Literatura académica sobre el tema "Riforma del Terzo settore"

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Artículos de revistas sobre el tema "Riforma del Terzo settore"

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Lorenzetti, Anna. "Amministrazione penitenziaria, Volontariato, Terzo Settore". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 105–27. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19680.

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Resumen
Lo scritto analizza il ruolo del terzo settore e del volontariato nel contesto dell’amministrazione penitenziaria. A partire dalle origini, passando dal dibattito in assemblea costituente, si ripercorre l’evoluzione normativa che ha riconosciuto un sempre maggiore spazio all’intervento del volontariato che il terzo settore può inverare. Trattandosi di un momento di grande fermento normativo, alla luce di alcune recenti riforme, tra cui la c.d. Riforma Cartabia, lo scritto precisa rischi e potenzialità del terzo settore in un contesto peculiare quale quello volto ad accogliere – in termini simbolici e pratici – chi sia privato della libertà personale, collocandoli nel quadro costituzionale. Sono in particolare i principi di solidarietà, di pari dignità, il principio personalista e il finalismo rieducativo a deporre per un sempre maggiore spazio del terzo settore nel contesto penitenziario, ferma restando la necessità di marcare una distanza rispetto a ruoli e funzioni dell’amministrazione pubblica, anche al fine di evitare che risultino non visibili le vistose inefficienze nei servizi trattamentali.
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Santuari, Alceste. "Le associazioni turistiche nella riforma del terzo settore". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 34 (noviembre de 2021): 58–82. http://dx.doi.org/10.3280/dt2021-034003.

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Resumen
Una vasta gamma di attività e di interventi nel settore turistico sono storicamente sviluppati e realizzati dalle associazioni non profit. Esse sono soggetti giuridici di diritto privato ai quali, soprattutto a seguito dell'approvazione della riforma del terzo settore del 2016/2017, sono assegnati funzioni e compiti di pubblica utilità. L'art. 5 del codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017) contempla le attività turistiche tra quelle di attività di interesse generale che gli enti del terzo settore (ETS) possono svolgere. L'articolo analizza le finalità e le attività delle associazioni che operano nel settore turistico, nonché gli istituti giuridici di natura cooperativa che possono intercorrere tra le associazioni e gli enti pubblici per la definizione di progetti e percorsi condivisi di sviluppo del territorio e di promozione turistica.
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Petteruti, Carmine. "Il ruolo del Terzo Settore nella tutela dell'ambiente e nella transizione energetica. Esperienze europee a confronto". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 128–47. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19681.

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Resumen
La riforma del Titolo V della Costituzione e l’introduzione del principio di sussidiarietà hanno consolidato il ruolo del Terzo settore nell’ordinamento italiano. Il Terzo settore, collocandosi sul piano della sussidiarietà orizzontale, assume una rilevanza politica nella società civile come occasione di partecipazione. Anche nel recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al Terzo settore viene attribuito un ruolo di rilievo. A questo proposito è interessante verificare quali sono gli sbocchi più recenti del Terzo settore specialmente per la tutela dell’ambiente e dell’energia. A questo proposito, la partecipazione del Terzo settore alla costituzione delle comunità energetiche merita un approfondimento non solo nell’ordinamento italiano ma anche in altri ordinamenti europei.
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Santuari, Alceste. "Imprese sociali e attività turistiche nella riforma del terzo settore". RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, n.º 24 (marzo de 2019): 371–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2018-024001.

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Guidi, Riccardo. ""Effetti corrosivi"? Problematizzare l'impatto del New Public Management e della governance sui social workers del settore pubblico". RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, n.º 3 (diciembre de 2012): 37–52. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003003.

