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Kriesi, Hanspeter. "IL CAMBIAMENTO DEICLEAVAGESPOLITICI IN EUROPA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, n.º 1 (abril de 1998): 55–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025752.

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IntroduzioneIn questo lavoro discuterò un aspetto dell'opera di Stein Rokkan che ha prodotto un'ondata di recenti pubblicazioni e di cui io stesso mi sono occupato. Mi riferisco al ruolo deicleavagesnella politica dell'Europa occidentale contemporanea. Le principali argomentazioni del grande scienziato politico norvegese sulle strutture di conflitto nelle società dell'Europa occidentale e sulla loro trasposizione in sistemi partitici sono state proposte nel famoso saggioCleavage Structures, Party Systems, and Voting Alignmentsche Rokkan scrisse con Seymour M. Lipset (Lipset e Rokkan 1967). La sua idea consisteva nel collegare le configurazioni dei sistemi partitici europei contemporanei alle divisioni sociali e culturali che caratterizzavano le società europee all'epoca della formazione dei sistemi partitici, nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Quando emerse la politica democratica, queste divisioni tradizionali opponevano principalmente gruppi sociali definiti in termini di religione, classe, unità territoriale ed etnia. Come è noto, Lipset e Rokkan sostennero che queste divisioni tradizionali erano state politicamente «congelate» e che, all'epoca in cui scrivevano (1967), i sistemi partitici europei riflettevano ancora la struttura delle divisioni della società che era esistita nei primi anni '20, quando le masse popolari avevano fatto il loro ingresso nella politica democratica.
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Marini, Luigi. "I ghiacci si sciolgono. Lo scongelamento del comportamento di voto nei tre sistemi scandinavi". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 65, n.º 1 (30 de junio de 2011): 67–119. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9776.

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I sistemi partitico-elettorali di Svezia, Danimarca e Norvegia sono stati tradizionalmente caratterizzati da un’alta stabilità e prevedibilità, ma nel corso degli ultimi decenni hanno conosciuto signifcative trasformazioni, con un aumento dell’incertezza, della volatilità e della frammentazione: tendenze comuni a molti paesi europei, ma sviluppate in Scandinavia con caratteristiche peculiari. Se le tradizionali fratture sociali si riflettevano fino agli anni Sessanta in un sistema partitico «congelato», secondo la celebre definizione di Lipset e Rokkan (1967), e in un assetto democratico «consensuale» (Lijphart 1984), dai primi anni Settanta emergono nuovi conflitti che destabilizzano l’arena elettorale. Il vecchio «sistema scandinavo a cinque partiti» (Berglund e Lindström 1978) con un partito socialdemocratico dominante si trova a fronteggiare vere e proprie valanghe, negli anni Settanta prima e negli anni Novanta poi, causate da fenomeni contingenti inseriti in un processo di mutamento di lungo periodo. Il declino della classe operaia e contadina, il dibattito sull’integrazione europea, la nascita di movimenti «post-materialisti» (Inglehart 1977), la crisi del welfare state e il tema dell’immigrazione producono profonde trasformazioni nel sistema politico, attraverso una serie di terremoti elettorali. Le vecchie alleanze politico-sociali sono scardinate e si fanno strada nuovi partiti, tra cui una forte destra populista, mentre la competizione elettorale, fattasi più uida ed incerta, tende oggi verso un assetto sostanzialmente bipolare e «maggioritario», più simile a quello degli altri paesi europei. Se un «modello scandinavo» ancora esiste, esso rappresenta oggi non più una singolare eccezione, bensì un caso esemplare di un processo di mutamento comune al più ampio contesto europeo.
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Erica Cimò. "L’importanza di essere connessi: L’educazione digitale nei curricoli scolastici dei sistemi educativi europei e il nuovo curricolo francese dedicato alle scienze digitali". IUL Research 1, n.º 1 (24 de julio de 2020): 226–41. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.28.

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I curricoli scolastici dei sistemi educativi europei sono sempre più orientati verso la necessità di sviluppare competenze digitali in alunni e studenti, a partire dalla scuola primaria. In questa sede vengono trattati i seguenti temi: la definizione di competenza digitale, l’approccio curricolare all’insegnamento delle competenze digitali, i tempi di insegnamento, le aree di competenza digitale e i risultati di apprendimento, e le competenze digitali dei curricoli europei a confronto con il Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei cittadini, DigComp. Infine, si presenta il curricolo francese nell’area delle scienze informatiche e digitali dell’istruzione secondaria superiore, oggetto di una recente riforma.
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Bilancia, Francesco y Sandra Regina Martini. "Il referendum del Regno Unito sulla Brexit ed il suo impatto sul mercosul nella prospettiva dei diritti sociali". Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 11, n.º 37 (30 de diciembre de 2017): 35–63. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v11i37.123.

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Prendendo le mosse dalle tematizzazioni polemiche professate durante la campagna referendaria svoltasi nel Regno Unito per il voto del giugno 2016 sulla Brexit, il saggio apre una riflessione critica sulle trasformazioni da tempo in atto, nel diritto dell’UE e nella giurisprudenza della Corte di giustizia così come in alcuni ordinamenti degli Stati membri, in relazione ai diritti alle prestazioni sociali dei cittadini europei residenti in Paesi membri diversi dal proprio ed al possibile impatto di tale fenomeno su altri sistemi integrati di mercato come il Mercosul. Il quadro che ne emerge induce a più approfondite riflessioni sulle cause della crisi di legittimazione attuale dei sistemi di integrazione politica ed economica, come il processo di integrazione europea, il cui cedimento è gravemente accelerato dalla messa in discussione dei diritti sociali in danno di una più forte nozione di cittadinanza europea; e come in altre realtà istituzionali e sociali, in particolare nel Mercosul.
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Grion, V., S. Roberts y G. Casanova. "Valutare gli insegnanti italiani? Uno sguardo alle esperienze europee". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 49 (mayo de 2012): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049008.

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La problematica della valutazione degli insegnanti italiani risulta oggi al centro di un emergente dibattito sia all'interno delle scuole, sia in ambito di politica scolastica. L'evoluzione del ruolo e dei compiti dell'insegnante nel contesto dei processi di autonomia delle scuole e i richiami, provenienti dall'Europa comunitaria, alla ricerca di una migliore qualitŕ dei sistemi scolastici nazionali rendono sempre piů urgente la necessitŕ di fornire alle scuole e ai decisori politici, strumenti per valutare la professionalitŕ del personale scolastico. L'Italia, in effetti, rappresenta in tal senso il fanalino di coda dei paesi europei, non disponendo di alcun sistema di valutazione degli insegnanti. In questo contesto, il contributo qui presentato, frutto di un lavoro di ricerca teorica comparativa, svolta su documenti di ricerca relativi alla valutazione degli insegnanti in ambito internazionale, intende mettere in luce vantaggi e limiti di diversi sistemi e strumenti di valutazione dei docenti, abbozzando una proposta per la messa in atto di un sistema valutativo nazionale. I risultati ottenuti sono discussi in relazione allo specifico punto di vista pedagogico assunto dalle ricercatrici.
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Simone, Cristina y Domenico Di Prisco. "Una blockchain europea per la gestione dei fondi strutturali europei: dallo scenario attuale ad una proposta implementativa". CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, n.º 1 (noviembre de 2020): 85–114. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10027.

