Tesis sobre el tema "Scienza del diritto"
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Romano, Luisa <1978>. "Il problema droga tra scienza, coscienza e diritto: il ruolo del diritto penale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4214/1/Romano_Luisa_Tesi.pdf.
Texto completoRomano, Luisa <1978>. "Il problema droga tra scienza, coscienza e diritto: il ruolo del diritto penale". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4214/.
Texto completoSimone, Angela <1978>. "La nutrizione-idratazione artificiale è terapia? All'interfaccia tra scienza, diritto e bioetica, il fine vita in Italia, secondo una prospettiva di comunicazione della scienza post-accademica e Science&Technologies Studies (STS)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4007/1/simone_angela_tesi.pdf.
Texto completoSimone, Angela <1978>. "La nutrizione-idratazione artificiale è terapia? All'interfaccia tra scienza, diritto e bioetica, il fine vita in Italia, secondo una prospettiva di comunicazione della scienza post-accademica e Science&Technologies Studies (STS)". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4007/.
Texto completoFIORENTINI, Margherita. "LA SALUTE DEL PAZIENTE PSICHIATRICO E LA SUA PERICOLOSITÀ SOCIALE. TRA DIRITTO E SCIENZA". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2017. http://hdl.handle.net/11392/2487863.
Texto completoFALCHI, DELITALA CLAUDIA. "Fra diritto dei contratti e nascita di una nuova scienza: i trattati internazionali della prima età moderna". Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266658.
Texto completoVACCARI, Giulia. "I FATTI SCIENTIFICI NELLA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE. IL CASO DEL DIRITTO ALLA SALUTE". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2389158.
Texto completoZini, Alberto. "'Apud iudicem'. Giuristi e giudici nell'epilogo del processo formulare". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3421953.
Texto completoLa ricerca si incentra sull’analisi della seconda parte del processo per formulas di epoca classica. Essa intende indagare il rapporto esistente tra i giuristi ed il giudice proprio durante questo secondo segmento processuale. Il primo capitolo si occupa di indagare alcune fonti che definiscono il perimetro del rapporto tra il giudice ed il giurista. Gaio e Pomponio appaiono entrambi molto espliciti nell’indicare la sussistenza di uno stretto legame tra la scienza giuridica e i giudici. Tale rapporto appare confermato dalle testimonianze letterarie dell’ultimo secolo della repubblica che mostrano l’assidua presenza dei giuristi accanto ai giudici nella risoluzione di casi celebri. I capitoli che seguono si occupano di mostrare alcuni esempi concreti dell’elaborazione giurisprudenziale rivolta al giudice del processo per formulas. Il secondo capitolo riguarda, nello specifico, due istituti assai importanti che coinvolgevano direttamente l’operare del giudice privato. Da una parte si analizza l’arbitratus de restituendo, mostrando come la determinazione della suo concreto contenuto fosse demandata in modo specifico proprio alla giurisprudenza. Essa, infatti, si è occupata di definire il perimetro delle clausole presenti nelle formulae che il giudice doveva applicare nell’esplicazione del proprio incarico. Dall’altra si è affrontato il tema delle cautiones iudiciales, stipulationes che il giudice poteva imporre alle parti e che derivavano da un’attenta analisi dell’officium iudicis in relazione allo specifico tenore della formula. Nel terzo capitolo si esamina in modo rapido e necessariamente limitato il tema dell’officium iudicis nell’ambito dei iudicia bonae fidei. A fronte dell’ampiezza sconfinata del tema, l’analisi si limita allo studio di alcuni testi ciceroniani nei quali sono ravvisabili indizi circa le peculiarità del ruolo del giudice in questi giudizi. Ricordata la tesi secondo la quale l’interpretatio dell’oportere ex fide bona fosse affidata alla giurisprudenza, che determinava altresì i poteri di cui godeva il giudice desumendoli dalla formula, appare confermata la teoria per la quale la bona fides risulta essere un concetto tecnico e specialistico. Si concentra poi l’attenzione sulla compensatio e sulle usurae, quali istituti sorti nell’ambito dei iudicia bonae fidei grazie all’operato della scientia iuris. In essi si misura la presenza dei giuristi a favore dei giudici che dovevano applicare concretamente la clausola ex fide bona. L’ultimo capitolo si concentra, infine, sullo studio dell’elaborazione scientifica della giurisprudenza circa l’onus probandi. In particolare, si analizza il problema riguardante l’esistenza di una riflessione dei prudentes in un campo che viene tradizionalmente escluso dall’ambito di attività della giurisprudenza del periodo classico. L’indagine si svolge sulla base dell’analisi di testi letterari e tecnici che dimostrano quali fossero i procedimenti seguiti dai giuristi. La presenza di un pensiero scientifico in merito, trova infine conferma dalla lettura di un celeberrimo capitolo delle Noctes Atticae di Aulo Gellio.
SALVI, Laura. "PROCESSI DECISIONALI SCIENCE-BASED NELL’UNIONE EUROPEA: IL RUOLO DEGLI ORGANI TECNICO-SCIENTIFICI E DELLA COMMISSIONE NELLA REGOLAZIONE DEL RISCHIO. IL PARADIGMA DEL DIRITTO ALIMENTARE". Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2388785.
Texto completoDinon, Cora <1997>. "Valutazione della gestione dell'immigrazione nel Mar Mediterraneo sulla base della recente legislazione italiana, della politica dell'Unione Europea e del diritto internazionale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20500.
Texto completoLEONE, LUCA. "NANOFOOD: IL QUADRO NORMATIVO EUROPEO SUL FUTURO DEL CIBO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2470.
Texto completoIn recent decades technoscientific innovation has pushed the food boundaries to a new frontier of nanofood. Such a term refers to an array of food products, whose processes of growing, production and packaging involve nanoscale (nanotechnology and nanosciences) knowledges and applications. This research focuses on the analysis of the European (EU) regulatory framework in the field of agrofood nanotechnology. The analysis considers the salient features of emerging applications of nanotechnologies in the agrofood sector and compares the legal framework on nanofood in the EU with the USA’s regulatory approach. It also develops an interpretation of the normative evolution in the EU, by trying to understand what is the role of science in governing technological risks in nanofood safety, and assessing how adequate the regulatory instruments are in achieving the goal of responsible research and innovation as proposed within the process of rethinking European governance.
LEONE, LUCA. "NANOFOOD: IL QUADRO NORMATIVO EUROPEO SUL FUTURO DEL CIBO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2470.
Texto completoIn recent decades technoscientific innovation has pushed the food boundaries to a new frontier of nanofood. Such a term refers to an array of food products, whose processes of growing, production and packaging involve nanoscale (nanotechnology and nanosciences) knowledges and applications. This research focuses on the analysis of the European (EU) regulatory framework in the field of agrofood nanotechnology. The analysis considers the salient features of emerging applications of nanotechnologies in the agrofood sector and compares the legal framework on nanofood in the EU with the USA’s regulatory approach. It also develops an interpretation of the normative evolution in the EU, by trying to understand what is the role of science in governing technological risks in nanofood safety, and assessing how adequate the regulatory instruments are in achieving the goal of responsible research and innovation as proposed within the process of rethinking European governance.
