Literatura académica sobre el tema "Risoluzione del contratto"

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Artículos de revistas sobre el tema "Risoluzione del contratto"

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Dessì, Ombretta. "La nuova disciplina sulle dimissioni e sulla risoluzione consensuale del contratto di lavoro". GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 152 (enero de 2017): 641–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2016-152005.

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Ettorre, G. C., P. D'Aprile, N. Medicamento, P. Spagnolo, M. Stefanelli y A. Carella. "Anatomia del labirinto cocleo-vestibolare Tecnica di studio RM con sequenze 3D Turbo Spin Echo". Rivista di Neuroradiologia 11, n.º 4 (agosto de 1998): 507–15. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100410.

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Resumen
La letteratura più recente ha dimostrato l'alta affidabilità diagnostica delle tecniche RM ad alta risoluzione nello studio dell'osso temporale. Lo sviluppo di sequenze 3D Turbo Spin Echo (TSE) con sezioni fino a 0,4 mm consente un elevato dettaglio anatomico anche tridimensionale del labirinto cocleo-vestibolare. L'utilizzo di idonee bobine di superficie centrate sulla regione dell'osso temporale e l'impiego di adeguati parametri di acquisizione permette di ottenere la migliore risoluzione spaziale e di contrasto, rendendo le sequenze TSE elettive soprattutto nello studio della patologia malformativa dell'orecchio interno. Tali sequenze sono preferibili alle Spin Echo tradizionali o alle sequenze Gradient Echo (CISS, GRASS etc.) per la minore incidenza di artefatti da suscettibilità magnetica dovuti alle innumerevoli interfaccie osso-aria dell'osso temporale e per la più elevata risoluzione spaziale e il più elevato rapporto segnale/rumore che esse offrono. Infine le sequenze TSE con TR e TF (Turbo Factor) molto alti consen-teno di ottenere un elevato contrasto liquor/nervi cranici che decorrono nel meato acustico interno.
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Leonardi, M. y T. Penco. "Indicazioni attuali dell'angiografia diagnostica. Considerazioni tecnico-metodologiche: Angiografia tradizionale e digitale". Rivista di Neuroradiologia 1, n.º 3 (diciembre de 1988): 251–55. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100307.

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Resumen
L'angiografia digitale sottratta (ADS) si è confrontata fin dal suo primo apparire con i due problemi tecnici caratteristici della radiologia: risoluzione di contrasto e risoluzione spaziale, suscitando entusiasmi per la prima e perplessità per la seconda. II problema è stato più volte affrontato in questi anni, certo esaurientemente, ma per il continuo aggiornamento delle apparecchiature è necessario rivedere periodicamente le attuali possibilità e limiti, indispensabili per la corretta formulazione di protocolli di studio e di indicazione. Il confronto può essere fatto utilmente solo tra angiografia tradizionale (AT) e ADS arteriosa, in quanto presentano livelli di risoluzione spaziale vicini tra loro. La ADS venosa, che pure presenta vantaggi notevoli di ordine pratico e metodologico ha limiti di risoluzione spaziale notevoli rispetto alla AT; essa presenta un campo di impiego diverso, in quanto sfrutta al massimo le possibilità di risoluzione di contrasto del sistema ed un confronto con la AT è difficilmente proponibile in tema di pura qualità di immagine. La perdita di risoluzione spaziale (qualificabile intorno al 50% per condizioni operative standard) viene largamente compensata dalla possibilità di visualizzare strutture che presentano basse differenze di assorbimento Rx rispetto all'ambiente circostante. Va inoltre notato che per le condizioni operative ottimizzate la perdita di risoluzione spaziale della ADS è sicuramente piú evidente, ma bisogna tener conto dell'attuale utilizzo dell'indagine angiografica perché se la visualizzazione di vasi da 200/300 micron poteva essere importante nella diagnostica angiografica di neoplasia in epoca pre-TAC, attualmente ha perso gran parte della sua importanza. Una angiografia digitale è in grado di risolvere tutti i quesiti angiografici posti dopo la dimostrazione di massa fatta con TC o RMN.
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D'Aprile, P., G. C. Ettorre, N. Medicamento, P. Spagnolo, M. Stefanelli y A. Carella. "Anatomia del condotto uditivo interno: Tecnica di studio RM con sequenze 3D Turbo Spin Echo". Rivista di Neuroradiologia 11, n.º 4 (agosto de 1998): 517–24. http://dx.doi.org/10.1177/197140099801100411.

