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Tesis sobre el tema "SISTEMI RESIDENZIALI"

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Emmi, Giuseppe. "ANALISI TEORICA E SPERIMENTALE DI SISTEMI SOLARI PER LA CLIMATIZZAZIONE E LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA DI EDIFICI RESIDENZIALI". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427018.

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Resumen
The aim of this work is the analysis of the application of solar thermal systems for combining heating, cooling and hot water production. The most important topic of this work is therefore the use of renewable solar energy for the reduction of energy use in civil buildings. The use of solar radiation to produce electrical energy has not been investigated in this context. In particular, measurements of the effciency of solar thermal system installed in a residential dwelling in Treviso and results of solar cooling system simulations coupled with radiant systems are presented. The first part of the thesis presents the current status of the solar thermal market in Europe and in the World, and expected trends for the future. The first case study regards the energy efficiency of a residential building with solar thermal system for heating and domestic hot water production. Afterwords a dynamic model of the building and the system was developed in the software TRNSYS, in order to evaluate the performance of the system depending on with different parameters, such as collector area and tank volume. The second part of the thesis regards solar cooling systems equipped with absorption machines. This part starts with a short introduction of the absorption technology. Then, the results of a study for a patent prototype system are summed up. This system is a “Plug&Play” machine for residential and office buildings. In the frame of this study the design of each part of the system has been carried out by the use of dynamic models, by applying simulations to the proposed system, in a typical dwelling. This model describes the application of the proposed system both in a residetial building and in a office building. Different types of radiant system are used for checking the indoor comfort and for evaluating the best solution as terminal unit. The last part of this thesis is based on the previous study. At first the design of a thermal chamber for a company producing radiant ceilings was developed. This chamber will be used to measure the performance of cooling radiant systems and for didactic purposes. After that, a case study consisting in solar collectors, coupled with an absoption chiller applied to a radiant ceiling has been investigated. This case evaluates the energy provided for heating, cooling and domestic hot water production for a residential dwelling. The results of the simulations are presented for four different climatic zones.
Il presente lavoro verifica l’applicazione dell’energia solare termica ai fini della climatizzazione combinata alla produzione di acqua calda sanitaria nel settore civile al fine di ridurne i consumi energetici. In particolare è stata analizzata una serie di studi derivanti da misure in opera delle prestazioni di funzionamento di un impianto solare termico installato in un’abitazione residenziale nella provincia di Treviso e da simulazioni dinamiche del sistema edificio–impianto sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. L’obiettivo principale è verificare, o comunque prevedere, quali siano i margini di risparmio ottenibili dallo sfruttamento della tecnologia appositamente creata per l’utilizzo della radiazione solare solamente da punto di vista termico in sistemi attivi. In tale contesto infatti non verrà trattato l’aspetto relativo alla produzione elettrica fotovoltaica, che assieme ai sistemi solari termici ha avuto una grande diffusione soprattutto negli ultimi anni grazie ad incentivi di natura pubblica. Nella prima parte del lavoro si analizza quale sia lo stato attuale del mercato del solare termico nei vari Paesi europei e del mondo e quali siano le prospettive future, dal momento che l’energia solare diventerà parte integrante di tutti i sistemi energetici sia su piccola che su grande scala. Sulla base di queste considerazioni si riportano i risultati prestazionali di alcuni casi di studio. Un primo studio ha riguardato l’analisi di un sistema solare a servizio di un edificio residenziale. La prima parte dello studio ha riguardato il monitoraggio in opera per circa un anno di tutte le grandezze utili ai fini della valutazione energetica. Successivamente è stato sviluppato un modello di simulazione dinamica del sistema edificio–impianto mediante il codice di calcolo dinamico TRNSYS. La seconda parte del lavoro prosegue con la trattazione di sistemi solari dedicati al raffrescamento estivo, conosciuti anche come sistemi di solar cooling. A tal riguardo, dopo una breve descrizione delle macchine frigorifere ad assorbimento, si riporta lo studio effettuato in collaborazione con un’azienda per lo sviluppo di un prototipo di macchina solare di tipo “Plug&Play”, basata su un brevetto depositato, da utilizzarsi nell’edilizia sia residenziale che del settore terziario. In particolare sono stati affrontati problemi di natura tecnica legati ad alcune limitazioni che il prototipo ha presentato e sono stati dimensionati i componenti principali del sistema. Nonostante in questa prima fase il lavoro sia stato di natura progettuale, è stato richiesto l’ausilio di simulazioni dinamiche per poter effettuare alcuni dimensionamenti e scelte. L’ultima parte di questo progetto è dedicata alla creazione di un modello dinamico complessivo del sistema considerando utenze di tipo sia residenziale che terziario. Mediante tale modello sono state effettuate delle simulazioni accoppiando la macchina a diverse tipologie di sistemi radianti. La parte conclusiva ha riguardato un altro caso di studio sul solar cooling, differente da quello precedente; tale lavoro ha avuto come primo obiettivo lo studio di una camera termica da installare all’interno di un’azienda al fine di testare i sistemi radianti di propria produzione. Successivamente si sono effettuate delle simulazioni analizzando una tipologia di sistema radiante a soffitto accoppiato ad un sistema di solar cooling. A differenza del lavoro precedente, in questo caso sono stati valutati i fabbisogni energetici legati al riscaldamento, al raffrescamento e alla produzione di acqua calda sanitaria per quattro zone climatiche.
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Radighieri, Giacomo. "Isolamento termico e protezione dal fuoco negli edifici alti residenziali: un caso studio a Modena". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Resumen
L’efficientamento energetico degli edifici rappresenta la principale direzione verso cui muoversi nel campo della ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. L’aggiornamento degli edifici esistenti alle nuove tecnologie di isolamento e di generazione impone però un controllo da parte del progettista riguardo il tema della sicurezza antincendio. Con l’aggiunta di nuovi strati alle pareti esterne dell’edificio, in caso di incendio queste possono avere comportamento differente rispetto alle tradizionali murature o ai setti in calcestruzzo: se costituite da materiali infiammabili possono addirittura favorire il propagarsi delle fiamme, essere di ostacolo all’esodo degli occupanti o all’accesso delle squadre di soccorso. In particolare, per quanto riguarda gli edifici residenziali con altezza superiore ai dodici metri, costruzioni caratterizzate da un alto numero di occupanti ad elevato tempo di evacuazione, la presenza di isolamenti a cappotto termico o a facciata ventilata potrebbe alimentare l’incendio propagando le fiamme lungo le facciate e raggiungendo così più piani in poco tempo. Un esempio viene da quanto accaduto alla Torre dei Moro a Milano, dove nel 2020 un incendio innescatosi in uno degli appartamenti del palazzo si è diffuso in poco tempo lungo tutta la facciata. Si è voluto perciò approfondire la normativa vigente in materia di prevenzione incendi per le facciate di edifici residenziali alti ponendola a confronto con le regole tecniche verticali V.13 e V.14 del Codice di prevenzione incendi di prossima approvazione. Si è poi preso in considerazione un caso studio a Modena, un edificio alto di edilizia residenziale pubblica di proprietà di ACER Modena, portando una soluzione progettuale di efficientamento energetico nel rispetto della normativa antincendio vigente e di quella di prossima approvazione.
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Tagliente, Miriana. "Modellizzazione e ottimizzazione di sistemi energetici per il settore residenziale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
L’obbiettivo principale di questo lavoro è quello di valutare e confrontare le diverse soluzioni impiantistiche per il riscaldamento di un edificio abitativo, composto da sei piani, di cui ogni piano è strutturato da tre appartamenti, attraverso la realizzazione di un modello dinamico. Questo si basa inizialmente sulla simulazione del comportamento dell’edificio attuale tramite Energy Plus, utilizzato come confronto alla futura ristrutturazione dell’edificio, la quale prevederà una diminuzione del fabbisogno energetico, quindi un risparmio economico. La scelta degli impianti è stata determinata in base alla presenza di comfort negli ambienti e dall’utilizzo di minore energia ottenuta dal gas naturale. Si è partiti dall’analisi di una caldaia tradizionale, per poi passare ad una caldaia a condensazione, la quale migliora la sua efficienza al diminuire della temperatura dell’acqua di mandata ai terminali. Infine, si è scelta una pompa di calore sia singolarmente sia in coppia con la caldaia, utilizzando come terminali le pareti radianti. Inoltre, per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio si è scelto di abbinare i pannelli fotovoltaici alla pompa di calore, al fine di autoprodurre l’energia elettrica utile per l’intero edificio.
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Coletti, Dario. "progettazione strutturale di un fabbricato residenziale con sistema costruttivo isotex". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Resumen
La tesi di laurea riguarda lo studio dei principali caratteri della tipologia costruttiva dei blocchi cassero in legno cemento , iparticolare quelli prodotti dalla Isotex. Viene inoltre illustrato il progetto strutturale di una villetta residenziale che impiega questa tecnologia.
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Casagrande, Claudia <1969&gt. "I sistemi decorativi (pitture e pavimentazioni) dell'edilizia residenziale urbana nelle "Regiones X e XI"". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/10579/858.

