Literatura académica sobre el tema "Status di rifugiato"

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Artículos de revistas sobre el tema "Status di rifugiato"

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Ricci de Amorim, André. "Il Rifugio Nell'unione Europea". Revista da Faculdade de Direito da Universidade Federal de Uberlândia 49, n.º 1 (7 de septiembre de 2021): 314–32. http://dx.doi.org/10.14393/rfadir-v49n1a2021-56229.

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Lo scopo di questo articolo è analizzare gli aspetti intrinseci più importanti in termini di riconoscimento dello status di rifugiato e in che modo le istituzioni europee, in particolare le Corti europee, interpretano tali elementi. Inizialmente, verranno presentati gli aspetti generali dello status di rifugiato come previsti nella Convenzione di Ginevra del 1951. In seguito, a partire dalla prospettiva dell'Unione Europea, verranno affrontati i seguenti aspetti: il principio di nonrefoulement, il divieto di sanzioni penali e la natura temporanea della concessione dello status di rifugiato. La metodologia utilizzata segue l'approccio dialettico giuridico, con l'aiuto di ricerche bibliografiche dottrinali, nonché giurisprudenziali e di strumenti giuridici relativi alla protezione dei rifugiati, che consentono una migliore percezione della realtà nell'Unione Europea.
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Gentile, Maria Lavinia. "Quale rifugio per i rifugiati?" RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 31 (octubre de 2010): 55–74. http://dx.doi.org/10.3280/pr2010-031005.

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Resumen
Lo strappo dalle proprie radici, i traumi subiti prima, durante e dopo il viaggio migratorio, il ritrovarsi con lo status di Rifugiato Politico, essere straniero in un nuovo Paese, non avere la possibilitŕ di un ritorno: cosa significa emigrare da un punto di vista psicologico? Significa abbandonare un involucro protettivo, sentir vacillare il senso d'identitŕ, non aver fiducia nelle relazioni. Quale rifugio, quale nuovo radicamento č possibile? Attraverso il caso clinico l'autrice illustrerŕ la propria esperienza come terapeuta; presenterŕ alcune difficoltŕ incontrate nel creare il setting ed un legame di fiducia con chi č stato frammentato dal dolore insormontabile della perdita.
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Marras, Stefano. "Falsi rifugiati? Pratiche di etichettamento di richiedenti asilo alla frontiera". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (marzo de 2010): 79–97. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003005.

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Resumen
Il presente articolo mira a definire, sul piano teorico, chi sia il "rifugiato" in termini propriamente sociologici da una prospettiva che affronta la questione nel solco della teoria dell'etichettamento (labelling), cosě come č stata tracciata da Zetter (1991; 2007). Sul piano empirico, vuole dimostrare, osservando il confronto tra richiedenti asilo e Polizia di frontiera nel particolare contesto di un aeroporto internazionale, l'importanza delle pratiche di definizione e riconoscimento dei richiedenti asilo nel determinarne l'identitŕ e l'agire sociale. Emergerŕ come la costruzione dell'etichetta associata al richiedente asilo si fondi in maniera diffusa sul pregiudizio diffuso tra gli agenti di polizia che si tratti di un "falso" rifugiato; di riflesso, quest'ultimo appare essere il prodotto immaginato dato dalla mescolanza sfumata e cangiante di paradigmi stereotipici. Concludendo, verranno indicate, a livello teorico, le conseguenze derivanti da tale processo di etichettamento, notando come esso informi le pratiche di progettazione ed implementazione di politiche d'asilo, dall'accesso al territorio (sempre piů limitato), al riconoscimento dello status legale (con la crescente negazione dello statuto di rifugiato sostituito da forme di protezione a carattere umanitario) e alla distribuzione delle risorse (sempre piů demandata a reti caritative non statali).
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Schiavone, Gianfranco. "Il diritto d'asilo in Italia dopo il recepimento nell'ordinamento delle normative comunitarie. Uno sguardo d'insieme tra il de iure e il de facto". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (marzo de 2010): 57–78. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003004.