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Il presente lavoro si colloca in un filone di studi destinato ad acquisire sempre più importanza non solo nel dibattito accademico, ma anche in seno alle istituzioni politiche e più in generale nella società civile: il rapporto tra tecnologia e performance del settore pubblico.In particolare, il lavoro discute la proposta della creazione di una blockchain europea per la gestione dei Fondi Strutturali e presenta quindi un set di best practice a supporto della sua ideazione ed implementazione. Due sono i temi alla base del lavoro: 1. i preoccupanti rischi (quali quello di considerevoli  frodi) e le ben note e documentate inefficienze (quali ad esempio le scarse capacità d'impegno e  spesa dei fondi di alcune regioni europee) riscontrati sino ad oggi negli attuali sistemi di finanziamento pubblico, sia nazionale sia europeo, nel gestire e monitorare adeguatamente realtà molto complesse; e 2. le significative potenzialità offerte dalle emergenti tecnologie basate su algoritmi decisionali (di cui le blockchain sono espressione) nel poter risolvere efficacemente e sostenibilmente le suddette fragilità ed inefficienze.Dopo aver individuato e descritto le principali criticità degli attuali sistemi nazionale ed europeo di finanziamento pubblico, il lavoro definisce le principali caratteristiche di una blockchain atta a superare le attuali fallacie e ne discute i potenziali vantaggi applicativi soprattutto in termini di efficienza e trasparenza dei processi decisionali.  Sulla base di un'accurata analisi della letteratura esistente e di eloquenti case study relativi all'applicazione della blockchain nel settore pubblico, il lavoro propone quindi un utile set di best practice per l'implementazione di una blockchain europea, non trascurando tuttavia di segnalarne le potenziali criticità non solo e tanto legate alla fattibilità tecnologica quanto sul piano concettuale e dei giudizi di valore.
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Gasperoni, Giancarlo. "Camilla Borgna, Studiare da straniero. Immigrazione e diseguaglianze nei sistemi scolastici europei". Quaderni di Sociologia, n.º 89- XLVI (1 de agosto de 2022): 167–70. http://dx.doi.org/10.4000/qds.5041.

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Al Mureden, Enrico. "IL DANNO DA “PRODOTTO CONFORME”: LE SOLUZIONI EUROPEE E STATUNITENSI NELLA PROSPETTIVA DEL TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP (T.T.I.P.)". Revista Jurídica da FA7 13, n.º 2 (20 de diciembre de 2016): 165–89. http://dx.doi.org/10.24067/rjfa7;13.2:568.

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Nel contesto della responsabilità civile degli rapporti di consumo, è analizzata l'armonizzazione di parametri giuridici di responsabilità per “prodotto conforme” ma dannoso tra i sistemi europei e americani e, in vista del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), si propone un'interpretazione unitaria delle norme applicabili. Pertanto, gli standard legali in materia di sicurezza dei prodotti e responsabilità del fabbricante nell'Unione europea e gli Stati Uniti, la distinzione tra prodotto difettoso e il “prodotto conforme” ma dannoso sono esaminati. I risultati hanno confermato la necessità di uniformizzazione delle regole nell'Unione europea a definire un prodotto “ragionevolmente sicuro”, così come la responsabilità del produttore secondo la decisione del legislatore sul livello minimo di stabilimento di sicurezza o sul limiti massimi, nel qual caso non c’è responsabilità.
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Scarlato, Margherita. "Sistemi di protezione sociale e politiche di sviluppo: approcci, strumenti e proposte di policy". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 1 (septiembre de 2010): 154–76. http://dx.doi.org/10.3280/es2010-001011.

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In questo articolo si discutono i recenti approcci che analizzano il contributo dei sistemi di protezione sociale alle politiche di sviluppo. Le lezioni tratte, in particolare, dall'esperienza dei Paesi emergenti e in via di sviluppo sono poi considerate con riferimento al caso delle politiche regionali condotte in Italia. Infine, dalla letteratura internazionale vengono distillate alcune proposte di policy per rendere piů efficace la spesa dei Fondi strutturali europei nelle regioni del Mezzogiorno.
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De Marchi, Marta. "Foodspace. Leggere le trasformazioni territoriali attraverso lo spazio del cibo: il caso Veneto". ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, n.º 128 (agosto de 2020): 80–105. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-128006.

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I sistemi agroalimentari al contempo trasformano i territori di riferimento e si adattano ad essi e alle loro configurazioni urbane. Leggere queste interdipendenze risulta cruciale in termini di spazio e occupazione del suolo, soprattutto alla luce della scala globale di molte filiere del cibo. Il Veneto si offre come caso paradigmatico dei territori a diffusione urbana europei, in cui gli spazi della produzione, della distribuzione e del consumo di cibo sono in prossimità fisica tra loro.
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Castaldo, Angelo, Andrea Billi y Gaia Orzi. "Quanto è "complessa" la crescita? Un'analisi panel in 27 paesi Europei". CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, n.º 1 (noviembre de 2020): 115–33. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10104.

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Il presente lavoro mira a costruire un ponte tra la letteratura sulla complessità economica e i modelli teorici della crescita endogena. I modelli tradizionali di crescita, infatti, sembrano sottostimare l'impatto generato dalle interazioni sistemiche dei diversi fattori di crescita. Per colmare tale gap, si adatta il modello di Mankiw et al. (1992) al fine di poter includere una misura di complessità economica (i.e., Economic Complexity Index - ECI). L'analisi empirica è riferita ad un panel (2007-2018) di 27 paesi dell'area europea. Con il ricorso ad un approccio tradizionale (panel a effetti fissi e random), dinamico auto-regressivo (system-GMM) e semi-parametrico ad effetti fissi, l'analisi condotta evidenzia che il livello di complessità dei sistemi economici incide significativamente sui livelli di crescita economica e che la relazione funzionale è di tipo non lineare
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Pajer, Flavio. "L’istruzione religiosa nelle scuole dell’unione europea: un’ identità plurale e in evoluzione". Revista Pistis Praxis 2, n.º 2 (29 de septiembre de 2010): 449. http://dx.doi.org/10.7213/pp.v2i2.15338.

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L’insegnamento scolastico della religione nell’Unione Europea obbedisce a una vastíssima gamma di contesti diversi: diversità di sistemi educativi, di rapporti tra Stato e Chiese, di storie religiose nazionali. La legittimazione dei corsi dipende a volte dalla Costituzione, a volte da concordati, a volte dalle Chiese in collaborazione con lo Stato. Nell’ultimo ventennio è stato rilevante anche il “magistero laico” degli organismi europei, che insistono sul ruolo civico, etico dell’istruzione religiosa, ai fini di una educazione alla convivenza pacifica nella diversità crescente delle fedi religiose e delle convinzioni non religiose. Al di là delle differenze confessionali, coesistono diversi modelli didattici di istruzione religiosa: istruzione nella fede, a partire dalla religione, sulla religione, al di fuori della religione. La Pedagogia e la Didattica delle religioni sono oggetto di continua ricerca e sperimentazione nella facoltà teologiche e negli Istituti superiori di Scienze della religione e della formazione.
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Di Felice, Vincenzo. "Agricoltura al lavoro: brevi considerazioni sull'occupazione agricola". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 91 (septiembre de 2010): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/qua2010-091005.

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L'attivitŕ agricola riveste un ruolo sostanziale nella definizione di scenari di sviluppo sostenibile in quanto le sue esternalitŕ interessano simultaneamente sfere ambientali, economiche e sociali. L'agricoltura del terzo millennio, evoluta in termini di scienza e tecnologia, deve inspirarsi ai nuovi paradigmi integrando sostenibilitŕ bio-fisica e socio-economica; in tal senso il binomio agricoltura-lavoro possiede un significato strategico. Per tali ragioni, all'interno delle dinamiche riflessioni sui sistemi agricoli e alimentari europei post 2013, diviene essenziale realizzare alcune considerazioni sugli aspetti quali-quantitativi dell'occupazione e della formazione al fine di identificare e realizzare percorsi di sviluppo competitivi e sostenibili.
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Cornali, Federica. "Chi è a favore delle riforme? I cittadini europei e italiani di fronte alla sostenibilità dei sistemi pensionistici". SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, n.º 103 (agosto de 2014): 64–87. http://dx.doi.org/10.3280/sr2014-103004.

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A. Ceravolo, Flavio y Michele Rostan. "Le basi valoriali e organizzative dell'impegno pubblico e sociale degli accademici italiani". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 160 (agosto de 2021): 110–33. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160006.