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Suraci, Simone Vincenzo. "Valutazione delle emissioni di sistemi microcogenerativi ai carichi parziali per applicazioni nei settori terziario e residenziale". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Resumen
Nella presente Tesi è stato analizzato il concetto generale di cogenerazione e la normativa vigente in merito, si sono quindi definite le caratteristiche dei motori primi considerati (microturbine e motori a combustione interna) ed infine sono state avviate delle simulazioni di funzionamento di tali motori asserviti a carichi tipici di utenze residenziali e terziarie (ospedali, polisportive e uffici) e se ne è studiato l’impatto ambientale al variare del carico. In particolare, la discontinuità dei carichi elettrici e termici di tali utenze porta a delle inefficienze nel processo di combustione generando forti riduzioni nelle prestazioni del motore primo cogenerativo ed emissioni maggiori rispetto ai valori di targa. Come conseguenza della sostituzione della caldaia, le simulazioni sono attuate attraverso una logica elettrico-segue, secondo la quale il cogeneratore deve soddisfare con priorità il carico termico e produrre energia elettrica come prodotto secondario. Per eseguire le simulazioni è stato sviluppato un codice di calcolo in EXCEL® che permette di conoscere, inserendo alcuni input, l’andamento dei fattori di emissione di anidride carbonica, monossido di carbonio e ossidi di azoto al variare del carico percentuale dei motori, la risposta dei motori alla richiesta termica ed elettrica dell’utenza ed altre valutazioni ambientali. Dalle simulazioni si evince come la necessità di inseguimento del carico, molto variabile durante il giorno, porti il motore a lavorare ai carichi parziali con diversi valori di rendimento ed emissioni, comportando in alcuni casi, un superamento dei limiti di emissione.
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Bovina, Riccardo. "Vulnerabilità sismica di edifici in muratura: il caso studio di un edificio residenziale a Bologna". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21866/.

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Resumen
Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno del contesto della vulnerabilità sismica sugli edifici in muratura, analizzando in prima istanza l’ambito d’intervento sul patrimonio edilizio italiano e sviluppando un percorso di approfondimento attraverso lo studio del comportamento di un edificio residenziale costruito nei primi decenni del ‘900 a Bologna. Le analisi svolte hanno percorso una procedura di confronto iniziale tra il calcolo manuale e quello conseguito mediante l’utilizzo del software 3Muri, programma cardine nello studio sismico di edifici esistenti. Mediante l’applicazione di analisi non lineari, tramite le curve di Pushover, è stato possibile ottenere un quadro d’insieme relativo alle problematiche esistenti sul fabbricato e contestualmente sviluppare una proposta di miglioramento sismico, al fine di ridurre le carenze di rigidezza esistenti e migliorando la vulnerabilità globale dell’edificio. È stata inoltre svolta una verifica sismica ottenuta con il metodo manuale semplificato LV1, che ha fornito indici di sicurezza sismica confrontabili con quelli ottenuti con il software 3Muri.
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ANTONIOL, EMILIO. "Finis extra : il Sistema Finestra : energy rating e metodologie di intervento nella riqualificazione energetica degli edifici residenziali in zona climatica E". Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/11578/278670.

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Massari, Letizia. "Ottimizzazione delle prestazioni energetiche di un edificio residenziale tramite strumenti di monitoraggio e simulazioni in regime dinamico". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17657/.

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Resumen
Il presente lavoro di tesi si focalizza sull’analisi delle prestazioni energetiche di un edificio residenziale appartenente al complesso PEEP di Corticella. L’edificio è stato oggetto negli ultimi anni di interventi di riqualificazione energetica da parte della ESCO Geetit.srl del gruppo Termal di Bologna. La tesi ha come obiettivo ultimo la dimostrazione dei risultati ottenuti grazie agli interventi a cui è stato sottoposto e l’evoluzione dei consumi che potrebbero portare a ulteriori strategie e soluzioni migliorativi. L’argomento viene introdotto attraverso una panoramica riguardante gli interventi di efficientamento applicabili su edifici residenziali in accordo con le norme vigenti. Si descrivono in seguito gli interventi di riqualificazione energetica a cui è stato sottoposto lo stabile negli ultimi anni prendendo in esame i consumi storici e attuali in modo tale da pesare i miglioramenti ottenuti nella condizione post interventi. Si è proceduto con un’analisi comportamentale, tramite stumenti di monitoraggio e questionari agli utenti. Infine si è valutata la prestazione energetica dell’edificio tramite modellazione in regime dinamico con il software Design Builder, sia nel caso di edificio non coibentato sia nello stato attuale (coibentato), così da poter proporre ulteriori soluzioni migliorative.
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Campana, Sirielle. "Investire sul risparmio: intervento di rigenerazione di edilizia residenziale pubblica nel Comparto Sidoli a Parma". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18219/.

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Resumen
Questa tesi intende esplorare il tema della riqualificazione di un immobile di edilizia residenziale pubblica, attraverso l’adeguamento dell’involucro e degli impianti a quanto stabilito dalle normative energetiche ed utilizzando il risparmio ottenuto per l’ampliamento ed il miglioramento dell’offerta abitativa dello stesso. Oggetto dello studio è il Comparto Sidoli, quartiere di edilizia economica popolare sorto negli anni ‘80 del Novecento in una zona di espansione a sud-est della città di Parma. A seguito dell’individuazione degli edifici che generano il maggior impatto sul luogo, il lavoro si è concentrato sulla riqualificazione funzionale ed energetica di un fabbricato di edilizia residenziale pubblica presente nel comparto. Riflessioni di carattere economico e sociale hanno quindi portato alla definizione di scenari di intervento che rendessero possibile l’adeguamento morfologico e prestazionale degli spazi in un’ottica di risparmio di risorse a vantaggio degli investitori ma anche degli utenti finali. L’intervento proposto permette un risparmio del 90% sul fabbisogno energetico iniziale, raggiungendo un indice di prestazione energetica globale di 27,65 kWh/m2anno a fronte dei 125 kWh/m2anno iniziali e facendo passare l’edificio da classe energetica E ad A4. I costi di approvvigionamento dell’energia si riducono di oltre l’80% e l’introduzione di sistemi di ombreggiamento e di impianto solare termico, insieme all’adeguamento dell’involucro edilizio ai valori normati, permettono l’accesso a incentivi nazionali: la somma di risparmi ed agevolazioni fiscali abbassano il costo dell’investimento iniziale, permettendo un ritorno economico in 8 anni. La riorganizzazione degli ambienti interni permette inoltre di risparmiare 1 000 €/m2 su interventi di nuova costruzione volti a offrire la stessa superficie di alloggi aggiunta tramite riorganizzazione interna del fabbricato esistente.
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Cangini, Francesco. "Valutazione della sostenibilità economico-ambientale della sopraelevazione di un edificio residenziale tramite l'applicazione dei metodi LCA e LCC". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Resumen
L’elaborato si pone l’obiettivo di analizzare, sia sul piano economico che su quello ambientale, un intervento di manutenzione straordinario che ha previsto l’ampiamento e la sopraelevazione di un fabbricato esistente, sull’intero ciclo di vita della nuova struttura. Dapprima sono state presentate le due metodologie utilizzate, rispettivamente il Life Cycle Assessment per la valutazione ambientale e il Life Cycle Cost per la valutazione economica, esaminando le tecniche in maniera teorica, dall’evoluzione storica alle normative odierne. Dopodiché è stato esposto il caso di studio, presentando tre differenti metodologie costruttive ipotizzate per l’intervento: la prima stratigrafia è stata ipotizzata in blocchi di laterizio portante e isolamento in polistirene espanso, la seconda alternativa consiste in una struttura a telaio in calcestruzzo armato con blocchi di laterizio con funzione di tamponamento e isolante in polistirene espanso mentre l’ultima stratigrafia prevede una struttura portante in legno XLAM con isolante in lana di legno. Al fine di poter computare al meglio le prestazioni economiche ed ambientali delle tre differenti strutture è stato effettuato anche un calcolo dei consumi e delle prestazioni in fase di utilizzo delle metodologie costruttive con l’ausilio di un software di certificazione energetica. Il comportamento dell’intera vita utile delle tre stratigrafie è stato infine analizzato e confrontato utilizzando la tecnica LCA per valutare le performance energetiche, gli impatti ambientali e le emissioni inquinanti, e tramite la metodologia LCC per analizzare prestazioni economiche.
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BOTTICELLI, MARTINA. "Analisi e sviluppo di metodologie di diagnosi, telecontrollo e gestione energetica di Smart Building Networks, in ambito residenziale e terziario". Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2021. http://hdl.handle.net/11566/291954.

