Tesis sobre el tema "STORIA DEI CONCETTI"
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Guidi, Aurora. "L'evoluzione del concetto di integrale nella storia e all'interno della scuola". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10132/.
Texto completoMundo, Marianna. "La comprensione del concetto di limite, dalla storia alla pratica didattica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8745/.
Texto completoBenedetti, Letizia <1997>. "La teoria dei pungoli: dall'origine storica del concetto alle sue applicazioni pratiche. Il caso del sito "Treviso PER TE"". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20803.
Texto completoCinti, Fabiana. "Storia e sviluppo del concetto di limite: fra matematica, filosofia e didattica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6325/.
Texto completoStancanelli, Silvia <1994>. "Viaggio tra le Arti. I Concerti del Tempietto fra musica, storia e archeologia". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21526.
Texto completoMoracas, Alessandra <1991>. "Osservando gli abissi dell’orrido: storia ed evoluzione del concetto di paura dal mostro al doppio". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17002.
Texto completoFavaro, Stefano. "Salvatore Pugliatti e il suo tempo: per un diritto tra sistema e storia". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422735.
Texto completoL’elaborato, dal titolo “Salvatore Pugliatti e il suo tempo: per un diritto tra sistema e storia”, effettua una disamina ricostruttiva ed espositiva del pensiero giuridico e metodologico di Salvatore Pugliatti, giurista siciliano dei decenni posti a cavallo della metà del secolo scorso, morto nel 1976, fondatore della Scuola di diritto civile dell’Università di Messina, affrontando lo studio sia delle opere dell’Autore direttamente indirizzate all’analisi di questioni di indole teorico-metodologica, sia di quelle, tra le sue opere di diritto positivo, in cui è dato evincere, nelle pieghe dell’esposizione, l’attuazione dei traguardi speculativi di fondo altrove espressi. A tale scopo, il lavoro è ripartito in tre capitoli. Il primo di essi si prefigge l’obiettivo di inquadrare la figura scientifica di Salvatore Pugliatti entro il contesto temporale, compreso tra il 1927 e la prima metà degli anni Settanta, in cui l’Autore ha operato, ed è dedicato alla ricostruzione sia delle componenti storiche, sia di quelle più specificamente giuridico-normative e filosofico-metodologiche, che ne hanno maggiormente influenzato il pensiero. Se, dal punto di vista storico, emergono, e vengono analizzati, l’ascesa e la caduta del regime fascista, lo sfacelo della seconda guerra mondiale, e la lenta ricostruzione dell’assetto istituzionale italiano ad essa susseguente, dal punto di vista normativo assumono rilievo, e vengono via via analizzati, la legislazione speciale del regime mussoliniano, la ricodificazione fascista, l’entrata in vigore del Codice Civile del 1942 e, soprattutto, l’irrompere della Costituzione del 1948, che, per la sua portata formale e per il suo contenuto sostanziale, ha costretto la dottrina civilistica italiana, e dunque anche Pugliatti, a ridefinire quantomeno parte delle certezze dogmatiche sino ad allora raggiunte dalla scienza giuridica. Per quanto riguarda, inoltre, il contesto più marcatamente giusfilosofico e metodologico di riferimento, l’elaborato passa in rassegna le principali tendenze culturali che si sono manifestate suscettibili di influire sul pensiero di Pugliatti, ossia, più specificamente: in primo luogo, l’indirizzo, normativista ed astrattizzante, proprio del positivismo giuridico formalistico di matrice dogmatica e postpandettistica, tendente a ridurre la filosofia del diritto entro i confini della scienza giuridica strutturata secondo il metodo delle scienze sperimentali; in secondo luogo, l’indirizzo, gravitante nell’orbita del neoidealismo giuridico italiano, proprio dell’attualismo gentiliano e dello storicismo crociano, tendente ad escludere, seppure per vie diverse, la possibilità di munire del carattere della scientificità tanto la filosofia del diritto quanto la scienza giuridica; in terzo luogo, l’indirizzo, proprio del cosiddetto idealismo giuridico post-crociano empirico-storicistico, in cui spiccano, per l’influenza che hanno avuto sulla riflessione pugliattiana, le figure di Angelo Ermanno Cammarata e Widar Cesarini Sforza, e tendente a recuperare, a partire dall’idealismo stesso di Croce