Favaro, Stefano. "Salvatore Pugliatti e il suo tempo: per un diritto tra sistema e storia". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422735.
Texto completoL’elaborato, dal titolo “Salvatore Pugliatti e il suo tempo: per un diritto tra sistema e storia”, effettua una disamina ricostruttiva ed espositiva del pensiero giuridico e metodologico di Salvatore Pugliatti, giurista siciliano dei decenni posti a cavallo della metà del secolo scorso, morto nel 1976, fondatore della Scuola di diritto civile dell’Università di Messina, affrontando lo studio sia delle opere dell’Autore direttamente indirizzate all’analisi di questioni di indole teorico-metodologica, sia di quelle, tra le sue opere di diritto positivo, in cui è dato evincere, nelle pieghe dell’esposizione, l’attuazione dei traguardi speculativi di fondo altrove espressi. A tale scopo, il lavoro è ripartito in tre capitoli. Il primo di essi si prefigge l’obiettivo di inquadrare la figura scientifica di Salvatore Pugliatti entro il contesto temporale, compreso tra il 1927 e la prima metà degli anni Settanta, in cui l’Autore ha operato, ed è dedicato alla ricostruzione sia delle componenti storiche, sia di quelle più specificamente giuridico-normative e filosofico-metodologiche, che ne hanno maggiormente influenzato il pensiero. Se, dal punto di vista storico, emergono, e vengono analizzati, l’ascesa e la caduta del regime fascista, lo sfacelo della seconda guerra mondiale, e la lenta ricostruzione dell’assetto istituzionale italiano ad essa susseguente, dal punto di vista normativo assumono rilievo, e vengono via via analizzati, la legislazione speciale del regime mussoliniano, la ricodificazione fascista, l’entrata in vigore del Codice Civile del 1942 e, soprattutto, l’irrompere della Costituzione del 1948, che, per la sua portata formale e per il suo contenuto sostanziale, ha costretto la dottrina civilistica italiana, e dunque anche Pugliatti, a ridefinire quantomeno parte delle certezze dogmatiche sino ad allora raggiunte dalla scienza giuridica. Per quanto riguarda, inoltre, il contesto più marcatamente giusfilosofico e metodologico di riferimento, l’elaborato passa in rassegna le principali tendenze culturali che si sono manifestate suscettibili di influire sul pensiero di Pugliatti, ossia, più specificamente: in primo luogo, l’indirizzo, normativista ed astrattizzante, proprio del positivismo giuridico formalistico di matrice dogmatica e postpandettistica, tendente a ridurre la filosofia del diritto entro i confini della scienza giuridica strutturata secondo il metodo delle scienze sperimentali; in secondo luogo, l’indirizzo, gravitante nell’orbita del neoidealismo giuridico italiano, proprio dell’attualismo gentiliano e dello storicismo crociano, tendente ad escludere, seppure per vie diverse, la possibilità di munire del carattere della scientificità tanto la filosofia del diritto quanto la scienza giuridica; in terzo luogo, l’indirizzo, proprio del cosiddetto idealismo giuridico post-crociano empirico-storicistico, in cui spiccano, per l’influenza che hanno avuto sulla riflessione pugliattiana, le figure di Angelo Ermanno Cammarata e Widar Cesarini Sforza, e tendente a recuperare, a partire dall’idealismo stesso di Croce e Gentile, il valore storicamente concreto della giuridicità da cui promana qualsiasi forma di riflessione sul diritto. Il secondo capitolo affronta invece, alla luce di un simile contesto, il nucleo vero e proprio della riflessione teorica di Pugliatti, seguendo analiticamente, attraverso la disamina dei contributi dell’Autore dedicati a tematiche di indole specificamente metodologica, le linee anche cronologiche della sua progressiva evoluzione. L’elaborato analizza, innanzitutto, la prima fase, giovanile, della produzione scientifica pugliattiana, che appare ancora fortemente incardinata, sotto il profilo dei convincimenti teorico-giuridici, sui paradigmi metodologici di un deciso rigore sistematico di natura logico-normativista e di matrice giuspositivistica, e di un inevitabile dualismo tra le astrattezze formali del sistema concettuale elaborato dal giurista e la concretezza degli interessi storici ad essi sottesi ma ad essi, necessariamente, anche rigorosamente estranei. La seconda fase, più matura, dell’iter speculativo di Pugliatti, relativa agli anni Quaranta, consente di individuare un’evoluzione nel credo metodologico dell’Autore: raccogliendo le sollecitazioni provenienti in modo particolare dalla sua partecipazione attiva alla nota “polemica sulla natura dei concetti giuridici” e al dibattito sulla “crisi” del diritto e della scienza giuridica, ma provenienti anche dal manifestato interesse per la linguistica e dalla lettura e conoscenza di figure eminenti come Santi Romano e Capograssi, Pugliatti giunge in questi anni a consolidare i propri convincimenti in una concezione rinnovata di giurisprudenza, che viene qualificata come scienza pratica, cioè come scienza che, senza dubbio ancorata al dato positivo e funzionale alla costruzione di perfetti sistemi giuridici astratti, logici e concettuali, non può tuttavia non radicarsi, traendone origine, anche negli interessi concreti dei consociati, nel fluire magmatico della storia, e, con esso, nel divenire mutevole delle norme, così che essa, rimanendo scienza, ma qualificandosi come scienza pratica, trova dunque in sé stessa la possibilità di una composizione dialettica del dualismo forma-sostanza, astratto-concreto, che altrimenti rimarrebbe insopprimibile. L’analisi della terza fase del pensiero di Pugliatti, infine, evidenzia nell’Autore il graduale perfezionamento, operato attraverso l’approfondimento della problematica relativa al rapporto tra il “continuo” e il “discontinuo” nel diritto, dei convincimenti precedentemente acquisiti: la sintesi dialettica del dualismo tra forma e sostanza, operata attraverso la concezione della giurisprudenza come scienza pratica, si cristallizza così nell’idea – conclusiva del percorso metodologico di Pugliatti – secondo cui la complessità dell’esperienza giuridica, nella quale convivono la sincronia giuridica del discontinuo astratto del sistema normativo e la diacronia storica del continuo mobile dell’ordinamento giuridico tout court (che non si risolve nelle norme poiché è anche altro rispetto ad esse), trova compimento nella formula che qualifica il diritto come “sintesi del molteplice nell’uno”. Il terzo capitolo analizza, infine, alcune tra le principali opere di Pugliatti relative a tematiche di diritto positivo in cui l’Autore impiega, nel momento in cui affronta questioni tecniche di puro diritto civile, lo strumentario metodologico di cui si è dotato: l’analisi passa dalla rappresentanza, di cui è valorizzato da Pugliatti il rilievo che assume, nella descrizione dei caratteri dell’istituto, il concreto e storico rapporto sottostante di gestione tra il dominus e il rappresentante, al fenomeno dei trasferimenti coattivi, dagli importantissimi studi pugliattiani sulle proprietà (in cui l’istituto proprietario è considerato al plurale, non più al singolare, stante la polverizzazione delle tipologie di diritti dominicali rinvenibili nell’ordinamento a fronte della diversificazione dei soggetti titolari del diritto e delle funzioni proprie dei singoli beni che ne sono oggetto), alla breve esposizione del rapporto dialettico intercorrente, per Pugliatti, tra il diritto pubblico e il diritto privato. Dall’analisi effettuata emerge, quale sintesi della figura di Pugliatti, l’immagine di un giurista completo, dotato di un forte bagaglio culturale e giuridico, costantemente proteso verso la ricerca di una chiarificazione dei criteri metodologici del proprio operare, il cui pensiero, se non riesce invero mai ad emanciparsi completamente dalla persistenza del dualismo tra astratto e concreto, tra forma e storia, cui la scienza giuridica sembra essere condannata, ricadendo tendenzialmente entro le spire di un normativismo positivista solo parzialmente, criticamente e consapevolmente attenuato, lascia comunque, come eredità metodologica per il giurista di oggi, il respiro lucido e profondo della propria solida complessità, fondata sull’intuizione della necessità costante dell’esegesi e della multidisciplinarietà, dell’altrettanto forte necessità del riferimento al dato positivo, e dell’insopprimibile necessità di calibrare qualsiasi riflessione, sia essa filosofica, metodologica o di diritto positivo, sul e col diritto, all’interno della cornice storica e concreta di riferimento.