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Resumen
Il Dottorato svolto è di tipo applicativo sperimentale e nasce dall’esigenza di risolvere problemi reali. In linea con il Strategy Energy Technology Plan, il coinvolgimento dell’utente nelle politiche energetiche è diventata la prima priorità. Questo lavoro si inerisce nelle attività svolte congiuntamente da ENEA, l’Università Politecnica Delle Marche e l’azienda Apio. Le attività del mio dottorato, hanno riguardato principalmente due ambiti applicativi: “Smart Buildings” e “Smart Homes Network”. Dopo uno studio preliminare dello stato dell’arte, si procederà alla configurazione, implementazione, gestione e controllo di un dimostrativo sperimentale di una rete di Smart Homes in un quartiere di Roma. All'utente e alla comunità verranno forniti una serie di feedback costruttivi. L’obiettivo sarà quello di incentivare la consapevolezza energetica e trasformare ogni utente da semplice consumatore in un attore attivo nel mercato dell'energia. L’analisi dei dati di tali edifici residenziali pilota, evidenzierà una media di -8% dei consumi elettrici ottenuti. Al fine di incentivare il risparmio energetico, migliorare l’accettabilità del sistema e la qualità della vita degli utenti finali, si introdurranno una serie di servizi aggiuntivi, in particolare in ambito Assisted Living per la misurazione dei parametri vitali e la condivisione direttamente con l’esterno tramite lo sviluppo di un’interfaccia adattiva; in ambito sicurezza domestica, gestendo situazioni di potenziale rischio; ed infine, introduzione dei comandi vocali. Sarà poi condotto uno studio e progettazione di sevizi sulla flessibilità elettrica dell'utente per modellare la propria richiesta di energia in base alla domanda del mercato elettrico. Sarà effettuato uno studio di Diagnostica Low Level per il riconoscimento di malfunzionamenti. Sarà implementato anche l’interfacciamento con una “Smart City Platform” di livello superiore, definendo anche i casi d’uso per gli scambi di dati per l’interoperabilità. Sarà, inoltre sviluppata una proposta brevettuale su un Idro Smart meter che si prefiggerà vari obiettivi innovativi,trai quali quello di disaggregare sia i consumi idrici che quelli delle altre utenze. Infine, sarà condotto uno studio e implementazione di prediction sulla domanda elettrica al fine di prevedere la domanda elettrica trioraria delle abitazioni, partendo da dati reali di energia generale trioraria. I migliori risultati si otterranno utilizzando reti di deep learning con memoria a lungo termine LSTM. In ambito “Smart Buildings”,si lavorerà dapprima su un edificio terziario reale simulato, studiando scenari futuri di demand/response. In particolare sarà studiata l’ottimizzazione della climatizzazione dell’edificio, riscontrando un risparmio medio “teorico” di 16% rispetto al caso di riferimento. Successivamente, lo stesso edificio simulato, sarà equipaggiato con vari sensori sia a livello di quadro che di singola stanza, che renderanno possibile l’introduzione di regole di controllo. Si proseguirà con la definizione di una procedura di Fault Detection per verificare la corretta implementazione dei comandi sequenziali impartiti dal sistema di controllo. Saranno esaminati i casi più innovativi in ambito Blockchain e DLT (Distributed Ledger Technologies), riassunti da una swot analysis. Inoltre, sarà realizzato un “Proof of Concept” basato su tecnologia Blockchain per la certificazione della flessibilità energetica degli utenti elettrici. Sarà inoltre sviluppata un’interfaccia interattiva per controllare real time, tramite la visualizzazione su planimetria, i dispositivi installati nell’edificio. Si implementerà inoltre l’interfacciamento tra il sistema FV e il sistema di gestione dello smart building. Infine sarà realizzata un’applicazione di smart Windows nell’edificio F40,ottenendo livelli termici complessivi circa 2°C inferiori. 
The doctorate carried out is of an experimental application type and arises from the need to solve real problems. In line with the Strategy Energy Technology Plan, user involvement in energy policies has become the first priority. This work is inherent in the activities carried out jointly by ENEA, the Polytechnic University of Marche and the Apio company. My PhD activities mainly concerned two application areas: “Smart Buildings” and “Smart Homes Network”. After a preliminary study of the state of the art, we will proceed with the configuration, implementation, management and control of an experimental demonstration of a network of Smart Homes in a neighborhood of Rome. Constructive feedback will be provided to the user and community. The goal will be to encourage energy awareness and transform every user from a simple consumer into an active player in the energy market. The analysis of the data of these pilot residential buildings will show an average of -8% of the electricity consumption obtained. In order to incentivize energy saving, improve the acceptability of the system and the quality of life of end users, a series of additional services will be introduced, in particular in the Assisted Living area for the measurement of vital parameters and the sharing directly with the external by developing an adaptive interface; in the field of home security, managing situations of potential risk; and finally, introduction of voice commands. A study and design of services will then be conducted on the electrical flexibility of the user to model their energy demand based on the demand of the electricity market. A Low Level Diagnostic study will be carried out for the recognition of malfunctions. Interfacing with a higher level "Smart City Platform" will also be implemented, also defining use cases for data exchanges for interoperability. A patent proposal will also be developed on a Hydro Smart meter that will set various innovative objectives, including that of disaggregating both water consumption and that of other users. Finally, a study and implementation of prediction on electricity demand will be carried out in order to predict the three-hour electricity demand of homes, starting from real three-hour general energy data. The best results will be obtained using deep learning networks with LSTM long-term memory. In the field of “Smart Buildings”, we will first work on a simulated real tertiary building, studying future demand / response scenarios. In particular, the optimization of building air conditioning will be studied, finding an average "theoretical" saving of 16% compared to the reference case. Subsequently, the same simulated building will be equipped with various sensors both at the switchboard and single room level, which will make it possible to introduce control rules. We will continue with the definition of a Fault Detection procedure to verify the correct implementation of the sequential commands given by the control system. The most innovative cases in Blockchain and DLT (Distributed Ledger Technologies) will be examined, summarized by a swot analysis. Furthermore, a “Proof of Concept” based on Blockchain technology will be created to certify the energy flexibility of electricity users. An interactive interface will also be developed to control the devices installed in the building in real time, through the visualization on the floor plan. The interface between the PV system and the smart building management system will also be implemented. Finally, a smart Windows application will be implemented in the F40 building, obtaining overall thermal levels about 2 ° C lower. 
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FOIS, SARA. "Sistemi di appropriazione e approcci alla riqualificazione delle megastrutture per l'edilizia residenziale pubblica negli anni 60-70. Il caso del quartiere Sant’Elia a Cagliari". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266548.