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A seguito delle riforme dei sistemi di istruzione superiore realizzate negli ultimi decenni nei paesi europei, le università sono state incoraggiate ad aprirsi al contesto socio-economico e a impegnarsi maggiormente in quella che è stata chiamata la loro "terza missione" sia nella sua dimensione economica sia in quella dell'impegno pubblico e sociale. Basandosi sui dati raccolti intervistando un campione di più di cinquemila accademici italiani, l'articolo mostra quanto sia ampia l'adesione alla richiesta di maggiore apertura dell'università verso la società e l'economia, quanto siano condivise le finalità economiche e sociali della terza missione a livello individuale e di dipartimento, quanto sia intenso l'impegno degli accademici nelle attività di public engagement e se tale impegno poggi o meno su due basi distinte, una di tipo valoriale e una di tipo organizzativo.
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Fargion, Valeria. "TIMING E SVILUPPO DEI SERVIZI SOCIALI IN EUROPA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 30, n.º 1 (abril de 2000): 43–88. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029105.

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Introduzione La letteratura sul welfare state ha largamente privilegiato il settore pensionistico e la sanità, che peraltro costituiscono le componenti più rilevanti della spesa sociale in tutti i paesi europei. Tuttavia, nell'arco dell'ultimo decennio si è manifestato in ambito accademico un crescente interesse per le politiche socio-assistenziali. La nuova attenzione nei confronti di quest'area di policy, tradizionalmente considerata del tutto marginale nel contesto dei sistemi di protezione sociale, riflette la consapevolezza che nuovi bisogni sociali vanno diffondendosi in tutta Europa. A monte dei nuovi bisogni vi sono indubbiamente i profondi cambiamenti che hanno investito le nostre società sia sotto il profilo demografico sia per quanto riguarda la struttura familiare. Tali cambiamenti stanno infatti imponendo la ricerca di nuove soluzioni per far fronte alle esigenze di cura dei soggetti che non sono in grado di provvedere autonomamente a se stessi; ciò riguarda in primo luogo la terza e la quarta età, ma anche la prima infanzia, i portatori di handicap, i malati mentali ed i malati cronici.
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Scalcione, Vincenzo. "Educational and training conditions of learning environments: quality control standards in the school". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 1 (30 de abril de 2022): 188–202. http://dx.doi.org/10.36253/form-12607.

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The development of forms of monitoring of educational systems has meant to account for the functioning of educational organizations. In the evaluation, the methods of measuring quality have become the structural articulation of each organized system. The need was felt to use interactive management methods, capable of promoting continuous quality control, also through a systematic verification of results and feedback produced by users. The text analyzes similar organizational methods in educational contexts, where actions are affirmed to improve the quality of the service, through the use of indicators, with the aim of defining training standards for quality learning environments. The concept of effectiveness and improvement intersect in the ESI project, where schools from European countries were able to share the identifying elements for educational change. Condizioni educative e formative degli ambienti di apprendimento: gli standard di controllo della qualità nella scuola. Lo sviluppo di forme di monitoraggio dei sistemi educativi ha inteso dar conto del funzionamento delle organizzazioni educative. Nella valutazione le modalità di misurazione della qualità sono divenute l’articolazione strutturale di ogni sistema organizzato. Si è avvertita la necessità di utilizzare metodi di gestione interattivi, in grado di promuovere il controllo continuo della qualità, anche attraverso una sistematica verifica dei risultati e del feedback prodotto dagli utenti. Nel testo si analizzano simili modalità organizzative nei contesti educativi, dove si affermano azioni per il miglioramento della qualità del servizio, attraverso l’utilizzo di indicatori, con l’obiettivo di definire standard formativi per ambienti di apprendimento di qualità. Il concetto di efficacia e di miglioramento si incrociano nel progetto Esi, dove scuole dei paesi europei hanno potuto condividere gli elementi indentificativi per il cambiamento educativo.
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Galli, Jacopo. "L’UCRONIA COSTRUITA DI LEONARDO BENEVOLO. IL RUOLO DELL’URBANIZZAZIONE PUBBLICA NEL PROGETTO DI SAN POLO A BRESCIA". Proyecto, Progreso, Arquitectura, n.º 27 (2022): 32–47. http://dx.doi.org/10.12795/ppa.2022.i27.02.

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L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il successo economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pubblica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell'urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne.
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Petrillo, Pier Luigi. "La perenne campagna elettorale dell'Opposizione parlamentare in Italia e in Gran Bretagna". Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 51, n.º 1 (30 de junio de 2004): 81–118. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12736.

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Nei regolamenti di alcuni parlamenti europei, dove si vive una competizione tra due forze politiche prevalenti, una al governo e l’altra all’Opposizione, esistono diversi strumenti che, garantendo la funzione alternativa di quest’ultima, definisco un vero e proprio Statuto dell’Opposizione in quanto non si limitano a evitarne lo «schiacciamento» da parte del raccordo maggioranza-governo, ma ne assicurano la manifestazione in parlamento di un progetto politico alternativo. Tali garanzie, quindi, proprio per la loro natura, possono risolversi in strumenti di campagna elettorale in quanto permettono all’Opposizione di essere visibile all’esterno dell’aula. Di conseguenza il parlamento, rivitalizzato grazie alla presenza costante dell’Opposizione, diventa la sede di una perenne campagna elettorale intesa non già come un continuo conflitto politico a suon di ostruzionismi reciproci, ma come un costante dibattito, magari anche aspro ma legittimo, tra i due principali soggetti politici. Il dibattito, infatti, in questi sistemi, viene procedimentalizzato e si traduce in critica, confronto e proposta. È intorno a questa tesi che si ragiona nel lavoro che segue, puntando l’attenzione, ovviamente, alla realtà italiana e servendoci di quella britannica (ma non solo) come di un modello di sistema competitivo. Non si vuole, invece, analizzare l’informazione parlamentare tout court, cioè l’insieme di meccanismi che rendono pubblica l’attività comunque svolta in parlamento; né ci soffermeremo sul tema del giornalismo parlamentare e, quindi, di come l’informazione parlamentare è esternalizzata; né si cercherà di dimostrare quali siano i comportamenti politici che l’Opposizione deve tenere in parlamento per essere visibile al suo esterno. Più semplicemente, dopo aver definito che cosa intendere per Opposizione parlamentare e quale sia la sua funzione costituzionale, prendendo a modello la Gran Bretagna, si cercherà di comprendere in cosa si sostanzia la logica del parlamento in perenne campagna elettorale e come e perché questa stessa logica sia (stata?) assente in Italia. In secondo luogo analizzeremo alcune garanzie che la Costituzione italiana e i Regolamenti parlamentari pongono a favore dell’Opposizione, non già, però, per definirne lo status ma per capire come tali strumenti possano, da un lato, trasformarsi in meccanismi di campagna elettorale parlamentare e dall’altro definire il parlamento come il luogo privilegiato della comunicazione politica. È da qui che avvieremo le conclusioni del ragionamento.
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Delponte, Ilaria y Paolo Rosasco. "Sustainable mobility and economic sustainability: the case of the new trolleybus line in Genoa". Valori e Valutazioni 29 (enero de 2022): 57–78. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212906.

