Tesis sobre el tema "Stoici romani"
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Gobbato, Ilaria. "Elementi storico costituzionali in tema di espropriazione per pubblica utilità". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422930.
Texto completoL’obiettivo di questa tesi vorrebbe essere quello di utilizzare il prisma dell’interpretazione conforme a Costituzione per analizzare come, nella realtà giurisprudenziale in tema di espropriazione per pubblica utilità, si intersecano autorità statale e autonomia privata, fermo restando il ruolo cardine spettante al Giudice in questo difficile bilanciamento di interessi. La scelta di focalizzare l’attenzione su tale istituto nasce dalla semplice considerazione che “i rapporti tra lo Stato e la proprietà privata costituiscono, insieme con quello della libertà dell’individuo, il problema cardine della vita organizzata socialmente; e l’espropriazione per pubblica utilità costituisce il punto di incontro più drammatico tra l’autorità dello Stato e l’autonomia privata” (cfr. U. NICOLINI, Espropriazione per pubblica utilità, in Enc. Dir., XV, 1966, 802). Ed invero, l’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità, come tratteggiato dagli artt. 42, 43 e 44 della Costituzione, consistendo nella possibilità di auferre rem privati, da cui il termine ablazione, rappresenta la limitazione più incisiva del diritto di proprietà che viene ad estinguersi in capo al soggetto espropriato a favore di un collettività beneficiaria per motivi di pubblico interesse. La formula adottata dai costituenti, però, lascia inevitabilmente aperti numerosi problemi interpretativi e pratici che riguardano la valutazione del concetto di interesse generale quale presupposto per l’espropriazione; la conformità o meno a Costituzione di leggi applicative che, non essendo sufficientemente dettagliate, possano rendere discrezionale il “delicato potere” di cui la Pubblica Amministrazione è titolare; nonchè, infine – ma di notevole importanza per il cittadino che rappresenta il fine ultimo delle previsioni legislative – la quantificazione dell’indennizzo. E ciò a maggior ragione se solo si considera che, nonostante i limiti dettati dalla Carta costituzionale, la prassi amministrativa si è avvalsa per moltissimo tempo della cd. espropriazione indiretta, nella quale l’ablazione del diritto di proprietà avveniva non in conseguenza dell’adozione di un provvedimento di esproprio da parte dell’Autorità competente, bensì per effetto della trasformazione irreversibile di un bene privato per il soddisfacimento di un interesse pubblico, senza che tale soddisfacimento fosse portato avanti nel rispetto della normativa di settore. Muovendo da tali presupposti, il presente elaborato ha ad oggetto l’analisi delle origini del fenomeno espropriativo, da rinvenirsi, ancor prima che nell’epoca comunale, nel diritto romano: ed invero l’esistenza nel diritto romano di un istituto con finalità e funzioni giuridico-sociali corrispondenti, almeno in parte, a quelle dell’odierna espropriazione per pubblica utilità, è tra i problemi più controversi nelle discipline romanistiche. Punto di partenza, quindi, del presente lavoro sarà lo studio delle fonti, per evidenziare se e in quale misura vi potesse essere spazio per tale istituto nel mondo romano: un excursus che meglio permetterà di comprendere le problematiche che ancor oggi interessano la vicenda espropriativa, anche alla luce delle novità recentissimamente introdotte dal d.l. 13 agosto 2011, n. 128, così come modificato dalla legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148
Pasqualetto, Anna <1989>. "Storia e pensiero nel romanzo storico di fine millennio. Un percorso attraverso i romanzi storici di Elsa Morante, Umberto Eco e Luther Blissett". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3789.
Texto completoRinaudo, Angelica <1991>. "Pueri e Puellae nell'esemplarità di Valerio Massimo: profili storici". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10432.
Texto completoHarper, Katherine. "Cato, Roman Stoicism, and the American ‘Revolution’". Thesis, The University of Sydney, 2013. http://hdl.handle.net/2123/10444.
Texto completoTricomi, A. R. "L'archeologia tessile nella Venetia romana. Testimonianze materiali per una sintesi storica". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423682.
Texto completoLa ricerca di dottorato nasce sulla scorta di un precedente Progetto di Ateneo dal titolo “Archeologia della lana: allevamento, produzione e commercio nella Cisalpina romana” conclusosi nel 2011 condotto dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova (M.S. Busana). Il lavoro ha preso avvio con il censimento sistematico dei reperti mobili, indicatori di attività tessile presenti nei Musei e nei depositi archeologici delle province di Rovigo, Venezia, Treviso e Belluno. Nella fattispecie, sono stati censiti 1630 manufatti appartenenti alle classi di cesoie, fusarole, fusi, rocche, uncini da fuso, pesi da telaio e rocchetti, datati tra il II sec. a.C. e il V sec. d.C. La schedatura si è avvalsa di un database relazionale collegato ad una piattaforma GIS, che ha consentito una migliore gestione dei dati, lo sviluppo di analisi statistiche e territoriali. Dopo i primi capitoli di inquadramento sull’archeologia tessile, si procede all’analisi dettagliata dei manufatti, con particolare attenzione ai parametri quantitativi e qualitativi di ciascun esemplare, applicando anche metodologie derivate dalla ricerca sperimentale, elaborata recentemente in ambito europeo. L’analisi dei reperti ha permesso di avanzare alcune ipotesi circa la tipologia dei filati e dei tessuti realizzati nella Venetia e ha evidenziato un grado di standardizzazione dei manufatti che denuncia un certo livello di organizzazione nella produzione tessile. L’indagine sui contesti ha messo in luce una diversificazione sia a livello di strumenti che di qualità di prodotti tra l’ambito cittadino e quello rurale, testimoniando la presenza di committenze e mercati differenti, oltre che una diversa dinamica produttiva. Ulteriore aspetto indagato corrisponde all’orizzonte simbolico sotteso agli strumenti per filatura, spesso presenti nei corredi funerari femminili, non solo indicatore di attività, ma anche emblema di virtù e doti morali muliebri. In un ottica più generale il lavoro si pone come possibile modello per lo studio di questi materiali da estendere potenzialmente ad altri contesti territoriali e cronologici.
