Literatura académica sobre el tema "Sistema dei ruoli"

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Artículos de revistas sobre el tema "Sistema dei ruoli"

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Segatti, Paolo. "CHI SONO I MINISTRI IN SVEZIA, AUSTRIA E GRAN BRETAGNA". Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, n.º 2 (agosto de 1988): 259–86. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001220x.

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Resumen
IntroduzioneNel 1966, in Norway: Numerical Democracy and Corporate Pluralism, Rokkan scriveva: «Il corporativismo del sistema di decision-making a due livelli è implicito e latente, non formale e istituzionalizzato … La sovrapposizione del personale, l'incrociarsi dei ruoli, le interdipendenze delle strategie ai 2 livelli creano complessi vincoli alle azioni dei partecipanti, e questi possono essere piò efficaci per l'integrazione del sistema di qualunque cornice formale del decision-making istituzionale».
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Maggiolini, Alfio, Mauro Di Lorenzo, Virginia Suigo, Chiara Pastore y Ilaria Rusconi. "La violenza filio-parentale". MINORIGIUSTIZIA, n.º 2 (enero de 2022): 56–64. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002005.

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Resumen
La violenza filio-parentale o parental abuse è un comportamento ripetuto di minacce, aggressioni, estorsioni e altre forme di violenza esercitate dai figli nei confronti dei genitori con l'obiettivo di esercitare su di loro un controllo. È difficile valutare la diffusione del fenomeno, che è comunque sicuramente sottostimato e che appare in aumento, anche perché non è riconosciuto in quanto tale. Una ricerca sui fascicoli amministrativi del Tribunale per i minorenni di Milano rileva una prevalenza del 14% di questi comportamenti. La violenza filio-parentale in quanto tale o primaria non è direttamente riconducibile a una psicopatologia del figlio o a esperienze pregresse di abuso, ma va piuttosto inquadrata in una dinamica dei ruoli famigliari, all'interno del contesto socioculturale attuale. È necessaria un'attenta riflessione psicosociale e clinica sulla violenza filio-parentale che eviti di assimilarle ogni rivendicazione di autonomia degli adolescenti o di ridurla esclusivamente a un disturbo del figlio o a una carenza d'autorità dei genitori, tutte prospettive che possono rischiare di avere un effetto iatrogeno. Per un intervento efficace è necessario prendere in considerazione la dinamica dei ruoli affettivi famigliari e il sistema di aspettative o proiezioni reciproche nel quadro della regolazione dei bisogni evolutivi dei figli adolescenti.
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Tomov, Toma. "Multiple perspectives on the evaluation of outcome in Eastern Europe". Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, n.º 3 (diciembre de 1998): 173–77. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007363.

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Resumen
RIASSUNTOScopo - Lo scopo di questo articolo è quello di analizzare la capacità dei sistemi di salute mentale dell'Europa Orientale di attuare reali riforme nel campo della salute mentale.Metodi - Partendo dalle ipotesi della scuola delle relazioni di gruppo, è stata messa in evidenza la tendenza delle organizzazioni ad abbandonare i principali compiti che esse dichiarano di avere, sotto influenze di tipo ideologico, politico e altre influenze legate al contesto. Lo stato della salute mentale dell'Europa orientale è discusso in questa prospettiva.Risultati - È stato accertato che i cambiamenti ed i progressi sono impediti dai ruoli che proibiscono la curiosita e che mettono in discussione le pratiche routinarie.Conclusioni - L'emergere in Europa orientale di una rete di operatori orientati verso la riforma è ritenuto un segno positivo. Un ulteriore importante obiettivo e la sostituzione delle strutture defunte di salute mentale (servizi, ricerca e training) con muove strutture. La sfida al sistema ereditato e inevitabile. Il ruolo di progetti di collaborazione con i paesi occidentali è di estrema importanza.
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Febbrajo, Alberto. "Per una sociologia del diritto tributario". SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, n.º 2 (diciembre de 2011): 27–31. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-002002.

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Resumen
Questa presentazione tenta di sottolineare l'importanza di una sociologia del diritto tributario che, ingiustamente trascurata, costituisce un cruciale punto di congiunzione tra la sociologia del diritto e la sociologia dell'agire economico. Tale connessione, che risulta sempre piů visibile in un sistema complesso come il nostro, richiede l'utilizzazione sul piano teorico di strumenti di analisi inter-sistemica, sul piano empirico di strumenti di analisi delle opinioni del pubblico e, sul piano concettuale, di strumenti di comparazione tra sistemi giuridici diversi. Una sociologia del diritto tributario dovrŕ infatti tenere conto della graduale perdita di significato degli orizzonti nazionali delle politiche fiscali. Correlativamente, dovrŕ tenere conto del profondo influsso di organismi e relazioni sovranazionali nel quadro di una "democrazia finanziaria" che stabilisca sempre piů stretti contatti tra ruoli e istituzioni dei sistemi giuridici ed economici dei diversi Stati.
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Barsotti, Nicola, Marco Chiera y Diego Lanaro. "La relazione struttura-funzione: le interazioni fra stress, immunità e fascia". PNEI REVIEW, n.º 1 (abril de 2021): 71–84. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-001003.

