Literatura académica sobre el tema "Storia dei prezzi"

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Artículos de revistas sobre el tema "Storia dei prezzi"

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Vertecchi, Giulia. "Dal grano al biscotto. Elementi per una storia della politica annonaria di Venezia fra XVII e XVIII secolo". STORIA URBANA, n.º 134 (junio de 2012): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134004.

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Resumen
Approvvigionamento - Alimentazione - Conservazione e distribuzione dei grani Venezia, secc. XVII-XVIIIL'obiettivo di questo articolo č di delineare, attraverso l'analisi delle fonti archivistiche, i cambiamenti nel sistema annonario di Venezia nei secoli XVII e XVIII. Questi cambiamenti ebbero inizio con lo scoppio della guerra di Candia e si svilupparono nel secolo seguente. Il contributo si concentra su tre temi principali: in primo luogo il ruolo del biscotto per compensare le fluttuazioni del prezzo del grano e per abbassare i costi di stoccaggio del surplus. Il biscotto era un alimento facile da trasportare e conservare per le esigenze militari ed era certamente utilizzato come alimento per l'esercito e la flotta; tuttavia č che un fabbisogno di 4.700 tonnellate all'anno richiedeva ingenti risorse e un'organizzazione considerevole per seguire la produzione. Un secondo nucleo dell'articolo esamina il ruolo delle scorte, non tanto durante gli anni di penuria, ma soprattutto quando i raccolti erano abbondanti. In questo modo č possibile analizzare le strategie impiegate dal governo in un momento particolarmente critico, poiché i prezzi scendono negli anni in cui i raccolti sono abbondanti, ma č in questi anni che aumentano i costi di stoccaggio. In terzo luogo si affronta il problema di una forma di speculazione finanziaria grazie alla quale anche le persone piů ricche riuscivano a usufruire di un'agevolazione fiscale nel pagamento della principale imposta diretta, la decima. Una lettura attenta dei documenti «non-quantitativi» fornisce una comprensione della complessitŕ del rapporto tra politica fiscale e le scelte economiche del governo, portando alla luce la complessa composizione della societŕ e i suoi contrasti interni
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Corritore, Renzo P. "Horrea. Un'istituzione che «va e viene» nella politica annonaria delle cittŕ di antico regime". STORIA URBANA, n.º 134 (junio de 2012): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134002.

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Approvvigionamento - Conservazione e distribuzione dei grani - Mercato - Storia urbana - Cittŕ italiane, secc. XIII-XVIII Quanto sia diffuso e quale natura abbia - innanzi agli interessi privati soprattutto - il Magazzino pubblico dei grani nelle cittŕ dell'Italia centro settentrionale nei secoli XIII-XVIII sono aspetti sufficienti a porre in discussione alcuni capisaldi della concezione tradizionale dell'Annona. In cittŕ la formazione di stock alimentari eccedenti il fabbisogno dei consumatori č di fatto un miraggio. Granai, magazzini, solai, strutture specializzate per il ricovero delle derrate sono un bene raro. La distribuzione del raccolto č ineguale, la struttura delle scorte fra i particolari ancor piů sperequata. Anche laddove si manifesta la volontŕ del ceto di governo o dell'autoritŕ di istituire un Magazzino municipale (o statale) non si esce da una forzata sussidiarietŕ - per la carenza degli spazi di ricovero - fra strutture pubbliche e granai privati. L'istituzione di un Magazzino pubblico dei grani a carattere permanente č quindi piů l'eccezione che la regola nelle cittŕ di antico regime. Qualora invece lo si faccia, si tratta di un'istituzione transitoria (da economia di guerra) oppure tende ad assumere il ruolo di fondamentale leva economica alla quale il ceto dirigente affida il compito di stabilizzare i prezzi di mercato anche nelle fasi di sovrapproduzione.
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Galli, Jacopo. "L’UCRONIA COSTRUITA DI LEONARDO BENEVOLO. IL RUOLO DELL’URBANIZZAZIONE PUBBLICA NEL PROGETTO DI SAN POLO A BRESCIA". Proyecto, Progreso, Arquitectura, n.º 27 (2022): 32–47. http://dx.doi.org/10.12795/ppa.2022.i27.02.