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Resumen
This research investigates the issue of megastructures for public housing built in Italy in the 1960s and 1970s, after the enactment of the law n. 167/1962 “Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per l’edilizia economica e popolare”. Based on urban theories elaborated in that period and based on the proposition that large-scale housing schemes can create new parts of the city, these estates have attracted strongly negative criticism. In reality they created mono-functional places where urban and social degradation became quite evident. The question of demolition/reconstruction has been discussed several times but today is an option considered not sustainable. The megastructures for public housing are urban utopias not completed because they were built without public services that would have created a high quality of life. As a consequence of the "unfinished", and because of the large scale of the space and the architectural language, they went through a gradual transformation from “conceived space” to “living space” thanks to the inhabitants that tried to satisfy their needs and desires. The study starts from the assumption that the relation between the original design proposal and the “practices of appropriation” can generate inputs for a redevelopment that considers what is already in place. The main objective is to propose a methodology for the analysis of the current condition that considers the relationship between space and inhabitant. After having analysed similar approaches and having investigated the concept of appropriation and the contemporary strategies for the redevelopment of two case studies (the city-building Corviale in Rome and the neighborhood-city Toulouse-Le Mirail), the research proposes a methodology applied to the Sant'Elia housing estate in Cagliari (Sardinia). The Sant’Elia housing estate, result of the urban experiments of the 1960s and 1970s, has always lived a state of urban blight, social decay, and a condition of "otherness" than the rest of the city. In response to this condition many redevelopment projects have been proposed. Several proposals remained on paper, so they have caused a sense of abandonment in the inhabitants. Nevertheless they show a sense of belonging to the place. The buildings were designed for a generic inhabitant and people who are now living there adapted them to their needs. These modifications, carried out to varying degrees of alteration, express their needs and wants, which the original project and the following transformations have not considered. Through analysing the space of living proposed by the original project, the “controlled transformations” and the “signs of appropriation” (transformations not controlled), the work comes to a critique of the recent master plan for the redevelopment of the Sant'Elia neighbourhood. Finally, the research offers some thoughts for a redevelopment that take into account the transformations initiated by “the action of living”.
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Marconi, Matteo. "simulazione dinamica di un edificio nzeb non residenziale con impianto a pompa di calore invertibile aria/aria". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Resumen
Applicare la simulazione energetica dinamica all’ambiente costruito è un pre-requisito essenziale per la progettazione di edifici ad energia quasi zero Ancora oggi ingegneri e progettisti in generale non hanno confidenza con il tema della simulazione energetica dinamica applicata al sistema edificio-impianto. La causa è da ricercarsi, da un lato, nella scarsa formazione e informazione professionale inerente al tema (tutt’ora ancora limitata al campo prettamente accademico e sperimentale), e dall’altro, nella radicata diffidenza verso strumenti informatici considerati troppo complessi ed in alcuni casi anche troppo costosi per essere adottati nella pratica professionale attuale. La modellazione energetica dinamica è uno strumento dalle grandi potenzialità a supporto delle scelte progettuali, dell’individuazione delle priorità degli investimenti (strategie d’uso, interventi più appropriati ecc.), dell’ottimizzazione e del miglioramento del sistema edificio-impianto con conseguenti risparmi economici. Il presente lavoro ha come oggetto lo studio preliminare del sistema edificio-impianto per un intervento di ristrutturazione di un fabbricato con cambio di destinazione da produttivo ad uffici, sito nella città di Milano, con l’obbiettivo principale di soddisfare quei requisiti energetici di “nearly zero energy building” imposti dal Decreto Ministeriale 26/6/15. Al fine di ottenere il miglior rapporto tra comfort e risparmio energetico, il sistema edificio-impianto è stato analizzato come un singolo elemento in cui tutte le sue parti interagiscono. Per raggiungere tale obiettivo sono state eseguite delle analisi termoenergetiche in regime dinamico utilizzando Design Builder, la più diffusa interfaccia grafica del motore di calcolo EnergyPlus. Il lavoro svolto ha previsto un processo di comparazione di due differenti configurazioni impiantistiche per giungere alla miglior soluzione che consente sia un risparmio energetico che un comfort interno ottimale.
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Mantero, Jas. "Infezioni correlate alla pratica assistenziale in strutture residenziali per anziani in Veneto: prevalenza, colonizzazione da MRSA e proposta di un programma di controllo che include un sistema di allerta precoce per epidemie". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425065.

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Resumen
During the past few decades demographic, social and medical care factors have resulted in a remarkable increase in the institutionalized elderly population in Italy. These persons present, because of physiological features and of the particular medical assistance they receive, very high health risks, including a risk of developing infections. Risk of infection in long term care facilities for the elderly is considered to be at the same level as in regular hospitals. In Italy this issue is still not well known, however recent investigations highlighted remarkable difficulties in the application of control measures, which represents a serious health problem since in this specific context even outbreaks of limited dimension can have a significant impact on the health of the patients. The general purpose of the project is to contribute to the improvement of aid and sanitary care in residential facilities for the elderly through a specific infection control program. Considering the lack of knowledge of the problem in Italy, we first tried to quantify the issue through a prevalence investigation in a few facilities of Veneto. The investigation used a detection form appositely created that bases infectious disease diagnoses on symptomatic criteria and that also includes a collection of individual information in order to identify possible personal risk factors. Starting from the infection risks detected during our prevalence investigation we created guidelines for infection control in long term healthcare facilities for elderly people, in collaboration with experts in infectious disease control measures. Considering that the appearance of multidrug resistant strain bacteria is currently one of the emerging problems in health care facilities we also arranged to verify MRSA colonization in a part of the population included in the investigation. Finally the case definitions of the prevalence surveys were proposed to be used to create a syndromic epidemic early warning system manageable by non medical staff through the support of simple software which highlights anomalous epidemiological conditions (aberrations). The research activities took place during the first two years at the Regional Epidemiological Centre of Veneto (SER Servizio Epidemiologico Regione Veneto), in Castelfranco Veneto, Italy, and during the third year at the Epidemic Alert and Response Unity of the Regional Office for the Americas (AMRO) of the World Health Organization (WHO), based in Washington, DC (USA). Activities regarded four different issues: 1) Prevalence of infections in long term care facilities for elderly people Initially the activity focused on the creation of an infectious disease detection tool that consisted of an intake form including two sections. The first section helps to define the institutionalized guests by collecting individual demographic and sanitary information, which highlight individual potential risk factors. The second section of the form includes the detection of infections. Taking into account the limitations in long term care facilities for the elderly, such as the difficulty of obtaining laboratory diagnoses and the lack of medical staff, we decided to use symptomatic criteria (easily identifiable signs and symptoms) for case definitions without the need of laboratory confirmations. These definitions were developed for this specific target population during a consensus conference at the beginning of the 1990s; criteria were subsequently approved by the main medical organizations dealing with infection control and are currently considered the gold standard in prevalence investigations of infections in long term care facilities for the elderly. Once the detection tool was defined we validated it through some pilot studies before using it for investigations in three long term care facilities for the elderly in Veneto, involving 340 patients. During the first investigation, infections were diagnosed in 52 patients for a prevalence rate of 15.3%. Half of the cases were respiratory infections; skin and urinary infections were also frequent; and there was a significant association between infections and patient disability level. A second investigation was developed using the same case detection tool in two additional residential facilities for elderly people of Veneto, involving a total of 570 individuals. The target population presented the same demographic characteristics and medical conditions as in the first survey. There were 64 cases of infections detected in 63 patients, prevalence rate was 11.1%. The most frequent infections involved the lower respiratory tract, urinary tract and skin/soft tissues. Prevalence was higher in people hospitalized at least one time during the last year; risk was also related to number of systemic antibiotic treatments received during last 12 months. 2) Prevalence of MRSA colonization in long term care facilities for elderly people The only relevant modification in the income form used during the second investigation was the record of all antibiotic treatments received by the guests in the twelve previous months. Modification was related to the decision to combine this second prevalence investigation with an evaluation of state of Methicillin Resistant Staphylococcus aureus (MRSA) colonization of the nasal mucosa. MRSA is a major public health challenge in health care facilities and an important cause of death in hospitalized individuals. The presence of this agent has also been recently documented at nursing homes; currently there is a lack of investigation in Italy about this issue and our study, with 551 of 570 patients, represents the most important analysis at the national level. We used the individual information registered in the income form to analyze the association between MRSA colonization and individual risk factors, in particular antibiotic administration. 43 subjects colonized with MRSA have been identified, prevalence was 7.8 %. All colonized individuals resulted to be fluorochinolone-resistant, nine were also resistant to eritromicina, five to clindamicina and one to trimetropin-sulfametossazolo Of the fifteen wards in the two nursing homes only two were MRSA free. Recent investigations obtained similar results regarding fluorochinolone resistance. This means there is the need for a prudent use of antibiotic treatment in the case of this elderly population, especially for this class of drugs. 3) Guidelines for infection control in long tem care facilities The project also included specific training for the staff giving assistance to the elderly population hosted in the nursing homes. The manual considers epidemiological aspects of infections and specific recommendations for a relevant control program, including basic standard precautions and additional transmission based precautions for patients with documented or suspected contagious pathogens. Specific short intensive courses were held during the time of the project. 4) Syndromic Surveillance The last part of the activity took place at the Regional Office of the Americas of the World Health Organization, specifically at the Epidemic Alert and Response Team (EAR). Activity was focused on recollecting further documentation on long term care facility infection control and to develop skills on syndromic surveillance. The EAR team provided support in developing and implementing a Mass Gathering Surveillance System (MGSS) during an important international event which affected countries with limited surveillance resources. An international event, such as this, which attracts a high number of visitors from around the world and occurs in a country facing diagnostic difficulties, can be compared to long term care facilities for the elderly. In both cases detection of infectious diseases is difficult and target populations present a potentially very high risk for infection. Syndromic surveillance is an array of methods aimed at early detection of epidemics, monitoring syndromes that might represent early stages of epidemics. Clearly such a system does not identify subjects with confirmed infections; nevertheless it creates a useful informative system that with the support of statistical softwares identifies situations that need further investigation. This can prevent potential epidemics in a context with diagnostic difficulties isuch as in long term care facilities. The proposal is to apply a syndromic surveillance system in long term care facilities for a few specific syndromes, with the goal of identifying suspected cases of infections using the same case definitions included in the prevalence survey tool. The system should be managed, after adequate training, by the internal staff and would consist in periodic recording of cases following syndromic case definitions and in periodical statistical elaborations of recorded data through software able to detect significant increases of potential pathological conditions that need to be investigated.
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Ravaioli, Giuditta. "Applicazione della lean construction ad un cantiere con sistema di gestione qualità: il caso studio della realizzazione di un centro residenziale pediatrico di cure palliative". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
La tesi affronta il tema del rapporto tra Project Management e Lean Construction nel caso di studio della costruzione di una struttura ospedaliera pediatrica. Il lavoro di tesi è stato svolto nell’ambito dell’esperienza diretta della laureanda presso il cantiere di costruzione descritto. La realizzazione dell'opera è stata affidata ad un General Contractor di grande rilevo e ben strutturato, che fa utilizzo degli strumenti del Project Management descritti nella prima parte della tesi. Successivamente è stata sviluppata ed applicata la teoria della Lean Construction al caso di studio come sperimentazione diretta. La filosofia produttiva Lean rappresenta per il settore delle costruzioni un nuovo approccio innovativo alla gestione dei processi. Grazie agli strumenti semplici ed innovativi Lean utilizzati per il coordinamento delle lavorazioni del cantiere si è potuto constatare un aumento di produzione ed uno snellimento dei processi. L’applicazione ha evidenziato che la Lean Construction non mira a sostituire il Project Management ma bensì ad implementarlo, dandogli strumenti nuovi per una migliore gestione del cantiere con lo scopo di mantenere gli obiettivi in termini di qualità, tempi e costi.
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Biondini, Mattia. "Il giunto di posa dei serramenti in casi di riqualificazione edilizia". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Resumen
Il recupero dei fabbricati residenziali da riqualificare, mirato a consenti-re la completa decarbonizzazione entro il 2050, rappresenta una delle maggiori sfide attuali nel panorama italiano e fa da premessa ad un processo di rigenerazione urbana che vede interessato principalmente il tessuto edilizio risalente agli anni compresi fra il 1961 ed il 1991 in quanto numeri e fabbisogni energetici. In queste tipologie di recupero, per ragioni legate a costi, velocità di esecuzione ed invasività dell’intervento, le strategie di efficientamento principalmente adottate si riducono ad interventi di isolamento termico a cappotto delle chiusure opache ed alla sostituzione dei serramenti. L’analisi generale, comprende da una parte lo studio delle principali tipologie di serramenti utilizzate negli anni presi in considerazione, nonché le rispettive strategie di intervento sfruttate per migliorarne le prestazioni. Riscontrando poi nella seconda parte il principale punto di criticità nel giunto di posa dei serramenti realizzato spesso in maniera non corretta ed inadeguata, andando a creare ponti termici e comportando consistenti dispersioni energetiche. Il tema di elaborazione della tesi è costituito dalla progettazione delle diverse tipologie di intervento, focalizzate sulla corretta esecuzione di queste, nello specifico di una posa in opera volta ad un irreprensibile isolamento delle giunzioni serramento-parete. Gli abachi redatti sono successivamente comparati per consentire l’adeguata valutazione dei risultati ottenuti. Infine viene presentato un esperimento progettale attraverso il quale verificare le ipotesi postulate, in un intervento di retrofitting energetico di isolamento termico a cappotto e sostituzione serramenti, nel caso studio che interessa l’areale comprendente gli ex uffici di collocamento di Argenta (Fe).
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PILI, STEFANO. "Definizione di una metodologia per l’implementazione di un sistema di aiuto alla decisione, in ambiente GIS, finalizzato all’integrazione dell’efficienza energetica degli edifici residenziali nei processi di formulazione e valutazione di politiche, piani o programmi in ambito urbano". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266156.

