Literatura académica sobre el tema "Scuole dell'infanzia"

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Artículos de revistas sobre el tema "Scuole dell'infanzia"

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Beltrame, Alessandra. "Alunni stranieri nelle scuole dell'infanzia di Verona". DiPAV - QUADERNI, n.º 26 (marzo de 2010): 75–94. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026006.

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Resumen
Scopo di questo articolo č analizzare la situazione socio-demografica di un gruppo di 208 alunni stranieri residenti nel Comune di Verona, che frequentano le scuole dell'infanzia statali, comunali e private della cittŕ. Il flusso in ingresso costantemente in aumento, la percentuale sempre maggiore di donne e bambini stranieri, le nuove nascite di minori con passaporto estero avvenute nel nostro Paese ed infine, l'entrata nell'Unione Europea della Romania, che ha determinato una rapida crescita della presenza di cittadini romeni nel territorio italiano, rendono urgente la necessitŕ di effettuare studi che forniscano dati sull'integrazione degli alunni stranieri figli di immigrati, partendo appunto dalla distribuzione dei cittadini stranieri sul territorio, dalla composizione delle loro famiglie, dalla loro capacitŕ reddituale, dal titolo di studio che possiedono, le loro aspettative ed i loro programmi per il futuro.
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Lia Galardini, Anna. "I servizi educativi per l'infanzia durante la pandemia". MINORIGIUSTIZIA, n.º 4 (junio de 2021): 79–87. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004008.

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Resumen
La pandemia ha modificato in modo drammatico i servizi prescolastici. Gli operatori hanno dedicato ogni sforzo per trovare un equilibrio tra la sicurezza sanitaria e nuove modalità di impostare la vita educativa nei nidi e scuole dell'infanzia in grado di garantire il livello qualitativo raggiunto in precedenza. Genitori ed educatori hanno cercato di mantenere alta la consapevolezza dei diritti dei bambini e delle famiglie. È fondamentale ribadire il diritto di tutti i bambini di ricevere un'educazione adeguata in contesti in grado di garantire uguaglianza e inclusione. La realtà senza precedenti della pandemia ha offerto l'opportunità di sviluppare nuove strategie e ha messo in luce la centralità di una educazione ecologica, in grado di mantenere connessioni sempe più strette con l'ambiente e gli ambienti di vita.
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Mazza, Caterina y Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19". IUL Research 3, n.º 6 (21 de diciembre de 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Resumen
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Di Nunzio, Daniele, Marcello Pedaci, Fabrizio Pirro y Emanuele Toscano. "La didattica a distanza durante la pandemia di covid-19: il lavoro dei docenti e la diversità dei contesti scolastici". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 1 (junio de 2021): 98–106. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001008.

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Resumen
L'articolo presenta i risultati di un'indagine rivolta ai docenti delle scuole dell'infanzia, prima-ria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19. L'Indagine è stata condotta su tutto il territorio nazionale, con questio-nario online, tecnica Cawi, dal 3 aprile al 7 maggio 2020, con 1197 questionari validi. L'analisi approfondisce il ruolo dei contesti scolastici nel determinare gli impatti sia sulle con-dizioni di lavoro dei docenti che sulle disuguaglianze di accesso al diritto di istruzione da parte degli studenti. In particolare, sono considerati i seguenti fattori intervenienti: il ruolo delle possibilità di partecipazione dei docenti, la formazione ricevuta e la disponibilità di strumenti tecnologici. L'indagine è stata promossa dalla Flc-Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e con-dotta in collaborazione con Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Università di Teramo e Labora-torio LO-Lavoro e Organizzazioni del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza».
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Cecconi, Luciano y Andrea Pintus. "Bisogni formativi e problemi della professione nella percezione dei docenti. Un'indagine nelle scuole statali dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione di Modena, Parma e Reggio Emilia". CADMO, n.º 1 (julio de 2014): 69–88. http://dx.doi.org/10.3280/cad2014-001008.

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Perricone, Giovanna y M. Regina Morales. "Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2012): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Resumen
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Molina, Paola, Alessandra Monetti, Elisa Sangiorgi, Simona Giuseppina Caputo, Sonja Ferrero, Maria Teresa Marcone y Loredana Versaci. "La didattica a distanza (DAD) nella scuola dell'infanzia: la parola dei genitori". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (septiembre de 2022): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14313.

