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Artículos de revistas sobre el tema "Rilevazione abilità di lettura"

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Pia De Sandro, Maria y Lucia Bigozzi. "Potenziare la competenza lessicale e le abilità prosodiche con la lettura espressiva: effetti sulla comprensione e la fluenza in lettura". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 2 (septiembre de 2020): 765–82. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002014.

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La lettura fluente si caratterizza per un'appropriata velocità, correttezza e prosodia. Recentemente è stato evidenziato il ruolo delle abilità prosodiche nel promuovere una lettura più rapida e una maggiore comprensione del testo nei bambini di scuola primaria. Il presente contributo si è occupato di esaminare come, attraverso un intervento di Lettura Espressiva orientato a sostenere le abilità prosodiche, sia possibi-le potenziare la Competenza Lessicale, implicata a sua volta nella velocità di let-tura e nella comprensione del testo. Dopo aver preso in esame la letteratura scientifica di riferimento, vengono in-dividuate delle Buone Prassi per la sistematizzazione di un intervento destinato a gruppi classe di bambini di scuola primaria, dalla seconda alla quinta classe, con e senza difficoltà o disturbi di apprendimento.
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Maniscalco, Margherita, Caterina Martorana, Barbara Caci y Vicenza Muratore. "L’IMPORTANZA DEI PREREQUISITI E DELLO SCREENING PRECOCE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, n.º 2 (15 de julio de 2016): 219. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n2.v1.337.

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Questo contributo si propone di sottolineare l’importanza di alcune competenze cognitive, detti prerequisiti, che sono implicate nell’acquisizione delle abilità di lettura e scrittura come ad esempio: la conoscenza dell’alfabeto; la consapevolezza fonologica; la denominazione rapida automatica (RAN); la memoria fonologica e la processazione visiva. Numerose ricerche, anche internazionali, mostrano l’importanza dell’esercizio di tali abilità all’interno della scuola dell’infanzia anche ai fini della prevenzione dello sviluppo di difficoltà di apprendimento e/o di veri e propri disturbi nella successiva carriera accademica del bambino. Inoltre, la realizzazione di interventi didattici mirati allo sviluppo di tali prerequisiti cognitivi favorisce l’incremento e/o il recupero delle strumentalità della lettoscrittura. In tale scenario, diviene fondamentale riflettere sulle modalità di screening precoce che è possibile attivare all’interno della scuola dell’infanzia e sui relativi strumenti di assessment che è possibile utilizzare. Di conseguenza, sono passati in rassegna alcuni dei principali strumenti psicometrici editi in Italia, dal 1999 ad oggi, per la valutazione dei prerequisiti delle abilità di letto-scrittura in allievi a partire dai 5 anni di età.
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Perricone, Giovanna y M. Regina Morales. "Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare". RICERCHE DI PSICOLOGIA, n.º 1 (mayo de 2012): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Polselli, Paola y Alice Fatone. "Apprendenti universitari e profili di competenza nella scrittura accademica". Quaderns d’Italià 26 (3 de diciembre de 2021): 217–40. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.508.

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Nell’ambito delle ricerche sulle competenze linguistiche degli studenti universitari in Italia, il contributo indaga le pratiche di comunicazione scritta e le relative difficoltà espresse da studenti di un corso di recupero OFA in corsi di laurea triennale. L’indagine è parte di un progetto di rilevazione più ampio ed è stata realizzata somministrando un questionario informatizzato. I dati raccolti permettono di sviluppare alcune riflessioni utili sul profilo linguistico-comunicativo di apprendenti dalle competenze definite “fragili”; la loro autorappresentazione in termini di biografia linguistica; i bisogni linguistico-comunicativi espressi in rapporto ai compiti di scrittura, e il senso di autoefficacia percepita in rapporto alle abilità di scrittura funzionale richieste. Nell’insieme, il divario tra il panorama linguistico delle matricole in esame e quello del nuovo contesto di studio avallano le indicazioni circa la necessità di prevedere una specifica formazione linguistica in ambito universitario superando l’impostazione rimediale per una prospettiva più strutturale e continuativa.
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Giampaglia, Giuseppe. "Nuove prospettive nella rilevazione di atteggiamenti, opinioni e abilità: il formato di risposta come ipotesi sui dati". Quaderni di Sociologia, n.º 45 (1 de diciembre de 2007): 179–204. http://dx.doi.org/10.4000/qds.907.

