Literatura académica sobre el tema "Sede di Sicilia"

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Artículos de revistas sobre el tema "Sede di Sicilia"

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Del Popolo, Martina. "Gli spazi di corte della signoria di Isabella di Castiglia in Sicilia (1470-1504)". Studia Historica. Historia Medieval 39, n.º 2 (12 de noviembre de 2021): 51–78. http://dx.doi.org/10.14201/shhme3925178.

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Isabella di Castiglia ricevette pro Camera delle città della Sicilia orientale, su cui ostentò la piena giurisdizione. Questi territori, mai visitati dalla loro signora, furono sede di una complessa macchina istituzionale e amministrativa che si impiantò su scala locale in stretta connessione con la curia centrale. La creazione di una corte a Siracusa e le manifestazioni di potere dei palazzi e dei castelli dove risiedevano i più alti ufficiali della signoria erano infatti i modi in cui si materializzava e si rendeva visibile il suo dominio nel patrimonio di sua pertinenza. In questo studio, si esaminano gli spazi in cui si muovevano questi funzionari e le cure prestate dalla sovrana a queste strutture.
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Larinà, Giusy. "Le forme della farmacia nell'allestimento del nuovo Museo della Ceramica di Caltagirone e gli antichi corredi da spezieria tra Sicilia e Malta". ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, n.º 1 (mayo de 2021): 120–30. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001013.

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Il saggio espone l'idea progettuale dell'allestimento del Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone nella nuova sede in Sant'Agostino, che per la prima volta trova una sua divulgazione. Il tracciato rende nota la metodologia utilizzata per la fruizione delle collezioni musealidal ‘500 all'800, costituite da materiali eterogenei e prevalentemente da vasi da farmacia, attraverso un innovativo percorso scientifico suddiviso in cinque tematiche. La storia della maiolica moderna, supportata dalle conoscenze acquisite dalla scrivente tra Sicilia e Malta è stata presentata ripercorrendo le svariate applicazioni della ceramica calatina in vari settori.
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Graditi, Roberto. "Salinas e lo Steri: un nuovo museo per una nuova città". ACME 75, n.º 2 (5 de octubre de 2023): 147–90. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/21304.

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Resumen
Attraverso lo studio di due singolari planimetrie inedite e non datate viene fatta luce su una pagina sconosciuta della museologia palermitana: la proposta, mai attuata, di Antonino Salinas, appoggiata anche da Giuseppe Fiorelli e da Paolo Boselli, di trasferire tra il 1887 ed il 1910 tutte le raccolte archeologiche, di arte medievale e moderna dai locali dell’ex convento dei padri Filippini all’Olivella nel complesso medievale di Palazzo Chiaramonte o Steri. L’infelice scelta post-unitaria di destinare l’ex convento a sede del Museo di Palermo, l’Esposizione Nazionale del 1891/1892 ed il “taglio” della via Roma, praticato nei primi anni del ‘900 per la realizzazione della nuova grande arteria cittadina, sono i moventi, che sollecitano gli attori della vicenda a sollevare la questione. La ricerca documentale, che descrive gli eventi sino al 1932, svela molte delle dinamiche e delle problematiche inerenti ai fatti come la possibile costituzione di un nuovo polo museale, una suggestiva area urbana riqualificata, che risulta quasi un intero quartiere dedicato ai musei. Il nuovo progetto espositivo del Salinas è in linea di continuità con la ben nota idea dell’archeologo palermitano di celebrare la “storia delle arti di tutta la Sicilia” ed allo stesso tempo anticipa alcune delle scelte espositive, che saranno adottate in seguito dal Marconi e dall’Accascina: un unicum tra i coevi musei nazionali della penisola.
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"Diritto italiano; Soggiorno". DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, n.º 2 (junio de 2009): 255–75. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002020.

