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Soggia, Antonio. "In nome del cambiamento: la riforma sanitaria di Obama". PASSATO E PRESENTE, n.º 82 (enero de 2011): 103–14. http://dx.doi.org/10.3280/pass2011-082006.

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Ceruti, Silvia y Mario Picozzi. "La responsabilità giuridica nella Consulenza Etica in Ambito Sanitario". Medicina e Morale 69, n.º 3 (3 de noviembre de 2020): 371–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.708.

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Scopo del presente contributo è delineare il perimetro entro il quale articolare una riflessione critica relativa alla questione della responsabilità giuridica connessa all’attività di Consulenza Etica in Ambito Sanitario (CEAS). Innanzitutto, saranno illustrate le ragioni per le quali ritenere che, al momento attuale, in Italia, la CEAS resa da un Consulente Etico singolo rappresenti il modello che meglio risponde all’esigenza di garantire un servizio di qualità ai pazienti e agli operatori sanitari. In secondo luogo, saranno analizzati gli elementi in base ai quali possa considerarsi ascrivibile in capo al Consulente Etico una responsabilità giuridica per violazione di una norma civile o penale. Infine, a partire dall’analisi dell’evoluzione giurisprudenziale e degli interventi legislativi di riforma in ambito sanitario, verrà avanzata una proposta in ordine alla disciplina applicabile all’operato del Consulente Etico in caso di danno procurato al paziente. Alla luce di quanto esposto, si tenterà di sostenere come il formale riconoscimento, anche giuridico, della figura del Consulente Etico possa risultare funzionale sia a dare contenuto all’effettivo ruolo svolto dal consulente nel processo di cura, sia a incentivare la stessa diffusione della cultura della CEAS, intesa come processo dialogico che ha lo scopo di contribuire al miglioramento dell’assistenza sanitaria mediante l’individuazione, l’analisi e la risoluzione dei dilemmi etici riconducibili alla pratica clinica.
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Balletto, Ginevra, Beniamino Murgante y Giuseppe Borruso. "Una proposta metodologica per valutare e gestire rischi ambientali-sanitari in Italia". TERRITORIO, n.º 98 (marzo de 2022): 48–54. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098008.

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La recente pandemia ha inciso su salute e stili di vita, mettendo in risalto la vulnerabilità di città e territori, come la crisi ecologica-ambientale e climatica, quale esito anche delle progressive urbanizzazioni-connessioni urbane. L'emergenza sanitaria è stata governata in assenza di riferimenti geografici-territoriali, spesso generalizzando limitazioni e azioni per il contenimento della diffusione del virus Sars-Cov2. In questo quadro, si propone un approccio metodologico di policy per città e territori, per la gestione multirischio (ambiente-salute) al fine di superare il divario che l'emergenza sanitaria ha ulteriormente evidenziato, sia nell'ambito del completamento della riforma degli enti intermedi in Italia, sia in concomitanza delle transizioni in corso (energetica, ecologica e digitale).
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Moschella, Giovanni. "Crisi della rappresentanza politica e prospettive del parlamentarismo italiano (nel post-referendum e nella crisi pandemica)". CITTADINANZA EUROPEA (LA), n.º 2 (enero de 2021): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002004.

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L'articolo esamina le prospettive di trasformazione della rappresentanza politica e del sistema parlamentare nell'ordinamento italiano, alla luce della recente modifica costituzionale che ha ridotto il numero dei parlamentarie e degli effetti prodotti, anche sul piano istituzionale, dall'emergenza sanitaria provocata dal virus Covid 19. Movendo dalla attuale crisi della rappresentanza politica e dal rapporto tra libero mandato parlamentare e partito politico, il lavoro prende in esame alcune ipotesi di riforma volte, in particolare, a garantire il carattere democratico dei partiti (art. 49 Cost.), a consolidare il sistema delle garanzie costituzionali (a partire dall'art.138 Cost.) e ? last but not least ? a rivedere il carattere paritario del nostro sistema bicamerale.
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Giuliani, Livia. "Editoriale del Dossier “Libertà personale dell’imputato e misure cautelari restrittive della libertà individuale nel processo penale” – La libertà personale dell’imputato tra princìpi e prassi in attesa di una riforma organica della giustizia penale italiana". Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, n.º 3 (31 de octubre de 2021): 1559. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i3.648.