HAN, FEI. "Lo sviluppo storico dell'universalità patrimoniale: diritto romano, diritto italiano e diritto cinese". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201706.
Texto completoDI, MAURO Simone. "La colonia romana di Allifae (Alife, CE). Aspetti storico-topografici e archeologici". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91401.
Texto completoThe research presented below is the result of a wider program of study conducted by the University of Molise in the south-eastern Samnium, aimed to understanding the forms of occupation of this area in ancient times and the relationship with the central part of the Samnium. The choice of the topic responds to the need to deepen some problems of the economic and social history of Allifae, one of the most important crossroads in the trades between ancient Campania and Samnium. In the first chapter the historical data related to the city are exposed and a topographical description of its territory and its forms of occupation in ancient times is provided, through an analytical reading of the archive and bibliographic sources. The second one deals with the problems related to the deduction of the colony of veterans and the agrarian division of the ager. The issue has been studied both from the topographical point of view, suggesting a different hypothesis compared with those known from the specialist literature; the problem was also analysed from the historical point of view, trying to understand when the confiscations that led to the establishment of the public ager took place in the area, when the territory was materially divided in centuriae and when the assignments were made. The third chapter examines a ceramic context, coming from an urban site near the southern gate of the city, datable in the first half of the first century. A.D.; this offers a clear picture of the material culture of the colony in its early stages of life. The last chapter contains the conclusions of the thesis, in which the hypotheses of dating of the limitatio and of the colony's deduction are offered, as well as the statistical analysis of the previously illustrated materials and the identification of the ceramic forms.
Maran, Ji Ra. "Paul’s Discourse on Slavery and Freedomin the Light of Stoic Philosophy". Thesis, Enskilda Högskolan Stockholm, Teologiska högskolan Stockholm, 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:ths:diva-229.
Texto completoIhring, Peter. "Die beweinte Nation : Melodramatik und Patriotismus im "romanzo storico risorgimentale /". Tübingen : M. Niemeyer, 1999. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb41139857r.
Texto completoMacht, Alexandra Georgiana. "Between stoicism and intimacy : the social construction of paternal love". Thesis, University of Edinburgh, 2017. http://hdl.handle.net/1842/22990.
Texto completoCastiello, Antonietta <1990>. "Romolo, Augusto e il 'pomerium': la costruzione storica di un mito e di un'identità". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15032.
Texto completoSIMONI, MICHELE. "Vulnerabilità sismica, danneggiamento e proposte di intervento di edifici storici in muratura in Emilia Romagna". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2016. http://hdl.handle.net/11392/2403406.
Texto completoThe masonry structures are a very common and distinctive type among the Emilian historical construction and the earthquake of May 20th and 29th, 2012 highlighted their high vulnerability. Aim of the present thesis is the analysis of a series of existing masonry construction damaged by earthquake. Thus the seismic vulnerability of the masonry constructions is studied and deepened, based on an accurate damage assessment and analyses on finite element models of typical configurations, in terms of geometrical and constructive features. The cases study presented are: - Fornasini tower, located in Poggio Renatico [1]; - A masonry monumental construction named Prospettiva [2] [3] [4] [5]; - The cross vault in the main tower of Fortress located in San Felice sul Panaro [6], - Naselli Crispi, one of the most important Renaissance masonry buildings in the city of Ferrara. To simulate and interpret its seismic response, non linear numerical simulations are performed by using in an integrated way various modelling approaches. The seismic response of those are described in reference to their historical notes, the damage and their post seismic structural interventions. Particularly, great attention has been devoted to cross masonry vault for which several numerical simulation are performed varying constraint conditions, material properties, infill modeling and presence of FRP strips as reinforcement devices [7]. [1] Cattari S., Lagomarsino S., Milani G., Rossi M., Simoni M., Tralli A.: Non linear modelling of fornasini tower after the 2012 emilia earthquake (italy). - Mexico City : SACH 2014 - 9th international Conference on Structural Analysis of Historical Construction, 2014. [2] Chiozzi A., Malagù M., Tralli A., Cazzani A.: ArchNURBS: NURBS-Based Tool for the Structural Safety Assessment of Masonry Arches in MATLAB. - [s.l.] : J. Comput. Civ. Eng. 10.1061/(ASCE)CP.1943-5487.0000481 , 04015010., 2015. - Vol. 30. [3] Chiozzi A., Simoni M. and Tralli A. Base isolation of heavy non-structural monolithic object at the top of masonry monumental construction. - [s.l.] : Materials and Structures, 2015. [4] Chiozzi A., Simoni M. and Tralli A. Rocking and overturing prevention for non-structural monolithic objects under seismic excitations through base isolation: a case study in Ferrara (Italy). - Florence : 5th European Conference of civil Engineering, 2014. [5] Chiozzi A., Simoni M. and Tralli A. Safety assessment and base isolation of heavy non-structural monolithic object. - Guwahaiti-India : 12th International conference on vibration problems, 2015. [6] Cattari S. [et al.] Vulnerabilità delle Rocche e dei Castelli Emiliani Danneggiati dal Sisma del Maggio 2012: Abaco dei principali meccanismi di danno.. - [s.l.] : Castellum n°55, 2014. [7] Milani G., Simoni M. and Tralli A. Advanced numerical models for the analysis of masonry cross vaults: a case study in italy. - [s.l.] : Engineering Structures, 2014. - Vols. 76, pp. 339-358.
