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Linney, A. D., A. C. Tan, R. Richards, J. Gardener y W. R. Lees. "Visualizzazione tridimensionale del corpo umano per diagnosi e per programmazione chirurgica". Rivista di Neuroradiologia 5, n.º 4 (noviembre de 1992): 483–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500412.

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Viene descritto un sistema che produce rappresentazioni di superfici anatomiche basandosi su immagini ottenute mediante tomografia assiale computerizzata a raggi X, risonanza magnetica ed ecografia. Le rappresentazioni vengono create per mostrare il carattere tridimensionale (3D) dell'anatomia interna ed esterna. Le immagini possono essere sezionate e manipolate sullo schermo come se fossere l'oggetto tridimensionale che rappresentano. Con questo sistema è possibile pianificare interventi chirurgici per simulazione. È inoltre possibile esporre ed isolare strutture sottostanti di un oggetto anatomico, aumentando così il valore diagnostico dei dati di partenza. Tale sistema di rappresentazione fornisce anche dati per l'azionamento di una fresatrice a controllo numerico per la produzione di modelli anatomici, protesi e impianti. Le esigenze di pianificazione nella chirurgia maxillofacciale sono particolarmente marcate. Va considerata sia la funzione, sia l'estetica facciale1. I sistemi di pianificazione ricorrono ad una combinazione di fotografie, modelli e radiografie planari nel tentativo di tenere conto della natura tridimensionale dell'anatomia. Quindici anni fa i progressi nella tecnologia informatica e della rappresentazione, insieme alla disponibilità della tomografia assiale computerizzata a raggi X (TC), permisero di avviare la creazione di una unità di lavoro per clinici facente uso di grafici al computer per simulare, pianificare e prevedere il risultato della chirurgia maxillofacciale. Benchè inizialmente le applicazioni cliniche fossero alquanto limitate, esse sono notevolmente aumentate con il costante miglioramento dei computer e degli algoritmi. Oltre alle applicazioni originarie, esse comprendono ora: la cranioplastica, la diagnosi radiologica complessa, l'analisi di fratture, l'osservazione del feto e la produzione di impianti scheletrici adattati. Sono allo stato esplorativo le applicazioni in campo neurologico.
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Palmieri, Mariangela. "Tra educazione e propaganda. Il mondo cattolico e il cinema documentario negli anni del pontificato pacelliano". MONDO CONTEMPORANEO, n.º 1 (agosto de 2021): 91–110. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-001003.

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Il saggio analizza l'uso che i cattolici hanno fatto del cinema documentario negli anni Quaranta e Cinquanta, durante il pontificato di Pio XII. Le ricerche sui rapporti tra cinema e cattolici hanno sinora privilegiato i film di finzione. Tuttavia, da alcuni documenti d'archivio, emerge come il mondo cattolico abbia rivolto la sua attenzione anche al documentario, inteso come uno strumento pedagogico e di propaganda. Per promuoverlo i cattolici si mossero in tre direzioni: producendo documentari autonomamente, facendoli realizzare a società di produzione esterne ma vicine al mondo cattolico, o distribuendo, nei propri circuiti (sale parrocchiali, sezioni DC) e in quelli industriali (attraverso il sistema della programmazione obbligatoria), documentari di proprio interesse, compresi quelli di propaganda anticomunista nei periodi di campagna elettorale. Più in generale, il documentario si inscrive nella battaglia per il controllo del cinema portata avanti dai cattolici.
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Vignieri, Vincenzo, Carmine Bianchi, Astrid Pietrosi y Giuseppe Provenzale. "Il contributo delle reti sanitarie "spontanee" al miglioramento degli outcome: opportunità e sfide nella prospettiva della progettazione dei sistemi di programmazione e controllo". MECOSAN, n.º 109 (enero de 2020): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2019-109005.

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Romoli, Andrea. "I sistemi dei mezzi di comunicazione di massa nell'Afghanistan occidentale (Herat)". FUTURIBILI, n.º 1 (marzo de 2011): 131–52. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001010.

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Nello studio l'Autore descrive il sistema deinell'Afghanistan occidentale spiegando come radio, televisioni e giornali cerchino di giocare il loro ruolo nello sviluppo democratico e sociale del paese. Lo studio entra nel dettaglio della programmazione e dei palinsesti delle diverse emittenti aiutando a comprendere come esse organizzino il loro lavoro nel tentativo di trovare una via afgana alle comunicazioni di massa. Lo studio nasce da una lunga ricerca sul campo che l'Autore ha realizzato in qualitŕ di analista Psyops del contingente italiano ad Herat.
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Lazzaretti, Letizia. "Efficacia di un progetto di educazione linguistica inclusivo su auto-percezioni e struttura di testi narrativi". DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, n.º 2 (16 de noviembre de 2022): 11–41. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.01.

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Lo studio ha confrontato gli alunni con DSA di 4 classi sperimentali (tot. 8) e 3 di controllo (tot. 7) su abilità di scrittura e auto-percezioni su atteggiamenti di scrittura e benessere di classe. Le classi sperimentali hanno seguito un progetto di educazione linguistica che, tra i suoi obiettivi, annovera la promozione di atteggiamenti motivati e strategici verso la scrittura e la costruzione di un clima di classe sereno e inclusivo; le classi di controllo hanno seguito la normale programmazione prevista per l’anno scolastico in corso. Gli alunni hanno scritto un testo narrativo, valutato con procedure olistiche e analitiche, e completato tre questionari di auto-percezione inerenti a autoefficacia, strategie di scrittura e benessere di classe. I risultati evidenziano che le abilità di scrittura e le percezioni sono migliori per il gruppo sperimentale, soprattutto per gli alunni con DSA. Da qui emerge l’efficacia del Progetto nel garantire una didattica inclusiva e un miglioramento di abilità e percezioni di scrittura per tutti gli studenti con difficoltà, anche quelli con DSA.
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Mancini, Daniela. "Evoluzione e prospettive dei sistemi di informazione e di controllo". MANAGEMENT CONTROL, n.º 2 (marzo de 2018): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-su2001.