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Resumen
La risposta di stress, tramite il rilascio dei glucocorticoidi e delle catecolamine e modificando le risposte endocrine, neurali e immunitarie, può influenzare la struttura corporea, sia a livello tissutale sia a livello cellulare. In particolare, tramite il coinvolgimento del sistema immunitario, la risposta di stress può alterare la struttura della fascia, un tipo di tessuto connettivo presente nell'interno organismo che svolge importanti ruoli architetturali e di comunicazione per tutti gli organi. Nel presente articolo, attraverso una disamina della risposta di stress, del sistema immunitario e del tessuto connettivo, gli autori eseguono una revisione di queste interazioni alla luce della Pnei per evidenziare come struttura e funzioni corporee siano strettamente collegate. Particolare attenzione verrà posta a come fascia, muscoli e ossa risentano della risposta di stress e a come lo stile di vita possa giocare un ruolo determinante in questo equilibrio.
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Giacomelli, Elena. "Ruoli, mansioni e competenze professionali all'interno del mondo dell'accoglienza: professionalità a confronto". WELFARE E ERGONOMIA, n.º 2 (enero de 2021): 113–31. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002009.

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Resumen
La ricerca persegue l'obiettivo di formulare e rispondere ad alcune domande relative al ruolo e alle competenze professionali dell'operatore che lavora con richiedenti e titolari di protezione internazionale. L'interrogativo di fondo nasce sul campo grazie all'esperienza della ricercatrice come operatrice di accoglienza presso la Provincia Autonoma di Trento, che costituisce il caso empirico approfondito. L'osservazione partecipante ha fatto emergere la rilevanza che le scelte, i ruoli e i valori degli operatori assumono nell'influenzare il significato dell'accoglienza praticata e talora persino i percorsi d'integrazione dei soggetti beneficiari. Oltre all'osservazione, la ricerca si è avvalsa di interviste in profondità a 55 operatori. Focalizzandosi sulle figure professionali che più lavorano con il concetto di "vulnerabilità" - operatori di accoglienza, assistenti sociali e psicologi - l'analisi va ad individuare i punti di intersezione e contatto tra le varie professionalità, permettendo di rilevare le micro-tattiche che sono messe in atto nella quotidianità del lavoro, rispetto alla formalità delle procedure. Si vedrà come l'operatore di accoglienza si sia di fatto professionalizzato all'interno del sistema, luogo dove ha sviluppato le proprie competenze e costruito le proprie "grammatiche d'azione". Su un versante parallelo e a tratti convergente, assistenti sociali e psicologi sono invece professionalità che si sono formate "fuori" dal sistema-mondo dell'accoglienza ma, una volta arrivate "dentro", si sono trovate ad assumere ruoli e competenze professionali in parte nuovi, che possono talora far emergere contraddizioni e contrasti, ma anche innovative forme di integrazione con quelle degli operatori di accoglienza.
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Corsello, Antonella y Marinella Buttafarro. "Don Chisciotte e i mulini a vento: il bambino come risorsa nella terapia con la famiglia ricomposta". RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, n.º 33 (junio de 2011): 85–94. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-033006.

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Resumen
Nella societŕ italiana attuale, la famiglia ricomposta rappresenta una realtŕ sempre piů diffusa. Ciň spinge anche l'ambito della psicoterapia familiare a interrogarsi su cosa sia una famiglia ricomposta e quale sia la sua struttura. In questo articolo le autrici affrontano questo tema utilizzando la loro esperienza all'interno di un percorso di terapia familiare con una famiglia ricomposta. La ricerca di una nuova struttura sollecita il sistema terapeutico a confrontarsi con i propri vincoli e a trovare nuovi strumenti e strategie per trasformarli in risorse. Il bambino, attraverso i suoi sintomi, indica una direzione da percorrere, che impone a ciascuno una rinegoziazione delle regole e dei ruoli.
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Giacomelli, Elena. "Gli operatori di accoglienza: competenze di una professione in divenire. Un'indagine etnografica di una ricercatrice-operatrice". MONDI MIGRANTI, n.º 2 (agosto de 2021): 187–210. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002011.

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Resumen
Il presente articolo descrive una ricerca etnografica delle professionalità nate all'interno del sistema di accoglienza nella Provincia Autonoma di Trento. L'interrogativo di fondo nasce sul campo grazie all'esperienza della ricercatrice come operatrice di accoglienza con l'Associazione Centro Astalli presso la Provincia Autonoma di Trento, che costituisce il caso empirico approfondito. L'osservazione partecipante, insieme a 55 interviste in profondità ad operatori di accoglienza, ha fatto emergere la rilevanza che le scelte, ruoli e valori degli operatori assumono nell'influenzare il significato dell'accoglienza praticata e talora per-sino i percorsi di integrazione dei soggetti beneficiari. L'analisi ha cercato di far emergere la formazione e le competenze, sia preliminari sia apprese sul campo, di questa (nuova) figura professionale.
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Bignamini, Angelo A. "La persona centro e misura di ogni sistema sanitario". Medicina e Morale 51, n.º 1 (28 de febrero de 2002): 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Resumen
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Zanutto, Alberto y Enrico Maria Piras. "Al "gran ballo" delle Ict in ambito sanitario: la presentazione del sistema Phr". SOCIOLOGIA DEL LAVORO, n.º 122 (junio de 2011): 235–46. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122017.