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Resumen
L'articolo sviluppa considerazioni di carattere metodologico e sostanziale sull'impatto che le riforme ispirate al New Public Management e alla governance hanno avuto sul lavoro sociale. Nella prima parte dell'articolo sono sinteticamente esposti i caratteri fondamentali dei due paradigmi di riforma. La seconda parte si focalizza sull'approccio di studio all'innovazione nel campo della Pubblica Amministrazione. La terza parte espone alcune evidenze empiriche della letteratura internazionale sui cambiamenti del lavoro sociale. Sull'Italia viene proposta una rilettura dei dati di due ricerche nazionali svolte a cavallo del ciclo di riforme del welfare degli anni 2000. L'articolo giunge alla conclusione che lo studio dell'impatto delle riforme sul lavoro sociale richiede di considerare una pluralitŕ di "variabili di traduzione" delle riforme (pathdependent e actor-dependent). Siul piano teorico ciň sollecita a verificare la possibilitŕ di un incontro tra il neo-istituzionalismo sociologico e l'Actor-Network Theory.
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Colella, Luigi. "Dal Terzo Settore all'“économie sociale et solidaire” in Francia.Il “turismo sociale e solidale”: un modello di sviluppo equo e sostenibile". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 148–67. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19682.

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Resumen
Il "Terzo Settore" ha assunto un ruolo centrale nelle più importanti economie degli stati democratici. In una prospettiva comparata, il contributo analizza i principi e la normativa sul terzo settore in Francia e ripercorre le fasi del processo evolutivo. Illustra il passaggio dal terzo settore all'economia sociale e solidale in Francia attraverso l'esame dei principi della "legge ESS" del 2014. In particolare, si sofferma sul rapporto tra Terzo settore e "Turismo sociale e solidale" nel sistema francese dove il turismo sociale e solidale è sempre più considerato un modello di tutela integrale della persona e di sviluppo equo e sostenibile
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Mitrotti, Antonio. "Introduzione al dossier - Il terzo settore e la sua trascendentale settorialità: per una amministrazione condivisa". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): I—III. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19694.

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Resumen
Il Terzo Settore è terzo rispetto a chi? Oppure a che cosa? Ad onor del vero è del tutto intuibile come questi termini alludano (con più o meno consapevolezza) ad una cronica convenzione tacita - seppur cogente - per l’opinione pubblica, secondo cui il Terzo Settore è tale, fenomenologicamente, in quanto esistente rispetto ad altri due settori: ossia il settore pubblico e quello privato, lasciando (per altro) irresolutamente sullo sfondo l’importante nodo concettuale su a chi spetti, in quest’ottica, la posizione di primarietà e/o di secondarietà. A ben riflettere, calandosi in questa cronica dimensione prospettica il Terzo Settore verrebbe a basarsi su di un’idea di alterità soggettiva rispetto ad altri settori (o materie). Ed invece, se ci ragionassimo, la ratio existendi del Terzo Settore nell’ordinamento della Repubblica italiana è tutt’altra: nascendo dal presupposto di un’idea del netto superamento dell’alterità soggettiva e settoriale, per svilupparsi - cioè - sui binari di una sostanziale condivisione, fino al punto di una (fitta) integrazione e di un effettivo superamento delle soggettività, in ragione dell’oggettivo interesse generale
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Carrer, Matteo. "Terzo Settore e principio di sussidiarietà. Profili problematici nella sistematizzazione costituzionale". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 30–54. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19677.

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Resumen
Il contributo tratta della posizione reciproca di sussidiarietà e Terzo settore alla luce della Costituzione italiana, argomentando che le caratteristiche autenticamente innovative della sussidiarietà le novità in tema di legislazione sul Terzo settore sono sistematicamente depotenziate dalla lettura pro-concorrenziale che deriva dal diritto dell’Unione europea. La novità apportata da sussidiarietà e Terzo settore viene interpretata, anche dal legislatore stesso, come una aggiunta ai principi costituzionali non in grado di incidere con decisione sugli aspetti fondamentali del mercato e della pubblica amministrazione
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Ferro, Giancarlo Antonio. "Dimensione, rilievo e rilevanza del Terzo Settore. Qualche riflessione a margine della sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020". Società e diritti 8, n.º 15 (11 de enero de 2023): 7–29. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19676.

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Resumen
La sentenza della Corte costituzionale n. 131 del 2020 ha chiarito i caratteri essenziali del c.d. “statuto costituzionale” del Terzo Settore, soprattutto alla luce delle novità introdotte dal Codice del Terzo Settore. In particolare, la pronuncia si sofferma sulla connessione tra principio di solidarietà sociale e principio disussidiarietà orizzontale. L’Autore prende spunto da tale pronuncia e ricostruisce il dibattito sul tema in una triplice prospettiva d’indagine. Infine, lo scritto evidenzia alcuni profili problematici lasciati irrisolti dalla sentenza
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Zandonai, Flaviano. "Futuro del lavoro e ruolo del terzo settore". ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, n.º 2 (octubre de 2020): 51–56. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-002007.