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Gli ultimi mesi del terzo anno della scuola dell'infanzia sono, di norma, considerati un periodo carico di aspettative in vista del passaggio alla scuola primaria. L'avvento della pandemia da pandemia da SARS-CoV-2 ha visto questo momento conclusivo di un ciclo di formazione caratterizzarsi per l'esperienza di lock-down e di didattica a distanza che i bambini e le loro famiglie hanno dovuto affrontare. Con una serie di interviste fatte nei mesi di giugno-luglio 2020 ai genitori dei bambini che avevano appena concluso l'ultimo anno della scuola dell'infanzia, abbiamo cercato di capire quali fossero i vissuti emotivi di questa popolazione in un momento delicato di passaggio tra ordini di scuola, in un periodo storico in cui, per necessità emergenziali, sono state introdotte modalità di formazione a distanza mai prima utilizzate in forma estensiva per questa fascia d'età. Sono state effettuate 16 interviste semi-strutturate, con la metodologia dell'intervista di esplicitazione (Vermersch, 2005), ai genitori di 18 bambini (9 femmine, una tripletta di gemelli dizigoti) che hanno frequentato nel 2019-20 l'ultimo anno della Scuola dell'infanzia. Hanno risposto 14 mamme e 2 papà, 14 famiglie italiane e 2 di origine straniera. Le interviste sono state svolte in remoto e videoregistrate, trascritte interamente e in seguito codificate con un'analisi tematica (Pagani, 2020). In particolare, rispetto alla DAD abbiamo analizzato il vissuto dei bambini (la loro partecipazione, le difficoltà incontrate e gli aspetti positivi riscontrati) e dei genitori, che si sono confrontati con un compito un po' inedito di insegnanti, ma anche le esplicitazioni rispetto alle difficoltà pratiche e tecnologiche incontrate. L'analisi approfondita permessa dall'utilizzo dell'intervista di esplicitazione rende i dati raccolti particolarmente interessanti nel filone degli studi sulla pandemia da SARS-CoV-2, proprio perché esplora l'aspetto qualitativo dell'esperienza in un campo che è sicuramente nuovo per qualunque ricercatore. E alcune delle indicazioni emerse possono essere utili non solo rispetto all'esperienza vissuta e in generale alla riflessione sul ruolo della didattica a distanza, ma anche rispetto al significato della didattica in relazione ai bimbi della scuola dell'infanzia.
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Alessia Rosa. "Fare autovalutazione nella scuola dell'infanzia. Rapporto sulla sperimentazione del RAV Infanzia, a cura di Michela Freddano e Cristina Stringher, FrancoAngeli, 2021". IUL Research 2, n.º 4 (20 de diciembre de 2021): 326–27. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.219.

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Frison, Daniela. "Metodi e strategie didattiche esperienziali all'Università per incoraggiare un approccio play-based nella scuola dell'infanzia e primaria". EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, n.º 1 (junio de 2020): 63–78. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2020oa10077.

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Resumen
Il contributo presenta una proposta didattica ispirata ad Experiential e Active Learning rivolta a studenti e studentesse in Scienze della Formazione Primaria, con l'obiettivo di sensibilizzarli verso la centralità di un approccio play-based nella Scuola dell'Infanzia e Primaria. L'articolo presenta il framework metodologico di riferimento, gli obiettivi della strategia e la sua articolazione
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Guerreschi, M. "Il bambino ipovedente nella scuola materna. Aspetti educativi e didattici". CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, n.º 1 (octubre de 2009): 67–73. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001006.

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Resumen
- L'ipovisione č una condizione molto piů diffusa della cecitŕ, ma č ancora ampiamente misconosciuta, sia in ambito clinico-riabilitativo, sia in quello educativo. Nell'articolo vengono precisate le relazioni tra intervento riabilitativo ed educativo e poi quelle che riguardano educazione e didattica. Vengono individuate le principali risposte richieste alla scuola dell'infanzia in funzione delle esigenze specifiche dei bambini con ipovisione.Parole chiave: ipovisione, educazione scolastica, didattica
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Tesis sobre el tema "Scuole dell'infanzia"

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Tarroni, Nadia <1978&gt. "I nidi e le scuole dell'infanzia come servizi relazionali: uno studio sociologico di caso". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/236/1/Tesi_dottorato.Tarroni.pdf.