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L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il successo economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pubblica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell'urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne.
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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano". STORIA URBANA, n.º 126 (septiembre de 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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Parmiggiani, Paola. "Filiera etica e consumi sostenibili". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 116 (abril de 2010): 160–73. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116014.

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Parmiggiani Il saggio propone alcune riflessioni sulla tendenza da parte dei consumatori, rilevabile negli ultimi anni, a scegliere i prodotti non solo in base alla qualitŕ e al prezzo, ma anche in base alla loro storia, alla loro biografia, alle scelte effettuate dalle imprese produttrici e distributrici. L'ipotesi č che la tracciabilitŕ sociale della filiera, rendendo visibile il legame tra il prodotto acquistato e tutti gli attori che hanno contribuito a portarlo nelle mani del consumatore, consenta di scegliere pratiche di consumo che tutelino, oltre alla sostenibilitŕ eco-ambientale, anche la dignitŕ umana e promuovano l'inclusione e lo sviluppo degli anelli piů deboli della filiera.
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Romani, Marina. "Denaro, monete-merce e merci-moneta. Una storia economica e sociale". CHEIRON, n.º 1 (abril de 2021): 167–90. http://dx.doi.org/10.3280/che2019-001008.

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Resumen
Questo saggio si focalizza sulle pratiche monetarie delle società di antico regime e sul ruolo che, in quell'ambito, svolgevano i consumi cospicui, le monete in oro o argento e la moneta di conto. La prima parte esamina come la possibilità di trasformare in moneta (attraverso la fusione, lo scambio, o il pegno) gli oggetti realizzati in metallo prezioso permetteva loro di svolgere funzioni monetarie. La seconda parte analizza come queste pratiche fossero facilitate anche dai tentativi di conservare una fungibilità tecnica tra questi beni e i conî mentre la moneta di conto nazionale era lo strumento che doveva esplicitare il legame tra valore e prezzi.
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RGI, Redazione. "Informazione bibliografica". RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, n.º 1 (marzo de 2022): 125–67. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13371.

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L'Informazione bibliografica del numero 1/2022 della «Rivista Geografica Italiana» presenta le recensioni dei seguenti testi: Giada Peterle, Comics as a Research Practice. Drawing Narrative Geographies Beyond the Frame (Alberto Vanolo) Andrea Pase, Geografly: la mosca e la mappa. Attorno ad una foto di Alberto Schön (Egidio Dansero) Deirdre Mask, Le vie che orientano. Storia, identità e potere dietro ai nomi delle strade (Giuseppe Muti)  Laura Lo Presti, Cartografie (in)esauste. Rappresentazioni, visualità, estetiche nella teoria critica delle cartografie contemporanee (Alessandra Bonazzi) Angelo Turco, Geografie pubbliche. Le ragioni del territorio in dieci itinerari social (Filippo Celata) Angelo Turco, Epimedia. Informazione e comunicazione nello spazio pandemico (Tania Rossetto)  John Mc-Neill, Qualcosa di nuovo sotto il sole. Storia dell'ambiente nel XX secolo (Cecilia Pasini) Emanuele Bompan, Federica Fragapane, Marirosa Iannelli e Riccardo Pravettoni, Atlante geopolitico dell'Acqua. Water grabbing, diritti, sicurezza alimentare ed energia (Margherita Ciervo)  Carlos Alberto Franco da Silva, A modernização distópica do território brasileiro (Teresa Isenburg) Flavio Lucchesi, Australia, gli antipodi vicini. Tasselli geografici (Luisa Carbone) Alberto Di Monte, Sentieri migranti. Tracce che calpestano il confine (Silvia Aru)  Michela Lazzeroni, Geografie dell'università. Esplorazioni teoriche e pratiche generative (Samantha Cenere) Associazione Mecenate 90, L'Italia Policentrica. Il fermento delle città intermedie (Michela Lazzeroni)  
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Rosato, Paolo, Raul Berto y Chiara D'Alpaos. "Risk and returns in real estate development projects at the black swan test [Rendimento e rischio d’investimento immobiliare alla prova del cigno nero]". Valori e Valutazioni 31 (febrero de 2023): 15–31. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223103.