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Il saggio offre una sintesi del decorso evolutivo della disciplina delle misure cautelari personali alla luce dei diritti sanciti nella Carta costituzionale italiana e nelle Carte sovranazionali, ponendo in luce come il perimetro normativo già da tempo segnato al riguardo – ed oggi inserito nel contesto di un sistema multilivello – non abbia impedito prassi applicative discusse e cicliche fluttuazioni legislative. Pregevole nel suo impianto originario, sebbene perfettibile, la disciplina delle misure cautelari personali resta una normativa di settore, delineando un sottosistema fortemente sensibile agli equilibri del processo penale che non può trovare autonoma pacificazione senza una contestuale revisione del sistema penale e processuale. La congiuntura politico-economica eccezionale determinata dall’emergenza sanitaria induce a sperare che la legge delega di riforma della giustizia in corso di approvazione lasci infine apparire l’araba fenice di una efficienza del processo penale sconosciuta – a memoria di uomo vivente – al nostro ordinamento.
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Giubboni, Stefano. "La riforma sanitaria obama e l'«eccezionalismo» americano: due commenti sulla decisione della Corte Suprema in National Federation of Independent Business et al. v. Sebelius, Secretary of Health and Human Services et al." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, n.º 138 (agosto de 2013): 221–25. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-138003.

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Caldés Pinilla, Maria José, Michele De Luca, Claudia Galanti, Niccolò Persiani y Alberto Romolini. "La riforma del sistema di finanziamento del Servizio Sanitario nazionale albanese". MECOSAN, n.º 89 (mayo de 2014): 7–30. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2014-089002.

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Angelozzi, Andrea. "La necessità del cambiamento". PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, n.º 4 (noviembre de 2022): 545–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-004002.

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Resumen
La introduzione al dibattito sull'attuale crisi della assistenza psichiatrica in Italia è l'occasione per sintetizzare come questa crisi, le sue cause e le sue prospettive sono descritte da chi indica solo ritardi e incompletezze nell'attuazione della Riforma nata dalla Legge 180/1978 e chi invece individua deficit strutturali proprio nella legge di riforma. Vengono passate in rassegna le varie criticità: dal rischio di nuovi manicomi al fragile inserimento dei reparti nell'ospedale generale; dai limiti del trattamento sanitario obbligatorio (TSO) al riproporsi della pericolosità; dalle rigidità dei Dipartimento di Salute Mentale all'aspetto immutato dello stigma; dalla ambiguità circa l'evidence-based medicine (EBM) alle trasformazioni prodotte dai mutamenti legislativi in Italia. Il tutto in una logica dove la carenza di risorse e di proposte innovative si intrecciano. La proposta è quella di un cambiamento che restituisca alla salute mentale una sua specificità lontana dalle banalizzazioni della psichiatria popolare, definisca l'ambito di riferimento della salute mentale, disegni un nuovo progetto e un modello chiaro, fortemente ancorato ai modelli scientifici, chiarisca le risorse necessarie e lo vincoli limitando la discrezionalità locale.
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Sofritti, Federico. "Morire di disorganizzazione: la gestione sanitaria del Covid-19 in Italia". PRISMA Economia - Società - Lavoro, n.º 1 (agosto de 2021): 26–42. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001003.

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La pandemia sta rendendo evidente come il rapporto tra ospedale e territorio non sia pensabile in termini dicotomici, come enucleatosi storicamente nel sistema sa-nitario italiano. Le riforme sanitarie, dal 1978, hanno infatti consolidato la preesi-stente differenziazione tra sanità ospedaliera e territoriale. All'interno di questa cornice, l'articolo affronta la questione della riorganizzazione delle cure territoriali. In particolare, si sostiene come l'emergenza Covid-19 renda necessario un ripen-samento dell'assistenza territoriale nel quadro delle cure primarie, discutendone alcuni punti chiave: l'implementazione delle tecnologie digitali; il ruolo delle co-munità locali; la questione professionale; il paradigma di salute e malattia sottostante.
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Cinelli, Gianmario y Francesco Longo. "Un Servizio Nazionale per gli Anziani Non Autosufficienti". MECOSAN, n.º 118 (agosto de 2021): 155–73. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-118008.