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Tarroni, Nadia <1978&gt. "I nidi e le scuole dell'infanzia come servizi relazionali: uno studio sociologico di caso". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/236/.

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Badran, Adeeb Said Ibrahim <1969&gt. "Migliorare le aspettative delle scuole dell'infanzia in Palestina attraverso lo sviluppo professionale del curricolo degli educatori e il coinvolgimento dei genitori". Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10262.

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Resumen
Questa ricerca intende ad indagare sul ruolo dei educatori nelle scuole dell'infanzia, e il coinvolgimento dei educatori dentro le scuole le scuole dell’infanzia. I dati dei questionari, interviste e osservazione sono stati raccolti e analizzati per esplorare gli aspetti della professionalità nel campo della educazione della prima infanzia. I dati sono stati analizzati utilizzando alcune teorie culturale e sociale come un quadro analitico per comprendere la preparazione professionale degli educatori. Entrambi gli approcci qualitativi e quantitativi sono stati impiegati per raggiungere gli obiettive della ricerca. I dati quantitative e qualitative sono stati analizzati utilizzando SPSS, per riassumere i risultati delle domande chiuse dell'questionario. Tutti le intervisti e l’osservazione sono stati trascritte e registrati in lingua araba e poi tradotti in lingua italiana. I risultati della ricerca hanno scoperto che le competenze, conoscenze e la capacità dei educatori erano ad un livello bassissimo, e il curriculum era in adeguato per preparare i bambini alla scuola primaria. Il coinvolgimento dei genitori nelle scuole dell’infanzia era assente per la mancanza delle politiche educative e il degrado del ruolo della scuola dell’infanzia. Le implicazioni della ricerca mettono in evidenza l'importanza di fornire gli educatori e i genitori una formazione adeguata e curriculum efficace, e programmi di intervento da parte dal ministero della pubblica istruzione per promuovere il dialogo tra scuola, educatori e famiglia.
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Garaffo, Teresa. "Teoria della mente e comunicazione. Il bambino come interlocutore esperto nella scuola dell'infanzia". Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/200.

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Resumen
Nel periodo dai tre ai sei anni i bambini accrescono significativamente le competenze linguistiche. Nello stesso periodo, all'incirca intorno ai quattro anni, essi conquistano la capacita' di interpretare e comprendere i comportamenti alla luce di ragioni non immediatamente visibili. Le ricerche sulla teoria della mente hanno messo in relazione il rapporto tra acquisizione del linguaggio e sviluppo di abilita' mentalistiche. Nel presente lavoro si analizza l'ipotesi che la maturazione di queste abilita' cognitive e linguistiche abbia a sua volta un ruolo di rilievo nello sviluppo di abilita' cognitive complesse, in particolare nel rendere possibile l'impiego di strategie cognitive ricorsive (metacognizione) e la ricombinazione in forme nuove delle rappresentazioni mentali gia' in proprio possesso. Obiettivo della ricerca e' quello di capire quali strategie educative sia possibile mettere in atto nella scuola dell'infanzia per sostenere i bambini nel processo di acquisizione del linguaggio e del pensiero, anche attraverso la promozione di processi di socializzazione tra pari e con gli adulti.
Children sensibly increase their linguistic abilities in the period from three to six years of age. In the same period, at about four years, they acquire the ability to interpret and understand behavior in the light of covert reasons and motivations. Recent research on theory of mind has enlightened the relationship between language acquisition and development of mentalizing abilities. In the present work I analyze the hypothesis that the maturation of these linguistic and cognitive abilities is in turn crucial for the development of other cognitive abilities, with particular regard to the exploitation of recursive cognitive strategies (metacognition) and the recombination of old mental representations in unexpected ways. A main purpose of this research is to analyze educative strategies through which preschool can support children in the acquisition of language and linguistic thought, also thanks to socialization processes with adults and between peers.
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Pagliarusco, Matteo. "Produzioni multimediali e cinematografiche per i bambini della scuola dell'infanzia “Realizziamo insieme un cartone animato!”". Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Resumen
L'obiettivo principale dell'attività descritta in questa tesi magistrale è stato di trasformare i bambini della scuola dell'infanzia da consumatori passivi ad attivi creatori di contenuti multimediali tramite la creazione di un cartone animato. La creazione del cortometraggio animato ha abbracciato tutte le fasi produttive di un progetto cinematografico, rendendo i bambini i veri protagonisti e artefici dell'opera. Pre-produzione, produzione, post-produzione e distribuzione: ogni sequenza di lavoro è stata organizzata, presentata e svolta seguendo specifiche procedute e attività didattiche ideate per essere alla loro portata. A livello grafico i bambini hanno realizzato le ambientazioni e i fondali del cortometraggio d'animazione, gli oggetti di scena e i personaggi. Hanno inoltre doppiato i personaggi, cantato la sigla originale e appreso le tecniche per animare le figure; arrivando a confezionare un prodotto di altissima qualità che si è aggiudicato la partecipazione alla 78esima mostra internazionale del cinema di Venezia. Questo lavoro ha sviluppato in loro grandi conoscenze delle nuove tecnologie multimediali e interattive, importanti insegnamenti sul lavoro di squadra e fondamentali stimoli creativi adatti ad accrescere la loro conoscenza di sé; tutte qualità indispensabili per crescere e svilupparsi pienamente in una società sempre più indirizzata ad uno stile di vita che non permette la possibilità di avere lacune tecnologiche.
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CESARINI, VALENTINA. "Prevenzione precoce dell'obesità infantile: validazione trans-culturale dell'intervento europeo ToyBox nel setting della scuola dell'infanzia". Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/169131.