e Gentile, il valore storicamente concreto della giuridicità da cui promana qualsiasi forma di riflessione sul diritto. Il secondo capitolo affronta invece, alla luce di un simile contesto, il nucleo vero e proprio della riflessione teorica di Pugliatti, seguendo analiticamente, attraverso la disamina dei contributi dell’Autore dedicati a tematiche di indole specificamente metodologica, le linee anche cronologiche della sua progressiva evoluzione. L’elaborato analizza, innanzitutto, la prima fase, giovanile, della produzione scientifica pugliattiana, che appare ancora fortemente incardinata, sotto il profilo dei convincimenti teorico-giuridici, sui paradigmi metodologici di un deciso rigore sistematico di natura logico-normativista e di matrice giuspositivistica, e di un inevitabile dualismo tra le astrattezze formali del sistema concettuale elaborato dal giurista e la concretezza degli interessi storici ad essi sottesi ma ad essi, necessariamente, anche rigorosamente estranei. La seconda fase, più matura, dell’iter speculativo di Pugliatti, relativa agli anni Quaranta, consente di individuare un’evoluzione nel credo metodologico dell’Autore: raccogliendo le sollecitazioni provenienti in modo particolare dalla sua partecipazione attiva alla nota “polemica sulla natura dei concetti giuridici” e al dibattito sulla “crisi” del diritto e della scienza giuridica, ma provenienti anche dal manifestato interesse per la linguistica e dalla lettura e conoscenza di figure eminenti come Santi Romano e Capograssi, Pugliatti giunge in questi anni a consolidare i propri convincimenti in una concezione rinnovata di giurisprudenza, che viene qualificata come scienza pratica, cioè come scienza che, senza dubbio ancorata al dato positivo e funzionale alla costruzione di perfetti sistemi giuridici astratti, logici e concettuali, non può tuttavia non radicarsi, traendone origine, anche negli interessi concreti dei consociati, nel fluire magmatico della storia, e, con esso, nel divenire mutevole delle norme, così che essa, rimanendo scienza, ma qualificandosi come scienza pratica, trova dunque in sé stessa la possibilità di una composizione dialettica del dualismo forma-sostanza, astratto-concreto, che altrimenti rimarrebbe insopprimibile. L’analisi della terza fase del pensiero di Pugliatti, infine, evidenzia nell’Autore il graduale perfezionamento, operato attraverso l’approfondimento della problematica relativa al rapporto tra il “continuo” e il “discontinuo” nel diritto, dei convincimenti precedentemente acquisiti: la sintesi dialettica del dualismo tra forma e sostanza, operata attraverso la concezione della giurisprudenza come scienza pratica, si cristallizza così nell’idea – conclusiva del percorso metodologico di Pugliatti – secondo cui la complessità dell’esperienza giuridica, nella quale convivono la sincronia giuridica del discontinuo astratto del sistema normativo e la diacronia storica del continuo mobile dell’ordinamento giuridico tout court (che non si risolve nelle norme poiché è anche altro rispetto ad esse), trova compimento nella formula che qualifica il diritto come “sintesi del molteplice nell’uno”. Il terzo capitolo analizza, infine, alcune tra le principali opere di Pugliatti relative a tematiche di diritto positivo in cui l’Autore impiega, nel momento in cui affronta questioni tecniche di puro diritto civile, lo strumentario metodologico di cui si è dotato: l’analisi passa dalla rappresentanza, di cui è valorizzato da Pugliatti il rilievo che assume, nella descrizione dei caratteri dell’istituto, il concreto e storico rapporto sottostante di gestione tra il dominus e il rappresentante, al fenomeno dei trasferimenti coattivi, dagli importantissimi studi pugliattiani sulle proprietà (in cui l’istituto proprietario è considerato al plurale, non più al singolare, stante la polverizzazione delle tipologie di diritti dominicali rinvenibili nell’ordinamento a fronte della diversificazione dei soggetti titolari del diritto e delle funzioni proprie dei singoli beni che ne sono oggetto), alla breve esposizione del rapporto dialettico intercorrente, per Pugliatti, tra il diritto pubblico e il diritto privato. Dall’analisi effettuata emerge, quale sintesi della figura di Pugliatti, l’immagine di un giurista completo, dotato di un forte bagaglio culturale e giuridico, costantemente proteso verso la ricerca di una chiarificazione dei criteri metodologici del proprio operare, il cui pensiero, se