DONATI, GAIA. "LA «VERITA'» DEL DIRITTO PENALE NELLA «CHIARA LUCE» DEI PRINCIPI. PROVE DI RESISTENZA AL POPULISMO PUNITIVO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117009.
Texto completoIn the wounded late-modern consciousness, the general feeling of impotence and anthropological depression finds an unprecedented projection in the penal field, linking the sense of unease to criminality. In a generalized climate of hybris, the criminal law is called to compensate for the inadequacies of bonds of trust, with distorting consequences on production of legislation, interpretation of jurisprudence and social relations. This analysis aims to examine the current tendency to react, with respect to the most heterogeneous individual and social problems, with an «accusatory ‘response’» and to understand that worrying securitarian strategy called ‘penal populism’. An elective terrain for an evaluation of the solicitations that distort the fundamental principles is the articulated ‘archipelago’ of crimes against the public administration, with specific reference to those designed to combat corruption. The purpose of this research is to provide answers to the question of how to proceed to avoid that the criminal justice sector perpetuates its own nature of «factory of illusions». To promote a virtuous change of paradigm, it is emphasized the need of not only a critical rethinking of their role by the legislature and the judiciary but also the promotion of a cultural growth of all components of the community.
GRECO, MARCO. "Il costo del diniego. Diritto, religione e sistema sanitario nell'esperienza americana tra giurisprudenza e dottrina". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/865.
Texto completoThis work deals with the complex relationship between law, religion and the sanitary system in the U.S. setting, by focusing on the problems emerging from the religious view of the patient, of the care provider and the religious orientation of the hospital or HMO. The first section of the work aims to study, from a legal point of view, the evolution of the relationship “medicine-religion”, and focuses on two case studies: native Americans and Christian science. In the second section the essential interpretative streamlines about the first amendment are presented, through a deep analysis of the Free Exercise Clause and of the Establishment Clause. At the same time, the American (U.S.) sanitary system is deeply studied both in the private sector and the public one. The research then focuses on a detailed analysis of the jurisprudence related to the care provider and the care receiver, while a specific section is dedicated to the litigation concerning pediatric patients and the related litigation cases. The last part develops two different subjects: the relationship between science and law, and the role of economy. This last subject is deeply analyzed under two different points of view: the economic impact of the religious freedom on the “sanitary system” on the one hand; and the influence of the economic data on the development of religious freedom in the health care system setting on the other.
GRECO, MARCO. "Il costo del diniego. Diritto, religione e sistema sanitario nell'esperienza americana tra giurisprudenza e dottrina". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/865.
Texto completoThis work deals with the complex relationship between law, religion and the sanitary system in the U.S. setting, by focusing on the problems emerging from the religious view of the patient, of the care provider and the religious orientation of the hospital or HMO. The first section of the work aims to study, from a legal point of view, the evolution of the relationship “medicine-religion”, and focuses on two case studies: native Americans and Christian science. In the second section the essential interpretative streamlines about the first amendment are presented, through a deep analysis of the Free Exercise Clause and of the Establishment Clause. At the same time, the American (U.S.) sanitary system is deeply studied both in the private sector and the public one. The research then focuses on a detailed analysis of the jurisprudence related to the care provider and the care receiver, while a specific section is dedicated to the litigation concerning pediatric patients and the related litigation cases. The last part develops two different subjects: the relationship between science and law, and the role of economy. This last subject is deeply analyzed under two different points of view: the economic impact of the religious freedom on the “sanitary system” on the one hand; and the influence of the economic data on the development of religious freedom in the health care system setting on the other.
BIGNAZZI, SARAH. "IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE FRA "DIRITTO EMOTIVO" E "RIGORE SCIENTIFICO"". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/681.
Texto completoIn today's postmodern society's perception of insecurity has led the public to demonstrate the pressing need for better protection against potential sources of risk, the actual risk which has not yet been investigated. To this goal, from the Sixties the precautionary principle has been progressively implemented both internationally, and (later) at the national level, with particular reference to the protection of environment and health. Evaluated in this thesis is first of all the possible scientific basis of the same principle of precaution and the necessary assessment of risk, prodromal to its application. After that has been considered the compatibility of the precautionary principle with the current Italian criminal law, particularly with the assessment criteria required for the existence of a causal link, with the elements that make up the structure of the offenses of danger (abstract and concrete) and finally with the element of subjective fault. It was also considered a paradigmatic case of application of the precautionary principle in criminal law, with regard to jet dangerous things according to the art. 674 Italian criminal code. An “exemplary” case of the application of the precautionary principle is also detectable in the discipline in terms of food safety and in particular in that (both Community and Italian) on the use of genetically modified organisms.
BIGNAZZI, SARAH. "IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE FRA "DIRITTO EMOTIVO" E "RIGORE SCIENTIFICO"". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/681.
