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Guerra, Francesco. "Per una storia italiana del tempo presente: gli appalti, la mafia e il potere supplente della magistratura". Revista de Italianística, n.º 39 (30 de diciembre de 2019): 68–77. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i39p68-77.

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Il presente lavoro è un tentativo di ricostruire una delle pagine più nere della storia italiana recente, quella che si riferisce al periodo delle ‘stragi di mafia’ (1992-1993), proponendo un’interpretazione non convenzionale, in termini di lettura degli eventi e dal punto di vista più propriamente storiografico. In particolare, a partire da una delle ultime indagini coordinate da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’autore ha cercato di mostrare, soprattutto alla data della morte dei due magistrati, il collegamento tra sistema di gestione degli appalti, mafia e, entro una cornice prospettica, potere ‘supplente’ della magistratura.
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Fournier-Finocchiaro, Laura. "John Dickie, Cosa nostra. Storia della mafia siciliana". Laboratoire italien, n.º 7 (1 de noviembre de 2007): 238–40. http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.156.

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Rodríguez Vargas, Hernán. "Marcello Ravveduto. Lo spettacolo della mafia, storia di un immaginario tra realtà e finzione." Anuario Colombiano de Historia Social y de la Cultura 48, n.º 2 (11 de junio de 2021): 484–88. http://dx.doi.org/10.15446/achsc.v48n2.95674.

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Uno de los imaginarios más importantes, en lo que refiere a su alcance, impacto y continua presencia desde la década de 1960 hasta lo que va del presente siglo, es el imaginario acerca de la mafia y su extensión en el imaginario acerca del narcotráfico en el mundo. El trabajo del profesor Ravveduto consiste en demostrar cómo la historia de la mafia italiana es también la historia de su devenir espectáculo, marca e, incluso, estilo de vida. La historia de las mafias italianas hace parte de un típico caso de Public History, es decir, de una historia en contacto directo con la evolución de la mentalidad, producida gracias al uso de los mass media, en la configuración de un gran sistema narrativo y perceptivo, mediante el cual se transmiten valores, símbolos, íconos, estereotipos y, sobre todo, mitos del —y en el— mundo contemporáneo.
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Violante, Luciano. "INTRODUZIONE". Il Politico 251, n.º 2 (3 de marzo de 2020): 5–24. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.233.

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La storia delle istituzioni repubblicane è caratterizzata da profonde fratture, a partire dalla nascita della Repubblica. Il regime democratico nasce e si afferma sulla base di tre radicali discontinuità. La prima fu la guerra di Liberazione dal nazismo e dal fascismo che fu anche guerra tra italiani. La seconda fu il referendum tra monarchia e repubblica, che mise fine alla dinastia sabauda. La terza frattura nacque dalla prima decisione della Corte Costituzionale, che, respingendo le istanze dell’Avvocatura dello Stato, intervenuta in difesa dell’art.113 TULPS, affermò la propria competenza a giudicare della conformità alla Costituzione di tutte le leggi, comprese quelle precedenti alla sua istituzione, riconfermando la felice frattura tra fascismo e Repubblica. Negli anni successivi, il paese è stato colpito da undici stragi politiche, due opposti terrorismi con 460 uccisi in quindici anni (1969-1984), due stragi di mafia, tre tentativi di rovesciamento violento del governo, l’omicidio di un uomo di Stato, di 24 magistrati e di 11 giornalisti. A queste tragedie possono aggiungersi l’autodistruzione di una classe politica dirigente incapace di assumersi le proprie responsabilità in seguito alle vicende di Tangentopoli, il processo di crescente denigrazione [Continua]
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Fioretti, Fabrizio. "Il termine "mafia"". Tabula : periodicus Facultatis philosophicae Polensis; rivista della Facoltà di lettere e filosofia; Journal od the Faculty of Humanities No. 9 (2011): 64–77. http://dx.doi.org/10.32728/tab.09.2011.4.

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Data la confusione venutasi a creare nel corso della storia passata e recente, si propone uno studio incentrato sulla questione relativa al termine "mafia". Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, "mafia" oggi è un termine polisemico che non significa solo criminalità organizzata o stragi ma anche lealtà, giustizia, coraggio, potere, intrigo. Compito di questo breve saggio è di capire quali sono gli eventi che hanno contribuito a fare di "mafia" un termine polisemico. In questo senso, dopo una prima parte introduttiva volta a chiarire l’introduzione di questo termine nel vocabolario italiano, sono stati individuati tre principali punti di svolta. Il primo riguarda la delicata situazione politica italiana di fine Ottocento quando il termine, trovatosi in mezzo alle dispute politiche e culturali tra meridione e settentrione, si fece carico di numerosi significati e interpretazioni, che ne alterarono irrimediabilmente sia l’uso sia la funzione. Il secondo riguarda l’introduzione del concetto di "Cosa Nostra", che trasformò il termine in una sorta di sinonimo universale di criminalità organizzata senza nessun tipo di differenziazione concettuale o regionale. Il terzo riguarda l’utilizzo del termine nel ramo cinematografico, televisivo e di conseguenza in quello pubblicitario e virtuale che sta portando il termine verso significati sempre più lontani da quello originario.
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De Cristofaro, Ernesto. "L'uomo di vetro nel prisma della veritŕ. La storia di Leonardo Vitale pentito di mafia". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 2 (diciembre de 2009): 181–88. http://dx.doi.org/10.3280/sd2009-002012.

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- The author takes a fresh look at a legal case that took place in the early 1970s and has recently been used as the source of a novel and a film, finding useful tools for commenting on the truth of legal proceedings as a result of the interaction between different discursive regimes. The case of Leonardo Vitale, the first member of the Sicilian Mafia to turn informant, can be observed not only with reference to its specific content - the story of a member of "Cosa Nostra" who broke the bond of silence, offered a description of the Mafia as seen from the inside and so delivered himself up to an inexorable vendetta – but also as a potential paradigm of the relationship between law and truth. The factual truth that the rules of the criminal proceedings enable us to reconstruct seems to depend, in this story, on a more extensive theoretical syntax than the one that can be derived from the legal codes alone: a predicative system that admits certain topics and objects, while relegating others to a status of irrelevance. In a cultural framework in which there are even those who question whether the Mafia exists at all, while its members' destiny is subject to their unmitigated fidelity, the words of an informer run the risk of rapidly being sidelined as the ravings of a madman, while their message is totally ignored and has no effect.
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Mesirca, Margherita. "Strategie testuali ed effetti performativi nella raccolta Giudici". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, n.º 1 (19 de enero de 2017): 61–75. http://dx.doi.org/10.1177/0014585816682486.

