Tesis sobre el tema "Senso al lavoro"
Crea una cita precisa en los estilos APA, MLA, Chicago, Harvard y otros
Consulte los 16 mejores tesis para su investigación sobre el tema "Senso al lavoro".
Junto a cada fuente en la lista de referencias hay un botón "Agregar a la bibliografía". Pulsa este botón, y generaremos automáticamente la referencia bibliográfica para la obra elegida en el estilo de cita que necesites: APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.
También puede descargar el texto completo de la publicación académica en formato pdf y leer en línea su resumen siempre que esté disponible en los metadatos.
Explore tesis sobre una amplia variedad de disciplinas y organice su bibliografía correctamente.
PINTO, LAURA. "LE ATTIVITA' DI UTILITA' SOCIALE NELLA GIUSTIZIA PENALE MINORILE. LA COSTRUZIONE DEL "SENSO DI SUCCESSO" CON LO SGUARDO DEL LAVORO SOCIALE: LA VOCE DEI PROTAGONISTI". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/135274.
Texto completoThe research studies how the co-construction of the judicial response to juvenile offenders takes place within the communities where the criminally relevant facts occur. The point of view (from the point of view of social work) is a concept of justice that, in addition to containing, can create opportunities to redress the consequences of crimes committed by a growing person, strengthening collective responsibility rather than punishing and compressing the agency of the subject. The objectives of the research: • deepen the knowledge of what makes a community justice experience promoted by the social service "good", from the point of view of professionals, the judiciary involved, juvenile offenders, their families, local collaborators • explore the ways in which the social worker acts in the direction of success, accompanying the child and his family and facilitating coping. Data were collected using 9 focus groups created by grouping the participants homogeneously basis of their role and their experience (including juvenile offenders, social workers, magistrates, lawyers ...), to co-construct a framework that describe the positive aspects for each of the perspectives of the protagonists of this path. In a second phase, the collected data are analyzed in a second level focus group with mixed composition, including a representative of each role with which the previous focus groups were conducted, addressing the analysis of the first data in a participatory way. Results show that the community response to the commission of a crime is not a good "a priori" strategy, because the community can be afraid and feel insecure in the face of deviant acts. If involved, however, the community and the people know how to actively collaborate in the co-production of community reparation activities with young people who have committed a crime. This work is an attempt to reconstruct a social services response process within the juvenile criminal justice system that can successfully foster individual change and promote community trust in a relational way.
Finnerty, Ailbhe N. "Investigating Communication and Social Behaviour Using Wearable Sensor Technology". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2015. https://hdl.handle.net/11572/368242.
Texto completoPoderi, Giacomo. "Making Sense of Users Participation in Open Source Projects: The case of a Mature Video Game". Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/368753.
Texto completoRISMONDO, STEFANO. "LA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI CANTIERI TEMPORANEI E MOBILI DEGLI APPALTI PUBBLICI E PRIVATI, AI SENSI DEL D.LGS. 494/96, COME MODIFICATO DAL D. LGS. 528/99". Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2003. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12647.