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Resumen
Le sequenze RM veloci possono essere utilizzate per effettuare studi ad alta risoluzione spaziale in tempi di acquisizione comparabili con le sequenze tradizionali. Le tecniche Turbo Spin Echo, rispetto a quelle ad eco di gradiente, risultano particolarmente indicate a questo scopo perché sono caratterizzate da una elevata risoluzione di contrasto delle immagini dipendenti dal vero T2, e non dal T2*. Esse presentano inoltre una minore incidenza di artefatti da suscettibilità magnetica, che può apparire uno svantaggio in determinate situazioni cliniche, ma che risulta invece assai utile nello studio RM dell'osso temporale, ove sono innumerevoli le interfaccie osso-aria. La possibilità di ottenere sequenze Turbo Spin Echo di spessore di strato inferiore al millimetro consente di effettuare uno studio dettagliato del condotto uditivo interno e delle strutture vascolari e nervose che lo percorrono.
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Colombo, N. y G. Scialfa. "Studio anatomico RM del sistema nervoso centrale". Rivista di Neuroradiologia 1, n.º 1_suppl (abril de 1988): 13–26. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s103.

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Resumen
La Risonanza Magnetica (R.M.) è la metodica diagnostica che attualmente fornisce la migliore rappresentazione dell'anatomia morfologica e funzionale del Sistema Nervoso Centrale (SNC). L'alta risoluzione di contrasto e spaziale della metodica, e la possibilità di acquisire immagini dirette nei tre principali piani anatomici (assiale, sagittale e coronale), sono tra i vantaggi che sanciscono la sua superiorità rispetto ad altre modalità di imaging. Le immagini «pesate in T1» sono le più idonee per uno studio morfologico-macroscopico delle varie strutture del nevrasse, mentre le immagini «pesate in T2» meglio delineano strutture intrinseche al SNC (fasci di sostanza bianca, nuclei grigi centrali).
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Pellicanò, G., N. Centi, L. Capaccioli, E. Brizzi, E. Sgambati, I. Del Seppia y N. Villari. "La RM nell'anatomia del plesso brachiale". Rivista di Neuroradiologia 15, n.º 2 (abril de 2002): 205–22. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500205.

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Resumen
Nello studio dell'anatomia del plesso brachiale la RM è l'esame di scelta in rapporto alle principali caratteristiche della metodica: possibilità di eseguire le scansioni su tutti i piani dello spazio, elevato contrasto intrinseco e grazie al costante miglioramento della tecnologia, strati sottili con elevata risoluzione spaziale. La sequenza SE T1 dipendente sul piano sagittale è sicuramente quella con il più alto contenuto informativo: le varie diramazioni sono infatti riconoscibili come strutture ad intensità di segnale intermedia tra l'arteria e la vena succlavia con cui mantengono un rapporto anatomico costante e l'elevatà intensità di segnale del tessuto adiposo circostante. Il piano coronale obliquato secondo l'orientamento delle radici nervose fornisce informazioni sul primo tratto del decorso del plesso a partire dalla fuoriuscita delle radici che costituiscono il plesso dai forami di coniugazione. L'uso di bobine di superficie phased array ha permesso di ottenere una buona risoluzione spaziale associata ad un elevato rapporto segnale-rumore. In particolare la bobina tipo sinergy spine ha consentito anche un buon comfort per il paziente anche nel caso di studio di entrambi i plessi brachiali. È da ritenere che la possibilità in un futuro immediato, di impiegare in RM, multiple bobine di superficie dedicate al plesso brachiale, incrementerà ulteriormente le conoscenze anatomiche del plesso base indispensabile, anche in questo campo, per un corretto approccio allo studio della patologia della regione del plesso brachiale.
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Cirillo, S., L. Simonetti, F. Di Salle, A. Lopez, R. Elefante y F. Smaltino. "Impiego dei mezzi di contrasto per via subaracnoidea in Tomografia Computerizzata". Rivista di Neuroradiologia 1, n.º 2 (agosto de 1988): 185–90. http://dx.doi.org/10.1177/197140098800100210.

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Resumen
L'iniezione di mezzo di contrasto per via intratecale in corso di Tomografia Computerizzata, è stata usata per vari anni, a livello dei distretti vertebro-midollare e cranio-encefalico per migliorare la definizione anatomica e per avere informazioni sulla dinamica liquorale. L'avvento degli apparecchi per Tomografia Computerizzata «ad alta risoluzione» e, negli ultimi anni, della Tomografia a Risonanza Magnetica, richiede una revisione delle indicazioni attuali e della validità di questa metodica.
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D'Aprile, P., N. Medicamento, M. Stefanelli, L. Spagnolo y A. Carella. "Studio dei nervi cranici con RM ad alta risoluzione". Rivista di Neuroradiologia 10, n.º 3 (junio de 1997): 279–99. http://dx.doi.org/10.1177/197140099701000303.