non riesce invero mai ad emanciparsi completamente dalla persistenza del dualismo tra astratto e concreto, tra forma e storia, cui la scienza giuridica sembra essere condannata, ricadendo tendenzialmente entro le spire di un normativismo positivista solo parzialmente, criticamente e consapevolmente attenuato, lascia comunque, come eredità metodologica per il giurista di oggi, il respiro lucido e profondo della propria solida complessità, fondata sull’intuizione della necessità costante dell’esegesi e della multidisciplinarietà, dell’altrettanto forte necessità del riferimento al dato positivo, e dell’insopprimibile necessità di calibrare qualsiasi riflessione, sia essa filosofica, metodologica o di diritto positivo, sul e col diritto, all’interno della cornice storica e concreta di riferimento.
Malatesta, Olimpia <1989>. "Genealogia dell'ordoliberalismo. Sui concetti di Stato, economia e società a partire dalla crisi del laboratorio politico weimariano". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9933/1/GENEALOGIA%20DELL%27ORDOLIBERALISMO%20.pdf.
Texto completoThe thesis reconstructs the conceptual origins of ordoliberalism starting from the economic, political and social crisis of the Weimar Republic, investigating the relationship of ordoliberal theory with the German conceptual laboratory and with some of its most influential authors (Schmitt, Schumpeter, Sombart, Sinzheimer, Schmoller, Savigny, Riehl). The reconstruction of the ordoliberal concepts of economy, state and society allows to interpret ordoliberalism as one of the last heirs of German social sciences. The critique of the latter and their disciplinary refoundation constitutes the main theoretical effort of ordoliberalism, which we intend to account for.
Drighetto, Alessandro <1990>. "l'evoluzione del concetto di guerra tra i popoli scandinavi dalla fine dell'era di Vendel fino alla conquista di Bari". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14042.
Texto completoDonà, Sofia <1994>. "L’evoluzione del concetto di reddito di base secondo un approccio storico-economico. Dalle radici nell’Umanesimo nel XVI secolo al dibattito moderno". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16785.
Texto completoTomasello, Federico <1979>. "Fra il nome e la storia. Trasformazioni del discorso politico e concetto di classe al principio della monarchia di Luglio (1831-1832)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5840/1/tomasello_federico_tesi.pdf.
Texto completoThe research investigates the tensions and transformations of the main streams of political thought in France, considering the emergence of the notion of class. Starting from a conception of event as a point of intersection between history and theory, the dissertation focuses on the period November 1831-June 1832 in order to analyze how republican, liberal and socialist discourses interpreted the events unfolding during those months in the attempt of naming the social figures that swarmed in the public debate. The title Between the Name and the History hence refers to the analysis of the field of tension that emerges between the concrete historical becoming and the naming operations that signal the rise of long-lasting conceptual structures. The dissertation understands the appearance of the notion of working class as a «discursive formation» that questions the boundaries of the political. The 1848 break is taken as the horizon and external limit of the dissertation, since the research hypothesizes this rift as a first utterance of the regime of truth belonging to this discursive formation: the political statute of labor. The dissertation consists of four chapters. The first three chapters investigate the reflections on the political and the function of the concept of class in these reflections, triggered by some events occurring in 1831-1832. The first chapter analyzes the rhetoric emerging in the republican discourse, particularly in the newspaper National and in the Société des Amis du Peuple. The second chapter examines the reflections that sprung from the doctrinaire liberalism discourse of Guizot. The third chapter investigates the considerations of the rising socialist discourse: from the saint-simonian movement to Marx’s analysis of 1848 in France. The fourth chapter is centered upon the «social» dimension: namely, its elaboration and articulation through the study and the objectification of different figures in the realm of labor.