Texto completoIn today's postmodern society's perception of insecurity has led the public to demonstrate the pressing need for better protection against potential sources of risk, the actual risk which has not yet been investigated. To this goal, from the Sixties the precautionary principle has been progressively implemented both internationally, and (later) at the national level, with particular reference to the protection of environment and health. Evaluated in this thesis is first of all the possible scientific basis of the same principle of precaution and the necessary assessment of risk, prodromal to its application. After that has been considered the compatibility of the precautionary principle with the current Italian criminal law, particularly with the assessment criteria required for the existence of a causal link, with the elements that make up the structure of the offenses of danger (abstract and concrete) and finally with the element of subjective fault. It was also considered a paradigmatic case of application of the precautionary principle in criminal law, with regard to jet dangerous things according to the art. 674 Italian criminal code. An “exemplary” case of the application of the precautionary principle is also detectable in the discipline in terms of food safety and in particular in that (both Community and Italian) on the use of genetically modified organisms.
Calardo, Erica <1980>. "Non-normal modal logics, quantification, and deontic dilemmas. A study in multi-relational semantics". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6108/1/calardo_erica_tesi.pdf.
Texto completoCalardo, Erica <1980>. "Non-normal modal logics, quantification, and deontic dilemmas. A study in multi-relational semantics". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6108/.
Texto completoLA, PORTA BEATRICE. "NOVEL FOOD: LA NORMATIVA DELL'UNIONE EUROPEA TRA SICUREZZA ALIMENTARE, SFIDE DELLA TECNICA E TUTELA DELL'AFFIDAMENTO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/57797.
Texto completoThe last decades' lawmaking in the food field highlights the increasing attention towards science and got lawyers rethinking about the link existing between law and science. In a progression of the European legislator's sensitivity to guarantee the market as well as the food consumers and their safety, the EU legislation on novel foods has tried to balance food innovation and the multiple needs of operators and consumers who require products with increasingly more defined characteristics and suitable to satisfy a wide range of preferences. If "the capacity of the technique is the effective power to achieve goals and to satisfy needs indefinitely" is easy to understand how the novel food turns out to be a paradigmatic case of an encounter between science, market needs and juridical rules. Furthermore, the increasing interest in the food sector raises the question of which methods of regulation of scientific innovations apply.
LA, PORTA BEATRICE. "NOVEL FOOD: LA NORMATIVA DELL'UNIONE EUROPEA TRA SICUREZZA ALIMENTARE, SFIDE DELLA TECNICA E TUTELA DELL'AFFIDAMENTO". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/57797.
Texto completoThe last decades' lawmaking in the food field highlights the increasing attention towards science and got lawyers rethinking about the link existing between law and science. In a progression of the European legislator's sensitivity to guarantee the market as well as the food consumers and their safety, the EU legislation on novel foods has tried to balance food innovation and the multiple needs of operators and consumers who require products with increasingly more defined characteristics and suitable to satisfy a wide range of preferences. If "the capacity of the technique is the effective power to achieve goals and to satisfy needs indefinitely" is easy to understand how the novel food turns out to be a paradigmatic case of an encounter between science, market needs and juridical rules. Furthermore, the increasing interest in the food sector raises the question of which methods of regulation of scientific innovations apply.
AMATO, ALESSANDRA. "Dalla guerra giusta alla pace giusta. Etica e pratica del conflitto armato nel sistema internazionale contemporaneo". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/161.
Texto completoThe changes occurred in the international system during the last decade had a deep influence on the theoretical debate about use of force and armed conflicts. In particular, changes in warfare focused attention on two different aspects of war its moral justifiability and the relation between the use of force and international law. Furthermore, the post-conflict phase is becoming more and more important. The aim of this work is twofold: on one hand, to analyse the relationship between Just War Theory and international law and the challenges raising from the new international system, underlining the most problematic aspects from a theoretical point of view. On the other hand, the aim is to sketch some normative elements of Just Peace Theory. If jus ad bellum and jus in bello theories are well-established, there are many theoretical and empirical problems related to jus post bellum Consequently, this work tries to advance some normative elements required to regulate jus post bellum in order to satisfy requirements of post-conflict justice. Finally, in the light of the elements arisen in the theoretical part of the work, three conflicts particularly relevant for Just War Theory are taken into account: the 1991 war in Iraq, the 1999 intervention in Kosovo e and the 2003 conflict in Iraq.
AMATO, ALESSANDRA. "Dalla guerra giusta alla pace giusta. Etica e pratica del conflitto armato nel sistema internazionale contemporaneo". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/161.
Texto completoThe changes occurred in the international system during the last decade had a deep influence on the theoretical debate about use of force and armed conflicts. In particular, changes in warfare focused attention on two different aspects of war its moral justifiability and the relation between the use of force and international law. Furthermore, the post-conflict phase is becoming more and more important. The aim of this work is twofold: on one hand, to analyse the relationship between Just War Theory and international law and the challenges raising from the new international system, underlining the most problematic aspects from a theoretical point of view. On the other hand, the aim is to sketch some normative elements of Just Peace Theory. If jus ad bellum and jus in bello theories are well-established, there are many theoretical and empirical problems related to jus post bellum Consequently, this work tries to advance some normative elements required to regulate jus post bellum in order to satisfy requirements of post-conflict justice. Finally, in the light of the elements arisen in the theoretical part of the work, three conflicts particularly relevant for Just War Theory are taken into account: the 1991 war in Iraq, the 1999 intervention in Kosovo e and the 2003 conflict in Iraq.
DI, PIERRI Marica. "Cambiamenti climatici e diritti umani. Il paradigma della Giustizia climatica e il ruolo delle climate litigations per la protezione dei diritti umani nel contesto clima-alterato". Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. https://hdl.handle.net/10447/514951.