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Attualmente la RM rappresenta la sola modalità di studio neuroradiologico dei nervi cranici e la sua introduzione nella pratica clinica ha rappresentato un grande progresso nella diagnostica in questo campo. Abbiamo effettuato una valutazione dell'anatomia RM dei nervi cranici utilizzando tecniche differenti, caratterizzate essenzialmente da alta risoluzione spaziale e di contrasto; esse (sia Turbo Spin Echo sia ad eco di gradiente) consentono di ottenere immagini di ridotto spessore, anche inferiore al mm, e risultano perciò di grande utilità nello studio delle fini strutture anatomiche. Nel nostro lavoro illustriamo le potenzialità diagnostiche di queste tecniche più recenti rispetto alle tradizionali tecniche Spin Echo nello studio dei nervi cranici la cui complessa patologia richiede al radiologo grande esperienza nella scelta delle sequenze e dei piani di studio più idonei per la valutazione del singolo nervo cranico.
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Triulzi, F. y G. Scotti. "La RM nella patologia sellare e parasellare". Rivista di Neuroradiologia 1, n.º 1_suppl (abril de 1988): 75–93. http://dx.doi.org/10.1177/19714009880010s109.

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La Risonanza Magnetica (RM) ad alta intensità di campo (1.5 T), può attualmente ritenersi la tecnica di prima scelta nello studio della maggior parte della patologia ipofisaria e parasellare. L'estrema accuratezza offerta dalla RM nella definizione anatomica delle strutture sellari è di particolare utilità nello studio delle malformazioni dell'ipofisi e del peduncolo ipofisario e in tutte le piccole lesioni occupanti-spazio della regione sovrasellare. La RM ha inoltre recentemente dimostrato una superiore sensibiltà diagnostica rispetto alla Tomografia Computerizzata (TC) anche nello studio di microadenomi ipofisari. Superiore alla TC è pure la stadiazione pre-operatoria dei macroadenomi ipofisari, mentre anche le difficoltà fino ad oggi riscontrate nello studio dei meningiomi parasellari, caratterizzati da una scarsa risoluzione di contrasto all'esame RM di base, possono oggi essere risolte con l'utilizzo di mezzi di contrasto paramagnetici.
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Pantano, Fabio. "Il lavoro a distanza dopo la pandemia: problemi organizzativi e soluzioni giuridiche". QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, n.º 113 (julio de 2022): 167–82. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113008.

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La diffusione "forzata" del lavoro a distanza durante la crisi pandemica ha consentito di sperimentare le principali problematiche organizzative che questa forma di lavoro solleva in relazione al benessere psico-fisico dei lavoratori, al loro rendimento e al loro senso di soddisfazione rispetto all'attività svolta. Gli studi di-sponibili evidenziano come una risoluzione razionale di questi problemi richiederebbe una modifica radicale dei modelli organizzativi, con un passaggio dai sistemi gestionali fondati sul controllo a una nuova impostazione incentrata sull'esaltazione della fiducia, dell'autonomia e della collaborazione. La cultura giuridica dimostra di trovarsi impreparata rispetto a questa prospettiva. In partico-lare, le scelte poste in essere dal legislatore si rivelano improntate a una visione tradizionale, fondata sull'idea che il lavoro sia quello svolto nell'impresa in senso fisi-co. In Italia, la legge n. 81/2017 rimette la definizione delle modalità di svolgimen-to del «lavoro agile» ad un accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore, tralasciando il ruolo che potrebbe essere svolto dalla contrattazione collettiva. Al contrario, nell'esperienza europea, proprio negli accordi sindacali dimostrano enormi potenzialità - benché ancora non del tutto esplorate - nell'adattamento dei problemi organizzativi del lavoro a distanza alle specificità dei diversi settori produttivi e delle singole aziende.
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Tesis sobre el tema "Risoluzione del contratto"

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Pascucci, Luisa <1979&gt. "Disponibilità degli effetti della risoluzione e reviviscenza del contratto". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3506/1/Pascucci_Luisa_Tesi%5B1%5D.pdf.

