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Landi, Alessandra. "Sviluppo sostenibile. Percorsi di rilocalizzazione". SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, n.º 99 (noviembre de 2012): 12–16. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099002.

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Resumen
Il contributo dŕ conto delle principali riflessioni elaborate da Colin Campbell nella sua intervista, costruita all'interno della cornice tematica della sostenibilitŕ ambientale e articolata intorno a tre questioni principali: le origini socio-culturali dell'odierna crisi climaticoambientale, la rilocalizzazione come possibile risposta alle degenerazioni della globalizzazione, il movimento delle Transition Towns in un'ottica culturalista.
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Fornabaio, Giovanni. "Chi inquina, paga". Milan Law Review 3, n.º 1 (28 de septiembre de 2022): 49–92. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18734.

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Resumen
Con la sentenza n. 4 del 22/10/2019, il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’ammissibilità di un ordine di bonifica di siti inquinati ai sensi dell’articolo 244 del codice dell’ambiente a carico di una società non direttamente responsabile dell’inquinamento ma subentrata a quella responsabile per effetto di fusione per incorporazione. La risoluzione della questione passa per la qualificazione giuridica della condotta di inquinamento ambientale antecedentemente alla introduzione della bonifica dei siti inquinati. Occorre analizzare i rapporti tra questa condotta e l’istituto della bonifica, normativamente successivo, e dare risposta ai quesiti, per un verso, se sia possibile ordinare la bonifica per fatti risalenti ad epoca antecedente alla introduzione di quest’ultima a livello legislativo, per l’altro, e in caso di risposta positiva, se sia possibile farlo in un contesto di operazioni societarie straordinarie, quale è la fusione, che hanno portato la società responsabile a non essere più direttamente imputabile per il fatto dannoso. Pertanto, serve fare chiarezza sulla trasmissibilità degli obblighi e delle responsabilità conseguenti alla commissione di un illecito per effetto di operazioni societarie straordinarie. Nella disamina delle questioni giuridiche esposte, l’elaborato si sofferma sulla prevenzione e riparazione del danno ambientale e sulla analisi del regime di imputazione della responsabilità connessa.
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Cavalli, Alessandro. "Svolte epocali". SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, n.º 1 (abril de 2021): 13–26. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-001002.

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I cambiamenti economici, sociali e culturali legati al Covid-19 lasceranno ef-fetti duraturi in tutto il mondo. Le conseguenze vanno viste non solo in termini epidemiologici e nel numero di vittime, ma in termini di impatto sulle diverse fasce d'età. Questi cambiamenti, visti nel quadro della globalizzazione, nella loro com-ponente demografica e in termini di sostenibilità ambientale, richiedono nuove forme di governance a livello locale, nazionale, ma anche continentale e globale. La nuova capacità fiscale e finanziaria dell'UE sono i segni degli sforzi per la pos-sibilità di una risposta adeguata.
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Cordini, Giovanni. "L’albero dei diritti e dei doveri umani / La risposta alla crisi ambientale. Una Governance Globale". Il Politico 256, n.º 1 (28 de junio de 2022): 207–8. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2022.694.

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Peano, C., V. Girgenti, E. Mascetti y F. Sottile. "Educare alla sostenibilita: il caso degli orti scolastici". Revista Campo-Território 9, n.º 19 Out. (30 de octubre de 2014): 419–50. http://dx.doi.org/10.14393/rct91928146.

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L'educazione ambientale nasce con l'obiettivo di educare una nuova cittadinanza che conosca l'ambiente, che sia consapevole dei problemi legati al suo sfruttamento e motivata ad impegnarsi nella loro risoluzione. A partire dai primi scritti che ne coniano il concetto (Stapp et al, 1969) essa è stata poi assunta, anche internazionalmente, come una possibile risposta alla necessità di divulgare nuovi stili di vita e modelli di sviluppo. Negli ultimi anni si è riscoperto, nell'ambito delle attività legate all'educazione ambientale, un grande interesse rivolto anche ai temi dell'agricoltura e dell'alimentazione più in generale. Questo nuovo interesse può contribuire a ridare valore al mondo rurale e ai suoi prodotti, creando migliori possibilità per gli agricoltori di veder riconosciuto il loro lavoro in termini sia economici sia sociali e culturali. Tra le esperienze di educazione ambientale e alla sostenibilità che riguardano l'ambito agricolo sono numerose le esperienze di orti scolastici. Il presente lavoro si articola oltre che in una riflessione introduttiva sui temi dell'educazione alla sostenibilità , nello sviluppo di un'indagine presso un campione significativo di orti aderenti ai progetti in Italia ed in Africa per costruire un quadro dello stato attuale delle attività educative sviluppate negli orti e per evidenziare le criticità nel percorso formativo.
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Cardillo, Eleonora y Silvia Molina. "IAS-IFRS e rendicontazione socio-ambientale: una verifica della estendibilità dei principi generali del Framework alla valutazione della qualità dei documenti volontari". FINANCIAL REPORTING, n.º 1 (febrero de 2011): 37–72. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-001003.

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Resumen
Obiettivo del presente lavoro è investigare sull'osservanza delle caratteristiche qualitative individuate dal Framework IASB nella predisposizione dei bilanci sociali e di sostenibilità, evidenziando al contempo la necessità di introdurre l'obbligatorietà del rispetto dei medesimi, in quanto elementi ritenuti imprescindibili per la produzione di documenti socio-ambientali attendibili. Nello specifico, lo studio empirico è fondato sull'analisi dei report pubblicati da un campione di imprese quotate nel periodo 2004-2008, con l'intento di verificare, attraverso un'indagine quali-quantitativa l'"utilità" dei bilanci socio-ambientali, la quale dipende dalla comprensibilità, significatività, attendibilità e comparabilità delle informazioni in essi contenute. I dati rilevati, statisticamente elaborati, rappresentano l'atteggiamento qualitativo di risposta delle società alle caratteristiche individuate dal Framework, quale scelta consapevole o inconsapevole di allineamento ad esse.
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McFarlane, Alexander C. "Il rebus della resilienza nell'impatto con eventi traumatici. Una prospettiva psicobiologica". RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, n.º 1 (abril de 2010): 41–62. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001004.