Texto completoLa presente dissertazione parte da una constatazione fin troppo banale, ovvero dal fatto che: " ... Storicamente il mondo delle costruzioni, nella sua accezione più ampia, non si è mai reso ben conto, fino in fondo, dei cambiamenti epocali che hanno caratterizzato i problemi relativi alla sicurezza del lavoro nel corso di questi ultimi decenni ... ". Ora, partendo da questo presupposto così banale quanto nefasto nella sua semplicità e nelle sue implicazioni la ricerca propone una serie di considerazioni che in parte negano tale assunto. Se da una parte è vero che scorrendo gli annuari relativi agli infortuni sul lavoro, dello specifico settore delle costruzioni, ci si accorge che nonostante il tempo sia trascorso, anche con l'emanazione di un gran numero di nuove norme, le cose non sono poi cambiate un granché, dall'altra, analizzando attentamente e con senso maggiormente critico i dati quantitativi a disposizione si evince che, di fatto, il problema "sicurezza" si è, in qualche modo, evoluto nel tempo, ma non in eguale misura rispetto ad altri comparti delle attività produttive. Di fatto, il "cantiere edile" ha delle peculiarità e delle specificità che lo contraddistinguono fortemente da tutte le altre attività produttive specialmente per quanto concerne i rischi, insiti nel continuo evolversi delle situazioni ambientali, estremamente variabili al mutare della vita stessa del cantiere, e per quanto concerne l'importante materia della prevenzione dei rischi d'infortunio sul lavoro. Eppure, come si diceva poc'anzi, nel corso di questi ultimi decenni molti provvedimenti legislativi, specifici per il settore delle costruzioni, si sono susseguiti nel tempo richiedendo il rispetto di un numero sempre crescente di norme prevenzionali e comportamentali, tutte orientate alla tutela della sicurezza dei lavoratori impiegati nei cantieri. Ciò a dimostrare che la semplice emanazione ed applicazione di regole astratte non sono sufficienti da sole a risolvere l'annoso problema della sicurezza negli ambienti di lavoro. Si è quindi reso evidente che il ''problema sicurezza" doveva essere affrontato mediante un nuovo approccio ed efficaci nuove metodologie che richiedessero una innovativa ''presa di coscienza" da parte di tutti gli operatori del settore. Ovvero, in siffatta prospettiva, ci si è resi conto che era necessario far nascere una nuova "cultura della sicurezza" attraverso non solo l'emanazione di norme rivoluzionarie, per il ridisegno dell'intera disciplina in materia, ma anche e soprattutto attraverso la definizione di nuovi soggetti responsabili ai quali assegnare quei delicati e strategici compiti di "costruire", attraverso la collaborazione e con il concorso degli operatori tutti, una sicurezza che sia finalmente "effettiva ed efficace" e non solamente ipotetica e puramente teorica e come tale foriera di oscuri presagi. Ed è in questo contesto che nasce la nuova disciplina quadro per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, ormai entrata in vigore da diversi anni. Di fatto, il nuovo impianto normativo è stata introdotto nel nostro ordinamento con l'entrata in vigore del famigerato D.Lgs. 494/96, detto anche "Decreto cantieri", che ha finalmente recepito i contenuti della direttiva comunitaria 92/57/CEE del 24 giugno 1992, in materia di "Prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili". Vengono così individuate e analiticamente definite delle nuove figure professionali, alle quali viene richiesta una specifica preparazione e particolari attitudini, che in diversi modi e tempi e con diverso grado di responsabilità sono chiamate a porre concretamente in essere quanto sopra menzionato. Oltre a ciò, al fine di raggiungere tale obiettivo, si è resa palese la necessità di affrontare le tematiche legate alla sicurezza del lavoro in maniera preventiva, ovvero mentre l'opera sta per essere ideata, con il conseguente coinvolgimento di quel soggetto per il quale l'opera viene realizzata: il "committente dei lavori". Tale figura, strategicamente determinante nelle scelte progettuali e storicamente sinora sempre tenuta estranea alle questioni legate alla sicurezza del cantiere, oggi è chiamata a svolgere un compito fondamentale, con la contestuale attribuzione di pesanti responsabilità, per la salvaguardia della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori, oltre che nella fase progettuale dell'opera, anche nella fase esecutiva della stessa. Nonostante tutto ciò il "mondo delle costruzioni", fatica non