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Resumen
La ricerca sul tema “Disponibilità degli effetti della risoluzione e reviviscenza del contratto” analizza se, e come, gli effetti della risoluzione possano essere oggetto di disposizione ad opera delle parti. In particolare, se, ed in che modo, il contraente non inadempiente che abbia agito in risoluzione, in via giudiziale o stragiudiziale, possa incidere unilateralmente sulla sorte finale del vincolo contrattuale paralizzando l’effetto risolutivo già in atto attraverso una tardiva richiesta di adempimento. La questione della reversibilità dell’effetto risolutivo, che si è posta in forma paradigmatica nell’ambito della diffida ad adempiere, ha diviso dottrina e giurisprudenza per oltre trent’anni: laddove la giurisprudenza ha costantemente ammesso il creditore a recuperare il contratto risolto e a pretenderne ancora l’esecuzione, ritenendo che la risoluzione concreti un vantaggio unilaterale del creditore, da lui sempre liberamente disponibile, la dottrina ha optato per la irreversibilità dell’effetto risolutivo, in ossequio al principio di tutela dell’affidamento dell’inadempiente ad aver certezza sulla sorte finale del vincolo e a non rimanere esposto a tempo indefinito agli arbitri di controparte. Sono di recente intervenute le Sezioni Unite (Cass., sez. un., 14 gennaio 2009, n. 553), che, in direzione diametralmente opposta rispetto al granitico orientamento giurisprudenziale, hanno integralmente accolto i rilievi critici della dottrina ed escluso la disponibilità dell’effetto risolutivo derivante dallo spirare inutile del termine fissato in diffida, con ciò precludendo al contraente non inadempiente di tornare a esigere l’adempimento a risoluzione avvenuta.
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Pascucci, Luisa <1979&gt. "Disponibilità degli effetti della risoluzione e reviviscenza del contratto". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3506/.

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La ricerca sul tema “Disponibilità degli effetti della risoluzione e reviviscenza del contratto” analizza se, e come, gli effetti della risoluzione possano essere oggetto di disposizione ad opera delle parti. In particolare, se, ed in che modo, il contraente non inadempiente che abbia agito in risoluzione, in via giudiziale o stragiudiziale, possa incidere unilateralmente sulla sorte finale del vincolo contrattuale paralizzando l’effetto risolutivo già in atto attraverso una tardiva richiesta di adempimento. La questione della reversibilità dell’effetto risolutivo, che si è posta in forma paradigmatica nell’ambito della diffida ad adempiere, ha diviso dottrina e giurisprudenza per oltre trent’anni: laddove la giurisprudenza ha costantemente ammesso il creditore a recuperare il contratto risolto e a pretenderne ancora l’esecuzione, ritenendo che la risoluzione concreti un vantaggio unilaterale del creditore, da lui sempre liberamente disponibile, la dottrina ha optato per la irreversibilità dell’effetto risolutivo, in ossequio al principio di tutela dell’affidamento dell’inadempiente ad aver certezza sulla sorte finale del vincolo e a non rimanere esposto a tempo indefinito agli arbitri di controparte. Sono di recente intervenute le Sezioni Unite (Cass., sez. un., 14 gennaio 2009, n. 553), che, in direzione diametralmente opposta rispetto al granitico orientamento giurisprudenziale, hanno integralmente accolto i rilievi critici della dottrina ed escluso la disponibilità dell’effetto risolutivo derivante dallo spirare inutile del termine fissato in diffida, con ciò precludendo al contraente non inadempiente di tornare a esigere l’adempimento a risoluzione avvenuta.
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COSTACURTA, Giorgia. "Rapporto tra domanda di adempimento e domanda di risoluzione del contratto per inadempimento". Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2010. http://hdl.handle.net/11562/343997.

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Resumen
La tesi si occupa del rapporto esistente tra la domanda di adempimento del contratto e la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento alla luce del disposto dell’art. 1453 c.c. In particolare la tesi si propone di individuare se esistano e quali siano i limiti oltre i quali la sostituzione di una domanda all’altra non è più possibile, sia da dal punto di vista processuale che dal punto di vista sostanziale. L’analisi continua con lo studio del rapporto esistente tra le due domande nell’ambito dell’ordinamento giuridico francese, alla luce del disposto dell’art. 1184 del Code Civil, allo scopo di verificare se la questione esista anche in tale ordinamento ed in che termini. Segue il confronto tra i due sistemi allo scopo di verificare se, pur a fronte delle differenze apparentemente esistenti e la maggiore libertà esistente nell’ordinamento francese nel passaggio da una domanda all’altra, i principi e le conclusioni applicabili nei due ordinamenti siano gli stessi.
The doctoral thesis concerns the relationship existing between the claim for the fulfilment of the agreement and the claim for its resolution according to article 1453 of the Italian Civil Code. In particular, the thesis tries to check if there are any limits (and, in this case, what kind of limits there are) beyond which the substitution of a claim to the other one is no more possible during the trial and also from a substantial point of view. The analysis goes on with the consideration of the relationship existing between the two claims in the French private law, according to article 1184 of the French Code Civil, in order to check if in that system there is a similar question. The thesis goes on with the comparison of the rules existing in the two systems in order to verify if beyond the differences and beyond the fact that in the French system there is much more freedom for the substitution of a claim to the other one, the principles and the conclusions are quite the same.
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CRISTIANO, FRANCESCO. "IL MUTUO DISSENSO PER COMPORTAMENTI CONCLUDENTI". Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/219668.