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L'articolo si concentra nell'analisi del diritto d'asilo in Italia dopo il recepimento nell'ordinamento di importanti direttive europee in materia, e in particolare della Direttiva recante norme minime sull'attribuzione della qualifica di rifugiato e di protezione sussidiaria, della Direttiva recante norme minime sulle procedure applicate ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato e della Direttiva recante norme minime per l'accoglienza dei richiedenti asilo. Si presentano e analizzano gli aspetti piů significativi, o perché hanno introdotto i maggiori cambiamenti o perché, diversamente, troppo poco hanno inciso sugli "antichi mali" della situazione italiana in materia di asilo. L'articolo si sofferma in particolare sulla definizione di persecuzione, sulle diverse forme di protezione internazionale, sul principio di non respingimento, sulle diverse tipologie di accoglienza e infine sulla composizione delle Commissioni responsabili dell'esame delle domande di asilo.
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Marchetti, Chiara. "Assistiti o segregati? I grandi centri per richiedenti asilo in Italia". SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), n.º 41 (septiembre de 2011): 57–72. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041005.

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Resumen
Secondo il Ministero dell'Interno, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si č sottratto al controllo di frontiera, per consentire l'identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato. I CARA ospitano richiedenti asilo, persone in fuga da guerre e persecuzioni, che hanno spesso il primo confronto con lo Stato italiano a cui chiedono protezione attraverso queste strutture dalle enormi dimensioni, collocate per lo piů in zone isolate e lontane dai centri cittadini, all'interno di ex caserme o di aeroporti militari dismessi, per un tempo che supera quasi regolarmente i ventitrentacinque giorni previsti dalla legge. Come si concilia l'esigenza di dare pronta accoglienza a un alto numero di persone con la richiesta di protezione e di accoglienza qualificata dovuta a ogni essere umano e ancor piů a potenziali rifugiati con alta incidenza di casi vulnerabili? Qual č il rapporto fra assistenza e segregazione, efficienza e tutela, principi economici e di diritto, sicurezzarifugiati e sicurezzarifugiati?
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Benvenuti, Marco. "Andata e ritorno per il diritto di asilo costituzionale". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 2 (julio de 2010): 36–58. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002003.

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Resumen
Sommario: Prologo1. La "svolta storica nella lotta all'immigrazione clandestina", ovvero della crisi del c.d. "sistema asilo" alla luce della recente pratica dei respingimenti in mare2. L'"identità di natura giuridica del diritto alla protezione umanitaria, del diritto allo status di rifugiato e del diritto costituzionale di asilo", ovvero della funzione emulativa del diritto di asilo costituzionale3. "La presenza del richiedente il diritto di asilo nel territorio dello Stato non č condizione necessaria per il conseguimento del diritto stesso", ovvero della funzione effettiva del diritto di asilo costituzionale
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Lenzerini, Federico. "Status di rifugiato, protezione umanitaria e prove atipiche. Un'interessante sentenza della Corte d'appello di Bari". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 3 (febrero de 2013): 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/diri2012-003007.

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Schuster, Liza. "Dublino II ed Eurodac: esame delle conseguenze (in)attese". MONDI MIGRANTI, n.º 3 (marzo de 2010): 37–56. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003003.