Guida, Neto José. "Ulpiano e o estoicismo no direito romano do principado". Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2012. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/5996.
Texto completoThis thesis seeks to demonstrate how, in the Principate (High Roman Empire - the classic period from 27 BC to 284 AD), Stoic philosophy, absorbed by the sovereign of Rome, influenced the Roman law. As a guiding principle, we use the work of the jurist Ulpian in particular its Liber Singularis Regularum and the Title I of Book I from the Digesta of the Justinian I the Great, emperor of Easten Roman Empire. The history of the Principate is presented, preceded by the reasons that led to the end of the Republic, and gave rise this kind of Roman monarchy. After the presention of the history of the period, there is an explanation of Stoic thought, with emphasis on the last phase of this ancient school of philosophy, precisely the one that coincides with the Principate, and represents the pinnacle of Latin philosophical thought. Once the history of the period is presented together with the history of philosophy, then it is shown how classical Roman law absorbed these ideas that were found in legal texts of the jurist Ulpian. Completing the thesis, there is an explanation on how Ulpian s philosophy of justice was transmitted by means of the consolidation of Emperor Justinian "Corpus Juris Civilis" , thereby contributing to the formation of the Western civilization and, consequently, becoming the basis of Brazilian law
A presente tese busca demonstrar de que modo, durante o Principado (Alto- Império Romano - período clássico de 27 a.C. até 284 d.C), a filosofia estóica, absorvida pelos soberanos de Roma, influenciou o Direito Romano. Como fio condutor do trabalho usa-se a obra do jurisconsulto Ulpiano, em particular o título I do livro I do Digesto (do Imperador Justiniano I o Grande, Imperador Romano do Oriente) e seu livro de Regras . Faz-se um relato da história do Principado, antecedido dos motivos que culminaram com o fim da República e ensejaram esse gênero de monarquia romana. À história do período segue-se uma explanação do pensamento estóico com ênfase na última fase antiga de tal escola filosófica, justamente aquela que coincide com o Principado e representa o auge do pensamento filosófico latino. Posta a história do período, e, sobreposta a história da filosofia de então, procura-se demonstrar como o direito romano clássico absorveu tais ideais que são encontrados nos textos legais do jurisconsulto Ulpiano. Por fim, segue uma explanação de como a jus filosofia de Ulpiano foi transmitida graças à consolidação justinianeia do Corpus Juris Civilis e desse modo contribuindo com a formação da civilização ocidental e consequentemente tornando-se a base do Direito brasileiro
Stucchi, Silvia <1977>. "Cassio Emina: uno storico razionalista nella Roma arcaica. Commento ad alcuni frammenti sulle istituzioni e sul culto religioso". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2946.
Texto completoFACCINI, Sara. "LE ALAE DELL’ESERCITO ROMANO IN DACIA. ANALISI STORICA E CATALOGO DELLE FONTI EPIGRAFICHE, ARCHEOLOGICHE E NUMISMATICHE". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389293.
Texto completoMiles, Geoffrey. "Untir'd spirits and formal constancy : Shakespeare's Roman plays and formal constancy". Thesis, University of Oxford, 1987. http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:c5830cc5-e1a4-4efa-ae40-98dc4d7eb651.
Texto completoGrossi, Luca y Giusto Lorenzo Lo. "Progettare sulle rovine; proposta di valorizzazione del paesaggio culturale lungo l'antico percorso romano storico della Salaria Gallica". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8689/.
Texto completonordio, beniamino. "Il deposito: profili dogmatici e sviluppo storico dell'istituto nel diritto romano quale fondamento esegetico di problematiche giuspositivistiche". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427405.
Texto completoIl presente elaborato si propone di analizzare la fattispecie del deposito partendo dalle sue origini, risalenti al diritto romano arcaico, seguendone l'evoluzione sotto il profilo della tutela processuale offerta all'istituto, tra il diritto romano dell' età della Repubblica ed il diritto romano della successiva epoca classica, fino al consolidarsi della disciplina raccolta in modo organico ed esaustivo nel Digesto. Con modalità spiccatamente diacronica lo studio si conclude volgendo uno sguardo alla fattispecie codicistica del contratto di deposito nell'ordinamento giuridico italiano e all'applicazione del suddetto presso le aule dei Tribunali e avanti la Corte di cassazione. Nello specifico lo studio inizia, a scopo illustrativo e di inquadramento generale, con una sintetica analisi, sotto il profilo etimologico e lessicale, della parola deposito e del suo significato originario in rapporto alla lingua italiana. La lingua italiana indica in via generale una tripartizione di significato: l'atto con cui si consegna un bene ad altri, che assume l'impegno a custodirlo ed eventualmente restituirlo; il relativo contratto che si conclude al momento della consegna; il medesimo oggetto depositato. E ben ventiquattro sono i significati attribuiti al lemma deposito dall'Accademia della Crusca, di cui si è dato conto. Svolte le suddette considerazioni preliminari, lo studio passa alla disamina dell'istituto del deposito ai suoi albori: la fattispecie del deposito in origine non era riconosciuta siccome un contratto reale, bensì come una forma di accordo in forza del quale una parte privata ‘il deponente’ a titolo di amicizia consegnava all'altra ‘il depositario’ una cosa allo scopo di custodia e di successiva riconsegna. Il vincolo creatosi in forza della fides che legava il depositario al deponente riceveva in questo modo tutela direttamente dalle divinità : a seguito della violazione dell'accordo amicale (fondato sulla fides) instauratosi tra le parti, il depositario, in ipotesi, poteva finanche essere ritenuto homo sacer stante la violazione della suddetta fides ‘fides rupta’ e la seguente rottura della pax deorum, ossia di quel rapporto di amicizia che, in epoca storica, doveva permanere tra uomini e divinità. Sulla premessa della sacertà , discendente in modo automatico, del depositario se ne ricava che il medesimo poteva essere impunemente ucciso da chiunque: tale uccisione sarebbe dipesa esclusivamente dalla volontà delle divinità quale conseguenza della violazione dei precetti di natura religioso-sacrali. Gli argomenti sui quali si fonda simile approdo ermeneutico, certamente forte e mai in precedenza riscontrato, sono ‘a modesto parere di chi scrive’ evidenti ed univoci e si ricavano dalla più antica fonte sull'istituto del deposito ‘Coll. 10. 