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Resumen
ABSTRACT The World Health Organization (WHO) declared obesity a major public health problem in the world and the neologism globesity evokes its alarming spread, contributing to a global obesity epidemic, in particular during developmental age. Children with an excessive ponderal index are more likely to stay obese into adulthood with increased risk of several serious health conditions associated with obesity, which also has a significant social and economic impact. Thus, the development of evidence-based prevention interventions for early childhood (3-5 years of age), deemed a crucial period, is fundamental because the behaviours related to energy balance, the psychological characteristics and the physiological development during this age. Therefore, preschool represents an ideal setting to implement obesity prevention programmes because, on the one hand, a change in behaviour patterns can be encouraged and, on the other hand, a larger population, including children and their families, can be reached. This research project aims at achieving a cross-cultural validation, in Italy, of the ToyBox intervention designed to prevent early obesity within the preschool settings. An effectiveness trial has already been conducted and the projects has been implemented across Europe thanks to a multi-centre international research funded by the European Commission. In 2017, following the formal agreement with the steering committee of the ToyBox-Study, for the acquisition of the materials in their English standard version, the trial began and developed over a 3-year period, through different phases: organization and validation of the materials (teachers’ guides and assessment tools, in particular the questionnaires targeted to the children's parents and to the teachers); cross-sectional epidemiological analysis of the baseline data related in particular to the dietary pattern; assessment of the feasibility of the intervention. Because of the COVID-19 pandemic, the programme had to be adapted to the health emergency by experimenting a ‘distance’ implementation of the ToyBox. Overall, the project involved 10 schools, in 6 provinces in the North, Centre and South of Italy, enrolling a total of 704 children and their parents, and 92 teachers. Notwithstanding some limitations of the methods and the contents, and the distance implementation, the study has highlighted the relevance, reproducibility and the approval of the intervention and, as an operative result, it has made available an effective prevention tool to the Italian cultural context.
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Tiozzo, Federica <1990&gt. "Insegnare le lingue straniere nella Scuola dell'infanzia. Indagine nel territorio di Chioggia e Proposta progettuale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7806.