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Soggiorno1. Consiglio di Stato 8.8.2008 n. 3902 - sentenza di patteggiamento - revoca permesso di soggiorno - decorrenza del quinquennio - estinzione del reato - illegittimitŕ della revoca2. Consiglio di Stato 1.10.2008 n. 4743 - condanna per stupefacenti - fatto ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno - soggiornante di lungo periodo - plurime pendenze - criteri di riscontro della pericolositŕ - rilevanza della condanna sia a fini interni che comunitari SCHEDA di Nazzarena Zorzella3. Consiglio di Stato 14.12.2008 n. 1846 - ingresso - mancata costituzione del rapporto di lavoro per cui era stato consentito l'ingresso - successivi plurimi rinnovi - revoca permesso di soggiorno - incertezza sulle cause della mancata assunzione originaria - sussistenza nuovi elementi sopravvenuti - illegittimitŕ della revoca4. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 22.4.2008 n. 1524 - ingresso per lavoro (flussi 2006) - diniego di rilascio del permesso di soggiorno per pregressa espulsione del 2000 con accompagnamento coattivo alla frontiera (giŕ ritenuta ostativa per la regolarizzazione del 2002) - mancato bilanciamento delle esigenze dello Stato di tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza con la finalitŕ di garantire la massima integrazione dello straniero - illegittimitŕ del diniego; espulsione - effetto preclusivo all'ingresso non immodificabile - rilevanza del decorso oggettivo del termine di preclusione e della sopravvenienza di nuovi elementi5. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 14.5.2008 n. 1256 - permesso di soggiorno - diniego di rinnovo per pregresse condanne penali - straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare - omessa valutazione dei criteri introdotti dal d.lgs. 5/2007 - illegittimitŕ6. Tribunale amministrativo regionale Sicilia 10.7.2008 n. 908 - permesso di soggiorno per lavoro autonomo - diniego di rinnovo per intervenuto fallimento della ditta - sentenza dichiarativa della chiusura della procedura fallimentare - ritorno in bonis del fallito - illegittimitŕ del diniego7. Tribunale amministrativo regionale Lombardia 23.12.2008 n. 6136 - permesso di soggiorno - plurimi rinnovi - successiva revoca del permesso originario per mancanza di requisiti (paventata falsitŕ della documentazione prodotta in sede di regolarizzazione) - omessa valutazione della sussistenza attuale dei requisiti - illegittimitŕ
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Cortelazzo, Michele A. "<em>Presi a letto</em>". XXIV, 2023/1 (gennaio-marzo), n.º 24 (17 de marzo de 2023). http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2023.27947.

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Resumen
Negli ultimi anni è stata più volte segnalata l’espressione prendersi a letto. Per illustrarne il significato possiamo far riferimento alla segnalazione di C. R., insegnante di matematica e scienze in una scuola media della provincia di Vicenza, ma di origine siciliana, che pone così il quesito: «vi contatto in merito ad una disquisizione avvenuta in sede di consiglio di classe. Un alunno, alla domanda del ritardo d’entrata a scuola, ha risposto di “essersi preso a letto”. […] Tale espressione, anche, un po’ buffa a mio avviso, […] non credo sia un'espressione corretta in lingua italiana. Io insegno matematica e scienze, ma tendo sempre a correggere i ragazzi nelle forme di espressione non corrette […]». Più succinta, ma dello stesso tenore è la richiesta di Carla Z., di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza («La frase idiomatica “prendersi a letto” è un’espressione dialettale veneta?») e di P. P. di Molvena, località anch’essa in provincia di Vicenza, che a sua volta chiede informazioni sulla correttezza dell’espressione.
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Tesis sobre el tema "Sede di Sicilia"

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Di, Gregorio Rosa. "Studi e ricerche sull'impiego di specie erbacee autoctone della flora siciliana a fini ornamentali". Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/230.