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Castellano, Nicola y Elisabetta Magnaghi. "Editoriale. Tratti di innovazione nei sistemi di controllo e risk management". MANAGEMENT CONTROL, n.º 3 (diciembre de 2019): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-003001.

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Barbara, Sibilio Parri. "Uno strumento di gestione del patrimonio culturale: il caso dei siti UNESCO". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 2 (enero de 2012): 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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Rosa Sgambelluri, Antinea Ambretti y Carmen Palumbo. "Il nido d’infanzia come spazio educativo ed inclusivo per l’espressione della corporeità ludiforme". IUL Research 2, n.º 4 (22 de diciembre de 2021): 93–109. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.185.

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Il presente lavoro intende riflettere sull’importanza del nido come momento di apprendimento attraverso un’azione educativa costante e collaborativa che si esplica nella programmazione e nella realizzazione di buone prassi didattico-inclusive. La prospettiva è garantire il successo formativo del bambino partendo dalla capacità di interpretare e organizzare sistemi di formazione più estesi (Chiappetta Cajola, 2017), in grado di formare e valorizzare esperienze ludiformi (Ambretti, Palumbo, Lavega & Sibilio, 2018), riconosciute come substrato per i futuri apprendimenti scolastici.
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Mancini, Daniela, Giuseppina Iacoviello y Manuel De Nicola. "L'impatto della crisi pandemica sui sistemi di controllo di gestione: un'analisi empirica". MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (marzo de 2021): 105–27. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-001006.

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Miraglia, Rosa Alba. "Editoriale. Nuove tendenze nei sistemi di controllo e di misurazione delle performance". MANAGEMENT CONTROL, n.º 2 (septiembre de 2012): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-002001.

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D'Onza, Giuseppe y Aldo Pavan. "Editoriale. Innovare i sistemi di controllo e di governance per gestire il cambiamento". MANAGEMENT CONTROL, n.º 2 (septiembre de 2013): 5–7. http://dx.doi.org/10.3280/maco2013-002001.

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Catturi, Giuseppe y Luana Ricci Paulesu. "L'azienda "organismo intelligente": il fenomeno dell'omeostasi ed i sistemi di controllo". MANAGEMENT CONTROL, n.º 2 (julio de 2020): 11–36. http://dx.doi.org/10.3280/maco2020-002002.

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Cifalino, Antonella y Irene Eleonora Lisi. "Innovazione organizzativa in ospedale e cambiamenti nei sistemi di controllo direzionale". MECOSAN, n.º 104 (noviembre de 2018): 27–50. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2017-104003.

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Mori, Simona, Laura Di Fiore, Chiara Lucrezio Monticelli y Marco Meriggi. "Un confronto sui sistemi di polizia politica nell'Italia preunitaria." SOCIETÀ E STORIA, n.º 176 (agosto de 2022): 301–71. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176005.

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Il forum propone una riflessione a più mani sul tema della polizia politica nell'Italia post-napoleonica, che la maturità degli studi su quel comparto strategico dei governi legittimisti sembra ormai consentire. Questa prima messa a punto di taglio comparato vuole cogliere le molte risonanze esistenti fra i dispositivi di controllo politico che, muovendo dalla paradigmatica esperienza rivoluzionaria e napoleonica, gli stati della penisola misero in campo per contrastare le pulsioni eversive dilaganti nell'intero continente con strategie coordinate. L'esame dei casi evidenzia al contempo i profili comuni e le curvature che ciascun governo impresse alle politiche securitarie, tematizzandole in vario modo nel discorso pubblico. Si conferma così, accanto al portato repressivo di questa azione, la duttilità della funzione poliziesca e il ruolo ambivalente che essa giocò nei processi di politicizzazione delle società agli albori della contemporaneità. Per il Regno delle Due Sicilie il contributo di Laura Di Fiore guarda con particolare attenzione alla fase post-quarantottesca, rilevando per un verso l'intensa cooperazione instaurata dal governo borbonico con gli stati confinanti per il contrasto all'attività cospirativa degli esuli, per l'altro la strategia di degradazione del nemico, ovvero della militanza anti-sistema, adottata sul piano retorico. Chiara Lucrezio Monticelli mette a fuoco la peculiare interazione realizzata dallo Stato della Chiesa fra gli ordinamenti di polizia sperimentati nell'incisiva stagione francese e le più tradizionali strutture del controllo ecclesiastico, effetto di un'intensa dialettica interna fra conservazione e riforma. Il Regno Lombardo-Veneto esaminato da Simona Mori mette la polizia politica al servizio del suo progetto imperiale di temperata conservazione, sostanzialmente fallendo nell'intento di egemonizzare i servizi di sicurezza operanti nella penisola, mentre sul versante interno alterna fasi di tolleranza ad altre di rigore, senza riuscire ad arginare l'allargarsi del dissenso. Marco Meriggi conclude con un quadro d'insieme che attinge alla memorialistica, alla letteratura e alle fonti normative, per restituire una rappresentazione multiprospettica della polizia politica che, ridimensionata rispetto al titanismo evocato dalla narrazione risorgimentale, viene a configurarsi come strumento di un complessivo disegno di governo verticale della società, che accomuna i maggiori contesti politici dell'Italia restaurata.
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Poggi, Stefano. "Conflitti d'identità. Pratiche, gestione e controllo delle identità nell'Italia napoleonica". SOCIETÀ E STORIA, n.º 172 (junio de 2021): 287–320. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172003.

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Di fronte allo sviluppo dello Stato amministrativo, i governi delle repubbliche Cisalpine/Italiana e del regno d'Italia elaborarono un sistema identificatorio statale autonomo dal modello francese. Il caso studio della città di Vicenza - capoluogo del dipartimento del Bacchiglione - permette di verificare l'effettiva applicazione di questo progetto politico a livello locale. Attraverso lo studio sistematico dell'archivio del commissariato di polizia di Vicenza emerge così un insieme di pratiche popolari e strategie di controllo distante dal sistema uniforme previsto dalla legislazione nazionale. Un modello duale, in cui i sistemi identificatori tradizionale e statale convivevano intrecciandosi e integrandosi. Un modello che rispecchiava due diverse concezioni di identità: una, promossa dallo Stato, rigida ed esterna alla società; l'altra, radicata nella mentalità degli attori storici, fluida e costantemente ridefinita.
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Pulignano, Valeria. "E-democrazia al lavoro: effetti e problematicità dell'era digitale". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 160 (agosto de 2021): 7–23. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160001.