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Tesis sobre el tema "Riforma del Terzo settore"

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Gallo, Martina <1996&gt. "La Riforma del Terzo settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18872.

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Resumen
Con il D.Lgs. 117/2017 è entrata in vigore la Riforma del Terzo settore, rivolta a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, reti associative e società di mutuo soccorso, quali enti del Terzo settore di diritto, e ad altri enti non profit purché perseguano, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolgendo attività di interesse generale ed inoltre si iscrivano nel Registro unico nazionale del Terzo settore, potendo, in tal modo, godere dei benefici fiscali ad essi riservati.
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Varotto, Angela <1991&gt. "La Riforma del Terzo Settore - L'impresa sociale". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15206.

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Resumen
Il percorso di riforma degli enti no profit è stato avviato con l'attuazione della legge delega n. 106/2016, del d.lgs. n.117/2017 (Codice del Terzo Settore), del d.lgs. n. 112/2017 (Nuova disciplina dell'impresa sociale) e i successivi decreti modificativi di tali norme che hanno portato a fornire una definizione positiva di ente del Terzo Settore, alla determinazione delle attività di interesse generale esercitabili che possono costituire l'oggetto dell'ente, le possibili forme di finanziamento degli enti e un sistema strutturato di controlli e adempimenti contabili e gestionali possibile grazie all'introduzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Particolare attenzione sarà prestata alle modifiche sul piano civilistico e su quello fiscale di specifici regimi impositivi per gli enti del Terzo Settore non commerciali e la nuova disciplina fiscale per l'impresa sociale.
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Moino, Anna <1997&gt. "Innovazione del Volontariato con la Riforma del Terzo settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19767.

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Resumen
Il volontariato fa parte del contesto sociale fin dall’antichità. Si è evoluto e diffuso nel corso del tempo, adattandosi ai diversi periodi storici e alle diverse difficoltà. In Italia le persone che si dedicano al volontariato, formale e informale, sono 6.63 milioni, pari al 12,6% della popolazione a partire dai 14 anni di età (Istat, 2014). È evidente come il volontariato sia un fenomeno estremamente diffuso e importante nella società attuale. Quest’anno, durante la pandemia Covid-19 è stato possibile apprezzare ulteriormente l’importanza di questo mondo, che ha contribuito e sta contribuendo, in maniera attiva in svariati ambiti di necessità. Emanuele Rossi presidente del Comitato scientifico del Centro di ricerca Maria Eletta Martini ha affermato “il volontariato ha fornito alle comunità servizi urgenti che il pubblico da solo non sarebbe stato capace di dare, ma ha anche rafforzato la coesione sociale e immesso nel sistema fiducia e senso di appartenenza in un momento delicatissimo della nostra storia. In definitiva quella cultura del volontariato da cui l’Italia deve ripartire per superare la crisi” (VITA, 2020). A partire dal 2017 la Riforma del Terzo Settore è intervenuta per riorganizzare il mondo del non profit, che fino a quel momento era governato da leggi speciali, norme civilistiche e prescrizioni fiscali. Rientrando nel Terzo Settore, anche le Organizzazioni di Volontariato sono interessate a questo cambiamento, dovendo apportare alcune modifiche che ne garantiscano la sopravvivenza. La seguente tesi ha l’obiettivo di analizzare in che modo le Organizzazioni di Volontariato (OdV) sono state coinvolte da questa riforma e quali cambiamenti sono stati necessari. La metodologia utilizzata sarà di tipo quantitativo e qualitativo con fonti sia secondarie che primarie costituite da interviste a chi si occupa concretamente di gestire il volontariato.
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Retani, Eugenio <1996&gt. "Il regime delle cooperative sociali a seguito della Riforma del Terzo Settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21626.