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Resumen
Il paper affronta nello specifico il processo di presentazione di una innovazione Ict, applicata al sistema sanitario, che mette i pazienti al centro di un nuovo dispositivo di archiviazione e gestione dei dati sanitari. Un sistema che in letteratura viene definito Personal Health Record (Phr). La Phr si presenta come una innovazione tecnologica che ridefinisce il ruolo del cittadino nei confronti del sistema sanitario tradizionale. Il cittadino, infatti, non viene più considerato qui come l'oggetto descritto nei documenti scambiati tra medici, quanto piuttosto l'attore maggiormente interessato al fluire delle proprie informazioni sanitarie nella rete dei curanti, al fine di assicurarsi la migliore assistenza possibile. L'attivitŕ di campo, durata circa due anni, ha permesso di ricostruire e analizzare la transizione che ha visto questa tecnologia passare dall'enunciazione iniziale alla concretezza tangibile della sperimentazione. Attraverso la metafora del "presentarsi in societŕ", vicenda tipica dei ricevimenti e dei balli organizzati dai ceti nobili nell'epoca moderna, si cerca di riflettere su come i sistemi Ict di nuova concezione affrontino l'arena eterogenea dei sistemi informativi residenti e si intersechino con altri sistemi preesistenti dotati di specifiche "capacitŕ" politiche.
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Tesis sobre el tema "Sistema dei ruoli"

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Lorenzini, Marco. "Ruolo del cloud nell'amministrazione dei sistemi informatici moderni". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8380/.

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Resumen
Per far fronte alla necessità di sviluppo incrementale ed evolutivo dell'IT, è necessario un continuo rinnovamento del sistema aziendale. Negli ultimi anni, il progresso informatico è stato caratterizzato dall'espansione delle tecnologie Cloud, in grado di semplificare la complessità amministrativa delle aziende, aumentare la scalabilità dei sistemi e ridurre i costi di produzione. Nel corso di questo elaborato analizzerò nel dettaglio come il Cloud sia capace di rivoluzionare, in primis dal punto di vista amministrativo, ma non solo, i sistemi informatici moderni, valutando i molteplici benefici da esso generati e gli inevitabili trade-off che ne derivano.
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ROMANO', SIMONA. "Il ruolo dei giudizi prognostici nel sistema sanzionatorio". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/258915.

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Resumen
Il lavoro analizza il ruolo fondamentale delle prognosi nel sistema sanzionatorio penale. Dopo una breve presentazione delle questioni problematiche che emergono nella formulazione delle prognosi, vengono esaminate le singole disposizioni che richiedono al giudice una valutazione del rischio di recidiva e degli effetti special-preventivi della risposta al reato. Sul piano normativo, le tipologie di giudizio prognostico si differenziano a seconda delle informazioni di cui il giudice dispone per prevedere il comportamento futuro dell'autore di reato (o dell'imputato). Dinanzi a questo quadro normativo, l'analisi si sposta sull'importanza del sapere empirico e delle scienze umane per attribuire maggiore affidabilità e controllobilità ai giudizi prognostici. Solo attraverso una formulazione legislativa più accurata delle disposizioni che richiedono una valutazione prognostica e un ampliamento delle basi conoscitive necessarie per effettuarla, sembra possibile dare concreta attuazione alla finalità rieducativa della pena.
The work analyzes the fundamental role of prognosis in the penal sanction system. After a brief presentation of problematic issues that emerge in the formulation of the prognosis, the study examines the provisions that require recidivism risk assessment by. On regulatory level, prognostic judgments differ according to the information available to the judge in order to predict the future behavior of the offender (or defendant). Faced with this regulatory framework, the analysis shifts to the great importance of empirical and scientific knowledge to give greater reliability to the prognostic judgments. Only through a more careful legislative formulation of provisions that require prognostic judgments and the widening of knowledge necessary to carry it out, it seems possible to implement the rehabilitative purpose of the penal sanction system.
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Montini, Barbara. "Ruolo del Sistema Immunitario e dei Progenitori Endoteliali nella Patogenesi della Sclerodermia Localizzata Giovanile". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3425674.