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Nella raccolta di racconti intitolata Giudici (2011) viene messo in scena – come recita la seconda di copertina – il percorso della giustizia italiana dall’Unità a oggi, attraverso le pagine più scottanti della storia del Paese: dalle origini della mafia alla strage di Bologna (1980); Giancarlo De Cataldo, Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli costruiscono tre figure di giudici (il giudice Surra, la Bambina, il Procuratore d’Italia) accomunati dalla strenua volontà di credere che la giustizia sia possibile. Il presente contributo intende analizzare le strategie testuali attraverso le quali viene configurato il tema della giustizia nei tre racconti, soffermandosi sulle peculiarità dei singoli racconti e sulle analogie che li intersecano. Contestualmente l’intento è quello di mettere a fuoco il particolare coinvolgimento del lettore, e il sorprendente effetto risultante dall’integrazione narrativa tra i tre testi. La specificità dell’argomento e la natura sistemica della raccolta conferiscono infatti al succedersi dei testi un sottile e raffinato effetto performativo, teso cioè a produrre nel lettore una reazione non solo estetico-cognitiva, ma anche morale.
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Mattina, Liborio. "Raimondo Catanzaro, Il delitto come impresa. Storia sociale della mafia, Padova, Liviana Editrice, 1988, pp. 263, L. 25.000." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, n.º 3 (diciembre de 1989): 504–6. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008704.

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Dovizio, Ciro. "Verità o falsificazione? Gli Alleati e la mafia sulle pagine dell’Ora (1958-1963)". Biblos, n.º 5 (17 de octubre de 2019): 105–23. http://dx.doi.org/10.14195/0870-4112_3-5_5.

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L’articolo esamina la genesi di una storica controversia, avente per oggetto i rapporti che intercorsero tra mafia siculo-americana ed esercito Usa in occasione dello sbarco in Sicilia (luglio 1943). Secondo un noto racconto di Michele Pantaleone, la mafia aiutò militarmente gli Alleati ad invadere l’isola. La prima versione di questa tesi fu pubblicata dal giornalista sul quotidiano L’Ora di Palermo nel 1958. Nel 1963 lo stesso giornale pubblicò, a cura di Felice Chilanti, le memorie del boss Nick Gentile, che proponevano un’interpretazione opposta a quella di Pantaleone, accusata di falsificare la storia. Il contrasto di giudizi inaugurava una disputa che perdura ancora oggi. Il contributo fornisce gli elementi per una ricostruzione storica del dibattito e delle sue origini.
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Cattaneo, Marina. "Le scrittrici della rivista La Difesa delle Lavoratrici". Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, n.º 1 (13 de marzo de 2020): 166–88. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909297.

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Partendo dall’esperienza che alcune scrittrici socialiste lombarde avviano fondando, nel 1912, la rivista La Difesa delle Lavoratrici, viene effettuata un’analisi della produzione letteraria e politica di intellettuali donne che in quella rivista opereranno a vario titolo. Si tratta di: Anna Kuliscioff, Angelica Balabanoff, Rosa Genoni, Maria Gioia, Maria Giudice, Linda Malnati, Abigaille Zanetta, Enrica Viola, Maria Perotti Bornaghi. Alcune, come Kuliscioff e Balabanoff, sono ricordate soprattutto per il contributo dato alla lotta politica, anche se la poesia di Angelica Balabanoff è anche un riferimento obbligato nella storia letteraria del primo Novecento. Altre soprattutto per i valori che trasfondono nella loro narrativa, in particolare quando fanno scorrere le storie all’interno dei rapporti di classe dell’epoca, improntati all’atteggiamento padronale dei ceti più favoriti. La guerra, il dolore umano, la famiglia, il ruolo della donna nella società, la situazione di povertà di tanti bambini, sono tra i temi maggiormente trattati. Molti i riferimenti al proprio vissuto, anche quando non assumono la veste formale di vere e proprie autobiografie. Il fatto che la funzione pedagogica mostri, nel lavoro delle scrittrici qui presentato, una evidenza maggiore di quella estetica e puramente narrativa è inevitabile, data l’epoca e il contesto al quale i testi fanno riferimento.
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Themelly, Alessandra. "Immagini di Maria nella pittura e nei mosaici romani dalla crisi monotelita agli inizi della seconda iconoclastia (640-819)". Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 21 (21 de septiembre de 2017): 107–38. http://dx.doi.org/10.5617/acta.5533.

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L’articolo analizza le immagini della Vergine, pittoriche e musive, presenti a Roma dalla metà del VII secolo ai primi decenni del IX. Il taglio prescelto cerca di usare in parallelo le diverse chiavi interpretative proposte dalla storiografia: l’analisi storica, le ricerche iconografico-iconologiche, le letture stilistico-formali. Nelle rappresentazioni di Maria si riflettono le dinamiche religiose dello sviluppo dottrinale e della pratica devozionale, legate prima alla eresia monotelita poi alla crisi iconoclasta; in seguito in esse convergono nuovi significati politici connessi alla nascente ideologia dello Stato della Chiesa. Lo sviluppo delle immagini mariane mostra nel corso dei quasi duecento anni esaminati il progressivo distacco dalla cultura bizantina ed il profilarsi di una nuova identità culturale.
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De Giorgi, Fulvio, William Grandi y Paola Trabalzini. "Maria Montessori, her times and our years. History, vitality and perspectives of an innovative pedagogy". Rivista di Storia dell’Educazione 8, n.º 2 (16 de noviembre de 2021): 3–8. http://dx.doi.org/10.36253/rse-12307.

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Il numero monografico sul tema Maria Montessori, i suoi tempi e i nostri anni. Storia, vitalità e prospettive di una pedagogia innovativa è parte delle iniziative di ricerca collegate al Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) dal titolo Maria Montessori dal passato al presente. Accoglienza e implementazione del suo metodo educativo in Italia nel 150° anniversario della sua nascita, finalizzato alla ricostruzione della figura e dell’opera della scienziata di Chiaravalle e della penetrazione del suo metodo educativo in Italia a partire dall’istituzione della prima Casa dei Bambini nel 1907 e all’analisi delle esperienze innovative diffuse negli ultimi anni nel solco della pedagogia montessoriana
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Giusto, Rosa Maria. "Gli ospedali degli incurabili a Roma e Napoli." Revista Eviterna, n.º 10 (28 de septiembre de 2021): 67–84. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.13119.