Tomasello, Federico <1979>. "Fra il nome e la storia. Trasformazioni del discorso politico e concetto di classe al principio della monarchia di Luglio (1831-1832)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5840/.
Texto completoThe research investigates the tensions and transformations of the main streams of political thought in France, considering the emergence of the notion of class. Starting from a conception of event as a point of intersection between history and theory, the dissertation focuses on the period November 1831-June 1832 in order to analyze how republican, liberal and socialist discourses interpreted the events unfolding during those months in the attempt of naming the social figures that swarmed in the public debate. The title Between the Name and the History hence refers to the analysis of the field of tension that emerges between the concrete historical becoming and the naming operations that signal the rise of long-lasting conceptual structures. The dissertation understands the appearance of the notion of working class as a «discursive formation» that questions the boundaries of the political. The 1848 break is taken as the horizon and external limit of the dissertation, since the research hypothesizes this rift as a first utterance of the regime of truth belonging to this discursive formation: the political statute of labor. The dissertation consists of four chapters. The first three chapters investigate the reflections on the political and the function of the concept of class in these reflections, triggered by some events occurring in 1831-1832. The first chapter analyzes the rhetoric emerging in the republican discourse, particularly in the newspaper National and in the Société des Amis du Peuple. The second chapter examines the reflections that sprung from the doctrinaire liberalism discourse of Guizot. The third chapter investigates the considerations of the rising socialist discourse: from the saint-simonian movement to Marx’s analysis of 1848 in France. The fourth chapter is centered upon the «social» dimension: namely, its elaboration and articulation through the study and the objectification of different figures in the realm of labor.
Di, Costanzo Giulia <1990>. "Ricordare nella modernità. Il concetto di storia di Walter Benjamin come punto di vista per l’analisi dei Memoriali di Dani Karavan, Rachel Whiteread e Christian Boltanski". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8495.
Texto completoFalso, Gianluca <1993>. "Tre quinquenni di soft power cinese. Il cambiamento del concetto di soft power nell'era Hu-Xi attraverso la traduzione di quattro articoli specialistici". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13971.
Texto completoZUCCHELLI, Giovanni (ORCID:0000-0001-5944-3058). "L'evoluzione del concetto di sovranità tra il mondo occidentale e il mondo islamico". Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30379.
Texto completoD'ASCANIO, VALENTINA. "La cultura della performance: comunicazione e controllo nella produzione di conoscenza: analisi storico-critica del concetto di performatività e suoi riflessi nell’istruzione superiore". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201981.
Texto completoFenocchio, Marco Antonio. "Il momento genetico e l'evoluzione del concetto di furtum in diritto romano. 'Detrahere alteri aliquid'. Per una ricostruzione storica del delitto di furto: genesi, sviluppi, vicende". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425050.
Texto completoCaskey, Sarah A. "Open secrets, ambiguity and irresolution in the Australian, New Zealand, and Canadian short story". Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 2000. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp02/NQ58399.pdf.
Texto completoBARDOTTI, LORENZO. "'Governo parlamentare': nascita di una categoria politica nella cultura costituzionale italiana tra Ottocento e Novecento". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1119920.
Texto completoALESSANDRA, Campanari. "“IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.
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