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Resumen
Juvenile Localized Scleroderma (JLS) is a chronic inflammatory disease. Abnormalities in the Immune System (IS) and in the microvasculature are important. Forty two JLS patients and 39 healthy controls entered the study. They were analyzed at the beginning and then randomized into two subgroups, one treated with MTX and the other one treated with placebo. Lymphocyte distribution and NK cell receptor (NKR) expression was explored and EPCs were quantifyed in the peripheral blood of the patients by flow cytometric analysis and the inflammatory infiltrate in the skin lesions was evaluated by immunoistochemical analysis. JLS patients showed an enhanced expression of the NK cell activity, a decreased number of circulating EPCs and an infiltrate rich in T lymphocyte in the affected skin. MTX affected the disease locally, at skin level, by a consistent reduction of the inflammatory infiltrate while did not influence the immunological pattern in the peripheral blood.
La Sclerodermia Localizzata Giovanile è una malattia infiammatoria cronica. Sono state riscontrate anormalità del Sistema Immunitario e della microvascolatura. In questo studio sono stati arruolati 42 pazienti con diagnosi di JLS e 39 soggetti sani come controlli. I pazienti sono sati analizzati al momento dell'arruolamento e in seguito sono stati randomizzati in due gruppi, uno trattato con MTX e uno trattato con placebo. E' stata analizzata la distribuzione delle sottopopolazioni linfocitarie, l'espressione dei recettori delle cellule NK e il numero delle EPC nel sague periferico dei pazienti attraverso analisi citofluorimetrica; inoltre è stato caratterizzato l'infiltrato infiammatorio presente nelle lesioni cutanee mediante analisi immunoistochimica. I pazienti affetti da JLS studiati hanno mostrato un aumento della citotossicità delle cellule NK e una deplezione del numero delle EPC nel sangue periferico ed un infiltrato ricco di linfociti T a livello delle lesioni cutanee. Il MTX sembrava indurre una remissione dell'infiltrato infiammatorio cutaneo, ma non sembrava avere alcun effetto sull'assetto immunologico presente nel sangue periferico.
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Lunardon, Giovanni <1990&gt. "Il ruolo del controllo di gestione con l’implementazione dei sistemi informativi integrati ERP". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8694.

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Resumen
La ricerca approfondisce l'argomento dell'implementazione del sistemi informativi integrati erp nelle funzioni aziendali. In particolare argomenta in modo più specifico l'area funzionale del controllo di gestione, cioè come questa introduzione tecnologica influenza e modifica il ruolo del controllo di gestione e del controller stesso. La struttura della tesi è costituita da i primi capitoli in cui vengono delineate il controllo di gestione, i sistemi informativi e i software erp, in particolare la funzione controllo di gestione. Infine si procederà ad una raccolta di informazioni empirica, con interviste a responsabili di aziende che hanno intrapreso questa innovazione, per concludere con alcune considerazioni sull'argomento.
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Grassi, Nikolas. "Il ruolo dei sistemi robotici in neuroriabilitazione: utilizzo del Lokomat nel trattamento del cammino - case report". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19359/.

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Resumen
Background Il recupero e il miglioramento della funzione deambulatoria sono fra gli obiettivi maggiormente perseguiti in medicina riabilitativa, nonché desiderio primario delle persone che residuano disabilità a seguito di patologie di origine neurologica. L’utilizzo dei robot fra gli strumenti a disposizione del team riabilitativo ha ampliato le possibilità a disposizione per il trattamento del cammino, la cui dimostrazione di efficacia è tutt'ora di grande interesse nell'ambito della ricerca scientifica. L’obiettivo di questo studio è verificare i benefici derivanti dall'utilizzo dei sistemi esoscheletrici nel trattamento del cammino in persone con esiti di patologie neurologiche, tramite misure di valutazione riproducibili nella pratica riabilitativa. Materiali e metodi Il campione oggetto di questo studio è composto da una singola persona con esiti di deficit neurologici nel cammino in fase post-acuta. La valutazione degli effetti del trattamento per mezzo di sistema esoscheletrico Lokomat® è stata effettuata mediante la somministrazione delle scale Berg Balance, Tinetti e FAC, e con i test Time Up-and-Go e 10 m Walking con l’impiego del sensore G-Walk®. Risultati I dati ottenuti supportano l’ipotesi di partenza dello studio. Dall'analisi dei dati si evince come siano migliorati i parametri qualitativi del cammino, dove gli item delle scale e i parametri dei test indicano un cammino più simmetrico e una migliore distribuzione del carico sull'arto inferiore maggiormente compromesso. Non si registrano miglioramenti quantitativi significativi in seguito al ciclo di trattamento. Conclusioni Il trattamento con Lokomat® ha avuto un effetto positivo sulle componenti qualitative del pattern motorio rispetto ai paramenti quantitativi citati in letteratura come velocità e cadenza del cammino.
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Fabbri, Andrea. "La Tecnologia Software Container - Ruolo nell'Ingegneria dei Sistemi Software". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15869/.

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Resumen
Analisi dell'evoluzione storica della tecnologia dei Software Container. Introduzione e spiegazione delle caratteristiche principali che hanno portato i Software Container a essere una delle tecnologie principali per la virtualizzazione e la distribuzione di software. Infine si è parlato dei vantaggi che i Software Container hanno portato in campo ingegneristico e dei diversi collegamenti con nuove tecnologie come le architetture a microservizi e il cloud.
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Lenzi, Chiara <1974&gt. "Efficienza energetica dei sistemi acquedottistici: ruolo delle perdite idriche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2874/1/lenzi_chiara_tesi.pdf.