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Il contributo ricostruisce la storia fondativa di due complessi ospedalieri destinati agli Incurabili, ripercorrendone le relazioni. Di fondamentale importanza per l’evoluzione dei sistemi sanitari e lo sviluppo urbano e territoriale delle rispettive città, l’Arciospedale di san Giacomo in Augusta a Roma e il complesso di santa Maria del Popolo degli Incurabili a Napoli furono caratterizzati in Età Moderna da una comune organizzazione e struttura dovute al ruolo esercitato dal notaio genovese Ettore Vernazza, fondatore della compagnia del Divino Amore, che ne coadiuvò e promosse le iniziative e da personalità del calibro di Gaetano da Thiene e Filippo Neri. Attualmente dismessi e in condizioni fatiscenti, tali edifici testimoniano, per la qualità delle loro architetture e il ruolo assunto nei secoli, l’importanza e la centralità che i temi dell’accoglienza e della cura rivestirono sin dall’Età Moderna sollecitati dall’azione aggregante e solidale svolta dalle confraternite quali istituzioni caritatevoli in grado di contribuire attivamente al miglioramento della società e alla qualità e ai servizi degli spazi di vita quotidiani.
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Marchiori, Laura. "Medieval wall painting in the church of Santa Maria in Pallara, Rome: the use of objective dating criteria". Papers of the British School at Rome 77 (noviembre de 2009): 225–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000088.

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Le pitture medievali nella chiesa di Santa Maria in Pallara hanno ricevuto poca attenzione da parte degli studiosi, forse per via dell'incertezza della loro datazione; infatti non si possiede nessuna indipendente documentazione letteraria per la loro realizzazione. Tradizionalmente datati al X secolo, le pitture mostrano un'iconografia più comune nei contesti del XII e XIII secolo, una rappresentazione di Apostoli seduti sulle spalle dei Profeti, che senza dubbio contribuiscono alla loro dimenticanza, visto che i monumenti più tardi sono ben documentati. Comunque, l'iconografia deriva dalle tradizioni romane della decorazione ecclesiastica, tradizioni che possono essere utilizzate in un'analisi delle pitture al fine di arrivare ad una datazione indipendente basata solo sulla loro forma e contenuto. Seguendo una metodologia sviluppata da John Osbornc per la datazione di pitture medievali prive di documentazione a Roma, questo articolo analizza i criteri obicttivi di datazione delle pitture di Santa Maria in Pallara; tali criteri sono la messa in opera, la funzione, il soggetto, le iscrizioni e la tecnica pittorica. Simili analisi suggeriscono che per le pitture è possibile una data al X secolo, che sono ben classificate nella storia della tecnica pittorica di Roma tra monumenti sicuramente datati al IX secolo e quelli datati all'XI e XII secolo.
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Caporuscio, Flavia. "In sonno e in veglia: l’esperienza della soglia e la scrittura del dormiveglia". Quaderni d'italianistica 41, n.º 2 (11 de junio de 2021): 115–33. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i2.36774.

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Nel panorama delle rielaborazioni novecentesche dell’immaginario purgatoriale può senz’altro collocarsi In sonno e in veglia (1987) di Anna Maria Ortese, il cui richiamo al luogo intermedio dell’aldilà cattolico è presente tanto nell’oggetto della narrazione quanto nella scrittura stessa. La raccolta di racconti è in realtà un libro-manifesto che svela il segreto della scrittura in un titolo programmatico: il binomio ossimorico di sonno e veglia circoscrive infatti sia la tecnica narrativa visionaria, sia la Weltanschauung dell’opera ortesiana che, qui come altrove, accoglie “storie tra mondo e sottomondo, tra giorno e notte.” La scrittura di apparizioni e visioni, tipica della narrativa ortesiana, abitando la soglia tra sogno e realtà, che è poi lo spazio liminale tra visibile e invisibile, autorizza all’uso della definizione di scrittura del dormiveglia.
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Prokop, Krzysztof R. "Recenzja]: Cronotassi degli Arcipreti della Basilica Papale Santa Maria Maggiore, a cura di Mons. Michał Jagosz, contributi di Andreas Rehberg [...]". Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne 108 (20 de diciembre de 2018): 429–35. http://dx.doi.org/10.31743/abmk.12543.

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Pełny tytuł: [Recenzja]: Cronotassi degli Arcipreti della Basilica Papale Santa Maria Maggiore, a cura di Mons. Michał Jagosz, contributi di Andreas Rehberg, Giovanni Sicari (biografie e ritrattistica), Vincenzo Parrino (elaborazioni araldiche) (Studia Liberiana • Studie documenti sulla storia della Basilica Papale e del Capitolo di Santa Maria Maggiore • Edizioni Capitolo Liberiano, vol. XI), Roma 2017, ss. 184 [liczne ilustracje]
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Osborne, John. "The Atrium of S. Maria Antiqua, Rome: A History in Art". Papers of the British School at Rome 55 (noviembre de 1987): 186–223. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009004.

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L'ATRIO DI S. MARIA ANTIQUA, ROMA: UNA STORIA NELL'ARTEI tentativi di stabilire la cronologia relativa all'uso medievale del sito di S. Maria Antiqua nel Foro Romano sono stati resi difficili dalla scarsezza della documentazione scritta. Il presente studio si propone di superare questa difficoltà usando come documenti che forniscano testimonianza sulla storia del sito i dipinti murali dell'atrio, finora poco studiati. Nonostante si creda generalmente che la chiesa sia stata abbandonata alia metà del IX secolo, una gran parte della decorazione dell'atrio può essere attribuita al X o XI secolo. Questi dipinti più tardi dimostrano che la struttura era usata da una comunità di monaci, e ne permettono l'identificazione con la ‘ecclesia sancti Antonii’ menzionata nel XII secolo nelle Mirabilia Urbis Romae. Tutti i dipinti murali dell'atrio sono descritti in dettaglio.
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Falcinelli, Daniela. "Della Mafia e di altri demoni. Storie di Mafie e racconto penale della tipicità mafiosa (Spunti critici estratti dal sigillo processuale su Mafia Capitale)". Archivio penale, n.º 2 (2020): 459–84. http://dx.doi.org/10.12871/97888333944976.