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Resumen
The real estate market is affected by great uncertainty due to the nexus of various factors: a) the specificity of the assets traded, which are illiquid, unique and very hetherogeneous from each other; b) the ‘structural disequilibrium’ of the market caused by the differences emerging in elasticity of supply with respect to demand; c) the non-competitiveness of the market, which often turns into a bilateral monopoly; d) the great variability of market prices. Since the subprime mortgage crisis that broke out at the end of 2006 in the United States, it has clearly emerged that, in a sector that represents about a third of world wealth, it is necessary, on the one hand, to implement proper and increasingly sophisticated valuation tools, to support the design of effective risk management strategies and, on the other hand, to improve the reliability of real estate data, in order to allow for a more robust verification of the hypotheses on the trend of the cash flows generated by the investment and a more accurate valuation of the investment risk and, consequently, of the project expected rate of return. The main objective of this work is to investigate the accuracy and robustness of the estimates of real estate investors of the expected returns on an urban development project in a medium-sized city representative of the North East of Italy. Using a simulation-based approach, the gap between the observed internal rate of return, estimated ex post on the basis of the actual trend of the parameters that influence investment returns, and the expected internal rate of return, calculated ex ante on the basis of the information available at the time of the investment decision. Firstly, we constructed the time series from 1995 to 2015 of the expected and observed internal rates of return of investments in the residential sector. We obtained the time series of the cash flows generated by the investment under investigation by implementing a simulation-based approach. Starting from the comparison between observed internal rate of return and expected internal rates of return, we identified ex post the risk implicitly assumed by the investor at the time of the decision to undertake the investment. Secondly, the effectiveness of the Capital Asset Pricing Model as a method for estimating the return on a property investment was verified, by comparing the project’s observed (ex post) internal rate of return with its ex ante rate of return, estimated through the Capital Asset Pricing Model. To carry out the above analyses, we constructed the time series of observed and expected internal rate of returns from 1995 to 2015 of investments in the residential sector. The time series of the internal rate of returns of real estate investments were obtained by implementing a simulation-based approach to determine the cash flows of real estate investments representative of the context under investigation and by adopting as model inputs the parameters usually adopted in ex-ante and ex-post real estate valuations. Starting from the comparison between observed and expected internal rate of returns, we identified ex-post the risk implicitly assumed by the developer at the time of the decision to undertake the investment. Finally, by investigating the determinants of the divergence between the investment’s observed and expected internal rate of return and cyclical variables, we identified the factors (i.e., the macroeconomic fundaments) which, in the period under investigation, affected investment risk and, consequently, investment return. Finally, by investigating the relationships that account for the difference between the observed and expected internal rate of return and the economic factors that can determine the current stage in economic cycles, we identified the determinants of invetment risk and returns. Il mercato immobiliare è affetto da grande incertezza dovuta a una concatenazione di diversi fattori: a) la specificità dei beni scambiati che sono illiquidi, unici e molto eterogenei tra loro; b) il “disequilibrio strutturale” del mercato causato dalla diversa elasticità del- l’offerta rispetto alla domanda; c) la non concorrenzialità del mercato che, assume spesso le caratteristiche del monopolio bilaterale; d) la grande variabilità dei prezzi di mercato. A partire dalla crisi dei mutui sub- prime scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti, è emerso chiaramente come, in un settore che rappresenta circa un terzo della ricchezza mondiale, sia necessario, da un lato, operare con strumenti valutativi adeguati e sempre più sofisticati, in grado di suppor- tare l’individuazione di strategie efficaci di gestione dei rischi e, dall’altro, migliorare l’affidabilità dei dati immobiliari, in modo da consentire una verifica più ro- busta delle ipotesi sull’andamento dei flussi di cassa generati e una stima più accurata del rischio e, conseguentemente, del tasso di rendimento atteso. Obiettivo principale del presente lavoro è di investigare l’accuratezza delle previsioni effettuate da un ipotetico operatore immobiliare sul rendimento di un investi- mento a sviluppo in una città di medie dimensioni rap- presentativa della provincia dell’Italia settentrionale. Attraverso un approccio basato sulla simulazione, è stato calcolato lo scarto fra il tasso interno di rendimento effettivo, stimato ex post in base all’andamento effettivo dei parametri influenti sul rendimento stesso, e il tasso interno di rendimento atteso, calcolato ex ante sulla base delle informazioni disponibili al mo- mento della decisione d’investimento. In primo luogo, è stata costruita la serie storica dal 1995 al 2015 dei tassi interni di rendimento attesi ed effettivi dell’investi- mento immobiliare residenziale a sviluppo. Le serie storiche sono state ottenute mediante la simulazione dei flussi di cassa di investimenti immobiliari rappresentativi della realtà indagata. A partire dal confronto fra tassi interni di rendimento effettivi e tassi interni di rendimento attesi è stato individuato, ex post, il rischio assunto implicitamente dall’investitore al momento della decisione di intraprendere l’investimento stesso. In secondo luogo, è stata verificata la bontà del Capital Asset Pricing Model come metodo di stima del rendi- mento di un investimento immobiliare a sviluppo, confrontando il tasso interno di rendimento effettivo e il tasso di rendimento ex ante stimato attraverso il Capi- tal Asset Pricing Model stesso. Infine, indagando sulle relazioni che intercorrono fra lo scarto fra tasso di rendimento interno effettivo e atteso e le variabili congiunturali, sono stati individuati i fattori che, nel periodo considerato, hanno maggiormente influito sul rischio al quale si è esposto l’investitore al momento di investire.
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Malavasi, Pierluigi. "Pedagogia ed economa civile per imparare l'umano". MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 10, n.º 2 (diciembre de 2020). http://dx.doi.org/10.30557/mt00135.