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Resumen
L’importanza economica e sociale degli Enti del Terzo Settore, nel 2017, ha visto il riconoscimento anche dal punto di visto normativo dell’ingresso del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017) e dell’Impresa Sociale (D.lgs. 112/2017). Nella presente tesi si analizza il ruolo di uno specifico istituto: la cooperativa sociale. Infatti, la sua rilevanza sociale trova un doppio riconoscimento sia nei confronti delle persone con cui opera che nei confronti delle comunità esterne. Grazie alla sua rilevanza, il legislatore tributario prevede delle agevolazioni sia in materia di imposte dirette che indirette. In particolare, si approfondisce l’aspetto che queste agevolazioni trovano dopo l’ingresso del Codice del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale. Infine, per comprendere il beneficio o meno della Riforma, si analizzeranno dei casi specifici di cooperative sociali presenti nel territorio Padovano.
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Disca, Simona <1991&gt. "Profili tributari della Riforma del Terzo Settore in Italia nel quadro dei principi del diritto europeo". Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9130/1/Tesi%20Ph.D.%20DISCA%20SIMONA%20Definitiva%202020.pdf.

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Resumen
Il Welfare State non è (più) la forma giuridica adatta a rispondere alle mutevoli esigenze di un settore in continua evoluzione chiamato "Terzo Settore", che svolge attività di interesse generale, di utilità sociale e di solidarietà in senso lato. Nel 2017 l'Italia ha introdotto la Riforma del Terzo Settore (d.lgs. 117/2017, cd. "Codice del Terzo Settore" e il d.lgs. 112/2017 sulle imprese sociali); tuttavia, finora in Italia, il Terzo Settore è stato caratterizzato da disposizioni transitorie e settoriali. Pertanto, il settore non profit era altamente disomogeneo e caotico anche dal punto di vista fiscale. Per questo motivo, per quanto riguarda la metodologia, la presente ricerca si propone di approfondire e analizzare questo mondo negli ultimi 20 anni in Italia, confrontando il sistema fiscale italiano con gli altri e verificandone la compatibilità con i principi europei di non discriminazione, divieto di aiuti di Stato, libertà di stabilimento e libera concorrenza nel mercato comunitario. Il presente documento si chiede se la Riforma Fiscale Italiana del Terzo Settore sia realmente conforme alla sua finalità, ovvero assicurare che le diverse entità giuridiche che svolgono attività di interesse generale non godano di regimi (de)fiscali differenziati, esclusivamente sulla base della forma giuridica prescelta. La mia ricerca procede ad un breve excursus storico-culturale sullo stato dell'arte del non profit in Italia, la cui parola chiave è il passaggio dal Welfare State alla Welfare Society; dal punto di vista fiscale, "l'interesse pubblico" è il nocciolo duro per qualificare le NPO e per determinare quale regime fiscale sia applicabile. In conclusione, l'economia eticamente orientata può attuare sia la massimizzazione del benessere sociale che la soddisfazione dei bisogni individuali. In questo modo, è possibile lavorare per una razionale e ragionevole evoluzione verso l'economia sociale migliorando l'efficienza delle risorse disponibili e una migliore riallocazione delle stesse.
Welfare State is not (anymore) the legal form suitable for responding to the changing needs of a constantly evolving sector called “Third Sector”, that provides activities of general interest, social benefit and solidarity in its broad sense. In 2017, Italy has introduced the Third Sector Reform (d.lgs. 117/2017, cd. “Code of Third Sector” and d.lgs. 112/2017 about social enterprises); however, so far in Italy, the Third Sector was characterized by transitional and sectorial provisions. Thus, the non profit sector was highly inhomogeneous and chaotic concerning the taxation as well. For this reason, concerning the methodology, this research aims to deepen and analyze this world in the latest 20 years in Italy, comparing Italian tax system with others and checking its compatibility with EU principles of non-discrimination, prohibition of State Aid, freedom of establishment and free competition in the EU market. This paper asks whether Italian Tax Reform of the Third Sector really complies with its purpose, that is ensuring that different legal entities that carry out activities of general interest do not enjoy differentiated (de)taxation regimes, exclusively on the basis of the legal form chosen. My research proceeds to a brief historical-cultural excursus on the state of the art of the non profit in Italy, whose keyword is the passage from the Welfare State to the Welfare Society; from the point of view of taxation, “the public interest” is the hard core in order to qualify NPOs and to determine which fiscal regime is applicable. In conclusion, ethically oriented economy can implement both maximization of social welfare and satisfaction of individual needs. In this way, it is possible work for a rational and reasonable evolution towards social economy improving the efficiency of available resources and a better reallocation of the same.
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Panzino, Roberta <1993&gt. "La Riforma del Terzo Settore e impatto sugli spazi indipendenti italiani. Analisi del caso studio Spazio Cordis". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18661.