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Gli anziani non autosufficienti, ossia le persone di eta superiore o uguale a 65 anni che non sono in grado di compiere in autonomia e senza bisogno di assistenza le attivita di vita quotidiana, sono circa 2,9 milioni. Si tratta di un numero destinato a crescere fortemente nei prossimi anni. Nel PNRR il governo italiano si e impegnato ad adottare entro la primavera del 2023 "una riforma organica degli interventi destinati agli anziani non autosufficienti". Lo studio si pone l'obiettivo di contribuire al dibattito su come realizzare tale riforma, attraverso alcune stime originali e riflessioni sulle lezioni che possono essere apprese dall'esperienza di altri Paesi o dal Sistema Sanitario Nazionale. In particolare, lo studio mira a offrire quattro principali contributi: 1) stima originale della spesa pubblica e privata per gli interventi destinati agli anziani non autosufficienti, rispettivamente pari a 15,48 e 10,21 miliardi di euro; 2) stima originale del tasso di copertura del bisogno, ossia del numero degli anziani che ricevono servizi pubblici per tipologia di servizio, che e pari a circa il 52%; 3) gli elementi principali per la riforma organica degli interventi, che sarebbero: a) l'istituzione di un pilastro unico, integrato e distinto rispetto agli altri ambiti del welfare, dotato di un fondo nazionale unico, unita di accesso unificate e una politica nazionale di prevenzione; b) livelli di assistenza commisurati alle condizioni di salute; c) la promozione e la valorizzazione delle esperienze territoriali; d) orientare la spesa privata verso lo sviluppo di un settore professionale; 4) infine, e sviluppata una simulazione della spesa pubblica e del tasso di copertura del sistema proposto, mostrando come il sistema proposto possa avere un impatto positivo in termini di intensita e qualita dei livelli di assistenza.
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Spogli, Emidio. "La pastorale sanitaria dal secoldo VI al secolo XVII". Medicina e Morale 39, n.º 3 (30 de junio de 1990): 479–502. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1175.

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Il presente lavoro si propone di studiare da un punto di vista storico la pastorale della assistenza negli ospedali religiosi dal VI al XVII secolo. L'autore pertanto passa in rassegna alcune tappe fondamentali, cercando di cogliere in esse quegli elementi che possono ancora oggi ispirare una autentica pastorale sanitaria: la costituzione degli hospitia medievali, sorti lungo le grandi vie di comunicazione e volti soprattutto all'accoglienza di poveri, emarginati, malati e pellegrini: la fondazione dei grandi ordini laicali per l'assistenza dei malati: l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (poi detto dei Cavalieri di Malta), l'Ordine Ospitaliero di Santo Spirito e l'Ordine Ospedaliero di Sant'Antonio di Vienne (sec. XIII); la costituzione di veri e propri ospedali "laici", come l'Ospedale di Santa Maria di Siena e il Pammatone di Genova nel secolo XIV, nei quali comunque l'assistenza spirituale e religiosa aveva un'importanza non secondaria; l'opera di San Camillo de Lellis, grande "animatore di riforme" nel mondo ospedaliero, guidato da una visione globale dell'uomo malato nella sua dimensione spirituale e corporale, e quella altrettanto grandiosa di San Giovanni di Dio e dell'Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli (sec. XVI).
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de Maria, Ranieri. "Sostenibilità e riforma del Sistema Sanitario Nazionale, tra esigenze etiche e scarsità di risorse". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 4 (enero de 2014): 5–47. http://dx.doi.org/10.3280/sa2013-004001.

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D'andrea, Alessia. "Verso la "sustainability accounting" in Sanitŕ: il caso della Medicina Trasfusionale". RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', n.º 1 (marzo de 2012): 97–123. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001007.

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Le riforme di regionalizzazione ed aziendalizzazione del settore sanitario italiano hanno guidato gli attori verso la ricerca di strumenti di accounting atti a monitorare le performance non solo economico-finanziarie, ma anche sociali e ambientali dell'attivitŕ svolta e a sviluppare un approccio valutativo partecipativo. La necessitŕ di comprendere la misura in cui attivitŕ attuali non sono sostenibili e orientare le decisioni, ha consentito lo sviluppo di pratiche di sustainability accounting, in grado di consentire la valutazione delle prestazioni in conformitŕ con gli obiettivi multidimensionali (insiti nella mission di tutela della salute) nel rispetto del vincolo di economicitŕ. Lo studio condotto verte sul processo attuato nell'ambito della Medicina Trasfusionale della Regione Marche.
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Erlicher, Arcadio y Antonio Lora. "Introduzione". Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (diciembre de 2002): 1–3. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000174.

