in the theory of knowledge, according to the new interpretative demands on man as a person who knows and acting, fate in Salamanca since the second half of the fifteenth century. Las Casas, in De vocationis unique way up the problem of human knowledge in connection to the Thomistic concept of 'belief', indicating the reasons for which to know is to join the world in order to understand how it can be learned in a analog perspective, neither unequivocal nor equivocal. Cano, in De locis theologicis and the introduction to the Tratado de la victoria de sí mismo, examines the issue of knowledge in connection to land the role of man, he understood as the person fully realizes himself by knowing and acting in the world. Thus, Cano proves deep knowledge of medieval theories and keen observer of those developed in the Council of Trent, in which he took part. Báñez, in the commentary on the Summa Theologica of Thomas, incorporates the theories of medieval tradition and its surroundings cultural and reworks in an original way, having as a result a homogeneous theory that explains the knowledge and intent, taking into account both the logical side of that the volitional problem. In the third chapter, we show you how all the theories of medieval voces and representatives of the Escuela de Salamanca should come to Sánchez Sedeño, which processes in its Aristotelis Logica Magna a 'summa cognitionis et intentionalitatis', analyzing in detail the problem of knowledge according to tradition and, from this, we are creating a personal theory that defines best the previous.
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Wang, Zheng. "L’ombra e il sole: un confronto tra la filosofia naturale di Bruno e la Scuola di Wang Yangming". Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86229.

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DEBE', ANNA. "MAESTRI "SPECIALI" ALLA SCUOLA DI PADRE GEMELLI. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI PER FANCIULLI ANORMALI ALL'UNIVERSITA' CATTOLICA (1926-1978)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2994.

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La “Scuola per la preparazione del personale insegnante ed assistente degli anormali”, avviata da padre Agostino Gemelli nel 1926 presso l’Università Cattolica di Milano, fu uno dei primi tentativi italiani di formazione degli insegnanti dei fanciulli deficienti. La Scuola, oltre a rappresentare il percorso italiano verso l’inclusione scolastica dei fanciulli disabili, testimonia il lavoro di Gemelli nel campo dell’educazione speciale. L’attenzione al tema della disabilità da parte del frate francescano riflette l’interesse del mondo cattolico a lui contemporaneo per la formulazione di interventi guidati non solo da sentimenti caritatevoli, ma basati su solide fondamenta scientifiche. Inoltre, il lavoro evidenzia come la formazione dei docenti degli anormali sia cambiata dagli anni Venti agli anni Settanta del Secolo scorso, parallelamente al processo di progressivo abbandono delle scuole speciali in favore dell’inclusione scolastica dei disabili. La ricerca, che contribuisce a incrementare gli ancora scarsi studi italiani di storia della pedagogia speciale, è stata condotta attraverso un’approfondita indagine archivistica, con lo scopo di far luce su docenti, studenti, materiali e libri di testo della Scuola, dalle sue origini fino agli anni Settanta.
The “School for the special aids and assistants for disabled children”, opened in 1926 at the Catholic University of Milan by father Agostino Gemelli, was one of the very first in Italy to set up about disabled children teacher training. This School gives evidence of Gemelli’s work in the special education area and also represents the Italian path toward scholastic inclusion for disabled persons. The interest of Gemelli, one of the most famous psychologists in the XX Century Italian framework, towards disability reflects how the contemporary Catholic world cared about interventions for the weakest not only driven by a charity feeling but based on scientific studies. Moreover, the study highlights how teacher training has changed from the Twenties to the Seventies of the last Century, following the different way of looking at disabled children, from isolation in special schools to inclusion in common classes. The thesis contributes to improve Italian studies in the field of the history of special education, a subject that has, for the most part, to be written. The research is carried out through archival investigations with the purpose of shedding light on teachers, users, materials and textbooks of the School, since its origin until the Seventies.
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DEBE', ANNA. "MAESTRI "SPECIALI" ALLA SCUOLA DI PADRE GEMELLI. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI PER FANCIULLI ANORMALI ALL'UNIVERSITA' CATTOLICA (1926-1978)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2994.

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La “Scuola per la preparazione del personale insegnante ed assistente degli anormali”, avviata da padre Agostino Gemelli nel 1926 presso l’Università Cattolica di Milano, fu uno dei primi tentativi italiani di formazione degli insegnanti dei fanciulli deficienti. La Scuola, oltre a rappresentare il percorso italiano verso l’inclusione scolastica dei fanciulli disabili, testimonia il lavoro di Gemelli nel campo dell’educazione speciale. L’attenzione al tema della disabilità da parte del frate francescano riflette l’interesse del mondo cattolico a lui contemporaneo per la formulazione di interventi guidati non solo da sentimenti caritatevoli, ma basati su solide fondamenta scientifiche. Inoltre, il lavoro evidenzia come la formazione dei docenti degli anormali sia cambiata dagli anni Venti agli anni Settanta del Secolo scorso, parallelamente al processo di progressivo abbandono delle scuole speciali in favore dell’inclusione scolastica dei disabili. La ricerca, che contribuisce a incrementare gli ancora scarsi studi italiani di storia della pedagogia speciale, è stata condotta attraverso un’approfondita indagine archivistica, con lo scopo di far luce su docenti, studenti, materiali e libri di testo della Scuola, dalle sue origini fino agli anni Settanta.
The “School for the special aids and assistants for disabled children”, opened in 1926 at the Catholic University of Milan by father Agostino Gemelli, was one of the very first in Italy to set up about disabled children teacher training. This School gives evidence of Gemelli’s work in the special education area and also represents the Italian path toward scholastic inclusion for disabled persons. The interest of Gemelli, one of the most famous psychologists in the XX Century Italian framework, towards disability reflects how the contemporary Catholic world cared about interventions for the weakest not only driven by a charity feeling but based on scientific studies. Moreover, the study highlights how teacher training has changed from the Twenties to the Seventies of the last Century, following the different way of looking at disabled children, from isolation in special schools to inclusion in common classes. The thesis contributes to improve Italian studies in the field of the history of special education, a subject that has, for the most part, to be written. The research is carried out through archival investigations with the purpose of shedding light on teachers, users, materials and textbooks of the School, since its origin until the Seventies.
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Pullano, F. "NON NISI AMOR PLENE CAPIAT QUAE SUNT DIVINA.GUGLIELMO DI SAINT-THIERRY E LA GRAMMATICA DELLA VOLONTÀ". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/359472.