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Resumen
Il presente elaborato analizza le misure recentemente introdotte dalla Riforma del Terzo Settore (L. n. 106/2016) nell’ordinamento giuridico italiano, esaminando in particolare gli impatti sulle organizzazioni culturali “no profit” nonché sulle associazioni di promozione sociale (APS). Obiettivo del presente lavoro è quello di individuare le misure più efficaci che permettano a tali soggetti di garantire la continuità delle attività culturali svolte. All’interno del primo capitolo viene illustrata l’evoluzione storica delle organizzazioni senza scopo di lucro italiane, sino a descrivere le principali novità introdotte dalla Riforma del Terzo Settore, con particolare attenzione alle norme riguardanti le associazioni di promozione sociale. Nel secondo capitolo sono invece descritti gli spazi indipendenti, ripercorrendone l’evoluzione nel corso del tempo nonché individuando le principali caratteristiche che accomunano gli stessi. Inoltre, sono illustrati i principali impatti della Riforma sugli spazi indipendenti che non perseguono finalità di lucro e che ricadono sotto la definizione di APS, anche con riferimento alle possibili forme di auto-finanziamento previste dalle norme. Infine, l’ultimo capitolo esamina un particolare caso studio: Spazio Cordis, spazio indipendente veronese che ha adottato la forma giuridica dell’APS. In particolare, vengono illustrate le tappe che hanno portato alla sua costituzione nonché le attività artistiche svolte e le modalità di auto-finanziamento adottate.
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Giaretta, Andrea <1991&gt. "IL VALORE ECONOMICO DEL TERZO SETTORE". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7883.

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Resumen
In un momento storico così complesso come quello dell’ultimo decennio, i modelli che sono stati guida dell’idea di sviluppo socio-economico hanno dimostrato la loro debolezza. Al contrario, il terzo settore, nello stesso periodo, in modo sempre più significativo viene riconosciuto come componente economico e strategico essenziale del mercato. Il non-profit se connesso in modo efficace con gli altri settori dell’economia, privato e pubblico, ha la potenzialità di garantire un welfare universale elevato, in grado di rispondere ai bisogni reali ed emergenti di tutti gli agenti del sistema economico. L’analisi svolta dal presente lavoro, approfondendo i profili economici del terzo settore, intende misurare l’impatto economico della presenza di associazioni e, in generale, di organizzazioni non-profit su un territorio e stabilire se tale impatto può definirsi positivo per gli enti locali realizzando una riduzione di spese per il settore pubblico.
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Padalino, Alberto <1995&gt. "La fiscalità degli enti del Terzo Settore". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17598.

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Resumen
Con l'emanazione del D.Lgs. n.117/2017 il legislatore è intervenuto a riformare integralmente il mondo non profit, introducendo una normativa specifica volta a superare la moltitudine di leggi speciali stratificatesi nel corso degli anni. Il presente elaborato ha l'obiettivo di delineare in modo dettagliato la nuova disciplina fiscale dedicata agli enti del Terzo Settore, che entrerà definitivamente in vigore non prima del 2022. Rilevante risulta essere, in tal senso, l'analisi dell'evoluzione storica, economica, e normativa del settore, nonché la comparazione con la previgente disciplina, al fine di evidenziare le diverse criticità operative della riforma e le modifiche correttive recentemente apportate. In virtù dell'entrata in vigore differita di molte disposizioni, non solo di natura fiscale, la tesi si rivela particolarmente interessante nella misura in cui si illustrano in maniera aggiornata le molteplici novità introdotte dai decreti attuativi.
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VITALE, ANGELO. "La promessa dell'obbligazione o del fatto del terzo". Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1059.