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Resumen
Negli ultimi anni e' cresciuto l'interesse nei confronti di specie erbacee autoctone di possibile impiego negli spazi a verde caratterizzati da un basso livello di manutenzione. La realizzazione di tappeti erbosi fioriti i wildflowers degli autori anglosassoni potrebbe consentire la riduzione dei costi di impianto e soprattutto di manutenzione degli impianti a verde. Alcune piante erbacee autoctone possono rappresentare una valida alternativa alle piante tradizionali per la loro rapida crescita e capacita' di stabilizzare il terreno. Se, pero' da tempo l'attenzione e' stata posta nei confronti degli arbusti e degli alberi della flora mediterranea per cui il quadro di conoscenze e' sufficientemente consolidato, non sono ancora adeguatamente note le caratteristiche morfo-biometriche, l'ecologia della germinazione e le esigenze colturali delle specie erbacee. Da ricordare, inoltre, come molte di queste piante siano in grado di crescere nell'ecosistema urbano, spesso in aree di risulta. Indagini rivolte in questa direzione sono state da tempo portate avanti, anche in vista di un possibile uso di queste specie per la realizzazione di spazi a verde sostenibili. In quest'ambito, la tesi di dottorato ha voluto analizzare le potenzialita' della flora siciliana in vista di un possibile impiego di alcune specie erbacee quali wildflowers. A tale fine diverse prove sono state condotte al fine di: A) identificare i taxa della flora siciliana che possono essere utilizzati come wildflowers sulla base delle loro caratteristiche estetiche e del loro ciclo vegetativo (annue, bienne e perenni); B) analizzare le esigenze colturali e le caratteristiche morfo-biometriche che sostengono il loro impiego al fine indicato; C) definire le caratteristiche dei semi e il processo di germinazione. L'indagine portata avanti nella prova A ha consentito di definire un elevato numero di specie della flora siciliana di potenziale impiego. Alla fine dell'indagine sono state individuate 2106 specie appartenenti a 76 famiglie e 652 generi diversi. Ciascuna specie inserita in elenco presenta tratti idonei in vista di un possibile impiego quale wildflower, sebbene siano necessarie ulteriori indagini per determinarne l'effettiva possibilita' d'uso. Come atteso, le famiglie piu' rappresentate sono state le Asteraceae (con 278 specie e 99 generi) e le Poaceae (con 255 specie e 114 generi). Queste famiglie sono quelle piu' diffuse nella flora italiana e sono caratterizzate da differenti modalita' di impollinazione, prevalentemente tramite insetti la prima, soprattutto anemofila la seconda. Differente e' quindi la stessa modalita' d'uso. Le Asteraceae possono essere ampiamente utilizzate negli spazi a verde antropizzati, sia rurali che urbani, grazie ai fiori attrattivi e molto ornamentali, mentre le Poaceae si prestano meglio ad essere utilizzate in ecosistemi degradati per la loro adattabilita' a contesti pedologici marginali. Ben rappresentate nell'indagine sono state le famiglie delle Fabaceae (212 specie e 27 generi) e Caryophyllaceae (121 specie e 26 generi). Nonostante il basso numero di accessioni, molto interessanti per le caratteristiche delle strutture fiorali sono i rappresentanti delle famiglie di Ranunculaceae, Boraginaceae, Malvaceae, Schrophulariaceae e Violaceae. Piu' rappresentate sono le erbacee perenni (51%) rispetto alle annuali; gli habitat in cui e' piu' frequente riscontare le specie sono gli ambenti degradati sia urbani che rurali. Cio' e' un indice della possibilita' di impiegare tali specie in sistemazioni a verde a bassa manutenzione. L'analisi delle caratteristiche morfo-biometriche che sostengono l'adattabilita' al'uso (prova B) e' stata effettuata su 138 specie appartenenti a 36 famiglie botaniche; in particolare per 34 specie le statistiche descritte di fiori, foglie e frutti sono state riportate in apposite schede. Molte delle piante individuate possono essere ritenute delle interessanti alternative alle piante tradizionalmente utilizzate negli spazi a verde ornamentale in ambiente mediterraneo. La famiglia piu' rappresentata e' quella delle Fabaceae (25 specie) seguita da quella delle Asteraceae (24 specie). Circa il 50% delle specie e' stato rinvenuto in aree urbane, spesso in contesti pedologici marginali, caratterizzati da un basso contenuto di sostanza organica. La vistosita' degli organi