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Resumen
La resilienza allo stress ambientale č un fenomeno multidimensionale che puň manifestarsi durante l'etŕ evolutiva o al momento dell'esposizione allo stress durante la vita adulta. Da un punto di vista biologico, una precisa defi nizione di resilienza č necessaria per consentire il progresso della ricerca in quest'area. Inoltre, risulta importante defi nire qual č la risposta normale ad un evento traumatico. Alcune recenti ricerche hanno sottolineato il fatto che molte persone sono esposte a fattori di stress maggiori di altre senza peraltro sviluppare sintomi signifi cativi. Il substrato biologico di questa apparente mancanza di reattivitŕ č investigato al meglio in studi longitudinali con molteplici rilevazioni di dati. Appare interessante, comunque, il fatto che gli studi di neuroimaging abbiano suggerito la possibilitŕ che le esposizioni ad eventi traumatici non siano comunque a costo zero. In particolare, la neuroimaging di individui traumatizzati che non hanno sviluppato patologia sembra indicare alcune differenze nell'attivitŕ neurale rispetto ai controlli non esposti, indicativi del fatto che la resilienza potrebbe essere associata ad un crescente carico allostatico. Approcci promettenti per comprendere meglio la resilienza sono rappresentati dagli studi che esaminano l'interazione tra geni ed ambienti ad alto rischio. Particolarmente interessanti risultano i geni coinvolti nella risposta di allerta ed orientamento all'ambiente come pure i sintomi correlati al controllo esecutivo. Tuttavia, una comprensione ottimale della resilienza verrŕ dalla comprensione di quali geni incidano sulle reti neuronali e non su singole regioni del cervello o su isolati sistemi di neurotrasmettitori. Quindi da una prospettiva neurobiologica la resilienza deve essere vista come un processo longitudinale di adattamento, caratterizzato da fasi in cui l'adattabilitŕ puň avere delle accelerazioni e fasi in cui la funzione č compromessa.
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Eugenio, Eugrnio. "Stress eco 2030". CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, n.º 2 (31 de julio de 2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-1.

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L’ecostress si basa sulle alterazioni della cinetica regionale ed è oggi in una posizione centrale nella pratica cardiologica, con una indicazione di classe 1 per la diagnosi di coronaropatia nelle linee guida europee e americane. I test funzionali dovrebbero però esplorare anche altri aspetti della vulnerabilità fisiopatologica e prognostica del paziente, non solo la stenosi coronarica e l’ischemia inducibile. Nel protocollo stato dell’arte, lo stress eco valuta 5 diversi bersagli fisiopatologici che convergono concettualmente e logisticamente nel protocollo ABCDE. Lo step A valuta la cinetica regionale con eco bidimensionale. Lo step B valuta la congestione polmonare con le linee B all’eco polmonare. Lo step C valuta la riserva contrattile con la volumetria del ventricolo sinistro. Lo step D valuta il microcircolo coronarico con il Doppler pulsato nella coronaria discendente anteriore medio-distale. Lo step E valuta la risposta in frequenza mediante ECG. Sono finestre diagnostiche su 5 diverse riserve funzionali in un solo test: coronarica epicardica (A), diastolica (B), contrattile (C), coronarica microcircolatoria (D) e simpatica (E). Lo stress eco con protocollo ABCDE è ecumenico (adatto a tutti gli stress) e onnivoro (adatto a tutti i pazienti). L’ecocardiografia è ubiquitaria e democratica (disponibile ovunque e a chiunque), e si basa su una tecnologia sostenibile, perché a basso costo, senza radiazioni ionizzanti, e con minimo impatto ambientale.
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Di Pietro, Maria Luisa y Adelia Lucattini. "Condotte suicidarie e adolescenza nel dibattito attuale". Medicina e Morale 43, n.º 4 (31 de agosto de 1994): 667–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1007.

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L'articolo si propone di formulare una risposta a tre domande: 1. perché un adolescente può suicidarsi; 2. le cause di tale gesto; 3. la prevenzione di tale scelta di morte. Dopo avere brevemente passato in rassegna le c.d. "condotte suicidarie", gli Autori analizzano il problema del suicidio nell'epoca adolescenziale relativamente all'epidemiologia ed ai mezzi utilizzati per il tentativo di suicidio. Riguardo all'eziologia del suicidio, l'articolo nota come tale gesto solo apparentemente caratterizzato da improvvisatezza ed incomprensibilità. In realtà, il suicidio è da considerare come atto conclusivo e manifesto di un complesso insieme di processi, fantasie, desideri e vissuti determinati sia dalla realtà psichica interna sia dalle vicende relazionali esterne dell'ambiente sociale in cui vive l'adolescente. Risulta perciò difficile parlare di cause scatenanti del suicidio preferendosi parlare di fattori di rischio. Essi sono: la personalità vulnerabile dell'adolescente; la compresenza di psicopatologie, soprattutto depressione; il rapporto conflittuale col proprio corpo; alcoolismo e tossicodipendenza; la situazione familiare (confl itti irrisolti o compresenza nella famiglia di psicopatologie o condotte suicidarie; l'influenza dei mass media, che possono rafforzare situazioni di "debolezza" dell'adolescente; gli insuccessi scolastici; il fattore socio-ambientale "difficile"; le "fantasie" dell'adolescente suicida. Gli Autori individuano tre livelli di prevenzione del suicidio negli adolescenti: primario, mediante l'attuazione di provvedimenti diretti a tutta la popolazione a rischio; secondario, per evitare l'insorgenza di recidive; terziflrio, mediante il contenimento dei danni conseguenti al comportamento suicidario. L'articolo si conclude con una proposta di educazione alla vita che tenga conto delle tre dimensioni umane: se stesso. gli altri, la trascendenza.
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Comite, Ubaldo. "Responsabilità sociale e gestione etica dell'impresa tra profitto e primato della persona umana". E-Theologos. Theological revue of Greek Catholic Theological Faculty 1, n.º 1 (1 de abril de 2010): 21–36. http://dx.doi.org/10.2478/v10154-010-0003-9.