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Resumen
Il lavoro di ricerca esplora il panorama dell’efficienza energetica dei sistemi acquedottistici, soffermandosi a considerare possibili indicatori che possano valutarla in maniera corretta e completa, in particolare nei confronti della presenza di perdite in rete. Si prendono in considerazione con maggiore attenzione, tra tutte le strategie per aumentare l’efficienza energetica, quelle che contemporaneamente producono anche risparmi idrici, come la riduzione della pressione e la ricerca attiva delle perdite . Dopo un inquadramento internazionale, sono stati analizzati mediante mappe tematiche di intensità energetica, i consumi energetici specifici sui sistemi acquedottistici della regione Emilia Romagna per gli anni 2006 e 2007, si è passati ad una analisi critica degli indicatori attualmente in uso. Inoltre per casi di studio sintetici e tutti i casi di studio proposti, si sono valutate curve di relazione tra percentuale di perdita idrica e aumento del consumo energetico, in grado di dare indicazioni su come ciascun sistema reagisce, in termini di aumento dell’energia consumata, all’aumentare del livello di perdita. Questa relazione appare fortemente influenzata da fattori come la modalità di pompaggio, la posizione delle rotture sulla rete e la scabrezza delle condotte. E’ emersa la necessità solo poter analizzare separatamentel’influenza sull’efficienza energeticadei sistemi di pompaggio e della rete, mostrando il ruolo importante con cui questa contribuisce all’efficienza globale del sistema. Viene proposto uno sviluppo ulteriore dell’indicatore GEE Global Energy Efficiency (Abadia, 2008), che consente di distinguere l’impatto sull’efficienza energetica dovuto alle perdite idriche e alla struttura intrinseca della rete, in termini di collocazione reciproca tra risorsa idrica e domanda e schema impiantistico.Questa metodologia di analisi dell’efficienza energetica è stata applicata ai casi di studio, sia sintetici che reali, il distretto di Marzaglia (MO) e quello di Mirabello (FE), entrambi alimentati da pompe a giri variabili.. La ricerca ha consentito di mostrare inoltre il ruolo della modellazione numerica in particolare nell’analisi dell’effetto prodotto sull’efficienza energetica dalla presenza di perdite idriche. Nell’ultimo capitolo si completa la panoramica dei benefici ottenibili attraverso la riduzione della pressione, che nei casi citati viene conseguita tramite pompe asservite ad inverter, con il caso di studio del distretto Bolognina all’interno del sistema di distribuzione di Bologna, che vede l’utilizzo di valvole riduttrici di pressione. Oltre a stimare il risparmio energetico derivante dalla riduzione delle perdite ottenuta tramite le PRV, sono stati valutati su modello i benefici energetici conseguenti all’introduzione nel distretto di turbine per la produzione di energia
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Lenzi, Chiara <1974&gt. "Efficienza energetica dei sistemi acquedottistici: ruolo delle perdite idriche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2874/.

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Resumen
Il lavoro di ricerca esplora il panorama dell’efficienza energetica dei sistemi acquedottistici, soffermandosi a considerare possibili indicatori che possano valutarla in maniera corretta e completa, in particolare nei confronti della presenza di perdite in rete. Si prendono in considerazione con maggiore attenzione, tra tutte le strategie per aumentare l’efficienza energetica, quelle che contemporaneamente producono anche risparmi idrici, come la riduzione della pressione e la ricerca attiva delle perdite . Dopo un inquadramento internazionale, sono stati analizzati mediante mappe tematiche di intensità energetica, i consumi energetici specifici sui sistemi acquedottistici della regione Emilia Romagna per gli anni 2006 e 2007, si è passati ad una analisi critica degli indicatori attualmente in uso. Inoltre per casi di studio sintetici e tutti i casi di studio proposti, si sono valutate curve di relazione tra percentuale di perdita idrica e aumento del consumo energetico, in grado di dare indicazioni su come ciascun sistema reagisce, in termini di aumento dell’energia consumata, all’aumentare del livello di perdita. Questa relazione appare fortemente influenzata da fattori come la modalità di pompaggio, la posizione delle rotture sulla rete e la scabrezza delle condotte. E’ emersa la necessità solo poter analizzare separatamentel’influenza sull’efficienza energeticadei sistemi di pompaggio e della rete, mostrando il ruolo importante con cui questa contribuisce all’efficienza globale del sistema. Viene proposto uno sviluppo ulteriore dell’indicatore GEE Global Energy Efficiency (Abadia, 2008), che consente di distinguere l’impatto sull’efficienza energetica dovuto alle perdite idriche e alla struttura intrinseca della rete, in termini di collocazione reciproca tra risorsa idrica e domanda e schema impiantistico.Questa metodologia di analisi dell’efficienza energetica è stata applicata ai casi di studio, sia sintetici che reali, il distretto di Marzaglia (MO) e quello di Mirabello (FE), entrambi alimentati da pompe a giri variabili.. La ricerca ha consentito di mostrare inoltre il ruolo della modellazione numerica in particolare nell’analisi dell’effetto prodotto sull’efficienza energetica dalla presenza di perdite idriche. Nell’ultimo capitolo si completa la panoramica dei benefici ottenibili attraverso la riduzione della pressione, che nei casi citati viene conseguita tramite pompe asservite ad inverter, con il caso di studio del distretto Bolognina all’interno del sistema di distribuzione di Bologna, che vede l’utilizzo di valvole riduttrici di pressione. Oltre a stimare il risparmio energetico derivante dalla riduzione delle perdite ottenuta tramite le PRV, sono stati valutati su modello i benefici energetici conseguenti all’introduzione nel distretto di turbine per la produzione di energia
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Favrin, Alberto <1994&gt. "EVOLUZIONE DEL RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NELL'AMBITO DEI SISTEMI DI CONTROLLO INTERNO NELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONI". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13844.