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The parties terminate a binding agreement between them by mutual consent. This thesis is structured in two chapters and is dedicated to the mutual consent expressed through behaviours implying a tacit expression of will. The first chapter investigates the frame of the contractual figure of the “mutual consent” with specific reference to the issue of its possible retroactive effectiveness. The second chapter focuses on the agreement in mutual consent and on the importance of the behaviours implying a tacit expression of will for its execution: in particular we investigate, in a critical perspective, the cases of mutual consent for behaviours implying a tacit expression of will in case law. It concerns cases where the mutual consent occurs because of the restitution of the contractual obligations set forth in the original contract, the destruction of the contractual document, the submission of claims with contrasting demands for rescission of the contract for default and the persistent non-fulfilment of the contractual relationship.
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SALERNO, ANDREA MARIA. "IL RAPPORTO DI AGENZIA, UNA PROSPETTIVA GIUSLAVORISTICA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3106.

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Resumen
L’elaborato tratta il rapporto di agenzia in un’ottica giuslavoristica. La prima parte dello scritto insiste sull’inquadramento normativo prendendo in considerazione lo sviluppo della normativa sia convenzionale che legale. In particolare si è valutato se vi fosse una possibile analogia tra l’efficacia degli AEC e quella dei CCNL rispetto al contratto individuale. Successivamente si sono analizzate figure simili all’agente come il procacciatore d’affari o il promoter finanziario per evidenziarne le differenze tale da non poter definire l’agente mero lavoratore autonomo. In seguito si sono rilevate le analogia con il rapporto di lavoro subordinato in particolare sull’applicazione delle clausole generali inerenti lo svolgimento del rapporto medesimo come la buona fede e la diligenza. Infine particolari analogie si sono riscontrate nell’aspetto conclusivo del rapporto. innegabili, se non nelle conseguenze almeno nelle cause. Da ultimo sono state trattate le analogie sia nell’aspetto previdenziale che processuale. L’elaborato ha voluto ricercare la voluntas regulandi del legislatore nel disciplinare il rapporto di agenzia il quale si presta ad essere utilizzato sia da imprese di capitali sia da singole persone fisiche. La ricerca effettuata ha fatto dedurre che il legislatore abbia voluto tutelare, nel caso dell’agente persona fisica, non solo interessi economici ma anche i diritti della persona mutuando, in quest’ultimo caso, la disciplina del diritti del lavoro.
The paper discusses the relationship of agency labor law perspective . The first part of the paper insists on the regulatory framework taking into account the development of both conventional and legal regulations . In particular, we examined whether there was a possible analogy between the effectiveness of the ERM and that of the national collective bargaining agreement with respect to the individual contract . Subsequently, we analyzed similar figures to the agent as the intermediary or financial promoter to highlight the differences that they can not define the agent merely self-employed. Then are recognized the analogy with the employment relationship , in particular, on the application of general clauses relating to the conduct of the relationship itself as the good faith and diligence . Finally the particular similarities were found in the appearance of the final report. undeniable , if not in the consequences at least in the cases . Finally, the similarities were treated both in social security that reason . The paper wanted to search the voluntas regulandi of the legislature in regulating the agency relationship which lends itself to be used by businesses of capital from both individual natural persons . The research did conclude that the legislature intended to protect, in the case of the agent individual, not only economic interests but also the rights of the person borrowing , in the last case , the regulation of labor rights.
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SALERNO, ANDREA MARIA. "IL RAPPORTO DI AGENZIA, UNA PROSPETTIVA GIUSLAVORISTICA". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3106.

