Literatura académica sobre el tema "Ritorno di forza"

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Artículos de revistas sobre el tema "Ritorno di forza"

1

Milani, Matteo. "I quadri poetici di «Generale» di Francesco De Gregori". Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 10, n.º 2 (23 de diciembre de 2022): 377–400. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/18730.

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Con Generale (singolo di apertura dell’album De Gregori, 1978), Francesco De Gregori dipinge «un mare di immagini di altissimo linguaggio poetico in canzone, violente, esplosive, immediate, da non starci a pensare su». Questa struggente successione di quadri poetici e musicali (la collina, il treno, il Natale, le lacrime e il ritorno), una delle piú intense della tradizione cantautoriale italiana, trova la sua guida testuale e ritmica in un delicato, ma saldo equilibrio di strutture metriche, figure retoriche e scelte lessicali, interne alle singole strofe e trasversali all’intero componimento: la loro decodifica può aiutare a comprendere la forza incalzante di questa «gran canzone di pace» (Roberto Vecchioni).
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2

Cimino, Silvia. "Ripensare a "La rimozione e il ritorno degli oggetti cattivi" attraverso qualche riflessione su un caso di analisi infantile". PSICOANALISI, n.º 2 (diciembre de 2021): 29–36. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-002002.

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In questo scritto l'autrice tenta una rilettura del saggio di Fairbairn raccontando alcuni pas-saggi di un'analisi infantile. Gli oggetti cattivi interiorizzati sono presenti nella mente di tutti noi, anche se a livelli differenti. Il grado di cattiveria da cui sono caratterizzati, la natura con cui l'Io si identifica con tali oggetti e la forza delle difese che proteggono l'Io da tali oggetti, rap-presentano alcuni dei fattori fondamentali che definiranno le vicende di questi oggetti all'interno dell'apparato psichico. Dal materiale clinico presentato emerge come, quando il mondo interno si popola di "diavoli", intesi come oggetti cattivi liberati nell'inconscio, posso-no essere talmente terrificanti da non poter essere affrontati e, solo grazie al lavoro dell'analisi, possiamo sperare di trovare delle strade di possibile elaborazione psichica.
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3

Peloso, Paolo Francesco. ""Ritorno a Basaglia": una prospettiva possibile per la salute mentale? "Back to Basaglia": A possible perspective for mental health?" PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 4 (noviembre de 2022): 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-004005.

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Vengono ripresi alcuni problemi affrontati nel volume Ritorno a Basaglia? La deistituzionalizzazione nella psichiatria di ogni giorno (Peloso, 2022). La questione se per la psichiatria italiana di oggi possa essere utile guardarsi indietro, a Basaglia e più in generale agli anni delle lotte che hanno portato alla promulgazione della Legge 180/1978, e se questo sia ancora possibile in un'Italia e in un mondo che sono cambiati sotto molti aspetti, viene affrontata a tre livelli: quello dell'operatore, quello dei Servizi e quello dell'inclusione sociale. Viene concluso che certo, sotto molti aspetti le istanze egualitarie, libertarie e solidaristiche che favorivano la deistituzionalizzazione e la lotta contro l'esclusione sembrano oggi avere perso forza e questo rende, soprattutto al terzo livello, tutto più difficile. Tuttavia probabilmente ciò non è ancora vero al punto di togliere alla "scelta" che ciascuno di noi può compiere e alla responsabilità personale ogni spazio, e perciò Basaglia e i suoi anni rimangono, sotto molti aspetti, un punto di riferimento importante per orientare il lavoro d'aiuto tanto a livello dell'operatore che al livello dell'organizzazione e dell'azione dei Servizi di cura.
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D’Angelo, Paolo. "Il ritorno del trattato filosofico. Qualche osservazione sulla forma letteraria di Documentalità". Rivista di estetica, n.º 50 (1 de julio de 2012): 245–53. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1488.

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Syryjczyk, Jerzy. "Powrót do przestępstwa w ujęciu prawa kanonicznego". Prawo Kanoniczne 48, n.º 3-4 (10 de diciembre de 2005): 151–74. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2005.48.3-4.08.