vessillari, i diversi colori dei fiori (bianco, rosa, rosso, blu e, soprattutto, giallo) e la diversa statura raggiunta dalle piante testimoniano della possibilita' di una fattiva utilizzazione a fini estetici. Nella prova e' stato calcolato il peso dei semi per 59 specie appartenenti a 22 famiglie botaniche diverse. Il peso dei 1000 semi e' variato da 2 a 40000 mg; questa informazione appare utile nel gestire il processo di germinazione, in quanto frequentemente la dimensione dei semi sostiene l'esigenza in luce in fase di germinazione. Le diverse dimensioni degli organi di propagazione influenzano, inoltre, la stessa possibilita' di realizzare miscugli dal momento che le caratteristiche dei semi sono cosi' diversificate. Il processo di germinazione, che e' stato analizzato in 4 prove successive, ha riguardato 42 specie di 18 famiglie botaniche diverse. Nonostante non sempre si siano individuati i meccanismi che influenzano la risposta in fase di germinazione, per 25 specie si e' riusciti ad ottenere percentuali di germinazione superiori al 40%, un valore elevato laddove si consideri che i semi delle specie spontanee sono spesso caratterizzati da fenomeni di dormienza. Da sottolineare l'ampio intervallo di variazione registrato per i valori del T50, che hanno oscillato da 3-5 giorni fino ad oltre 20; il dato merita di essere tenuto in conto soprattutto in considerazione del fatto che normalmente le diverse specie di wildflowers vengono utilizzate in miscuglio e quindi la scalarita' dell'emergenza potrebbe compromettere la riuscita dell'impianto. I risultati ottenuti considerati nel loro complesso sottolineano le potenziali della flora siciliana come fonte di specie per realizzare impianti di specie erbacee gestiti con criteri naturalistici. La frequente dormienza dei semi e' sicuramente un problema dal punto di vista agronomico, anche se appropriate condizioni di luce e trattamenti fisici o meccanici potrebbero migliorare il processo di propagazione e consentire l'impiego di queste piante a scopo ornamentale, soprattutto in aree urbane. In questo caso le piante autoctone potranno offrire un fattivo contributo per incrementare la biodiversita' negli ambienti antropizzati.
In the last decade, the interest in herbaceous native plants for landscape purpose has grown, due to their potential use in a low-maintenance landscapes. The establishment of a native wildflower meadow could reduce the costs due to the lower levels of management practices. Some herbaceous native species represent a valid alternative for their rapid growth and ability to stabilize roadside soils. Many botanical species, especially shrubs and trees, have been reintroduced in the Mediterranean area for environmental purpose, but little attention has been paid to native herbaceous plants. The specific traits of species native of Southern Italy, and their morph-biometric characteristics, seed germination ecology, cultivation techniques have not been investigated yet. Despite the impact of urbanization on biodiversity, many herbaceous species are able to grow in the urban ecosystem. In the last years, various researches have been carried out to investigate the urban flora of different Italian and European cities, finding an high number of species. Most of these species could assume interest for a possible use in naturalistic green areas. In this frame, the current PhD thesis analyzed the Sicilian flora potentiality in view to use some native species like wildflowers. For this purpose various trials were carried out with the aims to: A) identify the taxa of Sicilian flora which could be used like wildflowers for aesthetic traits and life form characteristics (annual, biennial and perennial herbaceous plants); B) analyze the morph-biometric characteristics, mainly linked to specific use and environmental requirements of the most interesting species of the first trial; C) define the characteristics of seed and germination process. The survey conducted in the trial A showed an high number of Sicilian species. At the end of the investigation 2106 species were individuated, belonging to 76 families and 652 botanical genera. Every species reported in the list showed useful traits to be used as wildflowers, although further experiments are required to determine the possible use. As expected, the most representative family corresponded to Asteraceae (with 278 species and 99 genera), followed