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Seveso, Gabriella. "Non solo seggioline e tavolini: il valore sociale della proposta di Maria Montessori". Educação (UFSM) 43, n.º 4 (1 de octubre de 2018): 641. http://dx.doi.org/10.5902/1984644434579.

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Il contributo ha un taglio storico con attenzione all’attualità e si occupa della pedagogia montessoriana, che è recentemente al centro di un dibattito vivace in Italia e di nuove sperimentazioni. Esso vuole mostrare il notevole valore etico e sociale presente nella proposta di Maria Montessori: un valore che attualmente è un po’ trascurato a livello divulgativo, perché la concezione montessoriana viene ridotta in alcuni casi a un metodo didattico (arredi a misura di bambino, materiali scientifici, maestra unica). Per questo motivo, l’autrice del contributo analizza il Discorso inaugurale in occasione dell’apertura di una Casa dei bambini nel 1907, scritto e pronunciato da Maria Montessori, focalizzandosi su alcuni temi. Il primo tema è quello degli spazi: il Discorso mette in luce come Montessori pensava al valore simbolico e sociale delle Case dei bambini e alla loro importanza per il recupero di situazioni di degrado e di miseria. Il secondo tema è quello del profilo professionale della maestra: le parole di Montessori mostrano come l’insegnante ha una importante funzione sociale ed è la persona che cresce i futuri cittadini favorendone la consapevolezza critica attraverso una relazione fondata sull’autonomia. Una rilettura dell’opera montessoriana in questa luce ci sprona anche a rivedere le proposte di altri pensatori della nostra storia culturale non come metodi didattici, pur innovativi e interessanti, ma anche e soprattutto nel loro messaggio sociale. Questa prospettiva appare sempre più urgente e doverosa in un’epoca come la nostra, che si trova ad affrontare problemi molto gravi riguardo alle condizioni dell’infanzia.
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Marin, Francesca. "Il corpo nella storia di attaccamento. Commento al caso di Maria in un'ottica di terapia sensomotoria". PSICOBIETTIVO, n.º 1 (marzo de 2021): 105–10. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-001011.

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Attraverso il commento del caso di Maria, si vuole offrire un diverso punto di vista per poter intervenire clinicamente, secondo i principi teorici della moderna teoria dell'attaccamento e le applicazioni della terapia sensomotoria. L'ipotesi che ci guida è che la depressione di Maria possa trovare fondamento nella relazione di attaccamento, che ha promosso una identità incarnata in schemi posturali ed emotivi disfunzionali ed ha negato l'espressione autentica della sua identità. Grazie alla terapia sensomotoria, il lavoro si incentra sul recupero di pattern somatici bloccati e sul tentativo di fornire una riparazione dell'esperienza di attaccamento mancante.
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Giaro, Tomasz. "Federico Maria d’Ippolito, Saggi di storia della storiografia romanistica". Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Romanistische Abteilung 130, n.º 1 (1 de agosto de 2013): 752–53. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.2013.130.1.752.

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Torresan, Paolo. "Uso strategico della L1: riflessioni ed esperienze". Quaderni d'italianistica 33, n.º 2 (9 de febrero de 2013): 219–44. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v33i2.19425.

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Perché scandalizzarsi a parlare di traduzione oggi, quando si tratta di una abilità messa in atto spontaneamente da molti studenti e praticata altrettanto sovente dagli insegnanti? In questo saggio partiamo da una ricognizione sull’uso della L1 nella storia della glottodidattica — preponderante nel metodo grammaticale-traduttivo, bandito nel metodo comunicativo — sino ad arrivare ad alcune proposte metodologiche di ricorso mirato avanzate in tempi recenti da diversi autori. Ci inseriremo in questo dibattito, condividendo con il lettore esperienze condotte nell’aula di italiano LS¹ ¹Un ringraziamento a quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo articolo: gli studenti della Universidade do Estado do Rio de Janeiro e della Universidade Federal do Rio de Janeiro; Maria Franca Zuccarello, Carolina Giampietro e Franco Pauletto.
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Ahlqvist, Agneta. "Maria, madre di Cristo, e altri madri presenti nell'arte funeraria paleocristian". Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia 21 (21 de septiembre de 2017): 9–31. http://dx.doi.org/10.5617/acta.5529.

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Le prime scene nell’arte funeraria paleocristiana che comprendono la figura della Vergine sono “La Natività di Gesù” e “L’Adorazione dei magi”. Raccontano episodi della storia d’infanzia di Gesù e appaiono a partire dal quarto secolo. La scena “Mater Christi con Bambino in grembo”, solenne, rappresentativa e soprattutto narrativa, non appare nelle catacombe prima del sesto secolo. Le prime figure erroneamente identificate come Maria Vergine, datate al terzo-quarto secolo, sono semplicemente raffigurazioni di donne defunte, madri e/o mogli, seppellite nelle tombe. In concordanza con la consuetudine di commemorare il defunto tramite vari episodi del suo iter terrestre fu ricordata anche la maternità, prima nel mondo pagano e poi in quello cristiano. L’iconografia funeraria paleocristiana non si basa in questo caso sul repertorio iconografico della Chiesa ma più largamente sulla diffusissima tradizione iconografica greco-romana. Non c’era bisogno questa volta di attendere la diffusione di un motivo prescritto dalla Chiesa.
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Reginella, Maria. "La collezione di maioliche di Giovan Battista Giuliana. Vasi da farmacia dal XVI al XVIII". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 1 (mayo de 2021): 138–48. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001015.

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Maria Reginella, Soprintendenza dei BB. CC. AA. di Palermo, mariareginella@gmail.com La collezione di maioliche di Giovan Battista Giuliana. Vasi da farmacia dal XVI al XVIII Questo studio mira a ricostruire la storia dell'acquisto della collezione di maioliche Giovan Battista Giuliana, ora esposta al museo Pepoli di Trapani. Comprende 32 vasetti per farmacia del XVI e XVIII secolo, prodotti a Trapani, Caltagirone, Sciacca e Palermo. Nel 1926 il direttore del museo Antonio Sorrentino propose questa acquisizione al Ministero, considerando la collezione menzionata come ulteriore prova dell'evoluzione della ceramica prodotta a Trapani. Tuttavia, le date e i luoghi di produzione sono stati cambiati alla luce di nuove conoscenze.
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Journals, FrancoAngeli. "Informazione bibliografica". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 3 (septiembre de 2021): 175–219. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2021oa12539.