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Resumen
L’art. 1381 c.c. affida agli interpreti una norma che, disciplinando solo taluni tra gli effetti della promessa dell’obbligazione o del fatto altrui, pone difficili problemi di inquadramento sistematico. L’attuale disposizione del codice trae pedissequamente origine dalle analoghe disposizioni del Code Napoléon e del codice civile italiano del 1865. Fattispecie di natura contrattuale ed a forma libera, la promessa del fatto del terzo si presenta, di regola, quale “frammento di fattispecie”, accedendo ad un più ampio programma negoziale: in tale contesto si inserisce quale clausola-contratto o realizzando un collegamento negoziale con il contratto principale. In questi casi la promessa si caratterizza per l’assenza di un autonomo profilo causale. Di regola la promessa del fatto del terzo assume la struttura del contratto a prestazioni corrispettive; laddove tale corrispettività manchi essa adotta invece lo schema del contratto unilaterale ex art. 1333 c.c.. Per ciò che attiene alla natura giuridica ed all’estensione dell’obbligazione del promittente, la dottrina e la giurisprudenza più risalenti vi ravvisavano le caratteristiche di un’obbligazione di mezzi, esaurendosi essa in un facere diligente finalizzato all’assunzione dell’obbligazione o al compimento del fatto da parte del terzo. Secondo altro orientamento dottrinale la promessa del fatto del terzo integrerebbe invece un’obbligazione di risultato, richiedendosi al promittente non un mero sforzo di diligenza, bensì di procurare esattamente il risultato promesso, non potendo lo stesso promittente addurre alcun tipo di prova liberatoria se non quella dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione per causa a lui non imputabile. La più recente giurisprudenza ritiene invece possibile scindere il contenuto della promessa del fatto del terzo in una doppia obbligazione: la prima di facere, consistente nell’adoperarsi diligente presso il terzo affinché questi adotti il comportamento promesso, soddisfando così l’immediato interesse del promissario; la seconda obbligazione avente contenuto di dare, consistendo nella corresponsione dell’indennizzo nell’ipotesi in cui, nonostante il promittente si sia adoperato, il terzo rifiuti di impegnarsi. Da tale ricostruzione consegue che, ove il promittente non adempisse all’obbligazione di facere, il promissario potrebbe avvalersi degli ordinari rimedi per l’inadempimento, tra i quali l’azione di risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. La prevalente dottrina riconosce invece nell’oggetto dell’obbligazione del promittente una prestazione di garanzia, una prestazione cioè di protezione dell’interesse del promissario attraverso il vincolo del patrimonio del promittente alla sopportazione del rischio che il terzo non realizzi quanto previsto. Tale concezione di garanzia è però differente da quella tradizionale, accolta tipicamente nella figura della fideiussione, in quanto è priva della caratteristica dell’accessorietà. In tal senso, la prestazione di garanzia oggetto della promessa si avvicinerebbe più a quella riscontrabile nel contratto di assicurazione o nel contratto autonomo di garanzia (Garantievertrag).
Article 1381 of the Italian Civil Code provides the jurists with a rule that disciplines only a part of the total effects that arise from the promise of an obligation or act of a third person, thus posing serious problems for the systematic framing of it. The present article finds its origin in the corresponding dispositions of the Code Napoléon and of the 1865 Italian Civil Code. The promise of an obligation or act of a third person, has contractual nature and does not follow any pre defined form . It, is normally a “fragment of legal fact”, in form of a part of a wider contract where the promise is inserted as a single clause, or in form of a contractual link with the a further contract. In those cases the promise is characterized by the absence of an independent contractual cause. The promise of an obligation or act of a third person is normally structured as a contract with mutual obligations; in case of a lack of mutuality it takes the structure of the unilateral contract ex article 1333 of the Italian Civil Code. According to the past theories of jurisprudence and court cases, to the legal nature and the width of the promissor’s obligation, was of to a means’ obligation, since it was considered as a diligent facere aimed to the third party’s acceptance of the obligation or execution of it. According to a different opinion, the promise of an obligation or act of a third person should be intended as a result obligation because the promissor is requested not only to do a diligent effort but also to obtain the promised result, having the possibility to invoke as excusing fact only the intervened impossibility of the performance for a reason not ascribable to him. On the contrary, according to the most recent jurisprudence consider it is possible to split the third party’s promise content in a double obligation: the first one being a facere, consisting in the diligent aiming to assure the third person to adopt the promised action, thus satisfying the promissor’s primary interest; the second obligation being a dare, consisting in the payment of a compensation when, despite the promissor’s efforts, the third party refused to act as requested. The aforesaid analysis points out that if the promissor’s does not carry out his obligation of facere, the promissee could activate the normal default actions such as the contract early termination and the compensation for damages action. Main jurisprudence defines the promissor obligation’s object as a form of warranty that protects the promissee’s interests through a promissor’s goods use in the event of the third would not carry out the promised obligation. The features of the warranty as envisaged by the modern theory is different from the traditional one, according to which the the protection of the promissee’s interests was similar the fidejussione mechanism, because according the modern theory this warranty has not independent feature but is strictly linked to the principal obligation. In this sense the promise warranty is more similar to the insurance contract warranties or to the independent contract warranty (Garantievertrag).
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Coviello, Alessandro <1990&gt. "La riforma del settore elettrico in Giappone e l'opposizione del Genshiryokumura". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5959.