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Resumen
Anche se il numero di richiedenti asilo in Europa sta calando, le politiche di asilo della maggior parte degli Stati membri dell'Unione continuano ad essere condizionate dalla paura di un ipotetico aumento. Di conseguenza, gli Stati membri si rifiutano di affrontare la questione del numero crescente di persone intrappolate tra Eurodac e Dublino II. Tra questi, le migliaia di persone che transitano attraverso la Grecia e la Spagna, dove in teoria dovrebbero presentare domanda di asilo, ma dove in realtŕ hanno scarse possibilitŕ di presentare la richiesta, quasi nessuna chance che la stessa venga esaminata in modo adeguato e ancor meno che lo status di rifugiato venga loro concesso. Questo articolo affronta due questioni. Si argomenterŕ che la preoccupazione degli Stati membri consiste di fatto nel ridurre al minimo il numero delle persone in grado di richiedere asilo, piuttosto che nell'assicurare l'accesso a questo status a tutti coloro che potrebbero averne i requisiti; in altre parole, la retorica dell'abuso č uno stratagemma per evitare la responsabilitŕ di garantire protezione alle persone che ne hanno bisogno. In secondo luogo, si sosterrŕ che l'assunzione sottesa a questi diversi provvedimenti, ovvero che non si ha il diritto di scegliere dove presentare la domanda, dŕ evidenza del fallimento nel riconoscere i richiedenti asilo come esseri umani autonomi (o esseri umani tout court) e del motivo per cui queste politiche non funzionano nemmeno dal punti di vista degli Stati.
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De Gregorio, Orlando y Elena Giacomelli. "Dentro, fuori e contro le involuzioni delle politiche sull'immigrazione: riflessioni dalle esperienze di microaccoglienza diffusa di richiedenti asilo in Valsugana e Valle di Susa". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (julio de 2022): 165–87. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-002008.

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Resumen
Quest'articolo verte sulle esperienze di accoglienza diffusa di richiedenti asilo rea-lizzate nei comuni montani della Valsugana in Trentino e in alta Valle di Susa in Piemonte. Si tratta di progetti nati in seno all'accoglienza straordinaria, ma che hanno assunto le forme dell'accoglienza diffusa e integrata, come altri progetti realizzati in diversi altri territori del paese. Cosa sono state queste esperienze? Usiamo il passato perché nel momento in cui scriviamo, queste esperienze sono state smantellate o in via di smantellamento per gli effetti delle politiche salvinia-ne. Cosa ha significato, in termini di governance e processo d'implementazione, fare accoglienza diffusa in piccoli comuni montani di persone che sono o erano nell'attesa di ottenere lo status di rifugiato (o altra forma di protezione)? Come si sono collocate e si possono collocare queste esperienze rispetto alle politiche na-zionali sull'immigrazione da tempo caratterizzate dal paradigma dell'emergenza, dalla frammentarietà, e dall'incoerenza? Attraverso due progetti di ricerca qualita-tiva, l'articolo guarda all'interno di questi processi di implementazione, concen-trandosi su come le dimensioni spaziali e temporali siano state lentamente "riem-pite" dal lavoro costante di comunità locali, migranti e operatori sociali, in un mo-do che sfuma le distinzioni politiche e sociologiche di accoglienza e integrazione. Lo scopo principale è quindi quello di riflettere sull'interconnessione tra il meso (il livello locale), il micro (l'interazione quotidiana tra richiedenti asilo-operatori sociali-comunità locali) e il macro (le politiche nazionali).
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Acierno, Maria. "Il riconoscimento dello status di rifugiato politico: il procedimento e l'onere della prova al vaglio delle Sezioni unite della Cassazione". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 1 (marzo de 2009): 79–86. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-001006.

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Tesis sobre el tema "Status di rifugiato"

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Tesoriero, Pietro <1985&gt. "L'esclusione dallo status di rifugiato per atti di terrorismo. Prospettive comparate". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9185/1/TESORIERO_Pietro_Tesi.pdf.