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Resumen
La tesi vuole essere un’indagine sull’Educazione Bilingue in età precoce, quel tipo di insegnamento educativo che coinvolge i bambini dai tre ai sei anni di età circa(periodo relativo alla Scuola dell’Infanzia)e li rende protagonisti di un contesto in cui vengono utilizzate due o più lingue per comunicare. La tesi è suddivisa in due parti, una parte teorica ed una parte pratica. All’interno della parte teorica, il tema si ramifica in differenti argomenti, fondamentali per l’Educazione Bilingue:gli aspetti dell’apprendimento nei bambini, gli aspetti dell’apprendimento linguistico nei bambini, gli aspetti neuropsicologici dell’apprendimento linguistico nei bambini, cioè le componenti neurofisiologiche cerebrali, la motivazione, gli aspetti emotivi, mnestici e attentivi nel processo educativo linguistico, ed, infine, il Bilinguismo e la relativa formazione dell’insegnante di lingue straniere. La parte pratica ha l’obiettivo di stilare un quadro, il più chiaro possibile, della situazione del Comune di Chioggia, in termini di presenza di stranieri; si svolge un’indagine all’interno delle Scuole dell’Infanzia attraverso un questionario somministrato agli insegnanti, e se ne esplicano i risultati. Si articola una proposta progettuale di un’attività pratica, il cui obiettivo è di ricreare un setting educativo bilingue, integrando l’apprendimento della lingua inglese attraverso le tecniche dell’apprendimento cooperativo, del gioco simbolico e della partecipazione attiva del bambino.
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STEFANELLO, LAURA. "Dire è fare. Una ricerca sulle interazioni verbali tra insegnanti e bambini nella Scuola dell'Infanzia". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50224.

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Resumen
This thesis addresses the issue of language and discourse in educational contexts for children from an empirical research perspective. The goal is to analyze the discursive dimension that characterizes the daily lives of children in the preschool context, explored based on what teachers think and do with language. From a theoretical point of view, the research falls in the field of childhood pedagogy (Mantovani, 2003, 2007) and develops pedagogical reflections on the links between language and educational processes (Vygotsky 1934, Bruner,1996) and research conducted on the verbal interactions in learning and development contexts (Lumbelli,1987; Pontecorvo et al., 1991; Pontecorvo, 2005; Molinari, 2010). From a methodological point of view, the study is an idiographic-qualitative survey interweaving the dimension of discourses on language explored starting from the ideas of adults, with what is observed in the context of discursive practices (Duranti, 1992; Fasulo, Pontecorvo, 1999; Ochs, 2006). The study is based on two preliminary pedagogical considerations. On the one hand, there are systematic studies which from epistemological perspectives (interactionism, socio-constructivism) and different disciplines (anthropology, sociology, ethnomethodology, pedagogy) have highlighted how, in daily verbal interaction with adults, children not only learn to speak, but acquire and use reasoning and thinking skills, learn new skills, co-construct meanings and their experience of the world, their roles as speakers, their conversational rights and duties and interaction and context rules, which are simultaneously produced and learned by the participants (Mead, 1934, Vygotsky, 1934 Leont'ev, 1978, Wertsch, 1985, 2008, Rogoff, 1990 Bruner, 1996 Cole, 1995). Speaking with peers and adults, children learn how to interpret and make sense of the world and how to think, the status of the knowledge produced and the processes that build it. On the other hand the study is based on the awareness of how these processes depend verbal interaction forms and content that trigger development processes and culturally situated learning (Rogoff, 1990, 2003). Research on dialogical educational practices between teachers and children, mostly conducted in the school context and only marginally in pre-schools (es. Lumbelli, 1987; Pontecorvo et al., 1991; Fasulo, Pontecorvo, 1999; Pontecorvo, 2005; Molinari, 2010), reveal that in this process, both content and how verbal interaction is produced, structured and articulated form the basis and the expression of all learning. These modes depend largely on the adult-teacher, who is in an asymmetrical position and is therefore always " structuring " (Foucault, 1970, Orletti, 2000). From this point of view, the interactive, strategic and semantic levels on which the teacher structures daily classroom discourse can perpetuate and amplify the constitutive asymmetry of the teacher-child relationship, or (conversely) it supports the use of discursive modes that facilitate children’s growth and development processes by assigning an active roles, participating in dialogues that amplify the possibility for knowledge, development and learning at an early age. The qualitative, exploratory research presented in this thesis investigated these processes from a pedagogical perspective based on the analysis of verbal interactions between teachers and children in two kindergartens in Milan. Specifically, classroom speech was observed, analyzed and discussed. These "typical" discursive situations for children in kindergarten were used as a possible unit of analysis for the study of language and verbal interaction processes in a situated, participatory research setting. The data obtained shows some "cultural constants" that characterize the communication style of teachers in preschool, which is both the result and the mirror of a pedagogical tradition in early childhood services strongly oriented towards the dimension of well-being and relationships. On the other hand, it focuses on the need to broaden knowledge on this subject by studying descriptive verbal interactions in order to respond in a formative way to the cultural, cross-cultural and multilingual challenges that characterize educational contexts in contemporary societies.
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Agrillo, Filomena. "La declinabilità didattica del group-based early start Denver model (G-ESDM) nella scuola dell'infanzia". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://hdl.handle.net/10556/3030.