poco ad entrare in quest'ottica e ancor oggi le regole di cui sopra si faceva cenno stentano nel concreto ad essere pienamente ed efficacemente applicate. La dissertazione di che trattasi, quindi, è stata suddivisa in cinque capitoli, oltre alle conclusioni finali, nei quali sono state trattate approfonditamente le tematiche fin qui troppo superficialmente esposte. Nel primo di questi, preceduto da una serie di considerazioni formulate nelle premesse, è stata fatta un'analisi storica riguardante la sicurezza nei cantieri in relazione anche alle norme che nel tempo si sono susseguite. Più nello specifico, per meglio capire quali sono state e quali sono oggi le norme che governano questo particolare settore produttivo, è stata svolta un'analisi storica concernente l'evoluzione normativa in materia di sicurezza del lavoro partendo dai primi timidi tentativi di regolamentazione risalenti già agli inizi del novecento. Sono stati citati, nell'ordine, gli articoli del codice penale, del codice civile e della Costituzione della Repubblica Italiana, concernenti l'argomento, quali primi decisivi passi ancor oggi più che attuali. Sono stati altresì citati i primi provvedimenti legislativi degli anni '50 e '70 con un particolare riguardo alle norme più importanti in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro ancora oggi in vigore e ritenute unanimemente pietre miliari della materia. Ed è così che si è approfondita l'analisi dei singoli provvedimenti legislativi partendo dal D.P.R. 547/1955, passando poi al D.P.R. 164/1956 ed infine al D.P.R. 303/1956, ripeto, tutte norme facenti parte integrante della disciplina organica della sicurezza negli ambienti di lavoro. Le grandi riforme degli anni '90, anch'esse oggetto di attenta analisi, ispirate ed omologate alla forte azione propositiva e dinamica fornita dalla promulgazione di una numerosa serie di Direttive comunitarie, aventi come unico obiettivo dichiarato, da una parte, di omogeneizzare le diverse discipline degli Stati membri in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, e dall'altra, aumentare di fatto gli standards di sicurezza in tutti i Paesi, nel ridisegnare completamente la disciplina, pur mantenendo in vigore le precedenti norme di dettaglio ritenute ancora attuali, hanno decisamente contribuito a far nascere una nuova "cultura della sicurezza". Così sono stati approfonditi meglio i vari aspetti legati all'entrata in vigore del D.Lgs. 277/91, del D.Lgs. 626/94, che del "decreto cantieri" ne è il precursore, del D.Lgs.459/96, del D.Lgs. 493/96, ed infine del D.Lgs. 494/96. Più nello specifico, le norme di cui al D.Lgs. 494/96 poi modificate ed integrate dal successivo D.Lgs. 528/99, definite a pieno titolo figlie delle Direttive comunitarie omologhe, rappresentano per loro stessa natura la disciplina quadro del settore di cui si argomenta. Disciplina quadro nel senso che con l'entrata in vigore di questo importante provvedimento legislativo la materia viene completamente ed organicamente rivisitata e, alla stessa stregua, vengono, da un lato, trasferite e meglio specificate talune responsabilità in capo ai vari soggetti e dall'altro, create nuove figure professionali con specifici ruoli e compiti, talora molto gravosi, da assolvere. Tutti aspetti ben evidenziati nel secondo capitolo della dissertazione che tratta, appunto, dei vari aspetti normativi e giuridicostituzionali della disciplina quadro. Sono stati quindi approfonditi importanti temi legati alla sicurezza cosiddetta "infra-aziendale" giustapposta alla cosiddetta "sicurezza coordinata" e posti in corretta relazione ai fattori di rischio "aggiuntivi" ed "interferenziali" caratterizzanti proprio quei luoghi di lavoro ove interagiscono diversi soggetti. Soggetti di cui sono state ampiamente descritte e inquadrate le varie prerogative e le relative responsabilità. Non sono quindi stati trascurati dall'analisi il committente, con le concernenti problematiche relative al trasferimento di responsabilità attraverso lo strumento della "delega di funzioni", il responsabile dei lavori e le altre figure professionali che intervengono nel processo, talune assolutamente inedite ed innovative rispetto al passato. Sono proprio questi soggetti e queste nuove figure professionali, alle quali vengono richieste una specifica preparazione e particolari attitudini, che sono state l'oggetto di quanto trattato nel terzo capitolo del presente lavoro. L'analisi fornita sulle varie figure, che in diversi modi e tempi vengono investite