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I provvedimenti legislativi (L. 502/92 e L. 517/93) che hanno prodotto la cosiddetta aziendalizzazione della Sanità hanno anche modificato il suo sistema di finanziamento: da un finanziamento dei fattori produttivi, a pie' di lista, a un finanziamento a prestazione con un sistema tariffario.La Regione Lombardia, che ha particolarmente enfatizzato nel sistema sanitario riformato la separazione tra soggetto erogatore dei servizi (l'Azienda Ospedaliera) e il soggetto acquirente (l'ASL), per poter finanziare il servizio psichiatrico, erogato dall'Azienda Ospedaliera, ha esteso il sistema delle tariffe anche alla psichiatria, prevedendo attraverso atti regionali una puntuale valorizzazione di tutte le attività psichiatriche sia territoriali sia residenziali e semiresidenziali.È risultato subito evidente che questo sistema presenta delle criticità, in parte contingenti: in particolare i DRG non descrivono in maniera adeguata la complessità del caso, mentre le tariffe delle prestazioni ambulatoriali non coprono adeguatamente i costi.A fronte di queste criticità alia psichiatria si aprono due strade possibili: sottoporre a revisione DRG e tariffe oppure, in alternativa, remunerare i servizi sulla base dei bisogni di cura dei pazienti e della complessità dei trattamenti richiesti.
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Bottari, Carlo. "LO SPORT E LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE: PRINCIPI COSTITUZIONALI E INQUADRAMENTO GENERALE". Diritto Dello Sport 2, n.º 1 - 2021 (julio de 2021). http://dx.doi.org/10.30682/disp0201a.

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Le importanti riforme che coinvolgono il mondo dello sport, soprattutto quello di base, sono state al centro del dibattito giuridico degli ultimi anni, ma la loro importanza è affiorata con maggiore evidenza nel contesto della pandemia da Covid-19, durante la quale sono stati riscoperti dai cittadini il valore salutistico delle attività motorie, nonché la fondamentale funzione aggregativa e sociale che svolgono le associazioni sportive. L’intervento mira ad evidenziare il ruolo di questi enti, considerati strategici in base al principio di sussidiarietà demandato dalla Costituzione, nel difficile contesto della ripartenza dopo l’emergenza sanitaria.
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Foddis, A. "La governance dei sistemi sanitari regionali tra federalismo fiscale e vincoli di bilancio". Working Paper of Public Health 3, n.º 1 (15 de junio de 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6734.

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La riforma del Titolo V della Costituzione, il d. lgs 56/2000 in tema di federalismo fiscale e l’approvazione del DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) hanno completato, rafforzandolo, il processo di regionalizzazione della sanità avviato con le riforme varate negli anni ’90 facendone, con tutta probabilità, il banco di prova più significativo dell’ampio dibattito sulla riforma federale nel nostro Paese. Il nuovo quadro costituzionale,a cui ha fatto seguito la legge delega sul federalismo fiscale n. 42/2009, vede confermata la volontà di decentrare la sanità alle regioni che hanno ottenuto autonomia fiscale ed economica, organizzativa e gestionale, nonchè la responsabilità di allocare le risorse tra le Aziende Sanitarie Regionali (ASR) al fine di garantire l’erogazione dei LEA definiti a livello nazionale. In tale contesto si colloca il presente lavoro volto a delineare sia l’evoluzione delle modalità di finanziamento dei LEA, quale graduale passaggio da un modello centralistico delineato dalla legge istitutiva del ’78 verso un modello regionale dove, tuttavia, il difficile compromesso tra l’esigenza di tenuta dei conti pubblici e quella di garantire l’equità di accesso ai servizi sanitari ha contribuito ad un ritorno del riaccentramento della governance del sistema sempre più orientato verso un approccio di concertazione tra stato e regioni, che a sottolineare come la sostenibilità economica del sistema risulti direttamente collegata ad azioni di governance volte al recupero di efficienza e appropriatezza nell’erogazione degli attuali LEA.
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"Pandemia, un anno dopo. Un contributo di idee alla riforma dei contenuti e dei modelli organizzativi della cura della salute umana". PNEI REVIEW, n.º 1 (abril de 2021): 5–11. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-001001.

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Foddis, A. "La rilevanza degli indicatori e della dimensione della performance ai fini dell’accountability". Working Paper of Public Health 3, n.º 1 (15 de junio de 2014). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2014.6727.