Texto completoTo what extent do the increasingly widespread, pervasive and dramatic impacts of climate change, jeopardise the resilience of the universally recognised human rights system? This research aims to discuss climate change challenges and what legal instruments are currently available to guarantee the full protection of fundamental rights in the new climate-altered context. The anthropogenic nature of climate change is a fundamental ground of this research: the relevance of the climate emergency in the current global scenario is in fact documented by decades of scientific evidence and series of accredited data, systematised and disseminated by research entities and international organisations. The review of the large number of available reports and the selection of the most relevant and accredited data constitute the skeleton of solid evidence on which this research is based. Since The Limits to Growth Report in 1972, countless publications have highlighted the dangers posed by the environmental incompatibility of the economic model with the full protection of human rights. Climate change emphasizes such incompatibility and increasingly threatens the enjoyment of most fundamental rights, including the right to life, health, a healthy environment, food, clean water and self-determination. International organisations, including the UN Human Rights Council, have affirmed and recognised that climate impacts have direct and indirect implications on the effective enjoyment of universal rights. For at least two decades, the United Nations, through its agencies, bodies and activities, have been trying to induce member states to coordinate and multiply their efforts to combat climate change to guarantee the protection of climate-related rights. Following the evolution of the human right to a healthy environment, the doctrinal discussion that arose around the emerging need for protection has been oriented towards the reinterpretation of existing cases in the light of current climate profiles. Alongside this effort of re-signification and specification, the push, coming from many sources, for the recognition of a specific "human right to a safe climate" appears very relevant. The theoretical register through which the analytical reading of the process of affirmation of the new demands is presented is that of Political Ecology, which provides an integrated approach to the reading of environmental issues, using elements of analysis borrowed from sociological and anthropological studies, political science, economics and legal science. Such perspective responds to the need to highlight the connections between political, social and economic factors and ecological challenges, paying particular attention to the effects of environmental threats in terms of justice, discrimination, socio-economic impoverishment and the role of social actors. This relationship is particularly relevant for the full understanding of the climate change phenomenon (both in terms of asymmetry of responsibilities and asymmetry of impacts) and for the identification of effective responses to counter the multiple social implications of global warming. The same kind of integrated perspective between environment, rights, vulnerability, social, political and economic factors, although with different origins and aims in principle, has led to the affirmation of the paradigm of first Environmental Justice and then Climate Justice. These notions are based on the observation of an unequal distribution of environmental and climate risks and impacts - which systematically penalises the most vulnerable sectors of the world's population with greater severity - and constitute the theoretical reference for this study. From a more strictly legal point of view, in addition to the reconstruction of the main stages of the international debate on the relationship between human beings and the environment, this research traces the path that led from the affirmation of the concept of sustainable development to the possibility of legally qualifying - and defend in court - the rights of future generations. The focal point of the excursus is the examination - with particular reference to the documents drawn up by UN bodies (Human Rights Council, General Assembly, Special Rapporteurs' Reports, etc.) - of the stratified links between climate change and the protection of human rights, as well as the existence and configurability of a human right to a stable and safe climate. The legal foundations, the contents and the potential in terms of effectiveness of the protection of such a right are widely argued in this study. The declination of the link between human rights and climate change through the recognition of a specific human right to a safe climate becomes stronger also in the light of the importance assumed by the judicial route to climate justice. In the last decade, legal actions in the climate field have become a tool for claiming and asserting the protection of individuals and communities from the impacts of climate change, used by civil society with increasing frequency and capillarity. The aforementioned scientific evidence shows that a drastic and rapid reduction in greenhouse gas (GHG) emissions is essential to avoid an irreversible imbalance in the climate system and to avert the consequences that ensue. Despite the international instruments in place and the existing national regulations, GHG emissions’ reduction has not yet taken place, a sign of the widespread inertia that is incompatible with a timely reversal of climate change. Consequently, this type of legal dispute aims to involve judicial bodies by calling on judges to play an active role in combating global warming. The examination of the theoretical orientations and the in-depth study of the different legal approaches and cultures from the vast and constantly evolving field of climate litigation, carried out by means of an extensive international cases study, traces a comprehensive overview of the new legal field, highlighting its relevance, trends, challenges, legal issues and perspectives. The rethinking of the role of law as a function of the containment of uncertainties about the future posed by climate change appears to be a central perspective to which this study aims to contribute; the basic question to be addressed is whether in a legal system capable of fully reflecting the scope of such urgency, climate inaction can be considered a violation of human rights and with what consequences. In a multi-dimensional climate governance system, climate litigation stands as a new and useful element and constitutes a valuable tool for the realisation of Climate Justice.
Di, Lorenzo Nadia. "La tutela dei diritti fondamentali del minore vittima di sottrazione internazionale". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1618.
Texto completoBerré, Alessio. "Alle origini del «romanzo giudiziario» italiano : la figura del delinquente tra letteratura, Diritto e scienze mediche". Thesis, Paris 10, 2014. http://www.theses.fr/2014PA100038.
Texto completoThis doctoral thesis aims to investigate the relations between literature, law, and medicine in the so-called “legal novel”—a genre that has developed in Italy between the national unification and the very beginning of the 20th century. My discussion examines the centrepiece of this interdisciplinary connection—namely, the literary construction of the figure of the criminal. Through this argument I show that the characterization of the criminal is central to several novels of the period following the unification. Turning then to the notion of genre, my thesis considers the long-standing debate surrounding the origins (and the existence itself) of the Italian detective novel. Finally, I suggest that the intersection between literature, law, and medicine sheds an important light on the role played by the legal novel in the construction of Italian national identity.My study falls into two parts. The first section is historical; it seeks to offer a new definition of the “legal” novelistic genre, building on—and partially questioning—the existing literature on the topic. The second part centres on two case studies, C. Dossi’s Colonia felice and E. Scarfoglio’s Romanzo di Misdea. These close readings enable me to further examine the characterization of different criminal figures, demonstrating the fruitfulness of this interdisciplinary methodology while placing a particular emphasis on Cesare Lombroso’s theories
Berre', Alessio <1985>. "Alle origini del «romanzo giudiziario» italiano: la figura del delinquente tra letteratura, diritto e scienze mediche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6388/1/berre%CC%80_alessio_tesi.pdf.
Texto completoThis doctoral thesis aims to investigate the relations between literature, law, and medicine in the so-called “legal novel”—a genre that has developed in Italy between the national unification and the very beginning of the 20th century. My discussion examines the centrepiece of this interdisciplinary connection—namely, the literary construction of the figure of the criminal. Through this argument I show that the characterization of the criminal is central to several novels of the period following the unification. Turning then to the notion of genre, my thesis considers the long-standing debate surrounding the origins (and the existence itself) of the Italian detective novel. Finally, I suggest that the intersection between literature, law, and medicine sheds an important light on the role played by the legal novel in the construction of Italian national identity. My study falls into two parts. The first section is historical; it seeks to offer a new definition of the “legal” novelistic genre, building on—and partially questioning—the existing literature on the topic. The second part centres on two case studies, Carlo Dossi’s La colonia felice and Edoardo Scarfoglio’s Il romanzo di Misdea. These close readings enable me to further examine the characterization of different criminal figures, demonstrating the fruitfulness of this interdisciplinary methodology while placing a particular emphasis on Cesare Lombroso’s theories.
Berre', Alessio <1985>. "Alle origini del «romanzo giudiziario» italiano: la figura del delinquente tra letteratura, diritto e scienze mediche". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6388/.
Texto completoThis doctoral thesis aims to investigate the relations between literature, law, and medicine in the so-called “legal novel”—a genre that has developed in Italy between the national unification and the very beginning of the 20th century. My discussion examines the centrepiece of this interdisciplinary connection—namely, the literary construction of the figure of the criminal. Through this argument I show that the characterization of the criminal is central to several novels of the period following the unification. Turning then to the notion of genre, my thesis considers the long-standing debate surrounding the origins (and the existence itself) of the Italian detective novel. Finally, I suggest that the intersection between literature, law, and medicine sheds an important light on the role played by the legal novel in the construction of Italian national identity. My study falls into two parts. The first section is historical; it seeks to offer a new definition of the “legal” novelistic genre, building on—and partially questioning—the existing literature on the topic. The second part centres on two case studies, Carlo Dossi’s La colonia felice and Edoardo Scarfoglio’s Il romanzo di Misdea. These close readings enable me to further examine the characterization of different criminal figures, demonstrating the fruitfulness of this interdisciplinary methodology while placing a particular emphasis on Cesare Lombroso’s theories.