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La riforma del settore elettrico in Giappone, iniziata dal governo Kan e portata avanti dal governo Abe, è la ripresa di un lungo trend di liberalizzazione iniziato nel 1995. Essa prevede la separazione della generazione dalla distribuzione di energia elettrica, finora monopolizzate da nove compagnie regionali. Il motivo del suo continuo arresto è dovuto alla presenza del Genshiryokumura o “villaggio nucleare”: questi sono i termini utilizzati dalla critica per definire la rete di interessi pro nucleari istituzionali e individuali sostenuti dai monopoli regionali delle compagnie elettriche, funzionari, deputati, associazioni commerciali, media e ricercatori accademici. Questa riforma, infatti, costituisce una minaccia, in quanto andrebbe a interferire con i loro piani di espansione del nucleare per uso domestico e internazionale a favore delle energie rinnovabili, sempre più sostenute dall’opinione pubblica in seguito alla sfiducia nelle istituzioni per come è stata gestita la crisi nucleare provocata dall’incidente di Fukushima dell’11 marzo 2011. Tuttavia, questa riforma ha tempistiche di attuazione molto lunghe, tempo che il “villaggio” sfrutterà al meglio per ostacolare la sua efficacia.
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Libros sobre el tema "Riforma del Terzo settore"

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Zizzo, Giuseppe. La fiscalità del terzo settore. Milano: Giuffrè, 2011.

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2

Alleva, Francesco. I confini giuridici del terzo settore italiano. Roma: Ediesse, 2004.

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3

1949-, Ascoli Ugo, ed. Il welfare futuro: Manuale critico del terzo settore. Roma: Carocci, 1999.

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4

Fuori dall'angolo: Idee per il futuro del volontariato e del terzo settore. Napoli: L'ancora, 2010.

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5

Boccacin, Lucia. La sinergia della differenza: Un'analisi sociologica del terzo settore in Italia. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1993.

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6

Ranci, Costanzo. Oltre il welfare state: Terzo settore, nuove solidarietà e trasformazioni del welfare. Bologna: Il Mulino, 1999.

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7

Edoardo, Patriarca, ed. Il forum del terzo settore: I primi dieci anni attraverso documenti e testimonianze. Roma: EDUP, 2006.

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8

Occhi nuovi da Sud: Analisi quantitative e qualitative del terzo settore nel Mezzogiorno. Roma: Carocci, 2010.

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9

Italy. Agenzia per il terzo settore. Il terzo settore dalla A alla Z: Parole e volti del non profit. Milano: San Raffaele, 2011.

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10

Stanzani, Sandro. Percorsi di civilizzazione: La cultura delle relazioni sociali nelle organizzazioni del terzo settore. Santarcangelo di Romagna (Rimini): Maggioli, 2003.

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Capítulos de libros sobre el tema "Riforma del Terzo settore"

1

Gianfreda, Anna. "Autonomia confessionale e sistema delle fonti del diritto ecclesiastico. riforma del terzo settore e tutela della privacy: un banco di prova per la produzione normativa confessionale". En Costituzione, religione e cambiamenti nel diritto e nella società. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/978883339215822.

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Actas de conferencias sobre el tema "Riforma del Terzo settore"

1

Baldini, Sanzio, Raffaele Cavalli, Franco Piegai, Raffaele Spinelli, F. Di Fulvio, F. Fabiano, S. Grigolato et al. "Prospettive di evoluzione nel settore delle utilizzazioni forestali e dell'approvvigionamento del legname". En Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.098.

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