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William of Saint-Thierry takes in an interesting manner the Augustinian theme of man as imago Dei: it is linked to tradition, but in original terms, which are clearly inspired by monastic philosophy and by the new "humanist" reflections of XII century. According to William the need to renew the similarity between God and man, is the growth of love, which leads to a strong identity with God. It seems to go beyond the unity of the Augustinian tripartite structure of the human soul - memory, intelligence and will- to emphasize the importance of the will, wich is the intentio of love and knowledge. The relationship with God is the most important topic of William's thought and the power of love becomes the essential tool of the Itinerarium mentis in Deum, whose aim is to join the only level of reality that gives meaning to the world. Going through the major stages of William's life and analyzing his books, we can see that he is an iconic figure, not only for his philosophical reflection, but also for his role in the debates. He also studies at the cathedral school, he learns how to use dialectic and he is able to compete in a particular way with Abelard and with the masters of Chartres. The monk of Signy understands the need to seek a more rigorous language to speak about divine realities; but he also sees limits and errors: William opposes a different and "proper" use of reason in cognitive process, against the rationalism, that is exaggerated and falsely innovative according to him.
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Carniato, Martina <1987&gt. "La storia della Ragioneria italiana: le diverse Scuole italiane". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2976.

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Con il presente lavoro di ricerca si intende analizzare l’evoluzione della Ragioneria in Italia. L’analisi sarà impostata a livello geografico, verranno analizzate le diverse Scuole Italiane, studiate attraverso i contributi dei più importanti Maestri italiani di Ragioneria. Si analizzeranno i concetti cardine della materia in esame allo scopo di individuare le innovazioni attribuibili a ciascuna Scuola di Ragioneria.
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DAZZA, SERENA. "PADRE AGOSTINO GEMELLI DI FRONTE AL PROBLEMA DELLA REPRESSIONE PENALE: UN QUARANTENNIO DI RIFLESSIONI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/72216.

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L’elaborato si propone di ricostruire, valorizzando il contesto storico-giuridico coevo, il contributo offerto da Agostino Gemelli allo sviluppo del diritto penale. A tale scopo, la ricerca muove dalla fine dell’Ottocento, seguendo la formazione “positivista” di Edoardo Gemelli presso l’Università di Pavia e, al contempo, le vicende della contemporanea dottrina penalistica, costretta a confrontarsi con le istanze di cambiamento veicolate dall’antropologia criminale e raccolte, in seguito, dalla Scuola positiva di Enrico Ferri. Dalla constatazione dello stallo creatosi, all’inizio del secolo scorso, tra quest’ultima e le forze “della tradizione”, l’indagine prende le mosse per trattare della critica sviluppata da Gemelli circa le teorie dei positivisti, sia sul versante antropologico (i diversi scritti su Cesare Lombroso), sia su quello giuridico (il Parere Gemelli-Battaglini sul Progetto Ferri di codice penale). All’analisi di questa pars destruens, fa seguito una valutazione della pars costruens gemelliana – il programma per un diritto penale cattolico esposto alle Settimane Sociali del 1924 – e della sua corrispondenza con i principi informanti la coeva riforma penale ad opera della Scuola tecnico-giuridica, con un’attenzione particolare alle considerazioni espresse, alla luce della nozione di “personalità del delinquente”, sulle disposizioni del Codice Rocco, sia durante la sua formazione, sia nella sua piena vigenza.
The thesis aims to reconstruct, enhancing the historical-legal context of the time, the contribution of Agostino Gemelli to the development of criminal law. In this respect, the research begins from the end of the nineteenth century, following Gemelli during his “positivist” training at the University of Pavia and, simultaneously, the evolution of coeval criminal law scolarship, committed to face the demands for change initially conveyed by criminal anthropology, and later collected by the Positive School of Enrico Ferri. Moving from the stalemate arisen at the beginning of the last century between the latter and the forces “of tradition”, the investigation deals with Gemelli’s critique of the positivists’ theories, carried out on both the anthropological and the legal field. The analysis of this pars destruens is followed by an evaluation of Gemelli’s pars costruens – the program for a Catholic criminal law presented at the Social Weeks of 1924 – and of its match to the principles informing the criminal law reform developed by the Technical-juridical School. Particular attention is devoted to the considerations expressed by the author, in light of the notion of “personality of the criminal”, on the provisions of the Rocco Code, both during its preparation process and when it came into force.
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FARINA, Silvia. "PER UN’IDEA DI DIDATTICA. I MODELLI DELLE GUIDE PER MAESTRI (1955-2011)". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2389410.

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What idea of didactics is conveyed to schools by teacher's guides? What features should the ideal teacher's guide have? These are the fundamental questions driving this whole work; born from the need to ponder, once again, on the world of didactics itself, in relation with Educational Science. Said connection will be looked for, and judged, in the factual dimension of the Italian school, through the analysis of teacher's guides for primary school, published starting from 1939, focusing on the period between 1955 and 2011. The “teacher's guide” tool was chosen due to it being a daily witness of the changes which the teaching-learning strategies have undergone during the various historical and cultural cycles of the Italian school. Such tool is considered in a twofold way: as a reflection of both the historical changes of didactics in the school and the evolution or involution by which it is concerned; and of the idea of didactics actually reaching the schools, idea emerging from said devices. The work starts off with the definition of paradigm and model, it then focuses on the concept of didactics, from a scientific and etymological standpoint, referencing the main classical and contemporary authors; it examines the connection between school and didactics, dwelling on the concept of “educational relationship”, and it offers a consideration on disciplinary didactics. The “teacher's guide” tool is then defined and analyzed, contextualizing the various volumes from an historical and political point of view and specifying the purpose it should fulfil as a means actually useful to teachers, worthy of having a place in the educative context.
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PERSICO, ALESSANDRO. "ADRIANO BERNAREGGI E IL RINNOVAMENTO DELLA CULTURA ECCLESIASTICA ITALIANA (1884 - 1932)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3159.