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Responsabilità sociale e gestione etica dell'impresa tra profitto e primato della persona umana Negli ultimi anni si è andato affermando in maniera crescente il concetto di responsabilità in ambito pubblico e privato. In tal senso, sia le imprese che le amministrazioni pubbliche hanno avviato in diversi contesti programmi di responsabilità sociale. Il punto di riferimento di imprenditori e manager non sono più, semplicemente, gli azionisti e gli investitori ma, accanto a questi stanno progressivamente subentrando altre categorie di soggetti ai quali, nel terzo millennio, l'impresa deve rendere conto, ovvero: lavoratori, fornitori, risparmiatori, cittadini, istituzioni sociali. L'attenzione sta dunque passando dagli shareholder agli stakeholder e da qui la necessità di munirsi di adeguati strumenti. La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata esplicitata dall'Unione Europea che l'ha definita come "Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate", integrazione da intendersi come risposta alle esigenze di innovazione delle pratiche di governo dell'impresa e del territorio. Attraverso la Responsabilità Sociale di Impresa si intende fare riferimento ad un modello di governance allargata, in base al quale chi governa l'impresa ha responsabilità che si estendono dall'osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analoghi doveri fiduciari nei riguardi, in generale, di tutti gli stakeholder. Si tratta, dunque, di un concetto che si sta diffondendo rapidamente come approccio innovativo alla gestione aziendale, la cui valutazione globale non si limita più ad analizzare aspetti di carattere economico, ma tiene conto di valori quali la tutela ambientale, la salvaguardia della salute, il rispetto dei diritti umani, in altri termini dell'apporto sociale dell'attività posta in essere. Ancora, nella gestione d'impresa occorre coniugare due valori fondamentali: la creazione del profitto e il primato della persona umana, con particolare attenzione al suo sviluppo. Nell'impresa che viene gestita "eticamente" il perseguimento del profitto tende a collocarsi in un quadro più ampio di "creazione di valore" per tutti i soggetti che, direttamente o indirettamente, sono associati all'azienda. Guidare l'impresa con responsabilità significa farla crescere e conseguentemente far progredire la società nel suo insieme. In tal senso, il contributo intende proporre una riflessione sul concetto di Responsabilità Sociale di Impresa complessivamente inteso, in rapporto all'etica degli affari.
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Branduini, Paola, Lionella Scazzosi, Costanza Pratesi y Daniele Meregalli. "Paesaggi rurali e pandemia. Opportunità da cogliere da parte della PAC". Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, n.º 1 (26 de julio de 2021): 258–71. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10260.

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La pandemia ha messo in luce la debolezza del sistema ambientale in cui oggi viviamo e dell’agricoltura fortemente specializzata e a bassa biodiversità. I paesaggi dell’agricoltura tradizionale che mantengono caratteri di storicità sono il risultato di lenti processi di adattamento delle tecniche alla natura, offrono un’elevata biodiversità e sono sorgente di resilienza delle comunità: possono pertanto offrire una risposta alla crisi climatica e pandemica che stiamo attraversando. Su questo tema alcuni esperti italiani di diversa formazione ed esperienza sono stati invitati ad esprimere la loro opinione allo scopo di offrire spunti per la nuova politica agricola. Ne sono emerse indicazioni per i paesaggi agricoli di pianura, di montagna e di città: attuare un’agroecologia di pianura, implementare la zootecnia in montagna, costruire una montagna competitiva con altri territori nella produzione e nel turismo ed accogliente per nuovi cittadini e turisti consapevoli, migliorare il riconoscimento e la retribuzione degli agricoltori come manutentori del paesaggio e fornitori di alimenti e di servizi sociali per la città. Infine gli autori hanno sintetizzato cinque suggerimenti per la futura PAC che offra una nuova visione del nostro vivere post pandemia, attraverso la valorizzazione dei paesaggi agrari portatori della storia e dell’identità italiana. The pandemic has highlighted the weakness of the environmental system and highly specialized agriculture with low biodiversity, where we live today. The traditional agricultural landscapes guardians of historic signs and practices are the result of slow processes of adapting techniques to nature, are a source of community resilience and high biodiversity: they can therefore offer a response to the climate and pandemic crisis we are experiencing. On this issue, some Italian experts with different backgrounds and experiences were invited to express their opinion in order to provide ideas for the new agricultural policy. Indications concern the agricultural landscapes of the plains, mountains and cities: implement agroecology in the plain, maintain animal husbandry, build a competitive production and tourism, welcome new citizens and aware tourists in the mountains, improve the recognition and remuneration of farmers as landscape maintainers and providers of food and social services for the cities. Finally, the authors summarized five suggestions for the future CAP that offer a new vision for our post-pandemic life, through the enhancement of agricultural landscapes that are bearers of Italian history and identity.
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Altissimi, Elisa. "Una risposta garantita al limone!" XVI, 2021/1 (gennaio-marzo), n.º 1 (26 de marzo de 2021): 99–101. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2021.6497.

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I nostri lettori si domandano quali siano il significato e l’origine delle locuzioni garanzia al limone e garantito al limone. Riguardo a quest’ultima, un lettore riferisce di averla ascoltata per la prima volta in un vecchio spot di “Carosello” degli anni Cinquanta-Sessanta e di averla letta anche all’interno dell’opera Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, scritta nel 1962 ma ambientata nel 1938. Il lettore si chiede quindi come sia possibile che l’autore del romanzo possa attribuire a un personaggio un modo di dire, alla sua epoca, inesistente.
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Guerrieri, MR, L. Todaro, V. Carraro, S. De Stefano, A. Lapolla y A. Saracino. "Ecophysiological responses ofPinus leucodermisat high elevation in the Mediterranean area". Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 5, n.º 1 (26 de marzo de 2008): 28–38. http://dx.doi.org/10.3832/efor0503-0050028.

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Piana, Valentino y Tony Urbani. "Grey networks for green: il potenziale delle reti per la terza età in risposta alle sfide ambientali". PRISMA Economia - Società - Lavoro, n.º 1 (julio de 2018): 54–68. http://dx.doi.org/10.3280/pri2017-001005.

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Pizi, Chiara. "Dal PNRR alla giustizia climatica: le risposte dell'ordinamento italiano al climate change". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (diciembre de 2022): 219–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002009.