7. 11.: ex causa depositi lege duodecim tabularum in duplum actio datur, edicto praetoris in simplum’ che testimonia l' origine penale dell'istituto in parola. La suddetta condanna penale nel doppio doveva, necessariamente, preesistere alla stessa Legge delle Dodici Tavole e, pertanto, è ragionevole ritenere trovasse giustificazione nella generale violazione della fides tra i cittadini romani: e la violazione della fides agli albori della civitas romana comportava, come testè detto, la sacertà del soggetto. Dal diritto arcaico, lo studio volge lo sguardo verso il diritto classico e analizza le formule in factum ed in ius ex fide bona: la prima è certamente più risalente ‘prima metà del primo secolo a. C. ‘ e presenta ancora addentellati penalistici, laddove la seconda, successiva ‘seconda metà del primo secolo a. C.’ evidenzia il definitivo distacco dal diritto penale ed offre una piena ed efficace tutela alle parti contrattuali. Messe in luce le differenze sostanziali tra le predette azioni civili, lo studio è passato ad analizzare la disciplina del contratto di deposito venutasi a delineare e tramandataci dai frammenti contenuti nel Digesto. Nell'analisi della disciplina si sono messi in evidenza i requisiti essenziali del contratto di deposito, per vero non dissimili da quelli della fattispecie odierna, ad eccezione della gratuità che solo nel diritto romano era elemento della fattispecie e cosa determinava la responsabilità del depositario per il solo dolo. Il deposito in epoca classica figura, infatti, essere un contratto reale per cui taluno (depositante) trasferisce ad altri (depositario) le detenzione di una cosa mobile, affinchè la custodisca e poi la restituisca a semplice richiesta del deponente. I requisiti del suddetto sono, allora, la datio rei, elemento tipico di tutti i contratti reali, la gratuità, elemento che caratterizza il deposito romano distinguendolo da quello previsto dall'ordinamento giuridico italiano, e l'intenzione subiettiva delle parti di concludere un contratto di deposito. Concluso il contratto di deposito, le fonti indicano nella custodia e nella restituzione della cosa a richiesta del deponente, le obbligazioni nascenti dal contratto di deposito e poste a capo del solo depositario. In questo senso il contratto di deposito è un contratto unilaterale: le obbligazioni nascono in capo ad una sola parte contrattuale, il depositario, laddove l'altra parte contrattuale, il deponente, è tutelata per il mezzo dell' ‘actio depositi directa’, con la quale quest' ultimo potrà in sede processuale recuperare la cosa data in deposito. Infine per quanto riguarda il deposito classico lo studio ha analizzato la responsabilità limitata al solo dolo del depositario, evidenziando una rappresentazione del dolo stesso dai toni abbastanza attenuati. Lo studio ha quindi preso in considerazione sinteticamente le figure speciali di deposito (già presenti nel diritto romano): il deposito necessario, il deposito irregolare ed il sequestro. Infine, in modo diacronico, lo studio ha volto uno sguardo al contratto di deposito di cui all' art. 1766 c.c. e all'applicazione del suddetto offerta dalla Giurisprudenza italiana.
Dumais, Charles. "Machiavelli and a Sixteenth Century Republican Theory of Liberty". Thèse, Université d'Ottawa / University of Ottawa, 2012. http://hdl.handle.net/10393/23304.
Texto completoMaruotti, Amaranta. "La diàtriba cinico-stoica : uno strumento concettuale o un mitofilologico? : analisi del dialogismo diatribico e del ruolo dello interlocutore fittizio nella filosofia romana". Thesis, Paris 4, 2016. http://www.theses.fr/2016PA040143.
Texto completoThe starting point of our thesis is the critical discussion of a concept taken for granted by literary and ancient philosophy scholars. This is the cynic-stoic diatribe, so named because cynical themes would coexist with Stoic ones. Our first step is assessing the accuracy of the widely accepted definition, which makes the connection between the diatribe and a tradition of topics relating to moral popular philosophy. Then we explain our choice to accept and to try to integrate recent scientific acknowledgments which accept the diatribe as a literary genre relating to the spiritual guidance method of the Socratic philosophical schools, with a particularly attentive focus on the relationship between master and disciple. Starting from this controversial genre of Greek origin, we analyze the transition to the Roman period, by first examining the terminological aspect and then the philosophical framing. Among the methods, defined as diatribic, we focus on the only feature which does not appear to be challenged and that for this exact reason could be the basis of the existence of the genre itself: dialogism and the presence of a fictitious interlocutor.We then focus our attention on Seneca's work, and particularly on Letters to Lucilius, where the attempt to create a master-disciple relationship is intensely visible, and in which the presence of a fictitious interlocutor is structurally related to the development of this relationship. Then we discuss the diatribic forms of Roman satire, to reach Lucilius', Horace's and Persius' cases. A brief presentation is finally devoted to the analysis of relations between the diatribe, the Second Sophistic and the religious preaching
Lupi, Aurélia. "La villa attribuita a Valerius Messalla Corvinus a Ciampino (Roma), nel suo contesto storico e topografico". Thesis, Sorbonne université, 2018. http://www.theses.fr/2018SORUL078.