Meli, Giuseppe. "Esternalizzazioni delle pubbliche amministrazioni. Questioni di diritto del lavoro". Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/3958.
Texto completoPaseri, Ludovica <1992>. "The European legal approach to Open Science and research data". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10393/1/paseri_ludovica_tesi.pdf.
Texto completoLiuzzo, Anna Maria Rita. "La disapplicazione del provvedimento amministrativo contrario al diritto comunitario". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1448.
Texto completoLaukyte, Migle <1981>. "Law and Science through the Lens of Patent Law and Software Agents". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3114/1/Laukyte_Migle_tesi.pdf.
Texto completoLaukyte, Migle <1981>. "Law and Science through the Lens of Patent Law and Software Agents". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3114/.
Texto completoDell'Anno, Maria. "Fatto e diritto nel divenire dell'amministrazione globale dei principi di scienza nuova in G. B. Vico". Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1866.
Texto completoUna riflessione sul diritto, alla luce del pensiero del Vico, appare oggi di grande attualità. Nell’odierno contesto istituzionale, gli ambiti nazionali sono ormai integrati nell’ordinamento europeo, nel quale la formazione del diritto avviene non soltanto mediante la produzione di provvedimenti di natura normativa ma sempre più per principi elaborati dalla giurisprudenza delle Corti. La dogmatica è un retaggio storico. La legge non può essere lasciata sola. Deve essere affiancata dall’interpretazione del giudice, garante della storicità del diritto, della sua adesione alla dinamica della società. Giudici e avvocati si immergono nella fattualità del diritto, in una proiezione sempre più globale, che tende ad astrarre dai confini delle frontiere statuali, nella definizione di un nucleo di principi universali, che consenta di superare la frammentazione delle regole. [a cura dell'autore]
XII n.s.
ROSSI, Ivana. "La finanza di progetto nell'ambito del partenariato pubblico-privato". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66380.
Texto completoThe object of this research is, as is clear from the title, the institution of the project financing and its relationship with the Italian legal system. Preliminarily it appears desirable in order to more clearly speculative and exhaustive investigation, analyze the institutional and legal scenario in which the Project Financing takes place and which represents one of the most valuable institutions, namely the public-private partnership, often abbreviated by 's use of the acronym PPP. The latter is configured as a vanguard of the latest branches of business law and economic governance. The first definition of public-private partnership that was found is dated 2004 and is a definition document, which is derived from a document that the European Commission, more specifically, the "Green Paper on public-private partnerships and Community law on public contracts and concessions "and defines it as the PPP as a comprehensive formula which refers to" forms of cooperation between public authorities and the business community aimed at guaranteeing the financing, construction, renovation, management or maintenance infrastructure or the provision of a service. " Each operation of public-private partnership, including that of project financing, is characterized by a series of elements that can be summarized as follows: relatively long duration of the operation, stronger financial commitment from the private operation and the sharing of risks between public and private person. To this definition documentary, outdated and outmoded, it is necessary to add, replace or rather, the definition of PPP legislation has recently given our legislature: in fact, with the Leg. September 11, 2008, No 152 (Third Corrective Decree of the Code of Public Contracts) have defined the public-private partnership contracts. In the definition of codicistica public private partnership contract covers all types of alternative procurement and spending to provide public works or public services. This shows how the public-private partnership does not consist merely in a purely economic transaction, but is negotiating a new category, alternative contract for the construction of public works. After this necessary background on PPP, the thesis continues in Chapter 3, with the analysis of the institution of "concession", which can be defined as the legal institution which is, in our system, a sort of ancestor of the Project financing , and, in Chapter 4, which forms the core of this research, the analysis of the different subjects that are part of an operation of PPP with the patterns of PF, with its scope, objective, with the analysis of project risks and plan of economic and financial feasibility, with the analysis of legislative framework, which traces the historical evolution and regulatory institution of the PF from birth until the last legislative news, which is consisting of the Third Order Healing Public Contracts Code. The work concludes with two chapters devoted respectively to the legal nature of project financing institution and a collection of case law analyzing the PF in the case of TAR, the Council of State, the Constitutional Court and the Court of Justice.
Fierro, Luana. "La responsabilità per danno ambientale e l'assicurabilità del danno". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66336.
Texto completoThe pollution, the preservation of the environment, and sustainable use of resources are needs that companies feel increasingly, therefore today all companies are directed consciously to adopt policies to reduce environmental impact. They are interested in the practical implementation of activities to support and recycling of materials, and also energy efficiency, so they are prepared to make an extra effort, which goes beyond the mere reduction of emissions into the environment, because it pushes them towards the increasing use of insurance companies, in order to enable tools to protect the environment and the damaged goods. In order to manage the release of pollutants into the environment, which are likely to cause bodily injury to people, or damage to property ownership, and natural habitat, there is increasing the use of any appropriate insurance policies. This policies dosn’t covers only the cost of pollution through mere general liability insurance (RCG), that are normally restricted to accidental events, but they are directed to cover the full range of environmental risks. After the promulgation of new rules on environmental liability, introduced by Directive 2004/35/EC, to impose on the Italian enterprises and European Community industrial companies to rethinking their organizational strategy and management, these has increased the need that are in the national and international industry to have more insurance efficient tools. Today the companies use insurance and reinsurance instruments, especially in order to integrate the environmental variable in routine operations, to promote sustainable development and preservation of the environment. Even the production system contribute actively to the protection and improvement of environmental quality, both for the health of citizens, who use natural resources rationally. In the field investigated, the environmental damage insurance is a problem much debated, and it leads to having to reconcile two very conflicting interests, specifically it must ensure compensation to the injured in any case, even if the financial situation of the hurting doesn’t permit this. On the other hand, it must maintain the function of deterrence, which is characteristic of civil liability, because the insurance haven’t to cover the illegal behavior of the polluter.
Santoro, Simona. "La gestione del conflitto sindacale nelle relazioni industriali nell'Unione Europea". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2012. http://hdl.handle.net/11695/66409.