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Guerini, Ines. "La formazione degli insegnanti specializzati per il sostegno. Esiti della rilevazione iniziale sul profilo dei corsisti dell'Università Roma Tre". EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, n.º 1 (junio de 2020): 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9492.

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Il contributo intende descrivere gli esiti della rilevazione iniziale condotta presso il corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli allievi con disabilità all'Università degli Studi Roma Tre. Alla luce delle novità introdotte con il IV ciclo (rispetto alla possibilità che possano accedere al corso anche coloro i quali non sono attualmente degli insegnanti), la presente indagine qualiquantitativa ha lo scopo di analizzare il profilo dei corsisti, rilevando la loro attuale professione, le loro motivazioni e le loro aspettative. Dall'analisi dei dati emerge un profilo altamente motivato a intraprendere il corso di specializzazione per acquisire conoscenze, competenze e abilità da utilizzare a scuola. Ciò vale anche per chi già insegna (152 su 237) anche se prevalentemente con contratti a tempo determinato. Tra le competenze desiderate come acquisibili spicca la capacità di relazionarsi efficacemente con i colleghi, una dimensione fondamentale per far sì che gli alunni con disabilità non siano esclusiva prerogativa del docente specializzato e per avere il coraggio di evolvere, divenendo docente specializzato per tutta la classe, ossia docente inclusivo.
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Voghera, Miriam, Alessio Bottone, Alfonsina Buoniconto, Giovanni Genna, Riccardo Orrico y Debora Vena. "LECO: UNA PROPOSTA PER IL RECUPERO E IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA E COMPRENSIONE DEL TESTO". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (26 de julio de 2022): 403–47. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18296.

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LeCo (Leggere e comprendere) appartiene ad un percorso di sperimentazione sulla comprensione di testi di vario tipo e genere (testi narrativi, funzionali, narrativi e poetici, saggi, multimedia, teatro, cronaca) per il recupero e il potenziamento delle risorse cognitive, informative e linguistiche degli studenti (1376 ) del biennio di scuole secondarie superiori delle province di Salerno e Avellino. L’articolo illustra le premesse teoriche di LeCo, le caratteristiche e le difficoltà di comprensione dei testi proposti, il curricolo e il protocollo sperimentale del progetto, i descrittori delle competenze necessarie per un’efficace comprensione del testo da parte degli studenti, la formazione dei docenti, le aree di intervento, la disposizione degli argomenti scelti nelle varie unità didattiche di lavoro e i primi dati di valutazione e risultati generali della sperimentazione. LeCo: a proposal for the remedial and reinforcement of reading and text comprehension skills LeCo (Reading and Comprehension) belongs to a pilot roadmap for comprehension of texts of various types and genres (narrative, functional, narrative and poetic, essays, multimedia, theatre, news) for the recovery and empowerment of the cognitive, informative, and linguistic resources of students (1376) in the secondary schools in the provinces of Salerno and Avellino. The article illustrates the theoretical premises of LeCo, the characteristics and comprehension difficulties of the proposed texts, the curriculum and experimental protocol of the project, the descriptors of the needed skills for adequate student comprehension of the text, the training of teachers, the areas of intervention, the arrangement of the topics selected within the various didactic units, and the first evaluation data and general results of the experimentation.
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Bianchini, Paolo. "Educazione alla tradizione. I gesuiti e la scuola tra soppressione e Restaurazione". SOCIETÀ E STORIA, n.º 134 (febrero de 2012): 689–709. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134003.

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Il saggio esplora l'intensa attivitÀ della Compagnia di Gesú in campo scolastico e pedagogico dopo la soppressione, ai fini di una piů dettagliata e concreta conoscenza delle strategie culturali e religiose dell'Ordine dopo il 1773. Il caso preso in analisi č quello dei gesuiti francesi nei decenni successivi al loro scioglimento, avvenuto prima per mezzo dell'espulsione dal regno di Luigi XV, tra il 1762 e il 1767, e poi della soppressione pontificia, decretata da papa Clemente XIV nel 1773. Vengono ricostruite le carriere degli ex gesuiti all'interno dei collegi francesi o come precettori di famiglie nobili, ma sono anche presi in esame i trattati pedagogici, i manuali scolastici e i libri di lettura composti dai discepoli di sant'Ignazio. Ciň che emerge č che, dopo la morte dell'Ordine, i gesuiti francesi individuarono proprio nella scuola e nell'educazione un mercato interessato a servirsi di quelle che erano ritenute le loro principali abilitÀ, trovandovi estimatori ed alleati che avrebbero caldeggiato la riorganizzazione della Compagnia nel 1814.
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Marzano, Antonio y Rosa Vegliante. "Lo sviluppo delle abilità inferenziali di lettura nella scuola dell’infanzia con l’utilizzo della LIM: le premesse di una ricerca". ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, n.º 10 (diciembre de 2014): 341–67. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-010-marz.