Texto completoIn summer 2012 a luxuriosus roman villa, dated to augustean age, is been discovered during an archeological escavation in Ciampino (Rome). A group of marble statues, showing the Niobids, is finded into the natatio pool. During the XIX century, in the same place, a lead pipe mentioning Valerius Messalla was discovered; this finding suggested that the villa was owned by this powerful senatorial gens. The research area, called Muro/Muri dei Francesi, is located beyond the last slope of Alban Hills in their congiuction point with Campagna Romana plan, in Rome's South-East suburbium. The plan, from the geo-morphological point of view, is crossed by a several natural ditches and a low straight ridge who link the Alban Hills to Tiber river valley: therefore – also tanks to the development of ancient roads network – this area well be one of most populated by roman aristocracy villas. The Ciampino's Niobids are similars to Florence Uffizi Museum Group, but different for the presence of some unknown characters and for iconographic rendering of details. This offer new possibilities for the knowledge and interpetation of the first Niobides group of which we dispose of an archaeological data set. The two research approaches are been: the collection and critical analysis of archives documents dated at XIX century and, as regards fieldwork research, the stratigraphic analysis of the available masonry structures (excavated for less than 40%), with the complementary realisation of detailed relief and graphic documentation. At last, the study and documentation of the archaeological materials coming from the excavation, which allowed, with sufficient tolerance, the chronology of the site to be determined
Anemodouris, Ilias. "Declamatory ludism and Senecan characterisation". Thesis, University of Manchester, 2014. https://www.research.manchester.ac.uk/portal/en/theses/declamatory-ludism-and-senecan-characterisation(e7ae3290-3916-4e59-9b7c-f35ccec2f9af).html.
Texto completoDal, Pozzo Angelica. "Il paesaggio rurale storico nella proposta italiana del MIPAAF. Confronti internazionali, discussione teorica, applicazioni metodologiche". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3426335.
Texto completoIl lavoro di ricerca si è proposto di studiare il recente progetto di individuazione e di catalogazione dei paesaggi rurali storici italiani, promosso dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF). L’articolazione del lavoro si è sviluppata attraverso un duplice percorso: (I) la ricerca e il confronto con simili progettualità attive a livello internazionale e (II) l’applicazione delle metodologie proposte per il progetto italiano su alcune aree studio del territorio nazionale. In virtù del duplice percorso di riflessione e di analisi, il lavoro di tesi è articolato in due parti alle quali seguono le conclusioni. La prima parte è dedicata alla presentazione dei progetti istituzionali sui paesaggi rurali storici, attivi a livello nazionale e internazionale, e al loro studio comparativo; la seconda parte è specificamente incentrata sull’analisi della proposta italiana, attraverso l’applicazione e la discussione delle metodologie proposte. Chiude la tesi un capitolo conclusivo che raccoglie possibili indirizzi di sviluppo futuri per il progetto italiano, maturati dal confronto con le esperienze internazionali e dall’applicazione dei metodi sui casi di studio scelti.
Durante, da Sessano Carmelo. "Guglielmo Massaja : O.F.M. Cap., vicario apostolico dei Galla, cardinale di Santa Romana Chiesa : saggio storico-critico secondo documenti inediti : Roma 1946 /". Sessano del Molise : Ed. serena senectus, 1998. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37069819c.
Texto completoBRAMATI, AMEDEA VIRGINIA. "Alle origini della cosiddetta usucapio libertatis: un percorso storico tra usus e prescrizione estintiva dei diritti nell'epoca romana arcaica e classica". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20133.
Texto completoFenocchio, Marco Antonio. "Il momento genetico e l'evoluzione del concetto di furtum in diritto romano. 'Detrahere alteri aliquid'. Per una ricostruzione storica del delitto di furto: genesi, sviluppi, vicende". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425050.
Texto completoBrancato, Rodolfo. "Profilo topografico della Piana di Catania dalla Preistoria all'Età romana". Doctoral thesis, Università di Catania, 2018. http://hdl.handle.net/10761/4149.
Texto completoMONTAGNA, CARLOTTA. "LUCIUS ANNEUS SENECA. UN COMMENTO FILOSOFICO, STORICO E STILISTICO DELL'EPISTULA AD LUCILIUM 94.1-51". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/44650.
Texto completoThis thesis focuses on Seneca’s political and philosophical work. I show that Seneca was a politician who made use of his philosophical knowledge as an instrumentum regni, before, when he was Nero’s tutor (during the so-called Quinquennium felix), after, when he wrote his Epistulae Morales ad Lucilium. With his body of letters, he aimed to provide ethical education to future political leaders ruling according to Stoic philosophy. Moreover, this thesis shows that Seneca regarded politics as an istrumentum philosophiae, as through politics philosophical contemplation turns into action, directing human life. The second part of this thesis provides a lemmatic philosophical, historical and stylistic commentary of Seneca’s Epistula 94.1-51. In this letter Seneca confers his progressive view of individual and social life. He also suggests to us to regard himself as the Neronian Agrippa, busy fighting against moral decadence in Rome. He also gives us the key to understand the Neronian Age, in greater detail the Domus Aurea.
MONTAGNA, CARLOTTA. "LUCIUS ANNEUS SENECA. UN COMMENTO FILOSOFICO, STORICO E STILISTICO DELL'EPISTULA AD LUCILIUM 94.1-51". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/44650.
Texto completoThis thesis focuses on Seneca’s political and philosophical work. I show that Seneca was a politician who made use of his philosophical knowledge as an instrumentum regni, before, when he was Nero’s tutor (during the so-called Quinquennium felix), after, when he wrote his Epistulae Morales ad Lucilium. With his body of letters, he aimed to provide ethical education to future political leaders ruling according to Stoic philosophy. Moreover, this thesis shows that Seneca regarded politics as an istrumentum philosophiae, as through politics philosophical contemplation turns into action, directing human life. The second part of this thesis provides a lemmatic philosophical, historical and stylistic commentary of Seneca’s Epistula 94.1-51. In this letter Seneca confers his progressive view of individual and social life. He also suggests to us to regard himself as the Neronian Agrippa, busy fighting against moral decadence in Rome. He also gives us the key to understand the Neronian Age, in greater detail the Domus Aurea.