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Resumen
Con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto1 e l’avvento delle recenti direttive comunitarie che prevedono una drastica riduzione delle emissioni di GAS serra per il 20202, il tema dell’efficienza energetica è diventato una delle priorità dei governi nazionali. Il settore residenziale, al quale nei paesi europei è riferibile circa il 40% delle emissioni, è uno dei settori strategici per il perseguimento dell’obiettivo comunitario. Se da una parte le tecnologie esistenti rendono già possibile la realizzazione di nuovi edifici a consumo quasi zero, nel declinare questo paradigma negli ambiti urbani consolidati si incontrano ancora notevoli difficoltà tecniche, normative e culturali. Dal punto di vista tecnico lo sviluppo delle nuove tecnologie in edifici già esistenti può semplicemente non essere possibile o può generare costi non proporzionati ai benefici; mentre sotto il profilo normativo si può scontrare con le istanze di tutela del paesaggio e dei beni culturali o con regolamenti edilizi non adeguati alle nuove esigenze. La tematica dell’efficienza energetica degli edifici può essere divisa in due filoni profondamente differenti per approccio e metodologie utilizzabili: il progetto di nuovi insediamenti ed il recupero del patrimonio esistente. I nuovi edifici, o la realizzazione ex novo di interi complessi, costituiscono un’occasione privilegiata per applicare i criteri di sostenibilità energetica fin dalle prime fasi del progetto integrando le tecnologie disponibili in maniera ottimale. In questo caso il problema diventa squisitamente progettuale incentrandosi sulla sperimentazione di tecnologie e materiali o sullo studio di modelli insediativi sostenibili. Al contrario Il miglioramento della sostenibilità del patrimonio edificato esistente non è solo una problematica di ottimizzazione tecnico-architettonica ma ha tutte le caratteristiche di un problema decisionale non strutturato3 che coinvolge a più livelli planner, decisori e cittadini. In questo caso, tanto i dati di input del problema, ossia lo stato attuale delle caratteristiche del patrimonio edificato, quanto le metodologie per la sua risoluzione hanno un forte grado di indeterminatezza; ciò rende difficile valutare tra diverse ipotesi di trasformazione urbana. Attualmente è possibile conoscere i consumi del settore residenziale ricavandoli dalle vendite di combustibile e dalle bollette, ma il dato non è sempre disponibile e comunque fornisce un’informazione aggregata alla scala urbana dalla quale non è possibile esplicitare direttamente i legami con le caratteristiche del patrimonio edificato. Al contrario, per definire efficacemente un programma di trasformazione urbana in chiave sostenibile, si ha la necessità di esplicitare le differenze che intercorrono tra le diverse parti della città. Il protocollo di Kyōto è stato sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l'11 dicembre 1997 ed è entrato ufficialmente in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia. I consumi reali del settore residenziale, ossia quelli misurati, non sono solo il risultato delle caratteristiche fisico-impiantistiche degli edifici, ma contengono una forte influenza della componente umana che con i suoi comportamenti incide notevolmente sul fabbisogno energetico. L’esplicitazione di questi due contributi è di primario interesse per la definizione mirata delle azioni rivolte alla parte fisica della città e per il progetto di efficaci campagne di educazione della cittadinanza. Per definire il fabbisogno energetico è necessario conoscere le caratteristiche fisico-geometriche degli edifici e quelle tecniche degli impianti; la mancanza di data base territoriali che possano fornire queste informazioni con completezza ed adeguato riferimento spaziale rende particolarmente difficile tracciare un quadro della conoscenza sufficientemente rappresentativo della realtà. Esistono in letteratura più esperienze che utilizzano metodi analitici, statistici o misti per definire il fabbisogno energetico del patrimonio edificato in maniera funzionale ai propri scopi, ma tutte, per superare la forte indeterminatezza dei dati iniziali, compiono assunzioni e semplificazioni, più o meno arbitrarie, che ne limitano la precisione e l’utilità dei risultati. Nel recupero sostenibile del patrimonio costruito, la sostanziale mancanza dei dati di partenza e la difficoltà di comunicazione tra il sapere tecnico di alcuni portatori di interesse e quello, meno specialistico, di decisori e cittadinanza complicano il processo di sintesi della conoscenza che è alla base di un’azione di piano efficace. I decisori, perciò si trovano a dover effettuare scelte in contesti conflittuali, caricati di forti aspettative economiche e politiche, su aspetti di natura tecnica non sempre facilmente comprensibili ed integrabili con le tematiche tradizionalmente inerenti la pianificazione urbana. In questo quadro teorico lo studio si pone l’obiettivo di definire una metodologia per l’implementazione di un sistema di aiuto alla decisione finalizzato all’integrazione dell’efficienza energetica nei processi di formulazione e valutazione di politiche, piani o programmi di trasformazione urbana. Il cuore della metodologia è un tool GIS che, integrando i dati disponibili con l’apporto della conoscenza esperta degli attori del processo decisionale, è capace di calcolare il fabbisogno energetico del patrimonio edificato (calcolo Standard UNI 11300) e simulare gli effetti di possibili alternative progettuali contribuendo alla definizione del quadro della conoscenza del piano. Lo scopo non è tanto ottenere una stima accurata dei fabbisogni energetici, quanto proporre una procedura che, utilizzando il linguaggio ormai acquisito della Certificazione Energetica, sia di supporto a decisori ed esperti nella sintesi della conoscenza per la formulazione e la valutazione delle politiche urbane. Il lavoro di tesi si articolerà in tre parti: la prima (Cap 1- Cap 5), a carattere più teorico, affronta alcuni temi che fanno da sfondo all’approccio metodologico di questo lavoro, che, pur entrando in argomenti piuttosto tecnici, ha l’obiettivo di 2 fornire uno strumento utile alla costruzione della conoscenza condivisa in un processo decisionale inerente le trasformazioni urbane in chiave di sostenibilità energetica; la seconda (Cap 6-7), vero cuore dello studio, descrive come il metodo proposto possa sia definire lo Stato Attuale del patrimonio edificato, calcolandone i Fabbisogni netti e di Energia Primaria (calcolo standard della UNI 11300), che simulare scenari progettuali inerenti l’efficienza energetica degli edifici e la produzione energetica da FER. la terza (Cap 8-9) riporta i risultati dell’applicazione della metodologia in un quartiere della città di Cagliari al fine di mostrarne, seppur parzialmente, le potenzialità ed i limiti. Infine, nelle conclusioni, si accenna ad alcune interessanti prospettive di ricerca fortemente legate a questo lavoro.
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CORSI, Francesca. "APPROCCIO LYFE CYCLE ALLA PROGETTAZIONE DEGLI ASSETTI COSTRUITI. SISTEMI DI RATING ENERGETICO ED AMBIENTALI PER GLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/918019.