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Esperienze educative e progettazione pedagogica si misurano con le differenze e le peculiarità del territorio, sono locali. Ma la qualità e la reale incisività dei processi formativi si proiettano oggi in uno scenario inedito, suscitando pressanti interrogativi in chi ha a cuore un’idea di civiltà imperniata sulla ricerca del bene comune. É imprescindibile il riferimento, per quanto approssimato e allusivo, alla pervasività delle trasformazioni politiche e sociali, tecnologiche e sanitarie, educative e religiose che interessano l’intero pianeta. Il dialogo tra economia e pedagogia richiama al compito di rendere lo sviluppo davvero umano ovvero plausibile e adeguato alla pienezza della realizzazione personale e comunitaria, cui abbiamo il dovere di aspirare. Si nasce umani e si deve imparare ad esserlo. L’arena della comunicazione pubblica, l’attività finanziaria e la ricerca scientifica non possono essere arbitrariamente ridotte a misura dei social network o dei sostenitori dell’economia di mercato, per i quali sovente ogni cosa ha il suo prezzo ma nulla ha in realtà valore. Il saggio, alla luce di una visione antropologica pedagogicamente legittimata, accredita l’ipotesi che anche, e in misura considerevole, «dai risultati della ricerca scientifica e dai modelli educativi proposti dipende la possibilità di continuare a garantire il benessere sin qui raggiunto, ampliandone il grado di coinvolgimento dei popoli» (Ornaghi, 2007, p. VII). Tra pedagogia e economia, educazione e politica, fondamentale è pensare il civile, tra dinamiche globali e agire locale. Secondo una prospettiva storica e sistemica (Pasquino, 2020), occorre riconoscere la centralità della dimensione relazionale per la costruzione della cittadinanza democratica, di una economia e di una pedagogia civile.
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Brignardello, Enrico. "Onco-ematologia in età giovanile: come chemioterapia e radioterapia hanno modificato la storia naturale". Cardiologia Ambulatoriale, 30 de noviembre de 2020, 209–12. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2020-3-12.