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La ricerca approfondisce il ruolo svolto da Adriano Bernareggi, sacerdote milanese, poi dal 1932 vescovo di Bergamo, nel movimento di rinnovamento degli studi ecclesiastici che ha attraversato il primo trentennio del Novecento. Formatosi presso le Università Gregoriana e Lateranense, nel clima segnato dal modernismo e dalla reazione pontificia, Bernareggi insegnò presso il Seminario di Milano, dal 1909 al 1932, e presso l’Università Cattolica, dal 1922 al 1926. In queste sedi, si sforzò di dare una risposta moderna – non modernista – all’ansia spirituale dell’uomo contemporaneo, attraverso un nuovo linguaggio religioso, capace di valorizzare la storia della Chiesa e, soprattutto, la sua liturgia. Particolare attenzione è stata dedicata: all’insegnamento seminariale, compreso il tentativo di promuovere un aggiornamento della ratio studiorum della Facoltà teologica in senso universitario, seguendo linee che anticipavano la Deus scientiarum Dominus; alla direzione della rivista “La Scuola Cattolica”, che tentò di trasformare in un periodico di scienze sacre nazionale, per riqualificare gli studi religiosi attraverso l’applicazione di una prospettiva storica e del metodo critico-filologico; alla partecipazione al movimento artistico-liturgico milanese, con la riscoperta, guardando all’insegnamento francese e all’abbazia di Maria Laach, del valore iniziatico dei riti; alla prevostura a S. Vittore al Corpo, laboratorio di una nuova “prassi liturgica”; alla sua partecipazione al dibattito sulla Questione Romana e sulla Conciliazione.
The research focuses the role played by Adriano Bernareggi, priest in Milan, then bishop of Bergamo since 1932, in the renewal movement of ecclesiastical studies during the first three decades of the twentieth century. Trained at the Gregorian and Lateran Universities, in a climate marked by modernism and vatican reaction, Bernareggi taught at the seminary of Milan, from 1909 to 1932, and at the Catholic University, from 1922 to 1926. In these sites, he strove to give a modern response - not modernist – to the spiritual anxiety of modern man, through a new religious language, able to enhance Church history and, especially, its liturgy. Particular attention has been paid to: the teaching, including the attempt to promote an update of the Ratio Studiorum of the Theological Faculty, following lines that anticipated Deus Scientiarum Dominus; the direction of the magazine “La Scuola Cattolica”, that he attempted to transform in a national periodic of sacred sciences, to regenerate religious studies through the application of an historical perspective and critical-philological research method; the participation in the liturgical and artistic movement in Milan, looking to french teachings and Maria Laach, especially to rediscovery the initiation value of rites; the prevostship at St. Vittore al Corpo, a laboratory of a new “liturgical practice”; the role in the debate on the Roman Question and Conciliation.
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PERSICO, ALESSANDRO. "ADRIANO BERNAREGGI E IL RINNOVAMENTO DELLA CULTURA ECCLESIASTICA ITALIANA (1884 - 1932)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3159.

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La ricerca approfondisce il ruolo svolto da Adriano Bernareggi, sacerdote milanese, poi dal 1932 vescovo di Bergamo, nel movimento di rinnovamento degli studi ecclesiastici che ha attraversato il primo trentennio del Novecento. Formatosi presso le Università Gregoriana e Lateranense, nel clima segnato dal modernismo e dalla reazione pontificia, Bernareggi insegnò presso il Seminario di Milano, dal 1909 al 1932, e presso l’Università Cattolica, dal 1922 al 1926. In queste sedi, si sforzò di dare una risposta moderna – non modernista – all’ansia spirituale dell’uomo contemporaneo, attraverso un nuovo linguaggio religioso, capace di valorizzare la storia della Chiesa e, soprattutto, la sua liturgia. Particolare attenzione è stata dedicata: all’insegnamento seminariale, compreso il tentativo di promuovere un aggiornamento della ratio studiorum della Facoltà teologica in senso universitario, seguendo linee che anticipavano la Deus scientiarum Dominus; alla direzione della rivista “La Scuola Cattolica”, che tentò di trasformare in un periodico di scienze sacre nazionale, per riqualificare gli studi religiosi attraverso l’applicazione di una prospettiva storica e del metodo critico-filologico; alla partecipazione al movimento artistico-liturgico milanese, con la riscoperta, guardando all’insegnamento francese e all’abbazia di Maria Laach, del valore iniziatico dei riti; alla prevostura a S. Vittore al Corpo, laboratorio di una nuova “prassi liturgica”; alla sua partecipazione al dibattito sulla Questione Romana e sulla Conciliazione.
The research focuses the role played by Adriano Bernareggi, priest in Milan, then bishop of Bergamo since 1932, in the renewal movement of ecclesiastical studies during the first three decades of the twentieth century. Trained at the Gregorian and Lateran Universities, in a climate marked by modernism and vatican reaction, Bernareggi taught at the seminary of Milan, from 1909 to 1932, and at the Catholic University, from 1922 to 1926. In these sites, he strove to give a modern response - not modernist – to the spiritual anxiety of modern man, through a new religious language, able to enhance Church history and, especially, its liturgy. Particular attention has been paid to: the teaching, including the attempt to promote an update of the Ratio Studiorum of the Theological Faculty, following lines that anticipated Deus Scientiarum Dominus; the direction of the magazine “La Scuola Cattolica”, that he attempted to transform in a national periodic of sacred sciences, to regenerate religious studies through the application of an historical perspective and critical-philological research method; the participation in the liturgical and artistic movement in Milan, looking to french teachings and Maria Laach, especially to rediscovery the initiation value of rites; the prevostship at St. Vittore al Corpo, a laboratory of a new “liturgical practice”; the role in the debate on the Roman Question and Conciliation.
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LANDINI, CHIARA. "HUMANITÉS CLASSIQUES E ENSEIGNEMENT SECONDAIRE IN FRANCIA (1802-1902): ASPETTI CUTURALI, STORICI ED ECONOMICI DELLA QUESTIONE DEL SECOLO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10812.