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Resumen
LA TESI E' INCENTRATA NELLO SVILUPPARE IL RUOLO DEL CDA DELLE IMPRESE ASSICURATIVE NELL'AMBITO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI. LO SCOPO PRINCIPALE E' QUELLO DI SOTTOLINEARE LE DIFFERENZE E LE INNOVAZIONI CHE SONO STATE APPORTATE NEGLI ULTIMI ANNI IN QUESTO AMBIENTE.
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Lazzari, Roberta. "Ruolo del sistema endocannabinoide nella cirrosi biliare primitiva". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425955.

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Resumen
Endocannabinoid system (EC) has emerged as a crucial mediator in a variety of pathophysiological conditions. A cannabinoid agonist (WIN5521-2) has been shown to increase the pruritus threshold in cholestatic rats. Moreover, in the course of chronic cholangiopaties hepatic progenitor cells are activated constituting a neuroendocrine compartment regulated by different agents including neuropeptides. Aims: 1. To evaluate whether the EC system is activated in PBC; 2. To evaluate if genetic variations in human cannabinoid-specific receptor genes (CB1 and CB2) might cause a different phenotypic expression of the disease in terms of association with pruritus. Methods: 1) Morphological study: CB1 and CB2 receptors were characterized in biopsy specimens of 2 normal human liver and 9 PBC (IV stage) by immunohistochemistry. CB1 and CB2 mRNA expression was also assayed through RT-PCR in liver samples. 2) Genetic study: the following groups of subjects have been enrolled: 68 consecutive PBC Italian pts, 84 PBC pts residents in USA; 70 controls, matched for sex, age, and geographical area with the Italian PBC pts. Genomic DNA was extracted from peripheral venous blood leucocytes with standard method. PCR was used to amplify the coding regions of the CB1 and CB2 genes with specific primers. Results: in PBC, CB1 was markedly expressed in hepatocytes, biliary epithelial cells and in Kupffer cells; conversely, in control livers was virtually absent. CB2 was markedly expressed in hepatocytes and in biliary epithelial cells, in CBP. The variability of mRNA expression of CB1 and CB2 receptors, that are expressed in liver samples both CBP, both in normal liver, makes it impossible to prove a transcriptional iper-regulation of CB1 and CB2 receptors during cholestatic disease (CBP). CB1 polymorphism (1359 G/A) was present in 26.5% of Italian PBC pts, in 22.9% of healthy controls, and in 27.4% of an US PBC series (p=n.s.). CB2 polymorphism (188-189 AA/GG) was present in 24.4% vs 30.4% of Italian and US PBC respectively, and in 28% of Italian controls (p=n.s.) Stratifying the PBC patients according to pruritus there was no difference in either Italian and US series in the distribution of CB1 and CB2 mutation in patients with or without pruritus. CB1 SNP (1359 G/A) was correlated with CBP histologic evolution (p=0,05) and with response to treatment with UDCA (p=0,028). Conclusions: EC system is up-regulated in PBC and CB1 SNP (1359 G/A) seems to correlate with the evolution of the disease, in terms of reduced effectiveness of UDCA therapy in slowing the rate of progression of the disease, but this system probably exert a role regulating metabolic homeostasis.
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Libros sobre el tema "Sistema dei ruoli"

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Cipriani, Alberto, ed. Partecipazione creativa dei lavoratori nella 'fabbrica intelligente'. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-716-0.

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Come potrà configurarsi il lavoro in futuro? Quali nuove realtà e valori emergeranno in seguito alle trasformazioni della Quarta Rivoluzione industriale? Quanto la partecipazione dei lavoratori risulterà decisiva per il successo delle organizzazioni? Il libro propone esperienze concrete di partecipazione ‘creativa’ di lavoratori e manager all’interno di aziende impegnate a sviluppare un’organizzazione intelligente. Nella prima parte del libro parlano operai, impiegati o dirigenti che possono avere anche ruoli negoziali in ordine alla contrattazione sindacale, ma che sono soprattutto impegnati affinché tutto funzioni, offrendo opportunità in grado di rigenerare i processi e valorizzare i lavoratori. Nella seconda parte sono contenute riflessioni e proposte su come le esperienze di partecipazione possono sollecitare il mondo accademico, le relazioni sindacali, le politiche e il sistema legislativo ad approfondire e tener conto dei nuovi bisogni del lavoro, al fine di costruire un circolo virtuoso che supporti imprese e lavoratori, direzione e partecipazione nelle sfide complesse poste dall’innovazione e dal mondo competitivo della produzione.
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Orlando, Marilena. Il ruolo dei sistemi informativi territoriali nel processo di recupero dei centri storici. Milano: F. Angeli, 2008.

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Nigro, Giampiero, ed. Reti marittime come fattori dell’integrazione europea / Maritime Networks as a Factor in European Integration. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-856-3.