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Argentino, Paola. "7. Una esperienza di formazione per operatori di SR: il progetto siciliano". Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (septiembre de 2004): 85–86. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000113.

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Il progetto PROGRES prevedeva, laddove vi fossero state le condizioni, una fase successiva alla ricerca in senso stretto, volta a realizzare corsi di formazione per operatori di SR (fase 3), a partire proprio dalle informazioni raccolte nell'ambito della ricerca. Nella Regione Siciliana, grazie all'impegno dell'Assessorato alla Sanità, è stato possibile realizzare la fase 3 (Argentino, 2002, 2003). Il progetto di formazione si è sviluppato in due programmi, di base e avanzato. Il programma di base prevedeva l'addestramento degli operatori all'utilizzo dei principi e delle metodologie di valutazione e pianificazione descritti nel manuale per la ‘Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi’ (VADO) (Morosini et al., 1998). Il programma avanzato prevedeva, invece, la possibilità per i partecipanti di scegliere tra vari modelli teorici e pratici; è stato quindi deciso, dopo una rilevazione tra gli stessi partecipanti, di orientare il programma di formazione avanzato sull'applicazione nelle SR della psicoterapia della Gestalt (Perls et al. 1951; Spagnuolo Lobb, 2001).I corsi di formazione PROGRES sono stati articolati su due moduli: il 1° modulo di quattro giorni (32 ore didattiche) ha approfondito gli aspetti teorici, clinici e valutativi, sviluppando inoltre gli strumenti di intervento terapeutico e riabilitativo. Il 2° modulo di tre giorni (24 ore didattiche) è stato indirizzato alla verifica dell'applicazione degli strumenti forniti e alla supervisione clinica. Tra il 1° e 2° modulo è stata favorita l'attuazione degli argomenti trattati nella realtà lavorativa dei partecipanti, con la realizzazione dei cosiddetti ‘Progetti Work’. Tutte le unità didattiche, compresi i progetti work, hanno ruotato attorno al nucleo portante costituito dal “Modello Gestaltico Comunitario” (Argentino, 1997, 2001; Spagnuolo Lobb, 1997).
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Tinti, Francesca. "la musica e il potenziamento dei prerequisiti di apprendimento". International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, n.º 1 (11 de junio de 2016): 315. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v1.94.

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Riassunto: Premessa: La musica viene utilizzata come canale elettivo nella prevenzione dei disturbi di apprendimento. Il DSA è una disabilità specifica dell'apprendimento, di origine neurobiologica, che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo). Il corso di propedeutica musicale è stato rivolto a bambini dai 4 ai 6 anni, fascia di età in cui la diagnosi di DSA non può ancora essere effettuata ma si possono individuare i bambini a rischio attraverso la valutazione dei prerequisiti di apprendimento. Obiettivo: intervenire in maniera preventiva sulle difficoltà di apprendimento, attraverso il potenziamento dei prerequisiti necessari, con attività propedeutica musicale nella scuola d'infanzia. Metodo: il campione esaminato è composto da 50 bambini appartenenti ad una popolazione d'età compresa dai 4 ai 6 anni. Al campione è stato somministrato il test per la valutazione dei prerequisiti di apprendimento, il Prcr-2 di Cornoldi (2009), prima e dopo il trattamento, riguardante uno specifico metodo di propedeutica musicale con attività di pre-scrittura e pre-lettura delle 7 note (nel pentagramma) durato per 4 mesi. Conclusioni: i dati ottenuti evidenziano come l' attività musicale correli positivamente col miglioramento dei prerequisiti di apprendimento.PAROLE CHIAVE: Musica, DSA, Prerequisiti di apprendimento, Prevenzione. Abstract: The music is used as an elective channel in the prevention of learning disorder.SLD (Specific Learning Disorder) is a specific learning disability of neurobiological origin, characterized by a lack in a specific learning ability (reading , writing, computing). The preparatory music course was intended for children aged 4 to 6 years, that is the age in which the diagnosis of DSA cannot yet be done but we can still identify children at risk through the evaluation of the prerequisites for learning. Objective: preventative intervention on learning difficulties through the enhancement of prerequisites for reading and writing using preparatory music, during preschool years. Method: The examined sample consists of 50 preschooler aged 4 to 6. The Prcr2 Cornoldi test (2010) had been administered to the sample, before and after the treatment, which consisted in a 4 months project of preparatory musical activities based on pre-writing and pre-reading the 7 notes (on the staff). Conclusions: The data obtained show that the musical activities correlates positively with the positive evolution of the pre-requisites of learning. Keywords: Music, LSD, learning prerequisites, Prevention
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Vena, Debora. "LEGGIBILITÀ E COMPRENSIBILITÀ: UN BINOMIO NECESSARIO". Italiano LinguaDue 14, n.º 1 (26 de julio de 2022): 471–91. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18298.