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Nel corso dell’Ottocento, in Francia, il principio di formazione, attraverso gli studi classici, delle élite destinate a ricoprire le più alte funzioni professionali assunse una connotazione sempre più anacronistica e il sistema scolastico fu al centro di una serie di accesi dibattiti e tentativi più o meno riusciti di riforma dei metodi di insegnamento e dei contenuti degli studi, che si acuirono soprattutto in seguito alla battaglia di Sedan. Il permanere di una cultura e di un sistema di istruzione immobile e legato alla tradizione umanistica si scontrò violentemente a fine secolo con la democratizzazione della società, il progresso scientifico e lo sviluppo economico e con la corsa alla modernizzazione della cultura. Questo elaborato si propone di ripercorrere i principali aspetti culturali, storici ed economici che scandirono la storia della pedagogia francese, analizzando il lungo ed altalenante percorso di cambiamento delle humanités classiques durante la costituzione dell’istituzione più conservatrice della Francia del XIX secolo: l’enseignement secondaire.
During the nineteenth century in France, the education through classical studies of the elite meant to play the highest professional roles became increasingly anachronistic and the school system was the main target of many debates and reforming processes. These attempts of changing teaching methods and subjects increased even further after the battle of Sedan. At the end of the century, the persistence of a stationary culture and of an educational system linked to the humanistic tradition clashed with the democratisation of the society, the scientific progress and the economic development and also with the rush to modernise this culture. The aim of this research is to trace the main cultural, historical and economic factors that distinguished the history of French education, while analysing the long and various changes of classical humanities during the establishment of French secondary school, which was the more conservative institution of the nineteenth century.
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LANDINI, CHIARA. "HUMANITÉS CLASSIQUES E ENSEIGNEMENT SECONDAIRE IN FRANCIA (1802-1902): ASPETTI CUTURALI, STORICI ED ECONOMICI DELLA QUESTIONE DEL SECOLO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10812.

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Nel corso dell’Ottocento, in Francia, il principio di formazione, attraverso gli studi classici, delle élite destinate a ricoprire le più alte funzioni professionali assunse una connotazione sempre più anacronistica e il sistema scolastico fu al centro di una serie di accesi dibattiti e tentativi più o meno riusciti di riforma dei metodi di insegnamento e dei contenuti degli studi, che si acuirono soprattutto in seguito alla battaglia di Sedan. Il permanere di una cultura e di un sistema di istruzione immobile e legato alla tradizione umanistica si scontrò violentemente a fine secolo con la democratizzazione della società, il progresso scientifico e lo sviluppo economico e con la corsa alla modernizzazione della cultura. Questo elaborato si propone di ripercorrere i principali aspetti culturali, storici ed economici che scandirono la storia della pedagogia francese, analizzando il lungo ed altalenante percorso di cambiamento delle humanités classiques durante la costituzione dell’istituzione più conservatrice della Francia del XIX secolo: l’enseignement secondaire.
During the nineteenth century in France, the education through classical studies of the elite meant to play the highest professional roles became increasingly anachronistic and the school system was the main target of many debates and reforming processes. These attempts of changing teaching methods and subjects increased even further after the battle of Sedan. At the end of the century, the persistence of a stationary culture and of an educational system linked to the humanistic tradition clashed with the democratisation of the society, the scientific progress and the economic development and also with the rush to modernise this culture. The aim of this research is to trace the main cultural, historical and economic factors that distinguished the history of French education, while analysing the long and various changes of classical humanities during the establishment of French secondary school, which was the more conservative institution of the nineteenth century.
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BERGOMI, Alberta (ORCID:0000-0002-8664-9622). ""Prima che partano!" Progetti di alfabetizzazione e scuole per emigranti nell'Italia dell'età liberale (1860-1920)". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77362.

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Oggetto di questa tesi sono le scuole per gli adulti emigranti realizzate in Italia nell’età liberale. Studiarle significa riportare alla luce una documentazione finora trascurata: atti delle amministrazioni comunali, documenti ministeriali, opuscoli e articoli di maestri, pedagogisti e politici. Condotta su materiale archivistico e bibliografico di prima mano, la ricerca rivela la presenza di una vasta rete di percorsi formativi per gli emigranti, promossi da varie istituzioni (Commissariato dell’emigrazione, Ministero della pubblica istruzione e Società Umanitaria) a partire dall’età giolittiana in poi, fino agli anni Venti. Di questo sistema di educazione e istruzione, diffuso nelle aree a maggiore tasso emigratorio, sono stati messi in luce il quadro normativo e l’orientamento pedagogico e didattico, che, come si è cercato di dimostrare, erano in relazione con le prospettive culturali e politiche del tempo.
The subject of this thesis is the schools for emigrant adults created in Italy during the liberal era. Studying them entails bringing back to light documentation overlooked until now: acts of municipal administrations, ministerial documents, in addition to brochures and articles written by teachers, educators and politicians. Conducted using first-hand archival and library materials, the research reveals the presence of a vast network of educational courses for emigrants promoted by various institutions (the Emigration Commission, the Ministry of Public Instruction, and Humanitarian Organizations) from the Giolittian era onward until the 1920s. This system of education and instruction, pervasive in areas with high rates of emigration, highlights the regulatory framework and the pedagogical and educational orientation, which, as we have endeavored to show, were related to the cultural and political perspectives of the time.
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Ianne, Marika. "Climatizzazione e comfort della sede storica della Scuola di Ingegneria di Bologna: indagini sugli impianti esistenti e proposte progettuali". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Lo studio presentato in questa trattazione è di analisi e di progetto. L'obbiettivo è l'individuazione delle cause che incidono sfavorevolmente, in termini di comfort termico e salubrità dell'aria, sulla qualità degli ambienti interni del plesso storico della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna. Le problematiche sono legate unitamente a criticità che riguardano sia l'involucro che gli attuali impianti di riscaldamento e raffrescamento. Le conclusioni a cui si è pervenuti sono frutto di un percorso di indagine che vede la realizzazione di un rilievo impiantistico, in cui si evidenzia una forte disomogeneità, il più delle volte slegata dalle reali condizioni ambientali e quindi causa di un'impropria regolazione termica. Segue lo svolgimento di misurazioni microclimatiche mediante l'uso di specifica strumentazione all'interno di alcuni locali della Scuola, di particolare interesse e a fruizione degli studenti , selezionati in base alle loro caratteristiche di forma, esposizione, dimensione, tipologia di impianto, destinazione d'uso e affollamento, per valutarne il comfort termico, e la qualità dell'aria, il cui indicatore è la concentrazione di anidride carbonica, poiché negli ambienti analizzati l'inquinamento è generato principalmente dalla presenza di persone. L'analisi è integrata con un sondaggio condotto tra gli studenti chiamati a dare un giudizio soggettivo sulle loro percezioni termiche. La tesi si conclude con la valutazione e proposta di possibili soluzioni migliorative, che comportano altresì ulteriori interventi architettonici sul manufatto edilizio. Le soluzioni proposte oltre a tener conto dell'aspetto energetico e della fattibilità architettonica, prendono atto della storicità dell'edificio e dei vincoli imposti dalla sovrintendenza, e si accordano con una riqualificazione delle facciate mediante l'opportuna eliminazione delle unità meccaniche split, ridando vita ai suoi antichi prospetti.
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PERIN, RAFFAELLA. "Radio Vaticana tra apostolato, propaganda e diplomazia: dalla fondazione alla fine della Seconda guerra mondiale (1931-1945) / Entre apostolat, propagande et diplomatie: Radio Vatican de sa fondation à la fin del al Seconde guerre mondiale (1931-1945). Tesi di Perfezionamento in discipline storiche /Thèse de doctorat d'Histoire moderne et contemporaine. Scuola Normale Superiore, Pisa; Ecole Pratique des Hautes Etudes, Paris. Direttori di tesi Daniele Menozzi, Denis Pelletier. Discussa a Pisa il 6 luglio 2016". Doctoral thesis, -, 2016. http://hdl.handle.net/10278/3676731.