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Le città consumano circa il 75% dell’energia disponibile e producono circa l’80% delle emissioni climalteranti. A questo si aggiunge l’esponenziale aumento della popolazione e, in particolare della popolazione che vive in città, causa di una sovra-crescita incontrollata e senza regole delle aree urbane. Indirizzare le nuove progettazioni verso obiettivi di compatibilità ecologica ed il recupero degli edifici e dei quartieri degradati - non solo dal punto di vista sociale, funzionale ed estetico, ma anche ambientale ed energetico - sono temi decisivi per affermare una nuova cultura del costruire e dell’abitare dei prossimi decenni. Il concetto di sostenibilità viene delineato ed affrontato in modo differente a seconda della scala di intervento presa in considerazione. La scala urbana costituisce l’anello di connessione tra le decisioni prese sulla città e quelle per l’edificio, si lavora su fattori di tipo qualitativo e si compiono scelte che hanno ricadute sul contesto, con la possibilità di dare un contributo alla costruzione della qualità dello spazio urbano. Ad oggi sono numerosi e diffusi, tanto a livello internazionale quanto a livello nazionale, i metodi di valutazione delle prestazioni energetico-ambientali relativi all’organismo edilizio. Questi sono declinati per diverse tipologie di edifici e destinazione d’uso e la loro applicazione può essere volontaria o cogente. In questo contesto, mentre sono proliferati in maniera quasi esponenziale gli strumenti per la valutazione energetico ambientale degli edifici, la valutazione a scala urbana è ancora poco indagata, non solo in ambito nazionale, ma anche a livello internazionale, e pur offrendo molteplici spunti di riflessione, risulta un campo ancora da sviluppare e dalle grandi potenzialità applicative. All’interno di questo panorama molto vasto ed eterogeneo delle certificazioni ambientali, il lavoro di ricerca ha fatto chiarezza ed ha individuato nella dimensione urbana e, precisamente nella dimensione del quartiere, il vero punto di forza su cui intervenire per realizzare città sostenibili. Il lavoro di ricerca approfondisce il tema della valutazione e della certificazione degli insediamenti e delle aree urbane e propone come risultato un protocollo per la certificazione ambientale ed energetica degli insediamenti che prende come struttura di riferimento il LEED for Neighborhood Development Rating System, sviluppato dall’U.S. Green Building Council, implementandolo con criteri derivati dall’analisi di altri protocolli e verificandone la trasferibilità in contesto italiano. Il lavoro, prevalentemente nella fase finale, è stato verificato attraverso la partecipazione al Comitato Scientifico Standard per la realizzazione del protocollo degli “eco-quartieri” organizzato dal Green Building Council Italia. Questo ha consentito una valutazione positiva sugli esiti dell’elaborazione della tesi, definita attraverso un confronto serrato con tecnici, specialisti e professionisti che operano con costanza nell’ambito delle certificazioni ambientali applicate al settore dell’edilizia. Tra i risultati raggiunti il più importante è l’implementazione del LEED for Neighborhood Development Rating System al contesto geografico, culturale, sociale, economico e normativo italiano. La trasferibilità dei crediti è stata possibile grazie ad un accurato lavoro di confronto e analisi del sistema di rating con altri protocolli per lo sviluppo delle aree urbane: BREEAM Communities e CASBEE for Urban Development; con il Protocollo ITACA e il LEED Ita NC 2009 per allineare gli standard di riferimento ed i parametri limite ed in ultimo con il protocollo sperimentale europeo Ecolabel per gli edifici.
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EMMI, GIUSEPPE. "Analisi teorica e sperimentale di sistemi solari per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria di edifici residenziali". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3215583.

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Il presente lavoro verifica l’applicazione dell’energia solare termica ai fini della climatizzazione combinata alla produzione di acqua calda sanitaria nel settore civile al fine di ridurne i consumi energetici. In particolare è stata analizzata una serie di studi derivanti da misure in opera delle prestazioni di funzionamento di un impianto solare termico installato in un’abitazione residenziale nella provincia di Treviso e da simulazioni dinamiche del sistema edificio–impianto sia per il riscaldamento che per il raffrescamento. L’obiettivo principale è verificare, o comunque prevedere, quali siano i margini di risparmio ottenibili dallo sfruttamento della tecnologia appositamente creata per l’utilizzo della radiazione solare solamente da punto di vista termico in sistemi attivi. In tale contesto infatti non verrà trattato l’aspetto relativo alla produzione elettrica fotovoltaica, che assieme ai sistemi solari termici ha avuto una grande diffusione soprattutto negli ultimi anni grazie ad incentivi di natura pubblica. Nella prima parte del lavoro si analizza quale sia lo stato attuale del mercato del solare termico nei vari Paesi europei e del mondo e quali siano le prospettive future, dal momento che l’energia solare diventerà parte integrante di tutti i sistemi energetici sia su piccola che su grande scala. Sulla base di queste considerazioni si riportano i risultati prestazionali di alcuni casi di studio. Un primo studio ha riguardato l’analisi di un sistema solare a servizio di un edificio residenziale. La prima parte dello studio ha riguardato il monitoraggio in opera per circa un anno di tutte le grandezze utili ai fini della valutazione energetica. Successivamente è stato sviluppato un modello di simulazione dinamica del sistema edificio–impianto mediante il codice di calcolo dinamico TRNSYS. La seconda parte del lavoro prosegue con la trattazione di sistemi solari dedicati al raffrescamento estivo, conosciuti anche come sistemi di solar cooling. A tal riguardo, dopo una breve descrizione delle macchine frigorifere ad assorbimento, si riporta lo studio effettuato in collaborazione con un’azienda per lo sviluppo di un prototipo di macchina solare di tipo “Plug&Play”, basata su un brevetto depositato, da utilizzarsi nell’edilizia sia residenziale che del settore terziario. In particolare sono stati affrontati problemi di natura tecnica legati ad alcune limitazioni che il prototipo ha presentato e sono stati dimensionati i componenti principali del sistema. Nonostante in questa prima fase il lavoro sia stato di natura progettuale, è stato richiesto l’ausilio di simulazioni dinamiche per poter effettuare alcuni dimensionamenti e scelte. L’ultima parte di questo progetto è dedicata alla creazione di un modello dinamico complessivo del sistema considerando utenze di tipo sia residenziale che terziario. Mediante tale modello sono state effettuate delle simulazioni accoppiando la macchina a diverse tipologie di sistemi radianti. La parte conclusiva ha riguardato un altro caso di studio sul solar cooling, differente da quello precedente; tale lavoro ha avuto come primo obiettivo lo studio di una camera termica da installare all’interno di un’azienda al fine di testare i sistemi radianti di propria produzione. Successivamente si sono effettuate delle simulazioni analizzando una tipologia di sistema radiante a soffitto accoppiato ad un sistema di solar cooling. A differenza del lavoro precedente, in questo caso sono stati valutati i fabbisogni energetici legati al riscaldamento, al raffrescamento e alla produzione di acqua calda sanitaria per quattro zone climatiche.
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LEONARDI, Andrea. "'Della vita privata dei genovesi' tra Sei e Settecento. Lo spazio domestico nella Repubblica di Genova e la sua proiezione europea". Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11562/349777.