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Resumen
Oggi un bambino o un adolescente che si ammala di tumore ha una probabilità di “guarire” (intesa come sopravvivenza a 5 anni) > 80%. Questo innegabile successo dell’oncologia pediatrica ha però un “prezzo”, che si paga in termini di tossicità tardiva delle cure (i cosiddetti late effects delle terapie antitumorali). Le complicanze tardive cardio-vascolari, che sono certamente molto rilevanti sul piano clinico, devono perciò essere inquadrate e gestite nel conte-sto molto più ampio di questi late effects. Il monitoraggio clinico a lungo termine dei giovani adulti curati per tumore richiede infatti il coinvolgimento di molti specialisti d’organo (fra cui il cardiologo), la cui attività deve essere coordinata da un medico esperto in late effects, secondo un programma di follow-up personalizzato in funzione delle pregresse terapie oncologiche.
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Tesis sobre el tema "Storia dei prezzi"

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Prelz, Galiani Francesca <1993&gt. "I disegni dei concorsi e dei premi d'industria dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17238.

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Con tale tesi si vogliono studiare dal punto di vista storico e dal punto di vista tecnico-scientifico, i disegni dei concorsi e dei premi d’industria che fanno parte dell’Archivio storico dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, ripercorrendo con essi la storia dell'Istituto stesso. La tesi è divisa in tre parti che ne costituiscono il suo corpo. La prima riguarda la storia dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, dalle sue origini nel 1797, fondato sulla base dell’Institut francese, fino alla sua esistenza autonoma avvenuta con la rifondazione nel 1838. Si ripercorre così anche la storia dell’istituzione dei concorsi e dei premi d’industria, evidenziando in tale contesto i disegni allegati alla domanda di partecipazione, che veniva inviata alla commissione giudicatrice dei concorsi industriali. Nella seconda parte della tesi, un excursus sullo sviluppo del disegno tecnico e del suo insegnamento viene descritto in relazione allo sviluppo economico, agricolo ed industriale, in particolare nel territorio veneziano. Nella terza parte si propone la descrizione di circa cinquanta disegni, tra i più significativi e originali, descritti da apposite schede. A conclusione della terza parte, completa la ricerca un elenco esaustivo di tutti i disegni dei concorsi industriali, presenti nell’Archivio storico dell’Istituto Veneto, specificando la categoria a cui ogni oggetto rappresentato appartiene.
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Doria, A. "'UN OGGETTO CONSIDERABILE DI MONDANA POLITICA'. CELIBATO DEL CLERO E CRITICA ILLUMINISTA IN EUROPA NEL XVIII SECOLO". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/219535.