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Larticolo tratta delle questioni riguardanti la recidiva giuridica alla luce e dei Codici di Diritto Canonico del 1917 e del 1983. Le norme di entrambi i Codici che regolano la punibilità dei pregiudicati appartengono ai sistemi molto liberali della punizione del ritorno a delinquere. Laumento facoltativo della pena riguarda propriamente quei rei nei quali si puo scorgere facilmente la pertinacia della cattiva volontà. Laumento della pena pero non puo avvenire automaticamente, condizionato solamente dalla condanna o dalla dichiarazione della pena. Il diritto canonico non conosce la cancellazione della condanna e la prescrizione della recidiva. Per questo motivo la recidiva non si verifica solo per il fatto del ritorno al delitto nel periodo del tempo stabilito dalla legge dopo la condanna (o la cessazione della pena). Tale condizione non è necessaria nel sistema canonico del diritto penale, perché la recidiva avviene quando esiste la pertinacia della cattiva volontà del reo, la quale non è legata strettamente alla scadenza del tempo previsto dalla legge penale. Se la recidiva avviene nelle condizioni stabilite dalla legge, il Codice del 1983 ne prevede alcune determinate conseguenze. Per questo possiamo parlare, in senso giuridico, di recidiva speciale, per distinguerla dalla recidiva generale che consiste in un qualsiasi ritorno a delinquere senza la possibilità di aggravare l’imputabilità penale. Tra gli elementi essenziali della recidiva il diritto canonico annoverava sempre la pertinacia, ossia la persistenza della cattiva volontà. Il fatto del ritorno al delitto definisce l’esistenza del cattivo proposito in forma accresciuta. Se pero il nuovo delitto viene commesso con colpa, la recidiva è esclusa.
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Di Cesare, Gianluigi y Isabella Panaccione. "Erranza del sintomo e crisi identitaria. Riflessioni su adolescenza e pandemia". PSICOBIETTIVO, n.º 3 (diciembre de 2021): 38–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003003.

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La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto particolar¬mente severo sulla salute mentale degli adolescenti. In questo lavoro, gli autori osservano che le manifestazioni di disagio emotivo sono emerse soprattutto a partire dell'autunno 2020, quando cioè le restrizioni si sono allentate ed è stato tentato un graduale ritorno all'incontro con l'Altro. Ed è proprio il timore dell'incontro con l'Alterità che sembrerebbe aver portato alla luce le profonde fragilità identitarie dei più giovani. Di una generazione che, alla continua ricerca di un Simile rassicurante, fatica a completare fisiologicamente il percorso di sog¬gettivazione, e in cui persino l'angoscia pare incapace di prendere una forma, in una continua e inafferrabile "erranza del sintomo".
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7

Cavaggion, Giovanni. "Minoranze e opposizioni in un Parlamento marginalizzato". DIRITTO COSTITUZIONALE, n.º 3 (noviembre de 2022): 95–124. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-003005.

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L'articolo studia il ruolo delle opposizioni e delle minoranze parlamentari alla luce delle trasformazioni in atto nella forma di governo italiana. A partire dalla stagione della "Se-conda Repubblica" il saldarsi dell'asse tra Governo e maggioranza parlamentare ha progressivamente ridotto i margini per la partecipazione dlle opposizioni e delle minoranze alla determinazione dell'indirizzo politico. La fine del bipolarismo e il ritorno a un sistema elettorale prevalentemente proporzionale sembrano avere aggravato anziché attenuare, le distorsioni in atto. L'articolo si interroga sui possibili rimedi, che potrebbero essere, alternativamente, la riaffermazione della centralità del Parlamento, ovvero l'introduzione di adeguati strumenti di tutela per le minoranze e le opposizioni parlamentari.
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8

C.S. Giraudi, Giorgio. "Geoeconomia: un concetto utile per comprendere meglio l'attuale (dis)ordine internazionale?" CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (diciembre de 2022): 125–49. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002006.

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Con l'introduzione del concetto di geoeconomia, Edward Luttwak indicava quella che a suo avviso sarebbe diventata la modalità egemonica di espressione della ineliminabile conflittualità interstatale nel mondo post guerra fredda. Questo articolo invece propone di utilizzare il concetto di geoeconomia in maniera differente, circoscrivendone l'applicazione all'insieme più specifico delle relazioni economiche e commerciali che vengono instaurate con finalità geopolitiche e potenzialmente coercitive. Ripercorrendo sinteticamente gli eventi storici chiave che hanno generato la crisi dell'ordine liberale, viene mostrato come un'analisi del diffuso ritorno a relazioni di tipo geoeconomico tra gli stati possa fornire un osservatorio privilegiato attraverso il quale cercare di comprendere meglio la competizione in atto per (ri)definire le infrastrutture essenziali, gli standard giuridici e le tecnologie che daranno forma e sostanza allo sviluppo economico e militare nei prossimi decenni.
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Rich, J. W. "Augustus's Parthian honours, the temple of Mars Ultor and the arch in the Forum Romanum". Papers of the British School at Rome 66 (noviembre de 1998): 71–128. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004244.