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Questo contributo presenta i primi risultati di un lavoro esplorativo di calcolo e analisi della leggibilità con l’indice GULPEASE (1988) di testi appartenenti al corpus Leggere e Comprendere (LeCo), pubblicato su www.studiumdipsum.it, creato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno. LeCo è il risultato di due progetti, L.A.M.P (2016) e Alpha-Mente (2021) centrati sul recupero e la valorizzazione delle abilità di lettura e comprensione per monitorare e valutare le competenze di alfabetizzazione degli studenti della scuola secondaria (cfr. l’articolo di Voghera et al. in questa monografia). L’obiettivo è quello di misurare e valutare il necessario legame tra leggibilità/lettura e comprensibilità dei testi nel complesso processo di comprensione per identificare la reale leggibilità dei testi in LeCo e renderli più accessibili agli studenti con bisogni educativi speciali. In questo contributo vengono presentati i principali aspetti della complessità della leggibilità e comprensibilità di un testo (§ 2) e gli indici di leggibilità più comuni (§ 3). In primo luogo, l’analisi dell’indice GULPEASE si concentra sul corpus LeCo; in secondo luogo, sulle possibili strategie per semplificare e facilitare i testi, soprattutto per gli studenti con bisogni educativi speciali (§ 4); e, infine, sui possibili sviluppi futuri di ricerca e studio (§ 6). Readability and comprehensibility: a necessary combination This paper presents the first results of an exploratory work of calculation and analysis of the readability with the GULPEASE Index (1988) on the texts from the corpus “Leggere e Comprendere” (LeCo), published at www.studiumdipsum.it, created by the Department of Humanities Studies of the University of Salerno. LeCo is the result of two projects, L.A.M.P (2016) and Alpha-Mente (2021). They focused on the recovery and enhancement of reading and comprehension skills to monitor and evaluate the literacy skills of secondary school students (cfr. the article by Voghera et al. in this volume). The goal was to measure and evaluate the necessary link between the legibility/readability and comprehensibility of texts in the complex process of understanding, to identify the real readability of the texts in LeCo and to make them more accessible to students with special educational needs. We present the main aspects of the complexity of the readability and comprehensibility of a text (§ 2) and the most common readability indexes (§ 3). Firstly, the analysis of the GULPEASE Index focuses on the LeCo corpus; secondly on the possible strategies for simplifying and facilitating texts, especially for students with special educational needs (§ 4); and, finally, on the possible future research and study developments (§ 6).
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Canazza, Alessandro. "SISTEMI DI COLTIVAZIONE DEI CAMPI E TIPI DI COLTURE NEL TERRITORIO VERONESE: RIFLESSIONI SUGLI SPOGLI AIS". Italiano LinguaDue 14, n.º 2 (17 de enero de 2023): 675–84. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19634.