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L’elaborato tratta il rapporto di agenzia in un’ottica giuslavoristica. La prima parte dello scritto insiste sull’inquadramento normativo prendendo in considerazione lo sviluppo della normativa sia convenzionale che legale. In particolare si è valutato se vi fosse una possibile analogia tra l’efficacia degli AEC e quella dei CCNL rispetto al contratto individuale. Successivamente si sono analizzate figure simili all’agente come il procacciatore d’affari o il promoter finanziario per evidenziarne le differenze tale da non poter definire l’agente mero lavoratore autonomo. In seguito si sono rilevate le analogia con il rapporto di lavoro subordinato in particolare sull’applicazione delle clausole generali inerenti lo svolgimento del rapporto medesimo come la buona fede e la diligenza. Infine particolari analogie si sono riscontrate nell’aspetto conclusivo del rapporto. innegabili, se non nelle conseguenze almeno nelle cause. Da ultimo sono state trattate le analogie sia nell’aspetto previdenziale che processuale. L’elaborato ha voluto ricercare la voluntas regulandi del legislatore nel disciplinare il rapporto di agenzia il quale si presta ad essere utilizzato sia da imprese di capitali sia da singole persone fisiche. La ricerca effettuata ha fatto dedurre che il legislatore abbia voluto tutelare, nel caso dell’agente persona fisica, non solo interessi economici ma anche i diritti della persona mutuando, in quest’ultimo caso, la disciplina del diritti del lavoro.
The paper discusses the relationship of agency labor law perspective . The first part of the paper insists on the regulatory framework taking into account the development of both conventional and legal regulations . In particular, we examined whether there was a possible analogy between the effectiveness of the ERM and that of the national collective bargaining agreement with respect to the individual contract . Subsequently, we analyzed similar figures to the agent as the intermediary or financial promoter to highlight the differences that they can not define the agent merely self-employed. Then are recognized the analogy with the employment relationship , in particular, on the application of general clauses relating to the conduct of the relationship itself as the good faith and diligence . Finally the particular similarities were found in the appearance of the final report. undeniable , if not in the consequences at least in the cases . Finally, the similarities were treated both in social security that reason . The paper wanted to search the voluntas regulandi of the legislature in regulating the agency relationship which lends itself to be used by businesses of capital from both individual natural persons . The research did conclude that the legislature intended to protect, in the case of the agent individual, not only economic interests but also the rights of the person borrowing , in the last case , the regulation of labor rights.
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PURPURA, LUCA. "La risoluzione dei contrasti nella gestione di società (art. 37 d. lgs. N. 5/2003)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/91.

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Resumen
La tesi prende in esame lo strumento giuridico, denominato arbitrato economico , introdotto dal d. lgs. 17 febbraio 2003, n. 5. Questa disposizione consente di fissare, nell'atto costitutivo delle società di persone e di capitali, clausole che stabiliscono il deferimento a soggetti terzi dei contrasti tra coloro che hanno il potere di amministrazione in ordine alle decisioni da prendere nella gestione sociale. Questo sistema di risoluzione dei contrasti in materia di gestione rappresenta, nella realtà italiana, una sostanziale novità: esso pone numerosi interrogativi in punto tanto di fattispecie, quanto di disciplina. La tesi tenta di affrontare le principali questioni sollevate dall' arbitrato economico anche alla luce dell'esperienza comparatistica (in particolare: tedesca e statunitense).
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PURPURA, LUCA. "La risoluzione dei contrasti nella gestione di società (art. 37 d. lgs. N. 5/2003)". Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/91.

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La tesi prende in esame lo strumento giuridico, denominato arbitrato economico , introdotto dal d. lgs. 17 febbraio 2003, n. 5. Questa disposizione consente di fissare, nell'atto costitutivo delle società di persone e di capitali, clausole che stabiliscono il deferimento a soggetti terzi dei contrasti tra coloro che hanno il potere di amministrazione in ordine alle decisioni da prendere nella gestione sociale. Questo sistema di risoluzione dei contrasti in materia di gestione rappresenta, nella realtà italiana, una sostanziale novità: esso pone numerosi interrogativi in punto tanto di fattispecie, quanto di disciplina. La tesi tenta di affrontare le principali questioni sollevate dall' arbitrato economico anche alla luce dell'esperienza comparatistica (in particolare: tedesca e statunitense).
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Tramarin, Sara. "La tutela giudiziale e stragiudiziale del consumatore nel diritto dell’Unione europea". Thesis, Strasbourg, 2017. http://www.theses.fr/2017STRAA007/document.