di responsabilità, e la disamina degli obblighi e dei compiti a cui quest'ultime vengono chiamate ad assolvere risulta completata da un utile, quanto mai esplicativo, quadro sanzionatorio applicabile in ordine alle eventuali infrazioni commesse. Allo stesso modo, nel quarto capitolo, si è tentato di fornire una analisi comparata tra appalti pubblici e privati, specificatamente per quanto concerne gli aspetti legati alla sicurezza nei cantieri, alla quale è stata anteposta una necessaria quanto attenta indagine sul complesso mondo degli appalti pubblici e sulla specifica, ancorché variegata, disciplina che lo accompagna ed assiste, sia di livello nazionale che di livello regionale. Infine, un approfondimento è stato dedicato agli aspetti economici e sociali intimamente collegati alla materia in trattazione, anche nel tentativo di contemperare degli aspetti meramente tecnici e giuridici con altri di natura sostanzialmente diversa, in base ai quali si è pervenuti alla considerazione che investire in "sicurezza" rappresenta, paradossalmente, uno dei più potenti strumenti di riduzione globale dei costi, sia dal punto di vista economico che sociale, anche perché agendo sugli aspetti legati alla prevenzione degli infortuni risulta evidente che i vantaggi che ne derivano sono quasi sempre superiori ai costi necessari per generarli. Il quinto capitolo di approfondimento teorico-applicativo è stato dedicato all'analisi dei vari documenti che costituiscono la sicurezza, e più precisamente: i piani di sicurezza e di coordinamento, i piani sostitutivi ed operativi, il diagramma di Gantt o cronoprogramma dei lavori, la notifica preliminare ed il fascicolo dell'opera, che sono stati oggetto, prima, di definizione e, in seguito, di ulteriore specificazione per quanto riguarda gli aspetti concernenti le loro specifiche funzioni ed i loro contenuti L'ultima parte della dissertazione è dedicata alle conclusioni a cui si è pervenuti, in relazione agli argomenti trattati ed alle tematiche che sono state ritenute meritevoli di approfondimento, fornendo, nel contempo, una panoramica di quanto si sta già facendo e quanto debba ancora essere fatto sull'argomento. Infine, segue una indispensabile appendice normativa con riportato il testo del D.Lgs. 494/96 come modificato ed integrato dal successivo D.Lgs. 528/99 e della L. 11 febbraio 1994, n.109, "Legge quadro in materia di lavori pubblici" così come modificata ed integrata dai successivi provvedimenti legislativi.
XV Ciclo
1962
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
Francioli, L. "WORKPLACE BULLYING, ANTECEDENTS AND MECHANISMS". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/265059.
Texto completoSUMMARY Background Broadly recognized to be one of the major stressors in organizations, with a global estimate of about 15%, workplace bullying has detrimental consequences for victims, witnesses, organizations, and the society at large. Within the work environment hypothesis of bullying, which emphasizes the important link between a stressful and poorly organized work environment and bullying, a large number of antecedents have been identified, such as workload, low level of autonomy, role conflict, role ambiguity, and leadership. In particular, the role of leadership as antecedent of bullying is a relatively recent research area, although Leymann - the pioneer in the study of bullying - has recognized its importance since the origins of research on the phenomenon. Despite the existence of a solid theoretical basis for the relationship between leadership and workplace bullying, almost all empirical studies conducted so far are based on a cross-sectional study design, thereby limiting the possibility to draw causal inferences. In addition, to date there is scarce evidence concerning the possible mechanisms (moderators and mediators) involved in the relationship between the psychosocial work environment and workplace bullying. Aims In light of the current state of the art in the research on workplace bullying, the aim of this thesis is twofold. The first objective is to investigate the relationship between some important characteristics of the psychosocial work, such as work pressure and lack of autonomy (Paper I) and poor quality of leadership (Paper II), and the occurrence of bullying at work. The second objective is to examine moderators and mediators of the relationship between the psychosocial work environment and workplace bullying and identify possible mechanisms underlying this