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A circa cent’anni dall’avvio dell’indagine linguistica ed etnografica di Paul Scheuermeier e degli altri raccoglitori, l’Atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale (Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz) costituisce una pietra miliare per lo studio delle varietà italo-romanze, all’incrocio tra dialettologia, geografia linguistica ed etnografia, tra “parole” e “cose” (Wörter und Sachen). Questo contributo, pur se alieno da pretese di completezza, propone una lettura ragionata di alcune carte linguistiche relative ai sistemi di coltivazione dei campi e ai tipi di colture, prendendo come riferimento geografico il territorio della provincia veronese e i punti di rilevazione selezionati dai compilatori dell’AIS, i quali sono collocati in località della provincia stessa che appaiono significative dal punto di vista linguistico. Il confronto tra gli esiti lessicali del dialetto veronese e quelli delle varietà venete orientali e dei dialetti gallo-italici permette di formulare alcune ipotesi circa la distribuzione spaziale dei fatti linguistici e il meccanismo delle innovazioni onomasiologiche in quella specifica porzione del dominio italo-romanzo, operazione che non va discosta - nel pieno rispetto dello spirito metodologico dell’Atlante italo-svizzero - da riflessioni e approfondimenti di carattere etnografico circa l’humus culturale e socio-economico che a quei fenomeni soggiace. Tiling the Land and Types of Crops in the Province of Verona: a Reading of the Italian-Swiss Atlas Almost a century after the beginning of the linguistic and ethnographic investigation by Paul Scheuermeier and the other collectors, the Linguistic and Ethnographic Atlas of Italy and Southern Switzerland (Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz) still sets a milestone in the study of the Romance linguistic varieties in the Italian peninsula, at the crossroads between dialectology, linguistic geography and ethnography and between “words” and “things” (Wörter und Sachen). This paper, without any claim for completeness, provides a critical reading of some linguistic maps concerning tiling the land and types of crops, taking as a geographical reference the territory of the province of Verona and the measuring/recording points selected by the compilers of the Italian-Swiss Atlas, which are significant from a linguistic point of view. The comparison between the lexical outcomes of the Veronese dialect and those of the other Venetian and Gallo-Italic dialects points out some evidence about the spatial distribution of linguistic facts and the mechanism of onomasiological innovations in a specific portion of the Romance linguistic domain. This operation, in full respect of the methodological pattern of the Italian-Swiss Atlas, comes along with ethnographic issues regarding the cultural and socio-economic background of linguistic phenomena.
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Isse, Renan Marques. "O ensino produtivo para formação de falantes proficientes". Revista Italiano UERJ 13, n.º 1 (17 de octubre de 2022): 22. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70720.

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RESUMO: Adotar o uso de gêneros textuais para o ensino de língua é uma forma de demonstrar aos alunos as diferentes manifestações cotidianas de uso da língua em questão. Dessa forma, nossa proposta busca demonstrar como o ensino de leitura e de língua italiana pode se beneficiar com a adoção de gêneros textuais, e, portanto, apresentamos um relato de experiência com base nessa abordagem teórica em específico. A partir da análise de documentos que normatizam o ensino de línguas materna e estrangeiras no país e da contribuição de teóricos que dão suporte ao nosso objetivo, demonstraremos a posição central do gênero textual para o ensino de línguas no Brasil. Nesse sentido, mergulharemos nas contribuições valorosas de Geraldi (1999), Marcuschi (2010) e Travaglia (2009), nesse aspecto vital em que os três autores convergem como proposta para o ensino de língua. Nossa investigação se propõe a indicar caminhos para que o gênero textual, em vias de consolidação de seu papel nas aulas de língua materna na escola, também seja adotado no contexto do ensino de língua estrangeira e desenvolvimento de práticas de leitura, e, portanto, seja mais valorizado nas propostas de materiais didáticos adotados por cursos de língua. Ao contrapor o modo com o qual se ensinava línguas ao modo que defendemos para o ensino produtivo, buscaremos desestruturar o ensino engessado em práticas de metalinguagem, nomenclaturas e identificações de funções linguísticas para privilegiar o ensino produtivo, isto é, aquele que visa à criação e ao desenvolvimento das competências e habilidades comunicativas do falante. Para ilustrar nossa fala, apresentaremos, também, a metodologia utilizada para o ensino de italiano em uma turma de nível A1-A2, com vias de contemplar o ensino produtivo a partir da leitura e discussões de gêneros jornalísticos escolhidos.Palavras-chave: Ensino Produtivo. Gêneros textuais. Ensino de línguas. Ensino de italiano. ABSTRACT: Adottare l’uso di generi testuali per l’insegnamento di lingue è una forma di dimostrare agli studenti le diverse manifestazioni quotidiane di uso di questa lingua. In questo modo, la nostra proposta prova a dimostrare la maneira in cui l’insegnamento di lettura e di lingua italiana possa essere beneficiato dall’addozione dei generi testuali, e, quindi, presentiamo un rapporto di esperienza basato sul cosidetto approccio teorico. Partendo dall’analisi dei documenti che standardizzano l’insegnamento di lingue madre e straniere nel paese e dal contributo di teorici che sostengono il nostro obiettivo, dimostreremo la posizione centrale del genere testuale per l’insegnamento di lingue in Brasile. Per raggiungere il nostro obiettivo, useremo i contributi preziosi di Geraldi (1999), Marcuschi (2010) e Travaglia (2009) nell’aspetto in cui le loro ricerche e pubblicazioni convergono come proposta per l’insegnamento di lingue. La nostra ricerca si propone ad indicare percorsi perché il genere testuale, in fasi di consolidamento del suo ruolo nelle lezioni di lingua madre alla scuola, sia anche utilizzato nel contesto dell’insegnamento di lingua straniera e sviluppo di pratiche di letture, e, pertanto, sia più apprezzato nelle proposte di materiali didattici adottate dai corsi di lingua. Per contrastare il modo con cui si insegnavano le lingue con quello che difendiamo come insegnamento produttivo, proveremo a destrutturare l’insegnamento chiuso nelle pratiche di metalinguaggio, nomenclature e identificazione di funzioni linguistiche per privilegiare quello tipo di insegnamento di lingue che mira alla creazione e allo sviluppo delle competenze e abilità comunicative del parlante. Per illustrare il nostro discorso, presenteremo, anche, la metodologia utilizzata per l’insegnamento di italiano in una classe livello A1-A2 affinché si contempli l’insegnamento produttivo attraverso la lettura e discussione dei generi giornalistici scelti.Parole chiave: Insegnamento produttivo. Generi testuali. Insegnamento di lingue. Insegnamento di italiano. ABSTRACT: Adopting text genres for language teaching is a way to demonstrate students the daily different manifestations of the specific language being used. This way, our proposal aims at demonstrating how reading and Italian language teaching can be benefited from the adoption of text genres, and, thus, we present a case study based on this theoretical approach. From the analysis of native and foreign language teaching normative documents, we demonstrate the central role of text genre for language teaching in Brazil. This way, we dive deep into Geraldi’s (1999), Marcuschi’s (2010) and Travaglia’s (2009) worth contributions, in the point of utmost importance where they all agree as a way to teach language. Our investigation proposes to indicate paths so that the text genre, in consolidation of its role in mother language at school, can also be adopted for foreign languages and reading practices’ developments, and, therefore, acquire more value in textbooks adopted by language schools. Comparing the way in which languages were taught in the past to the way we defend for productive teaching, we aim at deconstructing teaching based on metalinguistic practices, naming labels and syntax function identification to privilege productive teaching, that is, practices whose target is developing the speakers’ competences and communicative skills. So as to illustrate our text, we will also present the methodology used towards Italian teaching in an A1-A2 group, with the intention to contemplate productive teaching from the reading and discussion of selected journalistic texts’ discussion.Keywords: Productive Teaching. Textual genres. Language teaching. Teaching Italian.
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Brichese, Annalisa y Andrea Facchin. "Imparare a leggere e scrivere le parole-obiettivo in arabo. Una proposta d’impiego di Quizlet.com nella didattica". H2D. Revista de Humanidades Digitais 1, n.º 1 (27 de mayo de 2019). http://dx.doi.org/10.21814/h2d.234.