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Resumen
Le travail réalisé a pris en considération en premier lieu le droit international privé de l'UE, puis des aspects plus à proprement parler de « droit international procédural », en se concrétisant par une « systémisation » et une cartographie des voies de recours proposées au consommateur par le droit européen pour les litiges transfrontaliers. La première partie, concernant la loi applicable aux contrats internationaux du consommateur et le tribunal compétent dans le droit international privé de l'Union européenne, permit d'identifier les problématiques de droit international privé sous-jacentes aux contrats et aux litiges internationaux en matière de consommation, qui sont exacerbées dans le domaine du commerce électronique. La thèse traite deuxièmement la protection du consommateur par l'assouplissement et la simplification des procédures ordinaires et la protection du consommateur par des procédures collectives transfrontalières. Enfin, la thèse concerne la protection du consommateur par les procédures alternatives au contentieux ordinaire
The thesis analyzes, under various aspects related to private international law and international civil procedure of the European Union, the status of the protection offered to the European consumers in their international contracts, in particular in relation to the objectives and in the context of the single market. The thesis is divided into three chapters. The first chapter deals with consumer protection in the international private law of European Union (regulation (UE) 1215/2012 and regulation (CE) 593/2008). The second chapter deals with the protection offered to consumers by european international civil procedure with reference to individual and collective litigations. The third chapter deals with alternative dispute resolution (ADR) and with on-line dispute resolution (ODR) and analyzes EU directive 2013/11/UE and regulation (EU) 524/2013
La tesi analizza, sotto vari aspetti relativi al diritto internazionale privato e processuale dell’Unione Europea, lo stato della protezione offerta al consumatore europeo nei contratti e nelle controversie internazionali, con uno specifico riguardo alle tutele di carattere processuale e giurisdizionale. La tesi si articola in tre capitoli, che investono gli ambiti in cui tale tutela può esplicarsi, ovvero, l’individuazione di un foro e di una legge applicabile favorevoli agli interessi del consumatore, la semplificazione delle regole di procedura nelle controversie individuali internazionali, la possibilità di dare luogo a procedimenti transfrontalieri collettivi e la creazione di un sistema efficace di risoluzione delle controversie internazionali in via stragiudiziale anche on-line. Il primo capitolo ricostruisce dapprima il sistema di diritto internazionale privatodell'Unione europea in materia di contratti di consumo, dando conto del contesto politico ed economico in cui si inserisce ed alla cui luce devono esserne letti gli obiettivi. Vengono quindi individuati i principi e gli obiettivi che fondano le norme di diritto internazionale privato in materia di contratti internazionali del consumatore, le quali si caratterizzano per l’essere ispirate a finalità materiali, ovvero, volte a permettere di individuare un foro competente ed una legge applicabile che siano in grado di bilanciare tra loro le esigenze dei consumatori e degli operatori del mercato, con la conseguenza di favorire l’esplicarsi degli scambi commerciali e della concorrenza nel mercato unico. Ciò avviene garantendo al consumatore l’applicazione della legge e la competenza del foro a lui più prossimi, ovvero quelli del suo paese di residenza abituale (la cui coincidenza permette peraltro una riduzione dei costi delle liti transfrontaliere) e la prevedibilità delle soluzioni agli operatori del mercato.Il capitolo traccia quindi lo sviluppo normativo e giurisprudenziale delle norme di diritto internazionale privato europee in materia di contratti del consumatore, prendendo in particolare in considerazione le più recenti sentenze della Corte di Giustizia che, dal 2010 ad oggi, hanno ridefinito l’ambito di applicazione delle norme contenute nel regolamento (CE) 44/2001 (Bruxelles I), oggi rifuso nel regolamento (UE) 1215/2012 (Bruxelles I-bis), e nel regolamento (CE) 593/2008 (Roma I), insistendo sulla definizione del concetto, volutamente aleatorio, di “attività diretta” e sul suo ruolo di preminenza nel connettere la fattispecie contrattuale allo Stato della residenza del consumatore per permetterne la competenza dei giudici e l’applicabilità della relativa legge. Viene svolta infine una analisi critica sull’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia che rischia, nel concreto, di rendere le norme in oggetto applicabili in maniera variabile dai giudici nazionali, garantendo alle volte una tutela troppo estesa o troppo ristretta al consumatore, senza riguardo per l’esigenza di certezza giuridica degli operatori del mercato
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Pertot, Tereza. "Inadempimento anticipato nella realtà italiana e nella prospettiva europea. Der antizipierte Vertragsbruch im italienischen Recht in europäischer Perspektive". Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11562/938327.