by Poaceae (255 species and 114 genera). These families are the most widespread botanical families of Italian flora, characterized by different pollination modalities: mainly through insects in the first taxa and through wind in the second one. Different is the possible use: Asteraceae better suit in anthropized landscape, both rural and/or urban environments, due to their attractive and beautiful flowers, while the Poaceae could be better utilized in degraded ecosystems for their adaptability to infertile soils. Good represented are the families of Fabaceae (212 species and 27 genera) and Caryophyllaceae (121 species and 26 genera). Despite the low number of species of Ranunculaceae, Boraginaceae, Malvaceae, Schrophulariaceae and Violaceae, these families could be very interesting for flower characteristics. The more common life form is the herbaceous perennial, with the 51% of the species; the more diffused habitats are the degraded ecosystems, both rural or urban area. This indicates that these species could be used in low-maintenance landscape. The analysis of morph-biometric characteristics (trial B) was effectuated on 138 species belonging to 36 botanical families; for 34 species the descriptive statistics of flower, leaf and fruit characteristics are summarized. Many of them can be considered an ornamental plant alternative to the traditional ones in Mediterranean environments. The most representative families are Fabaceae (25 species) and Asteraceae (24 species). About the 50% of the species is found in urban area on disturbed soils or in completely man-made soils, characterized by low organic content. The showiness of different colors of the flowers (white, pink, red, blue, and mainly yellow) and the wide range of plant height allow these plants to be suitable for aesthetic use. In the trial C, the seed weight of 59 species belonging to 22 botanical families is determined. The 1000 seed weight ranged from 2 to 40000 mg. This is an useful information because the seed size often affects the light requirements during germination. Therefore the different sizes can influence the possibility to realize a meadow with a blend of species. The four germination trials, which have involved 42 species of 18 botanical families, showed the possibility to obtain for 25 species more than the 40% of germinated seeds, an high value in relation to the peculiar characteristics of native species germination. However the mechanisms that influenced the seed dormancy were not always clear. In some species, characterized especially by small seeds, the germination process was enhanced by the light. The difference in the T50 value, that ranged from 3-5 to 20 days, remarks the need to consider the length of germination process when a mixture of species is adopted. The results achieved in our trials highlight the potentiality of Sicilian flora as source of species to realize semi-natural herbaceous communities in low-maintenance landscapes. Frequent seed dormancy is clearly an agronomical problem; however, the appropriate light conditions and physiological and/or mechanical treatments, may improve the germination rate and enable these species to be used for ornamental purpose, especially in urban area. In this case, native species could give a contribution to improve biodiversity in anthropized landscapes.
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Libros sobre el tema "Sede di Sicilia"

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Catalioto, Luciano. Il Vescovato di Lipari-Patti in età normanna, 1088-1194: Politica, economia, società in una sede monastico-episcopale della Sicilia. Messina: Intilla, 2007.

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Catalioto, Luciano. Il Vescovato di Lipari-Patti in età normanna, 1088-1194: Politica, economia, società in una sede monastico-episcopale della Sicilia. Messina: Intilla, 2007.

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3

Angelo, Carmona y Associazione italiana ospedalità privata. Sede regionale siciliana., eds. L' Ospedalità privata tra libertà d'impresa e pubblica funzione: Spunti per una legislazione di settore : atti del convegno nazionale organizzato da Associazione italiana ospedalità privata, Sede regionale siciliana, con la collaborazione della rivista Sanità pubblica, Vulcano, 13-16 giugno 1985. Rimini: Maggioli, 1986.

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