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Resumen
Il presente lavoro di ricerca si inserisce nel contesto più generale di interesse per lo studio del bilanciamento tra il diritto d’asilo e la tutela della sicurezza nazionale. L’elaborato si concentra sulla clausola d’esclusione dallo status di rifugiato in ragione di atti di terrorismo, e utilizza la comparazione tra casi prototipici come metodologia di lavoro. Dopo aver inquadrato l’esclusione ex art. 1 (F) della Convenzione di Ginevra del 1951, la tesi volge lo sguardo a come si è evoluta la relazione tra terrorismo e diritto d’asilo. Vengono analizzate la legislazione e le prassi di Unione Europea e Stati Uniti come casi prototipici di due approcci differenti. Ciononostante nel corso dell’analisi si colgono trend convergenti nell’utilizzo della clausola di esclusione, ed un progressivo avvicinamento delle interpretazioni. In particolare, l’ipotesi avanzata dallo studio è che per tutelare la sicurezza nazionale dal fenomeno terroristico, soprattutto dai tratti contemporanei di questi crimini, venga impropriamente utilizzata anche la clausola di esclusione dallo status di rifugiato, che ha invece il fine di distinguere tra perseguitati e persecutori e fornire protezione solo ai meritevoli.
The research examines the interplay between refugee law refugees and the protection of national security from terrorists. The thesis focuses on exclusion from refugee status in reason of terrorism and uses the comparison of prototypical cases as research methodology. At the outset article 1 (F) of the 1951 Geneva Convention is analysed, while then the interconnection between terrorism and asylum law is explored. EU and US legislation and practices are used to compare two different prototypical approaches. Converging trends in the interpretation of the exclusion clauses are noticed and duly underlined. The research suggests that to protect national security from any terrorist risk, with due regard to contemporary terrorism, exclusion from refugee status is wrongly used, as article 1 (F) of the Geneva Convention serves the different purpose of distinguishing between victims and persecutors and granting protection only to those in need.
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Scarano, Vincenzo Maria. "Lo status di rifugiato. Strumenti di tutela e procedure di accoglienza nel diritto interno, internazionale e dell'Unione Europea". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2013. http://hdl.handle.net/11695/66435.

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Resumen
CAPITOLO I – Il regime giuridico internazionale in materia di trattamento degli stranieri. Il capitolo si pone l'obiettivo di analizzare la disciplina internazionale di carattere generale in materia di trattamento degli stranieri, ponendo l'attenzione sulla nozione di straniero sullo standard di trattamento nazionale ed internazionale garantito e sulle norme internazionali vigenti. Inoltre, particolare attenzione viene rivolta agli istituti dell'ammissione e dell'espulsione dello straniero, intesi come strumento di controllo e di tutela da parte dello Stato. CAPITOLO II – Status di rifugiato e asilo nel diritto internazionale. Il secondo capitolo concentra la sua attenzione, e ne avvia l'analisi nel dettaglio, su una particolare figura di straniero: il rifugiato. Pertanto, viene analizzato lo status di rifugiato sia su un piano definitorio e nozionistico, sia sul piano degli istituti ad esso sotteso concentrando comunque l'analisi sul diritto di asilo e sul principio del non refoulement. CAPITOLO III – Strumenti di tutela nel diritto internazionale. Il capitolo III è la diretta conseguenza del precedente, in quanto, dopo aver fornito il quadro nozionistico relativo allo status di rifugiato, l'elaborato si pone l'obiettivo di studiare nel dettaglio tutti gli strumenti messi a disposizione dalla comunità internazionale per fronteggiare la problematica legata all'argomento. Infatti, si pone l'attenzione non solo sulle principali convenzioni in materia di rifugiati (prima fra tutte la Convenzione di Ginevra del 1951), ma anche sulle attività delle organizzazioni internazionali governative e non che operano specificatamente a tutela ed assistenza dei rifugiato. Infine, vengono trattate altre due forme di tutela quali la protezione temporanea ed il rimpatrio volontario.
CHAPTER I - The international legal regime for the treatment of foreigners. The chapter aims to analyze the international framework of a general nature concerning the treatment of aliens, focusing on the notion of the foreign national and international standards of treatment guaranteed and international standards. In addition, special attention is paid to the institutions of the admission and expulsion of foreigners, intended as a means of control and protection by the State. CHAPTER II - Status of refugee and asylum in international law. The second chapter focuses his attention, and starts the analysis in detail, of a particular kind of stranger, the refugee. Therefore, it is analyzed the status of refugee is on a definitional and factual knowledge, both in terms of its underlying institutions, however, the analysis focused on the right to asylum and the principle of non-refoulement. CHAPTER III - Instruments of protection in international law. Chapter III is a direct consequence of the previous one, because, after having provided the framework notional Relating to the Status of Refugees, the elaborate aims to study in detail all the tools made available by the international community to tackle the problem related to the topic. In fact, it focuses not only on the main conventions on refugees (most notably the Geneva Convention of 1951), but also on the activities of international organizations, governmental and non-operating specifically for the protection and assistance of refugees. Finally, on discusses two other forms of protection such as temporary protection and voluntary repatriation.
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Gigliotti, Valentina. "Appartenenza ad un particolare gruppo sociale ai sensi della Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato: studio comparato sugli sviluppi giurisprudenziali". Thesis, 2019. http://hdl.handle.net/10955/1749.