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Il tema, di grande respiro, prende come punto di partenza il concetto braudeliano di Mediterraneo. La sua visione di un mare chiuso come una opportunità geografica per una integrazione economica fra popolazioni diverse per religioni, linguaggi ed entità etniche e politiche continua a funzionare come modello per studi applicati ad un ampio raggio di contesti. L’obiettivo che si è posta la 50ª Settimana di studi è stato quello di andare oltre lo studio dei singoli sistemi visti in modo isolato per combinare diverse analisi di mari aperti e chiusi o aree costiere, allo scopo di comprendere il ruolo di integrazione giocato in Europa dalle connessioni marittime. Poiché nelle civiltà preindustriali il trasporto per via d’acqua era più facile di quello via terra, è sembrato giunto il momento di richiamare l’attenzione sul modo in cui queste reti di relazione operavano a livello europeo e con i partner commerciali asiatici e nordafricani. Il volume prende le mosse dalle grandi tradizioni di ricerca su base regionale o tematica, che però sono state raramente integrate su una più ampia scala continentale. Immanuel Wallerstein ha elaborato il concetto braudeliano concettualizzandone le dimensioni interculturali e transnazionali e il ruolo nel sistema di divisione del lavoro. Egli lo chiamò un “sistema mondo”, non perché coinvolgesse il mondo intero, ma perché è più vasto di qualunque unità politica giuridicamente definita. E si tratta di una “economia mondo” perché il legame di base tra le varie parti del sistema è economico. I vari aspetti e le tradizioni regionali di ricerca sono stati collegati tra loro in un approccio coerente che si posto l'obiettivo di valutare: - Sulla base di quali elementi geografici, nautici, tecnici, economici, giuridici, sociali e culturali siano emerse le varie reti regionali, e come funzionavano, - Il carattere e il ruolo dei porti marittimi come punti nodali delle rotte marine e del loro hinterland, attraverso fiumi, canali e strade, - I legami commerciali e personali tra mercanti e armatori in vari porti, - In quale modo le reti regionali si collegavano tra di loro e come, nel corso del tempo, finirono per integrarsi in unità più ampie, - In quale modo le reti private, inizialmente costituite da organizzazioni di mercanti e navigatori, finirono per trattare con le autorità locali e, una volta cresciute, con gli stati e gli imperi, per proteggere i propri interessi
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Piergiorgio, Tiozzo, ed. Biblioteche istituzionali in sistema: Indagine sul ruolo dei Consigli regionali e delle Province autonome. Venezia: Consiglio regionale del veneto, 2005.

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Morisi, Massimo, Daniela Poli y Maddalena Rossi, eds. Il paesaggio nel governo del territorio. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-670-5.

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Può oggi il paesaggio tornare ad essere un costrutto vivo, agito e plasmato da una pluralità di attori che operano per il suo mantenimento con modalità condivise? Il testo indaga il ruolo del paesaggio e dei suoi connotati strutturali nel governo del territorio, a partire dall’esperienza del piano paesaggistico della Toscana: questa riflessione, polifonica, ricca e sfaccettata, è indirizzata a favorire la nascita di strumenti comunicanti e pattizi, che non solo rafforzino dal basso il sistema decisionale – per superare il dichiarato distacco fra piani, politiche e sentire comune –, ma che aprano anche la strada al rinnovamento degli assetti consolidati della democrazia rappresentativa.
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Burroni, Luigi, ed. L'agenda del lavoro. Florence: Firenze University Press, 2005. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-281-7.

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Questo volume raccoglie i migliori elaborati di tesi degli anni accademici 1999/00 e 2000/01 di studenti del Master Europeo in Scienze del Lavoro della Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze. I contributi si concentrano sul tema del lavoro e della sua regolazione nei paesi europei, analizzando aspetti quali la flessibilità del lavoro, la formazione, le relazioni industriali aziendali, la responsabilità sociale delle imprese, la promozione della partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei disabili. Questi temi costituiscono dei punti di osservazione privilegiati per mettere in luce sia gli effetti di promozione del cambiamento del processo di integrazione politica europea sia il ruolo giocato dalla presenza di determinate architetture istituzionali relative ai sistemi di welfare, di regolazione dell'economia e del lavoro che continuano a essere differenti da paese a paese. Guardare a questa coesistenza tra stabilità e cambiamento con un approccio multidisciplinare e comparato come quello utilizzato nei lavori qui raccolti è come utilizzare un caleidoscopio che contribuisce a far luce sugli equilibri multipli e sui diversi percorsi di sviluppo che caratterizzano il cosiddetto "modello sociale europeo".
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Barletti, Luigi y Giorgio Ottaviani, eds. Il premio Laboratorio Matematico “Riccardo Ricci” 2014-2016. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-939-3.