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Questo contributo mette in evidenza le problematicità derivanti dagli effetti della tecnologia digitale sulla democrazia. Tre sono i temi principali che vengo affrontati. Il primo è legato al controllo di sistemi tecnologici avanzati nelle mani di una élite che rischia di aumentare il suo potere e la sua influenza sulle masse di utenti e consumatori che utilizzano le nuove tecnologie. Il secondo tema, direttamente connesso al primo, riguarda la fiducia del pubblico verso le istituzioni democratiche a seguito dell'entrata in campo di sistemi di comunicazione digitale di massa, che spesso sono portatori di disinformazione e notizie false (‘fake news'). Il terzo tema, è quello del ‘capitalismo della sorveglianza', che si lega alle relazioni industriali e di lavoro, nel senso che esamina le implicazioni che questo comporta per la democrazia, intesa come partecipazione diretta e indiretta dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
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Mancini, Daniela. "L'azienda-rete e le decisioni di partnership: il ruolo del sistema informativo relazionale". MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (abril de 2011): 65–97. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001004.

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La collaborazione tra aziende č sempre piů il percorso tipico per realizzare la crescita e determinare la strategia aziendale: dalle singole relazioni ditra due aziende, alla rete di aziende, per arrivare all'azienda-rete. Parallelamente, si determina un ampliamento, oltre i confini della singola azienda, dell'orizzonte nell'ambito del quale formulare i giudizi di convenienza. Oggetto di questo articolo č l'evidenziazione di alcune problematiche ancora aperte nello studio dei sistemi informativi dell'azienda-rete. L'autore ritiene, infatti, che la gestione delle informazioni rappresenti un elemento chiave per il successo della rete di collaborazioni sviluppate. Il sistema informativo diventa un elemento fondamentale per la sincronizzazione dei processi di governo e di controllo della rete di collaborazioni ed il fenomeno delle alleanze ne costituisce un elemento di cambiamento che deve essere investigato nei diversi aspetti. Nel primi due paragrafi l'autore descrive proprio la relazione chiave che si stabilisce tra sistema di governo, sistema di controllo e sistema informativo in contesti relazionali, mentre nei paragrafi successivi l'attenzione viene focalizzata sul sistema informativo relazionale.
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Zappalà, Lucia. "L'impatto di insetti esotici invasivi negli agro-ecosistemi". Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, n.º 382/SFE (22 de diciembre de 2019): DECA29—DECA36. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.83.

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Le introduzioni accidentali di insetti esotici nei sistemi agricoli e forestali, nonché sulle piante ornamentali anche in ambito urbano, sono aumentate in maniera rilevante in tutto il mondo negli ultimi tre decenni, spesso con gravi conseguenze economiche e ambientali nelle aree recentemente invase. Verranno qui presentati alcuni aspetti di fitofagi di recente o recentissima introduzione in Sicilia. In particolare, saranno prese in esame le strategie di controllo sostenibile di Drosophila suzukii (Moscerino dei piccoli frutti), specie polifaga che attacca frutti a buccia sottile, e l’ancora più polifaga Halyomorpha halys (Cimice asiatica).
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Giaccari, Francesco y Mario Turco. "L'introduzione dei sistemi di controllo di matrice anglosassone nelle aziende italiane: il caso Cornigliano s.p.a." CONTABILITÀ E CULTURA AZIENDALE, n.º 1 (enero de 2015): 13–32. http://dx.doi.org/10.3280/cca2014-001003.

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Bassani, Gaia, Cristiana Cattaneo, Francesca Maria Cesaroni y Annalisa Sentuti. "Sistemi di gestione e controllo e professionalizzazione delle imprese familiari. Uno strumento di accreditamento intraparentale?" MANAGEMENT CONTROL, n.º 2 (marzo de 2018): 15–35. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-su2002.

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Curti, Sabina. "Folla, città e Covid-19: governare (con) la paura in una democrazia". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 1 (abril de 2021): 50–65. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-001005.

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Alcuni dispositivi utilizzati durante l'epidemia Covid-19 per controllare la pau-ra hanno diminuito il potere statale, aumentato quello digitale e generato nuove paure. Dopo un anno di pandemia, si assiste a una vera e propria depolicitizzazio-ne della paura, che rischia di allungare molto l'uscita dall'attuale crisi sanitaria e di produrre per il futuro delle disastrose conseguenze. La tesi dell'articolo è che per affrontare la pandemia nei sistemi democratici sia necessaria un'altra cultura del controllo sociale basata su un sostanziale riposi-zionamento nei confronti della paura da parte dei governi e della città.
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Ciapetti, Lorenzo. "Le strategie dello sviluppo locale tra partecipazione e cambiamento". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 1 (abril de 2011): 39–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001004.

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Lo sviluppo locale č un processo deliberativo. Sebbene la partecipazione avvenga prevalentemente attraverso la mediazione degli attori collettivi di un territorio, la dimensione di democrazia si gioca su aspetti di inclusione e reti di relazione di carattere aperto. Sono ormai evidenti le luci e le ombre del paradigma delle politiche di sviluppo locale, introdotto in Italia con l'esperienza della "programmazione negoziata", a metŕ degli anni '90. Il presente articolo partendo dalla domanda se sia emerso negli ultimi anni un diverso paradigma, conferma la centralitŕ dei sistemi decisionali collettivi locali nei processi di sviluppo del territorio, ma sottolinea l'esigenza di migliorarne l'efficienza in termini di impatti economici e sociali, attraverso politiche che partano da strategie fondate su cinque dimensioni: valorizzazione del contesto locale, unione di risorse e capacitŕ, attenzione ai tempi delle politiche, reti multilivello di attori, orientamento al cambiamento.
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Benvenuto, Marco, Angelo Rosa y Carmine Viola. "Analisi prospettica per il design di un nuovo dominio di pianificazione, programmazione e controllo sociotecnico nel settore della salute". MECOSAN, n.º 113 (junio de 2020): 259–69. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-113030.