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Ceccarelli, Luisa <1966&gt. "Ellen Key e la rete delle scuole nuove in Europa (1899-1914)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9389/1/Luisa_Ceccarelli_Tesi.pdf.

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La ricerca parte dall’intento di indagare le relazioni che intrattenne Ellen Key con i fondatori delle scuole nuove in Europa a cavallo del Novecento e il contributo che lei offrì alla loro disseminazione. All’inizio del Novecento Ellen Key era al centro del dibattito pedagogico e femminista, non solo in Svezia ma in tutta l’Europa Centrale e anche in Italia, dove compì lunghi soggiorni (1900-1901 e 1906-1908). La pedagoga svedese fu un’intellettuale che sostenne strenuamente la libertà di espressione e di stampa, fu promotrice di una Carta dei diritti dei bambini e fautrice di politiche sociali per la protezione della maternità e della relazione madre-bambino. Al volgere del Ventesimo secolo si verificò l’emergere di una serie di esperimenti pedagogici innovativi che presero le mosse dalla Abbotsholme school fondata da Cecil Reddie, nel 1889, e si diffusero in Francia con la fondazione della Ecole des Roches da parte di Edmond Demolins, in Germania con le scuole di campagna (Landerziehungsheime di Ilseburg, Haubinda e Bieberstein) fondate da Hermann Lietz, la comunità scolastica di Wickersdorf e la Odenwaldschule di Paul Geheeb. Ellen Key si relazionò con questi importanti esperimenti pedagogici e, grazie ai suoi continui spostamenti, visitò alcune scuole nuove. Nello specifico la ricerca prende le mosse dall’analisi dei manoscritti e dei carteggi del fondo Ellen Key, presso la Biblioteca Reale di Stoccolma e la biblioteca privata di Ellen Key a Villa Strand. Dai documenti analizzati emerge come la scrittrice svedese, abbia assunto un ruolo di mediatrice per la disseminazione delle Scuole Nuove che nei primissimi anni del Novecento raggiunsero un elevato grado di diffusione.
The research aims to investigate the relationships that Ellen Key had with the founders of the new schools in Europe at the turn of the twentieth century and the contribution she offered to their dissemination. At the beginning of the twentieth century Ellen Key was at the center of the pedagogical and feminist debate, not only in Sweden but throughout Central Europe, and also in Italy, where she made long stays (in 1900-1901 and in 1906-1908). The Swedish pedagogue was an intellectual who strenuously supported the speech and press freedom. She promoted a Charter of children's rights and some social policies for the protection of motherhood and the mother-child relationship. At the turn of the twentieth century a series of innovative pedagogical experiments emerged. They started from the Abbotsholme school founded by Cecil Reddie in 1889, and spread in France with the foundation of the Ecole des Roches by Edmond Demolins, in Germany with the country home-schools (Landerziehungsheime) of Ilseburg, Haubinda and Bieberstein, founded by Hermann Lietz, the school community of Wickersdorf and the Paul Geheeb’s Odenwaldschule. Ellen Key related to these important pedagogical experiments and, thanks to her continuous movements, she visited some new schools. The research starts from the analysis of the manuscripts and correspondence of the Ellen Key collection, preserved at the Royal Library in Stockholm and of Ellen Key’s private library at Villa Strand. From the analysis of the documents it emerges how the Swedish writer assumed a role of mediator for the dissemination of the New Schools which in the early years of the twentieth century reached a high degree of diffusion.
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MAGNI, Francesco Emmanuele (ORCID:0000-0003-2322-4747). "Il reclutamento dei docenti della scuola secondaria: tra evoluzione storica, quadro comparato e prospettive di riforma". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2016. http://hdl.handle.net/10446/61977.

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SCORZONI, CINZIA. "Percorsi di indagine sperimentale delle proprietà di materiali funzionali: un’occasione per introdurre i concetti chiave delle nanoscienze e della fisica moderna nelle scuole superiori". Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1210539.