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Resumen
2016 - 2017
The Autism Spectrum Disorder is today the most studied phenomenon in the world, its complexity and the mystery that has always enveloped it have meant that over time all the research domains were interested in its study. Despite the scientific advances and the sophisticated technologies developed for the study of the human genome and of brain functioning, the causes of the ASD remain unknown. However, all the Countries of the world are in agreement that a crucial role for people with autism spectrum disorder are the early educational models and early intervention programs. Where it is not possible to identify and intervene on the causes of the disturbance, the human responsibility bears the responsibility to ensure people, but primarily children, with autism spectrum disorder adequate measures of intervention, support and development in a perspective of permanent guidance and of long-life learning. The need felt within the national context is to identify, through specific research activities, "good educational practices" for students with autism spectrum disorder, in order to be able then to propose to the curriculum teachers and support for the improvement of their operational skills. On the national territory, interesting research has begun to experiment the possible application of interventions born in the international field. In fact, many of the interventions are on a clinical-therapeutic level - ABA, Discrete Trail Training, Verbal Behavior Teaching, Developmental, Individual-differences, Relationship-based model - because the courses that are proposed aim at train therapists able to work in a one-on-one relationship with children with autism. Other interventions, on the other hand, have been deepened and experimented within the educational context - Augmentative and Alternative Communication, Picture Exchange Communication System, Video-modeling - and provide teachers with useful guidelines for working with children with autism spectrum disorder. Among the intervention models developed at international level, and suggested by the Ministry in training courses for teachers, the Early Start Denver Model emerges, a model of global intervention, intensive and early for children with autism spectrum disorder developed by Sally J. Roger and Geraldine Dawson. It is considered evidence-based practice and incorporates evolutionary-relational models with techniques and practices of Applied Behavioral Analysis and Pivotal Responsive Training. Starting from this model in 2017 it has been developed, by Giacomo Vivanti, Ed Duncan, Geraldine Dawson and Sally J. Rogers, the Group-Based Early Start Denver Model, intervention model implemented in kindergarten and aimed at children with autism. It is precisely this model that focuses on the feasibility study presented in this work. The research work is configured as a feasibility study aimed at investigating, through the analysis of the scientific literature of reference, the acceptability, implementation, adaptation and integration of the Group-Based Early Start Denver Model within the school of Italian childhood. A feasibility study conducted starting from the analysis of the presented elements represents, in agreement with the principles of the Index for Inclusion, the first step for the development of a possible future research: even before planning an experimentation in the didactic field it is essential to reflect on the theories underlying the model, on the socio-cultural values that the intervention model contains, on the political and legislative constraints that could hinder experimentation and declinability. [edited by author]
XVI n.s.
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10

Yuan, Qin <1985&gt. "La cura delle bambine e dei bambini nella scuola dell'infanzia: buone pratiche in Cina e in Italia". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7660/1/yuan_qin_tesi.pdf.