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Per realizzare il processo di transizione climatica, le politiche internazionali ed europee si stanno muovendo verso traguardi di riduzione dell'anidride carbonica e di gas serra nel-l'atmosfera, coordinando l'azione degli Stati membri che, attraverso lo strumento della legislazione ordinaria, si mostrano sempre più determinati nel combattere le sfide del climate change. L'ordinamento italiano, tuttavia, si mostra ancora restio ad adottare misure concrete in materia. Rispetto ad altri Stati, il Decreto Clima e gli obiettivi del PNRR appaiono timidi passi verso la lotta al cambiamento climatico. Il presente lavoro si propone di analizzare i profili di criticità e le prospettive future in materia di normazione climatica statale e della sua applicazione, sullo sfondo delle rinnovate speranze che la riforma in materia ambientale della Costituzione del 2022 possa dare nuova forza alla - ancora embrionale - giustizia climatica italiana.
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Cataldo, Stefania. "Post-Acute Covid-19 Syndrome: manifestazioni cardiovascolari in ottica Pnei e potenziale ruolo della terapia integrata". PNEI REVIEW, n.º 2 (noviembre de 2022): 92–107. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002009.

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La possibilità di un coinvolgimento cardiovascolare in corso di Covid-19 è emersa fin dall'esordio della pandemia. La Post-Acute Covid-19 Syndrome (PACS) è la persistenza di sintomi o complicanze oltre 4 settimane dall'esordio della malattia. Colpisce il 32-72% dei pazienti. Possono essere presenti dispnea (42-66%), palpitazioni (9-10,9%) e dolore toracico (5-21,7%). Scopo del presente lavoro è analizzare i principali meccanismi alla base del coinvolgimento cardiovascolare in fase acuta e post-acuta in ottica Pnei e presentare le possibilità offerte dalla terapia integrata. Risposta infiammatoria sistemica, infiammazione localizzata sia endoteliale che pericardica, disautonomia e disregolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone sono spesso presenti in maniera simultanea e amplificati dallo stress. Tali meccanismi si affiancano alla possibilità di un danno diretto ai cardiomiociti da parte del virus. I quadri cinici che ne originano sono variegati e complessi. Occorre pertanto tener conto dei molteplici fattori che influenzano la risposta individuale all'infezione e utilizzare un approccio terapeutico personalizzato, multisistemico, multidisciplinare e integrato. Particolare cura andrà posta alla nutrizione, al ripristino dell'eubiosi, alla graduale ripresa dell'attività fisica, all'approccio psicoterapico e alla cura degli aspetti socio-ambientali a cui eventualmente affiancare discipline corporee, pratiche respiratorie e tecniche di stimolazione vagale.
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Minelli, Andrea y Michael Di Palma. "La funzione vagale: un link fra psiche, cervello e corpo". PNEI REVIEW, n.º 1 (abril de 2022): 20–37. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001003.

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Il nervo vago influenza i nostri stati psicologici e la flessibilità delle risposte adattative alle sollecitazioni ambientali e modula la regolazione dinamica dei sistemi biologici coinvolti nell'allostasi. L'output vagale è modulato dall'attività coordinata di strutture cerebrali fra loro interconnesse a formare una rete gerarchica multi-livello, il central autonomic network (CAN), che realizza l'integrazione neuroviscerale tramite anelli multipli di retroazione iterativa centro-periferia (cervello-corpo) operanti a vari livelli di complessità nel nevrasse; ogni livello gerarchico della rete elabora e integra nuovi tipi di informazione rispetto al livello precedente, e contribuisce in maniera più flessibile e contesto-specifica alla modulazione del tono vagale. L'output vagale si associa ad una varietà di processi neuropsichici, come gli stati affettivi, la regolazione delle emozioni, le funzioni esecutive. La compromissione della funzione vagale, associata a bassi indici di variabilità della frequenza cardiaca (HRV), si accompagna a rigidità delle risposte psicofisiologiche, disregolazione dei processi allostatici e all'incremento del rischio per patologie mediche e neuropsichiatriche.
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Skalle, Camilla. "Il futuro cannibale: Riflessioni intempestive su Free Karma Food di Wu Ming 5 e Sirene di Laura Pugno". Quaderni d'italianistica 39, n.º 1 (9 de mayo de 2019): 95–110. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v39i1.32635.

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I due romanzi analizzati nel presente articolo, Free Karma Food (Wu Ming 5 2006) e Sirene (Pugno 2007), sono ambedue ambientati in un futuro distopico molto vicino al tempo contemporaneo. Nel romanzo di Laura Pugno sono state scoperte delle sirene nell’oceano, e le mitologiche cantatrici sono catturate, allevate e mangiate come sushi dalla classe dirigente della società, la mafia yakuza. Il romanzo di Wu Ming 5, ambientato nel 2025, offre una visione distopica simile a quella del futuro rappresentato in Sirene. In Free Karma Food, dopo la cosiddetta grande Morìa, con l’estinzione delle vacche, dei maiali e animali simili, la gente si nutre di carne di gatto, di cane e di carne umana. Come nel romanzo di Pugno, la carne uman(oide) è ammessa soltanto agli uomini ricchi e potenti. Perché l’antropofagia diventa un tema nella letteratura e nella cultura contemporanee? È possibile leggere le interpretazioni dell’avvenire dei due romanzi come una critica alla società odierna e una riflessione sulla nostra crisi ecologica? Quali legami (simbolici) tra carne, genere e potere sono rappresentati nei romanzi? Attraverso studi sul cannibalismo nella letteratura, teoria della carne e la filosofia ecofemminista di Val Plumwood, il presente articolo propone delle risposte a queste domande, mostrando alla fine in che modo l’antropocentrismo cannibalistico dei due universi letterari, attraverso il cannibalismo propriamente detto e quello del nostro simile, diventa critica dell’antropocentrismo stesso.
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Fratini, Fabiola. "Oasi Verdi a San Lorenzo (Roma). La rigenerazione a piccoli passi". CRIOS, n.º 19 (mayo de 2021): 46–59. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019005.

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Con gli accordi di Parigi del 2015 (Cop21) la sfida ai cambiamenti climatici sembra¬va giunta a una svolta. Tuttavia, come ha evidenziato Patrizia Gabellini, politica e politiche urbane hanno faticato a tradurre in sapere applicato le risposte alla gra¬vità delle questioni ambientali. L'articolo illustra una sperimentazione che intende tradurre le grandi strategie in micro azioni green da attuarsi in tempi brevi. L'obiet¬tivo di fondo è il miglioramento della qualità della vita urbana a partire dalla scala di quartiere. Il percorso intrapreso, corresponsabilizzando istituzioni, associazioni e singoli abitanti, punta al rafforzamento della presenza della natura in città, in ogni sua forma. L'iniziativa, in corso nel quartiere San Lorenzo a Roma, verifica nuove forme progettuali, come Oasi e raggi verdi, ovvero mini interventi nella logica di un green network locale. Un manifesto per una rigenerazione sostenibile, a piccoli passi, attenta alla domanda di qualità nella sfera del quotidiano.
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Travaglini, Giuseppe. "Obiettivi e impatti dell'efficienza energetica in Italia". ARGOMENTI, n.º 35 (septiembre de 2012): 31–51. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035002.