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Marchi, Luciano. "Dalla crisi allo sviluppo sostenibile. Il ruolo dei sistemi di misurazione e controllo". MANAGEMENT CONTROL, n.º 3 (octubre de 2020): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/maco2020-003001.

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This article offers some reflections and insights to interpret the economic impact of the current pandemic crisis, and similar crises that could arise in the future, and the conditions for recreating sustainable development. Firstly, to move from evaluating crisis to generating economic value and sustainability requires a new corporate governance approach for interacting with the social and environmental context, integrating risk management and performance man-agement (Marchi, 2019; Greco, D'Onza, 2020). Sustainability can be reinforced by adopting a new theory of value created for all stakeholders, included suppliers, customers, employees, the territory and the social community, but also for the en-vironment and for the company itself, ensuring adequate remunerations of the re-sources and conditions of lasting economic equilibrium of companies (Giannessi, 1960). To guarantee a long-term economic balance together with social, environmental and corporate sustainability, the role of measurement and control systems is fun-damental. In this regard, the following aspects can be highlighted (Marchi, Paolini, 2020): 1) integrated accounting and budgeting systems must be developed with an in-come perspective; 2) excessive emphasis on specific performance indicators, espe-cially financial ones, must be avoided, in order to pass to a "systemic reading" of the set of indicators at an economic-social level; 3) a circular choice and an ade-quate remuneration of the production factors in the supply network must be guar-anteed in order to increase the value created internally in the network, with the contribution of strategic suppliers who must be partners of the company; 4) finally, a "culture of sustainability" must be implemented in the personnel planning, control and incentive systems (integrating financial indicators with sustainability indicators) and not only in the reporting systems for the outside.
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De Stavola, Federico. "Potere, controllo e soggettività nelle piattaforme digitali di food delivery: un'analisi foucaultiana dell'app latinoamericana Rappi". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 158 (noviembre de 2020): 178–98. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158009.

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In questo articolo si propone un'analisi foucaultiana dell'architettura di potere e delle forme di soggettivazione nell'app latinoamericana di food delivery Rappi, basata su una ricerca condotta a Buenos Aires e Città del Messico. Si utilizzeranno i concetti di disciplina, governamentalità e tecnologie del sé per analizzare la piattaforma digitale e i sistemi di direzione e controllo della forza lavoro nella cooperazione. In questo modo sarà possibile mostrare come l'architettura di potere presente nella app Rappi strutturi la relazione di lavoro e la soggettività del lavoratore sul modello dell'autoimprenditorialità. Questa analisi intende proporre il concetto di autonomia funzionale, il quale potrebbe essere approfondito in future ricerche sul tema.
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Floris, R., G. L. Sergiacomi, E. Squillaci, D. Lupoi, M. Crecco, E. Fanucci, M. Guazzaroni y G. Simonetti. "Il ruolo della risonanza magnetica nella diagnosi delle neurofibromatosi". Rivista di Neuroradiologia 5, n.º 1_suppl (abril de 1992): 101–4. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s120.

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Gli autori prendono in considerazione il ruolo diagnostico della risonanza magnetica nella diagnostica delle neurofibromatosi, su una casistica di 13 osservazioni, di cui 9 casi di NF1 e 4 NF2. Lo studio è stato eseguito mediante sistemi RM superconduttivi da 0,5 e 1,5 Tesla, osservando un pattern di aspetti polimorfo comprendente nelle NF1 lesioni multiple insieme in T1 (6 casi), iperintense in T1 (2 casi), sempre iperintense in T2; inoltre si sono riscontrati gliomi delle vie ottiche (3 casi), xantogranulomatosi dei plessi corioidei e neurinomi multipli cervicodorsali. Nelle NF2 si sono invece reperiti schwannomi bilaterali dei nervi acustici (3 casi) e monolaterali (1 caso), meningiomi (4 casi), uno schwannoma del nervo facciale e neurofibromi spinali multipli (2 casi). Secondo la esperienza degli autori, la RM si è rivelata il metodo di scelta nella diagnostica e nel controllo dei pazienti con NF, grazie alla elevata accuratezza e sensibilità della metodica. I risultati ottenuti dimostrano l'elevata accuratezza della metodica e la sua preminenza nella diagnosi e nel controllo di tali forme neoplastiche.
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Kolodko, Grzegorz W. "Economic Change and Shortageflation Under Centrally Planned Economies". Journal of Public Finance and Public Choice 6, n.º 1 (1 de abril de 1988): 15–32. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344460.

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Abstract Obiettivo di questo scritto è l’esame delle relazioni tra riforme economiche e processi inflazionistici nei paesi socialisti.Lo sviluppo delle forze produttive richiede, anche nell’ambito di sistemi economici di tipo socialista, il rafforzamento dei sistemi tipici dell’economia di mercato, cosa che costituisce una sfida alle teorie ed anche alla pratica del socialismo. Si tratta, infatti, di vedere il ruolo degli elementi caratteristici del mercato, come le relazioni di domanda e di offerta, nell’ambito delle istituzioni economiche pianificate.È in tale contesto, quindi, che vanno considerati i processi inflazionistici attualmente in corso nei paesi socialisti, nelle loro due forme: prezzi e scarsità. È proprio quest’ultimo (shortageflation) che costituisce la caratteristica tipica di questo tipo di economia.Le riforme economiche possono essere considerate, nei paesi socialisti, come un modo per trasformare I’inflazione da scarsità in inflazione da prezzi (che, peraltro, devono comunque essere in qualche modo tenuti sotto controllo). Non vi è dubbio, tuttavia, che ancora per molti anni i processi di shortageflation continueranno a sussistere nelle economie socialiste, ostacolando i tentativi di riforma.
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Noto, Guido, Lucrezia Coletta, Sara Zuccarino y Milena Vainieri. "Il controllo e la gestione della performance delle attività di prevenzione in contesti interorganizzativi: il caso dei controlli frontalieri sugli alimenti". MECOSAN, n.º 117 (abril de 2021): 59–75. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117004.