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Resumen
Le nanotecnologie sono ormai parte dell’esperienza quotidiana e rappresentano un pilastro fondamentale dello sviluppo tecnologico, economico e sociale futuro. In particolare, l’Unione Europea le considera fra le tecnologie chiave per lo sviluppo tecnologico e ha messo in evidenza l’importanza di introdurne i principi base già nelle scuole superiori[1],. L’introduzione delle nanoscienze nei curricula delle scuole superiori permette di collegare le diverse materie in un’ottica interdisciplinare e si presta ad attività “hands-on” di provata efficacia[2]. Le nanoscienze mirano a progettare e realizzare materiali con nuove proprietà, i cosiddetti materiali funzionali, controllandone struttura, composizione chimica e morfologia alla micro- e nanoscala. Le loro caratteristiche microscopiche si riflettono infatti sulle loro proprietà macroscopiche in modo spesso eclatante. Diversi esempi di materiali funzionali sono facilmente reperibili sul mercato e le loro proprietà possono efficacemente essere illustrate nei laboratori scolastici. Solitamente queste dimostrazioni d’aula sono pensate per accendere la curiosità degli studenti, utilizzando il cosiddetto “wow-effect”. Il progetto Nanolab, di Unimore[3], mira ad andare oltre questo approccio, proponendo protocolli sperimentali quantitativi, riproducibili e facilmente realizzabili per introdurre alcune idee-chiave delle nanoscienze. In questo lavoro di tesi, che si inquadra nel progetto Nanolab, sono stati progettati alcuni nuovi protocolli e teaching-learning sequence (TLS), sviluppando un approccio didattico originale all’attività sperimentale, che trova fondamento in letteratura nel modello ISLE (Investigative Science Learning Environment)[4] e nell’ Instructional Model “5E”[5]. La tribologia, cioè lo studio dei fenomeni di attrito, è un settore delle scienze dei materiali di enorme rilevanza tecnologica. La comprensione delle origini microscopiche di questi fenomeni è a tutt’oggi oggetto di ricerca. Sebbene tradizionalmente i fenomeni di attrito siano piuttosto trascurati dai curricula scolastici, essi rappresentano invece l’occasione per introdurre concetti interdisciplinari estremamente importanti, quali le caratteristiche delle interazioni molecolari e il loro ruolo nel determinare le proprietà di superfici in contatto[6,7]. Un contributo in questa direzione è fornito dalla prima TLS sviluppata in questa tesi. Essa si basa sullo studio del Gecko Tape ®, un adesivo microstrutturato, bio-ispirato alle zampe del Gecko, e collega fisica e chimica, introducendo l’idea-chiave “struttura è funzione”. Il percorso proposto mima il mestiere dello scienziato nelle sue fasi di ricerca e di condivisione dei risultati con modalità simili a quelle di un congresso scientifico. La TLS è stata validata su alcuni gruppi di studenti, eterogenei per interesse e formazione, e testata anche in modalità peer education, ottenendo sempre risultati molto positivi. Una seconda TLS è legata all’idea-chiave “Metodi e strumentazione” e sfrutta il Gecko Tape® come reticolo di diffrazione, flessibile e deformabile, per l’apprendimento attivo dell’ottica. Viene proposta anche in flipped-classroom con materiali didattici appositamente preparati. I materiali prodotti, tra cui filmati e videotutorial, sono disponibili sul sito, completamente rinnovato, www.nanolab.unimore.it, e sono la base per corsi di aggiornamento per insegnanti, di cui uno tenuto nel 2018, ed uno prossimo venturo. 1. I. Malsch; Nanotech. Rev 3, 211 (2014) 2. M. Prince; J. Engr.Ed Rev 93, 223 (2004) 3. http://www.nanolab.unimore.it 4. E. Etkinaa, Physics World 27, 48 (2014) 5. R.W. Bybee; Science& children 51,10 (2014) 6. U. Besson et al. Am. J. Phys. 75, 1106 (2007) 7. V. Montalbano Proceedings of the GIREP-MPTL, 863 (2014)
Nanotechnologies are already part of everyday life and are indicated in HO2020 as fundamental key-enabling technologies for the scientific, economic and social development of EU. EU has indeed recommend the introduction of nanoscience and nanotechnology in high school curricula [1] since the beginning of the new millennium, due to their highly interdisciplinary character and also because they are particularly well-suited for effective hands-on activities [2]. One of the most relevant goal of nanoscience is to design and realize novel materials with peculiar properties, the so-called functional materials, by fine tuning their structure, chemical composition and morphology at the micro and nanoscale. Indeed, the microscopic characteristics of such materials strongly affect their macroscopic properties, often in highly surprising ways. Several functional materials are nowadays easily purchased and are used in the school labs to trigger pupils’ curiosity and interest, exploiting the so-called wow-effect. The Unimore Nanolab project [3] goes beyond this approach, designing fully quantitative experiments based on functional materials, which are aimed at introducing selected key-concepts (“big-ideas”) in nanoscience. In this PhD thesis work, as a part of the Nanolab project, I designed and test a few new teaching learning sequences (TLS), developing a novel educational approach to experimental activities, inspired by ISLE (Investigative Science Learning Environment)[4] and Instructional 5E models[5]. Tribology, i.e. the study of friction, wear and adhesion phenomena, is an extremely active field of research of paramount technological relevance. Achieving a comprehensive understanding of these phenomena at the nano- and meso-scale is currently an open issue. As far as education is concerned, friction has been considered a trivial topic which deserved little attention in traditional high-school curricula. In fact, it actually provides an appealing way to introduce fundamental interdisciplinary concepts, such as atomic and molecular interactions and their key role in determining the behaviour and properties of two surfaces in intimate contact [6-7]. In this work, I designed a TLS on friction and wetting, which inquires the properties of the Gecko Tape ®, a micro-structured adhesive, bio-inspired by the gecko feet. The TLS aims to convey one of nanoscience Big Ideas, i.e. Structure is function and underlying the strict connections between physics and chemistry. The teaching sequence is intended to mimic the different steps of a true scientific research, including results dissemination and discussion.This TLS has been validated with a few groups of students, with different backgrounds and levels of involvement, and also tested in a peer education set with very good results. A second TLS, addressing the big ideas "Tools and Instrumentation" was also designed, exploiting Gecko Tape® as a flexible and deformable diffraction grating. This activity is part of a sequence regarding optics and is also proposed in a flipped-classroom approach. All the designed educational materials, including films and video tutorials, are available on-line and have been also used in in-service teachers training activities. 1. I. Malsch; Nanotech. Rev 3, 211 (2014) 2. M. Prince; J. Engr.Ed Rev 93, 223 (2004) 3. http://www.nanolab.unimore.it 4. E. Etkinaa, Physics World 27, 48 (2014) 5. R.W. Bybee; Science& children 51,10 (2014) 6. U. Besson et al. Am. J. Phys. 75, 1106 (2007) 7. V. Montalbano Proceedings of the GIREP-MPTL conference, 863 (2014)
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Fontana, Emanuele. "Formazione biblica e culturale dei "lectores" dell'ordine francescano: ricerche nell'ambito della provincia della Marca Trevigiana (secoli XIII-XIV)". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3427099.