Gallarini, L. "I ROMANZI DEGLI ARTISTI. CONFLITTI GENERAZIONALI E DI 'GENERE' NELL'OPERA DI GIUSEPPE ROVANI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/218730.
Texto completoGiordani, Sebastiano <1966>. "La base e il vertice. Uno studio sul Pci in Emilia-Romagna negli anni del compromesso storico (1972-1979)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5408/1/giordani_sebastiano_tesi.pdf.
Texto completoThe research concerns the relationship between the Italian Comunist Party’s policy and the opinions of the party’s rank and file about that policy. The focus of interest is the Emilia-Romagna region in the Seventies.
Giordani, Sebastiano <1966>. "La base e il vertice. Uno studio sul Pci in Emilia-Romagna negli anni del compromesso storico (1972-1979)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5408/.
Texto completoThe research concerns the relationship between the Italian Comunist Party’s policy and the opinions of the party’s rank and file about that policy. The focus of interest is the Emilia-Romagna region in the Seventies.
Paulson, Alexander. "Voluntas : force d’âme, libre arbitre et volonté du peuple chez Cicéron". Thesis, Paris 4, 2017. http://www.theses.fr/2017PA040197.
Texto completoThe will : few words feature in so many distinct debates, nor range so vastly from the simple to the sacred. This thesis is intended to provide a thorough study of the notion of will in Cicero, and of the new semantic pathways he opens for posterity. The role attributed to him in genealogies of the will has been relatively minor. But digital archives confirm a curious fact: all extant Latin texts prior to his lifetime yield around two dozen occurrences of voluntas and its cognates. In the texts we have, Cicero uses the word 644 times. His theology examines the character of the world determined by the mens ac voluntas of the gods, and the improvement of the soul in the contemplation of divine will. Voluntas propels and inspires Cicero’s study of emotion in criminal liability. In the Tusculan Disputations and De officiis, he adapts Stoic ethics to propose the will as locus of moral progress. Further, it was Cicero, not Lucretius as some have argued, who first considered the “freedom” of human will – as a 36-year-old prosecutor, and then in the De fato, where his argument for libera voluntas marshals the Stoa and Academy to repudiate the Epicureans. Finally, Cicero invents “the will of the people” as we know it. Rome’s greatest orator and the pioneer of political thought in Latin, he makes voluntas populi the catalyzing force of a sovereign republic. So too does he sow problems of elite “trusteeship” into his notion of popular will, problems which electoral democracies still struggle to resolve
Cacciaguerra, Giuseppe Andrea. "Archeologia del territorio tra Siracusa e Catania in età romana e medievale". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1610.
Texto completoPignatello, Rosario. "Il patrimonio archeologico tra Avola e Pachino Organizzazione topografica della Cuspide Orientale in periodo romano e tardo antico". Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/4003.
Texto completoMerckel, Cécile. "Seneca theologus : la religion d'un philosophe romain". Phd thesis, Université de Strasbourg, 2012. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00796579.
Texto completoGonzález, Rendón Diony. "Cicero Platonis Aemulus : une étude sur le De Legibus de Cicéron". Thesis, Paris 4, 2017. http://www.theses.fr/2017PA040009.
Texto completoThe following dissertation examines the reception of Plato’s philosophy in Rome, with special focus on how Marcus Tullius Cicero, between the years I to C. approximately, receives, studies, translates and imitates the work of the Greek philosopher. Furthermore, it analyses the way in which the Stoics received Plato’s philosophy, considering the fact that Roman Platonism, and that of Cicero in particular, was communicated by the Stoic teachers of Rome.This reception will be the starting point in order to comprehend Cicero’s imitation and emulation of the style andcontent in the dialogues of Plato, and to perceive similarities as well as dissimilarities in his philosophic doctrines. This dissertation will highlight the influence that Plato’s philosophy exerted on the development of the thoughts and philosophic language of Rome, as well as its contribution to Roman religion and legislation.The point of reference for this paper is the De Legibus by Marcus Tullius Cicero. The dialogue was not composedexclusively as an imitation of the style and content of Plato’s The Laws; instead, it reflects the importance of the Platonic dialogue as a model for the philosophic dialogues which Cicero formed, specifically the political and philosophical proposition that Cicero presents in De Oratore, De Re Publica and De Legibus.The process of imitation and emulation will be addressed from a linguistic perspective. In other words, an analysis ofhow Cicero translates the work of Plato will be followed by an observation of how Cicero adapts the rhetorical structure of the Platonic dialogue. Finally, the paper will discuss the notion of the natural law as an element through which it is possible to demonstrate the Platonism that encompasses Cicero’s De Legibus. It is also worth mentioning that Cicero’s Platonism was characterized by the continuous interchange with the various Stoic, Academics and Peripatetic traditions, the disputes with Epicureans, and the objections of a Roman society immersed in a political and spiritual crisis
Sanchini, Elisabetta. "Tecniche geomatiche 3D per un approccio integrato alla conoscenza di un bene storico: la Pieve di San Michele in Acerboli in Santarcangelo di Romagna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
Buscar texto completoPià, Comella Jordi. "Philosophie et religion dans le stoïcisme impérial romain. Étude de quelques cas : Cornutus, Perse, Epictète et Marc-Aurèle". Thesis, Paris 4, 2011. http://www.theses.fr/2011PA040255.