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Resumen
L’inadempimento anticipato è un istituto che affonda le sue radici nei sistemi di "common law", ma che ha dimostrato particolare forza espansiva, essendo stato recepito, di recente, in una pluralità di testi e progetti di diritto uniforme, trovando altresì ingresso in taluni codici civili nazionali.Sotto il profilo metodologico, la ricerca si propone di valorizzare un approccio comparatistico allo studio della figura di derivazione angloamericana, verificandone, al contempo, la compatibilità con i principi che governano l’ordinamento giuridico italiano, nel quale, pur in presenza di singole disposizioni dedicate al pericolo di una futura inattuazione del rapporto, manca una disciplina generale dell’inadempimento prima del termine; sicché la soluzione del delicato problema relativo alla configurabilità dell’istituto e del rimedio della risoluzione anticipata quale mezzo di reazione alla minaccia di una futura violazione del rapporto continua a rimanere affidata agli interpreti.L’obiettivo del lavoro non è comunque di soffermarsi sugli approdi della giurisprudenza e della dottrina nostrane, né di proporre un’interpretazione evolutiva del diritto interno alla luce dei principi elaborati sul piano sovranazionale.Viceversa, accogliendo i suggerimenti di quella dottrina che, pur prestando grande attenzione al dato normativo straniero, non ritiene di poter trarre da quest’ultimo il pretesto per l’abbandono del metodo dogmatico, lo studio mira a verificare se sia o no possibile una ricostruzione sistematica dell’istituto dell’inadempimento prima del termine a partire dalle indicazioni provenienti dal diritto vigente.Nella parte introduttiva del lavoro si procede ad una breve illustrazione del problema e della genesi della discussione teorica svoltasi intorno allo stesso nei sistemi di diritto consuetudinario.Si prosegue ad individuare le difficoltà che la soluzione della questione relativa alla configurabilità di un inadempimento prima del termine e della tutela risolutoria anticipata presenta per il giurista europeo-continentale.La parte centrale della tesi è dedicata agli sviluppi registrati nella prassi giurisprudenziale e alle tendenze emergenti a livello sovranazionale, dove la figura della violazione anticipata ha trovato ingresso, oltreché nei testi di diritto uniforme, pure in taluni ordinamenti nazionali, dimostrando in tal modo di non essere più estranea neppure ai sistemi dell’area "civil law".Terminata la disamina dello stato dell’arte e delle tendenze riscontrabili a livello europeo e globale si tenta, quindi, di capire, se la disciplina della responsabilità contrattuale contenuta nel codice civile italiano consenta di risolvere positivamente la questione relativa alla sussistenza, anche nel nostro ordinamento, di un quadro rimediale idoneo a far fronte a tutte le ipotesi di pericolo o di certezza del futuro inadempimento.In altre parole, ci si chiede se un livello di tutela analogo a quello predisposto dai sistemi in cui il fenomeno dell’inadempimento anticipato trova esplicita previsione in specifiche disposizioni di legge sia conseguibile, anche nel nostro ordinamento, attraverso una coerente interpretazione delle disposizioni esistenti, come ha voluto dimostrare la dottrina che si è finora occupata del problema; o se, lungi dal poter ravvisare in tali disposizioni altrettanti punti di emersione di un principio di portata più generale o comunque degli indici sufficienti per una compiuta ricostruzione della fattispecie e dell’apparato rimediale predisposto a favore della parte che tema la futura violazione contrattuale, l’unica via percorribile per adattare il nostro sistema allo "standard" di protezione europeo sia di procedere ad una revisione del quadro normativo vigente, analogo a quello occorso ormai più di un decennio orsono nell’ordinamento tedesco.
The subject of my PhD thesis is the anticipatory breach of contract. The doctrine of the anticipatory breach originates in the common law systems and regulates the cases in which it is clear that there will be a non-performance at the time the contractual obligations become due. In these cases English law recognises the aggrieved party a right to terminate the contract and to sue the other for damages before the other’s party obligation becomes due. On the contrary, traditionally, civil law legal systems did not contain any express provision regarding such kind of breach of contract, although, lately, several legislators (as, for example, the German one) have adopted provisions granting special remedies for an anticipated non-performance. Additionally, similar provisions were introduced in the Uniform Law on the International Sale of Goods and in other proposals enacting uniform contract law rules. The analysis of these provisions shows that there are two main remedies available to the non-breaching party before the performance is due. First, the party may terminate the contract in advance, when it is certain that a non-performance will occur. On the other hand, if the party fears a future breach of contract, but it is unsure about this, it may demand adequate assurance from the other party and meanwhile suspend its performance. The right to demand assurance avoids the risk of an incorrect prediction of the future breach and, at the same time, grants the debtor another possibility to perform. As far as the right to damages is concerned, several codes and legal texts do not expressly recognise the creditor’s possibility to claim for damages prior to the date set for performance. However, the courts and the doctrine admit the possibility for the creditor to claim damages as a consequence of an anticipatory breach. My PhD thesis focuses on the Italian legal system, where a specific regulation of the issue of the anticipatory non-performance is not in place. The purpose of the dissertation is to understand whether such non-performance can be admitted, as the prevailing opinion states. Furthermore, the thesis attempts to understand which remedies could be granted to the non-breaching party in consequence to an anticipatory breach of contract.
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Libros sobre el tema "Risoluzione del contratto"

1

Cristofari, Riccardo. Mutuo e risoluzione del contratto. Milano: Giuffrè, 2002.

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2

Server, Rafael Verdera. Inadempimento e risoluzione del contratto. Padova: CEDAM, 1994.

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3

Risoluzione del contratto e sanzione dell'inadempiente. Milano: A. Giuffrè, 2001.

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4

Casella, Giovanni. La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. Torino: UTET, 2001.

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5

Dui, Pasquale. Il contratto di formazione e lavoro: Costituzione, svolgimento e risoluzione del rapporto, disciplina previdenziale, legislazione, giurisprudenza. Milano: Pirola, 1995.

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6

Sicchiero, Gianluca. Risoluzione dei contratti. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2013.

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7

Marucci, Barbara. Risoluzione per inadempimento dei contratti non corrispettivi. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2000.

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