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Mandatory clerical celibacy for all clergy within catholic countries in the Ancien Régime has been discussed since the beginning of the Christian church. During the eighteenth century, this aspect of ecclesiastical discipline was increasingly taken into consideration from a political rather than strictly theological point of view. The purpose of this thesis is to reconstruct the creation, development and dissemination in Europe of a new way - secular and lay – of considering the obligation of the clergy to be unmarried that arose from the "crisis of the European conscience" and developed thanks to radical Enlightenment. Through the research, analysis and study of philosophical and political literature, with particular regard to France and Italy, this thesis reconstructs the debate on clerical celibacy which arose within the European Republic of Letters from the late seventeenth century up until the French Revolution, when the secularization of marriage, among many other consequences, also allowed secular and regular clergy, women and men to get married. This approach has made it possible to account for the complexity of a debate that underlies the problem of the relationship between church and state and the articulation of the different ideological positions: from radical critics denouncing celibacy as a political instrument to preserve the priestly power to moderate criticism focused on negative economic and demographic consequences arising from celibacy; from the approach of observers inside the church – clerics or experts in canon law - who proposed cautious reforms to the complete refusal of the conservatives who saw celibacy as an undeniable cornerstone of the ecclesiastical order. This dialectic developed around two major themes. The policy approach encompassed problems such as the role of the clergy in society, the economic and social consequences of ecclesiastical discipline, the powers of the sovereign on celibacy. But secularization of the celibacy issue was also the result of the demystification of the moral superiority of chastity: next to the political point of view, there was also a discourse on the relationship between chastity and human body, between discipline and the rights of nature. The accusations levelled against chastity and celibacy by revolutionaries, the issue concerning "married priests" and many criticisms that still invest ecclesiastical celibacy have their roots in the eighteenth-century debate and the secular emancipation of the critical perspective from which radical Enlightenment started to consider the church and its rules.
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LUCIANI, PATRIZIA. "ALBINO LUCIANI PATRIARCA DI VENEZIA (1970-1978)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11130.

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Resumen
L’obiettivo della tesi è di indagare gli anni trascorsi a Venezia da Albino Luciani, anni non esaurientemente approfonditi dalla storiografia e sui quali la memoria storica è ancora divisa. L’evidenza principale che ne scaturisce è la difficoltà non solo di Luciani, ma di tutte le personalità che avevano ruoli di guida e di responsabilità all’interno della Chiesa, nel misurarsi con l’attuazione del Concilio Vaticano II. L’ipotesi interpretativa proposta è che il filo conduttore di tutta l’opera pastorale del presule bellunese sia stato uno sforzo di fedeltà alla tradizione romana e all’autorità papale seppur attraverso l’ammodernamento dei metodi pastorali utilizzati. Il patriarca di Venezia è risultato particolarmente rappresentativo di tutto un episcopato nazionale montiniano che ha attuato in Italia le ricezione conciliare secondo l’ermeneutica di Paolo VI. L’indagine, avendo cura di confrontare sempre il piano dell’omiletica e il piano delle reali scelte pastorali attuate, analizza a tutto campo l’operato di Luciani, dalle attività diocesane al suo apporto alla vita ecclesiale a livello regionale, nazionale e internazionale; ha inoltre il pregio di aver utilizzato come fonte importante materiale inedito reperito nei nove archivi storici utilizzati e in vari archivi personali. Infine, è corredato di un’ampia e interessante appendice che racchiude le testimonianze orali di venti testimoni scelti.
The aim of the thesis is to investigate the years passed in Venice by Albino Luciani, years not exhaustively studied by historiography and on which historical memory is still divided. The main evidence is the difficulty not only of Luciani, but also of all personalities who had leadership roles and responsibilities within the Church, in measuring itself with the realization of the Second Vatican Council. The interpretative hypothesis is that the main theme of all the pastoral work of the patriarch of Venice was an effort of fidelity to the Roman tradition and papal authority even through the modernization of the pastoral methods. The patriarch of Venice was particularly representative of a whole national Montinian episcopate which carried out in Italy the Council reception according to the hermeneutic proposed by Paul VI. The survey, comparing the plan of homiletics and the plan of the real pastoral options implemented, examines entirely Luciani’s work, from the diocesan activities to his contribution to regional, national and international Catholic Church. The thesis uses as sources important unpublished material retrieved in nine historical archives and in various personal archives. Finally, the thesis is accompanied with a wide and interesting appendix that contains the interviews with twenty chosen witnesses.
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LUCIANI, PATRIZIA. "ALBINO LUCIANI PATRIARCA DI VENEZIA (1970-1978)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11130.