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Il contributo si inserisce nel campo delle glottotecnologie applicate all’apprendimento della lingua araba standard. Nello specifico la sperimentazione condotta si sviluppa a partire dalla teoria della direzionalità e della bimodalità fondata sull’emisfericità cerebrale che in glottodidattica ha condotto a una serie di accorgimenti metodologici come l’utilizzo di strategie induttive. Il contributo si focalizza sull’insegnamento della letto-scrittura dell’arabo come LS: partendo dalla presentazione dell’intera parola si passa alla scomposizione in unità fono-grafemiche che, una volta analizzate, sono ricombinate per la formazione di nuove parole. Il contributo propone un progetto didattico che, tramite l’utilizzo di glottotecnologie (running vocabulary list su classe virtuale Quizlet.com), stimola lo sviluppo delle abilità di ricezione e produzione scritte attraverso attività di lettura globale, lettura analitica e successivamente videoscrittura sin dalle primissime fasi dell’apprendimento linguistico. Nel contributo si presta particolare attenzione ai risvolti glottotecnologici del progetto didattico, attraverso l’uso Quizlet.com, sito che offre strumenti tecnologici al servizio delle lingue e permette di costruire flashcards accessibili su diversi dispositivi elettronici (computer, smartphone e tablet) e di facilitare la memorizzazione del lessico attraverso esercizi di manipolazione e la trascrizione di parole o brevi stringhe o attività ludiche.
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Arosio, Marco, Sergio Perego, Annibale Raglio, Marco Passera, Laura Trezzi y Francesca Vailati. "Nuovo terreno cromogeno MRSA ID per la rilevazione di S. aureus meticillino-resistente: affidabilità nella lettura". Microbiologia Medica 21, n.º 2 (30 de junio de 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2006.2926.

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