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LE ONORIFICENZE PARTICHE DI AUGUSTO, IL TEMPIO DI MARTE ULTORE E L'ARCO NEL FORO ROMANOQuesto articolo esamina le onorificenze conferite ad Augusto in commemorazione dell'accordo con i Parti del 20 a.C. In Dio 54.8.3 è sostenuto che l'impresa fu celebrata con la costruzione di un arco trionfale e di un tempio dedicato a Marte Ultore sul Campidoglio. Quest'ultimo sarebbe stata la sede delle insegne recuperate nell'impresa. Tuttavia, il passaggio sostiene anche che Augusto fu accolto da un'ovazione al suo ritorno a Roma, episodio che si sa non essere vero. In questo articolo viene suggerito che le onorificenze che Dio riporta furono votate dal Senato e o respinte totalmente da Augusto o accettate in una forma modificata. Augusto accettò l'idea di un tempio dove tenere le insegne, ma insistette che questo fosse costruito non sul Campidoglio, ma nel suo progettato nuovo foro. L'idea di un nuovo arco venne invece respinta da Augusto. Tuttavia egli accettò che il triplo arco eretto nel foro romano in onore della vittoria di Azio fosse modificato per commemorare il recupero delle insegne. Ulteriori onorificenze offerte ad Augusto al suo ritorno a Roma nel 19 a.C. includono un carro associato al proposto tempio di Marte Ultore; Augusto accettò che questo fosse eretto nel foro augusteo, e può quindi essere identificato con il carro menzionato nelleRes Gestae35.Tali questioni fanno nuova luce sulla concezione e sul significato simbolico del foro augusteo e del tempio di Marte Ultore e forniscono una nuova soluzione all'annoso problema dell'arco di Augusto nel foro romano. Questo articolo ha anche un più ampio significato, quale illustrazione del modo in cui i processi onorifici potessero fungere da dialogo tra i sudditi e l'imperatore.
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Caffi, Claudia. "La mitigazione: tappe di un itinerario di ricerca". Normas 7, n.º 1 (23 de junio de 2017): 4. http://dx.doi.org/10.7203/normas.7.10421.

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In questo articolo richiamerò i punti salienti del modello linguistico pragmatico integrato che ruota intorno al concetto multilivellare e multidimensionale di «mitigazione» (Caffi 2001, 2007) focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti che sono stati lasciati in ombra o che, pur ribaditi in diverse sedi, non sono stati sufficientemente intesi, e aggiornandoli alla luce delle mie ricerche più recenti. Di un lungo percorso, con diverse digressioni e ritorni, riassumerò in forma distillata alcune tappe fondamentali per accennare infine ad alcune prossime tappe. Più specificatamente, il presente contributo si articola in tre parti che hanno i seguenti scopi: richiamare alcune definizioni, punti chiave e sfondi teorici alla base del mio modello. Con un’operazione selettiva molto drastica, metterò in risalto i concetti che ritengo fondamentali;richiamare il criterio euristico alla base delle tipologie formali e funzionali proposte in Caffi (2001, 2007); accennare all’estensione delle applicazioni del modello, in diamesia e diafasia, a un genere particolare di testo scritto, il testo scientifico di ricerca biomedica.
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Tesis sobre el tema "Ritorno di forza"

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GALVAN, Stefano. "Perception-motivated parallel algorithms for haptics". Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2010. http://hdl.handle.net/11562/343948.