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L’obiettivo della tesi è di indagare gli anni trascorsi a Venezia da Albino Luciani, anni non esaurientemente approfonditi dalla storiografia e sui quali la memoria storica è ancora divisa. L’evidenza principale che ne scaturisce è la difficoltà non solo di Luciani, ma di tutte le personalità che avevano ruoli di guida e di responsabilità all’interno della Chiesa, nel misurarsi con l’attuazione del Concilio Vaticano II. L’ipotesi interpretativa proposta è che il filo conduttore di tutta l’opera pastorale del presule bellunese sia stato uno sforzo di fedeltà alla tradizione romana e all’autorità papale seppur attraverso l’ammodernamento dei metodi pastorali utilizzati. Il patriarca di Venezia è risultato particolarmente rappresentativo di tutto un episcopato nazionale montiniano che ha attuato in Italia le ricezione conciliare secondo l’ermeneutica di Paolo VI. L’indagine, avendo cura di confrontare sempre il piano dell’omiletica e il piano delle reali scelte pastorali attuate, analizza a tutto campo l’operato di Luciani, dalle attività diocesane al suo apporto alla vita ecclesiale a livello regionale, nazionale e internazionale; ha inoltre il pregio di aver utilizzato come fonte importante materiale inedito reperito nei nove archivi storici utilizzati e in vari archivi personali. Infine, è corredato di un’ampia e interessante appendice che racchiude le testimonianze orali di venti testimoni scelti.
The aim of the thesis is to investigate the years passed in Venice by Albino Luciani, years not exhaustively studied by historiography and on which historical memory is still divided. The main evidence is the difficulty not only of Luciani, but also of all personalities who had leadership roles and responsibilities within the Church, in measuring itself with the realization of the Second Vatican Council. The interpretative hypothesis is that the main theme of all the pastoral work of the patriarch of Venice was an effort of fidelity to the Roman tradition and papal authority even through the modernization of the pastoral methods. The patriarch of Venice was particularly representative of a whole national Montinian episcopate which carried out in Italy the Council reception according to the hermeneutic proposed by Paul VI. The survey, comparing the plan of homiletics and the plan of the real pastoral options implemented, examines entirely Luciani’s work, from the diocesan activities to his contribution to regional, national and international Catholic Church. The thesis uses as sources important unpublished material retrieved in nine historical archives and in various personal archives. Finally, the thesis is accompanied with a wide and interesting appendix that contains the interviews with twenty chosen witnesses.
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FICCADENTI, Valerio. "A rank-size approach to the analysis of socio-economics data". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251181.

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Resumen
Questa tesi è volta ad investigare due importanti fenomeni, uno naturale ed uno umano. Il primo riguarda i terremoti, mentre il secondo è legato al contenuto dei discorsi ufficiali dei presidenti americani. Per il primo caso, il nostro obiettivo è quello di definire un indicatore dei danni economici causati dai terremoti, proponendo un indice calibrato su una lunga serie di magnitudo rilevate in lunghi periodi di tempo. Mentre per il caso dei discorsi presidenziali, vogliamo quantificare il loro impatto sul mercato finanziario, in particolare studiamo l’effetto che essi hanno sull’indice “Standard and Poor’s 500”. Il nostro obiettivo principale è quello di contribuire nell’ambito delle scelte di politica economica prendendo in considerazione tali fenomeni ed analizzandoli con un approccio diverso ed innovativo. L’analisi esposta in questa tesi è sviluppata per mezzo di strumenti econofisici strettamente collegati all’ambito dell’analisi “rank-size”. Tale analisi consiste nell’uso di una serie di funzioni particolarmente utili per l’esplorazione delle proprietà di grandi dataset, anche quando essi sono distribuiti nel tempo e hanno bande di errore non perfettamente definite per via di particolari condizioni di campionamento. Nei capitoli che riguardano i terremoti così come in quelli dedicati all’analisi dei discorsi dei presidenti americani sono mostrati e commentati i risultati di regressioni non lineari impiegate per stimare i coefficienti di varie leggi “rank-size”. Tali stime sono state manipolate in modo tale da poter giungere a conclusioni dal rilievo economico. I risultati più robusti sono stati raggiunti grazie alla straordinaria capacità di interpretare i dati da parte delle leggi “rank-size”. Nell’ambito della valutazione dell’impatto economico dei discorsi presidenziali, un’analisi aggiuntiva è stata svolta valutando diverse distanze tra serie storiche. In particolare considerando la serie storica delle parole semanticamente legate all’economica e pronunciate dai presidenti americani nel corso della storia e le serie storiche del volume, dei prezzi e dei rendimenti dell’indice “Standard & Poor's 500”. Per questa analisi abbiamo impiegato un approccio probabilistico ed anche uno meramente topologico. Infatti abbiamo misurato l’entropia delle serie storiche e comparato le conclusioni valutando le differenze fra diverse misure di distanza vettoriale.
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BULGINI, Giulia. "Il progetto pedagogico della Rai: la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo››". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