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In questo lavoro stimiamo gli effetti attesi dalle politiche a favore dell'efficienza energetica in Italia. A questo fine impieghiamo un modello vettoriale autoregressivo (VAR), e interpretiamo l'evoluzione delle variabili economiche e ambientali come il risultato della somma di shock di diversa natura. Le proiezioni relative alla dinamica del valore aggiunto, dell'occupazione, del consumo di energia e dell'anidride carbonica sono ricavate dalle risposte all'impulso di investimenti innovativi nel campo dell'efficienza energetica nel settore dell'edilizia e in quello meccanico. L'orizzonte considerato va dal 2010 al 2020. Tre sono i principali risultati della nostra analisi. In primo luogo, dalle stime emerge un impatto complessivamente positivo degli investimenti in efficienza sul valore aggiunto e sull'occupazione settoriale ed aggregata. In secondo luogo, l'efficienza energetica contribuisce a ridurre le emissioni future di gas inquinanti come l'anidride carbonica, e favorisce il risparmio energetico riducendo l'intensità energetica per unità di output. Infine, le proiezioni ottenute dalla calibrazione del VAR sono in linea con quelle dei principali istituti di ricerca. In parte, tuttavia, se ne discostano poiché, sebbene offrano una valutazione ottimistica degli effetti dell'efficienza energetica, sono più prudenti per quanto riguarda la dimensione economica degli impatti attesi.
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Ciampa, Francesca, Giorgio Croatto, Massimo Rossetti, Michele De Carli, Francesco Chinellato, Umberto Turrini, Angelo Bertolazzi y Francesco Incelli. "Architectural technology responds to the environmental crisis: participatory design in an emergency context / La tecnologia dell’architettura risponde alla crisi ambientale: la progettazione partecipata in ambito emergenziale". Valori e Valutazioni 30 (agosto de 2022): 119–34. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223008.

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Within the framework of the research and innovation strategy RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, funded by the Veneto Region), for the improvement of the resilience and adaptation capacity of the Veneto territory to environmental crises and emergencies, the subject of the contribution returns the results of the participatory experimentation of the project H.E.L.P. Veneto ‘ High-efficiency Emergency Living Prototypes Veneto - Sustainable adaptive residences for temporary stay in environmental emergencies. The research concerns the design of a minimum flexible emergency living module, replicable on a large scale, multifunctional, sustainable, powered by off-grid systems and integrated into the built environment. The housing unit uses timber, a material linked to the local building tradition, whose prefabricated modular reversibility follows principles of circular reuse. Moreover, the constructive adaptability of the interior spaces is reflected in a “liquid space” capable of transforming itself according to the needs of the occupants. The paper introduces a form of participatory design of the emergency housing module, based on the engagement of small and large companies, related to different segments of the construction market, a leading sector in the economy of Veneto. The participatory approach borrows from Architectural Technology the tools needed to understand the characteristics of the settlement system, the potential of the project and the value of scientific stakeholder engagement in the process. Using the Soft System Methodology, direct investigation protocols have been constructed relating to the performance of the living unit. Using Strategic Options Development and Analysis (SODA), the results of the experimented survey (large-scale questionnaires) were decoded, interpreted and systematised. The processing of the answers allowed the stakeholders to validate the potential of the proposed module and, at the same time, to be informed about its characteristics. The innovation of the method lies precisely in the modelling phase, which makes it possible to integrate the results of the hard and soft data analyses and to make it clear how participation plays an essential role in the process of designing and validating the proposed module. Nell’ambito della strategia di ricerca e innovazione RIS3 “Sustainable Living” (POR-FSE, finanziato dalla regione Veneto), per il miglioramento della capacità di resistenza e di adattamento del territorio veneto a crisi ed emergenze ambientali, l’oggetto del contributo restituisce gli esiti della sperimentazione partecipata del progetto H.E.L.P. Veneto High efficiency Emergency Living Proto- types Veneto – Residenze adattive sostenibili per la permanenza temporanea in regime di emergenza ambientale. La sperimentazione riguarda la progettazione di un modulo minimo abitativo di emergenza flessibile, repli- cabile a larga scala, polifunzionale, sostenibile con impianti a funzionamento off-grid e integrato nell’ambiente costruito. L’unità abitativa utilizza il legno, materiale legato alla tradizione costruttiva locale, la cui reversibilità modulare prefabbricata segue principi di riuso circolare. Inoltre, l’adattabilità costruttiva degli ambienti interni si riflette in uno “spazio liquido” capace di trasformarsi in base alle esigenze dell’abitare. Il contributo propone una forma di progettazione partecipata del modulo abitativo emergenziale, basata sull’engagement delle realtà aziendali di piccole e grandi dimensioni, relative ai diversi segmenti di mercato dell’edilizia, settore trainante della regione Veneto. L’approccio partecipativo mutua dalla Tecnologia dell’Architettura gli strumenti di conoscenza atti alla comprensione delle caratteristiche del sistema insediativo, delle potenzialità del progetto e del valore dell’engagement scientifico degli stakeholder nel processo. Utilizzando la Soft System Methodology sono stati costruiti dei protocolli di indagine diretta che combinano la conoscenza prestazionale dei processi insediativi nell’unità ambientale. Mediante la Strategic Options Development and Analysis (SODA) sono stati decodificati, interpretati e sistematizzati i risultati della survey sperimentata (questionari ad ampia scala). L’elaborazione delle risposte ha fatto sì che il sapere esperto degli stakeholder validasse le potenzialità del modulo proposto informandosi, al contempo, sulle caratteristiche dello stesso. L’innovazione del metodo risiede proprio nella fase di modellazione, la quale permette di integrare i risultati delle analisi dei dati hard e quelle dei dati soft, e di rendere chiaro come la partecipazione svolga un ruolo essenziale nel processo di animazione e validazione del modulo proposto.
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Kernberg, Otto F. "Correlati neurobiologici della teoria delle relazioni oggettuali". SETTING, n.º 44 (marzo de 2021): 41–77. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044003.