Texto completoHow can the stoics reconcile the research of rational piety based on moral perfection with the legitimization of the ritualism and traditional representation of pagan gods? After studying the constant oscillation between the legitimization and condemnation of traditional rites in ancient stoicism, we demonstrate that the roman stoics, Cornutus, Persius, Epictectus and Marcus Aurelius, address the same question, but with two essential specifics : adapting it to the political-religious context of Imperial Rome and paying particular attention to their readers as to the pedagogic strategist to grant its moral conversion
Deniz, Machín Deyvis. "La percepción en el debate filosófico de las escuelas helenísticas. Consideraciones epistemológicas y planteamientos éticos". Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2021. http://hdl.handle.net/10803/672859.
Texto completoThe present research, focused on the Hellenistic philosophy, aims at shedding a new light on the philosophical debate that about perception was carried out by the philosophical schools/orientations which flourished throughout the so-called Hellenistic period. The research proceeds both diachronically and synchronically; not only by gathering ‒when possible‒ the first-and-foundational theses initially set forth by each school’s/orientation’s masters, but also by paying a careful attention to their reception, their evolution or their eventual ‒if any‒ reformulations at the hands of their disciples and subsequent members, all of which was motivated mainly by the permanent and the reciprocal criticisms of with each other. As a result, it then emerges an enduring philosophical debate which has been handed down both in Greek and in Latin through direct as well as indirect sources; historically speaking, such a debate took place not only from within but also outside the walls of each school/orientation. As far as chronology is concerned, its length carried on during several centuries ‒even echoing down, roughly speaking, till nowadays‒ under the sociopolitical upheavals derived by, in principle, Alexander’s military enterprise. In virtue of the aforementioned proceeding, the present research aims thus at offering a mosaic of wide spectrum, as detailed as veridical ‒even if tentative‒ as possible, of the philosophical reflection of the period, through which it then is possible to reflect also on the so many multifarious other topics, such as the ontological and the physiological ones, as well as the physical, the epistemological and ‒among many others‒ the ethical ones, upon which the debate on perception ultimately rests. In that regard, special attention is paid both to medicine and «pre-Socratic» philosophy, since both help foreshadowing the Hellenistic debate: if ‒as Theophrastus reports‒ the latter pondered, in fact, for the first time on perception, the former achieved astonishing enhancements through the study of the percipient’s bodily parts, say, their organs and functions. Likewise, an especial emphasis is put on the technical terms chosen and selectively employed by each school/orientation in their seeking to demarcate ‒if not all‒ the most relevant aspects inherent to the problem of perception, hoping so to be then able of elaborating in the near future on a sort of Greco- Latin lexicon by which the Hellenistic debate does end up even better spelt out. Although over the last century textual evidence has considerably increased and, consequently, some textual deficiencies has been emended either by papyri or epigraphy, our conclusions, even if reasoned and justified, should only be tentative.
Canu, Claudia. "Yasmina Khadra, Andreu Martín et Giorgio Todde : la méditerranée se colore de noir ou le renouvellement du roman policier". Thesis, Paris 4, 2011. http://www.theses.fr/2011PA040002.
Texto completoThis doctorial dissertation encompasses a comparative study of three contemporary authors: Andreu Martín, Yasmina Khadra and Giorgio Todde. Although the three writers differ in their nationality, language and writing style, they have all selected the detective novel and more particularly hardboiled fiction as their genre of choice. The body of this study focuses on the works created between 1980 and 2010. Through the analysis of these novels several revealing commonalities and differences have been discovered about a possible “Mediterranean culture”. Whether it be Spain, Algeria or Italy, the Mediterranean emerges then not only as a shared geographical space, but also as a meeting point between these diverse cultures. The principal objectives of this study are to place the specific tools and aspects of the detective novel within the theoretical domain of “modernity”, and an analysis of the significant articulations made by these three authors such as: their use of History, their representation of “the individual” versus “the collective”, and the relationship between History, myth, and truth in their novels. The particularities of all three novelists and the insertion of their literary production within the specific geographical environment of their country of origin constitute the focal point and principal axis of research of this dissertation. However, an open perspective has lead to the analysis of various concepts which particularly develop an understanding of that focal point. Among them the Mediterranean as a geographical, historical and cultural space shared by many; the concept of insularity as a double condition, as in a condition that is at the same time geographical and emotional; and the concept of a “Mediterranean hardboiled” fiction have revealed themselves as the most significant
Questa tesi si basa sull’analisi comparata delle opere di tre scrittori contemporanei: Andreu Martín, Yasmina Khadra eGiorgio Todde. Sebbene questi tre romanzieri differiscano per nazionalità, lingua e stile di scrittura, si accomunanoper aver eletto ad un dato momento della loro carriera il romanzo poliziesco e più precisamente il “noir” come generedi scrittura. L’analisi della loro produzione poliziesca, dal 1980 al 2010, tende a dimostrare i punti di convergenza edivergenza rivelatori di una presupposta cultura mediterranea. Tra la Spagna, l’Algeria e l’Italia il Mediterraneos’impone come spazio geografico comune, così come luogo d’incontro di diverse culture. Gli obiettivi prioritari sonostati quelli di iscrivere in un quadro teorico i meccanismi del romanzo poliziesco, il suo rapportarsi alla modernità epiù precisamente gli elementi significativi che emergono dallo studio delle caratteristiche dei tre autori. Tra questi sievidenziano la relazione alla Storia, il rapporto tra l’individuale e il collettivo o ancora l’articolarsi tra Storia, mito everità. Le caratteristiche di ognuno dei tre autori e l’inserimento delle loro produzioni letterarie nello specifico quadrogeografico dei rispettivi paesi d’origine costituiscono un asse di ricerca della tesi. Per non limitare il campod’investigazione si è proceduto ad un ampliamento delle piste di ricerca: il Mediterraneo come spazio geografico,storico e culturale in comune; il concetto d’insularità come doppia condizione, geografica e d’animo e infine il “noirmediterraneo”
BOZZA, SARA. "ARCHITETTURA IONICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10487.