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Resumen
With over 3.5 billion people currently residing in major cities around the world, the issue of urban mobility is a current issue and is particularly important in European countries where over 75% of the population is concentrated in urban areas. Even today, many of the daily journeys depend on cars and other private motorized vehicles, with a strong impact in terms of air pollution, noise and climate change as in the European Union transport is responsible for a quarter of greenhouse gas emissions. Reducing private transport and making urban transport systems greener and more efficient therefore has important benefits: for the health, climate and prosperity of cities. New models of transport and urban accessibility, increasingly oriented towards environmental sustainability, must therefore be adopted; the choice of the transport solution must be made in relation to not only technical but also economic, social and environmental feasibility. Taking a cue from the Call issued in 2018 by the Ministry of Infrastructure and Transport for the selection of urban mobility proposals that can access the economic resources intended for the enhancement and implementation of rapid mass transport systems provided for by Law no. 232/2016, this contribution deals with the evaluation of three transport proposals hypothesized for the connection between the city center of Genoa (Brignole station) and the district of Prato, along the Bisagno Valley, developed according to the indications contained in the Urban Mobility Plan of the Municipality. In particular, a Cost-Benefit Analysis (CBA) is developed according to the indications given in the Notice and in the Guidelines of the Ministry of Infrastructure and Transport for the evaluation of investments in public works. The objective is to verify the applicability of the CBA tool for assessing the economic and financial sustainability of the solutions analyzed - also in relation to the indications given in the legislation, the transport scenarios configured and the reliability of the results obtained, for the the choice of the transport solution to be adopted. Con oltre 3,5 miliardi di persone che risiedono attualmente nelle grandi città del mondo, il tema della mobilità urbana è una questione attuale ed è particolarmente importante nei paesi europei dove nelle aree urbane si concentra oltre il 75% della popolazione. Ancora oggi, molti degli spostamenti quotidiani dipendono dalle auto e da altri veicoli motorizzati privati, con un forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, sonoro e sul cambiamento climatico visto che nell’Unione europea i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra. Ridurre il trasporto privato e rendere i sistemi di trasporto urbani più ecologici e più efficienti presenta quindi dei vantaggi importanti: per la salute, il clima e la prosperità delle città. Nuovi modelli di trasporto e di accessibilità urbana, sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale, devono quindi essere adottati; la scelta della soluzione trasportistica deve essere fatta in relazione alla fattibilità non solo tecnica ma anche economica, sociale ed ambientale. Prendendo spunto dal Bando emesso nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la selezione delle proposte di mobilità urbana che possono accedere alle risorse economiche destinate al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa previste dalla Legge n. 232/2016, il presente contributo tratta della valutazione di tre proposte trasportistiche ipotizzate per il collegamento tra il centro della città di Genova (Stazione Brignole) e il quartiere di Prato, lungo la Val Bisagno, sviluppate secondo le indicazioni contenute nel Piano Urbano di Mobilità del Comune. In particolare è sviluppata l’Analisi Costi-Benefici (ACB) secondo le indicazioni riportate nel Bando e nelle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’obiettivo è quello di verificare l’applicabilità dello strumento dell’ACB per la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria delle soluzioni analizzate anche in relazione alle indicazioni riportate nella normativa, agli scenari trasportistici configurati e all’attendibilità dei risultati ottenuti, ai fini della scelta della soluzione trasportistica da adottare.
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Ridola, Paolo. "La dimensione transnazionale dei diritti fondamentali e lo stato constituzionale aperto in Europa". Revista Brasileira de Direitos Fundamentais & Justiça 5, n.º 15 (30 de junio de 2011): 40–78. http://dx.doi.org/10.30899/dfj.v5i15.382.

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Resumen
O artigo pretende analisar o atual processo de formação de um sistema internacional de proteção dos direitos humanos na União Europeia. Para tanto, inicia demonstrando como as diversas etapas do constitucionalismo europeu corroboraram para que os direitos fundamentais viessem a ser compreendidos como produto da “Modernidade europeia”. Em seguida, são estudados os principais elementos formadores do “constitucionalismo multinível” que é responsável pela dinâmica funcional do processo de integração europeia. Ao final, o sistema europeu de proteção dos direitos humanos é questionado em sua capacidade de produzir decisões judiciais eficazes frente às jurisdições nacionais dos Estados constitucionais.
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Niccolucci, Franco. "ARIADNEplus: l’avventura continua". DigItalia 15, n.º 2 (diciembre de 2020): 88–95. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00016.

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Resumen
L’articolo descrive il progetto europeo ARIADNEplus, continuazione del precedente progetto ARIADNE. Questo nuovo progetto ha, come il precedente, l’obiettivo di superare la frammentazione degli archivi digitali di dati archeologici europei disponibili online attraverso la creazione di un catalogo. Rispetto al precedente progetto, ARIADNEplus ne estende significativamente la copertura geografica, tematica e temporale. I dati sono forniti da autorevoli istituzioni nazionali che ne garantiscono la qualità. Il catalogo permette di effettuare ricerche sui metadati, che sono conformi a standard internazionali, con vari criteri, e quindi di accedere ai dati direttamente presso l’archivio del proprietario dei dati stessi. Questi possono poi essere ulteriormente rielaborati con vari strumenti software forniti nel sistema. Tutti gli strumenti informatici utilizzati si avvalgono delle tecnologie più recenti. Una parte importante delle risorse del progetto è dedicata alla formazione degli utenti sia all’uso del sistema ARIADNEplus sia, in generale, all’applicazione in campo archeologico delle politiche e delle strategie europee riguardo alla open science.
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Campos, Cinthia Regina. "Delegação e integração regional: aspectos teóricos do paradigma principal-agente aplicado ao sistema europeu". Contexto Internacional 31, n.º 1 (abril de 2009): 85–114. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-85292009000100003.

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Resumen
A aplicabilidade do paradigma principal-agente no estudo das relações institucionais dentro da União Europeia tem despertado o interesse de cientistas políticos e especialistas da área de Relações Internacionais, mais notadamente na última década. É objetivo deste artigo apresentar os principais autores que se utilizam desse paradigma para entender como funciona o sistema europeu, bem como perceber que questões emergem dessa discussão. Dentre as lógicas de delegação mais pesquisadas, destaca-se a atuação da Comissão Europeia, seguida pelo Parlamento Europeu e, de forma mais incipiente, a Corte de Justiça. Todos são considerados agentes dos Estados-membros, representados pelo Conselho Europeu. É dedicado também um espaço para expor as dificuldades teóricas do paradigma, principalmente no que diz respeito à sua comprovação empírica.
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Rex, Roger Valério de Vargas. "O SISTEMA DE ALERTA PRECOCE NA UNIÃO EUROPEIA". Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 8, n.º 1 (30 de julio de 2013): 27. http://dx.doi.org/10.5902/198136948522.

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Resumen
O objetivo do presente artigo é analisar o Sistema de Alerta Precoce, o qual foi consagrado com a finalidade de instituir um controle sobre a aplicação do princípio da subsidiariedade na União Europeia. Inicialmente, investigamos o significado das disposições constantes no Protocolo nº 2 do Tratado da União Europeia. Dentre essas disposições, enfatizamos aquelas atinentes às características do novo sistema e ao papel dos parlamentos nacionais como defensores do princípio da subsidiariedade. Na segunda parte do trabalho, averiguamos se o procedimento estabelecido foi construído de forma apropriada à consecução de seus objetivos. Concluímos que o arranjo essencialmente procedimental adotado é adequado à natureza essencialmente política do princípio da subsidiariedade, pois ele conduz as instituições legislativas a realizar um exame detalhado antes de concluírem se a ação no nível europeu é requerida. Isso faz com que os atos legislativos da União sejam menos frequentes, melhor focados e respeitem mais a autonomia dos Estados-membros. O Sistema de Alerta Precoce, ao permitir que as preocupações expressadas pelos parlamentos nacionais sejam consideradas de modo efetivo pelo Conselho e pelo Parlamento Europeu, fortalece o controle do público em geral sobre o processo legislativo. Considerando a legitimidade democrática que possuem os parlamentos nacionais, eles estão na posição mais apropriada para efetivar esta conexão entre a Europa e os seus cidadãos, refletindo as preocupações desses e fazendo com que compreendam o projeto europeu e o aceitem.
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Di Viggiano, Pasquale Luigi. "ETICA, ROBOTICA E LAVORO: PROFILI D’INFORMATICA GIURIDICA". Revista Opinião Jurídica (Fortaleza) 16, n.º 22 (23 de marzo de 2018): 247. http://dx.doi.org/10.12662/2447-6641oj.v16i22.p247-266.2018.