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I servizi sanitari di prevenzione sono caratterizzati da un'elevata complessita principalmente legata al contesto inter-organizzativo e ambientale in cui operano. Da cio consegue una notevole difficolta nel misurarne e valutarne i risultati. Per tali motivi, il controllo e la gestione della performance delle attivita di prevenzione si avvalgono di diversi meccanismi, formali e informali, che hanno l'obiettivo di orientare i comportamenti e le decisioni degli individui e delle organizzazioni coinvolte verso fini comuni. Lo scopo del presente lavoro e quello di approfondire i sistemi di controllo e gestione della performance impiegati nei servizi di prevenzione che operano in contesti inter-organizzativi - e in particolare nell'ambito dei controlli frontalieri sugli alimenti - al fine di supportare il disegno e l'implementazione degli stessi. Per fare cio, la ricerca si concentra sui casi di studio delle infrastrutture portuali di Genova e Livorno. Parole chiave: prevenzione, controlli condottools. To explore performance management in such contexts, this research suggests the adoption of management control as a "package" approach. Thus, the research's objective is to understand how management control operates in the delivery of preventative services operating in inter-organizational environment. To do so, this study focuses on the cases of Genoa's and Leghorn's ports.
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D’Andrea, Antonio. "Il Parlamento e il Governo: le ragioni del rispettivo disallineamento costituzionale (sempre reversibile)". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 3 (noviembre de 2022): 9–40. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-003002.

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Da circa trent'anni il sistema di governo parlamentare, in Italia, ha funzionato in modo poco rispettoso del ruolo centrale che la Costituzione riserva agli organi parlamentari, a cominciare dall'esercizio della funzione normativa. Nella prassi sono stati il Governo e il suo leader, insieme allo stesso Presidente della Repubblica, ad assumere, non solo la guida politica dello Stato, ma anche il pieno controllo della maggioranza parlamentare via via faticosamente costituita. Nell'articolo si ipotizzano alcune soluzioni istituzionali incentrate principalmente su nuovi meccanismi elettorali in grado di rivitalizzare il parlamenta-rismo italiano, ritenuto sempre preferibile ad altri sistemi di governo.
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De Luca, M. "Advanced hybrid closed-loop: review of the current systems available in Italy for the treatment of type 1 diabetes mellitus". Journal of AMD 25, n.º 2 (julio de 2022): 120. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.2.1.

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OBIETTIVO DELLO STUDIO La terapia con microinfusore è raccomandata nelle persone con DMT1 per il raggiungimento degli obiettivi glicemici e di una migliore qualità di vita. Lo studio si propone di confrontare i diversi sistemi ibridi ad ansa chiusa attualmente disponibili in Italia al fine di valutare le caratteristiche di ognuno di essi, riconoscere il profilo del paziente a cui destinarli e prendere decisioni terapeutiche informate e consapevoli. DISEGNO E METODI È stata analizzata la letteratura e le schede tecniche relative a 3 diversi sistemi ibridi ad ansa chiusa attualmente commercializzati in Italia: MiniMed™ 780G associato al CGM Guardian e algoritmo SmartGuard, Tandem t:slimX2 associato al CGM Dexcom G6 con algoritmo Control IQ e Accu- Check Insight associato al CGM Dexcom G6 con algoritmo DBLG1. Sono stati inoltre analizzati i principali sistemi Hybrid Closed-loop open-source (Do It Yourself – Artificial Pancreas System). RISULTATI Il sistema Medtronic 780G utilizza il sensore Guardian 4, mentre i sistemi Tandem e Accu-chek Insight utilizzano il sensore Dexcom G6. I loro algoritmi (PID per Medtronic ed MPC per Tandem ed Accu-chek Insight) sono integrati alla pompa insulinica. Durante gli studi pivotal, a seconda della popolazione dello studio e dell’HbA1c di base, questi sistemi raggiungono una percentuale di tempo trascorsa nell’intervallo target tra il 65% ed il 76% con un basso rischio di ipoglicemia. OpenAPS è il primo sistema open source sviluppato per automatizzare il controllo glicemico, il cui algoritmo è stato creato e successivamente aggiornato dagli utenti stessi. CONCLUSIONI Una conoscenza approfondita e aggiornata delle più recenti tecnologie è fondamentale affinché il team diabetologico possa guidare i propri pazienti, fornendo loro l’educazione ed il supporto necessari ad una scelta di cura condivisa e consapevole. Questa rassegna riassume in modo pragmatico le principali caratteristiche dei sistemi Hybrid Closed-loop e si pone come strumento di consultazione per un utilizzo più appropriato di questa tecnologia. PAROLE CHIAVE diabete mellito; microinfusori; hybrid closed loop.
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Vasselli, Stefania y Antonio Federici. "La valutazione dei Piani regionali di prevenzione". RIV Rassegna Italiana di Valutazione, n.º 50 (diciembre de 2012): 41–53. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050004.

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L'esperienza del Piano nazionale di prevenzione 2010-2012 (PNP), adottato con Intesa Stato Regioni 29 aprile 2010, si segnala per la sua importanza non solo per i contenuti e le metodologie adottate ma anche per il significato che assume all'interno dei rapporti tra le Istituzioni. La sua impostazione prevede infatti che il Ministero svolga Azioni centrali (DM 4 agosto 2011) a supporto della Programmazione regionale, come espressione dell'assetto costituzionale, secondo il modello di governance della stewardship, recepito dall'Italia con la carta di Tallin. Sul piano dei contenuti, il PNP pone grande e sistematica attenzione alla necessitŕ di disponibilitŕ e fruibilitŕ delle evidenze in tre momenti principali: prove di efficacia teorica (efficacy); monitoraggio e valutazione degli interventi; evidenze di impatto sugli outcome (effectiveness). In questa logica, e nel modello di governance adottato, l'attivitŕ di valutazione ha un significato sistemico di produzione di informazioni (intelligenza) funzionali a supportare la programmazione, l'implementazione, la valutazione degli interventi e si sta realizzando mettendo in campo molteplici azioni (certificazione; capacity building; promozione della cultura e degli strumenti di pianificazione e valutazione; attivitŕ di studio) e coinvolgendo interlocutori e partner diversi. In particolare, attraverso l'Azione centrale prioritaria "Intesa Stato Regioni su registri, sorveglianze e sistemi informativi per la prevenzione", si sta perseguendo l'obiettivo di un approccio integrato alle valutazioni di impatto degli interventi di prevenzione che definisca, al piů alto livello di concertazione, gli ambiti tematici, gli obiettivi conoscitivi e le regole di implementazione di un sistema informativo integrato per la prevenzione e che quindi tenga conto sia delle caratteristiche proprie di questi interventi (e delle relative difficoltŕ epistemologiche della loro valutazione), sia della conseguente attuale scarsezza e frammentarietŕ di informazione e valutazione.
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Buseti, Simone y Bruno Dente. "L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane". STUDI ORGANIZZATIVI, n.º 2 (abril de 2013): 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