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Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
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Libros sobre el tema "Storia dei prezzi"

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Nigro, Giampiero, ed. I prezzi delle cose / The Prices of Things. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-492-3.

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La dinamica dei prezzi è uno degli argomenti classici della storia economica. L’attenzione per questo tema fu particolarmente viva a partire dagli anni Trenta del Novecento, in tutti i paesi europei. I materiali raccolti e pubblicati a quell’epoca continuano a costituire una base documentaria importante per ogni ricerca sull’andamento economico delle economie pre-industriali. L’interesse per i prezzi si ridusse dagli anni Settanta agli anni Novanta. È ripreso, tuttavia, negli ultimi quindici-venti anni come conseguenza della rinnovata attenzione per il tema della crescita e per i cambiamenti di lungo periodo nelle economie del passato. Il confronto fra i livelli di sviluppo di economie diverse, come quella europea e quella asiatica, insieme con l’uso di strumenti statistici più avanzati nel campo della storia economica, ha rafforzato l’interesse per i prezzi. I contributi presenti in questo volume si articolano intorno a due macro-temi: La formazione dei prezzi nelle economie e società pre-industriali durante i secoli dal XII all’inizio del XIX e il movimento dei prezzi nel lungo periodo, nonché il rapporto esistente con quello di altre variabili economiche e non-economiche, quali la popolazione, la massa monetaria, il prodotto, la produttività, la velocità di circolazione della moneta, i cambiamenti nelle istituzioni.
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Carbone, Luigi. Il mistero del Natale: Storia, celebrazione e teologia dai testi degli antichi prefazi. Manfredonia (FG): Andrea Pacilli editore, 2018.

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Cuori rossi: La storia, le lotte e i sogni di chi ha pagato con la vita il prezzo delle proprie idee : dagli eccidi di contadini e operai nel dopoguerra all'esecuzione di Valerio Verbano e Peppino Impastato, dai caduti del '77 alla morte di Carlo Giuliani. Roma: Newton Compton, 2008.

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Pilchak, Angela M. Contemporary Musicians. Thomson Gale, 2004.

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Pilchak, Angela M. Contemporary Musicians: Profiles of the People in Music (Contemporary Musicians). Thomson Gale, 2005.

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Pilchak, Angela M. Contemporary Musicians: Profiles of the People in Music (Contemporary Musicians). Thomson Gale, 2005.

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Contemporary Musicians: Profiles of the People in Music (Contemporary Musicians). Thomson Gale, 2004.

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Pilchak, Angela M. Contemporary Musicians: Profiles Of The People In Music (Contemporary Musicians). Thomson Gale, 2005.

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Contemporary Musicians: Profiles Of The People In Music (Contemporary Musicians). Thomson Gale, 2005.

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Pilchak, Angela M. Contemporary Musicians: Profiles Of The People In Music (Contemporary Musicians). Thomson Gale, 2005.

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