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Resumen
Questo articolo trae spunto dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2017 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica L’avvento dell’Industria 4.0 ha incentivato ed esaltato l’uso di macchine intelligenti e dotate di gradi di autonomia sempre più crescenti. La ricerca sulla robotica, che oggi ha raggiunto livelli molto differenziati di applicazione, si appresta a diventare oggetto di interesse diffuso non solo nei processi produttivi, ma anche per i sistemi sociali funzionalmente differenziati. In particolare, il diritto si trova ad essere interessato dall’innovazione tecnologica più avanzata e dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in quanto i robot, nelle scelte dell’Unione europea, sono destinatari di attribuzione di sempre maggiori responsabilità e di diritti. Questo solleva problemi, sia di carattere etico e sia di carattere giuridico, finora sconosciuti al diritto e sottovalutati dalla politica e dall’etica. Osservare dal punto di vista dell’Informatica giuridica questo fenomeno emergente consente di descrivere i modi attraverso i quali i sistemi sociali evolvono a seguito dell’irruzione delle nuove tecnologie nel sistema del diritto.
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Zanfrini, Laura. "I "confini" della cittadinanza: perché l'immigrazione disturba". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 117 (mayo de 2010): 40–56. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-117004.

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Resumen
Il modello europeo di regolazione dei flussi migratori, tradizionalmente fondato sulla figura del lavoratore ospite, ha consentito di posporre nel tempo la questione dell'inclusione degli stranieri nel sistema dei diritti di cittadinanza, cioč a dire la questione dei "confini" del welfare. L'evoluzione del fenomeno migratorio, la sua trasformazione in una presenza stabile ed eterogenea, a maggiore ragione la com- parsa di una seconda generazione hanno costretto i paesi europei ad arricchire il paniere dei diritti offerti agli immigrati e alle loro famiglie, senza perň risolvere in modo definitivo il paradosso storico della vicenda europea: il tentativo di tenere insieme la logica economicista alla base del modello europeo di regolazione degli ingressi con quella solidaristica che afferma il primato dei diritti della persona sulla stessa prerogativa degli Stati di "scegliersi" i propri cittadini e decidere il trattamento da riservare agli stranieri. Un tentativo che, oggi come ieri, esita in soluzioni compromissorie che rivelano, a un tempo, il carattere di artefatto politico e culturale del concetto di cittadinanza nazionale e gli esiti paradossali cui puň condurre l'applicazione di una logica di condizionalitŕ nell'accesso ai diritti.
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Telljohann, Volker. "Processi di delocalizzazione nel settore europeo degli elettrodomestici e forme di regolazione sociale". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 123 (septiembre de 2011): 82–96. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123005.

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Resumen
Negli ultimi anni, le aziende produttrici di elettrodomestici dei Paesi dell'Europa occidentale hanno subito importanti processi di ristrutturazione. La delocalizzazione delle attivitŕ produttive dai Paesi dell'Europa occidentale ai Paesi a basso costo del lavoro è diventato anche una questione importante nelle relazioni industriali di tutta Europa. Ll saggio esamina i modi e in che misura è possibile, attraverso pratiche di relazioni industriali, influenzare le decisioni di delocalizzazione e la loro attuazione. L'autore sostiene che la capacitŕ di sviluppare strategie che siano in grado di prendere in considerazione sia la necessitŕ di migliorare la competitivitŕ sia gli aspetti sociali della ristrutturazione aziendale, dipende in larga misura da un efficace sistema di regolazione sociale. Viene infine evidenziato l'influenza degli attori a livello europeo, quali la Federazione Europea dei Metalmeccanici e i Comitati Aziendali Europei, sui processi di ristrutturazione transnazionale.
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Canfora, Irene. "La normativa speciale dell’impresa agricola nel quadro di un sistema agroalimentare sostenibile in Europa". Przegląd Prawa Rolnego, n.º 1(30) (8 de junio de 2022): 45–55. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2022.30.1.4.

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Resumen
Il saggio analizza l’evoluzione della legislazione italiana dell’impresa agricola in relazione agli sviluppi delle politiche agricole europee. Il saggio evidenzia che, sia la normativa europea che quella nazionale nei più recenti sviluppi confermano la specialità del diritto agrario, finalizzato alla conservazione delle attività agricole e del territorio rurale, così come al funzionamento della filiera agroalimentare al cui interno l’attività produttiva agricola europea rappresenta un anello essenziale.
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García Lupiola, Asier. "Europar Batasunaren legegintza sistema". Legebiltzarreko Aldizkaria Revista del Parlamento Vasco, n.º 2 (2 de diciembre de 2021): 64–89. http://dx.doi.org/10.47984/legal.2021.003.

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Gaur egun Europar Batasunean dagoen legegintza-sistema Lisboako Tratatuaren bidez zehaztu zen. Nahiz eta erakunde-egituran nobedadeak izan ziren, egia esan, legegintza-funtzioen banaketari dagokionez aurretik zegoen antolaketari eutsi egin zitzaion; hala ere, are garrantzitsuagoa bilakatu zen Europako Parlamentuaren rola. Horren arrazoi nagusia elkarrekin erabakitzeko prozeduraren orokortzea izan zen. Legegintza-prozedura arrunta izena hartu zuen horrek aukera ematen dio boto unibertsal bidez eta europarrek zuzenean aukeratutako erakundeari dagokion eginkizuna betetzeko; alegia, legegintza-boterea gauzatzeko, baina Kontseiluarekin partekatuta. Aldi berean, gainerako araudi-tresnetan Europako Parlamentuaren funtzioak areagotu ziren, hain zuzen ere legegintza-prozedura berezietan eta aurrekontu-prozeduran. Testu honek gaur egun Europar Batasunaren legegintza-sistema eratzen duten berezitasun horiek guztiak aztertzen ditu.
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Rebasti, Emanuele. "Corte europea dei diritti umani e sistema comune europeo in materia d'asilo". DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, n.º 2 (julio de 2011): 343–55. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2011-002007.

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Calahorro, Augusto Aguilar. "La justicia constitucional en la Unión Europea: la cuestión prejudicial, el ciudadano y el Tribunal de Justicia de la Unión Europea". Revista do Direito, n.º 42 (31 de enero de 2014): 70–119. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i42.4944.

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Resumen
Resumen En este trabajo trataré de analizar algunos elementos esenciales del sistema de justicia constitucional de la UE. Los Tratados de la Unión Europea han configurado elementos jurisdiccionales de naturaleza supranacional que nos pueden permitir elaborar un discurso sobre justicia constitucional en la UE. Si analizamos el contenido de los Tratados de la UE observamos que existen elementos constitucionales suficientes para afirmar la creación de una Constitución material. Desde esta perspectiva, en el ámbito europeo se han desarrollado algunas técnicas jurisdiccionales de interrelación entre tribunales nacionales ordinarios, tribunales constitucionales y el Tribunal de Justicia de la Unión Europea (TJ). De esta interrelación ha derivado el denominado “diálogo entre tribunales” que ha permitido la decantación de principios de carácter constitucional en el ordenamiento europeo (como los principios fundamentales de garantía y reconocimiento de los derechos fundamentales en la UE), y del que ha derivado el principal impulso a la constitucionalización de la Unión europea. Por ello, la metodología del Derecho constitucional europeo, sitúa en el centro de su estudio la relación entre tribunales nacionales y el TJ, el sistema jurisdiccional europeo, relación en la que la cuestión prejudicial tiene un papel fundamental.
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Paes, José Eduardo Sabo, Isabelli De Andrade Basilio y Julio Edstron S. Santos. "O SISTEMA INTERNORMATIVO DE DIREITOS HUMANOS DA EUROPA: UMA ANÁLISE DA ATUAÇÃO DO TRIBUNAL EUROPEU DE DIREITOS HUMANOS E DO TRIBUNAL DE JUSTIÇA DA UNIÃO EUROPEIA". Revista de Estudos e Pesquisas Avançadas do Terceiro Setor 5, n.º 1 (10 de octubre de 2018): 302. http://dx.doi.org/10.31501/repats.v5i1.9779.