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In recent decades a lot of studies was published concerning the teaching of the mendicant orders during the XIIIth and XIVth century. In particular the last researches developes the specific topic of the scholastic organization of friars Minor (Greyfriars). In fact they have provided long-term considerations and broad reconstructions, but are neaded further verification applied to single cases. This work examines a precise spatial context (the province of Marca Trevigiana, known as the province of St. Anthony, including the current regions of Veneto and Friuli, with the addition of Trento and Mantua), within a chronological framework. The period covers from 1260, the year of general constitutions known as Narbonesi, to 1363, when the theological faculty of Padua started. On the basis of substantially scarce and heterogeneous sources this work aims to test the actual size of Franciscan schools and "studia" in the area of the ancient province of the Marca Trevigiana, searching for traces relating to biblical and cultural training of the lectors, a sort of inner teachers among the mendicant friars. They awarded no academic degree from the University structures - at least up to the institution of theological faculties in Italy - and followed scholastic training which was not focused on Paris, excepted a few cases. In fact, the lectors, during 13th and 14th centuries, were trained generally within the schooling structures of the regular provinces. The thesis is divided into four chapters. After an introduction that briefly reviews the historiographical researches about Franciscan schools, and about the problem of the relationship of friars Minor with the culture, the first chapter examines, in a cronological way, the legal framework with special reference to the constitutions adopted in the general Minoritic chapters relating to the study and the schools. Chapter 2, after examining few constitutions of the province of Marca Trevigiana or province of St. Anthony dating to the end of 13th century, traces an overview of education and spatial distribution of the schools and the "studia" in the province, dwelling on lectors and bachelors that were found in the documentation. The Appendix gathers a few but not insignificant records related to Franciscan lectors and bachelors from archival sources and manuscripts, arranged in the alphabetical order of Christian name. Chapter 3 starts considering the manuscripts still stored and used within the province of Marca Trevigiana by friars, based on an analysis of textual and codicological aspects, such as the notes of use and possession. The aim of such reordering is to rebuild the way of acquirement of the books and to see the kind of works which the friars are served. Chapter 4, finally, consideres extant works by lectors active in the Marca Trevigiana in the period 1260-1360 approximately. They are a coherent expression of the most popular genres of the textual typologies of Scholastic age. They are a part of the culture of the mendicant orders: collections of sermons, hagiographic texts, philosophical commentaries, compilations of world history. Albeit the actual difficulty of reaching a comprehensive and coherent framework of schooling structures of the Greyfriars in the Marca Trevigiana, due to scarceness of sources, it is clear that a variety of schools were active in the province. Among them the role of pivot was played by the "studium" active in Padua at St. Anthony's convent, which became as early as the 1310 (and particularly in the years 1330-1350) an essential reference point in the educational network of Franciscans in Italy, and finally was inserted into the theological faculty of Padua, which was set up officially in 1363, shortly after the departure of a similar faculty at the University of Bologna.
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Bianca, Elisa <1988&gt. "Insegnamento, religione e potere in Arabia Saudita: analisi dei libri di testo per le scuole primarie e secondarie". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5556.

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studio sul sistema scolastico in Arabia Saudita con particolare attenzione alla interrelazione tra potere, religione e insegnamento nel Regno attraverso la lettura, traduzione e analisi dei libri di testo
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TATULLI, NATALIA. "Un utile e stabile occupazione : Le origini della professione di maestra nella Lombardia della Restaurazione". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1399.

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Per soddisfare la domanda educativa per le ragazze dei ceti più agiati il governo napoleonico diede corso oltre all’apertura dei noti collegi Reali ad un sistema di case d’educazione private ispirate al modello delle maisons d’éducation con convitto diffuse in Francia, già a partire dagli ultimi decenni del Settecento, e dirette da donne laiche. In Lombardia, con il ritorno degli Asburgo, questo modello formativo per fanciulle si consolidò e conquistò una fetta sempre più ampia del mercato educativo. Inoltre accanto a questi istituti videro una enorme crescita le scuole private giornaliere per fanciulle dirette da maestre laiche, le quali si diffusero a partire dall’entrata in vigore del Regolamento per le scuole elementari del 1818 parallelamente al lento affermarsi dell’istruzione pubblica femminile. L’elevato numero di donne coinvolte in questa attività (più di 2200 dal 1818 al 1848) e l’obbligo di sostenere degli esami e seguire un iter formativo standardizzato sia per l’insegnamento privato che per l’insegnamento pubblico, dimostrano come la figura della maestra, selezionata attraverso un esame e un percorso formativo ad hoc non comparve in Italia a partire dall’Unità, ma, in particolare nel Regno Lombardo-Veneto, fosse già ampiamente diffusa e socialmente e pubblicamente riconosciuta a partire dagli anni Venti dell’Ottocento.
The rise of women as teaching professionals in Restoration Lombardy. In order to satisfy the large number of application requests from girls of the wealthiest classes, the Napoleonic government started, besides the well known Real colleges, a system of boarding school directed by laywomen, inspired by the model of the maisons d’éducation boarding schools which were already popular in France since the last decades of the 18th century. With the return of the Asburgos family in Lombardy ,those institutes increased as well as daily private schools for young girl directed by layteachers. As those private schools became popular pretty fast, the affirmation of the feminine public teaching was very slow. The big amount of women committed in this activity (more than 2200 from 1818 to 1848), the compulsoriness of examinations and to follow a standardized formative iter,shows how the role of the teacher,selected by exams and by a specific formative training, didn't start in Italy with the unification ,but -especially in the Kingdom of Lombardy–Venetia -was already diffused and recognized both socially and publicly from the first decades of 18th century.
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TATULLI, NATALIA. "Un utile e stabile occupazione : Le origini della professione di maestra nella Lombardia della Restaurazione". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1399.