phenomenon. In particular, my thesis examines sense of coherence - an individual feature - as a potential moderator (Paper I), and social community at work - a characteristic of the work environment - as a potential mediator (Paper II). Methods The thesis is based on the Workplace Bullying and Harassment Cohort (WBH). This cohort consists of 3,363 employees at baseline (2006) (Paper I and Paper II) and 1,664 employees at follow-up (2008) (Paper II). At baseline, the sample was composed mostly of female employees (67.2%); the mean age was 45.7 years (SD = 10.11) and the mean job seniority in the current workplace 11.1 years (SD = 10.1). Approximately two thirds of the sample were employed in public organizations such as hospitals (22%), high education (13.8%), the eldercare sector (8.6%), public administration and services (7.2%), public schools (4.3%), high schools (3.8%), etc.; approximately one third were employed in private workplaces such as transportation (11.6%), industries (10.8%), construction (3%), finance, and business service (2.3%) or as doctors, dentists, vets (2.5%) etc. Results In Paper I, based on a cross-sectional study design, hierarchical linear regressions revealed that the two dimensions of the job demand-control model, i.e. high work pressure and low decision latitude, are significantly associated with an increased presence of bullying at work. Moreover, a higher sense of coherence was found to significantly moderate the relationship between higher job demands and higher work-related bullying, and that between lower job control and higher person-related bullying. However, the effect size of these interactions was very low. This suggests that negative psychosocial conditions in the workplace are likely to be associated with bullying regardless of the personal characteristics of the targets, at least in terms of sense of coherence. In Paper II, based on a longitudinal study design, the results of hierarchical linear regressions showed that poor quality of leadership plays a significant role in the creation of conditions favouring bullying. Furthermore, the mediation analysis showed that social of community at work operates as a full mediator of the effect exerted by poor quality of leadership on workplace bullying. Conclusions/practical implications My first conclusion is that adverse psychosocial working conditions may lead to an increased risk of bullying at work. Paper I highlights in particular the importance of designing jobs so that workers are assigned reasonable workloads and an appropriate degree of autonomy in their work tasks. Paper II, confirming the role of poor quality of leadership in creating working conditions that favour bullying, indicates the importance of planning training programs for leaders so as to increase their awareness of how their behaviours may affect subordinates. In addition, the full mediation of social community at work in the relationship between poor quality of leadership and workplace bullying suggests that organizations should improve social relations at work in order to promote work environments with a low risk of workplace bullying. Originality of the study Paper I gives an original contribution to the existing literature on workplace bullying since there are no previous studies on the role of sense of coherence as a moderator of the relationship between the psychosocial work environment and bullying. Moreover, the methodological problem concerning the statistical vs practical value of the moderating effect has been rarely addressed and discussed in the literature. Paper II, based on a longitudinal study, gives a substantial new contribution by supporting, through the adoption of a robust design, previous cross-sectional studies on the important role played by leaders in the process of workplace bullying. Moreover, the finding that social community at work acts as full mediator of the relationship between quality of leadership and workplace bullying contributes significantly to the scientific debate over the poorly known mechanisms involved in the generation of bullying.
Cavallini, Giulia. "Sensi e significati del lavoro nelle industrie culturali e creative: il caso del game development in Italia". Doctoral thesis, 2022. https://hdl.handle.net/2158/1288504.
Texto completoTommasi, Francesco. "Valuing people and work in work and organisational psychology: A critical perspective on the paradoxes of meaningful work". Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11562/1061918.