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Resumen
Frente às atrocidades ocorridas na Segunda Guerra Mundial, a sociedade internacional passou a se preocupar com a criação de normas e mecanismos de proteção dos direitos humanos a fim de evitar violações tais como as ocorridas naquela grande guerra. No contexto do pós-guerra, surgiu a Organização das Nações Unidas como a base do sistema global de proteção aos direitos humanos. Buscando complementar o sistema mundial, foram criados os regionais e assim, foi instituído o Tribunal Europeu de Direitos Humanos (TEDH), como o órgão judiciário de proteção aos direitos essenciais da pessoa humana. Dos anos posteriores às grandes guerras, houve um significante avanço da integração jurídica e econômica na União Europeia, necessitando-se, inclusive, de um tribunal com competências próprias para julgar casos de conflito de normas entre os seus cidadãos. Nesse sentido, tem-se o sistema internormativo europeu de direitos humanos devido à atuação do TEDH e paralelamente do Tribunal de Justiça da União Europeia (TJUE). Assim, o sistema regional europeu é tido como o sistema regional mais maduro e avançado do mundo, dada a eficácia das normas e a credibilidade da atuação das Cortes de Estrasburgo e Luxemburgo. Nesse sentido, através da revisão bibliográfica e estudos de casos, demonstramos as semelhanças e diferenças entre os dois Tribunais destacados.
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Ballesteros Barros, Ángel María. "Restitución de menores y orden público europeo". CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, n.º 1 (4 de marzo de 2022): 31–46. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.6676.

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Resumen
Este estudio analiza si los derechos fundamentales afectados por los supuestos de restitución por traslado ilícito de menores gozan de una protección equivalente en el Derecho de la Unión Europea y en el sistema europeo de derechos humanos, examinando la vigencia de la doctrina Bosphorus. El autor se cuestiona si en materia de restitución de menores en la Unión Europea puede afirmarse la construcción de un orden público europeo, diferente al del orden público internacional de los Estados, y equivalente al orden público comunitario.
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Solanes Corella, Ángeles. "Otra política de asilo es posible en Europa. Una breve comparación entre la UE y Canadá". Deusto Journal of Human Rights, n.º 1 (11 de diciembre de 2017): 39–75. http://dx.doi.org/10.18543/djhr-1-2016pp39-75.

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Resumen
La situación que ha generado en la Unión Europea la mal denominada «crisis de los refugiados», pone en evidencia hasta qué punto ha fracasado el denominado Sistema Común de Asilo. Múltiples factores han concurrido, durante dos décadas, hasta llegar a lo que puede considerarse una desnaturalización del asilo. Para reivindicar la necesidad de protección internacional como un derecho en el contexto europeo, es interesante analizar, como propone este trabajo, los múltiples factores que han concurrido para que el sistema Dublín no llegue a implementarse. Dicho estudio, además, puede completarse desde una perspectiva comparada atendiendo al caso canadiense. La confrontación entre algunas de las medidas articuladas en relación a los refugiados desde la Unión Europea y las que se han adoptado en Canadá, permite trazar algunas líneas directrices futuras. Lo que se pretende, en definitiva, es revindicar el asilo como un derecho dentro de un sistema europeo humano, justo y eficiente.Recibido: 25 julio 2016Aceptado: 30 noviembre 2016Publicación en línea: 11 diciembre 2017
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Campos, Ronaldo. "A política da pandemia do COVID-19 na Europa: reflexões sobre medidas de contenção e os impactos na sociedade". Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 9, n.º 2 (18 de diciembre de 2020): 14. http://dx.doi.org/10.46802/rmsde.v9i2.248608.

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Resumen
A pesquisa apresenta estudos sobre a política da pandemia do Covid-19 na Europa. Movimentos políticos contra e a favor orientações da Organização Mundial de Saúde (OMS) para contenção da pandemia encontram-se no cenário europeu e disputam espaços de poder em plena expansão da pandemia. Ameaças à democracia europeia e ao sistema democrático surgem nesse contexto impactando os ecosistemas da vida no planeta, do político ao comportamental na sociedade. A análise aborda na perspectiva teórica o debate sobre política internacional a partir da discussão dos efeitos da pandemia do Covid-19 no sistema democrático. Os resultados apontam pressões políticas nos países da União Europeia (UE) e no sistema democrático, alvo de transformações nas relações internacionais.
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López Guerra, Luis. "La evolución del sistema europeo de protección de derechos humanos". Teoría y Realidad Constitucional, n.º 42 (30 de enero de 2019): 111. http://dx.doi.org/10.5944/trc.42.2018.23649.

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Resumen
El sistema europeo de protección de derechos humanos resultante del Convenio Europeo de 1950 ha experimentado una notable evolución desde su creación, tanto en oo que se refiere a su extensión como a sus objetivos y procedimientos. Al menos tres fases son visibles en esa evolución; una primera fase, inicialmente orientada a una colaboración interestatal, protagonizada por la Comisión Europea de Derechos Humanos; una segunda fase, centrada en la protección individualizada de los derechos del Convenio por el Tribunal Europeo de Derechos Humanos; y finalmente, parecería apuntarse una tercera, caracterizada por la incipiente adopción de una función cuasi-constitucional del Tribunal de Estrasburgo.The European system of protection of human rights created by the European Convention of 1950 has been subject of a deep evolution since its creation, concerning both its extension and its goals and proceedings. Three phases aat least are visible in this evolution: a first phase, initially oriented to an inter-State collaboration, where the main role corresponded to the European Comission of Human Rights; a second phase, centered on the individualised protection of Convention rights by the European Court of Humna Rights; and finally, ir seems that a third phase is starting, in which the Strasbourg Court is assuming a quasi-constitutional function.
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Stanley, Sebastian. "EL SISTEMA PRONOMINAL ÁTONO DE TERCERA PERSONA EN PARAGUAY". Estudos Linguísticos e Literários, n.º 68 (28 de mayo de 2021): 776. http://dx.doi.org/10.9771/ell.v0i68.39066.

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Resumen
En este trabajo describimos, comparamos y analizamos el sistema pronominal átono de tercera persona del español paraguayo y del español estándar europeo, así como los fenómenos de leísmo, loísmo y de elisión de clíticos no estándar confrontando los datos e hipótesis de Herreros (1976), Granda (1982), Palacios (2000) y Symeonidis (2013) con los datos del corpus de Stanley (2020). El objetivo general de esta investigación es describir y analizar desde el punto de vista morfosintáctico, sincrónico, actual y contrastivo, el uso de los pronombres átonos de tercera persona en las variedades del español estándar europeo y del español paraguayo. El marco teórico es sociolingüístico y estructural-descriptivo. En este contexto confrontamos diferentes hipótesis sobre la génesis del fenómeno del leísmo paraguayo considerando la variación lingüística en un contexto socio histórico determinado como el aislamiento periférico y sus implicaciones en la configuración actual del español paraguayo, el problema del contacto del español con lenguas no indoeuropeas y su relación con la variación lingüística y el peso normativo de los centros culturales de influencia. Nuestra hipótesis es que a pesar de lo relevado por Granda (1982), Palacios (2000) y Symeonidis (2013) el español paraguayo está actualmente variando en función de la norma estándar europea. La metodología es exploratorio-descriptiva / cuantitativa-cualitativa, con análisis de corpus lingüístico constituido por artículos periodísticos provenientes de periódicos paraguayos publicados en red. Del análisis del corpus de Stanley (2020) se desprenden los siguientes datos: la existencia de un 19,05% de leísmo (16,12% con le y 2,93% con les) en acusativo, 1,25% de leísmo con le en dativo, 0,87% de loísmo (0,58% con lo y 0,29% con los) en acusativo, 0,41% de loísmo con los en dativo y 3,22% de elisiones de clíticos no estándar en acusativo. Finalmente, presentamos nuestra conclusión: el español paraguayo está actualmente variando en función de la norma estándar europea en los sociolectos medios y altos urbanos y de mayor escolarización por influencia del peso normativo de diferentes polos culturales, de nuevas políticas lingüísticas, de un mayor acceso a la instrucción y a los medios de comunicación masiva y por marcación lingüística sociocultural que conduce a fenómenos de hipercorrección en función de la norma estándar europea.
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Harden, Ian y Jacques Ziller. "CAN THE EU ADMINISTRATION LEARN FROM THE EXPERIENCE OF INDEPENDENT ACCOUNTABILITY MECHANISMS?" Il Politico 84, n.º 1 (25 de junio de 2019): 65–69. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.52.