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Per soddisfare la domanda educativa per le ragazze dei ceti più agiati il governo napoleonico diede corso oltre all’apertura dei noti collegi Reali ad un sistema di case d’educazione private ispirate al modello delle maisons d’éducation con convitto diffuse in Francia, già a partire dagli ultimi decenni del Settecento, e dirette da donne laiche. In Lombardia, con il ritorno degli Asburgo, questo modello formativo per fanciulle si consolidò e conquistò una fetta sempre più ampia del mercato educativo. Inoltre accanto a questi istituti videro una enorme crescita le scuole private giornaliere per fanciulle dirette da maestre laiche, le quali si diffusero a partire dall’entrata in vigore del Regolamento per le scuole elementari del 1818 parallelamente al lento affermarsi dell’istruzione pubblica femminile. L’elevato numero di donne coinvolte in questa attività (più di 2200 dal 1818 al 1848) e l’obbligo di sostenere degli esami e seguire un iter formativo standardizzato sia per l’insegnamento privato che per l’insegnamento pubblico, dimostrano come la figura della maestra, selezionata attraverso un esame e un percorso formativo ad hoc non comparve in Italia a partire dall’Unità, ma, in particolare nel Regno Lombardo-Veneto, fosse già ampiamente diffusa e socialmente e pubblicamente riconosciuta a partire dagli anni Venti dell’Ottocento.
The rise of women as teaching professionals in Restoration Lombardy. In order to satisfy the large number of application requests from girls of the wealthiest classes, the Napoleonic government started, besides the well known Real colleges, a system of boarding school directed by laywomen, inspired by the model of the maisons d’éducation boarding schools which were already popular in France since the last decades of the 18th century. With the return of the Asburgos family in Lombardy ,those institutes increased as well as daily private schools for young girl directed by layteachers. As those private schools became popular pretty fast, the affirmation of the feminine public teaching was very slow. The big amount of women committed in this activity (more than 2200 from 1818 to 1848), the compulsoriness of examinations and to follow a standardized formative iter,shows how the role of the teacher,selected by exams and by a specific formative training, didn't start in Italy with the unification ,but -especially in the Kingdom of Lombardy–Venetia -was already diffused and recognized both socially and publicly from the first decades of 18th century.
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Fratton, Irene <1995&gt. "Ho ‘mparà quela volta, ala scola dei pizzi… Storie di allieve e maestre delle scuole di merletto del Trentino". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18815.

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Nel territorio dell’attuale provincia di Trento, dal 1873 al 1978, furono attive alcune scuole statali femminili, nelle quali si insegnava il mestiere di merlettaia. La tesi indaga la storia di queste istituzioni, inquadrandola nella cornice degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato il territorio trentino negli ultimi centocinquant’anni. La ricerca su fonti documentarie e la storia orale consentono di mettere a confronto il punto di vista istituzionale con le memorie personali delle protagoniste. Dopo aver ricostruito la storia del merletto come prodotto per il mercato, come arte e come professione, la tesi si concentra sul ruolo delle scuole sul territorio, sull’identità di maestre e allieve, sulle aspettative della comunità nei loro confronti, con una prospettiva di genere che rileva le disparità di potere tra una forza lavoro completamente femminile e una classe dirigente interamente maschile. Infine, viene sviluppata una riflessione sulla recente riappropriazione delle tecniche di produzione artigianale del merletto da parte di alcune associazioni culturali di donne.
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Delaini, Paolo <1966&gt. "La scuola di Gundēšābūr. La conoscenza del corpo umano (anatomia e fisiologia) e la trasmissione delle teorie medico-scientifiche nel mondo sasanide e post-sasanide". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4985/1/Delaini_Paolo_tesi.pdf.

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Questo lavoro traccia un quadro della diffusione e trasmissione delle conoscenze riguardanti l’anatomia e la fisiologia del corpo umano nel mondo iranico in età sasanide (III-VII sec. d.C.). La tesi analizza il ruolo delle scuole di medicina in territorio iranico, come quelle sorte a Nisibi e Gundēšābūr, delle figure dei re sasanidi interessati alla filosofia e alla scienza greca, e dei centri di studio teologico e medico che, ad opera dei cristiani siro-orientali, si fecero promotori della conoscenza medico-scientifica greca in terra d’Iran.
This paper provides an overview of the spread and transmission of knowledge about the anatomy and physiology of the human body in the Iranian world in Sasanian times (3rd to 7th Century AD). The thesis analyzes the role of medical schools in the Iranian territory, such as those arising in Nisibis and Gundēšābūr, the figures of the Sasanian kings interested in philosophy and Greek science, and theological study centers and physicians who, by the work of East-Syrian Christians, became promoters of Greek scientific medical knowledge in the Iranian world.
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Delaini, Paolo <1966&gt. "La scuola di Gundēšābūr. La conoscenza del corpo umano (anatomia e fisiologia) e la trasmissione delle teorie medico-scientifiche nel mondo sasanide e post-sasanide". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4985/.

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Questo lavoro traccia un quadro della diffusione e trasmissione delle conoscenze riguardanti l’anatomia e la fisiologia del corpo umano nel mondo iranico in età sasanide (III-VII sec. d.C.). La tesi analizza il ruolo delle scuole di medicina in territorio iranico, come quelle sorte a Nisibi e Gundēšābūr, delle figure dei re sasanidi interessati alla filosofia e alla scienza greca, e dei centri di studio teologico e medico che, ad opera dei cristiani siro-orientali, si fecero promotori della conoscenza medico-scientifica greca in terra d’Iran.
This paper provides an overview of the spread and transmission of knowledge about the anatomy and physiology of the human body in the Iranian world in Sasanian times (3rd to 7th Century AD). The thesis analyzes the role of medical schools in the Iranian territory, such as those arising in Nisibis and Gundēšābūr, the figures of the Sasanian kings interested in philosophy and Greek science, and theological study centers and physicians who, by the work of East-Syrian Christians, became promoters of Greek scientific medical knowledge in the Iranian world.
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