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Quella che segue è una panoramica dell'attuale concettualizzazione neurobiologica dello sviluppo precoce, rilevante per le ipotesi della teoria psicoanalitica contemporanea delle relazioni oggettuali. Mi propongo di rivedere brevemente alcune aree fondamentali dell'indagine neurobiologica che, insieme, forniscono uno sfondo neurobiologico e una base per l'analisi dello sviluppo precoce delle relazioni oggettuali interiorizzate. Le aree pertinenti dello sviluppo neurobiologico includono: l'attivazione dei sistemi affettivi, la differenziazione sé/altri, lo sviluppo di una teoria della mente e dell'empatia, l'evoluzione della struttura del Sé e lo sviluppo dei processi di mentalizzazione. Parto da una breve panoramica del concetto psicoanalitico di organizzazione di personalità, che dovrebbe aiutarci a illustrare l'interazione tra disposizioni genetiche presunte e funzioni psicologiche correlate disponibili su base costituzionale, da un lato, e la presunta influenza delle relazioni oggettuali precoci sullo sviluppo della personalità, dall'altro. Le componenti di base dell'organizzazione di personalità comprendono: il temperamento, il carattere, l'identità, i sistemi valoriali e l'intelligenza (1). Il temperamento è determinato geneticamente, su base costituzionale, e consiste nella reattività dell'organismo agli stimoli ambientali in termini di risposte affettive, cognitive e comportamentali. Da un punto di vista psicoanalitico, gli affetti come sistemi motivazionali primari sollevano delle domande sul grado in cui le pulsioni siano costituite dall'integrazione dei corrispondenti affetti positivi ("libidici") o negativi ("aggressivi") e sul grado in cui gli affetti siano espressioni delle corrispondenti pulsioni sottostanti. In ogni caso, gli affetti danno il via alle interazioni Sé/altro e l'interiorizzazione di queste interazioni, sotto forma di memoria affettiva, determina i modelli comportamentali interiorizzati (secondo la terminologia dell'Attaccamento: IWMS) ovvero delle relazioni oggettuali interiorizzate (nei termini della teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali). Questi modelli o relazioni oggettuali interiorizzati gradualmente andranno a determinare dei pattern di comportamento abituale integrati di reazione, che costituiranno il carattere. L'organizzazione soggettiva dell'esperienza del Sé, in quanto parte delle relazioni oggettuali interiorizzate, si consolida gradualmente in un concetto integrato del Sé, con un'organizzazione in parallelo del concetto degli altri significativi; in altre parole, l'identità normale (4). L'identità normale rappresenta il correlato soggettivo del carattere, mentre il carattere riflette l'espressione comportamentale dell'identità, in quanto integra dinamicamente i pattern comportamentali. La progressiva interiorizzazione delle regole generali e non strumentali del comportamento sociale o del sistema dei valori etici (il "Super-Io", in termini psicoanalitici) costituisce un secondo livello di organizzazione di personalità, derivato dall'interiorizzazione delle relazioni oggettuali. Infine, il vero potenziale per l'inquadramento cognitivo delle esperienze affettive, e di tutte le esperienze percettive in generale, con il potenziale di astrazione dall'esperienza concreta delle regole generali e della comprensione della relazione tra se stessi e l'ambiente fisico e psicosociale costituisce l'intelligenza.Oggi è del tutto chiaro che i principali affetti primari emergono molto presto, e compaiono per la prima volta dopo poche settimane o mesi dalla nascita. Le strutture neurobiologiche e i sistemi dei neurotrasmittitori che determinano gli affetti esistono già al momento della nascita. Questi affetti primari comprendono: gioia, rabbia, sorpresa, paura, disgusto, tristezza (molto trascurato!), eccitamento sensuale delle superfici corporee, che costituisce la base della capacità di eccitazione sessuale
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Valera, Luca. "La bioetica di Potter: la ricerca della saggezza all’origine della bioetica e dell’etica ambientale". Medicina e Morale 65, n.º 6 (20 de diciembre de 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.462.

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La bioetica e l’etica ambientale sono accomunate da radici profonde. Nel presente scritto si tenterà di mostrare la validità di tale affermazione, prendendo spunto dall’opera del padre della bioetica, Van Rennselaer Potter, e il padre dell’etica ambientale, Arne Næss. Le due discipline, inoltre, condividono la medesima storia, giacché si configurano come la risposta filosofica più interessante ai problemi originati con i recenti sviluppi tecnologici. La necessità di una scienza della sopravvivenza (Potter), che sappia finalmente indirizzare le nuove azioni umane e la conoscenza che le accompagna, deve essere, secondo la prospettiva di Potter (ed anche di Næss) sempre affiancata dallo sviluppo della virtù della saggezza e della prudenza. ---------- Bioethics and environmental ethics share deep common roots. In this paper we will attempt to demonstrate this statement, inspired by both the work of the father of bioethics, Van Rennselaer Potter, and the father of environmental ethics, Arne Næss. The two disciplines even share a common history, since they constitute the most interesting philosophical answer to the problems originated by the recent technological developments. The need for a science of survival (Potter), which can finally guide the new human actions and the knowledge that goes along with them, must be, from Potter’s (and also Næss’) perspective, always accompanied by the development of the virtues of wisdom and prudence.
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A cura di A. Buffardi. "Individui, tecnologie, società: la trasformazione digitale nell’era COVID-19. Intervista a Derrick de Kerckhove". IUL Research 2, n.º 3 (17 de julio de 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.119.

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L’emergenza COVID-19 ha reso evidente la portata della sfida contemporanea, che intreccia temi di carattere culturale, ambientale, politico, sociale, economico, tecnologico, legale. Sul piano pratico della gestione delle attività quotidiane, la risposta al distanziamento sociale imposto dalla crisi ha visto schierare l’arma – non sempre ben affinata – del digitale, che ha ulteriormente mostrato tali intersezioni e diverse contraddizioni. La crisi planetaria in atto ha reso evidente, in una prima fase e con immediatezza, l’esigenza di disporre di infrastrutture adeguate a colmare le distanze. Parallelamente, essa ha portato l’attenzione sulla necessità di curare gli effetti delle tecnologie sugli individui, sulle organizzazioni, sulle relazioni. A partire da tale premessa, l’intervista con Derrick de Kerckhove approfondisce alcuni temi che riconducono all’esigenza di affrontare la questione digitale come questione sociale nella sua complessità, intrecciando in essa il punto di vista sull’educazione e sull’esperienza della Didattica a Distanza.
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Losasso, Mario. "Interconnected crises and design complexity". TECHNE - Journal of Technology for Architecture and Environment, 17 de marzo de 2022, 7–9. http://dx.doi.org/10.36253/techne-12913.