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L'Informazione bibliografica del numero 3/2021 della «Rivista Geografica Italiana» presenta le recensioni dei seguenti testi:    Donna Haraway, Chthulucene. Sopravvivere in un pianeta infetto (Michele Bandiera) Cristiano Giorda, a cura di, Geografia e Antropocene. Uomo, ambiente, educazione (Marco Tononi) Paola Piscitelli, a cura di, Atlante delle città. Nove (ri)tratti urbani per un viaggio planetario (Marco Santangelo) Martina Tazzioli, The making of migration: The biopolitics of mobility at Europe's borders (Silvia Aru) Mercedes Bresso, Claude Raffestin, I duecentocinquantamila stadi di Eratostene, al tempo del virus. Dialoghi fra un geografo e una economista ambientale, in giro per il mondo (Alessandro Ricci) Ernesto C. Sferrazza Papa, Le pietre e il potere. Una critica filosofica dei muri (Marcello Tanca) Vincent Berdoulay, Olivier Soubeyran, L'aménagement face à la menace climatique (Angelo Turco) Isabella Giunta, Sara Caria, a cura di, Pasado y presente de la cooperación internacional: una perspectiva crítica desde las teorías del sistema mundo (Mariasole Pepa) Sara Luchetta, Dalla baita al ciliegio. La montagna nella narrativa di Mario Rigoni Stern (Giacomo Zanolin) Edoardo Boria, Storia della cartografia in Italia dall'Unità a oggi. Tra scienza, società e progetti di potere (Anna Guarducci) Maria Luisa Sturani, Dividere, governare e rappresentare il territorio in uno Stato di antico regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte Sabaudo (XVI-XVIII sec.) (Anna Guarducci) Egidio Dansero, Davide Marino, Giampiero Mazzocchi e Yota Nicolarea, a cura di, Lo spazio delle politiche locali del cibo: temi, esperienze e prospettive (Chiara Spadaro) Giorgio Osti, Elena Jachia, a cura di, AttivAree. Un disegno di rinascita delle aree interne (Raffaella Coletti) Lucilla Barchetta, La rivolta del verde. Nature e rovine a Torino (Alberto Vanolo)   Per leggere i contributi integralmente, cliccare sul quadratino in alto denominato "PDF".
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Sbiglio, Maria Gabriela, Lara Giambalvo, Alessandra Verri, Barbara Bianchini y Velia Bianchi Ranci. "Gli effetti del presente". GRUPPI, n.º 2 (octubre de 2021): 178–93. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa2-2020oa12590.

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Il presente scritto è frutto del lavoro di un gruppo di colleghe che si sono riunite, su iniziativa di una di loro, Maria Gabriela Sbiglio, per riflettere sugli effetti della pandemia nella clinica contemporanea. La cornice di questa riflessione è stata costituita dal pensiero di Janine Puget, attraverso la lettura e l'ascolto condiviso di materiale proveniente dagli ultimi interventi in diversi convegni internazionali e seminari cui Puget ha partecipato nel periodo post pandemia. Gli autori sottolineano la situazione dell'incontro con l'alterità che crea una nuova storia, dei nuovi significati e un nuovo inconscio. Nella temporalità del presente e dall'incontro con le differenze si attivano delle "tensioni" e dei 2confini". Le differenze coesistono come "mondi paralleli", ognuna con il proprio significato, e possono produrre aperture e trasformazioni, a partire da quello che è possibile "fare insieme". Il processo del gruppo si è poi intrecciato a una rielaborazione svolta dai singoli partecipanti su alcuni dei concetti principali del pensiero di Puget, integrando anche il materiale dell'intervista da lei rilasciata alla rivista Gruppi del 2019 e qui pubblicata.
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Pazzagli, Adolfo. "Depressione e mania: solo due "fasi" di una malattia o anche due modi di manifestare sofferenze traumatiche?" PSICOANALISI, n.º 1 (septiembre de 2010): 69–81. http://dx.doi.org/10.3280/psi2010-001004.

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Il presente contributo ha lo scopo di presentare un caso di depressione grave nel quale la terapia psicoanalitica, accompagnata all'inizio da un trattamento con farmaci antidepressivi, ha portato a un percorso di indagine, ri-scoperta e conoscenza di ragioni lontane e riattivate nel transfert che erano soggiacenti non solo alla grave depressione e ad alcuni tratti della personalitŕ ma anche, specificatamente, ad alcuni dei sintomi, il cui significato, che ha acquisito valore comunicativo col procedere del processo, č stato possibile elaborare e, se pur parzialmente, superare. Il caso si presta poi ad alcune considerazioni generali sulle difficoltŕ, in un setting quale quello psicoanalitico, di separare nettamente gli episodi depressivi da aspetti del carattere, i periodi di normalitŕ da quelli dominati dal disturbo, cosa piů facile in un setting psichiatrico, nel quale lo psichiatra focalizza la sua attenzione e la sua indagine su alcuni sintomi e alcune loro caratteristiche che sono giŕ presenti nella sua mente. Nel contempo, tuttavia, č possibile constatare la maggior possibilitŕ di contattare, attraverso la psicoanalisi, la depressione come risultato di una storia di vita e non come un puro episodio, che sovente č superato solo attraverso un viraggio maniacale non solo del paziente ma anche dello psichiatra curante.
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Sofio, Séverine. "Maria Malatesta, Professionisti e Gentiluomini. Storia delle professioni nell’Europa contemporanea". Sociologie du travail 50, n.º 2 (11 de junio de 2008): 268–70. http://dx.doi.org/10.4000/sdt.19257.

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MALACRIDA, LORENZO MARRI. "Roy PORTER (a cura di), Dizionario Biografico della Storia della Medicina e delle Scienze Naturali. Milano, Franco Maria Ricci editore 1989, 243 pp. Vol. 4." Nuncius 5, n.º 1 (1990): 309–10. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00958.