Texto completoThis doctoral research is part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission in Hierapolis of Phrygia (Pamukkale, Turkey) and of the investigation field on the ancient architecture in Asia Minor. Some buildings and architectural blocks of Ionic order, recently discovered, are analyzed in order to achieve a reconstruction of the monuments, not only of the plan and elevation, but also of the ancient functions and use of the buildings. The stylistic analysis is also very important, to determine the chronology of the monuments and to relate the Ionic architecture of Hierapolis with the other urban centres in Asia Minor and their architectural tradition during the Imperial period. The dissertation is focused on both the sanctuaries of Hierapolis: in the Sanctuary of Apollo, the research analyzes the Temple C, a series of Ionic capitals with decorated hypotrachelion, and a group of architectural blocks from a (Corinthian) temenos portico; in the Ploutonion, the focus is on a series of blocks from an Ionic Stoa, related to the cultic theatre.
BOZZA, SARA. "ARCHITETTURA IONICA A HIERAPOLIS DI FRIGIA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10487.
Texto completoThis doctoral research is part of the activities of MAIER – Italian Archaeological Mission in Hierapolis of Phrygia (Pamukkale, Turkey) and of the investigation field on the ancient architecture in Asia Minor. Some buildings and architectural blocks of Ionic order, recently discovered, are analyzed in order to achieve a reconstruction of the monuments, not only of the plan and elevation, but also of the ancient functions and use of the buildings. The stylistic analysis is also very important, to determine the chronology of the monuments and to relate the Ionic architecture of Hierapolis with the other urban centres in Asia Minor and their architectural tradition during the Imperial period. The dissertation is focused on both the sanctuaries of Hierapolis: in the Sanctuary of Apollo, the research analyzes the Temple C, a series of Ionic capitals with decorated hypotrachelion, and a group of architectural blocks from a (Corinthian) temenos portico; in the Ploutonion, the focus is on a series of blocks from an Ionic Stoa, related to the cultic theatre.
Lucciano, Mélanie. "Paene Socratico genere : figures de Socrate dans la littérature et la philosophie à Rome de Plaute à Sénèque". Thesis, Paris 4, 2013. http://www.theses.fr/2013PA040071.
Texto completoWhen, in 343 B.C., the Romans paid tribute to wisdom, they built a statue of Pythagoras. Why was not Socrates chosen instead ? Pliny the Elder wonders. This interrogation reflects the progressive integration of the figure of the Athenian philosopher in Rome, from the second century B.C. until the work of Seneca which internalises the Socratic teaching model.At first, the exhaustive corpus of the occurrences of Socrates is gathered in a diachronic perspective. The passages are contextualized in the entire work, its genre and the purposes of every author. The Greek sources are, when possible, identified : the presence of Socrates serves then as a marker for the reading of the texts of Plato, Xenophon, but also other Socratics like Aeschines.Secondly, the texts are studied according to chronological and thematic groupings : a double reception of Socrates is then defined, between praise and contempt, which articulates around his greatness, his founding role for the Hellenistic philosophic schools, his courageous death and, on the contrary, his denunciation of rhetoric or the fact that Socratics’ theories are useless to fight against passions. The philosophic lifestyle embodied by Socrates sometimes contrasts with the one defined by the mos maiorum, or by the elegiac poets. Various interpretations of Socrates come to light, as an ancestor of Cynicism and Stoicism, as a sceptic or a transcendentalist, paving the way for a cultural transfer of the Greek philosophical works but also of their exegeses. Whether it be in an historiographic, philosophic or literary perspective, Socrates gradually becomes an exemplum, a model of life
Terenzi, Raoul. "Transizione agroecologica di fari viticoli". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Buscar texto completoColborn, Robert Maurice. "Manilius on the nature of the Universe : a study of the natural-philosophical teaching of the Astronomica". Thesis, University of Oxford, 2015. http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:481db8c5-4a3b-42ff-b301-eafc3e2f9ad8.
Texto completoFlamigni, Gabriele. "La notion de καθῆκον chez les stoïciens romains". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1277324.
Texto completoMORELLI, DAVIDE. "Atti diplomatici romani, 338-270 a.C. Cronologia e contesto storico". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1440714.
Texto completoThe main subject is the analysis of Roman diplomatic acts stipulated during the Roman conquest of Italy. These acts are mainly foedera, paces, societates and amicitiae, with their Greek equivalents. Starting from the systematic analysis of diplomatic acts, I have argued that Roman diplomatic action led to the conquest of Italy as much as military action. Moreover, Roman diplomatic action in the Italian political landscape was different from other powers; subsequently, Roman diplomatic acts (as far as we can notice) were much elaborated. Finally, many sources thought to be incoherent acquire sense if they are read within a diplomatic analysis. My conclusions concern Roman geopolitical and diplomatic strategy between the IV and III centuries BC. The Romans used diplomacy as a tool of conquest. They were sophisticated in redacting diplomatic acts, carefully choosing clauses and words, and they used them to promote Roman presence among other Italic peoples, widening their diplomatic horizon. With diplomacy, the Romans took contact with many political presences among Italic and Italiote peoples; they made peace, moving onto other wars; they provoked useful wars for them; they made alliances that provided also military enlargements for the Roman army; they colonized territories; they carefully kept an eye on the powers that were not yet under their dominion.
ZUCCARO, ANDREA. "Aspetti della vita e del principato di Tiberio nella biografia suetoniana. Analisi storico-epigrafica". Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1439303.
Texto completoPreston, Tamás Károly. "Veiled Criticism in Seneca's Epistulae Morales". Thesis, 2021. https://hdl.handle.net/2440/134319.
Texto completoThesis (MPhil) -- University of Adelaide, School of Humanities, 2021