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Resumen
Vengono presentati i due articoli che seguono, relativi agli Independent Accountability Mecanisms (IAMS) delle istituzioni finanziarie internazionali. Si tratta di alcuni risultati di un Workshop tenuto nell’ambito del PRIN 2012 (2012SAM3KM) in materia di Codificazione dei procedimenti amministrativi europei, nel quale sono state discusse le potenzialità del sistema degli IAMS per le agenzie, le istituzioni e gli organismi dell’Unione Europea.
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Mahir Suleymanzade, Orkhan. "Avropa məkanında patent qanunvericiliyinin təkamülü". SCIENTIFIC WORK 80, n.º 7 (17 de julio de 2022): 67–72. http://dx.doi.org/10.36719/2663-4619/80/67-72.

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Resumen
An invention may be patented through a national route, a European route, or an international routeusing the international patent system. If an applicant seeks protection in only one or two states, he usually takes the national route and files with the national patent office of the state in which he seeks patent protection. If the applicant seeks protection in three or more European countries, he usually chooses a European patent. In this context, it is important to look profoundly the historical evolution of national and regional patent systems within the Europe. Key words: patent law, legislation, invention, national system, harmonizing, convention, protection Orxan Mahir oğlu Süleymanzadə Avropa məkanında patent qanunvericiliyinin təkamülü Xülasə İxtira milli, Avropa və ya beynəlxalq patent sistemi vasitəsilə patentləşdirilə bilər. Əgər ərizəçi yalnız bir və ya iki dövlətdə patent hüququ üçün müraciət edirsə, milli yolu seçir və patent mühafizəsini istədiyi dövlətin milli patent idarəsinə ərizə ilə müraciət edir. Əgər ərizəçi üç və ya daha çox Avropa ölkəsində mühafizə istəyirsə, həmin şəxs adətən Avropa patent sisteminə müraciət edir. Bu kontekstdə Avropa məkanında milli və regional patent sistemlərinin tarixi təkamülünü ətraflı şəkildə araşdırmaq xüsusi əhəmiyyət kəsb edir. Açar sözlər: patent hüququ, qanunvericilik, ixtira, milli sistem, harmonizasiya, konvensiya, müdafiə
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Manfrelotti, Raffaele. "Il governo europeo della moneta e le sfide del costituzionalismo contemporaneo". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (febrero de 2022): 105–15. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001006.

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Resumen
L'articolo si propone di considerare una questione centrale relativa all'assetto degli ordinamenti contemporanei, ossia la tensione tra il principio democratico ed il governo dell'economia, calando questa tematica generale nell'alveo più specifico del rapporto tra la Banca Centrale Europea e le altre Istituzioni Comunitarie. Si sostiene la tesi che sia illusoria la veste di pretesa neutralità della BCE, laddove quest'ultima, in quanto Autorità che ha come missione fondamentale quella di garantire la stabilità dei prezzi, tende a porsi come un sistema di regolazione a-politica del sistema economico. Detto sistema obbedisce ad una lex mercatoria che si pone in antitesi rispetto alla realizzazione del programma sociale posto dalla Carta, esigendo la rinuncia ad alcuni strumenti decisionali di carattere politico che, nel disegno costituzionale, rispondevano a logiche diverse. In questa ottica la nascita del SEBC segna una nuova fase del costituzionalismo politico, perché la sua introduzione pone come una sorta di metavalore la stabili-tà economica e finanziaria. Ciò implica che non siano previsti limiti positivi alle sue capacità decisionali ad opera - ad esempio - del Parlamento Europeo, in modo tale da circoscrivere la ricaduta delle scelte compiute sulle posizioni soggettive riconosciute alla persona dagli ordinamenti nazionali e dallo stesso sistema europeo. Sulla base di queste premesse, la conclusione dell'articolo non è nel senso di una anacronistica riduzione del ruolo della Banca Europea, bensì nel senso di puntualizzare come la principale sfida del costituzionalismo contemporaneo consista nello sforzo di ricondurre i processi decisionali che coinvolgono il governo europeo della moneta ai meccanismi della responsabilità politica e alle garanzie delle posizioni soggettive della persona
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Balestra, Anna y Raul Caruso. "Le società benefit in Italia. Tra bene comune e identità". ECONOMIA PUBBLICA, n.º 1 (febrero de 2022): 117–39. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-001007.

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Resumen
L'articolo si propone di considerare una questione centrale relativa all'assetto degli ordinamenti contemporanei, ossia la tensione tra il principio democratico ed il governo dell'economia, calando questa tematica generale nell'alveo più specifico del rapporto tra la Banca Centrale Europea e le altre Istituzioni Comunitarie. Si sostiene la tesi che sia illusoria la veste di pretesa neutralità della BCE, laddove quest'ultima, in quanto Autorità che ha come missione fondamentale quella di garantire la stabilità dei prezzi, tende a porsi come un sistema di regolazione apolitica del sistema economico. Detto sistema obbedisce ad una lex mercatoria che si pone in antitesi rispetto alla realizzazione del programma sociale posto dalla Carta, esigendo la rinuncia ad alcuni strumenti decisionali di carattere politico che, nel disegno costituzionale, rispondevano a logiche diverse. In questa ottica la nascita del SEBC segna una nuova fase del costituzionalismo politico, perché la sua introduzione pone come una sorta di metavalore la stabilità economica e finanziaria. Ciò implica che non siano previsti limiti positivi alle sue capacità decisionali ad opera - ad esempio - del Parlamento Europeo, in modo tale da circoscrivere la ricaduta delle scelte compiute sulle posizioni soggettive riconosciute alla persona dagli ordinamenti nazionali e dallo stesso sistema europeo. Sulla base di queste premesse, la conclusione dell'articolo non è nel senso di una anacronistica riduzione del ruolo della Banca Europea, bensì nel senso di puntualizzare come la principale sfida del costituzionalismo contemporaneo consista nello sforzo di ricondurre i processi decisionali che coinvolgono il governo europeo della moneta ai meccanismi della responsabilità politica e alle garanzie delle posizioni soggettive della persona
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Trupiano, Gaetana. "Tax Harmonization of Capital Incomes in the European Union". Journal of Public Finance and Public Choice 12, n.º 1 (1 de abril de 1994): 41–53. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539824.

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Abstract Con la liberalizzazione dei movimenti di capitali il maggiore ostacolo alla efficiente localizzazione di investimenti diretti e finanziari nell’Unione Europea è rappresentato dalle differenze nel trattamento fiscale delle attività finanziarie nei diversi paesi membri.In questo lavoro, dopo una discussione critica a favore e contro l’armonizzazione del trattamento fiscale dei redditi di capitale, sono illustrate sinteticamente le principali differenze nei sistemi di tassazione delle attività finanziarie nella U.E.Si passa, quindi, ad una analisi delle proposte di armonizzazione europea presentate dal 1989 sottolineando l’importanza di un sistema generalizzato di ritenuta alla fonte a titolo d’acconto o definitivo.Particolarmente interessante è l’esame dei possibili effetti di tali proposte sul sistema finanziario italiano in presenza di una struttura della tassazione dei redditi di capitale che, nonostante le recenti modifiche, appare ancora frammentata e distorsiva.
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Bilancia, Francesco. "I diritti fondamentali e la loro effettività". Revista do Direito, n.º 28 (25 de julio de 2007): 31–53. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i28.181.

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Resumen
In questo saggio io intendo APPROCHARE il dibatitto sul tema dei diritti fondamentali, coinvolgendo la prospettiva di sua effettività principalmente nel sistema costituzionale europeo. Per tanto, si parte della approfundatta diferenzza che ci sono fra i membri statali e le multipli aspetti culturali e sociale della cittadinanzza europea.
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López Ramón, Fernando. "Hacia un modelo europeo de control jurídico del poder ejecutivo". Revista Andaluza de Administración Pública, n.º 100 (30 de abril de 2018): 299–338. http://dx.doi.org/10.46735/raap.n100.710.