Texto completoIn these current times of labour transformation and worldwide changes, one of the most significant discussions in work and organisational psychology centres on the ways in which individuals can satisfy their wish for meaning. In respect to this, the phenomenon of meaningful work, which refers to the individual experi-ence and perception of work as holding significant value individually, socially, and/or independently, gains momentum. As such, meaningful work represents a positive phenomenon that people wish to have and organisations wish to provide. In the last decades, scholars devoted to the study of the individual, work, and or-ganisations have witnessed the growing interest and efforts into its exploration. As a result, multiple perspectives have been raised from within various disci-plines. While this demonstrates the importance of meaningful work, it also ren-ders meaningful work a contested topic that raises more questions than it an-swers. In particular, three main paradoxes on the nature and process of meaning-ful work lie at the heart of the current gaps in the literature on the phenomenon of meaningful work. The aim of this dissertation is the advancement of theory and evidence about the nature and processes of meaningful work via a psychological critical perspective in order for the value of people and work to be recognised. To reach these aims, the present dissertation consists of four main chapters reporting the four studies conducted. Each of these will be presented in the general introduc-tion chapter, where we will explain the imperatives that led to the realisation of the dissertation and the rationale for a psychological critical perspective within the context of valuing people and work. Chapter 1 presents a literature review covering the conceptual uncertainty represented in Paradox 1, that is, on the nature of meaningful work through its temporal view. Here, we conducted a broad literature review in order to answer questions on how to define meaningful work. We tried to understand to what ex-tent meaningful work can be considered as a subjective stable/permanent or an episodic/state experience of meaningfulness. Chapters 2 and 3 represent the empirical part of the dissertation and will cover Paradoxes 1 and 2. The uncertainty around meaningful work in work and organisational psychology regards the tension between (a) meaningful work as a purely subjective evaluation and (b) the impact of contextual features. This un-answered question is mainly due to the lack of empirical knowledge capable of offering indications on the distinctions between the two contraposing elements. Chapter 2 will present the cross-sectional study for the validation of a novel in-ventory aimed at the assessment of meaningful work and its facets, the MEaning in Work Inventory (ME-Work). The study presents the psychometrical properties of the scale and advances knowledge on the contextual features of meaningful work. Chapter 3 will extend this knowledge by investigating what makes a work-day meaningful given the exploration of the variations and fluctuations of mean-ingful work on a daily basis. A Daily Diary Study has been conducted with the aim to comprehend the role of daily work and the psychological conditions for the episodic experience of meaningful work. Moreover, cross-level analysis has been applied to investigate the role of subjective meaningful work. Chapter 4 will cover the intricate knot regarding the proposition of a normative and emancipatory ideal of what is work in the context of work and or-ganisational psychology (i.e. Paradox 3). The study of meaningful work occurs in a context that lacks the comprehension of what it is and what represents work that could be considered as a source of meaning. Given these questions, a literary analysis of a fictional narrative has been conducted. The chapter will shed light on what work means from a subjective stance by presenting the conditions for meaningful work and linked experience. The last part of the dissertation will present the narrative results. Given the interdisciplinary and pluralistic nature of the research, the dissertation will narratively propose an initial understanding of what is meaningful work through a critical work and organisational perspective.
FORMICONI, Cristina. "LÈD: Il Lavoro È un Diritto. Nuove soluzioni all’auto-orientamento al lavoro e per il recruiting online delle persone con disabilità". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251119.
Texto completoBARTOLETTI, Gloria. "La discriminazione basata sul sesso nel campo del lavoro : Il diritto comunitario e la sua ricezione in Italia e nel Regno Unito". Doctoral thesis, 1987. http://hdl.handle.net/1814/4557.
Texto completoValentini, Anna. "Il principio di non discriminazione in base al sesso in materia di accesso al lavoro nell'ordinamento giuridico dell'Unione europea : la proposta dell'associazione Choisir la cause des femmes". Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10955/42.
Texto completoCICCARE, MICHELE. "Il provvedimento abnorme nel processo civile". Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/940094.
Texto completoGORLA, Sandra. "Metamorfosi e magia nel Roman de Renart. Traduzione e commento delle branches XXII e XXIII". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251268.
Texto completoPETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.
Texto completoGUIDI, Arianna. "Il reato a concorso necessario improprio". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251080.
Texto completoROMAGNOLI, Valentina. "La gestione dei resi dei clienti come strumento per lo sviluppo del commercio elettronico delle aziende: il caso Santoni S.p.A". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251107.
Texto completoSERPETTA, MARIA GIULIA. "La Regola per ben confessarsi di Giacomo della Marca: edizione e commento linguistico". Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251618.
Texto completo