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Il processo di aziendalizzazione volto a recuperare la funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), la conseguente responsabilizzazione legata alla gestione delle risorse assegnate alle articolazioni che lo compongono, il riconoscimento della libertà di scelta all’accesso delle prestazioni sanitarie quale condizione di concorrenza tra erogatori al fine di contrastare l’implosione di modelli statici e incapaci di creare valore, hanno reso necessario un approccio multidimensionale di misurazione della performance, in coerenza con la nuova cornice normativa delineata dalle riforme sanitarie degli anni ’90. Essa infatti è considerata leva determinante per l’accountability, ossia si ritiene che la misurazione dei risultati conseguiti possa tradursi in un processo di responsabilizzazione degli operatori nella misura in cui si lega alla pubblicazione dei dati e quindi ad un ritorno informativo del proprio operato con misurazioni oggettive, chiare e trasparenti. Misurare la performance significa fissare obiettivi quantificabili, definire i risultati attesi, associare agli obiettivi degli indicatori che possano adeguatamente misurare sia il percorso sia il grado di raggiungimento degli stessi, rilevare sistematicamente, ad intervalli di tempo definiti, il valore degli indicatori. La rilevanza della misurazione/valutazione delle prestazioni, e delle sue tecniche, è cresciuta di pari passo con l’espandersi sia di procedure di rendicontazione interne alle singole aziende sanitarie, sia di forme di rendicontazione pubblica aperta, o almeno accessibile, ai cittadini. In riferimento ai destinatari interni, l’impiego di un sistema di indicatori per la misurazione della performance è un valido supporto ai fini del controllo direzionale per indirizzare il management nei processi decisionali; in riferimento ai destinatari esterni, tale sistema costituisce il mezzo per poter dar loro conto dei risultati delle azioni intraprese. Insieme al concetto di responsabilità, il principio dell’accountability presuppone quello di trasparenza inteso come accesso alle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, fra cui gli indicatori gestionali e gli strumenti di comunicazione volti a rendere visibili decisioni, attività e risultati. Il presente lavoro si compone di una parte introduttiva dedicata a illustrare brevemente il concetto di produzione, di una riferita a delineare la rilevanza di un sistema di indicatori quale supporto imprescindibile nelle scelte decisionali volte al miglioramento continuo della performance, e di una conclusiva in cui si è inteso rimarcare l’importanza di progettare un sistema di controllo di gestione integrato con un sistema di gestione della qualità, quale strumento di controllo direzionale interno all’azienda sanitaria e di rendicontazione esterna del proprio operato, meglio conosciuta con il termine di “accountability”.
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Ricciardi, Walter. "Aspetti evolutivi ed implicazioni etiche della legge 833". Medicina e Morale 57, n.º 6 (30 de diciembre de 2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.265.

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Secondo le conclusioni del Rapporto 2000 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’Italia aveva il secondo miglior sistema sanitario al mondo e gli Italiani una delle più elevate aspettative di vita del pianeta, ma dal 2001, in seguito ad una riforma costituzionale, le 19 regioni e le due province autonome hanno acquisito una fortissima autonomia in tema di programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sanitari che viene esercitata con grandissima eterogeneità. Queste variazioni regionali riflettono (ed accentuano) le differenze di contesto politico, economico e culturale che caratterizzano le diverse aree del nostro Paese. Un’analisi comparata recente ha evidenziato che 14 delle 21 regioni e province autonome offrono servizi sanitari adeguati ai cittadini in un quadro di compatibilità finanziaria, ma anche che 6 regioni sono in profonda crisi e sull’orlo di una catastrofe finanziaria. Questo lavoro analizza l’evoluzione del sistema sanitario italiano e le sue performance a discutere sulle sfide che lo coinvolgono, in primis quella di contenere i costi e garantire un equo sistema di offerta di servizi a tutti i cittadini. ---------- According to the conclusions of the World Health Organisation’s 2000 report Italy had the second best health system in the world with Italians having one of the highest life expectancy, but since 2001 the 19 Italian Regions and 2 Autonomous Provinces exercise their autonomy very differently, with Northern regions being more successful in establishing effective structures of health care delivery, management and monitoring, compared to the regions in the South. This regional variation in health care reflects (and exacerbates) differences of contextual, i.e. political, economic and cultural factors as well as differences between regional health systems. A recent survey showed that in 14 of the 21 Regions and Autonomous Provinces the system is fairly well performing and well perceived by citizens but also that 6 Regions are on the verge of financial and service breakdown. This article outlines the structure of Italy health system, analyses its performance and discusses the challenges it faces, not least in trying to contain costs and offer equitable care to all citizens.
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Rossetti, Filippo. "Il coordinamento delle professioni sanitarie alla luce della recente normativa". Journal of Advanced Health Care, 13 de julio de 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1907-001.