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Resumen
Negli ultimi anni l’utilizzo di dispositivi aptici, atti cioè a riprodurre l’interazione fisica con l’ambiente remoto o virtuale, si sta diffondendo in vari ambiti della robotica e dell’informatica, dai videogiochi alla chirurgia robotizzata eseguita in teleoperazione, dai cellulari alla riabilitazione. In questo lavoro di tesi abbiamo voluto considerare nuovi punti di vista sull’argomento, allo scopo di comprendere meglio come riportare l’essere umano, che è l’unico fruitore del ritorno di forza, tattile e di telepresenza, al centro della ricerca sui dispositivi aptici. Allo scopo ci siamo focalizzati su due aspetti: una manipolazione del segnale di forza mutuata dalla percezione umana e l’utilizzo di architetture multicore per l’implementazione di algoritmi aptici e robotici. Con l’aiuto di un setup sperimentale creato ad hoc e attraverso l’utilizzo di un joystick con ritorno di forza a 6 gradi di libertà, abbiamo progettato degli esperimenti psicofisici atti all’identificazione di soglie differenziali di forze/coppie nel sistema mano-braccio. Sulla base dei risultati ottenuti abbiamo determinato una serie di funzioni di scalatura del segnale di forza, una per ogni grado di libertà, che permettono di aumentare l’abilità umana nel discriminare stimoli differenti. L’utilizzo di tali funzioni, ad esempio in teleoperazione, richiede la possibilità di variare il segnale di feedback e il controllo del dispositivo sia in relazione al lavoro da svolgere, sia alle peculiari capacità dell’utilizzatore. La gestione del dispositivo deve quindi essere in grado di soddisfare due obbiettivi tendenzialmente in contrasto, e cioè il raggiungimento di alte prestazioni in termini di velocità, stabilità e precisione, abbinato alla flessibilità tipica del software. Una soluzione consiste nell’affidare il controllo del dispositivo ai nuovi sistemi multicore che si stanno sempre più prepotentemente affacciando sul panorama informatico. Per far ciò una serie di algoritmi consolidati deve essere portata su sistemi paralleli. In questo lavoro abbiamo dimostrato che è possibile convertire facilmente vecchi algoritmi già implementati in hardware, e quindi intrinsecamente paralleli. Un punto da definire rimane però quanto costa portare degli algoritmi solitamente descritti in VLSI e schemi in un linguaggio di programmazione ad alto livello. Focalizzando la nostra attenzione su un problema specifico, la pseudoinversione di matrici che è presente in molti algoritmi di dinamica e cinematica, abbiamo mostrato che un’attenta progettazione e decomposizione del problema permette una mappatura diretta sulle unità di calcolo disponibili. In aggiunta, l’uso di parallelismo a livello di dati su macchine SIMD permette di ottenere buone prestazioni utilizzando semplici operazioni vettoriali come addizioni e shift. Dato che di solito tali istruzioni fanno parte delle implementazioni hardware la migrazione del codice risulta agevole. Abbiamo testato il nostro approccio su una Sony PlayStation 3 equipaggiata con un processore IBM Cell Broadband Engine.
In the last years the use of haptic feedback has been used in several applications, from mobile phones to rehabilitation, from video games to robotic aided surgery. The haptic devices, that are the interfaces that create the stimulation and reproduce the physical interaction with virtual or remote environments, have been studied, analyzed and developed in many ways. Every innovation in the mechanics, electronics and technical design of the device it is valuable, however it is important to maintain the focus of the haptic interaction on the human being, who is the only user of force feedback. In this thesis we worked on two main topics that are relevant to this aim: a perception based force signal manipulation and the use of modern multicore architectures for the implementation of the haptic controller. With the help of a specific experimental setup and using a 6 dof haptic device we designed a psychophysical experiment aimed at identifying of the force/torque differential thresholds applied to the hand-arm system. On the basis of the results obtained we determined a set of task dependent scaling functions, one for each degree of freedom of the three-dimensional space, that can be used to enhance the human abilities in discriminating different stimuli. The perception based manipulation of the force feedback requires a fast, stable and configurable controller of the haptic interface. Thus a solution is to use new available multicore architectures for the implementation of the controller, but many consolidated algorithms have to be ported to these parallel systems. Focusing on specific problem, i.e. the matrix pseudoinversion, that is part of the robotics dynamic and kinematic computation, we showed that it is possible to migrate code that was already implemented in hardware, and in particular old algorithms that were inherently parallel and thus not competitive on sequential processors. The main question that still lies open is how much effort is required in order to write these algorithms, usually described in VLSI or schematics, in a modern programming language. We show that a careful task decomposition and design permit a mapping of the code on the available cores. In addition, the use of data parallelism on SIMD machines can give good performance when simple vector instructions such as add and shift operations are used. Since these instructions are present also in hardware implementations the migration can be easily performed. We tested our approach on a Sony PlayStation 3 game console equipped with IBM Cell Broadband Engine processor.
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