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Resumen
Motivazione: La ricerca proposta vuole individuare e indagare i modelli educativi e le buone pratiche di cura dei bambini e delle bambine che si sono sviluppati nelle scuole d’infanzia di alcune zone della Cina e dell’Italia. A tale fine, verranno considerati i fattori connessi all’individuazione: a) del modello educativo; b) del pattern educativo informale; c) delle buone pratiche. Queste diverse fasi delle analisi ci aiutano a capire quali siano le teorie pedagogiche (implicite e/o esplicite) presenti nella scelta delle attività educative e nella loro organizzazione e le concezioni d'infanzia strettamente legate alle tradizioni culturali della cura e dell'educazione dei due paesi. Metodologia: La ricerca ha appoggiato alle diverse metodologie e strumenti di indagine. Si è scelto di utilizzare una metodologia di tipo descrittivo, alternando diversi metodi osservativi in alcune sezioni di diverse scuole d’infanzia sia in Italia sia in Cina. Inoltre si è scelto di utilizzare un altro strumento guida dell'osservazione, applicato solo alle scuole d’infanzia italiane perché si tratta della scala di valutazione della qualità della scuola dell'infanzia (PraDISI) elaborata sulla base delle storie e della culture dell'infanzia diverse da quelle della Cina, che permette di valutare la qualità delle scuole dell'infanzia coinvolte nell’indagine. Oltre a ciò, nelle scuole d’infanzia di Shanghai è stata utilizzata la tecnica della video-registrazione per poter documentare e successivamente analizzare momenti specifici e rilevanti delle giornate. Conclusione: Dalle analisi sui dati raccolti, si risulta che è interessante integrare due modelli: uno della scuola dell'infanzia di Shanghai centrato più sul gruppo e l'altro della scuola dell'infanzia di Bologna e di Reggio Emilia più sul singolo.
Objective: The mail objective of the research is to identify: a. The educational model; b. The informal educational pattern; c. The best practice in some preschools of China and Italy. The research of this project has something with my personal experiences. The Chinese government pays more attention to the child care and more preschools choose the Montessori educational model from others. The negligence of training of teacher created many problems during the importation of the education model, coming from another country. Method: In the part of empirical research, I used different tools for doing observation. In the three preschools of Shanghai, it is applied that named descriptive, that is, collecting the data with the paper and pen (Anna Bondioli); while in the preschool of Bologna and Reggio Emilia, it used the PraDISI (Rossaella D’Ugo, Ira Vannini), an instrument for observation and valuation of the quality of the teaching practice. The third tool which is applied just in one of the three preschools of Shanghai is the video-cued multivocal ethnography, elaborated by the group of researchers of Joseph Tobin. Result: After the analysis of data, it noted that the educational model in of preschool of Shanghai emphasized the collective value, while in Italy it focus more on the individual realization. So it is interesting that the one model can be integrated with another.
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Libros sobre el tema "Scuole dell'infanzia"

1

Pollam, Maria Luisa. "Ad agio": Una ricerca-azione per rispondere al disagio nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria. [Trento] : [Trento]: Provincia autonoma di Trento ; IPRASE, 2007.

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2

Becchi, Egle y Anna Bondioli. Valutare e valutarsi nelle scuole dell'infanzia del Comune di Pistoia: Un modello di formazione degli insegnanti. Azzano San Paolo (Bergamo): Junior, 1997.

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3

Matteini, Massimo, Cristina Fabbri y Donatella Mauro. Adulti in relazione nei contesti educativi: Formazione sistemica per insegnanti di nido, servizi integrativi al nido, scuole dell'infanzia e per l'integrazione. Azzano San Paolo (Bergamo): Junior, 2003.

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4

Reggio Emilia (Italy). Nidi e Scuole dell'Infanzia, ed. Indications: Preschools and infant-toddler centres of the municipality of Reggio Emilia. Reggio Emilia, Italy: Reggio Children, 2010.

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5

Aglì, Francesco. Esperienze matematiche nella scuola dell'infanzia. Scandicci, Firenze: Nuova Italia, 1995.

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6

Il segreto dell'infanzia. [Milano]: Milano, 1999.

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7

Leporatti, Conny. La scuola dell'infanzia, il curricolo, la continuità. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1993.

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8

Canevaro, Andrea. Quel bambino là--: Scuola dell'infanzia, handicap e integrazione. Scandicci, Firenze: Nuova Italia, 1996.

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9

1952-, Caldelli Maria Luisa, D'Amore Bruno y Manini Milena, eds. Percorsi, labirinti, mappe: Esperienze protomatematiche nella scuola dell'infanzia. Scandicci, Firenze: La Nuova Italia, 1985.

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10

Maviglia, Mario y Giovanna Zunino. La scuola dell'infanzia e la riforma dei cicli. Azzano S. Paolo (Bergamo): Junior, 2001.

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