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L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
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Nava, Antonio, Matteo Bonvini, Pasquale Logiacco y Giovandomenico Violante. "Progettazione e implementazione di una piattaforma di programmazione e controllo per la gestione delle aziende sanitarie di grandi dimensioni. Il caso del controllo di gestione dell'Agenzia di Tutela della Salute ATS della Città Metropolitana di Milano". MECOSAN, n.º 107 (septiembre de 2019): 57–79. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2018-107004.

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Castellano, Nicola. "Modelli e misure di performance aziendale: analisi della letteratura e spunti di ricerca". MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (abril de 2011): 41–63. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001003.

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I sistemi di misurazione delle performance (SMP) nascono e si diffondono con l'obiettivo di orientare in maniera dinamica i comportamenti dei responsabili aziendali verso l'attuazione delle strategie. L'esigenza di utilizzo di questi strumenti si rafforza peraltro con la presa d'atto che gli strumenti di controllo tradizionale, a base esclusivamente contabile, impediscono una lettura efficace dei risultati e delle relative cause gestionali ed offuscano la ricerca delle conseguenti azioni volte al miglioramento. Questo articolo si propone di analizzare la piů recente letteratura in campo internazionale sul tema dei SMP, allo scopo di delineare i temi su cui si concentra l'attenzione dei ricercatori, le principali metodologie adottate ed i piů significativi risultati ottenuti. La classificazione dei contributi di ricerca selezionati č stata realizzata in relazione alle principali fasi del ciclo di vita di questi strumenti, cioč progettazione, implementazione ed utilizzo dei SMP. Nella parte finale sono proposti alcuni spunti per lo sviluppo futuro della ricerca.
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Nicolova, Anna. "I sistemi di gestione e controllo del Programma operativo "Sviluppo delle risorse umane" 2007-2013". QT Quaderni di Tecnostruttura, n.º 34 (diciembre de 2009): 54–85. http://dx.doi.org/10.3280/qt2009-s34008.

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Morelli, Serena. "« Ad extirpenda vitia » : normativa regia e sistemi di controllo sul funzionariato nella prima età angioina". Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 109, n.º 2 (1997): 463–75. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1997.3582.

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Cesaroni, Francesca Maria y Annalisa Sentuti. "Il cambiamento dei sistemi di controllo manageriale e il processo di successione nelle imprese familiari. Quali possibili relazioni?" MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (marzo de 2019): 17–44. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-001002.

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Romano, R., R. Lamanna, M. T. Santini y P. L. Indovina. "Confronto di spettri protonici cellulari mediante l'algoritmo di normalizzazione MaSNAl". Rivista di Neuroradiologia 13, n.º 1 (febrero de 2000): 37–43. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300107.

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La spettroscopia con risonanza magnetica nucleare è utilizzata, in modo sempre crescente, per studi sia in vivo che in sistemi biologici in vitro, per esaminare variazioni indotte dall'azione di agenti chimici, fisici e biologici. In questo tipo di studi si effettua, in genere, un confronto tra le intensità dei segnali di campioni controllo con campioni trattati per poter ricavare delle informazioni sull'azione dell'agente. I metodi di confronto finora adottati consistono nel quantificare, mediante l'utilizzo di una sostanza di riferimento interna od esterna ai campioni, i segnali nei singoli spettri e nel confrontarne i valori. In questo lavoro, viene presentato un nuovo metodo di confronto, che consiste nel normalizzare gli spettri mediante un nuovo algoritmo. Esso fa riferimento ai segnali nella loro totalità e non richiede, per ottenere informazioni quantitative sulle variazioni relative, di alcuna sostanza di riferimento ( standard). In particolare, l'algoritmo è fondato sulla massimizzazione, mediante una opportuna misura a segno variabile, delle regioni di sovrapposizione degli spettri. L'algoritmo è stato verificato con simulazioni Monte Carlo e con esperimenti di laboratorio, che ne dimostrano l'affidabilità, la precisione e la sensibilità. Infine, è stato applicato a spettri relativi a campioni cellulari per dimostrarne l'applicabilità a campioni biologici reali.
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Beretta, Sergio, Saverio Bozzolan y Giovanna Michelon. "La disclosure sul sistema di controllo interno come meccanismo di monitoraggio: evidenze empiriche da differenti contesti istituzionali". MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (abril de 2011): 125–49. http://dx.doi.org/10.3280/maco2011-001006.