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Resumen
Dottorato di ricerca in Politica, cultura e sviluppo, XXIX ciclo
L'analisi sviluppata nella tesi dottorale ha a oggetto lo studio del concetto di particolare gruppo sociale (di seguito PGS) ai sensi della Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato del 1951 (d'ora in poi CG); la nascita e l'evoluzione nella giurisprudenza dei due approcci determinanti, delle caratteristiche protette e della percezione sociale; la loro convergenza verso un più inclusivo approccio, delle caratteristiche comuni e della percezione sociale e, infine, l'applicazione degli stessi a fattispecie concrete. Partendo dalla definizione di rifugiato contenuta nell'articolo 1A (2) della CG e dai cinque motivi indicati al suo interno, (razza, religione, nazionalità, opinioni politiche e appartenenza a un PGS), il cui nesso di causa con la persecuzione subita o temuta dal richiedente può determinare, in assenza di protezione effettiva da parte delle autorità statali, il riconoscimento dello status di rifugiato, il lavoro di tesi si concentra sul motivo che più di tutti si presta a un'interpretazione evolutiva, aperta e condizionata dai mutamenti dei tempi e dei contesti, vale a dire l'appartenenza a un PGS. Lo studio analizza l'interpretazione che del concetto di PGS compie lo United Nations High Commissione for Refugees (d'ora in avanti UNHCR) all'interno delle sue Linee guida e la differenza tra la definizione resa dall'UNHCR, che mira a un'applicazione alternativa dei due approcci dominanti, e quella contenuta all'interno della Direttiva Qualifiche dell'Unione europea, che vincola, salvo l'applicazione di misure più favorevoli, gli Stati membri alla soddisfazione congiunta di entrambi gli approcci. Il lavoro di tesi analizza l'approccio delle caratteristiche protette e della percezione sociale, vagliando gli elementi essenziali necessari affinché un gruppo di persone possa essere considerato un PGS ai sensi della CG. 2 Osserva, attraverso il sostegno delle norme di diritto internazionale, dell'Unione europea e nazionali, delle Linee guida dell'UNHCR e della giurisprudenza delle principali corti nazionali e della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (d'ora in avanti CGUE), se la scelta di un approccio piuttosto che dell'altro possa comportare una garanzia più o meno ampia di riconoscimento della protezione internazionale o, diversamente, determinare il rigetto dell'istanza di protezione presentata da un richiedente asilo. Evidenzia che l'approccio delle caratteristiche protette, in cui a rilevare è la presenza di una caratteristica innata, immutabile o fondamentale per la dignità di chi la possiede, ha, nel corso degli anni, favorito il riconoscimento della protezione alle vittime di gravi violazioni di diritti umani e che la sua adozione permette il riconoscimento della protezione a componenti di gruppi non composti da membri affiliati gli uni agli altri, ma accomunati da una caratteristica tale da non consentire a colui che la possiede di rinunciarvi. Rileva altresì che secondo l’approccio della percezione sociale, invece, la caratteristica che accomuna i membri del gruppo, non solo deve essere condivisa, ma deve, al contempo, rendere il gruppo riconoscibile dall’esterno e che mediante il suo utilizzo, alcuni gruppi, socialmente percepiti come tali, ma i cui membri non sono accomunati da una caratteristica protetta, riuscirebbero, previa soddisfazione degli altri elementi contenuti nell’articolo 1A (2) della CG, a ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato. Al termine di detta analisi giunge alla conclusione che, sebbene l'adozione di un approccio, piuttosto che di un altro, porti generalmente alla medesima decisione, a volte la scelta operata, è determinante, e può condurre ad un riconoscimento o, viceversa, ad un rigetto dell'istanza di protezione internazionale presentata dal richiedente e conseguentemente ad una contrazione dei diritti dei richiedenti asilo. In conclusione analizza alcuni casi studio, frutto del lavoro svolto sul campo nel corso degli anni di dottorato, a corroborazione delle tesi che si sono volute dimostrare nell’analisi condotta ed evidenzia che l'utilizzo in maniera alternativa dell'uno o dell'altro approccio, a seconda della fattispecie concreta, rappresenta la scelta che, più di tutte, tutela coloro che necessitano di protezione internazionale ed anche che l'approccio cumulativo dovrebbe essere abbandonato in favore di una totale applicazione di quello alternativo.
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Xhanari, Elton. "L’asilo costituzionale. Portata e limiti di un diritto fondamentale fra Italia, Spagna e Unione Europea". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/939421.