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Vietri, Agostino y Alessia Buccino. "La storia di Maria, il "maschio sbagliato" L'odio è una coperta che nasconde il senso delle cose". PSICOBIETTIVO, n.º 1 (marzo de 2021): 89–100. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-001009.

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Resumen
Il caso clinico si basa sull'integrazione degli interventi psicoterapeutici individuale e familiare. La vicenda personale e clinica di Maria sottolinea l'importanza di accogliere ed amplificare le emozioni ridondanti per poi ricostruirne la rete occulta di significati. Per accedervi abbiamo avuto bisogno della famiglia. Il percorso attraverso i miti ed i mandati familiari ha permesso di poterli riconoscere, esplicitare ed infine ricontrattare, creando uno spazio nuovo di libertà. È stato possibile decifrare il mandato assegnato a ogni membro della famiglia e introdurvi elementi di cambiamento. La psicoterapia familiare, attraverso la realizzazione di immagini metaforiche e di strumenti di rinarrazione, ha permesso a Maria per la prima volta di visualizzare un futuro che le consentisse di essere libera, superando l'odio e contemporaneamente preservando il legame con la sua famiglia. La psicoterapia individuale ha sostenuto queste trasformazioni che, senza uno spazio familiare condiviso, avrebbero fatto attrito con potenti e profonde istanze di cui sarebbe stato difficile liberarsi senza dolore.
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Angela Carbonaro, Rita. "Il tabulario dei Monasteri di Santa Maria di Licodia e di San Nicolò l'Arena di Catania". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 2 (diciembre de 2021): 5–11. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002001.

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Il saggio si articola in due parti. Da una parte si presentano i contributi di vari autori, ciascuno secondo la propria specializzazione, riguardanti gli oltre cento pezzi del tabulario dei Monasteri di Santa Maria di Licodia e di San Nicolò l'Arena della diocesi di Catania. Per la prima volta in questa sede inventariati: i singoli pezzi recano sulla coperta la segnatura archivistica (numero ordinale: 1, 2, 3, eccetera), la data cronica, la data topica e relativa segnatura della riproduzione digitale come emerge dalla Tabella n.1 (Biondi/Proietto). La schedatura generale, a cura di Biondi / Mirabella dei documenti tratti dai singoli pezzi inventariati, in rigoroso ordine cronologico, secondo i moderni criteri di misura del tempo assai diversificati dal periodo di riferimento, reca, oltre la data cronica, l'indizione e la data topica, il regesto dell'atto notarile come da tabella n. 2 (Biondi/Proietto). Nella seconda parte si tratteggia la storia del Fondo Benedettino in cui si contengono sin dalla sua costituzione oltre a queste qui proposte anche novecento e diciannove documenti regestati da Carmelo Ardizzone già nel 1927 e altri ancora da inventariare.
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GALVÃO, Ianne. "Ressignificação da violência: O grupo reflexivo “As Marias” sob as perspectivas das epistemologias do sul". INTERRITÓRIOS 6, n.º 10 (14 de abril de 2020): 188. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244902.

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RESUMOA sociedade é marcada por processos que relativizam as violências sofridas pelas mulheres, havendo resistência ao fortalecimento das relações pautadas a partir da igualdade de gênero. O advento da Lei 11.340/06 (Maria da Penha) traz ao ordenamento jurídico uma nova perspectiva de políticas públicas voltadas às mulheres. Como consequência dessa lei, Caruaru conta com O Centro de Referência da Mulher Maria Bonita, que oferece atendimento psicológico, social e jurídico, assim como o Grupo Reflexivo: As Marias. Pode-se perceber através da vivência no grupo, noções de reconhecimento na dor do outro e perspectivas de fortaleza. A pesquisa é realizada através da observação do empoderamento das mulheres com o grupo reflexivo. Com isso, percebe-se que a construção do conhecimento se dá de forma significativa através do outro, de cada história de vida e do contato com o humanizante, possibilitando novas formas de ressignificar a violência através do conhecimento e reconhecimento.Violência doméstica e familiar. Ressignificação. Epistemologias do Sul. Reframing of violence: The reflective group “As Marias” from the perspective of southern epistemologies ABSTRACTThe society is marked by processes that relativize the violence suffered by women, there is resisting of the strengthening of relations based on gender equality. The advent of Law 11.340/06 (Maria da Penha) brings to the legal system a new perspective of public policies aimed at women. As a consequence of this law, Caruaru has The Maria Bonita Women's Reference Center, which offer psychological, social and legal assistance, as well as the Reflective Group: As Marias. It can perceive through the experience in the group, notions of recognition in the other’s pain and their perspectives of fortitude. The research is conducted by observing women's empowerment with the reflective group. Thus, it’s clear that the construction of knowledge takes place significantly through the other, with their life story and the contact with the humanizing, enabling new ways of resignifying violence through knowledge and recognition.Domestic and family violence. Reframing. Southern epistemologies. Reasignación de la violencia: el grupo reflexivo "As Marias" desde la perspectiva de las epistemologías del sur RESUMENLa sociedad es marcada por procesos que hacen que la violencia que sufren las mujeres sea relativa, teniendo resistencia al fortalecimiento de las relaciones basadas en la igualdad de género. El advenimiento de la Ley 11.340/06 (Maria da Penha) trae al sistema legal una nueva perspectiva de las políticas públicas dirigidas a las mujeres. Como resultado de esta ley, Caruaru cuenta con el Centro de Referencia para Mujeres Maria Bonita, que ofrece asistencia psicológica, social y legal, así como el Grupo Reflexivo: As Marias. Es posible percibir a través de la experiencia en el grupo, nociones de reconocimiento en el dolor del otro y perspectivas de fortaleza. La investigación se lleva a cabo a través de la observación del empoderamiento de las mujeres con el grupo reflexivo. Por lo tanto, está claro que la construcción del conocimiento se lleva a cabo de manera significativa a través del otro, a través de cada historia de vida y contacto con el humanizador, permitiendo nuevas formas de replantear la violencia a través del conocimiento y el reconocimiento.Violencia doméstica y familiar. Resignificación Epistemologías del sur. Ridefinizione della violenza: il gruppo riflessivo "As Marias" dal punto di vista delle epistemologie del sudSINTESELa società è caratterizzata da processi che relativizzano la violenza subita dalle donne, con resistenza al rafforzamento delle relazioni basate sulla parità di genere. L'avvento della legge 11.340 / 06 (Maria da Penha) porta al sistema giuridico una nuova prospettiva di politiche pubbliche rivolte alle donne. Come risultato di questa legge, Caruaru ha il Centro di riferimento per le donne Maria Bonita, che offre assistenza psicologica, sociale e legale, nonché il Gruppo Riflettente: As Marias. È possibile percepire attraverso l'esperienza nel gruppo, le nozioni di riconoscimento nel dolore dell'altro e le prospettive di forza. La ricerca viene condotta attraverso l'osservazione dell'empowerment delle donne con il gruppo riflessivo. In questo modo, è chiaro che la costruzione della conoscenza è condotta in modo significativo l'una con l'altra, attraverso ogni storia di vita e contatto con l'umanizzatore, consentendo nuovi modi di ripensare la violenza attraverso la conoscenza e il riconoscimento. Violenza domestica e familiare. Risignificazione. Epistemologie del sud.
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Giannacco, Valentina. "L’ideale di santità di Ildegarda di Bingen (1098-1179)". De Medio Aevo 14 (26 de junio de 2020): 43–52. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.69895.