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Resumen
Hacia un modelo europeo de control jurídico del poder ejecutivo. El primer objeto de este trabajo es poner de relieve las características propias de los tres grandes modelos europeos de control jurídico del poder ejecutivo: el judicial británico, el administrativo francés y el especializado alemán. A continuación, se consideran las posibilidades de configurar un modelo común europeo en la materia a partir de los polos de atracción que constituyen el derecho al proceso equitativo conforme a la jurisprudencia del Tribunal Europeo de Derechos Humanos, y especialmente la práctica del poliédrico y eficaz sistema de control jurídico establecido en la Unión Europea. A la vista de la evolución de los diferentes modelos históricos y teniendo en cuenta la particular atracción del practicado en la Unión Europea, se intenta diseñar algunas características de ese modelo común: racionalización, flexibilidad, especialización y colaboración.
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García Roca, Javier. "Aportaciones fragmentarias a la representación política del Tribunal Constitucional español y del Tribunal Europeo de Derechos Humanos: una teoría liberal-democrática". FORO. Revista de Ciencias Jurídicas y Sociales, Nueva Época 21, n.º 2 (6 de noviembre de 2019): 261–82. http://dx.doi.org/10.5209/foro.64026.

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Resumen
¿Cuáles son las diferencias entre los distintos tipos de globalización? La globalización a través de derechos fundamentales tiene rasgos propios. ¿Cuál es la diversa relevancia del Derecho en la lógica de los mercados, en el Consejo de Europa y el sistema del Convenio Europeo de Derechos Humanos y el sistema interamericano, y en la Unión Europea? Solo en el tercer espacio existe realmente una representación política directa en el Parlamento Europeo y una representación de los Estados en la Comisión y el Consejo Europeo siguiendo una legitimidad dual. Pero es mucho lo que queda por hacer en la Unión en la representación política y aún más en los Estados miembros. Son precisos cambios en las normas y en la cultura política. Por si el tiempo llegara, he singularizado algunos ingredientes básicos de la teoría liberal y democrática de la representación política que se desprende de la jurisprudencia del Tribunal Constitucional y del Tribunal Europeo de Derechos Humanos.
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Villar, Alfonso Murillo. "EL BREXIT: TODO UN RETO PARA EL DERECHO ROMANO". Revista Jurídica da FA7 16, n.º 2 (12 de diciembre de 2019): 163–80. http://dx.doi.org/10.24067/rjfa7;16.2:1183.

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Resumen
Con la salida del Reino Unido de la Unión Europea también lo hace el sistema jurídico anglosajón o Common Law. Esta circunstancia facilita la futura armonización legal entre todos los sistemas jurídicos del denominado Civil Law o derecho continental, sistema jurídico por el que se rigen los países, a excepción de Irlanda, que permanecen en la Unión. A partir de ahora, será más fácil crear una ciencia jurídica europea común de base romanista, pues el Derecho romano se convierte en su único y fundamental elemento aglutinador: el ordenamiento jurídico romano es la base común de todos los ordenamientos jurídicos de la Europa continental. Es el momento de hacer valer la influencia romanística en la configuración del futuro ordenamiento jurídico común europeo.
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Juillet, Laurent. "El presidente del consejo europeo: evolución política y jurídica desde 1974 a 2010". Revista Electrónica de Derecho de la Universidad de La Rioja (REDUR), n.º 8 (1 de noviembre de 2010): 39. http://dx.doi.org/10.18172/redur.4066.

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La evolución institucional que ha conocido la presidencia del Consejo Europeo desde hace más de treinta años, ha modificado sus rasgos y caracteres jurídicos propios. Con la entrada en vigor del Tratado de Lisboa, el presidente del Consejo europeo se ha impuesto como el «mascaron de proa institucional» del Consejo europeo. Sin embargo, y aunque el Presidente del Consejo europeo aparezca hoy como una figura política y jurídica emergente en el escenario institucional europeo, esta figura necesita consolidarse. Por una parte, la mutación del modelo jurídico de Presidente del Consejo europeo ilustra esta evolución en particular con la decadencia que ha sufrido el modelo de «personificación estatal» del Presidente del consejo europeo y lainadecuación del modelo de «presidente-primus inter pares» durante el periodo pre-Lisboa. Pero la necesaria consolidación de esta figura institucional se transparenta con la ilusión del modelo del «personificación personal» del Presidente del Consejo europeo y la renovación del modelo de «Presidente-Praesidens». Por otra parte, la imperfección del sistema de designación del presidente del Consejo Europeo, cumulado con la persistencia de la debilidad política del Presidente del Consejo Europeo, impide una plenitud institucionalsatisfactoria de esta figura relevante de la Unión Europea. Concretamente, el constante declive carismático de los líderes de la Unión Europea, la frágil emergencia de una filiación política constituyen los dos principales frenos a esta evolución.
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Cattero, Bruno. "Tra diritto e identitŕ. La partecipazione dei lavoratori nel modello sociale europeo". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 123 (septiembre de 2011): 117–35. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123007.

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L'importanza della direttiva sulla Societŕ per Azioni Europea (Se) risiede nell'affermazione della partecipazione comedei lavoratori di aver voce in capitolo negli organi di governo dell'impresa. I limiti definitori che la caratterizzano e la sua natura dinon dipendono tanto, in questo caso, dall'egemonia neoliberale nel processo di integrazione europea quanto da fattori più profondi e complessi che si frappongono all'integrazione nella sfera del sociale. Su questo sfondo si prendono in esame "l'europeizzazione negoziata" come, i meccanismi che la contraddistinguono (l'indeterminatezza concettuale - necessaria non solo a connettere e trascendere le diverse tradizioni nazionali, ma anche come veicolo discorsivo della costruzione sociale di una "identitŕ europea" - e l'attivazione di miti istituzionali) e si sottolinea infine la rilevanza delle connessioni lasche, sia istituzionali che organizzative, tra i sistemi e gli attori nazionali e il livello europeo.
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Lara Ortiz, María Lidón. "El control de la legalidad de las decisiones administrativas de regulación bancaria en la Unión Europea". Revista Digital de Derecho Administrativo, n.º 28 (13 de junio de 2022): 129–63. http://dx.doi.org/10.18601/21452946.n28.05.

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Resumen
El presente trabajo de investigación aborda las particularidades del control de la legalidad de las decisiones de la regulación bancaria, en el marco del actual sistema de supervisión financiera, desde una perspectiva del derecho administrativo español y europeo. En particular, se analizan las situaciones derivadas de la reforma implementada en la última década en la Unión Europea para establecer un sistema único de regulación bancaria en la eurozona, tanto en el ejercicio de las funciones de control de los supervisores, como en el ejercicio de la potestad de resolución bancaria.
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López Rodríguez, Ana Mercedes. "El Sistema de Tribunales de Inversión. Posibles incompatibilidades con el Derecho europeo". Cuadernos Europeos de Deusto, n.º 57 (1 de octubre de 2017): 29. http://dx.doi.org/10.18543/ced-57-2017pp29-68.

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<p>Con la entrada en vigor del Tratado de Lisboa en 2009 la Unión Europea ha adquirido la competencia exclusiva en materia de inversiones extranjeras directas (art. 207 TFUE), convirtiéndose junto a la política comercial común en uno de los principales pilares de la acción exterior de la misma. Esta circunstancia ha hecho que la Unión Europea haya interpretado esta nueva competencia como una oportunidad para intentar un tratamiento comprensivo de los temas de comercio e inversión a nivel europeo y para proponer una reforma profunda del sistema tradicional de protección de inversiones y de los mecanismos de resolución de controversias inversor-Estado, conocidos en sus siglas anglosajonas de ISDS. Entre las reformas propuestas destaca la creación de un Tribunal Internacional de Inversiones, propuesta no exenta de polémica y que encontraría posibles escollos desde el punto de vista del Derecho de la Unión.</p><p><strong>Recibido</strong>:10 noviembre 2016<br /><strong>Aceptado</strong>: 11 mayo 2017<br /><strong>Publicación en línea</strong>: 01 octubre 2017</p>
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