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Il presente lavoro vuole analizzare e trattare gli incarichi di coordinamento alla luce della nuova normativa contrattuale collettiva nazionale 2016-2018- area Comparto Sanità che ridisegna i requisiti e le modalità di svolgimento dei predetti incarichi. Si rende necessario trattare queste argomentazioni che risultano ancora più attuali alla luce della riforma ordinistica della Legge 3/2018 che comprende nei neo-costituiti Ordini le Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione e che sono, di conseguenza, tematiche trasversali a tutte le 19 Professioni Sanitarie afferenti all’Ordine. Un’altra parte del lavoro tratterà della Gestione delle Risorse Umane, una delle funzioni delle predette figure.
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Foddis, A. "Il Controllo di Gestione e la Spending Review". Working Paper of Public Health 2, n.º 1 (15 de junio de 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6757.

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Obiettivi: In un’ottica di razionalizzazione dei costi, tenuto conto che la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua articolazione in aziende sanitarie sono state concepite dalle riforme come strumento proprio per tentare di raggiungere un equilibrio tra le limitate risorse e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il ruolo fondamentale che il Controllo di Gestione (CdG), in quanto strumento in grado di verificare l’efficienza di gestione delle singole strutture in cui si articola il SSN, riveste in tale contesto. Metodologia: Caso studio legato agli adempimenti compiuti dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in attuazione della DGR 2-4474 del 06.08.2012 “Determinazione obiettivi economici-finanziari delle aziende sanitarie regionali per l’anno 2012”. Dalla data di approvazione di tale provvedimento, la direzione aziendale si è impegnata in una serie di azioni volte a garantire l’equilibrio economico finanziario della gestione nel rispetto delle citate disposizioni della Regione Piemonte in materia di Spending Review (SR), emanate a compimento di quelle decretate a livello nazionale (DL 95/12 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”). Tali obiettivi hanno di fatto stimolato l’esigenza di dare ulteriore impulso alle già avviate attività aziendali in ambito di Controllo di Gestione (CdG), con particolare riguardo al sistema di budget, quale strumento di responsabilizzazione dirigenziale sulle azioni intraprese e sui risultati raggiunti in riferimento a tali vincoli. Risultati: Il sistema di Cdg collegato a quello di valutazione della performance risulta essere confacente alle misure di SR, solo se inteso come strumento di valutazione di efficacia e di valutazione della capacità delle politiche pubbliche di produrre gli effetti desiderati. La valutazione di efficacia diventa rilevante per identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse strutture sanitarie o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario; tale valutazione deve essere mirata a interventi volti a indurre un cambiamento in condizioni o comportamenti ritenuti problematici. Conclusioni: La SR non dovrebbe assumere carattere di misure correttive straordinarie mirate ad assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio (come sembrano essere finalizzate, da ultime, quelle decretate dal Governo Monti), ma intrecciarsi all’interno dell’intero processo di budgeting e di performance management per farle divenire uno strumento sistematico attraverso il quale ricercare le modalità più efficienti ed efficaci di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) su tutto il territorio nazionale, in un contesto di controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria. Concludendo, al fine di realizzare un sistematico programma di analisi e valutazione della stessa, e quindi di eludere in futuro la necessità di dover ricorrere ad ulteriori riduzioni per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, diventa improrogabile l’esigenza di rafforzare le attività di programmazione strategica e di controllo sul sistema di gestione delle aziende sanitarie potenziando, nel contempo, le strutture e gli strumenti di controllo e monitoraggio all’interno delle medesime.
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De Pieri, Filippo. "La città degli igienisti. Riforme e utopie sanitarie nell’Italia umbertina [The city of hygienists. Health reforms and utopias in Umbertine Italy]". Planning Perspectives, 8 de enero de 2023, 1–2. http://dx.doi.org/10.1080/02665433.2022.2157158.

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