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L’ideale di santità di Ildegarda di Bingen emerge non soltanto dalle agiografie composte in onore di Disibodo e Ruperto, patroni dei due monasteri in cui l’agiografa visse, ma anche nella Symphonia armoniae celestium revelationum, un ciclo poetico-musicale in cui è ricostruita l’intera storia della Chiesa, dalle origini apostoliche fino alla nascita del monachesimo. Un ruolo fondamentale in questa ricostruzione è riservato a Maria e alla sua funzione materna. La Vergine ricongiunge la creazione del mondo veterotestamentaria alla rigenerazione del mondo avvenuta nel giorno dell’Incarnazione. Nel grembo di Maria e, quindi, in Cristo confluiscono tre livelli di lettura del testo del Genesi: la creazione (piano letterale), la Chiesa (piano allegorico) e il monachesimo (piano morale-tropologico). Anche Disibodo e Ruperto partecipano ai tre livelli dell’interpretazione genesiaca, ma in loro trova soprattutto spazio il piano morale. Sono, infatti, espressione dell’ascesa dell’uomo nel cammino di virtù, che ha come meta finale l’unione con Cristo.
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Sandri (book author), Lucia y Nicholas Terpstra (review author). "L'Ospedale di S. Maria della Scala di S. Gimignano nel Quattrocento. Contributo alia storia dell'infanzia abbandonata". Confraternitas 10, n.º 2 (1 de julio de 1999): 29–30. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v10i2.13134.

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Contreras Martín, Antonio. "Maria Luisa Meneghetti, Storie al muro. Temi e personaggi della letteratura profana nell’arte medievale". Medievalia 20, n.º 1 (19 de diciembre de 2017): 302. http://dx.doi.org/10.5565/rev/medievalia.448.

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Bonnet, Corinne. "Maria Gabriella Angeli Bertinelli, Angela Donati (éd.), Le vie della storia. Migrazioni di popoli, viaggi di individui, circolaz". Anabases, n.º 8 (1 de octubre de 2008): 318–19. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.280.

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RGI, Redazione. "Informazione bibliografica". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 2 (junio de 2021): 155–86. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12038.

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L'Informazione bibliografica del numero 2/2021 della «Rivista Geografica Italiana» presenta le recensioni dei seguenti testi. Rachele Borghi, Decolonialità e privilegio. Pratiche femministe e critica al sistema-mondo (Marcella Schmidt di Friedberg) Mauro Varotto, Montagne di mezzo. Una nuova geografia (Giacomo Pettenati)  Alberto Magnaghi, Il principio territoriale (Giuseppe Dematteis) Domenico Cersosimo, Carmine Donzelli, a cura di, Manifesto per riabitare l'Italia (Matteo Puttilli) Luca Gaeta, Alice Buoli, a cura di, Transdisciplinary Views on Boundaries. Towards a New Lexicon (Anna Casaglia) Massimiliano Grava, Camillo Berti, Nicola Gabellieri, Arturo Gallia, Historical GIS. Strumenti digitali per la geografia storica (Anna Guarducci) Stefano Piastra, Shanghai nella letteratura di viaggio italiana. Realtà e percezione di un emporio fluviale diventato megalopoli (Sara Giovansana) Simone Betti, Geografia sportiva del Nordamerica. La geografia sulle magliette (Anna Maria Pioletti) Per leggere i contributi integralmente, cliccare sul quadratino in alto denominato "PDF".
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HORA FILHO, Edmilton Amaro da y Irene Késsia das Mercês NASCIMENTO. "Processos Pedagógicos Escolares e Afrocentricidade: um Estudo de Caso". INTERRITÓRIOS 6, n.º 12 (7 de diciembre de 2020): 152. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248994.