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Resumen
La presente tesi esamina la genesi e l’evoluzione del diritto d’asilo e intende offrire una descrizione della sua portata e dei suoi limiti all’interno dell’ordinamento internazionale, europeo, italiano e spagnolo. La ricerca parte da una ricostruzione storica dell’istituto al fine di sottolineare il passaggio da una concezione strettamente religiosa dell’asilo ad una politica, nonché la successiva emersione dell’istituto del rifugio e l’affermazione del principio di non respingimento. Una volta conclusa l’analisi storica del diritto d’asilo, il lavoro si focalizza sulla progressiva evoluzione di quest’ultimo nello spazio giuridico europeo, con particolare attenzione alla Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e al diritto primario e derivato dell’Unione Europea. Viene analizzato, infine, l’ordinamento interno italiano e spagnolo e viene dedicato uno specifico approfondimento alle posizioni emerse durante il dibattito costituente. Tale scelta è stata consigliata dall'ampiezza degli argomenti, dal fervore e dalla solennità della discussione, segno che i legislatori costituzionali dell’epoca avevano ben presente il fatto di trovarsi innanzi a uno degli istituti che avrebbero potuto risultare determinanti per la concezione dei rispettivi assetti costituzionali. Nel percorso argomentativo della dissertazione, emergono due principali questioni: la prima riguarda l’affermazione graduale del principio di non respingimento come diritto umano fondamentale e la seconda è relativa alla tendenza del diritto costituzionale d’asilo a diluirsi in un istituto simile ma non esattamente sovrapponibile, ossia lo status di rifugiato.
This dissertation examines the genesis and the evolution of the right of asylum and aims to offer a description of its extent and its limits within the international, European , Italian and Spanish legal system. The investigative path starts from an historical reconstruction of the institute in order to illustrate the passage from a strictly religious concept of asylum to a political one succeeded by the emersion of the refuge institute and the affirmation of the non refoulement principle. Once concluded the historical examination of the right of asylum, the research focuses on its progressive evolution in the European legal space and particular attention is drawn to the European Convention on Human Rights and to the course of integration into the European Union. Finally, the domestic laws of Italy and Spain are appraised with special consideration of the positions expressed during the constituent debate. Such decision was recommended by the intensity of the topics, from the fervor and solemnity of the discussion, a sign that the constitutional legislators were well aware to be dealing with one of the institutions that could be decisive in the very design of their respective constitutional arrangements. Two main issues emerged from the research. The first question regards the gradual affirmation of the non refoulement principle as a fundamental human right. The second one relates to the tendency of the constitutional right of asylum to thin out within a legal institution that is similar but not exactly comparable such as the refugee status.
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Libros sobre el tema "Status di rifugiato"

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Rita, Saulle Maria, ed. La Convenzione di ginevra sullo status dei rifugiati. Roma: La sapienza, 2002.