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Resumen
Il successo della Repubblica di Genova è stato misurato dagli storici sulla base dei fasti commerciali e finanziari che nel corso dei secoli hanno garantito la sua prosperità in equilibrio tra le sfere di influenza francese e spagnola. Una potenza paradossale per più motivi: 1) perché dotata di una proiezione globale, ma sostanzialmente priva di un vero territorio, a eccezione di quegli imbelli Domini costellati di ville e giardini che il cartografo Matteo Vinzoni illustrò alla metà del Settecento con dovizia di particolari; 2) perché dotata di un sistema di potere contrario alla monarchia, ma cresciuto grazie ad una aristocrazia di mercanti abbastanza scaltri da nominare la Madonna regina della città (1637) e, contemporaneamente, da ricercare nel meridione regnicolo una legittimazione neo-feudale; 3) perché titolare di un rapporto con la Curia romana cementato sì da papi e cardinali spesso di origine ligure, ma non sufficiente ad arginare la furia del visitatore apostolico Francesco Bossio contro dimore talmente ricche da rischiare di «oltrepassare la christiana modestia» (1582). E’ in questa complessa e contraddittoria politia che si crearono le condizioni per un gran numero di iniziative legate all’arte e all’architettura che, comunque, non bastarono a far sì che chiunque vivesse a Genova fosse prospero e felice: le case non erano tutte simili alle dimore disegnate da Galeazzo Alessi e poi ‘propagandate’ da Pietro Paolo Rubens! La cifra di quanto la povertà fosse diffusa anche a Genova è data dall’enorme cubatura dell’Albergo dei Poveri che le classi agiate fecero costruire (1652-’56) essenzialmente per togliere (e togliersi) di torno gli inopportuni mendicanti assiepati davanti alle eleganti abitazioni affacciate sulle Strade Nuove o concentrate nelle riservatissime ‘curie’; dimore oggetto di un quarto paradosso, quello identificato dal pittore-diplomatico fiammingo al servizio dei Gonzaga che ebbe a scrivere di residenze di «gentiluomini» (va ricordato, al governo di una Repubblica), paragonabili per splendore a palazzi di principi «assoluti», a capo di una Monarchia. Il ‘caso Genova’ è intrigante perché tutte le componenti appena ricordate hanno contribuito ad alimentarne il mito. In questo volume non si è inteso stabilire se si tratta di un mito vero o falso, ma capire - principalmente attraverso una rosa di inventari scelti per esemplarità - come questi aspetti abbiano impattato sulla vita di alcuni casati, i Sauli, i Brignole-Sale, i Pallavicini, i Grillo, i Centurione. Uno spoglio filologico che, unito a quello condotto su numerosi altri documenti, è servito a porre in risalto la grande varietà di caratteri, destinazioni e beni che una dimora genovese poteva vantare, la funzione degli oggetti d’arte nella vita del clan o, per dirla con le parole di Marta Ajmar, «the cultural significance of things». A tal proposito, non esiste una risposta univoca. La ricerca ha provato a trovare una strada attraverso la cultura materiale e visuale della casa genovese tra Sei e Settecento intesa come strumento di interpolazione tra immagine pubblica e privata. L’ambiente domestico, e al suo interno la famiglia che viveva circondata da determinati mobili, da determinati quadri e da determinati apparati decorativi (spesso decisi in piena coerenza con le scelte sperimentate all’esterno di quelle mura, nelle cappelle e nelle chiese gentilizie), dimostra una consapevolezza di marca europea pari o addirittura superiore ai risultati economici. Ricchezza e immagine, articolazione e identità della famiglia, tipi autoctoni delle pratiche decorative e degli stili artistici e architettonici, modelli di acquisizione degli oggetti, attributi dell’aristocratico lifestyle genovese, sono tutti elementi che si intersecano tra loro, con l’obiettivo di fornire una lettura ‘altra’ rispetto a quella, celebre, di Francis Haskell, il quale, nel grande affresco dedicato a Roma e a Venezia durante l’età barocca, aveva confinato l’episodio ‘Genova’ nel riduttivo contesto della cosiddetta «scena provinciale» dell’arte e della società italiane. I palazzi di Genova riflettono un dialogo fra la ‘tradizione’ incarnata dall’estetica medievale del centro storico e l’innovazione dei modelli ‘post-moderni’ alessiani, poi rivoluzionata ancora dai rivolgimenti barocchi ammirati dai testimoni che passarono per la città, da Furttenbach ai viaggiatori del Grand Tour. In queste architetture maturò il profilo dell’esagerata genoese way of life che neanche le leggi suntuarie riuscirono a contenere: lo attestano quei ritratti di Rubens e di Van Dyck che, come ha notato Giorgio Doria, mostrano contabili issati su cavalli rampanti e mogli di prestatori di denaro che ambivano al rango di principessa (un quinto paradosso?). Gli spazi domestici genovesi giocarono in tal modo molti ruoli: luoghi di ricevimento, teatri di celebrazione e agiografia; soprattutto furono una manifestazione di gusto e di valore, non solo per i membri dell’upper class che ebbero la fortuna di vivere in queste dimore, ma anche per un’intera società sempre in bilico tra magnificentia e mediocritas, tra originalità ed emulazione. Alla luce di quanto detto, il volume è stato organizzato in due parti, articolate in sei capitoli e sette appendici documentarie. Il primo capitolo è dedicato all’analisi delle fonti, le voci dei contemporanei, che hanno contribuito a creare il ‘mito’ delle dimore genovesi [I]. Segue la presentazione di alcune delle diverse modalità di declinare e intendere la ‘vita privata’ di questa aristocrazia affacciata sul mondo: l’approccio dinastico al mecenatismo, con la diacronica saga dei Sauli impegnati sul doppio e intercambiabile registro della domus magna in San Genesio e della basilica alessiana di Carignano, entrambe trasformate in ‘oggetti barocchi’ internazionali con il contributo di artisti come Claudio David, Domenico Piola, Pierre Puget, Massimiliano Soldani Benzi, Diego Francesco Carlone, Francesco Maria Schiaffino; nel mezzo, il rapporto epistolare con molti di questi personaggi e il ruolo giocato in qualità di intermediari nella circostanza di complicate triangolazioni, come quella che nel 1641 vide protagonisti Gio Battista Manzini, Gio Antonio Sauli e Anton Giulio Brignole-Sale intorno a dieci quadri di Guido Reni [II]. I capitoli successivi proseguono indagando altri temi: la personalizzazione degli spazi abitativi, con l’esempio di tre ‘case’ volute, rispettivamente, da un cardinale (Vincenzo Giustiniani-Banca), uno storiografo (Raffaele Soprani) e un pittore-intellettuale (Gio Battista Paggi) [III]; la ‘macchina’ abitativa, con lo ‘smontaggio’ di una complessa dimora del Seicento come Palazzo Rosso, residenza dei Brignole-Sale [IV]; la via notarile alle ‘grande decorazione’, con alcuni scritti contenenti le premesse culturali e iconografiche di due importanti cicli affrescati da Domenico Parodi per Paolo Gerolamo III Pallavicini e Gio Francesco III Brignole-Sale [V]; il rischio di dispersione dei patrimoni raccolti, con le pratiche di vendita all’incanto e con le dispute testamentarie che segnarono le famiglie Grillo e Centurione [VI]. La seconda parte del libro, invece, propone le ricordate appendici archivistiche, sei delle quali organizzate per unità parentali: ciascuna di esse è introdotta da un sintetico profilo focalizzato sulla posizione del casato nella geografia del potere cittadino e sul suo atteggiamento in termini di supporto alle iniziative di committenza. La settima e ultima appendice raccoglie, infine, cinque brani sul tema della residenza genovese che il mondo della colta erudizione di primo Novecento dedicò all’argomento, sulla scia degli studi avviati da Luigi Tommaso Belgrano con il saggio Della vita privata dei genovesi (1866).