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RESUMOA presente investigação tem como foco verificar os processos pedagógicos escolares como fortalecimento da afrocentricidade no combate ao racismo no ambiente escolar. Considerando histórias de racismo discriminação e preconceitos no ambiente escolar. Tendo como base as orientações propostas pela lei 10.639/03 e as Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais de 2004. O objetivo Geral dessa pesquisa está em investigar o Projeto “O Baobá, Árvore que Representa as Raízes da Cultura Africana” realizado na a Escola Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. O projeto compôs o Fórum Escolar de Consciência Negra, que foi realizado na instituição de ensino no ano de 2019. Para fundamentação teórica nos aproximamos os estudos da teoria da afrocentricidade. Como metodologia a análise do conteúdo dos objetivos do projeto entendendo que estes puderam nos mostrar processos pedagógicos que se voltavam e/ou se afastavam de uma perspectiva de educação afrocentrada. Nesse estudo de caso identificamos os esforços para a sensibilização de estudantes acerca dos valores humanos e de processos pedagógicos que ultrapassem as fronteiras do racismo, da discriminação e da violência dentro e fora dos muros da escola.Afrocentricidade. Processos Pedagógicos. Baobá. ABSTRACTThe present investigation focuses on verifying school pedagogical processes such as strengthening Afrocentricity in the fight against racism in the school environment. Considering stories of racism, discrimination and prejudice in the school environment. Based on the guidelines proposed by law 10.639 / 03 and the National Curriculum Guidelines for the Education of Ethnic Racial Relations of 2004. The general objective of this research is to investigate the Project “O BAOBÁ, TREE THAT REPRESENTS THE ROOTS OF AFRICAN CULTURE” held at the Municipal School Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. The project was part of the SCHOOL FORUM OF COSNCIÊNCIA NEGRA, which was held at the educational institution in 2019. For theoretical foundation we approached the studies of the theory of Afrocentricity. As a methodology, the analysis of the content of the project's objectives, understanding that they could show us pedagogical processes that turned and / or moved away from an Afro-centered education perspective. In this case study, we identified efforts to raise students' awareness of human values and pedagogical processes that go beyond the boundaries of racism, discrimination and violence inside and outside the school walls.Afrocentricity. Pedagogical Processes. Baobab. RESUMENLa presente investigación tiene el objetivo de verificar los procesos pedagógicos escolares como fortalecimiento de la afrocentricidad en la lucha contra el racismo en el ámbito escolar. Considerando historias de racismo, discriminación y prejuicios en el entorno escolar. Con base en los lineamientos propuestos por la ley 10.639 / 03 y las “Diretrizes Curriculares Nacionais para Educação das Relações Étnico Raciais” de 2004. El objetivo general de esta investigación es investigar el Proyecto “O BAOBÁ, ÁRVORE QUE REPRESENTA AS RAÍZES DA CULTURA AFRICANA” realizado en la Escuela Municipal Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. El proyecto formó parte del “FÓRUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, que se realizó en la institución educativa en el año 2019. Para fundamentación teórica nos acercamos a los estudios de la teoría de la afrocentricidad. Como metodología, el análisis del contenido de los objetivos del proyecto, entendiendo que pudieron mostrarnos procesos pedagógicos que se acercaban y/o se alejaban de una perspectiva de educación afrocentrada. En este estudio de caso, identificamos esfuerzos para sensibilizar a los estudiantes sobre los valores humanos y los procesos pedagógicos que van más allá de los límites del racismo, la discriminación y la violencia dentro y fuera de las paredes de la escuela.Afrocentricidad. Procesos pedagógicos. Baobá. SOMMARIOLa presente ricerca ha l'obiettivo di verificare i processi pedagogici scolastici come rafforzamento dell'Afrocentricità nella lotta al razzismo in ambito scolastico. Considerando storie di razzismo, discriminazione e pregiudizio nell'ambiente scolastico. Sulla base delle linee guida proposte dalla legge 10.639 / 03 e delle "National Curricular Guidelines for Education for Ethnic Relationships Raciais" del 2004. L'obiettivo generale di questa ricerca è indagare il Progetto "O BAOBÁ, ÁRVORE CHE RAPPRESENTA COME RAÍZES DA CULTURA AFRICANA ”Presso la scuola municipale di Albenice Maria da Silva, Jaboatão dos Guararapes - PE. Il progetto faceva parte del “FORUM ESCOLAR DE CONSCIÊNCIA NEGRA”, che si è tenuto presso l'istituto scolastico nel 2019. Per giustificazione teorica ci avviciniamo agli studi della teoria dell'afrocentricità. Come metodologia, l'analisi del contenuto degli obiettivi del progetto, comprendendo che potevano mostrarci processi pedagogici che si stavano avvicinando e / o allontanandosi da una prospettiva educativa afro-centrata. In questo caso di studio, identifichiamo gli sforzi per sensibilizzare gli studenti ai valori umani e ai processi pedagogici che vanno oltre i confini del razzismo, della discriminazione e della violenza dentro e fuori le mura della scuola.Afrocentricità. Processi pedagogici. Baoba.
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Lisimberti (book author), P., A. Todisco (book author) y Gabriella Corona (review author). "La venerabile fraternità di Maria Santissima del Carmine di Ostumi. Contributi alia storia delle confraternite carmelitane in Puglia". Confraternitas 7, n.º 1 (1 de enero de 1996): 22–23. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v7i1.13423.

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Edwards, Ruth B. "Maria Rocchi: Kadmos e Harmonia: un matrimonio problematico. (Storia delle religioni, 6.) Pp. 144. Rome: ‘L'Erma’ di Bretschneider, 1989. Paper." Classical Review 40, n.º 2 (octubre de 1990): 504. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00255145.

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Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN". Studia Philosophica et Theologica 18, n.º 2 (7 de diciembre de 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. Ales Bello, Angela, Empathy, a return to reason, in The self and the other. The irreducibile element in a man. Part I, ed. by A. T. Tymieniecka, Dordrecht-Boston, Reidel Publishing Company, in «Analecta Husserliana», 6 (1977), pp. 143-149. – Edith Stein: da Edmund Husserl a Tommaso D’Aquino. In Memorie Domenicane, n. 7, n.s., 1976. – Edmund Husserl e Edith Stein. La questione del metodo fenomenologico, in «Acta Philosophica», 1 (1992), pp. 167-175. – Fenomenologia dell’essere umano – Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992. – Analisi fenomenologica della volontà. Edmund Husserl ed Edith Stein, in «Per la filosofia», 1994, n. 31, pp. 24-29. – Lo studio dell’anima fra psicologia e fenomenologia in Edith Stein, in Sogno e mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 7-25. – Edith Stein. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 1999. – Edith Stein, Piemme, Casale Monferrato 2000. – Empatia e dialogo: un’analisi fenomenologica, in A. DENTONE (a cura di), Dialogo, silenzio, empatia, Bastoni Editrice Italiana, Foggia 2000, pp. 65-85. – L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Edizioni ETS, Pisa 2003. – Persona e Stato in Edith Stein in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein. Una vita per la verità, «Quaderni dell’AIES», n. 1, Edizioni OCD, Roma 2005. – Edith Stein: lo spirito umano in cammino verso la santità in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein.Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, Edizioni OCD, Roma 2007. Alfossi, Maura. et al., Guarire o curare? Comunicazione ed empatia in medicina, La Meridiana, Molfetta (BA), 2008. Balzer, Carmen, The Empathy Problem in Edith Stein, in Huusserlian Phenomenology in a New Key. Intersubjectivity, Ethos, the Social Sphere, Human Encouter, Pathos, ed. by A. T. Tymieniecka, Kluwe Academic Publisher, Dordrecht-Boston-London, in «AnalectaHusserliana», 35 (1991), pp. 271-278. 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Resumen
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. 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Resumen
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