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Rifugiati: Vent'anni di storia del diritto d'asilo in Italia. Roma: Donzelli, 2010.

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Benedetti, Ezio. Il diritto di asilo e la protezione dei rifugiati nell'ordinamento comunitario dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Padova: CEDAM, 2010.

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Lima, Bruno. I diritti umani oggi: Asilo e rifugio a confronto : linee per una interpretazione di identità sostanziale nell'ordinamento internazionale e italiano. Napoli: Controcorrente, 2000.

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Capítulos de libros sobre el tema "Status di rifugiato"

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Acocella, Ivana. "L’eterno confine. L’evoluzione della politica italiana in materia di protezione internazionale e accoglienza sul territorio a seguito della «crisi dei rifugiati» del 2015". En Migrazioni in Italia: oltre la sfida, 85–111. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-965-2.06.

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The purpose of the article is to investigate the progressive evolution of the Italian policy on international protection and reception system. Following the «refugee crisis» of 2015, various strategies have been tested to «reconfigure» the border and control human mobility, confusing and overlapping the inviolable obligation to protect the right of asylum with security measures aimed at safeguarding public order. The «new mobility control regime» has extended beyond the borders of national states in terms of containment and filtration devices for arriving migrants in search of protection (such as the hotspot approach and border control externalization processes).
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Informes sobre el tema "Status di rifugiato"

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Vallerani, Sara, Elizabeth Storer y Costanza Torre. Considerazioni chiave: equità e partecipazione nella promozione della vaccinazione per il covid-19 tra le persone razzializzate e senza documenti. SSHAP, mayo de 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.025.

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Resumen
Questo documento espone alcune considerazioni a proposito della promozione dei vaccini per il SARS-CoV-2 e delle strategie per garantirne un’equa distribuzione tra gli immigrati senza documenti residenti in Italia e, in particolare, a Roma. Quanto emerge dal caso italiano può essere in parte applicabile ad altri contesti in cui la somministrazione del vaccino è stata legata al dispositivo del “passaporto vaccinale”, ovvero il certificato COVID digitale dell'UE, in Italia Green Pass. Nell’organizzazione della campagna vaccinale alcune categorie sociali sono state identificate come “difficili da raggiungere” (hard to reach) e per cui è necessario immaginare interventi specifici.1 In questo testo si sceglie di parlare di persone razzializzate e illegalizzate poiché senza documenti per riferirsi a persone immigrate che non hanno cittadinanza, permesso di soggiorno e status di rifugiato. Questo documento esplora il contesto quotidiano delle vite delle persone illegalizzate e come l’esperienza della pandemia di COVID-19 abbia esacerbato le difficoltà che queste persone incontrano, 23 mettendo in luce il collegamento tra le vulnerabilità, consolidate ed emergenti, con la percezione dei vaccini. Si suggerisce come l’orientamento e la percezione dei vaccini si inseriscano all’interno dei contesti di vita delle persone, in cui molto spesso la priorità è data al sostentamento economico. In molti casi, l’accettazione della vaccinazione è motivata dalla necessità di continuare ad avere un lavoro retribuito piuttosto che a una preoccupazione connessa alla salute o a una fiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie. Il seguente documento si pone l’obiettivo di esaminare come i vaccini possano essere distribuiti in modo equo e capace di aumentare la fiducia e i processi di inclusione nella società post-pandemica. Il testo si basa principalmente sulla ricerca etnografica e le testimonianze raccolte attraverso interviste e osservazioni con persone razzializzate e illegalizzate nella città di Roma, insieme a rappresentanti della società civile e operatori socio-sanitari tra dicembre 2021 e gennaio 2022. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Sara Vallerani (Università di Roma Tre), Elizabeth Storer (LSE) e Costanza Torre (LSE). È stato revisionato da Santiago Ripoll (IDS, Università del Sussex), con ulteriori revisioni da parte di Paolo Ruspini (Università Roma Tre) ed Eloisa Franchi (Université Paris Saclay, Università di Pavia). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058). La ricerca si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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