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Si può comprendere la matematica con forbici, colla, spago e mattoncini da costruzione? Questo volume, che presenta quasi tutte le opere in concorso nelle edizioni 2014 e 2016 del Premio Laboratorio Matematico Riccardo Ricci, racconta come ciò sia possibile, anche attraverso le tecnologie più avanzate come il laser. I lavori presentati sono prodotti da gruppi di studenti della scuola superiore di secondo grado, con la supervisione dei docenti che ne hanno curato personalmente la stesura. Sono opere ricche di creatività e fantasia, la cui lettura è consigliata ai docenti interessati all’approccio laboratoriale alla matematica e a tutti gli appassionati e cultori della materia. Il Premio ricorda lo spirito didattico di Riccardo Ricci (1953-2013), docente di Sistemi dinamici presso l’Università di Firenze e punto di riferimento nella comunità matematica fiorentina, grazie anche al suo ruolo di referente del Progetto Lauree Scientifiche e di docente nei corsi di formazione per gli insegnanti.
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Francini, Mauro. Modelli di sviluppo di aree urbane di piccole e medie dimensioni: Il ruolo dei sistemi infrastrutturali nei processi di rigenerazione urbana : scuola estiva 2009. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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Bernard, Hickey y Sansò Luigi, eds. Rochdale 150 anni: Atti del Convegno su Ruolo e prospettive della cooperazione a 150 anni dalla nascita della prima cooperativa : Lecce, 11 ottobre 1994, Dipartimento di scienze dei sistemi sociali e della comunicazione, Università degli studi di Lecce. Lecce: A. Santoro, 1995.

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Le professionalità nel sistema agro-alimentare: Analisi delle tipologie organizzative e dei ruoli professionali in comparti agricoli ad elevata innovazione tecnologica. Milano: Franco Angeli, 1989.

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Capítulos de libros sobre el tema "Sistema dei ruoli"

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Balboni, Paolo E. "13 • Modelli di formazione dei docenti". En Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/013.

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La funzione dell’insegnante è cambiata nel tempo: come fonte di lingua corretta è stato sostituito dai sussidi e dalle fonti multimediali, ha perso il ruolo di ipse dixit, è un giudice ma non è più monocratico e incontestabile: è diventato il regista di quello che Bruner chiama Language Acquisition Support System, non una persona ma un sistema complesso: manuali, supporti multimediali, scambi internazionali, esperienze tandem ecc. Ho contribuito a diffondere questa visione del docente, impegnandomi come formatore dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Lingue Straniere, ma soprattutto, nel 2020-21, a seguito della pandemia, proponendo di capovolgere la formazione, cioè arrivare al flipped training dei docenti di educazione linguistica.
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Actas de conferencias sobre el tema "Sistema dei ruoli"

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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno y Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Resumen
Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Carallo, Sara. "Valorizzazione e tutela delle aree verdi periurbane per il recupero dell’identità culturale e della memoria storica del territorio". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7940.

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Il progetto di ricerca ha riguardato la progettazione di una greenway nel territorio comunale di Anzio e Nettuno al fine di comprendere come le aree verdi periurbane acquisiscono un ruolo di primaria importanza nell’ambito di attività di pianificazione territoriale. Esse infatti, in qualità di aree multifunzionali, consentono di innescare processi di riequilibrio dei flussi turistici e valorizzazione delle aree urbane. L’obiettivo principale del progetto si è concentrato sulla definizione di un’interazione dinamica tra sistemi sociali ed economici e sistemi ambientali basata su una funzione territoriale compatibile con gli obiettivi di tutela e delle risorse intendendo il territorio come substrato del processo di sedimentazione di valori storici, culturali e sociali. This research project focused on the design of a greenway in the municipality of Anzio and Nettuno in order to understand how green peri-urban areas acquire a role of primary importance within the activities of a territorial planning. As a matter of fact these multifunctional areas allow to trigger processes aimed at balancing tourist flows and enhancing urban areas. The project aims at defining a dynamic interaction between socio-economic and environmental systems based on a territorial function compatible with the objectives of protection of resources, being territory a substrate of the process of settling of historical, cultural and social values.
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Pultrone, Gabriella. "Turismo e centri urbani minori: possibili percorsi integrati verso frontiere innovative di sviluppo sostenibile". En International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8032.

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Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature, emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali, paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse diventano portatrici di innovazione. The growing trend of tourism is a key challenge in the context of broader issues related to the paradigm of sustainability, taking into account the different effects that the activities related to it produce on cities and regions concerned. This issue must be addressed in the right direction as a privileged instrument full of values: the ability to raise awareness of the environment; great potential to support innovative and traditional economic activities, the ability to contribute to improving the quality of life. If properly planned, it can play a key role in the territorial balance, through the construction of tourist facilities including mature destinations, emerging and marginal areas, with a seasonal adjustment of flows and promotion of local economies, that combines stability and innovation in a dialectical process between tradition and creativity. For many Italian cities and regions, such as Calabria, the choice to protect, enhance and manage the resources in an integrated natural-environmental, landscape and historical-cultural through the lever and the sector leverage tourism can be, even in times of crisis, an important tool to revalue its assets, develop the armature connected to it, to promote strategic projects in the tourism sector, to stimulate the creation of accommodation facilities and complementary services. Faced with the challenges of globalization, rediscover its own specificity then becomes a unique opportunity to rethink its own development with intelligence, where the smart attribute refers to the meeting of creative technology and human capabilities, through which the communities themselves become carriers of innovation.
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