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I sistemi di controllo interno (SCI) orientano l'azione del management e contribuiscono alla protezione degli interessi degli investitori (e degli altri stakeholder). La natura di meccanismi di governo interni all'organizzazione, tuttavia, impedisce la diretta osservazione dei SCI da parte degli investitori, i quali possono maturare un proprio giudizio sulla qualitŕ della loro struttura e l'efficacia del loro funzionamento solo attraverso la diffusione di informazioni fornite dal management. La teoria dell'agenzia offre un'utile prospettiva di indagine, suggerendo che il management avrŕ maggiori incentivi alla disclosure sui SCI quanto piů deboli sono i meccanismi di governo aziendale. In particolare questo lavoro indaga in merito alla esistenza di un rapporto di sostituzione fra disclosure sui SCI ed altri meccanismi di monitoring riconducibili in essenza alla struttura proprietaria dell'impresa ed alla composizione dei massimi organi di governo aziendale. L'ipotesi di sostituzione viene esaminata in differenti contesti istituzionali attraverso l'analisi della disclosure sui SCI di 160 societŕ europee quotate su quattro differenti mercati finanziari (Londra, Parigi, Francoforte, Milano) per il triennio 2003- 2005. Le evidenze raccolte e le analisi condotte testimoniano l'esistenza di tale rapporto di sostituzione, contribuendo a chiarire le logiche di utilizzo discrezionale della disclosure da parte del management.
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Badia, Francesco, Graziana Galeone y Simona Ranaldo. "La crisi COVID-19 come "crash-test" per i sistemi di controllo aziendali: il caso di un'azienda di trasporto pubblico locale". MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (marzo de 2021): 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-001004.

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Scalcione, Vincenzo. "Educational and training conditions of learning environments: quality control standards in the school". Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, n.º 1 (30 de abril de 2022): 188–202. http://dx.doi.org/10.36253/form-12607.

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The development of forms of monitoring of educational systems has meant to account for the functioning of educational organizations. In the evaluation, the methods of measuring quality have become the structural articulation of each organized system. The need was felt to use interactive management methods, capable of promoting continuous quality control, also through a systematic verification of results and feedback produced by users. The text analyzes similar organizational methods in educational contexts, where actions are affirmed to improve the quality of the service, through the use of indicators, with the aim of defining training standards for quality learning environments. The concept of effectiveness and improvement intersect in the ESI project, where schools from European countries were able to share the identifying elements for educational change. Condizioni educative e formative degli ambienti di apprendimento: gli standard di controllo della qualità nella scuola. Lo sviluppo di forme di monitoraggio dei sistemi educativi ha inteso dar conto del funzionamento delle organizzazioni educative. Nella valutazione le modalità di misurazione della qualità sono divenute l’articolazione strutturale di ogni sistema organizzato. Si è avvertita la necessità di utilizzare metodi di gestione interattivi, in grado di promuovere il controllo continuo della qualità, anche attraverso una sistematica verifica dei risultati e del feedback prodotto dagli utenti. Nel testo si analizzano simili modalità organizzative nei contesti educativi, dove si affermano azioni per il miglioramento della qualità del servizio, attraverso l’utilizzo di indicatori, con l’obiettivo di definire standard formativi per ambienti di apprendimento di qualità. Il concetto di efficacia e di miglioramento si incrociano nel progetto Esi, dove scuole dei paesi europei hanno potuto condividere gli elementi indentificativi per il cambiamento educativo.
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Laurenti, Andrea, Luca Orlandi y Mauro Panebianco. "Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda: il modello della Compliance integrata". ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, n.º 3 (septiembre de 2011): 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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Fontanari, Elena. "Soggettività en transit. (Im)mobilità dei rifugiati in Europa tra sistemi di controllo e pratiche quotidiane di attraversamento dei confini". MONDI MIGRANTI, n.º 1 (mayo de 2016): 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/mm2016-001003.

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D’Onza, Giuseppe. "L'orientamento delle aziende ad uno sviluppo sostenibile: quale contributo da parte dei sistemi di management e controllo?" MANAGEMENT CONTROL, n.º 1 (marzo de 2022): 5–15. http://dx.doi.org/10.3280/maco2022-001001.

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Tonon, Chiara. "L'importanza della biodiversità ambientale urbana su salute e benessere, dal microbiota al cervello sociale". PNEI REVIEW, n.º 1 (abril de 2022): 78–93. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001007.

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Il microbiota ambientale si sovrappone e stimola quello umano, contribuendo alla sua diversità. L'abbondanza e la varietà di microrganismi negli ambienti urbani è in continua diminuzione e negli ultimi anni l'ipotesi che la perdita di biodiversità porti ad una disregolazione immunitaria ed a conseguenti patologie croniche è sempre più evidente, visto che ambiente, microbiota umano e sistema immunitario sono sistemi che interagiscono costantemente. Mentre in Occidente gli studiosi si concentrano soprattutto su allergie e patologie respiratorie, i giapponesi indagano anche l'impatto sistemico del verde urbano e del paesaggio arboreo, dimostrandone l'indiscutibile effetto positivo sull'essere umano. Non è ancora chiaro però quale sia la funzione che, la variabilità della specie all'interno delle aree verdi, svolge sulla salute. L'ipotesi più interessante è legata al ruolo che i segnali microbici possono avere sul neurosviluppo fisiologico e sull'influenzare, a livello cerebrale, la programmazione dei comportamenti sociali. È di primaria importanza sensibilizzare ad una salute globale, partendo da un'educazione sistemica, che curi la plant blindness, evidenziando il valore della diversità biologica intesa come biblioteca della vita, capitale umano fondamentale per permettere l'adattamento ai cambiamenti e l'allenamento del sistema immunitario nella difesa da malattie esistenti e del progresso.
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Barker, Graeme. "Hunting and farming in prehistoric Italy: changing perspectives on landscape and society". Papers of the British School at Rome 67 (noviembre de 1999): 1–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004517.