Texto completoOggetto della ricerca è l’analisi della gestione del conflitto sindacale nelle relazioni industriali nell’Unione europea, e in particolare l’assenza del riconoscimento dello sciopero tra le materie legislative di competenza della Comunità europea. Lo studio è strutturato in tre capitoli. Il primo è dedicato all’esame degli aspetti fondamentali del sistema di relazioni industriali in Europa; in particolare vengono ripercorse le tappe dell’evoluzione del dialogo sociale, i principali attori e regole, le differenti modalità di organizzazione delle parti sociali, le forme di partecipazione dei lavoratori nonché il sistema delle relazioni industriali nell’Unione Europea. Il secondo capitolo è incentrato sul tema del riconoscimento all’interno dei diritti sociali fondamentali “comunitari”, del diritto di sciopero. In particolare, nei paragrafi centrali l’attenzione si incentra, sul diritto dei lavoratori a ricorrere ad azioni collettive per la difesa di propri interessi, così come sancito nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, (proclamata a Nizza il 18 dicembre 2000). Nonostante tale importante riconoscimento, la regolamentazione del diritto di sciopero non rientra tra le materie legislative di competenza della Comunità europea (art. 137.5, del TUE, ora art. 153.5 TFUE). L’esclusione può essere letta come espressione della volontà politica degli Stati membri di rispettare gli standard nazionali, rinunciando a qualsiasi interferenza del diritto comunitario su un terreno nel quale è difficile prospettare armonizzazioni normative, in ragione della eccessiva difformità delle discipline nazionali. Tale scelta ha, tuttavia, determinato una grande differenziazione tra le discipline nazionali, con particolare riferimento alla regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali. Il tema dell’esclusione si è riproposto e acutizzato negli ultimi anni a seguito di una serie di pronunce della Corte di Giustizia, relative ai casi Viking, Laval e recentemente Commissione vs Germania. In particolare, nel secondo paragrafo sono analizzate le sentenze Viking e Laval, abbinate non solo dal contenuto, ma anche dalla prossimità temporale, la prima dell’11 dicembre, la seconda del 18 dicembre 2007 che registrano un cambiamento rispetto alla precedente fase di indifferenza, in quanto per la prima volta, il diritto di sciopero è riconosciuto come diritto fondamentale dell’Unione europea. L’attenzione è posta anche sulla recentemente pronuncia della Corte di Strasburgo sul diritto di sciopero che con la sentenza Enerij del 21 aprile 2009 marcherebbe una netta evoluzione giurisprudenziale, in quanto si potrebbe sostenere che la Corte abbia ritenuto che il diritto di sciopero, fintantoché è esercitato per sostenere la contrattazione collettiva, è ugualmente essenziale alla libertà sindacale e pertanto direttamente riconosciuto e tutelato dall’art. 11 della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo. Il terzo capitolo, infine, si propone, pertanto, di analizzare comparativamente le soluzioni legislative adottate dall’ordinamento italiano, francese, inglese e tedesco, riguardo la disciplina dell’azione di autotutela collettiva e del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali nei principali Paesi dell’Unione Europea dove, i differenti ordinamenti nazionali rendono difficile un confronto teso al raggiungimento di una disciplina comune. In particolare, la legislazione italiana con la previsione di una apposita Commissione di garanzia, quale autorità pubblica indipendente, cui sono affidati compiti di verifica e anche di statuizione in relazione alle prestazioni indispensabili da effettuare per garantire ai cittadini la possibilità di continuare a fruire, seppure con delle limitazioni, dei propri diritti costituzionalmente tutelati, rappresenta un caso unico in Europa che pone l’Italia sotto questo profilo in una posizione più avanzata rispetto all’Europa.
MATARAZZO, Giuseppe. "Il sistema dei licenziamenti individuali negli Stati Uniti ed in Italia: analisi e spunti di comparazione". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2014. http://hdl.handle.net/11695/66368.
Texto completoNel primo capitolo, l’elaborato approfondisce il sistema statunitense dei licenziamenti individuali, basato sulla regola dell’Employmet at-will. In applicazione di tale regola, il datore di lavoro - al pari del lavoratore - può recedere dal contratto di lavoro a tempo indeterminato in ogni momento, senza una giustificazione e senza un obbligo di preavviso. Negli ultimi 50 anni, buona parte della dottrina statunitense (Blades, Summers, Perrit, Krueger; contra, invece, Epstein e Verkerke), anche in ragione delle pronunce giurisprudenziali in materia di licenziamento, ha supportato l’introduzione di una disciplina legislativa in materia di licenziamenti individuali, a livello statale come a livello federale. Oltre ai casi di discriminazione, le common law Courts, hanno infatti eroso la regola dell’Eaw, riconoscendo l’illegittimità del licenziamento in caso di contrarietà a: 1. il principio di “public policy”; 2. la promessa implicita di stabilità del rapporto di lavoro; 3. i principi generali di buona fede e correttezza. In tali ipotesi, le Corti hanno spesso condannato il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore ovvero ad un risarcimento del danno molto oneroso. In tale scenario, il Montana è, ad oggi, l’unico Stato ad aver adottato una disciplina statale dei licenziamenti individuali. Il secondo capitolo descrive il sistema italiano dei licenziamenti individuali, analizzando le limitate ipotesi di recesso ad nutum previste dalla legge e, dunque, la nuova formulazione dell’art. 18 Statuto dei lavoratori, ispirata ai principi di law and economics e finalizzata a ridurre i casi di reintegrazione del lavoratore. Si propongono quindi tre profili di comparazione tra il sistema italiano e quello statunitense, vale a dire: a. il licenziamento discriminatorio e per motivo illecito determinante; b. buona fede e correttezza nel rapporto di lavoro, con particolare attenzione alla malattia del lavoratore; c. tutela del whistleblower. Il terzo capitolo, infine, offre brevi conclusioni sul sistema statunitense e sul sistema italiano dei licenziamenti individuali.
Vigliotti, Gennaro Ilias. "La contrattazione collettiva del pubblico impiego nella prospettiva comparativa tra U.S.A. e Italia". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2016. http://hdl.handle.net/11695/66414.
Texto completoThe study examined the legal issues of public sector collective bargaining, in the comparative perspective between Italy and United States. Included in this study is a review of relevant case law as it pertains to collective bargaining in the public sector. In addition to reviewing the cases, this study researched the statutory language of most of State al Local Administration for public sector collective bargaining in the United States. The collective bargaining process, both in The United States and in Italy, is designed to resolve disputes between two parties, the public employer and the public employee. The resolution of these disputes often depends on the relative bargaining power of each party. In the U.S. legal system, the public sector contains 50 different state laws and several federal laws defining the scope of collective bargaining for public employees. The bargaining process takes place in the context of the political arena. This political influence, which is unique in each state and at each level of government, provides additional steps to the bargaining process that further differentiate public sector bargaining from private. In the italian system, the process is far less political, while the most important role is played by the Law, which provides all employees with the right to bargain collectively: indeed, the Constitution of the Italian Republic sets forth a specific procedure, by which collective bargaining agreements may acquire the same binding force of the Law. Unfortunately, this procedure has never been recognized by unions, frightened by the idea of Government controlling their internal activity and organization. Consequently, the italian collective bargaining framework is quite different from the Us one. Nonetheless, these systems have experienced similar issues in the recent times: the both of them faced a general effort to undermine their basis, aimed by the purpose of lightening the financial struggling caused by the Economic Crisis, started in 2008.