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Crisi, futuro, progresso Crisi e nuove generazioni, insieme ad ambiente e tecnologia, sono le parole chiave di un dibattito che, dagli anni ’70, affronta il tema delle crisi periodiche che attraversano la nostra contemporaneità: nel presente la crisi ormai si manifesta con molteplici crisi fra loro intrecciate, poiché i confini tra quella ambientale, quella sociale e quella sanitaria sono labili e impongono la necessità di una risposta che abbia analoghi gradi di complessità e di multipolarità (Scomodo, 2021). L’accumulazione di criticità transnazionali e locali ha condotto a una saturazione del sistema globalizzato planetario, mentre la fase di incertezza definisce tendenze verso una de-standardizzazione, una crescente eterogeneità, un’instabilità sociale e sempre maggiori disuguaglianze (Mingione, 2019). La stessa ideologia della globalizzazione ha subito una profonda ridefinizione con un aumento dei divari a causa del liberismo economico incontrollato e della nascita di movimenti che apportano radicalizzazioni estreme nella società (Piketty, 2020).
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Bazzoffi, Paolo. "Indicatori per la valutazione a scala geografica regionale dell’efficacia dello Standard 1.1 di condizionalità (solchi acquai temporanei)". Italian Journal of Agronomy 10, n.º 1s (13 de enero de 2016). http://dx.doi.org/10.4081/ija.2015.718.

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<p>Il Reg. di esecuzione (CE) N. 808/2014 (All. V - Questionario valutativo comune per lo sviluppo rurale) impone che nelle relazioni annuali sull’attuazione (RAE) presentate nel 2017 e nel 2019, nonché nella relazione di valutazione ex post, debba essere fornita risposta all’Aspetto specifico 4C: “in che misura i PSR hanno contribuito alla prevenzione dell’erosione dei suoli e a una migliore gestione degli stessi?”. Il “Valutatore Indipendente”, chiamato ad effettuare la valutazione del PSR sotto la responsabilità dell’Autorità di Gestione (art. 84, paragrafo 4, del Reg. (CE) n. 1698/2005), per quantificare correttamente l’efficacia ambientale delle misure di Sviluppo Rurale aventi valenza nel diminuire l’erosione del suolo (in modo particolare le azioni della Misura 10 dei PSR 2014-2020), dovrà valutare preventivamente l’effetto della baseline, ovvero l’efficacia dello Standard 1.1 (impegno a) di condizionalità. Una volta effettuata questa valutazione, sarà possibile determinare l’efficacia <strong>aggiuntiva</strong> delle diverse misure dell’agroambiente finalizzate alla Priorità 4.c – Prevenire l'erosione del suolo e migliorarne la gestione. Per la valutazione dell’efficacia dei solchi acquai temporanei nella diminuzione del rischio di erosione è consigliabile che il Valutatore Indipendente utilizzi una modellistica di facile applicazione, in modo da limitare al massimo la soggettività e conseguentemente l’interpretazione e la comprensione dei risultati ottenuti.</p>
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Mercuri, A., G. Cultrera, L. Minarelli, M. Quintiliani, P. Bordoni, D. Famiani, P. Casale et al. "CRISP: an archive for the site characterization of permanent Italian seismic stations". Bulletin of Earthquake Engineering, 27 de enero de 2023. http://dx.doi.org/10.1007/s10518-023-01618-w.

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AbstractIn this paper we describe an advanced database for the site characterization of seismic stations, named “CRISP—Caratterizzazione della RIsposta sismica dei Siti Permanenti della rete sismica” (http://crisp.ingv.it, quoted with https://doi.org/10.13127/crisp), designed for the Italian National Seismic Network (Rete Sismica Nazionale, RSN, operated by Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). For each site, CRISP collects easily accessible station information, such as position, type(s) of instrumentation, instrument housing, thematic map(s) and descriptive attributes (e.g., geological characteristics, etc.), seismic analysis of recordings, and available geophysical investigations (shear-wave velocity [VS] profile, non-linear decay curve). The archive also provides key proxy indicators derived from the available data, such as the time-averaged shear-wave velocity of the upper 30 m from the surface (VS30) and site and topographic classes according to the different seismic codes. Standardized procedures have been applied as motivated by the need for a homogenous set of information for all the stations. According to European Plate Observing System infrastructural objectives for the standardization of seismological data, CRISP is integrated into pre-existing INGV instrument infrastructures, shares content with the Italian Accelerometric Archive, and complies map information about the stations, as well as local geology, through web services managed by Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. The design of the CRISP archive allows the database to be continually updated and expanded whenever new data are available from the scientific community, such as the ones related to new seismic stations, map information, geophysical surveys, and seismological analyses.
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Pini, Paola. "Il microbiota cutaneo e le sue interazioni con l’ospite". Italian Journal of Wound Care 6, n.º 1 (28 de marzo de 2022). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2022.85.