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CACCIA E ALLEVAMENTO NELL'ITALIA PREISTORICA: CAMBIAMENTI DI PROSPETTIVA SUL TERRITORIO E SULLA SOCIETÀQuest'articolo riassume come due decadi di ricerca sull'Italia preistorica abbiano cambiato la nostra comprensione della natura degli antichi sistemi di caccia e di allevamento, della transizione dall'uno all'altro sistema, dei territori che queste attività hanno aiutato a creare e delle società di cui esse facevano parte. Per quanto riguarda la preistoria più antica, è ora più chiaro che per un lungo periodo l'umanità dell'epoca si fosse basata su un sistema di ‘scavenging’, vale a dire di nutrimento basato sull'utilizzo di carogne di animali morti. La variabilità dei sistemi di caccia che funsero da complemento allo ‘scavenging’, e che infine lo sostituirono, si è andata anch'essa man mano chiarendo. L'evidenza di un protaersi del processo di transizione nell'Olocene dalla caccia, pesca e raccolta all'agricoltura si è andata accumulando in maniera ancora più evidente, sebbene i motivi di questa transizione ci rimangono oscuri. Le società agricole del tardo neolitico furono sempre più caratterizzate da competizione sociale, in particolare tra gli uomini, mentre il commercio a lunga distanza e gli elementi rituali fmirono con lo svolgere un ruolo sempre più importante nei meccanismi di riproduzione sociale. L'età del rame vide un incremento nella specializzazione agricola e nella produzione artigianale mentre famiglie rivali erano in competizione per il controllo delle risorse. La prima parte dell'età del bronzo rappresenta un periodo di espansione degli insediamenti e di intensificazione della sussistenza, ma probabilmente anche di frammentazione sociale. Nel tardo bronzo e nell'età del ferro alcune regioni divennero centri significativi di poteri locali, nonchè il fulcro di reti di scambi locali e regionali di prodotti agrieoli e artigianali che sostenevano la struttura di queste società attraverso il mantenimento di debiti ed altri vincoli.
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Foders, Federico. "The Fisheries Regime in the Member Countries of the EC: Legal and Economic Aspects". Journal of Public Finance and Public Choice 7, n.º 1 (1 de abril de 1989): 67–79. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344695.

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Abstract Il regime che regola l’utilizzazione delle risorse ittiche degli spazi marini che rientrano nell’ambito della giurisdizione nazionale dei paesi comunitari è soggetto, in principio, alle regolamentazioni della Commissione Cee, dato che la politica della pesca fa parte della politica agricola comune.Sono rimaste, tuttavia, agli stati membri numerose competenze dovute alle diverse tradizioni nazionali in materia di regolamentazione della pesca, per cui è attualmente vigente un sistema misto, con la coesistenza non equilibrata di regolamentazioni nazionali e comunitarie.Peraltro, non sembra che la politica comunitaria abbia favorito il miglioramento dell’efficienza, dato che ha incoraggiato una espansione della capacità che ha superato di gran lunga le dimensioni ottimali, dando luogo a prezzi molto superiori a quelli internazionali. Un altro problema sul quale il coordinamento comunitario non è stato sinora molto efficace è quello dell’inquinamento marino, che dovrebbe essere risolto con un maggior ricorso ai meccanismi di mercato piuttosto che a rigidi sistemi di controllo la cui inefficacia è stata dimostrata nei paesi, come gli Stati Uniti, in cui sono stati applicati.
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De Angelis, Livio, Lucrezia Dell'Acquila y Elisa Villani. "Stress traumatico e interventi di prevenzione per gli operatori delle professioni di aiuto e dei sistemi di soccorso in emergenza NUE 112 Lazio". Rescue Press 02, n.º 02 (1 de abril de 2022): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.02.01.it.

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Introduzione: Le professioni di aiuto: il contatto con la sofferenza altrui Tutti coloro che svolgono professioni d’aiuto, pur nella specificità di ciascun contesto, sono accomunati da un comune denominatore: il contatto continuo e prolungato con la sofferenza altrui. Tali professionisti, infatti, nello svolgimento della loro mansione, oltre alle competenze di natura tecnica, utilizzano anche e soprattutto abilità sociali e relazionali per soddisfare i bisogni di un’utenza che necessita urgentemente di aiuto. La caratteristica dell’urgenza crea le condizioni per cui una scelta sbagliata può diventare determinante per l’incolumità altrui. Gli operatori, in contesti emergenziali, si confrontano quotidianamente con il paradosso di “comportarsi come persone normali in situazioni anormali”. In tale scenario essi devono agire, rapidamente ed efficacemente, orientandosi al fare più che al sentire. Non è del tutto scontato che chi svolge un lavoro del genere sviluppi una forma di tolleranza alle emozioni generate da situazioni traumatiche. Il distanziamento emotivo è una risorsa di coping sicuramente funzionale per raggiungere l’obiettivo. Eppure tale distacco può diventare patologico quando l’operatore non è più in grado di entrare in contatto con le emozioni suscitate dall’evento traumatico, spinto dalla volontà non consapevole di voler aderire allo stereotipo dell’imperturbabilità. La conseguenza diretta di tale processo fa sì che si tendano a sovrastimare le proprie capacità, sperimentando un senso di inadeguatezza ancora maggiore quando per qualche ragione si perde il controllo.
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Balber Pérez, Miguel Antonio y Maritza de la Caridad McCormack Bequer. "Attuali sfide della qualità nel diritto agrario di fronte alla globalizzazione – il caso dell’isola di Cuba". Przegląd Prawa Rolnego, n.º 2(23) (15 de diciembre de 2018): 115–25. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.8.

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La protezione del settore alimentare nazionale attraverso un sistema di prodotti agroalimentari di qualità è una delle forme di contrasto adottata dai cubani di fronte alla globalizzazione. A tal fine Cuba sta perseguendo una politica agricola volta ad aumentare il livello di professionalità nel settore alimentare: tra l’altro organizzando corsi di formazione periodici per i dipendenti che riguardano le tecnologie di produzione utilizzate in agricoltura e insistendo sulla formazione professionale continua; nonché portando ad un graduale miglioramento del sistema statale di certificazione dei prodotti agroalimentari e della qualità dei laboratori accreditati che controllano la qualità alimentare, come anche di certificazione dei sistemi di lavoro, in particolare per quanto riguarda il ricorso alle tecniche di analisi del rischio e di controllo dei punti critici nel processo di produzione alimentare. Per chi non osserva la politica agricola e la legislazione che la sottende, il sistema cubano prevede numerose sanzioni, contenute nel decreto n. 182 del 23 febbraio 1998: “La standardizzazione e la qualità” e nel decreto n. 267 del 3 settembre 1999: “La violazione delle regole stabilite sulla normalizzazione e la qualità”. Secondo l’autore, la regolazione sulla qualità dei prodotti agroalimentari adottata ha contribuito ad aumentare l’attrattività del settore agricolo cubano e ha contribuito a garantire un livello adeguato di qualità e sicurezza alimentare.
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