Mastrodomenico, Mirna. "La libera circolazione dei "talenti" in Europa". Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2012. http://hdl.handle.net/11695/66344.
Texto completoThe research focuses on the anlysis of the EU and the internal regulatory frameworks concerning free movement of liberal professions and, in particular, the mutual recognition of academic and professional qualifications both in general and with particular regard to certainf professional groups: doctors and university teachers. In the first chapter, after analyzing the institution of freedom of movement of professional activities within the original EU outline, the author thinks back to the steps through which the single market of the autonomous activities has been reached, as a point of arrival, however not definitive, of a path which both the legislative activity and the jurisprudence of the European Court of Justice have contributed to. In particular, the analysis shows how the Community legislator has abandoned the first approach, the so-called "sectoral" approach, in favour of a "general one" which envisages mutual recognition of qualifications with power of adjustment (or right of set off) by the host Government. The central part of the chapter focuses on the examination of Directive 2005/36/EC with which it was intended to broaden the assumptions of practice of profession under the original title. The Directive, which contains the regulatory regime currently in force in terms of recognition of professional qualifications has been implemented in Italy by Legislative Decree of 9 November 2007 n. 206, which the last paragraph of the chapter is dedicated to. The second chapter focuses on the medical professions, considering that in this context the issue of recognition of professional qualifications is of particular interest, as it is related to the protection of a fundamental right, namely the right to health. The third chapter focuses on internationalization and mobility of university teachers. The system of higher education is a strategic hub for the European social and cultural integration: in fact, the universities play a key role in the activities of promotion and guarantee of intellectual growth and enrichment of society. The first section describes the main steps of the Community institutions: on the basis of the above-mentioned assumptions, they aim at promoting and improving the quality and competitiveness in order to fulfill the "modernization" of higher education systems; furthermore, the so-called Bologna Process is examined: it is an intergovernmental project aimed at building the so-called European area of higher education and research. The issue of recognition of academic qualifications for carrying out unregulated professions or continue their studies is eventually dealt with, together with the various European mobility programs addressed to university teachers. The Directive 2005/36/EC is currently undergoing a review process in order to review the critical points of its recognition system: on 19 December 2011, in fact, a proposed amendment was published. The promotion of free movement of professionals is, in fact, regarded as an essential tool of the potential for economic recovery, increase employment and social growth of today's Europe.
Licciardello, Maurizio Ignazio. "I diritti umani alle soglie del terzo millennio. Gli anni di grazia alla fine del primo decennio (2009-2010)". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1463.
Texto completoTrevisan, Arianna <1993>. "La violazione dei diritti di proprietà intellettuale: il caso dell'industria della moda in Europa". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15158.
Texto completoBAEI, LASHAKI ABDOLLAH. "Determinanti informativi dell'accesso ai membri del Parlamento europeo per le ONG hr: Un caso di studio delle ONG delle risorse umane che copre la situazione dei diritti umani in Iran". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3454226.
Texto completoThe access of different interest groups to the EU institutions and international organisations is defined by the type of information they provide and the tactics they employ to send information. Based on the findings of scholars working in the informational determinants of access to policymakers, interest groups supply information needed by policymakers and, in return, covey what they need, which is access to the policymaking process. However, almost all researchers working on the informational determinants of access to policymakers focus on issues related to the legislative process. Also, these researchers primarily work on interest groups' access to the policymaking process on issues related to business sectors. Consequently, examining the existing literature indicates no research on the informational determinants of access to policymakers, in my case MEPs, regarding the human rights issues in other countries, which is a more political issue. Therefore, this research examines the informational determinants of access to MEPs for HR NGOs regarding the human rights issues in Iran. Furthermore, this research examines the information types and tactics that provide HR NGOs access to the EP's decision-making process on human rights issues in third countries. Therefore, a mixed-methods approach is applied to examine the research hypotheses. Findings of the empirical analysis show that there are differences with other researchers' findings on other issues. However, other studies indicate that based on the limitation of NGOs compared to different types of interest groups, they are more likely to provide political-based information to access MEPs. Nevertheless, the findings of this research indicate that expert knowledge provides more access to MEPs on human rights issues. On the other hand, however, the results of this research indicate that outside tactics led HR NGOs to more access to MEPs than inside tactics on human rights issues. The qualitative part provides more insight into the reason for access of HR NGOs to MEPs on human rights issues. The theoretical understanding of informational determinants of access to MEPs on the human rights issues in Iran for HR NGOs will contribute to the study of HR NGOs and NGOs' interaction with MEPs. Furthermore, empirical analyses combined with interviews with representatives of HR NGOs will become an essential asset to scientists who work in this field. The research also has a great potential to be expanded by including the access of HR NGOs to MEPs based on the human rights situation in different countries or exceptional cases like women's rights or religious issues.
Yasasvin, Prasath <1985>. "La negazione dei diritti di espressione e una democrazia in bilico: il caso dello Sri Lanka". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19332.
Texto completoBianco, Floriana. "Il principio del mutuo riconoscimento in materia penale: contenuti, dinamiche, vincoli garantistici nella prospettiva di un diritto penale europeo". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1474.
Texto completoIosia, Davide. "La tutela dei diritti umani nel partenariato euro-mediterraneo. Focus sul Maghreb". Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1370.
Texto completoLucchi, Nicola. "The impact of science & technology on fundamental rights: an interdisciplinary and comparative research". Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3423347.
Texto completoLa ricerca, attraverso due distinti percorsi di indagine, si propone di identificare e discutere le recenti tendenze e gli ultimi sviluppi nel campo scientifico e tecnologico. In tale quadro, la ricerca analizza il rapporto tra scienza, tecnologia e diritto attraverso l’analisi della mutevole natura del diritto di fronte alle emergenti problematiche di questo settore, indagando il complicato meccanismo della governance globale sull’accesso alla conoscenza. L’indagine, guardando al possibile arrivo finale, muove i suoi passi su due piani distinti: (A) la rilevanza e l’impatto delle nuove forme di comunicazione mediate dalle reti di computer, il loro potenziale sulla democratizzazione della libertà di espressione ed le incognite in termini di conflitto tra diritti; (B) la dibattuta questione della manipolazione tecnologica della vita ed il confine delle conoscenze scientifiche con particolare riguardo al tema dei brevetti sulle invenzioni genetiche e gli effetti collaterali in materia di accesso alle informazioni scientifiche e alle cure mediche. In tale quadro, lo studio prende in considerazione il tema delle biotecnologie e quello dell’informazione digitale alla luce dei possibili conflitti con i diritti fondamentali intimamente connessi alle diversi tipologie di informazione trattata
Miceli, Salvatore Andrea. "Problemi giuridici del lavoro transnazionale in edilizia". Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1628.
Texto completoBrigido, Marcello. "Il Copyright Informatico: tutela dei diritti d'autore nella produzione e sviluppo di software". Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
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