Il successo della Repubblica di Genova è stato misurato dagli storici sulla base dei fasti commerciali e finanziari che nel corso dei secoli hanno garantito la sua prosperità in equilibrio tra le sfere di influenza francese e spagnola. Una potenza paradossale per più motivi: 1) perché dotata di una proiezione globale, ma sostanzialmente priva di un vero territorio, a eccezione di quegli imbelli Domini costellati di ville e giardini che il cartografo Matteo Vinzoni illustrò alla metà del Settecento con dovizia di particolari; 2) perché dotata di un sistema di potere contrario alla monarchia, ma cresciuto grazie ad una aristocrazia di mercanti abbastanza scaltri da nominare la Madonna regina della città (1637) e, contemporaneamente, da ricercare nel meridione regnicolo una legittimazione neo-feudale; 3) perché titolare di un rapporto con la Curia romana cementato sì da papi e cardinali spesso di origine ligure, ma non sufficiente ad arginare la furia del visitatore apostolico Francesco Bossio contro dimore talmente ricche da rischiare di «oltrepassare la christiana modestia» (1582). E’ in questa complessa e contraddittoria politia che si crearono le condizioni per un gran numero di iniziative legate all’arte e all’architettura che, comunque, non bastarono a far sì che chiunque vivesse a Genova fosse prospero e felice: le case non erano tutte simili alle dimore disegnate da Galeazzo Alessi e poi ‘propagandate’ da Pietro Paolo Rubens! La cifra di quanto la povertà fosse diffusa anche a Genova è data dall’enorme cubatura dell’Albergo dei Poveri che le classi agiate fecero costruire (1652-’56) essenzialmente per togliere (e togliersi) di torno gli inopportuni mendicanti assiepati davanti alle eleganti abitazioni affacciate sulle Strade Nuove o concentrate nelle riservatissime ‘curie’; dimore oggetto di un quarto paradosso, quello identificato dal pittore-diplomatico fiammingo al servizio dei Gonzaga che ebbe a scrivere di residenze di «gentiluomini» (va ricordato, al governo di una Repubblica), paragonabili per splendore a palazzi di principi «assoluti», a capo di una Monarchia. Il ‘caso Genova’ è intrigante perché tutte le componenti appena ricordate hanno contribuito ad alimentarne il mito. In questo volume non si è inteso stabilire se si tratta di un mito vero o falso, ma capire - principalmente attraverso una rosa di inventari scelti per esemplarità - come questi aspetti abbiano impattato sulla vita di alcuni casati, i Sauli, i Brignole-Sale, i Pallavicini, i Grillo, i Centurione. Uno spoglio filologico che, unito a quello condotto su numerosi altri documenti, è servito a porre in risalto la grande varietà di caratteri, destinazioni e beni che una dimora genovese poteva vantare, la funzione degli oggetti d’arte nella vita del clan o, per dirla con le parole di Marta Ajmar, «the cultural significance of things». A tal proposito, non esiste una risposta univoca. La ricerca ha provato a trovare una strada attraverso la cultura materiale e visuale della casa genovese tra Sei e Settecento intesa come strumento di interpolazione tra immagine pubblica e privata. L’ambiente domestico, e al suo interno la famiglia che viveva circondata da determinati mobili, da determinati quadri e da determinati apparati decorativi (spesso decisi in piena coerenza con le scelte sperimentate all’esterno di quelle mura, nelle cappelle e nelle chiese gentilizie), dimostra una consapevolezza di marca europea pari o addirittura superiore ai risultati economici. Ricchezza e immagine, articolazione e identità della famiglia, tipi autoctoni delle pratiche decorative e degli stili artistici e architettonici, modelli di acquisizione degli oggetti, attributi dell’aristocratico lifestyle genovese, sono tutti elementi che si intersecano tra loro, con l’obiettivo di fornire una lettura ‘altra’ rispetto a quella, celebre, di Francis Haskell, il quale, nel grande affresco dedicato a Roma e a Venezia durante l’età barocca, aveva confinato l’episodio ‘Genova’ nel riduttivo contesto della cosiddetta «scena provinciale» dell’arte e della società italiane. I palazzi di Genova riflettono un dialogo fra la ‘tradizione’ incarnata dall’estetica medievale del centro storico e l’innovazione dei modelli ‘post-moderni’ alessiani, poi rivoluzionata ancora dai rivolgimenti barocchi ammirati dai testimoni che passarono per la città, da Furttenbach ai viaggiatori del Grand Tour. In queste architetture maturò il profilo dell’esagerata genoese way of life che neanche le leggi suntuarie riuscirono a contenere: lo attestano quei ritratti di Rubens e di Van Dyck che, come ha notato Giorgio Doria, mostrano contabili issati su cavalli rampanti e mogli di prestatori di denaro che ambivano al rango di principessa (un quinto paradosso?). Gli spazi domestici genovesi giocarono in tal modo molti ruoli: luoghi di ricevimento, teatri di celebrazione e agiografia; soprattutto furono una manifestazione di gusto e di valore, non solo per i membri dell’upper class che ebbero la fortuna di vivere in queste dimore, ma anche per un’intera società sempre in bilico tra magnificentia e mediocritas, tra originalità ed emulazione. Alla luce di quanto detto, il volume è stato organizzato in due parti, articolate in sei capitoli e sette appendici documentarie. Il primo capitolo è dedicato all’analisi delle fonti, le voci dei contemporanei, che hanno contribuito a creare il ‘mito’ delle dimore genovesi [I]. Segue la presentazione di alcune delle diverse modalità di declinare e intendere la ‘vita privata’ di questa aristocrazia affacciata sul mondo: l’approccio dinastico al mecenatismo, con la diacronica saga dei Sauli impegnati sul doppio e intercambiabile registro della domus magna in San Genesio e della basilica alessiana di Carignano, entrambe trasformate in ‘oggetti barocchi’ internazionali con il contributo di artisti come Claudio David, Domenico Piola, Pierre Puget, Massimiliano Soldani Benzi, Diego Francesco Carlone, Francesco Maria Schiaffino; nel mezzo, il rapporto epistolare con molti di questi personaggi e il ruolo giocato in qualità di intermediari nella circostanza di complicate triangolazioni, come quella che nel 1641 vide protagonisti Gio Battista Manzini, Gio Antonio Sauli e Anton Giulio Brignole-Sale intorno a dieci quadri di Guido Reni [II]. I capitoli successivi proseguono indagando altri temi: la personalizzazione degli spazi abitativi, con l’esempio di tre ‘case’ volute, rispettivamente, da un cardinale (Vincenzo Giustiniani-Banca), uno storiografo (Raffaele Soprani) e un pittore-intellettuale (Gio Battista Paggi) [III]; la ‘macchina’ abitativa, con lo ‘smontaggio’ di una complessa dimora del Seicento come Palazzo Rosso, residenza dei Brignole-Sale [IV]; la via notarile alle ‘grande decorazione’, con alcuni scritti contenenti le premesse culturali e iconografiche di due importanti cicli affrescati da Domenico Parodi per Paolo Gerolamo III Pallavicini e Gio Francesco III Brignole-Sale [V]; il rischio di dispersione dei patrimoni raccolti, con le pratiche di vendita all’incanto e con le dispute testamentarie che segnarono le famiglie Grillo e Centurione [VI]. La seconda parte del libro, invece, propone le ricordate appendici archivistiche, sei delle quali organizzate per unità parentali: ciascuna di esse è introdotta da un sintetico profilo focalizzato sulla posizione del casato nella geografia del potere cittadino e sul suo atteggiamento in termini di supporto alle iniziative di committenza. La settima e ultima appendice raccoglie, infine, cinque brani sul tema della residenza genovese che il mondo della colta erudizione di primo Novecento dedicò all’argomento, sulla scia degli studi avviati da Luigi Tommaso Belgrano con il saggio Della vita privata dei genovesi (1866).
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BERNARDINI, SIMONE. "Eco-management dell'ambiente costruito: sistemi di rating ed indicatori ambientali per l'edilizia residenziale". Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11573/917662.

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Resumen
The experimentation gets into a general programmatic frame defined by the D.G.R. 133\2010 in pursuance of the “Sistema di Certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici” whereby the Regione Lazio expects competition procedures to integrate the environmental restoration targets and to reorganize the suburbs. The research was organized through the study and the definition of the intervention modalities aimed at the improvement of the technological, environmental and energetic performances and it focused on Rules and reference methods for the evaluation of public housing sustainability, related to commitments derived by the application of regulation Certificazione Ambientale ex art.9 L.R.6/2008 of Regione Lazio. The reference scenario is the regional protocol on the bio-construction, ITACA Protocol Lazio.
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