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Se gli anni ‘60 dello scorso secolo sono stati la pietra miliare nell’ambito del wound healing con la dimostrazione che la guarigione delle lesioni avviene in ambiente umido, l’inizio del 21° secolo è stato testimone di un notevole incremento di pubblicazioni, studi, ricerche sul rapporto microbiota-cute, microbiota-ulcera cutanea e microbiota-wound healing. Il microbiota cutaneo, ovvero l’insieme di microorganismi che colonizza la pelle dell’ospite, è intimamente correlato con la salute e la malattia cutanea. Il dialogo costante e specifico tra la flora commensale e le cellule cutanee, entrambe dotate di elevata competenza immunologica e che regola l’omeostasi cutanea e promuove il ripristino della barriera danneggiata, è completamente sregolato nelle ferite croniche. Come noto la guarigione delle ulcere è un processo complesso e molto organizzato, strettamente controllato dai diversi tipi di cellule della pelle attraverso la secrezione di fattori di crescita, citochine e chemochine. L’interruzione di questo processo impedisce il corretto ripristino della barriera cutanea e di conseguenza la ferita non guarisce e si cronicizza. Le ferite offrono l’opportunità alla flora residente e a quella ambientale di entrare nei tessuti sottostanti e trovare le condizioni ottimali per la loro colonizzazione e la loro crescita. Durante il normale processo di wound healing l’interazione dei microrganismi commensali con le cellule cutanee partecipa attivamente alla modulazione della risposta immunitaria innata; al contrario si sospetta che i microrganismi patogeni svolgano un ruolo sostanziale nel ritardare la guarigione delle ferite. In questa review verranno sinteticamente descritte le caratteristiche della cute come organo immunitario, le sue interazioni con la flora commensale, opportunistica e patogena, sia in condizione di omeostasi che in presenza di lesioni cutanee e, infine, accennate ipotesi terapeutiche future straordinariamente interessanti.
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Mazzei, João Roberto Fortes, Estevão Freire, Eduardo Gonçalves Serra, José Ronaldo de Macedo, Angélica Castanheira de Oliveira, Lucia Helena Pinto Bastos y Maria Helena Wohlers Morelli Cardoso. "Ricerca sul campo: un’analisi comparativa tra metodi convenzionali, biologici e sostenibili di produzione del pomodoro". Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 16 de febrero de 2021, 125–46. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-ambientale-it/produzione-del-pomodoro.

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Resumen
L’agricoltura rappresenta uno dei principali pilastri dell’economia brasiliana, la sua importanza è legata alla sicurezza alimentare e alla generazione di opportunità di lavoro. Tuttavia, è necessario avere una riflessione critica sulla sostenibilità della semina. Tra i diversi tipi di colture, il pomodoro si è distinto come uno dei frutti più piantati e consumati al mondo. Questo articolo fornisce una valutazione comparativa tra tre tipi di piantagione di pomodori: convenzionale, biologica e sostenibile (TOMATEC®), dalla preparazione del terreno alla commercializzazione sul mercato. Il lavoro è stato svolto nel nord dello stato di Rio de Janeiro, insieme a gruppi che producono i frutti in questi tre tipi di impianto. La metodologia si è basata su un questionario non strutturato, con risposte libere, applicato agli agricoltori della regione. Riteniamo che questo studio contribuirà all’orientamento della società attraverso i dati ottenuti da criteri di elaborazione delle informazioni seri. I principali risultati hanno mostrato, attraverso il sistema di impianto sostenibile di EMBRAPA (innovazione), che è possibile utilizzare pesticidi con consapevolezza ambientale e produrre frutti privi di residui. Le malattie, nel sistema convenzionale, sono controllate mediante l’applicazione di fungicidi e battericidi. Nella piantagione sostenibile viene utilizzata una miscela di detersivo fatto in casa con olio di soia, miscela bordolese, latte vaccino, fungicidi da contatto e fungicidi sistemici, e nel sistema di produzione biologico è comune non lasciare che la malattia si depositi nella pianta, attraverso il controllo preventivo della preparazione e protezione del suolo. Nella disinfestazione, il sistema convenzionale esegue l’applicazione di insetticidi composti da diversi principi attivi. Nel sistema organico, il controllo degli insetti è privilegiato bilanciando il suolo, con questo le piante acquisiscono una maggiore resistenza a malattie e parassiti. Nel sistema sostenibile non esiste un trattamento preventivo, ma curativo. I prezzi di mercato della frutta per le piantagioni convenzionali oscillano e dipendono dall’offerta, mentre i pomodori provenienti da sistemi biologici e sostenibili non oscillano. La produzione biologica non ha la capacità installata per soddisfare le richieste del mercato. Con questo, il sistema sostenibile ha guadagnato spazio nel mercato e si è espanso nel sud-est e nel sud del paese.
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Poto, Margherita P. y Arianna Porrone. "Co-creazione della ricerca e del sapere nel sistema dell’ecologia integrale". Nordicum-Mediterraneum 16, n.º 4b (2022). http://dx.doi.org/10.33112/nm.16.4.5.

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Resumen
Abstract: To effectively respond to the ecological challenges of our time, our research demands that we become accountable to the relations that we form and the answers that we give. Through the lens of critical analysis and participatory research, we explore the beneficial effects of co-creating knowledge with the help of a specific learning toolkit (LT), built around storytelling and designed to stimulate respectful relationships between participants. In this article, we investigate the implications of co-creating knowledge with a community of learners and research participants within the context of integral ecology, in its objective to develop an integrated understanding of the social relationships of all living beings. Through the lens of illustrated and participatory storytelling, we analyze how the process of looking for common solutions to environmental threats makes the participants reflect on their relational connection to the story and each other. We also observe how the discussion generates a sense of responsibility that comes with bringing a new idea into being. The result is that both education and research become part of the solution to the challenge itself in the shape of a harmonious relational and transformative experience. The solution lies in the recognition of the individual and collective capacity to change systems by changing relationships. We conclude that only through a collective effort towards a common sense of relational accountability and trust, we can heal the wounds of our Planet, and our individual and collective wounds. Sommario: L’analisi delle sfide ambientali del nostro tempo richiede un processo di ricerca formativa, co-creata e relazionale. Attraverso il pensiero critico applicato alla ricerca azione partecipativa (RAP), il presente lavoro si propone di esplorare i benefici di un approccio co-creato nel paradigma dell’ecologia integrale. L’approccio si fonda sulla creazione di laboratori di ricerca e sulla sperimentazione dinamica di materiale didattico (learning toolkit, LT). Il LT è il luogo in cui l’ermeneutica e lo storytelling si incontrano, per la co-creazione di nuovi significati e saperi da parte della comunità coinvolta nell’opera co-creativa. Alcune tecniche adottate nella ricerca formativa, co-creata e relazionale vengono qui esaminate nel contesto dell’ecologica integrale (EI), nella ricerca del suo significato di sistema integrato che comprende le dimensioni relazionali ed emozionali che legano umani e non umani. Il processo dialettico e partecipato intorno a una storia artica sulla ricerca del sapere costituisce un esempio di risposta della comunità scientifica alle sfide ecologiche del nostro tempo e insegna come è possibile sanare le ferite del pianeta attraverso la cura delle ferite relazionali.
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